LA TEMPESTA - Campsirago Residenza

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LA TEMPESTA
Co-produzione Campsirago Residenza, Teatro Invito; Piccoli Idilli | con il sostegno di BIS - Brianza in Scena |
con Stefano Bresciani, Giusi Vassena, Francesca Cecala, Filippo Ughi, Paolo Grassi, Antonio Santoro, Giorgio
Galimberti, Giulia Marchesi, Tobia Galimberti, Chiara Codetta | ideazione, traduzione e regia Luca Radaelli
LO SPETTACOLO
Il cammino di Bis! Brianza in scena iniziato due anni fa con il Sogno di una notte di mezz’estate
prosegue con gli attori delle tre compagnie insieme per una rappresentazione itinerante che si
adatterà a luoghi evocativi (ville, giardini, il greto di un fiume…) per immergere ancora una volta il
pubblico nello spazio scenico.
Questa specie di rito collettivo avviene attraverso l’ultima opera di Shakespeare che narra una
sorta di “favola pastorale” apparentemente fuori dal tempo. La trama della Tempesta a prima
vista semplice e lineare, vede protagonista il Duca spodestato di Milano, Prospero, il quale, dopo
aver vissuto dodici anni in un’isola deserta con la figlia Miranda, il “selvaggio” Calibano e lo spirito
Ariel, usa i suoi poteri magici per scatenare una tempesta, far espiare al Re di Napoli e al fratello
Antonio le loro colpe, riacquistare il Ducato perduto e, dopo aver provocato il matrimonio della
figlia con Ferdinando, figlio del Re di Napoli, tornare a Milano. La Tempesta dà forma teatrale al
movimento e alla vita, mette in scena la ricerca non del significato della realtà ma dei modi e
della misura in cui l’uomo può conoscerla, penetrarla, fissarne i lineamenti.
La struttura dello spettacolo è basata sulla triade fondamentale Prospero, Ariel e Caliban.
Attraverso i suoi due servitori, infatti, il mago Prospero cerca di combinare alchemicamente la terra
e l’aria, il basso e l’alto, l’istinto e lo spirito. Anche le scene sono spesso costruite su triadi: Prospero,
Ferdinando e Miranda; Caliban, Stefano e Trinculo; Gonzalo, Antonio e Sebastiano.
La musica ha una funzione essenziale nell’opera di Shakespeare: è lo strumento con cui Prospero
incanta, attraverso Ariel, i suoi antagonisti. Per questo ogni scena è accompagnata da canti e
musica dal vivo, dando vita a una sorta di concerto teatrale.
Così si sviluppa il masque, il gioco condotto dagli attori che sono tutti “spiriti… della stessa sostanza
dei sogni”.
Con il supporto di
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DURATA 90 MIN
DEBUTTO 2016
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NOTE DI REGIA
La Tempesta è l’ultima opera composta da Shakespeare prima della morte di cui ricorrono i 400
anni, è la summa del suo teatro e il suo testamento poetico. Questo spettacolo è anche una
maniera per parlare del mondo intorno a noi. Caliban è lo straniero, l’extracomunitario, capace di
rozzezza e carnalità, ma anche di poesia. La cospirazione di Antonio e Sebastiano viene parodiata
da Stefano e Trinculo, confermandoci che “la Storia si svolge come tragedia e si ripete come
farsa”. Gonzalo vagheggia un’età dell’oro che richiama miti new age. Gli spettatori troveranno nei
personaggi e nelle situazioni del romance shakespeariano riferimenti ai tempi confusi che stiamo
vivendo, finché potranno dire, con le parole di Gonzalo: “in questo viaggio…. abbiamo ritrovato
noi stessi, quando nessuno più era in sé”. – Luca Radaelli
Esigenze tecniche
Da definirsi previo sopralluogo. Lo spettacolo è studiato per uno spazio all’aperto. Necessaria la disponibilità di un impianto
audio e allaccio elettrico
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DEBUTTO 2016