P. Travers, Mary Poppins ï
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P. Travers, Mary Poppins ï
IL R AC C O N TO D I FA N TA SI A Pamela Travers Mary Poppins è tornata! Mary Poppins è una bambinaia davvero eccezionale. Arriva portata dal vento e portata dal vento se ne va. Era già stata la bambinaia dei figli dei coniugi Banks e ora è tornata con grande gioia dei bambini. La sua borsa è fonte di meraviglie e il pappagallo intagliato sul manico del suo ombrello è addirittura parlante. GENERI 1. scarlatto: di color rosso acceso. pollici: misura di lunghezza inglese. Un pollice corrisponde a 2,54 cm. 2. 3. allibito: stupefatto, sbigottito. 1 Mary Poppins salì per prima le scale e i bimbi si precipitarono dopo di lei nelle loro stanze. Sul camino stava la valigia di tappeto. E nel suo angolo abituale l’ombrello dalla testa di pappagallo. Tutti e due avevano l’aria di essere sistemati e soddisfatti come se fossero stati lì da anni. Nella culla, Annabella, con il viso scarlatto1, era tutta raggomitolata. Guardò senza sorpresa Mary Poppins e sorrise con la sua boccuccia sdentata. Poi prese la sua aria innocente di angelo e cominciò a tamburellare con le dita dei suoi piedini. «Uhf!», disse Mary Poppins con impazienza, mentre metteva il suo cappello di paglia nel carbone. Tirò fuori il mantello e lo appese al chiodo dietro la porta. Poi si rimirò nello specchio della stanza dei bimbi e cominciò ad aprire la valigia di tappeto. Non conteneva nulla, salvo un centimetro di nastro. «A che serve?», domandò Giovanna. «Serve a misurarvi», rispose Mary in fretta, «per vedere quanto siete cresciuti.» «Non ne abbiamo bisogno», ribatté Michele. «Siamo cresciuti di due pollici2. Papà ci ha misurati.» «Stai diritto, per favore», disse con calma Mary Poppins senza far caso all’osservazione. Lo misurò dalla testa ai piedi e sbuffò rumorosamente. «Avrei dovuto saperlo!», sospirò, «sei cresciuto di male in peggio.» Michele rimase allibito3. «I centimetri non danno parole ma pollici», cercò di protestare. «Da quando?», ella domandò risentita mentre poneva la fettuccia sotto il naso. Sulla fettuccia erano scritte parole a grandi lettere azzurre. «Oh», diss’egli con orrore. «Su la testa, per piacere!», ammonì Mary Poppins stendendo il metro contro Giovanna. E lesse trionfante: «Giovanna è cresciuta in ostinatezza, pigrizia ed egoismo!». Lacrime amare si formarono negli occhi di Giovanna. «Oh, non è vero, Mary Poppins!», esclamò. Perché, cosa strana, si ricordava soltanto di quando era stata buona. Mary Poppins fece scivolare la fettuccia attorno ai gemelli e il re- Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education IL R AC C O N TO D I FA N TA SI A 4. serraglio: insieme di animali selvatici o feroci chiusi, ingabbiati. 5. coltri: coperte pe- GENERI santi da letto. 6. alterigia: superbia. 7. proferire: pronun- ciare. 8. spauracchio: spa- ventapasseri. 2 sponso fu «attaccabrighe» e quello di Annabella «scontrosa e viziata!». «Lo pensavo», fu la sua conclusione. «Non posso voltare un occhio, senza che vi trasformiate in un autentico serraglio4!» Poi aggiunse con uno sguardo furioso: «Adesso, in fretta nella stanza da bagno». Si precipitarono con ardore per obbedirla. Poiché adesso che Mary Poppins era ritornata, tutto diventava più facile. Si spogliarono e fecero il bagno in un batter d’occhio. Nessuno si fece pregare per mangiare la minestra, nessuno lasciò una briciola o una goccia. Misero le loro sedie a posto, piegarono i tovaglioli e andarono a letto. Mary Poppins passeggiava su e giù per le loro stanze, rimboccando le coltri5. La osservavano con adorazione, in silenzio, assaporando la loro felicità. Appena essa ebbe oltrepassato il letto di Michele, questi si chinò di sfuggita a guardarvi sotto. Non vi era nulla, tranne che polvere e le pantofole. Scrutò sotto il letto di Giovanna e neppure qui nulla. E con curiosità s’informò: «Ma dove dormirai, Mary Poppins?». Mentr’egli parlava, essa toccò la porta del guardaroba. Con un certo rumore e con grazia, in un solo colpo ne uscì aperto il vecchio letto da campo. Era fatto e pronto per dormirci su. E su di esso in una fila ordinata vi era tutto quanto Mary Poppins possedeva. Il sapone da toeletta e le forbici per i capelli, il flacone di profumo, la sedia pieghevole, lo spazzolino da denti e le pastiglie per la tosse. Le camicie da notte, tanto quelle di lana che quelle di cotone, stavano ordinate sul guanciale. E vicino, vi erano le scarpe e il gioco del domino, gli accappatoi da bagno e l’album delle cartoline illustrate. I bimbi in ammirazione si alzarono e si allinearono. «Ma com’è saltata fuori tutta questa roba?», esclamò Michele. «Non ve n’era la minima traccia, oggi. Lo so perché mi sono nascosto qui per sfuggire ad Elena.» Non osò fare altre domande giacché Mary Poppins lo guardò con tanta alterigia6 che le parole gli si gelaron sulle labbra. Con un atto d’insofferenza ella si girò ed infilò una camicia da notte di flanella. Giovanna e Michele si scambiarono un’occhiata. I loro sguardi dicevano ciò che le labbra non osavano proferire7: «Non dobbiamo aspettarci spiegazioni», si dissero silenziosamente con gli occhi. Continuavano a osservare i suoi movimenti comici di spauracchio8 mentre sotto la camicia da notte andava spogliandosi. Clic, clic, i bottoni si sbottonavano da soli. Fron, fron, cadde giù la gonna. Un senso di pace s’impossessò dei bimbi. Ed essi sapevano che tutto veniva da Mary Poppins. Mentre contemplavano rapiti l’ondeggiante camicia da notte, ripensarono a quanto era accaduto. Com’ella era arrivata la prima volta da loro spinta dal Vento di Ovest, come il suo Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education GENERI IL R AC C O N TO D I FA N TA SI A 9. nevvero: vero. ombrello l’aveva portata via quando il vento venne dall’Est. Pensarono com’era tornata a loro il giorno che avevano fatto volare l’Aquilone, e come era scappata via ancora una volta privandoli della sua cara presenza. Bene! Adesso, sospirarono felici, era di ritorno ed era sempre la stessa. Era qui, sistemata in una delle stanze dei bambini, calma come se non li avesse mai lasciati. Tutte queste cose alle quali Michele pensava si sprigionavano, come bollicine dall’acqua di seltz e prima che le potesse fermare erano già sulle labbra. «Oh Mary Poppins», esclamò con impazienza, «senza di te è stato orribile!» Le labbra di lei ebbero un tremito: sembrava volessero abbozzare un sorriso. Ma il sorriso non venne. «Voi sì che siete stati terribili! e non basta! E questa casa è ormai una gabbia di orsi. Mi meraviglio che qualcuno ci possa stare!» «Ma tu ci starai, nevvero9?» replicò Michele sperando di lusingarla. «Saremo buoni come oro filato, se tu rimani!» promise solennemente Giovanna. Mary Poppins li guardò uno dopo l’altro con calma, scrutando direttamente nei loro cuori e comprendendo tutto. «Rimarrò», rispose dopo una breve pausa... (da Mary Poppins apre la porta, Bompiani, Milano, rid.) 3 Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education