Venezia-Mestre, 18.07.2013 Non sapremo mai se Pierre Cardin
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Venezia-Mestre, 18.07.2013 Non sapremo mai se Pierre Cardin
Unione Sindacale Territoriale Venezia-Mestre, 18.07.2013 Non sapremo mai se Pierre Cardin aveva davvero intenzione di costruire il suo “Palais Lumière” a Marghera, né quale impatto l’imponente realizzazione avrebbe avuto sull’economia veneziana e sullo sviluppo della zona industriale di Porto Marghera. L’abbandono del progetto da parte del proponente, che formalmente si è arreso di fronte ai vincoli burocratici, lascia aperti molti interrogativi sul futuro della Città, che richiedono un confronto aperto a tutto campo. Anzitutto dobbiamo prendere atto che il positivo e immediato allineamento istituzionale e delle forze sociali e politiche non è bastato a superare gli innumerevoli vincoli e la frammentazione dei poteri che possono paralizzare qualsiasi decisione che riguardi Venezia e il suo territorio. Competenze e vincoli che si sono sommati, nel tempo, e che sono ispirati a ragioni nobili e di tutela di un patrimonio irripetibile quale è Venezia e la sua Laguna, ma che oggi rischiano di soffocarla, azzerandone il potenziale economico da sempre garantito da attività portuali e manifatturiere che rappresentano, ad un tempo, la sua autonomia e una componente essenziale della sua forza economica e del suo fascino. Tutto ciò rilancia con forza la necessità di garantire quanto prima a Venezia lo status di “Città Metropolitana”, e con esso i necessari poteri in fatto di programmazione economica e urbanistica. La rinuncia di Cardin rappresenta altresì un monito di quanto sia difficile sostituire le attività economiche dismesse con altri progetti compatibili con le destinazioni d’uso delle aree, in grado di ricreare le migliaia di posti di lavoro persi, valorizzando le professionalità esistenti, e garantendo la presenza di un sistema economico diversificato. Venezia troverà la forza per conservare il suo immenso patrimonio, accumulato nei secoli, se manterrà la vitalità e la pluralità del suo sistema economico e sociale, liberandosi dai troppi vincoli di chi, certo per troppo amore, vorrebbe tenerla sotto una campana di vetro. In questo quadro non ci convincono e ci preoccupano le insistenze con cui da più parti si propone di modificare il percorso di ingresso delle grandi navi crociera a Venezia, presenze per alcuni scomode, ma che hanno assunto una importanza crescente per l’economia veneziana e l’occupazione, incidendo positivamente sul turismo, sull’economia portuale, sulla crescita dell’aeroporto, sull’indotto ecc., contribuendo a migliorare l’efficienza complessiva del “Sistema Venezia”, da cui dipende anche la possibilità di rilancio del settore manifatturiero a Porto Marghera e nel Veneto. Mettere in discussione l’attracco delle grandi navi alla Marittima, su cui si sono fatti ingenti investimenti negli anni, rafforzerebbe negli imprenditori la convinzione che a Venezia non conviene impegnare denaro poiché, oltre alle lungaggini burocratiche, permane il rischio di un cambiamento continuo delle regole, e molto forti i rischi di veder pregiudicata la possibilità di rientro dei capitali investiti. Inoltre, se la soluzione alternativa alla Marittima dovesse essere quella caldeggiata dal Sindaco, è quasi certo che si finirebbe per pregiudicare la possibilità di sviluppo del Porto commerciale poiché, di fronte a questa prospettiva, nessun imprenditore continuerebbe a investire nelle attività tradizionali del Porto. C’è da chiedersi quali conseguenze ne deriverebbero per le aziende manifatturiere che si approvvigionano di materie prime sui mercati internazionali o che vi devono inviare i loro manufatti, da un impoverimento tecnologico del Porto di Venezia! 30172 MESTRE (VE) – Via Ca’ Marcello 10 ▪ Tel. 041/2905920 ▪ Fax 041/5315545 ▪ e-mail: [email protected] ▪ www.cislvenezia.it Siamo tuttavia convinti che si possa rispondere positivamente ai vincoli posti dal Decreto Clini senza per questo compromettere l’investimento in Marittima o lo sviluppo del Porto commerciale, e senza interferire con le attività industriali: si vedano ad esempio le proposte, pur diverse, dell’Autorità Portuale o, più di recente, da Enrico Zanetti e da Alessio Vianello. Oltre alle ragioni dei vari “comitati contro” è quindi il caso che chi ha la responsabilità di decidere valuti attentamente le implicazioni derivanti dalle diverse proposte in campo, evitando di assumere decisioni che possono avere riflessi molto pesanti sull’economia e sull’occupazione e, a questo proposito, ci permettiamo di suggerire al Sindaco Orsoni, di confrontarsi anche con le Associazioni di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese sulle proposte che intende portare il prossimo 25 luglio a Roma. Lino Gottardello Segretario Generale CISL Venezia