Gli ambienti estremi del Mar Mediterraneo - Iamc-Cnr

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Gli ambienti estremi del Mar Mediterraneo - Iamc-Cnr
IAMC – CNR di Capo Granitola
Luglio 2013
U.O.S di
Capo Granitola
Via Del Mare 3 – 91021
Torretta Granitola (TP)
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Fax. +39 092440445
Gli ambienti estremi del Mar Mediterraneo
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www.iamc.cnr.it
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Negli ultimi 30 anni sono sati scoperti alcuni bacini anossici estremamente ricchi in sale nel Mediterraneo orientale. Tra
questi il bacino Tyro, il bacino Bannock, il bacino Urania, il bacino Atalante e il bacino Discovery.
La peculiarità che rende unici questi ambienti nel Mar Mediterraneo è la presenza di una “brine” ovvero un acqua di
mare con salinità elevate (10 volte in più rispetto all’acqua di mare del Mediterraneo) che produce un forte contrasto di
densità acqua di mare- brine creando una barriera a circa 3000 m di profondità che non permette scambio di ossigeno e
rende la “brine” sottostante anossica cioè priva di ossigeno. La teoria più accreditata sull’origine delle “brine” nelle
profondità del Mediterraneo è quella che ipotizza una esumazione dei Sali del Messiniano sottostanti le marne
emipelagiche oloceniche del Mediterraneo e dissoluzione sottomarina degli stessi. Altri autori, invece, suggerisco che le
“brine” sono relitti di acque di mare del Messiniano intrappolate nelle profondità del Mar Mediterraneo. La peculiare
combinazione di alta salinità anossica e alte concentrazioni di acido solfidrico in questi piccoli bacini è un opportunità
straordinaria di investigazione del ciclo geochimico di alcuni elementi in tracce in ambienti estremamente riducenti.
Nel 2008 durante una campagna oceanografica del gruppo IAMC di Messina è stato scoperto un nuovo bacino anossico
ipersalino nel Mediterraneo Orientale denominato Thetis in memoria della N/O Thetis del CNR affondata il 3 Agosto
2007 davanti le coste occidentali della Sicilia ed in cui il ricercatore russo Petr Mikheychik perse tragicamente la vita.
Questo studio, condotto dai ricercatori dell’IAMC-CNR di Capo Granitola, esplora e studia in maniera approfondita le
caratteristiche sedimentologiche, mineralogiche e geochimiche dei sedimenti anossici del bacino ipersalino Thetis
investigando sui patterns di distribuzione di alcuni elementi in tracce.
Contrariamente alle aspettative, i sedimenti anossici di Thetis non presentano elevati contenuti di sostanza organica e
non mostrano particolari arricchimenti di alcuni elementi in tracce redox-sensibili (As, Fe, Co, Cu, Zn) come ci si
aspetterebbe nei sedimenti anossici tipo sapropel, in alcuni casi si nota un impoverimento di As. L’unico elemento che
sembra arricchirsi in questi sedimenti è il Mo. Probabilmente la mancanza di un evidente arricchimento di metalli in
tracce riflette l’uso intenso di questi elementi durante l’attività di respirazione microbica all’interno delle “brine”.
Inoltre, il peculiare impoverimento di As nei sedimenti suggerisce un meccanismo di rilascio dovuto a processi di attività
microbica all’interno dei sedimenti.
Lo studio geochimico (materia organica, distribuzione dei metalli, composizione mineralogica) dei sedimenti anossici del
bacino Thetis da un importante contributo nella comprensione dei processi biogeochimici degli elementi in tracce per
studi di carattere paleo ambientale e paleo oceanografico del record geologico di ambienti anossici del passato.
Testo a cura di Oliveri Elvira
E. Oliveri, M. Sprovieri, D. Salvagio Manta, L. Giaramita, V. La Cono, F. Lirer, P. Rumolo, N. Sabatino, G. Tranchida, M.
Vallefuoco, M.M. Yakimov, S. Mazzola. Sedimentary Geology, accepted (2013).
Autore di riferimento: [email protected]
Website Sedimentary Geology : http://www.sciencedirect.com/science/journal/00370738