L`orsetto Teddi di Fattoria Scaldasole nelle sale d

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L`orsetto Teddi di Fattoria Scaldasole nelle sale d
L’orsetto Teddi di Fattoria
Scaldasole
nelle
sale
d’attesa dei pediatri
Teddi
di
Fattoria
Scaldasole
continua
informazione scientifica rivolto
proponendo una nuova iniziativa
ai
ilprogetto
Pediatri
di
italiani
per rendere le sale d’attesa a
misura di bambino.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il
dipartimento di Health Marketing & Communication di Sprim
Italia, azienda di consulenza strategica nel campo della
Salute dell’Uomo e dell’Ambiente.
Fattoria Scaldasole ha studiato un Kit ludico-formativo da
mettere a disposizione dei piccoli pazienti in attesa di
essere visitati negli studi pediatrici.
Per ingannare il tempo prima della visita, i bambini potranno
leggere i libri delle avventure di Teddi, il tenero orso di
Fattoria Scaldasole, o divertirsi colorando i disegni che lo
vedono protagonista. I bambini avranno modo di scoprire quanto
sono cresciuti con un allegrometro della crescita appeso alle
pareti della sala d’aspetto e, a conclusione della visita,
riceveranno un simpatico adesivo con la scritta “Super
Paziente” .
Teddi ha pensato anche ai genitori mettendo a disposizione
undépliant informativo che raccoglie preziosi suggerimenti al
fine di garantire ai propri figli una corretta alimentazione,
a partire dalla prima infanzia e per tutta la fase di
crescita.
Con questo kit, Teddi conferma la sua sensibilità nei
confronti dei bambini fornendo tanti strumenti utili per
crescere in modo sano, divertendosi.
Alleanza
Cooperative
Agroalimentari, presentati i
documenti programmatici delle
nove
filiere
nella
IV
Assemblea Nazionale
La squadra dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari con
le sue filiere si presenta per la prima
volta al completo attraverso i documenti
programmatici illustrati oggi a Roma nel
corso della IV Assemblea nazionale
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane
– Settore Agroalimentare. Di seguito i
punti
centrali
dei
documenti
programmatici
presentati
dai
coordinatori di ciascuna filiera.
L’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari rappresenta oltre
5mila cooperative agricole aderenti, 800mila soci produttori e
93mila addetti per 36 miliardi di euro di fatturato, pari al
25% del valore della produzione agroalimentare nazionale, con
un fatturato generato dalle esportazioni di 4 miliardi di
euro.
Settore Lattiero Caseario:
“Se da una parte è evidente la crisi del latte in Italia, con
l’industria che ha messo in atto una prassi unilaterale per la
determinazione del prezzo di acquisto, dall’altra sono buoni i
riscontri che arrivano dalle esportazioni del nostro lattiero
caseario”. Lo ha detto il coordinatore del settore lattiero –
caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e
presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari, alla IV
Assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane –
Settore Agroalimentare in corso oggi a Roma. Per Calzolari,
che in assemblea ha presentato il nuovo documento
programmatico del settore: “L’export crescerà nel prossimo
medio e lungo periodo grazie alla domanda europea ma
soprattutto a quella dei Paesi emergenti, come Cina, Corea del
Sud, Indonesia, Nord Africa e Sud America, particolarmente
attratta dai nostri formaggi Dop. Per questo la cooperazione
si concentrerà anche sulle relazioni con questa domanda
dinamica del nostro lattiero-caseario, a fronte di un mercato
interno saturo, dove è urgente l’adozione di provvedimenti.
Come la costituzione di un’organizzazione interprofessionale
tra produzione e distribuzione che dovrà necessariamente
passare dalla cooperazione, cui viene conferito circa il 70%
del latte prodotto nel nostro Paese. Sempre sul fronte interno
– ha concluso Calzolari – sarà importante trovare delle forme
di riconoscibilità del prodotto italiano e uscire dalle
logiche del sottocosto, che non incentiva i consumi ma mette
in seria difficoltà le imprese produttrici e di
trasformazione. La volatilità dei prezzi e le speculazioni
sulle commodity alimentari sono fenomeni difficilmente
controllabili e prevedibili che creano da sempre forte
instabilità nel settore, la cooperazione al fine di attenuare
tali fenomeni sta studiando una misura finalizzata alla
salvaguardia della marginalità del produttore di latte”.
Con 27.550 allevamenti (pari al 68% del totale in Italia) e
circa 700 imprese cooperative che raccolgono il 70% della
materia prima nazionale (quasi 7 milioni di tonnellate di
latte), la Cooperazione contribuisce al sistema lattierocaseario nazionale con un valore economico di circa 7 miliardi
di euro (export all’11%), che corrisponde al 45% del fatturato
complessivo della filiera. Un valore, quest’ultimo, che
esprime il 19% del fatturato globale della cooperazione
agroalimentare.
Settore Ortofrutticolo
“Rafforzare il presidio a livello nazionale e comunitario
delle varie problematiche legate all’utilizzo dei
prodotti fitosanitari è prioritario per il settore ortofrutta,
al fine di promuovere la sostenibilità ambientale delle nostre
produzioni. Due gli asset strategici su cui vogliamo lavorare:
da una parte il supporto al processo di innovazione e ricerca
per trovare soluzioni sempre più adeguate in condivisione con
istituzioni e centri di sperimentazione e ricerca nazionali e
europei; dall’altra la promozione di una corretta informazione
sull’alto grado di sicurezza della nostra produzione,
garantito dalle regole europee e nazionali, perché i progressi
ottenuti fino ad oggi sono percepiti solo in minima parte
dalla collettività e le emergenze fitosanitarie sono
sempre all’ordine del giorno,
come ad esempio la cimice
frutta xylella, Psa del kiwi”. Lo ha detto il coordinatore del
settore ortofrutticolo dell’Alleanza delle Cooperative
Agroalimentari, Davide Vernocchi, alla IV Assemblea nazionale
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Settore
Agroalimentare in corso oggi a Roma. “Fondamentale per la
nostra filiera – ha aggiunto Vernocchi, che in assemblea ha
presentato il nuovo documento programmatico del settore – sarà
anche la promozione di iniziative mirate all’apertura di nuovi
mercati per garantire una maggiore reciprocità e la rimozione
delle barriere tariffarie o fitosanitarie verso i Paesi extra
UE. Altri obiettivi saranno il supporto alla definizione di
proposte progettuali che spaziano dalla promozione
all’internazionalizzazione, per affrontare la competizione sui
mercati esteri più remunerativi. Priorità per il settore
saranno anche la riduzione degli sprechi alimentari, con una
gestione più efficiente delle eccedenze del mercato e il
potenziamento degli aiuti alimentari a favore delle
popolazioni bisognose”.
L’
Alleanza
coop
rappresenta
circa
1000
cooperative
ortofrutticole che esprimono 8 miliardi di euro di fatturato.
Settore Cerealicolo
“La fase agricola della produzione di cereali sta lavorando
sottocosto”. E’ quanto afferma la coordinatrice del settore
cerealicolo e servizi dell’Alleanza delle Cooperative
Agroalimentari, Patrizia Marcellini, alla IV Assemblea
nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Settore
Agroalimentare in corso oggi a Roma. “Tale difficile
situazione si ripercuote anche sulle strutture intermedie,
soprattutto cooperative, che danno servizi alla fase agricola
e che stanno soffrendo una mancanza di liquidità. È perciò
prioritario – ha proseguito – garantire alle cooperative,
anello centrale della filiera, di poter utilizzare lo
strumento della cambiale agraria – ad oggi appannaggio dei
soli Consorzi agrari – affinché sia agevolata la loro
liquidità e possano rispondere alle esigenze dei soci. Occorre
inoltre ridurre la frammentazione della fase di produzione,
concentrare l’offerta e potenziare le relazioni commerciali
lungo la filiera sviluppando maggiormente l’aggregazione sia
orizzontale che verticale, affinché sia tamponata l’estrema
volatilità dei mercati delle commodities agricole. Questa fase
di difficoltà che sta colpendo la produzione di mais, così
come quella di orzo, non ha lasciato indietro neanche la
produzione nazionale di grano. A tale riguardo si sottolinea
la centralità dell’istituzione – da parte del ministero delle
Politiche agricole e del ministero dello Sviluppo economico –
della Cabina di regia della pasta, importante ora più che mai
per la tutela e la valorizzazione della filiera della pasta, e
del grano duro nazionale – matrice originaria del nostro made
in Italy conosciuto in tutto il mondo”.
Settore Olio
Per Elia Fiorillo, coordinatore del settore olivicolo
dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenuto
alla IV Assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative
Italiane – Settore Agroalimentare in corso oggi a Roma:
“L’Assemblea nazionale del settore olivicolo rappresenta un
importante momento di confronto e d’individuazione di
obiettivi da perseguire in un momento non certamente facile
per tutto il comparto. Se quest’anno la produzione sia sotto
il profilo qualitativo che quantitativo – ha continuato
Fiorillo, che in assemblea ha presentato il nuovo documento
programmatico del settore – ha fatto registrare punte
decisamente positive, che fanno scordare “l’anno horribilis”
che fu il 2014, restano i problemi di sempre che vanno
affrontati e non esorcizzati con posizioni velleitarie – né
tanto meno strumentali – da parte di tutti i componenti della
filiera olivicola-olearia”. Il coordinatore del settore
olivicolo delle Cooperative Agroalimentari conclude: “Certo,
serve l’unità’ – non di facciata però – di tutto il comparto,
ma su un percorso condiviso, incentrato soprattutto su di un
“patto di lealtà” tra le parti per evitare brogli che pesano a
livello d’immagine su tutti. Bisogna però impegnarsi anche
sulla ricerca, la formazione, l’innovazione tecnologica e
sulla fidelizzazione consapevole del consumatore. Puntando su
questi obiettivi il Piano olivicolo nazionale, che stanzia per
il settore 32 milioni di euro, può diventare un grande volano
di razionalizzazione e sviluppo”.
Settore Biologico
“La crescita che si registra ogni anno nel consumo di prodotti
biologici – che nel 2014 ha segnato un +11% nelle vendite
presso la GDO – non è accompagnata da una crescita delle
produzioni”. E’ quanto rileva il coordinatore del settore
biologico dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari,
Andrea Bertoldi, durante IV Assemblea nazionale dell’Alleanza
delle Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare in corso
oggi a Roma.
La domanda rischia di essere coperta dalle importazioni che
nel 2013 sono aumentate del 21% rispetto all’anno precedente.
“Per riuscire a far fronte alla richiesta crescente dei
consumatori italiani e stranieri – continua Bertoldi – è
pertanto necessario raddoppiare la produzione biologica
nazionale, incrementando la conversione delle superfici e
qualificandola rispetto ad alcune produzioni specifiche. È
infatti sconcertante che oltre il 50% del prodotto che
proviene da coltivazione biologica si perda e non venga
venduto come biologico perché non certificato”.
“Un supporto agli operatori nella fase della conversione è
dunque prioritario – prosegue il coordinatore del settore
biologico dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – e
per farlo devono essere messi in campo strumenti di sostegno
diretti per la fase di certificazione ma anche per la gestione
dei rischi”. In agricoltura biologica infatti la possibilità
di sostenere il reddito dei produttori nella fase di
conversione e avere a disposizione maggiori strumenti per la
gestione dei rischi –
questi ultimi fondamentali perché
l’agricoltura biologica è per sua natura più esposta ai rischi
– sono strade essenziali per sviluppare il settore, mantenendo
al contempo la fiducia del consumatore. Tali opportunità vanno
trovate nella normativa comunitaria, la cui modifica è in
questi giorni nella fase finale della discussione, nella
programmazione nazionale e regionale, ma anche in strumenti
privati elaborati per la gestione dei rischi a livello
aziendale.
La cooperazione è la struttura societaria che, per i suoi
valori, più si presta a rispondere a questi bisogni e non
ultimo a quello di favorire l’aggregazione e la programmazione
dell’offerta rispetto al mercato, come previsto tra l’altro
nelle proposte per il settore inserite nel documento
programmatico presentato in Assemblea. Ma anche altri
strumenti possono essere sviluppati come ad esempio i
distretti agroalimentari di qualità biologica o la
costituzione di una Organizzazione interprofessionale per una
migliore integrazione di filiera.
Settore Forestale
“È sempre più attuale il paradosso del nostro Paese, coperto
da superficie boschiva per oltre un terzo del suo territorio
ma che importa il 90% delle materie prime legnose. Oggi, con
il 50% delle nostre foreste abbandonate a se stesse e un
livello di produttività dimezzato rispetto ai principali
competitor europei, viene meno anche il ruolo multifunzionale
e ‘sociale’ svolto dai nostri boschi, non ultimo in termini di
salvaguardia idrogeologica”. Lo ha detto il coordinatore del
settore forestazione dell’Alleanza delle Cooperative
Agroalimentari, Gianni Tarello, alla IV Assemblea nazionale
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – Settore
Agroalimentare in corso oggi a Roma. “Occorre – ha proseguito
Tarello – che si cominci a dare la giusta importanza a questo
patrimonio anche attraverso la piena attuazione del Programma
quadro per il settore forestale predisposto dal Mipaaf,
dotandolo di risorse adeguate, e l’attivazione concreta da
parte delle Regioni delle misure forestali contenute nei Piani
di sviluppo rurale 2014-2020. Il comparto forestale – ha
aggiunto – è inoltre il settore che darebbe maggiori
opportunità per la prevenzione del rischio idrogeologico, per
questo serve un piano di prevenzione del rischio, i cui costi
sarebbero certamente inferiori a quelli che si sopportano a
seguito di frane e alluvioni”.
Sono 350 le cooperative forestali che aderiscono alle Centrali
Cooperative con circa 11.000 tra soci e addetti e un giro di
affari di 250 milioni di euro. Il movimento cooperativo
forestale ribadisce il proprio pieno sostegno alla proposta di
Disegno di Legge scaturito dal Tavolo di filiera attivato
presso il Ministero delle Risorse Agricole e Forestali.
Concessione
di
credito
agevolato per gli studenti
dei corsi della Scuola di
Alta Formazione a Roma
Gambero Rosso e Banca Monte dei Paschi di Siena hanno siglato
un accordo per agevolare gli
studenti che frequentano i corsi
della Scuola di Alta Formazione
per chef di Roma. Con uno
stanziamento di 2 milioni di
euro, l’accordo prevede la
concessione di finanziamenti
agevolati per sostenere i costi
degli studi accademici ed è articolato in prestiti a
condizioni particolari, offerte sul conto corrente e carte di
pagamento dedicate.
I
corsi
professionali
del
Gambero
Rosso
garantiscono
un’elevata preparazione sia teorica che pratica, e avvengono
col supporto delle più moderne e innovative tecnologie e
attrezzature. Il programma didattico è ricco e garantito da un
board costituito dai migliori chef, docenti, maitre
chocolatier e maestri pizzaioli del panorama gastronomico
italiano.
Banca Monte dei Paschi di Siena, da sempre sensibile ai temi
della formazione e dell’accesso al mondo del lavoro, ha scelto
di puntare sui giovani che frequentano laScuola del Gambero
Rosso proprio per il livello di eccellenza che questa è in
grado di esprimere nella formazione di futuri chef, maitre,
sommelier, pizzaioli e di tutte le altre figure legate al
mondo dell’alta cucina.
La convenzione, estesa a tutti i corsi Gambero Rosso, dai
corsi per appassionati ai Master, passando per i corsi
dell’Accademia del Vino ed i workshop, prevede la possibilità
di accedere ad un prestito fino ad 8.000 euro a condizioni
particolari rimborsabile in tre anni. In aggiunta al credito
agevolato tutti gli studenti della sede di Roma del Gambero
Rosso potranno anche ottenere condizioni particolari su conti
correnti e carte elettroniche di pagamento.
Gli studenti interessati potranno rivolgersi direttamente alla
più vicina filiale di Banca Monte dei Paschi di Siena,
presente nella sola provincia di Roma con più di 130
sportelli.
Da “Naturalmente a Milano”
pensieri golosi da regalare
Ci sono i parenti stretti, gli amici, i colleghi, le persone a
cui “proprio non si può fare a
meno di fare un regalo” e,
ovviamente ci sono i bambini,
con le loro infinite richieste
da esaudire.
Ma c’è anche lo stress, quello che si accumula girando per
negozi alla ricerca della cosa giusta, che faccia bella
figura, che sia gradita e che, soprattutto, rientri nei
budget.
Che ne dite di un regalo goloso, perfetto anche per i palati
più raffinati, e che porti una firma prestigiosa come quella
di Rigoni di Asiago?
Nel negozio e flagship “NATURALMENTE A MILANO”, in via
Buonarroti 15, troverete sicuramente quello che fa per voi,
dal classico “pensierino” a una confezione più ricca con i
prodotti dell’azienda veneta, da Fiordifrutta, a Mielbio, a
Nocciolata (classica o senza latte), a Tantifrutti, il nettare
di mirtillo e ai frutti di bosco. Un regalo, biologico, sano e
che verrà sicuramente accolto con un sorriso.
Per l’occasione, potrete fermarvi in negozio per una pausa
relax, assaporando i buonissimi dolci preparati da Alessandro
Dal Degan o uno dei suoi piatti gourmet serviti nell’ora di
pranzo.
Eccovi alcune idee di quello che troverete, pronte da regalare
in un’elegante confezione. Per il Natale 2015 di Rigoni di
Asiago la parola d’ordine è “gusto e relax”.
B.U.E. – Il bue in tre parti
Mariolina, l’unica ravioleria artigianale della capitale, e
Roberto
Liberati,
della
celeberrima Bottega di via
F.Stilicone a Roma, vi aspettano
per un evento unico nel suo
genere. Quattro mani per tre
piatti
ad
alto
contenuto
proteico: la punta di petto di
bue grasso BIO in tre differenti
portate.
Il menu, esclusivo per l’evento, sarà:
Tartare al coltello di punta di petto di bue grasso
Ravioli con il ripieno di carne di bue grasso in brodo di
carne
Stracotto di punta di petto di bue grasso
La degustazione potrà essere inoltre accompagnata da Colli del
Mancuso, Cirò rosso classico superiore riserva DOC della
cantina Vincenzo Ippolito 1845 (Gaglioppo 100%).
Il costo sarà di 25€ a persona, bevande escluse. Non ci sarà
la possibilità di ordinare alla carta. Si potrà accedere
all’evento solo tramite prenotazione telefonica al numero
06.64.46.38.59
La data del 19 novembre sarà la prima tappa di una rassegna
che Mariolina dedica a tutte le sue passioni gastronomiche. In
ognuno di questi appuntamenti sarà protagonista un prodotto di
qualità superiore e uno chef che con Mariolina elaborerà la
materia prima.
Torna Piacere Etrusco 2015
Iniziato il conto alla rovescia per la terza edizione di
Piacere
Etrusco
la
kermesse
enogastronomica della Camera di Commercio
Viterbo in programma a Roma dal 18 al 27
novembre per promuovere e valorizzare i
prodotti tipici di qualità a Marchio
Tuscia Viterbese e il turismo integrato
di Tuscia Welcome.
Si parte mercoledì 18 novembre nella prestigiosa sala del
Carroccio in Campidoglio per la presentazione della
manifestazione dove interverranno esperti di enogastronomia,
rappresentanti istituzionali e giornalisti.
A seguire, da giovedì 19 e fino al 27 novembre, si terranno
degustazioni guidate dei prodotti viterbesi nelle botteghe del
gusto e nelle Enoteche, mentre in alcuni tra i più conosciuti
Ristoranti e
Osterie della Capitale gli chef proporranno
originalissimi menu ispirati dalla terra degli Etruschi.
Inoltre nel fine settimana – sabato 21 e domenica 22 novembre
– due intere giornate a Eataly, in collaborazione con Slow
Food Viterbo, in cui si terranno show cooking e incontri con i
produttori.
E per chi vuole acquistare i prodotti a Marchio Tuscia potrà
trovarli in alcune Botteghe del gusto a Roma che allestiranno
in un apposito spazio per l’occasione. Mentre per gli
operatori del settore lunedì 23 novembre si terrà alla
Città dell’Altra Economia un workshop con i produttori della
Tuscia.
Complessivamente le aziende del Marchio Tuscia Viterbese
presenti a “Piacere Etrusco” sono 34 con i loro prodotti: olio
extravergine di oliva Dop Tuscia e Dop Canino, vino, formaggi,
prodotti biologici, patate, nocciole, miele, salumi, carni,
dolci, pesce di lago, lumache e non solo. Una grande ricchezza
del territorio della provincia di Viterbo che fin dai tempi
degli Etruschi vanta una forte vocazione agricola e una
spiccata biodiversità, accompagnata da una viva tradizione
culinaria.
“Piacere Etrusco” è un’iniziativa della Camera di Commercio di
Viterbo con il patrocinio di Slow Food Lazio, Touring Club
Italiano e Comune di Roma. Per ulteriori informazioni e
aggiornamenti sul programma: www.tusciaviterbese.it