Capolavori del Guggenheim

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Capolavori del Guggenheim
Alle Scuderie del Quirinale a Roma 82 capolavori dai musei
di New York, Bilbao e Venezia
Capolavori del Guggenheim
Il grande collezionismo da Renoir a Warhol
La mostra, organizzata da The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York, in
collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e MondoMostre, è curata da Lisa Dennison, Vice
Direttore e Curatore Capo del Guggenheim Museum,
si avvale del sostegno della Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche culturali
e del supporto di FASTWEB, RAS e SISAL
Picasso, Renoir, Miró, Kandinsky, Monet, Pollock, Cezanne, Mondrian, Léger, Rothko, Ernst, Klee:
questi sono solo alcuni dei nomi dei 50 artisti i cui capolavori saranno esposti alle Scuderie del Quirinale
dal 3 marzo al 5 giugno 2005.
La mostra - realizzata dalla Solomon R. Guggenheim Foundation con Azienda Speciale Palaexpo e
MondoMostre - è un appuntamento imperdibile per chi ama l’arte del Novecento. Opere famose come
Palazzo Ducale di Claude Monet, Paesaggio con neve di Vincent van Gogh, L’Italiana di Henri Matisse,
Violino e tavolozza di Georges Braque, I fumatori di Fernand Léger, oltre a quadri di Picasso, Seurat,
Rousseau, Chagall, Delaunay, Pollock, Tanguy accompagneranno il visitatore attraverso un vero e proprio
viaggio per capolavori nella storia dell’arte del secolo scorso. Un viaggio emozionante da ricordare,
grazie anche al catalogo, edito dalla Guggenheim Foundation e curato da Enzo Siciliano.
Dai musei Guggenheim di New York, Bilbao e Venezia arriveranno nella capitale, per la prima volta nella
stessa sede, parte dei quadri che Solomon e Peggy Guggenheim, zio e nipote, cercarono, amarono e
acquistarono nel corso di una vita e che la Solomon R. Guggenheim Foundation ha ulteriormente
completato con successive acquisizioni.
Solomon Guggenheim nasce nel 1861 a Filadelfia da una famiglia di origine svizzera. Padre e nonno
avevano creato una fortuna con l’industria mineraria. Sposato con Irene Rothschild, inizia ad acquistare
opere d’arte, ma tutto cambia quando Irene commissiona il ritratto del marito alla giovane pittrice Hilla
Rebay, baronessa Rebay von Ehrenwiesen. Giunta a New York con il sogno di convincere i grandi
mecenati a credere nell’arte non-oggettiva, sua personale visione dell’arte astratta, derivata dalla teosofia
di Steiner cui si ispirava anche Kandinsky, diventerà presto la consulente artistica di Solomon e dal 1929
porterà i coniugi Guggenheim nel primo di numerosi viaggi in Europa in visita agli ateliers di artisti.
In questi anni entrano a far parte della collezione alcuni dei capolavori in mostra alle Scuderie come il
Soldato beve di Chagall, in cui l’artista ricorda i soldati russi che partivano per la guerra russo-giapponese
o il Kandinsky di Diversi cerchi che Solomon acquisterà nel 1937 insieme a molte altre opere dalla
svendita nazista di “arte degenerata” ma anche opere pienamente figurative come la Sala da pranzo sul
giardino di Bonnard, Gli artiglieri di Rousseau o l’ Uomo a braccia conserte di Cézanne.
Nel 1937, dopo aver costituito la Fondazione che porta il suo nome, Solomon passa alla creazione di un
museo e nomina Direttrice Hilla Rebay. Nel 1939 apre una sede provvisoria sulla East 54th street: il
Museum of Non-Objective Painting ed il 21 ottobre 1959 aprirà su Fifth Avenue la sede-capolavoro di
Frank Lloyd Wright.
Peggy (1898-1979) nasce a New York da Benjamin Guggenheim (fratello di Solomon) e Florette
Seligman. Negli anni Venti è protagonista della vita mondana e culturale di Parigi e ben presto inizierà la
propria collezione di opere d’arte seguendo le indicazioni di Marcel Duchamp. Nel 1938 apre a Londra la
galleria Guggenheim Jeune e l’anno successivo espone la prima personale di Kandinsky nel Regno Unito:
trentasette opere dal 1909 al 1937 con l’introduzione al catalogo di André Breton. Nel 1939 chiude
Guggenheim Jeune ma continua a collezionare capolavori d’arte astratta e surrealista, anche dopo il
matrimonio con Max Ernst. Il suo motto era “comprare un’opera al giorno”.
Di questo periodo si potranno ammirare a Roma capolavori quali Velocità astratta + rumore di Balla,
forse parte di un trittico di cui si sono perse le tracce, o Il sole nel suo portagioie di Tanguy in cui si
fondono le linee di demarcazione fra cielo e terra in un paesaggio lunare, ma anche Il bacio del marito
Max Ernst in cui si ritrovano richiami alla Madonna e Sant’Anna di Leonardo che Freud – uno degli
autori fondamentali per i surrealisti – aveva analizzato in chiave psicosessuale.
A causa della seconda guerra mondiale, Peggy si trasferisce con la famiglia in America nel 1941 e
nell’ottobre 1942 apre Art of This Century, un museo-galleria sulla West 57th street. In questo periodo
Peggy scopre la Scuola di New York di cui esporrà artisti quali Mark Rothko o Robert Motherwell, ma è
Jackson Pollock – al quale passa uno stipendio - l’autore che più di ogni altro Peggy proteggerà in questo
periodo. In mostra Pollock sarà presente con tre opere tra cui il famoso Grigiore d’Oceano, uno dei suoi
ultimi grandi lavori, in cui degli occhi allucinati fuoriescono dal magma pittorico e di cui Pollock ebbe a
dire “quando si dipinge con il subconscio è inevitabile che emergano delle figure”.
Finita la guerra Peggy torna in Europa e si stabilisce a Venezia, a Palazzo Venier dei Leoni sul Canal
Grande, realizzando il sogno di un museo tutto suo che diresse fino alla morte, nel 1979. Tre anni prima
aveva trasferito la collezione del museo e la proprietà dello stesso Palazzo alla Guggenheim Foundation.
La Guggenheim Foundation ha nel tempo continuato il lavoro intrapreso dal suo fondatore, in particolare
con la donazione della collezione Thannhauser che porterà in dote capolavori dell’impressionismo e del
primo Novecento quali Donna con pappagallo di Renoir, Fernande con una mantiglia nera e Donna dai
capelli gialli di Picasso, Donna in abito da sera di Manet che – come si potrà vedere alle Scuderie completano in maniera superba le raccolte più marcatamente cubiste, astratte o surrealiste di Solomon e
Peggy Guggenheim.
La storia del Guggenheim Museum è essenzialmente la storia di collezioni private diversissime fra loro
che, attraverso il lavoro dei vari direttori e curatori succedutisi, formano oggi un’unica collezione che
spazia dalla fine del diciannovesimo secolo fino ai giorni d’oggi.
Ma è anche la storia della straordinaria metamorfosi da collezione privata a museo pubblico che inizia nel
1937, quando Solomon R. Guggenheim crea la fondazione con lo scopo di esibire pubblicamente e
conservare le sue opere d’arte. Le successive aggiunte di collezioni private, come quelle di Peggy
Guggenheim, Justin K. Tannhauser, Karl Nierendorf o Giuseppe Panza di Biumo, hanno permesso
l’evoluzione da un museo dedicato esclusivamente all’arte non-oggettiva ad un più vasto museo, nel quale
la storia del modernismo e quella dell’avanguardia artistica – benché con alcune preferenze marcate sono ampiamente documentate. Questo processo dinamico tuttora in corso - a testimonianza del dialogo
fra collezionisti privati e museo pubblico - sarà visibile in parte significativa in Italia dal 3 marzo alle
Scuderie del Quirinale di Roma.
In collaborazione con il quotidiano La Repubblica; sponsor tecnici Trenitalia, Radio Dimensione
Suono Roma, Alitalia, The St Regis Grand Hotel.