Yu Gi Oh ponte

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Yu Gi Oh ponte
La nostra sicurezza e i vigili del fuoco
SCUOLE CHE PARTECIPANO
AL PROGETTO EUROPEO
Sicurezza” è una parola molto
importante, da tenere sempre
presente. Per capire meglio il suo
significato abbiamo osservato un
po’ più da vicino l’opera di
persone che lavorano per la
nostra sicurezza “I VIGILI DEL
FUOCO”. Se si ha bisogno del
loro aiuto basta telefonare al
numero 115 e spiegarsi molto
bene, ecco che cosa dire in una
2° Circolo Didattico di
Nome e cognome - Luogo dell’incidente - Numero di telefono da cui
si chiama -Tipo di incidente - l’entità dell’incidente - Eventuale presenza di feriti Ecole Jean Jaures de
chiamata di soccorso:
Abbiamo partecipato al concorso:
“I VIGILI DEL FUOCO, L’UNICEF, LA MIA SICUREZZA”
inviando i nostri disegni.
Il giorno della premiazione abbiamo visto da vicino i mezzi dei vigili del
fuoco. Alcuni di noi sono saliti sull’autoscala da cui si poteva ammirare uno
splendido panorama, altri si sono arrampicati sulla parete di free climbing,
sorretti da una sicura imbracatura. Sotto un tendone abbiamo potuto
visionare un filmato molto interessante sull’operato dei vigili del fuoco. Poi
Primo premio
CEIP Josep Gii Hervàs de
Benimodo (Spagna)
Istituto Comprensivo
A.Manzoni Ravanusa (Italia)
Secondo premio
Al centro della manifestazione erano esposti i disegni dei bambini che hanno partecipato al concorso: due
nostri compagni hanno vinto il primo e il secondo premio.
Il secondo premio l’ha vinto Pietro e lo ha ricevuto in classe da due vigili del fuoco venuti appositamente.
Il primo premio è stato vinto da Erica: trascorrerà una giornata insieme ai vigili del fuoco.
Classe seconda modulo Largo Ghiglia e P.za Calvi
L’acqua : un bene prezioso
L’acqua è un elemento indispensabile
per la vita di ogni essere vivente.
Noi la utilizziamo per bere, per
cucinare, per lavare per irrigare i
campi ecc..
Senza acqua non può esserci vita,
basta pensare ai deserti, dove l’assenza
di questo elemento, compromette la
nascita e lo sviluppo degli esseri
viventi.
Secondo gli scienziati i primi esseri
viventi si sono sviluppati proprio
nell’acqua; inoltre gli esseri vegetali e
animali sono composti principalmente
d’acqua. E’ importante quindi che
questa risorsa si mantenga il più
possibile pulita e incontaminata, cioè
priva di sostanze tossiche e nocive.
Questo non sempre avviene e succede
spesso che sia lo stesso uomo ad
inquinarla.
Proprio di pochi giorni fa il disastro
ambientale accaduto nel nord-est della
Cina.
Un’industria
petrolchimica
è
scoppiata, inquinando di benzene tutto
il corso del fiume Songhua.
Ciò ha provocato un enorme danno
alla “salute” del fiume: flora e fauna
sono state distrutte. Molti paesi e città
sono rimasti senz’acqua. Occorre che
tutti i popoli collaborino per evitare
che altri disastri simili avvengano.
Altrimenti, a noi, che mondo rimarrà?
Classe III modulo Largo Ghiglia e
Piazza Calvi
Aiuti dalla provincia di Imperia per lo Sri Lanka
Un CD per le scuole
Noi alunni della 4^ C modulo di Largo Ghiglia
siamo rimasti positivamente impressionati in
seguito alla lettura su “il Secolo XIX” di una
bella notizia di solidarietà verso le popolazioni
dello Sri Lanka colpite l’hanno scorso dallo
tsunami.
Quello che più ci ha fatti sentire bene è che
l’aiuto è partito dalle scuole per le scuole.
Sono stati infatti i ragazzi delle scuole medie di
due cittadine dell’imperiese a progettare e
costruire il ponte di solidarietà che li unirà ai
coetanei meno fortunati.
In che modo? Con la costruzione di nuove
scuole. Con quale mezzo? Con un CD e le
migliori musiche dei films più famosi. Come dire
che la musica unisce.
Gli alunni della classe IV C
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Acrostici
Con
Letizia
Assicurata
Siamo
Sempre
Esuberanti
Testi
Entusiasmanti
Reinventiamo
Zigzagando
Arruffati (e…)
Ci presentiamo in rima
Meravigliato
Ognuno
Domanda
Universi
Lontani
Ovunque
La classe terza a modulo Largo
Ghiglia
Con i nostri nomi abbiam giocato
e la rima abbiam inventato.
I cognomi poi usato
ed il suono abbiam trovato:
Corio Tommaso è proprio un ficcanaso.
Mirko Crisci fa mille balli lisci.
Sapiolo Marta fascia i doni con la carta.
Alessandro Frau ha un gatto che fa miau .
Greta Amoretti ama il rosa e i rossetti.
Giulio Tomaghelli ha paura dei pipistrelli.
Sertorio Gabriele ha un granchio con le chele
Filippo Gollo ha una sciarpa intorno al collo.
Luca Solaini mangia i formaggini.
Jessica Buchicchio balla il tango con un picchio.
Vezzaro Gloria è cugina di Vittoria.
Erika Zerbone offre a tutti il panettone.
Lorenzo Straforello crede di essere il più bello.
Andrea Gervasoni si è rotto i pantaloni.
Roda Samuele va a raccogliere le mele.
Alex Tortonesi è con noi da pochi mesi.
Matteo Rigoni è ghiotto di maccheroni.
Dell’erba Massimiliano esplode come un vulcano.
Federica Bongioanni ha compiuto otto anni.
La classe terza a modulo di P. Calvi
Dondolanti
Filastrocca
Un nuovo compagno
Nel ruscello l’acqua salta
felice
come se fosse in una
cornice.
Da un bordo si stacca un
sasso
è colpa di un innocente
tasso.
Calpesto le foglie di un
sentiero
e scorgo un albero
straniero.
Infatti non lo conosco come
questo fiore,
ma, comunque, lo farò
crescere nel mio cuore.
Ora la mia casa è il
sottobosco
e trovo un fungo che
sembra un chiosco.
Tutt’intorno ho la buona
terra
che tristezza pensare che
nel mondo c’è la guerra.
Nella classe è arrivato
Ben accolto e sistemato
un bambino da Torino.
Bello moro e birichino
il suo nome è
Riccardino
Svelto corre è
magrolino!
He’ s a very
lionheart
e gli piacciono
le Smart!
Lui di riso e
assai ghiotto
E lo mangia col
chinotto
e la carne al
sugo
È al top e la
ingoia in un bot…
E’ contento il bel ninin…
Ma gli manca la sua turin!
CLASSE II A t.p. Plesso di
Via Gibelli
Classe II B via Gibelli
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Il porto di Oneglia
abbiamo disegnato il porto visto dal molo.
Ogni bambino ha fotografato e poi riprodotto graficamente particolari o
panorami del nostro porto.
Pagina 4
Acrostico
Il
Litorale
Porge
Orizzonti,
Ricordi,
Tradizioni
Onegliesi
Dispone
Immagini
Oniriche,
Nasconde
Epoche,
Genti
Liguri,
Imprese
Antiche
Classi terze
modulo P.za Calvi e
Largo Ghiglia
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Gli elementi di un ambiente
Siamo andati ad osservare una zona della nostra città di Imperia, quella
degli argini del Torrente Impero.
Abbiamo individuato gli elementi naturali e quelli artificiali presenti
nella zona esaminata
Elementi naturali
Elementi artificiali
Alberi
Cigni e anatre
Vigili del fuoco
Fiume
Mare
Abitazioni
Sassi
Erbe e fiori
Strade e ponti
Classe II B Largo Ghiglia
Agnesi
Servizi e banche
Negozi
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4 novembre giorno delle vittoria
Il 4 novembre scorso, giorno in cui si
ricorda l’anniversario della vittoria
dell’Italia nella prima guerra mondiale,
la classe 5° di Via Gibelli, ha presenziato
a tale celebrazione.
La manifestazione si è svolta in piazza
della Vittoria, che ospitava, oltre ai
cittadini, i rappresentanti delle forze
dell’ordine, dell’esercito, della giunta
comunale, delle associazioni di
combattenti, il Sindaco di Imperia, il
prefetto e il Parroco Monsignore Ruffino.
Sul monumento ai caduti erano deposti
dei fiori, in segno di riconoscenza per
tutti coloro che sono morti mentre
combattevano per la libertà.
Abbiamo ascoltato in silenzio la lettura
del bollettino della vittoria, che il
comandante Diaz notificò il 4 novembre
1918 alle ore 12:00: ‘‘…..la gigantesca
battaglia
Ingaggiata il 24 ottobre, alla quale
prendevano parte cinquantuno divisioni
italiane, tre britanniche, due francesi,
una cecoslovacca ed un reggimento
americano, contro settantatré divisioni
austroungariche, è finita…’’
Il nemico fu sconfitto nella battaglia di
Vittorio Veneto; terminava così un
conflitto durato quattro anni, nel quale
morivano 680.000 soldati italiani e circa
100.000 rimasero feriti.
Molte famiglie d’Imperia furono
decimate e le condizioni di vita, anche
per i civili, furono drammatiche, come
testimoniano le letture che abbiamo
ascoltato. E’ stato importante per noi
bambini assistere ed onorare tutti coloro
che hanno dato la vita per valori
importanti, quali la libertà e l’unità
nazionale e, sicuramente, sono stata
l’occasione per rafforzare la memoria
collettiva di tutti i giovani.
Classe V A via Gibelli
Le problematiche del nuovo Porto turistico
La mia maestra
nei giorni scorsi
mi ha proposto
di partecipare
ad un concorso
e
mi
ha
consigliato di
parlare
del
nuovo progetto
che consisterà
nell’ampliamento del porto turistico di
Imperia Porto Maurizio.
All’inizio ero un po’ titubante, visto
che le mie conoscenze sull’argomento
erano assai limitate, così mi sono
dovuta recare in biblioteca per
documentarmi attraverso gli articoli di
vecchi giornali.
L’opera urbanistica comprende un
porto turistico che ospiterà 1300 posti
barca e una grande area che collegherà
il porto commerciale di Oneglia con
quello turistico di Porto Maurizio.
In questa area verranno inserite varie
strutture, sia edilizie che ”ecologiche”
come il grande parco giochi, la pista
ciclabile, la passeggiata a mare, il già
esistente eliporto, il campo da golf ed
alcuni
edifici riservati ad abitazioni private.
La costruzione di un’opera così
importante dovrebbe quindi destare
interesse non solo negli adulti, ma
anche in noi bambini, perché questo
progetto presenta diverse possibilità
di svago e di gioco in una città un po’
carente di spazi e diversivi per i più
piccoli.
Tra le varie polemiche che ho potuto
leggere sui giornali ce ne sono alcune
che vorrei approfondire: lo spazio
dedicato al campo da golf poteva
essere utilizzato innanzitutto come
area verde poiché verrà frequentato
probabilmente solo da una ristretta
minoranza.
Alcuni giornali riportano la
preoccupazione per la possibile
perdita di posti di lavoro da parte
degli impiegati portuali.
Mi domando perché un’area che
potrebbe essere utilizzata da tutti
sarà a disposizione di pochi?
Ci sarà realmente questa ricaduta
negativa sull’occupazione?
A queste domande non so, data la
mia giovane età, dare una risposta
che invece mi aspetto dai politici
della mia città.
Nonostante ciò considero il progetto
del nuovo porto una grande
opportunità per la cittadinanza cui
non bisogna essere contrari o
favorevoli solo per ragioni politiche,
ma spero che chi è al timone della
città coinvolga maggiormente la
popolazione e anche noi bambini
possiamo influenzare positivamente
con le nostre proposte decisioni che
devono essere di tutti.
Non mi importa che questo mio
lavoro sia premiato, ma vorrei avere
espresso qui le mie impressioni, i
miei ragionamenti ed anche le mie
critiche.
Classe IV A P.za Calvi
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La festa di San Francesco
Il 4 ottobre è la festa di
S.Francesco, cioè la festa della
pace, dell’amore e della fratellanza.
San Francesco era un amico degli
animali, come la Guardia Forestale
che protegge gli animali dai
bracconieri che ammazzano gli
animali per divertimento.
Il 4 ottobre il Comandante e due Guardie
del Corpo Forestale dello Stato sono
venute a scuola a raccontarci quali sono
i loro compiti e, soprattutto, a spiegarci
le leggi che regolano la caccia, a farci
capire cos’è il bracconaggio e vedere le
trappole usate.
Ci sono tanti tipi di polizia, la Guardia
Forestale ha un compito diverso dagli
altri :
è la polizia dell’ambiente e
organizza una protezione speciale per gli
animali; sono
specializzati
in
”bracconaggio”, protezione degli animali
feriti e dell’ambiente, interventi sugli
incendi…
Il Corpo Forestale esiste da 180 anni ,
lavora tanto, 365 giorni all’anno, in tutta
Italia. Fanno anche i turni di notte
perché è facile che i bracconieri
intervengano di notte; esplorano tanti
posti per cercare le persone che
cacciano fuori periodo o in
modo non consentito.
Utilizzano spesso grosse jeep ,
di colore verde oliva; le
abbiamo viste nel video!
Il Comandante in divisa
spiegava le immagini di animali
e paesaggi, i tipi di trappole
scoperte, e come catturavano i
bracconieri.
Il Comandante ogni tanto
fermava il video e spiegava
l’azione della Guardia Forestale
Ogni tanto lo interrompevamo
per chiedere spiegazioni e lui
rispondeva sempre insieme
all’altra Guardia Forestale in
divisa. Molti compagni hanno
chiesto altre cose, io ho chiesto
se avevano mai usato le manette
e mi hanno risposto che le
hanno usate in casi molto rari.
Le Guardie fanno anche da “
baby sitter” agli animali, cioè tolgono gli
animali dalle trappole e se è il caso, li
portano dal veterinario oppure li
liberano quando scoprono animali
incastrati nelle trappole come l’archetto
che imprigiona le zampine degli uccellini
e impedisce che volino via.
Se nessuno li libera dopo alcuni giorni
l’uccellino muore.
Abbiamo visto anche lupi, caprioli e
stambecchi e un intervento notturno
contro i bracconieri che di solito
attaccano di notte oppure cacciano di
giorno , nascondono gli animali e li
vengono a prendere di notte usando i
raggi infrarossi.
Il bracconaggio è un “ brutto mestiere”
perché in pratica ogni cosa fatta è contro
la legge : cacciano nel periodo non
consentito e animali protetti ; usano
anche trappole terribili come tagliole,
archetti e reti. Nel video, ad un certo
punto, si vedeva un tappeto di uccellini
catturati, morti e tutti abbiamo “ girato
lo sguardo ” .
Abbiamo visto un pettirosso catturato da
un archetto. Questa trappola funziona
così : metti un filo in un legno bucato,
aggiungi
delle palline colorate che
assomigliano alle bacche e attirano
l’uccello e quando lui ci si appoggia
scatta il meccanismo e le zampine
rimangono schiacciate
Se il bracconiere viene riconosciuto
colpevole può rischiare un anno o due di
galera e 3000 euro di multa.
I bracconieri purtroppo conoscono molto
bene il bosco e vanno a cacciare di notte
perché di giorno possono trovare
“ostacoli”, ma la Guardia Forestale lo sa!
Una volta ho sentito al telegiornale che il
bracconaggio in una zona si era diffuso
così tanto che in un bosco erano stati
uccisi 150 esemplari di un tipo di
animale e nel bosco ne erano rimasti solo
40/50!
Gli animali più cacciati nella nostra zona
sono i cinghiali. I cinghiali partoriscono
due volte l’anno, e fanno tanti cuccioli.
Per proteggerli possono diventare anche
molto pericolosi.
I bracconieri sono dappertutto: in tv ho
visto che in Cina prendevano con le reti
un branco di delfini per usare il grasso!
Nella zona di Ventimiglia sono cacciati
anche i camosci, che non si possono
abbattere.
Il Comandante ci ha detto che ne sono
stati ammazzati parecchi. I bracconieri
sono cattivi a cacciarli, perché loro non si
riproducono come i cinghiali!
Una cosa bella nella nostra zona sono i
caprioli
Una volta a Battifollo, sotto la finestra di
casa mia, di notte, ho visto i cinghiali
che hanno calpestato tutto. Dopo cinque
minuti che sono tornato a letto ho
sentito uno sparo.
Ci ha raccontato che un cacciatore per
fare un torto al gruppo avversario uccide
una volpe , la scuoia, così quando arriva
la Guardia Forestale li incolpa e vieta
loro la caccia per due anni.
Anche i bracconieri fanno dispetti agli
altri bracconieri, lasciando la pelle degli
animali uccisi sul terreno per confondere
il fiuto dei cani.
Classe V B Largo Ghiglia
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Autunno nella macchia mediterranea
La caratteristica straordinaria del nostro territorio è quella di offrire all’ osservazione e allo studio ambienti naturali molto
diversi tra loro, ma tanto vicini da poterli raggiungere in breve periodo di tempo : tra questi abbiamo studiato la macchia
mediterranea e i boschi di latifoglie e di conifere.
Per conoscere meglio la vegetazione di questi habitat la maestra ha
invitato il papà di Marco, che ci ha fatto da “ guida” per riconoscere
differenze e somiglianze tra la macchia mediterranea sulla costa. e i
boschi che sono nell’interno.
Abbiamo così potuto scoprire le caratteristiche di alcune piante, arbusti,
fiori e bacche, ma soprattutto gli habitat naturali del bosco e della
macchia mediterranea.
In autunno e i colori del bosco
cambiano: i tanti verdi degli
alberi lasciano il posto alle
tonalità calde della stagione, dal
giallo al rosso al marrone , un
trionfo di colori. Sembra la
tavolozza di un bizzarro pittore!
Poi le foglie cadono formando un tappeto a terra e gli alberi rimangono spogli. Durante
l’inverno le foglie marciscono e si trasformano in humus, il cibo per le piante del bosco
ed anche per alcuni piccoli animali decompositori.
Le differenze tra i due habitat sono tante; la principale è che la macchia mediterranea si
sviluppa in zone dal clima mite, lungo le coste del mare e ha una vegetazione
sempreverde.
Gli alberi del bosco sono latifoglie, si sviluppano in zone lontane dal mare dove le
temperature sono più fredde, e quando giunge l’autunno i colori del bosco cambiano, poi
le foglie cadono.
Le conifere dei boschi in alta montagna non perdono le foglie, ma il larice, che ha le
foglie a mazzetti, cambia colore. I nostri boschi sono composti da alberi e piante di
diverso tipo, alcuni anche secolari, che cambiano a seconda dell’altezza e del clima.
Nella macchia mediterranea, invece, i colori rimangono verdi; si intravede solo
qualche macchia di colore marrone: sono le prime sterpaglie secche. Classe V B Largo Ghiglia
Ecco alcuni tra gli alberi più comuni dei nostri boschi
Acero montano
Ulivo
Roverella
Salsapariglia
Carrubo
Quercia rossa
Larici e abeti
Scottano
Sedum
dafne
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Grock il Clown
“Da piccolo avevo l’argento
vivo
addosso,
ballavo,
suonavo, cantavo… Avevo
una grande predisposizione
per il teatro di varietà,
facevo ridere tutti….”
Da questa frase si capisce che Grock è
stato un bambino come noi, si
divertiva, giocava e forse era un po’
“pazzerello”.
Fu però fortunato, perché ebbe la
possibilità, fin da ragazzo di
continuare a fare ciò che gli piaceva,
allestendo con la sorella uno spettacolo
di varietà per esibirsi nei locali
pubblici.
Imparò a suonare quattordici
strumenti musicali e incominciò a
lavorare nel circo nel 1894.
Era bravissimo negli esercizi alla fune
e nel contorsionismo; si
allenava sempre nella
cantina
della sua casa.
La sua maschera era
bellissima : la faccia
bianca, la bocca rossa, il
sorriso disegnato.
Era vestito un po’
disordinato, con roba
larga e comoda, come
piace a noi bambini.
Nel 1951 creò un proprio
circo ed ebbe sempre
grande successo in tutto
il mondo.
bellissima casa che ancora oggi, noi
ammiriamo.
Questa casa è molto
grande,
con
tante
colonne, circondata da
un bellissimo giardino.
Siamo contenti che
Grock sia vissuto nella
nostra città che, grazie
a lui, è diventata
famosa.
Classe IV C Largo
Ghiglia
Alla fine della carriera
venne a vivere ad
Imperia, con la moglie italiana in una
Le carte collezionabili
UN NUOVO VIRUS TRA I
GIOVANI:
LE
CARTE
COLLEZIONABILI
SONO L’EVENTO DEGLI ULTIMI
ANNI; DIFFUSE TRA I GIOVANI COSI
VELOCEMENTE DA SEMBRARE UN’
EPIDEMIA,
LE
CARTE
COLLEZIONABILI, NONOSTANTE IL
LORO
ELEVATO
COSTO,
A PPA S SIO NAN O
E
DIVERTONO. CE NE SONO DI
DIVERSI TIPI E LE PIU’
DIFFUSE SONO ISPIRATI A
PROGRAMMI TELEVISIVI.
NELL’ULTIMO ANNO PERO
“LE DUEL MASTERS E LE YUGI–OH” HANNO RISCOSSO
MOLTO SUCCESSO. IN ENTRAMBI I
GIOCHI I PROTAGONISTI, CAMPIONI
NELLA SPECIALITA’ DELLE “DUEL
MASTERS” E YU- GI-OH, SONO ALLA
RICERCA DI UN PARENTE STRETTO.
IL LORO CAMMINO E’ PERO’
OSTACOLATO DAI NEMICI CHE
VOGLIONO SOTTRARGLI IL TITOLO
DI CAMPIONE. RISCOPRIAMO IN
QUESTI GIOCHI,VALORI PREZIOSI
COME L’AMICIZIA, LA FAMIGLIA E LA
FIDUCIA VERSO GLI ALTRI E LA
LOTTA CONTINUA DEL BENE
CONTRO IL MALE.
TRA I BANCHI DI SCUOLA, LE SFIDE
CON LE CARTE DAI POTERI
STRAORDINARI, OCCUPANO I
NOSTRI INTERVALLI INSEGNANDOCI
A NON ARRENDERCI MAI.
Classe V A Via Gibelli
L’animale più longevo del mondo
Imperia: Noi
alunni della
quarta A
modulo del
plesso di Piazza
Calvi abbiamo
appreso, attraverso il Secolo XIX,
un’affascinante notizia: pensate
che una tartaruga gigante delle
isole Galapagos di nome Harriet
ha compiuto ben
centosettantacinque anni (cosa
del resto normale per certe
tartarughe). Si crede sia stata
catturata e studiata dal celebre
naturalista inglese Charles
Darwin nel 1835 quando aveva
appena cinque anni e si ritiene
che abbia aiutato il naturalista a
formulare la sua teoria
sull’evoluzione. Che spirito di
adattamento! Pensate che al suo
compleanno non ha nemmeno
mangiato un po’ di torta. Si vede
che il dolce non le piace. Che
gusto c’è ad arrivare a duecento
anni senza farsi una scorpacciata
di panna? Mah
Classe IV modulo P.za Calvi
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Baby maratona
La Baby Maraton è una gara di corsa
non competitiva a cui possono
partecipare tutti i bambini/e e
ragazzi/e da 0 a 13 anni, che si
iscrivono gratuitamente prima della
gara.
Ogni fascia di età ha un lunghezza di
percorso diversa.
I bambini da 0 a 3 anni, naturalmente
accompagnati da un genitore per quelli
che non camminano ancora, devono
correre 50 m.
I bambini dai 4–5 anni corrono 100 m.
I bambini dai 6–7 anni corrono 200 m.
I bambini dagli 8 ai 9 anni corrono
400 m.
I bambini dai 10 agli 11 anni corrono
600 m.
I bambini dai 12 ai 13 anni corrono
800 m.
premio oltre la coppa si vinceva un
orologio da polso.
Vengono premiati tutti i partecipanti
con il ricordo della maglietta con sopra
disegnato la mascotte e
l’edizione
della
manifestazione
U.S.
Caramagna e un mezzo
litro di latte offerto dalla
Latteria Alberti.
C’era anche un premio speciale che
consisteva in una coppa per il bambino
più
piccolo
che
partecipava (ha vinto un
neonato di appena 45
gg.) e alle scuole dove
erano iscritti più alunni.
I primi tre classificati di
ogni
categoria,
sia
maschile che femminile,
vincono una coppa.
Quest’anno
la Baby
Maraton si è svolta domenica 25
settembre 2005 presso il parcheggio di
San Lazzaro, l’ora del ritrovo era alle 9
del mattino ed era la X° edizione, come
In genere, come tutti gli
anni, il plesso di Largo
Ghiglia vince sempre la
coppa.
Quest’anno, oltre ai
ragazzi, hanno corso
anche le mamme e come omaggio
hanno ricevuto un mazzo di fiori.
Classe IV A Largo Ghiglia
Lo schiaccianoci di Tchaikovsky
Venerdì 11 novembre con le nostre
insegnanti siamo andati al teatro Ariston
di Sanremo a vedere il balletto dello
“Schiaccianoci”.
La storia comincia con la festa di Natale
in casa del dottor Stahlbaum con molti
regali e invitati, nel mezzo della quale
appare un misterioso uomo: lo zio
Drossemeyer che porta nella casa
la magia e regala alla più piccola delle
sue nipoti, di nome Clara, uno
“Schiaccianoci” rappresentato da un
soldatino di legno.
grande carnevale ,danze di varie nazioni :
danza spagnola, danza cinese, danza
russa, nelle quali le razze spariscono ,le
differenze si annientano, il colore della
pelle non conta più perché si parla il
linguaggio universale della danza e della
musica che unisce e coinvolge tutti ,
come il passo a due finale tra la fata dello
zucchero e il principe.
ascoltando la musica e vedendo il
balletto dello Schiaccianoci
sono
diverse: gioia ,felicità, allegria, stupore,
meraviglia,
tristezza,
malinconia,
agitazione, pace, tranquillità.
Le
Classe III Via Gibelli
emozioni
che
abbiamo
provato
La cosa più importante che abbiamo
capito è che il bene vince sul male e
porta nel mondo l‘amore e la felicità tra i
popoli.
Questo personaggio viene reso reale,
dalla magia dello zio, per salvare la
piccola Clara dalla cattiveria del mondo
che viene rappresentata dai piccoli topi.
Lo Schiaccianoci riesce a vincere aiutato
da piccoli compagni e, dopo aver ucciso il
re dei topi, accompagna la bimba in un
mondo fantastico, magico e puro guidato
solo dalla forza dell’amore.
Scorrono davanti a Clara, come in un
C’era una volta e c’è ancora un modo per moltiplicare
Un metodo per moltiplicare era quello
detto gelosia ancora in uso nei paesi
arabi.
Consiste nel costruire un
rettangolo
composto da tante colonne quante sono
le cifre del primo fattore e da tante righe
quante sono le cifre del secondo fattore.
Nelle caselle del rettangolo si registrano i
singoli prodotti e il risultato si ottiene
sommando in diagonale da destra verso
sinistra.
Noi ci siamo divertiti un mondo! Provate
anche voi!
Classe V C modulo Largo Ghiglia
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Le frecce tricolori
Venerdì 30 settembre siamo andati con il pullman all’aeroporto Villanova d’Albenga per vedere le Frecce Tricolori.
Il signor Camillo, la nostra guida, ci ha descritto i vari tipi d’aerei e d’elicotteri che si trovavano sulla pista e sul prato.
Abbiamo anche visto un filmato sulle Frecce Tricolori e mentre, aspettavamo il nostro turno per salire su
un canadair, abbiamo fatto merenda.
Un’altra guida ci ha parlato delle Frecce Tricolori: gli aerei erano allineati sulla pista e ognuno aveva un
grosso numero sulla coda. Il numero 10 è il solista, l’aereo che si esibisce da solo.
Primo premio
Segnalato
Segnalato
Abbiamo partecipato al concorso “Le Frecce Tricolori”; i disegni di due nostri compagni
Marcos e Arianna sono stati giudicati meritevoli e quello della nostra compagna Cecilia ha
vinto il primo premio: UN VOLO CON PARTENZA DALL’AEROPORTO DI VILLANOVA DI ALBENGA.
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Notizie in breve sulle frecce tricolore
Il 313° Gruppo è un Reparto Operativo
dell'Aeronautica Militare, che assolve i
propri compiti di rappresentanza e fornisce
l'esempio dei valori umani, culturali,
organizzativi e tecnologici di un'Italia che
può "volare" meglio e più in alto di
c h i u n q u e
a l t r o .
E’ dislocato sull’aeroporto di Rivolto
(Udine) e fornisce gli uomini ed i mezzi per
la Pattuglia Acrobatica Nazionale.
Il Gruppo è dotato di velivoli che possono svolgere, oltre alla normale
attività acrobatica, anche missioni operative nel ruolo di caccia
bombardieri leggeri. Il 313° Gruppo A.A."Frecce Tricolori " non ha
solo il compito di rappresentare l'Aeronautica Militare e l'Italia nelle
manifestazioni aeree, ma anche quello, meno noto ma altrettanto
importante di partecipare, in caso d’emergenza nazionale, alle operazioni di
supporto aereo offensivo a favore delle forze terrestri. Tutti i piloti assegnati
alle Frecce Tricolori seguono un particolareggiato addestramento che dura
circa un anno e che include missioni a bassissima quota in formazione
tattica, attacchi simulati su presunte postazioni nemiche e manovre di
scampo da minacce aeree e terrestri.
Classe II C Modulo G.NATTA e Classe II A Modulo P.CALVI
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2005 Anno internazionale della fisica
Titolo brano int ern o
Venerdì 21 Ottobre 2005 nel cinema Centrale di Sanremo è
stata tenuta una conferenza- spettacolo le “ BOLLE DI SAPONE
diretta dal professore MICHELE EMMER docente
dell’università “ La Sapienza di Roma e dipartimento di
matematica.
Le “BOLLE DI SAPONE “ sono state un viaggio tra matematica,
arte, geometria e fantasia.
Le bolle di sapone e l’arte
In arte le bolle di sapone
diventano magiche sfere di
Arnaldo Pomodoro. Con la
sua forma espressiva cerca di
recuperare la bellezza e la
nobiltà della creatività
“Chi non si è divertito durante l’infanzia, e forse non ha mai
smesso di divertirsi, nel fare bolle di sapone?
Bolle di sapone è sinonimo di gioco, di svago.
La geometria delle bolle e delle lamine di sapone rispetta delle
regole molto precise, ed è questa una delle motivazioni che può
spingere un appassionato del gioco delle bolle di sapone a
diventare un matematico.
Un incontro alla scoperta delle bolle di sapone, della loro
storia per molti versi sorprendente tra pittura, letteratura,
fisica, chimica, architettura, biologia e naturalmente
matematica.”
M. Emmer
Alla conferenza hanno partecipato alcuni alunni della IV A T.
P. della scuola “ Giulio Natta di Imperia. Siamo stati
accompagnati dall’ insegnante Rosy Traviglia .
Il professore Michele Emmer ha illustrato vari oggetti, anche
Questo brano può contenere 100150 parole.
È inoltre possibile descrivere
tendenze economico-finanziarie o
previsioni che possono risultare utili
ai lettori.
Se il notiziario viene distribuito
internamente, è possibile inserire
quelli cinesi, che si usano per le bolle di sapone.
In una bolla di sapone soffiando dentro un tubicino per almeno
dieci volte sono contenute centinaia e migliaia di altre bolle
piccolissime .
Questo brano può contenere 75-125
parole.
Analizzare l'articolo e valutare se le
immagini inserite sono coerenti con il
messaggio che si desidera
trasmettere. Evitare immagini che
LA POESIA DI GIOVANNINO PERDIGIORNO
Gli uomini di sapone
Giovannino Perdigiorno,
viaggiando in carrozzone,
capitò nel paese degli uomini di
sapone.
Gli uomini di sapone commenti sull'introduzione di nuove
e le loro signore
procedure o informazioni sul
sono sempre puliti
fatturato.
e mandano buon odore.
Sono bolle di sapone
In alcuni notiziari è presente una
e le loro parole,
colonna che viene aggiornata in ogni
escono dalla bocca
e danzano al sole.
numero, ad esempio per consigli,
Fa le bolle il papà
recensioni di libri, lettere dei lettori
quando sgrida il bambino,
fa le bolle il professoreo un editoriale, oppure per la
mentre spiega il latino.presentazione di nuovi dipendenti o
Nelle case, per le strade,
nuovi clienti.
dappertutto, in ogni momento,
milioni di bolle
volano via col vento.
Il vento le fa scoppiare
Silenziosamente…
E di tante belle parole
non rimane più niente.
di Gianni Rodari
“Per attir are l 'atten zion e d el l ettor e, inser ire q ui un a cit azion e o un a fras e tratt a d al test o.”
Gli articoli di un notiziario possono
essere di qualsiasi tipo, ad esempio
articoli sulle nuove tecnologie.
La selezione di immagini ed elementi
grafici è un passaggio importante in
quanto questi elementi consentono di
aggiungere impatto alla
pubblicazione.
Per
concludere
la
conferenza-spettacolo
il
Didascalia della fotografia o professor Michele Emmer
passò il microfono al
immagine
pubblico in modo che
coloro che lo volevano
potevano
porgli
una
domanda.
Classe IV A Largo Ghigliarisultino fuori contesto.
Una hostess fa
osservare
al
n u m e r o s o
pubblico, le varie
forme delle bolle
di
sapone
“IMPRIGIONATE
“ tra due lastre di
vetro.
In Microsoft Publisher sono
disponibili migliaia di immagini
ClipArt, nonché numerosi strumenti
che consentono di disegnare forme e
simboli.
Dopo aver scelto l'immagine
posizionarla accanto
Didascalia dellacorretta,
fotografia
all'articolo e inserire una didascalia.
o immagine
Pagina 14
Diario di una giornata da turisti
Mercoledì 9 novembre 2005
h. 10,30: Usciamo da scuola per visitare
alcune vie della nostra città
immaginando di essere turisti.
Partendo da Largo Ghiglia, la piazza
davanti alla nostra scuola, proseguiamo
percorrendo via dell’Ospedale (chiamata
così perché anticamente conduceva
all’Ospedale demolito una trentina di
anni fa per far posto alla nostra scuola).
Guardandoci intorno notiamo che questa
è una via antica perché assai stretta e
pedonale, molti sono i palazzi antichi con
ampie e ripide scalinate
e non si
cammina sull’asfalto ma su blocchetti di
pietra. In un “carruggio” trasversale si
possono vedere dei contrafforti costruiti
per cercare di evitare che le case
crollassero durante i terremoti, intorno
ai portoni di alcuni palazzi vi sono
antichi portali. Uno in particolare ci è
parso interessante: è in ardesia con lo
stemma rovinato perché scalpellato dai
francesi nel 1792 e in alto vi è una scritta
“In virtute spes”. A metà della via
notiamo una lapide in marmo sulla quale
è scritto che nel palazzo ha dimorato
un poeta e uomo d’arme Onorato d’Urfè
Paesaggio autunnale
Era una fresca giornata autunnale ed ero
seduto sul divano quando la mia
attenzione fu attratta da un paesaggio
folcloristico.
moltitudine di profumi autunnali.
Il cinguettio dolce degli uccelli era
accompagnato dai sussurri del vento.
Sullo sfondo si ergevano maestose e
regnanti le colline che sembravano
dipinte.
Foglie variopinte fluttuavano nell’aria e
dolcemente si adagiavano sul prato.
Su un vecchio castagno ormai spoglio,
uno scoiattolo si prestava a compiere gli
ultimi, scattanti movimenti prima di
andare in letargo.
I ceppi di legno ardevano scoppiettanti
nel camino, emanando un caldo
rilassante.
Alle
mie
narici
giungevano
una
Stormi di uccelli neri come nuvole
trasportate dal vento,solcavano la vastità
celeste.
Era ormai sera, il sole stava
tramontando, gli ultimi raggi di luce si
sbizzarrivano creando giochi di luce; il
cielo si era tinto di un rosa intenso.
Subito dopo il tramonto, giunse una
pioggerellina, io ormai stanco mi
accasciai sul divano e mi addormentai.
Classe V C modulo
che pur non essendo di Oneglia ha
combattuto valorosamente al fianco degli
Onegliesi . Proseguendo verso il centro
ammiriamo, in un’edicola dedicata alla
Madonna, un bel dipinto su ardesia .
Giunti all’incrocio con Via Bonfante ci
soffermiamo ad osservare la particolare
architettura di questa via costruita nel
corso dell’800 che, con i suoi raffinati
negozi, costituisce il luogo di passeggio
degli imperiosi soprattutto nella stagione
invernale.
Percorrendo Via Viesseux giungiamo in
Piazza Rossini
(recentemente
ristrutturata
e dall’aspetto molto
moderno), proseguiamo poi per i
Giardini Toscanini con visita alle mura
delle antiche carceri.
La passeggiata sta per finire e rientrando
a scuola ci fermiamo ancora un minuto
davanti ad un negozio di antiquariato e
con stupore scopriamo che in realtà è un
minuscolo oratorio sconsacrato dedicato
a San Giacinto ( nessuno di noi se ne era
mai accorto, …. e pensare che tutti i
giorni ci passiamo davanti perché si
trova davanti al cancello della nostra
scuola!!) h. 12,30: Rientrati in classe ci
ritroviamo seduti nei nostri banchi
contenti di aver scoperto alcuni aspetti
finora sconosciuti della nostra città e si
riproponiamo di diventare osservatori
sempre più attenti.
Classe III B Largo Ghiglia
Il bosco dentro
di me
Nel ruscello l’acqua salta felice
come se fosse in una cornice.
Da un bordo si stacca un sasso
è colpa di un innocente tasso.
Calpesto le foglie di un sentiero
e scorgo un albero straniero.
Infatti non lo conosco come
questo fiore,
ma, comunque, lo farò crescere
nel mio cuore.
Ora la mia casa è il sottobosco
e trovo un fungo che sembra un
chiosco.
Tutt’intorno ho la buona terra
che tristezza pensare che nel
mondo c’è la guerra.
Classe II A t.p. Plesso di Via Gibelli
Pagina 15
Biodiversità
Per diversità biodiversità, si intende la
ricchezza di vita sulla Terra. Si
distinguono tre livelli di biodiversità: la
variabilità
degli
ecosistemi,
il
patrimonio di specie animali e vegetali,
la biodiversità a livello di geni in una
specie.
Se disegnassimo un albero della vita,
una sorta di albero genealogico di tutti
gli esseri viventi, dai batteri invisibili a
occhio nudo alle piante e ai più grandi
mammiferi, dovremmo farlo con circa
2.000.000 di foglie, una per specie (le
specie attualmente conosciute). Nel
nostro albero, tutte le foglie
dovrebbero essere collegate: alcune
attaccate, altre sullo stesso ramo, altre
su rami lontani.
Nell'albero della vita i singoli rami
sono interi Regni: batteri (circa
10.000 foglie), funghi (circa 72.000
foglie), protisti (circa 80.000 foglie),
piante (circa 270.000 foglie) e animali
(circa 1.318.000 foglie) di cui1.265.000
invertebrati e 52.500 vertebrati (2.500
pesci, 9.800 uccelli, 8.000 rettili, 4960
anfibi, 4.640 mammiferi).
Una sola dei 2.000.000 di foglie è la specie
umana, unico elemento di disturbo sul
pianeta.
Bioma Polare
Il bioma polare corrisponde alle fasce
climatiche glaciali ed è caratterizzato
dalle calotte polari. È il posto più freddo
della Terra ed è quasi interamente
coperto da ghiaccio. La calotta glaciale,
che ricopre l'Antartide nella sua quasi
totalità (59 000 km²), supera a volte i 4
500 m di spessore, e costituisce il 90% della riserva di acqua
dolce del globo. Alcuni iceberg possono essere più grandi della
Corsica. Il continente è circondato da un'ampia zona ghiacciata,
la banchisa polare (pack), nella quale si sviluppa uno dei più
interessanti ecosistemi del pianeta e che rappresenta la fonte di
cibo per balene, pinguini, pesci, foche e molti altri uccelli. In
inverno le temperature, possono raggiungere -70°C
nell'entroterra e -35°C sulle coste.
In estate, oscillano fra 0°C (sulle coste) e -35°C (nell'entroterra)
Il concetto di biodiversità è facilmente comprensibile se
pensiamo ai grandi ecosistemi ricchissimi in specie come le
foreste tropicali o le barriere coralline, ma anche alle zone
umide, ai boschi del nostro Paese, ai pascoli alpini, ai fiumi...
Centinaia, migliaia, milioni o miliardi di organismi che
vivono in equilibrio interagendo tra di loro.
Bioma deserto
Il deserto è un’area inadatta
all'insediamento umano, in cui
non piove quasi mai, il terreno è
arido e non coltivabile. Le
temperature
possono
raggiungere i +40°C di giorno
ed arrivare a 0°C la notte. Le
piante tipiche del deserto sono
le piante grasse e gli arbusti
spinosi. Gli animali del deserto
sono generalmente di piccola
taglia, principalmente insetti,
serpenti, uccelli e piccoli
mammiferi. Molti animali
hanno colori mimetici ed hanno
sviluppato trasformazioni degli
arti atti a non farli affondare
nella sabbia. La maggior parte è
attiva solo di notte. Animali
tipici dei deserti sono il
cammello (in Asia) ed il
dromedario (in Nordafrica e nei
deserti dell'Arabia), utilizzati
dalle popolazioni locali come
animali da soma e cavalcatura.
Pagina 16
Ecosistema oceanico
L'oceano è una
vasta
distesa
d'acqua salata,
che circonda un
continente.
Gli oceani sono
tre:
O c e a n o
P a c i f i c o ,
O c e a n o
Atlantico,
O c e a n o
Indiano.
La Terra vista
dallo
spazio
appare come un "pianeta blu": questo colore è dovuto alla
presenza degli oceani che coprono la maggior parte della sua
superficie (circa il 70%). lL'importanza degli ambienti oceanici
è molto grande, sia per l'equilibrio ecologico del pianeta, sia per
la vita dell'uomo. Gli oceani sono grandi serbatoi d'acqua e
costituiscono il nodo più importante nel ciclo dell’acqua sulla
terra. Nell'oceano sono apparse le prime forme di vita più di tre
miliardi e mezzo di anni fa. Gli organismi più importanti degli
ecosistemi oceanici sono minuscole alghe e batteri che nel loro
insieme costituiscono il fitoplancton che è il principale
produttore di ossigeno degli ambienti marini ed è alla base di
tutte le catene alimentari del mare. Molte comunità di animali
si cibano di fitoplancton: sono organismi di dimensioni
maggiori che costituiscono nel loro insieme lo zooplancton. Lo
zooplancton, a sua volta, rappresenta una fonte di cibo per
animali marini di dimensioni superiori, come piccoli pesci,
calamari, seppie. Questi infine sono predati dai grossi pesci
marini che costituiscono l'anello finale delle catene alimentari
del mare.
Barriera Corallina
Uno degli ambienti più
i n t e r e s s a n t i d e l l e a re e
oceaniche è quello delle
barriere coralline (chiamate
in inglese reef). Le più estese
si trovano nel settore nord orientale dell'Australia,
intorno alle isole dei Caraibi,
nel Mar Rosso e nell'arcipelago
delle isole Maldive nell'Oceano
Indiano. Si tratta di formazioni
Calcaree, simili a grandi
muraglie che si estendono per
centinaia (a volte migliaia) di chilometri nei mari tropicali. Esse
sono costituite dagli scheletri esterni (esoscheletri) dei polipi
del corallo, organismi invertebrati che vivono in colonie di
milioni di individui. I polipi corallini sono animali molto
esigenti e si sviluppano solo in mari caldi e poco profondi dalle
acque tranquille e pulite dove vive una grandissima varietà di
organismi. La Grande Barriera Corallina nella parte nordorientale dell'Australia, estesa per 2200 chilometri, era uno dei
luoghi più popolati e affascinanti degli oceani. È stata distrutta
dallo tsunami del 26 dicembre 2004.
Dato che i coralli sono organismi molto esigenti, l'ambiente
delle barriere coralline corre seri pericoli: minime variazioni,
per esempio nella trasparenza o nella temperatura dell'acqua,
possono bloccare la crescita delle colonie distruggendo così
l'habitat di migliaia di altre specie.
Foresta Equatoriale
La foresta equatoriale (o pluviale o vergine) è una foresta
fittissima e particolarmente ricca di specie vegetali. Nelle zone
presso l'Equatore si estendono le immense foreste pluviali, che
in passato erano assai più estese di oggi. La più grande foresta
del mondo è quella dell'Amazzonia, nell'America del Sud. Essa
copre un territorio di circa 7 milioni di chilometri quadrati (pari
a circa venti volte l'Italia). La foresta pluviale è una barriera
quasi impenetrabile. Il caldo e l'umidità creano le condizioni
ideali per lo sviluppo della vegetazione che cresce con un ritmo
rapidissimo e raggiunge dimensioni eccezionali. Il bioma della
foresta pluviale si distingue per la ricchezza della flora e della
fauna: ospita infatti il 40% delle specie vegetali e animali
viventi. Non ci sono alberi simili uno accanto all'altro, ma
sempre un'incredibile varietà di forme e dimensioni. Nella
foresta pluviale sono state contate fino a 10 000 specie vegetali
differenti e si incontrano le piante più varie: palme di vario
tipo, differenti specie di ficus, il mogano, l'ebano e il
palissandro, che offrono legno duro e pregiato. Prevalgono gli
insetti, gli uccelli e gli animali di piccole dimensioni perché la
vegetazione ostacola il movimento dei grandi animali,che
preferiscono gli spazi aperti. Si incontrano:scimmie, coccodrilli,
anaconda, roditori, rane e uccelli di ogni tipo: tucani,
Savana
La savana è un habitat delle regioni calde tropicali in cui le
piogge cadono con regolarità stagionale. È costituita da vaste
distese di graminacee, alte fino a due metri, disseminate di
cespugli e di radi alberi isolati (come acacia, baobab, euforbia).
È determinata da particolari condizioni del suolo, da periodici
incendi (causati da fulmini o dall'intervento umano) oppure
dalle
condizioni
climatiche.
La savana è diffusa
in
America
in
Australia ed in
A f ri ca .
Q ue ste
savane sono estesi
pascoli di grandi
erbivori quali gnu e
zebre, e habitat
ideali di grossi
predatori.
Classe IV B Largo
Ghiglia
Pagina 17
La transumanza a Mendatica
Quando venerdì mi svegliai feci colazione
in un batter d’occhio e mi vestii subito,
poi la nonna mi accompagnò in Piazza
Dante e, dopo aver chiacchierato un po’
con le mie amiche mi sedetti sul pullman
vicino a Claudia per andare a Mendatica
a vedere la transumanza. Il viaggio fu di
un’oretta circa e nel frattempo giocavo e
parlavo un po’ con tutti e quando le
insegnanti hanno visto che facevamo
troppo caos ci hanno messo Hercules in
televisione. Appena abbiamo visto la
scritta
Mendatica ci fu un silenzio
profondo e poi urla di felicità e di gioia.
Subito andammo in una specie di cortile,
giocammo un po’ e ci dirigemmo verso la
piazza principale a visitare la chiesa
dove ci raccontarono che c’erano tre
pozzi dove si calavano i defunti. Usciti
dalla chiesa andammo in un’altra Chiesa
situata sulla cima di una collina e fatta
tutta in pietra con all’interno affreschi
molto belli ma anche un po’ rovinati. Ci
recammo a vedere un museo con tutti gli
animali imbalsamati che mi hanno fatto
molto senso. Subito dopo siamo andati
ad ascoltare un signore che ci parlò della
transumanza. Dato che avevamo fame ci
siamo fermati a mangiare e a giocare.
Subito dopo siamo andati ai bagni e a
prendere il gelato e dopo ci siamo diretti
a un museo dove erano rappresentate
delle stanze e degli oggetti tipici e molto
antichi. Mi sembrava di essere tornata
indietro
nel
tempo e tra di me
immaginavo come
doveva
essere
difficile la vita a
quei tempi, ma
a n c h e
affascinante.
Usciti, è arrivato
il
grande
momento, siamo
andati a vedere la
vera e propria
transumanza; ci
siamo posizionati
e
dopo
sono
arrivate tutte le
caprette bee…ee..
bee…ee…che
hanno
lasciato
qualche ricordino,
anche sulla borsa
di William.
Ce
n’erano
tantissime
e
sembravano
spaventate
vedendo
tutta
quella
gente,
guardavano con gli occhioni spalancati
rimanendo strette le une con le altre. Poi
ce ne siamo andati ad ascoltare la
spiegazione della lavorazione del
formaggio. Ma si fece tardi e così ci
recammo al pullman. E’ stata una gita
piena di emozioni che non dimenticherò
mai. Classe V C modulo
La produzione del formaggio
Venerdì 14 ottobre siamo andati con le
maestre alla Fasta della Castagna
A Montegrosso Pian Latte. Abbiamo
visto come si fa il formaggio: per
ottenere un Kg di formaggio occorrono 5
l di latte di pecora oppure 8 l di latte di
mucca ; la differenza è nella percentuale
di grassi contenuta. Dopo la mungitura il
latte deve essere portato alla
temperatura di 36-38 gradi in appositi
contenitori. Occorre successivamente
unire al latte una piccola quantità di
caglio , una sostanza acida presente
nello stomaco dei ruminanti lattanti.
Dopo un tempo di 5 o 10 minuti il
latte si addensa diventando come il
budino. Viene poi frantumato con un
attrezzo di legno chiamato birbatora.
L’operazione successiva è quella più
importante e consiste nel separare il
formaggio dal siero. La pasta di
formaggio viene quindi depositata in
una
tela
robusta e strizzata per
eliminare , il più possibile, siero
ancora presente. Successivamente il
formaggio
viene
messo
nelle
apposite
forme,
anticamente
di
legno , oggi di plastica o
alluminio. Nei giorni
seguenti il formaggio
viene salato e avviato alla
stagionatura. Con il siero
rimasto si può fare la
ricotta. A Montegrosso
rimane solamente un
pastore che possiede 10
mucche ,il bestiame
veniva allevato per ottenere latte o
formaggio che veniva venduto e
costituiva un importante fonte di
reddito.
Classe IV Via Gibelli
Pagina 18
Le olive...ubriache
Scriveva Columella nel I secolo a.C.
:”L’olivo è la prima fra tutte le piante”.
Noi abbiamo “scoperto” un’antichissima
ricetta che riguarda la preparazione delle
OLIVE DA TAVOLA, che venivano
servite come antipasto.I romani ne
erano ghiotti e le confezionavano in
apposite anfore che sono arrivate
fino a noi. “ Prendete dunque le
olive nere, copritele di sale grosso,
poi stendetevi sopra un altro strato
di sale, fino a coprirle. Così si
lasciano per trenta giorni per farle
spurgare. Dopo di che si nettano
con una spugna fino a che non resti
più traccia di sale, si mettono in un
vaso che va riempito con vino cotto
ridotto della metà. Vi si stende
sopra un letto di finocchio e si
chiude. Volendo, si può aggiungere
una parte di aceto. Servite come
aperitivo: il gusto è sorprendente ma
gradevole”.
Classe V A Largo Ghiglia
Nella palazzina liberty, già sede degli
uffici, la Fratelli Carli ha allestito il
Museo dell’Olivo, che raccoglie reperti
Profumo di erbe aromatiche
Erbe aromatiche, che passione!
Ne abbiamo portato in classe di tutti i tipi e,
attraverso l’olfatto, il gusto e il tatto abbiamo
imparato a conoscerle…
CREMA DI FORMAGGIO ALLE ERBE AROMATICHE
Ingredienti:
un ciuffo di prezzemolo
un mazzetto di maggiorana
un ciuffo di erba cipollina
alcune foglie di salvia
due rametti di rosmarino
200 gr. di formaggio cremoso
sale
Crackers
Abbiamo tritato le erbe separatamente, poi abbiamo mischiato
un cucchiaio abbondante di formaggio cremoso con un
cucchiaino di ciascuna erba tritata.
…..e a riconoscerle a
occhi bendati.
Divertente, ve lo
consigliamo!
Dopodiché abbiamo costruito il nostro piccolo
erbario sul quaderno di scienze.
Quindi abbiamo preparato con alcune di esse un
delizioso antipasto che ora vi presentiamo:
Infine abbiamo spalmato le creme così ottenute sui crackers.
Che specialità!
(provare per credere…)
A NOI SONO PIACIUTE MOLTO!!!
Classe III A Largo Ghiglia
Pagina 19
Giochi del passato
Abbiamo sfogliato il “Calendario artistico” realizzato
per i festeggiamenti dell’edizione “S.Benedetto 2005”
ricevuto in ottobre in occasione della visita scolastica a
Taggia.
Lungo i 12 mesi dell’anno sono stati proposti, con
disegni e didascalie, i giochi del passato. Così anche noi
abbiamo realizzato un breve lavoro di “ricerca e
confronto” relativo ad alcuni di questi giochi che
abbiamo trovato sul libro di Lucetto Ramella “Oneglia,
bella Oneglia” scritto per la nostra città.
Abbiamo scelto di descrivervi brevemente i seguenti:
“ Seggiolino d’oro”
“ La corda”
“ La paiola"
” Mosca cieca”
La “Paiola” - A –a marèla (Alla campana)
Si traccia per terra un rettangolo diviso in dieci caselle
numerate dall’1 al 10.
Si salta su un piede gettando una pietruzza nella prima
cesella, nella seconda e così via….
Il disegno a terra è soggetto a numerose varianti.
Careghetta d’ou - Seggiolino d’oro
Due bambine più grandicelle si afferrano i polsi con le
mani intrecciandole per formare un seggiolino su cui
siede un bimbo più piccolo e, mentre cantano una
filastrocca, lo fanno dondolare.
“A l’ùrbetta” - Mosca cieca.
Un bambino viene bendato e dopo averlo fatto girare
parecchie volte su se stesso viene lasciato, quindi i
compagni gli ronzano intorno cercando di non farsi
afferrare.
Sautà a-a corda - La corda
Due ragazze tengono i capi della corda e la fanno
ruotare; il gruppo canta versi e recita le lettera
dell’alfabeto a – b – c – d ….. mentre la terza al centro
salta.
Classe V A Largo Ghiglia
Antica Filastrocca
Careghetta d’oro
Careghetta d’oro
che pesa più dell’oro
L’oro e l’argento
che pesa più che 100
150
la gallina canta
Canta il gallo
risponde la gallina
risponde Serafina;
Serafina sta in finestra
con tre corone in testa;
Passa la fante
con tre cavalle bianche,
bianca la sella,
bianco lo stracale,
bianco è il parasole
fugga l’acqua e venga il sole.
Classe III B Largo Ghiglia
Pagina 20
Uno sport a scuola: il tennis
Nei primi due anni di scuola
abbiamo svolto in palestra
attività di mini-tennis con i go –
back, ma quest’ anno siamo
passati al tennis vero!
Al mercoledì mattina il pulmino
viene a prenderci per portarci ai
campi da tennis di S. Lazzaro, e noi aspettiamo
con impazienza questo giorno!
I maestri Luca e Fabrizio ci fanno svolgere
esercizi gioco molto piacevoli e utili per la
coordinazione oculo-manuale. Il prima che
abbiamo praticato è a coppie: un bambino
lancia la palla al compagno, che deve bloccarla
tra la mano e le corde della racchetta; poi la fa
cadere e sul rimbalzo la colpisce con la
racchetta.
E’ stato molto stimolante questo gioco a
squadre: se ne formano due, un bambino lancia
la palla, un compagno la colpisce con la
racchetta e il lanciatore deve recuperarla nel
minor tempo possibile. Ogni palla recuperata dà
un punto e vince la squadra i cui componenti
totalizzano dieci punti nel minor tempo.
Purtroppo da più di un mese l’attività è stata
sospesa, prima per la pioggia e poi per il gelo
che hanno reso i campi impraticabili.
Speriamo di poter ricominciare, magari già da
mercoledì prossimo, per poter completare il
ciclo di dieci
lezioni previsto.
Classe III C
Largo Ghiglia
I giochi di una volta
Alla festa della castagna, lo scorso 14
ottobre a Montegrosso Pian Latte, c’era
un signore di una certa età , con una
bella barba e vestito alla montanara,
sembrava uno gnomo che mostrava i
giochi di una volta e ci spiegava come
funzionavano.
Abbiamo osservato “L’uccellino
viaggiatore” di legno che muoveva le
ali schiacciando un pezzo di ferro.
C’era un burattino, di nome Battista ,
che saliva su una corda e ogni volta
cadeva: si muoveva tirando dei fili.
C’ erano due piccoli omini di legno
che, muovendo due pezzi di legno,
spaccavano la legna alternativamente.
Abbiamo anche visto una bambola di
legno di nome ”Martina la ballerina“
che faceva le acrobazie su due fili
movendo due pezzi di legno che tesavano
la corda.
nostri nonni che riuscivano a divertirsi
con poco.
Classe III Via Gibelli
Nel pomeriggio abbiamo
notato il giocattolaio a
spasso con un “cane”
fatto di legno e di stoffa.
Il cane muoveva le
zampe
in
modo
alternato grazie ad un
meccanismo fatto di
molle e di fili.
Siamo rimasti stupiti e
meravigliati nel vedere
questi semplici giochi
costruiti con materiali
poveri e di recupero e
abbiamo ripensato ai
Pagina 21
Ed ora gli articoli dei nostri compagni spagnoli
La famiglia reale
Appartiene al lignaggio
dei Borboni, iniziata
con Filippo V, nipote
del re di Francia Luigi
XIV,
scelto
come
successore di Carlos II,
morto nel 1700 senza
lasciare discendenti.
Il ramo dei Borboni-Anjou ha dato tutti i
sovrani di Spagna dopo Filippo V(con
l’eccezione di Giuseppe Bonaparte 1808/1813- e di Amedeo di Savoia –
1870/1873-) anche quando gli
avvenimenti politici hanno compromesso
seriamente la continuazione della
dinastia: guerra di successione,
invasione napoleonica, guerre carliste,
affermazione dei repubblicani, dittatura
franchista, ecc.
L’erede designato al trono Giovanni di
Borbone e Battenberg, membro della
famiglia reale spagnola e terzo figlio di
Alfonso XIII, passò parte della sua vita in
Svizzera e Portogallo. Con la rinuncia al
trono dei suoi fratelli Alfonso e Jaime nel
1933 rimase l’unico erede della corona
spagnola, ma non giunse mai a
governare. Si sposò con Maria della
Mercede di Borbone e prese il titolo di
conte di Barcellona nel 1941.
Dal suo matrimonio nacque Juan Carlos
I a cui cedette i diritti di governare
quando venne restaurata la monarchia
costituzionale nel 1977.
Gli attuali membri della famiglia reale
sono:
Juan Carlos I, che sposò Sofia ed ebbero
tre figli
Elena, che si sposò con Jaime di
Marichalar ed ebbero due figli, Filippo di
Marichalar e Borbone e Vittoria di
Marichalar e Borbone;
Cristina che si sposò con Inaki
Undargarin ed ebbero quattro figli:
Juan, Pablo, Miguel e Irene Undargarin
e Borbone;
Filippo che si sposò con Letizia Ortiz e
ora hanno avuto una figlia, Leonor.
Questa nacque il 31 di ottobre a Madrid
all’una di notte e pesava tre chili e
mezzo. Secondo la famiglia era
grassottella e aveva il visino rotondo.
La famiglia reale è felice del proprio
nuovo membro, ma c’è un problema:
secondo la Legge la piccola principessa
non potrà essere regina a meno che non
sia cambiata la costituzione e sia erede al
trono il primogenito o la primogenita.
Andrea e Arantxa
La posidonia
La posidonia non è un’alga ma una
pianta che vive solamente nel mare
Mediterraneo. Le sue foglie sono lunghe
e piatte, può misurare fino a un metro e
mezzo e forma grandi praterie sul fondo
marino. La vita dei suoi germogli va da
uno a trenta anni.
Fiorisce in autunno e dà frutti chiamati
“olive di mare” che fluttuando arrivano
fino a riva, dove si possono vedere tra
maggio e giugno.
Il suo ruolo nell’ecosistema è
importantissimo. Una delle proprietà più
interessanti di questa pianta è che è
capace di moltiplicare la superficie del
suolo da 20 a 50 volte. I suoi rizomi e le
sue foglie offrono numerosi nascondigli.
Nelle praterie di posidonia possiamo
trovare una gran quantità di
echinodermi: varie specie di stelle
marine e numerosi ricci che si nutrono di
questa pianta. Anche i molluschi trovano
lì la loro dimora e specialmente i
cefalopodi: polpi e seppie.
La posidonia attrae anche numerose
specie di pesci, carnivori e onnivori, che
si nutrono di crostacei, molluschi, ricci,
vermi… questa pianta rappresenta una
risorsa alimentare ed anche un rifugio
per i loro piccoli. La posidonia oceanica,
fonte di vita per molte specie è in
pericolo. Nel 1984 comparve un suo
grande nemico: la caulerpa taxifolia.La
caulerpa
è un’alga
tropicale
presente
in tutti i
m a r i
caldi. Fu
introdotta e dall’uomo a causa di un
errore accidentale in un acquario di
Monaco. Da allora la sua superficie si è
estesa per più di 3000 ettari.
Laura 11 anni
Mediterraneo vivo
Oscar Albert,
H e c t o r
Mravalls,
G u i l l e m
Cacarella vi
raccontiamo
la vita e le
curiosità
della flora e
della
fauna
tipica
del
nostro
mar
Noi alunni del 6° corso della scuola
primaria, Ximo Navarro, Javier
Reyes, Victor Buades, Ana Borràs,
Miriam Urrina, Laura Cebaquevas,
mediterraneo. Raccontano i nostri
nonni che fino a cinquant’anni fa si
potevano trovare specie di misura e
vistosità comparabili alla più bella
fauna dei mari tropicali.
L’inquinamento e la pesca eccessiva
ci hanno parzialmente privato di
vedere ciò che raccontano gli
anziani. Però, a poco a poco, si è
andati a creare zone protette (l’isola
di Tbarca, le isole Columbretes e
l’arcipelago di Cabrera). In questi
luoghi si tornano a trovare grandi
banchi di pesci. Con questo un
nuovo mondo comincia a rinascere.
Il mare Mediterraneo tuttavia
conserva ancora una enorme
diversità biologica e noi dobbiamo
cercare di interagire positivamente
con esso.
Victor e Javier
Pagina 22
Escursione a la Murta
Siamo andati in escursione alla
Murta. La Murta è una valle che si
trova nell’Alzira, tra il monte Cavall
e il monte Murta. Lì abbiamo
giocato, abbiamo camminato, ci
hanno mostrato la casa vecchia,
abbiamo visitato il monastero e ci
hanno raccontato una leggenda.
Di seguito raccontiamo le attività che
abbiamo realizzato.
LEGGENDA
Nella Murta vivevano due giganti:
Arrancapins (Sradicapini) e Botalifoc
(Buttalìilfuoco). Un giorno un
signore che si chiamava Cinque
diede una festa, ma si dimenticò di
invitarli a mangiare la torta.
Arrabbiatissimi si vollero vendicare,
Botalifoc incendiò la Murta e
Arrancapins si dedicò a sradicare i
pini.
I monaci del monastero dovettero
scappare dalla Murta. Allora Cinque
gettò Botalifoc in un acquitrino e
Arrancapins fu trasformato in un
pino.
Sara e Adrian
scorreva un fiumiciattolo
bagnammo i piedi.
e
ci
Alba e Maria
CAMMINARE PER LA MURTA
Quando arrivammo ci mettemmo a
cercare orme di cinghiale. Vedemmo
pruni che avevano i frutti, salimmo
su una montagna enorme dove
L’autunno
Il 21 di settembre inizia la stagione
autunnale. Noi bambini e bambine
di cinque anni della scuola
dell’Infanzia lo abbiamo celebrato in
varie forme che di seguito
raccontiamo.
Tutti noi abbiamo fatto un cartellone
commemorativo che
abbiamo
appeso
all’entrata
delle
sezioni.
Per alcuni giorni
della
settimana
abbiamo percorso il
giardino della scuola
per
osservare
i
differenti tipi di
piante che vi si
trovano, spiegando
perché ad alcuni di essi, quando
arriva questa stagione dell’anno,
cadono le foglie mentre ad altri no.
Nel pieno dell’autunno abbiamo
fatto una escursione nelle campagne
intorno al paese, osservando e
ammirando il paesaggio autunnale.
Nei campi abbiamo raccolto le foglie
cadute, abbiamo cantato canzoni ed
abbiamo commentato ciò che
vedevamo.
Ora sappiamo che:
i frutti dell’autunno sono: le
nocciole, l’uva, le arance, i kiwi, le
mele….
le rondini emigrano verso paesi più
caldi
in autunno noi ci vestiamo con abiti
pesanti
ci sono alberi a foglia perenne
ci sono alberi a foglia caduca
fa vento
nascono i funghi….
La mia prima comunione
Un giorno, di domenica, mia madre
si svegliò e venne nella mia stanza e
mi disse di alzarmi.
Mi alzai e andai dalla parrucchiera.
Ero molto emozionata e allo stesso
tempo nervosa.
Dopo essermi sistemata i capelli,
andai a vestirmi e aspettai l’ora di
andare al parco.
Quando venne l’ora arrivarono tutti
ed io uscii in strada.
Poi andammo al parco dove
facemmo le foto, ci mettemmo in fila
e andammo alla chiesa seguendo la
banda musicale. Poi comincia la
Messa e noi saliamo all’altare per
ricevere la Prima Comunione.
Al termine della messa tornammo al
parco seguendo la banda. Da lì noi
andammo al ristorante a pranzare.
Al termine tornammo a casa. Ero
molto stanca, ma contenta ed
emozionat a perché tutte le
domeniche avrei potuto fare la
Comunione.
Il giorno del Corpus Domini
andammo di nuovo al parco, faceva
un po’ freddo.
Dopo, accompagnati dalla banda
musicale andammo in chiesa.
Alcuni portavano petali, altri mazzi
di fiori.
Quelli
che
portavano
fiori
dovevano lasciarli
in chiesa mentre
quelli che avevano
i petali dovevano
gettarli davanti al
Cristo.
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Ed ora gli articoli dei nostri compagni francesi
Le differenze fra i bambini del mondo
lavorano, mangiano poco, non vanno
a scuola, non hanno i genitori.
Nel Continente asiatico ci sono da 44
a 110 milioni di bambini che
lavorano. Molti bambini in Pakistan,
in India ed in Nepal lavorano già
all’età di sei anni.
Molti bambini in Cina lavorano nelle
fabbriche di tappeti.
Alcuni genitori, molto poveri e senza
soldi, vendono i loro figli ai
fabbricanti di tappeti per
guadagnare un po’ di denaro.
Ci sono molte, troppe differenze fra i
bambini del mondo,
troviamo una soluzione!
assennati. Visita le scuole
dell’infanzia, distribuisce dei
dolci ai bambini (del pane pepato
e delle arance)
e
si
vede
consegnare le
chiavi
della
città
dal
Sindaco.
San Nicola è
una
festa
importante per
la cultura di
queste regioni. San Nicola, nel
suo abito da vescovo, fa squadra
con un personaggio sinistro, papà
frustatore. Questo è tutto vestito
di nero, non ha un buon ruolo
poiché è incaricato di distribuire
colpi
di
manganello
(una sorta di
maglio)
ai
monelli.
La
festa di San
Nicola
è
l’occasione per
tutti i bambini
di ricevere dei
doni,
tre
settimane prima che papà Natale
passi dai camini.
ad ostacoli, velocità, staffetta. A
mezzogiorno degli atleti
professionisti sono venuti a fare delle
dimostrazioni di salto con l’asta,
salto in alto, corsa ad ostacoli, e
corsa di velocità ( 100 e 200 m).
Nel pomeriggio i bambini hanno
scoperto un nuovo sport che si gioca
con le mani, la Petaka. Alla fine della
giornata i bambini hanno avuto una
ricompensa: una matita ed un portachiavi.
Questa competizione serve a riunire i
bambini per partecipare ad una
competizione sportiva e perché
facciano una attività il mercoledì.
Alla fine della giornata i ragazzi sono
stanchi ma felici
d’aver partecipato
alla competizione.
Clement
Ci sono molti bambini in Europa e
negli Stati Uniti che hanno la fortuna
d’avere i genitori, d’andare a scuola,
di mangiare bene etc. ma altri
bambini non hanno questa fortuna:
San Nicola
Il 6 dicembre
è la festa di
San Nicola in
Alsazia
e
Lorena,
al
nord
della
Francia,
in
Belgio,
in
Germania, in
Olanda,
in
Austria e nei
Paesi Bassi.
San Nicola fa
il giro delle
città
per
ricompensare
i
bambini
Yohan
Les Usepiades
Mercoledì
30
novembre dalle 9
alle 17 gli allievi
della scuola Jean
Jaurès
hanno
partecipato
alla
competizione delle
Usepiades allo stadio coperto di
Liévin. In questo stadio c’erano
2000 bambini e i loro
accompagnatori. I 2000 bambini
hanno partecipato alle prove di corsa
Andrea
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Il villaggio delle scienze
Sabato 15 ottobre dalle 8,30 alle
11,30 gli allievi della classe
seconda della scuola Jean Jaurès
sono andati al Villaggio delle
Scienze che ha luogo in una sala
delle feste ad Harnes, vicino a
Sallaumines. Gli alunni hanno
partecipato a diversi laboratori:Il
planetario dove sono entrati in
un
igloo per vedere, al suo
interno, le stelle.
Il seminario "energia" dove si
apprende che occorre consumare
facendo attenzione.
Il seminario "astronomia" dove
hanno guardato il cielo in un
cannocchiale astronomico.
Il seminario "biblioteca" dove il
bibliotecario ha mostrato loro
libri sulle scienze.
Gli allievi sono ritornati con un
piccolo regalo per ogni classe.
Julie et Sandra
Esposizione Pacovska al MAC
Tra il 16
novembre
ed il 10
dicembre
2005, gli
allievi
d e l l a
scuola
Jean Jaurès sono andati vedere
un'esposizione al M.A.C. (Casa
dell'arte e della comunicazione).
La bibliotecaria ha illustrato loro
i manifesti ed i libri per bambini
di Kveta Pacovska
Kveta Pacovska è un artista. (ha
realizzato lavori in pittura,
scultura ed architettura).
È nata a Praga, la capitale della
Repubblica Ceca, nel 1928, in una
famiglia di artisti.
Il suo lavoro è conosciuto in tutto
il mondo.
Ecco una lista dei libri che ha
illustrato:
Un libro per te (libro oggetto)
2004
Come mi chiamo (libro oggetto)
2004
Problemi di “banlieue”
Intorno al mese di novembre
nelle periferie delle più grandi
città della Francia (Parigi,
Bordeaux, Marsiglia, Lille...), ci
sono stati numerosi problemi di
disordine.
Punteggiatura (libro oggetto)
2004
Corno-rosso (libro oggetto) 1999
Il teatro di mezzanotte 1999
Il fiore senza colore Nord-Sud
1998
Alfabeto (libro oggetto) 1996
Mai due senza tre 1996
A sua volta 1996
Tondo quadrato 1994
Colori, colori. Il libro gioco dei
colori 1993
Abidin et Benoît
(periferia)
Tutto
questo
è
cominciato
quando
qualcuno ha lanciato
dei
candelotti
lacrimogeni in una
moschea di Parigi.
In seguito ci sono state
migliaia di vetture
bruciate, Mc Donald’s,
farmacie,
immobili,
scuole e supermercati
incendiati.
Alla fine del mese di
novembre tutto s’è calmato
quando alcune città hanno
instaurato il copri-fuoco, che vuol
dire che la popolazione non ha
più il diritto di uscire dopo una
certa ora.
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DIREZIONE DIDATTICA IMPERIA 2°
Questo è il terzo numero del giornalino Europeo realizzato dagli alunni del 2° Circolo di Imperia
nell’ambito del progetto Comenius che riceve un contributo finanziario dalla Comunità Europea.
Nella pubblicazione sono stati inseriti anche parte degli articoli scritti dagli alunni delle scuole
nostre partner nella realizzazione del progetto: Ecole Jean Jaures di Sallaumines
(Francia) ,
CEIP Gil Hervas di Benimodo (Spagna), Istituto Comprensivo
Alessandro Manzoni di Ravanusa.
Tutto il materiale prodotto dalle quattro scuole è raccolto nel sito: http://obtice.free.fr che
invito i lettori a visitare.
Il Dirigente scolastico
Direzione Didattica Imperia 2° Circolo
Largo Ghiglia, 18100 Imperia tel/fax 0183.293758
E-mail [email protected]
http://www.scuole2circoloimperia.org
Le opinioni espresse in questa rivista sono esclusivamente
Di chi le ha scritte e non costituiscono il punto di vista
Della Comunità Europea