io, piccolo scienziato - Istituto Comprensivo Sammichele di Bari
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Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) PROGETTO P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” Destinatari: alunni classe III B Scuola Primaria Dirigente Scolastico: prof.ssa CICORIA Luciana Esperto Esterno: ing. VIELI Antonio Tutor: ins. CAPECE Rosa ANNO SCOLASTICO 2013/2014 Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Competenze per lo Sviluppo” – finanziato dal Fondo Sociale Europeo con l’obiettivo di migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani attraverso interventi per lo sviluppo delle competenze chiave – è stato attivato il progetto codice autorizzazione C–1– FSE–2013–384 “Io, Piccolo Scienziato”, al quale hanno partecipato gli alunni della classe III B della Scuola Primaria, con l’obiettivo di assimilare il metodo scientifico sperimentale, acquisire abilità operative mediante l’uso dei principali strumenti di laboratorio, approfondire i fenomeni scientifici attraverso la simulazione sperimentale diretta, rappresentando ed esponendo le esperienze di laboratorio effettuate. I corsisti hanno avuto modo di implementare le fasi teoriche del metodo scientifico induttivo–deduttivo attraverso la realizzazione guidata degli esperimenti scientifici proposti, raccogliendo dati e informazioni, formulando ipotesi, verificandone sperimentalmente la validità e desumendo la legge o regola che governa il fenomeno, partecipando alle fasi di progettazione e realizzazione delle attività. In questa raccolta vengono sinteticamente riassunte le esperienze di laboratorio realizzate durante il progetto, attraverso brevi richiami teorici e la descrizione di ciascuna attività sperimentale condotta, per la quale sono riepilogati i materiali necessari – di uso comune e pertanto facilmente reperibili – le fasi di svolgimento e le osservazioni/conclusioni finali, di modo che ciascun alunno possa conservare un ricordo delle attività svolte e – al tempo stesso – uno strumento di immediata consultazione per realizzare in autonomia (con la supervisione di un adulto) le attività sperimentali proposte durante il progetto. Dirigente Scolastico: prof.ssa CICORIA Luciana Esperto Esterno: ing. VIELI Antonio Tutor: ins. CAPECE Rosa 1 IL MANUALE DEL PICCOLO SCIENZIATO INDICE Il metodo sperimentale ………………………………………………………………. 4 I simboli di pericolo …………………………………………………………………… 6 Gli strumenti di laboratorio ……………………………………………………….. 8 Norme di sicurezza nel laboratorio scientifico …………………………….. 10 Il microscopio ottico ………………………………………………………………….. 11 La preparazione di un vetrino ……………………………………………………. 12 Gli stati di aggregazione ……………………………………………………………. 13 La sublimazione dello iodio ………………………………………………………… 14 Velocità di evaporazione dei liquidi ……………………………………………. 15 La prova del palloncino …………………………………………………………….. 16 Conduttori e isolanti ………………………………………………………………….. 18 L’elettroscopio …………………………………………………………………………… 18 Il principio dei vasi comunicanti ………………………………………………… 20 La presenza (in)visibile dell’aria …………………………………………………. 22 Le caratteristiche del suolo ………………………………………………………… 23 La permeabilità ………………………………………………………………………… 23 Uovo che galleggia, uovo che affonda …………………….…………………… 25 La danza dell’uvetta …………………………………………………………………… 26 I cristalli …………………………………………………………………………………… 28 Realizzazione di cristalli con solfato di rame ……………………………….. 28 La densità nei liquidi …………………………………………………………………. 30 2 La velocità della combustione …………………………………………………….. 31 Il magnetismo …………………………………………………………………………… 32 La tensione superficiale ……………………………………………………………… 34 Illusione ottica …………………………………………………………………………… 35 Acidi e basi ……………………………………………………………………………….. 36 Sostanze acide e sostanze basiche ……………………………………………….. 37 La germinazione delle piante ………………………….………………………….. 38 La fontana di Erone …………………………………………………………………… 39 Fotogallery ……………………………………………………………………………….. 41 3 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) IL METODO SPERIMENTALE LE FASI DEL METODO SPERIMENTALE Galileo Galilei ha introdotto il metodo sperimentale, che si sviluppa in 4 fasi principali: 1) osservare il fenomeno, raccogliendo dati e informazioni; 2) formulare un’ipotesi che spiega il fenomeno; 3) verificare la correttezza dell’ipotesi attraverso gli esperimenti; 4) trarre le conclusioni, individuando una legge valida in generale. Attenzione! Se l’ipotesi formulata non è confermata dall’esperimento, si riparte dal punto 2: l’ipotesi iniziale viene modificata, si eseguono nuovi esperimenti per valutare se l’ipotesi è confermata. In caso di esito positivo, si traggono le conclusioni valide in generale. PAROLE CHIAVE: OSSERVAZIONE – IPOTESI – VERIFICA – CONCLUSIONI OSSERVAZIONE IPOTESI ESITO POSITIVO CONCLUSIONI Esperto esterno: ing. Vieli Antonio ESITO NEGATIVO VERIFICA Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 4 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) ESEMPIO Mettendo a bollire l’acqua sul fuoco, ho notato che l’acqua bolle più velocemente se riempio il recipiente con una quantità inferiore di acqua. Perché si verifica questo fenomeno? Esiste una correlazione tra la quantità di acqua messa a bollire e la temperatura raggiunta? OSSERVAZIONE Metti sul fornello due recipienti di acqua: il primo recipiente contiene un litro di acqua, il secondo recipiente contiene mezzo litro d’acqua. Accendi i fornelli con la stessa intensità di fiamma, in modo da fornire la stessa quantità di calore. Successivamente, misura la temperatura raggiunta dall’acqua contenuta nei recipienti ad intervalli di 5 minuti, per 10 minuti, registrando i dati in una tabella. L’acqua ha raggiunto la stessa temperatura in entrambi i recipienti? IPOTESI A parità di calore fornito e di tempo trascorso, il recipiente contenente una quantità inferiore di acqua raggiunge una temperatura maggiore. VERIFICA Temperatura iniziale 20° 20° Temperatura dopo 5 minuti 40° 50° Temperatura dopo 10 minuti 80° 100° Recipiente con un litro d’acqua Recipiente con mezzo litro d’acqua CONCLUSIONE La stessa quantità di calore fornita a due quantità di liquido diverse della stessa sostanza produce una temperatura maggiore nel recipiente che contiene un volume inferiore. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 5 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) I SIMBOLI DI PERICOLO Indica il tipo di pericolo individuato da ciascun simbolo e descrivine brevemente il significato. SOSTANZE INFIAMMABILI Sostanze che possono surriscaldarsi e successivamente infiammarsi a contatto con l’aria SOSTANZE RADIOATTIVE Sostanze che possono trasportare energia nello spazio SOSTANZE CORROSIVE Sostanze che possono causare la distruzione di tessuti viventi e/o attrezzature SOSTANZE ESPLOSIVE Sostanze che possono esplodere a causa di una scintilla e che sono sensibili agli urti Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 6 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) SOSTANZE PERICOLOSE PER L’AMBIENTE Sostanze inquinanti che possono provocare danni alla flora, alla fauna e alle acque SOSTANZE COMBURENTI Sostanze che possono facilmente ossidarsi o liberare ossigeno SOSTANZE NOCIVE/IRRITANTI Sostanze che per inalazione o contatto con la pelle possono provocare rischi per la salute non mortali SOSTANZE TOSSICHE Sostanze che per inalazione, ingestione o contatto con la pelle possono provocare anche la morte Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 7 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) GLI STRUMENTI DI LABORATORIO Indica il nome di ciascuno strumento di laboratorio e descrivine brevemente la funzione. PROVETTA Serve per contenere liquidi e miscugli, va tenuta in piedi nel portaprovette PIPETTA GRADUATA Strumento di misurazione che serve a trasferire una piccola quantità di liquido, che viene misurata attraverso le tacche di misurazione CILINDRO GRADUATO Strumento di misurazione di sostanze liquide PINZETTA Strumento che serve a trasferire piccole parti di materiale (rocce, cristalli, grani di sale, sezioni sottili di sostanze da osservare al microscopio) Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 8 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) MICROSCOPIO OTTICO Strumento che serve ad ingrandire di numerose volte una sostanza vegetale o animale, in modo da vedere strutture invisibili ad occhio nudo BILANCIA Strumento di precisione necessario a pesare una determinata quantità di una sostanza che serve per l’esperimento TERMOMETRO DA LABORATORIO Strumento che serve a misurare la temperatura di liquidi e miscugli nel corso di un esperimento IMBUTO Strumento che serve a trasferire sostanze liquide e/o solide (polveri) in contenitori con l’imboccatura stretta OCCHIALI PROTETTIVI Strumento di protezione degli occhi che vanno indossati nel corso di un esperimento Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 9 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO SCIENTIFICO Mantenere pulito e in ordine il laboratorio Aprire le finestre del laboratorio ogni giorno Lavarsi le mani dopo ogni esperimento Non portare oggetti in bocca Non odorare reattivi Controllare che i contenitori dei reattivi siano ben chiusi Mettere le etichette su ogni contenitore Raccogliere, separare ed eliminare in modo corretto i rifiuti prodotti nel laboratorio Controllare i simboli di pericolosità presenti sulle etichette e indossare, se necessario, guanti, occhiali, maschere Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 10 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) IL MICROSCOPIO OTTICO Scrivi nelle etichette il nome esatto del componente del microscopio ottico, scegliendolo tra quelli indicati in fondo alla pagina. FONTE DI LUCE – OCULARE – TAVOLINO PORTAOGGETTI – OBIETTIVI VITE MACROMETRICA – BASAMENTO – PORTAOBIETTIVI – STATIVO Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 11 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA PREPARAZIONE DI UN VETRINO Descrivi le fasi relative alla preparazione di un vetrino da osservare al microscopio ottico. MATERIALE NECESSARIO: 1 vetrino portaoggetto; 1 vetrino coprioggetto; pipetta; pinzetta; acqua. SVOLGIMENTO: Prendere il vetrino portaoggetto e versare con la pipetta due gocce d’acqua al centro del vetrino. Tagliare una sezione sottilissima del tessuto vegetale di una foglia e posizionarla al centro del vetrino portaoggetto con la pinzetta. Posizionare il vetrino coprioggetto sulla sezione di foglia e asciugare l’acqua con un panno; il vetrino è pronto per l’osservazione al microscopio ottico. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 12 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) GLI STATI DI AGGREGAZIONE Un corpo allo stato SOLIDO ha una forma propria che non puoi modificare, occupa uno spazio ben preciso, ha un volume proprio e non si può comprimere. Un corpo allo stato LIQUIDO non ha una forma propria ma prende la forma del recipiente che lo contiene, ha un volume proprio e non si può comprimere. Un corpo allo stato GASSOSO non ha né volume né forma propri, occupa tutto lo spazio a sua disposizione e si può comprimere facilmente. I CAMBIAMENTI DI STATO SOLIDIFICAZIONE: acqua che diventa ghiaccio FUSIONE: cera della candela che si scioglie EVAPORAZIONE: acqua che bolle in pentola CONDENSAZIONE: disegnare sui vetri appannati SUBLIMAZIONE: evaporazione delle palline di naftalina BRINAMENTO: ghiaccio sottile sui petali di un fiore al mattino Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 13 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA SUBLIMAZIONE DELLO IODIO MATERIALE NECESSARIO: Un piattino di vetro resistente al calore, un imbuto di vetro, una pinza da fuoco, cristalli di iodio, fornello ad alcool o piastra riscaldante SVOLGIMENTO: FASE 1 Mettere i cristalli di iodio sul piattino e coprirli con l’imbuto rovesciato, mettere il piattino sul fornello ad alcool ed accendere il fornello FASE 2 I cristalli di iodio riscaldati liberano dei vapori di colore viola e le pareti dell’imbuto si appannano: togliere il piattino dal fornello con la pinza da fuoco e lasciar raffreddare il materiale FASE 3 Dopo qualche minuto, sollevare l’imbuto: sulle pareti dell’imbuto si sono formati nuovamente dei cristalli di iodio OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: I cristalli di iodio sono passati direttamente dallo stato solido a quello gassoso (sublimazione) Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 14 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) VELOCITÀ DI EVAPORAZIONE DEI LIQUIDI MATERIALE NECESSARIO: Bilancia a bracci uguali, due bicchieri di plastica, olio, alcool, un pennarello SVOLGIMENTO: FASE 1 Riempire i bicchieri di plastica rispettivamente con alcool e olio, segnare il livello raggiunto con il pennarello FASE 2 Posizionarli sui bracci della bilancia in modo che la bilancia sia inizialmente in equilibrio, possibilmente in un luogo areato FASE 3 Dopo qualche ora, osservare la bilancia: il bicchiere nel quale è contenuto l’alcool è diventato più leggero di quello contenente olio OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Dopo alcune ore, il livello di alcool è diminuito più del livello dell’olio: abbiamo dimostrato che liquidi diversi possiedono una differente velocità di evaporazione Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 15 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA PROVA DEL PALLONCINO DESCRIZIONE: Attraverso la reazione chimica che avviene tra una sostanza solida (bicarbonato di sodio) e una sostanza liquida (aceto bianco) si genera una sostanza gassosa (anidride carbonica). MATERIALE NECESSARIO: 100 ml di aceto bianco; 4 cucchiai di bicarbonato di sodio; bottiglietta di plastica da mezzo litro; un palloncino gonfiabile; imbuto. SVOLGIMENTO: FASE 1 Attraverso un cilindro graduato, misurare 100 ml di aceto bianco e versarli nella bottiglietta di plastica da mezzo litro utilizzando l’imbuto FASE 2 Utilizzando l’imbuto, versare nel palloncino gonfiabile 4 cucchiai di bicarbonato di sodio Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 16 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 3 Infilare il palloncino gonfiabile sul collo della bottiglia FASE 4 Sollevare il palloncino, in modo da far cadere nella bottiglia il bicarbonato di sodio: a contatto con l’aceto bianco, si genera anidride carbonica, che fa gonfiare il palloncino OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: La reazione chimica che avviene tra bicarbonato di sodio e aceto bianco genera anidride carbonica, un gas più leggero dell’aria che va a gonfiare il palloncino posto sul collo della bottiglia; durante l’esperimento, si forma schiuma, mentre al termine dell’esperimento, toccando la base della bottiglia, si percepisce una sensazione di freddo Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 17 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) CONDUTTORI E ISOLANTI Un materiale sul quale le cariche elettriche si spostano con facilità si definisce CONDUTTORE: esempi di materiale conduttore sono i metalli in generale. Un materiale sul quale le cariche elettriche si spostano con difficoltà si definisce ISOLANTE: esempi di materiale isolante sono la plastica, il legno, il vetro, la ceramica, la seta, le resine. Per questo motivo, gli strumenti che usa l’elettricista (cacciavite, forbici) hanno il manico in plastica, l’asse da stiro è fatto di legno, i fili elettrici sono di rame rivestiti di gomma o di plastica. Ricorda: esistono due tipi di cariche elettriche: cariche positive e cariche negative. Due corpi con cariche dello stesso segno (negativo/negativo, positivo/positivo) si respingono, mentre due corpi con cariche di segno contrario si attraggono (negativo/positivo). Per esempio, strofinando con un panno di lana una bacchetta di plastica, questa si carica negativamente, perché alcune cariche negative (elettroni) passano dalla lana alla plastica. Invece, strofinando con un panno di lana una bacchetta di vetro, questa si carica positivamente, perché alcune cariche negative (elettroni) passano dal vetro alla lana. Perciò, se provo ad avvicinare la bacchetta di vetro a quella di plastica, queste si attraggono in quanto posseggono cariche elettriche di segno contrario. L’ELETTROSCOPIO L’elettroscopio è uno strumento per rilevare se un corpo è elettrizzato o meno, costituito da un’asta metallica alla cui estremità inferiore sono collocate due sottilissime lamine di metallo in grado di muoversi. L’asta è racchiusa in un contenitore di vetro sigillato da un tappo isolante che termina con una sferetta di metallo. Avvicinando alla sferetta il corpo di cui si vuole verificare la carica elettrica, può succedere che le lamine non si muovano (corpo elettricamente neutro) oppure che si allontanino tra di loro (corpo elettrizzato che trasferisce la propria carica alle lamine che si respingono). Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 18 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) MATERIALE NECESSARIO: Un boccaccio di vetro, carta stagnola, un cavo per l’antenna, cartoncino, un panno di lana, un palloncino gonfiabile SVOLGIMENTO: FASE 1 Estrarre il cavo di rame dal filo per l’antenna e piegarlo alle estremità, posizionare una pallina carta stagnola all’esterno e due foglioline di alluminio all’estremità opposta, chiudere il boccaccio con una sagoma circolare di cartoncino FASE 2 Strofinare il palloncino gonfiabile sul panno di lana: in tal modo, il palloncino si carica negativamente FASE 3 Avviciniamo il palloncino alla sfera di carta stagnola: le lamine di alluminio poste all’interno si respingono, allontanandosi tra di loro, perché il palloncino elettrizza con cariche dello stesso segno le lamine dell’elettroscopio Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 19 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) IL PRINCIPIO DEI VASI COMUNICANTI DESCRIZIONE: Vogliamo verificare come si distribuisce il livello di una sostanza liquida contenuta in tre recipienti di diversa capacità che siano comunicanti tra loro attraverso due tubicini posti alla stessa altezza MATERIALE NECESSARIO: Tre bottiglie di plastica di capacità diversa, due cannucce, una candela, un ago, due litri di acqua, sostanza colorante, un imbuto SVOLGIMENTO: FASE 1 Praticare due fori alla bottiglia più grande utilizzando l’ago, quindi praticare un foro nelle bottiglie più piccole alla stessa altezza di quelli praticati nella bottiglia più grande Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 20 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 2 Collegare attraverso le due cannucce la bottiglia più grande, posta al centro, con le due bottiglie più piccole, collocate ai due lati FASE 3 Sigillare i fori nei quali sono stati inseriti i tubicini utilizzando la cera che cola da una candela accesa FASE 4 Versa con l’imbuto i due litri di acqua colorata nella bottiglia centrale e verifica il livello raggiunto dall’acqua nelle tre bottiglie OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Attraverso lo svolgimento dell’esperimento, abbiamo dimostrato che un liquido contenuto in più recipienti di capacità differente che siano comunicanti tra loro si distribuisce in modo da raggiungere in tutti lo stesso livello (principio dei vasi comunicanti) Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 21 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA PRESENZA (IN)VISIBILE DELL’ARIA MATERIALE NECESSARIO: Una bacinella d’acqua, un bicchiere trasparente, una etichetta adesiva, acqua, colorante SVOLGIMENTO: FASE 1 Attaccare l’etichetta adesiva sul fondo interno del bicchiere, capovolgere il bicchiere fino ad appoggiarlo sul fondo della bacinella riempita con acqua colorata FASE 2 Sollevare lentamente il bicchiere tenendolo sempre capovolto, fino a farlo uscire dalla bacinella OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: L’etichetta è asciutta perché il bicchiere non era vuoto, ma era occupato dall’aria che vi era rimasta imprigionata, impedendo all’acqua di entrare: possiamo concludere che l’aria occupa uno spazio proprio come i solidi e i liquidi. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 22 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LE CARATTERISTICHE DEL SUOLO Il terreno è formato da diversi componenti (oltre ad acqua e aria): − humus (di colore scuro, formato da materia organica, cioè resti di piante e animali) − argilla sostanze − sabbia inorganiche − ghiaia L’elemento maggiormente presente è quello che dà il nome al terreno: per esempio, un terreno che contiene soprattutto argilla si definisce argilloso. I componenti del terreno si lasciano attraversare in modo diverso dall’acqua: alcuni la trattengono, altri no, altri la trattengono in misura minore. Ogni componente del terreno, pertanto, ha una sua caratteristica permeabilità, che vogliamo verificare attraverso la realizzazione di un esperimento scientifico. LA PERMEABILITÀ MATERIALE NECESSARIO: Argilla, ghiaia, terriccio, sabbia, ovatta o garza di cotone, 4 imbuti, 4 recipienti cilindrici trasparenti, acqua naturale, cronometro, un pennarello che scriva sul vetro Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 23 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) SVOLGIMENTO: FASE 1 Mettere la stessa quantità di ovatta nei 4 imbuti e posizionarli ognuno sul corrispondente recipiente cilindrico FASE 2 Mettere la stessa quantità di argilla, ghiaia, terriccio e sabbia in ciascuno dei 4 imbuti FASE 3 Versare contemporaneamente la stessa quantità di acqua (un bicchiere) sui quattro tipi di terreno e fate partire il cronometro: dopo un minuto, nei 4 recipienti è filtrata una diversa quantità d’acqua OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: La sabbia e soprattutto la ghiaia sono molto permeabili e fanno scorrere facilmente l’acqua negli strati sottostanti. L’argilla è molto impermeabile ed è formata da piccole particelle che, bagnate, trattengono l’acqua e le sostanze in essa disciolte. Il terriccio invece presenta una permeabilità intermedia rispetto a quella degli altri tipi di suolo Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 24 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) UOVO CHE GALLEGGIA, UOVO CHE AFFONDA DESCRIZIONE: La densità è il rapporto tra il peso e lo spazio occupato da una sostanza. Vogliamo verificare cosa accade se immergo un uovo fresco dapprima in acqua naturale e successivamente in una soluzione satura di acqua e sale da cucina: l’uovo affonda o galleggia? MATERIALE NECESSARIO: Due recipienti di forma cilindrica, due uova fresche, sale da cucina, un cucchiaio, acqua naturale SVOLGIMENTO: FASE 1 Riempire per tre quarti il primo recipiente con acqua del rubinetto e immergervi l’uovo fresco: si nota che l’uovo affonda FASE 2 Riempire il secondo recipiente con acqua del rubinetto, aggiungere sale da cucina e mescolare finché sul fondo del boccaccio non rimangono cristalli di sale non sciolto: la soluzione è satura Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 25 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 3 Immergere l’uovo fresco nel secondo recipiente: si nota che questa volta l’uovo galleggia OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Nel primo caso, l’uovo affonda perché la sua densità è superiore a quella dell’acqua, mentre nel secondo caso l’uovo galleggia in quanto la sua densità è inferiore a quella dell’acqua salata LA DANZA DELL’UVETTA MATERIALE NECESSARIO: Boccaccio di vetro, cucchiaio, chicchi di uvetta passa, bicarbonato di sodio, aceto bianco, colorante SVOLGIMENTO: FASE 1 Riempire il boccaccio di vetro con acqua naturale, aggiungere due gocce di colorante e un cucchiaio di bicarbonato di sodio: mescolare il tutto Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 26 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 2 Aggiungere alcuni chicchi di uvetta passa e tre cucchiai di aceto bianco: osservare per alcuni minuti OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Le bollicine di anidride carbonica generate dalla reazione tra bicarbonato di sodio e aceto bianco si attaccano alle asperità della superficie dell’uvetta passa, portando i chicchi in alto (uvetta passa carica di anidride carbonica è meno densa dell’acqua). Quando l’uvetta giunge in superficie, le bollicine di anidride carbonica si disperdono nell’aria, l’uvetta diventa più densa dell’acqua e affonda, per poi ricaricarsi di anidride carbonica e ripetere più volte il processo. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 27 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) I CRISTALLI I cristalli sono corpi solidi con facce piane, costituiti da atomi e ioni disposti secondo uno schema geometrico e ripetitivo. In natura, i cristalli si formano in tempi lunghissimi: con questo semplice esperimento scientifico, invece, costruiremo fantastici cristalli in pochissimi giorni. REALIZZAZIONE DI CRISTALLI CON SOLFATO DI RAME MATERIALE NECESSARIO: 10 grammi di solfato di rame, spatola di legno, vasetto di vetro, carta assorbente, pentolino riempito con un quarto di acqua calda, cilindro graduato SVOLGIMENTO: FASE 1 Utilizzando un cilindro graduato, prelevare 40 ml di acqua molto calda e versarli nel vasetto di vetro Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 28 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 2 Aggiungere il solfato di rame e posare il vasetto di vetro nel pentolino con l’acqua calda, quindi mescolare con la spatola di legno finché il solfato di rame non si è completamente sciolto FASE 3 Estrarre il vasetto di vetro dal pentolino e conservarlo per alcuni giorni in un luogo al riparo dal freddo: prelevare quindi i cristalli dal vasetto e posarli su carta assorbente per farli asciugare OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Sciogliendo il solfato di rame in acqua e scaldando il tutto, abbiamo creato una soluzione satura di solfato di rame. Quando il liquido nel vasetto di vetro si raffredda, il solfato di rame si cristallizza sul fondo del vasetto e, nel corso di alcuni giorni, forma la struttura del cristallo. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 29 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA DENSITÀ NEI LIQUIDI MATERIALE NECESSARIO: Un cilindro graduato, una pipetta graduata, sapone per piatti, olio, alcool, un cubetto di plastica SVOLGIMENTO: FASE 1 Prelevare con la pipetta graduata 7 ml di sapone per piatti, olio e alcool e versarli nello stesso ordine nel cilindro graduato FASE 2 Inserire nel cilindro graduato il cubetto di plastica e osservare la posizione assunta: galleggia tra il livello dell’alcool e quello dell’olio OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Le sostanze liquide inserite nel cilindro graduato si sono disposte in ordine decrescente di densità: in superficie troviamo l’alcool, meno denso dell’olio, a sua volta meno denso del sapone per piatti. La plastica, invece, possiede un valore di densità intermedio tra quello dell’alcool e quello dell’olio. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 30 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA VELOCITÀ DELLA COMBUSTIONE MATERIALE NECESSARIO: Due candele uguali, due recipienti cilindrici di vetro di capacità differente, fiammiferi, due piatti di plastica, un cronometro SVOLGIMENTO: FASE 1 Fissare le candele al fondo del piatto di plastica, accendere le candele e coprirle contemporaneamente con i due recipienti, far partire il cronometro FASE 2 Dopo circa 40 secondi, la candela coperta dal recipiente più piccolo si spegne, mentre la seconda continua a bruciare OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: L’ossigeno (o comburente) è uno degli elementi necessari affinché la combustione possa innescarsi e/o non estinguersi: la candela nel recipiente più piccolo si spegne prima perché la quantità di ossigeno disponibile è inferiore a quella racchiusa sotto il recipiente più grande. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 31 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) IL MAGNETISMO Se avvicini piccoli oggetti di ferro (chiavi, graffette, chiodi) ad una calamita, questi oggetti vengono attratti dalla calamita stessa. Il magnetismo è la proprietà posseduta dalla calamita di attirare oggetti di materiale ferroso: una calamita attrae soltanto oggetti di ferro, non esercitando alcuna forza su oggetti di altro materiale. Una calamita è attiva soltanto agli estremi, che si chiamano poli della calamita: poli di tipo opposto si attraggono, mentre poli dello stesso tipo si respingono. La forza magnetica è capace di spostare corpi anche a una certa distanza e addirittura attraverso sostanze quali carta, legno, vetro, acqua. La più grande calamita esistente è la Terra. COSTRUIAMO UNA BUSSOLA MATERIALE NECESSARIO: Una calamita, ago da cucito, un tappo di sughero, taglierino, una bussola, un piatto di plastica, un pennarello, acqua SVOLGIMENTO: FASE 1 Tagliare una sottile fetta di sughero di forma cilindrica, infilarci l’ago e magnetizzarlo a contatto con la calamita per alcuni minuti Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 32 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 2 Posizionare la bussola al centro del piatto e segnare con il pennarello la posizione di Nord, Sud, Est e Ovest sul bordo del piatto FASE 3 Versare l’acqua nel piatto e poggiare l’ago sulla sua superficie OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: L’ago è stato magnetizzato per contatto con il magnete: in pochi secondi, l’ago ruoterà fino a che la punta non sarà orientata in direzione del polo Nord. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 33 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) LA TENSIONE SUPERFICIALE MATERIALE NECESSARIO: Un piattino di plastica, una pipetta graduata, sapone per piatti, tre stuzzicadenti, acqua SVOLGIMENTO: FASE 1 Versare un bicchiere d’acqua nel piattino di plastica, quindi poggiare i tre stuzzicadenti a triangolo sulla superficie dell’acqua FASE 2 Prelevare con la pipetta graduata il sapone per piatti e versarne una goccia al centro del triangolo formato dagli stuzzicadenti OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Gli stuzzicadenti si spostano rapidamente verso il bordo del piatto: le molecole dell’acqua che si trovano sulla superficie si comportano come una pellicola elastica invisibile che avvolge le molecole sottostanti, fenomeno che prende il nome di tensione superficiale. Il sapone allenta la tensione superficiale: la superficie del liquido si comporta come un elastico, trascinando con sé gli stuzzicadenti. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 34 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) ILLUSIONE OTTICA MATERIALE NECESSARIO: Un bicchiere di vetro, un cartoncino bianco, un pennarello blu, un bicchiere di plastica, acqua SVOLGIMENTO: FASE 1 Disegnare una freccia di colore blu che punta verso sinistra sul cartoncino bianco e posizionarla alle spalle del bicchiere vuoto FASE 2 Riempire con l’acqua il bicchiere fino a superare la freccia: osserva quello che succede al verso della freccia OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Attraverso il bicchiere pieno di acqua, la freccia appare capovolta: il fenomeno della rifrazione della luce (che attraversa tre materiali trasparenti come aria, vetro e acqua) produce una immagine nella quale la destra si inverte con la sinistra (ma non l’alto con il basso). Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 35 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) ACIDI E BASI Il grado di acidità o pH è una scala che va da 0 a 14 e classifica una sostanza o soluzione in: − neutra, se pH=7; − acida, se il pH è compreso tra 0 e 7 (pH=2 significa che la sostanza è più acida di pH=5); − basica, se il pH è compreso tra 7 e 14 (pH=13 significa che la sostanza è più basica di pH=9). Esempi di sostanze acide sono il limone e l’aceto (sapore acido), esempio di sostanze basiche sono il bicarbonato di sodio (sapore amarognolo) e l’ammoniaca, esempio infine di sostanza neutra è l’acqua (assenza di sapore). Come si può riconoscere se una sostanza è acida, basica o neutra e valutare quanto è più o meno acida o più o meno basica? Il pH di una sostanza si valuta attraverso gli indicatori, sostanze in grado di cambiare colore a seconda che la soluzione con cui vengono a contatto sia acida/basica/neutra. La cartina di tornasole è una cartina di colore giallo impregnata di una serie di indicatori che assume 15 gradi diversi di colorazione a seconda dei valori di pH: basta immergere una strisciolina di cartina di tornasole nella sostanza, vedere di che colore diventa e confrontarlo con la scala colorata dell’indicatore universale, riportata nella figura di sotto. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 36 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) SOSTANZE ACIDE E SOSTANZE BASICHE MATERIALE NECESSARIO: Cartina con indicatore universale, cilindro graduato, succo di limone, aceto bianco, sapone, latte, bicarbonato di sodio, candeggina SVOLGIMENTO: FASE 1 Riempire il cilindro graduato con 20 ml della sostanza di cui vogliamo stabilire il grado di acidità o basicità FASE 2 Inserire la striscia di cartina con indicatore universale all’interno del cilindro, quindi confrontare il colore con la scala colorata dell’indicatore universale e segnare il pH Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 37 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Per scoprire se una sostanza è acida o è basica, abbiamo utilizzato la cartina con indicatore universale, associando il colore dell’indicatore al grado di acidità o basicità della sostanza: il succo di limone (pH=2) e l’aceto bianco (pH=3) sono sostanze acide, latte, acqua e sapone sostanze neutre (pH=7), bicarbonato di sodio (pH=10) e candeggina (pH=12) sono sostanze basiche. LA GERMINAZIONE DELLE PIANTE MATERIALE NECESSARIO: Vasetti di plastica, terriccio, un bicchiere di plastica, pipetta graduata, lenticchie, fagioli, acqua SVOLGIMENTO: FASE 1 Preparare i vasetti con il terriccio e mettere in superficie alcune lenticchie e due/tre fagioli, coprire con un sottile strato di terriccio, innaffiare con la pipetta ogni giorno Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 38 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 2 Dopo alcuni giorni, avverrà la germinazione delle piantine di lenticchie e di fagioli OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Un seme germina se trova le condizioni ottimali nel terreno in cui viene piantato: se il terreno è fertile e contiene le necessarie sostanze nutritive, la pianta si sviluppa e cresce con facilità. LA FONTANA DI ERONE MATERIALE NECESSARIO: Tre recipienti cilindrici di vetro di diversa dimensione, un coperchio, due cannucce, una candela, colorante, acqua SVOLGIMENTO: FASE 1 Praticare due fori sul coperchio del recipiente intermedio, infilare le due cannucce a profondità diversa (una al centro, una più laterale), sigillare con la cera bollente in modo che non possa uscire né aria né acqua Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 39 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FASE 2 Riempire fino all’orlo il recipiente più grande e versare alcune gocce di colorante; riempire il recipiente intermedio in modo che, quando lo capovolgo, la cannuccia più profonda emerga e quella meno profonda finisca sott’acqua FASE 3 Capovolgere il recipiente intermedio in modo che la cannuccia centrale finisca dentro l’acqua contenuta nel recipiente più grande, mentre quella laterale finisca in direzione del recipiente più piccolo che raccoglie l’acqua che fuoriesce OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI: Si osserva che dalla cannuccia centrale zampilla acqua colorata: l’acqua che fuoriesce dalla cannuccia laterale del recipiente più piccolo risucchia acqua dal recipiente più grande. Puoi ampliare il getto della fontana aumentando la quantità di acqua contenuta nel recipiente più grande oppure pescando più a fondo con la cannuccia. Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 40 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) FOTOGALLERY Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 41 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 42 Progetto P.O.N. C–1–FSE–2013–384 “IO, PICCOLO SCIENZIATO” – Alunni classe III B Scuola Primaria Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I Grado Sammichele di Bari (BA) Esperto esterno: ing. Vieli Antonio Tutor: ins. Capece Rosa Pag. 43 Dirigente Scolastico: Docenti del corso: prof.ssa Cicoria Luciana Esperto Esterno ing. Vieli Antonio Tutor ins. Capece Rosa Hanno partecipato al progetto gli alunni della classe III B della Scuola Primaria: Celiku Jurxhen Ciquera Giambattista Dafku Ervis Deiure Siria Antonia Galluzzi Francesco Luigi Giannoccaro Giuseppe Giuffrida Francesca Liotino Giovanni Liotino Giuseppe Manzari Claudia Marsico Francesca Montelli Nicola Netti Carmen Netti Francesco Netti Roberta Petronelli Antonello Romanazzi Luana Santoiemma Giancarlo Spinelli Alessia Spinelli Arianna Vittore Gianvito Si ringrazia la dr.ssa Capurso Francesca per la realizzazione del cartellone “Il microscopio ottico” 44