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67236&52// 6&52// /D92&($112;9,,,1 RWWREUH 7ZHHW 3$*,1$ Cuba, Rodriguez: Usa rimuovano embargo commerciale UsaCuba, Obama potrebbe incontrare Castro a margine dell’Assemblea Onu Non sarebbe una bilaterale, ma un colloquio informale sui progressi del processo di normalizzazione Roma, 16:34 25 settembre 2015 (AGV NEWS) Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e la sua controparte cubana, Raul Castro, potrebbero avere un colloquio in occasione dell’imminente Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo rende noto la Casa Bianca. Non si tratterà presumibilmente di una bilaterale, ma più che altro un momento informale – durante una pausa dalle sessioni – per discutere tra loro del processo di normalizzazione delle relazioni, in corso gradualmente su tutti i versanti (l’ultimo in ordine di tempo su cui si sta lavorando è quello dei trasporti aerei per i voli turistici). L’occasione sarà lunedì o martedì quando entrambi i capi di stato saranno al Palazzo di Vetro. Si tratterà della seconda occasione in cui i due presidenti si incontrano “de visu” dopo la bilaterale dello scorso dicembre che ha aperto le porte alla normalizzazione. La prima è stata il settimo summit delle America, che si è tenuto ad aprile a Panama. Peraltro l’occasione sarà anche il “battesimo” di Castro all’assemblea generale, in quanto questa è la prima a cui partecipa dall’assunzione della presidenza cubana nel 2008 e in cui terrà un discorso. L’intervento si terrà lunedì, come quello di Obama che tra il 27 e il 29 settembre avrà bilaterali col presidente russo Vladimir Putin e con il premier indiano Narendra Modi. “È un evento significativo – ha commentato alcuni giorni fa il ministro degli Esteri dell’Isola, Bruno Rodriguez –. È la prima volta che il presidente Castro partecipa all’Assemblea e ciò avviene dopo la ripresa delle relazioni diplomatiche, nonché della visita di Papa Francesco in entrambi i paesi”. Obama e Castro, comunque, si sono sentiti numerose volte al telefono, l’ultima delle quali lo scorso venerdì prima della visita del Santo Padre a Cuba e negli Stati Uniti. Tema centrale delle conversazioni sono sempre stati i vari aspetti legati alla normalizzazione dei rapporti e possibili misure per incrementare la cooperazione. Rimangono, comunque, alcune tensioni tra i due paesi. In particolare quelle legate al persistente embargo, alla base navale Usa di Guantanamo e a differenti visioni sulla tematica dei diritti umani. La prima questione potrebbe essere risolta a stretto giro, in quanto l’assemblea generale Onu ha pianificato di votare il prossimo mese una risoluzione per l’eliminazione dell’embargo, come avviene ogni anno e puntualmente viene respinta. Washington, però a differenza del passato non ha ancora deciso se porre il veto o astenersi. UsaCuba, la settimana prossima di discute di normalizzazione dei voli Incontri tecnici all’Avana il 28 e 29 settembre. L’obiettivo è essere pronti quando il Congresso Usa toglierà il veto ai viaggi turistici Roma, 10:21 24 settembre 2015 (AGV NEWS) Rappresentanti statunitensi e cubani si incontreranno per la prima volta la settimana prossima all’Avana per discutere della normalizzazione dei trasporti aerei tra i due paesi. I colloqui si terranno il 28 e il 29 settembre e a guidare la delegazione Usa sarà l’assistant secretary di Stato con delega per gli affari economici, Charles H. Rivkin. Insieme a lui ci saranno diversi rappresentanti di agenzie governative e delle compagnie aeree. Della questione Washington e l’Avana parlano già da tempo, ma è la prima occasione in cui si tengono colloqui tecnici legati specificatamente all’aviazione civile. Il dipartimento di Stato americano a proposito ha pubblicato un comunicato in cui si spiega che “ci saranno incontri con le controparti cubane per esplorare la possibilità di stabilire servizi aerei tra i due paesi. Forti relazioni sull’aviazione civile – prosegue la nota – faciliteranno un’altrettanta forte crescita dei viaggi tra le due nazioni”. Attualmente possono volare sull’isola solo dodici categorie di cittadini statunitensi e non i turisti, in quanto il Congresso non ha ancora eliminato l’embargo sugli spostamenti legati a questo settore. Comunque, anche se con queste limitazioni, secondo il dipartimento di Stato i viaggi verso l’Isola da gennaio sono aumentati del 35 per cento. A sbloccare la situazione per il dialogo sulla questione sono state le nuove regole, annunciate dal governo Usa lo scorso venerdì, che permetteranno anche ai parenti stretti dei viaggiatori autorizzati di poter recarsi a Cuba. A ciò si aggiunge il fatto che molte delle principali compagnie aeree americane, dalla JetBlue all’American Airlines, stanno facendo pressioni sull’amministrazione Obama affinché siano eliminate le restrizioni per i viaggiatori e vengano stabilite nuovamente rotte regolari tra i due paesi. Finora l’unico modo di bypassare il veto e le limitazioni è stato quello di usare compagnie charter, come ha fatto l’American Airlines che stima di chiudere il 2015 con circa 1.200 voli verso Cuba, oltre il 9 per cento in più rispetto al 2014. Attualmente ci sono voli diretti verso l’Avana dalla Florida a cui si sono aggiunti quelli provenienti da Boston, Chicago e New York (aperto a luglio). Si tratta però di tratte settimanali e con una capienza ridotta a seguito delle limitazioni. Nazioni Unite, 18:15 30/09/2015 (AGV NEWS) L’embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti contro Cuba deve essere rimosso al fine di normalizzare pienamente le relazioni tra i due paesi: lo ha detto oggi il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez nel corso del proprio intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. "Questo [l’embargo commerciale] – ha sottolineato il ministro cubano non è stato in nessun modo modificato, il ritmo del processo verso la normalizzazione delle relazioni tra i governi degli Stati Uniti e di Cuba dipenderà dalla revoca del blocco". Ndr. Segnalo questo importantissimo documento: RELAZIONE DI CUBA SUI DANNI PROVOCATI DAL BLOCCO 2015 DISCORSO DEL PRESIDENTE DEI CONSIGLIO DI STATO E DEI MINISTRI DELLA REPUBBLICA DI CUBA, RAÚL CASTRO RUZ, AL VERTICE DELLE NAZIONI UNITE DEDICATO ALL’APPROVAZIONE DELL’AGENDA PER LO SVILUPPO POST2015. New York, 26 settembre 2015. Stimati capi di Stato e di Governo, Distinti capi delle delegazioni, Signor Segretario Generale delle Nazioni Unite, Signor Presidente, L'instabilità in numerose regioni ha le sue radici nella situazione di sottosviluppo in cui vivono due terzi della popolazione mondiale. Gli avanzamenti, quindici anni dopo l’adozione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, sono insufficienti e disugualmente distribuiti. Persistono, e in molti casi perfino si aggravano, livelli inaccettabili di povertà e disuguaglianza sociale, compreso nelle stesse nazioni industrializzate. La breccia tra il Nord ed il Sud e la polarizzazione della ricchezza aumentano. Constatiamo che siamo ancora molto lontano da contare su una vera associazione mondiale per lo sviluppo. Non meno di 2.700 milioni di persone nel mondo vivono nella povertà. Il tasso globale di mortalità infantile in minori di cinque anni, continua a essere varie volte superiore a quello dei paesi sviluppati. La mortalità materna nelle regioni in via di sviluppo è 14 volte più alta che in quelli. In mezzo all'attuale crisi economica e finanziaria, i ricchi e le compagnie transnazionali diventano sempre più ricche, e aumentano drammaticamente i poveri, i disoccupati e le persone senza casa a causa di crudeli politiche chiamate "di austerità". Ondate di immigranti disperati arrivano in Europa fuggendo dalla miseria e dai conflitti che altri hanno scatenato. I mezzi per attuare l'Agenda, senza impegni misurabili né calendari, non sono commisurati alla portata dei suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Se vogliamo un mondo vivibile, di pace e concordia tra le nazioni, di democrazia, giustizia sociale, dignità e rispetto dei diritti umani di tutti, dovremmo adottare quanto prima impegni tangibili in materia di aiuto allo sviluppo e risolvere il problema del debito già pagato varie volte. Bisognerebbe costruire un'altra architettura finanziaria internazionale, eliminare il monopolio tecnologico e della conoscenza, e cambiare l'ordine economico internazionale vigente. I paesi industrializzati dovrebbero accettare il loro debito storico ed esercitare il principio di "responsabilità comuni ma differenziate". Non si può brandire come pretesto la mancanza di risorse quando si investono 1,7 milioni di milioni di dollari annuali in spese militari senza la cui riduzione non saranno possibili lo sviluppo né una pace stabile e duratura. Signor Presidente, Il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti, l'apertura di ambasciate e i cambiamenti che il presidente Barack Obama ha dichiarato nella politica verso il nostro paese costituiscono un importante avanzamento, che ha provocato il più ampio consenso della comunità internazionale. Tuttavia, persiste il blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba, da più di mezzo secolo, il quale causa danni e privazioni al popolo cubano, è il principale ostacolo per lo sviluppo economico del nostro paese, colpisce altre nazioni per la sua portata extraterritoriale e continua a pregiudicare gli interessi dei cittadini e delle imprese statunitensi. Questa politica è respinta da 188 Stati membri delle Nazioni Unite che chiedono porle fine. Nonostante tutto, Cuba ha raggiunto gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e ha offerto la sua cooperazione ad altri paesi in via di sviluppo in vari settori, cosa che continueremo a fare nella misura delle nostre modeste possibilità. Non rinunceremo mai alla dignità, alla solidarietà umana e alla giustizia sociale che sono convinzioni profonde della nostra società socialista. foto presa da Granma Traduzione: Redazione di El Moncada /D92&($112;9,,,1 RWWREUH 7ZHHW LA SOLIDARIETÀ NON SI BLOCCA (GHFFR81*2/325/$9,'$XQ3URJHWWRGL VROLGDULHWjFRQ&XEDFKHVLVYROJHUjD6DQ'RQj GL3LDYH9HQH]LDGDOVHWWHPEUHDORWWREUH 'DOJUDQGHLQWHUHVVHGL*LRYDQQL*LXVWR 3UHVLGHQWHGHOO¶$VVRFLD]LRQHFXOWXUDOH7HDWURGHL 3D]]LHLVFULWWRDO&LUFRORGL9HQH]LD GHOO¶$VVRFLD]LRQH1D]LRQDOHGL$PLFL]LD,WDOLD &XED±SHU*LQR'RQqHSHU&XEDqQDWDO¶GHDGL TXHVWR3URJHWWRFKHKDFRPHILQDOLWjXQDUDFFROWD GLIRQGLSHUO¶DFTXLVWRGLIDUPDFLRQFRORJLFL SHGLDWULFLFKHWXWWRUD&XEDQRQSXzDFTXLVWDUHD FDXVDGHOEORFFRHFRQRPLFRLPSRVWRGDJOL6WDWL 8QLWLHFKHYHUUDQQRLQYLDWLD&XEDDWWUDYHUVR PHGL&XED(XURSDGLFXLDQFKHO¶$VVRFLD]LRQH 1D]LRQDOHGL$PLFL]LD,WDOLD&XEDIDSDUWH ,OSURJUDPPDFKHDYUjFRPHWHDWUR6DQ'RQjGL 3LDYHqLQWHQVLVVLPRHSUHYHGHQXPHURVHDWWLYLWj HDSSXQWDPHQWLWUDLTXDOL LOVHWWHPEUHO¶LQDXJXUD]LRQHGLXQDPRVWUDGL PDQLIHVWLFXEDQLFXUDWDGD/XLJL%DGHOORWWR/D PRVWUDFKHHVSRQHPDQLIHVWLGLQRWHYROH LQWHUHVVHVLDGDOSXQWRGLYLVWDJUDILFRFKH WHPDWLFRLQTXHVWRFDVRXQDFLQTXDQWLQDGL PDQLIHVWLUHDOL]]DWLGDDXWRULFXEDQLDIDYRUHGL FDXVHGLVROLGDULHWjLQWHUQD]LRQDOHSRWUjHVVHUH YLVLWDWDJUDWXLWDPHQWHILQRDORWWREUHQHLORFDOL GHOO¶H[&DPHUDGL&RPPHUFLRLQ3LD]]D ,QGLSHQGHQ]DGRYHVDUjDQFKHSRVVLELOH DFTXLVWDUHLELJOLHWWLSHUODSDUWLWD8QJROSRUOD YLGD LORWWREUHVLSRWUjDVVLVWHUHDOORVSHWWDFROR PXVLFDOHWHDWUDOH5HYROXFLyQLGHDWRGLUHWWRH UDSSUHVHQWDWRGD*LRYDQQL*LXVWRVXOODYLWDGL *LQR'RQqXQLFRHXURSHRFKHKDSDUWHFLSDWRDOOD VSHGL]LRQHGHO*UDQPDHFLWWDGLQRGL6DQ'RQjGL 3LDYH LORWWREUHYHUUjSURLHWWDWRLOGRFXPHQWDULR &XED/LEUHVXOORVEDUFRGHO*UDQPDSUHVHQWDWR GD3LHU&DUOR3RUSRUDWRXQRGHLVXRLDXWRUL LORWWREUHDOOHDOOR6WDGLR=DQXWWR81*2/ 325/$9,'$FXOPLQHUjLQXQDDSSDVVLRQDQWH SDUWLWDGLFDOFLRJLRFDWDQHOQRPHGHOODVROLGDULHWj WUD1D]LRQDOH,WDOLDQD&DQWDQWLH0DVV0HGLD 9HQHWRFRRUGLQDPHQWRGHLJLRUQDOLVWLYHQHWL ,OFDOHQGDULRVLULHPSLUjGLHYHQWLFKHQHLJLRUQL SUHFHGHQWLIDUDQQRGDFRUQLFHDOODSDUWLWDHGLFXL VDUjGDWDFRPXQLFD]LRQHDQFKHVXOODSDJLQD )DFHERRNGHOO¶$VVRFLD]LRQH1D]LRQDOHGL$PLFL]LD ,WDOLD&XEDHLQTXHOODGL8QJROSRUODYLGD $OODUHDOL]]D]LRQHGLTXHVWRLPSRUWDQWHSURJHWWR KDQQRFRQWULEXLWRDYDULRWLWRORO¶$VVRFLD]LRQH FXOWXUDOH7HDWURGHL3D]]LHLQSULPDSHUVRQDLO VXRSUHVLGHQWH*LRYDQQL*LXVWROD1D]LRQDOH ,WDOLDQD&DQWDQWLO¶$VVRFLD]LRQH1D]LRQDOHGL $PLFL]LD,WDOLD&XEDO¶$VVRFLD]LRQH,O*LURWRQGR GL-HVROROD5HJLRQH9HQHWROD&LWWjGL6DQ'RQj GL3LDYHROWUHFKHYDULVSRQVRUHQXPHURVL YRORQWDUL 'DWDO¶LPSRUWDQ]DGHOODILQDOLWj&XEDLQYLHUjFRPH RVSLWHG¶RQRUHO¶ROLPSLRQLFRHWXWWRUDGHWHQWRUHGHO UHFRUGPRQGLDOHGLVDOWRLQDOWR-DYLHU6RWRPD\RU 3DUWHFLSHUDQQRDOO¶LQL]LDWLYDDOWULQRPLLPSRUWDQWL GHOODFXOWXUDGHOORVSRUWHGHOORVSHWWDFROR 5LFRUGLDPRFKHOD1D]LRQDOH&DQWDQWLqIRUPDWD GDLSLSUHVWLJLRVLSURWDJRQLVWLGHOODPXVLFD LWDOLDQDFKHLPSHJQDQRODORURLPPDJLQHSHUOD VROLGDULHWjLQDQQLGLDWWLYLWjHSDUWLWH GLVSXWDWHGLIURQWHDGROWUHPLOLRQLGLVSHWWDWRUL KDUDFFROWRIRQGLSHUXQDFLIUDFKHVILRUDJOL PLOLRQLGLHXUR$OFXQLGLTXHVWLLQFRQWULVLVRQR WUDVIRUPDWLLQYHULHSURSULHYHQWLWHOHYLVLYLQRWL FRPHODSDUWLWDGHOFXRUHGLFXLVROROHXOWLPHWUH HGL]LRQLWUDVPHVVHGD5$,,QWHUQDWLRQDOVRQR VWDWHVHJXLWHGDROWUHPLOLRQLGLVSHWWDWRULLQ WXWWRLOPRQGR 3$*,1$ 67236&52// 6&52// "Tutta l’ attuale attenzione per Cuba al momento non risolve i problemi causati dal blocco, tra cui, purtroppo, il reperimento dei medicinali la cui mancanza miete vittime innocenti, per quello che potremo fare con il nostro lavoro e con l’aiuto di personaggi molto popolari cercheremo di sensibilizzare la gente e speriamo di bissare il successo della partita che si svolse a San Donà 15 anni fa". Questo ha dichiarato Giovanni Giusto spiegando il suo invito alla Nazionale Italiana Cantanti che da trent’anni è in campo per sensibilizzare e raccogliere fondi a favore di moltissime iniziative benefiche. In seguito alla calamità naturale del luglio scorso, gli organizzatori hanno deciso di devolvere parte del ricavato alle famiglie vittime del catastrofico tornado che ha colpito la Riviera del Brenta. Quindi, partecipate e fate conoscere UN GOL POR LA VIDA!!! RAÚL È NEW YORK Il presidente Raúl Castro Ruz è arrivato a mezzogiorno di giovedì 24 settembre negli Stati Uniti per partecipare al Vertice delle Nazioni Unite dedicato all'approvazione dell'Agenda di Sviluppo dopo il 2015 e al Dibattito Generale del 70° Periodo di Sessioni dell'Assemblea Generale dell'ONU. All'aeroporto John F. Kennedy è stato ricevuto dall'ambasciatore di Cuba José Ramón Cabañas Rodríguez e dal rappresentante permanente di Cuba davanti alle Nazioni Unite, Rodolfo Reyes Rodríguez. Durante la sua prima visita ufficiale in questo paese, Raúl c svolgerà un intenso programma di lavoro di lavoro che comprende anche il suo intervento alla Riunione dei Leader Mondiali su Equità di Genere e Emancipazione della Donna, incontri con vari presidenti, congressisti, personalità e cubani residenti qui. In queste giornate a New York sono previste anche le cerimonie di stabilimento di relazioni diplomatiche con Isole Marshall e Palau. La delegazione ufficiale che assiste a tutte questi attività è composta anche dal cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla; Abelardo Moreno Fernández, viceministro delle Relazioni Estere; oltre che dal rappresentante cubano davanti alle Nazioni Unite. Nella mattina di venerdì è atteso l'intervento di Papa Francesco davanti al plenario dell'Assemblea Generale, momento nel quale sarà presente anche il presidente cubano. Autore: Leticia Martínez Foto: Estudios Revolución Traduzione: Redazione di El Moncada RAÚL HA INCONTRATO IMPORTANTI PERSONALITÀ NORDAMERICANE E IL PRESIDENTE NICOLÁS MADURO Leticia Martínez 26 settembre 2015 New York. Il presidente Raúl Castro Ruz ha sostenuto, nel pomeriggio del venerdì, vari incontri bilaterali, come parte della sua agenda di lavoro in questa città, nella quale è arrivato giovedì per partecipare al Vertice di Sviluppo dopo il 2015 e al dibattito generale del 70° periodo di sessioni dell'Assemblea Generale dell'ONU. Al mezzogiorno si è incontrato con il presidente del Mozambico, Felipe Nyussi, in un’atmosfera di cordialità, dimostrazione dei legami che hanno unito i due paesi per anni. Più tardi si è incontrato nella Sede della Missione Cubana davanti all'ONU con il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, che era stato a Cuba in aprile scorso insieme a una delegazione di imprenditori nordamericani. Questa è stata un'occasione per scambiare opinioni su quello che si è riusciti a fare da quella visita al fine di continuare a sviluppare i legami tra New York e Cuba. Il Generale dell’Esercito ha avuto un incontro anche con un gruppo bipartitico di legislatori nordamericani che hanno mantenuto posizioni favorevoli al cambiamento della politica statunitense verso Cuba e lavorano assiduamente per avvicinare i due paesi. Tra loro c’erano i senatori Patrick Leahy e Heidi Heilkamp, nonché i rappresentanti Bárbara Lee, James McGovern, Thomas Emmer, Karen Bass, Gregory Meeks, Nydia Velázquez, Charles Rangel e José Serrano. Durante l'incontro hanno parlato dei passi che sono stati fatti dal 17 dicembre e delle questioni ancora pendenti per continuare ad avanzare nel processo di normalizzazione delle relazioni. Raúl li ha ringraziati soprattutto per gli impegni che hanno portato avanti per tanti anni. Alla chiusura della giornata, Raúl ha ricevuto il presidente venezuelano Nicolás Maduro che era accompagnato dal cancelliere Delcy Rodríguez, dall'ambasciatore del Venezuela davanti all'ONU, Rafael Ramírez, e dalla prima combattente Cilia Flores. La riunione ha nuovamente evidenziato la solidarietà di Cuba con la patria bolivariana. Per le dieci circa della mattina di questo sabato è pianificato l'intervento del Presidente cubano al Vertice di Sviluppo. Nella foto Estudios Revolución: Raúl si è incontrato nella Sede della Missione Cubana davanti all'ONU con il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo. Traduzione: Redazione di El Moncada Il blocco contro Cuba: il genocidio più lungo della Storia Il blocco contro Cuba: il genocid... /D92&($112;9,,,1 RWWREUH 7ZHHW 3$*,1$ SANTOS E LE FARC FIRMANO A LA HABANA UNO STORICO ACCORDO DI GIUSTIZIA Russia, Naryshkin: America Latina centro emergente del mondo multipolare Per il presidente della Duma è importante la cooperazione con area sud americana Histórico apretón de manos de ... 67236&52// 6&52// Mosca, 16:25 14 settembre 2015 (AGV NEWS) Mosca vede con favore il ruolo crescente dell’America Latina nello sviluppo delle relazioni internazionali. Lo ha detto il presidente della Camera Bassa del Parlamento russo Sergei Naryshkin sottolineando come l’America Latina sia “un centro emergente del mondo multipolare, quello che svolge un ruolo sempre più positivo negli affari internazionali di anno in anno”, ha ammesso durante un incontro con il vice presidente del Brasile Michel Miguel Elias Temer Lulia. Naryshkin ha poi precisato che con questi paesi “condividiamo molte sfide del mondo di oggi e ciò ci rende alleati naturali”. LE PAROLE DI RAÚL SUGLI ACCORDI PER LA PACE IN COLOMBIA La Habana, 24 Settembre 2015 – Le parole del Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nell'atto per la firma degli Accordi sulla Giurisdizione Speciale per la Pace in Colombia, nel Salone di Protocollo di Cubanacán, il 23 settembre di 2015, "Anno 57 della Rivoluzione". (FFHOOHQWH VLJQRU -XDQ 0DQXHO 6DQWRV 3UHVLGHQWH GHOOD5HSXEEOLFDGL&RORPELD &RPDQGDQWH 7LPROHyQ -LPpQH] &DSR GHOOR 6WDWR 0DJJLRUH &HQWUDOH GHOOH IRU]H DUPDWH 5LYROX]LRQDULH GHOOD&RORPELD(VHUFLWRGHO3RSROR 'HOHJDWLGHOJRYHUQRGHOOD&RORPELDHGHOOH)$5&(3 DO7DYRORGL&ROORTXLGL/D+DEDQD 'LVWLQWLUDSSUHVHQWDQWLGHOOD1RUYHJLD3DHVH*DUDQWH LQVLHPH D &XED 9HQH]XHOD H &LOH SDHVL $FFRPSDJQDWRUL 6WLPDWLSDUWHFLSDQWLDTXHVWRDWWR 6DUzPROWREUHYH ,QQDQ]LWXWWRFRQJUDWXOD]LRQLDO3UHVLGHQWH6DQWRVHDO &RPDQGDQWH 7LPRFKHQNR H DOOH ORUR ULVSHWWLYH GHOHJD]LRQLSHUJOLLPSRUWDQWLDFFRUGLDQQXQFLDWLRJJL , FROORTXL VRQR VX XQD EXRQD VWUDGD 4XHVWL DFFRUGL VXOOD JLXVWL]LD UDSSUHVHQWDQR XQ VLJQLILFDWLYR SDVVR DYDQWL2UDVLDPRRUDSLYLFLQLDUDJJLXQJHUHODSDFH FKHWDQWRDQHODHPHULWDLOIUDWHOORSRSRORFRORPELDQR /D SDFH LQ &RORPELD QRQ VROR q SRVVLELOH q LQGLVSHQVDELOH 0D ULFKLHGH JUDQGH VIRU]R H YRORQWj FRPHTXHOORFKHVWDQQRGLPRVWUDQGROHGXHSDUWL 0ROWRVLqDYDQ]DWR0ROWRSLORQWDQRFKHPDLSULPD 5LPDQJRQRDQFRUDGLIILFROWj HQRUPL GD VXSHUDUH PD DEELDPRODFHUWH]]DFKHVDUDQQRVXSHUDWH 7UDGX]LRQH5HGD]LRQHGL(O0RQFDGD 23 settembre 2015 Dopo una riunione avvenuta a La Habana, il Presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, e il leader delle FARC, Rodrigo Londoño Echeverri alias Timoleón Jiménez o "Timochenko", hanno raggiunto un accordo sulla giustizia transizionale, che si considera un punto chiave nei negoziati di pace. Come ha detto Santos dopo la dichiarazione congiunta delle parti, detto accordo cerca "il massimo di giustizia possibile per le vittime e la massima soddisfazione dei loro diritti" e "garantire che i crimini più gravi commessi durante il conflitto non rimarranno nell'impunità". "Siamo giunti a un accordo sulle basi di giustizia", ha detto il Presidente. Santos ha segnalato che "mancano ancora punti difficili da concordare", tuttavia, ha sottolineato la necessità di "giungere a un accordo finale in un massimo di sei mesi". L'accordo "deve avere le basi per una pace stabile e duratura" e "che risponda alle aspettative dei colombiani di una pace con giustizia". In concreto, in termini di amnistia, l'accordo stabilisce che non saranno oggetto di amnistia i reati di lesa umanità, il genocidio, i gravi crimini di guerra, come la presa di ostaggi, la privazione grave della libertà, la tortura, il trasferimento forzato, le esecuzioni extragiudiziali, la violenza sessuale, tra gli altri. L'accordo, pubblicato nella pagina ufficiale della Presidenza della Repubblica della Colombia, stabilisce anche la creazione di una Commissione per il Chiarimento della Verità, la Convivenza e la Non Ripetizione. Un altro punto consiste nella creazione di una Giurisdizione Speciale per la Pace "che conterà su Sale di Giustizia e su un Tribunale per la Pace", la cui funzione principale sarà quella di mettere fine all'impunità, "di ottenere verità, di contribuire al risarcimento delle vittime e di giudicare e imporre sanzioni ai responsabili dei gravi delitti commessi durante il conflitto armato". L'ultimo punto dell'accordo dichiara come un "obiettivo condiviso" la trasformazione delle FARC in un movimento politico legale. Raúl Castro, anche lui presente alla riunione, ha detto che "la pace in Colombia non solo è possibile, è indispensabile. Ma richiede un grande sforzo e una grande volontà come quella che stanno mostrando le due parti". Traduzione: Redazione di El Moncada VENEZUELA E COLOMBIA DECIDONO LA RESTITUZIONE DEI LORO AMBASCIATORI 22 settembre 2015 Venezuela e Colombia hanno deciso questo lunedì il ritorno dei loro ambasciatori e di cercare la normalizzazione progressiva della frontiera dopo le chiusure disposte da Caracas che un mese fa hanno provocato una seria crisi bilaterale dopo un incontro qui dei presidenti Nicolás Maduro e Juan Manuel Santos I governanti hanno deciso il ritorno immediato dei rispettivi ambasciatori e la progressiva normalizzazione della frontiera, è stato indicato in una dichiarazione congiunta letta dal presidente ecuadoriano Rafael Correa, che ha facilitato la riunione nella sua qualità di presidente della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi. Entrambi i capi di Stato si sono impegnati a costruire un accordo che risolva i problemi della frontiera comune, orientato alla fraterna convivenza e allo sviluppo economico e sociale, ha aggiunto il comunicato. Santos e Maduro hanno sottolineato il rispetto e la coesistenza dei loro differenti modelli economici, e hanno segnalato che manterranno il dialogo, con il sostegno di Uruguay ed Ecuador, il cui presidente Tabaré Vázquez era presente come titolare pro tempore dell'Unione delle Nazioni Sudamericane. La crisi è cominciata quando Caracas ha ordinato la chiusura della frontiera il 19 agosto scorso, dopo un attacco attribuito a paramilitari colombiani che ha lasciato tre poliziotti e un civile feriti. Ha trionfato la sensatezza, e quello che deve trionfare sempre: la pace, ha segnalato Maduro, che ha proclamato: non c'è spazio per l'odio, per l'intolleranza, né per la vendetta, l'unica via d’uscita che c’è è per il dialogo. Santos ha poi reiterato la sua gratitudine al Venezuela per il ruolo che ha svolto per la pace della Colombia. Ha detto che rispetta la decisione di Maduro di chiudere la frontiera ed espellere coloro che non hanno documenti, e ha insistito nella sua domanda che si rispettino i diritti dei colombiani espulsi, e ha segnalato che si indagherà sulle incursioni venezuelane nel suo paese. Ha detto di comprendere la preoccupazione per le mafie che sono impiantate alla frontiera, e ha affermato: qui ha prevalso la sensatezza. Il tema del contrabbando di combustibili verrà affrontato, ha dichiarato, in allusione alle denunce di Caracas che bande di paramilitari colombiani comprano in Venezuela benzina a prezzi sovvenzionati per venderla in Colombia. (Con informazione di La Jornada) Traduzione: Redazione di El Moncada /D92&($112;9,,,1 RWWREUH 7ZHHW Venezuela, Maduro all’Onu: Cambiare modello per raggiungere l’Agenda 2030 3$*,1$ 67236&52// 6&52// Colombia, storica intesa Bogotà Farc sugli aspetti giudiziari del piano di pace Raggiunto un accordo sul nodo cruciale dei negoziati, che si concluderanno entro 6 mesi. Poi le Farc avranno 60 giorni per deporre le armi Il presidente venezuelano: Dobbiamo lavorare per una “casa comune” dove non ci siano guerre, razzismo, xenofobia, disprezzo e disuguaglianza Roma, 08:46 24 settembre 2015 (AGV NEWS) Roma, 14:57 28 settembre 2015 (AGV NEWS) Bisogna trasformare i sistemi economici per raggiungere i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Lo ha affermato nel suo discorso all’Onu il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, affermando che “la disuguaglianza è figlia di tutte le forme di dominio ed esclusione”. A questo proposito, il capo dello stato bolivariano ha spiegato che la nazionalizzazione delle risorse naturali è importante per raggiungere l’indipendenza finanziaria delle nazioni e il Venezuela ha lottato per essere autosostenibile. “Questo cammino – ha sottolineato – ha significato una profonda e veritiera rivoluzione”. Inoltre, Maduro ha annunciato che il Food and Agricultural Organization (la Fao) ha rilevato che il suo paese ha ridotto l’indice di povertà in maniera notevole. Questo era pari al 13,5 per cento nel 1992 e nel 2013 si è attestato al 5 per cento. In relazione ai 70 anni dell’Onu, il presidente ha ribadito con forza che bisogna lavorare per costruire nuovi modelli economici e sociali che diano da una parte la felicità all’umanità e che dall’altra contrastino efficacemente la povertà e la disoccupazione. “Abbiamo bisogno di considerare la costruzione di un altro modello – ha detto . Il Venezuela in questi 15 anni ha portato avanti una rivoluzione economica, sociale e politica”. Maduro ha parlato anche degli esodi migratori, che l’Europa sta subendo in questo momento e ha espresso preoccupazione per quanto sta accadendo. A questo proposito ha affermato alle Nazioni Unite di essere d’accordo con quanto affermato da Papa Francesco, e cioè il concetto della “Casa Piena”. Una casa comune di tutti gli uomini che “deve continuare a sorgere su una retta comprensione della fraternità universale e sul rispetto della sacralità di ciascuna vita umana, di ciascun uomo e di ciascuna donna – aveva affermato il Santo Padre nel suo intervento ; dei poveri, degli anziani, dei bambini, degli ammalati, dei non nati, dei disoccupati, degli abbandonati, di quelli che vengono giudicati scartabili perché li si considera nient’altro che numeri di questa o quella statistica”. Perciò, per il presidente venezuelano bisogna lavorare “se vogliamo avere entro il 2030 una casa comune senza guerra imperialista, senza guerra di distruzione, senza razzismo e xenofobia, senza disprezzo e disuguaglianza. Pensiamo – ha continuato – a una casa comune dei popoli, che assumono l’Agenda 2030 come una grande ‘agenda umana’ di costruzione della ace, di felicità e di giustizia universale”. Russia, incontro oggi a New York fra Lavrov e Maduro Sciolto il nodo cruciale tra il governo colombiano e le Farc per arrivare all’accordo di pace definitivo. Le parti hanno trovato un’intesa sulla questione delle conseguenze penali per le azioni dei combattenti rivoluzionari. A questo proposito saranno istituiti tribunali speciali e sarà formata una commissione per la verità. Inoltre le vittime del conflitto saranno risarcite e ci sarà un’amnistia sia per i guerriglieri indipendentisti sia per le forze militari che li hanno contrastati, a patto però che non abbiano commesso crimini di guerra. In quel caso verranno giudicati dai nuovi tribunali, composti da giudici colombiani che saranno assistiti da colleghi stranieri. L’accordo è stato annunciato all’Avana, che ospita i negoziati tra le parti, in una cerimonia a cui hanno partecipato il presidente colombiano Juan Manuel Santos, il comandante delle Farc Timoshenko e il presidente cubano Raul Castro. Anche i due paesi che stanno mediando, Cuba e Norvegia, hanno reso noto un comunicato in cui si spiega che quanto stabilito ha lo scopo di garantire la verità, la convivenza pacifica, la riparazione per le vittime, la giustizia e la non ripetizione di quanto avvenuto finora. “Abbiamo concordato che al massimo tra sei mesi si devono concludere i negoziati – ha affermato Santos . Una volta siglato l’accordo di pace definitivo, le Farc dovranno deporre le armi entro 60 giorni” (il 23 marzo 2016). “È la prima volta nella storia che un governo e un gruppo armato illegale creano un sistema di questo tipo – ha aggiunto il presidente colombiano – all’interno di quello giudiziario nazionale. La sua approvazione definitiva – ha sottolineato – dovrà comunque essere sottoposta al giudizio degli elettori colombiani. Il Papa ci ha detto che non possiamo permetterci un altro fallimento sul cammino della pace e della riconciliazione – ha concluso Santos . Non intendiamo fallire, è arrivata l’ora della pace”. Anche Timoshenko ha salutato con favore l’intesa e ha spiegato che è stato creato questo meccanismo per garantire non tanto l’impunità verso i crimini commessi durante il conflitto, ma piuttosto un equo giudizio sia nei confronti dei combattenti delle Farc sia delle forze di sicurezza e di quelle paramilitari che li hanno contrastati. L’accordo sugli aspetti giudiziari/penali della pace si aggiunge a quelli già raggiunti tra le parti negli scorsi anni come la riforma rurale e la partecipazione politica degli ex guerriglieri (2013), nonché la produzione e vendita di droga (2014). Messico, al via la costruzione del nuovo aeroporto internazionale della capitale La struttura costerà oltre nove miliardi e dovrebbe essere inaugurata il 20 ottobre 2020 Il meeting fra il ministro degli Esteri russo e il presidente venezuelano si terrà; a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. Roma, 15:53 15 settembre 2015 (AGV NEWS) New York, 16:27 26 settembre 2015 (AGV NEWS) Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, si incontrerà nella giornata di oggi con il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni unite a New York. Lo ha annunciato una fonte della delegazione russa parlando con i giornalisti. L’incontro – ha precisato la fonte – era in realtà stato previsto per la visita a Caracas del ministro russo ma, su iniziativa venezuelana, era stato spostato a New York. È qui che la delegazione venezuelana aveva intenzione di portare avanti l’ambizioso obiettivo di pervenire a decisioni in grado di condurre a una risoluzione del conflitto interno in Colombia. Al via il progetto di costruzione del nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico. Lo ha annunciato il direttore del Grupo Aeroportuario Raul Gonzalez Apaolaza. Per finanziare il progetto sono stati emessi alcuni prestiti obbligazionari e bancari, tanto che l’operazione non andrà a incidere sulle casse dello stato e non sarà coinvolta nei tagli di bilancio. A guidare il progetto è Grupo Aeroportuario, un’azienda mista di cui lo stato detiene la maggioranza delle azioni, che gestirà anche lo scalo. “Crediamo di avere sufficienti risorse per rimanere all’interno dei binari e per fare in modo che il nuovo aeroporto possa essere inaugurato il 20 ottobre del 2020”, ha aggiunto Gonzales in un comunicato reso noto dal segretariato messicano per le Comunicazioni e i trasporti. Nelle ultime ore sono stati pubblicate le gare d’appalto per la costruzione di 21 strutture di base. Il primo pacchetto copre la preparazione del sito dove sorgerà lo scalo (4.430 ettari) per poi dare il via ai lavori per la creazione degli edifici. L’aeroporto, che sorgerà nella zona del lago Texcoco, costerà oltre nove miliardi di dollari; avrà sei piste e potrà gestire ogni anno 120 milioni di passeggeri, circa quattro volte quello relativo allo scalo attuale (che ha cominciato a operare nel 1929).