Donazione di Organi e Tessuti:

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Donazione di Organi e Tessuti:
Donazione di Organi e Tessuti:
La relazione di aiuto e la
proposta di donazione...ed altri
aspetti correlati
Proposta di donazione
■ La proposta di donazione, fatta nell’ambito della
relazione di aiuto con la famiglia,
non è
importante solo per il consenso di organi e tessuti
a scopo di trapianto, ma anche come opportunità
di aiuto ai familiari nei primi momenti del lutto.
■ Sulla base della valutazione dei criteri di
selezione del potenziale donatore di organi e
tessuti e della relazione con la famiglia, è
possibile procedere all’acquisizione del consenso
o non opposizione alla donazione da parte della
famiglia.
Colloquio con la famiglia
Ci troviamo in una situazione molto delicata, i familiari
spesso sono disperati, arrabbiati, con difficoltà prendono
atto della perdita – sono nella fase della negazione.
Oltre a sostenere e condividere questo stato, li informiamo
sulla possibilità di donare in un momento dove si sentono
deprivati e in una situazione dove ancora stanno negando
questa realtà.
E’ molto difficile essere generosi in una situazione dove ci
sentiamo deprivati.
Visto che la scelta è personale, è importante conoscere
insieme alla famiglia il pensiero della salma quando era in
vita
– Quindi -
■
Durante il colloquio, si procede nel verificare se
in vita il defunto ha espresso esplicitamente il
proprio consenso o dissenso alla donazione dei
propri organi /tessuti oppure se ne erano a
conoscenza dell’argomento.
■ Riflettere insieme ai familiari sul suo stile
comportamentale nei confronti della collettività, cioè,
se era generoso, propenso ad aiutare il prossimo,
capace di dedicarsi agli altri.
■
Questi sono elementi (soprattutto nei casi di
diffidenza dei familiari rispetto alla donazione) che
aiutano, talvolta, a propendere verso il consenso
alla donazione
Durante il colloquio occorre fare
attenzione all’uso dei termini utilizzati:
- adattare il linguaggio alla tipologia dei
componenti della famiglia, evitando, se
non richiesto, di entrare troppo nei
particolari, questo non per non dare
informazioni, ma per non creare equivoci
nei familiari stessi
- rassicurare sempre
sull’integrità della salma.
la
famiglia
MORTE CEREBRALE E COLLOQUIO
CON I FAMILIARI
E’ importante fare capire ai familiari che il proprio congiunto
è morto, che tutto il possibile è stato fatto, anche se
inutilmente,
verrà
attivata
la
Commissione
per
l’Accertamento della Morte e, a fine delle 6 ore di
osservazione da parte del Collegio medico, la respirazione
artificiale e qualsiasi supporto farmacologico verrà sospeso.
Lo sforzo deve essere rivolto tutto nel fare capire la
condizione di morte encefalica.
Dopo la prima Osservazione da parte del Collegio medico
viene effettuato un nuovo colloquio con la famiglia per
confermare
la
condizione
di
morte
encefalica,
permettendole, se lo desidera, di stare accanto al letto del
loro caro.
Ogni volta che ci viene richiesto informazioni sulle cause del
decesso è utile chiarire qualsiasi dubbio con parole semplici,
ciò determina nei familiari, un senso di rassicurazione e allo
stesso tempo di accoglienza.
Esponendo il tema della donazione, il termine “Utilità del
trapianto” deve essere trattato delicatamente, privilegiando il
gesto del dono informando, inoltre, che la donazione è
anonima;
COME CHIEDERE IL CONSENSO
• Spazio adeguato (luogo tranquillo adatto al colloquio)
• Tempo su misura
• Favorire la privacy
• Messaggi chiari
• No pregiudizi
• Spiegare bene il concetto di donazione
COME CHIEDERE IL CONSENSO
Dare spazio ai silenzi, perché permettono di:
• dare ai familiari il tempo di formulare domande e/o
porre chiarimenti
• esprimere il dolore
• consolidare l’alleanza tra équipe e famiglia
• rinforzare ciò che è stato detto
LA DONAZIONE DEVE ESSERE PROSPETTATA COME
UNA POSSIBILITA’ CHE IN QUEL MOMENTO VIENE
OFFERTA
Aspetti religiosi
■ Sulla decisione di donare grande
incidenza può essere attribuita al credo
religioso poiché è indubbio che, in un
momento importante come quello della
morte, l’uomo si trovi in contatto più
stretto con il proprio Dio.
■ Le principali religioni del mondo,
ammettono, permettono e incoraggiano il
trapianto e le donazioni.
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In pratica tutte le religioni sono favorevoli
al prelievo di organi e tessuti, in
quanto lo considerano un atto di grande
solidarietà umana e di
conseguenza, meritevole agli occhi delle
divinità.
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La pigna sa che se tratterrà con sé il
pinolo, questo morirà con lei.
Perciò non dubita mai e sceglie di
aprirsi, consapevole che solo così il suo
frutto potrà continuare a vivere,
germogliando altrove
“Il trapianto è il salvataggio di due organismi viventi.
Della persona trapiantata che lotta per la sua sopravvivenza e
dell’organo che lotta per la sua.
Ed entrambi, da soli, non hanno speranza, mentre uniti si
salvano.”
salvano.
Francesco Alberoni