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Per il materiale musicale si prega di contattare Antonia Sfrangeu. La partecipazione al Seminario è gratuita per gli studenti di ARS ET LABOR, per studenti esterni il costo è di ¤ 120. Partecipazione ai costi per il vitto ¤ 3,50 a pasto Per dormire È possibile il pernottamento gratuito fino ad e s a u r i m e n t o p o s t i a Vi l l a M i r a m o n t i . Si prega di prenotare per tempo telefonando a Antonia Sfrangeu 340 0589413 # Cognome e nome ........................................................................... Indirizzo ........................................................................... Città - Prov. - CAP ................................................................................... Numero telefonico ........................................................................... Brani scelti .................................................................................. .................................................................................. ........................................................................... Firma ............................................................................... Si prega di inviare il presente talloncino entro il 30 gennaio a Associazione ARS ET LABOR Via Mantovani, 36 - 36100 Vicenza Con il contributo di Con il patrocinio di Provincia di Vicenza Comune di Vicenza ARS ET LABOR ringrazia Associazione ARS ET LABOR SEMINARIO DI FENOMENOLOGIA L'arte dell'accompagnamento Christa Bützberger con la collaborazione di Héloïse Piolat, violoncello ASSOCIAZIONE ARS ET LABOR iscritta al n° 216 del Registro delle Persone Giuridiche della Prefettura di Vicenza via F.M. Mantovani, 36 36100 Vicenza (VI) - Italia w w w. ars e t l abor. e u i nf o@ ars e t l abor. e u 8 - 11 febbraio 2008 Villa Miramonti Vicenza L'accompagnatore può a volte risaltare al massimo, e attrarre l'attenzione degli ascoltatori competenti, se egli nel suo accompagnamento del tutto disteso fa apparire una disadorna solidità ed una nobile semplicità, e con ciò non disturba il brillante modo di porgere della voce principale. Non deve temere, che si dimentichi lui nell'ascolto per ciò, perché non rumoreggia tutti momenti insieme. No, ad un ascoltatore competente non scappa facilmente qualcosa; nelle sensazioni della sua anima sono melodia ed armonia in ogni istante inseparabili. C. Ph. Em. Bach Il presente seminario è dedicato all'arte dell'accompagnamento. Accompagnare, vale a dire suonare in funzione d'un altro, è oggi sempre più difficile ad apprendere, soprattutto per i pianisti. Da una parte la comunque troppo poca pratica di musica d'insieme nei percorsi di studio, d'altra parte, la presunzione di incominciare e di continuare la pratica di musica da camera soltanto con sonate o brani del grande repertorio, dove il pianoforte sempre si alterna tra la funzione di conduttore e quella di accompagnatore, cosa che richiede oltre ad una gran duttilità ovviamente la distinzione tra i due ruoli. Inoltre questi brani, per la maggior parte composti da compositori-pianisti, sono quasi sempre di elevata difficoltà tecnica, dunque facilmente già soltanto l'impegno di assolver più o meno correttamente il compito di suonare le note giuste nel momento giusto assorbe ogni attenzione del pianista. In più, poiché nei tempi odierni, si è scoperto la bellezza di formare dei gruppi stabili dal Duo fino al Quintetto, ogni formazione di musica da camera si riduce in pratica ad un'impostazione piena di interpretazione d'un cosiddetto Maestro, che "forgia" a suo gusto i vari gruppi, promuovendoli poi ovviamente nei concorsi creati appositamente per esaltare quest'ultimi (e così ampliare il mercato di possibili allievi per il Maestro!). Che ciò sia in pieno contrasto con le reali necessità d'apprendimento di ciò che è la vera arte dell'accompagnamento è ovvio. Un buon accompagnatore riesce a suonare con tutti i tipi di musicisti, poiché accompagnare, come detto sopra, è una funzione. Non solo: grazie alla maggiore consapevolezza del ruolo che il pianoforte svolge in molte sonate, è il suo dovere, una volta riconosciuto e diventato abile nel ruolo di accompagnatore di attirare l'attenzione dell'eventuale solista a rientrare a sua volta, nei momenti richiesti dalla partitura, in tal ruolo. Ora per apprendere tal arte abbiamo per questo seminario scelto brevi brani dal repertorio più puramente solistico (trascrizioni comprese), i famosi encores d'una volta. Questo per vari motivi: il miglior repertorio di puro accompagnamento è costituito dalle sonate barocche, ma abbiamo preferito escluderle per un primo approccio, poiché pongono molti problemi dal punto di vista della realizzazione del basso continuo e anche di strumentazione, essendo previste per un altro tipo di strumento. Negli encores ancora più i solisti sentivano la necessità di concentrare tutti gli applausi su di sé ("Il solista oppure il cantante tiene invece ogni "bravo" in genere per sé, e non ne dona niente al suo accompagnatore. Egli ha ragione, in quanto conosce l'andazzo, grazie al quale questo "bravo" gli viene dato spettante di sua proprietà e a lui solo." C.Ph.Em. Bach) niente di meglio dunque che ridurre il pianista ad un semplice esecutore di armonie. Proprio in ciò sta ora l'interesse per noi: un accompagnatore deve per così dire adattare dunque ad ogni pezzo che accompagna, con il giusto modo di porgere larmonia adatta, e però con intensità appropriata ed ampiezza.Se cambia la modulazione, allora si fa riconoscere ciò attraverso un rinforzamento nell'accompagnamento. Già queste poche indicazioni date da Bach ci introducono nel tipo di problema davanti al quale un accompagnatore si trova, e nella risoluzione del quale si distingue un buon accompagnatore da uno mediocre: la giusta polarizzazione della tensione armonica in correlazione con il contenuto della melodia esposta dal solista. Imparare a svolgere questa funzione lo rende immediatamente migliore anche come pianista solista, laddove soltanto una spaventosa mancanza di giudizio ha permesso di ignorare, che solo chi conosce seriamente l'arte dell'accompagnamento può pretendere di risolvere i capolavori per pianoforte solo, dove il pianista deve sempre (a parte le poche battute ad una voce sola che si possono trovare qua e là) svolgere e distinguere ambedue le funzioni simultaneamente. I brani scelti per il seminario sono: J. Haydn Minuetto (trascr. Piatigorsky) F. Schubert Litanei (trascr. Maréchal) F. Mendelssohn Lied ohne Worte op. 109 F. Chopin Nocturne in do# minore (trascr. Piatigorsky) A. Franchhomme Variations op. 4 G. Fauré Après un rêve J. Massenet Tristesse de Dulcinée G. Marie La Cinquantaine. Air en Style ancien E. Elgar Salut d'amour E. Granados Orientale op. 37 Ogni partecipante prepara uno o più brani dall'elenco di sopra.