Assessorato al Turismo
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Assessorato al Turismo Alassio è città degli innamorati fin dalle sue origini. Una antica leggenda narra, infatti, che qualche secolo prima dell’anno Mille, Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, Imperatore del Sacro Romano Impero, amasse Aleramo un giovane coppiere di corte e che l’Imperatore non fosse contento di questo amore così poco regale. I due innamorati, fuggiti insieme dalle regioni della Germania, dopo essersi uniti in matrimonio, posero la loro dimora alle falde del monte Tirasso. La loro misera esistenza di carbonai si concluse quando l’Imperatore, scese in Italia a combattere contro i Saraceni, e Aleramo, insieme ai suoi figli, combatté da valoroso nell’esercito imperiale. Per i buoni uffici di S.E. il Vescovo di Albenga Ottone si riconciliò con la figlia e col genero e con generosità investì Aleramo dei marchesati di Acqui, del Monferrato, di Savoia. Nel luogo dove Adelasia e Aleramo si erano stabiliti sorse poi una città, che in onore della principessa fu chiamata Alaxia, in seguito Alassio. Alassio, città degi innamorati Oggi, Alassio è l’unica città italiana che può fregiarsi del marchio Città degli innamorati. La città del muretto più famoso del mondo ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del marchio il 4 ottobre 2007. Alassio, città degli innamorati Il primo amore fu quello di Adelasia e Aleramo I lucchetti dell’amore A ricordare che Alassio è la città degli innamorati c’è il Muretto con la celebre opera Les amoureux di Raymond Peynet, la statua in bronzo degli Innamorati di Eros Pellini, le Cicogne di acciaio di Mastroianni e la cassetta della posta del concorso La più bella lettera d’amore, che per il 14 febbraio si riempie di lettere e di poesie d’amore provenienti da tutta Europa. I lucchetti dell’amore hanno conquistato il Muretto di Alassio, che ha accolto l’ultima tendenza giovanile: giurarsi eterno amore suggellando le promesse con un lucchetto chiuso a chiave Innamorati ad Alassio Il muretto degli innamorati Alassio festeggia San Valentino con il concorso Le più belle lettere d’amore. L’iniziativa è nata 33 anni fa da un’idea del pittore alassino Mario Berrino, il papà del Muretto. Erano gli anni in cui il Muretto, di fronte al caffè Roma, era il luogo d’incontro dei giovani: qui si trovavano e s’innamoravano. Ad esso venivano affidate scritte e messaggi d’amore. Ed è così che è nata l’idea di collocare una cassetta della posta per raccogliere tutti i messaggi e le lettere. Le belle parole raccolte hanno, poi, ispirato la nascita del concorso, che è un omaggio a coloro che si rivolgono alla persona amata prendendo carta e penna. Ogni anno, le missive d’amore, che giungono da tutta Europa, vengono giudicate da una prestigiosa giuria e le venti lettere più belle vengono premiate il 14 febbraio in occasione della Festa di San Valentino. San Valentino La festa degli innamorati prende le sue origini da un rito per la fertilità di epoca romana. Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. Determinati a metter fine a questa vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa cercarono un “santo degli innamorati” per sostituire Lupercus e trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. San Valentino fu il primo vescovo di Terni, ma i suoi miracoli lo resero famoso, ben oltre i confini dell’Impero. Perseguitato dal Senato romano cadde martire e morì decapitato nel 273 d.C. sotto l’impero di Aureliano. Ma è per aver celebrato il matrimonio tra una giovane cristiana ed un legionario pagano che divenne il protettore degli innamorati. Tutti chiedevano la benedizione nuziale del Santo, ricordata oggi dalla Festa della Promessa. La storia di San Valentino ha due finali differenti. Secondo una versione, quando l’imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani, San Valentino fu imprigionato e flagellato lungo la via Flaminia, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli. La seconda versione racconta, invece, che nel 270 d.C. il vescovo Valentino fu chiamato a corte dall’imperatore Claudio II che tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino rifiutò di rinunciare alla sua fede e tentò di convertire a sua volta l’imperatore al Cristianesimo. Imprigionato, in attesa dell’esecuzione, Valentino si innamorò della figlia cieca del guardiano, Asterius, e con la sua fede riuscì miracolosamente a ridare la vista alla fanciulla. Si racconta che prima di morire Valentino mandò un messaggio d’addio che si concludeva con una frase entrata a far parte della leggenda “dal vostro Valentino”. La festa degli innamorati La più bella lettera d’amore Alassio è... ...cene a lume di candela e menù tipici nei ristoranti e negli alberghi... ...coccole e relax nei centri benessere... ...il centro commerciale all’aperto più lungo d’Europa ... Alassio è... ...una lunga spiaggia dalla finissima sabbia... ...passeggiate in riva al mare... ...itinerari romantici... ...divertenti manifestazioni... Alassio premia le coppie che decidono di sposarsi nella cittadina del ponente ligure. Le coppie, provenienti da fuori regione, che nel 2008 sceglieranno di celebrare le proprie nozze nella città degli innamorati, riceveranno in regalo dal Comune di Alassio una piastrella d’arte con la riproduzione delle firme degli sposi poste sotto i celebri Pesci che si baciano di Mario Berrino. Nodo d’amore Il ciondolo Alassio festeggia tutti coloro che si sono conosciuti nella cittadina del Muretto e che dopo il primo bacio sono rimasti insieme per almeno 25 anni. Occorre trascorrere un weekend ad Alassio ed avere una foto che dimostri l’incontro nella città degli Innamorati per ricevere il ciondolo in argento composto dai Pesci che si baciano di Mario Berrino spezzati in due. Card della Città degli Innamorati Alassio offre una speciale card degli innamorati che darà diritto a sconti, offerte speciali e servizi negli alberghi e nei ristoranti della città. La tessera si può richiedere all’Ufficio Turismo del Comune di Alassio Piazza Paccini, 28 tel 0182 648142 [email protected] Innamorati tutto l’anno Nodo d’amore La piastrella Santa Croce, proprio nel punto dove la strada romana si affaccia sul golfo di Alassio, con la chiesetta abbarbicata alle rocce dello strapiombo,- che da quasi mille anni sfida i venti e lo scorrere del tempo - è uno dei luoghi più romantici di Alassio. “The Portal of the Paradise”, così la definì Cecil Roberts. E per godere di questo paradiso basta scendere i pochi gradini che portano alle terrazze e affacciarsi su un panorama grandioso. Distolto a fatica lo sguardo dall’isola Gallinaria, lo si lascia scorrere a seguire la costa da Albenga alla Caprazoppa, ma, nelle giornate più nitide, si spinge fino alla Riviera di Levante, alle Apuane bianche e, se proprio si è fortunati, capita di intravedere anche la Corsica. Dall’altra parte ecco la Baia del Sole, con l’abitato di Alassio disteso lungo la spiaggia. Non è difficile distinguere i borghi, le ville sulla collina, gli edifici principali. Proseguendo ecco Porto Salvo, Laigueglia e infine il Capo delle Mele, con il suo faro. Ma vale la pena anche oltrepassare quell’arco in pietra di Santa Croce e percorrere un tratto di quella via Iulia Augusta che da oltre duemila anni è stata percorsa da gente comune, personaggi famosi, mercanti e pellegrini. E in breve si arriva in un’altra località suggestiva, la chiesina di S. Anna ai Monti, incastonata nella ripida valletta. In un luogo così delizioso come non ricordare la leggenda dei due innamorati più cari agli alassini, quella di Aleramo e di Adelasia, che vi trovarono rifugio per poter coronare il loro sogno d’amore. La cappelletta, la natura e il mare E’ uno spettacolo della natura quello che si offre alla vista di chi giunge alla cappella votiva ai Caduti del mare, la Cappelletta all’ingresso del porto di Alassio. Occorre però essere puntuali all’appuntamento. Il sipario si alza a luglio e nei primi giorni di agosto fra le 21.00 e le 21.30. A levante, sullo sfondo c’è la Gallinara, il porto con i suoi giochi di luce ed ombre e con lo Alassio, itinerari romantici La “porta del Paradiso”: da Santa Croce a S. Anna ai Monti Il Santuario della Madonna della Guardia di primavera e di sole, è sempre una inesprimibile gioia, se lungo il percorso, (in poco più di un’ora di cammino), ci si concede alcune soste per fissare lo spettacolo che il paesaggio offre. Basta volgere lo sguardo verso il mare. Alassio appare in tutta la smagliante bellezza del golfo: il pendio, le ville, i fiori, i dorsali che scendono al mare, l’orlo della costa, il T maiuscolo del molo nel centro della spiaggia, e poi il cielo così azzurro, i giochi ed il riverbero del sole sulle gradazioni del verde delle colline, sul rosso dei tetti, sul bianco delle case. In primavera, poi, è tutta una festa di fiori azzurri, gialli, bianchi, rossi e color vino e la brezza porta alle nari il profumo dei fiori dell’acacia e delle ginestre. Quando si giunge, infine sulla cima del Tirasso, dove sorge il Santuario dedicato alla Madonna della Guardia, lo sguardo si perde nuovamente su altri spettacoli indescrivibili. Vivere un’ora lassù, sulla vetta del colle, è come vivere in un sogno, è come se si dominasse dall’alto il piccolo mondo circostante. Risalire lungo il tortuoso nastro della strada collinare per il Santuario della Madonna della Guardia, in un giorno Gli itinerari romantici sono tratti da “Alassio: itinerari romantici” di Tommaso Schivo. Alassio, itinerari romantici sciaguattare delle imbarcazioni. A ponente si può abbracciare con uno sguardo l’ampio golfo con le case che vi si specchiano, con tutte le luci multicolori che ne fanno un paesaggio da fiaba e tutt’intorno l’arco delle colline, rese già corpose e scure dalla notte. Ed ecco che al silenzio raccolto della piccola chiesa fa eco il felice stridio dei rondoni che, a decine, giungono in volo dalla collina o dal mare. È una festa gioiosa, piena di vitalità, poi, improvvisamente tutto tace , le rondini cessano di colpo di librarsi nel cielo. Sul mare la luna piena, ancora vestita di porpora, tinge di rosso e d’argento la superficie dell’acqua, come un pittore invisibile, che dopo aver compiuto ogni sera il suo quadro, soddisfatto e felice, risciacqui nel grande bacino del golfo i suoi arcani pennelli, per stemperare in esso i tanti colori. nocciole e cioccolato non troppo dolce. Le differenze del prodotto derivano soprattutto da quantità e modo in cui i diversi elementi vengono amalgamati, caratteristica che continuano a rimanere segrete. Grazie ai Baci, Alassio è entrata a far parte del club Città del Cioccolato e dell’Itinerario del Bacio, un percorso all’insegna non solo della bontà, ma anche della dolcezza e del romanticismo. I dolci Baci di Alassio I Baci di Alassio sono tipici dolci locali dal cuore di cioccolata, che ricordano la dolcezza già nel nome. Nascono intorno al 1910, circa quindici anni dopo i progenitori assoluti del genere, i piemontesi “baci di dama”. La tradizione fa risalire la creazione del primo Bacio di Alassio a Rinaldo Balzola, pasticcere della Real Casa Savoia. Ed è proprio grazie al Caffè Pasticceria Balzola, locale storico d’Italia, che questo prodotto, sin dai tempi di D’Annunzio e della Duse, si è inserito nella gloriosa tradizione dolciaria italiana. Dal secondo dopoguerra il Bacio di Alassio è inoltre citato in tutte le pubblicazioni che riguardano la città di Alassio. La produzione artigianale si diffonde, intorno alla fine degli anni ’50, nelle più importanti pasticcerie locali. Il “Bacio”, è di forma ovale, colore nocciola/cioccolato, con un gusto esaltato dalla presenza di Assessorato al Turismo per informazioni e materiale promozionale: Ufficio Turismo Comune di Alassio Piazza Paccini, 28 Tel. 0182 648142 - 0182 602253 e-mail: [email protected] www.comunealassio.it Foto: Archivio Comune di Alassio - Franco Fontana - Fortunato Emerson - Marco Zanardi - Silvio Massolo Il logo dei pesci è del pittore Mario Berrino - Grafica e promozione ICS - Finale Ligure Stampa: www.litografiabacchetta.it