Il segreto del pH per la salute e la linea
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Il segreto del pH per la salute e la linea
Sommario Introduzione Il segreto del pH per la salute e la linea 7 1 La salute dipende dall’equilibrio nell’organismo 11 2 Se aumenta l’acidità nel nostro corpo nascono i disturbi 27 3 Un eccesso di acidi? Come accertarlo e come affrontarlo 49 4 Il primo passo: la disintossicazione dalle scorie acide 65 5 Ristabilire il giusto pH corporeo grazie all’alimentazione 89 6 Altri strumenti per diminuire le scorie acide 125 7 I piatti più gustosi per fare il pieno di cibi alcalinizzanti 141 Introduzione Il segreto del pH per la salute e la linea Stare bene è soprattutto una questione di giusto equilibrio. Può sembrare un’affermazione generica, ma è un concetto fondamentale, che sta alla base di quello che viene definito “metodo acido-basico” per combattere disturbi, malattie e sovrappeso. All’origine di questi problemi infatti, secondo molti medici e naturopati, c’è una causa comune ed è proprio la rottura dell’equilibrio fra le sostanze acide e quelle basiche che interagiscono nel nostro organismo. Ogni parte del nostro corpo per poter funzionare correttamente ha bisogno di un ambiente adatto, con il suo grado di acidità, che si misura in pH, in una scala da 0 a 14. Se il pH è inferiore a 7 le sostanze sono considerate acide, se è pari a 7 sono neutre, se è maggiore di 7 invece sono ritenute basiche (o alcaline, che ha lo stesso significato). Il sangue, per esempio, deve restare entro valori ben precisi e limitati (tra 7,35 e 7,45) altrimenti rischiamo anche la morte. Lo stile di vita e il tipo di alimentazione abituali ai nostri giorni ci espongono però al rischio di una sempre maggiore “acidificazione” del corpo. Quando le scorie acide raggiungono una concentrazione tale da non poter essere eliminate dai nostri organi “disintossican7 La dieta acido basica ti” (come reni, polmoni e pelle), si viene a creare la condizione chiamata “acidosi tissutale”. Questa situazione comporta notevoli rischi per la salute e apre le porte a numerosi disturbi e patologie, tra cui artrite, problemi digestivi e intestinali, cattiva circolazione, diabete, osteoporosi e molti altri. Inoltre l’eccessiva acidificazione del corpo è considerata fra le cause del sovrappeso e della cellulite. Questo perché le tossine acide che non possono essere eliminate dal corpo vanno ad accumularsi nel tessuto connettivo e qui contribuiscono a formare i cuscinetti adiposi dovuti ai problemi di circolazione e di ritenzione. Come possiamo accorgerci se abbiamo raggiunto un livello di acidosi tissutale troppo elevato? Prima di tutto ascoltando i segnali del nostro corpo. Se soffriamo di stanchezza cronica, dolori articolari e difficoltà digestive; se abbiamo facilità ad ingrassare, colorito spento e unghie fragili, allora dobbiamo prendere in considerazione l’ipotesi che la causa possa essere l’acidosi. Per averne conferma basta misurare l’acidità delle urine; si può fare in modo semplice usando le cartine al tornasole. Se ci indicano che il nostro pH ha raggiunto un’acidità nettamente superiore alla norma allora abbiamo scoperto la possibile causa dei disturbi. Come migliorare la situazione e riequilibrare il nostro pH? L’obiettivo è in primo luogo quello di ritornare in una situazione di bilanciamento acido-basico, attraverso un percorso che comprende varie fasi e diverse strategie. In primo luogo è utile una depurazione per “sbloccare” i depositi di tossine acide e per riattivare gli organi che sono incaricati della loro espulsione. In secondo luogo occorre rivedere il tipo di alimentazione, per aumentare l’apporto di cibi alcalinizzanti e diminuire l’as8 Introduzione sunzione di alimenti acidificanti. Come si traduce tutto questo, nella pratica? È opportuno rinunciare più spesso (ma non sempre) alla carne, ai dolci e ai latticini, che dopo la digestione lasciano residui acidi. È consigliabile invece portare sulla tavola una grande varietà di ortaggi e di frutta, perché lasciano come “resto” della metabolizzazione delle sostanze basiche, che vanno a neutralizzare parte dell’acidità accumulata. Per evitare poi di immagazzinare nuovi acidi è consigliabile intervenire anche sullo stile di vita. L’attività fisica è importante perché attraverso la respirazione e la sudorazione vengono espulse molte tossine. Inoltre occorre evitare le eccessive tensioni e lo stress continuo, perché anche le “tossine emotive” portano ad acidificare l’organismo. Per ritrovare l’equilibrio che dà benessere sono questi gli strumenti fondamentali, che verranno illustrati in questo libro, attraverso indicazioni concrete: la tabella con la distinzione fra alimenti acidificanti e alcalinizzanti, un programma alimentare disintossicante, una dieta a base di cibi alcalini per ritrovare la linea oltre alla salute e infine una serie di ricette gustose per fare il “pieno” di sostanze basiche. 9 La dieta acido basica Una sana armonia Il segreto per stare bene? Un giusto equilibrio fra le componenti acide e quelle basiche del nostro organismo. Oggi questo equilibrio è alterato a causa dell’alimentazione, dell’ambiente, dello stile di vita, della scarsità di movimento fisico. Tutto questo comporta una sempre maggiore “acidificazione” dell’organismo, cioè un aumento progressivo delle scorie acide che si depositano nei tessuti. Da qui hanno origine numerosi disturbi e malattie, che vanno da leggeri dolori articolarti o una semplice sensazione di stanchezza fino al rischio di diabete, infezioni, aterosclerosi e gravi patologie. Ecco perché secondo molti naturopati per mantenersi in salute è necessario prima di tutto evitare il rischio di “acidosi” e quindi bisogna provvedere ad “alcalinizzarsi” attraverso i cibi adatti, gli integratori con minerali basici, l’attività fisica e i trattamenti utili allo scopo. La salute infatti è soprattutto una questione di equilibrio. Anche senza le conoscenze scientifiche attuali, già gli antichi sapienti avevano capito che il nostro benessere fisico e psichico dipende dall’armonizzare le diverse forze che agiscono all’interno dell’organismo. Se una di esse prevale sulle altre, si crea uno scompenso che provoca malessere e malattie. Anche l’Ayurveda, la millenaria scienza indiana della vita, si basa sulla convinzione che per avere un corpo sano e vigoroso bisogna compensare gli squilibri tra le varie energie e tra le sostanze che animano l’universo e l’organismo. 12 CAPITOLO 1 - La salute dipende dall’equilibrio nell’organismo A questi elementi oggi possiamo dare il nome di “acidi” e di “basi”. Entrambe le categorie di sostanze sono utili al nostro corpo e contribuiscono al funzionamento delle attività vitali, ma le proporzioni fra loro non devono essere alterate, per non compromettere la delicata armonia che ci permette di stare bene. Tutto è legato al pH L’acidità o basicità delle sostanze si misura attraverso il pH, che sta per “potenziale d’idrogeno” (H è la sigla dell’idrogeno). Il pH misura la capacità di donare o di ricevere uno ione idrogeno; indica l’acidità di una soluzione su una scala da 0 a 14. Un ambiente acido ha un pH inferiore a 7, mentre un sistema basico (o alcalino) ha un pH superiore a 7. Il pH 7 indica una condizione di neutralità: una soluzione né acida né basica. L’organismo lavora in piena efficienza quando il pH del sangue è stabile attorno al valore di 7,4 (da 7,35 a 7,45), leggermente alcalino. Il mantenimento di questo livello è fondamentale per il corpo, che dispone di diversi sistemi “tampone” per riequilibrare eventuali eccessi di acidità o basicità del sangue. Un pH del sangue inferiore a 6,8 o superiore a 7,8 non è compatibile con la vita, perché non permette lo svolgimento di funzioni fisiologiche fondamentali. Ma ogni apparato dell’organismo ha un proprio diverso valore di pH. All’interno dello stesso sistema digerente, ad esempio, vi sono “ambienti” con vari livelli di acidità, per provvedere 13 La dieta acido basica alle diverse funzioni: ingerire, sminuzzare, estrarre principi nutritivi e scartare gli avanzi. Il succo gastrico ha il pH più acido: da 1,2 a 3; la saliva è meno acida: da 6,7 a 7,2; nel fegato c’è una condizione di quasi neutralità, attorno a 7; il succo pancreatico è leggermente basico (7,4-8,3); nell’intestino il pH varia da acido a basico; nell’urina è variabile in base ai soggetti, alle condizioni e ai momenti della giornata: da 4,5 a 8, nella media giornaliera dovrebbe essere attorno a 7. L’acidità nelle varie parti del corpo Saliva pH 6,7-7,2 Intracellulare pH 6,9 Pelle pH 5,5 Sangue pH 7,4 Succo gastrico pH 1,2-3,0 Secrezione pancreatica pH 7,4-8,3 Urina pH 4,5-8 14 Intestino pH 4,8-8,2 CAPITOLO 1 - La salute dipende dall’equilibrio nell’organismo Il processo di digestione La digestione è dunque il processo che sta all’origine della produzione della maggior parte delle sostanze acide che possono alterare il corretto pH. L’apparato digerente è la grande fucina alchemica del nostro organismo: durante la digestione infatti gli alimenti si trasformano in energia utilizzabile e indispensabile per lo svolgimento di qualsiasi funzione fisiologica. Il ciclo è apparentemente lineare: ingeriamo cibo in forma solida o liquida, il nostro corpo scompone le molecole di ciò che abbiamo introdotto fino a una dimensione che ne permetta l’assorbimento, mentre quello che non serve viene scartato. Questo ciclo dura complessivamente circa 24 ore. Ma è davvero così semplice? La digestione è in realtà una combinazione complessa di scambi biologici e reazioni chimiche che si verificano a ogni passaggio lungo il tratto digestivo, convenzionalmente suddiviso in due parti: il tratto gastrointestinale superiore (composto da bocca, esofago, stomaco e duodeno) e il tratto gastrointestinale inferiore (intestino tenue e crasso che formano un tubo lungo circa otto metri). Gli alimenti che introduciamo vengono analizzati e scomposti dall’apparato digerente in modo che nulla si disperda e che ogni sostanza trovi la sua giusta destinazione. Ogni sostanza alimentare ha un suo ciclo metabolico che produce residui acidi; questi acidi sono necessari e in un organismo sano non superano il livello di guardia. 15 La dieta acido basica Ma se il pH dell’apparato digerente è “squilibrato” allora come per un effetto domino anche tutte le cellule dell’organismo cominciano ad acidificarsi progressivamente, con conseguenze che vanno dall’invecchiamento precoce allo sviluppo di patologie anche gravi. Il ruolo del pH, a partire dalla bocca Nella bocca, la prima stazione del processo digestivo, il pH è di circa 6,8, in seguito all’immissione nel cavo orale della saliva secreta dalla parotide e dalle ghiandole salivari. Queste secrezioni provocano una prima variazione del pH verso l’acidità, che in questo caso serve a cominciare a “digerire” il cibo mentre si muove dalla bocca alla faringe e attraversa l’esofago. Questi tre organi mantengono un livello costante di pH pari a 6,8. Quando il cibo fa il suo ingresso nello stomaco si ritrova in un ambiente molto più acido, con un pH da 1,2 a 3. L’acido cloridrico presente nello stomaco permette la demolizione degli alimenti per consentire la loro assimilazione. Lo stomaco “frulla” il cibo trasformandolo in chimo e uccide i germi indesiderati per prepararlo all’intestino tenue. Nel primo tratto di intestino il chimo penetra nel duodeno che ha un pH molto più alcalino, di 6,5: l’immissione nel duodeno del secreto pancreatico e della bile, entrambi alcalini, neutralizza l’acidità prodotta a livello gastrico. Il chimo si fa strada nell’intestino tenue che diventa pian piano più alcalino fino a un pH di 7. L’intestino non ha bisogno di un terreno molto acido come lo 16 CAPITOLO 1 - La salute dipende dall’equilibrio nell’organismo stomaco, perché svolge un’attività diversa: assorbire sostanze nutrienti, vitamine e minerali. Una volta che l’intestino ha assorbito le sostanze fondamentali, il chimo viene spinto dalla peristalsi, ovvero dai movimenti intestinali fino all’intestino crasso, dove il pH cresce fino a 7.5. Questa è la parte dell’intestino dove termina la digestione, con l’espulsione delle sostanze di scarto. L’utilità della masticazione Vediamo quindi, come il pH agisce sulla nostra digestione. Sebbene buona parte del processo digestivo sia al di fuori del nostro controllo c’è un momento del processo su cui possiamo intervenire: la masticazione. Mentre si mastica, le ghiandole nella bocca secernono saliva che ammorbidisce gli alimenti grazie all’azione dell’enzima amilasi che procede alla demolizione dei carboidrati e dell’enzima lipasi che demolisce i grassi. Il cibo si trasforma così in bolo. Con l’età diminuisce la produzione di saliva e pertanto è fondamentale abituarsi presto a masticare tanto. Un buon pH della saliva è tra 6,4 e 6,8. Il bolo subisce una prima spinta propulsiva attraverso contrazioni muscolari che lo fanno inghiottire e scorrere attraverso l’esofago, il tubo di connessione tra la bocca e lo stomaco. Mentre lo stomaco è dotato di molti meccanismi che proteggono la mucosa interna dagli acidi, l’esofago invece non ne ha alcuno; si deve quindi proteggere con una valvola, il cardias, che impedisca ai succhi gastrici di salire verso l’alto. 17 La dieta acido basica Stomaco: un ambiente per digerire Il bolo arriva quindi nello stomaco, un organo cavo a forma di mezzaluna. La parete dello stomaco è composta da diversi strati: ci sono due strati esterni di tessuto muscolare, che spingono il cibo dallo stomaco all’intestino tenue. La mucosa gastrica invece è lo strato interno composto di cellule specializzate, tra cui le cellule parietali ed epiteliali. Le cellule parietali producono acido cloridrico, che provoca il pH ottimale perché gli enzimi possano disgregare il bolo scomponendo gli alimenti; intanto le pareti dello stomaco si contraggono e si espandono per mescolare il tutto. Gli acidi inoltre permettono la denaturazione delle proteine, un processo che le rende più assimilabili. Il livello di acidità nel nostro stomaco è quindi molto elevato, contrassegnato da un pH molto basso. Lo stomaco deve fornire abbastanza acido da disintegrare il cibo e suddividerlo nelle diverse componenti nutritive. Per evitare che gli acidi possano danneggiare la mucosa, le cellule epiteliali secernono una soluzione ricca di bicarbonato, che ricopre le pareti interne dello stomaco e crea una barriera protettiva. Il bicarbonato è alcalino e neutralizza gli acidi prodotti dalle cellule parietali. Però se il nostro organismo ha introdotto per troppo tempo alimenti acidificanti e si è creato uno stato di iperacidità, questo sistema di difesa può non essere sufficiente. In questo caso possono verificarsi delle ulcere gastriche, che segnalano proprio un deterioramento dei tessuti gastrici a causa dell’acido in eccesso. 18