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CONTROCOPERTINA
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DOMENICA 22 GIUGNO
3
LA FIGLIA DELTIRADRITTO
REPLICA A ERCOLE MACRÌ
“
MIO PADRE NON AVEVA
ALCUNA NECESSITÀ DI
UN CARICO D’ARMI,
PERCHÈ NON ERA IN
GUERRA CON NESSUNO.
L’UNICO MORTO
AMMAZZATO, E PER
MANO DI UOMINI DI
STATO, È STATO MIO
FRAETLLO DOMENICO
FRANCESCA MORABITO
aro signor Ercole Macrì, chi le scrive è Francesca Morabito, figlia primogenita del signor Giuseppe Morabito classe 1934. Come lei ha evidenziato nella sua lettera aperta il suddetto è sottoposto a regime di
41 bis e pertanto impossibilitato a risponderLe poiché , nel nostro
democratico sistema, il più delle volte gli è persino negata la possibilità di
accedere alla carta stampata. Le denunce dei giornalisti mi lasciano sempre
un po' perplessa, essendo per me la categoria ai quali la verità non interessa
minimamente, poiché sono sempre pronti a tranciare giudizi sui poveri Cristi
ma molto magnanimi con chi detiene il potere, facendo sempre finta di credere alle verità (virtuali) che ci confezionano ed infiocchettano per bene… E
se ci buttiamo dentro Giuseppe Morabito… Ecco la ciliegina sulla torta! Voi
siete la cassa di risonanza di costoro.
Colei che le scrive, e tutta la sua famiglia, il tumore lo hanno conosciuto da
molto vicino e per questo le rispondo, in quanto non mi risulta che mio padre
sia mai stato nemmeno sentito per ciò di cui Lei sottilmente lo accusa. Le
fonti che Lei cita non sono certamente la Bibbia! Io ritengo che prima di scrivere o di accusare formalmente una persona in uno stato democratico si
dovrebbe quantomeno essere in possesso di prove certe, ma le prove, per la
C
processi basati sul nulla, privi di qualsiasi prova di cui, scusi se sono ripetitiva,
alla sua categoria non interessa nulla. Mio padre non aveva alcuna necessità
di un carico d'armi, perché non era in guerra con nessuno… o Lei o coloro a
cui Lei fa riferimento siete a conoscenza di cose che noi famiglia non sappiamo? L'unico morto ammazzato, e per mano di uomini di Stato, è stato mio
fratello Domenico, 39 anni, una moglie e tre figli in tenera età, e per il quale
invano abbiamo chiesto giustizia… ma si sa i morti ammazzati non sono tutti
uguali, e dopo 20 anni non abbiamo il diritto di sapere com'è morto mio fratello, in specie se gli assassini sono uomini in divisa i quali ci dovrebbero tutelare… E dicono che in Italia non esiste la pena di morte!
Mio padre, quando verrà il suo momento, andrà nell'aldilà con l'anima in
estrema pace, il suo “inferno” gliel'hanno fatto vivere su questa terra. Quando
ciò avverrà sono sicura che dall'aldilà sentirà l'eco dei suoi figli, nipoti e pronipoti che non si stancheranno mai di gridare la sua innocenza. Mi sto rendendo conto che siamo ritornati al periodo buio del Medio Evo, un uomo di cultura qual è Lei avrà presente, per averlo letto, della “Caccia alle Streghe”,
ebbene siamo ritornati a quel periodo. Si deve demonizzare l'uomo per far
perdurare un sistema perverso, far pentire un uomo che non ha nulla di cui
pentirsi se non d'essere nati un questo lembo di
terra, ma questo sicuramente a nessuno è dato di
sceglierlo… Mio padre non ha alcun segnale da
mandare, né a lei né a nessun altro, né diretto né per
vie traverse, ma se per “ipotesi assurda”, volesse sentire dalla sua viva voce le cose che io Le ho scritto,
potrebbe cercare di ottenere un'intervista e le assicuro che mio padre ne sarebbe ben contento, perché
ritengo che solo guardando dritto in faccia, negli
occhi, il proprio interlocutore si riesce a capire chi si
ha davanti. Ma ciò a Lei ed alla sua categoria non
interessa, quello che interessa è sbattere il mostro in
prima pagina, interessa con i vostri scritti avallare le
quotidiane ingiustizie ed angherie che si consumano
in questa bella ma sfortunata Ionica, in nome di una
giustizia ingiusta e ad opera dei soliti noti i quali si
ricavano un posto al sole… Ed “al diavolo” i poveri
diavoli che nessun voce si alzerà a difendere, avendo
creato un clima di paura e non essendo la maggior
parte delle persone “Riccardo cuor di leone”. Potrei
continuare all'infinito, ma finisco qui, perché ritengo
che tutto ciò che potrei dire sarebbe in questo caso
penna sprecata, in quanto come dice il famoso detto
“Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire” e,
aggiungo io, “vedere”. Ciò che è devastante per la
giustizia e per noi famiglia è vedere quanta malafede e malvagità ci sia in giro. Dio ci salvi dai falsi profeti (la storia insegna)!
Avete diviso il mondo in buoni e cattivi, e non è così.
Guardi negli occhi
mio padre
per capire chi è
Ritratto di
Giuseppe Morabito,
classe ‘34 e noto come il Tiradritto
è attualmente detenuto in regime
di 41 bis nel carcere di massima
sicurezza di Parma
famiglia di Giuseppe Morabito, sono morte, giocando così con la vita e la
libertà (bene inviolabile) di un intero nucleo familiare. Il suo articolo è costellato di: “presunto”, “l'informativa sembrerebbe contenere delle imprecisioni…”, “si dovrebbe…”, per cui mi chiedo perché mio padre debba comparire
sulle pagine dei giornali “a mò” di capro espiatorio di tutto il marcio che
affligge questo tratto di Ionica… Perché Lei attiri qualche lettore in più?
Non deve spiegare Lei a mio padre chi sono i nonni o i padri di famiglia, perché mio padre vive per la sua famiglia, pur non avendo potuto nell'ultimo ventennio godere delle gioie e del sostegno dei suoi cari, non per sua volontà né
perché avesse compiuto azioni per le quali avesse potuto correre il rischio di
perdere la libertà, ma perché altri avevano deciso diversamente per lui. Io non
conosco il “gigante” di suo padre, ma conosco il mio “gigante” di padre, e non
avrei potuto chiedere di più come figlia, e chi le scrive non è una ragazzina ma
una donna di 59 anni, né i suoi nipoti avrebbero potuto avere un nonno più
onesto, più dignitoso e più affettuoso, il quale non ha quei poteri di cui tutti
voi lo fate detentore, poiché se li avesse avuti mai avrebbe messo a rischio la
nostra salute e quella degli altri… Neanche per tutto l'oro del mondo! I vecchi “succhia sangue” di cui Lei parla non è sicuramente la categoria a cui
appartiene mio padre!
Non conoscendo Lei mio padre mi sarei aspettata, in quanto giornalista, o
per deontologia professionale, che si fosse posto qualche domanda in più,
in tal modo si sarebbe accorto che dietro il personaggio “costruito in
laboratorio” ad uso e consumo dei professionisti dell'antimafia, esiste un
uomo di quasi ottant'anni, il quale non si è mai mosso dal suo paese e la
cui voce nessuno ha mai sentito, né parlare di cose lecite, né illecite, ed il
cui tenore di vita è stato sempre sobrio e legato alla propria attività lavorativa. Chieda alle sue fonti di farla accedere ai risultati dei tanti accertamenti patrimoniali di cui siamo stati oggetto e che non sono mai emersi
perché non portano acqua al loro mulino, come non emergono i tanti
PIPISTRELLI D’ALCRATAZ
E TACCOLE DI PALAZZO
ono io che non vedo o è lei che non guarda? Con la mia lettera a suo padre
S
ho messo in dubbio un atto dei servizi segreti, il ruolo dei pentiti, i dati sui
tumori. E ancora, sono stato il primo che ha messo un “forse” davanti al concetto che il mondo intero ha del Tiradritto.
Lei ha visto altro, addirittura le sagome senza contorni di coloro a cui io farei
riferimento. La rassicuro: ho spalle piccole e un bagaglio molto leggero dopo
che Pasquino Crupi, Nicola Zitara, Franco Guglielmelli e Antonio Delfino sono
morti. Mi rimane solo un altro nonno, l’ultimo gigante, ovvero Mario Nirta e mi
rimane la parola data ai quattro sopra: ascoltare il pianto strozzato dei pipistrelli
di Alcrataz e diffidare il più possibile delle trame delle taccole (ciavuli) del
Palazzo di Minosse. Rilegga la mia lettera con la stessa attenzione con cui io
ho letto il tragico passaggio sul suo caro fratello Domenico, barbaramente
ucciso. Sopra, però, lei accusa, accusa e accusa. Per colpa di “certi giornalisti”
fa di tutta la categoria una razza. Nell'informarla che ho già, purtroppo con
pochissime speranze, inoltrato richiesta agli organi competenti per un'intervista a
suo padre, la saluto con una convinzione: Io non credo affatto che al posto di
certi giornalisti al cospetto di un presunto bss Francesca Morabito si sarebbe
comportata come certi giornalisti, ma penso che al posto di Francesca Morabito
certi giornalisti si sarebbero comportati come Francesca Morabito.
Ercole Macrì
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PRIMO PIANO
di Doroteo
M ORTACCI
Ospedale di Locri,
weekend con il morto
Ricordate il film “week-end” con il morto, quello in
cui due amici spacciavano per vivo il loro capo milionario a lo portavano in giro truccato fino alla fin
del film quando impossibilitati a continuare la
sceneggiata è stato scoperto l'inganno? Bene l'ennesima farsa della politica regionale, provinciale e
locridea è andata in scena tre giorni fa a Locri dove
sindaci, amministratori, consiglieri regionali, provinciali e addetti ai lavori si sono riuniti per dire basta ai
tagli alla sanità e all'ospedale di Locri. Era ora,
vogliono ridare vita ad un cadavere, protestano
quanto il corpo esanime dell'ospedale è sul tavolo
dell'obitorio. Solo una persona 2 mila anni fa circa
poteva resuscitare i morti. Sul palco a spendere
parole di vergogna e disprezzo per la politica sanitaria e le sue scelte c'erano appunto sindaci, tra cui
quello di Locri, consiglieri regionali, Imbalzano,
Crinò, De Gaetano, e provinciali, Zavettieri,
Polimeno eccetera. Ma loro, tutti questi santi con
l'aureola e l'indignazione pronta nel 2011, 2012 e
2013 dov'erano? Dov'erano quando l'ospedale di
Siderno chiudeva i battenti e anzi qualcuno a Locri
se la rideva sotto i baffi. Dov'erano quando Scopelliti
e la sua squadra facevano terra bruciata attorno alla
sanità nella Locride. Dov'erano? Ve lo dico io, tutti,
e dico tutti, attaccati ai pantaloni del governatore.
Oggi sfilano, perché tra pochi mesi si vota, per cercare consensi e gettare fumo negli occhi ai cittadini
che per fortuna non gli danno retta, anche perché a
Locri di cittadini non c'era neppure l'ombra, d'altra
parte avrebbero dovuto fare cosa sentire baggianate
dalle stesse persone responsabili del disastro. Ecco
che quindi è partita una sorta di commedia che
dovrebbe servire a dire al popolo della Locride che
c'è qualcuno che si sta battendo per ridare dignità al
comparto sanitario territoriale, ma quel comparto
sanitario è bello che morto, l'unica cosa che possono
fare oggi i politici è cercare di affidare un incarico o
un primariato a qualche loro vicino di partito. Il
week-end con il morto è iniziato, da Locri alla
Regione alla Provincia fino alle prossime elezioni
truccheranno l'ospedale per farlo sembrare vivo, ma
vi assicuro è già bello che deceduto da tempo, non vi
fate ingannare.
4
INCREDIBILE
Arrivano le lumache azzurre
sulle spiagge della Locride
Alcuni cittadini sidernesi, tra sabato e domenica scorsa, ci hanno segnalato la presenza sulla spiaggia di lumache blu
(come nella foto). Abbiamo fatto delle ricerche e sembra non esistere una varietà marina di lumache blu ...quindi, così
come se lo sono chiesti i cittadini , ce lo chiediamo anche noi. Di cosa si tratta e soprattutto si sa niente dei risultati
delle analisi fatte nel nostro mare ai tempi della pioggia di schiuma?
“
IL CHIARIMENTO
DI ANTONIO DIANO
Caro Antonio,lo sai che mi tocchi nel cuore,quando
pubblichi
foto
che
riguardano
la
biodiversità,e,voglio informare sia tè che i
lettori,che questa splendida lumaca non fà parte a
nessuna squadra calcistica,è un gasteropode,la
classe a cui appartiene e vive in tutto il
Mediterraneo.Il suo nome Italiano è Lumaca
Surfista mentre il termine scientifico è JANTHINA
EXIGUA.Se facciamo un pò di mente locale,non
dimenticando l'aumento di temperatura del globo
terrestre e quindi la tropicalizzazione delle acque,è
possibile rivederla ancora.Un caro saluto.
Dott.Antonio Diano
Giudiziaria: il Figliomeni day, la difesa
estrema dell’ex sindaco di Siderno
“Santista” per grazia ricevuta dalle ossessioni di un presunto boss che lo osteggiava per motivi personali e privati.
Alessandro Figliomeni rischia 16 anni di
reclusione, per come richiesti dal sostituto
procuratore Antonio De Bernardo della
Dda reggina, sulla base di intercettazioni
di terzi che parlano, anzi “sparlano” dell'ex sindaco di Siderno mettendolo nei
guai stroncandogli la carriera politica ma
soprattutto quella personale e professionale.
Sandro Figliomeni si è difeso nel processo
“Recupero Bene comune”, la cui sentenza dovrebbe essere decisa entro domenica
6 luglio, affermando di aver sempre profuso il suo impegno politico e amministrativo per Siderno, per la sua città ed i suoi
cittadini con coraggio, tenendo fuori dal
palazzo intrusi che potevano nuocere al
presente e al futuro della più importante
realtà urbana della Locride, terza in provincia, e traino per molti altri paesi.
La difesa dell'ex sindaco, affidata all'avv.
Antonio Mazzone e all'avv. Vincenzo
Nobile, ha smontato in fatto e in
diritto l'impianto accusatorio. E lo
si è notato perché il collegio penale
del tribunale di Locri, presieduto
dal giudice Alfredo Sicuro, ha
seguito le arringhe annotando alcuni dei passaggi che, in
maniera significativa,
hanno esplorato le
norme sulla presunta
intraneità mafiosa
dell'imputato, nonché il contenuto di
alcune conversazioni
intercettate, il cui
effetto è rimasto
nella trascrizione originaria, poi sgonfiata dai periti del
Alessandro
tribunale.
Figliomeni,
A colpire Sandro Figliomeni ci ha
arrestato nel
provato anche il collaboratore
2010 nell’opeGiuseppe Costa, quello che ha salrazione
tato il fosso anche per “togliersi
Recupero Bene qualche sassolino” contro i
comune
Commisso e che ritiene l'ex ammi-
nistratore un colluso perché è così
se vi pare.
Le ossessioni di un presunto boss
contro l'ex sindaco sono apparsi, nel
tempo, sempre meno convincenti
dal punto di vista della responsabilità penale dell'imputato. Del resto
Figliomeni non è
stato intercettato in
prima persona, non
ha posto in essere
reati e lo stesso
decreto di fermo del
dicembre del 2010 si
richiama ad un pericolo di fuga per una
possibile partenza per l'Australia
programmata, mai realizzata, dell'agosto precedente.
Figliomeni ha combattuto una battaglia importante, che lo ha segnato
per sempre, ma dalla quale c'è la
speranza di giungere ad una verità,
quanto meno giudiziaria.
La sentenza del
processo è
attesa per il 6
Luglio
RIVIERA
COPERTINA
ANGELO
ACERBI
R
ESPONSABILE DELLA PROGRAMMAZIONE DEL TGLFF
L'attualità e l'urgenza dell'Onda pride sono indiscutibili, in questo nostro
paese e in questo momento di (pare) rinnovata coscienza sociale e politica. I
pride sono il solo modo per la comunità di contarsi e quantificarsi nei confronti di quanti considerano la comunità LGBT come minima e secondaria e
quindi non necessaria di riconoscimento. Il concetto di essere cittadini e
omosessuali non è scindibile, una delle due definizioni non vale meno dell'altra e non nascondersi ma dimostrare la propria esistenza non fa che
accrescere e rinforzare la percezione da parte di chi non crede o non vuole
che esistiamo, fino a renderne inutili e sterili, e non più giustificabili, le azioni
(anche violente, purtroppo) di contrasto e di negazione al diritto di esistere.
L’intervista
a colloquio con Lucio Dattola
Gay Pride
a Reggio:
dal Presidente dell’Arcigay alcune
riflessioni e anticipazioni sulle attività
Nazionale. Mille
impegni di lavoro,
poiché il Comitato di
Reggio è molto attivo.
In vista del prossimo
Pride, Dattolaracconta
alcune delle prossime
attività nella zona
reggina. Assieme a lui
compiremo anche
alcune riflessioni
LIDIA ZITARA
Lucio Dattola, avvocato, è Presidente e fondatore del
Comitato Arcigay di Reggio Calabria sin dal 17 dicembre
2009. Oltre Reggio, è tra i fondatori di quello di
Catanzaro, ed è stato Commissario a Cosenza.
Nonostante la giovane età è anche Consigliere Nazionale.
Mille impegni di lavoro, poiché il Comitato di Reggio è
molto attivo. In vista del prossimo Pride, Dattola racconta
alcune delle prossime attività nella zona reggina. Assieme
a lui compiremo anche alcune riflessioni sulla disparità dei
diritti tra eterosessuali e omosessuali.
MIRIAM LACOPO
SOCIO DELL'ASSOCIAZIONE ZEPHYRIA, DELEGATA PER LE QUESTIONI DI GENERE
La Calabria verrà attraversata dall'inedita Onda Pride. Regione, la nostra, che arriva sempre in ritardo alle
cerimonie di innovazione e cambiamento; dove le relazioni interumane si fondono e si riducono quasi sempre a pura apparenza e la vita diviene finzione e funzione di forze oggettive che regolano la società di
massa; una terra che ogni tanto respira inalando aria pura. L'Onda Pride ci unisce al resto del Paese e ci fa
riportare l'orgoglio in piazza per rivendicare diritti che vengono negati da troppo tempo affinché anche
l'Italia, Calabria d'Europa, possa allinearsi allo standard di diritti riconosciuti in tutta l'Unione Europea. È
strano e molto arretrato che nel 2014 si facciano ancora distinzioni di sesso e non di "azioni". Quello che ci
rende "diversi" non è il sesso, la razza o la religione ma è ciò che facciamo sia per noi stessi sia per la realtà
esterna. Ora, mi domando: “Considerando la situazione attuale italiana e alla luce di quanto appena detto,
forze politiche, partiti e istituzioni, saranno tutti uguali o tutti diversi? Io, nel dubbio, scendo in piazza”.
SETTIMANALE
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7
ELENA MIGLIETTI
GIORGIO GALFO
REDATTORE DI RADIO COOP E VICE DIRETTORE DI ARTINMOVIMENTO MAGAZINE
COORDINAMENTO TORINO PRIDE
Nel 2006 ero in pieno Euro Gay Pride a Torino con me mia figlia di 8 anni.
C'ero per la gioia di partecipare, c'ero perché mi sembrava, allora come oggi,
un modo gioioso di essere parte di quell'onda civile che ogni cittadino
dovrebbe cavalcare per ricordare che siamo prima di tutto persone. Speravo
che nel giro di pochi anni (ce ne vorranno ancora un po') saremmo stati
capaci di superare quel terribile male che è l'omofobia, espressione becera di
intolleranza e non accettazione che nuoce sia a chi la prova, sia a chi la
subisce. Speravo che il futuro regalasse comunità. Invece è ancora il tempo
delle rivendicazioni, colpa di noiose istituzioni ammorbate da stantii preconcetti duri a morire, ma, si sa, quando le onde passano, nulla è più come prima.
A febbraio 2014 si é svolto a Torino un incontro, organizzato dal
Coordinamento Torino Pride GLBT, al quale hanno partecipato un
centinaio di persone in rappresentanza di buona parte delle associazioni LGBTQI italiane. Anche se il tema del Pride non era all'ordine
del giorno, alcune associazioni si sono soffermate a discuterne evidenziando l'idea e la novità di un Onda Pride. Non un Pride per tutta
l'Italia, ma tutta l'Italia in Pride. A città come Torino, Milano e
Bologna, dove il Pride è ormai un appuntamento fisso, si aggiungono
città come Lecce o Reggio Calabria al loro primo Pride.
“Il 17 luglio, l'associazione 'Città Futura' di Riace, così
attenta ai problemi dei migranti, alla loro salute e all'integrazione sociale, organizzerà un focus su “migranti e omosessualità”. Parteciperà anche il sindaco di Gioiosa Ionica.
Si tratta di una delle tante giornate tematiche che si svolgono prima del Pride. Altri temi che tratteremo in diverse
giornate, sono “ndrangheta e schiavitù”, “genitori e figli”,
e poi il rapporto con la fede (intesa in senso lato, come religiosità tout court), durante il quale sarà presentato il volume di Lidia Borghi L'amore autentico, edito da Gabrielli”.
Cosa pensare della cosiddetta “apertura del Papa ai gay”?
“Da fedele posso dire che si interpreta come un messaggio
di grande speranza, ma da presidente di un'associazione
che si batte da anni per i diritti degli omosessuali, devo dire
che non è una posizione netta. “Non giudicare” sottende
una certa ambiguità, mentre oggi la situazione avrebbe
richiesto l'abbandono di posizioni prudenziali e un po' di
coraggio in più. In definitiva, senza il conforto della fede,
potrebbe apparire solo una mossa strategica per stare al
passo coi tempi”.
E la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha
portato il Presidente del Consiglio a sollecitare una nuova
legislazione che sancirà le unioni gay?
“Come legislatore posso senza dubbio affermare che si
tratta di una sentenza storica, di un precedente che diverrà
una pietra miliare. Purtroppo la proposta di legge per le
unioni same-sex non prevede l'adozione. È evidente che
l'adozione deve assolutamente rientrare nei diritti di un
nuovo eventuale ordinamento istituzionale. Se si vuole
dare un senso all'unione omosessuale, oltre ai diritti economici, vanno inclusi quelli morali: non ci si può allontanare dall'idea di adozione. Non consideriamo questo provvedimento un risultato, ma un primo significativo passo
verso la parificazione dei diritti. Abbiamo avuto la fortuna,
in questa e in altre nostre manifestazioni, di avere la vicinanza, il supporto e la solidarietà di moltissimi movimenti
femministi”.
Altre attività in zona Locride prima del Pride?
“Il 13 luglio ci sarà un incontro al campeggio san Paolo di
Isola Capo Rizzuto. È stato il primo campeggio gay italiano, un punto di ritrovo per gli omosessuali negli anni '80,
periodo molto punitivo con i gay. Oltre ad una passeggiata dei ricordi, ci sarà un momento per unire i racconti di
diverse esperienze, che farà da collante con l'attività del
Pride”.
Il gay Pride di Reggio, il primo organizzato in Calabria, si
terrà il 19 luglio, mentre in altre città italiane l'Onda Pride
è già alle spalle.
“C'è un grandissimo interesse verso il Pride di Reggio, sia
tra i partecipanti che per le personalità importanti o istituzionali che saranno qui quel giorno. L'ex Presidente della
Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, nello svolgimento
della sua carica, si era ufficialmente impegnato a sostenere non solo il Gay Pride, ma anche un evento annuale che
potesse sensibilizzare circa le problematiche che vivono gli
omosessuali. Noi siamo riusciti ad ottenere l'intervento di
un rappresentante della Regione, e anche un simbolico
sostegno economico da parte del Consiglio Regionale.
Stiamo cercando di ottenere qualcosa in più dalla Giunta,
non necessariamente danaro, anzi, ci farebbe molto più
comodo un supporto logistico laddove si tratti di spesare
trasporti, affissioni, pubblicità, tasse, forniture, attrezzature, ecc.
Per conto nostro, diremo che «Riviera» si impegna a
seguire più da vicino lo svolgimento del Pride e gli sviluppi sul territorio calabrese.
Alessio
Mastrangelo,
musicista, grafico
di ArtInMovimento
Magazine e omosessuale
SONO GAY,VIVO
LIBERAMENTE IL MIO
ORIENTAMENTO
SESSUALE SENZA
ALCUNA PAURAVERSO
LA SOCIETÀ CHE
LENTAMENTE SI STA
ABITUANDO A NOI
“DIVERSI”(DA CHI POI
NON SI SA)
NUNZIO GENTILUOMO
SOCIOLOGO, INSEGNANTE E GIORNALISTA
Pensando al Pride, vengo subito proiettato all’Euro Gay Pride di Torino del 17 Giugno 2006 sul quale scrissi ben
due pezzi per La Riviera. All'epoca invitavo i miei lettori a rileggere la manifestazione come un'occasione per
rilanciare i temi della salute, della diffusione crescente dell'HIV, delle malattie sessualmente trasmissibili, come un
modo per vincere la battaglia dei diritti e delle pari opportunità contro le discriminazioni, soprattutto quelle di
carattere sessuale. “Leggiamolo come un momento per ricordare i bisogni di ogni persona e “tra questi l'esigenza
di vivere con serenità le espressioni di affettività e sessualità, qualunque sia l'identità di genere o l'orientamento
sessuale” scrivevo. Mi sarebbe piaciuto che in 8 anni qualcosa fosse successo e che manifestazione come queste
non rivendicassero più nulla, ma fungessero solo come momento di socializzazione, festa e divertimento, come
avviene a Madrid. Ahimè, in Italia non è così. L’omofobia è un male che non si arresta e che continua a mietere
vittime. Come risposta l'Onda Pride. Reggio Calabria sarà una delle perle del Sud! Dobbiamo esserne orgogliosi…
S
ono Alessio e sono gay, vivo liberamente il
mio orientamento sessuale senza alcuna
paura verso la società che lentamente si sta
abituando a noi “diversi” (da chi poi non si
sa, o forse siamo noi a volerci considerale tali). Vivo
la mia vita serenamente e faccio quel che mi piace
senza dover subire discriminazioni perché tale, in
quanto il mondo della musica è fortunatamente
libero da questi pregiudizi. Ho frequentato le superiori in un ambiente artistico e non omofobo, mi circondo di persone care che mi vogliono bene a prescindere dal fatto che mi interessi un uomo o una
donna. Il mio coming out non è stato così particolare, semplicemente la mia famiglia si è accorta e si è
interessata al mio orientamento e io non mi sono
sentito a disagio nel dire la verità su chi fossi realmente. Ovviamente non è stato semplice per loro,
che seppur ne abbiano viste tante da parte mia partendo dai capelli colorati, creste, abbigliamenti al
quanto rockettari, nonostante io abbia sempre dato
il meglio di me stesso sia a scuola sia nei miei hobby.
Per loro è difficile accettare il fatto che debba soffrire per giudizi esterni o a causa di una società non
pronta. A prescindere dalle mie preferenze sessuali si sono comportati sempre allo stesso modo.
Forse la società non pronta è ancor più spaventata
dal fatto che noi con il Gay Pride ostentiamo un'immagine dell'omosessualità diversa da quella reale, o
per lo meno io, personalmente non mi identifico nel
pride. Non mi sento diverso da nessuno, non sento
di dover andare in giro sopra un carro ballando a
più non posso. Non siamo tutti da discoteca, lady
gaga e paillettes ed è questo che la società dovrebbe capire. Bisogna in primis, secondo me, informare su ciò che realmente l'omosessualità sia, è come
essere mancini o destrimani, è come preferire il
dolce al salato o un colore piuttosto che un altro o
nel mio caso preferire il basso a una chitarra.
Credo che la società debba sapere che al mattino mi
alzo e sono Alessio e vivo di musica, del mio gruppo dei miei hobby, e se ci fosse del mio amore. Non
sono Gay-Alessio solo me stesso.
RIVIERA
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IN PRIMO PIANO
DOMENICA 22 GIUGNO
8
Aumentano le separazioni nella Locride
Problemi sessuali,crisi
economica e immaturità
emotiva sono i motivi principali
“
I divorzi e le
separazioni sono
raddoppiati anche
nella punta estrema
delle provincie
meridionali, in cui
c’era ancora un
legame particolare
con questo rito. Lo ha
affermato con
l’avvocato Ornella
Attisano
Il
lieto fine è ormai un’utopia. Nessun vissero
felici e contenti a chiudere una storia, ma
una sequela di atti giudiziari e liti in tribunale. Il matrimonio, quello del finché morte non vi
separi, sta perdendo anche nel suo ultimo baluardo.
I divorzi e le separazioni sono in aumento nella
Locride, punta estrema di quelle provincie meridionali in cui c’era ancora un legame particolare con
questo rito.
La favola delle unioni felici e durature si sgretola,
piano piano.
Per capire meglio cosa sta accadendo nei tribunali
civili della Locride abbiamo intervistato uno degli
specialisti del settore, Ornella Attisano, avvocato
civilista e canonista specializzato nelle problematiche concernenti il diritto di famiglia.
Fino a poco tempo fa si riteneva ancora che il Sud
fosse un baluardo, era visto dai cattolicissimi e dagli
ipocriti come il vallo di Adriano che li separava dai
barbari. Un luogo in cui si restava saldamente ancorati al vincolo, al matrimonio e alle apparenze. Ma le
ultime statistiche diffuse dall’Istat hanno mostrato le
prime brecce. Si parla infatti di un incremento del
64% rispetto al 1995 nel numero di divorzi e separazioni. La Locride secondo lei è in linea con la tendenza nazionale?
ELEONORA ARAGONA
«Solamente nel comune di Locri sino al 2012 c'erano almeno 202 divorziati (un numero alto in rapporto alla densità degli abitanti), circa il 48% della
popolazione coniugata. La percentuale del 48,8% di
divorziati fra la popolazione coniugata registrava
nello stesso anno il comune di Siderno (con 165
divorziati); il 48,3% il comune di Gioiosa Ionica, il
48,5% il comune di Marina di Gioiosa Ionica; circa
il 49% il comune di Roccella Jonica. Da una comparazione con i dati di 10/15 anni addietro, possiamo
evidenziare che i tassi di separazioni e divorzi sono
nella nostra area in continua crescita, sia fra le coppie con matrimoni di lunga durata, sia fra le coppie
giovani, che abbiano maturato anche meno di quindici anni di matrimonio. Anche gli annullamenti
sono in aumento netto».
Nessun dubbio quindi. Anche nella Locride ci sia
stata un’impennata di cause civili tra coniugi. Visto
che il divorzio non è stato approvato ieri ma nel 1974
perché solo adesso questo picco? «Secondo la mia
esperienza il problema sono l’immaturità e l’irresponsabilità con cui le coppie qui da noi prendono
una decisione così importante. Affrontano il matrimonio con troppa leggerezza e altrettanto si fa con
le separazioni e i divorzi. Si commettono molti errori prima durante e dopo».
A cosa si riferisce lo spiega subito. Non fa ragionamenti sull’amore romantico o sulle famiglie stile
Mulino bianco. È pratica e mi fa esempi basati su
fatti concreti, casi che ha affrontato nella sua carriera. «Le tre ragioni per cui ci si separa sono spesso di
natura sessuale, psicologica e sempre più frequentemente di carattere economico. La crisi sta mettendo
in ginocchio molti matrimoni. Ma non sa anche
quante coppie vengono da me e mi raccontano che
dopo 20 giorni di luna di miele hanno litigato e non
hanno più avuto rapporti intimi da allora. Io oriento
i miei assistiti sempre verso uno specialista. C’è spesso anche una forte ignoranza o un senso di vergogna
che ingrandiscono i problemi. Chi si rivolgerebbe ad
un sessuologo qui da noi?»
Secondo Attisano è l’immaturità psico-affettiva delle
coppie il reale problema e anche l’intromissione dei
familiari nel nuovo nucleo: «I nuclei originali vogliono spesso mantenere il controllo sui giovani sposi.
Immaginate cosa può succedere se i due hanno uno
screzio e intervengono i genitori dell’uno, quelli dell’altro. Diventa ingestibile».
Anche il profondo individualismo e l’accentramento
sulla propria persona sono delle caratteristiche che
l’avvocato ha riscontrato in molti casi. «C’è scarsa
tolleranza reciproca e cresce la tendenza a colpevo-
lizzare l’altra persona. Nella coppia troppo spesso
c’è mancanza di responsabilizzazione e adeguata
comprensione dei reciproci diritti e doveri. Un
matrimonio è un lavoro serio, bisognerebbe mediare
e venirsi incontro. Invece i più non reggono le tensioni e si fanno schiacciare dai problemi ricorrendo
al divorzista. Da noi inoltre si ricorre più frequentemente al giudiziale che al consensuale».
E il divorzista è contento. «C’è poco specializzazione e un avvocato che si occupa di questioni così delicate, che spesso coinvolgono anche minori, dovrebbero studiare e avere una sensibilità diversa. Le
separazioni possono rappresentare dei veri e propri
lutti a livello emotivo ed è anche compito della mia
categoria cercare di stemperare tensioni e rancori. I
legali dovrebbero formarsi meglio e a livello multidisciplinare. E dovrebbero indirizzare i propri clienti
verso gli specialisti che possano aiutarli o per lo
meno fargli affrontare questo importante e traumatico passo in modo maturo».
Senza ripicche e scenate insomma. Senza urla e strepiti che ci confessa l’avvocato non mancano per le
stanze del tribunale di Locri. I dispetti e le violenze
verbali e fisiche sono una delle caratteristiche delle
separazioni e dei divorzi anche in questo territorio.
RIVIERA
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ATTUALITÀ
TASI 2014, linea morbida per i ritardatari
Il pagamento della prima rata della nuova tassa era fissato per 16 Giugno. Chi non ha
ancora pagato cosa deve fare? E i comuni in dissesto che misure hanno adottato
LIDIA ZITARA
Siderno ha recentemente affisso le comunicazioni
riguardanti il pagamento di TASI e IMU 2014.
Le due tasse sono strettamente correlate, non solo
perché la metodologia di calcolo è quasi identica, ma
perché alcuni soggetti devono pagare la TASI, altri
invece l'IMU.
Si parte sempre dalla rendita catastale, rivalutata del
5%, a cui si applicano poi le varie aliquote. Poiché
Siderno è in dissesto economico sono in vigore le aliquote massime (anche se non si può superare il tetto
del 10,60 per mille, aliquota massima IMU). Le aliquote verranno tenute massime, per legge, entro i 5
anni dalla dichiarazione di dissesto.
Sulla ben nota IMU non ci soffermiamo, ma spieghiamo velocemente cosa pagheremo con la TASI: l'illuminazione stradale, la videosorveglianza, la manutenzione e la cura dell'asfalto, ecc. Cioè quei servizi detti
“indivisibili”. La TASI non è pesantissima, al contra-
rio dell'IMU.
Ma chi è soggetto ad IMU, chi a TASI? Deve pagare
la TASI chi è proprietario e residente a Siderno, mentre chi è proprietario ma non residente deve pagare
l'IMU. Non si paga la TASI sull'abitazione e sulle relative pertinenze, mentre chi ha altri immobili deve
pagare l'IMU. Gli immobili di pregio non sono soggetti a TASI, ma ad IMU (ben più cara).
Con la prima rata scaduta ormai alle spalle, i cittadini
ritardatari si chiedono cosa e come pagare le sanzioni (more). Viste le difficoltà più voci hanno richiesto
una proroga per il pagamento dell'imposta, e il
Governo ha comunque delineato una condotta morbida sulle sanzioni per errori di calcolo e ritardi, sanzioni che verranno in ogni caso applicate esclusivamente sulla quota non versata.
Le sanzioni TASI sono uguali a quelle dell'IMU, ma
c'è da aspettarsi che per quest'ultima saranno applicate con maggiore rigore.
Entro i 14 giorni le sanzioni sono così ridotte che i
programmi automatici di calcolo non conteggiano
neanche i pochi centesimi (si deve arrotondare all'euro), mentre dal quattordicesimo giorno in poi si sale
al 3%, ma già dopo il trentesimo giorno si tocca il
30%. Per pagare ci sono 12 mesi. Gli uffici tributi
comunali e i patronati di assistenza fiscale calcolano
TASI e IMU in maniera gratuita, inoltre in rete esistono numerosi programmi di simulazione che sono
estremamente precisi ed efficienti.
Quello che ancora non abbiamo visto è la TARI, il
terzo tributo che compone la IUC (imposta unica
comunale), che rileva le competenze della TARSU. A
Siderno deve essere ancora steso e varato il regolamento per questa nuova tassa, e ancora non è possibile sapere attorno a che data verrà riscossa. Ciò che
possiamo immaginare è che non sarà affatto leggera
e che se la TASI sembra un'imposizione ingiusta,
ancora più controverso sarà il pagamento della TARI.
Il Movimento 5 stelle critico suWork raining
Più di 3.400 domande per 500 tirocini: impressionante il dato di partecipazione al progetto “Work
Training” finanziato con il Fondo sociale europeo
dalla Regione Calabria. Ancora di più se si pensa
che il dato è aggiornato al 6 giugno e che il bando è
scaduto oggi. Un numero di candidature 10 volte
superiore ai posti disponibili, che nella provincia di
Reggio Calabria finirà dunque per coinvolgere una
persona ogni venti: nella provincia reggina sono
infatti 68mila i ragazzi che hanno tra i 20 e i 29 anni.
Seicento invece le aziende che, al 6 giugno, si erano
candidate per ospitare gli stagisti: anche in questo
caso in misura maggiore ai posti effettivamente
disponibili.
Il progetto è riservato a disoccupati e inoccupati che
abbiano almeno 16 anni, ed è previsto che il 50%
delle risorse a disposizione venga orientato su persone under 25. Possono ospitare tirocinanti le imprese, gli studi professionali, le fondazioni e le associazioni e anche gli enti pubblici - che però stonano un
po' in questo elenco perché, per loro natura, non
possono assumere al termine dello stage ma solo
tramite concorso. Un aspetto, questo, che cozza con
i contenuti della normativa calabrese sugli stage: la
delibera 268 del 29 luglio 2013 in materia di tirocini
prevede infatti che la durata massima per tirocini
formativi sia 6 mesi, e che una durata di 12 mesi sia
possibile solo per i tirocini «di inserimento / reinserimento». Che senso ha, dunque, far fare tirocini «di
inserimento» in enti pubblici che non potranno mai
procedere all'«inserimento», nemmeno in caso di
risultato impeccabile da parte dello stagista? Per
finanziare questi stage la Regione Calabria ha
stanziato la bellezza di 3 milioni di euro, attingendoli
dal Fondo sociale europeo.
L'attivazione del progetto sarà preceduta da un
corso di formazione della durata di 12 ore.
Nella formazione delle graduatorie verranno tenute
in considerazione il titolo di studio, l'età, l'indicatore
Isee e le conoscenze informatiche, tutti elementi che
forniranno al massimo 5 punti. Ben 15, invece,
arriveranno dalla lettera motivazionale che dovrà
essere allegata alla domanda. «Noi chiediamo,
invece, che i bandi siano fatti nella maniera più
trasparente possibile, che le graduatorie siano stilate
sulla base di criteri oggettivi: assegnare un punteggio
così alto alla lettera motivazionale non pensiamo sia
rispondente a dei principi di obiettività».
Ma questa non è l'unica criticità del bando Work
Training. Perché è riservato alla sola provincia di
Reggio ? «Noi riteniamo che il tirocinio, la formazione e l'incentivo all'assunzione siano tre assiomi
che guardano alla stessa finalità». Sulla base di
questo principio non convince il fatto che possano
partecipare anche gli enti pubblici, «dove già ci sono
tante sacche di precariato», né la mancanza di formule che facilitino l'offerta di un contratto di lavoro
allo stagista: «da solo, il tirocinio non può essere l'unica risposta. Deve trasformarsi in un'occasione di
lavoro di tipo subordinato».«Nella lettera moti-
vazionale il candidato deve spiegare perché vuole
partecipare al tirocinio, in quale settore e qual è il
suo bagaglio professionale», Si possono assegnare
15 punti a chi scrive solo nome, cognome e titolo di
studio? Ma la Regione non teme una pioggia di
ricorsi al Tar da parte degli esclusi? «La valenza della
lettera deve essere palpabile». Resta il fatto che i criteri oggettivi sulla base dei quali valutarla non vengono esplicitati. Altro aspetto, il fatto che le aziende
non siano tenute co-finanziare i tirocini.
Riassumendo: un tirocinio troppo lungo, con un
rimborso non elevato e totalmente a carico delle
casse dello Stato (con conseguente de-responsabilizzazione del soggetto ospitante), con la possibilità di
svolgerlo anche negli enti pubblici anche se lì la
prospettiva di inserimento post stage è inesistente,
con poco spazio alla formazione, senza incentivi
all'assunzione e con una modalità discrezionale di
selezione dei candidati. Il meetup 5 stelle Costa dei
Gelsomini ha già segnalato ai parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle il programma di tirocini
promosso dalla Regione Calabria gonfio di
numerosi aspetti critici. Eppure rimaniamo consapevoli che il bisogno di entrare nel mercato del
lavoro, in questa terra, è così alto che le domande di
partecipazione continuano ad arrivare a ritmo serrato.
DOMENICA 22 GIUGNO
11
Fabio Vitale:
“Il Siderno ripartirà
dalla Prima Categoria”
Ad oggi per quanto concerne un'eventuale
fusione per poter ripartire dal campionato di
promozione non c'è nessuna novità. Presumo
che quindi le cose resteranno come sono. La
mia volontà iniziale condivisa da tanti soci che
hanno aderito al progetto era quella di ripartire dal campionato di promozione.
Oggi, però, considerata la situazione di stallo
che si è creata e ritenendo opportuno in primis
per rispetto della città che attende dei risvolti,
ho maturato la decisione definitiva di partire
anche dalla prima categoria programmando un
campionato vincente.
L'obiettivo è quello in pochi anni di riportare la
squadra di eccellenza, categoria più consone al
blasone della città. Tengo molto a dare il mio
apporto in modo serio, concreto e puntuale.
Gli sportivi sidernesi meritano una squadra e
una società che li rappresenta dignitosamente.
L'augurio che mi faccio e che così come ho progredito con molti sacrifici nella mia attività
imprenditoriale portandola al successo possa
altresì progredire la squadra arrivando a disputare campionati importanti. Umiltà, passione,
onestà e trasparenza saranno le armi prioritarie del mio mandato. Sono fermamente convinto che i cittadini di Siderno attraverso un
progetto serio e vincente staranno vicini alla
squadra anche se si ripartirà dalla prima categoria. Tutto sarà riorganizzato e rinnovato, sarà
formato un nuovo statuto e sarà eletto u nuovo
direttivo.
Concludo anticipando che domenica 22 giugno
sarà convocata alle ore 10.00 un'assemblea
presso l'hotel President dove sono inviati tutti
gli interessati che vogliono far parte di questa
avventura che sta per iniziare. Forza Siderno.
Bianco: i ragazzi dell’istituto“M.Macrì”vivono i PON
Bella ed importante iniziativa nell'Istituto Comprensivo “ M.Macrì “ di Bianco
grazie all' attivazione dei Progetti PON - Programma Operativo Nazionale
“Competenze per lo sviluppo” 2007 - IT 05 1 PO 007 - Piano Integrato Annualità 2013/2014- PON C1-FSE- 2013-755- finanziato con i Fondi Sociali
Europei che ha visto gli oltre 250 alunni coinvolti nei moduli formativi attivati .
La conclusione di questa straordinaria esperienza è stata la Manifestazione
Finale “ Open Day- Scuola Aperta” tenuta il 06 giugno scorso . Gli alunni appartenenti sia alla Scuola Primaria che alla Scuola Secondaria di Primo grado
dell'Istituto hanno organizzato, insieme ai loro tutor e agli esperti esterni , una
manifestazione straordinaria nella quale sono stati presentati i loro lavori e prodotti . E' stata la dimostrazione che una nuova realtà scolastica sta emergendo :
quella che potenzia le conoscenze storiche, linguistiche e culturali, favorisce la
motivazione verso lo studio delle lingue straniere e della musica ,quella che coinvolge i ragazzi in un percorso alternativo per far emergere le loro potenzialità,
quella che si apre al territorio e alle famiglie , ma fa prendere coscienza della giusta valorizzazione della socializzazione per vivere importanti momenti di aggregazione. Gli alunni hanno vissuto un'esperienza emozionane e viva che ha ricevuto
il plauso dell'intera comunità . Grazie al costante e proficuo impegno del
Dirigente Scolastico Sebastiano Natoli, è stato dimostrato che il modo migliore
per far evolvere positivamente un'intera collettività è quello di aiutare i ragazzi a
vivere grandi opportunità culturali e di crescita personale.
ATTUALITÀ
Il rimborso di Tarricone
Secondo “La Sette”
Appena eletto
Quanto costa il
commissariamento
del comune?
Marco Minniti
secondo un pentito
fu votato nel 1994
Pasquale Brizzi:
inviate i commissari
al comune
È giusto informare la cittadinanza che così come avviene in tutti i
comuni commissariati per infiltrazioni mafiose, a Siderno, a ciascuno dei Commissari straordinari,è attribuito un compenso mensile lordo pro-capite di 3.460,26,
riconoscendo altresì, il rimborso
delle spese di viaggio, vitto ed
oneri compresi, sostenute per lo
svolgimento delle funzioni previste. Per il periodo intercorso tra il
30 marzo - 31 maggio, Francesco
Tarricone, presidente della
Commissione, ha presentato la
documentazione relativa alle
spese sostenute per l'espletamento del mandato di tale periodo
per complessive 1.482,21 e per
come di seguito specificate: spese
viaggio, rimborso trasferta
(Viterbo/Roma/Fiumicino),(Rom
a/Fiumicino/Viterbo) 87,81, spese
vitto, 496.40, spese pernottamento (n. 15) 900,00.
SARA LEONE
Nessuno li ha mai attesi con grande trepidazione, e sin dal momento della loro istituzione non sono mai stati i benvenuti.
Ansia alle stelle, conteggio di crediti, preghiere e fioretti a tutti i Santi, per ridursi
poi l'ultima sera, insieme a tutti i compagni
legati dal medesimo destino, ad eseguire
una full immersion, come se nelle ultime
ore si imparasse qualcosa.
Dopo giorni di attesa, in cui non si sa se
fosse stato meglio che la data fosse posticipata per sempre, o che anzi venisse anticipata per affrontare il tutto prima possibile,
lo scorso mercoledì 19 Giugno si è ufficialmente dato inizio ai più temuti degli esami
scolastici: quelli di maturità.
Si, perché poi dall'anno successivo, per chi
decidesse di continuare ad impegnarsi nel
percorso universitario, gli ostacoli saranno
sempre più insormontabili, e gli esami di
maturità saranno solo un felice ricordo...
Mercoledì mattina, giovani con il ciuffo
ben sistemato, e donzelle cariche di libri,
con occhiaie ben in vista, dovute allo studio notturno, che nemmeno il correttore
super coprente ha avuto l'abilità di coprire,
si avviavano in gruppo verso i rispettivi istituti...e più che a scuola sembravano dirigersi al patibolo. Effettivamente quest'anno ad immolarsi e a gettarsi volontariamente tra le grinfie di docenti e commissari esterni sono stati loro, e passeranno alla
storia come i "maturandi 2014".
Il via alla prima prova è stato incoraggiante, le tracce molto diverse fra loro, tutte
bellissime ed attuali. Tra quelle più interessanti e gettonate, Salvatore Quasimodo
per la comprensione del testo, la tematica
del dono per il saggio breve, il tema storico che richiedeva al candidato un confronto tra l'Europa del 1914 e quella del 2014.
Insomma i candidati hanno potuto dare
libero sfogo alle loro idee, e particolarmente quest'anno, il Ministero della
Pubblica Istruzione, ha puntato sull'analisi
critica dei tempi odierni da parte dei giovani. E a sbirciare dalle bacheche
Facebook dei maturandi, le tracce sono
state un vero successo.
Nell'inchiesta reggina su Scajola,
Matacena e Chiara Rizzo, spunta
a sorpresa Marco Minniti, dirigente del Partito Democratico che
negli ultimi 15 anni ha spesso ricoperto ruoli di governo. Marco
Minniti dichiara la giornalista del
TG di LA Sette - compare nel verbale di interrogatorio di un killer
della 'Ndrangheta poi collaboratore di giustizia che nel 2005 entra
nel processo Matacena. Dice al
pm Andrigo Antonino Zavattieri
«noi votavamo a Matacena e
Peppe Greco, il figlio di Ciccio,
capo 'ndrnagheta di Calanna,
appoggiava a Minniti,
all'Onorevole Minniti». «Minniti?»
chiede il pm. «Marco Minniti risponde il pentito - ha preso 800
voti a Calanna nel '94 e nel '96, e
anche coso… la… Don Rocco
Musolino appoggiava a Minniti
che lo ha fatto uscire dal carcere
tre giorni prima delle elezioni.
Maturandi 2014:
in bocca al lupo
Anni dopo c’è chi ancora si
sveglia con il terrore per il
fastitidico esame di Stato, il
19 Giugno sono iniziate le
prove per la maturità.
Scriveteci e raccontateci
com’è stato il vostro esame
I selfie non sono mancati neanche nel
giorno di apertura degli esami, e forse
solo queste pratiche di autoscatto sono
state in grado di smorzare la tensione
dei ragazzi, e strappargli un sorriso
anche fra quei banchi, posti singolarmente e tristemente in fila indiana.
Seguiranno la seconda prova, la tanto
temuta terza prova, dove il tempo giocherà a sfavore della miriade di righe
bianche da riempire, e poi ci si avvierà al
colloquio orale...e quello sarà una soddisfazione, in cui la "maturità" di ciascuno dei candidati emergerà dalla discussione della tematica scelta, ben studiata
e approfondita per poi essere sottoposta alla commissione.
Antonello Venditti ha lanciato il suo "in
bocca al lupo" ai maturandi, dedicandogli la sua famosissima "notte prima degli
esami". E forse mai canzone più appropriata di questa, è stata scritta.
Mondo scuola
Unaconvenzione
perilrilanciodel
museodiNikSpatari
È stato presentato alla Michele Bello
“I Care”, il Museo della scuola
Parco Nazionale Giuseppe
Bombino - rappresenta un'eccellenza del nostro territorio, un vero
e proprio parco scientifico all'aperto divenuto formidabile esempio di integrazione tra natura e
cultura, tra arte contemporanea e
ambiente, grazie al certosino lavoro dei fondatori Nik Spatari e
Hiske Maas, profondi conoscitori
della nostra montagna.
Si è svolta nell'Aula Magna
dell'Istituto Comprensivo “M.
Bello - Pedullà - Agnana” di
Siderno, il 16 giugno, l'Assemblea
dei soci promotori della costituenda Associazione Museo della
Scuola - I Care - . L'iniziativa, promossa dal dirigente scolastico Vito
Pirruccio, ha visto la presenza di
presidi, docenti e personale ATA,
in servizio o in pensione, che intendono realizzare, come si legge in
una nota diffusa dagli organizzato-
è quello di dimostrare la trasparenza dell'amministrazione da lui
guidata. Pasquale Brizzi mal
aveva concepito la decisione di
sciogliere il consiglio comunale
durante il suo mandato. "Con
questa azione intendo chiedere e
sottolineare la volontà che il mio
operato amministrativo, da sempre trasparente ed attuato nel
pieno rispetto delle leggi, venga
controllato".
La cerimonia
Incoronato
di nuovo
re Giorgio
di Martone
È stato incoronato sabato scorso
re Giorgio a Martone alla presenza del giudice Lombardo, del
senatore Turano e dell’immancabile e dell’onnipresente, quasi
quanto Mario Diano, ministro
Lanzetta. È uno degli imperatori
più longevi della Locride, in molti
hanno tentato di detronizzarlo
ma lui è rimasto saldo sulla poltrona e crediamo che dorma con
la fascia.
Parco d’Aspromonte
Conservare il patrimonio storico,
culturale e artistico. Con queste
premesse è stata siglata nei giorni
scorsi la convenzione tra l'Ente
Parco Nazionale dell'Aspromonte
e il Musaba (Parco Museo
Laboratorio - area naturale privata protetta che insiste nel Comune
di Mammola) con l'obiettivo di
mettere in atto interventi sinergici
volti al recupero dell'identità
aspromontana. «Il Musaba - ha
spiegato il Presidente dell'Ente
E' stato rieletto solo di recente,
dopo che la sua amministrazione
a soli due anni dall'insediamento
era stata sciolta per infiltrazioni
mafiose, e oggi Pasquale Brizzi
chiede, non mancando di sollevare stupore e polemiche, di essere
nuovamente sottoposto ad una
sorta di commissariamento. Brizzi
ha, infatti, scritto al Prefetto
Claudio Sammartino chiedendo
che siano inviati al Comune quattro unità distaccate. L'obbiettivo,
ri, “l'obiettivo di valorizzare il lavoro di quanti lavorano nelle istituzioni scolastiche e ai quali è affidato il
difficile compito di formare le giovani generazioni e la classe dirigente del Paese. Si tratta di riportare al
centro del dibattito culturale - prosegue la nota - il ruolo della scuola
nella società, mediante un lavoro di
ricerca e la creazione di uno spazio
museale in grado di documentare il
processo di evoluzione delle istituzioni scolastiche dentro il quadro
storico più generale della crescita
del Paese”.
MUSEO DELLA SCUOLA “I
CARE”, inoltre, non solo come
luogo espositivo per mettere in
mostra la fatica e la gioia del / nel
fare scuola, ma come cantiere per
far incontrare l'esperienza di ieri
con quella di oggi, richiamando in
servizio coloro i quali hanno saputo
praticare, con l'animo e la mente,
l'arte del fare scuola (docenti e per-
sonale scolastico in pensione) e
facendoli sentire parte attiva di
questo mondo. MUSEO DELLA
SCUOLA “I CARE”, infine, che
sappia custodire memoria educativa e sia luogo di ricerca innovativa.
Gli organizzatori si sono dati
appuntamento per il 30 giugno, alle
ore 18,00, presso l'Aula Magna “M.
Bello”, per dare seguito agli adempimenti amministrativi di costituzione formale dell'Associazione. La
riunione è aperta a quanti vogliono
dare il contributo per la realizzazione del Museo della Scuola.
Per suggellare l'inizio dell'attività è
in programma dal 2 al 5 settembre
un viaggio-studio a Barbiana. Gli
interessati possono contattare, per
eventuali adesioni, il preside Vito
Pirruccio.
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DOMENICA 22 GIUGNO
13
Virilità degli
uomini smarrita
PER CHI LA RITROVA, OTTIMA RICOMPENSA
In arrivo dall’Ameria il nuovo“mezzo slip”
per gli uomini per una vera abbronzatura
SARA JACOPETTA
Fin dai tempi dei tempi, l'uomo, in quanto
individuo di sesso maschile, è stato associato a quella figura forte, capace, pratica,
di saper fare. Dall'era del Neolitico in cui
sfamava le tribù andando a caccia di bisonti e fino a qualche anno fa, l'uomo sapeva
di uomo: virile e mascolino. Dev'essere
successo qualcosa poi, con i bombardamenti ricevuti dai media, in cui tutto si è
concentrato sull'esteriorità. Partirei proprio da ora, anno 2014, in cui spopola la
moda floreale. Purtroppo non stiamo parlando delle camicie hawaiane che abbiamo visto indosso a qualche belloccio di
Beverly Hills, ma parliamo di ragazzi che
si presentano al primo appuntamento col
la felpa di rose e orchidee, con un numero
stampato sopra, tipo giocatore di basket.
Allora, caro ragazzo, ti dico che se fossi
venuto a prendermi in divisa da calcetto,
tutto rosso in viso e con le goccioline di
sudore, mi avresti fatto più sangue. Questa
dei feromoni, poi, la dovete assolutamente sapere: sono contenuti appunto nel
sudore e fungono da potente attrattore
sessuale. Per non contare che una donna
nella sua frenetica vita si accorge di avere
il monociglio nello specchietto retrovisore
della macchina ferma al semaforo rosso,
mentre qualche (dicesi) uomo ha ben
curato quelle due ali di gabbiano sopra gli
occhi: il volo avreste dovuto prenderlo voi.
I ruoli si sono ribaltati, e non è più la
donna che fa aspettare l'uomo sotto casa,
che è riuscita in mezz'ora a farsi doccia,
capelli, trucco base e rimpiazzata di smalto all'indice scheggiato, ma è lui, che usa il
pettine come direttore d'orchestra dei suoi
capelli: ciuffo a destra, profilo sinistro;
ciuffo a sinistra, profilo destro. Altri vestono fluo che manco se hai bucato sulla 106
alle tre di notte. Altri ancora hanno la
manicure perfetta mentre sotto le tue
unghie è rimasto il pan grattato della cotoletta. Anche Facebook prova a lanciare
messaggi agli uomini, del tipo “Ogni volta
che un uomo si rade la barba, muore una
farfalla nello stomaco di una donna”, ma
subito dopo, vedi in bacheca il selfie di un
uomo, e allora ti scoraggi. Ciò non vuol
dire che siamo alla ricerca del camionista
con la scritta “Franco” illuminata sul parabrezza, fedele cristiano con Santi e
Madonne attaccati e tatuati ovunque, che
Ora la moda sexy nudo arriva anche per gli
uomini. Ebbene si sta spopolando in
America e in Asia un nuovo modello di
costume maschile che lascia ben poco
all’immaginazione. Certo dimensioni per-
mettendo. Il costume è già in vendita online su e-bay con il nome di “Mens Brief
Bikini” anche se per il momento la consegna non è prevista in Italia. Chissà se però la
nuova moda non arrivi anche nel bel paese.
‘A prima gotta nigra
JE' LATRU MI FARRIA
SULU PA GOTTI
C''a prima gotta nigra
e 'u suli chi nescìa,
stetti sup''a ficara,
mamma, pensandu a ttia!
dall'alto del suo autocarro ti urla frasi
sconce. Che poi, se l'uomo riuscisse davvero a fare delle cose “da donna”, sarebbe
fantastico. Le donne amano vedere gli
uomini cucinare o non andare in panico se
gli metti tra le braccia un bambino che
strilla. Così come amano vederli indaffarati in attività considerate fino a poco
tempo fa prettamente mascoline: sistemare lo scarico del lavandino o “salvarti” per
strada perché la macchina si è ingolfata.
Che poi, il vero dramma, che va oltre l'estetica, risiede in quel famoso primo passo
che l'essere maschile spesso e volentieri è
incapace di fare. Manco se fosse un bam-
bino che sta imparando a camminare.
Quel piede, non lo muove. E lì cade veramente tutto. Donne che si mobilitano per
strappare un'uscita e quello che non si sa
se non ha compreso o ha un trauma infantile. Donne più gatte morte di felini spiaccicati sull'autostrada che lanciano messaggi che come boomerang tornano immediatamente indietro. Così la donna, stanca
e seccata, prende le redini della situazione: organizza un appuntamento, prenota
in pizzeria (al ristorante ci vanno solo i ricchi dei film) e ti fa le avances per tutta la
cena. Naturalmente, il bacio sotto casa te
lo dà lei.
Je' latru mi farrìa pa gotti
a minna 'i vacca, nigri e
fatti fatti:
sarrìa capaci 'i vaju 'i nott'a
notti
e pamm''i scippu cu tuttu
lu latti.
(da "'Profondo Sud" - 2004)
DDU' PANARA 'I
GOTTI
Quant' è bellu mi ncignu la
jornata,
quandu già arbija e, sup'a
'na ficara,
ndaju già perinchjuti ddu'
panara
'i gli gotti troiani a mmatinata.'
(inedita)
Franco Blefari
Bikini e abbronzatura per lei arriva il PerfectTan,
il nuovo due pezzi senza laccetti
Dopo il mezzo costume maschile arriva
anche il Perfect Tan Bikini, il due pezzi
che non lascia il segno dell'abbronzatu-
ra.Chissà se il nuovo bikini per un’abbronzatura perfettacomparirà anche
sulle spiagge della Locride quest’estate?
Francesco Misitano trionfa al festival canoro “ Notte di note”di Altomonte
Dopo il successo della tournèe russa e tanti
riconoscimenti colti in giro per l’Italia,
Francesco, giovane cantautore bianchese,
sorprende ancora il pubblico calabrese guadagnandosi il primo premio al Festival
canoro “Notte di note” di Altomonte (CS),
grazie ad un suo brano inedito, Salvami,
unico inedito presente in gara, brano dove
temi quali la voglia di fuga e di taglio con il
passato la fanno da padroni. Francesco, elegante interprete e innovatore del genere
pop della canzone d’autore italiana, è già
stato insignito del primo premio come
miglior brano radiofonico al 18° festival
dell’Adriatico di San Benedetto del Tronto
e annoverando partecipazioni al CET di
Mogol, nel 2012, ad Aerea Sanremo, 2013
e al Tour music fest (2012 – 2013).
Ancora un riconoscimento per la tua
musica. È un punto d’arrivo o di partenza?
I premi per le vittorie o anche le delusioni
dopo una sconfitta devono servire da stimolo a fare meglio. Quindi gli ultimi riconoscimenti avuti, in questo caso, sono un punto
di partenza che, comunque, ti danno quel
pizzico di forza in più per andare avanti.
Quali progetti discografici hai in cantiere
per il futuro?
Dopo i primi due album auto-prodotti
adesso, insieme alla mia band (I
Controtempo), sto lavorando al terzo disco
che in realtà sarà una specie di rinascita o
“cambiamento” se così lo si vuole chiama-
re. Nuove sonorità accompagneranno i
miei nuovi brani inediti dove, me lo auguro,
verrà fuori una parte di me diversa e più
matura nella scrittura dei testi.
Ci sono tournèe in progetto?
Non avendo ancora un manager o un’agenzia che organizzi il tutto non posso dare
delle date certe. Sicuramente continuerò a
fare le mie serate al nord Italia, preferendo Milano come meta principale, dove
quest’inverno ho suonato in diversi locali e
mi sono creato una buona porzione di fan’s.
La porta rimane aperta per un’altra esperienza all’estero. Dopo la Russia ci potrebbero essere altre belle novità in terra straniera.
Ti rivedremo a qualche festival?
Dopo la vittoria ad Altomonte tra qualche
giorno inizierò a girare un po’ per tutta la
Calabria, per prendere parte a diverse
manifestazioni dove parteciperò in qualità
di ospite.
Un consiglio per i giovani artisti calabresi
che si affacciano per la prima volta a questo mondo.
Non sono ancora in grado di dare dei consigli da prendere alla lettera per altri ragazzi che vorrebbero intraprendere questa carriera. La passione deve essere alla base di
tutto. Vi accorgerete che è quello il vostro
sogno quando la sera prima di dormire e la
mattina appena svegli penserete solo a
quello.
Antonio Cormaci
GERENZA
Registrata al Tribunale
di Locri (RC) N° 1/14
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RICORDANDO
In ricordo di Giuseppe Falcone
VITO PIRRUCCIO
Il 17 giugno scorso il liquido rosso
che scorreva in Giuseppe Falcone
ha smesso di irrorare di vita il corpo
segnato dalla sofferenza e quel
cuore e quel cervello che avevamo
visto battersi allo spasimo nell'agone politico e culturale della nostra
terra si sono consegnati arrendevoli
all'unico ostacolo, la morte, che con
lui l'ha avuto vinta. Forse, anche,
senza combattere; non in linea,
quindi, con lo stile dell'uomo che
abbiamo conosciuto e apprezzato.
La mente che non riesce a governare il corpo è il peggiore alleato dell'uomo nel momento in cui il vigore
lascia il posto agli acciacchi degli
anni. Un mese fa ho fatto visita al
prof. Falcone in clinica e ho avuto
la sensazione che avesse da un po'
di tempo deposto le armi della vitalità. In quella circostanza aveva solo
fugacemente e a denti stretti fatto
cenno all'imminente appuntamento
elettorale. Il prof. Falcone che si
informava sui possibili esiti elettorali non era più il prof. Falcone. Lui
che avrebbe tenuto banco per ore
nel suo angolo/appuntamento di
Piazza San Vittorio era irriconoscibile in quel sussurro informale che
chiedeva, solo, notizia del suo parti-
to, il PD.
La politica unita alla cultura sono
state le due passioni del prof.
Giuseppe Falcone. Una passione
interscambiabile, senza confini ben
definiti, nel pieno stile di quegli
intellettuali organici togliattiani che
hanno dedicato tutta la loro esistenza politico-culturale al servizio di
un'idea, di una causa.
Giuseppe Falcone dirigente politico-sindacale, espressione di quella
giovane leva togliattiana che
segnerà la rinascita politica del PCI
e della vita politica del Paese, all'indomani
dell'avvento
della
Repubblica, aveva fin da giovane
abbracciato la missione di “dare
voce a chi non ce l'ha”. “Erano gli
anni '50” - scrive Tommaso Rossi in
Il lungo cammino - Dall'Aspromonte
a Strasburgo - Città del Sole “molto tesa fu la lotta dei coloni
della Ferdinandea, nel Comune di
Pazzano. Lì si era aperta una vertenza che per la durezza dello scontro richiedeva un forte impegno.
L'Associazione Contadini era chiamata a sostenere quella lotta. Per
oltre due settimane garantimmo la
nostra presenza quasi ogni giorno.
Per raggiungere la Ferdinandea da
Reggio Calabria occorreva fare
circa 170 km. Toccava a me partire
la mattina presto in lambretta per
raggiungere Roccella Jonica. Lì mi
attendeva Giuseppe Falcone, un
giovane compagno che poi diventerà prestigioso docente di dialettologia italiana presso l'Università di
Messina. Fu una vertenza dura e
faticosa che contrapponeva i coloni
ad una nobildonna che aveva deciso
di cacciarli dalle terre che coltivavano. Falcone era l'espressione di una
intellettualità che amava sì discutere, partecipare attivamente e con
grande rigore a tutti i dibattiti che si
svolgevano in Federazione e nella
zona jonica, ma nel contempo considerava l'intellettuale in funzione
del sostegno e della partecipazione
ai movimenti di lotta che si svolgevano nella realtà concreta della
zona jonica”.
I suoi contadini sono stati la sua
scuola di vita, culturale e materiale.
Agli umili dei campi tributava una
vera e propria venerazione. Il prof.
Falcone, nei suoi monologhi in
Piazza San Vittorio, amava rimettere in cattedra nei suoi racconti le
gesta di quel popolo, dal quale non
proveniva per appartenenza sociale, ma per appartenenza acquisita
sul campo. In quegli uomini riconosceva i suoi compagni che avevano
alimentato la sua linfa culturale e la
sua passione politica. Provava un
senso di venerazione, di sincero
rispetto. Anche quando si faceva
trasportare dall'intemperanza sapeva fermarsi, solo, dinanzi ai suoi
contadini e ai compagni che lo avevano segnato nella crescita come
uomo-intellettuale.
Nell'ultimo viaggio senza ritorno,
sono certo, Giuseppe Falcone avrà
avuto pensiero per i suoi umili e i
suoi compagni con diritto di precedenza su tutto e tutti. Noi, i compagni e gli amici che lo abbiamo conosciuto e apprezzato, gli facciamo
ala abbassando i vessilli della lotta.
E a pugno chiuso diciamo: “Addio
compagno Falcone!”
Scuola primaria Gonia LIBERTÀ E RISPETTO:
Lunedì 9 Giugno 2014, si è
svolta la festa di fine anno
scolastico presso la scuola
primaria
Gonia.
In
un
pomeriggio caldo, accarezzati
da una dolce brezza, i bambini, i
genitori, i nonni e gli insegnanti
si sono dati appuntamento alle
17,30 nel giardino dell'edificio
per festeggiare insieme. È stato
un anno ricco di impegni, come
non ricordare, tra tutti, ad
Ottobre la festa dell'albero con
“Il giardino di Alcino”, dove gli
alunni di quinta hanno messo a
dimora gli alberi e li hanno
consegnati come segno di
continuità
ai
bambini
dell'ultimo anno della scuola
dell'infanzia di Donisi. A
Dicembre la partecipazione e
l'inaspettata vittoria del primo
premio al concorso “Il mio
presepe” con il presepe dei
profughi,
a
Maggio
l'inaugurazione della Biblioteca
dei ragazzi”, in ricordo
dell'adorata
maestra
Giuseppina
Malafarina,
scomparsa lo scorso anno e per
la quale l'affetto è ancora vivo
in tutti noi, e il pensionamento
della
stimata
insegnante
Carmela Procopio. Un grazie si
è levato all'unisono da parte
delle famiglie della scuola
Gonia per la maestra, la quale è
stata per tutti un esempio di
assoluta dedizione verso il
proprio lavoro e i propri alunni
con i quali ha sempre saputo
instaurare un dialogo fatto di
pazienza,
chiarezza
e
disponibilità, confrontando le
idee e incoraggiandoli a
individuare e valorizzare le
proprie virtù e pregi, non
dimenticando
anche
di
esercitare l'autorevolezza che
compete a chi è chiamato ad
educare. Noi genitori siamo
grati a tutte le insegnanti del
plesso Gonia per lo splendido
lavoro svolto insieme ai nostri
figli e ci auguriamo di
continuare a perseguire sempre
con ogni sforzo l'unico comune
obiettivo e cioè la formazione
sana di futuri cittadini. Da parte
nostra ci impegneremo ancora
di più in quell'incontro
educativo
che
arricchisce
entrambi i ruoli, genitori da un
lato e maestre dall'altro, e a non
assumere l'atteggiamento di
spettatori nell'educazione dei
nostri figli. Un grazie di cuore
va anche alla preside Antonella
Borrello per l'encomiabile
lavoro svolto quest'anno e
soprattutto per la dolcezza con
cui si è posta con gli alunni
dell'intero istituto e per la sua
disponibilità verso i genitori.
I genitori della
scuola primaria Gonia
due concetti ancora lontani
Un altro femminicidio. Un'altra
famiglia sterminata, distrutta.
Questa volta il colpevole è stato
trovato nel giro di poco tempo, si
trattava del marito e padre delle
vittime. Le immagini ormai note
della coppia felice stridono
fortemente con la confessione di
un assassino vedovo. Eppure,
quelle stesse immagini, foto
scattate in quello che dovrebbe
essere il giorno più bello della vita,
sono la prova che la coesistenza
tra amore e morte è più che mai
tangibile e reale. Soprattutto, può
nascondersi dentro l'animo della
persona più insospettabile, una
persona “normale”. È il concetto di
normalità,
associato
sanità
mentale, quello che viene messo in
discussione. Perché risulta ancora
inconcepibile che un uomo possa
uccidere in una sola volta i figli che
esso stesso ha generato, la moglie
con la quale poco prima aveva fatto
l'amore (?) e poi andare a vedere
una partita di calcio come se niente
fosse. E sembra che il primo
incredulo sia proprio l'autore di
questa atrocità, Carlo Lissi, che
infatti chiede il massimo della pena.
Come se la pena, in certi casi, basti
a placare lo sgomento. Come se
una punizione possa fare da
contrappeso per rimettere in pari la
bilancia ormai sfasata sulla quale
posano su un piatto la vita e
sull'altro la morte,su un piatto
l'amore e sull'altro l'odio. Far
SETTIMANALE
giustizia, in certi casi, anche se si
impone come un imperativo
doveroso, non basta perché
sarebbe come gettare della terra
secca sul deserto. Il deserto si
sconfigge con l'acqua e in certi casi
l'acqua corrisponde all'educazione.
Perché aldilà di come si concluderà
la storia, ormai segnata, di
quest'uomo quello che conta è il
retaggio culturale di cui è portatore
non sano. Ancora una volta, infatti,
è l'idea del possesso sull'altra
persona che devia i sentimenti e le
azioni. L'idea che una donna o dei
figli siano, prima che persone, cose
di proprietà, cose sulle quali si
possa agire impunemente. Si tratta
di libertà negata, di totale assenza
del concetto di rispetto per
l'esistenza altrui, che non può
essere nemmeno concepita figuriamoci accettata - senza la
presenza dell'amante, del marito,
del padre. La società deve farsi
carico non tanto del reo,ma di chi
queste cose le ascolta, le vede, le
subisce tramite i media e i social
network e ne è testimone: i ragazzi.
È di loro che bisogna preoccuparsi,
perché sono loro il discrimine per
un futuro migliore. Non possiamo
permetterci più che delitti come
questi si limitino a scandalizzarci
per un attimo mentre svolgiamo le
nostre vite; ma siano un allarme, un
richiamo all'urgenza di educarci.
Katia Candido
DOMENICA 22 GIUGNO
14
Francesco Guidace,
eccelso scrittore delle classi
umili e degli affanni più
intimi dell'uomo
CARLO A. PASCALE
Non si sa, qualora accada e accade, perché i
grandi si nascondono. Si chiudono in un silenzio
che tanto somiglia ad un risoluto disdegno.
Amano stare con se stessi, nel silenzio, nella
riflessione forse serena, forse abitudinaria,
forse ancorata ad una visione più alta di quella
comune. Il poeta, lo scrittore, il linguista
Francesco Guidace, ottantenne, mente ancora
speditamente prolifica, cuore che batte impetuoso, è un esempio limpido e meraviglioso.
Pubblica i suoi libri per lasciarli stampati, perché, dice, non vuole essere letto e lusingato da
chi non vuole e forse non sa leggere e da chi
mostra indifferenza e torce il muso davanti ad
un libro di un meridionale, ma forse di ogni
libro. Non vuole essere letto da chi si accosta ad
un volume con quella sufficienza antipaticamente farisea che finisce poi per tormentarlo o
per non raggiungerlo mai.
L'avvocato Francesco Guidace, di Benestare, ha
pubblicato un Calepino minore, un Vocabolario
in dialetto calabrese- quello parlato nella
Locride - che raccoglie e salva la lingua dei
nostri padri. Una lingua in cu suona la sofferenza, l'arretratezza, l'analfabetismo delle nostre
popolazioni. Ma Guidace a quel mondo, non
lontano, si è accostato con la devozione del
figlio che ama la sua terra e con l'intelligenza di
chi si preoccupa di salvare almeno il ricordo di
quel mondo contadino ed emarginato, a cui il
Linguista concede la palma della sofferenza e la
soddisfazione dell'esistenza. Le parole, ricercate e sanate da Guidace allo stesso Guidace non
bastano, non affondano la loro forza nella carne
della povera gente. E allora con grande umanità
ripropone i modi di dire, le cosiddette fraseologie, quei cirri fonici nei quali il suono si carica
di umanità. Quella umanità piccola piccola
nella quale però brilla una morale “ eroica”,se
nel mondo c'è una eroicità a livelli umili e semplici.
Ma quel che conta è che nel vocabolario di
Guidace, edito da Pancallo, risorge una stirpe
umana che quelli del nord chiamano “Terroni”,
senza capire che la “terroneria” è ugualmente
umanità, anche quando i cattivi la tormentano e
i civili la offendono.
Quei modi di dire danno modo di cogliere la
nativa forza a soffrire degli uomini del Sud, a
non smarrirsi, a non perdersi, a fare del sacrificio una bandiera. Va dunque analizzato e studiato il Calepino di Francesco Guidace. Vanno
invece letti e assimilati gli scritti poetic i, ne
quali la poesia si snoda dall'intreccio empatico
che corre tra l'uomo e la natura, tra la realtà e il
sogno, tra il dato e l'anelito al nuovo e al misterioso, a ciò che c'è e che si nasconde prima di
concedersi agli spiriti più eccelsi e che esplode
come canto lirico, come emozione, come oscillazione umana tra ciò che è e ciò che ancora non
è o è reticente a mostrarsi.
Poi ci sono i racconti tra i più belli che siano
stati mai scritti. I protagonisti cono carnefici s
aggi di se stessi. Per essere alla loro maniera
bruciano la loro vita, soffrono il loro male,
meglio la loro devozione, la loro forza costretta a non apparire, a non pretendere, a non esigere alcunché.
Scrittore nuovo, profondo, da cui imparare, se
mai un giorno i Calabresi imparino ad apprezzare gli uomini illustri di questa terra.
SANITÀ
L’autogol
di Sarichiño
IL FANTASISTA DELL’ASP 5
o
“S
ERCOLE MACRÌ
SARICHIÑO, UNO CON LA
TESTA, CHE SECONDO IL
SINDACO DI LOCRI NON
FA MAI DI TESTA SUA, HA
L’INTELLIGENZA DEL
FANTASISTA: FA COSE
FUORI DAL COMUNE,
PALLEGGIA COME IL
PIBE DE ORO, MA FA
AUTOGOL DA
APPLAUSI E DANNI
CON LA PALA
copelliti dicet et docet: «La comunità di
Siderno ha dimostrato gran maturità e
senso di responsabilità dinanzi alla perdita dell’ospedale, pertanto ritengo mio
dovere ripagarla con cinque milioni di
euro da destinare a teatro e lungomare»,
affermò, barando dinanzi al defunto, in Rayban neri,
l’ex governatore in uno dei giorni di lutto della buonanima dell’Ospedale di Siderno allungando condoglianze.
Franco Sarica, uomo del baro, e commissario
dell’Asp reggina, succeduto a Sua Sanità Rosanna
Squillacioti, ha l’intelligenza del fantasista: fa cose
fuori dal comune, palleggia come il Pibe de oro, ma
fa autogol da applausi e danni con la pala.
Rovesciate, rabone, tacchi, ma è su i colpi di testa che
è fenomenale.
Sarichiño, uno con la testa, che secondo il sindaco di
Locri non fa mai di testa sua, dopo essere stato diffidato dalla Corte dei Conti a non pagare affitti, ha
provveduto all’istante. L’assist era perfetto per un’incornata alla città più antipatica ai circoli reggini da
quando Scopelliti comanda oltre Reggio.
Reggio Calabria, 13/6/2014. Disposizione di Servizio,
protocollo numero 89 che annulla la precedente che
disponeva tutt’altro prima che Scopelliti fosse trombato dall’urna europea. Protocollo numero 89: ‘Gli
uffici del dipartimento di Prevenzione, diversamente
dislocati nel territorio del comune di Siderno e
Locri,vengano trasferiti provvisoriamente presso i
locali disponibili (lontanissimi dal baricentro della
Locride, aggiungiamo noi; inagibili e fatiscenti,
secondo la denuncia di Striscia la Notizia) esistenti
nella struttura dell’ex Ospedale di Gerace’.
O mamma mamma mamma/o mamma mamma
mamma/sai perché mi batte il corazon/ ho visto Franco
Sarica, ho visto Franco Sarica/ eh, mammà innamorato son, ha intonato drizzando i baffi brindisini il sindaco di Gerace Varacalli di fronte a una miracolo
calato dall’alto sul suo paese.
Ma a sto fenomeno, oltre che Varacalli, l’ha visto
pure il presidente BDE (Organismo deputato a
pagare i fornitori) avvocato Punturieri, e l’ha ammonito a denti stretti in Commissione Speciale più o
meno così: «Tu hai in cassa quasi 200 milioni di euro
di fondi europei che lo Stato ti ha mandato per pagare i creditori di titoli esecutivi per i debiti accumulati, dal 2001 al 2008 per la fornitura di beni e servizi,
dall’Asp 5. Perché cavolo non paghi se le pesetas ce
l’hai, perché la tua Asp non fa i provvedimenti. Qui
si rischia tra interessi enormi e spese legali un crack
nel segno dell’irresponsabilità e dell’incapacità. Il
governo rivorrà indietro i soldi, non ci vuole molto, i
soldi ci sono, ancora per poco, è solo un passaggio
semplice, elementare». Avvocato Punturieri, la
prego, elementare a Sarica, lei mi delude. Lui è un
fantasista, gli piace rischiare di tasca propria, lui è
uno di quelli che mentre la casa sta crollando si
preoccupa della tegola. Ha classe, gioca d’effetto. E
non così.
La sindrome degli effetti speciali di Sarichiño complicherà la vita alla signora Maria titolare del Market
di Grotteria che con il pulmann della Federico scendeva a Siderno per sbrigare la sua pratica al dipartimento e dopo un’ora risaliva. Da oggi in poi, 3600
signore Maria, dovranno chiedere un favore, un passaggio per scalare i tornanti dove osano gli sparvieri
e i fantasisti.
Ma Franco Sarica, nonostante non paghi i titoli esecutivi 2001-2008 ai fornitori di beni e servizi, titoli che
maturano decine e decine di milioni di interessi,
nonostante non gliene freghi nulla della signora
Maria, ha il dovere di risparmiare quei 150 mila euro
che la sanità reggina paga a un privato che affitta a
Siderno i locali al Dipartimento di prevenzione.
Bene e giusto, signora Maria, spero sia d’accordo con
me.
Anche a Siderno, signora Maria, ci sono dei locali
aggratis, solo che rispetto a quelli esistenti a Gerace
sono agibili, nuovi, raggiungibilissimi. Sono quelli
dell’ex Ospedale, oggi Casa della Salute.
Ma il fantasista dell’Asp ha agito di fretta, subito dopo le europee, per fregare quella
città di ventimila abitanti adatta
come nessun altra al grande
falò. Reggio vuole bruciare
Siderno, mia cara signora.
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Dipartimento
di Prevenzione
da Siderno a Gerace:
Il commissario
dell’Asp 5 ha una
missione precisa: Reggio
gli ha ordinato di
bruciare la città“nemica”
L’INTERVENTO DI
GIOVANNI CALABRESE
DURANTE I CONSIGLI
COMUNALI RIUNITI DI
GIOVEDÌ SERA
L
GIÙ LE MANI DALL’OSPEDALE
e criticità della sanità della
locride e dell'ospedale
unico della locride, sono
state questa sera al centro
del Consiglio comunale
straordinario aperto a cui hanno partecipato numerosi consiglieri regionali e provinciali e tutti i Sindaci del
comprensorio. La piazza non era particolarmente gremita di pubblico
anche se la seduta è stata integralmente trasmessa in diretta tv dall'emittente Telemia. Nel suo intervento
finale il Sindaco di Locri, Giovanni
Calabrese, vero organizzatore della
manifestazione denominata “giù le
mani dall'Ospedale”, si è scagliato
non tanto contro l'attuale dirigente
Franco Sarica ma contro l'ex manager
dell'ASP 5 di Reggio Calabria,
Rosanna Squillacioti additandola
come una delle responsabili dello sfascio della sanità della Locride. Si è
quindi rivolto ai consiglieri regionali
rimproverandoli del fatto che sulla
sanità e sui problemi della locride
sono stati tutti "muti". Calabrese, sulla
sanità, ha promesso una battaglia fino
alla morte. Poi, rivolgendosi all'assente Sarica, che nei giorni scorsi aveva
promesso di venire a Locri ogni martedì, che la battaglia sull'Ospedale
non terminerà con questo consiglio
comunale ma si andrà avanti ad
oltranza, con tante altre iniziative.
"Hanno cercato di intimidire la nostra
commissione sanitaria comunale ma
non ci riusciranno"- ha detto
Calabrese - e poi non sono mancati
neanche "strali" contro il sindaco di
Gerace, Giuseppe Varacalli che si è
detto felice che il dipartimento di prevenzione sia stato trasferito da
Siderno a Gerace.”Non si può penalizzare ancora
una volta
la città di
Siderno- ha dichiarato Calabrese- che
in passato ha già dovuto subire la
chiusura dell'Ospedale con rispettoso
silenzio". "Hanno dovuto accettare
passivamente anche la presa in giro di
dover osservare una diapositiva dove
si illustravano i contenuti della nuova
Casa della salute, una pura invenzione che certamente è servita per calmare la cittadinanza". "La sede di
Gerace per lo spostamento del dipartimento di prevenzione non può considerarsi idonea, in quanto quella
sede appare disagiata e non idonea se
non verranno effettuati opportuni
investimenti". "Gerace rappresenta
l'emblema dello sfascio della sanità
calabrese". "Miliardi di vecchie lire
buttati al vento senza nessuna utilità"
. "Vogliamo l'ospedale “spoke”, accettiamo di essere ospedale “spoke” ma
pretendiamo di avere reparti adeguati, dignitosi, con numero di posti letto
congrui (432 e non 221) ed qui che
vogliamo intraprendere la lotta al
fianco di medici e paramedici che
possano contribuire ad elevare la
qualità dell'offerta sanitaria sul nostro
territorio". "Questa non è la battaglia
di Giovanni Calabrese ma è la battaglia di tutti i cittadini, dei sindaci, del
territorio e posso garantire che anche
l'assemblea dei sindaci su questo
argomento resterà compatta". "Noi
tutti- ha concluso Calabrese- rivendichiamo dignità per il presidio ospedalieri di Locri anche a tutela di tutte
quelle professionalità che operano
all'interno".
La pioggia battente ha costretto tutti
quanti a spostare la seduta consiliare
all'interno dell'attigua "Casa della
Cultura" dove è stato letto il documento finale, con la proposta finale,
che è stato sottoposto all'attenzione di
tutti i Sindaci e di cui daremo contezza domani
DOMENICA 22 GIUGNO O 17
L’OPINIONE
Agitare non
è cambiare
N
ILARIO AMMENDOLIA
el comprensorio Jonico c’è
una forte necessità di cambiare le cose.
I sindaci della Locride o alcuni di
loro hanno chiesto al dottor Franco
Sarica, responsabile dell’Asp di
Reggio Calabria, l’autorizzazione per
una riunione congiunta dei consigli
comunali del territorio in uno degli
spazi antistante l’ospedale di Locri
per discutere delle criticità della
sanità nella zona Jonica. .
Autorizzazione negata.
A mio sommesso parere, il responsabile ASP non si sarebbe mai permesso di negare tale spazio se i sindaci
fossero stati determinati, uniti e credibili. Aggiungo ancora: Sarica
avrebbe avuto un’ atteggiamento
diverso se l’assemblea dei sindaci
della ASP reggina avesse semplicemente esercitato il proprio ruolo in
seno alla stessa. Infatti, l’assemblea
dei sindaci della provincia, per statuto, approva il bilancio aziendale e le
linee programmatiche. Se non viene
convocata può sempre autoconvocarsi. Nel suo intervento il sindaco di
Gerace- non so bene a quale titolosembrava più espressione del management aziendale che un rappresentante dei Comuni. Infine, una assemblea di eletti che si rispetti, una volta
chiesti gli spazi all’interno dell’ospedale, non avrebbe dovuto ripiegare in
maniera mansueta sul largo antistante il municipio di Locri. Ci sono sfide
democratiche che una volta lanciate
bisogna portarle sino alle giuste conseguenze. C’è una dignità delle
Istituzioni democratiche che non può
essere avvilita impunemente.
Al metodo si aggiunge il merito:
manca il governo regionale e quel che
resta di esso è una sconclusionata
legione in marcia verso le prossime
elezioni. Infatti molti interventi avevano lo sguardo rivolto più alla prossima scadenza elettorale piuttosto
che all’ospedale. Infine, manva un’
interlocutore credibile ed autorevole,
ne consegue il rischio che tutto si
fermi alla mera agitazione verbale.
Questo nonostante la generosità personale di chi, incominciando da
Gianni Calabrese, s’è speso per la
riuscita dell’iniziativa.
In questi anni in una Calabria che ha
rispedito indietro fondi colossali
dell’Unione Europea, la Locride ha
perso treni, scuole, posti letto in
ospedale,uffici postali, posti nella
forestazione, possibilità di lavoro
nella pubblica amministrazione,
occasioni di lavoro nell’agricoltura e
nell’artigianato e cento altre cose
ancora.
Le responsabilità non sono dell’uomo
nero che congiura contro la Locride..
Questa è una colossale sciocchezza.
L’osanna a Scopelliti non può tramutarsi impunemente in “crucifiggi”.
E’immorale prima che inutile.
La politica ha le sue leggi.
In questi anni in Calabria è prevalsa
una pessima politica inefficiente,
asfittica e clientelare che si è sempre
coniugata con quella di un diffuso
notabilato locale. Lo sfascio generale
ha avuto un suo rovinoso riverbero
sulla sanità.
Nella Locride manca una Politica e
s’è rinnegato un “Progetto”. Questo è
il punto centrale che si può rimuovere così come è stato fatto giovedì sera
ma da cui non si può sfuggire.
Nel 2011 avevamo istituito un “tavolo regionale permanente” e l’impegno che la manager dell’ASP
(dott.ssa Squillacioti )sarebbe stata a
Locri con scadenza settimanale per
verificare l’attuazione degli impegni
assunti. Qualcuno dovrebbe spiegare
perché si sono fatti cadere quagli
impegni senza dire una parola.
La classe dirigente non può giocare
solo di rimessa altrimenti è votata
alla sconfitta. Oggi, per dirla con
Pirandello: ognuno recita a soggetto.
Mentre si discute di sanità c’è chi
propone di recitare la solita giaculatoria sui trasporti e , in questo clima,
qualcuno potrebbe legittimamente
proporre una discussione sulla tutela
del maiale nero o della foca monaca.
In mancanza di punti cardinali ognuno si inventa la direzione da prendere.
Giovedì sera nel piazzale antistante il
municipio di Locri si notava tantissima buona volontà ma nessuna strategia politica, nessuna piattaforma
rivendicativa mentre non si individuava la “controparte”.
Non è mai stato e comunque non è
più tempo per notabili ed ancor
meno è tempo di inutili scontri personali . Lo “scaincamento” di “regali”
che piovono dall’alto o di protettori è
finito.
E’ il tempo della “Politica”; anzi è di
un progetto politico e di una lotta
piena di passione e di slancio ideale.
Questo attualmente manca e ciò rappresenta il nodo fondamentale che
bisogna sciogliere, altrimenti, si
accendono solo fuochi fatui che possono appagare l’oggi ma sono senza
domani.
“
Ps. Un appunto per gli eletti
ad ogni livello compresi i
commissari antimafia di
Ardore: sono stati bloccati i
cantieri della 106 tra Locri ed
Ardore, nonostante gli espropri siano già stati regolarmente pagati, nonostante la disponibilità della progettazione
esecutiva e mentre la ditta
originariamente aggiudicataria dell’appalto è ancora attiva.
Logica e buon senso vorrebbero che i lavori si completassero, anche perché quando si
riprenderanno i costi saranno
decisamente lievitati. La
pedemontana Silo – Gerace
che pure era nel progetto
d’urto della Locride non
viene riproposta a nessun
livello. Una riflessione bisognerebbe farla.
Tutto pronto per l’infiorata di Monasterace
La PRO LOCO “IL TEMPIO”, sensibile
alle antiche tradizioni e decisa a mantenerle
vive, ripropone anche quest'anno la
tradizionale Infiorata, giunta alla nona edizione: un appuntamento annuale fisso, tanto
atteso sia dai cittadini di Monasterace che
dai numerosi visitatori che da ogni parte
della Provincia di Reggio Calabria e di
Catanzaro giungono nella nostra cittadina
Jonica per ammirare i quadri pittorici realizzati con i colori caldi e vivi dei fiori prodotti dalle aziende florovivaistiche del territorio.
I preparati iniziano già dal mese di maggio e
con l'impegno di tutti, con la collaborazione
di tutta la cittadinanza, dei ragazzi
dell'Oratorio Don Bosco, dei soci, delle
diverse associazioni, con grande fatica ma
anche con tanta gioia, ci si prepara ad organizzare tutto nei minimi dettagli.
Il rito dell'Infiorata a Monasterace è un
evento unico: atto di amore collettivo, rap-
porto speciale con fiori, colori, profumi,
magia di ritrovarsi insieme.
Tutta la collettività è coinvolta: prima nella
raccolta dei fiori, poi nella fase dello speluccamento, infine nella “infioratura dei
quadri” durante le due “notti dei fiori”, fase
che terminerà la domenica mattina quando i
capolavori d'arte potranno essere ammirati
nel loro splendore.
Anche in questa edizione si è deciso di utilizzare la tecnica mista: ai fiori si associano i
semi (orzo, riso, avena) colorati con diverse
tecniche sulla base di esigenze cromatiche
del quadro.
CULTURA E SOCIETÀ
Cinzia Laganà, una pittrice tra sogno e realtà
Cinzia è una giovane studentessa di Architettura presso la Mediterranea di Reggio Calabria, con una grandissima passione per l’arte ed una straordinaria perizia
nella pittura che la rende, nel suo piccolo, un grande
orgoglio reggino. Con lei abbiamo parlato di tutto, di
sogni ma anche di realtà.
Che cos’è per te l’art ? E cosa significa vivere d’arte
oggi?
Come esseri umani su questa Terra percepiamo le
leggi fondamentali e meravigliose che, in qualche
La pittura è per me espressione di libertà intellettuale, spirituale e personale attraverso l’uso del colore che
fluisce in pennellate dirette e forme curve , quasi infinite, o forme geometriche pure per dare spazio ad una
dimensione interiore , che generalmente rimane celata, nell’inconscio, vittima dei continui condizionamenti che il mondo esterno impone fin dalla nascita.
Tra gli artisti che ho sempre ammirato vi è Vincent Van
Gogh, personalità pubblicizzata (chi non ha una stampa dei girasoli in casa) , ma a mio parere poco conosciuta e compresa ai giorni nostri, come ai suoi tempi.
Leggendo le lettere che scrisse al fratello Theo, osservando e studiando i suoi dipinti ho trovato grande ispirazione nella poesia che caratterizza l’animo di questo
immenso artista, inquieto, generoso e coraggioso al
limite della follia, coerente e passionale, una sognatore come pochi nella storia dell’arte.
Quando hai cominciato a dipingere?
Sono nata e cresciuta in un luogo in parte incontaminato, ricco di una natura straordinaria, fonte di ispirazione e benessere spirituale. Ricordo da bambina, trascorrevo intere giornate a disegnare in casa o immersa
tra gli alberi ed i fiori. All’interno di questo ambiente
quasi ovattato ho iniziato a manifestare molto presto
un interesse ed un amore per l’arte e la sua storia, per
il disegno dal vero ed il linguaggio figurativo, all’interno di un nucleo familiare libero. Mi sono accostata
materialmente alla pittura durante il periodo dell’adolescenza, quando in me nasceva una maggiore consapevolezza e la voglia di ricercare e approfondire un
personale e più intenso linguaggio espressivo.
Qual è la situazione artistica a Reggio Calabria, a
livello di intrattenimento? (musei, mostre, etc..).Cosa
Sempre eccessivo, anarchico e con un
fascino un po’tamarro,durante la
presentazione a Siderno abbiamo conosciuto
un’artista che ama la musica e il buon vino. . .
Pe
Cinzia Laganà, una pittrice
tra sogno e realtà
modo, ci governano ed allo stesso tempo caratterizzano l’intero sistema universale Ma, a mio parere, vi
sono manifestazioni della Natura, come l’Arte, a noi
ignote, di per sé affascinanti, legate a ciò che io definisco come “spirituale” o “ultraterreno”, che accompagnano la nostra esistenza e per cui forse non è necessario dare delle risposte, quando basta abbandonarsi
ad esse, lasciarsi “trasportare”, per coglierle ed assaporarle nella loro incredibile bellezza. L’arte è espressione innata di bellezza, libertà e creatività, quest’ultima definita da Lao Tzu come : “ wei, wu, wei”, ovvero,
non agire, permettere che qualcosa accada.
In un mondo dove regna sovrano il Dio denaro, dove
l’arte diviene prodotto di scambio all’interno di un
mercato globalizzato, dominato dall’apparenza e dalla
competitività, per me vivere d’arte oggi significa poter
creare “un’isola felice”, per mantenere ancora intatta
e viva quella parte naturale e libera che la società ci
impone di accantonare. In un modo del tutto personale ed indipendente cerco di approfondire una ricerca
interiore e di espressione spirituale-artistica.
Parlando della tua pittura in particolar modo: qualche segno particolare? A chi ti ispiri?
si può fare per migliorare la fruizione artistica a
Reggio?
Reggio Calabria è luogo dove oggi i cittadini si trovano a dover affrontare serie problematiche, a
mio parere vi
sono forti potenzialità inespresse
e la classe politica
dirigente
dovrebbe impegnarsi maggiormente, in primis,
per migliorare
una situazione
degradante rispetto alla qualità
della vita delle
persone, in ogni
settore ,compreso
quello dell’arte, e
la sua stessa fruizione. Allo stesso
tempo, nelle scuole
come nelle università, è necessario il ravvivarsi del
dibattito culturale ed artistico. A livello di intrattenimento, un sito importante rimane in ogni caso il
Museo Archeologico Nazionale, restaurato da poco,
dove vengono ospitate esposizioni temporanee e permanenti di ottimo livello.
Quali aspettative per il tuo futuro?
Di poter continuare a studiare e lavorare nella mia
terra, sia come futuro architetto che come artista,
anche se al momento la realtà e la situazione politica,
economica e sociale della Calabria soprattutto, come
del resto del paese, costringe tantissimi giovani ad
emigrare , alla ricerca di nuove possibilità ,di un confronto culturale più ampio, per cercare occupazione,
nella speranza di andare avanti in fondo, e di farsi strada nella società con dignità ed impegno.
L’opera alla quale sei più affezionata?
“Aborto”, opera che segna il passaggio da una pittura
che descrive ciò che effettivamente mi circonda , ad un
primissimo embrione espressivo di altre possibili
realtà.
Antonio Cormaci
“Premio Pasquino Crupi
per la Letteratura”
Da questo anno L
viene istituito il
premio letterario
dedicato a
Pasquino Crupi
e ragioni di questo Premio sono tante, fra
le prime il sentimento d'affetto e di stima
che nutrivo per “il Professore”, come era
chiamato da tutti e come era giusto che fosse per
uno scrittore, saggista, critico, storico, meridionalista. L'altra ragione, senz'altro più importante
della nostalgia e dello scoramento personali, che
ti avvolgono al pensiero di chi non c'è più, è la
grande volontà di non dimenticare e di perpetuare il ricordo sia per i contemporanei che per mille
motivi non hanno avuto l'opportunità di conoscerlo, sia per le più giovani generazioni future.
È questo il senso del “Premio Pasquino Crupi
per la Letteratura” consegna di un solo premio
Questa tecnica crea effetti di basso e altorilievo di grande suggestione e permette
di avere più sfumature e dettagli.
I quadri vengono “ incorniciati” con bordure costituite da strisce di erbetta coltivata.
Nelle due corsie di via Caduti senza
Croce si snodano dieci quadri che evidenziano una particolare simmetria per quanto concerne i soggetti rappresentati; le
loro dimensioni sono metri 3 per 6 ; gli
interspazzi vengono ricoperti con motivi
decorativi. Di fronte all'altare sorge
C
PeppeVoltarelli
uno spettacolo di ribelle
anche un tappeto di m. 4 x 2, realizzato
dai bambini. La parte iniziale dei tappeti
in via caduti senza croce è dedicata al
caro Don Fabio, sacerdote per sette anni
presso la nostra comunità, scomparso
pochi mesi fa.
Via Giorgio Papaleo è infiorata con un
tappeto lungo circa 25 metri per 4, che
ripropone tutti i simboli eucaristici.
A Monasterace l'Infiorata non è solo folclore e turismo, ma una forma di cammino spirituale, omaggio collettivo di fede,
strettamente collegata alla celebrazione
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hitarra in mano, non c'è altro modo di
immaginarlo. Come dal barbiere sotto l'ufficio in cui è andato per tagliare i capelli e
ha improvvisato un concertino. Lui, le sue scarpe
squadrate, le sue camicie attillate dai colori sgargianti. Peppe Voltarelli è un cantante, un musicista e un chiacchierone. Quanto gli piace parlare.
Lo ha dimostrato anche durante la presentazione
del suo romanzo cantato e suonato Il caciocavallo
di bronzo e anche del suo ultimo disco Lamentarsi
come ipotesi. Ma lui può permettersi risposte di
venti minuti, non annoia, affascina. Il cantante di
Mirto Crosia a Siderno alla Libreria Mondadori il
12 Giugno ha parlato della sua Calabria, della
musica e del suo girovagare cantando. La serata è
stata organizzata dal nostro settimanale, dalla
libreria Mondadori e dall'Associazione amici del
libro e della biblioteca.
Con il suo fare informale, il suo sorriso e quel
tocco di tamarro, ma buono, che ci sta, ha intrattenuto i presenti. La libreria doveva chiudere ma
lui era ancora sul suo sgabello a suonare per il
pubblico. Il centro commerciale si spegneva e lui
firmava le copie dei libri arricchendoli di dediche
personalizzate. Parlava con le persone, era curioso delle loro vite, delle impressioni e delle loro
idee. Non si è risparmiato Voltarelli.
È uno degli artisti più irriverenti e ribelli, anche
più sfacciato. E il suo libro rispecchia lui, è un
lungo monologo sui problemi, le bellezze, i misteri e le consuetudini calabresi, il tutto vissuto attraverso i ricordi di Peppe. Con il suo sguardo scanzonato e le sue ramanzine strafottenti ci conduce
nella sua Calabria, dai banchi di scuola alle feste di
paese, dai comizi elettorali alle trasferte canadesi
e tedesche. E al centro sempre lui e la sua musica.
Un viaggio tra strofe e paragrafi per mostrare a
tutti il mondo del ribelle di Mirto che vede in un
piccolo bar di provincia un'opera d'arte e nel suo
gestore un teatrante poliglotta. Vede i calabresi in
trasferta come dei camaleonti. E che legge la vita
da indipendente, un anarchico di strada si definisce e il libro lo rispecchia. In toto.
E dopo la presentazione Peppe ha passato la serata a cantare in una piccola associazione di Locri.
Tre ore di concerto, aggratis. Uno spettacolo. E lui
che con solo chitarra e voce sembrava avere un'orchestra. Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Domenico
Modugno e canzoni di resistenza e anarchia. E
nonostante le richieste moleste e i tentativi di usarlo come un jukebox, lui suonava e cantava spensierato e un po' assonnato. Innamorato della musica
e del buon vino.
Eleonora Aragona
photo Stefania Azzurra Gitto
annuale, che il Circolo Ellade, pur nelle sue
dimensioni operative limitate, con modestia,
ma con dignità e impegno civile ha voluto
istituire.
Il Professore Pasquino Crupi, oltre ad essere quel grande uomo che ha dimostrato di essere, era un amico sempre presente, nelle mie difficoltà perenni nel
realizzare il Premio Pericle, che tuttavia è giunto al ventisettesimo
anno. Pasquino Crupi mi è stato
sempre vicino con suggerimenti
preziosi sulla validità dei personaggi che dovevano essere selezionati per ricevere il Premio
“Ellade”, o “Gino Gullace” o il
“Pericle d'Oro”. È stato lui stesso
premiato col il Premio Ellade che di
anno in anno viene assegnato, “per
attività diverse dall'anno in corso”,
nel millenovecentonovantotto, con
la seguente motivazione:
“ Per aver impiegato con successo le sue
energie e la sua intelligenza nella ricerca sulla letteratura calabrese, delineando nuovi orizzonti nella comprensione delle tradizioni culturali, regionali
e italiane ; per le sue qualità umane di
perseveranza, coraggio e generosa dedizione che lo accompagnano nella
professione di ricercatore e di
intellettuale impegnato nella
rinascita
culturale
della
Calabria.” E stato sempre accanto, a noi presentando con successo nel corso della manifestazione
del Premio Pericle, il Libro dell'anno selezionato. La sua presentazione era sempre un racconto,
una scoperta, una storia affascinante,
che incantava il pubblico, creando un'armonia fra se stesso, il libro, che brillava
dalla copertina al contenuto, e la piazza
gremita.
Domenico Savica
Cristiana del Corpus Domini con la processione del S.S. Sacramento dove emerge
chiaramente lo spirito religioso. L'aspetto
di maggior rilievo di tale iniziativa è quello della sincera collaborazione tra centinaia di persone che per un certo periodo
si trovano a lavorare insieme con spirito
di sacrificio, altruismo e sincerità d'animo:
è in questi momenti che Monasterace si
riscopre comunità.
Dai fiori dunque la speranza di una vita in
società migliore.
DOMENICA 22 GIUGNO
19
ARTE E DINTORNI
di Domenico Spanò
Personale di andrea canale:
“visioni d'estate”a reggio calabria
Continuano le rassegne di arte nella città reggina,
mentre la stagione estiva prende il largo su tutta la
costa calabrese ad inaugurarne l'arrivo ecco proprio la
personale “Visioni d'estate” dell'artista Andrea
Canale, il 21 giugno 2014 alle ore 19,00 presso la
Galleria d'Arte Toma di Reggio Calabria. Il pittore
calabrese ripercorre in modo poetico e con stile originale i luoghi dell'estate e quale migliore ispirazione se
non le spiagge del litorale jonico e tirrenico della bella
Regione?? Gli scenari di balneazione del reggino, il
bellissimo lungomare di Reggio (decantato anche da
Gabriele D'Annunzio come: “ il Km più bello
d'Italia”), la gente e i bambini immersi in momenti di
relax e di freschezza; gli scorci delle cittadine riversate
sulla costa dove a farne da padroni sono gli scorci ispirati a Scilla, Chianalea, I suoi dipinti, dal cromatismo
squillante, riescono a farci immergere visivamente
nelle atmosfere estive, respirare la brezza marina nelle
prime ore del mattino, evocando il ricordo dei giochi
dei bambini e la contagiosa allegria dei ragazzi sulla
spiaggia, rappresentando paesaggi della sua terra e
suggestioni in riva al mare.
Particolari Emozioni e continue “visioni” che si svelano tela dopo tela viaggiando tra panorami e scorci
familiari in cui ognuno può ritrovarsi e rivivere
momenti della propria vita nel lungo ad intenso
legame tra la gente e il proprio mare. La Mostra sarà
aperta ad ingresso gratuito dal lunedì al sabato dalle
9,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,30 (chiuso domenica e lunedì mattina) e si concluderà il 12 luglio 2014.
Andrea Canale nasce a Reggio Calabria nel 1962.
Compie studi artistici diplomandosi presso il Liceo
Artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria. Medico,
specialista in oncologia ed in psichiatria. Appassionato
di disegno fin dalla fanciullezza, ha coltivato nel tempo
questa sua attitudine dipingendo da autodidatta i scenari naturalistici della sua terra nella quale egli stesso
ha vissuto, ricordando la sua fanciullezza spensierata
durante le vacanze estive.
Attratto dal figurativo e dall'arte classica si interessa
alle antiche tecniche pittoriche maturando il desiderio
di perfezionare il suo percorso artistico sperimentando personalmente tecniche miste. Nel gennaio del
2012 ha presentato presso la Sala Mostre del Palazzo
Storico della Provincia di Reggio Calabria la Mostra
Personale“Lo cunto de' li cunti”, una raccolta di olii su
tela ispirati alle favole classiche a totale ispirazione
popolare.
Ha partecipato come relatore al Seminario
“Medioevo fantastico: la favola tra immagini e
metodologia didattica” tenutosi presso l'Accademia di
Belle Arti di Reggio Calabria; gli atti del seminario
sono stati pubblicati in un volume dalla Kaleidon
Editrice. Presso la Galleria d'Arte Toma di Reggio
Calabria ha presentato, nel luglio del 2012, la Mostra
Personale“Alchimie di Luce”. Una sua Personale è
stata ospitata nel luglio del 2013 a Palazzo Tribuna,
sede del Muse Civico Archeologico della città di
Gerace.
RUBRICHE
CARTOLINE MERIDIONALI
di Antonio Calabrò
Luna Rossa di Giugno
Non è timida; e neanche si vergogna. Non è comunista, non è garibaldina, non
è neanche per gli innamorati, per i tori o i toreri; è la luna di tutti i giorni, che a
volte audacemente sottrae le vesti alla Dea del Crepuscolo e le indossa. Le scrivono canzoni, poesie, le inviano raffiche di baci e richieste d’amore, questi strani esseri che popolano il pianeta sotto, convinti della sua comprensione.
Lei vezzosa si specchia nello Jonio, sorride di sfuggita, e se ne va.
Pillole
Naturopatiche
A cura di:
Patrizia Pellegrini
Naturopata Bioterapia Nutrizionale®
Presidente Associazione Culturale Tone
www.associazione-tone.it
[email protected]
La Salute inTavola ti fa Bella
“La salute ti fa bella” i segreti per essere
sempre al top con l'aiuto della tavola.
"La bellezza risiede in un corpo sano, ed è possibile tenerlo in forma solo se si è attenti alla salute dell'organismo".
Sarà per questo che nei buffet vanno a ruba fragole, cipolle crude e cotte, pesche bianche e
finocchi, alimenti drenanti anti-cellulite…
...ma dobbiamo sapere che i carboidrati, «non favoriscono l'aumento di peso ma, al contrario, facilitano la scomposizione dei grassi.
Però devono essere consumati con moderazione e associati in modo furbo in base alle diverse esigenze. Per liberarsi di qualche cm di troppo sulla pancia, se mangi un
piatto di pasta o delle patate, non aggiungere altri carboidrati, come frutta o pane.
Se invece hai bisogno di energia componi il tuo pasto con
un bel piatto di spaghetti e poi una patata fritta, oppure 3
prugne, oppure una bruschetta.
Se aggiungi a questo pasto un terzo zucchero, un pezzo di
pizza oppure un dolce, favorisci l'accumulo di grasso sull'addome e l'aumento di peso».
Il consumo di pesce è super consigliato, con il suo contenuto di iodio velocizza il metabolismo tiroideo.
Frutta e verdura sono necessari perché forniscono le giuste sostanze che aiutano a prevenire i danni che, molto
spesso, regimi alimentari seguiti in maniera drastica procurano alla pelle e ai tessuti.
Bere acqua in maniera esagerata non risolve il problema
della cellulite ma va ad aggravare il lavoro dei reni che
invece andrebbe agevolato con alimenti che favoriscono
l'eliminazione dei sali responsabili della ritenzione dei
liquidi nei tessuti. Evitare alimenti come manzo, funghi,
bieta e spinaci cotti, formaggi stagionati e troppi pomodori...la ritenzione è in agguato e il corpo , come una pianta
grassa nella stagione calda più che nelle altre, centillina
l'acqua e non la cede!
RIVIERA
BLOB
Prove politiche
L’ex assessore ed ideatore della Vavalax Siderno,
Antonio “biona” Commisso ed il suo gemello
Paolo Di Canio. Di Canio ha ereditato dal fratello
“biona” un grandissimo talento calcistico e soprattutto ha metabolizzato il suo orientamente politico
che spesso manifesta in stile prettamente “british”
. Il nostro Paul Di Canio, appare facilmente individuabile, nonostante il colore della maglia. Rossa
per l’ex West Ham e rossa per l’amatori Vavalax
Siderno, Commisso.
Il borgo, il cui nome deriva dal greco di Calabria Richùdi,
ha origini abbastanza antiche. Secondo alcuni studiosi, il
termine deriva dal greco Rhogodes che vuol dire pieno di
crepacci o da Rhekhodes che sintetizza il concetto di
aspro. Nell’idioma neogreco, Roghudi assume il significato di rupestre.
Il tridente scintillante
“Tavolo che vai usanza che trovi” a destra Demetrio Naccari
Carlizzi, Giuseppe Campisi e Pasquale Brizzi a sinistra Mimmo
Barranca, Elio Bumbaca, Mimmo Catalano e Vincenzo Brullo.
Ovviamente il tema principale sono i mondiali di calcio
Einstein-Guido
Tre punte di diamante della nostra bella Siderno: Luigi Brugnano, Dino Alvaro e
Mimmo Campo. Un’amicizia che dura da diversi anni che si esprime attraverso un bel
sorriso davanti al nostro fotoreporter. Tantissimi saluti
Direttamente dal Punta Stilo di
Guardavalle ecco a voi Marco Guido
mentre osserva il mito Albert Einstein
Franco Blafari nasce a Benestare, in provincia di Reggio Calabria, il 6
novembre 1943. inizia ad occuparsi di tradizioni popolari e pubblica
anche sei raccolte di poesie dialettali e
due farse carnascialesche, scrive anche
commedie dialettali. Conduttore
televisivo di successo sulle varie emittenti locali è conosciuto come il sergente Garcia della trasmissione
di Rai Uno Affari Tuoi condotta da Paolo Bonolis il 4°
concorrente
dalla
Calabria. Oggi vive in
pensione, scrivendo
sempre
farse, commedie e poesie
dialettali.
Palio in avvicinamento
Il nostro amico Ivan
Leotta scende dalla
sua Bivongi con il
mezzo
alternativo,
ecologico e senza
consumi. Ivan ha tutta
l’aria di essere sereno
ed attende l’arrivo
dell’estate per entusiasmare i suoi fans
nella vicina Stilo,
a l l o r q u a n d o
parteciperà
come
fantino alle nuova
edizione del Palio di
Ribusa.
L’Oroscopone dei corsivi
Ariete: La vostra settimana vi porterà
ad una fase in cui sarete ossessionati da
segrete proiezioni: andrete al cinema
tutte le sere di nascosto. Vi sentirete sbattuti di pensieri e problemi come uova al
tegamino. Un trigono lucido in Mercurio
vi risveglia dagli incubi: qualcuno gli ha
dato una pulita col Glassex.
Toro: !!!!!!!!!!!!!!
Gemelli: Siete scatenati, nel senso che avete
perduto la catena del cancello ed ora non
sapete come chiudere il giardino. Avete paura
che un estraneo vi entri in casa? Prendete un
mastino da guardia. Avete paura del mastino
da guardia? Rimanete in casa. Non so se si è
capito, ma le stelle vi dicono che per voi è
meglio non uscire.
by Giuditta
Cancro: È un periodo allegro, in cui vi
sentite meno stupidi del solito, oppure in
cui i vostri amici vi nascondono la vostra
stupidità. Aprite gli occhi, se non ce la fate
vuol dire che avete una congiuntivite: consultate un oculista. Avete bisogno di spianarvi la strada: affittate un rullo compressore.
Leone: La vostra fama di tirchi non è a
repentaglio: dopo che non offrite un caffé
da più di un anno vi chiedete come mai
nessuno lo offra più a voi. Si vede che avete
il prosciutto sugli occhi…peccato, se era
pancetta potevate farvi due uova al
tegamino. Se a volte dentro vi sentite
come di pietra è perché avete digerito
male il vostro prosciutto.
Vergine: Si racconta che Dracula, dopo
aver ucciso i nemici, gli dicesse: “Non state
lì impalati!”. E' una vecchia leggenda che
potrebbe fare al caso vostro. Non statevene immobili come i boccacci delle
spezie in fila sul ripiano. Essere unici è un
motivo del quale dovreste essere molto
ogoglioni.
SETTIMANALE
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DOMENICA 22 GIUGNO
25
Mastru “Cicciu u barberi” alle prese con
il lavaggio di testa del grande Peppe
Voltarelli. Dopo l’operazione chirurgica, il
grande interprete calabrese, originario di
Mirto Crosia, si è esibito in una nuova
versione del suo grande successo “il
lamentu è un godimentu”per poi recarsi,
in versione new look, presso la sala della
Mondadori dove ha presentato il suo
ultimo lavoro letterario “il caciocavallo di
bronzo”.
Silvio e Arturo
L’amico Silvio Larosa, ex Sindaco di Canolo ed
il presidente del Consorzio di bonifica Arturo
Costa. Nuovi progetti in cantiere?
Autoscatto con simpatia: assieme a Rosario
Condarcuri, immezzo a noi i nuovi sindaci di
Bova, Vincenzo Crupi, figlio di Pasquino, e
quello di Palizzi Walter Scerbo. Quando la
classe politica ringiovanisce.
Barbie girls
Mi...chi sono queste due misteriose
ragazze bionde? A chiederselo sono
l’amico Filippo Montalto e Vincenzo
Scordino
Mastru Filippu
Padre White
Che fine ha fatto Padre White?
Sembrava si fosse perso ed anche il
nostro fotografo stava iniziando a disperarsi poi invece è apparso con la
solita simpatia che lo contraddistingue. Crocifisso al collo e foto ritratto con Papa Bergoglio. Padre White,
sei il numero 1..a mia mu dici ?
"Quandu u ranu si movia... Teresina
chi facia?" Chi si ricorda mastru
Filippu "U pisciaturi"?
Trio meraviglioso
Dario Marando, Pino Filastro e Mimmo Rulli non
si sottraggono al nostro improvvisato fotografo
che riesce a beccarli dopo la degustazione di un
buon caffè. Forza Locri
Vecchio garofano
L’ideologo Saverio Zavettieri, il giornalista Filippo Diano e l’avvocato Pier Paolo
Catanzariti. Cosa resterà di quegli anni
80, afferrati e già scivolati via....che
tempi quelli del grande partito socialista
calabrese.
Bilancia: Se il mondo si avvicina vi lasciate accarezzare, quindi è opportuna una
visita al parrucchiere per rivedere la vostra
acconciatura. I nati in ottobre sono molto
plastici, tanto che potrebbero avvicinarsi
ad un cassonetto per la raccolta differenziata ed essere tirati su dal camion tritarifiuti.
Capricorno: Il tempo degli eroismi è finito,
non idealizzate personaggi eroici come Ripley:
eroicizzarvi con l'eroina può essere psichedelico ma anche pericoloso. Tramonta la fase positiva e inizia un periodo di negazioni, senza contare che siete sommersi dal vostro essudato di
narcisismo. Sempre tesi verso l'infinito, provate
a studiare i logaritmi.
Scorpione: Siete stufi di essere puri come
l'acqua che sgorga dalla roccia, avete voglia di
contaminazioni. Sin troppo facile trovarle,
andate a casa dell'Acquario. Le onde sono
fatte per muoversi, per frangersi, per andare a
cercare qualche riva, magari anche lontana. Vi
toccherà prendere il brevetto di guardiamarina.
Acquario: Siete in una fase liquida, nel senso
che avete contratto una malattia subtropicale
che vi farà sudare fino a squagliarvi.
Naturalmente amici e parenti vi terranno a debita distanza perché siete contagiosissimi. Solo
quelli nati sotto lo Scorpione verranno a farvi
visita: almeno avrete le sigarette.
Sagittario: Come siete precisi e maniacali:
se prendete le cose alla lettera dovete controllare tutta la vostra corrispondenza da un anno
a questa parte. Neanche il vostro psicanalista
non saprà che pesci pigliare, perciò potreste
pensare di fargli un regalo con un chiletto di
alici o di un paio di sgombri.
Pesci: lMercurio fatica a stare tranquillo, questo vuol dire due cose: o avete la
pressione ballerina oppure lo sfigmomanometro è rotto. In ogni caso meglio
consultare un dottore. Vi guardate allo
specchio e non vi sentite all'altezza delle
vostre aspirazioni? Forse è per via della
vostra ridotta statura?
Smile da Siderno
Si avvicina l’estate e c’è tempo per godersi qualche
momento di relax. Ecco allora che i nostri amici ne
approfittano per concedere un bellissimo sorriso ai
nostri lettori.