“Gocce di pace” per la scuola della Pianta insieme ad
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“Gocce di pace” per la scuola della Pianta insieme ad
36 MARTEDÌ 26 FEBBRAIO 2008 la scuola LA VISITA I NOSTRI NOMI IV A Scuola primaria della Pianta della Spezia Quarta A Siamo gli alunni della scuola primaria della Pianta, del V circolo didattico che fa capo al quartiere del vicino Canaletto, e quest’anno ci occupiamo del problema dell’acqua nel mondo. Siamo venuti a conoscenza del fatto che milioni di bambini non hanno a disposizione acqua potabile e perciò si ammalano e muoiono. Per aiutarli, anche se sappiamo che il nostro contributo sarà come una goccia d’acqua nel mare, abbiamo realizzato un bel progetto in collaborazione con la scuola dell’infanzia di Bragarina e il nido che abbiamo chiamato “Libri salvagente“.Ognuno di noi ha portato a scuola libri in buone condizioni e di diverse tipologie (romanzi, gialli, favole), sia per bambini che per adulti. Li abbiamo divisi per genere letterario e li abbiamo offerti nell’atrio della nostra scuola a tutti coloro che hanno voluto darci un contributo. Il frutto del nostro impegno Quarta B sarà devoluto all’associazione “Save the children“ che lo trasformerà in taniche, pompe per l’acqua, depuratori. Ringraziamo vivamente tutti coloro che ci hanno aiutato nella raccolta ed in particolare Luana e Roberto che hanno donato quasi 400 libri. Ci auguriamo di poter dare un grande aiuto ai bambini dell’Africa. Grazie per la considerazione. I bambini della IV A e della IV B. a nome di tutti gli alunni della scuola Aknouch Anasse Kevin Antonima Cristiano Baldacci Virginia Barli Gianmarco Boeri Benedetta Brucale Luca Brunetti Simone Buselli Emma Farina Elisa Lombardi Jonathan Paoletti Chiara Milan Claribel Perez Rosario Megan Rosati Francesca Salvini Olthensia Shollo Daniele Sommovigo Erminia Suleymanovic Mario Valentino Sara Venti IV B LA SECONDA GUERRA MONDIALE. Il compimento dei miei Nicola Bernardini Alessia Bologna Sharon Brandi Martina Bruschi Michela Chiavaccini Francesco Citarella Jacopo Cozzani Eleonora Cucchetti Sara Delucchi Michelle Suarez Escobar Elettra Ialuna Emanuele Lio Guia Malteno Paolo Melillo Gabriele Milanesi Lucrezia Monteverdi Leonardo Pavineli Jeymi Polanco Nassim Sadok Rossella Valentino Valentino Venti Re “Gocce di pace” per la scuola della Pianta insieme ad Acam Gli studenti rispettosi dell’ambiente e solidali con le zone povere del mondo «C’ERA UNA VOLTA l’uomo p r e i st o r i c o, c h e ave v a l a s u a grottina, e la sua clavina per la caccia, e faceva la sua cacchina, e non creava problemi ai fiumi, che la smaltivano per natura. Oggi però ci siamo noi, e siamo tanti, e sporchiamo dappertutto. E le nostre cacchine dobbiamo metterle nel depuratore, così i batteri se la mangiano e diventano grassi e tondi, e noi li strizziamo e ci facciamo il concime...». L’intero ciclo della depurazione, è diventato una fiaba, alla scuola elementare a tempo pieno della Pianta, alla Spezia: e perfino due esperte collaudate come Sandra Maggiani e Sabina Sanguinetti, dottoresse Acam, hanno dovuto sorridere, e ammettere che sì, la storia del compost è proprio questa. E che davvero dai tempi dell’uomo primitivo l’uomo ha fatto tanta strada: anche nella produzione dei rifiuti. E’ stata una lezione divertente, quella che ha impegnato i vivacissimi ragazzini delle IV A e B, con le insegnanti Evelina Fusaro e Gloria Zinnani. Attenti alle immagini proiettate sulla p a r e r e d e l l a sa l a a u d i t o r i u m della scuola, i bambini hanno seguito curiosi la storia della... pupù, che viene depurata e trattata, perché i nostri reflui non inquinino la natura, soffocandola. E sono apparsi affascinati, dall’importanza di mantenere pulito l’ambiente attorno: sarà perché con le proprie insegnanti lavorano da mesi al progetto “G o c c e d i p a c e ” , e v i t a n d o d i sprecare acqua, e realizzando deliziosi manufatti che poi metteranno ad offerta, per aiutare a scavare pozzi nelle zone povere del mondo. «Niente luce accesa se c’è il sole - raccontano - e guai a gettare nel sacchetto tutte insieme la carta e gli altri materiali che si possono recuperare. E quando ci si lavano i denti, non serve aprire il rubinetto prima. Perché c’è chi soffre, per l’acqua che non ha». Un buon progetto davvero, quello della Pianta: che ha colpito perfino Acam, abituata ad incontrare i ragazzi delle scuole per sensibilizzare alla difesa ambientale. «Ci siamo guardati attorno, pensando a chi non ha la fortuna di avere acqua e servizi - racconta la maestra Evelina - con i soldini raccolti fin qui, i bambini hanno voluto calcolare quante taniche, quanti attrezzi, quanti litri d’acqua potranno regalare ai coetanei meno fortunati. E’ stato piacevole e divertente: l’idea partita da noi ha contagiato volentieri la scuola. Qui siamo abituati a lavorare tutti insieme, con grande collaborazione». La goccia di pace della maestra Evelina è diventata subito un ruscello, e tanti ruscelli formano un fiume. E le due esperte Acam, Sandra e Sabina, hanno lavorato in scioltezza con i ragazzi della Pianta, ripercorrendo il ciclo dell’acqua e della depurazione: che presto le due classi osserveranno dal vivo, visitando gli impianti con i pozzi di Battifollo, e il depuratore modello di Riccò del golfo, ospiti dell’azienda. «Alla fine l’acqua che esce dal depuratore, si può bere?», hanno provato a chiedere le dottoresse. Il coro è stato netto: «Nooo!». Però, non inquina più, e filtrata ancora, è utile in agricoltura: « E p u ò t o r n a r e ve r s o i l s o l e , come gocciolina, evaporando». Proprio così: malgrado tutti i pasticci fatti dall’uomo, la natura in qualche modo ci mette una pezza, se noi ci mettiamo un po’ di coscienza. E alla Pianta, le nuove generazioni di ragazzi, sono motivate a non chiudere un occhio: tanto più che il compost, una volta secco, è “davvero divertente”. Come l’hanno strizzato bene... E la lezione, fra un sorriso e l’altro, è di quelle che rimarranno impresse per benino: perché perfino le parole difficili, come l’ispessitore e la disidratatrice, che davvero spremono il fango di risulta a fine ciclo di depurazione, sono diventati grazie ai bambini due concetti perfino semplici e familiari. Potenza della fantasia! SONDRA COGGIO Sandra Maggiani e Sabina Sanguinetti, esperte dell’Acam >> LA SCUOLA >> LA SOCIETÀ TEMPO PIENO E ATTIVITÀ ORIZZONTALI LA MULTI UTILITY HA COMPIUTO 100 ANNI LA SCUOLA ELEMENTARE della Pianta è stata il cuore della sperimentazione spezzina del tempo pieno, tantissimi anni fa: qui sono state organizzate le prime esperienze con rientro pomeridiano, attività espressive e formative, musicali, di laboratorio. Si trova in una bella struttura nel centro del quartiere, davanti alla scuola materna. E’ parte del V circolo didattico, che fa capo alla scuola del vicino Canaletto, diretta da Stefania Capitani. La scuola della Pianta opera con attività “orizzontali” fra classi della stessa età, e con laboratori “verticali”, che mettono insieme, in continuità, i piccoli vicini della materna e quelli delle prime, oppure le stesse classi I, II, III, IV e V su specifici argomenti, nei quali si possano prevedere scambi fra età diverse. Molto apprezzate sono tutte le espressioni artistiche e creative. ACAM, che quest’anno ha festeggiato il centenario dalla fondazione, è la moderna multi utility spezzina che si occupa di servizi energetici, idrici, e di ambiente. La gestione del servizio idrico integrato è affidata alla società Acam Acque, creata nel Dicembre 2004 appositamente per questa funzione. La Legge 5 gennaio 1994 n. 36 (cosiddetta “Galli”), ha istituito un’Autorità pubblica atta a pianificare la risorsa idrica: si tratta dell’ATO, ambito territoriale ottimale. L’ATO, nel quale sono presenti i 32 sindaci dei Comuni che ricadono nel territorio provinciale, è coordinato dalla Provincia della Spezia. Acam ha ottenuto dall’ATO il riconoscimento della gestione del servizio idrico nei comuni attualmente serviti, fino al 2023. sette anni coincideva con l’inizio della seconda guerra mondiale nel ’39. Tutti i padri delle mie amiche e compagne dovettero partire per il fronte, io fui l’unica col padre a casa; perché lui era nato nel 1884, per cui fu esonerato ma promosso a capo dei pompieri volontari della nostra cittadina, e in tale funzione salvò dei soldati inglesi che si erano lanciati col paracadute dagli aerei in avaria. Da subito furono istituite le carte “annonarie” cioè tessere, appunti per l’acquisto di generi alimentari. Dopo un anno di guerra si cominciava a sentire la mancanza di tante cose, sia alimentari che vestiari. Mio padre, avendo del terreno a disposizione, cominciava a coltivare patate, mais, rape, crauti e anche un bellissimo orto. I crauti venivano tagliati fini e messi in un barile con una salamoia, duravano quasi un anno, dal mais si ricavava la polenta. Avevamo degli alberi di frutta e le mele venivano conservate nella cantina fatta ad arco, quindi molto fresca. Duravano con un po’ di oculatezza fino a maggio. Lo zucchero era naturalmente a punti, siccome nessuno della mia famiglia era un bevitore di caffè vero, si scambiava il caffè con lo zucchero. Il caffè per il caffellatte veniva fatto con la cicoria raccolta da noi. Inoltre avendo posto, i miei tenevano le galline, il cui pollaio, d’inverno veniva riscaldato con stufe a segatura, così le galline facevano le uova anche durante la stagione fredda. C’erano anche i conigli e perfino una capra per il latte. A scuola si cominciava a fare molto sport, il motto era: “temprarsi”, non avevamo un momento libero. Dopo le lezioni, d’estate, si andava subito al campo sportivo per fare atletica anche a livello agonistico; d’inverno in palestra. Inoltre dovevamo confezionare calzettoni, guanti, berretti e coperte di ruvida lana di pecora, da mandare ai soldati in Russia. Nel 1943 iniziavano i bombardamenti pesanti sulla nostra cittadina, che era un incrocio importante. Gran parte delle lezioni, e altre attività espletate nei rifugi e nelle cantine. Gli insegnanti erano molto severi e la disciplina ferrea anche quella sportiva. Nel ‘43 fui mandata in Germania per lo scambio di varie scuole. A Monaco di Baviera ci sorprese un brutto bombardamento, passammo la notte in un rifugio. In Germania sembravamo tutte piccole soldatesse, sveglia alle sei, corsa campestre, colazione, lezione e pranzo, tante attività sportive e chilometriche escursioni. Tornata a casa mi sentivo felice, nonostante la penuria di tutto. Mancavano anche sapone e detersivo. Il sapone veniva ricavato facendo bollire ossa di animali, trementina e soda. Tutta la biancheria veniva bollita per bene, naturalmente con un gran fuoco di legna. Questo sapone veniva anche usato per l’igiene. NONNA PATERNA, MARIANNA III A LA MOSTRA Dinosauri a Cremona, ma solo fino al 25 marzo Una full-immersion nel giurassico consigliata a tutti i “ragazzi” dai 5 ai 95 anni. Progetti e giochi didattici, proiezioni e ludoteca UNA COLONNA di dieci tir carica di dinosauri è arrivata da Londra a Cremona. Ad ospitare gli enormi bestioni che hanno attraversato l’Europa è la Fiera di Cremona dove, fino al 25 marzo, si tiene la grande mostra “Dinosauri”. Dopo il successo dell’esposizione del 2002 (oltre 112 mila visitatori), i dinosauri tornano a fare concorrenza all’imponente mole del Torrazzo. Al gigante di pietra fanno l’occhiolino le riproduzioni realistiche degli enormi rettili estintisi oltre 60 milioni di anni fa. E il quartiere fieristico di Ca’ de Somenzi è nuovamente popolato da triceratopi, protoceratopi, brontosauri, T-rex e stegosauri, per la gioia di grandi e piccini. Cremona è l’unica tappa italiana della mostra. Dinosauri unisce - in un grande progetto scientifico curato dal prestigioso Natural History Museum di Londra, dall’Associazione promozione iniziative culturali (Apic) di Cremona e da Kokoro Dreams - le due mostre “Dino Jaws” e “T-rex”. Si tratta di una proposta dal taglio scientifico-spettacolare e didattico-interattivo, con 16 grandi modelli animati, sette grandi modelli statici (il più grande arriva ai 12 metri di lunghezza per quattro di altezza), tre teste animate, 20 repliche, 13 attività interattive con scavi virtuali di grande fascino. Alla mostra la Provincia di Cremona affianca “T-rex: The Killer Question”, un articolato progetto didattico interattivo sulle metodologie adottate dal dinosauro per procacciarsi il cibo. La mostra prevede anche un’indagine su come e che cosa mangiavano i dinosauri. Sono presenti Il Giornale in classe 2007/2008 è realizzato con modelli animati in dimensione naturale degli esemplari più spaventosi messi in relazione a recenti ricerche sulla loro alimentazione. Dal truce carnivoro T-rex al ruminante Iguanodonte, i dinosauri avevano diversi tipi di alimentazione e spesso ciascuno aveva un modo unico di cacciare. Il visitatore potrà scavare per cercare reperti fossili al fine di scoprire che cosa mangiavano i Barionice, immergere le mani nello sterco di dinosauro per trovare tracce di che cosa triturava l’Euoplocefalo e scoprire l’agghiacciante teoria sul pasto dell’implacabile Celofisio. La mostra è resa ancora più avvincente dal gioco didattico “Il dinosauro misterioso”: il visitatore si trasforma in un intraprendente detective che, attraverso le informazioni scientifiche fornite durante il percorso, deve scoprire l’identità del dinosauro misterioso. Questa spettacolare proposta è un’occasione da non perdere. Include avvincenti reperti fossili, divertenti oggetti da manipolare, attività didattiche interattive, affascinanti introspezioni scientifiche e i più spettacolari modelli animati mai visti. La visita alla mostra è consigliata ai “ragazzi” da 5 a 95 anni, alle scuole, alle famiglie, alle persone curiose di saperne di più, a chi vuole divertirsi, agli amici dei dinosauri. Il percorso espositivo include una piccola sala cinematografica con proiezione di film e documentari sui dinosauri, la mostra “Oh mammasaura… c’è un bambino sotto il letto” con i disegni realizzati dalle migliaia di bambini che hanno visitato la mostra sui dinosauri del 2002, una ludoteca, una postazione informatica in collegamento con Gardaland, un’area pic-nic. Insomma, una full-immersion nel giurassico. Info: Studio Esseci, Sergio Campagnolo: tel. 049-663499; [email protected]; www.cremonamostre.it. STEFANIA MORDEGLIA Un particolare della mostra sui dinosauri di Cremona Con il patrocinio di e la collaborazione di