Modalità di lettura_Pasquale Causa

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Modalità di lettura_Pasquale Causa
Modalità di lettura, relazione genitore-bambino e acquisizione delle capacità emergenti
Il bambino sviluppa la capacità di compiere la integrazione delle sue esperienze attraverso il
riconoscimento del sentimento dei genitori1.
Lo sviluppo di un attaccamento sicuro è essenziale per la crescita delle competenze del bambino in
tutti i campi perché ha effetti diretti sulla maturazione delle attività cerebrali che mediano i processi
mentali fondamentali2. Nelle relazioni con attaccamento sicuro il bambino si distrae raramente ed
apprende maggiormente3.
Il rapporto affettivo che si instaura con il genitore durante la lettura consente al bambino di
acquisire una sempre maggiore consapevolezza dei propri sentimenti ed emozioni.
La esposizione alla lettura in un contesto motivato, l’enfasi sul piacere della lettura, il livello di
coinvolgimento del genitore influenzano quanto il bambino apprende dalle esperienze di lettura4.
Una prospettiva di intrattenimento produce maggiori risultati sia sugli score del bambino sia sulla
quantità di attività letterarie che svolge.
La lettura è allettante per il bambino se essa affascina i genitori; è il piacere che il genitore infonde
nella lettura e la sua capacità di partecipare alla lettura con il proprio figlio a rendere l’esperienza
piacevole per il bambino5. La quantità di tempo che la madre dedica alla interazione con il bambino
influenza le esperienze linguistiche del bambino e riduce l’effetto della qualità del linguaggio
materno6. L'importanza della relazione è evidenziata scientificamente dagli studi che correlano la
qualità dell'attaccamento e le relazioni tra genitore e bambino durante la lettura.
I bambini con attaccamento sicuro hanno interazioni con minore distrazione e hanno meno bisogno
di disciplina da parte dei genitori, tendono maggiormente ad esplorare storie ed illustrazioni,
pronunciano più parole e nominano più lettere, chiedono più spesso che gli si legga, individuano
meglio le funzioni del linguaggio scritto7. Un approfondimento sull’attaccamento si trova
nell’Appendice 2.
La lettura tradizionale e quella dialogica non devono essere quindi viste come un atto tecnico ma
come modalità che scambievolmente un genitore (o una maestra) utilizzano nel rapporto con il
bambino a seconda della sua età, del momento in cui avviene la lettura, della disponibilità di
entrambi (pensiamo che un bambino che stiamo per addormentare ha una lettura “necessariamente”
“tradizionale”). Al centro c’è il rapporto, la relazione e non la tecnica utilizzata.
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Stern D. The first relationship: infant and mother. Open Books London 1977 (edizione italiana Le prime relazioni
sociali: il bambino e la madre. 1979 Armando Roma).
Siegel D. The developing mind. Guilford Press 1999 (edizione italiana La mente relazionale. 2001 Raffaello Cortina
Editore Milano).
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Analizziamo comunque alcuni “aspetti tecnici” delle due modalità di lettura partendo dal dato
riportato in letteratura che la lettura dialogica rispetto a quella tradizionale aumenta l’ampiezza del
vocabolario espressivo8.
La lettura tradizionale ha un aspetto focalizzato al significato della storia ed agisce essenzialmente
sul vocabolario ricettivo e la competenza fonologica, al pari dell’ascolto di storie e filastrocche.
La lettura congiunta del libro e delle sue figure ha la struttura di un dialogo: è una interazione che
accresce l’attenzione, la curiosità e la fantasia dei bambini. La lettura dialogica o stile dialogato
oltre ad arricchire le capacità linguistiche favorisce la precoce interiorizzazione dello schema
narrativo e la precoce costruzione di una competenza narrativa9. Essa consente al bambino di
sviluppare due tipi di differenti interazioni: 1) il monologo, che aiuta il bambino a costruire storia
utilizzando eventi immaginari e frammenti di memoria, creando così sequenze coerenti; 2) il
dialogo, che lo aiuta nella identificazione e descrizione degli oggetti e dei caratteri presenti nel
libro10.
Un approfondimento alla lettura dialogica si trova in Appendice 3.
La lettura dialogica (Come i genitori possono aiutare il bambino nello sviluppo del linguaggio)
Secondo Grover Whitehurst, pediatra e psicologo americano, nella lettura dialogica l'adulto incita il
bambino a dire qualcosa sul libro, valuta la sua risposta, la espande riformulandola e aggiungendovi
informazioni, e ripete l’incitamento per essere certo che il bambino abbia imparato dall’espansione.
Immaginate che il genitore e il bambino stiano guardando una pagina del libro che rappresenta il
disegno di un treno in movimento. Il genitore dice “Cos’è questo?” (incitamento) mentre indica il
treno. Il bambino risponde “treno” e il genitore lo segue con “è giusto” (valutazione); “è un treno
che viaggia” (espansione); ripetiamo “treno che viaggia”? (ripetizione).
Eccetto le primissime letture ad un bambino, la lettura dialogica si può effettuare in molte occasioni
e con ogni pagina del libro che si sta leggendo. Man mano che il bambino si appropria della storia si
può diminuire la lettura ad alta voce e lasciare spazio maggiore al bambino.
Ecco le modalità della lettura dialogica.
Completamento
Si lascia sospesa la fine della frase in modo che il bambino la completi. Questa modalità viene usata
con i libri di rime o i libri con frasi ripetitive. Per esempio si può dire “il gatto mangia il ….”. Il
bambino ama indovinare qual è la parola successiva. Questa modalità è particolarmente efficace se
il bambino ha già familiarità con il libro. Il completamento fornisce al bambino le informazioni
sulla struttura del linguaggio.
Richiamo
Riguarda le domande su cosa accade nel libro che il bambino ha appena letto. Il richiamo si può
effettuare sempre. Per esempio si può dire “mi puoi raccontare cosa è successo al piccolo coniglio
in questa storia?” Il richiamo aiuta il bambino a capire la trama della storia e a descriverne le
sequenze degli eventi.
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Hargrave A, Senechal M. A book reading intervention with preschool children who have limited vocabularies: the
benefits of regular reading and dialogic reading. Early Childhood Research Quarterly 2000;15:75-90 ; Whitehurst
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9 Cardarello R. Libri e bambini. La prima formazione del lettore. 1995 la Nuova Italia Firenze.
10 Devescovi A, Baumgartner E. Joint-reading a picture book: verbal interaction and narrative skills. Cognition and
Instruction 1993,11.299-323.
Domande aperte
Si centrano sulle figure del libro. Funzionano meglio con libri corredati da illustrazioni più ricche.
Per esempio si può guardare il libro già conosciuto e si può chiedere “racconta cosa sta succedendo
in questo disegno”. Le domande aperte aiutano il bambino ad aumentare l’espressione fluente, la
creatività e a rilevare i dettagli.
Domande con: cosa, quando, perché e come
Come le domande aperte, queste si pongono in riferimento alle illustrazioni. Per esempio “qual è il
nome di questo?” mentre si indica un oggetto. Queste domande servono ad incrementare il
vocabolario del bambino e per insegnargli cose nuove.
Domande di “correlazione”
Si chiede al bambino di collegare le illustrazioni o le parole del libro che si sta leggendo con
esperienze esterne al libro che riguardano la sua vita. Per esempio, quando si osserva un libro con
illustrazioni di animali in una fattoria si può dire qualcosa come “ti ricordi quando siamo andati dal
sig. Tonino la scorsa settimana? Quali di questi animali abbiamo visto là?” Le domande di
“correlazione” aiutano il bambino a porre un ponte tra i libri e la realtà così come lo aiutano nella
fluidità dell’espressione verbale, nelle abilità di conversazione e nelle competenze narrative.
Le domande di “correlazione” e di “richiamo“ sono più difficili delle altre per i bambini. L’uso
frequente di queste modalità arriva all’età di 4-5 anni.
E’ controproducente insistere nelle domande e nelle richieste se ciò oltrepassa quello che il bambino
può fare facilmente e felicemente. Il divertimento è necessario per rendere il momento della lettura
indimenticabile per il bambino.
(Modalità di lettura_Pasquale Causa.doc - Corso di aggiornamento per bibliotecari - Febbraio 2009)