Relazione generale e cronoprogramma

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Relazione generale e cronoprogramma
Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 1. IL PROGETTO POin Programma Operativo Interregionale (FESR) 2007 ‐ 2013 “Attrattori culturali, naturali e turismo” Asse I – Valorizzazione e integrazione su scala interregionale del patrimonio
culturale e naturale
Linea di intervento I.1.1
Accordo operativo di attuazione
tra l’Organismo intermedio Ministero per i beni e le attività
culturali
e la Regione Campania
1 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 1.1. ANAGRAFICA SOGGETTO PROPONENTE SOGGETTO PROPONENTE UFFICIO SEDE RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO TELEFONO E FAX E‐MAIL Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici e per il Polo museale della Città di Napoli Via Tito Angelini,22 Napoli Il Soprintendente Dott. Fabrizio Vona TEL. +39/081.74.99.111 FAX +39/081.22.94.498 sspsae‐[email protected] 1.2. ANAGRAFICA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO CUP Museo duca di Martina, Via Cimarosa, restauro, recupero funzionale, potenziamento della fruizione del parco e delle pertinenze, restyling delle collezioni del museo F66D12000190000 PIANO DI RETE POLO DELLA RETE LINEA DI INTERVENTO ASSE I Rete dei Siti UNESCO La Baia di Napoli A.I.a.1. TIPOLOGIA DI AZIONE
Azione territorializzata LOCALIZZAZIONE E SUB‐AREA DI APPARTENENZA COSTO TOTALE Napoli € 5.000.000,00 PERIODO DI REALIZZAZIONE (DATA INIZIO – DATA FINE) 1 Gennaio 2014
31 Aprile 2015 2 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO SOMMARIO 1. Il progetto POIN 1.1. Anagrafica soggetto proponente 1.2. Anagrafica progetto 1.3. Contenuti del progetto 1.3.1. Analisi dei fabbisogni 1.3.2. Obiettivi 1.4. Presentazione dell’intervento 1.4.1. Premessa 1.4.2. Soggetti coinvolti 1.4.3. La Villa Floridiana in numeri 1.4.4. Gli obiettivi 2. La conoscenza 2.1. La storia della Villa Floridiana 2.2. Carte storiche 2.3. Le trasformazioni costruttive 2.4. Relazione Tecnico‐Costruttivo 2.5. Auditorium del museo 2.6. La floridiana nel PRG e i vincoli paesaggistici 2.7. Carte topografiche 3. Il Progetto 3.1. Premesse 3.2. La scelta dei siti e il progetto in sintesi 3.3. Interventi nel museo 3.4. Interventi sulle pertinenze 3 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 1.3. CONTENUTI DEL PROGETTO 1.3.1. Analisi dei fabbisogni Il patrimonio culturale del Polo vanta attrattori di eccezionale pregio, diffusi sul territorio, la cui ricca ed articolata stratificazione è testimoniata dall’essere il Polo stesso crocevia di ben tre reti interregionali di offerta: la rete prioritaria «Gli approdi turistici del Mediterraneo» la rete complementare «Il Grand Tour: sulle orme delle civiltà antiche del Mediterraneo» la rete complementare «La rete dei Siti Unesco». Ciò anche in ragione delle vicende storico‐politiche condivise dalle quattro Regioni Convergenza che le hanno rese espressione, sia pur nella specificità dei rispettivi caratteri identitari, di una comune koinè; tale straordinario cemento culturale, unitamente ai valori paesaggistici e climatici, è riconosciuto da sempre come tratto distintivo unitario dell'immagine del Mezzogiorno d'Italia all'estero e ne costituisce il principale fattore di attrattività. La Campania è però caratterizzata da una storia turistica più “antica”, con alcune località (fascia costiera della provincia di Napoli, isole maggiori del Golfo e Costiera Amalfitana) che hanno raggiunto da tempo lo stadio di maturità nel processo di sviluppo turistico, ed altre (Costa Cilentana) affacciatesi più di recente sul mercato dei viaggi e delle vacanze. Il successo delle prime si è realizzato soprattutto grazie alla ricchezza e varietà tipologica delle risorse ambientali e culturali che le caratterizzano: l’impressionante bellezza della natura e del paesaggio, la mitezza del clima, la densità di attrattori storico‐artistici ed archeologici di risonanza internazionale (cinque Siti Unesco nell’intera regione di cui due ricadenti nel Polo di riferimento Centro Storico di Napoli, Scavi di Pompei ed un terzo, la Costiera Amalfitana, comunque gravitante sulla Baia di Napoli per la sua inscindibilità storica, geomorfologica e naturalistico ‐ paesaggistica con la Costiera Sorrentina), nonché la consolidata tradizione di accoglienza; le seconde, pur dotate di forte attrattività, hanno beneficiato in misura minore del fenomeno turistico per la lenta strutturazione del settore, per l’inefficacia delle azioni di promozione e comunicazione esterna e per le difficoltà di accessibilità. Tuttavia, anche le mete più consolidate e, forse, proprio per la loro storia non recente, restano fortemente ancorate ai modelli stanziali della vacanza balneare, trainante nel Sud dagli anni ’70 a fine anni ’90 ed ormai in controtendenza. Come conseguenza, l’imprenditoria turistica ha tradizionalmente posto l’accento soprattutto sull’aspetto ricettivo, trascurando gli elementi dell’intermediazione e dei servizi complementari e sottovalutando l’importanza della domanda (nelle sue nuove e originali motivazioni e nei diversificati stili fruitivi), affidandosi, di fatto, a rudimentali sistemi informativi e organizzativi; tale debolezza “strutturale” del settore turistico campano, caratterizzata da una marcata frantumazione (aziende di piccole dimensioni, poco organizzate, poco professionalizzate, inadeguate sotto il profilo gestionale, prevalentemente di portata locale con scarse interrelazioni col mercato di area vasta) ed aggravata dalla forte presenza di economia sommersa e dall’inadeguata dotazione territoriale di infrastrutture specie nel campo della mobilità e del trasporto, tanto pubblico che privato, è certamente meno penalizzante nell'area del Polo e specie nel Capoluogo, sia per la maggiore dotazione in tal senso (presenza di un aeroporto internazionale che garantisce collegamenti con 4 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO le principali città italiane e con importanti capitali europee anche con vettori low cost, disponibilità di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Napoli e Roma, collegamento con gli altri capoluoghi campani tramite autostrada, presenza di un porto crocieristico sviluppato e buona disponibilità di collegamenti via mare con le principali isole), sia per la densità e la varietà tipologica delle specifiche risorse (presenza di siti inseriti nella WHL dell’Unesco e ampia dotazione di attrattori turistici d’interesse culturale – la sola Provincia di Napoli vanta ben 83 musei, 22 tra aree e parchi archeologici e 17 siti di archeologia subacquea tra cui i due Parchi Archeologici sommersi di Baia e della Gaiola entrambi aree naturali protette nazionali, 9 tra regge, con gli annessi parchi storici, e castelli, un patrimonio monumentale urbano, fatto di strutture conventuali, chiese, palazzi e ville nobiliari con giardini di suggestiva bellezza, opifici reali e grandi architetture a scopo filantropico e sociale, strutture termali ancora attive di consistenza e pregio straordinari tanto nel centro storico di Napoli che nei comuni interessati della fascia costiera che vanno confluendo nel circuito ARTECARD, presenza di siti naturalistici di interesse nazionale e regionale – nel solo territorio della Baia di Napoli ricadono: il Parco Nazionale del Vesuvio inserito anche nella rete UNESCO MAB insieme al Miglio d'Oro e riserva naturale statale Tirone ‐ Alto Vesuvio, le riserve naturali statali del Cratere degli Astroni a Napoli e dell'Isolotto di Vivara a Procida, le aree marine protette di Punta Campanella e della Baia di Ieranto, il Parco Regionale dei Campi Flegrei, il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli‐ offerta turistica vocazionalmente diversificata ‐cultura, mare, enogastronomia, termalismo, mete religiose di grande richiamo, produzioni tradizionali d'eccellenza legate alle Manifatture Reali, come la Porcellana di Capodimonte, o comunque alla presenza della Corte come nel caso dell'arte presepiale e della fabbricazione di strumenti musicali‐
, presenza di siti storici e paesaggistici di forte appeal sul mercato estero ‐Capri, Ischia, i Campi Flegrei, Pompei, il Vesuvio, la Penisola Sorrentina‐), sia ancora per alcuni aspetti dell'offerta e della domanda (buon livello qualitativo della ricettività alberghiera di fascia medio/alta nell'area costiera napoletana e salernitana, presenza di relazioni consolidate con alcuni mercati esteri e di rapporti commerciali consolidati con tour operator internazionali, stagionalità turistica piuttosto lunga, crescente recupero di eventi, rassegne di arte/spettacolo e festival di consolidata tradizione e rilievo nazionale ed internazionale anche grazie alla progressiva messa in rete dei teatri cittadini ed alla valorizzazione dei teatri antichi, presenza di target di pubblico diversificati, anche se da implementare, ‐turismo culturale, scolastico, naturalistico, crocierismo, diportismo, turismo religioso, convegnistica e turismo professionale, turismo terapeutico e riabilitativo, turismo amatoriale in relazione a specifici tematismi quali la vulcanologia e geotermia, la musica e lo spettacolo dal vivo, la botanica, il florovivaismo e l'agrozootecnia). Nell’ambito dello specifico segmento del turismo culturale, l’unico a reggere nella Regione i colpi inferti dalla crisi all’intero settore, ciò che ancora si oppone a farne un vero e proprio volano di sviluppo è la mancanza di reale interazione tra i luoghi istituzionali dell’offerta culturale, musei e parchi archeologici, ed i centri storici ed il territorio in cui gli stessi sono incardinati, unitamente alla scarsa capacità di fare sistema e ciò sia per fattori esterni (particolarmente sentiti nella città di Napoli che, non a caso, pur accogliendo la grande maggioranza delle risorse dell'intera Regione e del Mezzogiorno peninsulare e pur costituendo un transito pressoché obbligato per i flussi turistici diretti al Sud, non riesce a intercettarli in modo prevalentemente stanziale) legati all'accessibilità ( insufficienti collegamenti tra le risorse e congestionamento della rete stradale) ed al degrado socio ambientale diffuso (compromissione delle qualità paesaggistiche, igieniche e urbane dell'immediato contesto, microcriminalità), sia per componenti interne legate all'assenza di una programmazione e produzione congiunta delle attività e dei servizi offerti e di efficaci canali 5 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO di promozione e commercializzazione nazionale ed internazionale del prodotto culturale “Campania”, nonché alla ancora inadeguata flessibilità degli orari di apertura al pubblico che, pur se prolungati, spesso non tengono sufficiente conto delle esigenze della domanda e degli stili di fruizione che ne discendono. Quest’incapacità di far interagire le risorse culturali presenti sul territorio può essere superata solo selezionando ed aggregando le stesse in funzione della intrinseca potenzialità di fare sistema in relazione al concept della specifica rete di riferimento; in tale ottica, per la Rete prioritaria «Gli approdi turistici del Mediterraneo» i requisiti connessi sono individuabili nella straordinaria concentrazione di attrattori di richiamo localizzati nella cerniera urbana Palazzo Reale‐Castel Nuovo‐Municipio‐Porto che costituisce, altresì, la porta di accesso alla Città dal mare; per la Rete complementare «Il Grand Tour: sulle orme delle civiltà antiche del Mediterraneo» si segnalano, invece, due sistemi di attrattori diffusi: il Sistema archeologico dei Campi Flegrei ed il circuito dei Giardini Storici della Baia di Napoli; infine, per la Rete complementare dei Siti UNESCO il Centro Antico di Napoli e i fulcri compositivi dello sviluppo urbano extra moenia di epoca vicereale (con il forte segno urbano rappresentato dal complesso Castel Sant’Elmo‐Certosa di San Martino) costituiscono uno straordinario ed irripetibile caso di sistema culturale complesso, caratterizzato da relazioni organiche plurime tra le sue componenti, in grado di restituire, in maniera sincronica, uno spaccato esaustivo della storia politico‐
economica, culturale ed artistica della Città e dell’intero Mezzogiorno. Per quanto esposto ed in relazione ai target di riferimento individuati, i principali destinatari delle azioni messe in campo dallo specifico intervento rientrano nelle seguenti tipologie: a) turismo locale, nazionale, internazionale (sottotipologie individuate in funzione dell'analisi della domanda: crocierismo e turismo organizzato ‐prevalentemente internazionale/nazionale‐, turismo parzialmente organizzato (trasporto + accoglienza e soggiorno) ‐provenienza eterogenea ascrivibile ai profili del turismo convegnistico e professionale‐, turismo "fai da te" –
prevalentemente interregionale (con dominanza di turisti provenienti da regioni confinanti) e regionale/locale, turismo scolastico; sottotipologie individuate in funzione dei tematismi dell'offerta integrata: turismo amatoriale, turismo specialistico, turismo professionale, fasce giovani, terza età, turismo sportivo,terapeutico, riabilitativo) b) operatori del settore turistico e dell'accoglienza c) operatori del settore della ristorazione e dell' enogastronomia d) artigiani e pmi impegnati nella produzione tipica d'eccellenza e) istituzioni e organismi di formazione, sperimentazione e ricerca, imprenditoria nazionale ed internazionale impegnati nell'innovazione tecnologica della produzione tradizionale di qualità, nella promozione e nel marketing territoriale, nella comunicazione culturale f) operatori della cultura g) associazionismo e volontariato culturale e sociale 1.3.2. Obiettivi In relazione a quanto illustrato nella precedente sezione, nonché sulla scorta dell'analisi territoriale e della domanda effettuata nello studio di fattibilità da cui è disceso il progetto preliminare, per favorire un'inversione di tendenza e superare le criticità endogene evidenziate, gli orientamenti strategici del Programma sono stati tradotti dalle azioni territorializzate individuate e proposte dal progetto in obiettivi prioritari di scala locale (orientamento e supporto alla visita alla Città, attività di animazione culturale permanente per i residenti) regionale ( 6 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO implementazione, promozione e vendita del prodotto “cultura” campano), interregionale (implementazione, promozione e vendita del prodotto “cultura” del Mezzogiorno grazie all’istituzione di reti tematiche interregionali di offerta pubblico/private, anche a carattere commerciale), transnazionale (creazione di partenariati internazionali con particolare riguardo ai Paesi del Bacino Mediterraneo, attività di cooperazione attraverso l’estensione delle reti tematiche strutturate intorno ai circuiti integrati di attrattori culturali costruiti a scala interregionale). Tali obiettivi possono così sintetizzarsi: ‐ Incrementare la qualità delle politiche di tutela e gestione del verde storico, migliorandone l'appeal, la qualità della fruizione, gli standard di sicurezza, l'accessibilità. ‐ Migliorare lo stato di conservazione della qualità paesaggistica e del patrimonio vegetale e recuperare e sviluppare le vocazioni produttive tradizionali dei siti attraverso la collaborazione con università, istituti, associazioni e operatori di settore in attività di monitoraggio, ricerca, sperimentazione e pronto intervento nelle emergenze fitopatologiche. ‐ Costruire,attraverso accordi di valorizzazione pubblico/privato, un modello di gestione condiviso che si autosostenga con strategie comuni di produzione, comunicazione, promozione e marketing dell'offerta integrata e circuiti privilegiati di distribuzione e vendita dei prodotti di rete (card integrata dei servizi, istituzione di un marchio di rete, vendita online dei prodotti di rete su sito web dedicato, creazione di punti vendita presso i siti del circuito,ecc.) ‐ Trasformare il modello di fruizione prevalente del tipo “mordi e fuggi” in un modello maggiormente “stanziale” e sostenibile attraverso programmi educativi e di integrazione partecipata rivolti in particolare al pubblico residente, al mondo giovanile, alle fasce soggette a disagio sociale. ‐ Contribuire alla destagionalizzazione dei sistemi di offerta, razionalizzando ed integrando i circuiti di visita in ambito regionale e, successivamente, interregionale attraverso la costruzione di itinerari e percorsi tematici inediti, di elevato carattere specialistico e di taglio intersettoriale, e di attività stabili di animazione e intrattenimento culturali con particolare riferimento al tema della creatività contemporanea in tutte le sue possibili declinazioni, dalle arti visive alle arti sceniche. ‐ Prolungare i tempi di permanenza dei visitatori grazie ad un’offerta di accoglienza e intrattenimento culturale più diversificata e personalizzata per target di pubblico e ad una maggiore flessibilità degli orari d'apertura ‐con particolare riguardo alla fascia serale nella stagione estiva‐ attualmente strettamente condizionati da quelli dei connessi musei. ‐ Migliorare l’efficacia delle azioni di comunicazione e promozione dei siti attraverso una strategia di rete ‐ Contestualizzare i siti recuperandone le vocazioni produttive, rendendole permeabili al territorio circostante e alla sua cultura materiale ed instaurando una sinergia di azioni con la produzione artistico‐artigianale ed imprenditoriale di eccellenza. ‐ Avviare, a partire da tali formidabili testimonianze dell'industriosità e dei saperi materiali locali, un processo di rivitalizzazione del tessuto produttivo del territorio fondato sul binomio tradizione‐
innovazione e sulla circolazione e lo scambio di esperienze e competenze grazie ad attività formative animate da giovani creativi emergenti. ‐ Puntare all'internazionalizzazione del circuito, attraverso le opportunità offerte dai programmi comunitari di cooperazione transnazionale (MED). In coerenza con gli orientamenti strategici principali dettati dal Programma, si è in particolare tenuto conto del potenziale attrattivo e della concentrazione delle risorse culturali, puntando su 7 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO sistemi di beni circoscritti, legati da tematismi forti declinabili a scala interregionale e diversificati per target di pubblico; pertanto, tra le numerose opportunità offerte da un patrimonio tanto prestigioso, ci si è orientati, nella selezione degli attrattori, su siti d'eccellenza gestiti dalle strutture periferiche del MiBAC che si prestassero, per caratteristiche intrinseche e per i reciproci legami tematici e funzionali espressi nell'ambito del concept della rete di rispettivo riferimento, ad una declinazione in chiave sistemica; a partire dall’analisi delle peculiarità e delle vocazioni storiche dei diversi siti, è stato così possibile individuare i sistemi portanti di attrattori culturali del Polo ed i principali tematismi, intorno ai quali strutturare circuiti integrati di beni che coniugano, all’elevato potenziale di reciproca interazione, la capacità di porsi come sistemi autonomi di offerta declinabili anche a scala interregionale per garantirne la sostenibilità economica e gestionale e rafforzare la competitività dell’offerta integrata complessiva delle Regioni Convergenza sui mercati turistici internazionali. Tale approccio, ispirato a principi di concentrazione delle azioni e delle risorse, si è tradotto nell’ individuazione di poche ma efficaci tematiche progettuali portanti (di elevata rilevanza strategica e saldamente innervate nel contesto territoriale dei Poli e nella loro comune koiné, così come tradotta nei Piani di Rete) che catalizzino ed orientino la capacità ideativa, progettuale ed operativa dei potenziali beneficiari delle azioni di programma, siano essi soggetti pubblici o privati, e che siano in grado di perseguire gli obiettivi globali e specifici precedentemente declinati. Gli attrattori principali del sistema, intorno ai quali costruire un’offerta culturale articolata in itinerari tematici di valenza interregionale, sono così identificabili: NAPOLI • Real Bosco di Capodimonte • Villa Floridiana • Tomba di Virgilio CASERTA • Parco della Reggia e Giardino Inglese PORTICI • Parco della Reggia SOGGETTO RESPONSABILE: Provincia di Napoli CASTELLAMMARE DI STABIA • Parco della Reggia di Quisisana SOGGETTO RESPONSABILE: Comune di Castellammare di Stabia MIGLIO D'ORO • Ville Vesuviane 8 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO SOGGETTO RESPONSABILE: Fondazione Ville Vesuviane Comuni della costa del Vesuvio ISOLE /PENISOLA SORRENTINO AMALFITANA • Giardini e tenute agrarie storiche SOGGETTO RESPONSABILE: Privati Lo specifico ruolo svolto nella strategia di rete dal suddetto complesso di beni, così come si evince dalle analisi territoriali effettuate (v. tav. 1.3 e tav. 2.4 dello studio di fattibilità elaborato per l’intero Piano Integrato degli interventi) è così riassumibile: • Luogo urbano di rappresentazione «sul campo» dell’offerta integrata di Rete • Nodo di connessione dei differenti concept che sottendono le tre reti intercettate dal Polo Baia di Napoli • Cerniera di collegamento, concettuale e fisica, tra gli itinerari turistico‐culturali in cui si sostanza l'offerta integrata di Polo I territori del Sud d’Italia sono, infatti, cementati dal comune destino storico di colonie della Magna Grecia prima e di Province del Regno di Napoli e delle Due Sicilie poi, quale formidabile punto di forza di un'offerta culturale e turistica interregionale organica e realmente competitiva in quanto fortemente radicata in un passato identitario su cui si è fondata la costruzione dell’Europa moderna e degli stati nazionali. Napoli, in quanto capitale del Regno, offre uno spaccato, unico nel suo genere per la continuità spaziale e la sincronia delle stratificazioni e per la pregevolezza delle testimonianze materiali, di tale parabola storica e si qualifica quale accesso privilegiato agli itinerari turistici interregionali. La coerenza con le finalità della specifica Linea d’intervento (A.I.a.1), tesa ad assicurare migliori condizioni di utilizzazione e fruizione degli attrattori culturali, naturali e paesaggistici del Polo, è assicurata dalla specifica natura dell’intervento che prevede, oltre all’imprescindibile recupero del decoro formale del prestigioso complesso, un insieme di azioni finalizzate al miglioramento dell’accessibilità e dei percorsi interni, degli standard di accoglienza, fruizione e sicurezza ed al potenziamento dell’offerta di visita. 1.4. PRESENTAZIONE DELL’INTERVENTO IN VILLA FLORIDIANA 1.4.1. Premessa L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione sarà realizzato all’interno della proprietà demaniale che comprende l’intero Complesso Monumentale del Parco e della Villa Floridiana. Il Complesso della Floridiana costituisce uno dei 5 musei di pertinenza del Polo Museale della Città di Napoli . E’ posizionato nel quartiere collinare del Vomero in un’area cittadina fortemente urbanizzata e costituisce uno spazio verde molto frequentato dagli abitanti del quartiere nonchè luogo di eventi di forte impatto a livello cittadino. Situato in un’area urbana servita dai trasporti su ferro e su gomma che transitano nella vicinissima Piazza L. Vanvitelli. I collegamenti con i principali siti d’interesse culturale del Centro Storico, con la Stazione delle Ferrovie e la Stazione Marittima sono inoltre garantiti dalle tre principali linee di funicolari, oltre che dalla linea 1 della Metropolitana 9 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO che raggiungono in pochi minuti il centro. Il Complesso è a poca distanza dal Complesso Monumentale del Museo di San Martino e Sant’Elmo al quale è collegato con una rete di percorsi pedonali su scale mobili oltre che servito da una linea su gomma del servizio pubblico e dalle vicinissime stazioni di sosta dei taxi. Collegato con il sito monumentale di Villa Pignatelli tramite la vicinissima Funicolare di Chiaia. 10 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO LA RETE DEI MUSEI E DELLE INFRASTRUTTURE VILLA FLORIDIANA PIGNATELLI
SAN MARTINO
CAPODIMONTE
11 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 1.4.2. Soggetti coinvolti POIn: Quadro Strategico Nazionale 2007/2013 Titolo Progetto: MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO IMPORTO COMPLESSIVO DEL FINANZIAMENTO: EURO 5.000.000 CUP ASSEGNATO AL PROGETTO: F66D1200019000 RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO dott. Fabrizio Vona COORDINAMENTO DIREZIONE MUSEO dott.ssa Luisa Ambrosio RESTAURO ARCHITETTONICO arch. Angela Maria Cangiano ing. Michele Candela RESTAURO STRUTTURALE RESTAURO BENI ARTISTICI dott.ssa Angela Cerasuolo dott.ssa Maria Tamajo Contarini arch. Tommaso Russo ing. Domenico Mascolo ing. Antonio Mariano arch. Giosuè De Angelis dott.ssa Angela Cerasuolo geom. Antonio Chichierchia geom. Gaetano Mugione geom. Michele Carfora ing. Alfonso Ricciardi geom. Gerardo Antoniello ass. tecn .scientifico Luciano La Torre ass. tecn. scientifico Pietro Raffone arch. Serena Carotenuto arch. Marco Fiorillo arch. Giuseppina Giaccio arch. Caterina Vasso RESTAURO DEL PARCO STORICO IMPIANTI ELETTRICI E TECNOLOGICI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE SICUREZZA RESTAURATORE COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE E REDAZIONE COMPUTI METRICI UFFICIO DIREZIONE LAVORI COLLABORAZIONI ALLA PROGETTAZIONE RICERCHE DOCUMENTALI ED ELABORAZIONI GRAFICHE 12 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 1.4.3. La Villa Floridiana in numeri AREA TOTALE: 76612 mq PERIMETRO: 1260 m IL PARCO • Estensione: 8 ettari • Essenze arboree: 300 • Alberi monumentali: 300 • Visitatori: 10.000 a settimana (media marzo‐ottobre) SPAZI DISPONIBILI PER OSPITARE EVENTI: • Teatrino Verzura: 200 posti • Terrazze: 150 posti • Scalone Belvedere: 200 posti • Corte di ingresso: 400 posti IL MUSEO • Estensione spazi espositivi: 1.500 mq • Collezioni permanenti: 7.000 opere • Visitatori: 10.000 all'anno SPAZI DISPONIBILI PER OSPITARE EVENTI: • Auditorium: 200 posti • Vestibolo: 50 posti • Sezione Orientale: 150 posti • Galleria: 50 posti • Caffetteria: 50 posti interno + 50 posti esterno 1.4.4. Gli Obiettivi Il progetto proposto rientra nell’intervento complessivo di valorizzazione del sito caratterizzato da impareggiabili caratteri di eccezionale qualità paesaggistica e d’interesse ambientale per la presenza nel parco di un patrimonio vegetale sia autoctono che di importazione. L’unicità dell’offerta culturale incentrata sulla contestuale presenza della residenza signorile del primo ventennio dell’800 le cui sale dal 1933 sono destinate ad esposizione della collezione Placido De Sangro conte de Marsi che dona il lascito testamentario dello zio Duca di Martina al Comune di Napoli. Il significativo calo di presenze registrato nell’ultimo triennio, dovuto sia alla caduta di appeal del complesso, che risente fortemente dei consistenti tagli agli stanziamenti destinati alla manutenzione, sia all’offerta di accoglienza ormai obsoleta, può essere contrastato solo grazie ad una politica di valorizzazione che si esplica attraverso opere di consolidamento e miglioramento statico e dinamico delle strutture portanti, efficientamento e rifunzionalizzazione degli organismi edilizi così predisposti ad una sicura manutenzione e continuità di esercizio. La tutela del bene culturale, inoltre, si alimenta con l’interesse e la cura da parte del circuito della offerta culturale che viene proposta con il potenziamento di attività sia stabili che temporanee all’interno di ambienti della villa ottocentesca, trasformata dall’architetto A.Niccolini tra il 1817 e il ’26, 13 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO integrando così l’offerta che oggi è rivolta prevalentemente alla musealizzazione della collezione De Sangro e delle acquisizioni cresciute nel tempo. Circa il Parco e gli edifici di pertinenza di pregio, il progetto prevede la rifunzionalizzazione di alcuni organismi architettonici fino a poco tempo fa destinati ad alloggi demaniali o depositi che verranno inseriti nel sistema dei percorsi e delle funzioni. Sarà così coinvolto nel percorso espositivo l’intero organismo e le sue pertinenze che spiccano nell’articolato sistema dei viali e delle macchie di bosco. Il disegno del giardino all’inglese fu riprodotto dal Niccolini a somiglianza del giardino di Stowe nel Buckingamshire a sessanta miglia da Londra che secondo Tommaso Siciliano era ben descritto nella pubblicazione di Thomas Whately posseduta dalla allora “Biblioteca di Casa Reale”. La nuova proposta di restyling propone un itinerario integrato dove il parco è strettamente connesso all’architettura della villa e delle sue pertinenze. E sarà dato rilievo alla lettura della storia delle trasformazioni d’uso e figurative operate dall’architetto A.Niccolini. Il percorso espositivo si svolgerà attraverso il racconto delle vicende personali di Ferdinando IV di Borbone e del suo regno fino a quando negli anni 30 del ‘900 dopo le vicende dell’ultimo conflitto mondiale fu destinata a museo. Il progetto generale, sarà articolato in un unico lotto funzionale per un importo complessivo pari a 5.000.000 di Euro, gli interventi prevedono il restauro della Villa Floridiana, consolidata nelle strutture murarie, saranno potenziate le funzioni espositive con ambienti destinati al nuovo Museo dell’Opera dove si raccontano le trasformazioni del parco e della villa e delle collezioni, ed allo spettacolo/ sale catering, nuovi depositi visitabili/sala di consultazione di testi specialistici sui giardini e sulle ceramiche artistiche/ nuovi percorsi verticali a norma /nuovi impianti di climatizzazione e miglioramento del sistema di illuminazione delle sale espositive del Piano primo . È previsto il Restauro del Parco con particolare attenzione all’area relativa al percorso che inizia dall’ingresso su via Cimarosa fino alla terrazza del Belvedere e prevede la messa in sicurezza dei viali/ l’irrigazione/ la potatura/la riconfigurazione delle siepi/il ripristino delle fontanelle. il Restauro storico artistico prevede la messa in luce degli affreschi dell’Atrio coperti negli anni passati per proteggerli in attesa di trovare i fondi per il restauro / il restauro completo della “Galleria” del Primo Piano (disegni su carta, marmi, restauro del pavimento in legno) oltre al restauro delle volte incartate di alcune sale interne. Altri interventi riguardano gli edifici di pertinenza del Parco, (parapetto del belvedere/tempietto dorico/scalone del Belvedere/collettore acque chiare piazzale museo/accesso Via A.Falcone/accesso Via D. Cimarosa/muro perimetrale Via D.Cimarosa/zona Serre edificio di pertinenza‐Punto Ristoro/nuovi servizi igienici/tratto di muro al confine con Parco Grifeo/ cabina di trasformazione elettrica. Nel dettaglio, il restauro, il recupero funzionale e l’adeguamento impiantistico del complesso monumentale sono finalizzati al miglioramento degli standard di sicurezza e di fruizione, alla razionalizzazione e riorganizzazione dei percorsi per potenziare l’offerta rivolta ad un target più ampio sul territorio cittadino e internazionale. Come si evince dalla descrizione riportata, il progetto è pienamente rispondente alle tipologie di azioni previste dalla Linea d’intervento di riferimento, infatti: gli interventi materiali che si andranno a realizzare comportano il restauro ed il recupero funzionale di parti del complesso da destinare a strutture di miglioramento della qualità della fruizione del bene e di diversificazione ed integrazione dell’offerta su scala interregionale. L’intervento non presenta particolari criticità sul piano esecutivo in quanto la riorganizzazione funzionale prevista dal progetto è frutto di un’attenta analisi dello stato dei luoghi e comporta il risanamento conservativo, con l’eliminazione di tutte le trasformazioni incongrue e degli elementi e materiali spurii, di parti del Complesso attualmente sottoutilizzate o destinate ad usi incompatibili con le esigenze di tutela e conservazione del decoro formale del sito; inoltre, è migliorativo delle 14 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO condizioni di fruizione e sicurezza anche grazie ai nuovi servizi di accoglienza ed accoglienza ed intrattenimento culturale attivati, guadagnando al monumento nuove fasce di pubblico . In sintesi il progetto si propone di: • Recuperare le vocazioni produttive rendendole permeabili al territorio circostante in sinergia di azioni con la produzione artistico‐artigianale ed imprenditoriale di eccellenza • Predisporre percorsi tematici inediti programmi educativi e di integrazione partecipata sul tema della creatività contemporanea dalle arti visive alle arti sceniche rivolti ai residenti, al mondo giovanile, alle fasce soggette a disagio sociale • Prolungare i tempi di permanenza dei visitatori con un’offerta diversificata e personalizzata per target di pubblico, maggiore flessibilità degli orari d'apertura con particolare riguardo alla fascia serale nella stagione estiva • Aggregare i nuovi ambienti restaurati attraverso la dotazione di servizi per gli eventi nel parco e nelle serre 15 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 2. LA CONOSCENZA Breve storia dei passaggi ereditari, delle cessioni e delle modifiche strutturali del Parco e del Museo Duca di Martina 16 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 2.1. LA STORIA DELLA VILLA FLORIDIANA La Villa che il Re Ferdinando IV donò alla moglie morganatica aveva una superficie ben più vasta di quella racchiusa dai cancelli e dai muri odierni;il terreno si estendeva per più di 18 ettari ed comprendeva il territorio che oggi va da Via Cimarosa fino a Via Martucci . In effetti, agli inizi del ‘600 il terreno sul quale si trova l’intero complesso , era di proprietà dei monaci benedettini a seguito di una donazione dell’abate Francesco Antonio Civitella avvenuta nel 1592. All’interno dello stesso territorio fu costruito un fabbricato definito all’epoca “nobile ed egregio” che aveva una funzione “ricreativa e di riposo” per i monaci. Tale costruzione, ampliata e modificata negli anni, costruisce oggi il nucleo che comprende Villa Lucia . Intorno al 1630 a seguito di un furto i monaci furono costretti a vendere la proprietà alla Duchessa di Gravina la quale alla lasciò in eredità l’intera proprietà ai padri Lucchesi. Intorno al 1765 i padri si trovarono di fronte ad un grave deficit finanziario che li costrinse a cedere parte del territorio al “pubblico negoziante” Francesco Chevreux conosciuto con il soprannome di Lalò. All’interno della proprietà, tra il 1803 ed il 1804, Lalò fece edificare un “Casino” : sulla base di documenti e ricerche storiche, tale struttura sembra coincidere con edificio, sede oggi del Museo Duca di Martina. Il progetto del Casino è attribuito agli architetti Schiantarelli e Sbordone. Con l’arrivo dei francesi la struttura diviene proprietà del Ministro Saliceti il quale provvede alla ristrutturazione dell’attuale Villa Lucia incaricando l’arch. Francesco Maresca. re Ferdinando acquista la villa ed il terreno circostante per darla in dono alla moglie ed affida all’architetto Antonio Niccoli la sistemazione dell’intera proprietà che comprendeva l’attuale Villa Floridiana ed il confinante Parco Grifeo. Il Parco fu disegnato su modello del giardino inglese: le scenografiche suggestioni determinate dalla sobria architettura della Villa e dalle impreviste costruzioni immerse negli scorci naturalistici sono tutti dettagli che fanno dell’intero complesso un luogo di rara bellezza. Alla morte della Duchessa la proprietà fu divisa in tre parti tra gli eredi e le successive acquisizioni e passaggi di proprietà determinano l’attuale configurazione: Complesso di Villa Floridiana, Parco Grifeo, Condominio di Villa Lucia. 17 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 2.2. CARTE STORICHE IL PARCO E LE PERTINENZE Già la planimetria allegata all’Atto di donazione dell’11 settembre 1646 fatto Duchessa di Gravina ai Chierici Regolari e la descrizione del confine con la via pubblica:“…dalla parte della Montagna…” coincide con il tracciato della “Via che conduce a San Martino” come rappresentata nel 1804 dalla planimetria allegata al contratto di acquisto di Francesco Chevreux detto Lalò e conservata presso l’Archivio Notarile di Napoli. Nel 1817 è il Niccolini che nella planimetria allegata all’Atto di acquisto della Villa da parte del Re Ferdinando riafferma l’attuale confine a Settentrione della proprietà che in pochi anni successivi sarà estesa lungo il fronte della strada poi denominata Via Domenico Cimarosa e ingloberà altri appezzamenti di terreno oggi coincidenti con il Condominio di Villa Lucia e Parco Grifeo. 18 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO PIANTA TOPOGRAFICA DI VILLA FLORIDIANA ‐ RILIEVO G. PALERMO 1827 Edifici oggetto dell’attuale ’intervento di restauro Pianta databile al 1827 quando fu dato incarico all’architetto A. Niccolini di procedere alla suddivisione della proprietà , dopo la morte della Duchessa avvenuta nel 1826 Le tre parti sono denominate nella divisione ereditaria: “Flora” “Tavola” e “Ponte” 19 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO A. NICCOLINI XVIII – XIX SEC. ‐ CASINO E LOCALI ATTIGUI ALLA FLORIDIANA Giardinetto di agrumi
La zona coincide con l’area dove sarà costruito l’attuale edificio demaniale al confine con Via D.Cimarosa per molti anni destinato ad alloggio demaniale e per il quale si prevede, all’atto dell’imminente rilascio, una nuova destinazione d’uso di supporto alle attività didattiche, di accoglienza e ristoro per gli utenti del Parco. 20 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO F. SCHIAVONI 1880 Sovrapposizione della planimetria di rilievo risalente al 1827 21 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO LA VILLA FLORIDIANA A. NICCOLINI – RILIEVO 1817 22 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO A. NICCOLINI ‐ PRIMO PROGETTO A. NICCOLINI ‐ ASSETTO DEFINITIVO 1827 23 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO Prima dell’allestimento del museo e fino al 1929 non esisteva la scala che oggi conduce al piano seminterrato della sezione “Orientale” del museo. Gli ambienti erano destinati a “quartino per il servizio”. Nelle vecchie piante le scale che collegavano i piani degli altri appartamenti e delle stanze per il ricevimento degli ospiti sono collegate direttamente con la “Sala per mangiare” ancora posta in posizione centrale rispetto all’intero corpo di fabbrica. Oggi la percezione di questa posizione di centralità è stata alterata da scelte allestitive del passato che hanno modificato il richiamo spaziale e la percorribilità tra gli ambienti. ROBERTO PANE 1929‐ PROGETTO PER I LAVORI DI RESTAURO ED ADATTAMENTO DELLA VILLA A GALLERIA DI ESPOSIZIONE DI MAIOLICHE, CERAMICHE ED OGGETTI VARI 24 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 2.3. LE PRINCIPALI TRASFORMAZIONI COSTRUTTIVE DAL 1803 AL 1976* 1803‐1806 edificazione casino sull’area che corrisponde all’impronta dell’attuale villa architetti Schiantarelli o Sbordone ‐ ampliamento dell’originario edificio con l’edificazione di due corpi su nuove fondazioni e la modifica delle strutture interne al corpo originario – opere di manutenzione e di adattamento della villa a Galleria di esposizione delle maioliche e delle ceramiche architetto Antonio Niccolini 1927 ‐ristrutturazione della villa nuovi impianti elettrici, apertura vani interni architetto Siano 1934 – nuovi impianti – dalla sala 1 alla sala 10 del piano primo e secondo lavori edilizi urgenti di riparazioni per i danni di guerra/ apertura sale espositive /edificazione scala interna P.T al P.Seminterrato sulla verticale nord‐
ovest piano terra sala 18 sala da pranzo –opere di “restauro “demolizione delle decorazioni e rimozione degli arredi 1947 – restauro locali guardiania a destra dell’ingresso ( lato Ovest 1976 – cornicioni intonaci tinteggiatura colonne pluviali infissi esterni impermeabilizzazioni copertura pavimentazioni … OO.PP. ing. Paolo Martusciello 1817‐
1827 1924 1925 1943‐49 1946 25 architetto Roberto Pane Ministero dei LL.PP Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO DAL 1986 AL 2009**
1986 anni ‘90 1988 1991 1991 2000 1991 1990 1994 2002‐3 (Variante 2004) 2005 Recupero e Valorizzazione delle infrastrutture Museali napoletane – Progetti F.I.O. Piano Seminterrato – Sezione Orientale bonifica costruzione vespaio, ristrutturazione e allestimento ‐Lavori di Consolidamento e Bonifica dei locali interrati; ‐ Adeguamento funzionale e ristrutturazione collegamenti verticali; ZONA PIAZZALE A NORD antistante ingresso villa indagini geognostiche per fondazione strutture nuova sala polifunzionale sotterranea Trivellazioni e cavi di saggio interferenza fondazioni museo /cavità/nuove fondazioni auditorium Fondazioni per auditorium/ascensore /finiture interne/copertura solaio e lastrico piazzale lato nord Relazione illustrativa sulle fondazioni e sui materiali (aggiornamento elaborati Progetto F.I.O.) Opere propedeutiche allo scavo delle fondazioni della sala polifunzionale piano seminterrato consolidamento volte rampanti scala a destra ingresso, scale centrali piano primo demolizione n. 3 rampe di scala centrale posta a dx dell’ingresso‐ piano secondo e solaio di copertura ricostruzione rampa con profilati in acciaio realizzazione passerella coperta in acciaio‐ demolizione nei solai per costruzione cavedio ascensore ad occidente realizzazione nuovi solai in ferro – piano terra esterno costruzione corpo di scala esterna ad oriente‐ scavo fondazioni auditorium Progetto per il consolidamento del Museo di Villa Floridiana valutazione dello stato dei luoghi e relativo stato fessurativo dei manufatti murari; valutazioni degli interventi strutturali necessari;posa in opera di tiranti metallici quota piano terra Prove endoscopiche, saggi esplorativi e verifiche strutturali dei solai del piano primo livello ‐ sala 14 della villa e solaio contiguo pianerottolo di smonto della scala 26 MiBAC arch. Ezio de Felice arch. Gennaro Matacena Laboratorio di Prove autorizzato GeoConsult, di Manocalzati ‐ Avellino;‐dir lavori ing. Ing.Michele Candela ditta SACED Srl Napoli ing. Giuseppe Giordano Ufficio Centrale BAAA S Roma‐ architetto Mario Grassia ing. Michele Candela Laboratorio di Prove autorizzato GeoConsult, di Manocalzati ‐ Avellino;‐dir lavori ing. Michele Candela Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO *“La Floridiana e Vlla Lucia” Tommaso Siciliano ‐ Tipografia Laurenziana in Napoli 1966” *Fondo A.Niccolini ‐.Archivio del Museo di San Martino *Archivio Storico _Palazzotto Borbonico – Capodimonte **Archivio Tecnico –Palazzo Reale di Napoli **Ufficio Gare e Contratti ‐.Castel Sant’Elmo 2.4. RELAZIONE TECNICO COSTRUTTIVA L’edificio è fondato sul banco tufaceo della collina del Vomero che a sud si affaccia a mare degradando verso la costa pianeggiante che si apre sul golfo di Napoli. Proprio in coincidenza con l’area del fabbricato alla fine del 1980 sono state ispezionate e rilevate due grandi cavità scavate nel tufo, collegate tra loro e appartenenti ad una rete di cunicoli probabilmente molto estesa. La struttura portante dell’edificio è composta da muratura in pietre di tufo che caratterizzano anche la muratura di fondazione originaria che si poggia sul banco tufaceo. L’edificio nasce, per opera di architetti locali al servizio del “pubblico negoziante” Francesco Chevreux, detto Lalò, nel corso degli anni tra il 1805 ed il 1806, con un unico corpo rettangolare affiancato, ad oriente, da una serie di ambienti ad un unico livello adibiti a stalle o depositi. I solai interpiano erano originariamente in legno come anche la copertura a falde che l’architetto del re Ferdinando IV Antonio Niccolini , nel corso dei lavori di ristrutturazione iniziati a partire dal 1817, Furono aggiunti due nuovi corpi di fabbrica a pianta rettangolare edificati su tre livelli più il sottotetto, quello ad oriente si innestò sulle fondazioni della preesistente fabbrica composta da un solo piano fuori terra. Le nuove fabbriche furono poste ortogonali al corpo originario, simmetricamente a formare una corte centrale aperta scenograficamente sul lato nord da dove, attraverso un protiro in asse addossato al corpo principale, si accede alla residenza. A seguito dell’acquisizione della Villa al patrimonio del demanio da parte dell’allora Ministero all’Educazione Nazionale nel 1919, iniziò un periodo di trasformazioni per adeguare a nuove funzioni la Villa che, dopo i danneggiamenti subiti a seguito degli eventi bellici e solo dopo l’acquisto da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, manifestò la propria vocazione a sede museale. L’adeguamento a sede museale ne ha configurato fortemente gli ambienti interni con la decisione di realizzare, oltre ai necessari interventi di ristrutturazione e manutenzione operati nel corso dell’ultimo decennio del ‘900, anche scelte distributive per il nuovo allestimento degli ambienti. Dopo il terremoto che ha colpito Napoli nel 1980 furono eseguiti lavori di consolidamento che iniziarono alla fine degli anni ’80. Come si desume dalle relazioni tecniche che sono datate 9 ottobre 1991 conservate negli archivi tecnici di questa amministrazione a firma del progettista delle strutture prof. Ing. Giuseppe Giordano, le opere hanno riguardato : ‐sostituzione di alcuni solai in legno della copertura con solai in ferro e soletta collaborante ‐realizzazione di una scala interna con struttura in ferro e realizzazione di una passerella metallica coperta sul solaio di copertura (che ha comportato la demolizione di un tratto del solaio di copertura). ‐opere di demolizione, consolidamento e ricostruzione a tutti i livelli, occorrenti per la collocazione di cavedi per l’installazione di un ascensore e per il passaggio dei condotti di 27 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO climatizzazione che collegano la centralina localizzata sul solaio di copertura con il piano terra e il seminterrato. ‐ intervento di edificazione interrata di un locale “auditorium” sotto il piazzale di ingresso all’edificio, lato nord, ( fuori dal perimetro dell’edificio, adiacente ad esso ). A seguito della esecuzione delle opere connesse alla fondazione in c.a. del nuovo organismo sotto il piazzale e conseguentemente alla configurazione dei collegamenti del nuovo locale con le sale museali ospitate al livello del seminterrato del Museo, sono state interessate da lavori edilizi le fondazioni e gli ambienti voltati dei locali seminterrati dell’edificio. La realizzazione dei collegamenti sia orizzontali che verticali ha richiesto consolidamenti di murature e volte nella zona del piano seminterrato che si apre a meridione (c.d. Sezione Orientale) e nella zona delle scale sul versante orientale a mezzo di cementazioni, posa in opera di catene e barre cementate, integrazioni murarie, formazione di piattabande e riquadrature di nuovi vani. Nel 2003 ebbero inizio interventi di consolidamento che hanno interessato l’intero piano rialzato (piano terra‐livello di accesso alla villa dal piazzale a nord) realizzato dall’Ing. Michele Candela con l’inserimento di catene di collegamento delle pareti longitudinali realizzate tramite tirantature posizionate in perforazione a quota dei solai; oltre al consolidamento con interventi localizzati di sarciture di murature e delle volte 2.5. AUDITORIUM DEL MUSEO Nell’ambito della realizzazione delle opere di consolidamento post terremoto dell’80 furono realizzati interventi di ampliamento delle sale espositive e furono realizzate opere di nuova edificazione per la realizzazione di una sala per conferenze con 200 posti a sedere destinati al funzionamento delle attività istituzionali della Soprintendenza. La nuova sala con una superficie di circa mq. 210 ed un’altezza di ml 5,75 fu costruita completamente interrata sotto il piazzale di ingresso all’edificio, lato nord, (fuori dal perimetro dell’edificio, adiacente ad esso) l’opera ha comportato lavori di scavo, fondazione con paratie di pali, pareti, solette a zattere di fondazione in c.a. , nuova copertura con solaio in acciaio e soletta solidale di c.a. e ripavimentazione del piazzale. Le opere di fondazione sono state precedute da indagini geodiagnostiche eseguite dalla Ditta Geoconsult nel luglio 1988 che hanno consentito di definire la natura degli interventi in fondazione. Per quanto riguarda il sottofondo alla pavimentazione dei nuovi locali, è stato fondato il piano d’imposta delle zattere e della soletta armata di collegamento nei terreni di pozzolana sabbiosa sovrastanti, in quella zona, il banco tufaceo. Per quanto riguarda la parete portante della copertura della sala interrata e le pareti a supporto del sovrastante portico d’ingresso al Museo, queste sono state fondate su pali radice addentrati da 50 a 100 cm. nella formazione tufacea di base. Inoltre, indagini di trivellazione e cavi di saggio eseguiti dalla ditta SACED nel perimetro della Villa e della nuova sala interrata, con riferimento alle cavità rilevate alla fine del 1980 nel tufo, collegate tra loro, hanno stabilito che non esistono interferenze fra le nuove fondazioni e le cavità in ragione della reciproca posizione sia planimetrica sia altimetrica. Per quanto riguarda il contenimento del terreno, così come realizzato in cantiere, la paratia di pali si addentra nel tufo per circa un metro. Inoltre, sull’area immediatamente confinante con il perimetro del Museo, con la funzione di collegamento con la sala interrata di nuova costruzione, fu edificato uno scavo e la successiva costruzione di una scala con pareti di contenimento in c.a. e solette armate che configurano i nuovi 28 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO corridoi di accesso alla sala per chi proviene direttamente dall’esterno, in coincidenza con il prospetto ad est. Adeguamenti dei locali interrati appartenenti alla vecchia costruzione ed immediatamente confinanti con l’area del nuovo edificio hanno richiesto interventi di scavo di edificazione di nuove murature, ridistribuzione degli spazi interrati che hanno interessato un percorso di ulteriori mq. 678 con un’altezza media di piano di ml.4,20 tra collegamenti verticali orizzontali e servizi. 29 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 2.6. LA FLORIDIANA NEL PRG E I VINCOLI PAESAGGISTICI COMUNE DI NAPOLI VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE STRALCIO TAVOLA 5 ZONIZZAZIONE 30 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO STRALCIO TAVOLA 6 ZONIZZAZIONE Floridiana zona A – Insediamento d’interesse storico 31 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO STRALCIO TAVOLA 8 ‐ SPECIFICAZIONI Villa Floridiana: Spazi pubblici esistenti Parco Grifeo e Villa Lucia: immobili reperiti da destinare a spazi pubblici 32 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO VINCOLI PAESAGGISTICI ex L 1497/1939 e L. 431 /1985 STRALCIO TAVOLA 13 33 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO VINCOLI D’INTERESSE CULTURALE NOTIFICA DEL MINISTERO DELLA ISTRUZIONE PUBBLICA Dichiarazione “d’interesse artistico” del 30‐12‐1912 ai sensi dell’art.5 della L. 364 del 20 giugno 1902 34 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO DECRETO DEL DIRETTORE REGIONALE N. 60 Dichiarazione d’interesse storico artistico ai sensi dell’art.10 comma 1 del D.L.gs. N.42 del 22 gennaio 2004 35 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 36 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO Particelle catastali Sez AVV ‐ NTC foglio 130 p.lla 818 NCEU Sez AVV foglio 15 p.lle 61‐62‐73‐74‐80‐271‐273 37 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO STRALCIO TAVOLA 11 ZONIZZAZIONE DEL TERRITORIO IN PROSPETTIVA SISMICA Villa Floridiana: ZONA 3A4 38 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO CARTA DELLA PERICOLOSITA’ DA FRANA In esito alla Delibera di Giunta Regionale n. 083/AC del 25 marzo 2004 39 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO CARTA DEL RISCHIO ATTESO per fattori di pericolosità idraulica e da frana In esito alla Delibera di Giunta Regionale n. 083/AC del 25 marzo 2004 40 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 2.7.stralci della Aerofotogrammetria VILLA FLORIDIANA 41 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO PARAPETTO DEL BELVEDERE 42 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO TEMPIETTO 43 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO SCALONE DEL BELVEDERE 44 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO CORPO DI GUARDIA ANIELLO FALCONE 45 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO CORPO DI GUARDIA DOMENICO CIMAROSA‐ESEDRA 46 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO MURO VIA D. CIMAROSA 47 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO EDIFICIO ZONA SERRE 48 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO MURO AL CONFINE CON VILLA LUCIA 49 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 3. IL PROGETTO 50 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 3.1.PREMESSE La Villa è una gran bella fabbrica di pietra di tufo rivestita d’intonaci lisci e lievemente bugnati, decorata con semplici risalti di cornici e stucchi, che concretizzano il linguaggio neoclassico declinato dall’architetto Antonio Niccolini. La sua storia evoca e conserva come in un prezioso scrigno i racconti privati che si agitano all’interno di una cornice storica di valenza nazionale oltre che territoriale. La storia della Villa è anche quella delle sue vicende costruttive legate ai bisogni e ai desideri di quelli che la hanno abitata nel tempo; il suo legame con la storia si riferisce a quella di un territorio collinare suburbano, dove le “Masserie” erano destinate oltre che alla produzione agricola anche a residenze estive della nobiltà napoletana. Le vicende del sito sono strettamente connesse alla posizione privilegiata per esposizione e panorama. Come si evince dai documenti conservati negli archivi notarili citati dall’appassionato scritto di Tommaso Siciliano (*) la sua bellezza ne ha determinato <…le sue vicende quattro volte secolari…> legate alla storia di comunità monastiche, personaggi facoltosi e potenti fino a entrare nella vita privata del Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone che alla fine del regno di Murat era tornato dall’esilio. Acquistò dalle eredi del Ministro Saliceti nel 1817 la vasta proprietà per farne dono d’amore a donna Lucia Migliaccio. La storia della Masseria s'intreccia le vicende artistiche dell’architetto Antonio Niccolini, Direttore della reale Accademia di Belle Arti con la cattedra di scenografia ed esponente di spicco del neoclassicismo a Napoli. Il Parco disegnato su modello del giardino inglese le scenografiche suggestioni determinate dalla sobria architettura della Villa e dalle impreviste costruzioni immerse negli scorci naturalistici sono tutti dettagli che fanno dell’intero complesso un luogo di rara bellezza. Gli interventi di restauro del Parco e degli edifici storici, gli adeguamenti funzionali e i restauri degli elementi decorati sono finalizzati a valorizzare l’esistente offrendo più spazi a nuove attività e tendono a ripristinare i caratteri di originarietà dei manufatti, riscontrabile in modo diffuso nonostante il degrado, allo scopo di ampliare il target dei visitatori. Gli interventi di consolidamento ed il miglioramento degli standard di sicurezza comportano l’uso di tecnologie del tutto reversibili eseguite dove possibile con materiali e tecniche tradizionali. Il restauro, le nuove installazioni, i servizi al pubblico sono inoltre finalizzati a proporre al visitatore una lettura organica dell’intero complesso offrendo la possibilità di rileggere percorsi e luoghi funzionali alle attività dell’antica residenza attraverso la proposizione di tutte le possibili prospettive di lettura offerte anche attraverso un percorso multimediale che sarà ospitato al piano terra della Villa all’interno del Museo dell’Opera. Il recupero di una palazzina di proprietà demaniale, oltre all’allestimento di ambienti per l’accoglienza di seminari a tema ed eventi, consentirà di predisporre un Punto ristoro che, diversamente da quello già predisposto nei locali a piano seminterrato della Villa, offre all’Amministrazione la possibilità di garantire un accesso indipendente da Via D. Cimarosa e potrà essere accessibile in orari indipendenti da quelli di apertura del Parco (scelta che sarà fatta in funzione delle convenienze dell’Amministrazione). 51 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 3.2. LA SCELTA DEI SITI E IL PROGETTO IN SINTESI 52 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO A – Villa Museo SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE MUSEO DELLA CERAMICA “DUCA DI MARTINA” EPOCA DI COSTRUZIONE 1817‐26 DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA RESIDENZA REALE ESTIVA STATO D’ USO MUSEO, AUDITORIUM, UFFICI SOPRINTENDENZA INCREMENTO DELLE AREE DESTINATE AL PUBBLICO E DIVERSIFICAZIONE DELLE TEMATICHE DEI PERCORSI ESPOSITIVI MIGLIORAMENTO DEI COLLEGAMENTI VERTICALI TRA I VARI PIANI CONSOLIDAMENTO, ADEGUAMENTO IMPIANTISTICO E FUNZIONALE‐RESTAURO STORICO ARTISTICO • restauro delle facciate con revisione dell’intonaco e tinteggiatura • eliminazione delle tubazioni dismesse e sostituzione di quelle degradate nonchè dei cavi a vista • restauro e integrazione di cornici in stucco, di elementi decorativi, balaustra e timpani • protezione e tinteggiatura delle ringhiere DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO INTERVENTO PREVISTO INTERVENTI SULLE FACCIATE 53 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO • restauro o sostituzione infissi esterni e persiane napoletane FOTO AEREA DEL MUSEO FACCIATA NORD 54 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO FACCIATA SUD 55 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO C – Parco Storico SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE VILLA FLORIDIANA EPOCA DI COSTRUZIONE 1800 CIRCA DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA GIARDINO ANNESSO ALLA RESIDENZA REALE ESTIVA STATO D’ USO PARCO PUBBLICO DIMENSIONI SUPERFICIALI E PERIMETRALI AREA: 76612 mq PERIMETRO: 1260 m INTERVENTO PREVISTO MANUTENZIONE STRAORDINARIA RESTAURO, ADEGUAMENTO IMPIANTISTICO 56 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO INGRESSO AL VIALE PRINCIPALE DALLA VIA D. CIMAROSA TERRAZZA VERSO ORIENTE SU PARCO GRIFEO 57 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO VASCA DELLE TARTARUGHE SUL BELVEDERE TEATRINO DELLA VERZURA TRATTO MURO DI CONFINE CON IL PARCO GRIFEO 58 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B1 – Muro Zona Panorama SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE MURO “ZONA PANORAMA” EPOCA DI COSTRUZIONE CONSOLIDATO NEL 2004 DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA MURO DI CONTENIMENTO E RINGHIERA STATO D’ USO DEGRADATO DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO SOSTITUZIONE DEL MURO • Demolizione e ricostruzione • Nuova ringhiera in ferro e pilastrini in cls armato • Nuova pavimentazione in mattoncini • Installazione informazioni emergenze paesaggistiche e culturali INTERVENTO PREVISTO 59 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO DETTAGLIO CONTRAFFORTE IN TUFO DETTAGLIO DEGRADO PARAPETTO 60 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B2 – Tempietto Dorico SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE TEMPIETTO DORICO EPOCA DI COSTRUZIONE 1817‐ 1826 DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA “LUOGO COPERTO PER IL RIPOSO” STATO D’ USO INVARIATO DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO INVARIATO INTERVENTO PREVISTO • Restauro marmi e rivestimenti delle murature • Ripristino fioriere in muratura 61 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO PROSPETTO A MERIDIONE VISTA DELL’AMBIENTE INTERNO 62 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B3 Scala che porta al giardino SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE SCALONE MONUMENTALE D’ACCESSO AL GIARDINO EPOCA DI COSTRUZIONE 1817‐ 1826 DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA COLLEGAMENTO TRA LA “SALA PER MANGIARE” E IL GIARDINO STATO D’ USO INVARIATO DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO INVARIATO • Restauro marmi e rivestimenti delle murature • Ripristino fioriere e muratura • Configurazione del bordi e delle siepi INTERVENTO PREVISTO 63 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO FOTO DELLO SCALONE DALL’ALTO VISTA DA MERIDIONE 64 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B4 – Corpo Di Guardia Via Aniello Falcone SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE CORPO DI GUARDIA VIA ANIELLO FALCONE EPOCA DI COSTRUZIONE FINE ANNI ‘90 DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA CORPO DI GUARDIA STATO D’ USO SERVIZIO DI GUARDIANIA – STATO DEGRADATO DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO GUARDIANIA E BIGLIETTERIA INTERVENTO PREVISTO • Demolizione e sostituzione, • Ricostruzione con struttura in muratura portante e acciaio • Allestimento e adeguamento impiantistico fonia/dati • Separazione percorsi pedonali e carrabili • Nuova illuminazione segnapasso e a parete • Esterno parco: ripristino cancello e muro di confine allestimento con dissuasori, panchine , integrazione aiuole • Impermeabilizzazione collettore di pluviale relativo al piazzale d’ingresso al museo 65 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO CORPO DI GUARDIA PROSPETTO A MERIDIONE DETTAGLIO PILASTRO E‐PENSILINA 66 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B5 – Corpo Di Guardia Via Cimarosa SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE CORPO DI GUARDIA VIA CIMAROSA EPOCA DI COSTRUZIONE 1800 circa DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA INGRESSO PRINCIPALE STATO D’ USO SERVIZIO DI GUARDIA DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO GUARDIANIA E BIGLIETTERIA ACCOGLIENZA • Manutenzione straordinaria e adeguamento impiantistico‐igienico ‐
sanitario • Vespaio ,coibentazione pareti e controsoffitto‐Impermeabilizzazione • Intonaci e tinteggiatura, pavimenti e rivestimenti • Impianti elettrici‐ rete fonia dati • Nuovi infissi e front‐office • Pavimentazione e nuovo sistema di smaltimento acqua zona della rampa posteriore INTERVENTO PREVISTO 67 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO VISTA DALL’ALTO ATTUALE SEDE OPERATIVA DEL SERVIZIO DI GUARDIANIA PROSPETTO OCCIDENTALE 68 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B5 bis – Edificio D’ingresso Via Cimarosa SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE ALLOGGIO CIMAROSA EPOCA DI COSTRUZIONE 1800 CIRCA E SOPRAELEVAZIONE POSTERIORE DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA ALLOGGIO STATO D’ USO ALLOGGIO CASIERE E ALLOGGIO IN LOCAZIONE DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO INVARIATA • tinteggiatura facciate • impermeabilizzazione • manutenzione straordinaria infissi INTERVENTO PREVISTO 69 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO VISTA DALL’ALTO PROSPETTO A MERIDIONE 70 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B6 – Esedra E Muro Cimarosa SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE ESEDRA D’INGRESSO E MURO CONFINANTE CON VIA CIMAROSA EPOCA DI COSTRUZIONE 1800 CIRCA DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA MURO DI CONTENIMENTO E SEPARAZIONE STATO D’ USO INVARIATO DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO INVARIATA INTERVENTO PREVISTO • Manutenzione straordinaria • Rimozione per lavorazione a puntillo della pavimentazione esterna • applicazione fascia perimetrale in pietra h 20 cm a protezione base muro • revisione abachini ardesia • spicconatura e revisione intonaco, tinteggiatura e vernciatura a protezione atti vandalici • rimozione tubature eternit e sostituzione • Illuminazione a pavimento lungo l’esedra • Panchine monolitiche, cestini portarifiuti 71 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO ESEDRA VISTA DALL’ALTO MURO SU VIA CIMAROSA 72 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B7 – Edificio Zona Serre Alloggio Demaniale SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE ALLOGGIO DEMANIALE ZONA SERRE EPOCA DI COSTRUZIONE 1850 CIRCA DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA SERVIZIO ALLA MASSERIA STATO D’ USO ALLOGGIO IN LOCAZIONE DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO PUNTO RISTORO E SERVIZI IGIENICI PER IL PARCO INTERVENTO PREVISTO • Adeguamento funzionale • Opere murarie e strutturali • Massetti, pavimenti, rivestimenti, intonaci, impermeabilizzazioni, tinteggiatura • Impianti igienico sanitari ed elettrici • Revisione cornicioni e cordoli in pietra • Revisione e sostituzione infissi e tettoie in ferro della serra • Rimozione opere edificate senza autorizzazione: verande in alluminio anodizzato, muri esterni in pomicemento 73 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO PROSPETTO A SETTENTRIONE SU VIA CIMAROSA PROSPETTO A MERIDIONA VISTA DALL’INTERNO DEL PARCO 74 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO B8 – Muro Al Confine Con Il Condominio Di Villa Lucia SCHEDA TECNICA DENOMINAZIONE MURO CONFINANTE CON IL CONDOMINIO DI VILLA LUCIA EPOCA DI COSTRUZIONE 1850 CIRCA DESTINAZIONE D’USO ORIGINARIA MURO DI CONTENIMENTO STATO D’ USO FENOMENI DI DEGRADO DESTINAZIONE D’USO DI PROGETTO INVARIATA INTERVENTO PREVISTO CONSOLIDAMENTO 75 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO D – Impianto Elettrico E Speciali Per Intero Complesso INTERVENTO PREVISTO: MANUTENZIONE ORDINARIA E ADEGUAMENTO •
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cabina elettrica sistema di supervisione della Villa impianto elettrico Piano primo e secondo della Villa 76 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 3.3. IL MUSEO – GLI INTERVENTI A MUSEO ELENCO DELLE LAVORAZIONI Consolidamento e restauro strutturale Adeguamento funzionale e restauro facciate e infissi esterni Sistema di supervisione ‐nuovo impianto elettrico‐ piano primo, nuovo impianto elettrico‐piano secondo Impianto di climatizzazione Restauro delle superfici decorate Restauro degli arredi lignei e nuovo allestimento Livello di Progettazione definitiva
CONSOLIDAMENTO E RESTAURO STRUTTURALE ‐Il progetto è dell’ing. Michele Candela Le lavorazioni previste sono rivolte, localmente al ripristino delle condizioni statiche di progetto, talvolta mutate a seguito di sconvolgimenti strutturali e/o manomissioni dell’impianto originale e globalmente al miglioramento antisismico nella sua accezione di manufatto storico composta da elementi murari pluriconnessi. Talvolta l’integrazione o sostruzione degli elementi degradati avverrà, ove necessario mediante l’ausilio di tecnologie del tutto reversibili eseguite con materiali e tecniche tradizionali basandosi sulla conoscenza qualitativa e quantitativa degli elementi strutturali componenti l’edificato murario; nonché dei quadri fessurativi e delle buone pratiche costruttive. Le urgenze strutturali estrinsecate, valutate a seguito di apposite elaborazioni analitiche di indagini e prove non distruttive (PnD) volte al raggiungimento degli standard conoscitivi doverosamente richiesti nel panorama normativo italiano e peraltro già in parte in possesso dell’amministrazione, risultano essere, pertanto, essenziali e risolutrici. il progetto è finalizzato alla valutazione delle opere di consolidamento necessarie a scongiurare scenari di danno siano essi generati da problematiche strutturali dovute a deficienza propria degli elementi coinvolti, che da azioni esterne, come ad esempio le azioni di tipo sismico. GLI INTERVENTI - la posa in opera di tirantature metalliche, in perforazione a secco a tutti i livelli evidenziando come queste siano in grado di impedire, per azioni fuori piano e/o nel piano principale che individua i setti murari, il ribaltamento delle pareti esterne vincolandole alle pareti trasversali. - apposite sarciture delle lesioni, - sostruzioni di porzioni murarie - ove necessario ancoraggi ciechi, 77 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO sono state mappate ed adeguatamente indicate al fine di procedere con interventi il più possibile mirati. Il tutto stilato secondo le norme vigenti alla data della consegna dei dovuti elaborati di progetto. Gli interventi saranno eseguiti al livello del solaio di calpestio del primo piano e del solaio di calpestio del piano seminterrato oltre che localizzati ai solai di calpestio del secondo piano e di copertura per quei casi in cui i solai in legno devono essere sottoposti a verifiche e consolidamento. -
LE OPERE DI ADEGUAMENTO FUNZIONALE Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano L’edificio ospita allo stato attuale:  Sale di esposizione permanenti su tre livelli  Un ambiente per conferenze al piano seminterrato  Locali di ufficio al secondo piano  Locali di sorveglianza COC, servizi igienici e spazi per apparecchiature tecniche di climatizzazione al piano seminterrato Si prevede il ripristino dei percorsi originari verticali ed orizzontali, compatibilmente con i percorsi museali dedicati alla esposizione delle collezioni, si tende a riproporre la lettura dell’assetto distributivo originario dell’organismo architettonico che risulta alterato anche dagli interventi di musealizzazione del sito avvenuti negli anni 30 del ‘900 per accogliere l’eredità del duca di Martina, don Placido de’ Sangro composta di cimeli e collezioni. Tale obiettivo è in linea con gli obiettivi più generali del programma di finanziamento che prevede un incremento del target ed una diversificazione dell’offerta. Da qui l’esigenza di operare un anastilosi, rispettosa dei diversi livelli di stratificazione storici documentabili, nel contempo votata al ripristino della percezione da parte dello studioso o del visitatore dei principali assi distributivi dell’edificio che l’architetto Antonio Niccolini trasformò da Masseria in Villa Neoclassica. Nell’originario disegno del Niccolini gli spazi ed i percorsi destinati alla rappresentanza collegavano il Pronao coperto dove si accoglievano gli ospiti che lasciavano cavalli e carrozze nel vicino ricovero; attraverso l’Atrio, gli ospiti venivano condotti alla “Sala per mangiare” del piano terra affacciata sul bel terrazzo superiore della “Nuova Scala che discende al giardino”, oppure, attraverso il Vestibolo, salendo la bella “Scala” a due rampe, raggiungevano il piano nobile ed il grande salone della “Galleria”. Gli spazi privati destinati all’Appartamento di Oriente del Piano Terra si trovavano a sinistra dell’Atrio, si passava attraverso le “Retrostanze” (destinate in progetto ad accogliere il “Museo dell’Opera”) La “Sala per mangiare” tornerà ad assumere l’originaria posizione di centralità rispetto alle funzioni a cui era predestinato il piano terra. Infatti sarà ripristinato il passaggio diretto con la “Cappella” (liberata dalla funzione di biglietteria a cui è attualmente adibita). Il collegamento con l’attigua “Scaletta” che metteva in comunicazione tutti i piani, sarà per il momento ripristinato solo visivamente, per motivi di allestimento: attraverso il vano protetto da un cristallo sarà quindi possibile la visuale sul tratto ottocentesco della scala in pietra che dal seminterrato sale al piano primo per proseguire fino al solaio di copertura con un tratto di scala in 78 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO ferro tra il primo piano e la copertura edificato alla fine degli anni “90 su progetto dell’architetto napoletano Ezio De Felice. GLI INTERVENTI Relativamente alle modifiche apportate nell’ambito del progetto si prevede - l’installazione di porte tagliafuoco e l’adeguamento delle scale secondo le indicazioni del Comando dei VVFF. Tutto quanto necessario al conseguimento della certificazione di competenza come da incarico affidato al prof. ing. Valerio Mangoni; PER LA COPERTURA - saranno eseguiti lavori di installazione della nuova centrale termica di climatizzazione - sarà installata una ringhiera di protezione - l’impermeabilizzazione dei tratti di solaio di copertura che saranno eventualmente interessate dal restauro strutturale dei solai NUOVI COLLEGAMENTI VERTICALI REALIZZATI A NORMA - La scala B collega il Piano Seminterrato con il Primo piano e fu edificata demolendo quella originaria negli anni ‘90 del 900. La scala non risponde ai criteri introdotti dalle recenti normative sulla sicurezza pertanto si prevede la sostituzione e il prolungamento fino al piano Secondo dove sono gli uffici amministrativi della Direzione del Museo. La scala potrà costituire una via di esodo verso il piano Terra (a museo aperto) e poi verso il piazzale d’ingresso attraverso la porta principale. - La sostituzione di due rampe (della passerella che collega alla scala A) non a norma che collegano gli ambienti ad Occidente con quelli ad Oriente del Piano Secondo attraverso un percorso sopraelevato (rispetto alla quota dell’estradosso della volta della Galleria del Primo Piano). Questo asse costituisce una via di esodo per gli ambienti di ufficio al secondo piano posizionati ad Oriente (anche a museo chiuso); SECONDO PIANO Gli ambienti hanno subito molte modifiche rispetto all’assetto originario a seguito dei lavori realizzati con il finanziamento del Progetto F.I.O.’86. Si prevede: Nuova distribuzione dei tramezzi per dotare la struttura di nuovi depositi di materiale ceramico , anche visitabili, ed ampliare l’accoglienza con sale di riunione e spazi per la consultazione di testi specialistici. La nuova dotazione di sevizi igienici maschi/femmine ed un servizio per diversamente abili a servizio dei nuovi spazi di consultazione e depositi visitabili e serviti da ascensore; Installazione porte tagliafuoco secondo le indicazioni del Comando dei VVFF necessarie al conseguimento della certificazione di competenza; PIANO PRIMO Gli ambienti originariamente destinati ad Appartamenti privati e di rappresentanza sono oggi destinati ad accogliere l’esposizione della collezione del Duca di Martina Placido de Sangro. Gli 79 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO ambienti sono articolati in una successione di piccole stanze dove sono allestite vetrine, piccoli arredi e alcuni dipinti. Gli ambienti sono coperti prevalentemente da voltine incartate e decorate con semplici geometrie o temi floreali, impostate su cornici a stucco o anch’esse dipinte su carta. La copertura della “Galleria” è realizzata a tempera su carta all’intradosso di una struttura ad incannucciata chiusa, nel corso dei lavori finanziati con il Progetto F.I.O dell’’86, da un solaio in calcestruzzo armato sul lato dell’estradosso. In questa fase, in assenza di segnali di cedimento evidenti ad una analisi visiva, lo stato di conservazione della struttura lignea di supporto non si può valutare. Si prevede: - rimozione di tompagni o infissi per il ripristino filologico dei percorsi originari della residenza sulla scorta di documenti e saggi preliminari, compatibilmente con l’attuale destinazione a sale espositive dell’intero organismo; - restauro del pavimento nel Sottopasso al primo piano per nuova destinazione a sala espositiva - nuove vetrine a parete nel sottopasso restaurato; - controsoffittature, cassonetti e telai in acciaio per il supporto delle apparecchiature di climatizzazione localizzate nei passetti del Primo piano; installazione UTA per la climatizzazione del Primo piano - controsoffitti, allestimenti per supporto di apparecchiature di anti‐intrusione, per la climatizzazione, la sicurezza, l’illuminazione, l’esposizione dei quadri; - tinteggiature delle pareti, previo saggi eseguiti sotto il controllo dei restauratori; PIANO TERRA Il nuovo allestimento del neonato Museo dell’Opera consentirà l’approccio ad una visione organica dell’intero complesso le cui fasi costruttive sono state segnate, a partire dalle sue origini rurali già documentabili dal 1600, attraverso le vicende private dei suoi proprietari fino alla acquisizione da parte del demanio dello Stato nel 1919 ed alle modifiche che nei successivi anni ‘30 ne hanno configurato l’attuale assetto di museo della collezione del Duca di Martina. - Apertura e chiusura varchi - Nuova apertura per la via d’esodo del primo piano PIANO SEMINTERRATO Gli ambienti hanno subito molte modifiche rispetto all’assetto originario a seguito dei lavori realizzati con il finanziamento del Progetto F.I.O. ‘86 L’attuale assetto sarà modificato unicamente con - l’apertura di un varco nella parete tra il corridoio dove si apre la porta di accesso alla Villa dal prospetto ad Occidente e l’ambiente di smonto dell’ascensore che collega tutti i piani. In questo modo sarà consentito ai dipendenti l’accesso agli uffici del Secondo piano senza dovere accedere necessariamente attraverso le sale espositive del piano Terra o attraverso gli ambienti degli addetti alla sorveglianza come accade attualmente. 80 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO ESTERNO SUL PROSPETTO A MERIDIONE Sarà realizzato l’allargamento del marciapiede che attraversa il prospetto a Meridione per collegare l’ascensore per diversamente abili proveniente dal parcheggio con l’ascensore per l’accesso ai piani posizionato sul prospetto ad Occidente RESTAURO ARCHITETTONICO DELLE FACCIATE Comprende interventi di ripristino delle facciate; della balaustra in Copertura, dei particolari decorativi quali cornici, capitelli, lesene ed elementi decorativi in stucco e maiolica del frontone della Meridiana; la verniciatura delle ringhiere e delle opere in ferro delle cancellate esterne. - consolidamento dei decori plastici in stucco, cornici, lesene, capitelli e decori floreali balaustra decori floreali di stucco e maiolica dei frontoni . - manutenzione straordinaria della maggior parte delle persiane in particolare: di tutte le persiane napoletane poste sul prospetto a Meridione del piano Terra e Primo - restauro delle imposte interne. - sostituzione di alcune persiane sul prospetto ad Occidente molto danneggiate - sostituzione della maggior parte delle invetriate ed alcuni scuretti - revisione intonaci, - revisione rivestimenti in pietra lavica - tinteggiature delle murature - verniciatura delle inferriate; IMPIANTI TECNOLOGICI Il progetto è dell’ing. Domenico Mascolo L’impianto elettrico del complesso è alimentato da una cabina di trasformazione MT/bt (con un unico trasformatore da 160 kVA e predisposta per il secondo) ‐ non aggiornata alle prescrizione della norma CEI 0‐16 ‐ ubicata in un locale interrato nei pressi dell’ingresso da via Falcone; negli ambienti adiacenti sono ubicati il quadro generale di bassa tensione, il gruppo statico di continuità per l’illuminazione di sicurezza e il gruppo elettrogeno da 80 kVA – riciclato dal museo di Capodimonte. Il gruppo elettrogeno alimenta l’UPS e la stazione di pompaggio dell’impianto ad idranti del museo; l’UPS alimenta il settore illuminazione di sicurezza del centro di carico CCA ubicato al piano seminterrato del museo. Come si evince dallo schema a blocchi il quadro CCA alimenta mediante due linee: in normale da rete enel ed in sicurezza da UPS ciascuno dei sottoquadri esistenti – orientale, sala, piano terra e piano secondo (da quest’ultimo è derivato il centralino dei nuovi uffici). I sottoquadri sono già predisposti per l’interfacciamento dei segnali e dei comandi con un sistema di gestione/ supervisione Impianto antintrusione 81 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO L’impianto, realizzato nel 2010 è esteso a tutto il museo e attualmente idoneo (fatto salvo l’intervento riparativo attualmente in corso) Impianto di telesorveglianza Le telecamere interne esistenti sono tutte del tipo bianco/nero e sarebbe opportuno ammodernare l’intero sistema – risalente al livello seminterrato al 1995 e il resto al 2000 ‐; l’impianto di videosorveglianza del belvedere è attualmente fuori servizio e richiederebbe ammodernamento. Impianto di rivelazione incendi L’impianto, ammodernato nel 2008, è esteso a tutto il museo e attualmente idoneo (fatto salvo l’intervento riparativo attualmente in corso) Impianto di estinzione incendi ad idranti La rete perimetrale al museo esistente, realizzata nel corso degli interventi FIO 86 in tubazioni di acciaio è in pessime condizioni e necessita di continue riparazioni (attualmente infatti è fuori servizio): sarebbe opportuno prevederne il rifacimento con tubazioni in polietilene; di recente il comune ha realizzato nel parco un ulteriore impianto con riserva idrica e pompe installate presso l’ingresso di via Cimarosa, mai messo in manutenzione e, quasi certamente, non funzionante. GLI OBIETTIVI I nuovi impianti e le integrazioni dovranno interfacciarsi, integrarsi e migliorare le prestazioni energetiche dell’intero sistema l’intervento sarà adeguato e dimensionato in base al quadro normativo specifico di riferimento ed alle raccomandazioni contenute nel progetto in dotazione dell’Amministrazione per il conseguimento del certificato di prevenzione incendi i sistemi elettronici, ottici, le sorgenti ad alta efficienza dovranno ridurre i costi di manutenzione ed energetici. I LAVORI Il Sistema di supervisione dell’impianto elettrico. Nel centro di controllo sarà installato un sistema di supervisione equipaggiato di sistema videografico su PC, al quale saranno riportate, dalla cabina elettrica, dal quadro generale e da ciascun sottoquadro, le segnalazioni di stato ed allarme dell’impianto e che consentirà di comandare, l’accensione e lo spegnimento di tutti i circuiti del complesso. Impianto elettrico primo piano È previsto il totale rifacimento dell’impianto con l’installazione di un nuovo sottoquadro ed un numero di circuiti luci e prese, alimentati in normale ed in sicurezza, adeguati alle specifiche della norma CEI 64‐8/7; l’impianto di illuminazione prevederà apparecchi con sorgenti luminose ad alta efficienza; in conformità alla norma CEI 64‐15 i lampadari esistenti saranno protetti da interruttori magnetotermici differenziali adeguati. Nelle sale saranno predisposte prese fonia/dati. Nel riallestimento è previsto lo spostamento di alcuni rivelatori antintrusione/antincendio esistenti,Le linee di distribuzione dei circuiti elettrici e degli impianti speciali esistenti saranno sotto traccia . Impianto elettrico secondo piano Sono previste modifiche alla linea elettrica esistente conseguentemente alla nuova distribuzione interna dei depositi e dei nuovi uffici. 82 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO NUOVO IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE Il progetto è dell’ing. Antonio Mariano Il piano interrato adibito ad auditorium è attualmente dotato di impianto di climatizzazione a tutt’aria facente capo ad un’UTA da 12.000 mc/h di aria di mandata; la produzione dei fluidi termo vettori è realizzata tramite pompa di calore a recupero da 102 kWt e 88 kWf, attualmente guasta, che utilizza ancora gas R22 e dovrebbe essere sostituita con una che avrà la potenza adeguata per sostituire la caldaia a metano .La centrale termica a metano a servizio del resto del museo è costituita da una caldaia da 170 kWt ubicata in copertura; essa alimenta gli impianti a serpentina radiante ai piani seminterrato e terra e gli impianti di riscaldamento degli uffici al secondo piano. Le tubazioni dei fluidi termo vettori sono allocate in un cavedio ubicato nelle scala interna B. Il percorso delle tubazioni del gas metano fino alla copertura è interrato fino all’edificio e risale a vista fino alla centrale termica il contatore è esterno in contenitore a nicchia areata. Il sistema di climatizzazione é attualmente costituito da:‐ condizionamento ad aria nell'auditorium, con pompa di calore sul terrazzo ed UTA esterna al seminterrato; Al seminterrato e piano terra; solo riscaldamento con serpentina a pavimento,e ventilconvettori o radiatori al 2° piano, alimentati da una centrale a gas posizionata sul terrazzo; ‐ il primo piano è privo di qualunque sistema di climatizzazione. I LAVORI In progetto si prevede di sostituire i due gruppi di refrigerazione/riscaldamento con un'unica pompa di calore idronica, posta sul terrazzo nella stessa zona delle preesistenti, con potenza frigorifera/termica di circa 380/410 kW e potenza assorbita di 142 kW delle dimensioni di 4,4x2,3x2,4 m e peso di circa 4.000 kg..Detto nuovo gruppo alimenterà, con opportune linee idrauliche, l'UTA e le serpentine esistenti e nuovi ventilconvettori canalizzabili al 1° e 2° piano. Si prevede di eliminare anche l'edificio prefabbricato che contiene il bruciatore e quello con i condotti dell'alimentazione del gas metano la cui alimentazione non è più prevista. La eliminazione della caldaia a metano e del relativo sistema di adduzione; la eliminazione della pompa di calore guasta che sarà sostituita con una dalla tecnologia conforme alla normativa e potenziata per alimentare tutti i livelli della Villa compreso l’auditorium. Il cavedio che percorre la scala B sarà modificato per consentire la nuova distribuzione funzionale degli ambienti interni ed il passaggio dei condotti di aria avverrà all’interno di un cavedio incassato nelle murature. Al livello del primo piano saranno installati i condotti di distribuzione per la climatizzazione delle sale espositive seguendo tracciati misti, aerei o sotto il pavimento, in funzione delle diverse condizioni degli ambienti. RESTAURI DEL PRIMO PIANO E RESTAURO DELL’ATRIO AL PIANO TERRA Il progetto è della dott.ssa Angela Cerasuolo. DECORAZIONI DEL SALONE E DI ALCUNI AMBIENTI DEL PIANO NOBILE DELLA VILLA FLORIDIANA Acquistata nel 1815 da Ferdinando IV di Borbone per la moglie Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, la villa Floridiana fu ristrutturata tra il 1817 e il 1819 dall’architetto Antonio Niccolini (San Miniato, 21 aprile 1772 – Napoli, 8 maggio 1850). La Fioridiana e il resto del parco furono acquistati nel 1919 dallo Stato. Dal 1927 ospita il museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina, che 83 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO accoglie la collezione di ceramiche ricevuta in donazione nel 1911 da Placido di Sangro, duca di Martina. Diversi interventi di restauro hanno interessato gli ambienti della villa già dalla seconda metà dell’Ottocento. Negli anni Cinquanta (con il recupero post bellico) e negli anni Ottanta del Novecento sono stati realizzati gli interventi più recenti. Alcune preziose testimonianze risultano importanti per conoscere l’aspetto originario degli elementi decorativi individuati come oggetto del presente progetto di restauro. In occasione della stipula, avvenuta il 15 settembre 1817, lo stesso Niccolini redasse la descrizione e il rilievo dei terreni e dei fabbricati così come si presentavano al momento dell’acquisto. A proposito dell’appartamento situato al piano nobile della villa così scriveva (cfr. in Tommaso Siciliano, La Floridiana e Villa Lucia : fonti e documenti, Napoli, Il Rievocatore, 1966, pp. 69‐70): «Il piano nobile ha una saletta in testa alla scala, una magnifica galleria, sei camere, e due piccole retrostanze con una scala interna che comunica a tutti i piani. Questo appartamento è attraversato dalla galleria in tutta la sua estensione da tramontana a mezzodì, di modo che le camere che la circondano non hanno la libertà di servizio, e venendo tutte a sboccare nella galleria stessa, rendono questo pezzo, che è il più bello e più grande della casa come una stanza di passaggio. […] La costruzione in generale è buona, le stanze sono di giusta proporzione in volta e tutte luminose. I pezzi d’opera, i telari e le serrature richiedono riparazioni…» Per come descrive la «magnifica galleria», Niccolini sembra non aver voluto modificare la struttura di questo ambiente e la sua posizione di «stanza di passaggio», che corrispondono a quanto si riscontra nella villa allo stato attuale. Le decorazioni in stucco e in ‘scagliola’, i camini in marmo, la decorazione pittorica del soffitto (da ascriversi probabilmente a Giuseppe Cammarano) sono dettagliatamente descritti nel prezioso resoconto del Francioni Vespoli che visita la villa nel 1825 (La Floridiana: cenno topografico del cavaliere Francioni Vespoli socio di diverse accademie, Napoli nella Stamperia Francese, 1825, p. 39): «…primo piano nobile superiore. Esso è composto di una sala, anticamera e galleria, la quale è veramente bella e singolare per le decorazioni d’ordine jonico con pilastri di scagliola imitante marmo: vi si osservano bassorilievi rappresentanti le quattro stagioni nei sopraporti, fregio intagliato a giglio e corone di fiori in rilievo a giorno, cornicione rilevato in stucco, lamia dipinta a colori naturali con Genj intreccianti corone e Gigli in un campo di aria, contornato da un bordo di gigli dipinti al naturale, pareti di verde azzurro con sottoposto bordo di ornati, zoccolo di bardiglio, cammino e consola di marmo con specchiere soprapposte» Tutto quanto è riportato in questa descrizione è tuttora presente del grande salone, ad esclusione delle pareti, ora imbiancate, che però in occasione di sondaggi effettuati hanno rivelato la presenza di una campitura verde azzurra, che, per quanto abrasa, può servire validamente da traccia per riproporre la colorazione originaria. La presenza ricorrente dei gigli induce a collocare la realizzazione di queste decorazioni all’epoca della ‘ristrutturazione’ di Niccolini per Ferdinando di Borbone. Il Francioni Vespoli non ha lasciato invece alcuna indicazione a proposito del pavimento. L’attuale parquet composto di intarsi lignei in noce, mogano ed acero dovrebbe risalire ad un epoca più tarda, da situarsi probabilmente fra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo. La datazione si potrà precisare maggiormente con una ricerca documentaria e iconografica più approfondita, oltre che con l’esame diretto del manufatto in occasione del restauro. Gli altri ambienti del primo piano non si conservano in uno stato altrettanto integro. Soffitti decorati a tempera, di epoca ottocentesca, ornano sale 3, 4, 6, 7 e 8, nella sala 6 il perimetro del soffitto è delimitato da una cornice con rilievi geometrici di stucco. In diversi ambienti (sale 2, 3, 4, 6, 7, 11, 12, 13, 14) sono presenti pavimenti in cotto di vario formato, con probabili finiture a stucco ‐ scagliola, che a causa della presenza di una spessa stratificazione di coloriture soprammesse non è possibile valutare precisamente. 84 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico-e polo museale della città di Napoli
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E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO
RESTAURO ARREDI LIGNEI: manutenzione e restauro
Il progetto à della dott.ssa Maria Tamajo Contarini.
Nel museo duca di Martina nella Villa Floridiana si conservano numerose testimonianze di
pregevole arredo ligneo della seconda metà del secolo XIX ed inizio del secolo XX . Tra queste
numerose vetrine utilizzate per l’esposizione della ricca collezione di porcellane, ma anche di
maioliche delle principali centri di produzione europei, giapponesi e cinesi, nonché della raccolta
di pregevoli esempi di raffinati esempi di arti applicate: avori, pietre dure, tartarughe e smalti,
coralli, solo per citarne alcuni. La maggior parte delle opere proviene dalla collezione di Placido di
Sangro, duca di Martina ereditata dal nipote conte De Marsi che la accrebbe e creò i presupposti
per la donazione allo Stato curata dalla moglie Maria Spinelli nel 1931. Per l'esposizione la Spinelli
incaricò il duca Conte Carlo Giovene di Girasole che utilizzò, in parte, le vetrine del duca di Martina
e altre, realizzate in quegli anni in mogano e noce e che ancora ospitano la raccolta, disponendo
le opere in composizioni affollate nelle vetrine, nelle mensole alle pareti o in piccole vetrine tipo
“scarabattolo”, confermando il carattere eclettico di “casa museo” di gusto aristocratico. Sia il
riallestimento, eseguito tra la fine della seconda guerra e gli inizi degli anni Cinquanta a cura di
Elena Romano, che previde l’esposizione di parte del mobilio presente nella collezione di Sangro,
assieme ad elementi di arredo storico e di vetrine realizzate per il “nuovo” museo, che quello
realizzato negli anni Settanta per ospitare la collezione di bozzetti provenienti dai musei di San
Martino e di Capodimonte, sono stati concepiti con l'intento di rispettare l'allestimento originario
di raccolta privata. Un interessante spaccato sulla storia del collezionismo ottocentesco ed una
evidente espressione stratificata della cultura allestitiva e museale che attraversa due secoli. La
diversa origine delle tre diverse tipologie di arredo sono oggi presenti nelle sale del Museo duca
di Martina a testimonianza del percorso attraversato dalla Villa nelle sue diverse funzioni: da
residenza aristocratica a museo che custodisce preziosi manufatti, riferimento fondamentale per
la cultura storico-artistica dal secolo XIV al secolo XX. Il recupero e la riproposizione di questi
manufatti è perciò ritenuto oggi tassello fondamentale per la ricostruzione filologica della storia
della villa e delle sue collezioni. L’intervento che oggi si intende realizzare si pone diversi e
fondamentali obiettivi, tesi all’individuazione delle diverse destinazioni d’uso del sito
monumentale:il recupero degli arredi storici di collezione museale, che offrono la possibilità di
contestualizzare le opere esposte al piano terra e al primo piano;il recupero del mobilio presente
nelle collezioni del museo;la riproposizione delle vetrine utilizzate per l’allestimento del museo;In
questo ambito si inserisce la scelta metodologica adottata, che consiste nel privilegiare interventi
conservativi, piuttosto che restauri completi, perché meglio perseguono l’obiettivo di corretta
fruibilità dei manufatti nel tempo. L’intervento che si propone è teso al riconoscimento
dell’attività di manutenzione come possibilità di migliorare le caratteristiche proprie dell’oggetto
e la sua capacità di trasmettere le intrinseche specificità, come riferito dalla definizione di
manutenzione offerta dal Comitato Tecnico dell’OCSE nel 2003: “combinazione di tutte le azioni
di supervisione, volta a mantenere o a riportare una entità in uno stato in cui possa eseguire la
funzione richiesta”.Sono stati pertanto divisi gli interventi in diverse tipologie corrispondenti ad
una graduale differenziazione di approfondimento previsto sia sugli arredi che sulle vetrine, da
eseguire a seguito dell’intervento di disinfestazione che si intende intraprendere su tutto il
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MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO
E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO
materiale ligneo esposto nel Primo Piano del museo, a cui si rimanda per specifica descrizione ed
analisi contenuta nel progetto.
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Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO 3.4. LE PERTINENZE‐ INTERVENTI Livello di Progettazione definitiva ELENCO delle voci CONTENUTE Parapetto sul belvedere . Tempietto dorico Scalone sul panorama Accesso e corpo di guardia Falcone collettore piazzale museo Corpo di guardia Cimarosa alloggio casiere pavimentazioni Esedra e muro perimetrale Cimarosa Edificio(zona serre) punto ristoro Consolidamento muro al confine con Villa Lucia Restauro parco storico Impianti tecnologici‐‐Cabina elettrica 87 B EDIFICI DI PERTINENZA B1 B2 B3 B4 B5 B6 B7 B8 C PARCO STORICO D‐ IMPIANTI Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO PARAPETTO SUL BELVEDERE B1
Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano Il muro costituisce il coronamento superiore di una struttura muraria di contenimento del costone panoramico che conclude la proprietà demaniale e si affaccia a Meridione sul Golfo di Napoli . Sostenuto da contrafforti in muratura fu consolidato e ripristinato lungo tutto il perimetro esterno con un intervento realizzato dall’Ing. Marenga nel 1981 consistente in opere di reintegro del materiale tufaceo e successivamente dall’ing M. Candela nel 2004 che eseguì opere di consolidamento di ancoraggio con micropali. Originariamente in sommità esisteva una ringhiera in ferro che nel corso di lavori, probabilmente eseguiti dal Provveditorato alle OOPP già alla fine degli anni “70 del “900, si ritenne di inglobare in un manufatto di cls. Il muro appare oggi ricoperto da uno spesso strato di intonaco gravemente danneggiato a causa della ossidazione dei ferri inglobati di armatura e di supporto dell’intonaco. La terrazza fu scenograficamente disegnata dall’arch. Niccolini e Il percorso lineare stretto tra le aiuole e lo strapiombo è lungo oltre cento metri inducendo il visitatore alla contemplazione ed alla sosta. Esso conclude la prospettiva che collegava indissolubilmente con la sala da pranzo del piano terra recentemente riportata alla sua originaria configurazione dopo un restauro curato dalla dott.ssa L.Ambrosio e dalla dott.ssa L.Martorelli. Con l’intervento si realizza una nuova ringhiera eseguita con quadrelli di ferro e piattine aggrappata a pilastrini di calcestruzzo che si andranno ad ancorare sulla struttura del muro del costone già consolidata dal predetto intervento del 2004. Una volta eseguita la demolizione del muro che ingloba la ringhiera e recuperata la stessa, si valuterà l’ipotesi di eseguire modifiche al disegno proposto in fase di progetto definitivo. Destinato alla sosta. TEMPIETTO B2
Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano Il piccolo edificio in muratura fu concepito nel disegno generale del parco i cui dettagli ricordano secondo lo studioso Tommaso Siciliano (*) il giardino inglese di Stowe descritto da Thomas Whately e che già nel 1771 era conservato nella Biblioteca di Casa Reale che certamente Niccolini doveva conoscere. L’edificio è di piccole dimensioni la cupola a forma di semisfera si sviluppa su una pianta circolare. È sorretta da colonne in muratura rastremate e sormontate da un architrave leggermente aggettante che si poggia sui capitelli ispirati allo stile Ionico che fungono da collegamento. È innalzata da un breve tamburo che le imprime una ulteriore spinta verso l’alto accentuata dalla pedana soprelevata di tre gradini al di sopra della quota del giardino. Il parapetto che circonda l’edificio contiene nel suo spessore vasche in muratura predisposte all’interro di piante di abbellimento. Si prevede una riattivazione delle vasche stesse con la messa a dimora di varietà di piante adeguate al clima confidando in una continuità della manutenzione che garantirebbe organicità di visione dell’intero fabbricato che con la sua collocazione sul lato della terrazza rivolto ad Occidente costituisce un ulteriore punto di vista panoramico. Pavimentato di marmo composto da riquadri di bardiglio e bianco venato che si compongono in un disegno geometrico. Destinato a luogo di sosta. (*) “La Floridiana e Villa Lucia” Tipografia Laurenziana in Napoli ‐1966 88 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO SCALONE SUL BELVEDERE B3
Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano Lo scalone posto sulla facciata a Meridione fu realizzato dal Niccolini sistemando a terrazzamenti il dislivello esistente tra la quota del Piano Terra della Villa che aveva accesso dalla facciata posta a Settentrione e il giardino panoramico a strapiombo sul Golfo. L’architetto costruì poi la scala in marmo delimitata da muretti rivestiti con pietre di lapillo configurando una scenografia di gusto barocco. Il restauro sarà rigoroso e finalizzato al ripristino ed al reintegro delle strutture in muratura e dei materiali di rivestimento e finitura. CORPO DI GUARDIA E CANCELLO CON ACCESSO PEDONALE E VEICOLARE DALLA VIA A.FALCONE B 4 Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano e dell’ing. Michele Candela EDIFICIO DEL CORPO DI GUARDIA e BIGLIETTERIA L’edificio destinato al corpo di guardia è stato realizzato nel corso dei lavori finanziati con il Progetto FIO 1986. Edificato con strutture portanti di acciaio e pannelli di chiusura ed infissi in legno. La copertura è realizzata in lamiera coibentata appesantita da un getto di calcestruzzo anche con funzione di pensilina dello spazio esterno. I materiali sono fortemente danneggiati e gli interventi di manutenzione straordinaria sarebbero troppo onerosi oltre che non risolutivi. Il servizio igienico, il calpestio in legno e il graticcio si dovrebbero sostituire completamente e l’isolamento termico è obsoleto. La funzionalità dell’edificio non risponde inoltre alle esigenze del corpo di guardia a causa della poca visibilità dovuta alla composizione volumetrica dei componenti. Sarà realizzata una nuova struttura più idonea sia dal punto di vista strutturale, igienico sanitario e della sicurezza che funzionale. Si prevede la demolizione dell’esistente e la ricostruzione di un nuovo edificio con le medesime dimensioni . La struttura portante sarà mista realizzata in muratura e acciaio con vetrate in alluminio e legno e cristalli di sicurezza. L’edificio sarà adeguatamente climatizzato dotato di dispositivi di sicurezza, isolamento termico, apparecchiature igienico sanitarie a norma di legge. Il corpo di guardia è costituito da tre strutture giuntate tra loro : a) Una pensilina rettangolare costituita da una struttura intelaiata di pilastri e travi in acciaio; b) Una struttura identica alla pensilina, formante parte del box custode, ma con copertura piana costituita da soletta in c.a. dello spessore di 12 cm; c) Una struttura in muratura di tufo, formante parte del box custode,con copertura piana con soletta in c.a. di 12 cm di spessore. Tutte e tre le strutture saranno fondate su unico solettone in c.a. di 30 cm poggiante su magrone di sottofondazione dell’altezza di 1m. PENSILINA ANTISTANTE IL CORPO DI GUARDIA‐RAMPA DI ACCESSO‐ALLESTIMENTO DEL VIALE 89 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO Allo stato attuale esiste una ridotta accessibilità pedonale da parte del pubblico, poiché all’edificio si arriva tramite tre gradini. Il percorso pedonale sarà invece dotato di una rampa di accesso alla biglietteria e la zona di sosta davanti al front‐office sarà separata dal percorso destinato ai veicoli e coperta da una pensilina rettangolare costituita da una struttura intelaiata di pilastri e travi in acciaio. INTERVENTI NELL’AREA ESTERNA AL CANCELLO DI VIA ANIELLO FALCONE L’accesso al parco dalla Via Aniello Falcone presenta una bella facciata ben conservata realizzata intorno alla metà del 1900, probabilmente dall’architetto napoletano Ezio De Felice composta da un alto muro di tufo perimetrale e un parapetto in pietra di tufo sormontato da una recinzione in ferro. I paramenti murari sono rivestiti con conci di pietra squadrati a mano in modo irregolare intervallati da pietra a scaglie posata a liste orizzontali appena sgrossate. Tra il muro ed il parapetto c’è il cancello in ferro a due ante d’ingresso al parco. Il piccolo spazio di accesso ha una forma trapezoidale aperta verso la strada comunale ed oltre a ripristinare la pavimentazione è necessario interdire alla sosta delle auto l’area laterale al cancello dove sono posizionate a pavimento le griglie di ispezione del locale ENEL che è a servizio della cabina elettrica del Parco. Saranno eseguiti interventi di ripristino delle murature, delle pavimentazioni e rifunzionalizzazione del cancello in ferro. Saranno introdotti arredi esterni anche con la funzione di dissuasori. IMPERMEABILIZZAZIONE DEL COLLETTORE É necessario un intervento di impermeabilizzazione della griglia posta in prossimità dell'accesso al museo e dell’accesso da via A. Falcone. La griglia ha la funzione di raccolta delle acque piovane provenienti dai viali del parco. Un deterioramento della impermeabilizzazione del cavedio o una discontinuità delle condutture può essere la causa dei fenomeni di infiltrazione determinatisi nella zona alta del muro dell’auditorium interrato al di sotto del piazzale. ACCESSO DA VIA CIMAROSA‐ CORPI DI FABBRICA e PAVIMENTAZIONI ESTERNE DELLA ZONA RETROSTANTE IL CORPO DI GUARDIA E DELL’ESEDRA B 5 Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano L’ edificio del corpo di guardia a Via Cimarosa è costituito da muratura di tufo intonacata, dotato di servizio igienico. Gli infissi sono molto danneggiati ed esiste un diffuso stato di umidità proveniente dalla copertura. Inoltre, la struttura non è assolutamente predisposta ad accogliere la funzione di biglietteria, infatti, attualmente, funziona solo con il servizio di guardiania. E’ previsto in intervento di ripristino delle protezioni esterne dei muri e della copertura, un adeguamento igienico sanitario e l’isolamento termico dell’intero ambiente per adeguarlo alla normativa vigente. L’allestimento prevede l’introduzione di una struttura vetrata sul fronte principale con la funzione di front‐office per la biglietteria, il locale sarà dotato postazione PC con collegamento rete‐dati; EDIFICIO CASIERE sul lato opposto al corpo di guardia l’edificio accoglie 90 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO l’alloggio del casiere ed ambienti al piano superiore che allo stato attuale sono adibiti ad alloggio demaniale. Si prevede il ripristino delle protezioni superficiali esterne dell’edificio. OPERE ESTERNE DI PAVIMENTAZIONE E ADEGUAMENTO La zona esterna retrostante al corpo di guardia dà accesso alla rampa che sul lato interno al muro di confine costeggia la via Cimarosa e conduce alla zona delle Serre. La griglia di raccolta delle acque piovane a valle della rampa e del vialetto di accesso alla zona non è sufficiente, né idonea a smaltire l’acqua di dilavamento. La configurazione del profilo della rampa e la mancanza di manutenzione sono elementi che contribuiscono nelle giornate di pioggia all’accumulo di terra e foglie ed al conseguente ristagno nel punto di compluvio. La causa sembra essere la posizione e la dimensione delle griglie di raccolta dell’acqua piovana. L’ESEDRA La pavimentazione dell’Esedra si raccorda con il profilo della strada comunale che è in salita, pavimentata con basole di pietra vesuviana presenta in vari punti avvallamenti e sconnessione tra le lastre. Le basole devono essere rimosse e lavorate a scalpello prima di essere riposizionate. ALLESTIMENTO L’accesso al parco da Via Cimarosa è posizionato all’interno del fitto tessuto cittadino. Questa collocazione determina la necessità di adottare provvedimenti di interdizione al parcheggio delle auto che non possono essere affidati unicamente ai sistemi di sorveglianza o all’istallazione di telecamere. Al tempo stesso deve essere valorizzato lo spazio monumentale ed il cancello coronato dal bel fregio in ferro battuto a mano che si apre sul lungo viale alberato di accesso al parco. Le fioriere concesse provvisoriamente in uso dal Comune di Napoli all’Amministrazione nel 2012 assolvono la funzione di protezione dell’area, ma alterano la lettura dello spazio concepito in origine con la funzione di consentire alle carrozze di effettuare la manovra di ritorno. Pertanto, in sostituzione delle fioriere saranno installati arredi fissi meno invasivi e concepiti principalmente per la sosta, per segnare il confine tra la proprietà demaniale e quella comunale, per conferire al sito una identità ed un primato di eccellenza rispetto all’edilizia adiacente. Lungo il muro dell’esedra, a sottolinearne la singolarità del sito all’interno della cortina edilizia è prevista una illuminazione con proiettori ad incasso collocati nella pavimentazione, definiti in corso d’opera su indicazione della competente Soprintendenza e della D.L. MURO PERIMETRALE SU VIA CIMAROSA B6
Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano Il muro è costruito con pietre di tufo giallo squadrate lasciato a faccia vista sul lato interno al parco ed intonacato sulla faccia che costeggia la strada comunale. La sigillatura delle fughe è stata eseguita non troppo tempo fa e solo in alcuni tratti dovrebbe essere eseguita nuovamente. L’esposizione a nord e la vicinanza a fonti d’inquinamento e di sporcizia determinate principalmente dai gas di scarico delle auto, la crescita spontanea delle piante infestanti per mancanza di manutenzione costante, il permanere dell’umidità nella zona interna al parco retrostante al corpo di guardia e in coincidenza con il cortile scoperto pavimentato dell’edificio addossato, la rottura di tratti diffusi di copertine di ardesia in sommità, sono tutte cause che 91 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO concorrono alla formazione delle muffe diffuse specialmente al piede del muro in prossimità dell’innesto con il marciapiede. Il muro è, inoltre, esposto alle scritte vandaliche perché si trova in una zona cittadina molto frequentata. E’ stato stimato un danno agli intonaci pari all’intera superficie del muro che nel tempo ha subito varie revisioni parziali che rendono disomogenea la superficie e non idonea a garantire un risultato di durevolezza nel tempo neanche delle protezioni pittoriche. IL CANCELLO IN FERRO Si è previsto il ripristino funzionale dell’originario sistema di scorrimento delle ante su ruote e l’inserimento di distanziatori per accesso pedonale, barre antintrusione nella parte bassa del cancello, oltre alla ritinteggiatura, con l’esclusione del fregio floreale che corona la sommità del cancello che richiederebbe un restauro per il quale in questa fase non è stato preventivato l’importo. EDIFICIO DEMANIALE ADDOSSATO AL TRATTO DI MURO SULLA VIA D.CIMAROSA. DESTINATO A PUNTO DI ACCOGLIENZA E DI RISTORO B 7
Il progetto è dell’arch. Angela Maria Cangiano e dell’ing. Michele Candela Le carte storiche relative al rilievo del complesso di Gaetano Palermo nel 1826, fanno coincidere l’area con una zona coltivata ad aranceto. L’edificio, sorto in epoca successiva è costituito da un corpo di fabbrica addossato al muro perimetrale del Parco al confine con la Via D.Cimarosa. E’ composto da due piani fuori terra e da un ambiente addossato all’edificio sul prospetto principale e coperto a tralicci in ferro, originariamente adibito a serra. Si prevede la ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’edificio adibito parzialmente ad alloggio demaniale, ma destinato ad essere liberato dagli occupanti; All’interno degli ambienti esistono fenomeni di infiltrazione tra il primo ed il piano terra dovuti alla vetustà del sistema idrico e gli infissi esterni non sono in ottimo stato. Si prevede di adibire parte del piano terra a servizi igienici utilizzati esclusivamente dall’interno del parco, mentre gli ambienti posti ad Oriente saranno funzionalmente collegati con la restante parte dell’edificio che si sviluppa al piano terra ed al piano primo. L’intero edificio sarà poi predisposto ad accogliere attività di accoglienza e ristorazione ed attraverso l’adeguamento di un’apertura già esistente, esiste anche la possibilità di un accesso esclusivo dall’esterno. Si prevede l’eliminazione delle opere realizzate senza autorizzazione realizzate in blocchi di pomicemento ed in alluminio anodizzato. Attraverso un cortile scoperto si accede ad un ambiente attualmente adibito a deposito, voltato all’interno e coperto a terrazza recintata da pilastrini di piperno privi di ringhiera. In questo locale gli interventi rivestono carattere di urgenza in quanto dal livello del terrazzo di copertura si sono staccati parti di intonaco e, a causa di piante infestanti lasciate crescere per mancanza di manutenzione, si sono registrati dissesti dei cordoli di piperno di coronamento. La zona dissestata dell’edificio è stata recintata e messa in sicurezza con un intervento conseguente all’ingiunzione dei Vigili del Fuoco, ma le radici anche questa primavera hanno prodotto nuovi danni. I conseguenti lavori di ripristino non si sono realizzati per mancanza di fondi. 92 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO L’ambiente della serra, in uso esclusivo dell’Amministrazione è addossato all’edificio ed è dismesso da molto tempo. Coperto con tralicci in acciaio e vetro appoggiati su muri in tufo e pilastri in ferro. Privo di pavimentazione all’interno esiste una vasca di terra longitudinale in muratura ed una centrale. Si è previsto in progetto di destinare l’ambiente a sala per attività destinate al pubblico o sala ristorante. Si prevede la sostituzione integrale delle travi e delle vetrate e le opere murarie strutturali connesse. Con riferimento alla distribuzione interna, si è previsto di conservare la vasca principale costruita in muratura di tufo a faccia vista; questa manterrà la sua funzione di messa a dimora delle piante, mentre la vasca a pavimento centrale sarà demolita e l’intero ambiente sarà pavimentato. CONSOLIDAMENTO DEL MURO DI CONFINE CON VILLA LUCIA B8 Il progetto è dell’ing. Michele Candela Il settore ispezionato è localizzato nell’area centrale della tratta a sud‐ est, di tale area, rispetto all’edificio sede di Villa Floridiana, ed è caratterizzato dalla presenza di un notevole muro di sostegno di circa sette metri di altezza. La struttura è realizzata in tufo e tipologicamente risulta del tipo a gravità, sormontato da un parapetto in analogo materiale. Sotto il profilo del quadro fessurativo rilevato in sito, appare subito evidente una notevolissima lesione che trancia per tutta altezza l’originaria continuità muraria, determinandone una soluzione di continuità che appare interessare tutto lo spessore murario. Dall’osservazione dei cigli della lesione, può ricavarsi il cinematismo del danno, che risulta di tipo bidirezionale, con marcata prevalenza della componente traslazionale, con moto ortogonale al piano principale del manufatto in analisi. L’ampiezza della cuspide fessurativa s’incrementa verso l’alto, con presenza della deformazione tipica delle opere di sostegno, come quella in argomento. Tuttavia, pur tenendo presento che tale danneggiamento è localizzato in un punto angoloso dello sviluppo planimetrico della divisione proprietaria, tra il Museo e Villa Lucia, la lesione non è dovuta solo alla fisiologica incongruenza deformativa, che insorge sul muro, in tali punto “angolosi”. Bensì essa manifesta una sofferenza strutturale di ben più ampia gravità, che peraltro è accompagnata non solo da svariate tracce di precedenti tentativi ( maldestri ), rivolti a porre riparo a danni pregressi, ma anche da ulteriori segnali d’instabilità. Questi, per lo più localizzati verso il piede della struttura in esame, indicano la presenza di una patologia di dissesto, avente una genesi multipla, che si ritiene debba essere assolutamente e celermente indagata e porre in essere i necessari interventi di consolidamento strutturale. Si nota infine che per i manufatti in esame il raggiungimento degli standards di sicurezza, previsti dalle citate normative è comunque avvenuto grazie all’adozione di tecniche d’intervento di tipo tradizionale, per quanto è stato possibile. Pertanto nel pieno rispetto delle Carte del Restauro, pur adottando criteri di distinguibilità, l’uso del materiale tufaceo, anche di reimpiego è stato privilegiato. Le lavorazioni di riparazione murarie sono state quindi ideate con l’adozione della tecnica del doppio cuneo in laterizio “borrominiano”, al fine di determinare le condizioni per una “profonda” ed efficace collaborazione tra la struttura in sito e quelle dei reintegro. Solo quando le condizioni di sollecitazione previste dalle normative, comportavano azioni non semplicemente fronteggiabili con i sopracitati metodi s’è ricorso all’uso di tiranti d’ancoraggio, di tipo passivo. Questi realizzati da elementi in tubifix di Ø 200 mm, armatura Ø 127 mm, spessore 7,1 mm dotato di due valvole a metro lineare, risultano a totale scomparsa dal paramento in cui sono inseriti grazie ad idonei tasselli murari. Per le quattro tratte murarie crollate, s’è prevista la 93 Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO ricostruzione filologica in muratura di tufo, nella convinzione che tale matrice costruttiva è da sempre la caratteristica che contraddistingue anche quell’area della nobilissima città di Napoli. Corre l’obbligo inoltre di evidenziare che la scelta di destinare i primi fondi disponibili al consolidamento e miglioramento sismico delle strutture murarie di sostegno presenti in sito deriva dal fatto che queste comportano un maggiore rischio di dissesto nei confronti di quello connesso alla mancata regimentazione delle acque. Tutti gli elementi del progetto di dettaglio sono deducibili degli elaborati tecno economici di progetto. RESTAURO DEL PARCO C Il progetto è dell’arch. Tommaso Russo I lavori di restauro del parco storico di Villa Floridiana interesseranno in particolare i viali, le aiuole, il belvedere, tutti luoghi frequentati dal maggior numero di visitatori. Tutte le operazioni di restauro sono state concepite per restituire alla collettività l'immagine originaria del parco, mentre per gli aspetti tecnologici verranno impiegate le tecnologie più avanzate. In particolare si rifaranno i manti erbosi con elementi di pronto effetto, si realizzerà l'impianto di irrigazione automatico, si integrerà il sottobosco e si forniranno e pianteranno Quercus Ilex e Cupressus Sempervirens Pyramidalis nel Teatrino della Verzura. Si pianteranno inoltre arbusti di Viburnum, Laurus Nobilis, Quercus Ilex per la realizzazione di gruppi a “macchie” nelle aiuole con eccessivo diradamento del sottobosco. Si procederà al restauro e al ripristino funzionale di tre fontane nell'aiuola G5, E5 e 1.Si eseguiranno potature e sagomature a spalliera nelle zone del Tempietto Dorico, Teatro della Verzura, Scalone Monumentale e lungo i percorsi del parco. Si eseguiranno le potature e rimondature di alberature per la messa in sicurezza del parco, per alberi fino ad 8 metri, poi da 8 metri a 16 metri, da 16 metri a 30 metri e infine oltre i 35 metri. Si effettuerà il censimento quantitativo e qualitativo (riconoscimento botanico) di tutte le alberature con le lavorazioni previste in progetto. Si rimuoveranno i cordoli e le zanelle deteriorati lungo i viali, così come da grafici allegati. Si formerà la pavimentazione in taglime di tufo e si sistemeranno quindi i viali e percorsi (rifacimento pavimentazione in battuto di tufo, rifacimento e integrazione cordoli e zanelle in tufo, fatiscenti o tratti mancanti). Si procederà infine alla pulizia da muschi e licheni dei cordoli e delle zanelle in tufo esistenti. Fornitura di cordolo di tufo lavorato a toro sul lato superiore compresa la formazione di sottofondo con malta cementizia, in fianco e stilatura di giunti per tutta la lunghezza della cordolatura. Fornitura e posa in opera di zanella con blocchetti di tufo compresa la messa in opera lungo i viali. Si realizzerà il sistema idraulico per il pompaggio delle acque per le vasche di accumulo della cavità per l'immissione del sistema idrico e l'antincendio del parco. Si effettuerà l'impianto di energia elettrica per il gruppo pompe di alimentazione dell'acqua per le fontane dello Scalone del Belvedere. Per maggiori dettagli riguardo all'esecuzione dei lavori si confronti il computo metrico allegato, l'elenco prezzi e l'analisi dei prezzi. 94 Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Napoli
Programma Operativo Interregionale
"Attrattori culturali, naturali e turismo"
RELAZIONE AGRONOMICA SULLE ALBERATURE
DEL PARCO STORICO
Oggetto: Museo Duca di Martina, Via Cimarosa, restauro, recupero funzionale, potenziamento
della fruizione del parco e delle pertinenze, restyling delle collezioni del museo.
IL TECNICO
Il Parco della Villa Floridiana ha un’estensione di circa otto ettari, il suo nome è dovuto alla
duchessa di Floridia, Lucia Migliaccio, moglie del re Ferdinando I di Borbone.
Acquistata tra il 1815 e il 1817, fu destinata a residenza estiva della duchessa, i lavori di
ristrutturazione furono affidati all’architetto Antonio Niccolini che, tra il 1817 e il 1819, egli
si occupò del rifacimento in stile neoclassico della preesistente palazzina e della
riconfigurazione del Parco all’inglese.
Negli anni successivi sono state apportate numerose trasformazioni, attualmente il Parco è
costituito da percorsi delimitati da cordolature in blocchetti di tufo e da aiuole che
presentano zone occupate da praterie e altre destinate a boschetto.
La popolazione arborea presente all’interno del Parco è costituita da numerosi esemplari di
Quercus ilex, Pinus pinea, Araucaria, Platano ecc., alcuni dei quali raggiungono un altezza
di 30,00/35,00m.
Gli interventi previsti nel seguente Progetto riguardano un’operazione conservativa del
patrimonio storico arboreo presente, ed un intervento di riqualificazione della componente
vegetale arborea, arbustiva e prativa.
Per le alberature si prevedono delle potature da eseguire dopo un attento studio da terra e in
quota per determinare l’esatta tipologia di intervento da eseguire, le piante oggetto dei
lavori sono presenti all’interno delle aiuole che sono situate ai margini del Viale principale
che dall’ingresso di via Cimarosa conduce all’ingresso del Museo e a quelle presenti nella
zona del panorama.
Gli interventi mireranno a ridurre il rischio di cedimento di alberi o di loro parti,
regolarizzare, contenere e riequilibrare la chioma delle piante in relazione anche a
condizioni di stress o ad attacchi parassitari.
La fornitura di nuove alberature e arbusti prevede l’impiego di essenze delle stesse specie
presenti nel Parco, esse andranno a sostituire le numerose fallanze esistenti e le alberature
che sono cadute durante i violenti temporali che si sono verificati recentemente.
Gli arbusti di nuovo impianto quali Quercus ilex, Laurus nobilis, Pittosporum tobira, ecc.,
andranno ad integrare le zone a macchia che nel tempo si sono diradate.
Il tecnico
Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico‐e polo museale della città di Napoli MUSEO DUCA DI MARTINA, VIA CIMAROSA, RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO IMPIANTI TECNOLOGICI ‐ CABINA ELETTRICA D Il progetto è dell’ing. Domenico Mascolo L’impianto elettrico del complesso è alimentato da una cabina di trasformazione MT/bt (con un unico trasformatore da 160 kVA e predisposta per il secondo) ‐ non aggiornata alle prescrizione della norma CEI 0‐16 ‐ ubicata in un locale interrato nei pressi dell’ingresso da via Falcone; negli ambienti adiacenti sono ubicati il quadro generale di bassa tensione, il gruppo statico di continuità per l’illuminazione di sicurezza e il gruppo elettrogeno da 80 kVA – riciclato dal museo di Capodimonte. Il gruppo elettrogeno alimenta l’UPS e la stazione di pompaggio dell’impianto ad idranti del museo; l’UPS alimenta il settore illuminazione di sicurezza del centro di carico CCA ubicato al piano seminterrato del museo. Si prevede l’adeguamento del quadro di media tensione alla norma CEI 0‐16 in quanto la mancanza dell’adeguamento comporta il pagamento, nella bolletta dell’energia elettrica, di una penale denominata CTS (Corrispettivo Tariffario Specifico); sarà inoltre installato il secondo trasformatore da 160 kVA con funzioni di riserva. 95 MUSEO DUCA DI MARTINA
RESTAURO, RECUPERO FUNZIONALE, POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE DEL PARCO
E DELLE PERTINENZE, RESTYLING DELLE COLLEZIONI DEL MUSEO
1 PROGETTAZIONE ESECUTIVA
1.1 Riunione con i progettisti delle progettazioni definitive ed esame proposte migliorative
1.2 Redazione progetto esecutivo
1.3 Verifica e validazione progetto
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
2 EDIFICIO VILLA MUSEO: Adeguamento funzionale e restauro architettonico
2.0 Inserimento di catene piano seminterrato.
2.1 Settore orientale
Programma Operativo Interregionale
"Attrattori culturali, naturali e turismo"
2.1.1 Allestimento cantiere
2.1.2 Movimentazione arredi al secondo piano del settore orientale
2.1.3 Movimentazione opere d'arte ai piani espositivi del settore orientale
2.1.4 Rimozione pompa di calore compreso struttura in acciaio, Demolizioni di vano tecnico in muratura e tubazioni. dal piano di copertura
2.1.5
2.1.6
Rimozione porte, Demolizione di tramezzi, murature, apertura nuovi vani in muratura portante del piano terra e del secondo piano, intonaci, infissi, rivestimenti
2.1.7 Rimozione pavimentazione di parte della copertura e rifacimento impermeabilizzazione con guaina, compreso massetto e isolamento.
2.1.8
e della scala B
2.1.9
2.1.10 Realizzazione di nuovo vano in muratura portante,chiusura di vano, fornitura, montaggio di infissi,vetrate REI, ripristini di intonaco con rifiniture al piano terra.
2.1.11
2.1.12 Montaggio di ponteggio esterno sui quattro prospetti del fabbricato.
Museo Duca di Martina, Via Cimarosa, restauro,
recupero funzionale,potenziamento della fruizione del
parco e delle pertinenze, restyling delle collezioni del museo
2.1.13
2.1.14
pulitura, integrazione, protezione finale. Smontaggio ponteggio e tinteggiatura pareti.
PROGETTO DEFINITIVO
2.2 Settore occidentale
2.2.1 Movimentazione arredi settore occidentale
CUP F66D12000190000
2.2.2 .Movimentazione opere d'arte del settore occidentale
STRUTTURA TECNICA DI PROGETTAZIONE
2.2.3
COORDINAMENTO DIREZIONE MUSEO
Dott.ssa Luisa Ambrosio
2.2.4
COORDINAMENTO TECNICO GENERALE
Arch. Liliana Marra
2.2.6
previo montaggio di ponteggio di sicurezza all'intradosso del piano primo
2.2.5
2.2.7
COLLABORATORI
Ass. Tecn. Scientifico Luciano La Torre
COORDINAMENTO DEL PROGETTO E
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
Arch. Angela Maria Cangiano
2.2.8
2.2.9
Arch. Serena Carotenuto
Arch. Marco Fiorillo
Arch. Giuseppina Giaccio
Arch. Caterina Vasso
ELABORATI CONTABILI E
COLLABORAZIONE ALLA PROGETTAZIONE
Geom. Antonio Chichierchia
Geom. Gaetano Mugione
compreso le opere strutturali preliminari alla costruzione del nuovo ballatoio in acciaio e legno
2.2.10
2.2.11 Installazione rete in fibra ottica.
2.2.12 Installazione PLC per quadri di medi e bassa tensione.
PROGETTO DI CONSOLIDAMENTO
Ing. Michele Candela
COLLABORATORI
Ing. Alfonso Ricciardi
Geom. Gerardo Antoniello
PROGETTO DEL PARCO STORICO
Arch. Tommaso Russo
COLLABORATORI
Ass. Tecn. Scientifico Luciano La Torre
Ass. Tecn. Scientifico Pietro Raffone
2.2.13 Installazione PLC del centro di carico CCA del SQ. Sala piano interrato e del SQ. sala conferenze.
2.2.14 Installazione PLC a servizio del sottoquadro piano terra, primo e secondo
2.2.15 Installazione Apparecchiature e software di gestione e comando cel COC. Verifica, collaudo e consegna provvisoria inpianto.
2.2.16
tinteggiatura finale pareti per i piani primo e secondo.
PROGETTAZIONE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI
Ing. Domenico Mascolo
2.3 Settore centrale
PROGETTAZIONE IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
Ing. Antonio Mariano
2.3.1
pulitura, integrazione, protezione finale. Smontaggio ponteggio e tinteggiatura pareti.
COORDINAMENTO DELLA SICUREZZA
IN FASE DI PROGETTAZIONE
2.3.2 Restauro di pareti dipinte del piano terra, tinteggiatura.
2.3.3
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
IL SOPRINTENDENTE
Dott. Fabrizio Vona
PROGETTO BENI ARTISTICI
Dott. ssa Angela Cerasuolo
Dott.ssa Maria Tamajo Contarini
2.4 Prospetti
2.4.1 Spicconatura intonaci
2.4.2 Risanamento e integrazione balaustra in copertura compreso l'impermeabilizzazione, montaggio di ringhiera in ferro fornita in opera.
2.4.3 Rifacimento di nuovo intonaco; stuccatura e tinteggiatura e sostituzione di abachini di ardesia. messa in opera nuovi infissi e manutenzione infissi esistenti
2.4.4 Restauro di cornici, lesene, capitelli in stucco, decorazioni in maiolica e integrazione di rivestimento in schiuma di lava del rivestimento basamentale.
CRONOPROGRAMMA
2.4.5 Smontaggio ponteggio esterno.
3 PERTINENZE
3.1 Belvedere, Tempietto, Scala monumentale.
3.1.1 Allestimento cantiere
LOCALIZZAZIONE SITI
3.1.2 Delimitazione area di cantiere, ponteggi
3.1.3 Demolizione pavimentazione in cemento, scavo per fondazione, demolizione parziale di parapetto e spicconatura intonaco delle parti rimanenti.
3.1.4 Realizzazione di pilastrini in CLS armato e montaggio di nuova ringhiera di protezione.
A
B1
B2
B3
B4
B5
B6
B7
B8
C
D
VILLA FLORIDIANA -MUSEO DUCA DI MARTINA
TERRAZZA DEL BELVEDERE
TEMPIETTO
SCALA SUL BELVEDERE
INGRESSO DA VIA ANIELLO FALCONE
INGRESSO DA VIA DOMENICO CIMAROSA
MURO SU VIA DOMENICO CIMAROSA
EDIFICIO DEMANIALE ZONA SERRE
MURO DI CONFINE CON IL CONDOMINIO VILLA LUCIA
IL PARCO
CABINA DI TRASFORMAZIONE
3.1.5 Risanamento della porzione di parapetto in CLS preesistente.
3.1.6 Rifacimento della pavimentazione del viale in mattoni pieni, compreso cordoli, zanelle, pozzetti e caditoie.
3.2 Tempietto
3.2.1 Rimozione della guaina di copertura e degli abachini di ardesia. spicconatura dell'intonaco previo montaggio del ponteggio.
3.2.2 Posa in opera di guaina inpermeabilizzante e abachino di ardesia di copertura.
3.2.3 Ricostruzione parziale delle cornici e stucchi, rifacimento intonaci, stuccatura e tinteggiatura pulitura protezioni opere in pietra
3.3 Scalone monumentale
3.3.1 Delimitazione dell'area di cantiere.
B6
3.3.2 Smontaggio di rivestimento in pietra del terrazzo superiore e demolizione del massetto di sottofondo.
A
3.3.3 Realizzazione di nuovo massetto di sottofondo, impermeabilizzazione e rimontaggio della pavimentazione in pietra con integrazione, stuccatura e pulitura finale.
3.3.4 Integrazione degli intonaci, dei rivestimenti in schiuma di lava dei parapetti della scala.
3.3.5 Integrazione, pulitura e protezione finale dei rivestimenti in pietra dello scalone monumentale.
B5
3.3.6 Pulitura e verniciatura di tutti gli elementi in ferro dello scalone monumentale.
3.4 Ingresso Via A. Falcone
B7
3.4.1 Demolizione di struttura prefabbricata in ferro e legno rimozione compreso barriera di accesso e corpo illuminante su palo previa recinzione cantiere
3.4.2 Demolizione di muretti in tufo, piano in CLS, scavo per fondazione.
3.4.2 Ricostruzione del corpo di fabbrica per guardia in struttura mista e acciaio: Platea di fondazione, vespaio e masso, edificazione muratura portante in tufo ,
montaggio carpenteria matallica , copertura in CLS armato, sevizi igienici, impianti, rivestimenti, infissi e rifiniture, arredi fissi.
3.4.3 Rifiniture esterne: Ricostruzione muretti e parapetto, risistemazione aiuole, piccole integrazioni della pavimentazione del viale di accesso, realizzazione di
rampa per diversamente abili, ringhiera. Integrazione dell'impianto di illuminazione esterno, i nstallazione nuova barriera automatizzata e palo dell'illuminazione .
3.4.4 Area esterna:Impermeabilizzazione canale di raccolta acque meteoriche posizionato sul piazzale all'ingresso del Museo
Ingresso al Parco da Via A.Falcone: Risanamento di muratura previo montaggio ponteggio e recinzione, spicconatura intonaco, sarcitura di muratura,
rifacimento intonaco e tinteggiatura finale. Ripristino della pavimentazione di accesso, dell'arredo e registrazione degli elementi meccanici del cancello.
3.5 Ingresso Via D. Cimarosa.
3.5.1 Corpo di guardia: allestimento cantiere, demolizione pavimenti, masso e massetto, servizio igienico, rimozione infissi, spicconatura intonaci. Demolizione di
manto impermeabile di copertura, rimozione di pavimentazione esterna in basoli di piperno.
3.5.2 Corpo di guardia: Rifacimento della pavimentazione compreso massetto e camera di ventilazione, rifacimento impermeabilizzazione della copertura compreso
massetto di pendenza e canali di gronda, servizi igienici, inpianti elettrico e di scarico, intonaco e tinteggiatura, nuovi infissi. Realizzazione di caditoia e
canalizzazione per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche con riposizionamento dei basoli in piperno (lato retrostante).
C
3.5.3 Corpo di fabbrica casiere: Rimozione e rifacimento manto impremeabilizzazione, compreso massetto di pendenza, tinteggiatura .
B8
3.5.4 Muro esterno ed esedra: Previo montaggio recinzione e ponteggio , s picconatura intonaco, rimozione della pavimentazione di basoli in piperno Rifacimento
intonaco, massetto di fondo e riposizionamento dei basoli in piperno previa realizzazione di inpianto di illuminazione a pavimento. Tinteggiatura pareti e
verniciatura degli elementi metallici. Posa in opera di panchine in pietra
3.6 Edificio zona serre.
3.6.1 Allestimento cantiere
3.6.2 Rimozione dell'impermeabilizzazione compreso massetto e cordolo perimetrale del deposito .
3.6.3
intonaco. Demolizione di porzione di solaio. Demolizioni di superfetazione in muratura e veranda in allumio e vetro.
3.6.4 Rifacimento dell'impermeabilizzazione compreso massetto di pendenza, riposizionamento del cordolo e ringhiera perimetrale del deposito.
B4
3.6.5 Rifacimento pavimentazione interna, servizi igienici, infissi interni ed esterni, impianti elettrico e di scarico, rivestimenti, fornitura e posa in opera di scala
prefabbricata in ferro per interni e montavivande, tettoia prefabbricata. Tompagnature e tramezzi, intonaci, tinteggiatura e verniciatura opere in ferro.
A
D
B2
3.6.6 Sostituzione della copertura in ferro e vetro della serra e dei ballatoi esterni. Previo montaggio ponteggio, revisione intonaci esterni e tinteggiatura
3.7 Consolidamento muro divisorio con Villa Lucia
3.7.1 Delimitazione e allestimento area di cantiere e montaggio ponteggi
3.7.1 Perforazione per sondaggi
3.7.2 Realizzazzione di micropali di consolidamento fondazione. Sarcitura di lesioni in muratura in tufo con tecnica scuci e cuuci.ca.Perforazione per sondaggi
B3
4 ADEGUAMENTO CABINA DI TRASFORMAZIONE: INSTALLAZIONE NUOVO QUADRO mt E NUOVO TRASFORMATORE
5 RESTAURO PARCO STORICO
5.1 Rifacimento manto erboso: asportazione del cotico erboso esistente , stesa e modellazione di terreno vegetale, realizzazione di manto erboso in zolla
a pronto effetto
5.2 Impianto irrigazione: realizzazione di impianto di irrigazione automatico, realizzazione di collegamento tubazione dell'impianto di sollevamento acque
B1
5.3 Integrazione sottobosco e alberature all'interno delle aiuole e lungo i percors: messa a dimora di Quercus ilex fusto 20/25 , Cipressus sempervirens
"Pyramidalis", arbusti tipo (Viburnum, Laurus nobilis, Quercus ilex ecc.allevati in vaso
5.4 Restauro e ripristino fontane:
5.5 Potatura, restauro architettonico delle spalliere nelle zone del Tempietto,Teatro della Verzura,Scalone Monumentale
5.6 Potatura di messa in sicurezza alberature del Parco :Potatura e rimondatura di alberature di altezza da 8.00 mt fino a 16,00 mtda 16,00 mt fino a 30.00 mtoltre i 35,00 mt
5.7
N
PLANIMETRIA GENERALE
1:2000
5.8 Sistemazione viali e percorsi: Rimozione di cordoni stradali, formazione di pavimentazione di taglime di tufo; posa in opera con malta idraulica di cordone di
tufo ; Posa di zanella eseguita con blocchetti di tufo
5.9 Impianto di energia elettrica gruppo pompe alimentazione acqua fontane scalone sul Belvedere