n.09 - 09 marzo - Parrocchia Cristo Re Milano
Transcript
n.09 - 09 marzo - Parrocchia Cristo Re Milano
N.9 / 2014 domenica 9 MARZO QUARESIMA “Siamo alle porte della Quaresima e la tentazione che possiamo avere è di ridurla a certe buone pratiche che finiscono a Pasqua, sprecando il fiume di grazia che può significare questo tempo di conversione per tutta la nostra vita”. Come non condividere queste parole del Papa? Quaresima non è solo vivere bene (più o meno) questi quaranta giorni e prepararsi alla Pasqua, ma è simbolo, immagine, figura, sintesi della nostra vita che è tutta una preparazione alla nostra risurrezione. Da qui il senso che dobbiamo dare ad alcune parole che in questo periodo ci verranno ricordate. La prima è indubbiamente il digiuno, come ci ricorda il santo Vangelo. Ecco ancora le parole di Francesco: “Il nostro digiuno quaresimale può essere semplicemente un’abitudine e persino diventare un gesto più manicheo che profetico, consistente nel chiudere la bocca perché la materia e gli alimenti sono impuri. Ma il digiuno che Dio vuole è condividere il proprio pane con l’affamato; privarsi non solo del superfluo, ma anche del necessario per aiutare chi ha di meno; dare lavoro a chi non ce l’ha; prendersi cura di quelli che sono malati nel corpo e nello spirito; farsi carico di chi è caduto nella trappola della droga o contribuire a prevenire che tanti altri vi cadano; denunciare ogni ingiustizia; lavorare affinché tante persone, in particolare i ragazzi di strada, non siano più un paesaggio abituale; dare amore a chi è solo, e non soltanto a chi ci sta vicino. Non dobbiamo credere che l’importante sia mangiare o digiunare. Ciò che rende vero il digiuno è lo spirito con cui si mangia o si digiuna. Se soffrire la fame fosse una benedizione, tutti gli affamati della terra sarebbero benedetti e non dovremmo preoccuparci di loro. Digiuniamo partendo dalla solidarietà concreta come manifestazione visibile della carità di Cristo nella nostra vita. Così il nostro digiuno ha senso come gesto profetico e azione efficace. Così acquista senso il nostro digiuno: perché altri non debbano digiunare. Digiunare è amare”. Il pane sprecato e gettato è l’espressione scandalosa dell’egoismo e dell’indifferenza davanti alla fame di molti, perché: “Il pane per me stesso è una questione materiale. Il pane per il mio vicino è una questione spirituale”. (N. A. Berdiaeff) Oserei dire che molti mali, fin troppi, sono dati dal problema del pane che è una risorsa per l’uomo, per tutti gli uomini. Don Mazzolari scriveva: “La pace non sarà mai sicura e tranquilla fino a quando i poveri, per fare un passo avanti in difesa del loro pane e della loro digni- tà, saranno nella diabolica tentazione di dover rigare di sangue la loro strada”. E ancora Papa Francesco: “Abbiamo bisogno di vivere la profondità del dare importanza non al cibo di cui ci priviamo, ma a quello che possiamo offrire a un affamato con le nostre privazioni. Che il nostro digiuno volontario sia ciò che impedisce tanti digiuni obbligati dei poveri. Digiunare perché nessuno sia costretto a digiunare… Il nostro digiuno non può essere una elargizione occasionale, ma è un invito a crescere nella libertà”. E proprio di libertà sembra parli la prima tentazione di Gesù. Ricordiamo tutti le tre domande (o tentazioni), in cui viene riassunta e predetta tutta la storia umana. Lì sono rivelate le tre forme tipiche in cui verranno a calarsi tutte le irriducibili contraddizioni storiche della natura umana sulla terra. La prima in assoluto, posta all’inizio della vita di Gesù, della nostra vita. Dostoevskij ne ‘I fratelli Karamàzov’ scrive: “Rammenta la prima domanda: seppure non proprio alla lettera, il suo significato è questo: «Tu vuoi andare nel mondo, e ci vai con le mani vuote, con non so quale promessa di libertà, che quelli, nella loro semplicità e nella loro congenita sregolatezza, non possono neppure concepire, e ne hanno timore e spavento - giacché nulla mai fu per l’uomo e per la società umana più insopportabile della libertà! Ma vedi codeste pietre, in questo nudo e rovente deserto? Convertile in pani, e dietro a Te l’umanità correrà come un branco di pecore». Ma Tu non hai voluto privar l’uomo della libertà, e hai rifiutato la proposta: giacché, dove sarebbe la libertà (hai ragionato Tu), se il consenso fosse comperato col pane?” Digiuno e pane sono segno di libertà o di schiavitù; di amore o di odio; di solidarietà o di egoismo; di soluzione dei problemi o fonte di conflitti; dell’amore gratuito di Dio o tentazione maligna. Digiuno e pane posti all’inizio della Quaresima, ci ricordano che è più felice non colui che più possiede, ma chi più condivide: siano benedetti questi quaranta giorni. State bene, diletti parrocchiani. Ma Tu hai rifiutato la proposta: giacché, dove sarebbe la libertà se il consenso fosse comperato col pane? (Dostoevskij) o i g g a mess Papa del PER LA QUARESIMA 2014 «Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà» (cfr 2 Cor 8,9) ... Continua dal numero precedente. CHE COS’È LA POVERTÀ con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss). Ciò che ci dà vera libertà, vera salvezza e vera felicità è il suo amore di compassione, di tenerezza e di condivisione. La povertà di Cristo che ci arricchisce è il suo farsi carne, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. La povertà di Cristo è la più grande ricchezza: Gesù è ricco della sua sconfinata fiducia in Dio Padre, dell’affidarsi a Lui in ogni momento, cercando sempre e solo la sua volontà e la sua gloria. È ricco come lo è un bambino che si sente amato e ama i suoi genitori e non dubita un istante del loro amore e della loro tenerezza. La ricchezza di Gesù è il suo essere il Figlio, la sua relazione unica con il Padre è la prerogativa sovrana di questo Messia povero. Quando Gesù ci invita a prendere su di noi il suo “giogo soave”, ci invita ad arricchirci di questa sua “ricca povertà” e “povera ricchezza”, a condividere con Lui il suo Spirito filiale e fraterno, a diventare figli nel Figlio, fratelli nel Fratello Primogenito (cfr Rm 8,29). È stato detto che la sola vera tristezza è non essere santi (L. Bloy); potremmo anche dire che vi è una sola vera miseria: non vivere da figli di Dio e da fratelli di Cristo. LA NOSTRA TESTIMONIANZA Potremmo pensare che questa “via” della povertà sia stata quella di Gesù, mentre noi, che veniamo dopo di Lui, possiamo salvare il mondo con adeguati mezzi umani. Non è così. In ogni epoca e in ogni luogo, Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che è un popolo di poveri. La ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto attraverso la nostra povertà, personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. Ad imitazione del nostro Maestro, noi cristiani siamo chiamati a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farcene carico e a operare concretamente per alleviarle. La miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. Possiamo distinguere tre tipi di mi- seria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che comunemente viene chiamata povertà e tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. Di fronte a questa miseria la Chiesa offre il suo servizio, la sua diakonia, per andare incontro ai bisogni e guarire queste piaghe che deturpano il volto dell’umanità. Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo. Il nostro impegno si orienta anche a fare in modo che cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi, che, in tanti casi, sono all’origine della miseria. Quando il potere, il lusso e il denaro diventano idoli, si antepongono questi all’esigenza di una equa distribuzione delle ricchezze. Pertanto, è necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione. Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante famiglie sono nell’angoscia perché qualcuno dei membri – spesso giovane – è soggiogato dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia! Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa, per la mancanza di uguaglianza rispetto ai diritti all’educazione e alla salute. In questi casi la miseria morale può ben chiamarsi suicidio incipiente. Questa forma di miseria, che è anche causa di rovina economica, si collega sempre alla miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento. Dio è l’unico che veramente salva e libera. Il Vangelo è il vero antidoto contro la miseria spirituale: il cristiano è chiamato a portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza! È bello sperimentare la gioia di diffondere questa buona notizia, di condividere il tesoro a noi affidato, per consolare i cuori affranti e dare speranza a tanti fratelli e sorelle avvolti dal buio. Si tratta di seguire e imitare Gesù, che è andato verso i poveri e La miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza. i peccatori come il pastore verso la pecora perduta, e ci è andato pieno d’amore. Uniti a Lui possiamo aprire con coraggio nuove strade di evangelizzazione e promozione umana. Cari fratelli e sorelle, questo tempo di Quaresima trovi la Chiesa intera disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico, che si riassume nell’annuncio dell’amore del Padre misericordioso, pronto ad abbracciare in Cristo ogni persona. Potremo farlo nella misura in cui saremo conformati a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà. La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione; e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole. Lo Spirito Santo, grazie al quale «[siamo] come poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece possediamo tutto» (2 Cor 6,10), sostenga questi nostri propositi e rafforzi in noi l’attenzione e la responsabilità verso la miseria umana, per diventare misericordiosi e operatori di misericordia. Con questo auspicio, assicuro la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chiedo di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. (Papa Francesco) Programma quaresimale hia c c ro r a in p IL MARTEDÌ pomeriggio ore 15.30 celebrazione quaresimale dedicata a chi non può uscire in altri orari. Il GIOVEDÌ è un giorno di speciale attenzione comunitaria: nella Messa delle 18.30 puoi condividere specialmente la preghiera. IL VENERDÌ, nella liturgia ambrosiana non si celebra l’Eucaristia, perché è il giorno per la penitenza e la memoria della passione e morte del Signore. In parrocchia tutti i venerdì di quaresima abbiamo le seguenti opportunità: - 08.30 meditazione penitenziale - 18.30 Via Crucis - 21.00 Lectio Divina Il primo venerdì di QUARESIMA e il VENERDÌ SANTO sono giorni di digiuno e astinenza; tutti gli altri venerdì sono giorni di astinenza e dovunque si fa a gara per suggerire le penitenze più necessarie al nostro tempo: astenersi dalle mormorazioni, o dalla dipendenza dalla televisione, dalla playstation e altri come suggerito in prima pagina. ONLUS ILLEGALI L’O.N.U. denuncia che le associazioni ONLUS in Italia una su due non è legale; Save the children, invece dice che una su tre è illegale. Che si tratti del 50 o del 33 per cento, la denuncia resta gravissima. Il moltiplicarsi delle ONLUS negli ultimi anni, aveva creato il sospetto: “Come mai tutta questa voglia di fare carità?” Il vero volontariato e le ONLUS sono associazioni senza fini di lucro. Chi si dedica, lo fa pagando di tasca propria, e spesso non si aspetta neppure il grazie. Ora si è scoperto che alcune finte associazioni, collegate all’estero con persone senza scrupoli, fanno venire in Italia poveri da tutto il mondo, e obbligano questi ultimi a passare da queste presunte associazioni. Il bello di tutta questa storia è che queste persone non riescono più ad uscire dalle presunte associazioni, rimangono per molto, molto tempo vincolate, chi come volontario (mano d’opera a costo zero), chi lavorando presso aziende amiche con un salario regolare, ma che poi più della metà verrà versato all’associazione come donazione volontaria e le donne che immancabilmente vengono sfruttale sessualmente. Per loro esiste un finto progetto di crescita, autonomia …, progetti che vengono presentati ai vari enti pubblici per l’approvazione e averne i fondi previsti dallo Stato. Dove vanno a finire questi soldi? Gli organizzatori di queste pesunte ONLUS ne sanno ben approfittare e si capisce come molti personaggi nel giro di poco tempo siamo diventati milionari, e magari occupando posti pubblici in politica. Come sempre il problema è la mancanza di controllo dello Stato sulle ONLUS. Ci si domanda se anche noi cristiani siamo caduti nella trappola del profitto illegale; e questo sarebbe gravissimo. Rimeditare l’INNO DELLA CARITÀ (1 Cor 12 e 13), sarà sempre utile. Smascherare all’interno del nostro mondo ogni truffa e inganno è un obbligo di tutti. E difendere chi denuncia la mafia, è un obbligo dello Stato: non può lasciare gli imprenditori coraggiosi, che si rifiutano di pagare il pizzo, sempre esposti ai ricatti, o peggio condannati dalla burocrazia dello Stato a chiudere e a fuggire all’estero. (Maurizio) ...Perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. (san Paolo) DOMENICA 9 marzo - Prima domenica di QUARESIMA. RITO PENITENZIALE DELL’IMPOSIZIONE DELLE CENERI. l Domenica della collaborazione mensile ai lavori della parrocchia. - Martedì 11 marzo l 15.30 celebrazione quaresimale per anziani e chiunque gli facesse comodo. - Giovedì 13 marzo l 18.30 s. Messa della Comunità condividendo Parola e preghiera l 10.00 S. Vincenzo l 21.00 consiglio pastorale parrocchiale. Venerdì 14 marzo - Anniversario nascita P. Dehon. l 8.30 meditazione penitenziale l 18.30 Via Crucis l 21.00 Lectio divina Sabato 15 marzo l 17.00 Spiritualità familiare. DOMENICA 16 marzo - Seconda domenica di quaresima - Festa del Papà. l ore 11.30 S. Messa con la partecipazione della scuola dell’infanzia. - Rinfresco aperto a tutti. l Pomeriggio in oratorio i giochi della scuola dell’infanzia. l 15.30 BATTESIMI. Sabato 15 marzo 2014 ore 21.00 Teatro Villa S.Giovanni FERITE A MORTE Progetto letterario contro la violenza sulle donne diretto da SONIA VICINI E LOREDANA AGOSTA prenotazioni 347 890 5414 Il ricavato sarà totalmente devoluto ai lavori di ristrutturazione Oratorio parte intergrante della nostra parrocchia C’è sempre bisogno di te ! RICORDA Il 9 marzo è la domenica della collaborazione mensile ANDEMM AL DOMM 2014 Sabato 15 marzo partenza della marcia, 9.30 in via Vittor Pisani. «Andemm al Domm» manifestazione pensata e voluta dalla Diocesi di Milano e dai gestori di scuole cattoliche e d’ispirazione cristiana per tenere viva l’attenzione su un diritto fondamentale: la libertà di scelta educativa, e su tale diritto sensibilizzare le istituzioni pubbliche: comune e regione. La marcia della scuola cattolica è anche una marcia di solidarietà verso i più deboli che si affacciano alle scuole cattoliche: i ragazzi diversamente abili e i ragazzi stranieri, che non hanno mezzi sufficienti per pagarsi le rette scolastiche. Sono invitati a partecipare STUDENTI di ogni ordine e grado, GENITORI, INSEGNANTI. La partenza della marcia, sarà alle 9.30 in via Vittor Pisani, nel suo tratto iniziale vicino a piazza Duca d’Aosta e da qui si proseguirà per piazza della Repubblica, via Turati, piazza Cavour, via Manzoni, piazza della Scala, via S. Margherita fino all’arrivo, previsto intorno alle 11.30, in piazza Duomo, dove sarà presente l’ar- civescovo Angelo Scola con alcuni esponenti dell’amministrazione comunale e regionale. ISCRIZIONI ON LINE E AI GAZEBO. Lunedì 10 marzo scade il termine per iscriversi alla Marcia on line (www.andemmaldomm.com/ iscrizioni). Ci si può comunque iscrivere (5 euro, con acquisto del pettorale) nei punti di distribuzione di Milano (Istituto Gonzaga, via Vitruvio 41; Istituto Maria Ausiliatrice, via Bonvesin de la Riva 12; Istituto San Paolo delle Suore Angeliche, via Buonarroti 49; Istituto La Zolla, via G. Carcano 53; Istituto Santa Gemma, via Baldinucci 88). Le iscrizioni sono possibili fino alla mattina della Marcia presso i gazebo situati nei punti di partenza. Gli organizzatori consigliano scarpe e abbigliamento adeguato. La Marcia può essere fatta al passo o di corsa, ma è ammesso l’utilizzo di pattini, skateboard, monopattini, biciclette e mezzi motorizzati. Tutte le informazioni anche sul sito parrocchiale: www.parrocchiacristore.com