Amnesty International - Sezione Italiana

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Amnesty International - Sezione Italiana
Amnesty International - Sezione Italiana
Domande e risposte sui diritti LGBT
DOCUMENTO A STRETTO USO INTERNO
a cura del Coordinamento Discriminazione Sessuale - LGBT
1. Qual è il significato dell'acronimo LGBTI?
Lesbiche: donne attratte affettivamente e sessualmente da persone dello stesso sesso
Gay: uomini attratti affettivamente e sessualmente da persone dello stesso (termine utilizzato
anche per indicare generalmente le persone omosessuali)
Bisessuali: persone attratte affettivamente e sessualmente da persone di entrambi i sessi
Transgender: termine che comprende tutte le persone che non si riconoscono nei modelli
correnti di identità e di ruolo di genere, ritenendoli riduttivi rispetto alla propria esperienza
Transessuale: persona che sente in modo persistente di appartenere al sesso opposto e, per
questo, compie un percorso di transizione che generalmente si conclude con la
riassegnazione chirurgica del sesso. Il termine si declina al femminile (“la” transessuale) per
indicare persone di sesso biologico maschile che sentono di essere donne (MtF - Male to
Female) e al maschile (“il” transessuale) per indicare persone di sesso biologico femminile
che sentono di essere uomini (FtM - Female to Male)
Intersessuati: molteplicità di condizioni in cui si trova chi nasce con un apparato riproduttivo,
e/o un’anatomia sessuale, e/o una situazione cromosomica che variano rispetto alle
definizioni tradizionali di femminile e maschile.
2. Quando Amnesty ha cominciato ad occuparsi dei diritti negati e/o violati della comunità
LGBTI?
Dal 1979, sulla base della decisione n. 7 dell’ICM di Yokoama (“la persecuzione delle persone
per la loro omosessualità è una violazione dei diritti fondamentali”), AI considera prigionieri di
coscienza tutti coloro che sono arrestati e/o trattenuti a causa del loro orientamento sessuale
reale o presunto. Rientrano in questa categoria anche tutti coloro che hanno avuto rapporti
consensuali in circostanze che non sarebbero state punite se fossero stati eterosessuali.
Dal 1991 chiediamo che l’omosessualità e le sue espressioni non siano mai considerate dei
crimini.
3. Quali sono le principali richieste di Amnesty International nel mondo?
Amnesty International si appella agli stati affinché: ribadiscano che non sono ammissibili eccezioni all'universalità della protezione dei diritti; condannino gli abusi contro i diritti umani sul-
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la base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere; rispettino, proteggano e rendano
effettivi i diritti umani di tutte le persone, senza discriminazione alcuna. Tutte le persone dovrebbero godere dei diritti enucleati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Nello specifico chiediamo di:
•
decriminalizzare gli atti omosessuali
•
abolire la pena di morte per i reati legati all’orientamento sessuale
•
abolire ogni punizione di tipo corporale e prevenire e punire la tortura e ogni altra
pena o trattamento crudele inumano e degradante
•
abolire i trattamenti medici coatti e qualsiasi discriminazione nelle cure sanitarie legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere
•
assicurare che l’orientamento sessuale reale o presunto e l’identità di genere non
siano alla base di arresti o detenzioni – emendare i dispositivi che si prestano ad
una lettura discriminatoria
•
abolire le leggi che prevedano come reato l’identità di genere o la sua espressione
(vestito, parola, gestualità)
•
assicurare che le accuse di reati perpetrati sulla base dell’orientamento sessuale
reale o presunto e sull’identità di genere siano indagati e i responsabili perseguiti
•
eliminare trattamenti discriminatori ad ogni livello dell’amministrazione della giustizia
•
rilasciare i prigionieri di coscienza detenuti a causa del reale o presunto orientamento sessuale e identità di genere
•
tutelare i rifugiati
•
garantire la libertà di espressione
•
garantire l’accesso allo studio
•
eliminare la discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere negli impieghi pubblici e privati
•
assicurare le necessarie misure legislative per garantire alloggi sicuri e accessibili
(case o rifugi)
•
eliminare le discriminazioni nelle leggi per le unioni civili e riconoscere le famiglie di
fatto
•
garantire e assicurare i diritti sessuali e riproduttivi
•
garantire la privacy e l’uso di internet
•
proteggere le persone Lgbt nella comunità di appartenenza e punire i colpevoli di
ogni violazione dei diritti umani
•
proteggere e sostenere i difensori dei diritti umani
•
prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione.
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Tra le leggi discriminatorie cui AI si oppone vi sono le leggi contro la “sodomia” o disposizioni
simili che mettono al bando le relazioni fra persone dello stesso o transgender; leggi che discriminano tra atti eterosessuali e omosessuali nello stabilire l'età minima in cui i rapporti ses suali consensuali sono ammessi; legislazione legata all'ordine pubblico che possa essere usata come pretesto nella persecuzione e punizione delle persone; leggi che mettano al bando la
“promozione dell'omosessualità” che possano essere utilizzate per imprigionare lesbiche, gay,
bisessuali e transgender e attivisti per i diritti umani.
Tutte queste leggi dovrebbero essere abrogate o emendate.
In tutto il mondo milioni di persone subiscono tortura, violenze, discriminazione, in alcuni casi
vengono condannate a morte a causa del loro orientamento sessuale. Gli abusi sono dei più
vari: donne stuprate per “curare” la loro identità lesbica; persone perseguite perché le loro relazioni private sono considerate un pericolo sociale; perdita della custodia dei bambini; violenze da parte delle forze di polizia; omicidi e violenze riconducibili ai reati di stampo omofobo;
abusi e violenze verbali; bullismo omofobo; difficoltà a trovare lavoro, un’abitazione, assistenza medica; rifiuto da parte delle autorità nel concedere l’asilo; torture e stupri in caso di deten zione; minacce agli attivisti; condanna a morte.
4. Quali sono le richieste di Amnesty International in Italia?
Nel Rapporto Annuale 2011, Amnesty International denuncia che commenti dispregiativi e discriminatori formulati da politici nei confronti di rom, migranti e persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno alimentato un clima di crescente intolleranza e che anche nel 2010
vi sono state violente aggressioni omofobe. Nell'agosto 2010 è divenuto operativo l’osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, istituito dalle autorità di polizia, uno strumento
volto a incoraggiare e a rendere più semplice per le vittime la presentazione di denunce di atti
discriminatori. A causa di una lacuna legislativa, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno in Italia la stessa tutela delle
vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione.
L’organizzazione continua quindi a chiedere alle autorità italiane (dando seguito a una lettera
inviata al ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna nel giugno 2010), di colmare la lacuna costituita da una normativa che non considera i crimini motivati da discriminazione per
orientamento sessuale e identità di genere alla stregua di quelli fondati su altro tipo di discriminazione, attualmente coperti dalla Legge n. 205/1993 c.d. Mancino (il cui elenco comprende razza, nazionalità, etnia e religione). Le autorità italiane, secondo AI, dovrebbero contrastare con maggiore decisione gli atteggiamenti omofobici e garantire più sicurezza alle persone Lgbt.
5. Cos’è il Pride? Perché Amnesty International vi partecipa?
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Il Pride è una manifestazione di rivendicazione di diritti negati e/o violati ed è un'importante
momento di visibilità per le persone Lgbt. Per questo motivo è molto spesso osteggiata e
accusata di mettere "in mostra", nello spazio pubblico e in modo inopportuno o eccessivo,
aspetti della vita delle persone ritenuti immorali o da confinare negli spazi della vita privata. I
Pride sono generalmente celebrati tra la fine di maggio e i mesi di giugno e luglio, in ricordo
della rivolta, nella notte tra il 27 e 28 giugno 1969, della comunità Lgbt newyorchese contro i
soprusi della polizia.
Amnesty International partecipa alle manifestazioni per sostenere e promuovere i diritti alla
libertà di espressione e di riunione delle persone Lgbt e ribadire che non sono ammissibili
eccezioni all'universalità della protezione dei diritti.
6. Qual è la posizione di AI in relazione alle unioni omosessuali ?
Amnesty International si oppone alla discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o
l'identità di genere nelle legislazioni sul matrimonio civile e chiede agli stati di riconoscere le
unioni omosessuali, anche oltre le frontiere quando necessario.
La non discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale è un principio riconosciuto a
livello internazionale, affermato dalla comunità internazionale da più di un decennio. In quanto
principio trasversale, si applica a tutti i diritti umani garantiti negli standard internazionali. Molti
paesi hanno allineato le proprie legislazioni a questo principio in una serie di ambiti, fra cui i
diritti di coppia.
La campagna di Amnesty International per porre fine alla discriminazione e alla persecuzione
basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere si focalizza su alcune gravi violazioni
dei diritti umani e sulla promozione della non discriminazione a livello locale, nazionale e
internazionale. Tuttavia, Amnesty International riconosce che il matrimonio civile fra persone
dello stesso sesso è una questione importante per i diritti umani. Negare uguale
riconoscimento civile alle relazioni omosessuali impedisce a molte persone di godere di tutta
una serie di altri diritti, quali il diritto alla casa e alla sicurezza sociale, e stigmatizza queste
relazioni in modi che possono alimentare la discriminazione e altri abusi dei diritti umani sulla
base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.
Amnesty International ha documentato alcune delle più brutali forme che questa
discriminazione può assumere, fra cui i maltrattamenti e la violenza all’interno della comunità.
Abbiamo inoltre denunciato come la questione della sessualità sia stata manipolata da parte
dei governi di tutto il mondo per scopi politici, di solito per distogliere l’attenzione da altre
questioni o per prendere di mira un particolare gruppo di persone, alimentando sentimenti
omofobi. In tutto il mondo, la magistratura sta riconoscendo sempre più che la
discriminazione fondata sull’orientamento sessuale è incompatibile con gli standard nazionali
e internazionali dei diritti umani e che la proibizione di tale discriminazione si applica a tutti i
diritti umani, inclusi i diritti economici, sociali e culturali.
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Amnesty International non ha sinora esplicitamente concentrato la sua azione sulla questione
delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso.
Tuttavia, va ricordato che dal principio di non discriminazione deriva che le coppie Lgbt
dovrebbero poter godere del diritto di adottare legalmente bambini come le coppie
eterosessuali, in linea con la policy di Amnesty International sulle unioni omosessuali.
Ciò non significa che non ci dovrebbe essere alcuna restrizione alla possibilità di adottare (ci
possono essere restrizioni e requisiti legittimi, per esempio volti a garantire che il bambino
abbia una casa stabile), ma tali restrizioni dovrebbero essere applicate a tutte le coppie,
eterosessuali od omosessuali.
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