corsi e programmi 2012-2013 - Istituto di Liturgia Pastorale

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corsi e programmi 2012-2013 - Istituto di Liturgia Pastorale
CORSI E
PROGRAMMI 2012-2013
Orario delle Lezioni 2012 – 2013
I SEMESTRE – I ANNO (Ciclo A)
Giorni
della Settimana
9.00 – 10.30
LUNEDI’
Orario
10.45 – 12.15
MARTEDI’
ZAMBON
FONTANA
MERCOLEDI’
15.30 - 17.00
TAGLIAFERRI
17.15 - 18.45
BONACCORSO
15.00 – 16.30
DE ZAN
16.45 – 18.15
BARATTO
15.00 – 16.30
16.35 – 18.00
PAGNONI (12 ore) CALAPAJ (12 ore)
Orario delle Lezioni 2012 – 2013
I SEMESTRE – II ANNO (Ciclo B)
Giorni
della settimana
9.00 – 10.30 10.45 – 12.15
LUNEDI’
15.30 - 17.00
MAGNANI
17.15 - 18.45
SEMINARIO
UBBIALI
14.30 –16.30
CAVAGNOLI
16.45 – 18.15
DE ZAN
FERRARI
15.00 – 16.30
CALAPAJ
16.35 – 18.00
BONACCORSO
(12 ore)
MARTEDI’
GIRARDI
Orari
MERCOLEDI’
Orario delle Lezioni 2012 - 2013
II SEMESTRE – CORSI RIUNITI (Ciclo D)
Giorni
della Settimana
LUNEDI’
MARTEDI’
Orari
15.30 – 17.00
17.15 - 18.45
TAGLIAFERRI (S) PIOVANO (S)*
TOMATIS**
9.00 – 10.30 10.45 – 12.15
15.00 – 16.30
16.45 – 18.15
PIOVANO (S)* CAVAGNOLI (S)
DE ZAN (S)
SEMINARIO
TOMATIS** ARMEZZANI (A)
TERRIN (A)
MERCOLEDI’
* 4-5/02; 19-19/02; 4-5/03; 18-19/03; 22-23/04; 13-14/05.
**11-12/02;25-26/03;11-12/03;15-16/04;29-30/04; 20-21/05.
15.00 – 16.30
GIRARDI
16.35 – 18.00
BONACCORSO (A)
ORARIO DELLE LEZIONI
LUNEDÌ
I
15.30 - 16.15
II
16.15 - 17.00
III
17.15 - 18.00
IV
18.00 - 18.45
______________________________________________
MARTEDÌ
I
II
III
IV
9.00
9.45
10.45
11.30
- 9.45
- 10.30
- 11.30
- 12.15
V
15.00 - 15.45
VI
15.45 - 16.30
VII
16.45 - 17.30
VIII
17.30 - 18.15
______________________________________________
MERCOLEDÌ
*
I
II
III
IV
10.45
15.00
15.45
16.35
17.15
-
12.15
15.45
16.30
17.15
18.00
N.B. La mattinata del mercoledì è normalmente destinata a:
a) svolgimento di corsi brevi;
b) corsi di lingue;
c) studio e ricerche in biblioteca.
PROSPETTO DEI CORSI
PRIMO SEMESTRE
Primo anno
1) Introduzione generale alla liturgia (G. BONACCORSO, 24 ore)
2) Introduzione alle scienze umane (B. BARATTO, 24 ore)
3) Introduzione alla scienza storico-liturgica (A. CALAPAJ, 12 ore)
4) La liturgia agli albori della chiesa (R. DE ZAN, 24 ore)
5) Storia della liturgia: epoca patristica (M. ZAMBON, 24 ore)
6) Storia dei paradigmi liturgici (R. TAGLIAFERRI, 24 ore)
7) Libri liturgici (C. FONTANA, 24 ore)
8) Metodologia della ricerca scientifica (G. PAGNONI, 12 ore)
PRIMO SEMESTRE
Secondo anno
9) Storia della liturgia: epoca medievale
(F. MAGNANI, 24 ore)
10) Storia della liturgia: moderna e contemporanea
(A. CALAPAJ, 24 ore)
11) Ermeneutica dei testi liturgici (R. DE ZAN, 24 ore)
12) Sacramentaria: Iniziazione cristiana
(L. GIRARDI, 24 ore)
13) a) Sacramentaria: Eucaristia (G. CAVAGNOLI, 24 ore)
b) Sacramentaria: Eucaristia-testimonianze bibliche (M. FERRARI, 12 ore)
14) Sacramentaria: Penitenza (S. UBBIALI, 24 ore)
15) Estetica e liturgia (G. BONACCORSO, 12 ore)
Seminari:
16) R. TAGLIAFERRI: Rito crocevia di istituzione e di esperienza
17) A.N. TERRIN: Teorie sul sacrificio a livello storico- comparato. Ripercussioni sul tema “eucaristico”.
SECONDO SEMESTRE
Primo e secondo anno
18)
19)
20)
21)
22)
23)
24)
25)
26)
Liturgie orientali (A. PIOVANO, 24 ore) S
Spiritualità e liturgia (P. TOMATIS, 24 ore)
Anno liturgico (G. CAVAGNOLI, 24 ore) S
Psicologia e religione (M. ARMEZZANI, 24 ore) A
Fenomenologia della religione(A.N. TERRIN, 24 ore) A
Musica e liturgia (L. GIRARDI, 24 ore)
Sacramento del matrimonio (R. TAGLIAFERRI, 24 ore) S
Tematiche antropologiche (G. BONACCORSO, 24 ore) A
Ermeneutica dei lezionari (R. DE ZAN, 24 ore) S
Seminari:
27) L. DELLA PIETRA: I riti delle esequie
28) G. CAVAGNOLI: Benedizione e Benedizioni: una prospettiva antropologico-teologica per alcune situazioni di vita
Il numero accanto a ciascun corso rimanda ai programmi nelle pagine seguenti.
PROGRAMMI DEI CORSI
I SEMESTRE
(corsi per il primo anno)
Introduzione generale alla liturgia
(G. BONACCORSO, 24 ore)
La liturgia incrocia la fede perché integra in un’unica prassi la rivelazione divina e l’esperienza umana. La trama
del corso è costituita fondamentalmente dall’incrocio rituale tra rivelazione ed esperienza: trama che si tenta di
rinvenire in alcuni ambiti della ricerca e che si vorrebbe delineare in un quadro sistematico capace di cogliere
alcuni aspetti irrinunciabili della liturgia. Più precisamente, nella prima parte si prendono in considerazione le
piste teologico-pastorali offerte dal Concilio Vaticano II e i principali studi teologici e antropologici sulla liturgia,
con particolare attenzione ai possibili incroci. Nella seconda parte, ci si muove verso l’individuazione delle
condizioni alle quali è legato il culto cristiano in quella forma che chiamiamo celebrazione liturgica: l’esperienza
religiosa, il linguaggio simbolico, l’azione rituale. All’interno di questo ampio campo di ricerche si intende
approfondire la relazione tra sacramento e liturgia.
Bibliografia:
G. BONACCORSO, La liturgia e la fede. La teologia e l’antropologia del rito, Padova, Messaggero – Abbazia di S.
Giustina, 2005 (“Caro salutis cardo”. Sussidi, 8).
G. BONACCORSO, Il rito e l’Altro. La liturgia come linguaggio, tempo e azione, Città del Vaticano, Libreria Editrice
Vaticana, 2001 (“Monumenta, studia, instrumenta lit.”, 13).
J.-Y. HAMELINE, L’accordo rituale. Pratiche e poetiche della liturgia, Milano, Glossa, 2009 (“Aesthetica”, 3).
G. BONACCORSO, Il dono efficace. Rito e sacramento, Assisi, Cittadella, 2010 (“Leitourghia”).
Corso di teologia sacramentaria. 1: Metodi e prospettive, ed. A. GRILLO – M. PERRONI – P-R. TRAGAN, Brescia,
Queriniana, 2000.
Introduzione alle scienze umane
(B. Baratto, 24 ore)
L’istituto di Liturgia Pastorale ha fra le sue caratteristiche più originali l’obiettivo di studiare il fenomeno liturgico
integrando le scienze teologiche con gli apporti delle scienze umane. Un’integrazione che prevede l’accostamento
degli approcci specifici di tali scienze, indagando la loro visione del mondo e dell’uomo (e della donna), a partire
dai presupposti epistemologici loro propri. Ciò comporta fra l’altro la presa di coscienza delle posizioni
pregiudiziali presenti all’interno di ogni percorso di conoscenza. E’ quindi importante provvedere ad accostare
nella sua globalità questo insieme di modi di conoscere l’uomo: ciò andrà fatto nei tratti comuni della loro
impostazione metodologica in rapporto agli sviluppi attuali delle scienze della natura, da un lato, ma anche
accennando ad alcune sottolineature proprie a ciascuno di questi percorsi d’indagine, tenendo conto della
complessità dell’articolazione interna di ognuno.
Una parte significativa del corso proporrà una disamina sintetica di alcune posizioni dell’antropologia culturale
riguardo al rito. Si considera infatti la prospettiva dell’antropologia culturale come un interessante tentativo di
comprendere il fenomeno umano nel suo insieme e nei suoi tratti individuali e collettivi, capace di tener conto
della dimensione simbolica fondamentale per uno studio della religione e della ritualità. Dall’altro lato si ritiene il
rito vero nesso d’indagine tra questo orientamento di studio sull’uomo e le riflessioni e i cammini della teologia e
della pastorale della liturgia.
Nella globalità del corso sarà necessario aver presente il quadro di riferimento postmoderno, che influenza
visioni non solo occidentali, e i suoi ulteriori sviluppi, spesso contigui a posizioni di tipo fondamentalista.
La bibliografia dettagliata sarà fornita a lezione.
Introduzione alla scienza storico-liturgica
(A.M. CALAPAJ, 12 ore)
Il corso intende fornire una breve introduzione alle problematiche della storiografia contemporanea con
particolare attenzione alla storia della liturgia.
Sarà completato dalla presentazione critica delle principali Storie della liturgia pubblicate nel XX sec.
Bibliografia:
Appunti dalle lezioni
H.I. MARROU, La conoscenza storica, Bologna, Il Mulino, 1962 (o altre edizioni).
Durante il corso verranno fornite schede di lavoro e indicazioni bibliografiche per un approfondimento degli
argomenti trattati
La liturgia agli albori della chiesa
(R. DE ZAN, 24 ore)
Il testo biblico neotestamentario ci ha lasciato la memoria di una ricchissima, sebbene non completa,
testimonianza liturgica della Chiesa delle origini. Si tratta di dati su tempi, luoghi, attanti, attori, strumenti,
strutture teologico-cultiche, prassi celebrative, tradizioni testuali biblico-liturgiche, testi eucologici e testi
teologico-liturgici, ancorati al mondo liturgico giudeo-cristiano e pagano-cristiano. Queste componenti sono
legate a due processi, uno in rapporto all’Antico Testamento e il secondo in rapporto alla cultura greco-romana.
Mentre per l’AT la Chiesa nascente è legata a un processo sia di continuità sia di superamento e di rottura, per il
mondo greco-romano è legata a un processo di rifiuto e di prudente osmosi (acculturazione e inculturazione).
L’obiettivo del corso consiste nel guidare l’alunno attraverso lo studio dei testi neotestamentari ai dati e alle
problematiche sia teologici sia celebrativi della Chiesa nascente. Per l’anno 2011-2012 viene attivato lo studio delle
pericopi riguardante l’origine del culto cristiano e i ministeri.
Per la frequenza del corso si richiede la conoscenza del greco biblico (cfr Sapientia Christiana, 32).
Bibliografia minima:
Per le notizie sul culto nell’ambiente ebraico dell’epoca di Gesù, si veda la monumentale opera di E. Shürer. La
bibliografia specifica viene data durante il corso.
K. BERGER - C. COLPE, Testi religiosi per lo studio del Nuovo Testamento, Brescia, Paideia, 1993 (Nuovo Testamento.
Supplementi, 9).
P. F. BRADSHAW - L. A. HOFFMAN, The Making of Jewish and Christian Worship, Notre Dame (IN), University
Notre Dame Press, 1991 (Two liturgical traditions, 1).
P. F. BRADSHAW - L. A. HOFFMAN, Life Cycles in Jewish and Christian Worship, Notre Dame (IN), University Notre
Dame Press, 1996 (Two liturgical traditions, 4).
A. CABANISS, Pattern in Early Christian Worship, Macon (GA), Mercer University Press, 1989.
P. GRELOT, Introduzione al Nuovo Testamento 9: La liturgia nel Nuovo Testamento, Roma, Borla, 1992.
F. HAHN, Il servizio liturgico nel cristianesimo primitivo, Brescia, Paideia, 1972 (Studi biblici, 20).
Storia della liturgia: epoca patristica
(M. ZAMBON, 24 ore)
Il corso tratterà le principali tappe della storia del culto cristiano tra la fine dell’epoca apostolica e il VI sec. circa.
Si farà riferimento soprattutto alle fonti letterarie di lingua greca e latina, una scelta delle quali sarà presentata a
lezione. L’esame consisterà in un colloquio concernente gli argomenti trattati a lezione, la parte istituzionale – da
prepararsi sui testi indicati nella bibliografia o su un altro testo concordato col docente – e una fonte patristica
(anche in traduzione moderna) concordata con il docente.
Bibliografia:
P. BRADSHAW, Reconstructing Early Christian Worship, London, Society of Promoting Christian Knowledge, 2009.
P. BRADSHAW, The Search for the Origins of Christian Worship. Sources and Methods for the Study of Early Liturgy, London,
Society of Promoting Christian Knowledge, 2002. Trad. it.: Alle origini del culto cristiano. Fonti e metodi per lo studio
della liturgia dei primi secoli, presentazione di MANLIO SODI, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2007.
Storia dei paradigmi liturgici
(R. TAGLIAFERRI, 24 ore)
Il corso di storia dei paradigmi liturgici vuole ricostruire i modelli epistemologici di liturgia, rispondendo
soprattutto alla domanda sul perché ci sono cambiamenti di modelli, sulla scorta dei cambiamenti dei paradigmi
scientifici segnalati da Thomas Kuhn. Un paradigma è un modello di comprensione, che si afferma in un periodo
di ripensamento, diventa a fatica «scienza normale» e infine va in crisi sotto la spinta di problemi irrisolti per
cedere il posto ad un protocollo sostitutivo. Questo si addice anche agli stili celebrativi e ai riti cristiani.
Noi solitamente intendiamo l’intelligenza come un processo lineare e la stessa logica classica intendeva il pensiero
come un ragionamento legato a leggi comuni per tutti. In realtà il pensiero non è un processo lineare, ma
complesso, affonda le sue radici in dimensioni non del tutto esprimibili, come nella “sintesi passiva” di Edmund
Husserl, per segnalare un pre-linguistico. Le connessioni logiche possono essere molteplici; ci si chiede perché il
pensiero abbia preso una direzione piuttosto che un’altra sotto la spinta di quali rompicapo. Non è sempre facile
ricostruire le cause di questi cambiamenti, tuttavia essi possono aiutarci a scandagliare nella formazione dei
processi di comprensione dell’atto liturgico e per avere criteri per una liturgia “sempre reformanda”.
La storia dei paradigmi è una capitolo importante della scienza liturgica per ricostruire i presupposti
epistemologici di questa singolare mediazione della Chiesa nelle sue diverse stagioni. Il corso propone lo studio
dei seguenti paradigmi liturgici: biblico, patristico, scolastico-medioevale, scolastico-tridentino e pastorale del
Concilio Vaticano II.
Bibliografia:
M. FOUCAULT, Le parole e le cose. Una archeologia delle scienze umane, Milano, BUR, 19854 (BUR, L158).
TH. S. KUHN, La struttura delle rivoluzioni scientifiche. Come mutano le idee della scienza, Torino, Einaudi, 1978 (Einaudi
Paperbacks, 4).
R. TAGLIAFERRI, La violazione del mondo. Ricerche di epistemologia liturgica, Roma, C.L.V.-Edizioni Liturgiche, 1996.
R. TAGLIAFERRI, La “magia” del rito. Saggi sulla questione rituale e liturgica, Padova, EMP - S. Giustina, 2006 (“Caro
salutis cardo”. Studi, 17).
R. TAGLIAFERRI, La tazza rotta. Il rito: risorsa dimenticata dell’umanità, Padova, EMP – S. Giustina, 2009 (“Caro
salutis cardo”. Studi, 20).
R. TAGLIAFERRI, Il travaglio del cristianesimo. Romanitas christiana, Assisi, Cittadella, 2012
A. MONTAVONT, De la passivité dans la fenomenologie de Husserl, Paris, PUF, 1999 (Epimethee).
D. SPERBER, Il contagio delle idee, Milano, Feltrinelli, 1999 (Campi del sapere).
E. HUSSERL, Esperienza e giudizio. Ricerche sulla genealogia della logica redatte e edite da Ludwig Landgrebe, Milano,
Bompiani, 1995 (Studi Bompiani. Filosofia).
L. WITTGENSTEIN, Della certezza. L’analisi filosofica del senso comune, Torino, Einaudi, 1999.
Libri liturgici
(C. FONTANA, 24 ore)
Il corso può essere considerato come una parte dello studio della storia della liturgia: i libri sono, infatti, una
qualificata testimonianza della «prassi liturgica» delle chiese, ma vanno letti nel più ampio contesto delle diverse
stagioni ecclesiali e culturali che li hanno creati e trasformati. Il cammino percorrerà, grosso modo, un itinerario
così descrivibile: testo – celebrazione – cultura. La ricostruzione dell’intreccio tra queste realtà aiuterà a mettere a
tema l’interrogativo: qual è la funzione del libro e nell’azione liturgica in atto e nella sua interpretazione?
Gli studenti, partendo dai libri liturgici attuali, saranno guidati: a) a risalire alle loro fonti per saperle
consultare; b) a interpretare l’evoluzione della struttura e dei contenuti dei libri liturgici principali (soprattutto i
libri per l’eucaristia) della liturgia romano – franca.
Bibliografia:
M. HUGO, Les livres de chant liturgique, Turnhout, Brepols, 1988 (Typologie des sources du Moyen Âge occidental,
52).
S. MAGGIANI, Interpretare il libro liturgico, in Il mistero celebrato. Per una metodologia dello studio della liturgia, Atti della
XVII settimana di studio dell’Associazione Professori di Liturgia, Roma, C.L.V. - Edizioni Liturgiche, 1989
(“Biblioteca «Ephemerides Liturgicae», Subsidia”, 49), p. 157 - 192.
A.G. MARTIMORT, Les lectures liturgiques et leurs livres, Turnhout, Brepols, 1992 (Typologie des sources du Moyen
Âge occidental, 64).
M. METZGER, Les sacramentaires, Turnhout, Brepols, 1994 (Typologie des sources du Moyen-Âge Occidental, 70).
E. PALAZZO, Histoire des livres liturgiques. Le Moyen Age. Des origines au XIIIe siècle, Beauchesne, Paris 1993.
I. SCICOLONE – C. CIBIEN, Libri liturgici, in D. SARTORE – A.M. TRIACCA – C. CIBIEN (ed.), Liturgia, San Paolo,
Cinisello Balsamo (Mi) 2001, pp. 1011-1024
C. VOGEL, Introduction aux sources de l’histoire du culte chrétien aux moyen âge, Centro italiano di studi sull’alto medioevo
(= Biblioteca degli «studi medievali», 1), Spoleto, 1981.
Metodologia della ricerca scientifica
(G. PAGNONI, 12 ore)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
Il seminario.
Scelta del tema.
Scienze ausiliarie.
Bibliografia.
Euristica.
La citazione.
Documentazione.
Critica delle fonti e dei testi.
Stesura del lavoro scientifico.
Redazione definitiva del lavoro scientifico.
Bibliografia:
Metodologia per lo studio della teologia, a cura di A. FANTON, Padova, EMP, 2010 (“Sophia-Didaché”. Manuali, 4).
A. FARINA, Metodologia. Avviamento alla tecnica del lavoro scientifico, Roma, LAS, 19864 (Biblioteca di scienze religiose,
71).
V. FERRUA, Manuale di metodologia. Guida pratica allo studio, alla ricerca, alla tesi di laurea, Casale Monferrato (AL),
Piemme, 1991.
A. GALUZZI, Appunti di metodologia, Roma, Pontificia Università Lateranense, 19896.
I SEMESTRE
(corsi per il secondo anno)
Storia della liturgia medievale
(F. MAGNANI, 24 ore)
A partire da una accurata ermeneutica critica delle diverse fonti e avvalendosi dei più recenti approcci
metodologici della storiografia contemporanea, il corso intende introdurre alla conoscenza storica delle forme del
comportamento rituale ecclesiale in epoca medievale e all’intelligenza di senso che le Chiese ebbero di tale prassi.
Bibliografia:
C. VOGEL, Introduction aux sources de l'histoire du culte chrétien au moyen âge, Spoleto, Centro italiano di studi sull’alto
medioevo, 1981 [trad. inglese: Medieval liturgy. An introduction to the sources, ed. W.G. STOREY – N.K.
RASMUSSEN, Washington (D.C.), The Pastoral Press, 1986].
E. CATTANEO, Il culto cristiano in occidente. Note storiche, Roma, C.L.V. - Edizioni liturgiche, 1988 (“Bibliotheca
«Ephemerides Liturgicae». Subsidia”, 13).
E. PALAZZO, Liturgie et société au moyen âge, Paris, Aubier, 2000 (Collection historique).
A. ANGENENDT, Liturgia e storia. Lo “sviluppo organico” in questione, Assisi, Cittadella, 2005 (“Leitourgia”. Sezione
storico-pastorale).
G. CATTIN, A. VILDERA (edd.), Il "Liber ordinarius" della Chiesa padovana, con contributi di A. Lovato e A. Tilatti,
Padova, Istituto per la storia ecclesiastica padovana, 2002 (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana,
27).
Storia della liturgia: epoca moderna e contemporanea
(A.M. CALAPAJ, 24 ore)
La prima parte del corso, di carattere più generale, presenta le tappe fondamentali della storia della liturgia in
epoca moderna e contemporanea, sottolineandone lo stretto rapporto con la più vasta storia della chiesa, e con il
progressivo emergere delle diverse sensibilità teologiche, culturali e sociali. La seconda, di carattere monografico,
è dedicata all'approfondimento del tema “Movimento liturgico” nei suoi vari aspetti e nel suo complesso
articolarsi con le istanze di rinnovamento nella Chiesa del XX secolo.
Bibliografia:
Per la prima parte del corso è necessaria la lettura critica di
E. CATTANEO, Il culto cristiano in occidente. Note storiche, Roma, C.L.V. - Edizioni liturgiche, 1984 (pp. 281-591),
integrata dagli appunti delle lezioni e dalla conoscenza diretta dei testi del Concilio di Trento che verranno
indicati.
Per la seconda parte del corso
Appunti dalle lezioni
A. SCHILSON, Rinnovamento dello spirito della restaurazione. Uno sguardo all’origine del movimento liturgico in Prosper
Guéranger “Cristianesimo nella storia” (12 1991) 569-602.
J.Y. HAMELINE, Liturgie, église societé. A la naissance du mouvement liturgique. Les Considerations sur la liturgie de l’abbé
Prosper Guéranger (Memorial catholique 1830), “La Maison Dieu” 208 (1996), pp. 7-46
J.Y. HAMELINE, Les “Origines du culte chrétien” et le mouvement liturgique, “ La Maison- Dieu” 181 (1990), pp. 51-96:
G. BUSANI, I compiti del Movimento liturgico, La proposta di Romano Guardini, in F. BROVELLI (ed.), Liturgia. Temi e
autori. Saggi di studio sul Movimento liturgico. CLV Ed. liturgiche, Roma 1990
A.M. CALAPAJ BURLINI, Dalla “partecipazione attiva” alla “assemblea celebrante”. Linee per un percorso storico, in Liturgia e
ministeri ecclesiali. Atti della XXXV settimana di studio dell'Associazione Professori di liturgia. Vallombrosa, 26-31 agosto
2007, Edizioni liturgiche, Roma 2008, pp. 203-228
Ermeneutica dei testi liturgici
(R. DE ZAN, 24 ore)
Il corso ha carattere metodologico e si propone di guidare gli studenti all’interpretazione dell’eucologia come
parte integrante della celebrazione ed elemento costitutivo della teologia liturgica. L’itinerario metodologico ha
come punto di partenza la critica testuale e, attraverso i vari passaggi metodologici, giunge alla scienza della
traduzione liturgica, secondo le indicazioni della Institutio Generalis Missalis Romani (2000) e le norme di Varietates
legitimae (1994) e Liturgiam authenticam (2001). La bibliografia specifica viene data durante il corso.
Bibliografia:
Documenti magisteriali
Institutio Generalis Missalis Romani, ed. typ. tertia, Città del Vaticano, LEV, 2000.
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM, Varietates legitimae, Città del Vaticano,
LEV, 1994.
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM, Liturgiam authenticam, Città del Vaticano,
Libreria Editrice vaticana, 2001.
Metodologia
M. AUGÉ, Principi di interpretazione dei testi liturgici, in Anàmnesis. I: La liturgia, momento della storia della salvezza,
Torino, Marietti, 1974, pp. 171-182.
R. DE ZAN, Criticism and Interpretation of Liturgical Texts, in A. J. CHUPUNGCO (ed.), Handbook for Liturgical Studies,
v. I, Collegeville (MN), Liturgical Press, 1998 [trad. it. Scientia Liturgica, I, Casale Monferrato 1998], pp. 331365.
J. SCHERMANN, Il linguaggio nella liturgia, Assisi, Cittadella, 2004 [origin. in tedesco Die Sprache im Gottesdienst,
Innsbruck – Wienn, 1987].
A.M. TRIACCA – R. FARINA, Studio e lettura dell’eucologia. Note metodologiche, in Teologia, liturgia, storia. Miscellanea in
onore di Carlo Maziana, Brescia, La Scuola-Morcelliana, 1977, pp. 197-224.
J.A. ZIMMERMANN, Liturgy as Language of Faith: A Liturgical Methodology in the Mode of Paul Ricoeur's Textual
Hermeneutics, Lanham (MD), University Press of America, 1988.
Sacramentaria: Iniziazione cristiana
(L. GIRARDI, 24 ore)
Il corso intende esaminare l’emergere e lo svilupparsi della prassi sacramentale dell’iniziazione cristiana, come
momento costitutivo del “divenire cristiano-credente” nella Chiesa. L’approccio storico-genetico alla
celebrazione e alla pastorale del battesimo e della confermazione si coniuga con una ermeneutica teologicoliturgica dei due sacramenti, tra loro strettamente congiunti, con attenzione anche alla dimensione antropologica
della mediazione celebrativa (il concetto di iniziazione). La trattazione si svolge lungo una traiettoria lineare (dalle
prime testimonianze bibliche per giungere, attraverso le tappe più significative del cammino storico, ai rituali del
Vaticano II e alle problematiche attuali connesse); si darà maggiore spazio però ad alcune tematiche particolari
relative all’iniziazione.
Bibliografia:
M. A UGÉ , L’iniziazione cristiana. Battesimo e Confermazione, Roma, LAS, 2010.
A. CAPRIOLI, L’iniziazione cristiana: aspetti generali. Battesimo e confermazione, in Celebrare il mistero di Cristo. II: La
celebrazione dei sacramenti, a cura dell’APL, Roma, C.L.V. - Ed. Liturgiche, 1996, p. 53-124.
Diventare cristiani oggi: tra realtà, attese e sfide, «Rivista Liturgica» 91(2004/1).
L. GIRARDI, Battesimo e confermazione, in A. GRILLO – M. PERRONI – P.R. TRAGAN (ed.), Corso di teologia
sacramentaria. 2: I sacramenti della salvezza, Brescia, Queriniana, 2000, p. 95-187.
L. GIRARDI, Iniziazione e comunicazione della fede, in «Rivista Liturgica» 92(2005/3), 369-384.
Iniziazione cristiana degli adulti oggi, Roma, C.L.V. – Ed. Liturgiche, 1998 (“Biblioteca «Ephemerides liturgicae».
Subsidia”, 99).
A. NOCENT, I tre sacramenti dell’iniziazione cristiana, in Anàmnesis. 3/1: I sacramenti: teologia e storia della celebrazione,
Genova, Marietti, 19892, p. 9-131.
a. Sacramentaria: Eucaristia
(G. CAVAGNOLI, 24 ore)
•
•
•
•
L’approccio metodologico all’Eucaristia secondo l’indicazione conciliare(cfr SC 48): problemi aperti e
prospettive.
Ermeneutica della prassi eucaristica nella storia, posta in relazione all’insegnamento magisteriale e alla
riflessione teologica.
La struttura rituale dell’Eucaristia secondo l’attuale Ordinamento Generale del Messale Romano:
- disamina dei vari segmenti celebrativi;
- le preghiere eucaristiche: fonti, struttura dinamica, contenuti teologici.
Sintesi teologico-pastorale.
Bibliografia:
P. CASPANI, Pane vivo spezzato per il mondo. Linee di teologia eucaristica , Cittadella, Assisi 2011 (Teologia. Strumenti).
C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2001 (L’abside).
E. MAZZA, Le odierne preghiere eucaristiche. I: Struttura, Teologia, Fonti. II: Testi e documenti editi e inediti, Bologna, EDB,
1991 (Liturgia e vita).
V. RAFFA, Liturgia eucaristica. Mistagogia della Messa: dalla storia e dalla teologia alla pastorale pratica, Roma, C.L.V. Edizioni Liturgiche, 20022 (“Bibliotheca «Ephemerides Liturgicae». Subsidia”, 100).
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Ordinamento Generale del Messale Romano, Roma, Libreria Editrice Vaticana,
2004.
Altre indicazioni bibliografiche verranno fornite durante le lezioni.
13) b. Sacramentaria: Eucaristia. Testimonianze bibliche
(M. FERRARI, 12 ore)
C. GIRAUDO, In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia, (= L’abside. Saggi di teologia 27), San Paolo,
Cinisello Balsamo (MI) 2001.
ID., La struttura letteraria della preghiera eucaristica. Saggio sulla genesi letteraria di una forma. Toda veterotestamentaria, Beraka
giudaica, anafora cristiana, (= Analecta biblica 92), Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 1989.
J. JEREMIAS, Le parole dell’ultima cena, Paideia, Brescia 1973.
X. LEON-DUFOUR, Condividere il pane eucaristico secondo il Nuovo Testamento, Elledici, Torino 1983.
ID, Il pane della vita, (= Collana di Studi biblici 51), EDB, Bologna, 2006.
E. MAZZA, L’anafora eucaristica, Studi sulle origini, (= Bibliotheca Ephemerides liturgicae, Subsidia 62), C.L.V. - Ed.
Liturgiche, Roma 1992.
ID., La celebrazione eucaristica. Genesi del rito e sviluppo dell’interpretazione, (= Manuali), EDB, Bologna 2003.
ID., (a cura di), Segno di unità. Le più antiche eucaristie delle chiese, Qiqajon, Magnano (BI) 1996.
Sacramentaria: Penitenza
(S. UBBIALI, 24 ore)
La problematica, attorno alla quale ruota l'articolata complessa realtà del sacramento della penitenza, è
accostata nella teologia recente proseguendo, pressoché all'unanimità, la chiave di lettura alimentata sul tema
attraverso il Concilio Vaticano II. Senza sottintesi l'assise conciliare ha promosso linee, non solo teoriche ma
anche pratiche, andate perdute in seguito alle profonde trasformazioni realizzatisi nel campo dei sacramenti
durante il passato, anche il più prossimo. Nella fattispecie sarebbe venuta meno la sottolineatura dello sfondo
ecclesiale verso il quale in maniera obbligata la dinamica sacramentale del perdono divino per il battezzato
peccatore rimanda. La ripresa della traccia sollecitata al Concilio, eseguita poi con produttiva fedeltà nell' “Ordo
Paenitentiae” voluto con il Concilio stesso, permette l'ampio contrasto avviato nei confronti della trama
concettuale inseguita in precedenza sull'argomento. Le investigazioni recenti prendono in considerazione,
accanto agli approdi finora raggiunti grazie al lavoro riflessivo sistematico, anche le scelte assunte per l'ambito
liturgico. La difficoltà tuttavia a chiarire quale sia il nesso sanzionabile tra i due ambiti prospettati, quello liturgico
– quello sistematico, la si trova confermata come l'interrogazione non ancora appieno risolta dalla teologia. La
ripresa della domanda coinvolge l'intero discorso teologico, chiamato a preparare la valida alternativa alle
inappropriate rappresentazioni sul sacramento in quanto elaborate tralasciando di partire dall'attuazione concreta
della fede, delle espressioni effettive nelle quali la fede sussiste. Così, a proposito dell’azione sacramentale, quanto
la «confessione» realizza, va commisurato in esplicito riferimento alle azioni dell'uomo, riprese nella loro
relazione alla verità definitiva in quanto identifica il bene sul quale l’esistenza si regge. Il funzionamento della
confessione mette in discussione la legittimità dell'impostazione intellettualistica fornita alla domanda riguardante
la verità della vita, dunque all'interrogativo sull'accesso dell'uomo alla verità costitutiva del suo essere libero. La
verità si annuncia legata in maniera essenziale alla dimensione pratica dell'esistenza ossia alla decisione dell’uomo
di lasciarsi attrarre dalla verità, assumendola in conformità a quanto l’evento cristico ha introdotto per l’intero
corso della storia umana.
Bibliografia:
S. UBBIALI, Il sacramento della penitenza, in APL (a cura di), Celebrare il mistero di Cristo. Manuale di liturgia. 2: La
celebrazione dei sacramenti, Roma, C.L.V. – Edizioni liturgiche, 1996 (“Bibliotheca «Ephemerides liturgicae».
Subsidia”, 88), p. 293-317.
S. UBBIALI, Il segno sacro. Teologia e sacramentaria nella dogmatica del secolo XVIII, Milano, Glossa, 1992 (“Dissertatio”.
“Series Mediolanensis”, 1), p. 1-311.
ID., Il peccato. Per una riflessione sulla libertà colpevole alla luce della dottrina sacramentaria, «La Scuola Cattolica» 122(1994)
p. 369-387.
ID., Riconciliazione (sacramento della), in Enciclopedia del Cristianesimo. Storia e attualità di duemila anni di speranza, Novara,
De Agostini, 1997, p. 597-599.
ID., Il male e la libertà. La sovrabbondanza del bene e la contrarietà della perversione, «La Scuola Cattolica» 126(1998), p.
433-464.
Estetica e liturgia
(G. BONACCORSO, 12 ore)
La qualità estetica della liturgia emerge anzitutto dal fatto che in essa la sensibilità svolge un ruolo centrale sia
per il modo di rivelarsi di Dio sia per il modo di rendergli culto: la fede e il rito sono intrinsecamente legati alla
sfera della sensibilità. La qualità estetica della liturgia emerge anche dal fatto che in essa l’arte svolge un ruolo
centrale sia perché ne assume le diverse espressioni sia perché contribuisce a svilupparne le forme. Nelle diverse
culture e religioni, l’arte è spesso nata nel rito e il rito ha fatto costantemente ricorso all’arte. Poiché, però, col
tempo le arti si sono rese autonome rispetto al rito, il rapporto con quest’ultimo è diventato un problema sempre
più urgente. L’intento del corso è quello di segnalare le dinamiche fondamentali dell’arte nel rito, tenendo
presente l’esigenza di integrare i diversi linguaggi artistici nella complessità estetica tipica del rito.
Bibliografia:
G. BONACCORSO, Estetica e rito, articolo per il vol. III del manuale di liturgia Celebrare il mistero di Cristo (di
prossima pubblicazione).
W. TATARKIEWICZ, Storia di sei Idee. L’Arte il Bello la Forma la Creatività l’Imitazione l’Esperienza Estetica, Palermo,
Aesthetica, 20013.
G. DORFLES, Ultime tendenze nell’arte d’oggi. Dall’Informale al Neo-oggettuale, Milano, Feltrinelli, 200319 (Universale
economica, 1566).
C. SARTWELL, I sei nomi della bellezza. L’esperienza estetica del mondo, Torino, Einaudi, 2006 (Piccola Biblioteca
Einaudi, 333).
A. N. TERRIN (ed.), Liturgia ed estetica, Padova, EMP – Abbazia di S. Giustina, 2006 (“Caro salutis cardo”.
Contributi, 21).
SEMINARI – Primo semestre
(solo per gli studenti del secondo anno)
16) Rito crocevia di istituzione e di esperienza
(R. TAGLIAFERRI)
La tematica del seminario si rivolge al difficile incrocio di istituzione ed esperienza, che spesso vanno in
rotta di collisione, pur rimanendo indispensabili per una tradizione religiosa.
Sul versante trascendentale all’origine starebbe l’esperienza del sacro, ma la tematizzazione storica è
declinata in termini di istituzione e di dottrina, che non possono esibire criteri di verità finali e spesso sono in
rotta di collisione con l’ante-predicativo del “sentimento religioso”. Entrambe le dimensioni hanno caratteristiche
peculiari, tendenzialmente irriducibili come Harvey Whitehouse ha ben documentato.
In questo difficile incontro di esperienza e di linguaggio, la liturgia svolge una funzione di mediazione tra
il linguistico e il pre-linguistico, impedendo ad ognuno dei due livelli di prevalere e ottimizzando la sinergia di
esperienza originaria e di comunicazione linguistica della fede.
Il seminario tenterà di dipanare questo difficile incrocio, che giustificherebbe il valore pastorale
strategico della liturgia.
Bibliografia:
H. WHITEHOUSE, Modes of Religiosity: Towards a Cognitive Explanation on the Sociopolitical Dynamics of Religion, in
“Method & Theory in the Study of Religion”, 14 (2002), pp. 293-315.
R. TAGLIAFERRI, Carisma e istituzione. La liturgia come istituzionalizzazione del carisma, in Il rito tra rinnovamento e
tradizione. Convegno ILP 2008.
17) Teorie sul sacrificio a livello storico - comparato. Ripercussioni sul tema “eucaristico”.
(A.N. TERRIN)
Credo che uno degli snodi più importanti nello studio del rito sia il tema sacrificale, che fa da sottofondo a tutto
il mondo rituale. Il sacrificio ha una configurazione antica, immemorabile fino ad essere considerato un punto di
origine della stessa concezione di religione.
Studiare l’intreccio che vi è tra le grandi teorie del sacrificio e il sacrificio eucaristico significa portarci
immediatamente al centro della riflessione che coinvolge la liturgia stessa in tutte le sue componenti essenziali.
Ma l’idea di sacrificio è ancora attuale e che valore le si può attribuire in ordine al sacrificio di Cristo? In
particolare, il sacrificium laudis è ancora un sacrificio?
Saranno esaminate tutte le teorie più importanti sul sacrificio per vedere fino a che punto oggi possiamo parlare
dell’eucaristia ancora in termini “sacrificali”. La storia delle religioni viene in soccorso alla teologia cristiana e
viceversa la teologia cristiana dà valore e significato alla storia delle religioni.
Bibliografia:
indicativamente:
SERGIO UBBIALI (ed.), Il sacrifico: evento e rito, EMP, Padova 1998.
GUY G. STROUMSA, La fine del sacrificio, Einaudi, Torino 2006.
MICHEL DESPLAND, Le recul du sacrifice : quatres siècles de polemiques francaises, Press Universitaire Laval, Québec
2009.
JOHN MILBANK, Stories of Sacrifice. From Wellhausen to Girard in “Theorie, Culture and Society” 12(1995), 15-46;
ripubblicato in “Modern Theology”, 2008.
II SEMESTRE
(N.B. tutti i corsi di questo semestre
sono per gli studenti del I e del II anno)
18) Liturgie orientali
(A. PIOVANO, 24 ore) S
Contenuto del corso:
- Introduzione metodologica e bibliografica
- Alcuni aspetti generali dello spirito liturgico delle chiese d’Oriente: la dimensione simbolica e il linguaggio
delle liturgie orientali
- Strutturazione e diversificazione delle liturgie orientali. Sguardo storico globale sui singoli riti.
- Alcuni elementi introduttivi alla liturgia eucaristica nei riti orientali.
- Lo spazio liturgico e l’arte a servizio della liturgia.
- Excursus: L’anno liturgico nella tradizioni orientali (analisi di alcune feste)
Bibliografia:
Verrà data una dispensa.
Antologhion di tutto l’anno, I-IV, tr. B. Artioli, LIPA, Roma 1999-2000.
I.H. DALMAIS, Le liturgie orientali, Ediz. Paoline, Roma 1982 (2° ediz.)
S. PARENTI, Orientali liturgie, in Liturgia, a cura di Sartore D.-Triacca A.-Cibien C., San Paolo, Cinisello B., 2001,
pp.1385-1403
S. ROSSO, La celebrazione della storia della salvezza nel rito bizantino. Misteri sacramentali. Feste e tempi liturgici,
(=Monumenta Studia Instrumenta Liturgica 60), Città del Vaticano (LEV) 2010.
R. TAFT, Oltre l’oriente e l’occidente. Per una tradizione liturgica viva, LIPA, Roma 1999.
ID., A partire dalla liturgia. Perché la liturgia fa la Chiesa, LIPA, Roma 2004
ID., Il rito bizantino. Una breve storia, Roma (Lipa) 2012
N.B.:
Consultare
anche
i
capitoli
riferentesi
alle
liturgie
orientali nei vari manuali di liturgia.
19) Spiritualità e liturgia
(P. TOMATIS, 24 ore)
Verso dove si orienta la “voglia di spiritualità” che anima il nostro Occidente stanco e preoccupato? In quale
modo intercetta le istanze della liturgia ed è sfidato da essa? Il rapporto dinamico tra liturgia e spiritualità sarà
indagato anzitutto a partire da una contestualizzazione dell’odierno bisogno di spiritualità, nel clima “liquido”
della postmodernità. Su questo sfondo, si cercherà di rileggere criticamente alcune tra le più significative figure
storiche del rapporto tra liturgia e spiritualità, con particolare attenzione al Movimento liturgico.
L’approfondimento teoretico, infine, percorrerà tre strade: la via fenomenologica del sacro, nei termini di una
sacralità aperta e plurale; la via estetica del corpo, che rilegge in una nuova luce l’antica dottrina dei “sensi
spirituali”; la via “stilistica” della comunità, che pone le condizioni per una felice corrispondenza tra le forme e i
contenuti dell’esperienza liturgica della fede.
U. GALIMBERTI, Orme del sacro. Il cristianesimo e la desacralizzazione del sacro, Feltrinelli, Milano 2000.
LA MAISON-DIEU 69 (1962), 72 (1963), Liturgie et vie spirituelle.
G. LAFONT, L’esperienza spirituale e il corpo, in T. GOFFI - B. SECONDIN (cur.), Problemi e prospettive di spiritualità,
Queriniana, Brescia 1983, 11-30.
E. SALMANN, Presenza di spirito. Il cristianesimo come gesto e pensiero, Messaggero Padova - Abbazia di Santa Giustina,
Padova 2000.
C. THEOBALD, Le christianisme comme style. 1. Une manière de faire de la théologie en post-modernité, Cerf, Paris 2007.
P. TOMATIS, Accende lumen sensibus. La liturgia e i sensi del corpo, C.L.V. – Edizioni Liturgiche, Roma 2010.
Ulteriore bibliografia sarà specificata durante il corso.
Anno Liturgico S
(G. CAVAGNOLI, 24 ore)
Il tempo liturgico e la festa: problematiche emergenti.
La tradizione biblica: le celebrazioni festive nel calendario ebraico in riferimento a quelle cristiane.
La domenica, nucleo e fondamento dell’anno liturgico: origine, sviluppo, potenzialità attuali.
Ermeneutica dell’evoluzione storica delle principali festività e periodi liturgici e l’opera riformatrice del
Vaticano II:
- Avvento-Natale-Epifania
- Quaresima-Pasqua-Pentecoste
- Tempo Ordinario
- Memoria della Vergine e dei Santi.
• Prospettive teologico-pastorali.
•
•
•
•
Bibliografia:
D. BOROBIO (ed.), La celebrazione nella Chiesa. 3: Ritmi e tempi della celebrazione, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1994.
A. BERGAMINI, Cristo, festa della Chiesa. Storia-teologia-spiritualità-pastorale dell’anno liturgico (=Parola e liturgia/10), San
Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 19914.
S. ROSSO, Il segno del tempo nella liturgia. Anno liturgico e Liturgia delle ore, Elledici, Leumann 2002.
T.J. TALLEY, Le origini dell’anno liturgico (=Strumenti/51), Queriniana, Brescia 1991.
Altre indicazioni bibliografiche verranno fornite durante le lezioni.
21) Psicologia e religione A
(M. ARMEZZANI, 24 ore)
La bibliografia sarà indicata nel corso delle lezioni
22) Il linguaggio religioso e il suo valore per la liturgia A
(A.N. TERRIN, 24 ore)
Il corso intende dare delle indicazioni fenomenologiche anzitutto sul piano generale per quanto riguarda il
linguaggio e il linguaggio religioso in particolare, distinguendo tra linguaggio empirico, segnico, tecnico, digitale
ecc. e linguaggi religiosi simbolici.
Non vi è dubbio che la crisi attuale legata alle varie forme di secolarizzazione è anche e soprattutto una crisi
che nasce dal linguaggio. Il linguaggio simbolico e religioso fa sempre più fatica ad avere un suo statuto di validità
nel contesto dei linguaggi tecnici e denotativi che sembrano avere l’unica possibilità di legittimazione.
Al contrario, nel contesto delle scienze umane, si vuole dimostrare la pertinenza del linguaggio
“connotativo”, legato al mondo della vita. Un linguaggio per altro molto simile al linguaggio di tutti i giorni e alla
Lebenswelt.
Nel contesto ampio di un discorso sui linguaggio si metterà dapprima in luce la pertinenza dei linguaggi
“poetici”, “evocativi”, mentre nel contesto più particolare della liturgia si vorrà in particolare mettere in evidenza
l’importanza del linguaggio “metaforico” “simbolico”, “mitopoietico”, “performativo” attraverso un
approfondimento dei linguaggi propri della liturgia.
Bibliografia minima di riferimento:
A.N. TERRIN, Leitourgìa. Dimensione fenomenologica e aspetti semiotici, Morcelliana, Brescia 1988.
A.N. TERRIN, Esperienza religiosa e preghiera. Per una fenomenologia del credere, Morcelliana, Brescia (in preparazione).
L. WITTGENSTEIN, Ricerche logico-filosofiche, Einaudi, Torino 2003.
A.N. TERRIN, Religione visibile. La forza delle immagini, in R. Tagliaferri (ed.), Liturgia e immagini, EMP, Padova 2009.
A.N. TERRIN, Il mito delle acque in oriente, Morcelliana, Brescia 2012.
Altra bibliografia durante le lezioni.
23) Musica e Liturgia
(L. GIRARDI, 24 ore)
Mettendo a fuoco la prospettiva di studio che tiene insieme la liturgia e la musica, il corso offrirà anzitutto
alcuni accostamenti a momenti storici salienti dell’evoluzione del canto e della musica in Occidente. In
particolare, si prenderanno in considerazione gli sviluppi e le problematiche connesse con la fase più recente (dal
movimento ceciliano al post-concilio), verificando il percorso e gli orientamenti dei documenti magisteriali di
questo periodo. Si metterà in evidenza poi la consonanza dell’atto canoro con l’atto rituale della fede celebrata,
prendendo in considerazione alcune forme musicali della liturgia. Sarà tenuta sempre presente la questione
pastorale della musica liturgica, sia come istanza fondamentale, sia come tema che richiede un ripensamento
critico.
Bibliografia:
Musica per la liturgia. Presupposti per una fruttuosa interazione, a cura di A.N. Terrin, EMP – Abbazia di S. Giustina,
Padova 1996.
F. RAINOLDI, Psallite sapienter. Note storico-liturgiche e riflessioni pastorali sui canti della messa e della liturgia delle ore, C.L.V.
- Edizioni Liturgiche, Roma 1999.
V. SANSON, La musica nella liturgia. Note storiche e proposte operative, Edizioni Messaggero, Padova 2002.
Altra bibliografia specifica sarà segnalata durante il corso.
24) L’ars celebrandi e i linguaggi della celebrazione liturgica.
(R. TAGLIAFERRI, 24 ore)
La natura teandrica del sacramento del matrimonio sul modello dell’Incarnazione interroga ogni generazione
a verificare la doppia fedeltà a Dio e all’uomo. In modo particolare oggi la modificazione antropologica ha
aggiunto variabili e rompicapo quasi irrisolvibili e in parte sconosciuti alle precedenti generazioni. Quel che un
tempo sembrava una natura immodificabile, impressa nell’uomo fin dall’origine del mondo, oggi appare un
plesso caotico di forze e di interessi conflittuali, che lascia esitanti e talvolta sgomenti. Soprattutto i nuovi
strumenti scientifici della biologia evolutiva, della sociobiologia, della etologia, della psicologia cognitiva hanno
squarciato il velo dei luoghi comuni, e delle conoscenze astratte per lasciar parlare la natura nelle sue strutture
adattative. Le nuove tecniche biogenetiche inoltre hanno aperto scenari inquietanti, che ci provocano a
scommettere con una qualche cautela sul futuro della coppia. Anche i rapporti umani e la relazione affettiva fra
uomo e donna sono coinvolti in questo quadro instabile con inevitabili ripercussioni a diversi livelli personali,
istituzionali e pastorali.
Inoltre il travaglio culturale dalla famiglia patriarcale, basata sui legami sociali, alla famiglia nucleare, fondata sugli affetti e
sull’amore, ha prodotto una specifica instabilità della coppia.
Il corso intende muoversi in questo quadro per verificare e per ridefinire teologicamente il senso dello sposarsi in
facie Ecclesiae.
Il punto di vista adottato è un’ermeneutica teologico-liturgica, che tenta di recuperare il momento celebrativo
come contesto fondamentale in cui avviene il passaggio simbolico dal matrimonio creaturale al matrimonio nel
Signore, inteso come relazione tra Cristo e Chiesa.
Bibliografia: .
R. TAGLIAFERRI, Il matrimonio cristiano. un sacramento diverso, Assisi, Cittadella, 2008
C.E.I., Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia, Roma, 1993.
C. MUNIER, Matrimonio e verginità nella Chiesa antica, Torino S.E.I., 1990.
Coniugi nemici. La separazione in Italia dal XII al XVII secolo, a cura di S. SEIDEL MENCHI – D. QUAGLIONI,
Bologna, Il Mulino, 2000.
Matrimoni in dubbio. Unioni controverse e nozze clandestine in Italia dal XIV al XVIII secolo, a cura di SILVANA
SEIDEL MENCHI E DIEGO QUAGLIONI, Bologna, Il Mulino, 2001.
La celebrazione del matrimonio. Cammino antropologico ed esperienza di fede, a cura di CECOLIN R., Padova,
Messaggero-Abbazia di S. Giustina, 1995
25) Tematiche antropologiche: la fede e il corpo
(G. Bonaccorso, 24 ore) A
Nella presente stagione storica, il corpo e il rito intercettano ambiti nei quali un tempo non godevano molta
considerazione: in modo particolare, la riflessione teologica, per molto tempo, non ha sentito l’esigenza di porre
il corpo tra i suoi interessi principali e ha relegato il rito a un ruolo per lo più strumentale. Da alcuni decenni le
cose stanno cambiando rapidamente. In primo luogo, il corpo emerge sempre più come una forma intrinseca
della fede, e il rito come una fonte primaria della teologia. In secondo luogo, la riflessione filosofica ha riabilitato
la corporeità e diverse regioni della ricerca scientifica hanno scoperto la rilevanza del comportamento rituale. Il
corso vuole rendere conto di tutto questo: a) presentando alcuni momenti centrali del rapporto tra la fede, il
corpo e il rito nella storia; b) individuando le principali svolte avvenute nella tarda modernità, tanto nella
considerazione del corpo quanto nella sua relazione con l’esperienza di fede; c) concentrado, infine, l’attenzione
sulla rivalutazione del corpo nell’ambito delle scienze della mente, e sulle conseguenze che ciò assume per la
comprensione della prassi rituale della fede.
Bibliografia:
G. BONACCORSO, Il corpo di Dio, Assisi, Cittadella, 2006.
G. BONACCORSO, L’anima: contributo e limiti delle neuroscienze, in Per una scienza dell’anima. La teologia sfidata, ed. J.P.
LIEGGI, Milano, Glossa, 2009, 139-161.
Neurofenomenologia. Le scienze della mente e la sfida dell’esperienza cosciente, ed. M. CAPPUCCIO, Milano, Bruno
Mondadori, 2006.
S. GALLAGHER – D. ZAHAVI, La mente fenomenologica. Filosofia della mente e scienze cognitive, Milano, Raffaello Cortina,
2009.
J.-L. CHRÉTIEN, Simbolica del corpo. La tradizione cristiana del Cantico dei cantici, Assisi, Cittadella, 2009.
26) Ermeneutica dei lezionari
(R. DE ZAN, 24 ore) S
Il corso ha carattere metodologico e si propone di guidare gli studenti all’interpretazione liturgica delle
pericopi del Lezionario e del formulario del Lezionario stesso. Da qui saranno illustrate le ricadute per la
comprensione teologica della celebrazione, per l’omelia e per la regia liturgica.
La scansione del corso si ritma in quattro unità didattiche: fondamento teologico-biblico della Liturgia della
Parola; storia dei libri della Liturgia della Parola; storia dell’esegesi biblica in funzione del Lezionario; ermeneutica
della pericope del Lezionario e del formulario secondo i dati emergenti dai Praenotanda dell’Ordo Lectionum Missae
(1981) e l’Institutio Generalis Missalis Romani (2000). La bibliografia specifica viene data durante il corso.
Bibliografia minima:
* documenti magisteriali:
Institutio Generalis Missalis Romani, Ed. typ.tertia, Città del Vaticano - Roma 2000.
Ordo Lectionum Missae, Ed. typ.altera, Città del Vaticano - Roma 1981.
PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Città del Vaticano - Roma 1993.
* metodologia
N. BONNEAU, The Sunday Lectionary. Ritual Word, Paschal Shape, Collegeville (Minn.) 1998.
H. DE LUBAC, Esegesi medievale, Roma 1962 (diverse ristampe successive).
R. DE ZAN, Ermeneutica del Lezionario, in SARTORE D. – A.M. TRIACCA – C. CIBIEN, Dizionari S. Paolo.
Liturgia, Cinisello Balsamo 2001, pp. 663-675.
R. DE ZAN, Lezionario, in D. SARTORE – A.M. TRIACCA – C. CIBIEN, Dizionari S. Paolo. Liturgia, Cinisello
Balsamo 2001, pp. 1001-1011.
M. LESSI-ARIOSTO, Parola di Dio, pane di vita. Ordinamento delle Letture della Messa, Cinisello Balsamo 1986.
R.L. DE ZAN, I molteplici tesori dell'unica Parola. Introduzione al Lezionario e alla lettura liturgica della Bibbia, Padova
2008.
SEMINARI – Secondo semestre
(per gli studenti del I e del II anno)
27) Il Rito delle Esequie
(L. DELLA PIETRA)
L’esperienza della morte appare sovente emarginata e “non vissuta” nel nostro contesto culturale. La tradizione
ecclesiale, invece, conosce invece una vasta gamma di pratiche legate al morire dell’uomo: azioni, parole,
movimenti, linguaggi. Forme che danno forma alla fede e rompono il silenzio imbarazzato dell’uomo
contemporaneo di fronte al morire. Il nuovo adattamento del Rito delle Esequie per la Chiesa italiana è occasione
preziosa per analizzare un capitolo spesso trascurato, e tuttavia, centrale in ordine al contenuto della fede e alle
istanze provenienti dalla cultura odierna. Il seminario, pertanto, si propone di introdurre alle dimensioni
antropologiche e teologiche e all’articolazione rituale della celebrazione esequiale cristiana, ai linguaggi impiegati,
alle “forme” che esprimono e fanno sperimentare il “senso” dell’esodo cristiano dalla morte alla vita.
C.E.I., Rituale Romano riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa
Paolo VI, Rito delle esequie, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2011
F. BROVELLI-D. SARTORE, Esequie, in Liturgia, a cura di A. M. TRIACCA-D. SARTORE-C. CIBIEN, Cinisello
Balsamo (MI), San Paolo, 2001, pp. 689-704
La morte e i suoi riti. Per una celebrazione cristiana delle esequie, a cura di E. SAPORI, Atti della XXXIV Settimana di
Studio dell’Associazione Professori di Liturgia, Roma, CLV-Edizioni Liturgiche, 2007 («Bibliotheca
Ephemerides Liturgicae. Subsidia», 143)
Rito delle Esequie. Nuova edizione per l’Italia, numero monografico di «Rivista Liturgica» 99/1 (2012)
La celebrazione cristiana delle esequie, a cura di P. SORCI (Facoltà Teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista),
Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2012 («Leitourghia»).
M. BARBA, Nella speranza della beata risurrezione. La nuova edizione del rito delle esequie per la Chiesa italiana, Città del
Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2012
P. ARIÈS, Storia della morte in occidente, Milano, BUR, 20063 («Saggi»)
Altri contributi verranno segnalati nel corso del seminario.
28) Benedizione e Benedizioni: una prospettiva antropologico-teologica per alcune situazioni di vita
(G. CAVAGNOLI)
Il Seminario, dopo una breve introduzione sul significato della Benedizione nella tradizione biblico-liturgica,
intende prendere in esame alcune proposte del Benedizionale italiano, che toccano da vicino “gli aspetti feriali e
festivi della vita umana nella dimensione individuale, familiare e sociale, e insieme il rapporto globale uomocreazione” (Presentazione, n. 4).
Lo scopo è quello di aiutare a cogliere la sensibile attenzione all’uomo del nostro tempo, con le sue tensioni e
contraddizioni (sviluppo tecnico e regresso spirituale, cultura di massa e solitudine individuale, anelito a sempre
nuove conquiste e ricaduta nella paura e nell’angoscia), per riacquisire un rapporto, attivo e contemplativo, con la
realtà ambientale e cosmica, in virtù di un’ecologia illuminata dalla sapienza che viene dall’alto (cfr Gc 3,17;
Presentazione, nn. 5-6).
La bibliografia specifica verrà suggerita all’inizio del Seminario e in itinere.