N.T.A. - Comune di Voghera

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N.T.A. - Comune di Voghera
ART. 1
NATURA, EFFICACIA E VALIDITA’ DEL PDC
Il Piano di Coordinamento, di seguito definito PDC e’ strumento di raccordo fra le generali
previsioni del P.R.G. del 2005 come recepito dal P.G.T. del 2012, e gli strumenti attuativi dei
diversi ambiti d’intervento compresi nel perimetro del Piano stesso.
Il PDC e’ di iniziativa comunale, ed ha efficacia a far tempo dall’esecutività della delibera di
definitiva approvazione adottata dal Consiglio Comunale con Delibera n. 13 del 14/04/2011. Le
previsioni in esso contenute sono vincolanti per i soggetti pubblici e/o privati che andranno ad
intervenire, fermo restando quanto previsto agli articoli successivi.
Il PDC ha la stessa durata dello strumento urbanistico generale e può essere variato con le stesse
procedure previste per la sua approvazione, fermo restando i diritti acquisiti nell’ambito di piani
attuativi già approvati e/o di altri titoli abilitativi rilasciati. L’efficacia del PDC è mantenuta valida
dal Piano di Governo del Territorio, anche con eventuali variazioni, in seguito alla sua recente
approvazione.
ART. 2 CONTENUTI E FINALITA’
Il PDC costituisce il quadro di riferimento per la verifica di compatibilita’ delle previsioni attuative
di ogni singolo comparto in esso individuato, con il piu’ ampio ed organico “disegno” urbanistico
ed ambientale previsto per l’intero ambito interessato dal Piano. Esso individua:
a) il perimetro dei diversi Piani di Lottizzazione
b) la viabilità
c) la localizzazione dei servizi principali
d) le tipologie edilizie
Coerentemente con le disposizioni del PRG / 2005 evidenzia altresì:
e) le modalità di attuazione
f) gli indici urbanistici fondiari
g) le aree di cessione
h) i criteri di perequazione
i) i criteri edilizi ed ambientali da adottare nell’edificazione
Successivamente all’approvazione del nuovo PGT, attraverso l’indizione di un concorso di
progettazione a proceduta aperta per la redazione di un progetto preliminare degli spazi di uso
pubblico già previsti nel Piano di Coordinamento “Parco baratta”, sono stati sviluppati i seguenti
ulteriori obbiettivi:
localizzazione, definizione e dimensionamento delle funzioni previste per le aree di uso pubblico
(strade e percorsi ciclopedonali, parcheggi, verde pubblico e attrezzature ricreative/sportive)
interne al Piano di Coordinamento ATR/RE12 secondo quanto previsto dal piano stesso per i tre
ambiti di “Parco”;
studio dei percorsi ciclopedonali con particolare attenzione alla accessibilità e alla sicurezza nei
nodi e nelle intersezioni con la viabilità veicolare;
progettazione degli spazi di uso pubblico, funzionalmente coerente e definita per ogni singolo
Piano Attuativo (P.L.) previsto dal Piano di Coordinamento, finalizzata all’attuazione del “Parco”
per fasi e anche in tempi successivi nonché alla loro autonoma accessibilità e fruibilità all’uso
pubblico;
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La variante al Piano di coordinamento ne recepisce le indicazioni, apportando altresì le modifiche in
adeguamento alle intervenute norme del nuovo PGT, in particolare la previsione che comporta la
possibilità di insediamento di medie strutture commerciali di vendita nei lotti prospicienti la via
Martiri della Libertà.
ART. 3 DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA E MODIFICATIVA AL PIANO DI
COORDINAMENTO
- Il PDC del “Parco Baratta” approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del
14 aprile 2011 è costituito dai seguenti elaborati:
Tavola A1. Stralcio del PRG;
Tavola A2. Planimetria catastale;
Tavola A3. Individuazione delle proprietà;
Tavola A4. Stato di fatto: planimetria generale;
Tavola B1. Individuazione degli ambiti di intervento;
Tavola B2. Planimetria generale aree di cessione;
Elaborato C. Elenco proprietà;
Elaborato D. Norme tecniche di attuazione;
Elaborato E. Relazione.
La documentazione integrativa e modificativa al Piano di Coordinamento, finalizzata al
recepimento della progettazione degli spazi di uso pubblico da attribuire almeno in parte alla
realizzazione diretta in fase di attuazione dei P.L. di iniziativa privata, è la seguente:
 Stralcio P.G.T.;
 Tavola A – Planimetria generale – sostitutiva ed integrativa delle Tavole B1 e B2
precedenti;
 Tavola B – Percorsi - sostitutiva ed integrativa delle Tavole B1 e B2 precedenti;
 Tavola C – Modellazione del suolo – sostitutiva ed integrativa delle Tavole B1 e B2
precedenti;
 Tavola D – Illuminazione e servizi – sostitutiva ed integrativa delle Tavole B1 e B2
precedenti;
 Norme Tecniche di Attuazione – sostitutiva ed integrativa delle N.T.A. precedenti;
 Relazione integrativa.
ART. 4 TITOLI ABILITATIVI ANTECEDENTI LA DATA DI APPROVAZIONE DEL
PDC ED EDIFICI IN CONTRASTO
Ferme restando le norme del vigente Regolamento di Igiene e/o eventuali più restrittive disposizioni
derivanti da norme di PRG e/o di settore, per gli edifici esistenti alla data di approvazione del PDC
ed in contrasto con le previsioni del medesimo, sono ammessi esclusivamente interventi di
manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo, nonché gli interventi imposti da
leggi nazionali o regionali; ogni altri intervento è consentito solo se finalizzato ad adeguare l’edificio
esistente alle norme del PDC.
Resta inteso che l’approvazione di Piani attuativi relativi ad ambiti che includono al loro interno
edifici in contrasto con le destinazioni ammesse dal vigente PRG e conseguentemente dal PDC, non
potrà avvenire se il Piano attuativo medesimo non conterrà specifiche previsioni riguardanti la
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conformazione degli edifici in contrasto, alle destinazioni d’uso ed al decoro architettonico –
ambientale previste dal PDC.
Sono fatti salvi i titoli abilitativi rilasciati prima dell’entrata in vigore del PDC.
ART. 5 INDIVIDUAZIONE DEGLI AMBITI DI INTERVENTO
La Tavola A del Piano individua e conferma gli ambiti unitari cui riferire la pianificazione attuativa
(PL) già definiti con l’approvazione del Piano di Coordinamento approvato con delibera di CC n. 13
del 14/04/2011.
Eventuali modifiche ai perimetri d’ambito o rispetto ai tracciati viari, finalizzati a rendere coerenti
le previsioni con lo stato reale dei luoghi e/o con i limiti di proprietà catastali dimostrati da rilievo
celerimetrico asseverato, o comunque a facilitare l’attuazione degli interventi, potranno essere
valutate dal Comune ed eventualmente acconsentite per facilitare l’attuazione degli interventi senza
procedura di variante al PDC, a condizione che la superficie territoriale degli ambiti interessati non
sia variata in maggiorazione o diminuzione in misura superiore al 10% dell’ambito stesso, che siano
rispettati i limiti complessivi e le impostazioni generali dello stesso (aree di cessione, infrastrutture
e servizi), e che vi sia formale assenso dei soggetti compresi negli ambiti interessati
Per le aree da destinare a servizi pubblici individuati negli elaborati grafici, sono ammesse eventuali
modeste traslazioni in sede di piano attuativo, a condizione che sia dimostrata la maggior
funzionalità della scelta rispetto al contesto ed agli obiettivi di piano, e nel rispetto delle quantità
minime previste.
ART. 6 MODALITA’ E FASI ATTUATIVE
Le previsioni del P.R.G. del 2005 come recepito dal P.G.T. del 2012, cosi come articolate e
dettagliate dal PDC, devono essere attuate mediante Piani di lottizzazione (PL), riferiti ad ogni
ambito unitario di intervento.
I Piani di lottizzazione (PL) sono, di norma, di iniziativa privata, fatta salva l’iniziativa Comunale
nei casi previsti dalla L. 1150/41 - Art. 28 penultimo comma.
I Piani urbanistici attuativi avranno i contenuti previsti dalla legislazione nazionale e regionale
vigente, e la relativa istruttoria/approvazione avverrà con le modalità di cui all’Art. 14 della LR. n.
12/2005. La convenzione alla cui stipula è subordinata l’efficacia di ogni singolo PL, oltre a
rispettare i contenuti minimi previsti dalla vigente normativa urbanistica, dovrà uniformarsi allo
schema-tipo approvato dal Comune.
Ai sensi della sopraccitata L.R. – Art. 12 comma 4 – per la presentazione dei piani attuativi è
sufficiente il concorso dei proprietari degli immobili interessati rappresentanti la maggioranza
assoluta del valore di detti immobili in base all’imponibile catastale risultante al momento della
presentazione del piano, costituiti in consorzio ai sensi dell’art. 27 comma 5 della L. 1.08.2002 n.
166.
In tal caso il sindaco provvede, entro dieci giorni dalla presentazione del piano attuativo, ad attivare
la procedura di cui all’Art. 27, comma 5, della L. 166/2002 e il termine di 90 gg. di cui all’Art. 14,
comma 1 della LR. 12/2005 inizia a decorrere a far tempo dalla conclusione della suddetta
procedura.
L’ambito A6, stante la notevole dimensione, viene suddiviso in tre sotto-ambiti distinti A6a – A6b –
A6c, oggetto di convenzione unica che ne definirà modalità e tempi di attuazione. Fermo restando
la facoltà di iniziativa attuativa unitaria sull’ambito A6, l’attuazione per sotto-ambiti, ancorché
isolata, potrà avvenire in tempi successivi purché siano comunque garantite in convenzione le
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cessioni e le realizzazioni di tutte le opere di urbanizzazione primaria facenti capo all’intero ambito
A6.
L’ambito A14, in considerazione della sua localizzazione ad ovest di Strada Montrucco ed esterna
all’area del Parco, potrà proporre in sede di presentazione del Piano di Lottizzazione una diversa
definizione degli spazi e servizi rispetto le aree edificabili nel rispetto dei rapporti
cessione/edificazione previsti dalle norme
Le aree interessate dagli interventi, dovranno essere mantenute in condizioni di decoro e di pulizia
da parte dei rispettivi proprietari sino all’avvio della concreta realizzazione delle opere da parte dei
lottizzanti.
ART. 7 INDICI E PARAMETRI
Per gli ambiti interessati dal PDC sono integralmente richiamati gli indici ed i parametri di cui
all’ART. 61 – ATR/RE delle NTA del vigente PRG così come recepito dal vigente P.G.T. all’ art.
71 del Fascicolo 10 N.T.A. del Documento di Piano che si riporta integralmente:
- art. 71:
- “Il PGT conferma l’indice di edificabilità territoriale previsto dal PRG vigente e dal Piano
di Coordinamento approvato, riferito all’intera superficie territoriale dell’ambito
ATR/Parco Baratta:
Indice It = 0,60 mc/mq.”
La tabella seguente riporta la capacità edificatoria dell’ambito ATR/Parco Baratta.
Errore. Il collegamento non è valido.
Si specifica che l’insediamento di esercizi commerciali di media distribuzione è consentito sia per
il settore alimentare sia per il settore non alimentare, nei comparti A1 e A2, attestati su viale
Martiri della Libertà, così come individuati nella Tavola B1 “Individuazione degli ambiti di
intervento” del P. di C. La SLP verrà calcolata attribuendo al volume V degli ambiti interessati una
altezza virtuale di 3,00 m.
Si precisa che le aree di permeabilità, relativamente agli insediamenti residenziali, in ragione del
40% min. di S.F., dovranno essere destinate e realizzate a verde piantumato, salvo nel caso di
dimostrata impossibilità di realizzazione della viabilità interna, dei posti auto scoperti e degli spazi
di manovra interni ai lotti, ricorrendo il quale dovrà comunque garantirsi almeno il 70% di area
permeabile a verde e la restante mediante pavimentazioni o finiture comunque drenanti.
ART. 8 DESTINAZIONI D’USO
Per le destinazioni d’uso ammesse sono richiamate le disposizioni di cui al PGT di Voghera
approvato con Deliberazione di C.C. n. 61 del 19/12/2012 nel Fascicolo 10 N.T.A. del Documento
di Piano all’art. 70 che conferma l’area di trasformazione ATR/RE 12 individuata dal PRG vigente,
classificando la stessa come “ambito di trasformazione residenziale del Parco Baratta soggetto a
piano di coordinamento” (ATR/Parco Baratta) recependo integralmente le Norme Tecniche del
PRG vigente relative alla disciplina dell’area di trasformazione ATR/RE 12 (indici e parametri
urbanistici ed edilizi, cessioni, monetizzazioni, destinazioni d’uso, ecc.), e i contenuti del Piano di
Coordinamento approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del 14 aprile 2011,
elaborato ai sensi dell’art. 61 delle norme del PRG., con la previsione della possibilità
dell’insediamento di attività commerciali per la media distribuzione negli ambiti A1 e A2
prospicienti Viale Martiri della Libertà.
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Le destinazioni d’uso ammesse e non ammesse sono pertanto riportate nella seguente tabella.
DESTINAZIONI
ARTICOLAZIONE
SI NO
RESIDENZIALI
R1
●
●
●
●
Abitazioni
V
COMMERCIALI
e
PARACOMMERCIALI
C1
(*)
M1
Medie<m² 600
M2
Medie<m² 2500
alloggio custode
GS
COMMERCIO
INGROSSO
DIREZIONALI
RICETTIVE
ESTRATTIVE
C2
D1
Vicinato
Grandi>m² 2500
alloggio custode
Uffici
alloggio custode
D2
Att.priv.culturali sociali
RI 1
Attrezzature ricettive
Attività di cava
AE
SI NO
Manifatturiere
●
●
●
●
●
●
●
●
●
Depositi a cielo aperto
AP3
Depositi-magazzini
alloggio custode
AP4
Rottamazione
A1
Abitazioni agricole
A2
Infrastrutture agricole
A3
A4
Allevamenti
ST. SERVIZIO
SS
Stazioni di servizio
SERVIZI
vedi Piano dei
Servizi
SR
Pubblici
AGRICOLE
●
alloggio custode
AP2
PRODUTTIVE
●
●
●
●
ARTICOLAZIONE
AP1
●
alloggio custode
Commercio ingrosso
DESTINAZIONI
Coltivazioni
E
Interesse generale
P
Privati d’interesse pubbl.
●
●
●
Nota destinazione C1 (*):
L’insediamento di esercizi commerciali di vicinato è consentito sia per il settore alimentare sia per
il settore non alimentare.
L’insediamento di esercizi commerciali di media distribuzione è consentito sia per il settore
alimentare sia per il settore non alimentare, nei comparti A1 e A2, attestati su viale Martiri della
Libertà, così come individuati nella Tavola B1 “Individuazione degli ambiti di intervento” del P. di
C. La SLP verrà calcolata attribuendo al volume V degli ambiti interessati una altezza virtuale di
3,00 m.
ART. 9 LOCALIZZAZIONE DEI PRINCIPALI SERVIZI
Le aree di cessione del piano di coordinamento per servizi pubblici di quartiere sono suddivise in tre
ambiti tematici.
Il primo ambito posto a nord prevede la collocazione prioritaria dei seguenti servizi pubblici di
quartiere:
- Parcheggi pubblici;
- Attrezzature sportive all’aperto ed al coperto;
- Verde attrezzato
- Attrezzature per la sicurezza dei cittadini;
- Attrezzature annonarie, fieristiche e mercantili.
Il secondo ambito tematico posto nella zona centrale del piano di coordinamento prevede la
collocazione prioritaria dei seguenti servizi pubblici di quartiere:
- Parcheggi pubblici;
- Attrezzature per la cultura e lo spettacolo;
- Scuole secondarie di primo grado;
- Verde attrezzato
Il terzo ambito posto a sud prevede la collocazione prioritaria dei seguenti servizi pubblici di
quartiere servizi pubblici di quartiere:
- Parcheggi pubblici;
- Verde attrezzato
- Attrezzature sportive all’aperto ed al coperto;
Nelle tavole integrative e modificative sono state previste le funzionalità relative agli spazi di uso
pubblico, da utilizzare nelle specifiche progettazioni dei Piani di Lottizzazione di iniziativa privata,
dei singoli ambiti .
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Si specifica che le previsioni progettuali sono riferite alle urbanizzazioni realizzabili negli ambiti
dei Piani Attuativi. Relativamente alle infrastrutture previste nel Piano di Coordinamento
(attrezzature varie di interesse comune e sportive, scuole, ecc) è stata solo individuata la loro
eventuale possibile localizzazione. Tali infrastrutture di interesse urbano e cittadino e non
direttamente correlate alla funzionalità del “Parco” non sono da attribuire a carico dei lottizzanti.
Altri servizi di interesse pubblico possono essere individuati all’interno delle aree di cessione di cui
al successivo ART. 11, purché compatibili con le disposizioni del vigente P.G.T. , senza che ciò
costituisca variante al PDC.
All’interno dei lotti si può prevedere l’edificabilità di unità abitative di edilizia residenziale /
sociale, previo accordo con il Comune che stabilisca con apposita convenzione le caratteristiche
urbanistiche degli interventi, il prezzo di cessione, il canone di affitto e i requisiti soggettivi richiesti
a chi acquista o affitta tali alloggi, nonché gli incentivi economici e le agevolazioni per il costruttore
come previsto dall’art. 28 della N.T.A. del Documento di Piano del vigente P.G.T., senza
l’applicazione di bonus volumetrici.
ART. 10 AREE DI CESSIONE
Il PDC conferma la seguente ripartizione territoriale prevista dal P.R.G. e recepita dal nuovo
P.G.T.:
Sf =
50% di St
Ce =
50% di St
Le quantità minime di cessione non potranno comunque essere inferiori ai seguenti valori verificati
in relazione alle diverse destinazioni previste:
- insediamenti residenziali = mq 26,50 per abitante
- insediamenti terziari =
100% di SLP
- piani attuativi polifunzionali con presenza di funzioni residenziali, direzionali, ricettive, terziarie,
commerciali concernenti esercizi di vicinato:
75% di SLP.
All’interno dell’ambito ATR/Parco Baratta non è contemplata la possibilità di monetizzare una
quota parte della superficie di cessione.
Le aree di cessione sono evidenziate negli elaborati di cui alle tavole progettuali di modifica ed
integrazione del PDC e comprendono:
a) le superfici destinate alla viabilità di interesse pubblico
b) le superfici destinate ai servizi pubblici descritte nel precedente articolo 10.
Le aree di cessione dovranno essere mantenute in condizioni di decoro e di pulizia da parte dei
rispettivi proprietari sino all’avvio della concreta realizzazione delle opere da parte dei lottizzanti.
ART. 11 PEREQUAZIONE
Il PDC disciplina i meccanismi di perequazione da applicare agli interventi previsti, e finalizzati al
raggiungimento degli obiettivi strategici del P.G.T. .
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La perequazione è ottenuta applicando lo stesso indice edificatorio all’intera superficie compresa
entro il perimetro di ogni ambito attuativo, a prescindere dalla destinazione prevista nel PDC.
Al fine di dare attuazione al principio dell’indifferenza rispetto all’uso specifico delle diverse aree
comprese nei piani attuativi, la superficie lorda di pavimento o la volumetria realizzabili sono
attribuite ai diversi proprietari, in proporzione alle superfici delle rispettive proprietà, a prescindere
dalla proprietà delle aree sulle quali la Slp o la volumetria sono da realizzarsi concretamente.
Analogamente lo stesso rapporto proporzionale sarà applicato agli oneri di concessione e alle
cessioni di aree per uso pubblico.
ART. 12 REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE
Ogni proprietà compresa all’interno del perimetro del PDC dovrà partecipare ai costi per la
realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste negli elaborati progettuali
dello stesso PDC, in proporzione ai relativi diritti edificatori complessivi.
Le opere di urbanizzazione primaria a carico dei lottizzanti comprendono la realizzazione di:
strade e piazze al servizio degli insediamenti;
percorsi pedonali;
spazi di sosta e parcheggio pubblico;
rete di fognatura, idrica, di distribuzione dell’energia elettrica, comprese le cabine secondarie
di trasformazione, del gas, del telefono, cavedi multiservizi e cavidotti per il passaggio di
reti per telecomunicazioni;
pubblica illuminazione;
spazi di verde attrezzato a corredo della viabilità.
Le opere di urbanizzazione secondaria a carico dei lottizzanti comprendono la realizzazione di:
spazi per il verde pubblico attrezzato e naturale;
spazi per il verde sportivo.
I piani attuativi dovranno prevedere la diretta realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e
secondaria di competenza dell’ambito interessato e di quelle eventualmente necessarie per il
raggiungimento dell’ambito stesso.
La realizzazione diretta delle opere determina scomputo dalle somme dovute al Comune per gli
oneri di urbanizzazione relativi ai diversi interventi edificatori previsti, determinate in base alle
tariffe vigenti al momento della presentazione del Piano Attuativo.
ART. 13 ARRETRAMENTI E ALLINEAMENTI
I criteri di determinazione delle distanze minime restano quelli definiti dalle norme tecniche di
attuazione del P.G.T.
Ai fini della creazione di idonea fascia di transizione tra l’edificato e le zone di cessione per servizi
non sarà ammessa l’edificazione, neanche di fabbricati accessori e/o pertinenziali, a distanza
inferiore a mt. 5,00 dal limite esterno delle aree di cessione per servizi pubblici di quartiere.
Saranno ammessi i suddetti fabbricati a distanze minori solo ed esclusivamente nel caso siano
realizzati completamente interrati.
ART. 14 CRITERI
TIPOLOGICI
ED
ARCHITETTONICI
DA
ADOTTARE
NELL’EDIFICAZIONE
La pianificazione attuativa dovrà prevedere che gli edifici vengano collocati all’interno delle aree
fondiarie per favorirne la mitigazione e l’inserimento nel verde.
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Nell’ambito di ciascun PL dovrà in ogni caso essere valutato il corretto inserimento degli edifici in
relazione alla tipologia ed altezza, anche in correlazione con l’edificazione esistente sulle aree
limitrofe a quella di intervento.
I proponenti saranno tenuti ad osservare le previsioni unitarie circa le tipologie e i materiali da
utilizzare nell’edificazione, tenuto conto anche dei criteri e delle nuove tecnologie improntate al
contenimento dei consumi energetici. Le tipologie delle recinzioni dovranno essere uniformi verso
gli spazi pubblici compresi quelli destinati a verde attrezzato. Quest’ultime non potranno in ogni
caso essere costituite da muri o altra tipologia “piena”, ma dovranno essere a maglia aperta e
concepite in modo da conseguire la massima integrazione fra le aree verdi pubbliche e quelle
private.
Le sistemazioni delle aree esterne agli edifici, dovranno risultare dettagliatamente nei progetti
presentati per le rispettive approvazioni. Per la messa a dimora degli alberi, si dovranno rispettare i
minimi quantitativi previsti dal PRG. Si dovranno in ogni caso adottare specie autoctone e di
sviluppo all’impianto non inferiore a mt. 3,00 di altezza. In proposito si prevede il rispetto rigoroso
dei criteri di progettazione e di selezione individuati nel fascicolo 12 N.T.A. di Tutela Paesaggistica
del Documento di Piano del P.G.T, che costituiranno criterio imprescindibile per la valutazione dei
progetti .
La messa a dimora delle alberature dovrà privilegiare come posizione le aree che si interfacciano
direttamente con gli spazi destinati a verde pubblico attrezzato, al fine di conferire continuità
ecologica al sistema, e di mitigare l’affaccio degli edifici verso questi spazi.
Il progetto edilizio dovrà in ogni caso essere corredato da un progetto delle sistemazioni esterne a
verde piantumato nel quale dovranno essere rappresentate le essenze arboree da impiantarsi.
In tutti gli ambiti di intervento il presente piano di coordinamento definisce le seguenti tipologie
edilizie ammissibili per gli interventi a prevalente destinazione d’uso residenziale:
- villa su massimo due piani abitabili fuori terra;
- edificio residenziale bifamiliare su due piani abitabili fuori terra;
- casa a schiera su massimo due piani abitabili fuori terra;
- edificio in linea su massimo due piani abitabili fuori terra;
- palazzina su numero massimo di tre piani abitabili fuori terra.
Eventuali piani accessori a piano terra e piani parzialmente interrati emergenti dal piano di
campagna o dalla quota 0,00 di riferimento in misura superiore a cm. 15, saranno comunque
considerati ai fini della verifica del numero massimo dei 2 o dei 3 piani sopra indicati,
indipendentemente dal fatto che gli stessi non abbiano caratteristiche di abitabilità.
Nel caso di realizzazione di interventi con previsione di destinazioni d’uso plurifunzionali, ai fini
della verifica del numero massimo di piani per tipologia edilizia saranno inclusi anche quelli ove
siano collocate le attività ivi svolte.
ART. 15 RISPARMIO ENERGETICO E DELLE RISORSE IDRICHE
Gli insediamenti previsti all’interno del piano di coordinamento sono improntati secondo un
principio generale di risparmio energetico, risparmio idrico ed utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili.
I progetti relativi ai singoli interventi edilizi dovranno essere corredati da idonea documentazione
tecnica (relazioni, certificazioni, elaborati grafici, altra idonea documentazione) atta a dimostrare i
seguenti requisiti di prestazione energetica e di architettura sostenibile:
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- Verifica dell’orientamento degli edifici nel rispetto di quanto indicato nel R.E. vigente,
fatti salvi i casi di comprovata impossibilità dovuta alle dimensioni ed alla conformazione
dell’ambito di intervento;
- Analisi del soleggiamento, ombreggiamento e ventilazione naturale al fine di ridurre al
minimo i consumi energetici per la climatizzazione estiva ed invernale;
- Utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, geotermia, micro
eolico);
- Efficienza energetica degli impianti di climatizzazione (sistemi a bassa entalpia);
- Requisito minimo di classe B energetica per ogni unità immobiliare, da verificare sia in
sede di progetto dell’edificio mediante relazione tecnica che ad ultimazione dell’intervento
mediante presentazione del certificato energetico;
- Corretto utilizzo delle risorse idriche, con adozione di tecnologie in grado di riutilizzare
l’acqua piovana per usi secondari (irrigazione, lavaggio auto, sistemi anti-incendio).
ART. 16 NORMA DI RINVIO
Per quanto non esplicitamente previsto nelle presenti norme, e per quanto non in contrasto con esse,
si applicano le disposizioni del nuovo P.G.T. e/o di altri provvedimenti normativi di livello
superiore.
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