primo piano - Porto di Venezia
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Pubbl. bimestrale dell’Autorità Portuale di Venezia. Primo piano sul Porto di Venezia n.16 / 2010 Aut. Tribunale di Venezia n.1214 del 25.01.1996 Poste Italiane Spa – Spedizione in abbonamento postale – 70% - DCB Venezia Porto di Venezia Primo Piano Bimestrale - numero 16 – 2010 Nord Est ci vuole un gioco di squadra Un anno decisivo Il 2010 è un anno cruciale per il Porto di Venezia che, messo nella condizione di esprimere al 100% le sue potenzialità, si appresta a diventare infrastruttura di riferimento per il Nord Est, il Mediterraneo e l’Europa S toricamente signora del mare e dei traffici commerciali verso Oriente, oggi porta aperta verso la Nuova Europa: questa è Venezia. Il suo Porto ha sempre svolto un ruolo importante nell’economia della città e del suo retroterra, un ruolo che negli anni si è un po’ dimenticato ma che è importante riscoprire. Tecnologia, innovazione, competitività sono tre assi su cui bisogna far poggiare, per garantire la competitività del tessuto economico e produttivo veneto, altrettante azioni future: rilancio, espansione e consolidamento. La portualità veneziana e il Porto di Venezia (di domani) potrebbero divenire lo snodo cruciale di traffico merci tra la Pianura Padana e l’Europa Occidentale e le realtà economiche emergenti a livello globale. I famosi “BRIC” – Brasi- le, Russia, India e Cina – stanno lentamente dispiegando il loro potenziale economico e anche l’Asia cresce. I traffici marittimi intra-Asia e tra Asia ed Europa superano i 70 milioni di TEU all’anno, un mercato nel quale non possiamo restare marginali, avendo a disposizione l’Alto Adriatico quale porta di accesso per sfruttare così almeno una parte dell’aumento previsto nel 2010, circa il 20% in più di TEU, sia in import che in export tra Asia ed Europa. L’auspicato aumento dei traffici mercantili, infatti, porterà benefici economici e occupazionali e, favorendo l’espansione delle attività di imbarco e sbarco delle merci in nuove aree, la riattivazione della zona franca a vantaggio dell’intera imprenditoria nordestina, oltre al recupero di aree industriali dismesse, capaci di assume- Porto di Venezia 4 6 8 10 14 -La riconversione di Marghera -“Pubblico e privato insieme per lo sviluppo” -Garage multipiano a servizio dei croceristi e della città di Venezia -Il Porto di Venezia fa tris -“Project financing per uscire dalla crisi e rilanciare le infrastrutture in Italia” DOSSIER INTERPORTI 17 -Nord Est ci vuole un gioco di squadra 18 -VERONA “Il traffico di terra apre a quello marittimo” 20 -BOLOGNA “Fare sistema nelle scelte quotidiane” re rilevanza strategica per il rilancio produttivo di Porto Marghera. Quando, tra fine 2010 e inizio 2011 - in corrispondenza anche con il superamento della crisi mondiale - il Porto di Venezia sarà messo in condizione di esprimere al 100% le sue potenzialità, allora potrà presentarsi a pieno titolo come quell’infrastruttura di riferimento per tutto il Nord Est e per l’Europa che il tessuto imprenditoriale ci chiede ormai da tempo. Quello che l’Autorità portuale può fare oggi, e sta già facendo, è assumersi pienamente le proprie prerogative di ente regolatore, dando tempi certi e garantendo il rispetto di procedure chiare. Solo così saremo in grado di assicurare a imprese e privati la possibilità di investire in un settore, quello logistico-portuale, che sta riscontrando l’interesse Bimestrale numero 16 – 2010 editoriale Paolo Costa - Presidente Autorità portuale di Venezia di molti tra imprenditori, banche e istituzioni, nazionali e internazionali, e nel contempo garantire i livelli occupazionali che un tempo facevano di Porto Marghera una delle aree più importanti d’Italia. Per fare solo qualche esempio, la firma del preliminare per le aree ex Montefibre, il progetto per il terminal a Fusina dedicato alle Autostrade del Mare, la realizzazione del terminal ortofrutta, il rafforzamento dei rapporti commerciali con Egitto, Siria e India e gli altri progetti che troverete descritti in queste pagine sono solo l’inizio della nuova vita del Porto di Venezia. SOMMARIO 22 23 -PADOVA “In prima fila nello sviluppo dei collegamenti” -ROVIGO “I vantaggi del trasporto fluviale” 26 -La crisi picchia duroma abbiamo fiducia 30 -Notizie in pillole Missione al Cairo con una delegazione di imprenditori e operatori portuali Il viaggio inaugurale della prima chiatta container da Venezia a Mantova e ritorno Cannes: il Porto in vetrina al MIPIM (Marché International des Professionnels de l’Immobilier) Salone Nautico: grande successo per la nona edizione 32 -Notizie in pillole Oscar Pistorius incontra i giovani del Morosini Il Porto sbarca in Siria Riattivata la linea dei bivi: Venezia e mercati centro-europei più vicini Venezia porto verde con il Cold Ironing GUARDANDO OLTRE LE APPARENZE, SCOPRIRETE GRANDI ORIZZONTI. PUBBLICITA’ Dal 1997, in VTP lavoriamo insieme a voi per promuovere e incrementare l’attività passeggeri nel porto di Venezia. Incentiviamo il turismo di qualità, ospitando crociere, creando occupazione ed eventi. Perché Venezia sa guardare lontano. Marittima_fabbricato 248_30135 Venezia_Italia_Tel. +39 041 2403000_Fax +39 041 2403091_www.vtp.it S.A.GE.M. HEAD OFFICES Via Torino, 151/A - 30172 Mestre (Venice) Tel. 0412589700 - Fax 0412589799 Via Trieste, 156 - 48100 Ravenna Tel. 0544-594200 - Fax 0544-594298 - Telex 05194078230 E-mail: [email protected] Web site: www.sagem.it PORT OFFICES MIRCO SANTI HEAD OFFICES Via Torino, 151/A - 30172 Mestre (Venice) Tel. 0412589600 - Fax 0412589699 Telex 051 94078222 SSVE G Via Trieste, 156 - 48100 Ravenna Tel. 0544-594300 - Fax 0544-594399 - Telex 05194078230 E-mail: [email protected] Web site: www.mircosanti.it Tel. 041403458 TRAVEL OFFICES Via Torino, 151/A - 30172 Mestre (Ve) Tel. 041-2589600 - Fax 041-2589669 E-mail: [email protected] Our Company has been acting since 1975 as: MIRCO SANTI, established in 1974, develop their activities in three main branches: Molo A - Fabbricato 441 - 30175 Marghera (Ve) Tel. 041-5382529 - Fax 041-923020 Val da Rio - 30015 Chioggia (Venice) - forwarding and ship agent claims’ agent ships’ broker marine insurance broker ship and cargo consultant We have our offices in the most important ports in Italy and the long experience acquired can guarantee the most efficient service in the marine business as well as in the assistance during loading & unloading operations, storage and redelivery of all kinds of goods, especially bulk products and commodities. Shipping General & project cargo, bulk products and cruises. Travel Office All kinds of tickets and travel packages. Handling of passengers disembarking and embarking, turn-arounds, shore excursions, pre&post cruise packages. International Forwarding Agent Loading and unloading operations, maritime, land and air transports. 4 realtà in divenire L e realtà portuali sono organismi viventi e, come tali, evolvono, si trasformano, assumono fisionomie differenti a seconda delle fasi storiche che attraversano. Prendete Porto Marghera, per esempio. Osservando anche velocemente le mappe dei piani regolatori che si sono via via succeduti nei decenni del secolo scorso - da quello del 1917 a quello del 1925, per poi passare al 1956 e quindi al fatidico 1965, periodo che registrò il boom della chimica a Marghera - si coglie visivamente una netta metamorfosi dell’area, metamorfosi che tende ad accentuarsi ulteriormente se, avvicinandosi negli anni, si pongono a confronto gli spazi occupati fisicamente dai vari settori di attività nel 1974 e quelli degli stessi settori nel 2009, cioè oggi. Gli spazi occupati dal settore chimico si sono fortemente ridotti lasciando campo a una chiara espansione delle aree dei servizi portuali intesi nel loro insie- La riconversione di Marghera Metamorfosi al porto: sempre meno spazi dedicati al settore chimico a vantaggio dei servizi me. Non poteva essere altrimenti: i dati economici supportano e spiegano questi processi. Se si analizza il trend degli addetti per settore nell’area interessata dal 1965 al 2008 (vedere grafico) si registra una forte inversione di tendenza: nel 1965, infatti, gli occupati nel settore chimico facevano la parte del leone con circa 14 mila addetti, seguiti a diverse lunghezze di distanza da quelli dei settori metallurgico e siderurgico con quasi 6.500 addetti. Ai giorni nostri, invece, gli addetti della chimica non raggiungono i INCIDENZA DEI VARI SETTORI SUL TRAFFICO TOTALE 2 mila e quelli dei settori metallurgico e siderurgico sono poche centinaia, come del resto gli occupati nel settore petrolifero. Chi, allora, detiene attualmente la leadership? Sono i cosiddetti “altri settori” (8.200), ma attenzione: in questo agglomerato il nocciolo è costituito dalle attività portuali propriamente dette, di trasporto, magazzinaggio, commercio per un insieme di 2.592 persone, compresi gli addetti al terminal porto, cui si aggiungono più di 2.100 addetti dei servizi e 1.250 di altre attività manifatturie- 5 re leggere. Un chiaro riscontro di questa tendenza è rilevabile anche dal grafico, che illustra l’evoluzione dell’incidenza dei diversi settori di attività sul traffico totale di Porto Marghera. Le linee relative al settore petrolifero e, ancor più, al settore industriale risultano in flessione, mentre assolutamente ascendente si rivela quella dell’attività commerciale. Fin qui la fotografia di una realtà in rapido divenire. Ma una trasformazione simile non può essere lasciata a se stessa: occorre assecondarla, gestirla, governarla con progetti e visioni strategiche all’altezza del compito. Il contributo del Porto di Venezia alla riconversione dell’area industriale di Marghera, area che peraltro anche formalmente ricade nell’ambito portuale, dovrà costituire il tema centrale di un nuovo Piano regolatore portuale da approntare insieme ai Comuni di Venezia, Mira e Cavallino, soprattutto nell’ottica di un ridisegno più funzionale delle aree dedicate alle diverse funzioni portuali. In particolare vanno realizzati interventi ambientali con valenza portuale nell’area interessata, prevedendo marginamenti e palancolati che tengano conto delle esigenze portuali e realizzando una bonifica dei sedimenti inquinati dalle attività industriali, resa possibile in gran parte dal mantenimento delle profondità originariamente previste per i canali lagunari in conformità al PRP del 1965. Tutto ciò con l’obiettivo di puntare al recupero dei volumi di traffico marittimo e determinare una crescita delle attività portuali e logistiche senza mettere a repentaglio l’equilibrio ambientale. Nel quadro del cosiddetto Accordo Moranzani, inoltre, si prevede la costruzione di impianti per il trattamento e lo smaltimento finale dei sedimenti pericolosi, essendo il destino dei sedimenti differenziato sulla base delle loro caratteristiche chimiche. Un nuovo terminal interamente dedicato al traffico Ro-Ro e Ro- Pax (traghetti merci e passeggeri) da realizzare in project financing nell’area ex Alumix a Fusina per la fine del 2012 in funzione delle cosiddette “autostrade del mare”, allo scopo di promuovere le intermodalità acqua-gomma e acqua-ferro, costituisce uno dei pilastri fondamentali per la riconversione in una chiave di sviluppo. Così come decisivi sono il nuovo District Park e il Terminal Container, con una capacità di almeno 650 mila TEU/anno, destinati a subentrare nell’area industriale dismessa ex Montefibre, sempre entro la fine del 2012. Si tratta di operazioni logistiche di vasto respiro che prevedono l’allestimento di una banchina portuale di 1.500 metri, oltre a 100 mila metri quadri di magazzini, con una positiva ricaduta sul piano occupazionale: mille nuovi posti di lavoro verranno, infatti, assorbiti in cinque anni con un raddoppio programmato per il lustro successivo. Insomma, l’area di Porto Marghera si accinge a vivere una nuova fase della sua storia ormai secolare. Una fase di crescita armonica, funzionale e rispettosa dell’ambiente, che la collocherà a pieno diritto nel terzo millennio. addetti per settore 1965 - 2008 *Attività di trasporto, magazzinaggio, commercio: 2592 addetti (compresi terminal porto) Servizi: 2133 addetti Altre attività manifatturiere leggere: 1250 addetti Totale circa 6000 addetti su 8200 6 intervista “Pubblico e privato insieme per lo sviluppo” Ugo Campaner, presidente di Apv Investimenti, spiega le grandi potenzialità del project financing, che può rivelarsi prezioso per superare il gap infrastrutturale dei porti T erreno d’incontro tra pubblico e privato, il project financing, la cosiddetta “finanza di progetto”, è uno strumento cui si fa sempre più ricorso per realizzare opere strutturali e infrastrutturali. Ma quali sono effettivamente le sue caratteristiche e le sue potenzialità? Quali i limiti e gli eventuali punti critici? Lo abbiamo chiesto a Ugo Campaner, 48 anni, presidente di Apv Investimenti - società controllata dall’Autorità portuale di Venezia e professore a contratto di Politica economica alla facoltà di Economia e Commercio dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. 7 s L’Italia ha un disperato bisogno di infrastrutture - anche portuali - ma i vincoli di bilancio sono molto stringenti: in che modo possono essere reperite risorse finanziarie? La recente crisi finanziaria del 2007-2008 scoppiata negli Usa e propagatasi in mezzo mondo ha messo e sta mettendo a dura prova i bilanci degli Stati delle economie più sviluppate. Restrizioni di risorse e limiti imposti da Bruxelles ai bilanci dei singoli Stati per assicurare stabilità finanziaria ed economica nell’area UE rendono sempre più complicata l’attuazione di politiche di sviluppo/ mantenimento della spesa pubblica. In questo contesto diventano sempre più importanti le forme di cooperazione tra pubblico e privato, finalizzate alla realizzazione e gestione di opere pubbliche o di pubblica utilità. s Quanto può impattare il ricorso al project financing sulle opere portuali in Italia? Nell’ambito del partenariato pubblico-privato il project financing è un sistema utilizzato dalle autorità portuali di tutta Italia per realizzare opere strutturali e infrastrutturali. Proprio pochi mesi fa l’Autorità portuale di Venezia ha affidato la concessione di lavori pubblici per la realizzazione di un’importante piattaforma logistica a Fusina per un intervento di oltre 193 milioni di euro attraverso il project financing. Altri esempi sono gli interventi infrastrutturali previsti dal Piano regolatore portuale di La Spezia, la realizzazione dei porti turistici dell’Autorità portuale di Napoli, il terminal container nel porto di Savona (rada di Vado), ma anche il progetto per la piastra logistica di Trieste e Monfalcone. s s Il ricorso al project financing può essere sempre applicato? Va detto che il modello del project financing è di più facile e diffusa attuazione per quanto riguarda le opere che generano, una volta funzionanti, un flusso di cassa costante (le cosiddette “opere calde”), come, per esempio, parcheggi o autostrade, ma richiede, invece, attente valutazioni quando tale flusso di cassa non sia così scontato o sia integrato da una contribuzione pubblica. Il problema più grosso di tale strumento è proprio questo: che spesso è di difficile valutazione e gestione per una Pubblica amministrazione che non disponga delle risorse umane specializzate nella gestione di contratti complessi. investimenti addizionali, costituisce e costituirà sempre di più un volano per lo sviluppo di opere strutturali e infrastrutturali che segneranno la crescita del Porto e il rilancio di Porto Marghera, soprattutto con riguardo alle aree la cui vocazione produttiva sta mutando. Ci vuole “grande s Il gap infrastrutturale dei porti può essere colmato con il ricorso al project financing? È certamente uno degli strumenti da utilizzare per superare il gap infrastrutturale. Ma, ovviamente, non l’unico. Il disegno di legge di riforma della portualità, quello che dovrebbe sostituire il testo della Legge 84/94, porterà sempre più i porti a puntare sul project financing, visto che, come detto prima, appare difficile, in tempo di crisi, poter disporre di maggiori risorse attraverso l’aumento della percentuale di gettito fiscale da lasciare ai porti stessi. Comunque, nella fattispecie, per quanto riguarda il project financing è necessario lo sviluppo di competenze specifiche all’interno delle Autorità portuali e, più in generale, della Pubblica amministrazione per la gestione di contratti complessi. cura della fase di programmazione, dell’analisi costi-benefici, della valutazione di fattibilità finanziaria s E in termini di volume di risorse? Il project financing è una realtà consolidata: dal 2003 al 2008 sono state bandite gare per un importo complessivo di circa 27 miliardi di euro, di cui oltre 17 miliardi aggiudicate (nel 2008 rappresentava il 18,8% dei bandi pubblicati). Nel 2009 il mercato del project financing ha subito un rallentamento dovuto alle politiche restrittive presenti nei mercati finanziari e alla complessità normativa che disciplina il settore. Comunque il project financing rappresenta ancora una grande opportunità sia per le opere pubbliche in generale sia per il settore della portualità in particolare. Per il Porto di Venezia il capitale privato, in quanto strumento per ” s Che cosa serve, in sostanza, per costruire un buon project financing? Cura del mercato a cui ci si rivolge per sviluppare una sana concorrenza, ma anche capacità di negoziazione per condizionare l’offerta alle proprie esigenze per centrare il pubblico interesse. E ancora: grande cura della fase di programmazione dell’opera, dello sviluppo dell’analisi costi-benefici, dell’analisi di fattibilità finanziaria e di valutazione di congruità dell’eventuale contributo. Tutti passaggi delicati ma fondamentali per stabilire se il project financing è lo strumento giusto per quel tipo di opera, nonché per valutare quale sia il valore corretto da dare alle concessioni e quindi quale sia il prezzo giusto da pagare al mercato per l’opera pubblica e per i servizi erogati alla collettività. s Quindi il ricorso al project financing come panacea di tutti i “mali” finanziari… Beh, no. Sotto il profilo meramente finanziario il ricorso al project financing può svolgere un ruolo importante, ma va affiancato anche da altre fonti di finanziamento. Penso soprattutto ad altre forme di partenariato pubblico-privato. Ma anche alla tanto invocata autonomia finanziaria delle Autorità portuali da inquadrare in un ambito di efficienza e di capacità di attrarre ulteriori risorse nei mercati finanziari. Se un porto, investendo sul proprio sviluppo, attira molti traffici e garantisce una catena logistica di efficienza in grado di movimentare grandi volumi di merci, perché non dovrebbe mantenere o implementare, attraverso il gettito delle tasse portuali raccolte, una risorsa che ha ricadute positive sia sul tessuto economico e sociale sia sui livelli occupazionali del proprio intorno? E poi anche le procedure potrebbero essere snellite. Per esempio, se inserissimo i progetti di sviluppo portuale di maggior rilevanza nella lista delle opere in Legge obiettivo sarebbe un vantaggio per tutti. Decisioni più veloci e accesso per i progetti meritevoli a fondi finanziari altrimenti preclusi. 8 progetti Apv Investimenti lancerà ad aprile il bando per il nuovo progetto immobiliare A pv Investimenti, società controllata dall’Autorità Portuale di Venezia, gestisce progetti immobiliari e proprietà mobiliari legati alla realizzazione di infrastrutture portuali, logistiche ed intermodali per il Porto di Venezia. Tra i progetti che metterà a bando (secondo le procedure internazionali) il prossimo aprile c’è la realizzazione del Garage Multipiano e delle opere connesse (centro direzionale, commerciale e ricettivo) con il riordino degli accessi e della viabilità. Si tratta di un bando per un appalto integrato per un valore complessivo di 95 milioni di euro di cui 2/3 finanziati con mutuo bancario e 1/3 con fondi di Apv Investimenti. Si prevede l’avvio dei lavori per l’autunno del 2010. Il complesso fungerà come interscambio tra le aree del Porto, della Marittima e la città e, inglobando al suo interno la stazione intermedia del People Mover, potrà offrire una collegamento diretto con Piazzale Roma e il centro storico di Venezia. l’appalto in cifre 40.000 m2 Investimento: € 63.235.000 2 Negozi: 668 m 2 Uffici, Hotel, Ristoranti: 5282 m 2 Auditorium: 8905 m Posti auto: 2343 unità Superficie totale: Garage multipiano a servizio dei croceristi e della città di Venezia 9 10 lavori in corso Il Porto di VENEZIA fa tris Ecco i progetti di nuovi terminal pronti al decollo e il piano di investimenti per realizzarli 1DEL- TERMINAL AUTOSTRADE MARE E PIATTAFORMA LOGISTICA A FUSINA Attraverso un bando di gara in regime di project financing il Porto di Venezia realizzerà entro il 2012 un terminal destinato allo short sea shipping (Autostrade del Mare) e la connessa piattaforma logistica. L’investimento complessivo è pari a 220 milioni di euro di cui €197 milioni derivanti da investimenti privati e €30 milioni a carico dell’APV. Il progetto è stato assegnato a un pool di imprese capitanate da Thetis Spa composto da società specializzate nella realizzazione di infrastrutture portuali e da operatori logistico-portuali per la gestione dei traffici ro-ro e ro-pax (traghetti). Si tratterà infatti di costruire e gestire 2 darsene con 4 banchine (con fondali a -12 metri) capaci di ospitare contemporaneamente 4 navi ed una piattaforma logistica dotata di nuovi fabbricati e magazzini, piazzali portuali e parcheggi per un’area complessiva di 36 ettari. Il nuovo terminal per i primi 5 anni sarà capace di movimentare 850 traghetti e 110 treni all’anno che aumenteranno successivamente con un tasso di crescita del 25% fino a raggiungere una capacità massima annuale di 1800 traghetti. Il traffico ro-ro e ro-pax, anche se oggi sta subendo dei cali a seguito della crisi, rimane uno dei settori di sviluppo del Porto di Venezia (nel 2008 ha raggiunto quota 2,6 milioni di tonnellate) anche in considerazione delle line attive con i porti greci e di prossima attivazione con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo come Egitto, Siria, Libia, Israele oltre alla costa est dell’Adriatico. I numeri del piano ® 4 ormeggi per navi fino a 220 metri di lunghezza con possibilità di ormeggio per navi di ultima generazione (oltre i 300 metri di lunghezza) ® Area dedicata allo scarico e carico e alla sosta dei trailers fino ad una capacità di 450 trailers ® 15 ettari di edifici dedicati alla logistica e districtpark con aree destinate a prodotti refrigerati o a temperatura controllata ® Flussi separati fra camion e auto nel caso di traghetti ro-pax ® Uno scalo ferroviario attiguo al terminal dotato di doppio binario lungo più di 800 metri in grado di formare treni blocco nel terminal 2E DISTRICT - TERMINAL CONTAINER PARK A MARGHERA Il progetto persegue due obiettivi: il rilancio delle attività portuali e il recupero/sviluppo delle potenzialità occupazionali di Porto Marghera oggi. Si rende oramai necessario infatti aumentare - si tratta almeno di triplicare - l’offerta di servizi portuali e logistici rispondenti alle richieste del fiorente mercato del Nord Est. Per questo l’APV si è impegnata nell’acquisizione di due aree – 67 ettari l’Area Montefibre e 22 ettari l’Area Syndial – per la realizzazione di un terminal container e di un District Park che consolideranno la base portuale e logistica che Venezia potrà offrire al suo retroterra e ai traffici provenienti dal Far East. Per la realizzazione infatti sono stati coinvolti i maggiori interporti del Nord Est al fine di creare una rete logistica in grado di favorire la raccolta e l’inoltro delle merci. Grazie a questo progetto, il porto di Venezia potrà offrire una capacità di movimentazione merci superiore al milione di teu all’anno che, assieme agli ampliamenti previsti anche negli altri porti del Nord Adriatico, faranno del nostro mare una porta d’accesso privilegiata per le navi provenienti dal Far East. Lavorando tutti assieme per lo sviluppo di grandi progetti infrastrutturali sul lato mare ma anche sul lato terra (ferrovie) - i porti del Napa (Nord Adriatic Port Association) saranno in grado di raggiungere quei 10 milioni di Teu, ovvero la soglia per essere competitivi sul mercato dello shipping mondiale, entro 10 anni. I numeri del piano ® Capacità: 650/800 mila teu/anno ® Lunghezza banchina: 1500 metri ® Magazzini per logistica: 32 ettari ® Ridefinizione del “porto franco” 11 12 lavori in corso 3CONTROLLATA - TERMINAL A TEMPERATURA A MARGHERA Il 25 febbraio è stato assegnato a Venice Green Terminal Srl il bando di gara per la realizzazione di un terminal a temperatura controllata dedicato al traffico ortofrutticolo da e per il Porto di Venezia. Il gruppo di 12 imprese, capitanato da Andrea Cosentino (presidente di Assosped di Venezia), investirà 2.9 milioni di euro per realizzare e gestire il terminal dedicato ai traffici provenienti dal Mediterraneo Orientale, anche a seguito degli accordi stipulati con il porto egiziano di Alessandria e con il porto di Tartous in Siria. Il centro logistico dedicato alle merci deperibili si estenderà per 13 mila metri quadri; il primo lotto, pari a 3 mila metri quadri, sarà operativo a partire da maggio 2010 e avrà una capacità di 2000 pallets per carico. Il nuovo terminal ortofrutta quindi, insieme ad una linea settimanale di trasporto marittimo ro-ro e ro-pax (merci e passeggeri) tra Venezia ed i Paesi del Mediterraneo orientale (una riedizione dell’Egitto express) che potrà essere operativa dall’estate 2010, po- trà contribuire all’aumento dei traffici a Venezia e al consolidamento dei rapporti con i Paesi dell’Unione per il Mediterraneo. I numeri del piano ® Investimento 2.9 mil. di euro ® Capacità: 2000 pallets per carico ® 13 mila metri quadri complessivi (3 mila mq primo lotto) ® Avvio dell’iter di definizione di un accordo fra APV e Ufficio Fitosanitario - Sanità Marittima e Dogane atto a semplificare le procedure di controllo dei carichi 17 14 intervista “Project financing per uscire dalla crisi e rilanciare le infrastrutture in Italia” Franco Bassanini, presidente della Cdp, scommette su questa tipologia di investimenti come leva per nuovi progetti I l ruolo del project financing nell’Europa post crisi? “Finanziare lo sviluppo economico con i capitali privati e sgravando i bilanci pubblici di gran parte degli oneri”. I settori più caldi per realizzarlo? “Reti di trasporto, autostrade, aeroporti e telecomunicazioni”. Il ruolo della Cassa depositi e prestiti? “Complementare e non competitivo, fondamentalmente di garanzia”. Il professor Franco Bassanini, presidente della Cassa depositi e prestiti (Cdp), scommette sul project financing come exit strategy sia per i bilanci pubblici europei, che presentano debito/pil e deficit/pil appesantiti dalla crisi, sia per la carenza, tutta italiana, di infrastrutture. s Professor Bassanini, in altri Paesi del mondo l’investimento in infrastrutture per battere la crisi lo vediamo già da tempo. Certo, grandi Paesi come Cina e Russia, che non hanno particolari problemi di bilancio, finanziano con risorse pubbliche infrastrutture materiali e immateriali. Lo stesso fanno gli Stati s Che ruolo gioca la Cassa depositi e prestiti? Dà garanzie. Ad esempio per la costruzione di un’autostrada. In questo caso i capitali sono privati, ma non si chiude l’accordo con i finanziatori se non c’è qualcuno che dà garanzie per il subentro alla fine della concessione. Una banca non può garantire per il soggetto subentrante che prenderà la concessione, mentre la Cassa si. Insieme a tutto quello che serve per rendere attrattivi gli investimenti per i capitali privati. Del resto anche la Cassa stessa usa capitali privati, cioè il risparmio postale, e non certo i soldi del contribuente. Uniti, che non hanno un debito così basso, ma possono stampare moneta più di altri e piazzarla nel mondo. s E l’Europa? Ha la stessa esigenza e, grazie a progetti simili, può godere di un duplice vantaggio: i grandi progetti creano posti di lavoro, aumentano domanda e consumi, ma allo stesso tempo migliorano le infrastrutture del Paese, posizionandolo meglio nella competizione globale. E l’Italia, in questo senso, soffre di un handicap infrastrutturale che andrebbe colmato. s Tuttavia, in Europa, c’è un grosso problema di debito. È l’eredità della crisi, che rende difficile finanziare con il bilancio i grandi interventi infrastrutturali e qui allora subentrano i capitali dei privati, in particolare di investitori a lungo termine come fondi sovrani, fondi perpetui o compagnie assicurative con passività a lungo termine vincolanti. Inoltre, non dimentichiamoci che il rapporto deficit/pil si abbassa limitando le spese ma anche e soprattutto aumentando il pil. Se si dovessero fare progetti solo dove ci sono risorse di bilancio si ammazzerebbe l’economia. s Quali sono le condizioni ideali per attirare i capitali privati? Premetto che, per il project financing, servono i capitali privati interessati a progetti sul medio lungo termine, con rendimenti certi ma non elevatissimi, profili di rischio moderati e alte esternalità economiche per la comunità. E poi servono certezze sulle regole e sulle tariffe. s Ha proposte per sensibilizzare la comunità economica sul tema? Molti di questi temi sono all’attenzione dell’Ocse. Hanno motivato la costituzione di una federazione degli investitori di lungo termine tra Bei, Kfw, Cassa depositi e prestiti, Caisse des Depots, China China development bank e altri. Ma stentanto ancora a entrare nel patrimonio culturale dei politici, salvo poche eccezioni. Manca ancora, purtroppo, la consapevolezza della necessità di un pacchetto organico di misure di agevolazione o incentivazione degli investimenti di lungo termine mediante il project financing o il partenariato pubblico-privato. 15 16 Nord Est: 17 dossier interporti ci vuole un gioco di SQUADRA I recenti dati sull’export dicono che la ripresa è possibile S econdo una recente indagine sulla variazione dell’andamento spedizionieristico 2008-2009, realizzata da Fedespedi, la Federazione nazionale delle imprese di spedizioni internazionali, la modalità del trasporto via mare è quella che, in termini di volume delle spedizioni, registra la flessione più contenuta (-17,1% su scala nazionale, mentre il Porto di Venezia contiene ulteriormente il calo, per esempio si registra solo un -2,53% nel numero di container movimentati) rispetto alle altre (via aerea -18,6%; strada -22,8%; ferrovia, compreso intermodale, addirittura -56,4%). La riduzione media del volume di spedizioni è stata invece del 20,3%. Questi dati, se da un lato mettono in luce una minore vulnerabilità del trasporto marittimo di merci, devono dall’altro essere collocati nel quadro della più generale flessione del commercio estero e della restrizione dell’interscambio mondiale che hanno fatto seguito, a livello nazionale e internazionale, al manifestarsi della crisi economico-finanziaria generatasi nel 2008. Tale situazione generale di sofferenza si è fatta maggiormente sentire, com’è logico, nelle economie per loro natura più aperte, come nel caso del Nord Est, le cui esportazioni nell’intero arco del 2009 (dati Istat gennaio-dicembre) hanno subito una flessione, in termini di valore, pari al 22,6%, superiore cioè al dato nazionale che è di -21,4% (anche se a gennaio 2010 è tornato a farsi vedere, almeno come media Italia, il segno più, con un + 1% rispetto al gennaio 2009, prima variazione tendenziale positiva dall’inizio della crisi). Tutto ciò significa che le condizioni per una ripresa dell’export anche nel Nord Est ci sono, a patto di comprendere che occorre far viaggiare di più le merci, velocizzare e razionalizzare le movimentazioni, incrementare i traffici, puntando sulla logica del fare squadra, del fare “sistema”. Il ruolo del Porto di Venezia è decisivo in tal senso, essendo le attività portuali alla base della catena logistica, ma è un ruolo che richiede sempre più di essere svolto all’insegna dell’integrazione con gli altri punti di consolidamento logistico a più ampia scala, quali, per esempio, gli interporti del proprio bacino economico di riferimento. Per tale ragione abbiamo deciso di aprire, in questo numero, un confronto con gli interporti di Verona, Bologna, Padova e Rovigo, raccogliendo, nelle pagine che seguono, i punti di vista dei loro principali rappresentanti. 18 dossier interporti I numeri sono impressionanti: 2 milioni e 500 mila metri quadrati di superficie totale con una previsione di espansione fino a 4 milioni e 200 mila; ben 140 società di trasporti e logistica insediate al suo interno per un totale di 10 mila addetti tra diretti e indiretti; 17 milioni e 800 mila tonnellate di merci all’anno movimentate con il solo trasporto stradale, cui si affiancano le 6 milioni e 600 mila tonnellate del trasporto ferroviario; una percentuale di traffico intermodale pari al 27%. L’Interporto Quadrante Europa di Verona, posto all’incrocio delle autostrade del Brennero e Serenissima, oltre che delle corrispondenti linee ferroviarie, rappresenta un punto d’incontro nevralgico per il trasporto merci nazionale e internazionale, diretto sia al Centro-Nord Europa sia ai Paesi VERONA “Il traffico di terra apre a quello marittimo” Per Flavio Zuliani, presidente di Interporto Quadrante Europa, quello veronese è un bacino di raccolta ideale per le sinergie dell’intermodalità tra Tirreno e Adriatico 19 dell’Est sia verso Francia e Spagna. Gestito e ideato dal Consorzio Zai, è collegato con l’aeroporto di Verona Villafranca. Flavio Zuliani è il presidente di questa realtà di primaria importanza a livello europeo (vedere riquadro): a lui abbiamo rivolto alcune domande sul rapporto da sviluppare con i porti dell’Alto Adriatico e, in particolare, con quello di Venezia. L’Interporto Quadrante Europa di Verona guarda da sempre con grande interesse allo sviluppo dei collegamenti terrestri e marittimi con l’obiettivo di ampliare i rispettivi bacini di riferimento e offrire ulteriori e maggiori servizi alle aziende che decidono di insediarsi al suo interno, in quanto favorire l’utilizzo delle diverse modalità di trasporto - tra cui quella marittima - rientra tra i principi di gestione dell’infrastruttura veronese nell’interesse dell’economia del territorio e della tutela ambientale. s La collocazione dell’Interporto Quadrante Europa di Verona all’incrocio tra il corridoio 5 che da Lione arriva fino a Budapest e al confine ucraino e il corridoio 1 Berlino-Palermo lo rende strategico, anche per la sua centralità nel sistema dei trasporti autostradali e ferroviari e il collegamento con l’aeroporto di Verona Villafranca. Come realizzare un rapporto più stretto con il Porto di Venezia in una visione multimodale e integrata? La posizione strategica dell’Interporto di Verona, posto all’incrocio dei corridoi 1 e 5, e la sua centralità a livello europeo rendono necessari accessi e collegamenti al mare con uno sguardo generale più ampio al traffico multimodale e commerciale a livello continentale. Il Consorzio Zai, ponte verso il futuro, esprime concretamente la propria lungimiranza soprattutto in questi frangenti critici - che, peraltro, preparano alla ripresa, come del resto si verifica in ogni ciclo evolutivo - continuando a sostenere concretamente le aziende e finalizzando le strategie e gli investimenti per garantire alle imprese vantaggi e fattiva sicurezza. s Di recente i porti dell’Alto Adriatico - Venezia, Ravenna, Trieste, Koper - si sono riuniti in un’associazione denominata Napa. Come valuta questo fatto l’Interporto Quadrante Europa di Verona visto che, fra gli obiettivi di Napa, c’è lo sviluppo di collegamenti, marittimi e terrestri, verso la nuova Europa? s Il nodo delle infrastrutture e della necessità di un loro sviluppo coordinato è essenziale sia per il Porto di Venezia sia per l’Interporto Quadrante Europa di Verona, sia in generale per tutto il sistema integrato del Nord Est. Quali le possibilità di iniziative comuni al riguardo? Il futuro indica che, in Quadrante Europa, il traffico di terra apre al traffico marittimo portando a una nuova esigenza di sviluppo, collegata anche alla realizzazione nel 2009 del terzo modulo terminal - Compact Terminal - confermando il ruolo strategico dell’Interporto non solo per il Veneto e il Nord Est, ma per l’intero ambito nazionale. La posizione centrale della realtà veronese rappresenta un ideale bacino di raccolta per le sinergie collaborative dell’intermodalità tra Tirreno e Adriatico, grazie anche alla conformazione e alle caratteristiche del territorio, quali la mancanza di rilievi montuosi e la natura pianeggiante del suolo. La coesione delle strategie progettuali per il traffico via mare sarà per Quadrante Europa un elemento fondamentale per il consolidamento degli investimenti e dell’innovazione logistica, per affrontare la crescita dei mercati e il flusso in aumento dei traffici nei prossimi anni. Guardiamo da sempre con attenzione e interesse a Venezia e alle progettualità promosse per creare maggiori collegamenti e accessi al mare nella prospettiva di futuro sviluppo del traffico multimodale. “conGuardiamo attenzione CAMPIONE D’EUROPA D a sottolineare il riconoscimento ottenuto in seguito allo studio effettuato dalla Società degli interporti tedeschi (DGG) sul posizionamento degli interporti europei: da un confronto e da un’analisi di dettaglio dei 70 maggiori interporti in Europa, l’Interporto Quadrante Europa di Verona si è posizionato al primo posto nella classifica, seguito da Brema e Norimberga, con il riconoscimento dell’eccellenza e della qualità fondate, oltre che sulla gestione altamente professionale, sull’attività intermodale e sulle strutture e servizi esistenti. a Venezia e alle progettualità promosse per lo sviluppo del traffico multimodale ” s L’interporto veronese può essere considerato un’unica infrastruttura logistica al servizio delle imprese e a supporto della produzione. Quali gli assi di sviluppo nei prossimi tre anni? Potrà essere preso in considerazione anche un collegamento con il canale fluvio-marittimo Mantova-Cremona, in considerazione delle richieste e delle esigenze degli operatori e dell’evoluzione dell’economia del territorio. è importante cercare di trasferire una quota di traffico, oggi gravitante su strada, anche sull’idrovia, consentendo una rete di collegamenti interni in cui possano agevolmente transitare mezzi fluvio-marittimi di standard europeo. Considerate le potenzialità del trasporto plurimodale, contribuire a creare una catena di trasporto combinato acqua-ferrogomma competitiva rispetto al trasporto tuttostrada porterà gli scali fluvio-marittimi a diventare anelli della catena intermodale. 20 dossier interporti Alessandro Ricci, numero uno di Interporto Bologna, sottolinea il ruolo decisivo dei porti dell’Alto Adriatico e confida in una strategia comune, soprattutto nei fatti A l centro di un’importante area economico-produttiva, Bologna è uno snodo essenziale, a livello nazionale ed europeo, per la mobilità delle merci. Nel suo interporto, che si estende su una superficie di oltre 2 milioni di metri quadrati (è in programma un ampliamento delle strutture per ulteriori 2 milioni e 100 mila metri quadrati, di cui fino a un milione coperti), operano un centinaio di imprese nazionali e internazionali di trasporto. Presidente dall’agosto 2004 è Alessandro Ricci, 49 anni, bolognese doc ma abitante a Granarolo dell’Emilia, di cui è stato sindaco per ben 12 anni, dal 1992 al 2004. s Presidente Ricci, di recente i porti dell’Alto Adriatico si sono riuniti in un’associazione denominata Napa. Come valuta questo fatto l’Interporto di Bologna visto BOLOGNA “Fare sistema nelle scelte quotidiane” che, fra gli obiettivi di Napa, c’è lo sviluppo di collegamenti, marittimi e terrestri, verso la nuova Europa? Guardiamo con grande interesse alla nascita di Napa. è indiscutibile il ruolo significativo che i principali porti dell’Adriatico e, in modo particolare, quelli del Nord Adriatico, possono giocare nel panorama portuale mondiale. Questo riconoscimento, però, sottintende una condizione imprescindibile, che è la necessità e l’importanza di un’idea comune di “fare sistema” e “fare rete” e ciò non solo a parole ma, soprattutto, nelle azioni concrete e nelle attività d’intervento quotidiane. Il Nord Europa è la principale area di riferimento per le nostre esportazioni: la direttrice da e per quelle regioni oggi dispone già di una notevole mole di traffico che può trarre il suo beneficio e la sua ottimizzazione dai maggiori volumi che una nuova politica portuale nell’Alto Adriatico può produrre. Stesso ragionamento varrebbe per i mercati dell’Est Europa in continua crescita e si estende anche al mercato interno fatto di milioni di consumatori in una della macroregioni considerate tra le più ricche e dinamiche in Europa. Gli intenti e gli obiettivi sono validi e sono una grande opportunità per tutto il sistema economico e territoriale. Noi faremo la nostra parte. s Ritiene che questa duplice prospettiva di cooperazione in sede internazionale e di concorrenza all’interno del bacino di riferimento fra i porti dell’Alto Adriatico possa permettere ai porti di Venezia e di Ravenna di operare in modo più efficiente per lo sviluppo delle attività logistiche e di movimentazione dell’Interporto di Bologna? 21 IL FUTURO IN 5 MOSSE S ono cinque i pilastri su cui si regge il Piano strategico dell’Interporto di Bologna: investire nel miglioramento e nell’innovazione dei servizi con una maggiore attenzione all’ambiente; sviluppare e consolidare la rete di partnership e di collaborazione verso i sistemi con i quali l’Interporto interagisce; definire modelli economici sostenibili capaci di supportare le azioni da intraprendere; consolidare il posizionamento dell’Interporto nello scenario internazionale dei servizi logistici affermandone un ruolo primario; supportare la specializzazione del nodo dell’Interporto all’interno di un reticolo logistico e infrastrutturale integrato capace di interagire con i principali corridoi europei. Tra le possibili aree di miglioramento, e quindi di sicuro intervento nell’Adriatico finora individuate, vi è la presenza in misura predominante di porti adibiti a operazioni di scarico piuttosto che di carico, attività queste ultime di pertinenza, al momento esclusiva, dell’area tirrenica. In tale ottica valutiamo positivamente una crescita significativa dei volumi di traffico unitamente a una politica di adeguamento e implementazione delle infrastrutture e a un’accresciuta collaborazione-competizione. Si favorirebbe, in tal modo, il ritorno “a pieno” e per noi che ci occupiamo soprattutto di intermodalità sarebbe questa un’occasione da cogliere e una nuova stimolante sfida. timodale Baltico-Adriatico (costituito dal progetto prioritario 23, ferroviario, e dal progetto 25, stradale, e finora previsto da Gdansk a Vienna). L’Interporto di Bologna ritiene utile questa prospettiva? Si tratta di una richiesta da noi condivisa e sostenuta. Il corridoio Baltico-Adriatico ha nell’Emilia Romagna e, quindi, in Bologna e Ravenna la sua logica conclusione terminale a sud. Qui si incrociano i grandi assi nazionali e il corridoio Berlino-Palermo, che possono alimentare ed essere alimentati dal corridoio multimodale. Abbiamo caldamente voluto e sostenuto l’appuntamento della scorsa estate a Bologna con i partner europei, impegnando anche i nostri contatti a livello comunitario per portare al successo questa richiesta. è evidente che il rinnovato dinamismo dell’Alto Adriatico darebbe un più che valido contributo per il raggiungimento di questo obiettivo. In Europa corridoio “IlBaltico- s I porti dell’Alto Adriatico, insieme alle Regioni interessate, ai governi italiano e austriaco e alle realtà amministrative locali della Carinzia e del Tirolo, hanno chiesto in sede europea di prolungare fino a Bologna il corridoio mul- Adriatico ha nell’Emilia Romagna la sua logica conclusione terminale a sud ” per contare e per essere incisivi occorrono numeri e volumi di traffico di peso non solo sulla carta, ma a livello di veri e propri scenari concreti, e una comune unione di forze dimostrerebbe che tutto ciò è possibile. Nel nostro Piano strategico queste considerazioni ci sono e nelle proposte indichiamo azioni che rafforzano questo percorso. s Come intendete consolidare e sviluppare la rete di partnership e collaborazioni nel territorio di riferimento e verso i sistemi con i quali l’Interporto di Bologna interagisce? Per affrontare la sfida che il dopo crisi ci consegnerà non sarà più sufficiente essere collocati in una posizione strategica o avere un’infrastruttura efficiente e competitiva, ma occorrerà riposizionarci nel panorama europeo offrendo, alle imprese insediate e a quelle del manifatturiero che operano sul territorio regionale, nuovi collegamenti, una rete più estesa di terminali nel cuore dell’Europa, a partire dalla Baviera e dalla Sassonia fino a tutto l’Est Europeo, come dimostrato dagli accordi europei sottoscritti nel corso del 2009. Bologna deve diventare sempre più sede principale di grandi operatori logistici nazionali e soprattutto internazionali con l’obiettivo di garantire a chi l’ha già scelta di poter contare un domani su ulteriori nuove opportunità. è evidente che, in questo scenario, la collaborazione con i porti dell’Adriatico, nello specifico con Venezia e Ravenna, è fondamentale, cosi come per noi è strategico il rapporto con La Spezia e con Livorno e con i principali interporti italiani ed europei. Abbiamo stretto alleanze con gli interporti di Trento e delle Marche e siglato recentemente un accordo di partnership con l’Interporto di Nola che ci ha permesso di riattivare collegamenti intermodali con il Mezzogiorno. Abbiamo progetti in comune con gli interporti di Parma, di Prato e di Livorno per dare sostanza alla Piattaforma logistica TirrenoAdriatica che investe Emilia e Toscana e, con l’alleanza storica con gli interporti di Padova e Verona, siamo attenti ai futuri sviluppi che interesseranno Venezia, con uno sguardo anche alle recenti idee rese note settimane fa su Trieste, Monfalcone e il Friuli. Alla luce di quanto finora dichiarato è per noi più che giustificato e sentito l’interesse per il ruolo che Napa vorrà avere. 22 dossier interporti “I l rapporto con il sistema dei porti in generale e con quello di Venezia in particolar modo è il nostro core business, l’attività essenziale, il volano per la realizzazione di un piano di sviluppo che veda coinvolte anche altre infrastrutture come quelle ferroviarie. Per questo guardiamo con grande interesse alla messa in rete dei porti dell’Alto Adriatico e ai nuovi accordi stipulati da Venezia con Siria ed Egitto nell’ambito dell’agroalimentare, ribadendo completa disponibilità a ogni ulteriore forma di collaborazione”. Si esprime così Sergio Giordani, presidente della società Interporto di Padova, sulla possibilità di stabilire in futuro una maggiore sinergia con il Porto di Venezia, mostrando di essere in sintonia con le scelte fatte di recente proprio dalle autorità portuali. s Presidente Giordani, di recente i porti dell’Alto Adriatico si sono riuniti in un’associazione denominata Napa. Come valuta questo fatto l’Interporto di Padova visto che, fra gli obiettivi di Napa, c’è lo sviluppo di collegamenti, marittimi e terrestri, verso la nuova Europa? Siamo interessati a Napa e lo consideriamo un’opportunità di business interessante, PADOVA “In prima fila nello sviluppo dei collegamenti” L’apprezzamento di Sergio Giordani, a capo della società Interporto di Padova, per i recenti accordi stipulati dal Porto di Venezia con Siria ed Egitto anche perché vede coinvolti due porti a noi vicini in linea d’aria come Venezia e Trieste. Si tratta di due realtà importanti, con caratteristiche diverse, che ci interessano nell’ottica di una crescita della nostra società: ciò che arriva via mare poi deve essere trasportato via treno e questo sistema di collegamenti potrebbe dare una spinta decisiva allo sviluppo complessivo delle infrastrutture. Per quanto riguarda nello specifico il Porto di Venezia, questi collegamenti sono, allo stato attuale, praticamente inesistenti, ma stiamo lavorando assieme al presidente Costa per risolvere la situazione nel giro di due-cinque anni. s L’Interporto di Padova ha una grossa importanza in campo agroalimentare. Come valutate, da questo punto di vista, alcune importanti realizzazioni che vedono protagonista il Porto di Venezia come, per esempio, i recenti accordi raggiunti in Siria e in Egitto per accrescere la propria funzione quale centro di raccolta e inoltro dei prodotti provenienti dal Mediterraneo e diretti ai mercati europei? Si tratta di una scelta alla quale guardiamo con profondo interesse. E c’è una ragione particolare: la sede dell’Interporto di Padova confina con il Map, il quarto mercato agricolo più grande d’Italia. Il Map funge sostanzialmente da 23 1970: NASCE IL NEOLOGISMO L a Società Interporto Merci Padova spa venne costituita il 6 giugno 1973 dai quattro soci fondatori Comune, Provincia, Camera di Commercio di Padova e Ferrovie dello Stato. Il neologismo “interporto” fu coniato proprio a Padova, nel 1970. Oggi l’Interporto padovano è un vero e proprio “centro evoluto” di raccolta e distribuzione della merce, con una superficie di quasi 2 milioni di metri quadrati, suddivisi in infrastrutture ferroviarie e terminalistiche; magazzini per corrieri, spedizionieri e operatori della logistica; Distripark; cittadella della logistica e infrastrutture a uso direzionale. Nel novembre 2009 la società Interporto di Padova si è fusa con Magazzini Generali spa, dando vita a quello che è considerato un vero e proprio colosso dell’interportualità. punto di raccolta delle merci e ci piacerebbe poter fungere da punto di raccordo tra questo mercato e il Porto di Venezia, trasportando su rotaia le merci che arrivano via nave dalla Siria e dall’Egitto. s Sempre in questo settore il Porto di Venezia si sta attrezzando con la realizzazione nell’area portuale di un terminal a temperatura controllata, che consentirà d’immagazzinare nelle migliori condizioni i prodotti ortofrutticoli destinati a raggiungere i mercati della vecchia e della nuova Europa nel giro di pochi giorni. Questo fatto potrà rendere più funzionali e sviluppare i rapporti tra l’Interporto di Padova e il Porto di Venezia? Certamente sì. E aggiungo di più: stiamo valutando, insieme alla Camera di Commercio, al Comune e alla Provincia, se entrare in società col Porto di Venezia anche in altre operazioni di sviluppo. s Come intende muoversi l’Interporto di Padova nei prossimi anni sul piano delle necessarie interazione e integrazione con gli altri nodi interportuali e portuali del Nord Est? Padova continuerà a investire su un legame storico e consolidato come quello con gli interporti di Verona e Bologna, ma è molto interessata anche al mercato fluviale gestito dall’Interporto di Rovigo, sul quale in futuro potrebbe decidere di investire. ROVIGO “I vantaggi del trasporto fluviale” Sviluppando al meglio le potenzialità del collegamento tra Venezia, Mantova e Cremona si otterranno benefici economici e ambientali: ne è convinto Gian Michele Gambato, dell’Interporto di Rovigo “C i sono diverse realtà nel panorama del Nord Est, tra le quali non c’è concorrenza, ma una completa sinergia”. Ne è convinto Gian Michele Gambato, presidente della società Sistemi Territoriali spa (ente interamente controllato dalla Regione Veneto) e consigliere di maggioranza dell’Interporto di Rovigo. A lui abbiamo chiesto quali sono i rapporti con una realtà importante del territorio come il Porto di Venezia e quali gli sviluppi futuri di un mercato in continuo sviluppo come quello fluviale, che ha la sua base logistica proprio a Rovigo. s Di recente i porti dell’Alto Adriatico si sono riuniti in un’associazione denominata Napa. Come valuta questo fatto l’Interporto di Rovigo visto che, fra gli obiettivi di Napa, c’è lo sviluppo di collegamenti, marittimi e terrestri, verso la nuova Europa? Valutiamo la nuova realtà in termini molto positivi. Si tratta di un accordo che servirà a creare attrattiva per traffici che attualmente sono diretti solo nel Nord Europa e, nel caso specifico di Rovigo, a sviluppare al meglio le potenzialità del mercato fluviale. s La specificità dell’Interporto di Rovigo è, appunto, quella d’integrare lo sviluppo della modalità di trasporto fluvio-marittimo con i trasporti stradali e ferroviari. Il Porto di Venezia crede nelle potenzialità del collegamento fluviale da Venezia a Mantova, prolungabile in alcuni periodi dell’anno fino a Cremona, attraverso il canale navigabile Fissero-Tartaro-Canal Bianco, come opzione già disponibile per servire il mercato della Pianura Pa- dana. Quali possibilità di sviluppo prevede, alla luce di questa concomitanza di fattori, tra l’Interporto di Rovigo e il Porto di Venezia? In questo momento Rovigo opera nel campo della granaglia e di altri prodotti simili, che arrivano dal Porto di Venezia o da quello di Chioggia. Le merci vengono poi stoccate e giungono in diversi luoghi attraverso il trasporto gommato. Ma quello su cui si sta lavorando è il rifacimento della banchina fluviale, 22 mila metri quadri, in grado di portare container e offrire un’alternativa per lo scarico di merci del bacino locale. Un attracco fluviale consentirebbe di fare queste operazioni in pochi minuti e in modo assolutamente poco oneroso. 24 dossier interporti s Quali vantaggi in termini di riduzione dell’impatto ambientale possono derivare dallo sviluppo del trasporto marittimo-fluviale che vede Rovigo e Venezia protagonisti di primo piano? E quali saranno i vantaggi in termini di economicità e di competitività? In termini di competitività lo sviluppo del mercato fluviale consentirà una riduzione notevole dei costi di gestione: tanto per fare un esempio concreto, una chiatta riesce a spostare 60 container, l’equivalente di quanto farebbero 20-30 camion o un treno. In termini di economicità, poi, le scelte a favore della tutela dell’ambiente fatte a Kyoto, così come le decisioni di fine 2010 in Messico, consentiranno di ribadire come le mancate FIUMI DI MERCI L a società Interporto di Rovigo spa è nata nel 1992. La struttura, che si sviluppa su 13 aree con una superficie complessiva di 1.600.000 metri quadrati, integra tre tipologie di vettori: stradale, ferroviario e fluvio-marittimo. Collocato geograficamente al centro di un quadrante che può essere definito la cerniera di collegamento tra il sistema produttivo del Nord Est, dell’Emilia Romagna e del Centro Sud, è situato a pochi chilometri dalle principali strade statali, autostrade, dalla Ferrovia Bologna-Padova e dal collegamento idroviario Mantova-Mare Adriatico. emissioni siano anche veicolo di un enorme risparmio. s Come intendete muovervi nel prossimo triennio sul piano del collegamento e della necessaria integrazione con le altre realtà del Nord Est? Rovigo sta completando lo sviluppo della piattaforma attuale, in un area di 40 mila metri quadri, che diventerà lo sbocco naturale per lo sviluppo del Porto Levante: un’operazione importantissima per la gestione del traffico Ro-Ro. Per quanto riguarda, poi, nello specifico gli altri interporti del Nord Est, la politica messa in atto è di piena sinergia. Partecipiamo congiuntamente anche alle Fiere e non c’è concorrenza. Interviste a cura di Massimo Bianchi ed Elida Sergi 25 26 gli operatori G li operatori portuali: figure di primo piano nell’ambito della logistica, terminali ultimi di un sistema che ha nello scarico e nel trasporto delle merci che arrivano via mare uno dei propri punti di forza. Il Porto di Venezia affida questo compito anche alla Tb Service di Marghera, che con i suoi 50 dipendenti si rapporta quotidianamente con i “terminalisti”, le società a cui l’Autorità portuale demanda la gestione dei container. A Paolo Baggio, che della Tb Service fa parte, abbiamo chiesto quali sono i punti di eccellenza del porto della città lagunare, che cosa potrebbe essere migliorato e quali potrebbero essere le prospettive future derivanti da alcune scelte fatte di recente, come quella della realizzazione di un terminal RoRo a Fusina. “Il Porto di Venezia ha uno dei suoi punti di eccellenza nei project cargo, anche perché è ben servito dalle autostrade e si trova vicino al cosiddetto triangolo industriale. Tuttavia”, spiega preoccupato il nostro interlocutore, “per gli operatori portuali questo è un periodo particolarmente difficile perché, nonostante siano stati aperti nuovi terminal e la clientela sia aumentata, il fatturato è rimasto lo stesso”. “La crisi quest’anno ha colpito il 40 per cento dell’operatività, costringendoci a mettere in cassa integrazione 10-12 dipendenti su 50 con il metodo della rotazione”, continua l’operatore portuale, “anche se guardiamo Il Porto “ di Venezia sta realizzando progetti che potrebbero tornare molto utili al nostro lavoro ” La crisi picchia duro ma abbiamo fiducia Parla Paolo Baggio, della Tb Service di Marghera: “Se il terminal Ro-Ro di Fusina entrerà in funzione ci saranno enormi miglioramenti per la viabilità” con fiducia al futuro, in particolar modo perché il Porto di Venezia sta realizzando progetti che potrebbero tornare molto utili al nostro lavoro”. Baggio dice di riferirsi, in particolare, al terminal Ro-Ro di Fusina, “un progetto a lungo termine, sicuramente interessante anche se ci vorrà del tempo per vederlo operativo. Se questo terminal entrasse davvero in funzione ci sarebbero enormi miglioramenti della viabilità grazie anche alla possibilità di effettuare le operazioni di sbarco e imbarco delle merci senza dover transitare nel porto”. “Gli operatori portuali”, prosegue, “lavorano a stretto contatto con i terminalisti, cioé con le società alle quali il Porto di Venezia dà in gestione i vari terminal. Dalle autorità portuali si ricevono soltanto le autorizzazioni. Tuttavia meglio si potrebbe lavorare se venissero tolte alcune restrizioni, come quelle sulla base dell’ordinanza numero 308 del 2009 che ha limitato le mansioni a bordo delle navi per gli operatori portuali”. “Ci rendiamo conto”, conclude Paolo Baggio, “che a seguito di una crisi internazionale generalizzata certi problemi non possono essere risolti con operazioni di tipo doganale da parte delle autorità portuali. Perciò non resta che sperare che alcune scelte fatte di recente, come quella della messa in rete dei porti dell’Alto Adriatico, servano a rendere sempre maggiori i volumi di traffico delle merci”. Elida Sergi 27 Documento1 4-12-2007 9:38 Pagina 1 www.vigilanzaserenissima.it e-mail: [email protected] I NOSTRI SERVIZI: La Vigilanza -- Centrale Centrale radio radio operativa operativa 24 24 ore ore su su 24 24 -- Piantonamento Piantonamento -- Servizio Servizio di di linea linea con con pattugliamento pattugliamento -- Pronto Pronto intervento intervento -- Trasporto Trasporto e e Scorta Scorta Valori Valori -- Controllo Controllo e e gestione gestione accessi accessi -- Servizi Servizi di di scorta scorta antirapina antirapina Teleallarmi -- Videosorveglianza Videosorveglianza in in rete rete WI-FI WI-FI e e GPRS GPRS -- Antifurti Antifurti -- Antitrusioni Antitrusioni -- Rilevamento Rilevamento fughe fughe gas gas -- Rilevamento Rilevamento allagamenti allagamenti -- Servizio Servizio di di televigilanza televigilanza a a tempo tempo -- Antifurto Antifurto veicolare veicolare con con localizzalocalizzazionesatellitare zionesatellitare e e monitoraggio monitoraggio a a distanza distanza Sicurezza portuale I.S.P.S. Code -- Controlli Controlli di di sicurezza sicurezza sui sui bagagli bagagli in in transito transito e e a a seguito seguito del del passeggero, passeggero, con con l’ausilio l’ausilio di di apparecchiature apparecchiature radiogene, radiogene, scanner, scanner, sniffer sniffer e e metal metal detector detector portatili portatili -- Screening Screening dei dei passeggeri passeggeri in in arrivo arrivo e e partenza partenza -- Piantonamento Piantonamento sotto sotto bordo bordo -- Piantonamento Piantonamento itinerante itinerante a a mezzo mezzo natanti natanti Serenissima Vigilanza Privata Via delle Industrie, n° 17/A - C/O Vega Edificio Lybra 30175 Marghera (VE) Tel. +39 041 509 4300 Fax +39 041 509 4393 Certificato di qualità ISO9001:2000 PUBBLICITA’ 30 notizie in pillole Cannes: il Porto in vetrina al MIPIM (Marché International des Professionnels de l’Immobilier) A nche quest’anno il Porto ha voluto essere presente al più importante evento mondiale d’incontro tra la domanda e l’offerta del settore immobiliare, per presentare tutti i progetti che renderanno lo scalo lagunare il punto di riferimento del Nord Est per la movimentazione delle merci nel Mediterraneo e verso tutto il mondo. Le infrastrutture (stradali, ferroviarie e fluviali) e i nuovi terminal in corso d’opera sono l’esempio che le partnership tra pubblico e privato possono essere quella chiave fondamentale per lo sviluppo non solo del Porto ma di tutto il territorio veneto. Il viaggio inaugurale della prima chiatta container da Venezia a Mantova e ritorno È partito il 16 marzo da Venezia - diretto al porto fluviale di Mantova - il primo viaggio mai effettuato in Italia di trasporto di merce in container via chiatta. Si inaugura così un collegamento regolare (in prospettiva bi-settimanale) che rende il Porto di Venezia il capolinea di riferimento per il traffico fluviale e fluvio-marittimo che dalla Pianura Padana raggiunge l’Adriatico per poi proseguire verso il resto del mondo. Per il Porto di Venezia questo nuovo vettore comporta un maggior traffico di container in arrivo e in partenza dalle banchine lagunari e l’opportunità di servire il mercato della Pianura Padana che rappresenta in termini percentuali il 31% (Veneto e Lombardia) del Pil nazionale. Le 5 chiatte a disposizione di Fluviomar sono in grado di trasportare fino a 100 mila TEU all’anno. Venezia, primo porto dell’Alto Adriatico per container movimentati, implementa così la sua leadership. C Missione al Cairo con una delegazione di imprenditori e operatori portuali I l presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, accompagnato da una delegazione di imprenditori e operatori portuali veneziani, si è recato al Cairo per una serie di incontri - anche di natura tecnica - con gli operatori e le istituzioni locali. Tema degli incontri: lo sviluppo dei traffici tra il Porto di Venezia e i porti egiziani, in particolare Alessandria, con l’obiettivo di incrementare e razionalizzare la cooperazione nel settore agroalimentare tra i due Paesi e in particolare di diffondere in Europa, attraverso il Porto di Venezia, i prodotti ortofrutticoli egiziani. Durante la visita è stato presentato il nuovo Terminal ortofrutticolo di Venezia operativo a partire da maggio 2010. Salone Nautico: grande successo per la nona edizione ome di consueto, il Porto ha ospitato nelle aree di Marittima il Salone Nautico di Venezia, ormai giunto alla nona edizione. Oggi i superyacht che raggiungono la laguna veneziana sono oltre 200 all’anno e rappresentano un indotto economico che va oltre i 7 milioni di euro. Ad essi sono dedicati punti di ormeggio su 750 metri di banchina affacciata sul Bacino di San Marco o sul Canale della Giudecca, approdi in Punta della Salute, nonché un nuovo approdo realizzato sul pontile ex Adriatica presso le Zattere. La crescita del mercato degli yacht e la leadership italiana nel settore con 24 grandi cantieri capaci di coprire fino al 96% della produzione mondiale della tipologia open di lusso, fanno della nautica un’occasione di sviluppo che il Porto di Venezia cerca di cogliere appieno, fornendo servizi e strutture di accoglienza all’avanguardia anche in tempi di crisi. 31 PUBBLICITA’ 32 notizie in pillole Oscar Pistorius incontra i giovani del Morosini G iovedì 28 gennaio 2010 l’Autorità portuale di Venezia, la Scuola Navale Militare Francesco Morosini e l’Istituto Giovanni Paolo I° hanno organizzato il convegno “OSCAR PISTORIUS, CAMPIONE NELLA VITA E NELLO SPORT” presso la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”.Ospite d’onore Oscar Pistorius, atleta paralimpico che ha incontrato la stampa e gli studenti per raccontare la propria storia e le sue esperienze nella vita e nello sport. A rappresentare l’Autorità portuale di Venezia il Segretario Generale Franco Sensini è intervenuto in merito all’etica del lavoro e agli sbocchi professionali per gli studenti che intraprendono un iter scolastico nel settore marittimo e navale. Riattivata la linea dei bivi: Venezia e mercati centro-europei più vicini R fi ha riaperto al traffico commerciale il tratto di linea di bivio tra Marocco e Spinea che riattiva di fatto quel collegamento con la linea ferroviaria Mestre-Udine ed elimina un collo di bottiglia che rendeva difficoltoso l’accesso dello scalo lagunare ai mercati centro-europei. La linea di 7 chilometri consente di sfruttare al meglio le infrastrutture di collegamento con la rete ferroviaria ordinaria di cui si è dotato il Porto. “Se finora il Porto di Venezia”, osserva il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, “ha potuto contare principalmente sull’inoltro ferroviario di merci verso la Pianura Padana, con l’attivazione dei bivi si potrà mettere in comunicazione diretta il Porto con la direttrice Nord attraverso il Tarvisio riprendendo una prospettiva realistica di sviluppo delle attività logistiche e di movimentazione merci che va oltre l’inoltro di merci in cisterna verso l’Austria come avviene oggi”. PRIMO PIANO sul Porto di Venezia Pubbl. bimestrale dell’Autorità Portuale di Venezia Aut. Tribunale di Venezia n. 1214 del 25.01.1996 Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Venezia Il Porto sbarca in Siria I l presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa e il Direttore Generale del porto di Tartous Ing. Zaki Najeeb hanno siglato un accordo per lo sviluppo dei traffici tra i rispettivi scali, con l’obiettivo di incrementare la cooperazione operativa, tecnica e commerciale tra Italia e Siria. Il mercato siriano così come tutto il Sud mediterraneo è uno dei bacini commerciali di riferimento per il Porto di Venezia che intende, grazie a questo accordo, aumentare la propria competitività quale centro di raccolta e inoltro dei prodotti provenienti dal Mediterraneo e diretti ai mercati europei. Venezia porto verde con il Cold Ironing I presidenti delle Autorità portuali di Venezia, Paolo Costa, e di La Spezia, Lorenzo Forcieri, hanno firmato il 2 febbraio, a Roma, con l’AD di Enel Fulvio Conti protocolli d’intesa finalizzati a ridurre le emissioni nocive prodotte dalle attività in porto. Il progetto “Porti Verdi” di Enel ha lo scopo di applicare in ambito portuale le migliori tecnologie disponibili in campo energetico. Questo accordo si inserisce in una serie di iniziative - denominate Porto Verde - che Venezia intraprende da tempo per tutelare l’intero sistema lagunare, con l’ambizioso obiettivo di diventare il primo scalo “carbon neutral”. Tra i primi obiettivi, lo studio di un sistema di fornitura di energia elettrica in banchina, detto cold ironing, in grado di alimentare le navi durante la sosta in porto, evitando le emissioni prodotte dai generatori di bordo. Nel corso del convegno “Energy for Green Ports”, tenutosi in Marittima, l’Autorità portuale ha presentato un documento con tutte le iniziative “verdi” messe in atto per tutelare l’ecosistema lagunare e rendere compatibili le attività portuali e logistiche con il delicato equilibrio della città di Venezia. Autorità Portuale di Venezia: Fabbricato 13 - Santa Marta 30123 Venezia (VE) Tel 041 5334111 - Fax 041 5334254 [email protected] Direttore editoriale: PAOLO COSTA Direttore responsabile: FABIO TAMBURINI Redazione: Gruppo Il Sole 24 Ore Via Monte Rosa 9120149 Milano (MI) Tel 02 30221 - Fax 02 30224500 Consulente editoriale: Massimo Bianchi Progetto Grafico: Davide Mazzucchi (Studio Mudita) www.muditaservice.net Raccolta pubblicitaria: Direzione Pubblicità Apv Investimenti spa Fabbricato 16 - Santa Marta 30123 Venezia (VE) Stampa: Grafiche Carrer Via S. Maria Goretti, 29 30174 Venezia (VE) estratto dall’Elenco Operatori del sito www.port.venice.it ISTITUZIONI Autorità Portuale di Venezia Santa Marta, Fabbricato 13 30123 Venezia (VE) Tel. 0415334111 - fax 0415334254 [email protected] www.port.venice.it TERMINAL Centro Intermodale Adriatico S.p.A. Via dell'Elettricità, 21 - 30175 Marghera (VE) Tel. 0412591200 - fax 0412591225 [email protected] www.cia.ve.it Multi Service S.r.l. Terminal Molo Sali, Porto Commerciale 30175 Marghera (VE) Tel. 0412584811 - fax 0415380898 [email protected] www.mservice.it Terminal Intermodale Venezia S.p.A. Porto Commerciale - Molo "A" 30175 Marghera (VE) Tel. 0415334651 - fax 0415334443 [email protected] www.tiv.it Venezia Terminal Passeggeri S.p.A. Marittima, Fabbr. 248 - 30135 Venezia (VE) Tel. 0412403000 - fax 0412403091 [email protected] www.vtp.it R AGENZIE MARITTIME Þ CASE DI SPEDIZIONE \ DOGANALISTI R Adriamar SRL S. Marta, Fabbr. 16 30123 Venezia (VE) tel. 0412712620 fax 0412712626 [email protected] R Agenzia Favret SRL Via Appia, 20 30173 Venezia Mestre (VE) tel. 0412573511 fax 0412573522 [email protected] R Þ Agestar SRL Via A. Gloria, 5 30175 Marghera (VE) tel. 0413694611 fax 0415385661 [email protected] R Alfa Shipping Agency SRL Via Volturno 4/F 30173 Mestre (VE) tel. 0415352217 fax 0415349292 [email protected] Þ Alghesped S.r.l. Corso del Popolo 241 - 30172 Mestre (VE) Tel. 0415315777 - fax 0415316555 [email protected] www.alghesped.it R Þ Bassani SPA Dorsoduro - Santa Marta, Fabb. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412727860 fax 0415230336 [email protected] R Boriani Navigazione S.r.l. Via Maestri del Lavoro, 50 - 30015 Chioggia (VE) Tel. 0415544100 - fax 0415548378 [email protected] www.portodichioggia.it/operatori/boriani R Þ Columbia SRL Isola Saloni, 43 30015 Chioggia (VE) tel. 041405022 fax 041405276 [email protected] www.columbia-srl.it Þ Doge International S.r.l. Via Banchina dell'Azoto, 15/D 30175 Marghera (VE) Tel. 0415382277 - fax 0415382313 [email protected] www.dogeinternational.it Þ \ E.A.A.M.S. S.r.l. Via Volta, 2 - 30175 Marghera (VE) Tel. 0415385815 - fax 041925747 [email protected] www.eaams.it R Ego Peccarisio Raccomandatario Marittimo Via A. Costa 19/B - 30172 Mestre (VE) Tel. 041976376 [email protected] Þ \ Farinato S.p.A. Via Caposile, 7 - 30171 Mestre (VE) Tel. 041938288 - fax 041938282 [email protected] www.farinatospa.com Þ \ Fiorini Omnia Service S.r.l. Via A. Volta, 2 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041937866 - fax 041937088 [email protected] www.fiorini-sped.it R Þ \ Carlo Tonolo Fu Matteo Via Brunacci 18/B - 30175 Marghera (VE) Tel. 041925339 - fax 041931665 [email protected] www.carlotonolo.it Þ \ F.lli Chiesura S.r.l. Sped. internazionali Banchina dell'Azoto, 15E 30175 Marghera (VE) tel. 0415385602 fax 0415380711 [email protected] Þ \ Central Shipping Agency S.r.l. Via F.lli Bandiera, 45 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041931644 - fax 041935920 [email protected] Þ GDM Spedizioni Internazionali Via Mestrina, 94 - 30172 Mestre (VE) Tel. 041986674 - fax 041989076 [email protected] www.gdmspedizioni.it estratto dall’Elenco Operatori del sito www.port.venice.it Þ Global Projects S.r.l. Via Banchina dell'Azoto 15/E 30175 Marghera (VE) Tel. 041930088 - fax 041930074 [email protected] R Globusmar SRL S. Marta, Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712644 fax 0412712645 [email protected] Þ \ I. Barbon S.r.l. Via Torino 151/E - 30172 Mestre (VE) Tel. 0415314444 - fax 0415317744 [email protected] www.ibarbon.com Þ I.E.S. International Export Service S.r.l. S. Croce 1073 - 30135 Venezia (VE) Tel. 041718466 - fax 041718365 [email protected] R ISS Tositti SRL S. Marta Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712647 fax 0412712648 [email protected] R JLT Yacht Agency SRL S. Marta, Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712660 fax 0412712530 [email protected] R Medmar Venezia SRL S. Marta, Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712658 fax 0412712522 [email protected] R Þ Mirco Santi S.r.l. Via Torino 151/a - 30172 Mestre (VE) Tel. 0412589600 - fax 0412589699 [email protected] www.mircosanti.it Þ Mondial International Transport S.a.s. Via S. Maria dei Battuti, 24 - 30174 Mestre (VE) Tel. 0415351970 - fax 0415351973 [email protected] R Nova Mar S.r.l. Corso del Popolo, 96 - 30174 Mestre (VE) Tel. 0415322883 - fax 0415321000 [email protected] Þ \ R.T. Spedizioni SRL Banchina dell'Azoto 15/A 30175 Marghera (VE) tel. 041929063 fax 041933109 [email protected] Þ \ Sadop S.r.l. Via Triestina 54/24 - 30173 Favaro Veneto (VE) Tel. 041938036 - fax 041938488 [email protected] Þ Sagemart SRL Via Forte Marghera 193/E 30173 Mestre (VE) tel. 0415317077 fax 0415317138 [email protected] R Le Navi Veneto S.r.l. Viale Ancona, 22 - 30172 Mestre (VE) Tel. 0412500911 - fax 0412500987 [email protected] Þ Marisped S.r.l. Via C. Colombo 23 - 30173 Mestre (VE) Tel. 0415350522 - fax 0415350609 [email protected] R Medimar Shipping & Transport SRL Isola Saloni 43 30015 Chioggia (VE) tel. 0415507625 fax [email protected] Þ \ Siacet S.a.s. S. Marta, Fabbr. 16 - 30123 Venezia (VE) Tel. 0415334823 - fax 0415334817 [email protected] www.port.venice.it/siacet Þ Sidersped S.r.l. Via dell'idrogeno, 9 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041927777 - fax 041922792 [email protected] Þ Spedizioni Scarpa S.n.c. Via Porta Est, 35/3 - 30020 Marcon (VE) Tel. 0415951782 - fax 0415960948 [email protected] Tositti & C. SRL S. Marta, Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712584 fax 0412712630 [email protected] R Tositti & Partners SRL S. Marta, Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712650 fax 0412712555 [email protected] R Tositti SRL S. Marta, Fabbr. 17 30123 Venezia (VE) tel. 0412712511 fax 0415205060 [email protected] www.tositti.it R Þ Sagem Venezia S.r.l. Via Torino 151/A - 30172 Mestre (VE) Tel. 0412589700 - fax 0412589799 [email protected] www.sagem.it R Þ \ Team Shipping Agency S.r.l. Viale Ancona, 24 - 30172 Mestre (VE) Tel. 0412609011 - fax 0415322643 [email protected] R Servizi Portuali Adriatico S.r.l. Via Salamonio, 3/6 - 30175 Marghera (VE) Tel. 0415383136 - fax 0415383145 [email protected] Þ Transadriatica S.r.l. Viale Ancon 24 int.10 - 30172 Mestre (VE) Tel. 0412609111 - fax 0415310297 [email protected] estratto dall’Elenco Operatori del sito www.port.venice.it VIGILANZA ANTINCENDIO Þ \ Veneta Lombarda S.r.l. Viale Ancona, 22 - 30172 Mestre (VE) Tel. 0415322945 - fax 0415313019 [email protected] www.venetalombarda.com Veneziana Contenitori S.r.l. Via Orlanda, 45/B - 30030 Campalto (VE) Tel. 041903600 - fax 041903330 [email protected] www.ve-cont.it LAVORI A BORDO Guardie ai Fuochi del Porto di Venezia Società Cooperativa per Azioni Via F.lli Bandiera, 55 Int. 6 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041920100 - fax 0412529350 [email protected] COMPENSAZIONE BUSSOLE MAGNETICHE Costruzioni Arsenale di Venezia - C.A.V. Scarl Castello, 2727/f - 30122 Venezia (VE) Tel. 041798520 - fax 0412776457 [email protected] www.cav-venezia.it Studio Tecnico Navale Lunetta Via Sagittario 16 30015 Chioggia (VE) tel. 0415543153 fax 0415543153 [email protected] ISPETTORI E PERITI NAVALI Studio Tecnico Navale Lunetta Via Sagittario 16 30015 Chioggia (VE) tel. 0415543153 fax 0415543153 [email protected] SERVIZI DI INTERESSE GENERALE ASSICURAZIONI NEP Nord Est Pulizie di Bolla Silvia Via Pionca, 34/3A - 30030 Pianiga (VE) Tel. 0415138144 - fax 0415138139 [email protected] www.nepgroup.it Repel S.r.l. Via Seismit Doda, 23 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041927071 - fax 0415388248 [email protected] www.repel.it Conepo Servizi Scarl Via Banchina dell'Azoto, 3 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041932460 - fax 041933367 [email protected] www.conepo.it Nethun S.p.A. Marittima - Fabbricato 103 - 30135 Venezia (VE) Tel. 0415334830 - fax 0415334838 [email protected] www.nethun.it TRATTAMENTO CONTENITORI SE. R. Navi S.n.c. Via dell'Azoto, 19 - 30175 Marghera (VE) Tel. 0415381522 - fax 041921201 [email protected] www.sernavi.it Fulltrans S.r.l. Via Banchina dell'Azoto, 4 - 30175 Marghera (VE) Tel. 041929555 - fax 041936015 [email protected] www.fulltrans.com Renzo Canton Assicurazioni S.a.s. Via Fradeletto 29/B - 30170 Mestre (VE) Tel. 0415347755 - fax 0415347760 [email protected] www.cantonassicurazioni.com SORVEGLIANZA/VIGILANZA IN PORTO Italpol Group S.p.A. Via J. Linussio, 4 - 33100 Udine (UD) Tel. 800855072 - fax 0432522289 [email protected] www.italpol.it Serenissima Vigilanza Privata Soc. Coop Via delle Industrie 17/A - 30175 Marghera (VE) Tel. 0415094300 - fax 0415094393 [email protected] www.vigilanzaserenissima.it estratto dall’Elenco Operatori del sito www.port.venice.it SERVIZI MARITTIMI Gruppo Ormeggiatori del Porto di Venezia SCARL Santa Marta - Fabbricato 16 30123 Venezia (VE) tel. 0415223868 fax 0415221447 [email protected] Rimorchiatori Riuniti Panfido & C. S.r.l. Castello 4164 - 30122 Venezia (VE) Tel. 0415204422 - fax 0415223561 [email protected] FORMAZIONE Venice Ho.St. S.r.l. Via Milano, 20 30020 Marcon (VE) tel. 0414567876 fax 0415960885 [email protected] www.venice-host.com V.T.A. SNC San Marco, 3838 30124 Venezia (VE) tel. 0415228943 fax 0415208362 [email protected] CFLI - Consorzio Formazione Logistica Intermodale Santa Marta, Fabb. 16 - 30123 Venezia (VE) Tel. 0415334155-56 - fax 0415334157 [email protected] www.cfli.it LAVORI SUBACQUEI ALTRI CENTRI LOGISTICI Interporto di Venezia S.p.A. Via dell'Elettricità, 21 - 30175 Marghera (VE) Tel. 0412591100 - fax 0412591255 [email protected] www.interporto.ve.it TEMPO LIBERO Casinò Municipale di Venezia S.p.A. Cannaregio 2040 - 30121 Venezia (VE) Tel. 0415297111 - fax 0415297132 [email protected] www.casinovenezia.it C.A.M. Idrografica SRL Gran Viale S.M. Elisabetta, 2 30126 Lido di Venezia (VE) tel. 0415267418 fax 0415267696 [email protected] Idra SNC Dorsoduro, 2514 30123 Venezia (VE) tel. 0415246785 fax 041720354 [email protected] www.idrasub.it Nicola Keller - Lavori ed Indagini Subacquei Via dell'Università, 14 - 34123 Trieste (TS) Tel. 3384247509 - fax 04046069374 [email protected] Sitmar-Sub SC Gran Viale S. M. Elisabetta, 2 30126 Lido di Venezia (VE) tel. 0415261550 fax 0412769665 [email protected] L’Elenco Operatori del sito www.port.venice.it censisce 400 operatori che lavorano nel Porto di Venezia e 200 diverse attività da questi svolte. Attraverso 1200 combinazioni operatore/attività presenti nella Base Dati, è possibile con pochi click trovare chi fa cosa. L’inserimento nell’ Elenco Operatori è gratuito; per scoprire come pubblicare i propri riferimenti aziendali sugli organi ufficiali del Porto di Venezia (web e rivista, a partire da 65 €/anno), consultare la pagina: www.apvinvest.it/advertising/adv.htm ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA SERVIZI AI PASSEGGERI Felicity Viaggi - Tizetatre S.a.s. Riviera Magellano, 4 - 30174 Mestre (VE) Tel. 041975075 - fax 041974675 [email protected] Associazione AAITV Accompagnatori ed Interpreti Veneto Casella Postale 697, Rialto 30124 Venezia (VE) tel. 3486502012 [email protected] A cura di