aspetti e impatti

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aspetti e impatti
ASPETTI E IMPATTI
Per aspetto ambientale si intende ogni elemento di una attività, prodotto o servizio di una
organizzazione che può interagire con l’ambiente.
L’impatto ambientale si riferisce a qualsiasi modificazione dell’ambiente negativa o benefica,
totale o parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione.
Un aspetto ambientale è significativo quando causa o può causare un impatto ambientale
significativo.
La relazione esistente tra aspetto ed impatto è quindi del tipo causa / effetto.
L’identificazione degli aspetti e la valutazione degli impatti ambientali, secondo la linea guida
UNI EN ISO 14004 è un processo che può essere articolato in 4 fasi :
 fase 1 : scelta dell’attività, del prodotto o del servizio dell’organizzazione in cui si vuole
verificare la presenza o meno di aspetti ambientali (definizione preliminare del campo di
applicazione del SGA);
 fase 2 : identificazione degli aspetti ambientali correlati all’attività, al prodotto o al
servizio precedentemente scelto;
 fase 3 : identificazione degli impatti ambientali conseguenti agli aspetti ambientali;
 fase 4 : valutazione della significatività dell’impatto ambientale.
FASE 1 CAMPO DI APPLICAZIONE
Definire il campo di applicazione del sistema di gestione ambientale è una operazione
fondamentale, in quanto lo stesso sarà oggetto di definizione di obiettivi e traguardi
ambientali, raggiungibili con adeguati programmi ambientali; tale definizione richiede di
individuare con precisione le attività, i prodotti, i servizi, i reparti e i responsabili che sono
coinvolti nell’individuazione degli aspetti e degli impatti ambientali.
Il passo successivo sarà quello di considerare volta per volta le singole attività e i singoli
prodotti e servizi rientranti in tale campo e procedere con la valutazione (da fase 2 in poi).
FASE 2 IDENTIFICAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI
Individuare per ogni attività/prodotto/servizio (come da ISO 14004) tutti i possibili aspetti
correlati.
Possibile classificazione :
1. emissioni in atmosfera
2. scarichi nei corpi idrici
3. questioni locali (rumore, vibrazioni, odore, polvere, impatto visivo, trasporti, etc.)
4. produzione e gestione dei rifiuti
5. uso e contaminazione del terreno
6. uso delle risorse naturali e delle materie prime (inclusa l’energia)
7. uso di sostanze pericolose
La presenza o meno di tali aspetti ambientali deve essere valutata nelle seguenti condizioni:
 condizioni operative normali
 condizioni operative anomale (manutenzioni, sostituzione parti meccaniche,
sovrapproduzione, fermata-avvio impianti, etc.)
 condizioni di emergenza
(utilizzare check-list)
FASE 3 IDENTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
Per ogni aspetto identificato nella fase 2 si identificheranno, quindi, tutti gli impatti ambientali
(reali o potenziali, positivi o negativi) associati all’aspetto.
L’identificazione degli impatti permette all’organizzazione di conoscere quali sono le
modificazioni che le attività, i prodotti e i servizi elencati nel campo di applicazione causano
all’ambiente.
Sarebbe impossibile esaurire in un elenco tutti i possibili impatti ambientali, anche perché
questi variano da caso a caso.
Esempio delle possibili e generiche voci di impatto ambientale collegate ai rispettivi aspetti
(anch’essi generici) (tabella 1)
Aspetto
Consumo d’acqua
Effluenti liquidi
Individuare gestione dei rifiuti
Rumore
Utilizzazione risorse naturali
Utilizzazione energia elettrica da combustibili
fossili
Emissioni elettromagnetiche
Impatto
Depauperamento della risorsa idrica
Contaminazione acque superficiali
Inquinamento del suolo
Produzione cattivi odori
Diminuzione dell’udito
Disturbi al ritmo veglia / sonno
Esaurimento acqua potabile
Disboscamento (per utilizzo legno/carta)
Depauperamento risorse naturali
Effetto serra
Depauperamento risorse naturali
Smog fotochimica
Piogge acide
Inquinamento elettromagnetico
Attenzione : i singoli aspetti devono comunque rimanere collegati alle attività/prodotti/servizi
che li generano e che devono essere considerati in condizioni normali, anomale e di
emergenza.
Allora la tabella 1 si modifica nella tabella 2 (che mostra esempi di possibile correlazione tra
attività/prodotti/servizi, aspetti e impatti:
n° Attività / prodotto /
servizio
1
Rifornimento benzina
Aspetto
Impatto
Utilizzo di sostanze
infiammabili
2
combustione
3
Serbatoio stoccaggio
acidi
Smaltimento rifiuti
Emissioni in atmosfera
(produzione CO2)
Utilizzo energia elettrica
Sversamenti nel suolo /
sottosuolo
Riciclaggio carta e cartone
Incendio
Inquinamento atmosferico
Danni alla salute dei dipendenti e
della popolazione
Effetto serra
Consumo risorse non rinnovabili
4
5
6
7
Contaminazione falda acquifera
Diminuzione rifiuti
Conservazione risorse naturali
Spray adesivo super 77 Utilizzo prodotti chimici
Contaminazione suolo e sottosuolo
Contaminazione falda acquifera
Pulizia uffici
Utilizzo prodotti chimici
Contaminazione suolo e sottosuolo
Inquinamento atmosfera
Immagazzinamento e
Rilasci amianto dai big-bag Contaminazione dell’aria
manipolazione amianto
Danni alla salute dei dipendenti e
della popolazione
8
verniciatura
Perdite accidentali di
vernice
Emissioni in atmosfera
Utilizzo di solventi per la
pulizia
Rumore
Utilizzo di energia
Contaminazione
suolo/sottosuolo/acqua
Danni a flora/fauna/umani per
rilascio sostanze tossiche
Contaminazione aria
Danni alla salute dei dipendenti
Consumo risorse naturali
e, infine, la tabella 3 mostra una griglia riassuntiva di correlazione tra attività e aspetti
evidenziando le condizioni nelle quali queste si presentano.
A1
aspetto
Consumi di combustibili (gas,
gasolio, olii, benzine, etc.)
Consumi di energia elettrica (da
rete, autoprodotta)
Utilizzo di acque di reti
acqudottistiche
Consumi di altre risorse naturali
(es. come materie prime)
Emissioni da camini o altre
emissioni
Diffusione di polveri (cumuli,
piazzali, silos, etc.)
emissione di calore
Diffusione di odori molesti
Emissione di onde
elettromagnetiche
Trasmissione di vibrazioni
Emissione di rumori
Scarichi industriali
Scarichi civili
Scarichi meteorici
Produzione di rifiuti urbani
Produzione di rifiuti speciali
pericolosi e non pericolosi
Emissione di sostanze lesive dello
strato di ozono
Radiazioni ionizzanti, radioattività
Percolazione progressiva da
vasche, serbatoi, depositi
Versamenti di liquidi o solidi
potenzialmente pericolosi
Incendi, esplosioni, rilasci tossici
gassosi
Modifica flussi di traffico
A2
N,E
N,E
N
N
N,A,E
A3
Attività
N,E
A4
……
N,E
N,E
N
N
N
N,E
N,E
N,E
-
N
N,A
N,A
N,A
N,A
N,A,E
N,A,E
N,A,E
N,A,E
N
-
-
-
N,A
-
N
N
N
-
N
-
N
-
-
N,A
N,A,E
N
N,A
N,A
N,A
N
N,A
N,A
N,A
N,A
N,A
N
N,A,E
N
N,A
N,A
N,A
N
N
N,A
-
-
-
-
A
E
-
-
A,E
A,E
-
A,E
A,E
A,E
A,E
A,E
E
E
E
E
E
N
N
N
N
N
N = condizioni operative normali
A = condizioni operative anomale (manutenzioni, sostituzione parti meccaniche,
sovrapproduzione, fermata-avvio impianti, etc.)
E = condizioni di emergenza
FASE 4 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI
È indubbiamente la fase più delicata, in quanto, mentre le prime tre fasi si possono ricondurre
a metodologie di lavoro e di ricerche diverse, ma comunque oggettive, in questa fase subentra
ANCHE un elemento soggettivo.
OGNI VOLTA CHE SI DA UN GIUDIZIO O UNA VALUTAZIONE VI È L’INTERVENTO DI UNA
COMPONENTE DI TIPO SOGGETTIVO CHE, SE NON CONTROLLATA, PUÒ COMPROMETTERE LA
BONTÀ DEL LAVORO FIN QUI SVOLTO
Per garantire una valutazione il più possibile oggettiva e riproducibile dovrà essere innanzitutto
ben chiaro su quali parametri ci si è basati per formulare il giudizio.
Nel valutare la criticità di un impatto ISO 14004 prevede la possibilità di servirsi di
considerazione sia di carattere ambientale (il danno che si arreca all’ambiente) che economico
(l’investimento necessario per apportare le modifiche al processo produttivo).
In particolare ISO 14004 suggerisce i seguenti aspetti da valutare nella classificazione degli
impatti :
Vastità dell’impatto
Severità dell’impatto
Probabilità che avvenga
Durata dell’impatto
Potenziali vincoli di legge
Difficoltà di modificare l’impatto
Costo della modifica dell’impatto
Effetto della modifica su altri processi/attività
Rapporti con le parti interessate
Effetti sull’immagine pubblica
dell’organizzazione
Considerazioni di carattere ambientale
Considerazioni di carattere economico
La valutazione degli impatti può essere condotta in tanti modi quante sono le organizzazioni
che la effettuano (o i consulenti…)
Spetta ad ogni organizzazione, infatti, selezionare una combinazione di criteri di valutazione
che maggiormente si addice alla propria realtà.
Di norma viene utilizzata una serie di parametri cui si assegna un valore numerico all’interno di
una scala di valutazione.
I parametri che generalmente sono presi in esame per la valutazione degli aspetti / impatti
ambientali sono :








gravità
probabilità di accadimento
frequenza di accadimento
estensione
grado di controllo che l’organizzazione riesce ad esercitare
conformità legislativa
preoccupazione delle parti interessate
durata
(nota : sono stati riportati un numero quasi esaustivo di tali parametri : si tenga presente che,
nella pratica, ci si limita a selezionarne una gamma ristretta, generalmente 4-5, pur non
escludendo, in situazioni più complesse, di valutarli tutti)
Per tali parametri si definisce quindi una scala di valutazione per l’assegnazione di un valore
numerico che di norma oscilla da 1 a 3 o da 1 a 5 (anche qui la scelta dipende unicamente
dall’organizzazione).
Ciascuno dei parametri prescelti può essere valutato singolarmente come riportato :
GRAVITÀ DELL’IMPATTO
Gravità (severità) è riferita al grado con cui l’ambiente (includendo aria, acqua, territorio,
risorse naturali, uomo, flora e fauna) risente di un impatto.
Scala di gravità (esempio)
valore
5
classificazione
Gravissimo / catastrofico
4
Grave
3
2
1
Moderato
Lieve
Senza conseguenze
Spiegazione
Estremamente pericoloso o potenzialmente fatale
: necessari interventi di grossa entità per
giungere a correzione/ recupero
Pericoloso, ma non potenzialmente fatale; difficile
correggere, possibile un recupero
Alquanto pericoloso, correggibile
Scarso pericolo, facilmente correggibile
Nessun pericolo, correggibile
PROBABILITÀ DELL’IMPATTO
Gli impatti vengono considerati in base alla probabilità che hanno di presentarsi (considerando
gli aspetti ambientali da cui si originano)
Scala di probabilità (esempio)
valore
5
classificazione
Molto probabile
4
Probabile
3
Probabilità moderata
2
Bassa probabilità
1
Probabilità remota
Spiegazione
Alta probabilità (>90%) che l’aspetto causi
l’impatto
Forte probabilità (dal 68% al 89%) che l’aspetto
causi l’impatto
Probabilità ragionevole (dal 34% al 67%) che
l’aspetto causi l’impatto
Bassa probabilità (dal 11% al 33%) che l’aspetto
causi l’impatto
Molto improbabile Forte (< 11%) che l’aspetto
causi l’impatto
FREQUENZA DELLE ATTIVITÀ, DEI PRODOTTI E SERVIZI CHE CAUSANO L’IMPATTO
Per una valutazione esaustiva degli impatti dovremmo considerare con quale frequenza si
presenta l’attività (o il prodotto o il servizio) da cui si può originare l’impatto
Scala di frequenza (esempio)
valore
5
classificazione
Continuo
4
Ripetuto
3
2
1
Regolare
Intermittente
raro
Spiegazione
L’attività viene effettuata
settimana (o più spesso)
L’attività viene effettuata
settimana
L’attività viene effettuata
L’attività viene effettuata
L’attività viene effettuata
(o meno)
in media 3 volte a
in media 1-2 volte a
in media mensilmente
in media 4 volte l’anno
in media 2 volte l’anno
ESTENSIONE DELL’IMPATTO
L’estensione dell’impatto è riferita all’area interessata dall’impatto
Scala di estensione dell’impatto (esempio)
valore
5
Classificazione
Globale
4
Regionale
3
Locale
2
Confinato
1
Isolato
Spiegazione
L’impatto ha conseguenze al di fuori della regione
in cui è situata l’organizzazione
L’impatto ha conseguenze al di fuori della
comunità locale in cui è situata l’organizzazione
L’impatto ha conseguenze sulla comunità locale in
cui è situata l’organizzazione
L’impatto ha conseguenze sulla comunità locale in
cui è situata l’organizzazione, ma è contenuto in
area limitata
L’impatto interessa esclusivamente il sito
dell’organizzazione
GRADO DI CONTROLLO DELL’ASPETTO AMBIENTALE DA CUI SI ORIGINA L’IMPATTO
Con questo parametro è possibile valutare l’entità con cui l’organizzazione può tenere sotto
controllo / influenzare gli aspetti ambientali che causano gli impatti
Scala di grado di controllo (esempio)
valore
5
4
classificazione
Non controllabile
Influenzabile indirettamente
3
Influenzabile
2
Indirettamente controllabile
1
Direttamente controllabile
Spiegazione
Processi e materiali non sono controllati
Processi e materiali sono controllati da una parte
terza indipendente
Processi e materiali controllati da clienti
Processi e materiali controllati da fornitori
L’organizzazione definisce i contatti con i fornitori,
imponendo l’utilizzo di materiali e/o processi
L’organizzazione controlla i propri processi e
materiali; non c’è l’intervento di requisiti imposti
dal cliente
CONFORMITÀ LEGISLATIVA
Con questa scala è possibile valutare se l’aspetto che origina l’impatto è vincolato al rispetto di
requisiti cogenti. Oppure, volendo, l’organizzazione può chiedersi se vi è la possibilità di non
rispetto dei requisiti di legge.
MOLTO SPESSO questa valutazione è a risposta logica (SI / NO) e non procede alla creazione
di una scala di valutazione (come per gli altri esempi).
MOLTE ORGANIZZAZIONI considerano a questo proposito che l’aspetto è significativo se la
risposta a questo indice è si.
PREOCCUPAZIONE DELLE PARTI INTERESSATE
La preoccupazione delle parti interessate riflette il modo in cui gli stakeholders percepiscono un
certo impatto ambientale
Scala di preoccupazione delle parti interessate (esempio)
valore
5
classificazione
Massima
4
Alta
3
Discreta
2
Bassa
1
Trascurabile
Spiegazione
Preoccupazione primaria per tutte/la gran parte
delle parti interessate
Preoccupazione primaria per alcune/una parte/i
interessata/e
Preoccupazione secondaria per tutte/la gran parte
delle parti interessate
Preoccupazione secondaria per alcune/una parte/i
interessata/e
Preoccupazione scarsa / nulla per le parti
interessate
DURATA DELL’IMPATTO
La durata si riferisce alla persistenza nel tempo dell’impatto ambientale.
ATTENZIONE : la durata dell’impatto era già stata considerata, insieme ad altri elementi di
valutazione, nella scala di gravità
Scala di durata dell’impatto (esempio)
valore
5
4
3
2
1
Classificazione
Irreversibile
Tre anni o più
Da uno a tre anni
Da tre a dodici mesi
Breve termine
Spiegazione
Controllabile, ma non correggibile
Grande sforzo per correggere e recuperare
Difficile da correggere, ma recuperabile
Correggibile
Correggibile al massimo in tre mesi
I parametri sopra riportati possono essere correlati tra loro con diverse formule numeriche.
Il modo più comunemente utilizzato fa ricorso alla moltiplicazione :
significatività dell’impatto = Gravità x Probabilità
La significatività di un impatto può così essere misurata in modo discreto attraverso un unico
valore numerico (ad esempio, supponendo che P e G possano variare da 1 a 5) :
valore di
S=PxG
1–5
5 - 15
15 - 25
Valutazione aspetto / impatto
ambientale
Poco significativo
Significativo
Molto significativo
OBIETTIVI E TRAGUARDI
Tra obiettivo e traguardo esiste una differenza sottile a molto importante:
l’obiettivo ambientale è di carattere generale, indica il fine ultimo ambientlae complessivo,
deriva dalla politica ambientale che un’organizzazione decide di perseguire.
L’obiettivo deve essere specifico.
Il traguardo ambientale invece è un dettagliato impegno di prestazione, possibilmente
quantificata, riferita ad una parte o all’insieme di una organizzazione, derivante direttamente
dagli obiettivi ambientali.
N°
Politica ambientale
Obiettivo ambientale
1
Impegno nel diminuire
l’utilizzo di risorse naturali
Minimizzare l’uso di
acqua dove praticabile
2
Impegno nella diminuzione
delle emissioni in atmosfera
Ridurre le emissioni che
causano piogge acide
3
Impegno nel migliorare gli
ambienti di lavoro
Ridurre la presenza di
rumore
Traguardo
ambientale
Diminuzione del 10%
del consumo d’acqua
entro l’anno
Diminuzione
dell’emissione di
anidride solforosa del
15% entro 18 mesi
Abbassare del 20% il
livello di rumore
all’esterno del
perimetro industriale
entro 24 mesi
Appare evidente che nella progressione Politica  Obiettivo  Traguardo :
1) aumenta il livello di dettaglio dei miglioramenti che l’organizzazione intende attuare;
2) ad un impegno assunto all’interno della politica possono corrispondere anche più
obiettivi, come pure un obiettivo può dare vita a più traguardi.
Politica ambientale
Obiettivo ambientale
Diminuire gli impatti
ambientali legati ai prodotti
Ridurre il contenuto di cartone nel
packaging
Adottare delle modalità di recupero dei
bancali
Effettuare studi di LCA
Dichiarazione ambientale di prodotto
Traguardo
ambientale
Riduzione del 25%
entro l‘anno
Recuperare il 50%
dei bancali entro
l‘anno
Prodotto A entro 8
mesi
Prodotto B entro 12
mesi
Prodotto C entro 18
mesi
La norma ISO 14001 NON fissa requisiti assoluti in materia di prestazione ambientale, ma
richiede che l’organizzazione agisca in favore dell’ambiente con un impegno costante ad essere
conforme alla sua Politica ambientale, alla legislazione vigente, ai regolamenti applicabili, ai
punti della norma e al principio del miglioramento continuo.
L’impegno al miglioramento continuo DEVE essere dimostrato dall’organizzazione proprio
attraverso la definizione di obiettivi e traguardi ambientali.
Obiettivi e traguardi sono fissati di norma per la prima volta dopo l’AAI e successivamente in
corrispondenza del Riesame da parte della Direzione.
Ovviamente se si riscontra che un parametro è molto vicino al limite imposto dalla legge
(rischiando in tale modo la Non Conformità legislativa) l’obiettivo primario diventa
automaticamente l’abbassamento dei valori di quel parametro e il traguardo quantifica di
quanto lo si vuole diminuire.
Di norma obiettivi e traguardi sono definiti dal Responsabile del Sistema di Gestione
Ambientale in collaborazione con il Responsabile di Produzione e/o con i responsabili dei reparti
interessati e vengono in un secondo tempo approvati dalla Direzione (che deve garantire la
coerenza con la Politica ambientale, l’impegno al miglioramento continuo e la prevenzione
dell’inquinamento).
Alla Direzione potrebbe pertanto essere consegnata una relazione tecnica contenente tutte le
informazioni necessarie per prendere una decisione; nel definire obiettivi e traguardi
l’organizzazione dovrebbe individuare gli strumenti che permettano la quantificazione e la isura
nel tempo del raggiungimento di quanto prefissato.
Tali strumenti sono ad esempio rappresentati da opportuni Indicatori di Performance
Ambientale (IPA) e da adeguati strumenti di misura in modo da costituire un sistema di
valutazione della propria prestazione ambientale.
traguardi
Diminuzione del 10% della produzione di
rifiuti liquidi entro l’anno
Diminuzione dell’emissione di anidride
solforosa del 15% entro 18 mesi
Abbassare del 20% il livello di rumore per
l’impianto compressori e aspirazione entro 10
mesi
Riduzione del 2% delle polveri derivanti dallo
scarico di cemento
Diminuzione del 10% dei solventi organici
volatili (SOV) nella verniciatura dei pannelli di
Indicatori
Litri rifiuti / kg prodotto
Kg SO2 / ore funzionamento impianto
dB(A)
Mg/m3
Kg SOV / m2 pannelli verniciati
legno
Eliminazione delle sostanze appartenenti alle
classi I e II DM 21.07.1990
Recupero del 5% degli scarti di lavorazione
Kg SOV classe I / kg SOV
Kg SOV classe II / kg SOV
Kg rifiuti recuperati / pezzi prodotti