Rari Nantes, 2 mesi per una via duscita

Transcript

Rari Nantes, 2 mesi per una via duscita
Rari Nantes, 2 me si p er una via d uscita
Ilúábunale delle Acque sospende l'abbattimento. Le canoe, i taxi, e 300 amici all'abbraccio antiruspe
Il giorno della festa anti ruspe alla Rari Nantes inizia con
una buona notizia: il Tribunale
delle Acque ha accolto la richiesta dei legali della società
di nuoto di sospendere fino al
21 ottobre il provvedimento di
sgombero e di demolizione ordinato dalla Città metropolitana per rischio idrogeologico,
che sarebbe dovuto scattare lunedì. Non è una soluzione ma
un «salvagente» a cui aggrapparsi, che permette alla Rari di
rinviare l'abbattimento di una
parte della sede storica di Lungarno Ferrucci (terrazza, bar e
uffici, mentre alla piscina toccherebbe la stessa sorte nel
2017), e alle istituzioni di trovare soluzioni per salvarla.
«È arrivata la sospensiva.
Questo dà modo a chi deve farlo di trovare soluzioni», commenta il presidente Andrea
Pieri (che nei giorni scorsi ha
ricevuto la notifica della chiusura delle indagini da parte
della Procura, e non il rinvio a
giudizio come scritto erroneamente ieri). «Le istituzioni ora
hanno il tempo per verificare
fino in fondo la legalità e la
possibilità da parte della società di rimanere qui. Non siamo
pericolosi, abbiamo i carteggi
che lo dimostrano e il regio decreto che si cita (del 1904, ndr)
è superato».
Le vie percorribili per non
far affogare la Rari sono tre.
I sostenitori della Rari sulle tribune della piscina di lungarno Ferrucci
Il presidente della Rari, Andrea Pieri con il sindaco Dario Nardella
Dopo i decreti «Salva Rari» frenati dal ministro dell'Ambiente
Gian Luca Galletti e dal Quirinale (a luglio) per timore di ripercussioni urbanistiche lungo il corso dei fiumi italiani, Il
governo potrebbe approvare
attraverso il Parlamento una
nuova norma. La Regione da
parte sua potrebbe allentare i
vincoli imposti nella normativa
regionale varata nel 2012; mentre Palazzo Vecchio, se la demolizione non venisse scongiurata, potrà sfruttare questi due
mesi per accelerare al massimo
e presentare un progetto alternativo per costruire più a monte dell'Arno il nuovo «polo dell'acqua».
Il sindaco Dario Nardella, intervenuto alla manifestazione
organizzata alla Rari contro la
demolizione, si appella a Regione e Parlamento: «Da un lato dobbiamo rispettare la legalità, dall'altro abbiamo il dovere di tutelare una grande tradizione sportiva e storica», ha
detto. «E urgente un intervento
degli organi legislativi per predisporre una nuova normativa
di gestione delle sponde nei
tratti urbani che tenga conto
del fatto che le esigenze e le
condizioni attuali sono cambiate rispetto alla normativa
del 1904 e valuti la compatibilità della legislazione vigente rispetto alle mutate condizioni.
Le leggi si possono adeguare»,
U«abbraccio» alla Rari dal fiume, organizzato dalla Canottieri: alcune imbarcazioni hanno raggiunto la piattaforma galleggiante davanti alla Rari
ha ricordato. «Stiamo parlando
di norme che in parte risalgono
a più di un secolo fa». E se l'abbattimento non sarà evitato,
assicura il Comune, con l'approvazione del regolamento
urbanistico sono state individuate alcune aree sulle quali
insediare nuovi impianti. «Da
parte mia - ha risposto il presidente del consiglio regionale
Eugenio Giani, ex assessore allo sport del Comune - c'è l'assoluta disponibilità a creare un
tavolo con politici e tecnici di
Comune e Regione per trovare
una soluzione condivisa».
Il braccio di ferro tra la società e la Città metropolitana, fatto di ricorsi, impugnazioni, sospensioni e appelli, va avanti
dal 2013, quando l'allora Provincia ha inviato l'ordine di sequestro e di demolizione dell'impianto, per rischio idrogeologico. Ad agosto era arrivata
l'ultima ingiunzione per liberare i locali entro il 7 settembre e
consentire l'abbattimento. Ieri
la sospensiva concessa dal tribunale delle Acque che ferma
momentaneamente le ruspe.
La città si è mobilitata lo
stesso per la «sua» società di
nuoto e pallanuoto. Ieri sera
Il síndaco
«Parlamento e Regione
intervengano. Siamo
tenuti sotto scacco da
norme di un secolo fa»
300 soci di tutte le età, atleti,
amici della Rari, tutti coloro
che hanno imparato a nuotare
qui, si sono ritrovati nella sede
storica di lungarno Ferrucci
per dire «giù le mani» dalla società biancorossa. Hanno cartelli con scritto «Non si cancellano in anni di sport», «Non
calpestate la storia», «Salviamo
la Rari», magliette con un salvagente. Susanna, socia dal
1967 indossa una maglia con lo
slogan: «Non toccate la Rari».
Frida, piccola nuotatrice di 7
anni, porta fiera in giro per la
piscina uno striscione su cui ha
dipinto con pennarelli colorati:
«Difendiamo la Rari». I canottieri sfilano con le loro barche e
le canoe sull'Arno, di fronte alla terrazza, i tassisti fermi in
Lungarno Ferrucci salutano
con i clacson delle loro auto. I
commercianti storici, sollecitati da Confcommercio, offrono
le loro specialità, come il gelato
Buontalenti di Badiani. Oggi festeggiano i due mesi in più per
decidere il futuro della Rari.
Ivana Zuliani
© RIPRODUZIONE RISERVATA