Le iscrizioni con funzioni didascaLico
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Le iscrizioni con funzioni didascalico-esplicative Committente, destinatario, contenuto e descrizione dell’oggetto nell’instrumentum inscriptum Atti del VI INCONTRO INSTRUMENTA INSCRIPTA Aquileia (26-28 marzo 2015) a cura di Maurizio Buora e Stefano Magnani Iniziativa promossa da e con il patrocinio di 2 CENTRO DI ANTICHITÀ ALTOADRIATICHE CASA BERTOLI - AQVILEIA Società Friulana di Archeologia A NTICHITÀ LTOADRIATICHE Rivista fondata da Mario Mirabella Roberti e diretta da Giuseppe Cuscito LXXXIII volume Editreg TRIESTE 2016 «Antichità Altoadriatiche» © Centro di Antichità Altoadriatiche Via Patriarca Poppone 6 - 33053 Aquileia (UD) Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 318 del 27 ottobre 1973 © Editreg di Fabio Prenc Sede operativa: via G. Matteotti 8 - 34138 Trieste tel./fax ++39 40 362879, e-mail: [email protected] ISSN 1972-9758 Direttore responsabile: Giuseppe Cuscito Comitato scientifico: Fabrizio Bisconti, Jacopo Bonetto, Rajko Bratož, Giovannella Cresci Marrone, Heimo Dolenz, Sauro Gelichi, Francesca Ghedini, Giovanni Gorini, Arnaldo Marcone, Robert Matijašić, Emanuela Montagnari Kokelj, Gemma Sena Chiesa. La proprietà letteraria è riservata agli autori dei singoli scritti ed i testi sono stati sottoposti, per l’approvazione, all’esame di referenti e del Comitato di redazione. La rivista non assume responsabilità di alcun tipo circa le affermazioni e i giudizi espressi dagli autori. Le immagini di proprietà dello Stato italiano sono state pubblicate su concessione del MiBACT - Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia - Soprintendenza Archeologia del Friuli Venezia Giulia ed è vietata l’ulteriore riproduzione e duplicazione con ogni mezzo senza l’autorizzazione della Soprintendenza. Rossana De Simone, Instrumenta inscripta: documenti epigrafici fenici e punici ....................................................................................................... p. 187 Francesca Oliveri, Testimonianze epigrafiche dai mari della Sicilia ....... » 205 Luigi Vecchio, Un gruppo di ‘pesi da telaio’ iscritti da Velia .................... » 227 Stefania Mazzocchin, Pesi da telaio iscritti da Vicenza romana .............. » 249 Franco Luciani, Tomaso Lucchelli, Pondera exacta ad Castoris ............ » 265 Maria Sutto, I pesi parlano: i pondera metallici e lapidei iscritti del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ............................................ » 291 Marina Vavassori, Osservazioni sulla statera del Museo Archeologico di Bergamo ................................................................................................... » 315 Fulvia Mainardis, La collezione di pesi romani del Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste ..................................................................................... » 327 Ergün Laflı, Maurizio Buora, Un possibile stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa ..................... » 351 Reinhold Wedenig, Angaben zu Inhalt und Gewicht auf römerzeitlicher Gefäßkeramik in Noricum ....................................................................... » 359 Elisa Zentilini, Iscrizioni su vasellame ceramico dallo scavo del quartiere artigianale di Piazza Arditi d’Italia a Verona ......................................... » 375 Brunella Portulano, Il pane di Ermione. Segni graffiti di vita quotidiana sul vasellame proveniente dagli scavi della villa romana di Desenzano del Garda ................................................................................................. » 385 Maurizio Buora, Stefano Magnani, Alcune iscrizioni graffite dai depositi del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ................................... » 393 Paola Maggi, Stefano Magnani, Frammenti in terra sigillata da Aquileia recanti bolli e graffiti ............................................................................... » 397 Maurizio Buora, Stefano Magnani, Una patera cnidia con scena erotica p. 411 Giulia Baratta, Non solo immagini: didascalie e testi epigrafici nelle serie ceramiche di Gaivs Valerivs Verdvllvs con scene di gare circensi e combattimenti gladiatori ......................................................................... » 425 Cristina Girardi, Le raffigurazioni di divinità con didascalia su terra sigillata. Alcune considerazioni ............................................................... » 439 Valentina Mantovani, Ceramiche fini da mensa di età medio imperiale ad Aquileia: la ceramica metallescente di Treviri .................................. » 453 Silvia Braito, Iscrizioni di produzione sulle “Lastre Campana”: il caso di Annia Arescusa ........................................................................................ » 465 Maria Turchiano, Francesca Giannetti, Le lampade vitree incise di Faragola. Committenza, produzione, circolazione e funzione ................ » 479 Alfredo Buonopane, Gladiatorum paria con didascalie su instrumentum: alcune considerazioni in margine a un elemento di cerniera bronzea rinvenuto a Bologna ................................................................................ » 497 Christophe Schmidt Heidenreich, Un cas particulier des inscriptions à fonction explicative et didactique : les inscriptions sur militaria ........... » 511 Ergün Laflı, Maurizio Buora, Ghiande missili iscritte di età ellenistica nella collezione privata di Berna Oğuz di Izmir (Turchia) ..................... » 521 Giulia Marsili, Iscrizioni e marchi di lavorazione su marmo in età tardoantica: tipologie e funzioni ...................................................................... » 529 Angela Borzacconi, Fabio Pagano, Oggetti inscritti nella realtà funeraria del Friuli longobardo ......................................................................... » 555 Federica Scicolone, Objects into Verses: Visual Representations of Instrumenta and their Poetic Descriptions .............................................. » 563 Angela Donati, Conclusioni ....................................................................... » 573 9 Ergün Laflı, Maurizio Buora Un possibile stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa Il museo archeologico di Bursa, costituito nel 1904 e riallestito negli anni Settanta del secolo scorso, raccoglie molte antichità di età preromana, tardoromana, altomedioevale e mediobizantina. Sono numerose le opere di carattere funerario, come sculture, corredi con vasellame e suppellettile metallica, ma abbondano anche altri oggetti. La grande ricchezza del materiale che esso contiene è commisurata all’importanza della città. Essa, appoggiata alle pendici del Monte Uludağ (l’antico Olimpo della Misia) fece parte dell’Impero romano d’oriente fino al 1365, anno in cui divenne la prima capitale dell’Impero ottomano. Nel museo sono documentati in special modo i periodi anteriori all’epoca ottomana. Per questo incontro si è scelto di presentare alcuni stampi di grande interesse. Stampi di anfore di età mediobizantina L’attenzione sul commercio dei beni trasportati entro anfore in età mediobizantina si è particolarmente intensificata negli ultimi decenni, a opera di studiosi di lingua e cultura russa, romena, bulgara, greca e turca, cui si sono aggiunti alcuni colleghi austriaci e nordamericani. Si è notato che alcune anfore di quest’epoca presentano sull’ansa o alla base del collo spesso un marchio, per lo più circolare, ma anche di altra forma con poche lettere. Sono stati pubblicati studi sia sulle impronte – di varia forma – presenti in queste anfore, per cui solo raramente si conoscono i signacula, sia sugli stessi sigilli metallici, per i quali non sempre conosciamo le relative anfore bollate. Nel 2008 Evelina Todorova ha pubblicato una ventina di impressioni, di vario tipo e forma, presenti su anfore conservate nel museo di Silistra (Bulgaria) 1. Uno dei primi casi studiati riguarda anfore che recano timbri circolari con le iniziali del nome Konstantinou: essi, quadrangolari o circolari (tav. 1, 1), sono stati riferiti a uno degli imperatori di questo nome della dinastia macedone. Un sigillo per imprimere il marchio si conserva nel museo di Kiev e altro in una collezione privata di Vienna 2 (tav. 1, 2). Le anfore con questi bolli sono state rinvenute in più località intorno al Mar Nero 3. 1 Todorova 2008. Grünbart 2006, p. 19, fig. 6. 3Sulla questione Булгаков 2000; Булгаков 2000a; Bulgakov 2000b; Булгаков 2000c; Булгаков 2000d. 2 351 Ergün Lafli, Maurizio Buora Un sito importante che ha dato più bolli è la località di Pacuiul lui Soare, sulla riva meridionale del Danubio, oggi in Romania. Qui si rinvenne nel 1971 un bollo a forma di anfora con tre lettere lette come ΓEO (Georgios) o dubitativamente come ΛEO, abbreviazione di Leon 4 (tav. 1, 3). Effettivamente un sigillo scoperto negli anni Sessanta del secolo scorso appartenne a uno stratega di questo nome, databile ancora al tempo della prima conquista bizantina 5. Oggi si preferisce considerare l’omonimo menzionato nello stampo per anfore semplicemente come il proprietario della officina ceramica o forse del contenuto delle anfore. Anfore con questo marchio sono presenti in una vasta zona, che va dall’ex Unione sovietica all’area del basso Danubio (Dinogetia) 6. Da Noviodunum, sempre sulla riva del Danubio, ma vicino all’odierna Tulcea, è emerso nel 2005 uno stampo circolare con due lettere, rispettivamente Σ e ρ che non riusciamo oggi a interpretare 7 (tav. 1, 4). Esso è in bronzo, ha il diametro di cm 3,2 ed è alto cm 0,5; nella parte posteriore ha una piccola maniglia. Un bollo circolare simile con le iniziali di IΩA(NNH)C si rinvenne nel cortile del monastero di Synasis a Maronea, in Tracia, lungo la costa dell’Egeo 8 (tav. 1, 5). Un bollo del tutto simile si trova nella Collezione Menil a Houston, nel Texas: esso è legato con una catena a quattro chiavi 9. La collezione comprende circa duecento sigilli in bronzo di età bizantina 10. Un bollo circolare è esposto nel museo di Tessaloniki e probabilmente apparteneva a un sistema di bollatura e/o di controllo relativo alla città o a una struttura cittadina. Il sigillo sembra recare il nome della città ΘEC(AΛO)N(IKH) 11 (tav. 1, 6). Impronte tratte da bolli di presunta origine tessalonicense si trovano anche su anfore rinvenute in Crimea e nella Russia meridionale (tav. 1, 7). Caratteri morfologici degli stampi Gli stampi metallici per anfore sono generalmente diversi dai signacula utilizzati per altri scopi, ad esempio per marchiare il pane benedetto. Hanno dimensioni simili, con le lettere alquanto sporgenti entro uno spazio incavato, circondato da un bordo lineare rotondo. Nel fondo, liscio, presentano due o tre fori che si ritiene dovessero far uscire l’aria durante l’impressione sull’argilla. 4 Baraschi 1973, p. 543; Popescu 1976, p. 192; Stănică 2007, p. 517. Diaconu 1969, p. 396. 6 Inscripţii greceşti şi latine. 7 Stănică 2007. 8 Bakirtzis 1997, p. 258, n. 179. 9Riprodotto in copertina in Vikan, Nesbitt 1980. 10 Nesbitt 1983, p. 182. 11 L’oggetto qui conservato e riprodotto in quest’articolo è stato fotografato da E. Laflı. Bakirtzis 1989, pp. 82-83, n. 1; Diamanti 2014, p. 128, fig. 2.7. 5 352 Un0 stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa 1. a. 4. 2. b. 3. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Tav. 1. 1. Stampi per anfore con il monogramma letto come KOC o KOCT; 2. Stampo per anfore di età mediobizantina, in collezione privata a Vienna (da Grünbart 2006, p. 19); 3. Stampo per anfore a forma di anfora da Pacuiul lui Soare (da Baraschi 1973); 4. Stampo per anfore da Noviodunum-Isaccea (da Stănică 2007); 5. Stampo per anfore dal monastero di Synasis a Maronea, in Tracia (da Bakirtzis 1997); 6. Stampo per anfore al Museo della cultura bizantina di Salonicco (foto E. Laflı); 7. Stampo per anfore (?) del Museo di Bursa (foto E. Laflı); 8. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Laflı); 9. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Laflı); 10. Stampo del Museo di Bursa (foto E. Laflı). 353 Ergün Lafli, Maurizio Buora A volte gli stampi recano nella parte posteriore, come i signacula, una piccola maniglia per tenerli in mano oppure una sporgenza per l’inserimento in un manico, probabilmente ligneo, andato perduto. Autorità di riferimento Come è usuale nei sigilli, gli stampi recano solo poche lettere riferite al nome dell’imperatore o del funzionario o della città, che si deve ritenere proprietario dei fondi in cui veniva prodotta la merce contenuta nelle anfore. O forse si trattava di un sigillo di garanzia, a certificare l’origine e la qualità del contenuto. Non si deve tuttavia ritenere che i sigilli siano da riferire sempre a strutture amministrative civili. Infatti come si è accennato sopra, uno di essi è stato trovato in un monastero e probabilmente altri provengono da complessi monastici. Tali potrebbero essere ad esempio i sigilli del Museo di Bursa, località che nel periodo mediobizantino vide una grande fioritura di monasteri, in parte sopravvissuti fino a oggi e in parte ridotti di importanza a partire dall’inizio del periodo ottomano. Se questo è vero, diventa ancora più difficile l’interpretazione degli stampi, che potrebbero riferirsi al nome della struttura ecclesiastica oppure a quello del funzionario o del monaco addetto alla bollatura e al controllo della produzione e alla sua commercializzazione. Il contenuto delle anfore Importanti studi condotti su larga scala da Nergis Günsenin hanno permesso di classificare le anfore del periodo mediobizantino 12. Ciò è stato possibile anche grazie al rinvenimento di relitti e allo studio dei loro carichi. Anche nel Museo di Bursa si conservano alcune anfore provenienti da un relitto, ma non sono bollate. La stessa Günsenin alcuni anni fa ha posto in evidenza la produzione di anfore nella località di Ganos e l’ha collegata alla viticoltura dell’area, i cui prodotti erano poi diffusi non solo sulle coste del Mar Nero, ma anche nell’Egeo orientale. La zona di Bursa è famosa, ancora oggi, per una ricca produzione di olio, di buona qualità, per cui si può pensare che i sigilli potessero servire a bollare i contenitori di olio, che veniva prodotto nei fondi di proprietà dei monasteri locali. La datazione dei sigilli Il riferimento a Pacuiul lui Soare è importante perché qui si fondò dopo il 971, a opera dell’imperatore Giovanni Zimisce, una fortezza che doveva servire come base 12Ad 354 es. Günsenın 1989; Günsenın 2001. Un0 stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa per la flotta danubiana e come difesa della città di Dorostolon (già Durostorum), capitale del tema. La fortezza, entrata poi a far parte del territorio dello zar bulgaro Samuel, ebbe minore importanza, finché all’inizio dell’XI secolo fu riconquistata dai Bizantini. In seguito la città ebbe un suo sviluppo fino alla fine del XII secolo. Stampi impressi con timbri circolari sono stati rinvenuti su anfore del tipo Günsenin I, datate tra la metà del X e la metà dell’XI secolo. In linea di massima si ritiene che l’uso di bollare le anfore sia cessato nel corso del XII secolo. I sigilli del Museo di Bursa Riteniamo che il n. 1 possa essere uno stampo per anfore, vista la sua somiglianza con i bolli delle anfore circolanti nel Mar Nero, lungo la costa occidentale dell’Asia Minore e della Grecia settentrionale e in Tracia tra fine del X e inizio del XII secolo. Gli altri stampi sembrano piuttosto rientrare nella comune tipologia degli stampi per il pane, sui quali esiste ampia bibliografia 13. Da notare anche la varietà delle forme: in primo luogo manca un supporto circolare, quindi abbiamo una forma quadrotta con angoli arrotondati, un monogramma per così dire libero ovvero senza fondo e infine un altro formato da tre cerchi tangenti al centro. Si è calcolato che esistano almeno cinquecento stampi per pane benedetto in legno, terracotta e metallo conservati presso i musei e i collezionisti privati 14. Alcuni autori ipotizzano che gli stampi potessero avere una funzione promiscua 15. È verosimile che i nostri derivino dai monasteri che in grandissimo numero erano posti immediatamente al di fuori della città. Essi possedevano numerosi appezzamenti da cui si ricavava olio di oliva di ottima qualità. Se questo è vero, allora i sigilli potrebbero indicare il nome del monastero o piuttosto del funzionario preposto al controllo del contenuto delle anfore. Non vi sono attualmente notizie circa una produzione di anfore nell’area. Non abbiamo elementi per una datazione degli altri sigilli, che riteniamo usati per bollare il pane. In base alla somiglianza di forma si potrebbe pensare che anch’essi datino all’età mediobizantina, nel periodo antecedente la conquista della città da parte degli Ottomani. Solo il n. 3 richiama piuttosto la forma dei monogrammi del VI e VII secolo. Il notevole numero di monasteri e centri religiosi della città, cui si è fatto cenno sopra, potrebbe giustificare l’ampio utilizzo di questi oggetti. Va rilevata, peraltro, la totale assenza di simboli cristiani legati alla fede e al culto, per cui si potrebbe anche supporre un loro uso primario per fini amministrativi e/o fiscali. 13Si vedano ad es., da ultimi, Grünbart 2006 e Caseau 2014. Gli autori hanno illustrato alcuni esempi dall’Asia Minore in Buora, Lafli 2014. 14 Grünbart 2006, p. 13, nota 1 (dato relativo all’anno 2005). 15 “En fait, les marqueurs ne servaient pas seulement à marquer le pain mais aussi d’autres supports avant cuisson, comme les amphores, les lampes en terre cuite ou les briques” (Caseau 2014, p. 610). 355 Ergün Lafli, Maurizio Buora Catalogo 1.Stampo circolare in bronzo, con bordo sporgente, arrotondato e presa cilindrica posteriore. Nella parte che serviva a imprimere il sigillo troviamo alcune lettere disposte in croce, in particolare in basso un Δ maiuscolo, di fianco un δ minuscolo, in alto il dittongo υο e a sinistra un Σ (?) (tav. 1, 7). Diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,5. Inedito. 2. Stampo quadrangolare con bordi arrotondati e lati convessi. Lettere ρ, δ, Ω e forse Φ. Diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,4 (tav. 1, 8). Inedito. 3. Stampo configurato a monogramma. Si riconoscono le lettere A, M, N, P, Φ, O e Υ. La forma del monogramma ricorda quelli in uso nel VI e VII secolo (tav. 1, 9). Diam. cm 3 circa x h del bordo cm 0,7 x h totale cm 1,3. Inedito. 4. Stampo formato da tre cerchi uniti al centro. Ciascuno di essi contiene una lettera: I, Χ e Σ. Diam. cm 2,8 circa x h del bordo cm 0,6 x h totale cm 1,5 (tav. 1, 10). Inedito. Bibliografia Bakirtzis 1989 = Ch. Bakirtzis, Βυζαντινά τσουκαλολάγηνα, Atene. Bakirtzis 1997 = Ch. Bakirtzis, Amphora Stamp, in The Glory of Byzantium: Art and culture of the Middle Byzantine era, A.D. 843-1261, a cura di H. C. Evans e W. D. Wixom, New York. Baraschi 1973 = S. Baraschi, O ştampilă de bronz de la Păcuiul lui Soare, in “Studii şi cercetări de istorie veche şi arheologie”, 24 pp. 541-544. Булгаков 2000а = B. B. Булгаков, Византийские амфоры IX-XIV вв.: основные типы”, Восточноевропейский археологический журнал, 4 (5) <http://archaeology.kiev.ua/journal/040700/bulgakov.htm> (consultato il 24 giugno 2015). 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Braito, con la collaborazione di C. Girardi, Roma, pp. 417-422. 356 Un0 stampo per anfore e altri stampi per pane di età mediobizantina dal museo di Bursa Caseau 2014 = B. Caseau, Les marqueurs de pain, objets rituels dans le christianisme antique et byzantin, in “Revue de l’histoire des religions”, 231, pp. 599-617. Diamanti 2014 = C. Diamanti, Inscriptions on Byzantine Amphoras, in ΔΑΣΚΑΛΑ ΑΠΟΔΟΣΗ ΤΙΜΗΣ ΣΤΗΝ ΟΜΟΤΙΜΗ ΚΑΘΗΓΗΤΡΙΑ ΜΑΙΡΗ ΠΑΝΑΓΙΩΤΙΔΗ-ΚΕΣΙΣΟΓΛΟΥ, a cura di P. Petridis e B. Foskolou, Atene, pp. 121-137. Diaconu 1969 = P. Diaconu, Rolul cetăţii din insula Păcuiul lui Soare în cadrul situaţiei politice a Dobrogei la sfârşitul secolului X, in “Pontica”, 2, pp. 395-400. Grünbart 2005 = M. Grünbart, Verbreitung und Funktion byzantinischer Metallstempel, in Siegel und Siegler, Akten des 8. Internationalen Symposions für Byzantinische Sigillographie, a cura di C. Ludwig, Francoforte sul Meno - Berlino - Berna - Bruxelles - New York - Oxford - Vienna, pp. 95-104. Grünbart 2006 = M. 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Parole chiave: Museo di Bursa; Turchia; stampo per anfore; stampi per pane; età mediobizantina. 357 Ergün Lafli, Maurizio Buora Summary: A possible amphora stamp in the Museum of Bursa (Turkey) and other bread stamps of middle Byzantine period housed This paper presents four metal stamps housed in the museum of Bursa (Turkey): all bear monograms formed by individual letters. The first has a close analogy with the amphora stamps of middle Byzantine period, attested in a wide area stretching from Thessalonica to the Black Sea. The others could fall under the broader category of so-called “bread stamps” that could also have some other functions, to stamp various products or simply for tax and / or administrative purposes. Keywords: Museum of Bursa; Turkey; amphora stamp; bread stamp; Middle Byzantine period. Özet: Bursa Müzesi’ndeki Olası Bir Amphora Mührü Damgaları ve Orta Bizans Dönemi’ne Ait Ekmek Bu kısa makalede Bursa Müzesi’nden dört adet metal mühür tanıtılmaktadır. Bu mühürler harf kombinasyonlarından oluşturulmuş monogramlardan meydana gelir. Mühürlerden ilkinin Orta Bizans Dönemi’ne ait amphora baskıları arasında oldukça benzerleri vardır. Bu benzerler Selanik’ten Karadeniz’e uzanan bir bölgede yayılmaktadırlar. Diğer mühürler “ekmek mührü” olarak sınıflandırılmış olup, bu mühürler birçok işleve sahip olabilirler. Bu işlevler arasında farklı ürün çeşitlerini mühürlemek ile vergilendirmek ya da idari işlevler söz konusu olabilir. Anahtar Kelimeler: Bursa Müzesi; amphora mührü; ekmek mührü; Orta Bizans Dönemi. Ergün Laflı Dokuz Eylül Üniversitesi, Edebiyat Fakültesi, Arkeoloji Bölümü Tınaztepe/Kaynaklar Yerleşkesi Oda No. A 418, Buca, TR-35160 Izmir. [email protected] Maurizio Buora Via Gorizia, 16 - I-33100 Udine [email protected] 358