METAL SYMPOSIUM - Demod è Club

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METAL SYMPOSIUM - Demodè Club - Modugno (20/02/2014)
Nero di Marte+Backjumper+Black Therapy+Ginkgo Dawn Shock
Administrator, Sunday 08 March 2015 - 20:12:00
Il bello del calderone del Metal Symposium è che non si sa mai cosa bolle in pentola, quali
ingredienti siano stati adoperati e in che modo siano stati miscelati.
È interessante anche notare come, nonostante la giovane età, questo progetto riesca ad aprirsi a sonorità non convenzionali o
comunque non spesso afferenti a qulle care maledette etichette che da qualche anno a questa parte affollano tanto le webzine,
quanto il common point of view di molti metalheads e addetti ai lavori.
La scorsa edizione del Metal Symposium è stato quanto meno faticosa da raccontare e da decifrare per tutta una serie di ragioni
ricorrenti anche durante l'edizione in cui presenziarono i Negura Burget.
Giunti con larghissimo anticipo, dopo il consueto abboffamento pre concerto a base di panini e birre, ci si inizia subito a scaldare gli
animi (date anche il clima particolarmente rigido) con la prima band in cartellone. L'onore (e l'onere) di aprire questa seconda edizione
del Metal Symposium 2015, spetta ai giovanissimi molfettesi Ginkgo Dawn Shock, le cui notevoli capacità live erano già state
notate durante l'ultimo Art Rock Fest. I G.D.S si caratterizzano per sonorità sfuggenti, molto difficili da incasellare, vicine ora alle
suggestioni dei Tool, ora ad alcune reminiscenze post grunge stile Bush con qualche ammiccamento ai Creed. Poderosi al punto
giusto hanno saputo creare la giusta dose di interesse sin durante i primi step della loro esibizione. Sonorità vibranti e pesanti hanno
imposto i ragazzi al centro dello stage, i quali hanno rispettato le aspettative conferendo alla loro esibizione una partecipazione totale,
alla quale il pubblico ha risposto con una buona partecipazione anche alle prime file.
Rapido cambio palco ed ecco già pronti i Black Therapy, quintetto capitolino con alle spalle una gavetta live di tutto rispetto, di spalla
a nomi del calibro di Vader, Nile, Ex Deo e Svart Crown giusto per citarne alcuni. Già dai primi passi la loro esibizione è stata
caratterizzata per una forte teatralità, avantgarde sia nella musicalità che per quanto riguarda la presenza scenica. Davvero notevole
l'impatto dei Black Therapy, il cui sound si compone di una realtà particolarmente screziata, dal black metal sinfonico passando per
le trame tecniche e melodiche degli At The Gates. Uno show davvero interessante e molto godibile, gestito con grande enfasi e
partecipazione, sia da parte della che del pubblico.
Ora la nube che si aggira per il palco del Metal Symposium inizia a scagliare sul pubblico i suoi tuoni migliori: i Backjumper. Freschi
dell'uscita di 'Haze', il quartetto hardcore barese si è dato da fare, pur con qualche problema tecnico sul palco dimostrando la grande
coesione. Note macinate con poderosa potenza hanno creato un vero e proprio tsunami sonoro, capace in alcuni momenti di scostare
il pubblico delle prime file, quasi fosse una sorta di onda d'urto.
Il tutto tenuto insieme da un'enfasi ritmica che si traduce quasi immediatamente in un vivo e sanguigno contatto col pubblico. Aspetto
questo degno di una menzione particolare.
Dopo l'efficace gig dei Backjumper, è d'uopo una rilassante passeggiata con bevuta annessa, se non altro per rilassare i timpani
massacrati più da una cattiva gestione del suono, che non dallo straripamento sonoro a cui si è stati sottoposti.
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Decisamente vivo l'interesse per i Nero di Marte, quartetto bolognese dalle sonorità complesse, eteree ma a loro modo
estremamente tangibili. Figli diretti ed indiretti di uno 'space rock' (termine coniato negli anni'70 per identificare band del calibro degli
Hawkind) dalle tinte molto screziate, del doom più psichedelico e della piena psichedelia in chiave progressive (nel senso più
letterale del termine di 'progressione' o 'evoluzione') i Nero di Marte si sono approcciati al palco del Metal Symposium in maniera
felpata, nuvolosa, ma non si tratta che di un silenzio apperente e molto riottoso a contenersi.
Difficile davvero esprimere per iscritto le emozioni prodotte dalla loro Musica e il maiuscolo è decisamente voluto.
Per approcciarsi alle sonorità dei N.d.M, è necessario sgomberare la testa dalle etichette e da qualunque confine sonoro.
Se avete presente il film 'The Abyss' del 1989 (regia di James Cameron, che ha personalmente esplorato la 'Fossa delle Marianne'),
o avete familiarità con i misteri degli abissi, fra cui il ' Bloop' (per i più nerd, si tratta di una frequenza ultrabassa registrata dal NNOA
in diversi anni, in alcune zone precise dell'Oceano Pacifico Equatoriale) allora potrete immaginare cosa possa essere l'esperienza live
con i Nero di Marte. Personalmente non ero mai stato così 'male' durante un concerto. Male nel senso che le atroci sofferenze
inferte dalle sonorità catacombali dei bolognesi, riescono ad aprire forse dei punti della mente rimasti chiusi. Un esperienza
introspettiva per chi voglia utilizzare l'ascolto nel senso più alto del termine. Il pubblico si è trovato un po' diviso fra chi ha goduto a
pieno il 'viaggio' e chi ha preferito allontanarsi un po', ma in generale, dalle impressioni raccolte, il giudizio è stato nel complesso
molto positivo e non poteva essere altrimenti.
Cala così il sipario su un altro
Metal Symposium, molto coraggioso nella selezione dei gruppi, così lontani eppure a loro modo
così vicini nelle modalità, estremamente personali, di riproduzione del sound. Decisamente uno dei capitoli più affascinanti del
Metal Symposium. Ci si rivede a Marzo.
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