Diritto internazionale umanitario (DIU)

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Diritto internazionale umanitario (DIU)
Diritto internazionale
umanitario (DIU)
Le categorie protette dal
diritto internazionale
umanitario
Elena Castiglione – Vds Roma Nord
Istruttore DIU – Monitore CRI – Istruttore TI PS
Che cosa è il Diritto Internazionale
Umanitario?
• È una branca del diritto internazionale pubblico che
raccoglie tutte le regole che IN TEMPO DI CONFLITTO
ARMATO proteggono le persone che non prendono (o
non prendono più parte) alle ostilità includendo anche i
limiti all’impiego di mezzi e metodi di guerra al fine di
limitare le sofferenze inutili ed eliminare i mali
superflui..
• non si occupa né delle ragioni, o torti, che
hanno condotto al conflitto armato, né
della legittimità, o meno, dell'uso della
forza.
Riconoscere in ogni
circostanza a tutte le
vittime di un conflitto
armato RISPETTO E
PROTEZIONE
• RISPETTO: devono
essere trattate sempre e
indiscriminatamente
con umanità
• PROTEZIONE: devono
essere tutelate dagli
effetti delle ostilità,
dalle ingiustizie e da
attentati alla loro
integrità fisica e
morale
VALORI
FONDAMENTALI
DEL DIU
LE ORIGINI DEL DIU
Quale diritto disciplinava i conflitti armati
prima dell’avvento del diritto umanitario
contemporaneo?
▫ regole non scritte basate sulle
consuetudini seguite nei conflitti
armati.
▫ trattati bilaterali.
▫ regolamenti che gli Stati
promulgavano per le proprie truppe
VALEVANO PER UNA BATTAGLIA O UNA GUERRA SPECIFICA.
LE REGOLE VARIAVANO IN BASE AL LUOGO, AL PERIODO, ALLA
MORALE E ALLA CIVILTÀ
LA CONVENZIONE DI GINEVRA DEL 1864
per il miglioramento delle condizioni dei feriti delle
forze armate in campagna
• Gettò le basi del diritto umanitario attuale
con:
▫ norme scritte permanenti aventi un fine
universale per la protezione delle vittime dei conflitti;
▫ natura multilaterale, aperto a tutti gli Stati;
▫ obbligo di estendere le cure a tutti i militari feriti
e malati, senza alcuna discriminazione;
▫ rispetto del personale medico, del materiale e delle
attrezzature sanitarie attraverso l'uso dell'emblema
della Croce Rossa su fondo bianco.
Revisione delle convenzioni di DIU
• Dopo la drammatica esperienza della II guerra
mondiale, nel 1946 si riunì a Ginevra una Conferenza
Diplomatica che adottò, 3 anni dopo, quattro
Convenzioni che hanno alla base il rispetto della persona
e della dignità umana.
• Con le guerre di liberazione coloniale sviluppatesi a
partire dagli anni 50, ci si rese conto del limite delle
Convenzioni di Ginevra (applicabili solo ai conflitti
internazionali). Una nuova Conferenza Diplomatica nel
1977 portò a definire 2 Protocolli Aggiuntivi, di cui il II è
applicabile anche ai conflitti non internazionali.
Le quattro convenzioni di Ginevra
sono le pietre miliari del Diritto
Internazionale Umanitario.
I Convenzione
feriti, malati…
Persone, militari o
civili, che a causa di un
trauma, una malattia,
o altre incapacità o
infermità fisiche o
psichiche hanno
bisogno di cure
mediche e si astengono
da qualsiasi atto di
ostilità
II Convenzione
… e naufraghi
Persone, militari o
civili, che si trovano in
una situazione
pericolosa in mare, o
in altre acque, a seguito
di un infortunio che le
ha colpite, o che ha
colpito la nave o
l’aeromobile che le
trasportava e si
astengono da qualsiasi
atto di ostilità
III Convenzione
Prigionieri di guerra
Ogni persona che prende parte alle ostilità e viene
catturata, va considerata presuntivamente
prigioniero di guerra (e trattato come tale)
IV Convenzione
Popolazione civile
Ogni persona che non
appartiene ad una
delle categorie di
combattenti legittimi.
Malati feriti e naufraghi
Hanno diritto ad
essere curati e
trattati
umanamente senza
alcuna distinzione
basata su criteri
discriminatori quali
• la nazionalità,
• la razza,
• il sesso,
• la religione
• le opinioni politiche.
Solo criteri sanitari possono
autorizzare a determinare una
priorità nell'ordine con cui viene
somministrato il trattamento medico.
Ne deriva il divieto assoluto di compiere
qualsiasi tentativo di violenza contro di
essi; in particolare :
• il divieto di ucciderli,
• di sottoporli a tortura
• di sottoporli a esperimenti biologici,
• di lasciarli senza assistenza medica
• di esporli intenzionalmente a contagi o infezioni.
Le Parti in conflitto
devono fare
il possibile
Le autorità militari, devono
permettere alla popolazione
di prendersi cura dei soldati
feriti e malati, anche se
appartenenti all'esercito
nemico.
Nessuno può, quindi, essere
condannato per aver
prestato tali cure.
• per ricercare e raccogliere i feriti
e i malati,
• per proteggerli dai furti e dai
maltrattamenti
• per registrare tutte le
informazioni necessarie alla loro
identificazione.
Prigionieri
di guerra
Allo status ed al
conseguente trattamento
umanitario di prigioniero
di guerra hanno diritto
i combattenti
legittimi
che, nel corso di un
conflitto armato
internazionale, cadano in
potere dei nemico.
Garanzie
I prigionieri di guerra sono
in potere dello Stato che li
ha catturati e non dei
singoli individui;
Devono essere trattati con
umanità;
Rispettati nella persona
fisica e nell’onore;
Obbligo di mantenimento;
Fine ostilità fine prigionia.
Il testo della III
Convenzione di Ginevra
deve essere affisso in
ogni campo, nella lingua
dei prigionieri di guerra,
in luoghi dove possano
essere consultati da tutti
i prigionieri
Il Paese che li
detiene deve
notificare la cattura
entro sette giorni al
CICR i cui delegati
potranno visitare i
prigionieri senza la
presenza di
testimoni
Fuga dei prigionieri
• Tutti i regolamenti militari invitano o addirittura
obbligano il combattente catturato alla fuga (atto
di fedeltà verso il proprio paese)
• I P.G che dopo aver raggiunto le proprie FF.AA
fossero nuovamente catturati, non saranno
passibili di pena alcuna per la loro evasione
precedente
• Se il P.G. venga ricatturato prima del
ricongiungimento con le sue FF.AA, anche nel
caso di recidiva, sarà passibile soltanto di
punizione disciplinare.
• Sono vietate
▫
▫
▫
▫
le pene collettive per gli atti individuali
Le pene corporali
Incarcerazione in locali bui
Qualsiasi forma di tortura e crudeltà
le punizioni disciplinari applicate non
potranno mai essere inumane, brutali,
pericolose per la salute
La popolazione civile
Per quanto spaventoso sia stato il
numero delle vittime durante la
Prima Guerra Mondiale, i milioni di
vittime di quel conflitto caddero per
lo più sul campo di battaglia: furono
cioè uccisi soldati
Nella seconda guerra
mondiale, le proporzioni
furono pressoché pari
Oggi, per 10 vittime
Militari ci sono circa
90 vittime civili
• "Al fine di assicurare il
rispetto e la protezione
della popolazione civile e
dei beni di carattere civile,
le Parti in conflitto devono,
in ogni momento,
distinguere tra
popolazione civile e
combattenti, nonché tra
beni di carattere civile e
obiettivi militari, e di
conseguenza dirigere le
loro operazioni solo contro
obiettivi militari".
Necessità e proporzionalità
• Nelle altre situazioni, in cui
tale netta distinzione non
può essere fatta, deve farsi
riferimento al principio
della proporzionalità.
• Questo principio pone
l'angoscioso problema di
dover bilanciare
proporzionalmente da un
lato le perdite di popolazione
e di beni civili e dall'altro il
vantaggio militare concreto e
diretto previsto.
In tali situazioni,
dovranno essere
comunque prese alcune
precauzioni negli attacchi.
Tra tali precauzioni è
fondamentale quella che
prevede la scelta di mezzi
e metodi di attacco che
evitino o almeno riducano
al minimo le perdite tra la
popolazione civile ed i
danni ai beni civili
Limite: molto spesso - se non quasi sempre - gli
obiettivi militari sono situati all'interno o in
prossimità di zone densamente popolate.
Fin dal tempo di pace evitare di collocare
obiettivi militari all'interno o in prossimità di
zone densamente popolate.
I civili hanno diritto
in ogni circostanza
Al rispetto della loro
persona
Del loro onore
Dei l oro diritti
familiari
Delle loro convinzioni e
pratiche religiose
Delle loro consuetudini
e dei loro costumi
Essi saranno sempre
• Trattati con umanità e protetti, in particolare contro:
▫ Atti di violenza e intimidazione
▫ Insulti e pubblica curiosità
Le donne saranno specialmente protette
contro qualsiasi offesa al loro onore, in
particolare contro:
‹ Lo stupro
‹ La coercizione
‹ La prostituzione
‹ Una tutela particolare è stata disposta
verso le fasce cosiddette "deboli" (anziani,
invalidi, donne incinte, madri di minori di
anni 7, fanciulli minori di anni 15)
„
È proibito
Sottoporli ad azioni coercitive di
carattere fisico o morale per
ottenere qualunque tipo di
informazione
Qualunque misura che cagioni
sofferenze fisiche
L’eliminazione, lo sterminio,
l’assassinio
La tortura, le pene corporali, le
mutilazioni
Gli esperimenti medici e scientifici
Qualunque altra brutalità compiuta
da militari e civili
Sono vietati contro le persone
protette e i loro beni
• Misure di rappresaglia
• Il saccheggio
• La cattura di ostaggi
• Le pene collettive
• Qualunque misura di
intimidazione e di
terrorismo
Concludendo: l’essenza del DIU si può riassumere nei
pochi, ma fondamentali, principi:
• Le persone che non partecipano, o non partecipano più, alle ostilità,
devono essere rispettate, protette e trattate con umanità. Devono
ricevere le cure necessarie, senza alcuna discriminazione.
• b) I combattenti catturati e le altre persone private della libertà devono
essere trattate con umanità, protette contro tutti gli atti di violenza, in
particolare contro la tortura..
• c) Le parti di un conflitto armato non hanno un diritto illimitato di scelta
dei mezzi e dei metodi di combattimento. È vietato infliggere mali
superflui e sofferenze inutili.
• d) Al fine di risparmiare la popolazione civile, le FF.AA. devono in ogni
circostanza operare una distinzione tra la popolazione e i beni civili da
una parte, e gli obiettivi militari dall’altra. Né la popolazione civile, né
beni civili possono essere l’oggetto di attacchi militari.
La Diffusione del D.I.U.
è un compito di ogni volontario.
Equivale a diffondere i Principi del Movimento
di Croce Rossa e Mezzaluna rossa, aiutando a
creare una maggiore coscienza umanitaria in
tempo di pace e far comprendere i limiti della
guerra sia ai militari che ai civili, i quali
potranno comprendere quali protezioni
devono essere loro garantite, quali azioni
potranno o non potranno intraprendere, così
da ridurre le loro sofferenze.
Io non so con che armi si
combatterà la Terza Guerra
Mondiale, ma so che la Quarta sarà
combattuta con i bastoni e le
pietre.
Albert Einstein