Il turismo è in crescita

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Il turismo è in crescita
Numero 2/2009
Notizie dal Comune
La Voce di Angera
www.comune.angera.va.it
N. 6 del 15/05/2009 di Notizie dal Comune - Tariffa ROC Poste Italiane spa - Spedizione in abb. postale - DL 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, c. 1, DCB Bergamo NdC 15 - Contiene IP
Il turismo è in crescita
Sicurezza
al femminile
Affluenza in aumento, con picchi in luglio ed agosto - Anche gli angeresi
stanno cominciando ad utilizzare i servizi offerti dal nostro ufficio turistico
Un progetto rosa
per essere pronte
a fronteggiare
la violenza, contrastarla
ed evitarne i danni
di Federica Geraneo
L’affluenza turistica nel nostro territorio è in espansione.
Secondo i dati rilevati dall’ufficio
turistico, la stagione estiva 2008 è
stata caratterizzata da un incremento di presenze rispetto agli anni precedenti, anche se questo dato
è stato influenzato anche dall’ampliamento dell’orario di apertura
dell’ufficio.
I picchi di presenze si sono verificati in luglio e agosto. In questi
due mesi ben 946 persone si sono
rivolte all’ufficio turistico, mentre
i mesi di giugno e settembre hanno
mantenuto costante il flusso turistico degli scorsi anni con 545 persone.
I turisti attratti dalla nostra città apprezzano in particolar modo la
possibilità di praticare sport all’aria aperta e i prodotti locali (molti
domandano informazioni relative a
itinerari cicloturistici, passeggiate
naturalistiche, percorsi di trekking
e locali in cui poter degustare e acquistare prodotti della “buona tavola”). La principale attrattiva si
conferma la Rocca Borromeo, visitata da quasi la totalità di coloro
che giungono ad Angera.
I turisti sono principalmente italiani, poi a seguire, in ordine decrescente, tedeschi, svizzeri, olandesi,
francesi, inglesi. È in grande crescita la presenza di spagnoli mentre, per quanto riguarda i cittadini
non appartenenti all’Unione
Europea, sono state riportate presenze di americani, russi, argentini
e brasiliani; quest’ultimo gruppo
solitamente tende a esplorare le
città e i territori attorno a Milano e
perciò sono molto richieste anche
informazioni sul capoluogo lombardo e sui mezzi di collegamento
per raggiungerlo.
L’ufficio turistico ha avuto un incremento di visite sia da parte di
stranieri, maggiormente abituati a
rivolgersi a questo tipo di uffici per
avere informazioni, sia da italiani.
La buona notizia è che è sempre
più frequentato da angeresi che ne
hanno scoperto l’utilità per informarsi sugli eventi in programma
nella Provincia di Varese.
La tipologia del turista è molto varia. Spazia da giovani in viaggio
attraverso l’Europa a famiglie con
bambini, a persone alla ricerca di
un posto tranquillo in cui potersi
rilassare godendo del lago e della
vicinanza di luoghi di interesse
paesaggistico-culturale.
I turisti di passaggio sono i più numerosi, solitamente la permanenza
non si protrae oltre la settimana.
Purtroppo è stato rilevata la fondamentale importanza di avere a disposizione un proprio mezzo di
trasporto poiché, a parte il buon
servizio della Navigazione Lago
Maggiore, i mezzi pubblici dell’entroterra non permettono un’agevole possibilità di movimento.
Dallo scorso anno si è anche stretta una proficua collaborazione con
l’ufficio turistico di Arona, potendo così offrire ai turisti una più vasta gamma di locandine e brochure
con le informazioni degli eventi
organizzati sulla sponda piemontese del Verbano.
Anche grazie al prezioso lavoro
dell’ufficio turistico di Angera, accanto all’afflusso
turistico tradizionale si sta
sviluppando il
turismo interessato a scoprire
le numerose
bellezze e della
provincia
di
Indebitamento e mutui
Perché il Comune non può contrarre nuovi mutui?
Vi spieghiamo per quale motivo il
Comune di Angera non può contrarre nuovi mutui, anche se, grazie ad una buona
amministrazione finanziaria, ne avrebbe la
capacità.
Con la legge finanziaria per il 2005 sono
state apportate alcune modifiche alle disposizioni di legge in materia di indebitamento degli enti locali, volte a ridurre il limite massimo di indebitamento previsto.
La norma, riducendo l’entità delle spese
per interessi dal 25% al 12% dei primi tre
titoli dell’entrata del rendiconto del penultimo anno precedente, definisce quale deve essere il livello massimo di indebitamento degli enti locali.
In sostanza: l'ente locale può assumere
nuovi mutui e accedere ad altre forme di
finanziamento reperibili sul mercato solo
se l'importo annuale degli interessi (sommato a quello dei mutui precedentemente
contratti, a quello dei prestiti obbligazionari precedentemente emessi ed a quello
derivante da garanzie prestate, al netto dei
contributi statali e regionali in conto interessi) non sia superiore al 12% (anziché al
25% come prima previsto) delle entrate relative ai primi tre titoli delle entrate del
rendiconto del penultimo anno precedente
quello in cui viene prevista l'assunzione
dei mutui. A tal proposito, il nostro
Comune ha una buona capacità di indebitamento, infatti sulla base dell’ultimo consuntivo approvato (anno finanziario 2008)
risulta che gli interessi pagati dal nostro
Comune sono pari al 6,13% dei primi tre
titoli delle entrate, ben lontano dal limite
del 12% imposto dalla legge.
Ciò è stato possibile anche grazie alle politiche attuate dall’amministrazione che,
nel 2005, ha proceduto alla rimodulazione
dei mutui contratti con la Cassa Depositi e
Prestiti successivamente al 1996, ed i cui
benefici sono stati rilevabili dal 2006.
Con la legge finanziaria per il 2002 era
stata introdotta una norma che autorizzava
gli enti locali a procedere alla conversione
dei mutui contratti successivamente al 31
dicembre 1996, mediante la rinegoziazione/rimodulazione dei mutui in presenza di
condizioni di rifinanziamento in grado di
consentire la riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico degli enti
- segue a pag. 2 -
Partirà in autunno il progetto patrocinato dalla Provincia di Varese in collaborazione
con
QUA.SER
“Sicurezza al femminile. La sicurezza inizia da te” con l’obiettivo di contrastare il fenomeno delle aggressioni contro le donne. Il progetto, completamente finanziato dalla Provincia
con il Fondo Sociale Europeo, è articolato in due principali sezioni di
Formazione (7 incontri di formazione
psicologica e 5 incontri dedicati alla
preparazione fisica) e Ricerca donne&sicurezza (per fare luce sulle caratteristiche del fenomeno delle aggressioni contro le donne nella
Provincia di Varese). L’esigenza del
progetto si è delineata in quanto le
donne sono soggette a subire più forme di violenza (fisica, sessuale e psicologica); la quasi totalità dei casi di
violenza non è denunciata; le aggressioni spesso si verificano per la
ridotta percezione del rischio da parte delle vittime e, inoltre, le donne
che hanno subìto violenze dal partner hanno sofferto di perdita di fiducia, autostima, ansia, depressione e
disturbi psicosomatici. È fondamentale fornire strumenti efficaci per migliorare la percezione del rischio sviluppando comportamenti preventivi,
imparando a riconoscere le diverse
forme di aggressione, a padroneggiare le tecniche per la gestione delle aggressioni e per affrontare i danni alla salute. Infatti, le donne devono impossessarsi di una condizione
psicologica che le renda consapevoli di poter agire sulle situazioni e
modificarle, ovvero passare da una
prospettiva di non controllabilità degli eventi (in cui prevalgono gli atteggiamenti passivi, ansia e paura) ad una di
controllabilità del fenomeno al
fine di renderlo gestibile e contrastabile, favorendo un atteggiamento attivo. L’obiettivo finale
sarà la creazione di un centro permanente provinciale di supporto
alle aggressioni contro le donne. Il
progetto, di durata annuale, è rivolto a tutte le donne residenti in
Provincia di Varese di età compresa fra i 15 e 65 anni. In totale 50 i posti disponibili per gli 8
comuni del collegio elettorale
(Angera, Cadrezzate, Ispra,
Mercallo, Osmate, Ranco,
Taino
e
Travedona
Monate).
La sede del corso e le modalità di iscrizione saranno presto comunicate.
Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Servizi
Sociali durante l’orario
di ricevimento.
2
segue dalla prima pagina
stessi, al netto delle commissioni e dell’eventuale retrocessione del gettito
dell’imposta sostitutiva. Si tratta quindi della trasformazione di una passività
esistente in un'altra con costi più allineati ai livelli di mercato, senza creazione di nuovo debito, al fine di ridurre il costo dell'indebitamento. Questo
ha consentito un notevole risparmio ai
bilanci del Comune di Angera. Infatti
nel 2005 le somme restituite dal
Comune alla Cassa Depositi e Prestiti a
titolo di quote capitale e quote interessi erano pari ? 727.424,90, mentre nel
2006, a seguito della rimodulazione, la
somma complessiva resa alla Cassa
Depositi e Prestiti ammontava ad ?
498.249,56, con un risparmio di Euro
229.175,34. Vista la situazione positiva, ci si chiederà perché nonostante ciò
il Comune non accende mutui per l’esecuzione di opere. La risposta è a causa del Patto di Stabilità Interno.
Occorre innanzitutto spiegare cosa è il
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Patto di Stabilità Interno. Esso nasce
dall'esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE
(Unione Europea) verso specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo L'indebitamento netto
della Pubblica Amministrazione costituisce il parametro principale da controllare, ai fini del rispetto dei criteri di
convergenza e la causa di formazione
del debito. Un obiettivo primario delle
regole fiscali che costituiscono il Patto
di Stabilità Interno è proprio il controllo dell'indebitamento netto degli enti
territoriali (regioni, province, comuni e
comunità montane). Il Patto di Stabilità
e Crescita ha fissato dunque i confini in
termini di programmazione, risultati e
azioni di risanamento all'interno dei
quali i Paesi membri possono muoversi autonomamente.
Nel corso degli anni, ciascuno dei
Paesi membri della UE ha implementato internamente il Patto di Stabilità e
Crescita seguendo criteri e regole pro-
prie, in accordo con la normativa interna inerente la gestione delle relazioni
fiscali fra i vari livelli di governo.
La definizione delle regole del Patto di
Stabilità Interno avviene durante la
predisposizione ed approvazione della
legge finanziaria, momento in cui si analizzano le previsioni sull'andamento
della finanza pubblica e si decide l'entità delle misure correttive da porre in
atto per l'anno successivo e la loro tipologia.
Dunque le regole del Patto di Stabilità
Interno sono studiate in maniera tale da
impedire in maniera sostanziale l’accensione di mutui, a pena del raggiungimento degli obiettivi del Patto stesso.
Ciò comporterebbe forti sanzioni da
parte dello Stato che procederebbe al
taglio dei trasferimenti statali.
Questi i motivi che impediscono al
Comune di Angera di accendere mutui
per la realizzazione di opere pubbliche,
nonostante ne abbia la capacità normativa e pratica.
Quale futuro
per via Mazzini?
Una pavimentazione nata male
che sta finendo peggio, mentre gli errori
del passato ricadono su tutti gli angeresi
Una storia storta e sfortunata. Così si
potrebbe riassumere quella della via
Mazzini di Angera e dei lavori che
hanno creato non pochi disagi al suolo della strada che attraversa il paese.
Blocchi di porfido scollati, buche e
rumore sono solo alcuni dei problemi
sollevati dai cittadini che la percorrono o che abitano nella zona. I lavori di
costruzione di quel tratto di strada
provinciale risalgono a oltre dieci anni fa, quando l’amministrazione
Banfi decise di affidare ad un’azienda
edile il rifacimento della carreggiata.
Per la strada fu scelto un progetto preciso che prevedeva l’utilizzazione di
piccoli blocchi di porfido per ricreare
una pavimentazione simile a quella
MUTUI ASSUNTI DAL COMUNE DI ANGERA CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI
che c’era in precedenza. In quell’ocCONSISTENZA DEL DEBITO AL 1.1.2001 E AL 1.1.2009
casione il Comune decise di affidare
Anno della
Debito
Debito
concessione
residuo al 1.1.2001
residuo al 1.1.2009 ad un’altra e diversa impresa di coTipo opera: Edilizia scolastica
187.912,27
146.372,68
struzione l’intervento di potenziaTipo opera: Impianti sportivi
35.668,15
24.293,52
mento dell’acquedotto comunale. I
Tipo opera: Opere di viabilita e stradali
77.811,78
33.048,46
lavori iniziarono nel 1996 (acquedotTipo opera: Servizio Idrico Integrato
6.341.181,88
5.230.724,07
to) e 1997 (pavimentazione) e si conTipo opera: Illuminazione
4.004,12
2.377,47
clusero nel 1999.
Tipo opera: Opere pubbliche varie
231.486,42
210.434,79
Tutto perfetto ma, purtroppo, solo per
Tipo opera: Piazzale Volta
2001
169.397,86
154.696,42
poco, poiché la pioggia e le precipitaTipo opera: Palestra
1979
119.357,13
86.506,60
zioni fecero emergere ben presto proTipo opera: Sala consiliare
1993
122.211,26
77.961,58
blemi strutturali della strada.
Tipo opera: Caserma
1984
99.061,52
58.819,08
Problemi che, secondo l’attuale amTipo opera: Centro Anziani
1980
28.396,05
20.580,64
ministrazione sono riconducibili sia
Tipo opera: Opere di ripristino calamità naturali
1986
10.601,14
6.294,55
al progetto sia alle modalità di esecuTOTALE DEBITO RESIDUO
7.427.089,60
6.052.109,86
Due ordinanze su fuochi e siepi
zione dei lavori. Interpellato nel 2004
sulla questione, il dirigente del settore viabilità e trasporti della Provincia
di Varese, rispose che “la soluzione
più idonea” sarebbe “quella di asfaltare tutta la sede stradale rimovendo il
porfido”.
L’amministrazione chiese inoltre alle
aziende che si occuparono dei lavori
di risarcire i danni subiti, annunciando il ricorso alle vie legali.
Il Comune con l’azione legale che ha
promosso presso il Tribunale di
Varese chiede di ottenere il ristoro dei
danni subiti per i gravi difetti costruttivi riscontrati, la cui responsabilità
deve senz’altro farsi causalmente derivare dalla imperfetta esecuzione
dell’opera e alla presumibile insufficiente vigilanza del direttore lavori.
Sul futuro della strada, finanziata anche grazie ad un contributo provinciale di 250 milioni delle vecchie lire utilizzati tutti per la pavimentazione,
l’amministrazione comunale è ora in
attesa che il Tribunale si pronunci in
merito alle responsabilità del dissesto
stradale, per prendere la decisione di
competenza che altrimenti peserebbe
unicamente sulle finanze comunali,
se l’intervento fosse fatto prima della
decisione del tribunale.
3
Una nuova materna per Angera
Obiettivo: costruire la nuova scuola materna per i bimbi di Angera.
Per riuscirci, però, serve un finanziamento: circa 1.800.000 euro
Progetti per l’asilo nido
di Francesca Maffini
Il Comune di Angera e il Consiglio
di Amministrazione della fondazione Asilo Vedani hanno chiesto a
Banca Prossima, un ramo di Banca
Intesa Sanpaolo che si dedica al
settore non-profit laico e religioso
il finanziamento: l’obiettivo è
creare valore sociale. La risposta
di Banca Prossima è già arrivata:
semaforo rosso.
Così l’amministrazione comunale
prova a giocare la seconda carta: si
è rivolta a Banca Infrastrutture
Innovazione e Sviluppo, anche
questa del gruppo Intesa Sanpaolo.
La documentazione è stata inviata.
Ora non resta che aspettare.
La risposta dovrebbe arrivare nei
prossimi mesi. Il tempo, però, non
è molto. Il 30 ottobre di quest’anno, infatti, scade il contratto di affitto tra la Fondazione Asilo
Vedani e il proprietario dello stabile dove si svolgono le attività scolastiche, la ditta Edefin. La sede
dell’asilo, di proprietà della
Congregazione delle Figlie della
Carità, è stata venduta nel 2004
proprio alla Edenfin.
«È un immobile vecchio – si legge
nella relazione del CdA della scuola materna del 2008 – richiede costantemente manutenzione. Ora ci
sono alcuni lavori che non possono
più essere rimandati». Ma con il
contratto in scadenza la soluzione
migliore sarebbe proprio quella di
costruire un nuovo edificio.
Sempre gestito dal CdA della scuola materna: cinque angeresi, tutti
nominati dal sindaco, ma tre scelti
dal Consiglio comunale, uno dai
direttori degli istituti scolastici di
Angera e uno dal Consiglio parrocchiale che, gratuitamente, gestiscono spese e attività dell’asilo.
E il progetto preliminare proposto
prima a Banca Prossima e poi a
Banca Infrastrutture? È quello dell’ufficio tecnico del Comune: sul
terreno di circa 6.000 mq nell’area
di via Arena, dove c’è già il parcheggio, dovrebbe essere costruito
un edificio di 1.200 metri quadrati,
su un solo piano.
È stata scelta la zona di via Arena
perché è già di proprietà comunale:
non ci sarebbero tutti i problemi di
affitto o concessioni.
Milleduecento metri quadrati per
ospitare 130 bambini, tra i 3 e i 6
anni. Al momento sono 90 quelli
che possono frequentare l’asilo,
dalle 8.30 alle 15.45. Di questi, 18
arrivano alle 7.30 per il pre-asilo e
18 si fermano fino alle 18, per il
post lezioni. Così, per far fronte a
questi 40 nuovi alunni, saranno necessarie sei aule: uno degli obiettivi primari è proprio quello di ridurre l’affollamento delle aule didattiche, meno di 25 bambini per
sezione. E dato che, leggendo la
convenzione tra Comune e
Fondazione, ci deve essere almeno
un’insegnante per sezione, le maestre non saranno meno di sei. Oltre
alle aule sono stati progettati quattro spogliatoi e altrettanti bagni,
una grande sala mensa, locali per
le dispense, oltre a uffici per direttore e insegnanti. Tutto questo, secondo le previsioni di spesa dell’ufficio tecnico del Comune, verrebbe a costare 1.860.000 euro. La
maggior parte verrebbe coperta dal
prestito di 20-30 anni chiesto alla
banca. Stando alla proposta del
progetto, la nuova scuola sarà gestita, come avviene già oggi, dalla
Fondazione, sempre affiancata dal
Comune, garante della restituzione
del prestito. In attesa della risposta
di Banca Infrastrutture, ecco cosa
hanno scritto i cinque consiglieri
della fondazione in occasione della chiusura del bilancio dello scorso anno. «Il 2008 si è chiuso con
una perdita assorbita, comunque,
dall’utile del bilancio passato.
Nel 2009, però, i costi non sono
certo diminuiti». Secondo le loro
previsioni, l’anno che sta per finire
si chiuderà con un passivo di circa
27.000 euro e, se non si interverrà,
il 2010 vedrà un rosso ancora più
profondo. Il costo mensile per ogni
bambino è di circa 270 euro: 160
euro a carico delle famiglie e i restanti 90 coperti dalla Fondazione.
«Attualmente le rette rappresentano il 53 per cento delle entrate –
prosegue la relazione della
Fondazione – poi il contributo più
consistente è quello del Comune,
anche se non è mai stato aumentato dal primo insediamento del
2001 dell’attuale amministrazione.
Ciò significa che oggi rappresenta
il 21 per cento del totale. La regione Lombardia dà 5-6mila euro.
Poi c’è il contributo del Ministero
della Pubblica Istruzione che,
però, non dà mai certezze né sulla
data di pagamento né sull’ammontare». Fino al 2008, il Comune ha
versato un contributo annuale di
68mila euro. Ma per il 2009, vicino alla voce “scuola materna” nel
bilancio di previsione, la somma è
scesa a 60mila. L’amministrazione
comunale, costretta dai tagli a rivedere tutte le spese, fa sapere che
questa somma potrebbe essere rivista entro la fine dell’anno.
Così, un aiuto importante rimane
quello dei privati che fanno offerte
direttamente alla scuola materna o
attraverso l’associazione “Amici
dell’asilo”.
Sono donazioni che permettono di
far fronte alle spese impreviste, come l’acquisto di arredi e il finanziamento di progetti.
«Ricorriamo a questi amici ogni
volta che una spesa improvvisa ci
mette in difficoltà: finora gli angeresi non ci hanno mai abbandonato», scrivono i consiglieri della
Fondazione.
Tra tagli alle spese, sfratto in vista
ed edifici bisognosi di una ristrutturazione, la situazione legata al
destino della scuola materna deve
essere risolta. In fretta.
Sempre sperando che Banca
Infrastrutture accenda il verde sul
semaforo del prestito. Altrimenti
sarà necessario un piano C.
Sono stati messi in cantiere due progetti
per i bambini dell’asilo nido che, per partire,
sono in attesa del finanziamento regionale
di Federica Geraneo
Il prossimo anno scolastico
probabilmente vedrà l’avvio
di due nuovi progetti che
coinvolgeranno i bambini
dell’Asilo Nido e le loro famiglie: La famiglia cuore dell’educazione e Una rete di mamme per le mamme.
I progetti, promossi da
Educational Time (la cooperativa che ha in gestione l’asilo
nido), sono stati presentati rispettivamente dall’associazione Amici di Peter Pan e dall’associazione Genitori in
Team in convenzione con il
Comune di Angera.
I progetti sono nati dall’esigenza di offrire maggiore aiuto alle famiglie con entrambi i
genitori lavoratori per permettere un ampliamento dell’orario di apertura pomeridiana e
di sabato e per creare luoghi di
incontro per famiglie aiutandole a trovare risposte ai loro bisogni educativi e sociali.
La famiglia cuore
dell’educazione
Per quanto riguarda La famiglia cuore dell’educazione,
l’associazione Amici di Peter
Pan mette a disposizione i
propri volontari professioni-
AVVISO
sti, educatori artisti, cercherà
di individuare utenti e famiglie particolarmente bisognose dell’apertura di sabato e dei
pomeriggi, mentre il Comune
si è impegnato a fornire il proprio supporto per la co-progettazione di rete, le fasi di
verifica, l’attivazione di un
osservatorio sociale sui minori presi in carico dal progetto e
la segnalazione di eventuali
casi sociali richiedenti interventi specifici; lo scopo sarà
creare una rete utilizzando e
valorizzando tutte le risorse
del territorio disponibili,
creando nuove opportunità.
Una rete di mamme
per le mamme
In merito al progetto Una rete
di mamme per le mamme,
l’Associazione Genitori in
Team si pone come obiettivo
il potenziamento dei nidi e la
messa in rete dei servizi mettendo a disposizione delle
realtà dei servizi per l’infanzia dei Comuni di Varese e limitrofi i consulenti professionali in termini di personale
psicopedagogico e di coordinamento.
Il Comune offre la disponibilità del nido, la propria aula
per le riunioni di rete, individua utenti particolarmente bisognose dell’apertura di sabato, collaborando nelle fasi
progettuale, realizzativa e di
verifica, eventualmente con il
proprio personale consulente.
Attualmente i progetti sono
ancora in fase di approvazione di finanziamento regionale
e perciò non è ancora stato definito un programma dettagliato delle possibili attività.
La Voce di Angera
www.angera.it
NOTIZIE DAL COMUNE
Dal 13 settembre
è stato istituito
in via Piazzi un senso
unico di circolazione
in direzione via
Lombardia-via Rocca
A partire dal n.15 non
sarà quindi più
possibile svoltare a
destra in direzione
delle scuole.
Direttore responsabile:
Carlo Baruffi
Impaginazione:
Paola Trinca Tornidor
Controllo di qualità:
Luciana Pernicone
Redazione, amministraz. e stampa:
IKONOS srl
Via C. A. Dalla Chiesa, 10
24048 TREVIOLO
Tel. 035 200 515 - fax 035 201 041
E-mail: [email protected]
www.ikonos.tv
www.notiziedalcomune.com
Autorizzazione n. 9 del 10.2.1986
Tribunale di Bergamo
Associato USPI
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Ti salutiamo, don Rino
L’Amministrazione Comunale
Perdonaci se ci permettiamo di darti
del tu ma quando una persona è talmente vicina, talmente intima con
noi stessi, il tu esprime il vero senso
di appartenenza, di presenza e diviene quindi spontaneo e sincero.
Salutiamo per la seconda volta il tuo
distacco da Angera ma anche questa
volta, come quattro anni fa, si tratta
semplicemente di un distacco fisico,
materiale, non certo di un abbandono completo e definitivo. Infatti
continuerai a vivere ogni giorno in
mezzo a noi non solo nel ricordo
personale ma anche e soprattutto ogni volta che sapremo imitare il tuo
esempio, comportandoci come tu
hai sempre desiderato, pregato che
noi ci comportassimo, nonostante i
limiti della fragilità della natura umana.
Nel 2005, in occasione della cessazione del tuo mandato ministeriale
in Angera per motivi di età, ti è stata conferita la cittadinanza onoraria,
per essere stato per 30 anni punto di
riferimento costante e visibile nel
mantenimento e nella crescita dei
valori fondanti ed indispensabili ad
ogni società civile del presente del
passato e del futuro, valori che tu hai
saputo difendere e vivere in prima
persona con estrema semplicità, mo-
destia e discrezione e che oggi come
allora è utile ricordare: lo spirito di
servizio, la solidarietà, la condivisione, l’attenzione all’altro sincera e
disinteressata, l’accoglienza, la difesa dei più deboli, l’ascolto, la comprensione, il rispetto delle persone e
delle istituzioni, il senso civico, la
difesa della cultura e delle tradizioni, l’aiuto concreto ed operativo, lo
spirito di cooperazione, di collaborazione per il bene comune. Come
non ricordare, a questo proposito, la
tua immediata ed estremamente produttiva collaborazione con don
Carlo Gerosa e come essa abbia inciso sulla generazione dei giovani di
allora e su tutta la comunità angerese. Dopo il conferimento della cittadinanza onoraria scrivesti una lettera di ringraziamento con una risposta esemplare, apparentemente semplice ma in realtà estremamente preziosa e significativa: ”Ho fatto solo
il mio dovere di parroco, senza niente di straordinario”. E invece è proprio questo lo straordinario su cui ognuno di noi dovrebbe riflettere ed
impegnarsi: compiere ognuno il
proprio dovere.
Vivrai fra noi ogni volta che sapremo imitarti compiendo il nostro dovere in modo pieno, disinteressato,
responsabile, sereno. Il dovere di
genitore, il dovere di figlio, il dovere di marito, il dovere di moglie, il
dovere professionale indipendentemente dall’importanza del ruolo, il
dovere di collega, il dovere di buon
vicino di casa, il dovere di cristiano
per chi si professa tale, comunque il
dovere di cittadino, di membro di
una comunità. Questo che a te è
sembrato così normale, così naturale, così spontaneo, il fare il proprio
dovere è diventato merce rara e preziosa in una società dove ognuno è
impegnato con accanimento a far
valere i propri diritti, dove il valore
è l’affermazione personale. Ecco
che emerge così ancora più chiara-
mente l’importanza della presenza
di uno come te nella nostra realtà, la
consapevolezza del dono prezioso
che abbiamo ricevuto con la tua presenza per lunghissimi anni, ed ancor
più chiaramente emerge la necessità
di rinnovare il nostro impegno a vivere quotidianamente gli stessi valori che ci appaiono quando ti ricordiamo. Ed il ricordare diventa così
non un esercizio di nostalgica rievocazione aneddotica dei bei tempi
che furono, ma stimolo concreto a
migliorare, a vivere, difendere e tramandare alle future generazioni
quegli stessi valori come l’eredità
più preziosa che un uomo possa donare e possa ricevere. Ma non solo è
doveroso sottolineare i valori che
hai vissuto ma anche rammentare
come li hai vissuti: la discrezione, la
modestia, la riservatezza, lo stile di
vita con cui hai percorso le nostre
strade, sei entrato nelle nostre case
ed ora entri nella nostra storia. Uno
stile di vita che nella società dell’apparire e dello scontro dovrebbe essere punto di riferimento e di riflessione per tutti.
Grazie don Rino, grazie anche per
l’ultimo insegnamento, l’accettazione straordinariamente serena di una
malattia inguaribile, la serenità ap-
punto di chi sa di avere fatto il proprio dovere, la serenità di chi sa che
c’è qualcosa che vale di più anche
della propria vita. E allora, se prendiamo seriamente l’impegno di vivere secondo il tuo esempio, quando
torniamo ai nostri impegni, alle nostre case, non portiamo solo il racconto di una cerimonia in tuo onore
o il ricordo di una persona che non
c’è più. Potremo portare fino alla fine dei nostri giorni la stessa serenità
d’animo che tu hai potuto avere e
che hai saputo così mirabilmente testimoniare.
Allora questo non è più il momento
del distacco, il momento del dolore,
ma diventa momento di confronto,
di rinnovamento, di crescita individuale e collettiva. Non è il momento dell’interruzione ma il momento
della continuità per tutti, anche per
coloro che, pur volendo, non sono
potuti essere presenti al tuo funerale. Oggi don Rino non ti perdiamo,
oggi ti ritroviamo, e questa volta in
modo definitivo. Grazie don Rino,
grazie per quello che sei stato, per
come lo sei stato. Grazie per quello
che sei e che sarai per tutta la comunità angerese. Ti salutiamo don
Rino. Prega per noi.
IL RICORDO DEL CARDINALE
DIONIGI TETTAMANZI
(pubblichiamo la lettera del Card. Tettamanzi ai fedeli della Parrocchia
di S. Maria Assunta, inviata l’8 maggio 2009)
Carissimi fedeli,
partecipo con viva commozione al vostro cordoglio per la morte di don Rino Villa e
mi unisco a tutti voi nell’elevare la preghiera cristiana di suffragio. Ho avuto il dono di incontrare don Rino la sera prima della sua morte. Ringrazio il Signore per
questo ultimo incontro: ora, Egli lo ha chiamato a sé e noi accogliamo la divina volontà con spirito di fede, nella speranza certa che don Rino, dopo essere stato associato nella soffe¬renza al mistero della Passione e della Morte di Gesù, riceverà
dal Signore Risorto, per la mi¬sericordia di Dio, il premio pro¬messo al servo buono e fedele. So che conoscete molto bene don Rino e le sue tante doti spirituali e umane perché, per ben trent’anni, è stato vostro parroco. Proveniva dal Seminario di
Venegono, dove aveva ri¬coperto per dieci anni la carica di Vice Rettore. Questa esperienza aveva accresciuto la sua competenza dottrinale, la sua capacità di ascolto, la sua fermezza nelle scelte, il suo rigore nella difesa dei principi e dei valori.
Molti sacerdoti, che lo conobbero in quegli anni, lo ri¬cordano oggi con affetto e
con riconoscenza. Chiamato alla guida della vostra parrocchia, donò a tutti voi
questo ricco patrimonio spirituale e umano e si dedicò con intelligenza e gene¬rosità a tutte le incombenze del suo nuovo ministero. Non trascurò i compiti più tecnici e ge¬stionali. Dedicò infatti grande attenzione alle opere parrocchiali: l’oratorio, la casa parroc¬chiale e il nuovo altare sono frutto del suo lavoro e confermano le sue capacità progettuali e le sue qualità organizzative. Ma il suo impegno
e il suo cuore erano rivolti anzitutto a cia¬scuno di voi. Per voi voleva essere il
buon pastore che accoglie, che ascolta, che consiglia, che guida, che testimonia con
le parole e le opere l’amore che il Signore ci dona e ci insegna a donare ai fratelli.
Don Rino era buono: ma non era, questa sua bontà, soltanto una naturale dote dell’animo. Essa si nutriva infatti di una fede profonda e matura e di una sincera carità. Don Rino chiedeva misericordia al Signore per sé, per le sue debolezze, per i
suoi limiti: per que¬sto sapeva donare e insegnare la misericordia ai fratelli. Era
infatti sempre assiduo al con¬fessionale, visitava gli ammalati e per ciascuno aveva la parola che dona conforto e speranza. Ora ringraziamo un’ultima volta don
Rino per questo suo ministero sapiente e ge¬neroso e lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre celeste. A lui chiediamo che con¬tinui a vegliare sul nostro
pellegrinaggio terreno nell’attesa di ri¬trovarci tutti insieme nel cuore beatificante
di Dio. Con affetto, invoco su tutti voi la benedizione del Signore.
Card. Dionigi Tettamanzi
LE ALTRE DUE CITTADINANZE ONORARIE
di Luciano Besozzi
La cittadinanza onoraria concessa al
Prevosto Don Rino Villa nel momento in cui lasciava la sede di
Angera è stata la terza, stando a
quanto si rileva dall’Archivio
Comunale. La prima cittadinanza onoraria fu concessa a Giuseppe
Zanardelli, eminente uomo politico
e Presidente del Consiglio dei
Ministri dal 1901 al 1903.
Nella seduta del Consiglio
Comunale del 31 marzo del 1887 il
sindaco Pietro Brovelli ricorda “come l’illustre Commendatore Avv.
Giuseppe Zanardelli, deputato al
Parlamento Nazionale, si sia reso
benemerito al paese colle sue premurose prestazioni nel sostenere la
causa dei poveri di Angera” e interpretando i sentimenti della popolazione propone la concessione della
cittadinanza onoraria, proposta approvata all’unanimità per acclamazione. Nella successiva seduta del
21 aprile, il sindaco legge la lettera
inviata da Brescia da Zanardelli con
la quale dichiara di gradire l’omaggio e il Consiglio lo proclama citta-
dino di Angera ordinando l’annotazione nei Registri Municipali della
popolazione. Zanardelli (18261903), bresciano, fu più volte
Ministro della Giustizia e promosse
la riforma del codice penale (è il famoso Codice Zanardelli), con
un’impostazione liberale per l’epoca: abolì la pena di morte e propose
anche una legge sul divorzio, che
non ebbe però seguito. Sono ormai
lontani e dimenticati i motivi di
questa concessione a Zanardelli e
quali siano state le sue particolari
attenzioni verso Angera.
La seconda cittadinanza onoraria è
del 1924. Dopo la vittoria della
Lista Nazionale (il Listone) alle elezioni del 6 aprile, a Roma si costituì
un comitato con lo scopo di promuovere la concessione della cittadinanza onoraria in tutti i Comuni
d’Italia al Capo del Governo.
Il Consiglio Comunale di Angera,
riunitosi in sessione straordinaria il
13 maggio, rispondendo all’appello, “certo che Angera non vorrà essere secondo a nessun Comune
Italiano”, propone “di tributare nella ricorrenza del 24 maggio un solenne attestato di devozione e di
ammirazione al GOVERNO NAZIONALE, restauratore delle fortune della PATRIA; sicuro d’interpretare il sentimento di tutta la popolazione, a voti unanimi, delibera di
nominare S.E. il Presidente del
Consiglio dei Ministri, BENITO
MUSSOLINI, cittadino onorario”.
La proposta è approvata per alzata
di mano all’unanimità dei presenti,
10 persone, compreso il sindaco:
quel giorno erano assenti quattro
membri del Consiglio Comunale.
La storia è sempre storia, anche
quando può non piacere, come in
questo caso, e i fatti accaduti nel
passato sono sempre tali indipendentemente dal nostro metro di giudizio attuale: si possono approvare
o non approvare, ma non si possono
cambiare, solo le dittature si arrogano il diritto di riscrivere la storia e
cambiare le pagine delle enciclopedie ad ogni cambio di governo, ma i
“fatti” riemergono poi sempre.
5
Nasce l’associazione
“Amici Pian di Verra”
di Maria Carla Cebrelli. Fotografie di Alvinio Ravasi
Un angolo di Pian di Verra, in Val
d’Aosta, sta nel cuore di tutti gli
angeresi. Cosa sia a rendere speciale questo luogo non si può certo riassumere in poche righe: le
passeggiate, l’imponenza dei
monti, il lago blu, le cene, l’allegria, i ricordi. E poi, soprattutto, il
patrimonio educativo che questo
posto rappresenta per molti di noi.
Non possiamo dimenticare che il
valore di “Champo” è stato costruito dalle persone, da chi negli
anni ha lavorato per mantenere viva una tradizione, per far proseguire un progetto. Oggi tutto questo pone una nuova sfida e chiede
un nuovo, seppur diverso, impegno. Nei mesi scorsi è nata un’as-
sociazione di cittadini, “Amici di
Pian di Verra” che si occuperà, come si legge nel suo statuto, di “sostenere e garantire la continuità
dell’esperienza educativa e di crescita spirituale operata dalla
Parrocchia nei confronti dei giovani tramite il soggiorno a Pian di
Verra – Champoluc”.
Le persone che ne fanno parte collaboreranno inoltre per “migliorare, nella città di Angera, l’attività
educativa e ricreativa della
Parrocchia nei confronti di bambini, ragazzi, giovani e famiglie e
destinare le risorse delle liberalità
degli iscritti a progetti tendenti a
mantenere e migliorare servizi ricreativi, con particolare indirizzo
ad esperienze di vacanza e di vita
comunitaria in genere”.
«L’idea di una vacanza in montagna per i ragazzi e i giovani della
nostra Parrocchia – racconta l’associazione – è nata in una nebbiosissima sera di fine gennaio 1973
dall’intuizione di don Carlo
Gerosa, giovane coadiutore ad
Angera dall’ottobre ’72 , e di don
Franco Brovelli, presente in quegli anni al fianco dell’anziano parroco don Giuseppe Andreotti.
La passione per una comunità unita nel nome del Vangelo ha spinto
questi due sacerdoti a superare le
difficoltà organizzative, contagiando con il loro entusiasmo un
gruppo di adulti che ha dato la sua
collaborazione alla nascita di questa esperienza.
Sull’aiuto gratuito e sulla povertà
di tante scelte si sono poste le fondamenta di un cammino che è iniziato ufficialmente il 13 luglio
1973, con il turno dei ragazzi delle medie, un cammino che ha saputo superare anche momenti estremamente difficili (l’11 agosto
1978 proprio su queste montagne
ci ha lasciati don Carlo), e che, an-
che grazie all’Associazione
“Amici di Pian di Verra”, continua
tuttora.
I principi di allora ci sembrano ancora intatti e capaci di aiutare a
crescere e a vivere i ragazzi e i
giovani di oggi. Vogliamo riportarli qui con semplicità, usando le
parole che don Franco ha pronunciato ricordando quei momenti,
affinché possano continuare a parlare ai soci della nostra associazione e a tutti gli ospiti che le nostre
case avranno».
Le informazioni possono essere
richieste all’associazione per posta elettronica ([email protected]) o rivolgendosi ai
componenti del consiglio: Carlo
Ferrari, Marco Brovelli, Enrico
Piscia, Maurizio Gottardello,
Alberto Zaninetta, Alberto
Monteggia e Paolo Piazzi. Per le
donazioni il conto corrente postale intestato all’associazione è il n.
97094361.
In ottocento alla traversata
del Verbano
Matteo Miglio di Bellinzago è stato il più veloce
tra gli ottocento concorrenti
di Maria Carla Cebrelli
Una sfida vera, con gli altri o
con se stessi. C’è chi la fa per arrivare primo, chi per dire “c’ero
anch’io” e chi semplicemente
per mettersi alla prova.
Fatto sta che alla traversata del
Lago Maggiore, da Angera ad
Arona, c’erano più di ottocento
persone.
I primi nuotatori sono arrivati al
Lido la Noce alle alle 8 del mattino, per prepararsi e caricarsi a
vicenda.
Il tuffo di partenza, come programmato, è stato alle 11.15 e
l’arrivo, al porticciolo di piazza
del Popolo ad Arona, subito dopo. Matteo Miglio di
Bellinzago è stato il più veloce
e dopo soli sedici minuti ha toccato l’altra sponda del Verbano.
Quella di quest'anno è stata la
sedicesima edizione della manifestazione organizzata della
Pro Loco in collaborazione con
Volley Ball
Angera,
un successo
che parte
da lontano
Nuovo trionfo per le ragazze della
squadra di Seconda Divisione della
Volley Ball Angera: anche quest’anno,
come in quello passato, hanno riconfermato il primo posto in classifica
nel campionato e, imbattute, hanno
raggiunto un ennesimo traguardo.
Le aspetta ora la promozione in Prima
Divisione dove, speriamo, riusciranno ad aggiungere nuove vittorie a
quelle già ottenute fino ad oggi.
Non si può che augurare alle atlete di
mantenere con vigore la loro unità in
campo e di inorgoglire nuovamente
l’allenatore, i dirigenti e i parenti che
da sempre le sostengono con gioia.
La sfida sta per ricominciare, contiamo sulla partecipazione di un pubblico più numeroso per sostenere le nostre atlete.
La squadra: Ilaria Balletto, Simona
Baranzini, Federica Bianchi, Chiara
D’Agostini, Sara Franzetti, Annalisa
Geraneo, Federica Ghiringhelli,
Angela Landolfi, Chiara Luisetti,
Manni Elisabetta, Jessica Merighi,
Giulia Pasut, Jlenia Romito, Diana
Sconfietti.
Allenatore: Marco Montagnini.
l'Arona Nuoto, gli Amici del lago e con il patrocinio del comune di Arona.
Il circuito nobile dei laghi prevede anche altre manifestazioni analoghe: Mergozzo, Orta,
Como, Lugano, Monate ed Iseo.
Quella del Verbano resta comunque la più celebre e gettonata.
Quest'anno la nuotata si è svolta
sul tradizionale percorso da
Angera ad Arona, anche grazie
all'interessamento dell'amministrazione comunale di Angera
che ha sollecitato le autorità
competenti al fine di ottenere la
balneazione della spiaggia Lido
La Noce, punto di partenza dell'evento.
Ad ogni partecipante sono stati
consegnati all’arrivo un attestato
dipartecipazione oltre ad una
maglietta ricordo raffigurante un
dipinto della pittrice Giordana
Zanotti.
Un ringraziamento
Angera e la sua
Angeresità
Abbiamo tutto: asili, scuole, un ospedale, una
biblioteca e perfino un museo - Pure qualcosa
d’importante ancora ci manca...
Un contributo di Marialuisa Miglio
Questa è una specie di meditazione
su Angera, la città in cui vivo daquasi sessant'anni. Ora sono qui
proprio fissa, mentre prima ci venivo a trascorrere le vacanze estive, le
vacanze di Natale e quelle di
Pasqua. Ad Angera ho vissuto anche durante la guerra, dal '42 fino a
quando non siamo riusciti ad avere
indietro la nostra casa milanese che
era stata occupata da alcuni profughi.
Quando ero bambina, Angera la
sentivo mia. Ora la sento sovente
misteriosa, distante. Era un simpatico
paese, l’Angera della mia infanzia,
dove ci si conosceva tutti o quasi.
Ora come ci poniamo di fronte a
questo agglomerato di case diventate una città che ha allargato i suoi
confini fino quasi a Ranco, Ispra e
Lisanza?
Mi sembra che tutto, adesso sia diverso. Cosa vuol dire, per noi,
“città”? Non ci si conosce più tutti,
o quasi, e non è più questo il luogo
dove tutti mettono il tassello delle
proprie conoscenze per considerare
“questa” come propria città.
Posso cercare di far rivivere un po’
della mia esperienza personale, delle nostre doti, della nostra umanità
concreta? La storia di Angera è nelle sue campagne e nelle sue fabbriche, grandi ma non immense, quasi
tutte al femminile e quasi tutte di
maglieria. Oppure Angera è solo un
www.comune.angera.va.it
Ancora sull’uso civico di pesca
PANNOLINI LAVABILI
O USA E GETTA?
Alcune nostre scelte, soprattutto nel settore degli acquisti, avvengono in modo automatico,
spesso per uniformità ai comportamenti consigliati dai mezzi d’informazione.
Non sempre, come nel caso dei pannolini, le scelte comuni sono le migliori
di Claudia Grossi
All’inizio degli anni ‘70 i
pannolini lavabili per bambini (ciripà) hanno cominciato
pian piano ad andare in disuso, sorpassati da quelli usa e
getta.
Al giorno d’oggi ogni bambino nei suoi primi tre anni di
vita utilizza da 4.000 a 6.000
pannolini, poco più di una
tonnellata di rifiuti che finiscono negli inceneritori insieme ad una cifra che oggi varia
dai 1.500 a 2.000 Euro spesi
per il loro acquisto.
I pannolini usa e getta costituiscono il 5% di tutti i rifiuti
urbani e a produrli è solo l’1%
scarso della popolazione. Per
effetto delle sostanze chimiche
usate per l’assorbimento, sono
non riciclabili completamente.
Per produrre uno solo di questi
pannolini vengono utilizzati
quattro litri di acqua e 100
grammi di polpa di legno ed il
loro completo smaltimento finale avviene dopo circa 500
anni.
Ma non basta. All’interno di ogni pannolino usa&getta si
sviluppa un calore che supera
di un grado quello naturale
della pelle e, secondo uno studio dell’università di Kiel in
Germania, questo calore innaturale è una concausa della
sterilità del maschio occidentale moderno.
È stato rilevato inoltre un au-
termine geografico? Una grande fabbrica che ricordo e che dava molto
lavoro era la "magnesia" così la
chiamavamo. Chi ci lavorava era
considerato fortunato, ma cosa ci facessero veramente, lì dentro, per ignoranza mia, non lo sapevo.
Angera ha vissuto anche il triste periodo in cui i suoi uomini dovevano
emigrare all'estero per trovare lavoro. È successo tempo fa, ma “quanto” tempo fa non lo riesco più a calcolare. Tutti, o quasi tutti, avevano
un pezzo di terra da coltivare ad orto. I più fortunati erano veri agricoltori e possedevano campi coltivati a frumento, granoturco, patate
ed altri prodotti che portavano a
vendere al mercato di Arona. Alcuni
avevano vigneti belli e generosi.
Ora su molti di questi terreni vi sono case e ville, perché Angera si è
molto allargata. Oggi veramente poco è rimasto di quanto c'era anche
solo vent’anni fa. Sì, Angera è molto cambiata. Quell'aggregato di uomini ha costruito una città ma, vorrei sapere, cosa ha reso questo luogo una città? È solo una denominazione di tipo geografico o un cuore
mento considerevole delle vaginiti croniche in età pediatrica. Stando alle statistiche, da
quando si è diffuso l’uso di
questi pannolini, l’insorgere
delle irritazioni sui culetti dei
bimbi è aumentata dal 7,1% al
61%.
Ma allora perchè non tornare
ad usare il pannolino lavabile?
Non dobbiamo pensare solo al
caro vecchio ciripà, che ormai
si è evoluto in modelli molto
più comodi e più tecnologici,
che assorbono anche di più di
un usa&getta. Si indossano come quelli monouso, hanno la
chiusura con velcro o bottoncini e sono a taglia unica. Un
kit di 20 di questi pannolini
costa circa 400 Euro, resiste a
numerosi lavaggi (600) e si
può utilizzare per i figli successivi.
di cittadini uniti e solidali?
Tuttavia non bisogna mettersi in
crisi. In realtà crisi vuol dire crescita, pensiamo un po' che cosa diciamo sempre degli adolescenti: “Abbi
pazienza è in crisi di crescita”. Pure
dobbiamo dare una risposta a questi
interrogativi. Purtroppo vi è oggi
un diffusa e stagnante indifferenza,
anche nella maggior parte dei giovani. Nel periodo della Resistenza ve
ne furono alcuni che possono ancora esserne considerati l'anima.
Perché vi è stanchezza, a volte delusione, disinteresse e mancanza di
gioia, oggi? Noi sappiamo che questi sentimenti nascono dal di dentro.
Ci manca forse quella magnanimità,
così definita da Aristotele e da San
Tommaso d’Aquino, che sprona e
mette fervore nei nostri cuori.
Dovremmo rigenerare continuanente
la nostra città e farlo con entusiasmo e con gusto. Potremmo essere
un ponte proteso verso il futuro (a
dire il vero questo dovrebbe esser il
compito di ogni paese o città del
mondo). Non abbiamo avuto solo
angeresi illustri, da tenere come fiori all'occhiello, ma molta, molta
Se una famiglia utilizza i pannolini lavabili, il Comune risparmia per lo smaltimento dei
rifiuti una cifra variabile tra
150 e 250 Euro in tre anni.
Il pannolino lavabile è costituito da fibre assorbenti che
garantiscono la traspirazione
della pelle (cotone, canapa, fibra di bamboo, poliestere), si
lavano in lavatrice a 40°/60°
senza sapone (solo con il bicarbonato e l’aceto) e si asciugano al sole, sul termosifone o
in asciugatrice.
Si possono acquistare in alcuni
negozi specializzati in articoli naturali, in alcune farmacie o in
Internet. Esiste addirittura il sito
www.pannolinilavabili.info, a
cura del gruppo nonsolociripà,
dove si possono trovare tutte
le informazioni.
gente qualsiasi che ha dato il suo silenzioso contributo per far diventare
Angera quella che è stata e che ancora è. Una moltitudine di uomini e
donne che sono vissute qui, sulle
sponde di questo lago, per far nascere l'Angeresità.
La vita e la storia di tutti questi paesani e concittadini ci dovrebbe insegnare a costruire pilastri per mantenerci saldi contro questa globalizzazione incalzante che rinnova costantemente le sue sfide. La partecipazione al potere, la solidarietà, la maturazione dei cittadini sono mete irrinunciabili. Dobbiamo sempre più
accettare la diversità degli altri, l’inserimento tra noi di persone che
provengono da paesi diversi, i cosiddetti extracomunitari, o semplicemente sono arrivate qui da Napoli
o da Palermo. Uomini, donne e
bambini che ancora portano nelle
facce e sui loro documenti la scritta
invisibile di “immigrato”. Per quanto ricordo, gli angeresi non sono
proprio capaci di abbracciare ricchi e
meno ricchi, padroni e operai, bianchi e neri. Ora, sul tema dell’integrazione, c’è in campo una sfida da
Rinnovata la Commissione consultiva
Ripopolamento con trotelle lacustri,
lucci e iniziative per il persico
Di Roberto Forni
È stata rinnovata la Commissione
Consultiva dell’uso Civico di Pesca
che resterà in carica per il biennio
2009-2010. Per Angera ne fanno
parte F. Ghiringhelli, F. Marzetta, F.
Molin e M. Ponti, pescatori che ne
fanno uso (utilisti), oltre a F.
Marzetta e C. Mobiglia pescatori
professionisti. Per Ranco sono stati
nominati G. Bonseri e F. Brovelli,
quali pescatori utilisti, oltre a P.
Brovelli, pescatore professionista.
Cogliamo l'occasione per rivolgere
un ringraziamento alla precedente
commissione per la collaborazione
fornita nel biennio 2007-2008, periodo durante il quale si è provveduto, pur con non poche difficoltà, ad
una nuova regolamentazione di pesca e all'ampliamento della zona di
protezione dell'Oasi della Bruschera.
Unitamente a questa iniziativa di
salvaguardia e di protezione del patrimonio ittico si è provveduto alla
semina di novellami di lucci e di anguille, con l’immissione di 30.000 avannotti di luccio dell'Incubatolo
Provinciale Del Tinella (vedi La Voce
di Angera n. 2-2008).
I buoni rapporti instauratisi con
l'Assessorato all'Agricoltura CacciaPesca della Provincia di Varese e la
preziosa consulenza fornitaci dagli esperti in ittiofauna della G.R.A.I.A.
srl ci hanno consentito di proseguire
nel ripopolamento delle nostre acque
anche per il corrente anno: in aprile ci
sono stati forniti gratuitamente
15.000 avannotti e 4.000 trotelle lacustri (mormorate e fario), con un significativo risparmio per il Comune
di Angera.
Tra le iniziative proposte da alcuni
componenti della commissione va
sottolineato il sostegno alla riproduzione naturale delle alborelle, per cui
si sono predisposte alcune aree artificiali (meglio conosciute come "letti
nuziali") per la frega della specie. È
un esperimento che si sta portando avanti con l’avallo della Provincia e la
supervisione del Dr. Puzzi esperto itvincere, una sfida che non deve essere ignorata. Analizziamo, ora, che
cosa ci manca per essere considerati
una vera Città. Non abbiamo un centro dove i giovani possano radunarsi
per discutere, ascoltare musica e
scambiarsi le idee. Ugualmente non
disponiamo di un centro per i nostri
anziani non più autonomi, dove possano trovare alloggio e sostegno, per
non essere magari costretti ad andare
in un’altra città quando si rimane da
soli. Continuare a vivere ad Angera
può voler dire "sentire ancora il profumo del lago", del viale con i tigli e
ricevere con facilità e frequenza la visita di amici e conoscenti.
Mi commosse molto una signora
che, per l'entusiasmo di alcuni angeresi, riuscì a tornare in visita alla
“sua” città (era infatti andata a vivere
in un paese dove c’era un ricovero
per anziani). Con affanno andò a rivedere la sua vecchia casa e i suoi
luoghi preferiti, che per lei avevano
conservato negli anni un significato
importante.
Anche Angera avrebbe potuto averlo, un luogo così. Era già pronto
con camere, qualche sala di ritrovo,
Nella foto il luccio pescato di kg 13,8.
tiologo. Ci auguriamo che tale iniziativa possa dare risultati soddisfacenti,
come per altro riscontrati in altre zone del nostro lago.
Per concludere mi permetto di lanciare un appello a tutti i pescatori di
Angera che hanno a cuore l'incremento e la valorizzazione di alcune specie
di pesci, in particolare del pesce persico. Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare le legnaie che rappresentano, a detta di tutti gli esperti, il miglior habitat per la riproduzione di
questa pregiata specie.
A tal proposito i pescatori di Ranco
hanno già provveduto in tal senso ottenendo risultati lusinghieri, documentati da un invidiabile depliant
predisposto dal Comune di Ranco.
Auspichiamo che la strada intrapresa
di salvaguardia e di ripopolamento
del patrimonio ittico possa invogliare
le giovani leve a dedicare il loro tempo libero soprattutto nel periodo estivo, alla intrigante e sana passione per
la pesca sportiva.
una cappella ed una palestra; ma non
c'è stata la capacità di prevedere. È
mancata la generosità nei confronti
dei nostri anziani, o il desiderio di
tenerli vicini.
Per il resto c’è proprio tutto: asilo
nido, le scuole, un ospedale che è un
vero fiore all’occhiello, una ricca biblioteca ed anche un museo. Ma la
casa per i lungodegenti e non autonomi (una RSA, Residenza
Sanitaria per Anziani) l’abbiamo
proprio persa per la strada.
Forse, possiamo dire, per scarsa
“angeresità”. Che peccato!
La foto di questa pagina è tratte da: www.schino.com
Piazza Vittorio Emanuele III
(Collezione Nello Grossi).
8
Ma il vento non sarà più lo stesso...
La Gido Massimiliano Mobiglia Onlus nasce il 6 giugno 2006 per “distribuire amore con il nome del nostro caro amico”
morto in sella alla sua moto in un incidente stradale, com’è scritto nella homepage del sito ufficiale (www.gido.it)
di Lucio Gallotti
In una calda domenica di giugno
ho conosciuto Gido.
Ci ha preparato il pranzo, consumato sul prato dell’alea, sotto i
tendoni riscaldati dal sole, poi
nel primo pomeriggio, ha intrattenuto i bambini condividendone
la gioia di vivere e i sorrisi; alla
sera tanta musica, spettacoli e divertimento per i giovani. Ci sei
stato vicino ancora, grazie Gido!
Ecco l’intervista a Luca Barbieri,
il presidente dell’associazione.
Quali sono i principali progetti
che avete portato avanti?
Abbiamo collaborato con la fondazione P.I.M.E. dei missionari
in Africa per la costruzione di un
pozzo d’acqua; in sinergia con
l’Asilo Vedani di Angera abbiamo donato una somma, una parte
della quale è servita per l’arredamento di un’aula e la rimanente
per l’istituzione di un fondo per
le famiglie disagiate
Quali progetti per il futuro?
Collaborare con l’Asilo Vedani,
nell’ottica della continuità di
un’azione programmatica e aderire al progetto della scuola di
Angera, di integrazione e sostegno per i giovani con problemi di
inserimento sociale.
Come finanziate le attività?
Esclusivamente con campagne di
raccolta fondi a libera donazione, di cui l’evento principale che
si ripete ormai da tre anni è
l’Aperitivo sul lago, inteso come
momento di aggregazione e divertimento.
Vi occuperete anche di progetti
di sicurezza stradale?
Certamente l’oggetto della domanda non può lasciarci indifferenti, vista la tragedia che è stata
ispiratrice alla fondazione della
nostra associazione. Il nostro ob-
biettivo principale, però, è stato e
sarà quello di contribuire sempre
con il massimo del nostro impegno ad effettuare donazioni e
quant’altro possa servire per cercare di alleviare qualche situazione di disagio e difficoltà sociale.
Non è escluso che, in futuro, si
possa collaborare con qualche istituzione preposta ai progetti di
sicurezza stradale.
Da chi è composto il gruppo di
volontari? Se un giovane angerese volesse collaborare con
voi, come deve fare?
Il gruppo di volontari, lo diciamo con orgoglio, è composto innanzitutto da amici.
Sono giovani che prestano la
propria opera a titolo gratuito
non solo per ricordare il nostro
Gido ma anche per dare una mano a raccogliere fondi e questa,
ci teniamo in modo particolare a
sottolinearlo, è la vera ed unica
forza motrice della associazione,
senza la quale nessun progetto
potrebbe essere portato a termine.
Per cui accetteremo con entusiasmo qualsiasi richiesta di collaborazione da parte di tutti i giovani angeresi e non, nella modalità più semplice che possa esistere: venire a trovarci presso la
nostra sede o contattandoci in
qualsiasi modo.
In questo gruppo di amici vive
l’affetto per Gido e ci dicono che
“il modo migliore per averlo come compagno di viaggio, anche
se non più su questa terra, è di
donare un sorriso a chi soffre, a
chi non ha nulla, a chi ha perduto la speranza”.
PER INFORMAZIONI:
Gido Massimiliano Mobiglia
ONLUS
c/o Rhumeria Flamingo Cafè
Via S. Michele, 35 - Angera
www.gido.it
[email protected]
Lotta all’abusivismo edilizio:
due successi del Comune
L’area del lago con il pontile
costruito ed utilizzato abusivamente dal Cantiere Moretto.
Nella foto in alto si vedono i
posti barca affittati ai proprietari delle imbarcazioni; in basso
la stessa area con gli ultimi elementi del pontile abusivo da
rimuovere.
La capanna abusiva in via San
Quirico prima e dopo
la demolizione.