Fumo: più esposti a infezione orale da HPV

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Fumo: più esposti a infezione orale da HPV
Anno III – Numero 495
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1. Sito: Nasce Offro e
Cerco Lavoro – Napoli
2. ORDINE: medaglie
alla professione e
giuramento di galeno
Venerdì 10 Ottobre 2014, S. Daniele
Proverbio di oggi………..
'A cera se struje e 'a prucessione nun cammina!
Il cero si consuma e la processione non avanza!
A chi mi dà da mangiare, lo rispetto come un padre.
Fumo: più esposti a infezione orale da HPV
Notizie in Rilievo Comportamento sessuale e il tabagismo sono i principali fattori
Scienza e Salute
di rischio per il papillomavirus: quando colpisce le mucose della
3. Nuova conferma: il
bocca, può causare lesioni pre-tumorali nel 10% dei casi.
reggiseno non fa venire
il cancro, ma…


Prevenzione e
Salute
4. Fumo: più esposti a
infezione orale da HPV
5. Cinque motivi per fare
una doccia fredda
6. Infezione da botulino:
quali sono i
sintomi, come si cura

Curiosità e Perchè
7. Quanto fa male un
tatuaggio ?
I 10 posti più dolorosi
dove farsene uno
8. Respirare le scoregge
dei vostri amici fa bene
alla salute
Cresce il rischio di cancro orale per i fumatori, non
solo correlato al vizio della sigaretta ma anche al
papilloma virus, il cui rischio di infezione sembra
più alto proprio nei tabagisti. Il possibile legame è
stato messo in luce da uno studio apparso sulle
pagine di JAMA, ma è ancora tutto da chiarire.
I ricercatori hanno analizzato i dati di quasi 7 mila
americani, raccolti dalla National Health and Nutrition Examination Survey, di
cui un terzo ha dichiarato di ricorrere a prodotti contenenti tabacco e nicotina
(sigarette in primis, ma anche gomme o tabacco da masticare). Ecco l’identikit
di questa categoria, stando alla fotografia scattata dall’indagine: maschio,
giovane, con cultura medio-bassa e un più alto numero di partner sessuali
nell’arco della vita.
Il 63% del campione totale è risultato positivo per l’HPV-16, uno dei ceppi del
papilloma virus che colpiscono l’uomo, dopo essere stato sottoposto a un test
sulla mucosa orale. Dai dati raccolti il team statunitense ha potuto concludere
che sia il comportamento sessuale che l’esposizione al tabacco sono
importanti fattori di rischio per l’infezione virale al cavo orale.
L’indagine fornisce validi spunti per ulteriori approfondimenti: la correlazione
tra HPV-16 e cancro alla bocca è ancora oggetto di studio, sembra che il
papilloma virus (trasmesso anche attraverso il sesso orale) sia uno dei
principali fattori di rischio per le neoplasie che colpiscono labbra, lingua,
gengive, laringe, faringe e palato. Seppure in aumento, sono forme tumorali
non comuni e solo il 10% delle infezioni causate dall’HPV conduce
effettivamente a lesioni precancerose.
«Sicuramente è da valutare il ruolo del tabacco nella naturale evoluzione
dell’infezione da HPV-16 e la sua progressione verso la forma maligna», hanno
concluso i ricercatori. (Salute, OK)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 495
NUOVA CONFERMA:
IL REGGISENO NON FA VENIRE IL CANCRO, MA…
Scagionato l’indumento intimo, dal push up al ferretto. Meglio però evitare
d’indossare per troppe ore i modelli più stretti o di tenerlo la notte perché limita la
circolazione
Il dubbio è stato sollevato a più riprese e gli studi scientifici mirati
sull’argomento non erano molti, fino ad ora. A spazzare via ogni
controversia sul possibile legame fra i vari tipi di reggiseno e il tumore al
seno arriva un’indagine pubblicata sulla rivista Cancer Epidemiology,
Biomarkers Prevention. L’obiettivo dell’analisi era proprio valutare la
relazione tra i differenti modelli di reggiseno o le diverse abitudini delle
donne nell’indossarlo e il rischio di sviluppare un tumore mammario.
La ricerca che scagiona il reggiseno: A tale scopo i ricercatori del Fred Hutchinson Cancer
Research Center hanno arruolato 454 donne con carcinoma duttale invasivo, 590 donne con
carcinoma lobulare invasivo (due fra i sottotipi più comuni di cancro al seno) e 469 donne sane.
Tutte le partecipanti erano in post-menopausa, fra i 55 e i 74 anni d’età, e hanno risposto a interviste
in cui s’indagava sulla loro storia familiare e riproduttiva (per valutare il rischio d’ammalarsi) e sulle
abitudini legate al reggiseno che erano solite indossare:
con ferretto? di che taglia? per quante ore al giorno? a che età avevano iniziato a portarlo?.
«Non abbiamo rilevato alcuna prova che il reggiseno, di qualsiasi tipo e indipendentemente da quanto
lo si porta, possa aumentare il rischio di cancro al seno» afferma Lu Chen, coordinatore dello studio.
Il reggiseno è dunque scagionato del tutto e definitivamente? «La metodologia di studio utilizzata
non consente di ottenere risultati conclusivi, ma le indicazioni che ne derivano sono affidabili. Non
esiste, al momento, alcuna evidenza di correlazione diretta fra l’insorgenza del tumore al seno e le
abitudini legate all’utilizzo del reggiseno» ribadisce Giuseppe D’Aiuto, direttore dell’Unità di Senologia
dell’Istituto Tumori Pascale di Napoli.
Evitare i modelli troppo stretti o di indossarlo di notte: Ci sono però delle precauzioni che
restano valide: «Il reggiseno, se particolarmente stretto e indossato per molte ore durante il giorno,
o addirittura la notte, può determinare una stasi della linfa con conseguente indolenzimento delle
mammelle e dei cavi ascellari. E questo dato è ancora più significativo se rapportato all’utilizzo del
ferretto. In altre parole, il reggiseno non provoca il tumore, ma deve essere utilizzato con criterio».
In pratica, il seno è ricco di vasi linfatici che, tra le tante funzioni, si occupano anche dell’eliminazione
delle tossine. Se il reggiseno comprime, il flusso all’interno di questi canali si blocca non permettendo
la normale eliminazione delle sostanze nocive. Che indossare un capo, sia biancheria o vestiario,
troppo stretto non giovi alla circolazione e quindi all’organismo non è una novità ed è anche facile da
intuire. Il suggerimento pratico è quindi quello di ricorrere alla saggezza delle nonne: esattamente
come le scarpe con tacco dodici non andrebbero portate tutto il giorno sette giorni su sette, anche i
push up striminziti andrebbero usati a piccole dosi.
Il tumore al seno si previene così: Per limitare il rischio d’ammalarsi di cancro al seno, però, ci sono
delle buone abitudini facili d a adottare: «Molteplici studi hanno confermato che una dieta ipocalorica
a basso consumo di carboidrati e derivati animali sia associata a una diminuzione significativa del
rischio di sviluppare un tumore al seno nel corso della vita. Così come l’attività fisica regolare previene
l’insorgenza di questa neoplasia. Inoltre, bisogna ricordare che i principali fattori di rischio, oltre alla
familiarità, ci sono il consumo di alcol, l’obesità, la sindrome metabolica e l’insulino-resistenza. In tutti
questi casi, risulta importante sottoporsi a controlli senologici regolari e adottare uno stile di vita
salutare, riducendo l’apporto calorico, contenendo il peso e facendo attività fisica». (Il Corriere)
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PREVENZIONE E SALUTE
CINQUE MOTIVI PER FARE UNA DOCCIA FREDDA
Ecco perché prendere coraggio e spostare il miscelatore verso il blu
Il getto gelido sulla pelle può sembrare una sensazione poco gradevole, specialmente ora con
l'autunno alle porte e le temperature che cominciano a irrigidirsi. Eppure, una doccia fredda può
migliorare la circolazione sanguigna, mettere il turbo all'umore e rendere pelle e capelli più belli. Ecco
la lista dei cinque motivi per farsi coraggio e abbandonare il comfort dell'acqua calda.
1. Migliora la circolazione sanguigna : Una doccia fredda aumenta il flusso di sangue nel corpo.
L'effetto è benefico per il sistema cardiovascolare e può aiutare la pressione sanguigna rassodando
arterie e vene varicose. Inoltre, un flusso sanguigno aumentato aiuta il cervello a funzionare in
maniera ottimale.
2.L'acqua fredda è un anti depressivo: La sensazione di eccitazione dopo una doccia fredda arriva
da una serie di impulsi elettrici inviati dalle terminazioni dei nervi periferici al cervello, questo processo
ha un effetto anti depressivo.
Una ricerca del 2008 chiamata “Docce fredde adattate come trattamento potenziale per la
depressione” e pubblicato su Medical Hypotheses presenta l'ipotesi che la depressione potrebbe
essere causata da “uno stile di vita che manca di certi agenti di stress fisiologici”.
Lo studio ha provato che l'esposizione al freddo attiva il sistema nervoso simpatico e aumenta il
rilascio di noradrenalina, una sostanza chimica che mitiga la depressione.
3. L'acqua fredda fa bene a pelle e capelli : L'acqua calda, invece, tende a seccarli.
4. Può migliorare le performance atletiche : Uno studio recente pubblicato sull'American Journal
of Physiology ha scoperto che gli atleti che fanno immersioni nell'acqua fredda dopo un allenamento
di resistenza sono in grado di ottenere risultati migliori nelle successive sessioni di addestramento e
ciò permette di aumentare l'adattamento a un allenamento a lungo termine.
Un'altra ricerca apparsa sul Journal of Sports Science and Medicine ha confermato che le immersioni
in acqua fredda dopo l'esercizio migliorano la ripresa. Gli esperti consigliano di effettuarle subito dopo
la fine dell'attività fisica.
5. L'acqua fredda costruisce la forza mentale: E' necessaria una certa dose di coraggio e
preparazione mentale per spostare il miscelatore della doccia verso il blu. E più si sottopone il corpo a
fattori di stress più ci si adatta facilmente a quelli futuri. (Salute, TGCom24)
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PREVENZIONE E SALUTE
INFEZIONE DA BOTULINO:
QUALI SONO I SINTOMI, COME SI CURA
I sintomi non sono causati dal batterio, ma dalle tossine che produce
La sintomatologia non è causata dal batterio, ma dalle tossine prodotte dal batterio. Esistono sette
forme di queste tossine, nominate con le prime sette lettere
dell'alfabeto - dal tipo A al tipo G - e, ad oggi, sono tra le sostanze più
letali tra tutte le sostanze conosciute: sono le tossine prodotte dal
Clostridium botulinum, batterio responsabile dell'infezione da
botulino o botulismo alimentare, patologia piuttosto rara ma
altrettanto conosciuta per l'alto tasso di mortalità (può infatti essere
fatale nel 5% dei casi).
Le tossine A, B, E e F sono responsabili di causare il botulismo negli
esseri umani, mentre i tipi C, D ed E causano la malattia in altri
mammiferi, oltre che negli uccelli e nei pesci.
A seconda della dose di tossina ingerita le manifestazioni cliniche
variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi che
possono portare alla morte.
Tra i sintomi che caratterizzano il botulismo alimentare ci
sono debolezza, vertigini, stanchezza, visione annebbiata e/o
sdoppiata, secchezza delle fauci e difficoltà a deglutire e a parlare, oltre a diarrea, vomito, stipsi e
gonfiore addominale.
Nei casi più gravi la patologia si manifesta con la paralisi progressiva dei muscoli che parte dagli arti
superiori per arrivare agli arti inferiori e propagarsi fino ai muscoli respiratori, provocando la morte del
paziente.
I sintomi compaiono entro un intervallo di tempo successivo all'esposizione al batterio che va dalle 4
ore agli 8 giorni, anche se nella maggior parte dei casi si manifestano solitamente entro le prime 12-36
ore.
Oltre al botulismo alimentare dovuto alla presenza delle tossine nei cibi, che è la forma della patologia
più conosciuta, esistono altre due forme principali di botulismo: il botulismo pediatrico - quando il C.
botulinum è presente nel tratto intestinale dei neonati - e il botulismo da ferita o lesione - dovuto
all’infezione di ferite da parte del batterio.
Poiché il botulismo alimentare si può manifestare con sintomi simili ad altre patologie (la sindrome di
Guillain-Barré o l’infarto, ad es.), per effettuare una corretta diagnosi della malattia è necessario
identificare la tossina nel siero sanguigno o nelle feci del paziente o nel cibo ingerito.
L'unico modo per trattare il botulismo è attraverso l'antitossina somministrata nelle prime ore dalla
comparsa dei sintomi: più precoce sarà la diagnosi, maggiori saranno le probabilità di recupero (che
nella maggior parte dei casi è molto lento e può durare settimane e anche mesi). Eccetto che nei casi
di botulismo della ferita la terapia antibiotica non è necessaria. (Salute, Sole 24ore)
ORDINE: CORSO ECM SABATO 11 OTTOBRE ORE 9.30
Come Partecipare: ci si può prenotare sul sito dell’Ordine o direttamente in sede sabato mattina
Biotecnologie e Farmaci Innovativi
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CURIOSITA’ E SALUTE
RESPIRARE LE SCOREGGE DEI VOSTRI AMICI FA BENE
ALLA SALUTE
Da uno studio effettuato da scienziati è emerso una scoperta che potrebbe
cambiare la nostra ideologia avversa sulle scorregge.
Quante volte sarà capitato di trovarsi in un luogo e percepire quel
particolare odore maleodorante nel momento in cui siamo in
presenza di persone o amici ?
Dunque sappiate che fiatare e respirare le scoregge fa bene alla
nostra salute. A rivelarlo è una ricerca effettuata dalla
conosciutissima Università di Exter, che dimostra come queste
ventosità potrebbero nientemeno preservarci da malattie molto
pericolose come il cancro, grazie a agenti chimici all’interno delle
flatulenze, specialmente l’acido solfidrico che in piccole concentrazioni agevola il corretto lavoro delle
cellule umane prevenendo malattie cardiologiche o i tumori. Un acido debole e diprotico, fatto di
sostanza gassosa incolore a temperatura ambiente dal particolare odore di uova marce. (Salute,
Curiosità e perché)
QUANTO FA MALE UN TATUAGGIO ?
I 10 POSTI PIÙ DOLOROSI DOVE FARSENE UNO
Probabilmente, specialmente si vi accingete per la prima volta a farne uno, vi
sarete chiesti se fa male o meno farsi un tatuaggio.
Vi sarà capitato di chiedervi se ad esempio fa male tatuarsi il polso, il petto, il collo, il polpaccio, le
sopracciglia, il piede, il braccio,
il fianco o qualunque altra parte
del vostro corpo.
Oggi vi proponiamo una curiosità
che potrà aiutarvi a capire un pò
di più se il tatuaggio che andrete
a fare vi causerà del dolore: vi
sveliamo una mappa per
quantificare il dolore a seconda
del punto del corpo in cui ci si
tatua.
Partiamo dal presupposto che un
tatuaggio, indipendentemente
dalla parte dove verrà fatto,
causa del dolore in quanto la
pratica consiste nel marchiare la
pelle con un ago che si muove molto velocemente: come un’ape che punge la pelle in continuazione.
Il dolore è soggettivo e ogni persona possiede una differente capacità di tollerare il dolore. Inoltre la
bravura del tatuatore, l’esperienza e la tecnica aiutano anche molto a non sentire dolore.
Alcuni scienziati hanno stilato una classifica delle zone del corpo nelle quali, generalmente, si prova
maggiore o minor dolore durante la fase di creazione del tatuaggio (Vedi figura). (Curiosità e perché)
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MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Sabato 13 Dicembre, ore 20.30, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare.
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MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Sabato 13 Dicembre, ore 20.30, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare