il cardamomo la cannella introduzione i chiodi di garofano il
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il cardamomo la cannella introduzione i chiodi di garofano il
SOMMARIO 6 INTRODUZIONE 8 LA CANNELLA 22 IL CARDAMOMO 36 I CHIODI DI GAROFANO 50 IL CUMINO 64 LA CURCUMA 76 LA NOCE MOSCATA 82 IL PEPE NERO 94 IL PEPERONCINO 108 LO ZAFFERANO 114 LO ZENZERO 126 IN CUCINA LE SPEZIE INTRODUZIONE L e spezie sono un paradiso per i sensi. Inebriano il gusto, l’olfatto e la vista, con i loro profumi, sapori e colori di un’intensità quasi magica. Hanno un fascino particolare per noi occidentali, che abbiamo scarsa dimestichezza con questi aromi che per la maggior parte vengono dall’Oriente. Per questo nel corso dei secoli folle di mercanti, navigatori e avventurieri hanno percorso migliaia di chilometri e hanno sfidato pericoli di ogni genere per portare in Europa questi rari prodotti esotici che venivano venduti a peso d’oro. Oggi le spezie sono molto più comuni e meno costose, anche se in qualche caso (come per lo zafferano) il prezzo resta elevatissimo perché per produrle occorrono lunghe lavorazioni, eseguite a mano. Ma le spezie restano ugualmente preziose, anche se in un senso diverso. Costituiscono un vero tesoro non solo per il piacere dei nostri sensi, ma anche per la salute dell’organismo. Un tesoro in gran parte ancora sconosciuto alla maggior parte di noi. Di molte spezie conosciamo solo il sapore e ignoriamo le proprietà salutari. In passato ognuna di esse veniva considerata un rimedio prodigioso contro vari disturbi: dai raffreddori fino alla peste. La ricerca scientifica ha confermato che molte di esse conten- 6 gono potenti principi attivi, utili per prevenire e curare diverse malattie. In generale sono efficaci per stimolare la digestione, combattere le infezioni e i disturbi articolari. Inoltre tante spezie contengono potenti antiossidanti, in grado di proteggere le cellule dall’invecchiamento. Alcune di esse hanno poi particolari proprietà terapeutiche. La curcuma, ad esempio, è in grado di prevenire la proliferazione delle cellule tumorali. In questo libro prenderemo in esame dieci delle spezie più note; di ognuna di esse descriveremo l’origine, la storia, le caratteristiche e le proprietà salutari. Sveleremo alcuni “segreti” di questi gioielli poco noti e cercheremo di spiegare come sfruttare concretamente le loro qualità. Non manca naturalmente una parte dedicata alle proprietà culinarie delle spezie. Tutte loro hanno il grande pregio di permetterci di insaporire i piatti, limitando l’uso del sale. In più ogni spezia ha un proprio aroma caratteristico e intenso, in grado con un solo pizzico di rendere esotico e seducente il cibo più banale. 7 LE SPEZIE LA POTENTE SPEZIA CHE MANTIENE GIOVANI L’ORO GIALLO CHE ALLUNGA LA VITA La curcuma era diffusa nella regione di Okinawa, a sud del Giappone, come medicinale, spezia e colorante. L’isola è celebre per la longevità dei suoi abitanti e per il numero di centenari Un elisir di giovinezza A nche se esistono diverse specie di questa spezia, la più usata e diffusa in commercio è la “Curcuma longa” caratterizzata da un sapore pungente e amarognolo. Eccellente antiossidante, questa spezia non va confusa con il curry, di cui condivide il colore: giallo ocra. Il termine curcuma deriva dalla parola araba “kourkoum”, cioè zafferano. In effetti, Marco Polo nel 1280 parlando della curcuma affermava: “una pianta che ha tutte le proprietà del vero zafferano senza però essere lo zafferano”. In Giappone si chiama “ukon”, in Cina “jiang huang” e in altri Paesi asiatici “zafferano indiano”. Considerata in passato una spezia sacra, ancora oggi è molto consumata in India. In antichità era annoverata tra le erbe medicinali più usate e la medicina ayurvedica attualmente la considera simbolo di prosperità e purezza e la usa come rimedio per la depurazione epatica, per favorire la digestione e curare infezioni e infiammazioni (soprattutto l’artrite). Ancora poco nota in Occidente - Anche se è stata introdotta in Europa in tempi antichi, la curcu- 66 LA CURCUMA ma non è mai entrata a pieno titolo nelle tradizioni culinarie occidentali, a differenza di altre spezie. Dai Greci veniva usata per scopi diversi, alcuni stravaganti, come per esempio per tingere i tessuti. In India le donne per anni hanno usato la curcuma come elisir di giovinezza strofinandola proprio come una crema sulla pelle o massaggiandola sul ventre per calmare i dolori mestruali o ancora come impacco per favorire la guarigione delle ferite. Ancora oggi resta comunque una spezia relativamente sconosciuta alla nostra cultura gastronomica e molti, ingannati dal colore giallo ocra, tendono a confonderla con il curry. Alcuni la conoscono sotto il nome di E 100, il colorante alimentare che regala quel bel colore giallo alla senape. DA NON CONFONDERE CON IL CURRY Eccellente antiossidante, la curcuma non va però confusa con il curry, anche se, nella forma in polvere essiccata, gli somiglia moltissimo a causa del colore: giallo ocra 67 LE SPEZIE Dalla radice della pianta ESTRATTA DALLA RADICE La polvere si ricava dal rizoma, e ha un sapore pungente e amarognolo. È un ingrediente fondamentale del curry indiano Anche se esistono numerose specie attribuite al genere botanico della curcuma, quando si parla di questa spezia s’intende normalmente quella ottenuta dalla polverizzazione del rizoma (il fusto carnoso, simile alla radice) della Curcuma longa, una pianta di origine asiatica della stessa famiglia dello zenzero. La Curcuma longa è una pianta che cresce spontanea nell’Asia meridionale, dall’India alla Malesia, in regioni a clima tropicale, con temperature normalmente comprese tra 20 °C e 35 °C e con elevata piovosità. Si tratta di una pianta erbacea che raggiunge un’altezza massima di un metro circa con rizoma di colore giallo o arancione, piuttosto grosso e fortemente aromatico, ricco di amidi e oli essenziali. La polvere che si ricava dal rizoma, usata come spezia ha un sapore ricco e pepato. Il rizoma della curcuma è ricco di potassio e vitamina C. Contiene poi carotenoidi, oli essenziali, proteine, pigmenti fra cui la curcumina. Come sfruttarla al massimo - Questa radice di pianta tropicale viene generalmente commercializzata secca già in polvere “pura” oppure miscelata ad altre spezie, nel curry. Se si ha la fortuna di trovare una radice intera, il consiglio è di grattugiarla direttamente sulle pietanze per sfruttare al massimo l’aroma e i principi attivi benefici. Puoi usarla tranquillamente come una qualsiasi altra spezia. Il consiglio è di aggiungerla pura sul riso a fine cottura, oppure di miscelarla a un formaggio fresco. La dose ideale è di un paio di cucchiaini da caffè al giorno. 68 LA CURCUMA LE PROPRIETÀ UTILI PER LA NOSTRA SALUTE Combatte i nemici del corpo L a curcuma viene utilizzata da migliaia di anni nella medicina tradizionale indiana per le sue proprietà digestive, antitumorali, anti-età e dimagranti. Oggi la scienza ne ha confermato le proprietà depurative, anticolesterolo e rigeneranti per il fegato e il cervello. Il suo principio attivo, la curcumina, che dà anche il colore giallo alla spezia, previene le trombosi, abbassa il colesterolo ed è un indiscusso antiossidante. Uno studio condotto dalla Penn State University (Usa) ha dimostrato che questa spezia è in grado di incrementare di almeno il 13% l’attività antiossidante dell’organismo, rendendo i radicali liberi sostanze innocue per il nostro corpo e rallentando lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare. La curcuma poi è capace di agire a livello gastrointestinale. In particolare diversi studi hanno dimostrato l’efficacia della preziosa radice indiana nel curare gli stati infiammatori dello stomaco e in particolare le ulcere. Infine non vanno dimenticate le proprietà antibatteriche di questa spezia che erano conosciute già dagli antichi che usavano la polvere di curcuma anche per accelerare la cicatrizzazione delle ferite. LA SPEZIA GIALLA RICCA DI ANTIOSSIDANTI Il principio attivo principale di questa spezia è la curcumina, cui si deve la sua potente azione antiossidante 69 LE SPEZIE L’azione disintossicante e anticolesterolo Molti studi hanno evidenziato che la curcuma, stimolando la secrezione biliare, favorisce il rilascio della bile, quindi l’eliminazione delle tossine attraverso le feci con un aumento della peristalsi intestinale. In tal modo, viene anche favorita la metabolizzazione dei grassi e la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue. REGINA DELLE SPEZIE CURATIVE Di questa spezia si conoscono oggi le straordinarie capacità di protezione del fegato, di stimolatore della produzione di bile e di antisettico Un antidoto contro i tumori - Per la medicina moderna non è stato svolto nessuno studio epidemiologico sul legame potenziale tra consumo di curcuma e sviluppo del cancro. Tuttavia nella comunità scientifica c’è un certo consenso sul fatto che la curcuma potrebbe essere responsabile delle enormi differenze tra il tasso di alcuni tumori in India e quello dei Paesi occidentali. La curcumina, un agente fitochimico presente nella curcuma, ha guadagnato negli ultimi anni l’attenzione della farmacologia moderna, che l’ha considerata efficace nella prevenzione di almeno otto tumori: colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia. Nei Paesi asiatici e in particolare in India, dove il consumo di curcuma è altissimo, l’incidenza di questi tumori è non a caso molto bassa. La spezia salva fegato - La preziosa radice indiana è capace di modulare e proteggere il fegato affaticato. Grazie allo straordinario mix di sostanze in essa contenute, soprattutto gli antiossidanti, è possibile preservare le cellule epatiche dai danni che spesso una dieta ricca di grassi e di alcol può causare. Gli studi che assicurano quanto questa spezia 70