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Il “matrimonio” d’amore tra il jazz
e la fotografia: una storia fatta di flash
al magnesio e scatti meravigliosi
a partire dagli anni Trenta. Immagini
che si fanno suoni.
Amenta P. 13
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
l
€1,40
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
Anno 93 n. 291
Domenica, 6 Novembre 2016
unita.tv
Pd, c’è l’intesa. La minoranza si spacca
l Approvato il documento di riforma dell’Italicum. Firma Cuperlo, i bersaniani restano soli
l Renzi: «Vogliono far fuori me». Fra i tavoli della Leopolda parte la sfida finale per il Sì P. 2-3
La domenica
L’antidoto
all’antipolitica
di Walter Veltroni
Federico Sarica
Il mondo
sospeso
Chi discute
e chi no
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D
ove sta andando
l’America? E dove, con
lei, sta andando il
mondo? È questa la
domanda che tutti
abbiamo il dovere di
porci, attendendo con il fiato sospeso
l’esito delle elezioni presidenziali
americane.
Quel grande Paese, culla di radicate
e antiche tradizioni democratiche, tra i
pochi al mondo che non abbiano mai
conosciuto dittature di nessun colore,
oggi è già precipitato, occorre dirsi la
verità, in una grave crisi delle sue
istituzioni democratiche. Il candidato
repubblicano ha dichiarato, anomalia
assoluta nella lunga storia degli Usa,
che accetterà l’esito delle elezioni solo
se sarà lui il vincitore. A pochi giorni
dal voto l’agenzia federale delle
investigazioni ha scatenato una
offensiva verso la candidata
democratica, Trump conclude i suoi
comizi con l’auspicio che la Clinton
venga presto arrestata, aleggia il
sospetto che degli hacker russi possano
sabotare il giorno elettorale. Cos’altro
serve per dirci che questo anno orribile
della nostra storia sta per riservarci, al
suo esito, altre tempeste violente?
Non faccio previsioni e non mi fido
dei sondaggi. Come degli allocchi privi
di memoria i decisori politici e
comunicativi dimenticano ogni volta
che i sondaggi e gli exit poll ormai
falliscono regolarmente. Siamo andati
a dormire con la notizia che il Remain
aveva vinto e ci siamo svegliati con la
vittoria degli antiuropeisti inglesi.
Persino nella piccola Islanda, un
quartiere di Roma, i sondaggi hanno
sbagliato annunciando il successo di
un partito, quello de I pirati, che poi è
arrivato terzo. Dunque non fidarsi mai
di previsioni che ormai sono cinquine
al lotto. Può darsi, ad esempio, che gli
elettori di Trump si vergognino di
dichiararlo come è capitato, in altri
casi, in Italia. Quello che è certo è che
quasi metà degli elettori di quel grande
Paese guarda oggi con favore alle
posizioni e alla leadership del
candidato più estremista che sia mai
apparso sulla scena delle elezioni
americane. Sta succedendo che le
posizioni che Trump espone, tali da far
ritrarre dal sostegno tutta la
tradizionale leadership repubblicana,
incontrino una opinione pubblica
smarrita e irosa, bisognosa di identità e
promesse di sicurezza.
Segue a pag. 7
P. 2
I cattolici
e le riforme
Luigi Lochi
I
l dibattito intorno alla Riforma
costituzionale si sta rivelando una
sorta di “pietra di inciampo”
soprattutto per le culture politiche su
cui è germogliato il Partito
democratico. In particolare, per le
culture politiche che tradizionalmente
vanno sotto il nome di cattolicesimo
democratico e di cattolicesimo sociale.
Esse più che espressione di un pensiero
sistematico sono state alimentate da
sensibilità e da biografie diverse,
accomunate, però, non soltanto da un
forte senso dello Stato ma altresì dalla
grande importanza riconosciuta alle
autonomie istituzionali e sociali, al
pluralismo delle Istituzioni e nelle
Istituzioni. Preme sottolineare, subito,
che le posizioni assunte dai promotori
del “Family day”, di netta ostilità alla
Riforma costituzionale “in quanto
cattolici”, si chiamano decisamente
fuori da queste culture politiche, dal
momento che manifestano i tratti tipici
di un cattolicesimo intransigente e
bigotto, lontano anni luce dagli
insegnamenti del Concilio vaticano II
ed in particolare della Gaudium et spes
e perciò in opposizione all’idea di laicità
espressa in quelle pagine.
Segue a pag. 12
Il valore dello
stare insieme
Imelde Lambertini
Una giornata a Firenze. Tre immagini della kermesse alla Leopolda: gli affollati tavoli tematici, il medico di Lampedusa Pietro Bartolo che racconta il suo
lavoro di frontiera, il tavolo con il ministro Boschi e Lucia Annibali, vittima della violenza di genere. E in basso a destra, gli scontri a Piazza S. Marco FOTO: ANSA
Hillary o Trump? Il silenzio
imbarazzato dei Cinquestelle
È un voto che può cambiare
il mondo, ma c’è chi si
vergogna di dire come la pensa
Viaggio nelle scelte dei partiti e movimenti italiani: Renzi e il Pd sono convintamente per Hillary mentre Salvini ha
scelto da tempo Trump, volando da lui
per sostenerlo. L’imbarazzo invece pervade il Movimento 5 Stelle: Grillo tempo
fa si esaltò per Trump, poi il silenzio per
non perdere popolarità. Di Maio e Di Battista mai pervenuti. Berlusconi stima
Hillary, ma non può dirlo. Fantozzi P. 6
INTERVISTA A KERRY KENNEDY
Staino
C
ara Unità, come una nonna
prende per mano un nipotino,
così si può dire che i fondatori
del PD hanno lavorato per unire due
partiti diversi che spesso si sono
incontrati (vedi Ulivo e 2 governi Prodi),
ma sempre sono stati sopraffatti dalla
poca umiltà e dalla tentazione della
vecchia appartenenza, che ci fa perdere
la bussola. Quando Bersani alle ultime
elezioni politiche coi risultati ottenuti
disse: «Abbiamo vinto, ma non
abbiamo vinto», e si scelse di fare un
governo di coalizione (dopo le
umiliazioni dei grillini) unendo le forze
del paese nonostante le differenze
culturali. Si preoccupò- doveva farlo della ricostruzione istituzionale del
Paese.
Segue a pag. 5
LE STRANE COPPIE DEL
«Hillary eccezionale»
No
P. 6
NELLE PAGINE CENTRALI LO SPECIALE SU OBAMA
La visione
di Barack
Paolo Gentiloni
Lui e Michelle
che coppia
P. 7
Enrico Deaglio
P. 10
Cundari P. 4
Monitor: i dati Swg, la politica e la partecipazione sono valori indispensabili per il 75% degli italiani P. 5