Il consumo di alcol - Dati Passi 2010-2013
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Il consumo di alcol - Dati Passi 2010-2013
Il consumo di alcol nella ULSS 1 Belluno Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia I dati 2010-2013 del sistema di sorveglianza Passi Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica Consumo di alcol (ultimo mese) ULSS 1 BELLUNO 1 - PASSI 2010/2013 % persone che hanno Caratteristiche bevuto almeno un’unità di bevanda alcolica • • • • Nella ULSS n.1 Belluno, Il 68% degli intervistati della fascia di età 18-69 anni, nel periodo 2007-2010 dichiara di aver consumato negli ultimi 30 giorni almeno un’unità di bevanda alcolica Si sono osservate percentuali più alte nella fascia di età 18-24 e 25-34 anni, tra chi ha livello di istruzione elevata e tra chi ha difficoltà economiche. La percentuale di consumatori di alcol è significativamente maggiore dal punto di vista statistico negli uomini. A livello nazionale il 55% degli intervistati dichiara di aver consumato negli ultimi 30 giorni almeno un’unità di bevanda alcolica. Nella Regione Veneto percentuale è del 64%. Totale 68% Classi di età 18 -24 59 25-34 48 35-49 27 50-69 19 Uomini 41 Donne 19 Sesso Istruzione Nessuna/Media 19 Media Inferiore 29 Media superiore Laurea 31 34 Situazione Economica Molte difficoltà questa 35 Qualche difficoltà 29 Nessuna Difficoltà 30 Cittadinanza Italiana 30 Straniera 17 * una unità di bevanda alcolica equivale a una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore. • Nella ULSS n.1 Belluno, il 30% degli intervistati può essere classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio o perché fa un consumo abituale elevato (5%), o perché bevitore fuori pasto (20%) o perché bevitore binge (14%) oppure per una combinazione di queste tre modalità. • Il consumo di alcol a maggior rischio è associato alla giovane età (18-24 anni), il sesso maschile e la cittadinanza italiana, senza un particolare gradiente socioeconomico Consumo di alcol a rischio 5% 14% 20% Consumo ab.elevato Consumo binge Consumo fuori pasto 1 • Tra le ASL partecipanti al sistema PASSI a livello nazionale il 17% degli intervistati, nel periodo 2010-2013, ha un consumo di alcol “a maggior rischio” per quantità o modalità di assunzione. • La distribuzione di consumo di alcol a maggior rischio, per il periodo di rilevazione 2010-2013, disegna un chiaro gradiente Nord-Sud, con una maggiore diffusione nelle regioni settentrionali (P.A.Bolzano con il 40%, Friuli Venezia Giulia con il 29%) In questo panorama tuttavia anche due realtà centromeridionali, Molise (28%) e Sardegna (21%) fanno registrare consumi superiori alla media nazionale. • A livello della Regione Veneto il valore è del 24%, Consumo a maggior rischio Prevalenze per Regione di residenza Passi 2010-2013 In Lombardia e Basilicata non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione. Consumo di alcol a rischio: Persona che risulta essere forte consumatore di alcol e/o consumatore di alcol fuori pasto e/o consumatore binge Consumo abituale elevato: Persona che consuma più di 2 unità alcoliche in media al giorno per gli uomini e più di 1 per le donne Consumo binge: persona che ha consumato negli ultimi trenta giorni almeno una volta in una singola occasione 5 o più unità alcoliche (uomini) e 4 o più unità alcoliche (donne) Consumatore di alcol fuori pasto: Persona che consuma alcol prevalentemente o solo fuori pasto. L’attenzione degli operatori sanitari • • Nella ULSS n.1 Belluno, solo il 25 % degli intervistati ha riferito che un operatore sanitario si è informato sul suo rapporto con l’alcol, valore in linea con il dato regionale (20%) mentre quello nazionale è del 15% La percentuale di bevitori a maggior rischio che ha ricevuto il consiglio di bere meno da parte di un operatore sanitario è del 7%. Atteggiamento operatori sanitari Passi 2010-2013 Ulss 1 Belluno Chiesto se beve 25% Consiglio di smettere per bevitori a rischio Consiglio di smettere per bevitori fuori pasto Consiglio di smettere Per i bevitori binge 7% 7% 9% 2 Conclusioni e raccomandazioni Nella Ulss n.1 Belluno, sulla base dei dati del sistema Passi riferiti agli anni 2010-2013, risulta che il 68% degli intervistati della fascia di età 18-69 anni consumi bevande alcoliche e che il 30% abbia abitudini di consumo considerabili a rischio. Questi dati si discostano in maniera significativa dai dati Passi riferiti al pool nazionale. A differenza di altri fattori di rischio comportamentali, il consumo di alcol è diffuso indipendentemente dalla presenza o meno di difficoltà economiche o livelli di istruzione. I risultati, inoltre, evidenziano la scarsa attenzione degli operatori sanitari che solo raramente si informano sulle abitudini dei loro pazienti in relazione al consumo di alcol e ancor più raramente consigliano di moderarne l’uso. Questa è un‘area di intervento in cui sono possibili grandi miglioramenti. Per quanto riguarda gli interventi finalizzati a ridurre il danno causato dall’alcol, è stata dimostrata l’efficacia di politiche e normative che intervengono sulle caratteristiche della commercializzazione dell’alcol, in particolare il prezzo, la reperibilità e l’accessibilità del prodotto. Inoltre, sebbene l’educazione sanitaria in ambito scolastico, da sola, non sia in grado di ridurre i danni da alcol, le campagne di informazione e i programmi di educazione alla salute giocano un ruolo chiave nella diffusione dell’informazione e aumentano l’attenzione sull’argomento, favorendo l’accettazione di politiche e misure rivolte alla riduzione del consumo. E’ fondamentale pertanto effettuare interventi per rendere più facili le scelte salutari: da questo punto di vista, far diventare l’alcol più costoso, meno facilmente reperibile ed eliminare la pubblicità di bevande alcoliche rappresentano interventi altamente costo-efficaci per la riduzione dei danni provocati dall’alcol. Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI? PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta. L’obiettivo è stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome hanno aderito al progetto. Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato. I dati vengono poi trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. Per maggiori informazioni, visita il sito www.epicentro.iss.it/passi. 3