Scarica l`ultimo numero - Associazione Artigiani e Piccole Imprese

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Scarica l`ultimo numero - Associazione Artigiani e Piccole Imprese
Anno LIX - N. 11 - Ottobre 2008
TAB. B - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.R. e I.P.
Rivista mensile dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento - Confartigianato
Convention 2008: presenti
Dellai-Divina
> Successo per Pedalando
in Rotaliana
> Convince la seconda edizione
di Artingegna
sommario
Anno LIX - N. 11 - Ottobre 2008
TAB. B - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Trento - contiene I.R. e I.P.
Rivista mensile dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento - Confartigianato
RIVISTA MENSILE
DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
E PICCOLE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI TRENTO
ADERENTE A
CONFARTIGIANATO
Convention 2008: presenti
Dellai-Divina
ANNO LIX - N. 11 OTTOBRE 2008
Un momento
della Convention 2008
[foto AgF Bernardinatti]
Editoriale
Elezioni provinciali
Serietà dei programmi
Onestà dei candidati
Sono i valori in cui crediamo
Associazione
ASSEMBLEA
Direttore responsabile: Gianni Benedetti
Comitato di redazione: Gianni Benedetti,
Giuseppe Bertolini, Ivan Bonvecchio,
Annalisa Gerola, Giorgio Pisetta,
Guido Radoani
> Successo per Pedalando
in Rotaliana
> Convince la seconda edizione
di Artingegna
3
4
Dellai e Divina
alla Convention 2008
EVENTI
26
Ancora un successo per
“Pedalando in Rotaliana”
Fotocomposizione e stampa:
Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana
Giancarlo Berardi
GRUPPO GIOVANI
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n. 20 del 19.7.1949
30
Tavolo d’ambito
la presidenza agli artigiani
Iscrizione all’ex Registro Nazionale
della Stampa/ROC n. 5534
ASSICURAZIONI
Tiratura: 14.250 copie
Walter Tamanini
NEWS
Chiusura in redazione: 30 settembre 2008
Notizie
in breve
32
Polizza infortuni
del conducente
34
TEMPO LIBERO
Direzione, redazione,
amministrazione e pubblicità:
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38100 Trento
tel. 0461.803800 - fax 0461.824315
Sito internet:
www.artigiani.tn.it
(la rivista è in rete dal 1° giorno di ogni mese)
Posta elettronica:
[email protected]
Le proposte
dal Gruppo Culturale
42
Enti autonomi
COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA
CEii TRENTINO
CATEGORIE
28
36
43
Rubriche
CURIOSANDO
AVVISI
SCADENZARIO
46
47
48
stampato su carta patinata ecologica
da foreste ambientalmente amministrate
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
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HO CONTRIBUTI SUFFICIENTI
PER ANDARE IN PENSIONE?
QUANDO DEVO PRESENTARE
LA DOMANDA?
QUALE SARÀ L’IMPORTO CHE MI SPETTA?
SONO GIÀ PENSIONATO.
COSA SUCCEDE SE CONTINUO
A LAVORARE?
È VERO CHE POSSO AVERE UNO SCONTO
SUI CONTRIBUTI INPS?
È difficile trovare chi non ha mai avuto a che fare
con uno di questi interrogativi.
L’INAPA è il patronato che per legge assiste
gratuitamente tutti i cittadini
e in particolare gli artigiani nella compilazione
della modulistica e nello svolgimento
delle pratiche che vengono
presentate presso
gli enti previdenziali.
L’INAPA fornisce assistenza per:
> Sistemazione delle posizioni assicurative: contributi mancanti, dati anagrafici errati, riscatti, ricongiunzioni, accredito del servizio militare
> Pensioni INPS (invalidità, vecchiaia, anzianità, reversibilità,
assegno sociale)
> Pensioni INPDAP, ENPALS,ENASARCO e previdenza regionale
>Invalidità civile, assegno di accompagnamento
> Ricostituzioni e supplementi delle pensioni
> Infortuni sul lavoro e malattie professionali
> Indennità di maternità delle lavoratrici autonome
> Trattamenti di famiglia
> Versamenti volontari
Qualora dovesse necessitare, il Patronato INAPA, mette
a disposizione la consulenza di medici e avvocati.
NON ESITATE A CONTATTARE IL PATRONATO INAPA
SEDE CENTRALE E SEDI PERIFERICHE.
TROVERETE PERSONALE QUALIFICATO CHE CON
SUPPORTI INFORMATICI ALL’AVANGUARDIA È IN
GRADO DI SODDISFARE OGNI VOSTRA ESIGENZA.
editoriale
Elezioni provinciali
Serietà dei programmi
Onestà dei candidati
Sono i valori in cui crediamo
I
l 26 ottobre andremo tutti a votare per il rinnovo del Consiglio Provinciale.
Sono elezioni assolutamente normali. Rinnovano il patto delle comunità trentine
con i valori dell’autonomia e della democrazia, tra loro intimamente intrecciati.
L’Associazione ha deciso di organizzare un confronto pubblico (di cui diamo
ampio risalto nella rivista) il 19 settembre scorso, nella splendida cornice del
Teatro Sociale, in occasione della propria Convention con tutti i delegati
comunali ed i rappresentanti di categoria.
È stata una serata molto importante, in quanto sono stati affrontati i temi
prioritari per il mondo dell’artigianato, sulla base di proposte elaborate da due
distinti gruppi di lavoro.
Il fatto che la Convention si sia svolta nel pieno di un’indagine giudiziaria e di
una bufera politica su pubblici appalti non ha inficiato i contenuti della stessa,
anzi ne ha rafforzato lo spessore etico e sociale.
Proprio sul tema degli appalti abbiamo chiesto risposte forti in quanto le aziende
artigiane sono sistematicamente tagliate fuori. C’è una nuova legge provinciale
(la numero 10 del 2008), dovrà essere approvato un nuovo regolamento e
questa sarà l’occasione per realizzare una effettiva virata, favorendo una
autentica democrazia economica anche sul tema degli appalti.
È un tema questo che richiama con forza la qualità della politica, il suo essere
al servizio della gente e non strumento di potere e lo spessore morale di chi
intende ricoprire cariche pubbliche.
Nel corso della Convention abbiamo presentato proposte importanti, soprattutto
sul rapporto pubblico-privato (con particolare riferimento al ruolo di Trentino
Sviluppo), nel campo dell’energia, dei trasporti e della burocrazia.
Nel settore delle infrastrutture sono state evidenziate proposte sul corridoio del
Brennero, sul completamento dell’autostrada Valdastico e sul potenziamento
dell’inceneritore, che così com’è stato concepito penalizzerà sicuramente i rifiuti
speciali assimilabili agli urbani prodotti dalle aziende artigiane.
Ma anche la formazione per gli imprenditori artigiani e per i loro collaboratori
è stata al centro della Convention, con precisi progetti sul tema del Maestro
Artigiano e della Bottega Scuola, sui rapporti con l’Università, su ricerca e
innovazione e sui tirocini estivi.
Se i nostri lettori avranno la pazienza di leggere questo numero della rivista
(magari due pagine al giorno) si accorgeranno che ancora una volta la loro
Associazione privilegia fortemente i contenuti e lo stile dell’azione politica,
rispetto a schieramenti precostituiti. I
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l’Artigianato
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assemblea
Dellai e Divina
alla Convention 2008
Economia, infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione. Su questi temi l’Associazione ha
chiesto un contributo preciso sia a Dellai che a Divina, candidati alle ormai imminenti elezioni
provinciali. Pacato il primo confronto pubblico tra i due sfidanti.
L
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l’Artigianato
a nostra Convention è stata anche
l’occasione per il primo incontro
pubblico tra i due candidati alle elezioni provinciali del 26 ottobre.
Lorenzo Dellai, Governatore uscente, e lo sfidante Senatore Sergio
Divina hanno parlato davanti a 300
delegati comunali e rappresentanti
di categoria, dando risposta alle richieste della categoria raccolte in
due documenti.
Dopo il discorso del presidente
Dario Denicolò, la vicepresidente
provinciale Ivana Bridi e il presi-
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
dente del gruppo Giovani Artigiani
Ivan Bonvecchio hanno letto le
relazioni (riportate integralmente
nelle pagine seguenti), elaborate da
due gruppi di lavoro composti da
artigiani, sui temi dell’economia,
delle infrastrutture, della formazione, della ricerca e dell’innovazione.
Primo a parlare è stato Divina che ha
messo subito l’accento sulla mancata
attuazione della legge sull’artigianato
che a tutt’oggi vede la categoria senza
la tanto richiesta “Bottega”. Sul capitolo energia ha affermato la necessità
assemblea
di arrivare ai consorzi elettrici che
potranno contenere l’aumento delle
bollette. Ha criticato l’ingerenza della
provincia sul sistema economico. Ha
detto “sì” alla Valdastico, da anni nel
cassetto a causa di un “no” ideologico. Si è poi espresso duramente sulle
iniziative che hanno portato Microsoft e Fiat a fare ricerca sul nostro territorio, una ricerca, a detta di Divina,
fine a sé stessa, che non ha ricadute
sul territorio.
Dellai, sottolineando come l’artigianato sia in Trentino la forza dell’economia, ha messo in risalto
l’importanza di porre sempre più al
centro l’impresa e di ripensare il
rapporto pubblico-privato, anche
con iniziative, come quella recentemente introdotta, di valutazione
dell’operato dei dirigenti attraverso
il giudizio dei cittadini fruitori del
servizio. Tra Valdastico e tunnel del
Brennero ha dichiarato che il
secondo è più urgente del primo.
Su ricerca ha dichiarato che non è
più tempo di distinguere in appli-
cata e astratta, ma in buona e meno
buona, quella che si fa in Trentino
è buona. Per quanto riguarda l’energia si è detto d’accordo su una
public company, che però non
ridurrà le bollette.
Un confronto moderato con un sol
brivido quando Divina, a conclu-
sione dell’intervento di Dellai, ha
sottolineato l’utilizzo del verbo
futuro nel discorso del presidente
uscente «Durnwalder – ha detto
Divina – avrebbe parlato al passato elencando ciò che aveva fatto».
Stoccata di Dellai «Sfortunatamente per te io penso al futuro». I
Relazione del presidente
Dario Denicolò
i fronte all’appuntamento
elettorale del prossimo 26
ottobre, la Giunta ed il
Consiglio Direttivo della nostra Associazione hanno ritenuto di fondamentale importanza elaborare
delle proposte su pochi e selezionati temi.
Due gruppi da lavoro, formati da nostri colleghi artigiani Delegati Comunali e Rappresentanti di Categoria,
hanno studiato, lavorato, elaborato
per alcuni mesi, dedicando le loro
serate in un percorso che è iniziato
questa primavera, con l’obiettivo di
dare un serio contributo di idee e di
proposte non tanto all’Associazione,
ma a chi governerà il Trentino per i
prossimi cinque anni.
Da sempre, nelle competizioni elettorali, sia provinciali, sia nazionali
privilegiamo la qualità dei contenu-
D
ti, soprattutto nel campo della politica economica, rispetto al dibattito
sugli schieramenti.
Non abbiamo mai dato, e mai le
daremo, indicazioni di voto, non solo perché il nostro Statuto ce lo vieta,
ma perché offenderemmo l’intelligenza dei nostri associati.
È per questo che questa sera chiederemo ai leader dei due schieramenti di non essere reticenti, di dirci
con schiettezza come la pensano,
quali proposte condividono e quali
invece non li convincono.
È un confronto civile e costruttivo
quello che vogliamo condurre.
Abbiamo discusso a lungo nell’ultima riunione di Giunta se limitare
l’invito al Presidente Dellai ed al
Senatore Divina o se invitare anche
altri potenziali candidati al ruolo di
Governatore del Trentino.
Leggendo i giornali in quei giorni,
circolavano infatti numerose ipotesi
di candidature, da quella di Bruno
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
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assemblea
Firmani, a quella di Marco Zenatti,
da Nerio Giovanazzi a Denis Bertolini, da Agostino Catalano a Remo
Andreolli.
La situazione era molto fluida, con
veti e contro veti, con trattative in
corso, con dichiarazioni che venivano smentite il giorno dopo.
La nostra valutazione, visto che le
candidature ufficiali, in base alla
Legge elettorale, possono essere depositate solamente da lunedì prossimo 22 settembre a giovedì 25 settembre, è stata quella di invitare i
due candidati che, con certezza assoluta, erano già definiti. Abbiamo
anche ipotizzato di tenere la nostra
Convention venerdì prossimo 26
settembre (ma il Teatro Sociale per
quella data non era disponibile).
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l’Artigianato
Ed allora chiediamo il rispetto delle
nostre scelte, effettuate in assoluta
autonomia, che a mio avviso non
avevano alternative. Sono scelte
delle quali il gruppo dirigente della
nostra Associazione risponde davanti agli associati, assumendosi la propria responsabilità.
Le dichiarazioni apparse oggi su un
quotidiano locale da parte di un
candidato che accusa l’Associazione
di scarsa democrazia lasciano il
tempo che trovano.
Entrando nel vivo dei problemi,
ritengo che siamo tutti consapevoli
che la nostra Convention si svolge
in una fase storica assolutamente
eccezionale.
I venti di crisi, non solo finanziaria,
che dagli Stati Uniti stanno propa-
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gandosi all’intero pianeta non possono essere sottovalutati. Ci auguriamo che le Banche Centrali,
americana ed europee, riescano a
governare la situazione con fermezza e nervi saldi.
Ci auguriamo altresì di non dover
subire un’altra crisi mondiale come
quella del 1929, che tanta miseria,
disoccupazione e sofferenza ha portato, soprattutto alle popolazioni
meno abbienti.
Peraltro, la crescita zero è un rischio reale non solo per il 2008,
ma anche per il 2009 e la frenata
riguarda tutte le principali componenti della domanda. In particolare è la domanda interna che si è
molto indebolita. I consumi delle
famiglie, soprattutto dei beni durevoli, si sono fermati. Un’indicazione preoccupante viene dall’andamento dei servizi, che sono
addirittura in contrazione, segnalando appunto la difficoltà dei
consumi.
L’inflazione sta aumentando, anche se a nostro avviso non siamo
ancora di fronte ad un vero fenomeno inflazionistico come quello
degli anni ’70; se si gratta sotto la
superficie ci accorgiamo che ci
sono alcuni forti ed evidenti
aumenti in campo alimentare ed
energetico, che toccano pesantemente imprese e famiglie, ma non
è ancora in atto (e ci auguriamo
non lo sia mai) un gonfiamento
pericoloso dei prezzi di tutti i beni
e dei fattori produttivi.
Nell’edilizia in particolare c’è un
rallentamento in atto a livello
mondiale, con crolli impressionanti delle vendite degli immobili nei
primi sei mesi del 2008 (meno 30%
in Francia, meno 34% in Spagna,
meno 44% in Giappone, meno
10% in Italia). Questo fenomeno si
nota anche in Trentino; da noi
infatti il settore delle costruzioni ha
un’incidenza maggiore nella composizione del valore aggiunto
rispetto all’Italia (6,8% il dato provinciale, 5,5% il dato nazionale),
anche per una presenza più marcata dei lavori pubblici e del contributo straordinario di costruzioni e
acquisti da parte dell’ITEA. C’è comunque la previsione che la nuova
disciplina della certificazione ener-
assemblea
getica ed ambientale degli edifici
stimoli la domanda nel settore dell’edilizia abitativa.
Ma è fuori discussione che un contenuto rallentamento si sente anche nel settore dell’artigianato. Dai
dati del nostro Osservatorio sull’andamento del settore, ottenuti attraverso un monitoraggio delle più di
4 mila contabilità gestite dal nostro
Trentino CAF Imprese, risulta un
fatturato del primo semestre 2008
sostanzialmente allineato ai dati
del primo semestre 2007, con leggere flessioni nel campo dei trasporti
e dei servizi.
Quello che, in sostanza, stiamo subendo è un complessivo deterioramento della fiducia da parte delle
imprese. I dati forniti dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia su un
calo del 10% delle domande di affidamento per investimenti nei primi 8 mesi dell’anno ne sono una
conferma.
Peraltro i fatti di questi giorni, sulla
prima pagina dei giornali ed in testa alle cronache radio televisive,
rischiano di aggravare questo atteggiamento di sfiducia.
Quando abbiamo programmato i
lavori della nostra Convention non
immaginavamo che si sarebbe tenuta nel pieno di un’indagine giudiziaria come quella che è in corso
in Trentino (e che terrà banco per
molte settimane).
Ed allora, anche se i temi della nostra serata sono altri, non possiamo
mettere la testa nella sabbia, come
fanno gli struzzi.
E non intendiamo neppure pronunciare frasi di circostanza, che
vanno comunque dette, e cioè che
ci auguriamo che la magistratura
faccia il suo lavoro, con correttezza,
secondo il principio costituzionale
(e civile) che nessuno è colpevole
sino a condanna definitiva.
Ma il problema, a nostro avviso,
non è giuridico-penale, bensì etico
e politico.
Questi fatti ripropongono, in tutta
la sua nobiltà ed attualità, il nodo
del ruolo della politica e dello spes-
sore morale di chi ha incarichi politici.
Per noi, che viviamo la vita dell’Associazione con spirito di abnegazione, al servizio delle nostre aziende
associate, la politica non può essere
solo potere per il potere, con gli
abusi inevitabili che la logica del
potere fine a se stesso genera in
modo mostruoso.
La politica, ce lo ricorda De Gasperi, è innanzitutto servizio alla comunità, servizio soprattutto per i
più deboli, servizio per realizzare il
bene comune.
Gli errori possono starci, come per
noi nel nostro lavoro, ma se c’è l’impegno, la serietà, lo spessore etico, gli
errori sono compresi, discussi e diventano la base per migliorare ulteriormente l’azione politica. È il principio del bene comune che deve
ispirare l’azione di chi ha responsabilità politiche e chiedo su questo tema
un impegno solenne sia al Presidente Dellai, sia al Senatore Divina.
Perché, care colleghe e cari colleghi,
il bene comune non consiste nella
semplice sommatoria dei beni particolari di ciascun soggetto. Essendo di tutti, perché soltanto insieme
è possibile raggiungerlo, accrescerlo
e custodirlo, anche in vista del futuro, il bene comune rappresenta la
vera dimensione per dare dignità al
nostro lavoro, al lavoro degli altri
ed alla vita della comunità nella
quale operiamo.
Il richiamo alla responsabilità ed ai
valori cui deve ispirarsi la classe politica, fatto nei giorni scorsi da Benedetto XVI, va proprio in questa direzione, e le parole di Papa Ratzinger
non erano rivolte solo ai politici cattolici (come superficialmente si potrebbe ritenere), bensì hanno un valore universale.
Ed allora occorre ricreare un clima di
fiducia, nel nostro lavoro, nell’economia, nelle imprese, nel rapporto
con la politica e con le istituzioni.
Ed il tema degli appalti (al centro
della bufera) è proprio il terreno sul
quale si possono dare da subito
risposte forti.
Lo scorso luglio infatti il Consiglio
provinciale ha approvato a larghissima maggioranza, senza neanche un
voto contrario, la nuova legge sui
lavori pubblici, che però non è anco-
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l’Artigianato
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assemblea
ra operativa (stupisce che
autorevoli esponenti politici, nelle loro dichiarazioni
sui giornali in questi giorni,
ignorino questo dato di
fatto).
La nuova normativa, attesa
da tempo, ha fatto proprio
il testo licenziato dal Tavolo
Appalti, nel quale ha avuto
un ruolo importante anche
la nostra Associazione.
Alla base delle istanze rappresentate al Tavolo Appalti abbiamo espresso la nostra profonda convinzione che il
settore delle opere pubbliche debba
essere disciplinato in modo da assicurare, da una parte, l’efficienza,
l’efficacia e la trasparenza dell’attività delle Amministrazioni appaltanti e, dall’altra parte, un coinvolgimento delle imprese operanti nel
settore secondo regole certe e chiare, con relative ricadute positive per
le stesse imprese in termini sia economici che occupazionali.
Ciò con particolare riguardo al
mondo delle imprese artigiane e
delle piccole imprese che rappresentiamo e che, pur costituendo un
asse portante dell’intero sistema
economico del Trentino, finisce
troppo spesso con l’essere la “vittima predestinata” delle lacune del
quadro normativo e di un sistema
complesso e delicato nel quale operare. Mondo che invece
deve poter operare con
serenità e trasparenza nelle
gare di appalto, creando
reti e consorzi, così come
solennemente indicato al
punto 5 dello Small Business Act, varato nel giugno
di quest’anno dall’Unione
Europea (e sul quale ritornerò più avanti).
Ora si deve provvedere all’emanazione del Regolamento di Attuazione, cui la
legge demanda parecchi istituti, tra i quali alcuni che
per l’Associazione costituiscono questioni fondamentali.
Da parte nostra proponiamo che:
1. il regolamento di attuazione veda la luce in tem-
8
l’Artigianato
pi celeri. La legge dà tempo un
anno; noi chiediamo che in un
paio di mesi il regolamento sia
pronto, anche perché la nuova
disciplina sarà applicabile solo a
seguito dell’entrata in vigore del
regolamento;
2. sia indicata una vera e propria
tutela del subappaltatore con il
pagamento diretto da parte dell’Amministrazione, a fronte di
un’esecuzione regolare dei lavori, ove l’appaltatore non paghi il
corrispettivo;
3. si favoriscano nell’aggiudicazione degli appalti criteri che premino la qualità di impresa e non
il solo elemento del prezzo, ricorrendo anche allo scorporo di
opere specialistiche;
4. si garantisca trasparenza e semplificazione dei bandi di gara e si
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favoriscano e si premino
forme di selezione dei concorrenti raggruppati in
rete di impresa;
5. si persegua l’interesse
alla sicurezza sul lavo-ro
(bene primario per l’artigianato) con strumenti
realmente efficaci evitando ulteriori adempimenti
formali che creano solo
inutile burocrazia.
Un segnale in questa direzione
costituirebbe
a
nostro avviso una forte
iniezione di fiducia non solo nelle
imprese, che sono strutturalmente
oneste (le eccezioni confermano la
regola), ma anche all’intera opinione pubblica.
Perché è la fiducia degli imprenditori l’elemento chiave per superare
i momenti di crisi e di difficoltà.
Due tra i più grandi economisti del
novecento, John Maynard Keynes
e Joseph Schumpeter, che hanno
effettuato numerosi studi sull’impresa e sull’imprenditoria, hanno
evidenziato in termini scientifici
che la visione positiva e di fiducia
verso il futuro è l’elemento decisivo per realizzare gli obiettivi fissati
da parte delle aziende. E Daniel
Kahneman, premio Nobel dell’economia, in una relazione all’Università di Trento nell’ottobre del 2002,
a poco più di un anno di distanza
assemblea
dalla tragedia dell’11 settembre,
sviluppò proprio questi temi, approfondendoli anche sotto il profilo psicologico.
Le persone vivono infatti un diffuso
senso di insicurezza. Le trasformazioni sociali ed economiche connesse ai processi di globalizzazione
hanno indebolito quelle garanzie e
quelle certezze che tutti davamo per
acquisite rispetto a temi fondamentali quali il lavoro, il risparmio, il
futuro dei figli, il welfare, la casa, le
forme di convivenza.
Compito della politica è ricostruire
queste sponde. Per fare questo è
insufficiente riproporre i modelli di
tutela e garanzia ereditati dal passato, che oggi si dimostrano spesso
inadeguati.
La politica e le Istituzioni devono
essere in grado di governare e
accompagnare la transizione economica e sociale, in particolare sostenendo la domanda che cresce
dal basso di consolidamento di reti
di imprese e filiere produttive capaci di affrontare la complessità di
mercati sempre più aperti.
Nella globalizzazione i territori
hanno assunto una nuova centralità. Non è vero che la globalizzazione significa la fine dello sviluppo locale. Più globale significa
anche più locale, a condizione che
l’identità culturale, la coesione
sociale, la qualità ambientale del
territorio siano un fattore di competitività del tessuto economico.
Nelle economie locali delle nostre
vallate hanno ormai preso corpo culture dello sviluppo che pongono il
territorio e la sua qualità al centro dei
propri processi di crescita, il che si
traduce in politica di qualità dei prodotti, della vita sociale e dell’ambiente ed in una integrazione virtuosa tra
i vari settori dell’economia e della
società (turismo, agricoltura, artigianato, industria, servizi sociali).
Oggi più che mai i nostri territori
sono sotto sforzo per competere
nella globalizzazione, ed hanno
bisogno di una politica e di istituzioni che li accompagnino.
Comunità come quelle trentine,
operose ed impegnate in un importante sforzo di modernizzazione e
di innovazione, non hanno paura
del nuovo e del diverso, perché
sono consapevoli della propria
identità culturale e della propria
coesione sociale.
In questa dimensione di comunità
sta la forza della nostra autonomia.
Al dibattito attualmente in corso sul
federalismo, il Trentino può portare
in dote non solo una lunga esperienza di autogoverno e di positiva convivenza, ma anche la propensione a
considerare l’autonomia in una
dimensione dinamica, progressiva,
aperta a cambiamenti ed evoluzioni.
È una strada obbligata questa, senza
alternative.
Chi ci governerà nei prossimi anni
deve imboccarla con forza, senza
tentennamenti, con la capacità di
innovare e di coinvolgere i cittadini, le imprese e le loro associazioni
su progetti di sussidiarietà orizzontale.
La sussidiarietà verticale tra istituzioni (Provincia, Comprensori oggi Comunità di Valle domani - Comuni)
infatti non è più sufficiente. La sfida
vera è con la società civile, con il passaggio verso una società del benessere più autogestita, più responsabilizzata, meno burocratizzata.
I documenti che verranno illustrati, che contengono proposte preci-
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
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assemblea
se e selezionate, vanno nella direzione di uno sviluppo sostenibile e
durevole del Trentino, al suo radicamento ed alla valorizzazione del
mondo delle piccole imprese che
costituisce la caratteristica di fondo
del nostro sistema produttivo.
A questo proposito intendo ringraziare caldamente, a nome di tutti
voi, i colleghi che si sono impegnati nei gruppi di lavoro:
• Stefano Armellini
• Carmela Ascione
• Renato Battisti
• Roberto Bernardinatti
• Giuseppe Bertolini
• Ivan Bonvecchio
• Ivana Bridi
• Marilena Caliari
• Elena Casagrande
10
l’Artigianato
• Maria Rosaria D’Agostino
• Luca Dal Lago
• Arturo Dauriz
• Roberto De Laurentis
• Giorgio Pisetta
• Claudio Ropelato
• Franco Sandrinelli
• Enrica Vinante
Spesso veniamo accusati di enfatizzare troppo la realtà della piccola
dimensione di impresa. Può darsi
che diamo questa impressione
(visto che è il mondo che noi rappresentiamo), ma vi assicuro che
nelle nostre analisi e valutazioni
cerchiamo sempre di analizzare con
obiettività i punti critici e le fragilità di questo mondo.
È per questo che puntiamo fortemente a creare reti di impresa forti
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
(ed i risultati per fortuna non sono
mancati), in quanto siamo convinti
che oggi un’impresa è competitiva
non in base alle sue dimensioni ed
alle sue capacità di investimento,
ma in base all’estensione e articolazione delle sue reti: di mercato, di
collaborazione, di supporto alle
nuove funzioni.
In un contesto come l’attuale non
vince necessariamente il più forte
o il più grande, ma piuttosto quello che si adatta meglio e più in
fretta. E le nostre piccole realtà sono eccezionalmente brave in questa specialità, ma lungo questa
strada hanno bisogno di incrociare
la concretezza di una politica che
trovi strumenti adatti per poterle
accompagnare.
È per quello che chiediamo un’attenzione particolare al nostro mondo, non per spirito corporativo, ma
per il ruolo economico e sociale che
svolgiamo.
Come è noto, l’artigianato rappresenta la prima categoria economica
della nostra terra: contribuisce al
valore aggiunto provinciale per più
del 15% del totale con le sue 14 mila
aziende e i suoi 37 mila addetti.
Siamo portatori di valori importanti:
il desiderio di autonomia e di protagonismo del lavoro, la capacità di
coniugare competenze tecnico-professionali con spirito imprenditoriale, la partecipazione personale al
rischio d’impresa, la valorizzazione
delle risorse locali.
È un mondo, il nostro, ispiratore
di un nuovo sviluppo socio-economico, nel quale sfumano i confini
e le contrapposizioni tipiche della
società industriale tra lavoro e
capitale, tra interessi dell’impresa
ed interessi della comunità locale,
perché la proprietà dei capitali è
suddivisa tra molti, i redditi che
vengono generati restano nella
comunità locale, l’interdipendenza nelle relazioni economiche
rafforza i legami di appartenenza
comunitaria e di condivisione di
un destino comune.
Siamo portatori di valori economici
che si compenetrano con lo sviluppo sociale e l’equilibrio ambientale,
in un mix che va perpetuato con
scelte equilibrate ed intelligenti di
apertura verso l’esterno e di contem-
assemblea
poraneo mantenimento delle radici
e della cultura economica locale.
Quando si parla di sviluppo sostenibile, nella sua accezione dinamica e
non statico-pauperistica, si parla
del nostro mondo, dell’artigianato
nelle valli, della necessità di infrastrutture che non lo rendano emarginato, bensì protagonista nel suo
ambiente.
E la funzione dell’artigianato in termini economici e di sviluppo sociale è rappresentata anche dalla sua
capacità di assorbire gli shock economici derivanti da situazioni di
crisi esogene al suo sistema evitando che si sfaldi il tessuto sociale del
territorio: quante volte a seguito di
crisi industriali, di chiusure di grandi stabilimenti, l’artigianato è intervenuto assorbendo i lavoratori considerati in esubero, recuperando
situazioni drammatiche e permettendo ai lavoratori espulsi di recuperare la dignità del lavoro. Non ci
riferiamo solo ai casi più eclatanti
dove le nostre aziende hanno svolto un vero ruolo di ammortizzatore
sociale, ma pensiamo a tutti quei
casi in cui, anche con piccoli interventi a livello locale, le nostre
aziende hanno contribuito informalmente ad assorbire situazioni di
crisi. E lo hanno fatto, lo fanno non
perché “incentivate” da contributi,
ma perché credono al proprio lavoro e credono che questo sia strettamente connesso al luogo in cui
sono inseriti, il comune, la valle, la
cultura e le tradizioni in cui sono
nate e cresciute e hanno costruito
la propria fortuna fatta di professionalità, competenza, attenzione alle
esigenze degli altri, collaboratori,
clienti o “vicini di casa”. Un comparto che genera una funzione di
collante sociale ed economico così
rilevante dovrebbe godere di un
occhio di riguardo da parte delle
istituzioni: ciò si dovrebbe tradurre
in una politica di sostegno che spazia dagli incentivi alle infrastrutture, alle risorse energetiche, all’innovazione.
Vorrei concentrarmi solo un momento sugli aspetti legati alla promozione, intendendo quella specifica azione di marketing che la
provincia svolge sia verso l’interno
sia verso l’esterno col fine di dif-
Attilio Iseppi - Novaledo
Aldo Marzari - Folgaria
fondere presso il pubblico la conoscenza dell’offerta non solo turistica ma di tutto il territorio. La provincia spende in promozione 22
milioni di euro (oltre naturalmente
ai contributi per strutture ricettive,
impianti piste da sci, terme, strutture fieristiche e cooperative), realizzando azioni per far conoscere
l’offerta ricettiva, il vino, le mele e
i piccoli frutti, il formaggio trentino. E l’artigianato? Che spazio ha
l’artigianato in tutte queste bellissime iniziative, fiere, convegni, conferenze stampa? Non voglio dare
una risposta retorica, solo ricordare
che, ad esempio, alla più grande
manifestazione internazionale legata all’artigianato, a Milano, il
Trentino si presenta con due terzi
degli spazi dedicati alla ristorazione, alle mele, al turismo, e ancora
al vino e al formaggio: solo in
forma residuale vengono definiti
gli spazi per gli artigiani. E voglio
anche ricordare invece i successi di
una piccola iniziativa nata senza
clamore come quella di St.Art –
Strade dell’Artigianato. In Val di
Fiemme e a Rovereto le Apt hanno
validamente collaborato con CEii
Trentino per valorizzare l’artigiana-
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
11
assemblea
to locale. Non solo questa iniziativa ha contribuito a far conoscere le
botteghe e le lavorazioni artigiane
ai turisti (e anche agli stessi trentini) ma ha anche fatto crescere
negli artigiani coinvolti un più
forte senso di orgoglio e di appartenenza alla propria città o alla propria valle. Artigiani che volontaristicamente si sono sottoposti ad un
processo di qualificazione basato
anche sulle proprie capacità di promuovere il territorio.
Troppe volte a noi artigiani non
viene riconosciuta la nobiltà di ciò
che facciamo: la nobiltà di saper trasmettere conoscenze, la nobiltà di
fare ricerca e innovazione, la nobiltà
di saper promuovere la cultura del
territorio dentro e fuori i confini
della nostra terra. Molte regioni in
Italia hanno capito che la promozione del territorio non è fatta solo di
alberghi e ristoranti e vini, molte
regioni come la Toscana o la Sardegna hanno precise strategie di sviluppo che passano anche e soprattutto attraverso la valorizzazione
dell’artigianato proprio perché han-
Mario Manfredi - Rovereto
12
l’Artigianato
Ermanno Savoi - Lisignago
no capito che l’attrattività va costruita anche attraverso le specificità
legate alle tradizioni del saper fare,
alle produzioni di nicchia tagliate su
misura delle esigenze del cliente che
tanto caratterizzano il made in Italy
all’estero. È quindi in modo del
tutto inedito fino ad ora
che voglio attirare l’attenzione sulla necessità che
anche il nostro artigianato diventi parte integrante, nei fatti, non solo a
parole, della politica di
marketing territoriale della provincia.
Anche l’Unione Europea,
per molti anni legata alle
grandi lobby industriali
ed agli interessi forti di
Francia e Germania, si è
finalmente accorta del
peso strategico delle piccole imprese per il futuro
dell’occupazione.
Nel giugno scorso è stato
varato un documento
storico da parte della
Commissione Europea,
lo “Small Business Act”,
documento che è sintetizzato sull’ultimo numero della nostra Rivista.
Mi limito in questa sede
ad enucleare i 10 principi
ispiratori:
• dar vita a un contesto
in cui imprenditori e im-
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
prese familiari possano prosperare e che sia gratificante per lo spirito imprenditoriale.
• Far sì che imprenditori onesti,
che abbiano sperimentato l’insolvenza, ottengano rapidamente
una seconda possibilità.
• Formulare regole conformi al principio “Pensare anzitutto in piccolo”.
• Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze
delle PMI.
• Adeguare l’intervento politico
pubblico alle esigenze delle PMI:
facilitare la partecipazione delle
PMI agli appalti pubblici e usare
meglio le possibilità degli aiuti di
Stato per le PMI.
• Agevolare l’accesso delle PMI al
credito e sviluppare un contesto
giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti
nelle transazioni commerciali.
• Aiutare le PMI a beneficiare delle
opportunità offerte dal mercato
unico.
• Promuovere l’aggiornamento delle
competenze nelle PMI e ogni forma di innovazione.
• Permettere alle PMI di trasformare
le sfide ambientali in opportunità.
• Incoraggiare e sostenere le PMI
perché beneficino della crescita
dei mercati.
Sono principi rivoluzionari, se pensiamo al funzionamento burocratico dell’Europa negli anni ’80 e ’90.
assemblea
indagini
Ma è un segno dei tempi. Sarebbe interessante che
anche gli organizzatori del Festival dell’Economia se ne
accorgessero.
La politica del Trentino, terra di piccole imprese per
eccellenza, deve declinare questi principi con spirito
innovatore e con provvedimenti legislativi ed amministrativi che la rendano un territorio innovativo per l’imprenditoria.
Care Colleghe, cari Colleghi, prima di passare la parola
ai rappresentanti dei due gruppi di lavoro, mi sembra
doveroso, in linea con quanto vi ho sinora detto, esprimervi tutto il mio ottimismo sul futuro che ci attende,
nonostante le difficoltà del momento, internazionali e
locali.
Il futuro resta comunque avvincente!
Tocca a noi, con il nostro impegno, il nostro stato d’animo positivo in ambito economico e sociale, il nostro senso di responsabilità, a contribuire a costruire
un futuro migliore per i nostri figli. I
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
13
assemblea
Economia ed
infrastrutture
I
Documento elaborato
dal gruppo composto da:
Renato Battisti
Giuseppe Bertolini
Ivana Bridi
Maria Rosaria D’Agostino
Roberto De Laurentis
Giorgio Pisetta
Claudio Ropelato
Franco Sandrinelli
14
l’Artigianato
l livello dello sviluppo economico del
Trentino si è mantenuto alto in questi
ultimi anni.
Analizzando i principali parametri
economici, ed in particolare il PIL, il
Trentino appartiene ad una élite europea, nella quale compaiono, con una
classe di reddito superiore al 25%
della media delle UE, alcune aree
tedesche (Baviera ed Assia), le grandi
capitali (Parigi, Londra, Amsterdam,
Stoccolma, Helsinki, Dublino), la
Danimarca.
I principali elementi di specificità dell’economia trentina sono i seguenti:
1. buon livello di integrazione delle
varie attività economiche, dall’industria all’artigianato, dal terziario al turismo ed all’agricoltura;
2. il peso forte degli investimenti pubblici, soprattutto in edilizia;
3. l’elevata partecipazione pubblica
alla produzione di servizi, la quota
di valore aggiunto dei servizi che
non transitano dal mercato è pari
al 19% (contro il 12% a livello
nazionale e l’8% del Centro Nord).
Questi tre fattori si sono mantenuti inalterati nel corso di questi ultimi anni,
contribuendo sì a rafforzare la crescita
trentina, ma anche a dare la sensazione
di una economia “protetta”.
Non di meno si presentano dubbi sulla
possibilità che essi mantengano, anche per il futuro, un ruolo propulsivo
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
senza interventi strutturali di sistema,
che sono più che mai indispensabili
per creare vantaggi competitivi reali al
nostro territorio.
È per questo che occorre rivalutare il
ruolo di una effettiva cultura di impresa, con i suoi valori legati alla competizione, all’efficienza, all’efficacia, ai
risultati, per garantire le condizioni di
un effettivo sviluppo durevole della
nostra terra.
In particolare va rafforzato il miglioramento del rapporto tra ambiente e territorio, con la promozione di un sistema trentino di sviluppo economico e
sociale, che da un lato rafforzi ulteriormente i rapporti tra i vari settori (favorendo il loro radicamento nel territorio) e dall’altro sappia coniugarlo con
il dinamismo di una società globalizzata in rapido mutamento (che richiede capacità di innovare e competere su
mercati più ampi).
L’INTERVENTO DIRETTO
NELL’ECONOMIA DA PARTE
DELLA P.A.T.
Le dotazioni finanziarie della P.A.T.,
garantite dallo Statuto di Autonomia
Speciale, sono stimate in 4,3 miliardi
di euro nel 2008 e rappresentano una
grande ricchezza della comunità trentina.
assemblea
Queste ingenti disponibilità finanziarie hanno indotto i governi provinciali
ad intervenire in modo forte in campo
economico.
Da molti anni l’Associazione Artigiani
critica e denuncia l’eccessiva presenza
diretta nell’economia da parte della Provincia Autonoma. In alcuni snodi del
tessuto economico-sociale questa presenza abnorme, anziché costituire un rafforzamento dell’economia trentina, diventa di fatto un’asfissia per il sistema
delle imprese causando una riduzione di
spazi imprenditoriali e una distorsione
del mercato del lavoro dipendente.
Probabilmente i bassi livelli dei tassi
di natalità delle imprese in Trentino
sono in parte proprio dovuti al ruolo
predominante giocato dall’ente pubblico che tende ad addormentare l’intraprendenza del privato.
In alcuni settori specifici riteniamo che
il privato possa essere coinvolto direttamente.
Nel settore energetico dichiariamo la
nostra soddisfazione per l’acquisizione
delle centrali Enel ed Edison. La nostra
Associazione peraltro ha subito proposto
che la società proprietaria delle centrali
sia aperta all’azionariato diffuso, accessibile alle associazioni di categoria, ai
piccoli imprenditori, ai risparmiatori.
Se impostata in modo idoneo sin dall’inizio, con statuto e patti parasociali
adeguati, tale forma societaria potreb-
be contemperare la necessaria attenzione ad investimenti con un ritorno
nel lungo periodo.
L’ipotesi che proponiamo – una società
aperta all’azionariato diffuso attorno
ad un nocciolo duro – potrebbe infatti
garantire maggiore attenzione agli
aspetti strategici della produzione e
distribuzione di energia. Va posto
anche come obiettivo il contenimento
dei costi della stessa ed una evoluzione
degli investimenti verso quelle energie
che stanno dimostrando la loro poten-
zialità, come quella solare e quella
derivante dallo sfruttamento delle biomasse.
Riteniamo inoltre che l’avvio di un
processo di liberalizzazione dei servizi
energetici sarebbe un’occasione di sviluppo per le imprese e consentirebbe un
abbassamento delle tariffe.
Nel settore dei trasporti la nostra
Associazione ha criticato duramente il
progetto di Interbrennero spa che prevedeva la partecipazione diretta, insieme con Trentino Sviluppo, in una
società di autotrasporti, costituita
assieme a tre sole imprese industriali.
Nel settore dei trasporti c’è invece bisogno di avviare progetti congiunti che
vedano coinvolta in modo trasparente
l’intera categoria degli autotrasportatori, senza ulteriori interventi pubblici
che creerebbero situazioni di concorrenza sleale (fortemente osteggiate dall’Unione Europea).
Nella gestione e manutenzione del
patrimonio pubblico strade, ospedali,
case di riposo, bacini montani, considerati gli alti costi del personale alle dipendenze della pubblica amministrazione
riteniamo vi siano amplissimi spazi di
risparmio e miglioramento coinvolgendo
seriamente l’imprenditoria privata.
Nel settore dell’assistenza il privatosociale registra una presenza rilevante.
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
15
assemblea
IL CONTENIMENTO
DELLA SPESA CORRENTE
Tuttavia, in materia di assistenza all’infanzia, gli asili nido vengono gestiti
quasi esclusivamente dai Comuni. Le
tariffe elevate (nonostante la significativa riduzione del gennaio scorso) e gli
orari di apertura rigidi non incentivano
l’utilizzo degli asili nido, penalizzando
la continuità lavorativa delle donne, sia
lavoratrici autonome che dipendenti.
L’Associazione ritiene che la privatizzazione degli asili nido possa accrescere
l’offerta di servizio a tariffe più vantaggiose per le famiglie, garantendo alta
qualità del servizio.
IL RUOLO DI TRENTINO SVILUPPO
È noto che Trentino Sviluppo spa,
società della P.A.T., ha svolto per conto
della Provincia due funzioni strategiche:
• l’acquisizione di immobili produttivi
per il loro riutilizzo da parte delle
imprese;
• la partecipazione al capitale sociale
delle aziende.
Il modo in cui queste funzioni sono
state esercitate ha sollevato, in più
occasioni, critiche, denunce, polemiche
non solo da parte della nostra Associazione, ma anche da parte di economisti, di organi di informazione, di forze
sindacali.
Trentino Sviluppo, nei fatti, è diventata la più grande immobiliare industriale pubblica del mondo, con acquisizioni indiscriminate di capannoni e
di immobili presso tutte le realtà industriali che ne hanno fatto richiesta,
spesso su pressione interessata di politici o di lobby forti.
La stessa presenza nel capitale aziendale risponde anch’essa a logiche politiche prive di un filo conduttore, tanto
16
l’Artigianato
da rammentare l’esperienza dell’IRI
negli anni ’70.
Di fronte al recente rinnovo del Consiglio di Amministrazione di Trentino
Sviluppo, con la nomina di imprenditori legati direttamente od indirettamente ad Associazioni di categoria, si
propongono le seguenti linee operative:
• l’acquisizione di nuovi immobili va
rigidamente collegata al loro concreto utilizzo, al fine di evitare che gli
immobili rimangano vuoti, come è
successo per decine di anni a numerosi edifici;
• l’ingresso nel capitale sociale di
imprese va limitato ai casi di aziende nuove, per un periodo definito al
fine di favorirne l’avvio;
• Trentino Sviluppo deve dialogare con
gli Enti e le Istituzioni che operano
nel campo dell’innovazione e della
promozione della cultura di impresa,
realizzando comuni progetti a favore
delle piccole imprese locali e per lo
sviluppo dell’imprenditoria diffusa
sul territorio.
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
Per quanto riguarda la ripartizione della
spesa provinciale, apprezziamo il fatto
che il Governo provinciale ha mantenuto alta la spesa per investimenti, con
una media nei 10 anni che si attesta
stabilmente sul 30% della spesa pubblica totale: è un livello tre volte superiore
alla media registrata in Italia ed è stato
sicuramente un volano importante per
l’economia complessiva del territorio.
Invece la spesa corrente trentina, raffrontata con quella nazionale, risulta
mediamente superiore di un 4-5%
durante tutto l’ultimo decennio. Si tratta, quella trentina, di una percentuale di
crescita molto consistente, che definiamo
preoccupante se consideriamo che già la
spesa corrente italiana ha registrato nei
medesimi anni una rapida crescita.
Riteniamo che questo sia un aspetto
molto delicato per la nostra Provincia,
in quanto tende a rafforzare le critiche
nei confronti della nostra Autonomia e
indebolisce il nostro sistema provinciale agli occhi del federalismo, che punta
innanzitutto sulla crescita dell’efficienza della spesa pubblica locale.
L’APPARATO PUBBLICO
E L’IMPATTO BUROCRATICO
Il Servizio Statistica provinciale ha rilevato che i dipendenti pubblici sono
ulteriormente cresciuti, raggiungendo
la considerevole quota di 43.000 addetti. In Trentino il rapporto dipendenti pubblici sugli occupati risulta di
gran lunga più elevato rispetto a quel-
assemblea
lo delle Regioni del Centro Nord d’Italia.
Ma c’è un ulteriore fattore che non va
sottovalutato: da parecchi anni la
P.A.T. ha avviato il blocco del turnover ed ha imposto agli Enti Locali il
patto di stabilità; però in questo decennio la Provincia ha anche costituito
numerose società controllate dal pubblico, che di privato hanno solo la
veste giuridica.
I lavoratori di queste società sono a
nostro avviso dipendenti pubblici a
tutti gli effetti, ed elevano ulteriormente il numero totale ed i parametri di
riferimento con gli altri territori.
È stato recentemente rinnovato il contratto dei dipendenti pubblici del Trentino e nel recente assestamento di
bilancio provinciale è stato previsto
l’adeguamento economico. Si è trattato di un contratto ricco, se paragonato
al contratto nazionale: ma non intendiamo criticare questo aspetto, perché i
parametri economici sono stati mantenuti nell’ottica del recupero dei tassi di
inflazione. Critichiamo invece il fatto
che l’adeguamento contrattuale rientri
quasi totalmente nel salario tabellare e
non incida sul salario variabile, unico
elemento in grado di premiare gli
incrementi di produttività.
Come si pensa di recuperare efficienza
nel lavoro dei dipendenti pubblici, se
la contrattazione è ancora condizionata da un ingiusto e immeritato appiattimento?
IL PESO DELL’ARTIGIANATO
TRENTINO
Sono note le cifre fornite dall’Istituto
Tagliacarne che indica la nostra categoria come il primo settore dell’economia trentina, sia per addetti, sia per
valore aggiunto prodotto.
La rendicontazione del Governo sugli
studi di settore relativi all’artigianato
ha evidenziato che le imprese artigiane
della Regione Trentino/Alto Adige
risultano essere le più congrue d’Italia
dal punto di vista fiscale.
Ciò premesso, e per dare una sostanza a
queste affermazioni, presentiamo i principali dati economici dell’artigianato
provinciale, elaborati dal nostro Trentino CAF Imprese e dall’Area Informatica
dell’Associazione, con l’ausilio di Sima
Software e dell’Area Associati.
Nel 2006 le nostre 14.000 imprese con
i loro 37.000 addetti hanno realizzato
ricavi per 3 miliardi e settecento milioni di euro, generando 1 miliardo e seicento milioni di euro di valore aggiunto per il Trentino.
È una quota ragguardevole, pari al
15% del valore aggiunto prodotto nel
nostro territorio.
A fronte di questi importanti risultati,
sono stati versati per il 2006 ben 138
milioni di euro tra IRPEF e IRES, 111
milioni di euro di IVA, 41 milioni di
euro di IRAP, 5 milioni di euro di addizionale regionale.
Versamenti di imposte quindi, per
quasi 300 milioni di euro all’anno,
che diventano 400 con l’IRPEF pagato
dai nostri dipendenti.
Ogni giorno di lavoro degli artigiani
significa per il Trentino 2 milioni di
entrate.
È un dato di cui siamo orgogliosi, considerando che il 90% delle imposte alimenta le risorse finanziarie della Provincia Autonoma.
UNA POLITICA PER
LE INFRASTRUTTURE
La presenza di moderne infrastrutture,
fisiche ed immateriali, rappresenta un
requisito indispensabile per lo sviluppo
economico di ogni territorio.
Jacques Delors, uno dei grandi presidenti della Commissione Europea,
affermava nel suo libro bianco che in
Europa non si tratta di scegliere fra reti
telematiche o stradali, ferroviarie od
aeree, ma di porre mano ed al più presto a tutto, tenendo ben presente che le
infrastrutture trovano la loro validità
nella loro interconnessione.
La collocazione geografica del Trentino, troppo lontana dai principali centri economici del Nord Italia e del Centro Europa, la sua conformazione
montana e la difficile rete di collegamento con le regioni limitrofe costituiscono un serio ostacolo al pieno sviluppo del territorio, che non può vivere
solo di occupazione pubblica locale.
Molte scelte positive sono state compiute, come l’avvio della banda larga
sull’intero territorio provinciale ed un
miglioramento forte della rete viaria
interna, ma molto resta da fare.
Non è un problema di risorse, che esistono, ma di scelte politiche, come ben
dimostra l’esperienza dei Paesi più
dinamici (Spagna, Francia e Germania
in testa) che hanno realizzato una
seria politica di infrastrutturazione.
Occorre superare la logica perversa che
considera le moderne infrastrutture
nemiche dell’ambiente e del vivere
civile. È esattamente vero il contrario.
Uno sviluppo sostenibile di un territorio ed una più elevata qualità della
vita si realizzano solo se vengono create infrastrutture al servizio dell’economia e della popolazione.
I veti ideologici, di stampo fondamentalista, basati su slogan e parole d’ordine irrazionali, che nella nostra terra
hanno trovato molto ascolto, soprattutto nei media, rischiano di portare
non allo sviluppo, ma all’arretratezza
ed alla miseria contro cui le forze del
progresso si sono sempre battute.
Ogni volta che si sono ipotizzate opere
importanti (come ad esempio la fondovalle di Fiemme, la circonvallazione di
Mori, i collegamenti con la Valsugana
e con la Valle dei Laghi) si sono levate
accuse e proteste da parte di pseudo
ambientalisti, con motivazioni infondate, che sono state regolarmente
smentite dai fatti, che hanno invece
dimostrato che queste opere sono risultate indispensabili a migliorare la qualità della vita e dei parametri ambientali e socio-sanitari.
In particolare la scelta dei tunnel, con
la riduzione dei percorsi ed il trattamento a norma dei fumi e delle polveri, ha creato un beneficio complessivo
di decine di migliaia di tonnellate di
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
17
assemblea
combustibile non consumato e di
quantità enormi di CO2 e di PM10 non
respirate dalla popolazione.
Non a caso c’è stato un forte e massiccio consenso popolare su queste opere,
consenso che costituisce la linfa di
ogni sistema democratico.
Sulla base di queste considerazioni si
propongono riflessioni mirate sulle
seguenti infrastrutture che si considerano prioritarie per il nostro territorio.
IL CORRIDOIO DEL BRENNERO
Il Passo del Brennero, oltre a rappresentare la principale via di comunicazione
tra l’Italia ed il resto dell’Europa, è il
più importante valico alpino per volume di traffico. Nel 2006 sono transitate attraverso il Brennero 45,9 milioni di
tonnellate di merci (il 40% di tutte le
merci che attraversano le Alpi), con una
crescita costante soprattutto del trasporto su gomma, che negli ultimi 7 anni è
aumentato del 35%.
Al fine di evitare la saturazione delle
vie di comunicazioni esistenti, il trasferimento dalla strada alla rotaia di
una parte consistente del traffico merci
è da tutti considerato indispensabile,
con la realizzazione di una delle più
grandi opere concepite, che è la galleria
di base del Brennero.
Il corridoio del Brennero è un progetto
strategico, che si inserisce nell’asse che
parte da Berlino e si snoda fino a
Palermo, incrociando più punti strategici di altre direttrici che percorrono
l’Europa dall’Ovest all’Est (in particolare il corridoio 5, il corridoio Adriatico e la Pedemontana Veneta).
La provincia di Trento deve esercitare il
proprio ruolo non solo per la valorizza-
18
l’Artigianato
zione del proprio territorio, ma anche
per essere protagonista di una nuova
Europa dei popoli e dell’economia, che
chiede collegamenti e reti più efficienti
per una reale integrazione.
In quest’ottica, la connessione delle reti
continentali con quelle locali rientra a
pieno titolo nei processi di miglioramento della competitività del territorio.
È per questo che a fianco della galleria
di base va potenziata fortemente l’infrastruttura ferroviaria, sia a Nord (in
particolare il tratto tra Innsbruck e
Wörgl) sia a Sud, superando in particolare i colli di bottiglia fino a Verona.
Va inoltre garantita una presenza qualificata sul territorio (in particolare la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Trento) per favorire non solo il
traffico merci ma anche il traffico passeggeri. La recente approvazione da parte
della Commissione Nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto definitivo del tunnel di base del Brennero e l’accordo stipulato tra la P.A.T. e
la società Rete Ferroviaria Italiana offrono un quadro positivo, nel quale è necessario operare con determinazione.
IL COMPLETAMENTO
DELL’AUTOSTRADA DELLA
VALDASTICO
Si ritiene che questa opera, di cui si
discute da 40 anni, costituisca una
priorità fondamentale per il Trentino.
Nessuna infrastruttura ha avuto più
attacchi, veti politici (ricordiamo la PIRU-BI) e veti ideologici di questa struttura viaria.
Sono stati inventati dati falsi, strumentalizzazioni non basate sulla
realtà, slogan e propaganda di basso
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
livello per impedire la realizzazione di
questa strategica arteria.
La realtà è che questa infrastruttura, a
40 anni di distanza, ha più che mai
motivazioni valide per essere realizzata, sia sotto il profilo dei collegamenti
con il Nord-Est, sia sotto il profilo
ambientale, sia sotto il profilo economico.
Il completamento della Valdastico, oggi più di ieri, non crea nuovo traffico,
come sostengono i detrattori di questa
opera (ignorando che il traffico è prodotto dalla mobilità di merci e persone),
ma risolve principalmente un problema
di traffico che c’è già, lo ridistribuisce e
lo riduce nelle percorrenze.
Ma la novità vera è che il Veneto,
accusato di essere il sostenitore più
interessato a questa opera per propri
interessi territoriali, non punta più sul
completamento della Valdastico, bensì
sulla trasformazione della statale
della Valsugana in superstrada.
Il rischio vero è quello di peggiorare
complessivamente la qualità della vita
in Valsugana, con un notevole inquinamento da gas e rumore a cielo aperto, e con il peggioramento della pericolosità di questa strada statale, che in
una classifica dell’ACI è stata inserita
al 9° posto in Italia, per gli incidenti e
le perdite di vite umane.
Anche sotto il profilo dei costi la trasformazione della Valsugana avrebbe
un impatto di spesa enorme, con il
raddoppio dei viadotti in tutti i tratti
dove essa è l’unica arteria di collegamento (tra Cismon e Primolano, tra
Grigno e Ospedaletto, lungo il lago di
Caldonazzo, per citare gli esempi più
evidenti), e con la creazione di alcune
centinaia di svincoli e nuovi accessi
per tutte le strade e abitazioni che si
assemblea
immettono direttamente sulla statale.
Il completamento della Valdastico, da
realizzarsi in galleria, con l’abbattimento dei fumi e delle polveri, garantirebbe invece un collegamento ottimale ed ambientalmente corretto con il
Nord-Est, favorendo importanti sinergie economiche, ulteriormente migliorabili nel caso dell’uscita del tunnel a
Rovereto, congiungendosi direttamente
con l’A22.
IL TERMOVALORIZZATORE
Oggi in Trentino sono operative otto
discariche per i rifiuti urbani.
La vita tecnica residua complessiva di
queste, tenendo conto degli ampliamenti possibili e dell’aumento della
raccolta differenziata dei rifiuti urbani, è di circa 5 anni. Ovvero nel 2013
non sapremo più dove buttare rifiuti.
Le scelte non sono quindi più procrastinabili: esse dovranno tenere conto
delle reali necessità del territorio e
dovranno garantire un’alternativa alle
discariche in tempi certi.
L’Unione Europea ha da tempo dettato
delle linee di fondo per i Paesi membri
ed a nostro avviso sono più che mai
valide anche per il Trentino. Ci riferiamo al SISTEMA INTEGRATO DELLA
GESTIONE DEI RIFIUTI che indica
una operatività tra:
• l’organizzazione di raccolta differenziata con il traguardo massimo del
50%, in quanto il superamento di
tale percentuale farebbe aumentare i
costi in progressione geometrica, rendendone nulli i vantaggi;
• la costruzione di termovalorizzatori
tecnologicamente avanzati, con annessa rete di coproduzione e distribuzione di energia elettrica e calore.
A queste linee si sono ispirati gli Stati
membri più evoluti dell’Unione. Le
città di Vienna, Barcellona, Friburgo,
Brescia, Bolzano, Novara costituiscono esempi di buona amministrazione e
di scelte innovative nella gestione dei
rifiuti, che hanno respinto al mittente
le mistificazioni ideologiche del potenziamento della raccolta differenziata
oltre il limite di equilibrio.
Le scelte indicate dal terzo aggiornamento al piano provinciale di smaltimento dei rifiuti, elaborato nel 2006,
con un mini termovalorizzatore da
100 mila tonnellate/anno al posto del
termovalorizzatore da 240 mila tonnellate/anno, rappresentano invece
una scelta di taglio diverso, giustificata dal fatto che entro il 2010 la raccolta differenziata in Trentino raggiungerà il 65%, contro il 50% indicato
dalla U.E.
È una scelta che non condividiamo per
le seguenti ragioni:
• aumenterà a dismisura il costo dello
smaltimento per i cittadini e per le
imprese, superiore del 50% a quello
pagato in altre città (ad esempio Brescia). È una scelta che penalizza la
popolazione, già alle prese con il
caro vita, con l’aumento delle tariffe
e con pesanti costi di parcheggio.
Economisti che hanno approfondito
l’argomento sostengono che presto
un chilo di rifiuti costerà più di un
chilo di pane!;
• i quantitativi differenziati della frazione organica passeranno dal 44%
all’80%. Sarà quindi necessario prevedere impianti per il trattamento dell’umido per ulteriori 29 mila tonnellate,
cui devono aggiungersi i quantitativi
dell’impianto di Campiello di Levico,
ormai prossimo a chiusura per le note
vicende legate a puzze insopportabili.
Questa tipologia di impianti presenta
impatti ‘ambientali’ e sociali piuttosto
marcati, necessita di particolari collocazioni e di una ampia condivisione
da parte della comunità, non sempre
facile e scontata da ottenere, come
dimostra la rivolta dei cittadini di
Novaledo ed il rifiuto di altri territori
di aprire impianti per il trattamento
dell’umido. Sarà inoltre necessario
ottimizzare le modalità per il riutilizzo di questa frazione recuperata onde
evitare successivi smaltimenti in
discarica.
È per questo che richiediamo fermezza
politica nel fare scelte di avanguardia
nel campo dei rifiuti, senza subire i
ricatti della irrazionalità. Un termovalorizzatore sottodimensionato rispetto
alle reali esigenze rischia di comportarsi da collo di bottiglia rispetto alla
gestione dei rifiuti a monte, senza consentire una ragionevole flessibilità.
Inoltre, il mondo imprenditoriale, che
verrà tagliato fuori dall’accesso al termovalorizzatore per la quota parte di
rifiuti speciali assimilabili agli urbani,
si troverà a pagare lo smaltimento dei
rifiuti due volte: la quota fissa della
tariffa, dovuta per legge, per un servizio che nei fatti non verrà più effettuato (ma ai cui introiti i comuni/comprensori non potranno rinunciare) ed i
costi di smaltimento dei rifiuti speciali, non più assimilati.
In conclusione, riteniamo che la scelta
da valutare non sia tanto sul termovalorizzatore, oggi più che mai necessario, ma sul suo dimensionamento, che
deve tenere conto delle reali necessità
del territorio.
Questi sono i nodi che abbiamo ritenuto di affrontare nel campo dell’economia e delle infrastrutture.
Le questioni poste necessitano sicuramente di approfondimenti, politici e
tecnici, ma anche risposte chiare che vi
preghiamo di darci. I
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
19
assemblea
Formazione, innovazione,
ricerca
I
temi della formazione, dell’apprendimento, della ricerca e dell’innovazione
sono temi particolarmente sentiti nel
mondo dell’artigianato, in quanto
sono intimamente collegati al nostro
lavoro, al nostro futuro, a quello che
sappiamo fare ed a come vorremmo
saperlo fare sempre meglio e di come
vorremmo essere in grado di trasmetterlo alle generazioni future, ai nostri
figli o ai nostri collaboratori, comunque ai nostri eredi nella conservazione
di un patrimonio di conoscenze e tecniche uniche.
FORMAZIONE E TRASMISSIONE
DI COMPETENZE
Documento elaborato
dal gruppo composto da:
Stefano Armellini
Carmela Ascione
Roberto Bernardinatti
Ivan Bonvecchio
Marilena Caliari
Elena Casagrande
Luca Dal Lago
Arturo Dauriz
Enrica Vinante
20
l’Artigianato
Il Maestro Artigiano
Secondo l’impianto normativo provinciale vigente ed alla luce delle prime
esperienze dopo l’avvio dei corsi banditi nel 2005, sul Maestro Artigiano
sono emerse le seguenti considerazioni:
1. Vi è la necessità di chiarire in termini di valori il senso di questa
figura professionale; nella stessa
L.P. 11/2002 non ci sono indicazioni sul riconoscimento del Maestro Artigiano.
Pertanto il primo ragionamento da
fare si incentra sulla necessità di
tracciare una sorta di “profilo del
Maestro”, delle sue competenze
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
che devono essere certificate,
partendo dalla considerazione che
il Maestro Artigiano può e deve
divenire strumento di sviluppo dell’artigianato trentino. Per adempiere a queste funzioni il Maestro
Artigiano deve rappresentare
l’eccellenza dell’artigianato: deve essere artigiano d’esperienza
(ma non necessariamente non più
giovane, anzi), avere padronanza
del suo mestiere e delle pratiche
imprenditoriali. Chi forma e seleziona gli artigiani per dotarli del
titolo di Maestro Artigiano deve
avere a disposizione gli artigiani
migliori e, tra di essi, deve poter
scegliere i più meritevoli.
2. Per poter raggiungere però questi
risultati è necessario promuovere
la figura del Maestro Artigiano
riconoscendogli alcuni vantaggi
competitivi che abbiano nel contempo la funzione di far crescere
l’artigianato. Proponiamo quindi:
• formazione continua: corsi
specifici, visite ad istituti o aziende di eccellenza, stage tecnici,
ecc… per costituire l’avvio di un
curriculum formativo dei maestri
da poter utilizzare per l’attribuzione di incarichi formativi (nei
quarti anni delle scuole professionali o per l’alta formazione il ricorso alla docenza
assemblea
del Maestro Artigiano dovrebbe essere obbligatoria); per
contro, prevedere la perdita del
titolo qualora non venga rispettato (anche parzialmente) questo
requisito;
• condizioni particolari di accesso ai contributi: sia per il
singolo che per le forme raggruppate di Maestri Artigiani, elevando e rendendo più incisivi gli
interventi oggi previsti dalla LP
6/99;
• condizioni particolari nell’accesso e nella contribuzione
per l’apprendistato (come succede, ad esempio, in Alto Adige);
• formazione apprendisti: nel
senso di percorso scolastico
obbligatorio di apprendimento presso il Maestro Artigiano (e
la bottega scuola); al fine di qualificare i mestieri artigiani (il
sistema artigianato, in tutti i settori, “reclama” la qualificazione
delle attività) questo passaggio
dovrebbe poi diventare un percorso obbligato (soprattutto nei
mestieri “liberi”, cioè non normati) per diventare imprenditori
artigiani, uno strumento di abilitazione professionale (è ciò che
succede oggi per l’accesso all’attività artigiana in Alto Adige,
nonostante le perplessità sotto il
profilo della competenza normativa, e nei paesi tedeschi);
• riconoscimento per l’accesso al
mercato dei lavori pubblici:
un’occasione importante sarà il
regolamento attuativo della nuova
Legge Provinciale n. 10/2008 in
tema di appalti;
• marketing: una volta identificata la figura del Maestro Artigiano
nel suo profilo, vi è la necessità di
“comunicare”, di farla conoscere,
di promuoverla.
Alla stregua di un “prodotto pregiato”,
si potrebbe pensare ad un maggiore e
migliore sfruttamento del “marchio di
qualità di Maestro Artigiano”, garantito dalla certificazione delle competenze, e, magari, all’istituzione, come
già sperimentato ad esempio nella
Regione Piemonte, di un vero e proprio
Albo di qualificazione dei Maestri
Artigiani (oggi la L.P. 11/2002 prevede un “semplice elenco”) quali Imprese di Eccellenza Artigiana.
La bottega scuola
Rispetto a quanto oggi codificato nella
normativa, la bottega scuola è tutta da
definire ed i suoi contenuti sono totalmente da ideare. In termini di innovazione questo rappresenta un vantaggio
che, però, scema di fronte ad analoghe
esperienze diffuse in alcune aree del
centro Europa (Austria, Germania,
Francia in particolare).
Un primo aspetto basilare va nel senso
della distinzione della bottega scuola dalla scuola professionale: la
bottega scuola deve distinguersi dalla
scuola professionale ed offrire un proprio vantaggio competitivo per svilup-
pare la crescita della professionalità
del settore. Gli elementi su cui si basa
questa differenziazione sono:
• la bottega scuola è un’iniziativa
privata, che si autodetermina in
base a criteri di professionalità,
innovazione e mercato; in questo
senso, la bottega scuola non è una
succursale della scuola pubblica, ma
diventa “partner” della P.A.T. nel
momento in cui, identificati i suoi
caratteri identitari, le sue strategie, i
suoi valori, stabilisce con la P.A.T. le
attività che costituiscono credito
formativo;
• la bottega scuola è un laboratorio
che, oltre alla formazione, nella sua
accezione più ampia, diventa un
luogo fisico e mentale di apprendimento, un apprendimento sociale
che avviene per cooperazione e ricerca comune, come luogo di discussione, di progettazione e di sperimentazione guidata dai Maestri Artigiani.
La bottega scuola deve diventare
luogo di sperimentazione di progetti,
luogo di cultura e studio, luogo di
ricerca, luogo ove si erogano servizi,
un vero e proprio “polo di eccellenza” percepito come tale da tutti
(allievi, artigiani, utenza).
Sono indispensabili quindi norme
chiare che definiscano con precisione
questo istituto.
FORMAZIONE E PERCORSI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Formazione - Istruzione - Impresa
Se crediamo nell’assunto che la cultura del lavoro è un valore imprescindibile e che il gusto dell’imprenditoria
deve diventare un punto fermo nella
formazione dei nostri giovani, allora
non possiamo esimerci dal considerare
come tali valori siano oggi del tutto
residuali nella nostra scuola.
Molti studiosi, di varia provenienza
culturale e politica, sostengono che tutti i giovani dovrebbero fare un lavoro
manuale prima di farne uno intellettuale. Tale affermazione è oggi valida
più che mai. Oggi l’attività imprenditoriale tende a superare la dicotomia
storica che separava il lavoro intellettuale da quello manuale. Anche l’artigiano oggi non può fare a meno di una
forte cultura generale di base per gestire al meglio l’attuale complessa orga-
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
21
assemblea
nizzazione del mercato del lavoro, le
nuove tecnologie, il marketing e in
questo contesto deve poter competere
in un sistema globalizzato e difendere
l’unicità del proprio prodotto o servizio.
Il vero valore aggiunto dell’impresa è
però dato dalla capacità soggettiva
dell’individuo: la determinazione, la
fantasia, l’intelligenza, l’abnegazione. Valori questi che difficilmente
possono essere trasmessi nel sistema
scolastico dove invece scontiamo
ancora una deriva ugualitaristica che
certamente non stimola le capacità
dell’individuo.
Per questo crediamo fortemente in
un progetto che ponga i valori dell’impresa come momento di riflessione ed analisi all’interno del
sistema scolastico provinciale.
La proposta prevede un’azione cogestita fra Associazione e P.A.T. che per il
tramite degli Istituti scolastici di ogni
ordine e grado interviene sull’intero
territorio con, tra gli altri, i seguenti
obiettivi specifici:
• diffondere direttamente in aula la
cultura ed i valori dell’impresa e del
lavoro con interventi programmati e
condivisi;
• svolgere una poderosa azione di
sostegno nell’orientamento professionale dei giovani;
• migliorare la conoscenza delle
opportunità occupazionali offerte
dal sistema della piccola e media
impresa e del lavoro autonomo;
• produrre “con” e “per” i giovani
materiali informativi audiovisivi e
un sito internet interattivo;
• creare una banca dati delle imprese
disponibili ad ospitare studenti in
stage con relative certificazioni di
idoneità delle stesse.
Alternanza scuola - lavoro
In base ad un’analisi OCSE l’alternanza scuola/lavoro viene praticata in
Svizzera con una percentuale di giovani coinvolta pari al 56,8%, in Danimarca al 52,5%, in Germania al
48,7%, in Francia al 20,2%, in Spagna al 4,7%, in Italia (il dato si rife-
risce al 2000) risultava essere inferiore all’1%.
Nella nostra provincia in questi ultimi
anni si è cercato di recuperare il distacco con l’introduzione di modelli di
alternanza nel 4° anno facoltativo
della scuola professionale e con l’attivazione del processo, peraltro ancora
sperimentale, dell’alta formazione. Il
percorso deve essere completato con
l’introduzione di un modello strutturale di alternanza scuola lavoro.
Crediamo in una scuola che voglia
divenire una sorta di polo di eccellenza
che interagisca con la società civile e
che tenda ad un partenariato scuola impresa coinvolgendo, se il caso, lo stesso sindacato. L’accelerare i rapporti fra
scuola e lavoro presuppone, anche in
tale contesto, il superamento delle vecchie distinzioni tra addestramento e
istruzione. Per tale ragione è opportuno
coinvolgere sia i giovani all’interno del
sistema dell’istruzione che quello della
formazione professionale. Anche questa
esperienza quindi dovrà favorire la possibilità di motivare ed orientare gli studenti, diffondere la cultura del lavoro e
far acquisire elementari conoscenze
comunque spendibili nel mondo del
lavoro e delle professioni.
Formazione - Tirocini estivi
Uno dei temi in più occasioni sollecitati dagli Associati si riferisce alla possibilità di garantire opportunità di formazione e lavoro ai giovani studenti
durante la pausa estiva.
Sino ad alcuni anni or sono lo strumento legislativo usufruito era dato
22
l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
assemblea
dalla norma sui contratti di formazione e lavoro che consentiva l’attivazione di rapporti di lavoro senza costi
aggiuntivi per la durata del periodo
estivo.
Con la soppressione della norma citata tale opportunità è venuta meno, e
ciò è tanto più grave, soprattutto se si
considera che la successiva riforma
dell’apprendistato non consente (a
tutt’oggi) nel nostro settore la stipulazione di rapporti stagionali.
Il legislatore nazionale aveva però
accortamente previsto un’ulteriore possibilità per tale tipologia di rapporti. Il
decreto legislativo 10 settembre 2003
n. 276 (Legge Biagi) aveva nell’art. 60
normato i “tirocini estivi di orientamento”.
Venivano definiti tali i tirocini di
orientamento promossi durante le
vacanze estive a favore di un adolescente o di un giovane regolarmente
iscritto ad un ciclo di studi presso l’università o ad altro istituto scolastico
di ogni ordine e grado con fini orientativi e di addestramento pratico.
Il tirocinio estivo poteva, secondo la
legge, avere una durata non superiore
a tre mesi e le eventuali competenze al
giovane non potevano superare l’importo mensile di 600 euro.
L’articolo in oggetto venne successivamente abrogato con sentenza n.
50/2005 della Corte Costituzionale in
quanto trattavasi di legislazione di
stretta competenza regionale.
Si propone quindi di sollecitare l’emanazione di un provvedimento
legislativo provinciale per consentire l’opportunità ai giovani studenti di occuparsi per brevi periodi
durante la pausa estiva.
Formazione - Università - Ricerca
Il Trentino ha uno strumento formidabile per sostenere i progetti di Ricerca&Sviluppo delle imprese: la Legge
Provinciale 6/99 infatti ha una voce
specifica attraverso cui eroga contributi alle imprese, fino all’80% del valore
del progetto, che può arrivare anche ai
5 milioni di euro. PROBLEMA: fino
all’anno scorso il numero di progetti
presentati da imprese di piccola
dimensione, in particolare artigiane,
rasentava lo ZERO (che significa che
un anno sono stati presentati due progetti, un anno 1, in genere zero). PERCHÉ? Forse che le imprese artigiane
non fanno innovazione, non realizzano nuovi prodotti, non introducono
miglioramenti nel loro processo produttivo (indipendentemente dalla categoria di appartenenza)?
NO. Sono infatti numerosi i progetti di
ricerca delle imprese artigiane, in gran
parte seguite da CEii Trentino, ma non
viene loro riconosciuto neanche un
euro di contributo pubblico, a differenza delle imprese industriali che attingono a piene mani, con milioni di euro
per progetto, alle provvidenze della
Legge 6. Assistiamo anche al fenomeno, non nuovo per il Trentino, di imprese esterne che creano una struttura
in Trentino esclusivamente per poter
attingere ai contributi provinciali (con
rischi gravi di abusi, che ci auguriamo
la P.A.T. voglia controllare con rigore).
Ma perché le aziende artigiane non
vengono riconosciute degne di accedere
alle Legge 6? Perché le voci ammissibili di spesa riguardano
a) costi di consulenza;
b) ammortamento tecnico di materiali e attrezzature;
c) personale impiegato in attività di
ricerca e/o in attività di sviluppo;
d) acquisti di brevetti;
e) spese generali.
In una impresa artigiana chi ha le
competenze per sviluppare il “nuovo”,
il titolare e/o i soci: anche in imprese
abbastanza strutturate con un ufficio
tecnico formalizzato generalmente è il
titolare che è il depositario delle conoscenze, figurarsi in quelle più piccole.
Ma le spese dei titolari e dei soci sono
ESCLUSE, sono NON AMMISSIBILI.
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
23
assemblea
In altre Regioni, in particolare nel
Friuli Venezia Giulia, le leggi che regolamentano il rapporto tra imprese e
ricerca prevedono un capitolo ad hoc
per le imprese artigiane con norme,
facilmente estensibili al Trentino, che
facilitano i progetti di ricerca delle
micro imprese.
La collaborazione fra mondo della
ricerca ed imprese del territorio, per
quanto migliorata nel corso degli anni,
non è mai decollata. Il cosiddetto
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
non ha ancora fatti grandi passi nel
nostro territorio. Non è il caso di cercare colpevoli ma si tratta di trovare dei
punti di raccordo fra aziende e ricerca.
1. In primo luogo la mappatura delle
competenze e delle conoscenze del
Trentino: cosa “produce” il mondo
della ricerca e dell’Università? È
possibile avere una panoramica dei
centri di competenza, delle attività
che svolgono, delle ricerche su cui
sono impegnati, sui possibili risultati che potrebbero essere disponibili alle aziende? Considerando che
gran parte della ricerca è finanziata direttamente dalla provincia,
non è forse un diritto delle imprese
sapere a quali conoscenze potrebbero accedere per migliorare i propri
prodotti, i propri processi, le proprie
organizzazioni?
2. In secondo luogo, non dovrebbe
essere un diritto del mondo produttivo fornire elementi per influenzare almeno una parte della ricerca
locale? Lasciando ovviamente e
come giusto tutta l’autonomia che
gli è propria, il mondo della ricerca
non dovrebbe accogliere le istanze
delle esigenze locali e dedicare una
percentuale del proprio impegno
sulla ricerca di base e su campi di
ricerca di ampio respiro ad ambiti
più specificatamente legati ad
applicazioni pratiche nel mondo
produttivo?
Il raccordo tra mondo universitario
nello specifico ed imprese artigiane
potrebbe sicuramente essere migliorato.
L’Università è in grado di soddisfare le
esigenze del mondo produttivo in termini di offerta formativa e quindi di
laureati da inserire in azienda? Quanti laureati lavorano in imprese artigiane? E se il numero è esiguo, ma comunque in costante crescita è colpa
delle imprese artigiane che non li assumono o in realtà non si trovano le figure necessarie per le aziende del nostro
mondo?
In secondo luogo all’interno dei corsi
universitari non esistono seminari o
momenti formativi (salvo sporadiche
occasioni) dove sia presentato il mondo dell’artigianato come una opportunità di sbocco e crescita professionale
per i giovani.
Sono molto rare le tesi di laurea su
tematiche che riguardano l’artigianato
e la piccola impresa.
Sotto questo profilo è stata estremamente positiva l’attività della Fondazione Trentino Università, che ha
innovato fortemente rispetto al passato e che può svolgere un ruolo strategico per rafforzare il legame tra Università ed imprese artigiane.
Ritenete che le proposte avanzate nel
presente documento, sicuramente da
approfondire, possano essere accolte
all’interno di norme legislative o nei
regolamenti attuativi di leggi in vigore? I
Nelle foto:
Alcuni momenti
della Convention 2008
[foto servizio AgF Bernardinatti]
24
l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
eventi
di Giancarlo Berardi
Ancora un successo per
“Pedalando in Rotaliana”
La manifestazione replica l’ottimo risultato dello scorso anno registrando la partecipazione di circa
200 cicloamatori affiancati dal campione trentino “Lollo” Bernardi che ha regalato autografi e foto
ricordo. Soddisfazione per i fondi raccolti a favore del Progetto Oncologia in Trentino.
S
26
l’Artigianato
i rinnova il successo della manifestazione cicloturistica “Pedalando
in Rotaliana per Progetto Oncologia in Trentino”, la gara non competitiva voluta dal Comprensorio
C5 dall’Associazione per raccogliere
fondi a favore dell’ormai noto progetto, nato su iniziativa della stessa
organizzazione degli artigiani trentini in collaborazione con la Lega
Italiana Lotta ai Tumori.
Come per lo scorso anno, l’evento è
stato inserito nella cornice di “Fine
Estate a Mezombart”, la tre giorni di
festa che ogni anno, nel centro storico di Mezzolombardo, rievoca
antichi mestieri artigiani e offre
occasioni gastronomiche sempre
molto apprezzate.
Grazie anche alla propizia giornata
di sole, i 200 iscritti di tutte le età,
guidati dal delegato di zona Andrea Giovannini, hanno potuto
cimentarsi sulle biciclette attraverso le campagne della Piana Rotaliana, lungo i due percorsi di 6 e 22
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
chilometri studiati rispettivamente
per bambini ed adulti. A dare maggior spessore al raduno ciclistico, la
presenza dell’ospite d’onore Lorenzo Bernardi, pallavolista trentino
eventi
so soddisfazione per la riuscita della
manifestazione e sottolineato ancora una volta l’impegno dell’Associazione Artigiani nel sociale.
Fra i ciclisti presente anche Mario
Cristofolini, Presidente provinciale
della LILT, destinataria degli oltre
4.000 euro raccolti per la ricerca ed
il sostegno del Progetto Oncologia
in Trentino.
La manifestazione si è quindi conclusa con l’estrazione di una mountain bike offerta dall’altro delegato
di Mezzolombardo Robert Pallaver. A vincere la fiammante due
ruote una ciclista di appena tre
anni, che ha avuto così il piacere di
ritirare il premio consegnatole dal
campione Lollo Bernardi. I
di fama internazionale, che ha voluto testimoniare con la sua partecipazione l’importanza sociale dell’evento. Bambini e adulti hanno
così potuto pedalare a fianco “dell’atleta del secolo” e immortalare la
giornata con autografi e foto ricordo che il campione ha concesso
senza risparmio.
Al termine della pedalata il “fiume
giallo” dei partecipanti si è radunato al centro della borgata, attorno al
palco delle autorità che non hanno
mancato di sottolineare unanimemente l’occasione del divertimento
unito alla solidarietà verso chi soffre. In particolare gli interventi del
Presidente Provinciale degli artigiani Dario Denicolò e dell’Assessore
Provinciale Franco Panizza hanno
rilevato come un semplice evento
sportivo possa contribuire ad attenuare le sofferenze legate alle patologie tumorali purtroppo presenti
anche sul nostro territorio.
Il sindaco di Mezzolombardo Rodolfo Borga, gli assessori comunali
Annamaria Helfer e Umberto Zeni si sono quindi associati a tale
pensiero, condividendo la necessità
di unirsi nella lotta alle neoplasie.
La Presidente del Comprensorio C5
Ivana Bridi, oltre naturalmente a
ringraziare i partecipanti, ha espres-
Nelle foto:
Alcuni momenti di
“Pedalando in Rotaliana” per
Progetto Oncologia in Trentino
Un grazie a…
• Gruppo di lavoro, che si è dedicato all’organizzazione
della manifestazione, composto da: Giancarlo Berardi,
Ivana Bridi, Daniela Spaggiari, Franco Nardon, Giorgio Pisetta, Luca Villotti, Paolo De Paoli, Andrea
Giovannini, Italo Nardelli, Lorena Bebber
• Associazione Eidos
• Pro Loco di Mezzolombardo
• Comprensorio della Valle dell’Adige
• Croce Bianca Rotaliana
• Errepi Ciclo di Robert Pallaver
• Elaberg Moto Shop
• Cassa Rurale Mezzolombardo e S. Michele all’Adige
• Cassa Rurale di Mezzocorona
• Cassa Rurale di Roveré della Luna
• Ebat
• Sapi Srl
• Anap
• Cooperativa Artigiana di Garanzia
• Provincia Autonoma di Trento
• Consorzio Autoriparatori Artigiani Trentini
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
27
cooperativa artigiana di garanzia
Ancora tensione sui mercati
Tassi sempre in salita
Tassi massimi praticabili su operazioni garantite
dalla Cooperativa Artigiana di Garanzia al 22 settembre 2008
Operazioni garantite
Prestito/mutuo
durata max
84 mesi
Fido per accredito
effetti sbf
durata 18 mesi
Rinnovabile
Anticipo su fatture
durata 18 mesi
Rinnovabile
5,70
5,70
1 settembre 2008
7,034
6,034
6,284
1 settembre 2008
6,034
6,284
5,734
5,784
1 settembre 2008
6,25
6,25
5,50
5,75
1 settembre 2008
Cassa Risparmio Bolzano
5,95
6,75
5,90
5,90
1 settembre 2008
Intesa - San Paolo
6,30
7,25
5,25
5,75
1 settembre 2008
UBI - Banco di Brescia
6,75
6,75
6,75
6,75
1 settembre 2008
Banca Popolare Alto Adige
6,375
6,875
5,925
5,925
1 settembre 2008
Banca Popolare Sondrio
6,134
6,534
6,034
6,034
1 settembre 2008
Banca Valsabbina
6,20
6,90
6,00
6,00
1 settembre 2008
C.R. Nova Levante
5,75
5,75
5,75
5,75
1 settembre 2008
Artigiancassa
6,065
-
-
-
1 settembre 2008
Eurobanca del Trentino
6,534
7,034
6,134
6,134
1 settembre 2008
Banca Popolare del Trentino
6,284
7,534
6,034
6,284
1 settembre 2008
Bipop Carire
5,446
6,246
5,296
5,296
1 settembre 2008
Casse Rurali
6,00
Apertura di credito
in c/c
max 75.000 €
durata 18 mesi
Rinnovabile
6,65
Aggiornamento
senza C.M.S.
Unicredit Banca
5,95
Banca di Trento e Bolzano
Banca Sella-Calderari
L’
senza C.M.S.
L’importo massimo dell’affidamento garantibile varia in base alla percentuale della garanzia concessa (dal 20% all’80%).
I tassi indicati sono riferiti alla garanzia connessa nella misura dell’80%.
L’Assemblea dei Soci, tenutasi lo scorso 18 aprile 2008, ha modificato l’importo del massimale di garanzia per singola
azienda, aumentandolo da euro 124.000 a euro 250.000.
L’importo massimo degli affidamenti garantibili per singola azienda varia in base alla percentuale della garanzia concessa.
Importo massimo affidamenti garantibili:
Tipo affidamento
Fido di c/c
C/c smob. cred.
Mutuo
Garanzia 20%
75.000
1.250.000
1.250.000
Garanzia 40%
75.000
625.000
625.000
Garanzia 50%
75.000
500.000
500.000
Garanzia 80%
75.000
312.500
312.500
I tassi di interesse applicati dagli Istituti di Credito e le commissioni richieste dalla Cooperativa variano in base alla percentuale della garanzia concessa.
Ulteriori informazioni sui tassi applicati e sui costi delle operazioni sono reperibili sul sito internet della Cooperativa, all’indirizzo: www.confidiartigiani.tn.it
28
l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
gruppo giovani
Tavolo d’ambito
la presidenza agli artigiani
Ivan Bonvecchio, presidente dei Giovani Artigiani, è stato indicato come nuovo presidente del tavolo
d’ambito. Tale realtà, trasversale alle categorie economiche, è nata con l’obiettivo di diffondere lo
spirito imprenditoriale tra le nuove generazioni.
D
al maggio 2008 le redini del tavolo
d’ambito economico sono passate
dalle mani dei Giovani Industriali a
quelle dei Giovani Imprenditori Artigiani, che come nuovo ente capofila
hanno indicato Ivan Bonvecchio
[nella foto a pag. seguente] alla presidenza.
Com’è nata l’idea del tavolo
d’ambito?
Il tavolo d’ambito economico è stato
creato dal precedente assessore alla
scuola e alle politiche giovanili,
Tiziano Salvaterra. Tale tavolo
rappresenta sei categorie economiche giovanili, gruppo Giovani Artigiani, gruppo Giovani Industriali,
gruppo Giovani Albergatori, gruppo
Giovani Coldiretti, gruppo Giovani
Cooperatori e gruppo Giovani del
Terziario. L’obiettivo è quello di
diffondere lo spirito imprenditoriale tra le nuove generazioni.
Dopo un iniziale rodaggio e reciproca conoscenza il tavolo sta portando a termine numerose iniziative tra le quali un portale comune
(www.pianoambitoeconomico.it)
30
l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
dove i giovani possono reperire
informazioni su corsi, iniziative, ecc.
sulle singole associazioni o sui
progetti comuni, iniziative nelle valli
dove portare le nostre testimonianze
e dialogare con i giovani, dei momenti formativi come lo sono stati
quelli con un formatore americano
Robert Jhonson (controllare il nome)
o momenti più ludici come le due
edizioni della festa dei giovani imprenditori fatta prima alla conca
d’oro di Torbole e quest’anno al
casinò di Arco, con un numeroso
afflusso di giovani.
Quali gli obiettivi?
All’apparenza, visto che siamo sei categorie diverse, potrebbe essere difficile individuare obiettivi comuni,
ma io trovo moltissime somiglianze
e aree di lavoro sinergiche. Basti anche solo pensare al carattere familiare delle nostre imprese artigiane,
degli alberghi così come delle piccole
realtà industriali o agricole; grazie a
questa istituzione possiamo mettere
in comune la nostra formazione ed il
gruppo giovani
presiedere il tavolo in questo
momento storico. In un mondo
globalizzato dove le reti, le relazioni
contano molto, riuscire a collaborare tra noi mi sembra non solo
positivo ma fondamentale per la
crescita futura della nostre associazioni. Noi giovani siamo il
futuro ed impegnarmi in una
nuova rete di scambi, di interazione
tra di noi mi stimola molto.
Diventare promotori ed in un certo
qual modo anche organizzatori
delle dinamiche future è una cosa
che ripaga di molte fatiche… anche
se ammetto che a volte è difficile
riuscire ad avere il tempo per tutto!
Quale il ruolo dei contributi
provinciali?
nostro know-how inerenti al percorso ormai attivo da più anni sul
difficile momento del passaggio
generazionale.
Altro obiettivo comune è quello di
portare i valori, il nostro modo di
pensare e di fare alle generazioni
ancora più giovani e questo sta alla
base dei nostri progetti scuola: non
si tratta meramente di portare
nuove leve alle nostre imprese ma
si ha il desiderio di essere un
esempio vicino e concreto del nostro mondo per i nuovi giovani, per
il futuro della nostra comunità.
Noi, non siamo solo imprese che
pensano al profitto ma siamo un
contenitore di valori, di cultura del
fare, promotori del lavoro di squadra e abbiamo il dovere e la responsabilità di infonderli a coloro
che verranno dopo di noi, qualunque siano le scelte personali inerente al loro futuro lavorativo e
professionali.
Che opportunità offre?
Questa sinergia tra categorie si sta
consolidando sempre più, ma
siamo ancora all’inizio della via.
C’è ancora molto lavoro da fare per
abbattere le barriere tra le nostre
categorie, ma devo ammettere che
lo spirito è quello giusto. Anche per
questo sono molto contento di
I contributi provinciali sono stati il
collante iniziale, l’idea dei vari
tavoli d’ambito dell’ex assessore
Salvaterra è stata veramente innovativa e ci ha permesso di conoscerci e di iniziare un cammino
assieme. Devo dire però che noi
siamo innanzitutto imprenditori e
i contributi possono essere un
aiuto notevole ma non dobbiamo
limitarci solo ad essi; il tavolo
d’ambito economico a mio modo
di vedere è una bella impresa (nel
senso anche di sfida) ma che deve
essere affrontata innanzitutto con
la voglia di fare, con la volontà e
l’intenzione di crescere in un
rapporto assieme, a prescindere dai
soldi di mamma provincia! Penso a
viaggi di formazione, visite aziendali, visite nelle scuole, visite alle
istituzioni, formazione comune per
i nostri associati, tutte attività al
momento non inseribili nei contributi provinciali ma che sono di
fondamentale importanza. Noi
giovani imprenditori, uniti, abbiamo un forte feed back e delle
importanti relazioni, perché non
sfruttarle e metterle a disposizione?
La condivisione (in questo caso tra
noi diversi gruppi economici
giovanili) di esperienze, trascorsi
ecc. è fondamentale se si vuole
progredire e non rendere sterili
queste iniziative che hanno un
forte potenziale. Sta ora a noi
metterlo in atto. I
Nella foto a pagina 30:
rag. Paolo Pedri
(Associazione Artigiani),
dott.ssa Simonetta Fedrizzi
(Federazione Trentina della
Cooperazione),
dott.ssa Pamela Gurlini
(Pres. Giovani Cooperatori),
dott.ssa Claudia Bottamedi
(Giovani Albergatori),
dott.ssa Elisa Ressegotti
(Vicepresidente Giovani Albergatori),
dott. Claudio Stedile
(I.S. per interventi del mondo scolastico
e giovanile),
Maurizio Zattoni
(Giovani Artigiani),
Guglielmo Lasagna
(Pres. Giovani Albergatori),
Ivan Bonvecchio
(Pres. Giovani Artigiani),
Governatore Lorenzo Dellai,
dott. Rocco Cristofolini
(Giovani Confindustria),
dott. Nicola Pezzi
(Pres. Giovani Coldiretti),
ing. Pierluigi Piffer
(Giovani Confindustria),
ing. Luca Gentilini
(Giovani Confindustria),
dott.ssa Monica Basile
(ASAT),
Massimiliano Mazzarella
(Pres. Giovani Imprenditori del Terziario),
dott. Eduard Martinelli
(Confindustria).
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
31
assicurazioni
di Walter Tamanini
Polizza infortuni
del conducente
Alla guida dell’auto le tutele valgono per i danni causati agli “altri”, ma per il guidatore c’è un’apposita
polizza infortuni. La copertura offerta da queste polizze si estende generalmente, oltre al caso di
morte, anche al risarcimento per il caso di invalidità permanente.
a tendenza a considerare con
maggior attenzione i rischi che
si corrono durante la nostre
giornate ha portato a “riscoprire” una
garanzia assicurativa che in passato
non era stata molto considerata: la
polizza per gli infortuni del conducente. Questi, in effetti, è in una situazione un po’ paradossale: è generalmente il proprietario del mezzo, è
colui che ha pagato la polizza (obbligatoria) per la responsabilità civile
che, in caso di incidente da lui provocato, tutela gli “altri” e non lui, risarcisce cioè i danni subiti dai veicoli,
dai passeggeri e dai conducenti degli
altri mezzi coinvolti nel sinistro e
tutela i “terzi trasportati”, cioè i passeggeri a bordo della sua auto ma non
lui che, quindi, non ha diritto ad
essere risarcito in caso di infortunio.
La cosa è paradossale se non altro perché si presume che chi è alla guida
del mezzo è proprio colui che vi passa
il maggior numero di ore e quindi è
potenzialmente più esposto agli incidenti. Una delle caratteristiche della
polizza del conducente, che per maggior chiarezza specifichiamo, è che
«…la Compagnia indennizza l’assicurato sia per un sinistro stradale senza
collisione con un altro veicolo (ad
esempio andare ad urtare contro un
muro od un cancello), sia in caso di
collisione con un veicolo identificato
oppure no». La copertura offerta da
queste polizze si estende generalmente, oltre al caso di morte, anche al
risarcimento per il caso di invalidità
permanente. Alcune compagnie offrono anche una diaria in caso di
ricovero e/o il rimborso delle spese
mediche. Le formule variano ovviamente da compagnia a compagnia e,
con esse, anche i relativi costi, assolutamente accessibili a tutti. Le due ti-
L
32
l’Artigianato
pologie di contratto più diffuse sono:
a) quello che copre solo il guidatore alla guida della propria auto e
b) quello che assicura la persona
indipendentemente dal veicolo
che sta guidando.
In ogni caso stiamo parlando di veicoli ad uso privato perché per quelli
commerciali si entra in una casistica
particolare. Abbiamo visto che il premio è influenzato, anche in modo
considerevole, dai capitali assicurati
e, ovviamente, dal “pacchetto” assicurativo che scegliamo. Altri fattori,
però, comuni a tutte le tipologie di
polizza, possono influire sul totale
che andremo a pagare; un esempio è
il frazionamento del premio. Pagare
in rate semestrali ci può costare il 3%
in più, quadrimestrale un 5% in più,
e così avanti. Il perché è presto detto:
maggiore è il numero delle rate, maggiore è il costo amministrativo che la
Compagnia deve affrontare. Anche la
franchigia, cioè quella parte di danno
che rimane in carico all’Assicurato,
influisce sul premio e, come in altri
tipi di contratto assicurativo, anche
questa tipologia di polizze non ne è
esente. Nella polizza del conducente,
infatti, la franchigia viene applicata
all’invalidità permanente e prevede,
appunto, che il danno non venga
risarcito fino alla percentuale stabilita
nel contratto. Facciamo un esempio:
a seguito di un incidente viene diagnosticata all’Assicurato una invalidità permanente del 10% e la franchigia prevista in polizza è pari al 3%:
l’indennizzo che verrà corrisposto
sarà il 7% del capitale di invalidità
permanente assicurato. Se, invece,
l’invalidità permanente diagnosticata
fosse pari al 3%, la Compagnia non
verserà nessun indennizzo. Una particolarità interessante contenuta nel-
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
le polizze infortuni del guidatore è la
possibilità di ricevere un doppio risarcimento, principio, questo, generalmente escluso nei contratti assicurativi. Vediamo di cosa si tratta con un
esempio. Se il titolare di una polizza
del conducente dovesse essere tamponato da altro veicolo e riportasse
dei danni fisici con invalidità permanente od addirittura il decesso, verrebbe risarcito (o lo sarebbero gli
eredi) sia dall’assicurazione dell’auto
che ha tamponato, in base alla legge
sulla responsabilità civile obbligatoria, sia dalla propria assicurazione.
Per la polizza infortuni del guidatore
valgono le esclusioni generali per
simili tipi di contratto: ovvero non si
ha diritto ad alcun indennizzo se
l’infortunio è stato riportato a seguito
di gara automobilistica, se si guida in
stato di ubriachezza o sotto l’effetto
di droghe e psicofarmaci e infine se si
sta guidando l’auto per compiere
azioni criminose o comunque contrarie alla legge. In Italia, a fronte di
circa 40 milioni tra autovetture e
motocicli, ci sono 3,5 milioni di
polizze infortuni della circolazione
(in genere nella forma di conducente
di un veicolo identificato). Come
utenti riteniamo che l’offerta delle
Compagnie Assicuratrici dovrebbero
privilegiare le coperture con le quali
si assicurano tutti gli infortuni derivanti dalla circolazione, e quindi anche come pedone e ciclista. Quanto
alla guida, questo rischio dovrebbe
essere sempre incluso, con esclusione
di quello professionale di veicoli a
motore. Questa polizza è quindi un
prodotto che il mercato offre, ma che
andrebbe aggiornato alle dinamiche
dei tempi attuali, in modo da renderlo chiaramente comprensibile e perfettamente trasparente. I
news
Notizie
in breve
Luciana Cannella:
«Grazie a tutti!”
La signora Luciana Penasa Cannella, vedova di Carlo
Cannella autoriparatore di Pejo scomparso nel 2007,
desidera ringraziare tutti i componenti della categoria
degli Autoriparatori di tutto il Trentino e tutti i consorziati
del CAAT per la sensibilità dimostrata nei confronti della
sua famiglia.
Dopo il lutto il Consorzio revisori della Val di Sole in sinergia con il CAAT e il direttivo di categoria ha promosso una
raccolta di denaro per aiutare Luciana, rimasta sola con
tre figli minorenni e un’officina da portare avanti. La
generosità dimostrata ha colpito e commosso la signora
che attraverso la pagine della nostra rivista vuole ringraziare tutti, chi ha dato e chi ancora sta dando.
La generosità, infatti, non si è limitata alla raccolta di denaro; tutt’oggi, nei momenti di intenso lavoro gli autoriparatori della Valle di Sole, e non, prestano gratuitamente la loro
opera nell’azienda di Carlo Cannella la quale, sotto la direzione della moglie, sta continuando l’attività.
Patto territoriale Baldo-Garda:
domande entro il 28 novembre!
Il 28 novembre scadrà il secondo bando del Patto Territoriale Baldo-Garda. Entro quella data dovranno esser
presentate le domande di ammissione ai benefici del
Patto che racchiude i territori dei Comuni di Ala, Avio,
Brentonico e Nago-Torbole.
Un’opportunità estremamente interessante per gli operatori economici e per i privati cittadini che vogliano attivare iniziative economiche nei settori previsti dal Piano di
Sviluppo predisposto dal Patto e che abbiano i requisiti
previsti dallo stesso.
34
Aria di novità
nel Comitato di Redazione
Cooperativa, Ebat, Sapi
Cambio d’indirizzo
Esce dal Comitato di Redazione
della rivista “l’Artigianato” Elisa
Cataldo ed entra Ivan Bonvecchio.
Elisa, dopo un fruttuoso periodo
di collaborazione, per motivi di
lavoro, ha deciso di cedere il
posto al presidente del Gruppo
Giovani, Bonvecchio.
Il Comune di Trento ha provveduto a
variare d’ufficio, in sede di revisione
della toponomastica, l’indirizzo della
sede di Ebat, Cooperativa e Sapi.
Pertanto ecco le nuove denominazioni viarie.
• Ebat: via San Daniele Comboni 13
• Sapi: via San Daniele Comboni 13
• Cooperativa: via San Daniele Comboni 7/9
l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
news
Richiesta d’aiuto
dall’Associazione “Amici Senator Spagnolli”
L’Associazione roveretana “Amici Senator Spagnolli”, organizzazione non lucrativa di utilità sociale
(ONLUS) impegnata in progetti internazionali di
aiuto e sostegno in aree particolarmente bisognose ubicate prioritariamente nei paesi africani, chiede aiuto all’Associazione Artigiani nella raccolta di
utensili e piccole attrezzature da inserire nel laboratorio-scuola che verrà costruito nel villaggio di
Gatumba in Burundi.
Di seguito la lettera giunta in redazione.
«Cari amici,
camminando sulla strada della solidarietà s’incontrano
ogni giorno personaggi che ci sorprendono per la bontà,
la tenacia, l’intelligenza e la dedizione. Con il loro carisma ci insegnano, con i fatti, che la nostra vita può in
ogni momento acquisire un profondo e nobile senso!
Grazie all’amicizia con il nostro amato missionario concittadino Padre Gabriele Ferrari abbiamo conosciuto da
qualche anno il suo confratello ed amico Padre Bepi De
Cillia. Egli è uno di questi personaggi!
Da quarant’anni è impegnato in Africa nella diffusione
del messaggio cristiano di pace e riconciliazione tra i
popoli. In particolare ha speso gran parte della sua vita
occupandosi di ricostruire le case distrutte dalla guerra tra Hutu e Tutsi e cercando di portare l’acqua potabile nelle zone più popolate e disagiate dal punto di
vista sanitario.
Vive ed opera nella capitale Bujumbura dove assieme ai
suoi fratelli saveriani ha ormai ridato vita e speranza ai
quartieri più poveri della città, spaziati via dagli scontri
fratricidi iniziati nel 1994. Si è guadagnato la fama di
“costruttore” presso le popolazioni locali, grazie alla sua
operosità e determinazione nel costruire abitazioni per
dare un tetto a sfollati e profughi, ed alla costruzione di
chiese in tutto lo stato africano, come punto d’incontro
ed aggregazione della gente per il recupero di una socialità e civiltà perdute sotto i colpi dei fucili.
Grazie al suo impegno in pochi anni abbiamo costruiro l’acquedotto di Musungati (che fornisce l’acqua al locale ospedale), la maternità di Gatara, il villaggio di Batwa, i centri di
Butsimba, e soprattutto la Scuola elementare “Città di Rovereto” a Gatumba. E al momento stiamo ampliando con
tre nuove classi la nostra scuola e costruendo sempre a
Gatumba un bell’asilo per i più piccini!
Con questi pochi cenni avete capito chi è questo instancabile personaggio!
Proprio qualche giorno fa ci ha chiesto una mano per
attrezzare un piccolo laboratorio-scuola che sta organizzando per insegnare ai ragazzi di strada in modo informale, ma efficiente, le professioni di elettricista, falegname, muratore, fabbro che saranno utilissime per la loro
sopravvivenza!
Per i suoi ragazzi chiediamo il vostro aiuto nella fornitura
di utensili e piccole attrezzature.
Ci sembra superfluo sottolineare che detta attrezzatura
debba essere in perfette condizioni di efficienza! Un
dono, fatto con il cuore, non può che essere così!».
Chi avesse del materiale può segnalarlo alla sede
dell’Associazione di Rovereto telefonando allo
0464 487784; gli “Amici del Senator Spagnolli” si
attiveranno per passare da voi a ritirarlo.
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
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ceii
Artingegna2008 convince: soddisfazione
tra gli addetti ai lavori e tra gli espositori
mila presenze in quattro giorni di manifestazione:
questi i primi numeri di Artingegna2008.
Grande soddisfazione tra gli addetti ai lavori e gli espositori in questa “quattro giorni” che ha visto protagonista
l’Artigianato in tutte le sue sfaccettature.
Il centro storico di Rovereto si è animato di turisti, famiglie, bambini che si sono lasciati trascinare e coinvolgere
dalle numerose iniziative organizzate per questa nuova
edizione della Mostra provinciale dell’Artigianato.
Chi ha visitato Artingegna2008, richiamato anche dall’imponente campagna pubblicitaria sui media locali – in
tre giorni il sito della manifestazione è stato visitato da
più di millecinquecento utenti – si è trovato di fronte ad
una città vestita a festa, ad un’esposizione di prodotti e
servizi artigianali d’eccellenza ospitati in nuove ed eleganti strutture espositive.
Tanti i visitatori anche da fuori provincia per questa edizione 2008 che ha centrato l’obiettivo di rinnovare
immagine e sostanza di questo appuntamento storico,
dando visibilità alle aziende presenti, facendole conoscere ed apprezzare al vasto pubblico incuriosito non
solo dall’artigianato artistico e tradizionale, ma anche
dalle moltissime delizie di prodotti artigianali provenienti
da tutto il Trentino.
Ricco il calendario di eventi collaterali che l’organizzazione ha voluto realizzare per avvicinare i visitatori all’“Artigianato” e all’“Artigiano”.
Riuscitissime le degustazioni guidate che hanno letteralmente preso per la gola i numerosi appassionati – circa
50
trecento – che hanno assaggiato interessanti abbinamenti di vini e straordinari prodotti artigianali.
Un successo la “caccia al tesoro” alla ricerca delle aziende artigiane aderenti a ST.ART per le vie del centro storico. Numeri da capogiro, millecinquecento tra bambini e
genitori, che si sono cimentati in una divertente ricerca
impegnando gli organizzatori a distribuire fino a tarda
serata omaggi ai vincitori.
Una sessantina di bambini, anche piccini, hanno inoltre
dato sfogo alla loro fantasia sotto l’attenta regia di Fabio
Vettori e di una giuria che ha premiato i disegni, con le
formichine, più belli ed originali.
L’edizione 2008 della Mostra provinciale dell’Artigianato
sarà ricordata per aver favorito il contatto diretto con gli
artigiani. Lavorazioni dal vivo – l’arte della cesellatura,
della lavorazione con la forgia, della produzione del burro
e molte altre ancora – per far rivivire gli antichi mestieri e
dimostrare al numeroso pubblico presente che la manualità è l’ingrediente che caratterizza e contraddistingue
ancor oggi l’artigiano “vero”.
Artingegna2008 è stata l’occasione per sperimentare le
visite guidate all’interno dei laboratori artigiani. Centocinquanta turisti appassionati e interessati a conoscere la
cultura e la tradizione locale si sono cimentati in interessanti e variegati laboratori, tra semplici ricette di cucina,
sviluppo di fotografie con tecniche antiche, realizzazione
di lampade dal design particolare, formule magiche e
gelosi segreti delle erbe officinali, pittura su ceramica,
restauro e decorazioni.
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l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
ceii
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La Mostra provinciale dell’Artigianato
Un grazie particolare
ha inoltre voluto far riflettere sull’attuaa Paolo Orsi e
le delicata situazione del risparmio
Piera
Benedetti
energetico e sulle politiche per l’utilizzo
che
si
sono
prodigati
e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
nell’organizzazione
Spunti di riflessione ed interrogativi che
della manifestazione, che
un esuberante Mario Tozzi, vero protahanno
poi seguito durante
gonista del convegno, ha voluto tratutto
lo svolgimento.
smettere ai numerosi presenti in sala.
E poi molto altro ancora in questa ricchissima edizione: arte, spettacoli, sfilate di moda – riuscitissima quella organizzata da un’azienda
artigiana locale che ha donato i costumi folkloristici per la
sfilata dei bambini – e dimostrazioni di
acconciature d’arte.
Dietro questo successo, una macchina organizzativa che ha funzionato al
meglio e che ha saputo intrecciare ed
investire significative collaborazioni
che hanno decretato il successo della
manifestazione. Artingegna2008 si è
rivelata quindi un’occasione per
importanti interazioni tra realtà della
città e della provincia.
L’edizione 2008 di Artingegna ha
messo in mostra la qualità e l’eccellenza dell’artigianato trentino. Le basi
sono gettate ma questo presuppone
una sfida ed un impegno costante per
il futuro. Perché Artingegna2010 possa
essere il vero appuntamento di riferimento per l’eccellenza del comparto
economico più importante della nostra
provincia.
[foto servizio Paolo Aldi]
Artingegna2008 all’insegna del gusto
Grande successo per questa nuova iniziativa che ha visto protagoniste
le aziende artigiane di eccellenza nel proporre i loro prodotti attraverso
abbinamenti stuzzicanti
isita Artingegna e scopri il gusto artigiano!” questo è stato lo
slogan che ha accompagnato i visitatori della Mostra dell’Artigianato a Rovereto dal 4 al 7 settembre.
Uno slogan per richiamare l’attenzione del pubblico sulla grande
novità di questa edizione: l’inserimento, nel percorso della mostra,
di aziende artigiane del settore alimentare.
CEii Trentino, in collaborazione con la Camera di Commercio di Trento, grazie al progetto ST.ART (supportato dall’Assessorato all’Artigianato della Provincia) ha organizzato, per presentare al meglio queste aziende artigiane, otto incontri di degustazione guidata durante
i quali i numerosi partecipanti hanno potuto assaporare alcune specialità (sapientemente abbinate da Mariagrazia Brugnara, sommelier e relatrice degli incontri) in compagnia dei produttori.
Ogni artigiano partecipante ha raccontato la storia della propria azienda, spiegato le tecniche di lavorazione e presentato il proprio prodotto catturando l’attenzione dell’attento pubblico che si è dimostrato
particolarmente sensibile ed interessato verso questa iniziativa.
Oltre 250 sono state infatti le adesioni che ci hanno dato un segnale
davvero incoraggiante per sviluppare in futuro altri incontri focalizzati
non solo sulla degustazione vera e propria (che rimane sempre un
evento piacevole), ma anche sulla conoscenza del produttore, della
lavorazione manuale e di quel valore aggiunto che solo un vero “artigiano del gusto” può trasmettere.
“V
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l’Artigianato
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ceii
ARTE E INGEGNO: BINOMIO PERFETTO
Questi gli elementi distintivi delle aziende coinvolte nel progetto ST.ART.
Visite guidate, laboratori didattici e degustazioni sono solo alcune tra le
tante opportunità per conoscere l’artigianato
on più solo luogo dalla natura incontaminata, ma
culla di abili artigiani: è questa la nuova veste della
Valle di Fiemme, scaturita dal progetto ST.ART, le Strade
dell’Artigianato. L’iniziativa vede la collaborazione di CEii
Trentino e dell’Apt della Valle di Fiemme, oltre al sostegno dell’Assessorato all’Artigianato Cooperazione e Trasporti, con l’intento comune di valorizzare l’artigianato
locale ed allo stesso tempo promuovere il territorio. L’obiettivo è stato raggiunto creando un intreccio tra due
settori economicamente molto rilevanti per la nostra
regione, l’artigianato e il turismo: agli ospiti della valle è
stata data infatti la possibilità di visitare alcuni laboratori
artigiani, avvicinandosi a questa realtà che rimane, troppo spesso, “nascosta”.
Tante le opportunità: osservare lavorazioni dal vivo ed
ammirarne il risultato, conoscere i materiali e le tecniche
utilizzate, essere partecipi di alcune attività, assaporare le
delizie della valle, ascoltare aneddoti dei tempi lontani,
ma, prima fra tutte, scoprire la passione che brilla negli
occhi degli artigiani mentre svolgono il proprio lavoro. A
loro va anche il merito di saper coinvolgere i visitatori,
spiegando con cura la propria professione, l’evoluzione
dell’azienda e le tradizioni che influenzano le loro produzioni.
Differenti sono i settori all’interno dei quali operano le
12 aziende che hanno aderito a ST.ART, prestando con
N
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l’Artigianato
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entusiasmo il loro tempo e la loro disponibilità. Vale pertanto la pena di ricordarle:
• Mobilificio Depal Snc di Deflorian e Pallaver (mobili in
legno rustici e moderni
• Gabrielli Francesca (decoratrice)
• Macelleria Dagostin Vittorio (produzione di speck ed
insaccati)
• Fiordibosco (produzione pasticceria, prodotti della caffetteria, cioccolato, miele)
ceii
• Casa del Dolce di Zorzi Carlo e C. Snc (pasticceria)
• Mich Giuseppe (scultore)
• Bosin Speck di Bosin Vania & C. Snc (produzione di
speck e salumi tipici trentini)
• Paolazzi Distillerie Sas (produzione distillati di frutta,
liquori, grappe tradizionali)
• Pasticceria Gelateria Elisiana (pasticceria e gelateria)
• Mobilificio Defrancesco (arredi in stile classico e
moderni realizzati in legno locale)
• RB Volpin di Boninsegna Roberto (scultore).
Un tributo va dedicato all’azienda Deflorian Felix che dopo
la scomparsa del titolare ha voluto comunque partecipare alle iniziative promosse dal progetto ST.ART attraverso la passione dei figli che con grande tenacia hanno
voluto continuare l’attività del padre.
Le aziende sono state individuate sulla base di requisiti inerenti alla qualità e l’organizzazione, la tipicità e
l’innovazione, la valorizzazione ambientale e la promozione del territorio permettendo a CEii Trentino di coinvolgere un gruppo di imprese “d’eccellenza” della Valle
di Fiemme, alle quali è stato chiesto ulteriormente di
impegnarsi nella promozione del Trentino, sia permettendo ai turisti di visitare i laboratori, sia attraverso la
partecipazione ad eventi e manifestazioni organizzati
sul territorio.
Vastissimo il successo ottenuto. Con ben 138 presenze, nei periodi di luglio, agosto e settembre, il progetto
ha avuto un ottimo riscontro di pubblico, che si è dimostrato soddisfatto e appagato dall’esperienza. La motivazione principale che ha destato questo interesse è
stata la possibilità di conoscere il territorio, la sua cultura, le sue tradizioni e la sua storia, a dimostrazione
che il turista non è alla ricerca unicamente del lato
“esteriore” del luogo, bensì vuole avvicinarsi a tutto quel
patrimonio culturale, economico e sociale che la valle
possiede. Appagati sono stati anche gli artigiani, che
hanno potuto riscontrare nei loro ospiti una crescente
propensione verso i prodotti che hanno visto nascere
grazie alla pazienza, all’abilità, al talento ed hanno consegnato ai tanti turisti un “pezzetto” della realtà che
hanno conosciuto.
Da notare che a partecipare non sono stati esclusivamente adulti, ma anche i più piccini, che costituivano
poco meno della metà dei presenti. Ciò ha confermato la
tendenza che vede una larga fetta di turismo trentino
costituita da famiglie. ST.ART contribuisce quindi ad arricchire l’offerta di pacchetti vacanze specificatamente rivolti alle famiglie, in questo caso permettendo ai più piccoli di conoscere il mondo dell’artigianato, assieme ai
genitori, rendendoli protagonisti nello svolgimento di
alcune attività, dall’impasto di un dolce alle lavorazioni
più semplici.
Coinvolgimento concreto del turista e contatto diretto con
l’artigiano: sono questi gli elementi di successo che
hanno permesso la piena riuscita dell’iniziativa.
Iniziativa che è appena partita, in via sperimentale, anche
nel territorio della Vallagarina, in concomitanza con la biennale Mostra provinciale dell’Artigianato, Artingegna2008,
tenutasi a Rovereto dal 4 al 7 settembre. Le “botteghe”
artigiane aderenti a ST.ART collocate nel centro storico
della città hanno invitato gli interessati alle prime visite dei
laboratori, che hanno coinvolto circa 150 visitatori attirati
dal fatto di poter apprendere da vicino come si svolgono le
varie attività produttive.
Queste le imprese che si sono impegnate per la realizzazione dell’evento:
• Bottega d’Arte Gabbana (lavorazione artistica cornici,
quadri, pitture, restauro cornici)
• Cosmoserbelab (laboratorio trasformazione prodotti
erboristici)
• La Bottega della pasta (pasta fresca e gastronomia)
• Lee Amorim (confezione abiti e accessori moda)
• Linea Luce (progettazione e costruzione lampade e
oggetti d’arredo)
• Paolo Aldi (fotografo, stampe)
• Terzo Fuoco (decorazione e pittura su ceramica).
Alcune aziende hanno inoltre partecipato, offrendo le loro
produzioni, alle degustazioni guidate di prodotti tipici
trentini, durante le quali un esperto illustrava peculiarità
e caratteristiche delle pietanze proposte.
Ulteriore coinvolgimento lo si è avuto presso i ristoranti
della Strada del Vino, per l’occasione insediati a Rovereto, che hanno sapientemente cucinato gli ingredienti in
parte provenienti dalle aziende di ST.ART.
Artingegna2008 è stata ulteriormente un momento per
dedicare particolare attenzione ai bambini: con i loro genitori hanno percorso in lungo e in largo la manifestazione,
toccando i vari stand che potevano in questo modo essere visitati da mamma e papà, per partecipare ad un’insolita “caccia al tesoro”, con tanto di premio finale! Per concludere, molto gradito è stato l’incontro con Fabio Vettori,
che ha intrattenuto i bimbi raccontando com’è nata l’idea
delle “Formiche” e come crea i suoi disegni.
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Premio Lavoro in Sicurezza
6ª edizione
a giuria del Premio Lavoro in Sicurezza, giunto alla
sua sesta edizione, assieme all’Assessore alle Politiche Sociali Marta Dalmaso ed al Presidente di CEii Trentino Ilos Parisi ha visitato nelle giornate di martedì 9 e
mercoledì 10 settembre le aziende premiate, distintesi
per gli elevati livelli di prevenzione e protezione sul luogo
di lavoro raggiunti, per l’integrazione di aspetti ambientali e sociali volti al miglioramento del benessere e della
soddisfazione dei lavoratori e dell’aumento dell’efficienza
e delle prestazioni aziendali.
L
Le aziende visitate sono:
• Dossalt Srl - Albiano
(estrazione, lavorazione e commercio del porfido)
• Gadotti F.lli Impresa Costruzioni Srl - Trento
(edilizia - costruzione reti tecnologiche)
• Sartori Osvaldo - Caderzone
(laboratorio di falegnameria)
• Cora Elettroautomazioni Srl - Rovereto
(fabbricazione apparecchiature elettriche ed elettroniche)
• Gecele Franco Srl - Romagnano-Trento
(costruzioni meccaniche per industrie alimentari ed
automazione)
• Macelleria Dagostin Vittorino - Varena
(lavorazione dei prodotti della macellazione)
• Sottoli Paoli - S.A.C.A. di Paoli Lino & C.
- Trentina Funghi - S.n.c. - Canezza di Pergine
(confezionamento prodotti alimentari sottolio)
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l’Artigianato
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tempo libero
Le proposte
dal Gruppo Culturale
LORETO, SAN GIOVANNI ROTONDO E PADRE PIO
DAL 31 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE • EURO 235,00
2° CORSO DI FOTOGRAFIA DIGITALE
Padre Pio ci chiama verso i suoi luoghi per un’occasione di
incontro culturale e spirituale. Si visita San Giovanni Rotondo con la nuova splendida Chiesa di Renzo Piano, la tomba
del Santo, l’antico Santuario di San Michele Arcangelo e la
contrada “Junno”, meta di pellegrinaggi fin dal 1500,
immersi nella verdissima Foresta del Gargano. È prevista
una sosta a Loreto per la visita al celebre Santuario che
ospita la casa della Madonna, dice la leggenda, arrivata in
volo da Nazareth portata dagli angeli.
BUDAPEST
DAL 30 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRE • EURO 365,00
Budapest, la scenografica capitale ungherese. Il viaggio in
pullman da Trento e dal Trentino con sistemazione in hotel
4 stelle, include anche una cena ungherese con spettacolo
tzigano e una pranzo in una Czarda, la tipica trattoria della
Putza ungherese. La visita di Budapest con guida comprende
la Piazza degli Eroi e il Parlamento, la Cattedrale di Santo Stefano, il bastione dei Pescatori e la favolosa chiesa di Matia.
Un giorno sul Danubio con Esztergom, cattedrale primaziale
d’Ungheria, e la più grande pala d’altare del mondo. Quindi
piccoli villaggi fino a Visegrad e il suo Palazzo Reale, e l’Isola
di Szetendre, il più pittoresco e frequentato borgo del Paese.
PERÙ: NEL CUORE
DELL’IMPERO INCA
DAL 2 AL 14 NOVEMBRE
Ultimi
posti
Il viaggio 2008
dell’Associazione
La magia del Perù sarà il filo conduttore di questo itinerario che
include tappe classiche ma anche
località inedite e interessantissime. Immancabile il Machu Pichu,
i colorati mercati di Pisac, la città
reale di Cuz, le Isole Ballestas,
preziosa riserva naturale per leoni
marini, pinguini e pellicani. Ma non
solo: il Canyon del Colca con le vigogne allo stato brado e le
terrazze pre-colombiane, il Lago Titicaca ed infine Lima da
dove si riparte.
Quota speciale per l’Associazione: euro 2.150,00
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l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
A fronte di numerose richieste stiamo organizzando il
secondo corso di fotografia digitale. Sull’esperienza del
successo avuto nel primo corso, manteniamo la stessa formula ovvero quella di quattro serate nelle quali saranno
toccati tutti gli aspetti inerenti questo fantastico mondo.
Dalle tecniche di inquadratura all’uso manuale e automatico,
dalla conoscenza generale a quella delle particolarità elettroniche sulle ultime tecnologiche attrezzature, ai consigli sulla
stampa, fino ai vari tipi di file e l’archiviazione dei dati. Il
periodo che abbiamo individuato per le quattro serate è quello che va dell’ultima settimana di ottobre a fine novembre.
Informazioni e prenotazioni al 0461/803855.
TORINO E LA REGGIA DI VENARIA
DALL’1 AL 2 NOVEMBRE • EURO 225,00
Davvero un week end prezioso e ricco di interessanti
momenti e novità. A Torino, oltre al classico giro della capitale sabauda, si visitano il Museo Egizio, secondo solo per
importanza a quello del Cairo, e il famoso Palazzo Madama
con una strepitoso scalone dello Juvarra e preziosissimi
oggetti tra cui uno dei pochi quadri rimasti di Antonello da
Messina. Ma non solo …. bellissima visita alla Reggia di
Venaria, paragonata a Versailles, situata a pochi chilometri
dalla città e immersa in un magnifico parco. Costruita nella
seconda metà del 1600, dopo accurati restauri, è ora riaperta al pubblico ed è uno dei castelli italiani più visitati nel
2008. Il tutto unito alla buona cucina piemontese: non
manca un pranzo tipico con tutte le specialità del luogo.
Organizzazione tecnica: Agenzia Viaggi Bolgia Trento
- Polizza di assicurazione R.C.D. - Mondial Assistance n. 166770.
Approfondimenti delle proposte
e prenotazioni al n. 0461.803855
categorie
Guida sotto l’influenza di alcol e
sostanze stupefacenti
a Legge 24.7.2008 n. 125, pubblicata sulla G.U. n. 173 del
25.7.2008, ha apportato alcune
modifiche al Codice della Strada che
riguardano un inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto di
alcol e sostanze stupefacenti; vi è un
inasprimento delle pene detentive
anche per l’omissione di soccorso.
Per la guida in stato di ebbrezza con
tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l (la
cui sanzione pecuniaria prevista
varia da 800 euro a 3.200 euro), vi
è l’inasprimento della pena dell’arresto fino a 6 mesi; se il tasso è
superiore al limite di cui sopra (la
cui sanzione pecuniaria prevista
varia da 1.500 euro a 6.000 euro),
vi è l’arresto da un periodo di 3 mesi
ad 1 anno; se poi il conducente in
stato di ebbrezza provoca un incidente, le pene sono raddoppiate e si
procede al fermo amministrativo del
veicolo per 90 giorni, salvo che questo non appartenga a persone estranee al reato.
Quando il reato è commesso dal conducente di un autobus o di un veicolo
di massa complessiva a pieno carico
superiore a 3.5 t o di complessi di veicoli, la patente è sempre revocata.
L
Il conducente che si rifiuta di sottoporsi al test del tasso alcolemico
prenderà una sanzione da 1.500 a
6.000 euro e l’arresto da 3 mesi ad 1
anno.
Per quanto riguarda la guida in stato
di alterazione psico-fisica dopo aver
assunto sostanze stupefacenti o psicotrope: la sanzione è ora da 1.500
euro a 6.000 euro e l’arresto da 3
mesi ad 1 anno.
Il mancato rispetto dell’obbligo di fermarsi in caso di incidente con danno
alle persone è ora punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Il mancato rispetto dell’obbligo di prestare l’assistenza alle persone ferite in
caso di incidente è punito ora con la
reclusione da 1 anno a 3 anni.
Inoltre in caso di sinistro con omicidio
colposo provocato da soggetto in
stato di ebbrezza o sotto l’effetto di
sostanze psicotrope o stupefacenti, il
giudice applica la sanzione amministrativa della revoca della patente.
(A.de.M.)
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
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categorie
Autotrasporto merci conto terzi:
accesso al mercato. Chiarimenti del Ministero dei Trasporti
l Ministero dei Trasporti, con la circolare nr. 5/08, chiarisce una serie
di punti controversi in merito all’accesso al mercato.
Ricordiamo che la nuova disciplina
prevede che le nuove imprese iscritte
all’Albo Autotrasportatori in possesso
dei requisiti di capacità professionale,
finanziaria e idoneità morale possono
accedere al mercato in tre modi:
acquisendo per cessione di azienda
un’impresa che chiude; acquisendo
l’intero parco veicolare almeno euro
3; acquisendo ed immatricolando veicoli almeno euro 3 e per una massa
complessiva totale non inferiore a 80
ton.
I
La circolare fornisce dei chiarimenti, in particolare:
• CESSIONE PARCO VEICOLARE E
CESSIONE D’AZIENDA: in entrambi i casi la cancellazione dall’Albo
da parte dell’impresa cedente deve
avvenire, di norma, dopo la cessione.
Cessione parco euro 3: la cedente deve, al momento della cessione, avere in disponibilità uno o più
veicoli esclusivamente euro 3 immessi in circolazione a proprio
nome; l’acquirente deve subentrare
direttamente nel diritto di proprietà
dei veicoli. Nel caso in cui gli stessi
siano in leasing, in usufrutto o dete-
nuti con patto di riservato dominio,
il cessionario dovrà subentrare
direttamente nei relativi contratti.
Cessione d’azienda: l’atto di cessione deve essere redatto nella
forma di atto pubblico o di scrittura
privata autenticata e regolarmente
registrato. Sono equiparati alla cessione i trasferimenti avvenuti con
atto di donazione o di conferimento
d’azienda (oppure di ramo aziendale o di cessione totale di quote).
• ACCESSO DIRETTO AL MERCATO
CON VEICOLI ALMENO EURO 3 E
MASSA COMPLESSIVA TOTALE
MINIMA DI 80 TON.
È subordinato alla prova della
disponibilità di tali veicoli (di massa
superiore a 1,5 ton) acquisiti dall’1
gennaio 2008. I veicoli non devono
essere stati precedentemente nella
disponibilità, a qualunque titolo,
compreso il conto proprio, del
nuovo soggetto che entra nel mercato. L’impresa deve mantenere
sempre in disponibilità i veicoli di
cui sopra e anche in caso di
aumento del parco veicolare, i
motori dovranno avere le medesime
caratteristiche euro 3 o superiori.
La circolare entra nel merito e
chiarisce anche altre situazioni di
dettaglio.
Accesso al mercato da parte di imprese già iscritte all’Albo Autotrasportatori con autoveicoli isolati di portata non
sup. a 7 ton e massa complessiva
non sup. a 11,5 ton e/o con veicoli
per trasporto specifico calcestruzzo,
rifiuti con compattare o liquami.
Accesso al mercato con veicolo almeno euro 3 per massa complessiva di
80 ton tramite consorzio o cooperativa a proprietà indivisa.
Sul sito trovate la circolare ministeriale.
(G.R.)
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l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
curiosando
di Giorgio Pisetta
C’è un locale in ogni casa, esercizio pubblico, in ogni luogo
frequentato che si cerca di non nominare e che viene eventualmente nominato in maniere diverse.
Bagno, toilette, gabinetto, WC, ritirata, latrina, pissoir, OO
ed altre più rare definizioni.
WC, dalle iniziali dell’inglese Water-Closet, che visitando il
museo della Scienza e della Tecnica di Londra, in una
apposita sezione, si scopre essere nato a sabbia. Naturalmente il rifornimento della vaschetta con sabbia asciutta
e scorrevole era mansione dedicata alla servitù. Solo in
un secondo tempo si passò all’acqua che però era ancora un bene prezioso. Più tardi, grazie a medici scrupolosi ed attenti, si scoprì che incentivando le reti idriche cittadine si potevano evitare le
ricorrenti epidemie di colera. Ecco quindi la costruzione di importanti serbatoi idrici tra i monti
del Galles.
Interessantissima la valle Elan, con la sua serie di dighe e relativi laghi, tuttora famosa meta turistica per passeggiate e scampagnate deliziose tra prati incredibili e cespugli giganteschi di azalee e
rododendri. Per non parlare degli alberi di noce e le pendici delle colline più ombrose cosparse di
macchie di altissime felci. Vedendole tanto alte e fitte ci si aspetta da un momento all’altro che vi
sbuchi Robin Hood con i suoi compari!
Nella parte alta, dove si trova l’ultimo laghetto, splendidi pascoli collinari e ombrose abetaie fanno da
fondale del teatrino in cui recitano greggi di pecore, cavalieri errabondi e diverse specie di rapaci e
trampolieri. I vecchi ovili abbandonati danno l’impressione di un luogo abbandonato alla natura.
Il “locale di decenza” è antico quanto l’uomo ed aveva le più fantasiose conformazioni: interessante
l’onomatopeico “Plumps Klosett” dell’antica civiltà contadina tirolese. Uno sgabuzzino provvisto di
panca forata alla bisogna con caduta libera del misfatto in una fossa collegata alla concimaia.
La tecnica sicuramente già presente in epoca medioevale era consueta tra i nostri monti fino a pochi
anni fa. Ancora oggi in qualche masetto per la fienagione estiva viene tranquillamente usato con soddisfazione. Mentre nelle campagne era facile costruire un casotto per usi igienici, costituiva un certo
problema nelle maggiori residenze nobiliari fortificate. Alla facilità di far piovere dall’alto da un merlo
costruito ad arte, con foro per la caduta libera degli escrementi, si univa però il malodore della discarica che ne conseguiva. L’ala del castello dove veniva sversata la produzione intestinale dei castellani
era di solito però la più sicura dalle scalate degli eventuali aggressori.
Con alcune eccezioni però... il marito di Matilde di Canossa, dopo esser stato in pratica ripudiato per
inattività matrimoniale dalla focosa compagna, venne trafitto nella parte meno nobile, mentre espletava il suo bisogno quotidiano dal merlo dedicato al servizio, dal dardo di balestra scagliato da un sicario comandato dalla “cara” moglie. Il dardo conficcato in profondità gli provocò lesioni e dolori difficilmente immaginabili che lo portarono a morte nel giro di tre giorni. Un vero e proprio colpo a tradimento
e per giunta organizzato dalla contessa nota amica di Papi e regnanti.
Attenzione quindi a recarsi troppo spesso (anche in modo metaforico) a Canossa... non si sa mai!
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l’Artigianato
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
avvisi
Affitto
a Baselga di Piné locale di 120 mq, uso magazzino/attività
artigianale con bagno, ufficio. Telefonare 0461 557206
Vendo
compressore Atlas XAS40, uniproprietario.
Telefonare 348 4994405
Affitto
negozio bilocale con bagno situato in Corso Buonarotti, 33
zona centrale Trento. Telefonare 348 3016771
Vendo
2 motosaldatrici/generatori “mosa”, uniproprietario.
Telefonare 348 4994405
Affitto
centro di estetica splendidamente attrezzato ed arredato a
Besenello. Telefonare 333 2677472
Vendo
demolitori/perforatori Atlas con accessori vari, uniproprietario. Telefonare 348 4994405
Affitto
a Calavino appartamento di 80 mq in palazzina ristrutturata, 2 stanze e cantina. Telefonare 0461 866940
Vendo
vari impianti semafori da cantiere, senso unico alternato, uniproprietario. Telefonare 348 4994405
Affitto
a Gardolo magazzino/laboratorio di 180 mq frazionabili,
altezza 3 m. Telefonare 0461 990150
Vendo
muletto a batteria Still con caricabatteria a 1.500 euro.
Telefonare 393 9824076
Affitto
ufficio arredato, 80 mq, zona Bren Center, 650 euro mensili, no spese condominiali. Telefonare 335 6064812
Vendo
capannone a Spini di Gardolo, 25x10x11 m con soppalco
e piazzale chiuso. Telefonare 393 9824076
Cedo
a Trento, centro storico, attività estetica ben avviata e accessoriata; prezzo interessante. Telefonare 349 7052657
Vendo
montagnola Bucher anno ’98, 53.000 km, cassone ribaltabile trilaterale. Telefonare 333 7688042
Cedo
attività parrucchiera ed estetista in località turistica Val
Rendena. Telefonare 349 1326723
Vendo
attrezzatura per sgombero neve ed attrezzatura edile.
Telefonare 333 3764431
Cedo
attività di estetista, ben avviata, zona Giudicarie, vicinanze Terme di Comano. Telefonare 0465 702474
Vendo
autocarro Nissan Eco T 100, ribaltabile, gommato a nuovo.
Telefonare 349 0637186
Cedo
attività di parrucchiera, ottima posizione, ben avviata, a
Levico Terme. Telefonare 0461 706650
Vendo
cella frigorifera 9x7 m, altezza 5 m.
Telefonare 339 7202913
Cedo
attività di parrucchiera, ottima posizione, ben avviata a
Levico Terme. Telefonare 347 9681690
Vendo
pasticceria con annesso laboratorio, ottimo prezzo.
Telefonare 0461 824489
Cedo
attività di parrucchiera unisex in un centro importante
della media Valle di Non. Telefonare 339 3979908
Vendo
cabina verniciatura 3 m; foratrice Ganno Mat Mentor 25;
circolare Alternaorf F45 Elmo. Telefonare 333 6347372
Cerco
parrucchieri qualificati per collaborazione a contratto con
Partita IVA. Telefonare 349 2841583
Vendo
aspiratore Grizzly usato, a 600 euro.
Telefonare 338 3842434
Cerco
spazzolatrice rusticatrice per legno; usata.
Telefonare 349 2916522
Vendo
GIOEL, sistema aspirante a vapore, a norma HACCP con
accessori. Telefonare 338 3842434
Cerco
tosatrice usata Aesculap.
Telefonare 0461 866067
Cerco
a Gardolo magazzino di circa 50-70 mq.
Telefonare 0461 950777
Vendo
trattore John Deere, anno ’05, rimorchio, carellone da trasporto anno ’06. Telefonare 338 6363993
Vendo
mini pala e mini escavatore Kobelco, in ottimo stato.
Telefonare 338 6363993
Vendo
passeggino gemellare Peg-Perego duette, 300 euro.
Telefonare 339 2868819
Vendo
due seggiolini auto primo viaggio Perg-Perego con base, 90
euro ciascuno. Telefonare 339 2868819
Vendo
casa su tre livelli composto da appartamento e locale uso
uffio/laboratorio, centro Terlago. Telefonare 0461 860309
Vendo
Si invitano gli artigiani associati interessati alla eventuale pubblicazione di annunci (inerenti l’attività lavorativa)
ad utilizzare questo tagliando, compilandolo a macchina
o in stampatello e spedendolo a:
Redazione “l’Artigianato”
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38100 Trento
fax 0461 824315
Vi prego di pubblicare gratuitamente il seguente avviso:
locale nuovo 50 mq uso ufficio o artigianale, termoautonomo con servizi, vicino a Mori. Telefonare 339 7574325
Vendo
autocarro Iveco 180E28 + gru PM 16523, cassone ribaltabile, portata 7200 kg, 44.500 km. Telefonare 348 4994405
Vendo
autocarro Iveco 150E18 + gru PM 16522, cassone fisso 6
m, portata 6650 kg, 113.800 km. Telefonare 348 4994405
Vendo
escavatore Caterpillar mod. 302.5 con demolitore idraulico,
uniproprietario, 2700 ore. Telefonare 348 4994405
Vendo
60 ml di casseforme per banchettone “Interfama” con
sopralzo, ottimo stato. Telefonare 348 4994405
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piastra vibrante Weber diesel VC17H e tagliasfalto Weber
diesel SM82Y, ottimo stato. Telefonare 348 4994405
Vendo
slitta battipalo “Orteco” per guard rails con carotatrice idraulica, uniproprietario. Telefonare 348 4994405
Ditta ..............................................................................................................................
Via
............................................................................................................
n. ..............
Cap ....................... Città ..............................................................................................
Tel.
................................................................................................................................
Vendo
Cognome e nome .....................................................................................................
ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008
l’Artigianato
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scadenzario
Novembre 2008
17 lunedì
Termine ultimo per il versamento dei seguenti tributi/contributi:
IRPEF
• ritenute alla fonte sui redditi da lavoro dipendente e
assimilati
• ritenute alla fonte sui redditi da lavoro autonomo
• ritenute alla fonte sui redditi relativi a:
- provvigioni inerenti rapporti di commissione-agenzia,
ecc.
- associazioni in partecipazione
IVA
• liquidazione mensile mese di ottobre 2008
• liquidazione trimestrale 3° trimestre (luglio - settembre) 2008
• comunicazione telematica dati dichiarazioni d’intento
(mese di ottobre 2008)
Addiz. regionale comunale Irpef versamento trattenute su redditi di lavoro dipendente (ottobre 2008)
RATEIZZAZIONE IMPOSTE DA MODELLO UNICO versamento 5ª o 6ª rata
INPS
• versamento del contributo previdenziale (gestione
separata) su compensi corrisposti nel mese precedente (ottobre 2008)
• versamento con modello unificato F24 dei contributi
previdenziali dei dipendenti relativi alle retribuzioni
maturate nel periodo di paga di ottobre 2008 e presentazione della denuncia contributiva a mezzo Mod.
DM 10/02 (modello cartaceo)
• versamento del contributo previdenziale per titolari,
soci, collaboratori (F24 terza rata fissa)
20 giovedì
IVA COMUNITARIA presentazione elenchi Intrastat
mensili (mese di ottobre 2008)
25 martedì
CASSA EDILE termine per le imprese del settore edile
per il versamento dei contributi alla Cassa Edile
1 (dicembre) lunedì
IRPEF, IRES, IRAP, CONTRIBUTI IVS versamento
seconda (o unica) rata di acconto da parte di persone
fisiche e società
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ANNO LIX I N. 11 I OTTOBRE 2008