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Anno LIX - N. 11 - Ottobre 2008 TAB. B - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.R. e I.P. Rivista mensile dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento - Confartigianato Convention 2008: presenti Dellai-Divina > Successo per Pedalando in Rotaliana > Convince la seconda edizione di Artingegna sommario Anno LIX - N. 11 - Ottobre 2008 TAB. B - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.R. e I.P. Rivista mensile dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento - Confartigianato RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO ADERENTE A CONFARTIGIANATO Convention 2008: presenti Dellai-Divina ANNO LIX - N. 11 OTTOBRE 2008 Un momento della Convention 2008 [foto AgF Bernardinatti] Editoriale Elezioni provinciali Serietà dei programmi Onestà dei candidati Sono i valori in cui crediamo Associazione ASSEMBLEA Direttore responsabile: Gianni Benedetti Comitato di redazione: Gianni Benedetti, Giuseppe Bertolini, Ivan Bonvecchio, Annalisa Gerola, Giorgio Pisetta, Guido Radoani > Successo per Pedalando in Rotaliana > Convince la seconda edizione di Artingegna 3 4 Dellai e Divina alla Convention 2008 EVENTI 26 Ancora un successo per “Pedalando in Rotaliana” Fotocomposizione e stampa: Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana Giancarlo Berardi GRUPPO GIOVANI Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 20 del 19.7.1949 30 Tavolo d’ambito la presidenza agli artigiani Iscrizione all’ex Registro Nazionale della Stampa/ROC n. 5534 ASSICURAZIONI Tiratura: 14.250 copie Walter Tamanini NEWS Chiusura in redazione: 30 settembre 2008 Notizie in breve 32 Polizza infortuni del conducente 34 TEMPO LIBERO Direzione, redazione, amministrazione e pubblicità: Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Via Brennero, 182 - 38100 Trento tel. 0461.803800 - fax 0461.824315 Sito internet: www.artigiani.tn.it (la rivista è in rete dal 1° giorno di ogni mese) Posta elettronica: [email protected] Le proposte dal Gruppo Culturale 42 Enti autonomi COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA CEii TRENTINO CATEGORIE 28 36 43 Rubriche CURIOSANDO AVVISI SCADENZARIO 46 47 48 stampato su carta patinata ecologica da foreste ambientalmente amministrate ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 1 HO CONTRIBUTI SUFFICIENTI PER ANDARE IN PENSIONE? QUANDO DEVO PRESENTARE LA DOMANDA? QUALE SARÀ L’IMPORTO CHE MI SPETTA? SONO GIÀ PENSIONATO. COSA SUCCEDE SE CONTINUO A LAVORARE? È VERO CHE POSSO AVERE UNO SCONTO SUI CONTRIBUTI INPS? È difficile trovare chi non ha mai avuto a che fare con uno di questi interrogativi. L’INAPA è il patronato che per legge assiste gratuitamente tutti i cittadini e in particolare gli artigiani nella compilazione della modulistica e nello svolgimento delle pratiche che vengono presentate presso gli enti previdenziali. L’INAPA fornisce assistenza per: > Sistemazione delle posizioni assicurative: contributi mancanti, dati anagrafici errati, riscatti, ricongiunzioni, accredito del servizio militare > Pensioni INPS (invalidità, vecchiaia, anzianità, reversibilità, assegno sociale) > Pensioni INPDAP, ENPALS,ENASARCO e previdenza regionale >Invalidità civile, assegno di accompagnamento > Ricostituzioni e supplementi delle pensioni > Infortuni sul lavoro e malattie professionali > Indennità di maternità delle lavoratrici autonome > Trattamenti di famiglia > Versamenti volontari Qualora dovesse necessitare, il Patronato INAPA, mette a disposizione la consulenza di medici e avvocati. NON ESITATE A CONTATTARE IL PATRONATO INAPA SEDE CENTRALE E SEDI PERIFERICHE. TROVERETE PERSONALE QUALIFICATO CHE CON SUPPORTI INFORMATICI ALL’AVANGUARDIA È IN GRADO DI SODDISFARE OGNI VOSTRA ESIGENZA. editoriale Elezioni provinciali Serietà dei programmi Onestà dei candidati Sono i valori in cui crediamo I l 26 ottobre andremo tutti a votare per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Sono elezioni assolutamente normali. Rinnovano il patto delle comunità trentine con i valori dell’autonomia e della democrazia, tra loro intimamente intrecciati. L’Associazione ha deciso di organizzare un confronto pubblico (di cui diamo ampio risalto nella rivista) il 19 settembre scorso, nella splendida cornice del Teatro Sociale, in occasione della propria Convention con tutti i delegati comunali ed i rappresentanti di categoria. È stata una serata molto importante, in quanto sono stati affrontati i temi prioritari per il mondo dell’artigianato, sulla base di proposte elaborate da due distinti gruppi di lavoro. Il fatto che la Convention si sia svolta nel pieno di un’indagine giudiziaria e di una bufera politica su pubblici appalti non ha inficiato i contenuti della stessa, anzi ne ha rafforzato lo spessore etico e sociale. Proprio sul tema degli appalti abbiamo chiesto risposte forti in quanto le aziende artigiane sono sistematicamente tagliate fuori. C’è una nuova legge provinciale (la numero 10 del 2008), dovrà essere approvato un nuovo regolamento e questa sarà l’occasione per realizzare una effettiva virata, favorendo una autentica democrazia economica anche sul tema degli appalti. È un tema questo che richiama con forza la qualità della politica, il suo essere al servizio della gente e non strumento di potere e lo spessore morale di chi intende ricoprire cariche pubbliche. Nel corso della Convention abbiamo presentato proposte importanti, soprattutto sul rapporto pubblico-privato (con particolare riferimento al ruolo di Trentino Sviluppo), nel campo dell’energia, dei trasporti e della burocrazia. Nel settore delle infrastrutture sono state evidenziate proposte sul corridoio del Brennero, sul completamento dell’autostrada Valdastico e sul potenziamento dell’inceneritore, che così com’è stato concepito penalizzerà sicuramente i rifiuti speciali assimilabili agli urbani prodotti dalle aziende artigiane. Ma anche la formazione per gli imprenditori artigiani e per i loro collaboratori è stata al centro della Convention, con precisi progetti sul tema del Maestro Artigiano e della Bottega Scuola, sui rapporti con l’Università, su ricerca e innovazione e sui tirocini estivi. Se i nostri lettori avranno la pazienza di leggere questo numero della rivista (magari due pagine al giorno) si accorgeranno che ancora una volta la loro Associazione privilegia fortemente i contenuti e lo stile dell’azione politica, rispetto a schieramenti precostituiti. I ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 3 assemblea Dellai e Divina alla Convention 2008 Economia, infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione. Su questi temi l’Associazione ha chiesto un contributo preciso sia a Dellai che a Divina, candidati alle ormai imminenti elezioni provinciali. Pacato il primo confronto pubblico tra i due sfidanti. L 4 l’Artigianato a nostra Convention è stata anche l’occasione per il primo incontro pubblico tra i due candidati alle elezioni provinciali del 26 ottobre. Lorenzo Dellai, Governatore uscente, e lo sfidante Senatore Sergio Divina hanno parlato davanti a 300 delegati comunali e rappresentanti di categoria, dando risposta alle richieste della categoria raccolte in due documenti. Dopo il discorso del presidente Dario Denicolò, la vicepresidente provinciale Ivana Bridi e il presi- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 dente del gruppo Giovani Artigiani Ivan Bonvecchio hanno letto le relazioni (riportate integralmente nelle pagine seguenti), elaborate da due gruppi di lavoro composti da artigiani, sui temi dell’economia, delle infrastrutture, della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Primo a parlare è stato Divina che ha messo subito l’accento sulla mancata attuazione della legge sull’artigianato che a tutt’oggi vede la categoria senza la tanto richiesta “Bottega”. Sul capitolo energia ha affermato la necessità assemblea di arrivare ai consorzi elettrici che potranno contenere l’aumento delle bollette. Ha criticato l’ingerenza della provincia sul sistema economico. Ha detto “sì” alla Valdastico, da anni nel cassetto a causa di un “no” ideologico. Si è poi espresso duramente sulle iniziative che hanno portato Microsoft e Fiat a fare ricerca sul nostro territorio, una ricerca, a detta di Divina, fine a sé stessa, che non ha ricadute sul territorio. Dellai, sottolineando come l’artigianato sia in Trentino la forza dell’economia, ha messo in risalto l’importanza di porre sempre più al centro l’impresa e di ripensare il rapporto pubblico-privato, anche con iniziative, come quella recentemente introdotta, di valutazione dell’operato dei dirigenti attraverso il giudizio dei cittadini fruitori del servizio. Tra Valdastico e tunnel del Brennero ha dichiarato che il secondo è più urgente del primo. Su ricerca ha dichiarato che non è più tempo di distinguere in appli- cata e astratta, ma in buona e meno buona, quella che si fa in Trentino è buona. Per quanto riguarda l’energia si è detto d’accordo su una public company, che però non ridurrà le bollette. Un confronto moderato con un sol brivido quando Divina, a conclu- sione dell’intervento di Dellai, ha sottolineato l’utilizzo del verbo futuro nel discorso del presidente uscente «Durnwalder – ha detto Divina – avrebbe parlato al passato elencando ciò che aveva fatto». Stoccata di Dellai «Sfortunatamente per te io penso al futuro». I Relazione del presidente Dario Denicolò i fronte all’appuntamento elettorale del prossimo 26 ottobre, la Giunta ed il Consiglio Direttivo della nostra Associazione hanno ritenuto di fondamentale importanza elaborare delle proposte su pochi e selezionati temi. Due gruppi da lavoro, formati da nostri colleghi artigiani Delegati Comunali e Rappresentanti di Categoria, hanno studiato, lavorato, elaborato per alcuni mesi, dedicando le loro serate in un percorso che è iniziato questa primavera, con l’obiettivo di dare un serio contributo di idee e di proposte non tanto all’Associazione, ma a chi governerà il Trentino per i prossimi cinque anni. Da sempre, nelle competizioni elettorali, sia provinciali, sia nazionali privilegiamo la qualità dei contenu- D ti, soprattutto nel campo della politica economica, rispetto al dibattito sugli schieramenti. Non abbiamo mai dato, e mai le daremo, indicazioni di voto, non solo perché il nostro Statuto ce lo vieta, ma perché offenderemmo l’intelligenza dei nostri associati. È per questo che questa sera chiederemo ai leader dei due schieramenti di non essere reticenti, di dirci con schiettezza come la pensano, quali proposte condividono e quali invece non li convincono. È un confronto civile e costruttivo quello che vogliamo condurre. Abbiamo discusso a lungo nell’ultima riunione di Giunta se limitare l’invito al Presidente Dellai ed al Senatore Divina o se invitare anche altri potenziali candidati al ruolo di Governatore del Trentino. Leggendo i giornali in quei giorni, circolavano infatti numerose ipotesi di candidature, da quella di Bruno ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 5 assemblea Firmani, a quella di Marco Zenatti, da Nerio Giovanazzi a Denis Bertolini, da Agostino Catalano a Remo Andreolli. La situazione era molto fluida, con veti e contro veti, con trattative in corso, con dichiarazioni che venivano smentite il giorno dopo. La nostra valutazione, visto che le candidature ufficiali, in base alla Legge elettorale, possono essere depositate solamente da lunedì prossimo 22 settembre a giovedì 25 settembre, è stata quella di invitare i due candidati che, con certezza assoluta, erano già definiti. Abbiamo anche ipotizzato di tenere la nostra Convention venerdì prossimo 26 settembre (ma il Teatro Sociale per quella data non era disponibile). 6 l’Artigianato Ed allora chiediamo il rispetto delle nostre scelte, effettuate in assoluta autonomia, che a mio avviso non avevano alternative. Sono scelte delle quali il gruppo dirigente della nostra Associazione risponde davanti agli associati, assumendosi la propria responsabilità. Le dichiarazioni apparse oggi su un quotidiano locale da parte di un candidato che accusa l’Associazione di scarsa democrazia lasciano il tempo che trovano. Entrando nel vivo dei problemi, ritengo che siamo tutti consapevoli che la nostra Convention si svolge in una fase storica assolutamente eccezionale. I venti di crisi, non solo finanziaria, che dagli Stati Uniti stanno propa- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 gandosi all’intero pianeta non possono essere sottovalutati. Ci auguriamo che le Banche Centrali, americana ed europee, riescano a governare la situazione con fermezza e nervi saldi. Ci auguriamo altresì di non dover subire un’altra crisi mondiale come quella del 1929, che tanta miseria, disoccupazione e sofferenza ha portato, soprattutto alle popolazioni meno abbienti. Peraltro, la crescita zero è un rischio reale non solo per il 2008, ma anche per il 2009 e la frenata riguarda tutte le principali componenti della domanda. In particolare è la domanda interna che si è molto indebolita. I consumi delle famiglie, soprattutto dei beni durevoli, si sono fermati. Un’indicazione preoccupante viene dall’andamento dei servizi, che sono addirittura in contrazione, segnalando appunto la difficoltà dei consumi. L’inflazione sta aumentando, anche se a nostro avviso non siamo ancora di fronte ad un vero fenomeno inflazionistico come quello degli anni ’70; se si gratta sotto la superficie ci accorgiamo che ci sono alcuni forti ed evidenti aumenti in campo alimentare ed energetico, che toccano pesantemente imprese e famiglie, ma non è ancora in atto (e ci auguriamo non lo sia mai) un gonfiamento pericoloso dei prezzi di tutti i beni e dei fattori produttivi. Nell’edilizia in particolare c’è un rallentamento in atto a livello mondiale, con crolli impressionanti delle vendite degli immobili nei primi sei mesi del 2008 (meno 30% in Francia, meno 34% in Spagna, meno 44% in Giappone, meno 10% in Italia). Questo fenomeno si nota anche in Trentino; da noi infatti il settore delle costruzioni ha un’incidenza maggiore nella composizione del valore aggiunto rispetto all’Italia (6,8% il dato provinciale, 5,5% il dato nazionale), anche per una presenza più marcata dei lavori pubblici e del contributo straordinario di costruzioni e acquisti da parte dell’ITEA. C’è comunque la previsione che la nuova disciplina della certificazione ener- assemblea getica ed ambientale degli edifici stimoli la domanda nel settore dell’edilizia abitativa. Ma è fuori discussione che un contenuto rallentamento si sente anche nel settore dell’artigianato. Dai dati del nostro Osservatorio sull’andamento del settore, ottenuti attraverso un monitoraggio delle più di 4 mila contabilità gestite dal nostro Trentino CAF Imprese, risulta un fatturato del primo semestre 2008 sostanzialmente allineato ai dati del primo semestre 2007, con leggere flessioni nel campo dei trasporti e dei servizi. Quello che, in sostanza, stiamo subendo è un complessivo deterioramento della fiducia da parte delle imprese. I dati forniti dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia su un calo del 10% delle domande di affidamento per investimenti nei primi 8 mesi dell’anno ne sono una conferma. Peraltro i fatti di questi giorni, sulla prima pagina dei giornali ed in testa alle cronache radio televisive, rischiano di aggravare questo atteggiamento di sfiducia. Quando abbiamo programmato i lavori della nostra Convention non immaginavamo che si sarebbe tenuta nel pieno di un’indagine giudiziaria come quella che è in corso in Trentino (e che terrà banco per molte settimane). Ed allora, anche se i temi della nostra serata sono altri, non possiamo mettere la testa nella sabbia, come fanno gli struzzi. E non intendiamo neppure pronunciare frasi di circostanza, che vanno comunque dette, e cioè che ci auguriamo che la magistratura faccia il suo lavoro, con correttezza, secondo il principio costituzionale (e civile) che nessuno è colpevole sino a condanna definitiva. Ma il problema, a nostro avviso, non è giuridico-penale, bensì etico e politico. Questi fatti ripropongono, in tutta la sua nobiltà ed attualità, il nodo del ruolo della politica e dello spes- sore morale di chi ha incarichi politici. Per noi, che viviamo la vita dell’Associazione con spirito di abnegazione, al servizio delle nostre aziende associate, la politica non può essere solo potere per il potere, con gli abusi inevitabili che la logica del potere fine a se stesso genera in modo mostruoso. La politica, ce lo ricorda De Gasperi, è innanzitutto servizio alla comunità, servizio soprattutto per i più deboli, servizio per realizzare il bene comune. Gli errori possono starci, come per noi nel nostro lavoro, ma se c’è l’impegno, la serietà, lo spessore etico, gli errori sono compresi, discussi e diventano la base per migliorare ulteriormente l’azione politica. È il principio del bene comune che deve ispirare l’azione di chi ha responsabilità politiche e chiedo su questo tema un impegno solenne sia al Presidente Dellai, sia al Senatore Divina. Perché, care colleghe e cari colleghi, il bene comune non consiste nella semplice sommatoria dei beni particolari di ciascun soggetto. Essendo di tutti, perché soltanto insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo e custodirlo, anche in vista del futuro, il bene comune rappresenta la vera dimensione per dare dignità al nostro lavoro, al lavoro degli altri ed alla vita della comunità nella quale operiamo. Il richiamo alla responsabilità ed ai valori cui deve ispirarsi la classe politica, fatto nei giorni scorsi da Benedetto XVI, va proprio in questa direzione, e le parole di Papa Ratzinger non erano rivolte solo ai politici cattolici (come superficialmente si potrebbe ritenere), bensì hanno un valore universale. Ed allora occorre ricreare un clima di fiducia, nel nostro lavoro, nell’economia, nelle imprese, nel rapporto con la politica e con le istituzioni. Ed il tema degli appalti (al centro della bufera) è proprio il terreno sul quale si possono dare da subito risposte forti. Lo scorso luglio infatti il Consiglio provinciale ha approvato a larghissima maggioranza, senza neanche un voto contrario, la nuova legge sui lavori pubblici, che però non è anco- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 7 assemblea ra operativa (stupisce che autorevoli esponenti politici, nelle loro dichiarazioni sui giornali in questi giorni, ignorino questo dato di fatto). La nuova normativa, attesa da tempo, ha fatto proprio il testo licenziato dal Tavolo Appalti, nel quale ha avuto un ruolo importante anche la nostra Associazione. Alla base delle istanze rappresentate al Tavolo Appalti abbiamo espresso la nostra profonda convinzione che il settore delle opere pubbliche debba essere disciplinato in modo da assicurare, da una parte, l’efficienza, l’efficacia e la trasparenza dell’attività delle Amministrazioni appaltanti e, dall’altra parte, un coinvolgimento delle imprese operanti nel settore secondo regole certe e chiare, con relative ricadute positive per le stesse imprese in termini sia economici che occupazionali. Ciò con particolare riguardo al mondo delle imprese artigiane e delle piccole imprese che rappresentiamo e che, pur costituendo un asse portante dell’intero sistema economico del Trentino, finisce troppo spesso con l’essere la “vittima predestinata” delle lacune del quadro normativo e di un sistema complesso e delicato nel quale operare. Mondo che invece deve poter operare con serenità e trasparenza nelle gare di appalto, creando reti e consorzi, così come solennemente indicato al punto 5 dello Small Business Act, varato nel giugno di quest’anno dall’Unione Europea (e sul quale ritornerò più avanti). Ora si deve provvedere all’emanazione del Regolamento di Attuazione, cui la legge demanda parecchi istituti, tra i quali alcuni che per l’Associazione costituiscono questioni fondamentali. Da parte nostra proponiamo che: 1. il regolamento di attuazione veda la luce in tem- 8 l’Artigianato pi celeri. La legge dà tempo un anno; noi chiediamo che in un paio di mesi il regolamento sia pronto, anche perché la nuova disciplina sarà applicabile solo a seguito dell’entrata in vigore del regolamento; 2. sia indicata una vera e propria tutela del subappaltatore con il pagamento diretto da parte dell’Amministrazione, a fronte di un’esecuzione regolare dei lavori, ove l’appaltatore non paghi il corrispettivo; 3. si favoriscano nell’aggiudicazione degli appalti criteri che premino la qualità di impresa e non il solo elemento del prezzo, ricorrendo anche allo scorporo di opere specialistiche; 4. si garantisca trasparenza e semplificazione dei bandi di gara e si ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 favoriscano e si premino forme di selezione dei concorrenti raggruppati in rete di impresa; 5. si persegua l’interesse alla sicurezza sul lavo-ro (bene primario per l’artigianato) con strumenti realmente efficaci evitando ulteriori adempimenti formali che creano solo inutile burocrazia. Un segnale in questa direzione costituirebbe a nostro avviso una forte iniezione di fiducia non solo nelle imprese, che sono strutturalmente oneste (le eccezioni confermano la regola), ma anche all’intera opinione pubblica. Perché è la fiducia degli imprenditori l’elemento chiave per superare i momenti di crisi e di difficoltà. Due tra i più grandi economisti del novecento, John Maynard Keynes e Joseph Schumpeter, che hanno effettuato numerosi studi sull’impresa e sull’imprenditoria, hanno evidenziato in termini scientifici che la visione positiva e di fiducia verso il futuro è l’elemento decisivo per realizzare gli obiettivi fissati da parte delle aziende. E Daniel Kahneman, premio Nobel dell’economia, in una relazione all’Università di Trento nell’ottobre del 2002, a poco più di un anno di distanza assemblea dalla tragedia dell’11 settembre, sviluppò proprio questi temi, approfondendoli anche sotto il profilo psicologico. Le persone vivono infatti un diffuso senso di insicurezza. Le trasformazioni sociali ed economiche connesse ai processi di globalizzazione hanno indebolito quelle garanzie e quelle certezze che tutti davamo per acquisite rispetto a temi fondamentali quali il lavoro, il risparmio, il futuro dei figli, il welfare, la casa, le forme di convivenza. Compito della politica è ricostruire queste sponde. Per fare questo è insufficiente riproporre i modelli di tutela e garanzia ereditati dal passato, che oggi si dimostrano spesso inadeguati. La politica e le Istituzioni devono essere in grado di governare e accompagnare la transizione economica e sociale, in particolare sostenendo la domanda che cresce dal basso di consolidamento di reti di imprese e filiere produttive capaci di affrontare la complessità di mercati sempre più aperti. Nella globalizzazione i territori hanno assunto una nuova centralità. Non è vero che la globalizzazione significa la fine dello sviluppo locale. Più globale significa anche più locale, a condizione che l’identità culturale, la coesione sociale, la qualità ambientale del territorio siano un fattore di competitività del tessuto economico. Nelle economie locali delle nostre vallate hanno ormai preso corpo culture dello sviluppo che pongono il territorio e la sua qualità al centro dei propri processi di crescita, il che si traduce in politica di qualità dei prodotti, della vita sociale e dell’ambiente ed in una integrazione virtuosa tra i vari settori dell’economia e della società (turismo, agricoltura, artigianato, industria, servizi sociali). Oggi più che mai i nostri territori sono sotto sforzo per competere nella globalizzazione, ed hanno bisogno di una politica e di istituzioni che li accompagnino. Comunità come quelle trentine, operose ed impegnate in un importante sforzo di modernizzazione e di innovazione, non hanno paura del nuovo e del diverso, perché sono consapevoli della propria identità culturale e della propria coesione sociale. In questa dimensione di comunità sta la forza della nostra autonomia. Al dibattito attualmente in corso sul federalismo, il Trentino può portare in dote non solo una lunga esperienza di autogoverno e di positiva convivenza, ma anche la propensione a considerare l’autonomia in una dimensione dinamica, progressiva, aperta a cambiamenti ed evoluzioni. È una strada obbligata questa, senza alternative. Chi ci governerà nei prossimi anni deve imboccarla con forza, senza tentennamenti, con la capacità di innovare e di coinvolgere i cittadini, le imprese e le loro associazioni su progetti di sussidiarietà orizzontale. La sussidiarietà verticale tra istituzioni (Provincia, Comprensori oggi Comunità di Valle domani - Comuni) infatti non è più sufficiente. La sfida vera è con la società civile, con il passaggio verso una società del benessere più autogestita, più responsabilizzata, meno burocratizzata. I documenti che verranno illustrati, che contengono proposte preci- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 9 assemblea se e selezionate, vanno nella direzione di uno sviluppo sostenibile e durevole del Trentino, al suo radicamento ed alla valorizzazione del mondo delle piccole imprese che costituisce la caratteristica di fondo del nostro sistema produttivo. A questo proposito intendo ringraziare caldamente, a nome di tutti voi, i colleghi che si sono impegnati nei gruppi di lavoro: • Stefano Armellini • Carmela Ascione • Renato Battisti • Roberto Bernardinatti • Giuseppe Bertolini • Ivan Bonvecchio • Ivana Bridi • Marilena Caliari • Elena Casagrande 10 l’Artigianato • Maria Rosaria D’Agostino • Luca Dal Lago • Arturo Dauriz • Roberto De Laurentis • Giorgio Pisetta • Claudio Ropelato • Franco Sandrinelli • Enrica Vinante Spesso veniamo accusati di enfatizzare troppo la realtà della piccola dimensione di impresa. Può darsi che diamo questa impressione (visto che è il mondo che noi rappresentiamo), ma vi assicuro che nelle nostre analisi e valutazioni cerchiamo sempre di analizzare con obiettività i punti critici e le fragilità di questo mondo. È per questo che puntiamo fortemente a creare reti di impresa forti ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 (ed i risultati per fortuna non sono mancati), in quanto siamo convinti che oggi un’impresa è competitiva non in base alle sue dimensioni ed alle sue capacità di investimento, ma in base all’estensione e articolazione delle sue reti: di mercato, di collaborazione, di supporto alle nuove funzioni. In un contesto come l’attuale non vince necessariamente il più forte o il più grande, ma piuttosto quello che si adatta meglio e più in fretta. E le nostre piccole realtà sono eccezionalmente brave in questa specialità, ma lungo questa strada hanno bisogno di incrociare la concretezza di una politica che trovi strumenti adatti per poterle accompagnare. È per quello che chiediamo un’attenzione particolare al nostro mondo, non per spirito corporativo, ma per il ruolo economico e sociale che svolgiamo. Come è noto, l’artigianato rappresenta la prima categoria economica della nostra terra: contribuisce al valore aggiunto provinciale per più del 15% del totale con le sue 14 mila aziende e i suoi 37 mila addetti. Siamo portatori di valori importanti: il desiderio di autonomia e di protagonismo del lavoro, la capacità di coniugare competenze tecnico-professionali con spirito imprenditoriale, la partecipazione personale al rischio d’impresa, la valorizzazione delle risorse locali. È un mondo, il nostro, ispiratore di un nuovo sviluppo socio-economico, nel quale sfumano i confini e le contrapposizioni tipiche della società industriale tra lavoro e capitale, tra interessi dell’impresa ed interessi della comunità locale, perché la proprietà dei capitali è suddivisa tra molti, i redditi che vengono generati restano nella comunità locale, l’interdipendenza nelle relazioni economiche rafforza i legami di appartenenza comunitaria e di condivisione di un destino comune. Siamo portatori di valori economici che si compenetrano con lo sviluppo sociale e l’equilibrio ambientale, in un mix che va perpetuato con scelte equilibrate ed intelligenti di apertura verso l’esterno e di contem- assemblea poraneo mantenimento delle radici e della cultura economica locale. Quando si parla di sviluppo sostenibile, nella sua accezione dinamica e non statico-pauperistica, si parla del nostro mondo, dell’artigianato nelle valli, della necessità di infrastrutture che non lo rendano emarginato, bensì protagonista nel suo ambiente. E la funzione dell’artigianato in termini economici e di sviluppo sociale è rappresentata anche dalla sua capacità di assorbire gli shock economici derivanti da situazioni di crisi esogene al suo sistema evitando che si sfaldi il tessuto sociale del territorio: quante volte a seguito di crisi industriali, di chiusure di grandi stabilimenti, l’artigianato è intervenuto assorbendo i lavoratori considerati in esubero, recuperando situazioni drammatiche e permettendo ai lavoratori espulsi di recuperare la dignità del lavoro. Non ci riferiamo solo ai casi più eclatanti dove le nostre aziende hanno svolto un vero ruolo di ammortizzatore sociale, ma pensiamo a tutti quei casi in cui, anche con piccoli interventi a livello locale, le nostre aziende hanno contribuito informalmente ad assorbire situazioni di crisi. E lo hanno fatto, lo fanno non perché “incentivate” da contributi, ma perché credono al proprio lavoro e credono che questo sia strettamente connesso al luogo in cui sono inseriti, il comune, la valle, la cultura e le tradizioni in cui sono nate e cresciute e hanno costruito la propria fortuna fatta di professionalità, competenza, attenzione alle esigenze degli altri, collaboratori, clienti o “vicini di casa”. Un comparto che genera una funzione di collante sociale ed economico così rilevante dovrebbe godere di un occhio di riguardo da parte delle istituzioni: ciò si dovrebbe tradurre in una politica di sostegno che spazia dagli incentivi alle infrastrutture, alle risorse energetiche, all’innovazione. Vorrei concentrarmi solo un momento sugli aspetti legati alla promozione, intendendo quella specifica azione di marketing che la provincia svolge sia verso l’interno sia verso l’esterno col fine di dif- Attilio Iseppi - Novaledo Aldo Marzari - Folgaria fondere presso il pubblico la conoscenza dell’offerta non solo turistica ma di tutto il territorio. La provincia spende in promozione 22 milioni di euro (oltre naturalmente ai contributi per strutture ricettive, impianti piste da sci, terme, strutture fieristiche e cooperative), realizzando azioni per far conoscere l’offerta ricettiva, il vino, le mele e i piccoli frutti, il formaggio trentino. E l’artigianato? Che spazio ha l’artigianato in tutte queste bellissime iniziative, fiere, convegni, conferenze stampa? Non voglio dare una risposta retorica, solo ricordare che, ad esempio, alla più grande manifestazione internazionale legata all’artigianato, a Milano, il Trentino si presenta con due terzi degli spazi dedicati alla ristorazione, alle mele, al turismo, e ancora al vino e al formaggio: solo in forma residuale vengono definiti gli spazi per gli artigiani. E voglio anche ricordare invece i successi di una piccola iniziativa nata senza clamore come quella di St.Art – Strade dell’Artigianato. In Val di Fiemme e a Rovereto le Apt hanno validamente collaborato con CEii Trentino per valorizzare l’artigiana- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 11 assemblea to locale. Non solo questa iniziativa ha contribuito a far conoscere le botteghe e le lavorazioni artigiane ai turisti (e anche agli stessi trentini) ma ha anche fatto crescere negli artigiani coinvolti un più forte senso di orgoglio e di appartenenza alla propria città o alla propria valle. Artigiani che volontaristicamente si sono sottoposti ad un processo di qualificazione basato anche sulle proprie capacità di promuovere il territorio. Troppe volte a noi artigiani non viene riconosciuta la nobiltà di ciò che facciamo: la nobiltà di saper trasmettere conoscenze, la nobiltà di fare ricerca e innovazione, la nobiltà di saper promuovere la cultura del territorio dentro e fuori i confini della nostra terra. Molte regioni in Italia hanno capito che la promozione del territorio non è fatta solo di alberghi e ristoranti e vini, molte regioni come la Toscana o la Sardegna hanno precise strategie di sviluppo che passano anche e soprattutto attraverso la valorizzazione dell’artigianato proprio perché han- Mario Manfredi - Rovereto 12 l’Artigianato Ermanno Savoi - Lisignago no capito che l’attrattività va costruita anche attraverso le specificità legate alle tradizioni del saper fare, alle produzioni di nicchia tagliate su misura delle esigenze del cliente che tanto caratterizzano il made in Italy all’estero. È quindi in modo del tutto inedito fino ad ora che voglio attirare l’attenzione sulla necessità che anche il nostro artigianato diventi parte integrante, nei fatti, non solo a parole, della politica di marketing territoriale della provincia. Anche l’Unione Europea, per molti anni legata alle grandi lobby industriali ed agli interessi forti di Francia e Germania, si è finalmente accorta del peso strategico delle piccole imprese per il futuro dell’occupazione. Nel giugno scorso è stato varato un documento storico da parte della Commissione Europea, lo “Small Business Act”, documento che è sintetizzato sull’ultimo numero della nostra Rivista. Mi limito in questa sede ad enucleare i 10 principi ispiratori: • dar vita a un contesto in cui imprenditori e im- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 prese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale. • Far sì che imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l’insolvenza, ottengano rapidamente una seconda possibilità. • Formulare regole conformi al principio “Pensare anzitutto in piccolo”. • Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI. • Adeguare l’intervento politico pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le PMI. • Agevolare l’accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali. • Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico. • Promuovere l’aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di innovazione. • Permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità. • Incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati. Sono principi rivoluzionari, se pensiamo al funzionamento burocratico dell’Europa negli anni ’80 e ’90. assemblea indagini Ma è un segno dei tempi. Sarebbe interessante che anche gli organizzatori del Festival dell’Economia se ne accorgessero. La politica del Trentino, terra di piccole imprese per eccellenza, deve declinare questi principi con spirito innovatore e con provvedimenti legislativi ed amministrativi che la rendano un territorio innovativo per l’imprenditoria. Care Colleghe, cari Colleghi, prima di passare la parola ai rappresentanti dei due gruppi di lavoro, mi sembra doveroso, in linea con quanto vi ho sinora detto, esprimervi tutto il mio ottimismo sul futuro che ci attende, nonostante le difficoltà del momento, internazionali e locali. Il futuro resta comunque avvincente! Tocca a noi, con il nostro impegno, il nostro stato d’animo positivo in ambito economico e sociale, il nostro senso di responsabilità, a contribuire a costruire un futuro migliore per i nostri figli. I ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 13 assemblea Economia ed infrastrutture I Documento elaborato dal gruppo composto da: Renato Battisti Giuseppe Bertolini Ivana Bridi Maria Rosaria D’Agostino Roberto De Laurentis Giorgio Pisetta Claudio Ropelato Franco Sandrinelli 14 l’Artigianato l livello dello sviluppo economico del Trentino si è mantenuto alto in questi ultimi anni. Analizzando i principali parametri economici, ed in particolare il PIL, il Trentino appartiene ad una élite europea, nella quale compaiono, con una classe di reddito superiore al 25% della media delle UE, alcune aree tedesche (Baviera ed Assia), le grandi capitali (Parigi, Londra, Amsterdam, Stoccolma, Helsinki, Dublino), la Danimarca. I principali elementi di specificità dell’economia trentina sono i seguenti: 1. buon livello di integrazione delle varie attività economiche, dall’industria all’artigianato, dal terziario al turismo ed all’agricoltura; 2. il peso forte degli investimenti pubblici, soprattutto in edilizia; 3. l’elevata partecipazione pubblica alla produzione di servizi, la quota di valore aggiunto dei servizi che non transitano dal mercato è pari al 19% (contro il 12% a livello nazionale e l’8% del Centro Nord). Questi tre fattori si sono mantenuti inalterati nel corso di questi ultimi anni, contribuendo sì a rafforzare la crescita trentina, ma anche a dare la sensazione di una economia “protetta”. Non di meno si presentano dubbi sulla possibilità che essi mantengano, anche per il futuro, un ruolo propulsivo ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 senza interventi strutturali di sistema, che sono più che mai indispensabili per creare vantaggi competitivi reali al nostro territorio. È per questo che occorre rivalutare il ruolo di una effettiva cultura di impresa, con i suoi valori legati alla competizione, all’efficienza, all’efficacia, ai risultati, per garantire le condizioni di un effettivo sviluppo durevole della nostra terra. In particolare va rafforzato il miglioramento del rapporto tra ambiente e territorio, con la promozione di un sistema trentino di sviluppo economico e sociale, che da un lato rafforzi ulteriormente i rapporti tra i vari settori (favorendo il loro radicamento nel territorio) e dall’altro sappia coniugarlo con il dinamismo di una società globalizzata in rapido mutamento (che richiede capacità di innovare e competere su mercati più ampi). L’INTERVENTO DIRETTO NELL’ECONOMIA DA PARTE DELLA P.A.T. Le dotazioni finanziarie della P.A.T., garantite dallo Statuto di Autonomia Speciale, sono stimate in 4,3 miliardi di euro nel 2008 e rappresentano una grande ricchezza della comunità trentina. assemblea Queste ingenti disponibilità finanziarie hanno indotto i governi provinciali ad intervenire in modo forte in campo economico. Da molti anni l’Associazione Artigiani critica e denuncia l’eccessiva presenza diretta nell’economia da parte della Provincia Autonoma. In alcuni snodi del tessuto economico-sociale questa presenza abnorme, anziché costituire un rafforzamento dell’economia trentina, diventa di fatto un’asfissia per il sistema delle imprese causando una riduzione di spazi imprenditoriali e una distorsione del mercato del lavoro dipendente. Probabilmente i bassi livelli dei tassi di natalità delle imprese in Trentino sono in parte proprio dovuti al ruolo predominante giocato dall’ente pubblico che tende ad addormentare l’intraprendenza del privato. In alcuni settori specifici riteniamo che il privato possa essere coinvolto direttamente. Nel settore energetico dichiariamo la nostra soddisfazione per l’acquisizione delle centrali Enel ed Edison. La nostra Associazione peraltro ha subito proposto che la società proprietaria delle centrali sia aperta all’azionariato diffuso, accessibile alle associazioni di categoria, ai piccoli imprenditori, ai risparmiatori. Se impostata in modo idoneo sin dall’inizio, con statuto e patti parasociali adeguati, tale forma societaria potreb- be contemperare la necessaria attenzione ad investimenti con un ritorno nel lungo periodo. L’ipotesi che proponiamo – una società aperta all’azionariato diffuso attorno ad un nocciolo duro – potrebbe infatti garantire maggiore attenzione agli aspetti strategici della produzione e distribuzione di energia. Va posto anche come obiettivo il contenimento dei costi della stessa ed una evoluzione degli investimenti verso quelle energie che stanno dimostrando la loro poten- zialità, come quella solare e quella derivante dallo sfruttamento delle biomasse. Riteniamo inoltre che l’avvio di un processo di liberalizzazione dei servizi energetici sarebbe un’occasione di sviluppo per le imprese e consentirebbe un abbassamento delle tariffe. Nel settore dei trasporti la nostra Associazione ha criticato duramente il progetto di Interbrennero spa che prevedeva la partecipazione diretta, insieme con Trentino Sviluppo, in una società di autotrasporti, costituita assieme a tre sole imprese industriali. Nel settore dei trasporti c’è invece bisogno di avviare progetti congiunti che vedano coinvolta in modo trasparente l’intera categoria degli autotrasportatori, senza ulteriori interventi pubblici che creerebbero situazioni di concorrenza sleale (fortemente osteggiate dall’Unione Europea). Nella gestione e manutenzione del patrimonio pubblico strade, ospedali, case di riposo, bacini montani, considerati gli alti costi del personale alle dipendenze della pubblica amministrazione riteniamo vi siano amplissimi spazi di risparmio e miglioramento coinvolgendo seriamente l’imprenditoria privata. Nel settore dell’assistenza il privatosociale registra una presenza rilevante. ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 15 assemblea IL CONTENIMENTO DELLA SPESA CORRENTE Tuttavia, in materia di assistenza all’infanzia, gli asili nido vengono gestiti quasi esclusivamente dai Comuni. Le tariffe elevate (nonostante la significativa riduzione del gennaio scorso) e gli orari di apertura rigidi non incentivano l’utilizzo degli asili nido, penalizzando la continuità lavorativa delle donne, sia lavoratrici autonome che dipendenti. L’Associazione ritiene che la privatizzazione degli asili nido possa accrescere l’offerta di servizio a tariffe più vantaggiose per le famiglie, garantendo alta qualità del servizio. IL RUOLO DI TRENTINO SVILUPPO È noto che Trentino Sviluppo spa, società della P.A.T., ha svolto per conto della Provincia due funzioni strategiche: • l’acquisizione di immobili produttivi per il loro riutilizzo da parte delle imprese; • la partecipazione al capitale sociale delle aziende. Il modo in cui queste funzioni sono state esercitate ha sollevato, in più occasioni, critiche, denunce, polemiche non solo da parte della nostra Associazione, ma anche da parte di economisti, di organi di informazione, di forze sindacali. Trentino Sviluppo, nei fatti, è diventata la più grande immobiliare industriale pubblica del mondo, con acquisizioni indiscriminate di capannoni e di immobili presso tutte le realtà industriali che ne hanno fatto richiesta, spesso su pressione interessata di politici o di lobby forti. La stessa presenza nel capitale aziendale risponde anch’essa a logiche politiche prive di un filo conduttore, tanto 16 l’Artigianato da rammentare l’esperienza dell’IRI negli anni ’70. Di fronte al recente rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Trentino Sviluppo, con la nomina di imprenditori legati direttamente od indirettamente ad Associazioni di categoria, si propongono le seguenti linee operative: • l’acquisizione di nuovi immobili va rigidamente collegata al loro concreto utilizzo, al fine di evitare che gli immobili rimangano vuoti, come è successo per decine di anni a numerosi edifici; • l’ingresso nel capitale sociale di imprese va limitato ai casi di aziende nuove, per un periodo definito al fine di favorirne l’avvio; • Trentino Sviluppo deve dialogare con gli Enti e le Istituzioni che operano nel campo dell’innovazione e della promozione della cultura di impresa, realizzando comuni progetti a favore delle piccole imprese locali e per lo sviluppo dell’imprenditoria diffusa sul territorio. ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 Per quanto riguarda la ripartizione della spesa provinciale, apprezziamo il fatto che il Governo provinciale ha mantenuto alta la spesa per investimenti, con una media nei 10 anni che si attesta stabilmente sul 30% della spesa pubblica totale: è un livello tre volte superiore alla media registrata in Italia ed è stato sicuramente un volano importante per l’economia complessiva del territorio. Invece la spesa corrente trentina, raffrontata con quella nazionale, risulta mediamente superiore di un 4-5% durante tutto l’ultimo decennio. Si tratta, quella trentina, di una percentuale di crescita molto consistente, che definiamo preoccupante se consideriamo che già la spesa corrente italiana ha registrato nei medesimi anni una rapida crescita. Riteniamo che questo sia un aspetto molto delicato per la nostra Provincia, in quanto tende a rafforzare le critiche nei confronti della nostra Autonomia e indebolisce il nostro sistema provinciale agli occhi del federalismo, che punta innanzitutto sulla crescita dell’efficienza della spesa pubblica locale. L’APPARATO PUBBLICO E L’IMPATTO BUROCRATICO Il Servizio Statistica provinciale ha rilevato che i dipendenti pubblici sono ulteriormente cresciuti, raggiungendo la considerevole quota di 43.000 addetti. In Trentino il rapporto dipendenti pubblici sugli occupati risulta di gran lunga più elevato rispetto a quel- assemblea lo delle Regioni del Centro Nord d’Italia. Ma c’è un ulteriore fattore che non va sottovalutato: da parecchi anni la P.A.T. ha avviato il blocco del turnover ed ha imposto agli Enti Locali il patto di stabilità; però in questo decennio la Provincia ha anche costituito numerose società controllate dal pubblico, che di privato hanno solo la veste giuridica. I lavoratori di queste società sono a nostro avviso dipendenti pubblici a tutti gli effetti, ed elevano ulteriormente il numero totale ed i parametri di riferimento con gli altri territori. È stato recentemente rinnovato il contratto dei dipendenti pubblici del Trentino e nel recente assestamento di bilancio provinciale è stato previsto l’adeguamento economico. Si è trattato di un contratto ricco, se paragonato al contratto nazionale: ma non intendiamo criticare questo aspetto, perché i parametri economici sono stati mantenuti nell’ottica del recupero dei tassi di inflazione. Critichiamo invece il fatto che l’adeguamento contrattuale rientri quasi totalmente nel salario tabellare e non incida sul salario variabile, unico elemento in grado di premiare gli incrementi di produttività. Come si pensa di recuperare efficienza nel lavoro dei dipendenti pubblici, se la contrattazione è ancora condizionata da un ingiusto e immeritato appiattimento? IL PESO DELL’ARTIGIANATO TRENTINO Sono note le cifre fornite dall’Istituto Tagliacarne che indica la nostra categoria come il primo settore dell’economia trentina, sia per addetti, sia per valore aggiunto prodotto. La rendicontazione del Governo sugli studi di settore relativi all’artigianato ha evidenziato che le imprese artigiane della Regione Trentino/Alto Adige risultano essere le più congrue d’Italia dal punto di vista fiscale. Ciò premesso, e per dare una sostanza a queste affermazioni, presentiamo i principali dati economici dell’artigianato provinciale, elaborati dal nostro Trentino CAF Imprese e dall’Area Informatica dell’Associazione, con l’ausilio di Sima Software e dell’Area Associati. Nel 2006 le nostre 14.000 imprese con i loro 37.000 addetti hanno realizzato ricavi per 3 miliardi e settecento milioni di euro, generando 1 miliardo e seicento milioni di euro di valore aggiunto per il Trentino. È una quota ragguardevole, pari al 15% del valore aggiunto prodotto nel nostro territorio. A fronte di questi importanti risultati, sono stati versati per il 2006 ben 138 milioni di euro tra IRPEF e IRES, 111 milioni di euro di IVA, 41 milioni di euro di IRAP, 5 milioni di euro di addizionale regionale. Versamenti di imposte quindi, per quasi 300 milioni di euro all’anno, che diventano 400 con l’IRPEF pagato dai nostri dipendenti. Ogni giorno di lavoro degli artigiani significa per il Trentino 2 milioni di entrate. È un dato di cui siamo orgogliosi, considerando che il 90% delle imposte alimenta le risorse finanziarie della Provincia Autonoma. UNA POLITICA PER LE INFRASTRUTTURE La presenza di moderne infrastrutture, fisiche ed immateriali, rappresenta un requisito indispensabile per lo sviluppo economico di ogni territorio. Jacques Delors, uno dei grandi presidenti della Commissione Europea, affermava nel suo libro bianco che in Europa non si tratta di scegliere fra reti telematiche o stradali, ferroviarie od aeree, ma di porre mano ed al più presto a tutto, tenendo ben presente che le infrastrutture trovano la loro validità nella loro interconnessione. La collocazione geografica del Trentino, troppo lontana dai principali centri economici del Nord Italia e del Centro Europa, la sua conformazione montana e la difficile rete di collegamento con le regioni limitrofe costituiscono un serio ostacolo al pieno sviluppo del territorio, che non può vivere solo di occupazione pubblica locale. Molte scelte positive sono state compiute, come l’avvio della banda larga sull’intero territorio provinciale ed un miglioramento forte della rete viaria interna, ma molto resta da fare. Non è un problema di risorse, che esistono, ma di scelte politiche, come ben dimostra l’esperienza dei Paesi più dinamici (Spagna, Francia e Germania in testa) che hanno realizzato una seria politica di infrastrutturazione. Occorre superare la logica perversa che considera le moderne infrastrutture nemiche dell’ambiente e del vivere civile. È esattamente vero il contrario. Uno sviluppo sostenibile di un territorio ed una più elevata qualità della vita si realizzano solo se vengono create infrastrutture al servizio dell’economia e della popolazione. I veti ideologici, di stampo fondamentalista, basati su slogan e parole d’ordine irrazionali, che nella nostra terra hanno trovato molto ascolto, soprattutto nei media, rischiano di portare non allo sviluppo, ma all’arretratezza ed alla miseria contro cui le forze del progresso si sono sempre battute. Ogni volta che si sono ipotizzate opere importanti (come ad esempio la fondovalle di Fiemme, la circonvallazione di Mori, i collegamenti con la Valsugana e con la Valle dei Laghi) si sono levate accuse e proteste da parte di pseudo ambientalisti, con motivazioni infondate, che sono state regolarmente smentite dai fatti, che hanno invece dimostrato che queste opere sono risultate indispensabili a migliorare la qualità della vita e dei parametri ambientali e socio-sanitari. In particolare la scelta dei tunnel, con la riduzione dei percorsi ed il trattamento a norma dei fumi e delle polveri, ha creato un beneficio complessivo di decine di migliaia di tonnellate di ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 17 assemblea combustibile non consumato e di quantità enormi di CO2 e di PM10 non respirate dalla popolazione. Non a caso c’è stato un forte e massiccio consenso popolare su queste opere, consenso che costituisce la linfa di ogni sistema democratico. Sulla base di queste considerazioni si propongono riflessioni mirate sulle seguenti infrastrutture che si considerano prioritarie per il nostro territorio. IL CORRIDOIO DEL BRENNERO Il Passo del Brennero, oltre a rappresentare la principale via di comunicazione tra l’Italia ed il resto dell’Europa, è il più importante valico alpino per volume di traffico. Nel 2006 sono transitate attraverso il Brennero 45,9 milioni di tonnellate di merci (il 40% di tutte le merci che attraversano le Alpi), con una crescita costante soprattutto del trasporto su gomma, che negli ultimi 7 anni è aumentato del 35%. Al fine di evitare la saturazione delle vie di comunicazioni esistenti, il trasferimento dalla strada alla rotaia di una parte consistente del traffico merci è da tutti considerato indispensabile, con la realizzazione di una delle più grandi opere concepite, che è la galleria di base del Brennero. Il corridoio del Brennero è un progetto strategico, che si inserisce nell’asse che parte da Berlino e si snoda fino a Palermo, incrociando più punti strategici di altre direttrici che percorrono l’Europa dall’Ovest all’Est (in particolare il corridoio 5, il corridoio Adriatico e la Pedemontana Veneta). La provincia di Trento deve esercitare il proprio ruolo non solo per la valorizza- 18 l’Artigianato zione del proprio territorio, ma anche per essere protagonista di una nuova Europa dei popoli e dell’economia, che chiede collegamenti e reti più efficienti per una reale integrazione. In quest’ottica, la connessione delle reti continentali con quelle locali rientra a pieno titolo nei processi di miglioramento della competitività del territorio. È per questo che a fianco della galleria di base va potenziata fortemente l’infrastruttura ferroviaria, sia a Nord (in particolare il tratto tra Innsbruck e Wörgl) sia a Sud, superando in particolare i colli di bottiglia fino a Verona. Va inoltre garantita una presenza qualificata sul territorio (in particolare la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Trento) per favorire non solo il traffico merci ma anche il traffico passeggeri. La recente approvazione da parte della Commissione Nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto definitivo del tunnel di base del Brennero e l’accordo stipulato tra la P.A.T. e la società Rete Ferroviaria Italiana offrono un quadro positivo, nel quale è necessario operare con determinazione. IL COMPLETAMENTO DELL’AUTOSTRADA DELLA VALDASTICO Si ritiene che questa opera, di cui si discute da 40 anni, costituisca una priorità fondamentale per il Trentino. Nessuna infrastruttura ha avuto più attacchi, veti politici (ricordiamo la PIRU-BI) e veti ideologici di questa struttura viaria. Sono stati inventati dati falsi, strumentalizzazioni non basate sulla realtà, slogan e propaganda di basso ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 livello per impedire la realizzazione di questa strategica arteria. La realtà è che questa infrastruttura, a 40 anni di distanza, ha più che mai motivazioni valide per essere realizzata, sia sotto il profilo dei collegamenti con il Nord-Est, sia sotto il profilo ambientale, sia sotto il profilo economico. Il completamento della Valdastico, oggi più di ieri, non crea nuovo traffico, come sostengono i detrattori di questa opera (ignorando che il traffico è prodotto dalla mobilità di merci e persone), ma risolve principalmente un problema di traffico che c’è già, lo ridistribuisce e lo riduce nelle percorrenze. Ma la novità vera è che il Veneto, accusato di essere il sostenitore più interessato a questa opera per propri interessi territoriali, non punta più sul completamento della Valdastico, bensì sulla trasformazione della statale della Valsugana in superstrada. Il rischio vero è quello di peggiorare complessivamente la qualità della vita in Valsugana, con un notevole inquinamento da gas e rumore a cielo aperto, e con il peggioramento della pericolosità di questa strada statale, che in una classifica dell’ACI è stata inserita al 9° posto in Italia, per gli incidenti e le perdite di vite umane. Anche sotto il profilo dei costi la trasformazione della Valsugana avrebbe un impatto di spesa enorme, con il raddoppio dei viadotti in tutti i tratti dove essa è l’unica arteria di collegamento (tra Cismon e Primolano, tra Grigno e Ospedaletto, lungo il lago di Caldonazzo, per citare gli esempi più evidenti), e con la creazione di alcune centinaia di svincoli e nuovi accessi per tutte le strade e abitazioni che si assemblea immettono direttamente sulla statale. Il completamento della Valdastico, da realizzarsi in galleria, con l’abbattimento dei fumi e delle polveri, garantirebbe invece un collegamento ottimale ed ambientalmente corretto con il Nord-Est, favorendo importanti sinergie economiche, ulteriormente migliorabili nel caso dell’uscita del tunnel a Rovereto, congiungendosi direttamente con l’A22. IL TERMOVALORIZZATORE Oggi in Trentino sono operative otto discariche per i rifiuti urbani. La vita tecnica residua complessiva di queste, tenendo conto degli ampliamenti possibili e dell’aumento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, è di circa 5 anni. Ovvero nel 2013 non sapremo più dove buttare rifiuti. Le scelte non sono quindi più procrastinabili: esse dovranno tenere conto delle reali necessità del territorio e dovranno garantire un’alternativa alle discariche in tempi certi. L’Unione Europea ha da tempo dettato delle linee di fondo per i Paesi membri ed a nostro avviso sono più che mai valide anche per il Trentino. Ci riferiamo al SISTEMA INTEGRATO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI che indica una operatività tra: • l’organizzazione di raccolta differenziata con il traguardo massimo del 50%, in quanto il superamento di tale percentuale farebbe aumentare i costi in progressione geometrica, rendendone nulli i vantaggi; • la costruzione di termovalorizzatori tecnologicamente avanzati, con annessa rete di coproduzione e distribuzione di energia elettrica e calore. A queste linee si sono ispirati gli Stati membri più evoluti dell’Unione. Le città di Vienna, Barcellona, Friburgo, Brescia, Bolzano, Novara costituiscono esempi di buona amministrazione e di scelte innovative nella gestione dei rifiuti, che hanno respinto al mittente le mistificazioni ideologiche del potenziamento della raccolta differenziata oltre il limite di equilibrio. Le scelte indicate dal terzo aggiornamento al piano provinciale di smaltimento dei rifiuti, elaborato nel 2006, con un mini termovalorizzatore da 100 mila tonnellate/anno al posto del termovalorizzatore da 240 mila tonnellate/anno, rappresentano invece una scelta di taglio diverso, giustificata dal fatto che entro il 2010 la raccolta differenziata in Trentino raggiungerà il 65%, contro il 50% indicato dalla U.E. È una scelta che non condividiamo per le seguenti ragioni: • aumenterà a dismisura il costo dello smaltimento per i cittadini e per le imprese, superiore del 50% a quello pagato in altre città (ad esempio Brescia). È una scelta che penalizza la popolazione, già alle prese con il caro vita, con l’aumento delle tariffe e con pesanti costi di parcheggio. Economisti che hanno approfondito l’argomento sostengono che presto un chilo di rifiuti costerà più di un chilo di pane!; • i quantitativi differenziati della frazione organica passeranno dal 44% all’80%. Sarà quindi necessario prevedere impianti per il trattamento dell’umido per ulteriori 29 mila tonnellate, cui devono aggiungersi i quantitativi dell’impianto di Campiello di Levico, ormai prossimo a chiusura per le note vicende legate a puzze insopportabili. Questa tipologia di impianti presenta impatti ‘ambientali’ e sociali piuttosto marcati, necessita di particolari collocazioni e di una ampia condivisione da parte della comunità, non sempre facile e scontata da ottenere, come dimostra la rivolta dei cittadini di Novaledo ed il rifiuto di altri territori di aprire impianti per il trattamento dell’umido. Sarà inoltre necessario ottimizzare le modalità per il riutilizzo di questa frazione recuperata onde evitare successivi smaltimenti in discarica. È per questo che richiediamo fermezza politica nel fare scelte di avanguardia nel campo dei rifiuti, senza subire i ricatti della irrazionalità. Un termovalorizzatore sottodimensionato rispetto alle reali esigenze rischia di comportarsi da collo di bottiglia rispetto alla gestione dei rifiuti a monte, senza consentire una ragionevole flessibilità. Inoltre, il mondo imprenditoriale, che verrà tagliato fuori dall’accesso al termovalorizzatore per la quota parte di rifiuti speciali assimilabili agli urbani, si troverà a pagare lo smaltimento dei rifiuti due volte: la quota fissa della tariffa, dovuta per legge, per un servizio che nei fatti non verrà più effettuato (ma ai cui introiti i comuni/comprensori non potranno rinunciare) ed i costi di smaltimento dei rifiuti speciali, non più assimilati. In conclusione, riteniamo che la scelta da valutare non sia tanto sul termovalorizzatore, oggi più che mai necessario, ma sul suo dimensionamento, che deve tenere conto delle reali necessità del territorio. Questi sono i nodi che abbiamo ritenuto di affrontare nel campo dell’economia e delle infrastrutture. Le questioni poste necessitano sicuramente di approfondimenti, politici e tecnici, ma anche risposte chiare che vi preghiamo di darci. I ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 19 assemblea Formazione, innovazione, ricerca I temi della formazione, dell’apprendimento, della ricerca e dell’innovazione sono temi particolarmente sentiti nel mondo dell’artigianato, in quanto sono intimamente collegati al nostro lavoro, al nostro futuro, a quello che sappiamo fare ed a come vorremmo saperlo fare sempre meglio e di come vorremmo essere in grado di trasmetterlo alle generazioni future, ai nostri figli o ai nostri collaboratori, comunque ai nostri eredi nella conservazione di un patrimonio di conoscenze e tecniche uniche. FORMAZIONE E TRASMISSIONE DI COMPETENZE Documento elaborato dal gruppo composto da: Stefano Armellini Carmela Ascione Roberto Bernardinatti Ivan Bonvecchio Marilena Caliari Elena Casagrande Luca Dal Lago Arturo Dauriz Enrica Vinante 20 l’Artigianato Il Maestro Artigiano Secondo l’impianto normativo provinciale vigente ed alla luce delle prime esperienze dopo l’avvio dei corsi banditi nel 2005, sul Maestro Artigiano sono emerse le seguenti considerazioni: 1. Vi è la necessità di chiarire in termini di valori il senso di questa figura professionale; nella stessa L.P. 11/2002 non ci sono indicazioni sul riconoscimento del Maestro Artigiano. Pertanto il primo ragionamento da fare si incentra sulla necessità di tracciare una sorta di “profilo del Maestro”, delle sue competenze ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 che devono essere certificate, partendo dalla considerazione che il Maestro Artigiano può e deve divenire strumento di sviluppo dell’artigianato trentino. Per adempiere a queste funzioni il Maestro Artigiano deve rappresentare l’eccellenza dell’artigianato: deve essere artigiano d’esperienza (ma non necessariamente non più giovane, anzi), avere padronanza del suo mestiere e delle pratiche imprenditoriali. Chi forma e seleziona gli artigiani per dotarli del titolo di Maestro Artigiano deve avere a disposizione gli artigiani migliori e, tra di essi, deve poter scegliere i più meritevoli. 2. Per poter raggiungere però questi risultati è necessario promuovere la figura del Maestro Artigiano riconoscendogli alcuni vantaggi competitivi che abbiano nel contempo la funzione di far crescere l’artigianato. Proponiamo quindi: • formazione continua: corsi specifici, visite ad istituti o aziende di eccellenza, stage tecnici, ecc… per costituire l’avvio di un curriculum formativo dei maestri da poter utilizzare per l’attribuzione di incarichi formativi (nei quarti anni delle scuole professionali o per l’alta formazione il ricorso alla docenza assemblea del Maestro Artigiano dovrebbe essere obbligatoria); per contro, prevedere la perdita del titolo qualora non venga rispettato (anche parzialmente) questo requisito; • condizioni particolari di accesso ai contributi: sia per il singolo che per le forme raggruppate di Maestri Artigiani, elevando e rendendo più incisivi gli interventi oggi previsti dalla LP 6/99; • condizioni particolari nell’accesso e nella contribuzione per l’apprendistato (come succede, ad esempio, in Alto Adige); • formazione apprendisti: nel senso di percorso scolastico obbligatorio di apprendimento presso il Maestro Artigiano (e la bottega scuola); al fine di qualificare i mestieri artigiani (il sistema artigianato, in tutti i settori, “reclama” la qualificazione delle attività) questo passaggio dovrebbe poi diventare un percorso obbligato (soprattutto nei mestieri “liberi”, cioè non normati) per diventare imprenditori artigiani, uno strumento di abilitazione professionale (è ciò che succede oggi per l’accesso all’attività artigiana in Alto Adige, nonostante le perplessità sotto il profilo della competenza normativa, e nei paesi tedeschi); • riconoscimento per l’accesso al mercato dei lavori pubblici: un’occasione importante sarà il regolamento attuativo della nuova Legge Provinciale n. 10/2008 in tema di appalti; • marketing: una volta identificata la figura del Maestro Artigiano nel suo profilo, vi è la necessità di “comunicare”, di farla conoscere, di promuoverla. Alla stregua di un “prodotto pregiato”, si potrebbe pensare ad un maggiore e migliore sfruttamento del “marchio di qualità di Maestro Artigiano”, garantito dalla certificazione delle competenze, e, magari, all’istituzione, come già sperimentato ad esempio nella Regione Piemonte, di un vero e proprio Albo di qualificazione dei Maestri Artigiani (oggi la L.P. 11/2002 prevede un “semplice elenco”) quali Imprese di Eccellenza Artigiana. La bottega scuola Rispetto a quanto oggi codificato nella normativa, la bottega scuola è tutta da definire ed i suoi contenuti sono totalmente da ideare. In termini di innovazione questo rappresenta un vantaggio che, però, scema di fronte ad analoghe esperienze diffuse in alcune aree del centro Europa (Austria, Germania, Francia in particolare). Un primo aspetto basilare va nel senso della distinzione della bottega scuola dalla scuola professionale: la bottega scuola deve distinguersi dalla scuola professionale ed offrire un proprio vantaggio competitivo per svilup- pare la crescita della professionalità del settore. Gli elementi su cui si basa questa differenziazione sono: • la bottega scuola è un’iniziativa privata, che si autodetermina in base a criteri di professionalità, innovazione e mercato; in questo senso, la bottega scuola non è una succursale della scuola pubblica, ma diventa “partner” della P.A.T. nel momento in cui, identificati i suoi caratteri identitari, le sue strategie, i suoi valori, stabilisce con la P.A.T. le attività che costituiscono credito formativo; • la bottega scuola è un laboratorio che, oltre alla formazione, nella sua accezione più ampia, diventa un luogo fisico e mentale di apprendimento, un apprendimento sociale che avviene per cooperazione e ricerca comune, come luogo di discussione, di progettazione e di sperimentazione guidata dai Maestri Artigiani. La bottega scuola deve diventare luogo di sperimentazione di progetti, luogo di cultura e studio, luogo di ricerca, luogo ove si erogano servizi, un vero e proprio “polo di eccellenza” percepito come tale da tutti (allievi, artigiani, utenza). Sono indispensabili quindi norme chiare che definiscano con precisione questo istituto. FORMAZIONE E PERCORSI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Formazione - Istruzione - Impresa Se crediamo nell’assunto che la cultura del lavoro è un valore imprescindibile e che il gusto dell’imprenditoria deve diventare un punto fermo nella formazione dei nostri giovani, allora non possiamo esimerci dal considerare come tali valori siano oggi del tutto residuali nella nostra scuola. Molti studiosi, di varia provenienza culturale e politica, sostengono che tutti i giovani dovrebbero fare un lavoro manuale prima di farne uno intellettuale. Tale affermazione è oggi valida più che mai. Oggi l’attività imprenditoriale tende a superare la dicotomia storica che separava il lavoro intellettuale da quello manuale. Anche l’artigiano oggi non può fare a meno di una forte cultura generale di base per gestire al meglio l’attuale complessa orga- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 21 assemblea nizzazione del mercato del lavoro, le nuove tecnologie, il marketing e in questo contesto deve poter competere in un sistema globalizzato e difendere l’unicità del proprio prodotto o servizio. Il vero valore aggiunto dell’impresa è però dato dalla capacità soggettiva dell’individuo: la determinazione, la fantasia, l’intelligenza, l’abnegazione. Valori questi che difficilmente possono essere trasmessi nel sistema scolastico dove invece scontiamo ancora una deriva ugualitaristica che certamente non stimola le capacità dell’individuo. Per questo crediamo fortemente in un progetto che ponga i valori dell’impresa come momento di riflessione ed analisi all’interno del sistema scolastico provinciale. La proposta prevede un’azione cogestita fra Associazione e P.A.T. che per il tramite degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado interviene sull’intero territorio con, tra gli altri, i seguenti obiettivi specifici: • diffondere direttamente in aula la cultura ed i valori dell’impresa e del lavoro con interventi programmati e condivisi; • svolgere una poderosa azione di sostegno nell’orientamento professionale dei giovani; • migliorare la conoscenza delle opportunità occupazionali offerte dal sistema della piccola e media impresa e del lavoro autonomo; • produrre “con” e “per” i giovani materiali informativi audiovisivi e un sito internet interattivo; • creare una banca dati delle imprese disponibili ad ospitare studenti in stage con relative certificazioni di idoneità delle stesse. Alternanza scuola - lavoro In base ad un’analisi OCSE l’alternanza scuola/lavoro viene praticata in Svizzera con una percentuale di giovani coinvolta pari al 56,8%, in Danimarca al 52,5%, in Germania al 48,7%, in Francia al 20,2%, in Spagna al 4,7%, in Italia (il dato si rife- risce al 2000) risultava essere inferiore all’1%. Nella nostra provincia in questi ultimi anni si è cercato di recuperare il distacco con l’introduzione di modelli di alternanza nel 4° anno facoltativo della scuola professionale e con l’attivazione del processo, peraltro ancora sperimentale, dell’alta formazione. Il percorso deve essere completato con l’introduzione di un modello strutturale di alternanza scuola lavoro. Crediamo in una scuola che voglia divenire una sorta di polo di eccellenza che interagisca con la società civile e che tenda ad un partenariato scuola impresa coinvolgendo, se il caso, lo stesso sindacato. L’accelerare i rapporti fra scuola e lavoro presuppone, anche in tale contesto, il superamento delle vecchie distinzioni tra addestramento e istruzione. Per tale ragione è opportuno coinvolgere sia i giovani all’interno del sistema dell’istruzione che quello della formazione professionale. Anche questa esperienza quindi dovrà favorire la possibilità di motivare ed orientare gli studenti, diffondere la cultura del lavoro e far acquisire elementari conoscenze comunque spendibili nel mondo del lavoro e delle professioni. Formazione - Tirocini estivi Uno dei temi in più occasioni sollecitati dagli Associati si riferisce alla possibilità di garantire opportunità di formazione e lavoro ai giovani studenti durante la pausa estiva. Sino ad alcuni anni or sono lo strumento legislativo usufruito era dato 22 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 assemblea dalla norma sui contratti di formazione e lavoro che consentiva l’attivazione di rapporti di lavoro senza costi aggiuntivi per la durata del periodo estivo. Con la soppressione della norma citata tale opportunità è venuta meno, e ciò è tanto più grave, soprattutto se si considera che la successiva riforma dell’apprendistato non consente (a tutt’oggi) nel nostro settore la stipulazione di rapporti stagionali. Il legislatore nazionale aveva però accortamente previsto un’ulteriore possibilità per tale tipologia di rapporti. Il decreto legislativo 10 settembre 2003 n. 276 (Legge Biagi) aveva nell’art. 60 normato i “tirocini estivi di orientamento”. Venivano definiti tali i tirocini di orientamento promossi durante le vacanze estive a favore di un adolescente o di un giovane regolarmente iscritto ad un ciclo di studi presso l’università o ad altro istituto scolastico di ogni ordine e grado con fini orientativi e di addestramento pratico. Il tirocinio estivo poteva, secondo la legge, avere una durata non superiore a tre mesi e le eventuali competenze al giovane non potevano superare l’importo mensile di 600 euro. L’articolo in oggetto venne successivamente abrogato con sentenza n. 50/2005 della Corte Costituzionale in quanto trattavasi di legislazione di stretta competenza regionale. Si propone quindi di sollecitare l’emanazione di un provvedimento legislativo provinciale per consentire l’opportunità ai giovani studenti di occuparsi per brevi periodi durante la pausa estiva. Formazione - Università - Ricerca Il Trentino ha uno strumento formidabile per sostenere i progetti di Ricerca&Sviluppo delle imprese: la Legge Provinciale 6/99 infatti ha una voce specifica attraverso cui eroga contributi alle imprese, fino all’80% del valore del progetto, che può arrivare anche ai 5 milioni di euro. PROBLEMA: fino all’anno scorso il numero di progetti presentati da imprese di piccola dimensione, in particolare artigiane, rasentava lo ZERO (che significa che un anno sono stati presentati due progetti, un anno 1, in genere zero). PERCHÉ? Forse che le imprese artigiane non fanno innovazione, non realizzano nuovi prodotti, non introducono miglioramenti nel loro processo produttivo (indipendentemente dalla categoria di appartenenza)? NO. Sono infatti numerosi i progetti di ricerca delle imprese artigiane, in gran parte seguite da CEii Trentino, ma non viene loro riconosciuto neanche un euro di contributo pubblico, a differenza delle imprese industriali che attingono a piene mani, con milioni di euro per progetto, alle provvidenze della Legge 6. Assistiamo anche al fenomeno, non nuovo per il Trentino, di imprese esterne che creano una struttura in Trentino esclusivamente per poter attingere ai contributi provinciali (con rischi gravi di abusi, che ci auguriamo la P.A.T. voglia controllare con rigore). Ma perché le aziende artigiane non vengono riconosciute degne di accedere alle Legge 6? Perché le voci ammissibili di spesa riguardano a) costi di consulenza; b) ammortamento tecnico di materiali e attrezzature; c) personale impiegato in attività di ricerca e/o in attività di sviluppo; d) acquisti di brevetti; e) spese generali. In una impresa artigiana chi ha le competenze per sviluppare il “nuovo”, il titolare e/o i soci: anche in imprese abbastanza strutturate con un ufficio tecnico formalizzato generalmente è il titolare che è il depositario delle conoscenze, figurarsi in quelle più piccole. Ma le spese dei titolari e dei soci sono ESCLUSE, sono NON AMMISSIBILI. ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 23 assemblea In altre Regioni, in particolare nel Friuli Venezia Giulia, le leggi che regolamentano il rapporto tra imprese e ricerca prevedono un capitolo ad hoc per le imprese artigiane con norme, facilmente estensibili al Trentino, che facilitano i progetti di ricerca delle micro imprese. La collaborazione fra mondo della ricerca ed imprese del territorio, per quanto migliorata nel corso degli anni, non è mai decollata. Il cosiddetto TRASFERIMENTO TECNOLOGICO non ha ancora fatti grandi passi nel nostro territorio. Non è il caso di cercare colpevoli ma si tratta di trovare dei punti di raccordo fra aziende e ricerca. 1. In primo luogo la mappatura delle competenze e delle conoscenze del Trentino: cosa “produce” il mondo della ricerca e dell’Università? È possibile avere una panoramica dei centri di competenza, delle attività che svolgono, delle ricerche su cui sono impegnati, sui possibili risultati che potrebbero essere disponibili alle aziende? Considerando che gran parte della ricerca è finanziata direttamente dalla provincia, non è forse un diritto delle imprese sapere a quali conoscenze potrebbero accedere per migliorare i propri prodotti, i propri processi, le proprie organizzazioni? 2. In secondo luogo, non dovrebbe essere un diritto del mondo produttivo fornire elementi per influenzare almeno una parte della ricerca locale? Lasciando ovviamente e come giusto tutta l’autonomia che gli è propria, il mondo della ricerca non dovrebbe accogliere le istanze delle esigenze locali e dedicare una percentuale del proprio impegno sulla ricerca di base e su campi di ricerca di ampio respiro ad ambiti più specificatamente legati ad applicazioni pratiche nel mondo produttivo? Il raccordo tra mondo universitario nello specifico ed imprese artigiane potrebbe sicuramente essere migliorato. L’Università è in grado di soddisfare le esigenze del mondo produttivo in termini di offerta formativa e quindi di laureati da inserire in azienda? Quanti laureati lavorano in imprese artigiane? E se il numero è esiguo, ma comunque in costante crescita è colpa delle imprese artigiane che non li assumono o in realtà non si trovano le figure necessarie per le aziende del nostro mondo? In secondo luogo all’interno dei corsi universitari non esistono seminari o momenti formativi (salvo sporadiche occasioni) dove sia presentato il mondo dell’artigianato come una opportunità di sbocco e crescita professionale per i giovani. Sono molto rare le tesi di laurea su tematiche che riguardano l’artigianato e la piccola impresa. Sotto questo profilo è stata estremamente positiva l’attività della Fondazione Trentino Università, che ha innovato fortemente rispetto al passato e che può svolgere un ruolo strategico per rafforzare il legame tra Università ed imprese artigiane. Ritenete che le proposte avanzate nel presente documento, sicuramente da approfondire, possano essere accolte all’interno di norme legislative o nei regolamenti attuativi di leggi in vigore? I Nelle foto: Alcuni momenti della Convention 2008 [foto servizio AgF Bernardinatti] 24 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 eventi di Giancarlo Berardi Ancora un successo per “Pedalando in Rotaliana” La manifestazione replica l’ottimo risultato dello scorso anno registrando la partecipazione di circa 200 cicloamatori affiancati dal campione trentino “Lollo” Bernardi che ha regalato autografi e foto ricordo. Soddisfazione per i fondi raccolti a favore del Progetto Oncologia in Trentino. S 26 l’Artigianato i rinnova il successo della manifestazione cicloturistica “Pedalando in Rotaliana per Progetto Oncologia in Trentino”, la gara non competitiva voluta dal Comprensorio C5 dall’Associazione per raccogliere fondi a favore dell’ormai noto progetto, nato su iniziativa della stessa organizzazione degli artigiani trentini in collaborazione con la Lega Italiana Lotta ai Tumori. Come per lo scorso anno, l’evento è stato inserito nella cornice di “Fine Estate a Mezombart”, la tre giorni di festa che ogni anno, nel centro storico di Mezzolombardo, rievoca antichi mestieri artigiani e offre occasioni gastronomiche sempre molto apprezzate. Grazie anche alla propizia giornata di sole, i 200 iscritti di tutte le età, guidati dal delegato di zona Andrea Giovannini, hanno potuto cimentarsi sulle biciclette attraverso le campagne della Piana Rotaliana, lungo i due percorsi di 6 e 22 ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 chilometri studiati rispettivamente per bambini ed adulti. A dare maggior spessore al raduno ciclistico, la presenza dell’ospite d’onore Lorenzo Bernardi, pallavolista trentino eventi so soddisfazione per la riuscita della manifestazione e sottolineato ancora una volta l’impegno dell’Associazione Artigiani nel sociale. Fra i ciclisti presente anche Mario Cristofolini, Presidente provinciale della LILT, destinataria degli oltre 4.000 euro raccolti per la ricerca ed il sostegno del Progetto Oncologia in Trentino. La manifestazione si è quindi conclusa con l’estrazione di una mountain bike offerta dall’altro delegato di Mezzolombardo Robert Pallaver. A vincere la fiammante due ruote una ciclista di appena tre anni, che ha avuto così il piacere di ritirare il premio consegnatole dal campione Lollo Bernardi. I di fama internazionale, che ha voluto testimoniare con la sua partecipazione l’importanza sociale dell’evento. Bambini e adulti hanno così potuto pedalare a fianco “dell’atleta del secolo” e immortalare la giornata con autografi e foto ricordo che il campione ha concesso senza risparmio. Al termine della pedalata il “fiume giallo” dei partecipanti si è radunato al centro della borgata, attorno al palco delle autorità che non hanno mancato di sottolineare unanimemente l’occasione del divertimento unito alla solidarietà verso chi soffre. In particolare gli interventi del Presidente Provinciale degli artigiani Dario Denicolò e dell’Assessore Provinciale Franco Panizza hanno rilevato come un semplice evento sportivo possa contribuire ad attenuare le sofferenze legate alle patologie tumorali purtroppo presenti anche sul nostro territorio. Il sindaco di Mezzolombardo Rodolfo Borga, gli assessori comunali Annamaria Helfer e Umberto Zeni si sono quindi associati a tale pensiero, condividendo la necessità di unirsi nella lotta alle neoplasie. La Presidente del Comprensorio C5 Ivana Bridi, oltre naturalmente a ringraziare i partecipanti, ha espres- Nelle foto: Alcuni momenti di “Pedalando in Rotaliana” per Progetto Oncologia in Trentino Un grazie a… • Gruppo di lavoro, che si è dedicato all’organizzazione della manifestazione, composto da: Giancarlo Berardi, Ivana Bridi, Daniela Spaggiari, Franco Nardon, Giorgio Pisetta, Luca Villotti, Paolo De Paoli, Andrea Giovannini, Italo Nardelli, Lorena Bebber • Associazione Eidos • Pro Loco di Mezzolombardo • Comprensorio della Valle dell’Adige • Croce Bianca Rotaliana • Errepi Ciclo di Robert Pallaver • Elaberg Moto Shop • Cassa Rurale Mezzolombardo e S. Michele all’Adige • Cassa Rurale di Mezzocorona • Cassa Rurale di Roveré della Luna • Ebat • Sapi Srl • Anap • Cooperativa Artigiana di Garanzia • Provincia Autonoma di Trento • Consorzio Autoriparatori Artigiani Trentini ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 27 cooperativa artigiana di garanzia Ancora tensione sui mercati Tassi sempre in salita Tassi massimi praticabili su operazioni garantite dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia al 22 settembre 2008 Operazioni garantite Prestito/mutuo durata max 84 mesi Fido per accredito effetti sbf durata 18 mesi Rinnovabile Anticipo su fatture durata 18 mesi Rinnovabile 5,70 5,70 1 settembre 2008 7,034 6,034 6,284 1 settembre 2008 6,034 6,284 5,734 5,784 1 settembre 2008 6,25 6,25 5,50 5,75 1 settembre 2008 Cassa Risparmio Bolzano 5,95 6,75 5,90 5,90 1 settembre 2008 Intesa - San Paolo 6,30 7,25 5,25 5,75 1 settembre 2008 UBI - Banco di Brescia 6,75 6,75 6,75 6,75 1 settembre 2008 Banca Popolare Alto Adige 6,375 6,875 5,925 5,925 1 settembre 2008 Banca Popolare Sondrio 6,134 6,534 6,034 6,034 1 settembre 2008 Banca Valsabbina 6,20 6,90 6,00 6,00 1 settembre 2008 C.R. Nova Levante 5,75 5,75 5,75 5,75 1 settembre 2008 Artigiancassa 6,065 - - - 1 settembre 2008 Eurobanca del Trentino 6,534 7,034 6,134 6,134 1 settembre 2008 Banca Popolare del Trentino 6,284 7,534 6,034 6,284 1 settembre 2008 Bipop Carire 5,446 6,246 5,296 5,296 1 settembre 2008 Casse Rurali 6,00 Apertura di credito in c/c max 75.000 € durata 18 mesi Rinnovabile 6,65 Aggiornamento senza C.M.S. Unicredit Banca 5,95 Banca di Trento e Bolzano Banca Sella-Calderari L’ senza C.M.S. L’importo massimo dell’affidamento garantibile varia in base alla percentuale della garanzia concessa (dal 20% all’80%). I tassi indicati sono riferiti alla garanzia connessa nella misura dell’80%. L’Assemblea dei Soci, tenutasi lo scorso 18 aprile 2008, ha modificato l’importo del massimale di garanzia per singola azienda, aumentandolo da euro 124.000 a euro 250.000. L’importo massimo degli affidamenti garantibili per singola azienda varia in base alla percentuale della garanzia concessa. Importo massimo affidamenti garantibili: Tipo affidamento Fido di c/c C/c smob. cred. Mutuo Garanzia 20% 75.000 1.250.000 1.250.000 Garanzia 40% 75.000 625.000 625.000 Garanzia 50% 75.000 500.000 500.000 Garanzia 80% 75.000 312.500 312.500 I tassi di interesse applicati dagli Istituti di Credito e le commissioni richieste dalla Cooperativa variano in base alla percentuale della garanzia concessa. Ulteriori informazioni sui tassi applicati e sui costi delle operazioni sono reperibili sul sito internet della Cooperativa, all’indirizzo: www.confidiartigiani.tn.it 28 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 gruppo giovani Tavolo d’ambito la presidenza agli artigiani Ivan Bonvecchio, presidente dei Giovani Artigiani, è stato indicato come nuovo presidente del tavolo d’ambito. Tale realtà, trasversale alle categorie economiche, è nata con l’obiettivo di diffondere lo spirito imprenditoriale tra le nuove generazioni. D al maggio 2008 le redini del tavolo d’ambito economico sono passate dalle mani dei Giovani Industriali a quelle dei Giovani Imprenditori Artigiani, che come nuovo ente capofila hanno indicato Ivan Bonvecchio [nella foto a pag. seguente] alla presidenza. Com’è nata l’idea del tavolo d’ambito? Il tavolo d’ambito economico è stato creato dal precedente assessore alla scuola e alle politiche giovanili, Tiziano Salvaterra. Tale tavolo rappresenta sei categorie economiche giovanili, gruppo Giovani Artigiani, gruppo Giovani Industriali, gruppo Giovani Albergatori, gruppo Giovani Coldiretti, gruppo Giovani Cooperatori e gruppo Giovani del Terziario. L’obiettivo è quello di diffondere lo spirito imprenditoriale tra le nuove generazioni. Dopo un iniziale rodaggio e reciproca conoscenza il tavolo sta portando a termine numerose iniziative tra le quali un portale comune (www.pianoambitoeconomico.it) 30 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 dove i giovani possono reperire informazioni su corsi, iniziative, ecc. sulle singole associazioni o sui progetti comuni, iniziative nelle valli dove portare le nostre testimonianze e dialogare con i giovani, dei momenti formativi come lo sono stati quelli con un formatore americano Robert Jhonson (controllare il nome) o momenti più ludici come le due edizioni della festa dei giovani imprenditori fatta prima alla conca d’oro di Torbole e quest’anno al casinò di Arco, con un numeroso afflusso di giovani. Quali gli obiettivi? All’apparenza, visto che siamo sei categorie diverse, potrebbe essere difficile individuare obiettivi comuni, ma io trovo moltissime somiglianze e aree di lavoro sinergiche. Basti anche solo pensare al carattere familiare delle nostre imprese artigiane, degli alberghi così come delle piccole realtà industriali o agricole; grazie a questa istituzione possiamo mettere in comune la nostra formazione ed il gruppo giovani presiedere il tavolo in questo momento storico. In un mondo globalizzato dove le reti, le relazioni contano molto, riuscire a collaborare tra noi mi sembra non solo positivo ma fondamentale per la crescita futura della nostre associazioni. Noi giovani siamo il futuro ed impegnarmi in una nuova rete di scambi, di interazione tra di noi mi stimola molto. Diventare promotori ed in un certo qual modo anche organizzatori delle dinamiche future è una cosa che ripaga di molte fatiche… anche se ammetto che a volte è difficile riuscire ad avere il tempo per tutto! Quale il ruolo dei contributi provinciali? nostro know-how inerenti al percorso ormai attivo da più anni sul difficile momento del passaggio generazionale. Altro obiettivo comune è quello di portare i valori, il nostro modo di pensare e di fare alle generazioni ancora più giovani e questo sta alla base dei nostri progetti scuola: non si tratta meramente di portare nuove leve alle nostre imprese ma si ha il desiderio di essere un esempio vicino e concreto del nostro mondo per i nuovi giovani, per il futuro della nostra comunità. Noi, non siamo solo imprese che pensano al profitto ma siamo un contenitore di valori, di cultura del fare, promotori del lavoro di squadra e abbiamo il dovere e la responsabilità di infonderli a coloro che verranno dopo di noi, qualunque siano le scelte personali inerente al loro futuro lavorativo e professionali. Che opportunità offre? Questa sinergia tra categorie si sta consolidando sempre più, ma siamo ancora all’inizio della via. C’è ancora molto lavoro da fare per abbattere le barriere tra le nostre categorie, ma devo ammettere che lo spirito è quello giusto. Anche per questo sono molto contento di I contributi provinciali sono stati il collante iniziale, l’idea dei vari tavoli d’ambito dell’ex assessore Salvaterra è stata veramente innovativa e ci ha permesso di conoscerci e di iniziare un cammino assieme. Devo dire però che noi siamo innanzitutto imprenditori e i contributi possono essere un aiuto notevole ma non dobbiamo limitarci solo ad essi; il tavolo d’ambito economico a mio modo di vedere è una bella impresa (nel senso anche di sfida) ma che deve essere affrontata innanzitutto con la voglia di fare, con la volontà e l’intenzione di crescere in un rapporto assieme, a prescindere dai soldi di mamma provincia! Penso a viaggi di formazione, visite aziendali, visite nelle scuole, visite alle istituzioni, formazione comune per i nostri associati, tutte attività al momento non inseribili nei contributi provinciali ma che sono di fondamentale importanza. Noi giovani imprenditori, uniti, abbiamo un forte feed back e delle importanti relazioni, perché non sfruttarle e metterle a disposizione? La condivisione (in questo caso tra noi diversi gruppi economici giovanili) di esperienze, trascorsi ecc. è fondamentale se si vuole progredire e non rendere sterili queste iniziative che hanno un forte potenziale. Sta ora a noi metterlo in atto. I Nella foto a pagina 30: rag. Paolo Pedri (Associazione Artigiani), dott.ssa Simonetta Fedrizzi (Federazione Trentina della Cooperazione), dott.ssa Pamela Gurlini (Pres. Giovani Cooperatori), dott.ssa Claudia Bottamedi (Giovani Albergatori), dott.ssa Elisa Ressegotti (Vicepresidente Giovani Albergatori), dott. Claudio Stedile (I.S. per interventi del mondo scolastico e giovanile), Maurizio Zattoni (Giovani Artigiani), Guglielmo Lasagna (Pres. Giovani Albergatori), Ivan Bonvecchio (Pres. Giovani Artigiani), Governatore Lorenzo Dellai, dott. Rocco Cristofolini (Giovani Confindustria), dott. Nicola Pezzi (Pres. Giovani Coldiretti), ing. Pierluigi Piffer (Giovani Confindustria), ing. Luca Gentilini (Giovani Confindustria), dott.ssa Monica Basile (ASAT), Massimiliano Mazzarella (Pres. Giovani Imprenditori del Terziario), dott. Eduard Martinelli (Confindustria). ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 31 assicurazioni di Walter Tamanini Polizza infortuni del conducente Alla guida dell’auto le tutele valgono per i danni causati agli “altri”, ma per il guidatore c’è un’apposita polizza infortuni. La copertura offerta da queste polizze si estende generalmente, oltre al caso di morte, anche al risarcimento per il caso di invalidità permanente. a tendenza a considerare con maggior attenzione i rischi che si corrono durante la nostre giornate ha portato a “riscoprire” una garanzia assicurativa che in passato non era stata molto considerata: la polizza per gli infortuni del conducente. Questi, in effetti, è in una situazione un po’ paradossale: è generalmente il proprietario del mezzo, è colui che ha pagato la polizza (obbligatoria) per la responsabilità civile che, in caso di incidente da lui provocato, tutela gli “altri” e non lui, risarcisce cioè i danni subiti dai veicoli, dai passeggeri e dai conducenti degli altri mezzi coinvolti nel sinistro e tutela i “terzi trasportati”, cioè i passeggeri a bordo della sua auto ma non lui che, quindi, non ha diritto ad essere risarcito in caso di infortunio. La cosa è paradossale se non altro perché si presume che chi è alla guida del mezzo è proprio colui che vi passa il maggior numero di ore e quindi è potenzialmente più esposto agli incidenti. Una delle caratteristiche della polizza del conducente, che per maggior chiarezza specifichiamo, è che «…la Compagnia indennizza l’assicurato sia per un sinistro stradale senza collisione con un altro veicolo (ad esempio andare ad urtare contro un muro od un cancello), sia in caso di collisione con un veicolo identificato oppure no». La copertura offerta da queste polizze si estende generalmente, oltre al caso di morte, anche al risarcimento per il caso di invalidità permanente. Alcune compagnie offrono anche una diaria in caso di ricovero e/o il rimborso delle spese mediche. Le formule variano ovviamente da compagnia a compagnia e, con esse, anche i relativi costi, assolutamente accessibili a tutti. Le due ti- L 32 l’Artigianato pologie di contratto più diffuse sono: a) quello che copre solo il guidatore alla guida della propria auto e b) quello che assicura la persona indipendentemente dal veicolo che sta guidando. In ogni caso stiamo parlando di veicoli ad uso privato perché per quelli commerciali si entra in una casistica particolare. Abbiamo visto che il premio è influenzato, anche in modo considerevole, dai capitali assicurati e, ovviamente, dal “pacchetto” assicurativo che scegliamo. Altri fattori, però, comuni a tutte le tipologie di polizza, possono influire sul totale che andremo a pagare; un esempio è il frazionamento del premio. Pagare in rate semestrali ci può costare il 3% in più, quadrimestrale un 5% in più, e così avanti. Il perché è presto detto: maggiore è il numero delle rate, maggiore è il costo amministrativo che la Compagnia deve affrontare. Anche la franchigia, cioè quella parte di danno che rimane in carico all’Assicurato, influisce sul premio e, come in altri tipi di contratto assicurativo, anche questa tipologia di polizze non ne è esente. Nella polizza del conducente, infatti, la franchigia viene applicata all’invalidità permanente e prevede, appunto, che il danno non venga risarcito fino alla percentuale stabilita nel contratto. Facciamo un esempio: a seguito di un incidente viene diagnosticata all’Assicurato una invalidità permanente del 10% e la franchigia prevista in polizza è pari al 3%: l’indennizzo che verrà corrisposto sarà il 7% del capitale di invalidità permanente assicurato. Se, invece, l’invalidità permanente diagnosticata fosse pari al 3%, la Compagnia non verserà nessun indennizzo. Una particolarità interessante contenuta nel- ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 le polizze infortuni del guidatore è la possibilità di ricevere un doppio risarcimento, principio, questo, generalmente escluso nei contratti assicurativi. Vediamo di cosa si tratta con un esempio. Se il titolare di una polizza del conducente dovesse essere tamponato da altro veicolo e riportasse dei danni fisici con invalidità permanente od addirittura il decesso, verrebbe risarcito (o lo sarebbero gli eredi) sia dall’assicurazione dell’auto che ha tamponato, in base alla legge sulla responsabilità civile obbligatoria, sia dalla propria assicurazione. Per la polizza infortuni del guidatore valgono le esclusioni generali per simili tipi di contratto: ovvero non si ha diritto ad alcun indennizzo se l’infortunio è stato riportato a seguito di gara automobilistica, se si guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di droghe e psicofarmaci e infine se si sta guidando l’auto per compiere azioni criminose o comunque contrarie alla legge. In Italia, a fronte di circa 40 milioni tra autovetture e motocicli, ci sono 3,5 milioni di polizze infortuni della circolazione (in genere nella forma di conducente di un veicolo identificato). Come utenti riteniamo che l’offerta delle Compagnie Assicuratrici dovrebbero privilegiare le coperture con le quali si assicurano tutti gli infortuni derivanti dalla circolazione, e quindi anche come pedone e ciclista. Quanto alla guida, questo rischio dovrebbe essere sempre incluso, con esclusione di quello professionale di veicoli a motore. Questa polizza è quindi un prodotto che il mercato offre, ma che andrebbe aggiornato alle dinamiche dei tempi attuali, in modo da renderlo chiaramente comprensibile e perfettamente trasparente. I news Notizie in breve Luciana Cannella: «Grazie a tutti!” La signora Luciana Penasa Cannella, vedova di Carlo Cannella autoriparatore di Pejo scomparso nel 2007, desidera ringraziare tutti i componenti della categoria degli Autoriparatori di tutto il Trentino e tutti i consorziati del CAAT per la sensibilità dimostrata nei confronti della sua famiglia. Dopo il lutto il Consorzio revisori della Val di Sole in sinergia con il CAAT e il direttivo di categoria ha promosso una raccolta di denaro per aiutare Luciana, rimasta sola con tre figli minorenni e un’officina da portare avanti. La generosità dimostrata ha colpito e commosso la signora che attraverso la pagine della nostra rivista vuole ringraziare tutti, chi ha dato e chi ancora sta dando. La generosità, infatti, non si è limitata alla raccolta di denaro; tutt’oggi, nei momenti di intenso lavoro gli autoriparatori della Valle di Sole, e non, prestano gratuitamente la loro opera nell’azienda di Carlo Cannella la quale, sotto la direzione della moglie, sta continuando l’attività. Patto territoriale Baldo-Garda: domande entro il 28 novembre! Il 28 novembre scadrà il secondo bando del Patto Territoriale Baldo-Garda. Entro quella data dovranno esser presentate le domande di ammissione ai benefici del Patto che racchiude i territori dei Comuni di Ala, Avio, Brentonico e Nago-Torbole. Un’opportunità estremamente interessante per gli operatori economici e per i privati cittadini che vogliano attivare iniziative economiche nei settori previsti dal Piano di Sviluppo predisposto dal Patto e che abbiano i requisiti previsti dallo stesso. 34 Aria di novità nel Comitato di Redazione Cooperativa, Ebat, Sapi Cambio d’indirizzo Esce dal Comitato di Redazione della rivista “l’Artigianato” Elisa Cataldo ed entra Ivan Bonvecchio. Elisa, dopo un fruttuoso periodo di collaborazione, per motivi di lavoro, ha deciso di cedere il posto al presidente del Gruppo Giovani, Bonvecchio. Il Comune di Trento ha provveduto a variare d’ufficio, in sede di revisione della toponomastica, l’indirizzo della sede di Ebat, Cooperativa e Sapi. Pertanto ecco le nuove denominazioni viarie. • Ebat: via San Daniele Comboni 13 • Sapi: via San Daniele Comboni 13 • Cooperativa: via San Daniele Comboni 7/9 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 news Richiesta d’aiuto dall’Associazione “Amici Senator Spagnolli” L’Associazione roveretana “Amici Senator Spagnolli”, organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) impegnata in progetti internazionali di aiuto e sostegno in aree particolarmente bisognose ubicate prioritariamente nei paesi africani, chiede aiuto all’Associazione Artigiani nella raccolta di utensili e piccole attrezzature da inserire nel laboratorio-scuola che verrà costruito nel villaggio di Gatumba in Burundi. Di seguito la lettera giunta in redazione. «Cari amici, camminando sulla strada della solidarietà s’incontrano ogni giorno personaggi che ci sorprendono per la bontà, la tenacia, l’intelligenza e la dedizione. Con il loro carisma ci insegnano, con i fatti, che la nostra vita può in ogni momento acquisire un profondo e nobile senso! Grazie all’amicizia con il nostro amato missionario concittadino Padre Gabriele Ferrari abbiamo conosciuto da qualche anno il suo confratello ed amico Padre Bepi De Cillia. Egli è uno di questi personaggi! Da quarant’anni è impegnato in Africa nella diffusione del messaggio cristiano di pace e riconciliazione tra i popoli. In particolare ha speso gran parte della sua vita occupandosi di ricostruire le case distrutte dalla guerra tra Hutu e Tutsi e cercando di portare l’acqua potabile nelle zone più popolate e disagiate dal punto di vista sanitario. Vive ed opera nella capitale Bujumbura dove assieme ai suoi fratelli saveriani ha ormai ridato vita e speranza ai quartieri più poveri della città, spaziati via dagli scontri fratricidi iniziati nel 1994. Si è guadagnato la fama di “costruttore” presso le popolazioni locali, grazie alla sua operosità e determinazione nel costruire abitazioni per dare un tetto a sfollati e profughi, ed alla costruzione di chiese in tutto lo stato africano, come punto d’incontro ed aggregazione della gente per il recupero di una socialità e civiltà perdute sotto i colpi dei fucili. Grazie al suo impegno in pochi anni abbiamo costruiro l’acquedotto di Musungati (che fornisce l’acqua al locale ospedale), la maternità di Gatara, il villaggio di Batwa, i centri di Butsimba, e soprattutto la Scuola elementare “Città di Rovereto” a Gatumba. E al momento stiamo ampliando con tre nuove classi la nostra scuola e costruendo sempre a Gatumba un bell’asilo per i più piccini! Con questi pochi cenni avete capito chi è questo instancabile personaggio! Proprio qualche giorno fa ci ha chiesto una mano per attrezzare un piccolo laboratorio-scuola che sta organizzando per insegnare ai ragazzi di strada in modo informale, ma efficiente, le professioni di elettricista, falegname, muratore, fabbro che saranno utilissime per la loro sopravvivenza! Per i suoi ragazzi chiediamo il vostro aiuto nella fornitura di utensili e piccole attrezzature. Ci sembra superfluo sottolineare che detta attrezzatura debba essere in perfette condizioni di efficienza! Un dono, fatto con il cuore, non può che essere così!». Chi avesse del materiale può segnalarlo alla sede dell’Associazione di Rovereto telefonando allo 0464 487784; gli “Amici del Senator Spagnolli” si attiveranno per passare da voi a ritirarlo. ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 35 ceii Artingegna2008 convince: soddisfazione tra gli addetti ai lavori e tra gli espositori mila presenze in quattro giorni di manifestazione: questi i primi numeri di Artingegna2008. Grande soddisfazione tra gli addetti ai lavori e gli espositori in questa “quattro giorni” che ha visto protagonista l’Artigianato in tutte le sue sfaccettature. Il centro storico di Rovereto si è animato di turisti, famiglie, bambini che si sono lasciati trascinare e coinvolgere dalle numerose iniziative organizzate per questa nuova edizione della Mostra provinciale dell’Artigianato. Chi ha visitato Artingegna2008, richiamato anche dall’imponente campagna pubblicitaria sui media locali – in tre giorni il sito della manifestazione è stato visitato da più di millecinquecento utenti – si è trovato di fronte ad una città vestita a festa, ad un’esposizione di prodotti e servizi artigianali d’eccellenza ospitati in nuove ed eleganti strutture espositive. Tanti i visitatori anche da fuori provincia per questa edizione 2008 che ha centrato l’obiettivo di rinnovare immagine e sostanza di questo appuntamento storico, dando visibilità alle aziende presenti, facendole conoscere ed apprezzare al vasto pubblico incuriosito non solo dall’artigianato artistico e tradizionale, ma anche dalle moltissime delizie di prodotti artigianali provenienti da tutto il Trentino. Ricco il calendario di eventi collaterali che l’organizzazione ha voluto realizzare per avvicinare i visitatori all’“Artigianato” e all’“Artigiano”. Riuscitissime le degustazioni guidate che hanno letteralmente preso per la gola i numerosi appassionati – circa 50 trecento – che hanno assaggiato interessanti abbinamenti di vini e straordinari prodotti artigianali. Un successo la “caccia al tesoro” alla ricerca delle aziende artigiane aderenti a ST.ART per le vie del centro storico. Numeri da capogiro, millecinquecento tra bambini e genitori, che si sono cimentati in una divertente ricerca impegnando gli organizzatori a distribuire fino a tarda serata omaggi ai vincitori. Una sessantina di bambini, anche piccini, hanno inoltre dato sfogo alla loro fantasia sotto l’attenta regia di Fabio Vettori e di una giuria che ha premiato i disegni, con le formichine, più belli ed originali. L’edizione 2008 della Mostra provinciale dell’Artigianato sarà ricordata per aver favorito il contatto diretto con gli artigiani. Lavorazioni dal vivo – l’arte della cesellatura, della lavorazione con la forgia, della produzione del burro e molte altre ancora – per far rivivire gli antichi mestieri e dimostrare al numeroso pubblico presente che la manualità è l’ingrediente che caratterizza e contraddistingue ancor oggi l’artigiano “vero”. Artingegna2008 è stata l’occasione per sperimentare le visite guidate all’interno dei laboratori artigiani. Centocinquanta turisti appassionati e interessati a conoscere la cultura e la tradizione locale si sono cimentati in interessanti e variegati laboratori, tra semplici ricette di cucina, sviluppo di fotografie con tecniche antiche, realizzazione di lampade dal design particolare, formule magiche e gelosi segreti delle erbe officinali, pittura su ceramica, restauro e decorazioni. > 36 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 ceii > La Mostra provinciale dell’Artigianato Un grazie particolare ha inoltre voluto far riflettere sull’attuaa Paolo Orsi e le delicata situazione del risparmio Piera Benedetti energetico e sulle politiche per l’utilizzo che si sono prodigati e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. nell’organizzazione Spunti di riflessione ed interrogativi che della manifestazione, che un esuberante Mario Tozzi, vero protahanno poi seguito durante gonista del convegno, ha voluto tratutto lo svolgimento. smettere ai numerosi presenti in sala. E poi molto altro ancora in questa ricchissima edizione: arte, spettacoli, sfilate di moda – riuscitissima quella organizzata da un’azienda artigiana locale che ha donato i costumi folkloristici per la sfilata dei bambini – e dimostrazioni di acconciature d’arte. Dietro questo successo, una macchina organizzativa che ha funzionato al meglio e che ha saputo intrecciare ed investire significative collaborazioni che hanno decretato il successo della manifestazione. Artingegna2008 si è rivelata quindi un’occasione per importanti interazioni tra realtà della città e della provincia. L’edizione 2008 di Artingegna ha messo in mostra la qualità e l’eccellenza dell’artigianato trentino. Le basi sono gettate ma questo presuppone una sfida ed un impegno costante per il futuro. Perché Artingegna2010 possa essere il vero appuntamento di riferimento per l’eccellenza del comparto economico più importante della nostra provincia. [foto servizio Paolo Aldi] Artingegna2008 all’insegna del gusto Grande successo per questa nuova iniziativa che ha visto protagoniste le aziende artigiane di eccellenza nel proporre i loro prodotti attraverso abbinamenti stuzzicanti isita Artingegna e scopri il gusto artigiano!” questo è stato lo slogan che ha accompagnato i visitatori della Mostra dell’Artigianato a Rovereto dal 4 al 7 settembre. Uno slogan per richiamare l’attenzione del pubblico sulla grande novità di questa edizione: l’inserimento, nel percorso della mostra, di aziende artigiane del settore alimentare. CEii Trentino, in collaborazione con la Camera di Commercio di Trento, grazie al progetto ST.ART (supportato dall’Assessorato all’Artigianato della Provincia) ha organizzato, per presentare al meglio queste aziende artigiane, otto incontri di degustazione guidata durante i quali i numerosi partecipanti hanno potuto assaporare alcune specialità (sapientemente abbinate da Mariagrazia Brugnara, sommelier e relatrice degli incontri) in compagnia dei produttori. Ogni artigiano partecipante ha raccontato la storia della propria azienda, spiegato le tecniche di lavorazione e presentato il proprio prodotto catturando l’attenzione dell’attento pubblico che si è dimostrato particolarmente sensibile ed interessato verso questa iniziativa. Oltre 250 sono state infatti le adesioni che ci hanno dato un segnale davvero incoraggiante per sviluppare in futuro altri incontri focalizzati non solo sulla degustazione vera e propria (che rimane sempre un evento piacevole), ma anche sulla conoscenza del produttore, della lavorazione manuale e di quel valore aggiunto che solo un vero “artigiano del gusto” può trasmettere. “V ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 37 ceii ARTE E INGEGNO: BINOMIO PERFETTO Questi gli elementi distintivi delle aziende coinvolte nel progetto ST.ART. Visite guidate, laboratori didattici e degustazioni sono solo alcune tra le tante opportunità per conoscere l’artigianato on più solo luogo dalla natura incontaminata, ma culla di abili artigiani: è questa la nuova veste della Valle di Fiemme, scaturita dal progetto ST.ART, le Strade dell’Artigianato. L’iniziativa vede la collaborazione di CEii Trentino e dell’Apt della Valle di Fiemme, oltre al sostegno dell’Assessorato all’Artigianato Cooperazione e Trasporti, con l’intento comune di valorizzare l’artigianato locale ed allo stesso tempo promuovere il territorio. L’obiettivo è stato raggiunto creando un intreccio tra due settori economicamente molto rilevanti per la nostra regione, l’artigianato e il turismo: agli ospiti della valle è stata data infatti la possibilità di visitare alcuni laboratori artigiani, avvicinandosi a questa realtà che rimane, troppo spesso, “nascosta”. Tante le opportunità: osservare lavorazioni dal vivo ed ammirarne il risultato, conoscere i materiali e le tecniche utilizzate, essere partecipi di alcune attività, assaporare le delizie della valle, ascoltare aneddoti dei tempi lontani, ma, prima fra tutte, scoprire la passione che brilla negli occhi degli artigiani mentre svolgono il proprio lavoro. A loro va anche il merito di saper coinvolgere i visitatori, spiegando con cura la propria professione, l’evoluzione dell’azienda e le tradizioni che influenzano le loro produzioni. Differenti sono i settori all’interno dei quali operano le 12 aziende che hanno aderito a ST.ART, prestando con N 38 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 entusiasmo il loro tempo e la loro disponibilità. Vale pertanto la pena di ricordarle: • Mobilificio Depal Snc di Deflorian e Pallaver (mobili in legno rustici e moderni • Gabrielli Francesca (decoratrice) • Macelleria Dagostin Vittorio (produzione di speck ed insaccati) • Fiordibosco (produzione pasticceria, prodotti della caffetteria, cioccolato, miele) ceii • Casa del Dolce di Zorzi Carlo e C. Snc (pasticceria) • Mich Giuseppe (scultore) • Bosin Speck di Bosin Vania & C. Snc (produzione di speck e salumi tipici trentini) • Paolazzi Distillerie Sas (produzione distillati di frutta, liquori, grappe tradizionali) • Pasticceria Gelateria Elisiana (pasticceria e gelateria) • Mobilificio Defrancesco (arredi in stile classico e moderni realizzati in legno locale) • RB Volpin di Boninsegna Roberto (scultore). Un tributo va dedicato all’azienda Deflorian Felix che dopo la scomparsa del titolare ha voluto comunque partecipare alle iniziative promosse dal progetto ST.ART attraverso la passione dei figli che con grande tenacia hanno voluto continuare l’attività del padre. Le aziende sono state individuate sulla base di requisiti inerenti alla qualità e l’organizzazione, la tipicità e l’innovazione, la valorizzazione ambientale e la promozione del territorio permettendo a CEii Trentino di coinvolgere un gruppo di imprese “d’eccellenza” della Valle di Fiemme, alle quali è stato chiesto ulteriormente di impegnarsi nella promozione del Trentino, sia permettendo ai turisti di visitare i laboratori, sia attraverso la partecipazione ad eventi e manifestazioni organizzati sul territorio. Vastissimo il successo ottenuto. Con ben 138 presenze, nei periodi di luglio, agosto e settembre, il progetto ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, che si è dimostrato soddisfatto e appagato dall’esperienza. La motivazione principale che ha destato questo interesse è stata la possibilità di conoscere il territorio, la sua cultura, le sue tradizioni e la sua storia, a dimostrazione che il turista non è alla ricerca unicamente del lato “esteriore” del luogo, bensì vuole avvicinarsi a tutto quel patrimonio culturale, economico e sociale che la valle possiede. Appagati sono stati anche gli artigiani, che hanno potuto riscontrare nei loro ospiti una crescente propensione verso i prodotti che hanno visto nascere grazie alla pazienza, all’abilità, al talento ed hanno consegnato ai tanti turisti un “pezzetto” della realtà che hanno conosciuto. Da notare che a partecipare non sono stati esclusivamente adulti, ma anche i più piccini, che costituivano poco meno della metà dei presenti. Ciò ha confermato la tendenza che vede una larga fetta di turismo trentino costituita da famiglie. ST.ART contribuisce quindi ad arricchire l’offerta di pacchetti vacanze specificatamente rivolti alle famiglie, in questo caso permettendo ai più piccoli di conoscere il mondo dell’artigianato, assieme ai genitori, rendendoli protagonisti nello svolgimento di alcune attività, dall’impasto di un dolce alle lavorazioni più semplici. Coinvolgimento concreto del turista e contatto diretto con l’artigiano: sono questi gli elementi di successo che hanno permesso la piena riuscita dell’iniziativa. Iniziativa che è appena partita, in via sperimentale, anche nel territorio della Vallagarina, in concomitanza con la biennale Mostra provinciale dell’Artigianato, Artingegna2008, tenutasi a Rovereto dal 4 al 7 settembre. Le “botteghe” artigiane aderenti a ST.ART collocate nel centro storico della città hanno invitato gli interessati alle prime visite dei laboratori, che hanno coinvolto circa 150 visitatori attirati dal fatto di poter apprendere da vicino come si svolgono le varie attività produttive. Queste le imprese che si sono impegnate per la realizzazione dell’evento: • Bottega d’Arte Gabbana (lavorazione artistica cornici, quadri, pitture, restauro cornici) • Cosmoserbelab (laboratorio trasformazione prodotti erboristici) • La Bottega della pasta (pasta fresca e gastronomia) • Lee Amorim (confezione abiti e accessori moda) • Linea Luce (progettazione e costruzione lampade e oggetti d’arredo) • Paolo Aldi (fotografo, stampe) • Terzo Fuoco (decorazione e pittura su ceramica). Alcune aziende hanno inoltre partecipato, offrendo le loro produzioni, alle degustazioni guidate di prodotti tipici trentini, durante le quali un esperto illustrava peculiarità e caratteristiche delle pietanze proposte. Ulteriore coinvolgimento lo si è avuto presso i ristoranti della Strada del Vino, per l’occasione insediati a Rovereto, che hanno sapientemente cucinato gli ingredienti in parte provenienti dalle aziende di ST.ART. Artingegna2008 è stata ulteriormente un momento per dedicare particolare attenzione ai bambini: con i loro genitori hanno percorso in lungo e in largo la manifestazione, toccando i vari stand che potevano in questo modo essere visitati da mamma e papà, per partecipare ad un’insolita “caccia al tesoro”, con tanto di premio finale! Per concludere, molto gradito è stato l’incontro con Fabio Vettori, che ha intrattenuto i bimbi raccontando com’è nata l’idea delle “Formiche” e come crea i suoi disegni. ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 39 ceii Premio Lavoro in Sicurezza 6ª edizione a giuria del Premio Lavoro in Sicurezza, giunto alla sua sesta edizione, assieme all’Assessore alle Politiche Sociali Marta Dalmaso ed al Presidente di CEii Trentino Ilos Parisi ha visitato nelle giornate di martedì 9 e mercoledì 10 settembre le aziende premiate, distintesi per gli elevati livelli di prevenzione e protezione sul luogo di lavoro raggiunti, per l’integrazione di aspetti ambientali e sociali volti al miglioramento del benessere e della soddisfazione dei lavoratori e dell’aumento dell’efficienza e delle prestazioni aziendali. L Le aziende visitate sono: • Dossalt Srl - Albiano (estrazione, lavorazione e commercio del porfido) • Gadotti F.lli Impresa Costruzioni Srl - Trento (edilizia - costruzione reti tecnologiche) • Sartori Osvaldo - Caderzone (laboratorio di falegnameria) • Cora Elettroautomazioni Srl - Rovereto (fabbricazione apparecchiature elettriche ed elettroniche) • Gecele Franco Srl - Romagnano-Trento (costruzioni meccaniche per industrie alimentari ed automazione) • Macelleria Dagostin Vittorino - Varena (lavorazione dei prodotti della macellazione) • Sottoli Paoli - S.A.C.A. di Paoli Lino & C. - Trentina Funghi - S.n.c. - Canezza di Pergine (confezionamento prodotti alimentari sottolio) 40 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 tempo libero Le proposte dal Gruppo Culturale LORETO, SAN GIOVANNI ROTONDO E PADRE PIO DAL 31 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE • EURO 235,00 2° CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE Padre Pio ci chiama verso i suoi luoghi per un’occasione di incontro culturale e spirituale. Si visita San Giovanni Rotondo con la nuova splendida Chiesa di Renzo Piano, la tomba del Santo, l’antico Santuario di San Michele Arcangelo e la contrada “Junno”, meta di pellegrinaggi fin dal 1500, immersi nella verdissima Foresta del Gargano. È prevista una sosta a Loreto per la visita al celebre Santuario che ospita la casa della Madonna, dice la leggenda, arrivata in volo da Nazareth portata dagli angeli. BUDAPEST DAL 30 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE • EURO 365,00 Budapest, la scenografica capitale ungherese. Il viaggio in pullman da Trento e dal Trentino con sistemazione in hotel 4 stelle, include anche una cena ungherese con spettacolo tzigano e una pranzo in una Czarda, la tipica trattoria della Putza ungherese. La visita di Budapest con guida comprende la Piazza degli Eroi e il Parlamento, la Cattedrale di Santo Stefano, il bastione dei Pescatori e la favolosa chiesa di Matia. Un giorno sul Danubio con Esztergom, cattedrale primaziale d’Ungheria, e la più grande pala d’altare del mondo. Quindi piccoli villaggi fino a Visegrad e il suo Palazzo Reale, e l’Isola di Szetendre, il più pittoresco e frequentato borgo del Paese. PERÙ: NEL CUORE DELL’IMPERO INCA DAL 2 AL 14 NOVEMBRE Ultimi posti Il viaggio 2008 dell’Associazione La magia del Perù sarà il filo conduttore di questo itinerario che include tappe classiche ma anche località inedite e interessantissime. Immancabile il Machu Pichu, i colorati mercati di Pisac, la città reale di Cuz, le Isole Ballestas, preziosa riserva naturale per leoni marini, pinguini e pellicani. Ma non solo: il Canyon del Colca con le vigogne allo stato brado e le terrazze pre-colombiane, il Lago Titicaca ed infine Lima da dove si riparte. Quota speciale per l’Associazione: euro 2.150,00 42 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 A fronte di numerose richieste stiamo organizzando il secondo corso di fotografia digitale. Sull’esperienza del successo avuto nel primo corso, manteniamo la stessa formula ovvero quella di quattro serate nelle quali saranno toccati tutti gli aspetti inerenti questo fantastico mondo. Dalle tecniche di inquadratura all’uso manuale e automatico, dalla conoscenza generale a quella delle particolarità elettroniche sulle ultime tecnologiche attrezzature, ai consigli sulla stampa, fino ai vari tipi di file e l’archiviazione dei dati. Il periodo che abbiamo individuato per le quattro serate è quello che va dell’ultima settimana di ottobre a fine novembre. Informazioni e prenotazioni al 0461/803855. TORINO E LA REGGIA DI VENARIA DALL’1 AL 2 NOVEMBRE • EURO 225,00 Davvero un week end prezioso e ricco di interessanti momenti e novità. A Torino, oltre al classico giro della capitale sabauda, si visitano il Museo Egizio, secondo solo per importanza a quello del Cairo, e il famoso Palazzo Madama con una strepitoso scalone dello Juvarra e preziosissimi oggetti tra cui uno dei pochi quadri rimasti di Antonello da Messina. Ma non solo …. bellissima visita alla Reggia di Venaria, paragonata a Versailles, situata a pochi chilometri dalla città e immersa in un magnifico parco. Costruita nella seconda metà del 1600, dopo accurati restauri, è ora riaperta al pubblico ed è uno dei castelli italiani più visitati nel 2008. Il tutto unito alla buona cucina piemontese: non manca un pranzo tipico con tutte le specialità del luogo. Organizzazione tecnica: Agenzia Viaggi Bolgia Trento - Polizza di assicurazione R.C.D. - Mondial Assistance n. 166770. Approfondimenti delle proposte e prenotazioni al n. 0461.803855 categorie Guida sotto l’influenza di alcol e sostanze stupefacenti a Legge 24.7.2008 n. 125, pubblicata sulla G.U. n. 173 del 25.7.2008, ha apportato alcune modifiche al Codice della Strada che riguardano un inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti; vi è un inasprimento delle pene detentive anche per l’omissione di soccorso. Per la guida in stato di ebbrezza con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l (la cui sanzione pecuniaria prevista varia da 800 euro a 3.200 euro), vi è l’inasprimento della pena dell’arresto fino a 6 mesi; se il tasso è superiore al limite di cui sopra (la cui sanzione pecuniaria prevista varia da 1.500 euro a 6.000 euro), vi è l’arresto da un periodo di 3 mesi ad 1 anno; se poi il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente, le pene sono raddoppiate e si procede al fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni, salvo che questo non appartenga a persone estranee al reato. Quando il reato è commesso dal conducente di un autobus o di un veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 3.5 t o di complessi di veicoli, la patente è sempre revocata. L Il conducente che si rifiuta di sottoporsi al test del tasso alcolemico prenderà una sanzione da 1.500 a 6.000 euro e l’arresto da 3 mesi ad 1 anno. Per quanto riguarda la guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope: la sanzione è ora da 1.500 euro a 6.000 euro e l’arresto da 3 mesi ad 1 anno. Il mancato rispetto dell’obbligo di fermarsi in caso di incidente con danno alle persone è ora punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Il mancato rispetto dell’obbligo di prestare l’assistenza alle persone ferite in caso di incidente è punito ora con la reclusione da 1 anno a 3 anni. Inoltre in caso di sinistro con omicidio colposo provocato da soggetto in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicotrope o stupefacenti, il giudice applica la sanzione amministrativa della revoca della patente. (A.de.M.) ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 43 categorie Autotrasporto merci conto terzi: accesso al mercato. Chiarimenti del Ministero dei Trasporti l Ministero dei Trasporti, con la circolare nr. 5/08, chiarisce una serie di punti controversi in merito all’accesso al mercato. Ricordiamo che la nuova disciplina prevede che le nuove imprese iscritte all’Albo Autotrasportatori in possesso dei requisiti di capacità professionale, finanziaria e idoneità morale possono accedere al mercato in tre modi: acquisendo per cessione di azienda un’impresa che chiude; acquisendo l’intero parco veicolare almeno euro 3; acquisendo ed immatricolando veicoli almeno euro 3 e per una massa complessiva totale non inferiore a 80 ton. I La circolare fornisce dei chiarimenti, in particolare: • CESSIONE PARCO VEICOLARE E CESSIONE D’AZIENDA: in entrambi i casi la cancellazione dall’Albo da parte dell’impresa cedente deve avvenire, di norma, dopo la cessione. Cessione parco euro 3: la cedente deve, al momento della cessione, avere in disponibilità uno o più veicoli esclusivamente euro 3 immessi in circolazione a proprio nome; l’acquirente deve subentrare direttamente nel diritto di proprietà dei veicoli. Nel caso in cui gli stessi siano in leasing, in usufrutto o dete- nuti con patto di riservato dominio, il cessionario dovrà subentrare direttamente nei relativi contratti. Cessione d’azienda: l’atto di cessione deve essere redatto nella forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata e regolarmente registrato. Sono equiparati alla cessione i trasferimenti avvenuti con atto di donazione o di conferimento d’azienda (oppure di ramo aziendale o di cessione totale di quote). • ACCESSO DIRETTO AL MERCATO CON VEICOLI ALMENO EURO 3 E MASSA COMPLESSIVA TOTALE MINIMA DI 80 TON. È subordinato alla prova della disponibilità di tali veicoli (di massa superiore a 1,5 ton) acquisiti dall’1 gennaio 2008. I veicoli non devono essere stati precedentemente nella disponibilità, a qualunque titolo, compreso il conto proprio, del nuovo soggetto che entra nel mercato. L’impresa deve mantenere sempre in disponibilità i veicoli di cui sopra e anche in caso di aumento del parco veicolare, i motori dovranno avere le medesime caratteristiche euro 3 o superiori. La circolare entra nel merito e chiarisce anche altre situazioni di dettaglio. Accesso al mercato da parte di imprese già iscritte all’Albo Autotrasportatori con autoveicoli isolati di portata non sup. a 7 ton e massa complessiva non sup. a 11,5 ton e/o con veicoli per trasporto specifico calcestruzzo, rifiuti con compattare o liquami. Accesso al mercato con veicolo almeno euro 3 per massa complessiva di 80 ton tramite consorzio o cooperativa a proprietà indivisa. Sul sito trovate la circolare ministeriale. (G.R.) 44 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 curiosando di Giorgio Pisetta C’è un locale in ogni casa, esercizio pubblico, in ogni luogo frequentato che si cerca di non nominare e che viene eventualmente nominato in maniere diverse. Bagno, toilette, gabinetto, WC, ritirata, latrina, pissoir, OO ed altre più rare definizioni. WC, dalle iniziali dell’inglese Water-Closet, che visitando il museo della Scienza e della Tecnica di Londra, in una apposita sezione, si scopre essere nato a sabbia. Naturalmente il rifornimento della vaschetta con sabbia asciutta e scorrevole era mansione dedicata alla servitù. Solo in un secondo tempo si passò all’acqua che però era ancora un bene prezioso. Più tardi, grazie a medici scrupolosi ed attenti, si scoprì che incentivando le reti idriche cittadine si potevano evitare le ricorrenti epidemie di colera. Ecco quindi la costruzione di importanti serbatoi idrici tra i monti del Galles. Interessantissima la valle Elan, con la sua serie di dighe e relativi laghi, tuttora famosa meta turistica per passeggiate e scampagnate deliziose tra prati incredibili e cespugli giganteschi di azalee e rododendri. Per non parlare degli alberi di noce e le pendici delle colline più ombrose cosparse di macchie di altissime felci. Vedendole tanto alte e fitte ci si aspetta da un momento all’altro che vi sbuchi Robin Hood con i suoi compari! Nella parte alta, dove si trova l’ultimo laghetto, splendidi pascoli collinari e ombrose abetaie fanno da fondale del teatrino in cui recitano greggi di pecore, cavalieri errabondi e diverse specie di rapaci e trampolieri. I vecchi ovili abbandonati danno l’impressione di un luogo abbandonato alla natura. Il “locale di decenza” è antico quanto l’uomo ed aveva le più fantasiose conformazioni: interessante l’onomatopeico “Plumps Klosett” dell’antica civiltà contadina tirolese. Uno sgabuzzino provvisto di panca forata alla bisogna con caduta libera del misfatto in una fossa collegata alla concimaia. La tecnica sicuramente già presente in epoca medioevale era consueta tra i nostri monti fino a pochi anni fa. Ancora oggi in qualche masetto per la fienagione estiva viene tranquillamente usato con soddisfazione. Mentre nelle campagne era facile costruire un casotto per usi igienici, costituiva un certo problema nelle maggiori residenze nobiliari fortificate. Alla facilità di far piovere dall’alto da un merlo costruito ad arte, con foro per la caduta libera degli escrementi, si univa però il malodore della discarica che ne conseguiva. L’ala del castello dove veniva sversata la produzione intestinale dei castellani era di solito però la più sicura dalle scalate degli eventuali aggressori. Con alcune eccezioni però... il marito di Matilde di Canossa, dopo esser stato in pratica ripudiato per inattività matrimoniale dalla focosa compagna, venne trafitto nella parte meno nobile, mentre espletava il suo bisogno quotidiano dal merlo dedicato al servizio, dal dardo di balestra scagliato da un sicario comandato dalla “cara” moglie. Il dardo conficcato in profondità gli provocò lesioni e dolori difficilmente immaginabili che lo portarono a morte nel giro di tre giorni. Un vero e proprio colpo a tradimento e per giunta organizzato dalla contessa nota amica di Papi e regnanti. Attenzione quindi a recarsi troppo spesso (anche in modo metaforico) a Canossa... non si sa mai! 46 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 avvisi Affitto a Baselga di Piné locale di 120 mq, uso magazzino/attività artigianale con bagno, ufficio. Telefonare 0461 557206 Vendo compressore Atlas XAS40, uniproprietario. 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Telefonare 348 4994405 Vendo autocarro Iveco 150E18 + gru PM 16522, cassone fisso 6 m, portata 6650 kg, 113.800 km. Telefonare 348 4994405 Vendo escavatore Caterpillar mod. 302.5 con demolitore idraulico, uniproprietario, 2700 ore. Telefonare 348 4994405 Vendo 60 ml di casseforme per banchettone “Interfama” con sopralzo, ottimo stato. Telefonare 348 4994405 ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ ........................................................................................................................................ piastra vibrante Weber diesel VC17H e tagliasfalto Weber diesel SM82Y, ottimo stato. Telefonare 348 4994405 Vendo slitta battipalo “Orteco” per guard rails con carotatrice idraulica, uniproprietario. 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ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008 l’Artigianato 47 scadenzario Novembre 2008 17 lunedì Termine ultimo per il versamento dei seguenti tributi/contributi: IRPEF • ritenute alla fonte sui redditi da lavoro dipendente e assimilati • ritenute alla fonte sui redditi da lavoro autonomo • ritenute alla fonte sui redditi relativi a: - provvigioni inerenti rapporti di commissione-agenzia, ecc. - associazioni in partecipazione IVA • liquidazione mensile mese di ottobre 2008 • liquidazione trimestrale 3° trimestre (luglio - settembre) 2008 • comunicazione telematica dati dichiarazioni d’intento (mese di ottobre 2008) Addiz. regionale comunale Irpef versamento trattenute su redditi di lavoro dipendente (ottobre 2008) RATEIZZAZIONE IMPOSTE DA MODELLO UNICO versamento 5ª o 6ª rata INPS • versamento del contributo previdenziale (gestione separata) su compensi corrisposti nel mese precedente (ottobre 2008) • versamento con modello unificato F24 dei contributi previdenziali dei dipendenti relativi alle retribuzioni maturate nel periodo di paga di ottobre 2008 e presentazione della denuncia contributiva a mezzo Mod. DM 10/02 (modello cartaceo) • versamento del contributo previdenziale per titolari, soci, collaboratori (F24 terza rata fissa) 20 giovedì IVA COMUNITARIA presentazione elenchi Intrastat mensili (mese di ottobre 2008) 25 martedì CASSA EDILE termine per le imprese del settore edile per il versamento dei contributi alla Cassa Edile 1 (dicembre) lunedì IRPEF, IRES, IRAP, CONTRIBUTI IVS versamento seconda (o unica) rata di acconto da parte di persone fisiche e società 48 l’Artigianato ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008