Il Giornale di Vicenza Clic – recensione CASANOVA

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Il Giornale di Vicenza Clic – recensione CASANOVA
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domenica 22 giugno 2014 – SPETTACOLI – Pagina 67
TEATRO/1. Felicissima prima dello spettacolo itinerante di Theama
In Maison Casanova
il ´700 è palpabile
tra realtà e fantasia
Spettacolo in sei quadri per la regia di Anna Zago. Una galleria di personaggi credibili, miraggi dentro e
fuori la villa Cordellina
Alessandra Agosti
MONTECCHIO MAGGIORE
Affascinante personaggio, Giacomo Casanova. Innamorato
dell´amore e per questo libertino senza crudeltà, colto e ciarlatano,
amante di nobili e popolane, frequentatore di palazzi e di
stamberghe, è tra le figure più intriganti di quel Settecento che non
cessa di conquistare con la sua malia tutti noi, uomini e donne del
terzo millennio: che se pure abbiamo conquistato la luna, ancora ci
lasciamo emozionare dal suo chiarore.
È su questa malia che gioca, con garbo e sapienza, “Maison
Giacomo Casanova”, il nuovo spettacolo itinerante presentato l´altra
sera, a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore, da Theama Teatro,
per la regia di Anna Zago. Tra corsetti di seta e ammiccanti
balconcini, gonne ampie e capelli cotonati a suggerire un Settecento
reso palpabile dalla splendida residenza affrescata da Giambattista
Tiepolo, Theama mette in campo quindici sue attrici per raccontare
un sentimento senza tempo.
Sei – dopo un´introduzione affidata a Martina Canton, Marianna
Mattiello e Mara Santacatterina – i quadri dello spettacolo, pagine di
un diario intimo scritto intingendo la penna nel desiderio o nel
rimpianto, nell´erotismo o nella purezza, ma con il solo amore a fare
da comune denominatore: perché Casanova - semplicemente,
umanamente - amò e fu amato. Rifacendosi agli scritti di Carla
Menaldo, Benedetta Cibrario, Paola Capriolo, Mariolina Venezia e
Maria Luisa Spaziani, Anna Zago costruisce così una galleria di
personaggi credibili, fatti emergere come miraggi dentro e fuori la
villa. Si comincia nel fresco del giardino, con la giovane Anna
Farinello a incarnare Jeanne-Marie d´Albert de Saint-Hippolyte
(Henriette nelle “Memorie” di Casanova). Bella, colta e
anticonformista, fu il primo – e forse il più grande – amore di
Giacomo. Farinello la rende lieve, incorniciata come un cammeo tra
fiori e profumi, eppure salda come roccia nel ricordo di un sentimento
accettato come eterno. Ironia e gioco, invece, tra le colonne delle
scuderie, dove Daniela Padovan e Valentina Ferrara vestono i panni
di Lucrezia Castelli e della sua dama Mercede. Con Lucrezia,
Casanova aveva avuto una relazione e, probabilmente, una figlia,
con la quale arriverà ad un passo dal matrimonio. Buona l´intesa tra
le due interpreti, che combattono contro l´acustica purtroppo infelice
della location.
Ancora schermaglie amorose nel racconto di Lia, giovane di Lugano
23/06/2014 10:00
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che scherzerà con il fuoco di un Casanova già avanti negli anni ma
finirà col bruciarsi. Un po´ Mirandolina alle prese con un novello
Cavaliere (ma che amava le donne), davanti ad una tavola imbandita
nei sotterranei Lia ha il guizzo sensuale di Alessandra Niero, ferita
nella sua spavalderia, cacciatrice che diviene preda desiderosa di
essere braccata.
A questo punto, nel trionfo della sala centrale della villa, il racconto si
fa corale, in un gioco di sensi e sensualità orchestrato da Clarissa
Battaglino, Daniela Calvene, Arianna Guglielmi e Alessia Traverso,
con al centro Gigliola Zoroni. All´esperta attrice, intensa e
drammatica, il compito di far rivivere una delle donne più misteriose
tra quelle che solcarono la vita di Casanova: quella M. M. delle
“Memorie” (forse Marina Morosini), monaca veneziana di nobili origini
con la quale Giacomo visse una relazione ad alto tasso erotico.
Dopo il ritratto dell´amica Cecile de Roggendorf ben danzato nel
giardino da Lara Campigato, la galleria si chiude con il ricordo di una
pagina amara. Anna Zago, affiancata da Federica Omenetto servaaguzzina (brava, molto naturale), è Marianna Charpillon, cortigiana Anna Zago (a sinistra) ha costruito con
garbo e sapienza la sua “Maison Giacomo
che Casanova aveva conosciuto a Londra, dove la giovane “operava” Casanova”. M. CASTAGNA| Tutto il
con la madre a farle da ruffiana. Incautamente innamoratosi di lei, ne fascino del Settcento| La danzatrice Lara
fu usato, deriso e umiliato. Ma Zago, intensa e profonda, rivela Campigato
un´altra Marianna, schiacciata dal rimorso e dal rimpianto per
quell´amore gettato al vento.
Spettacolo di valore, ben giocato tra realtà e fantasia: utile per riscoprire una figura storica ammantata di
fascino e un gioiello dell´arte che merita rispetto e cura.
23/06/2014 10:00