1_2013 - fmbcc - Credito Cooperativo

Transcript

1_2013 - fmbcc - Credito Cooperativo
BCC Marche Notizie
Trimestrale di Informazione -Sped. in Abb. Post. 70% - Direzione Commerciale Business Ancona
Marzo
2013
Editoriale
SOMMARIO
Bruno Fiorelli
Presidente Federazione Marchigiana BCC
Crescere nei Valori
E’ stata da poco avviata la quinta edizione del progetto “Crescere nella Cooperazione” ch
Editoriale
pag.3
Primo piano
Liquidità a rischio?
Non c’è patrimonio che tenga!!!
pag.4
La formazione
Il piano formativo 2013
pag.8
La formazione
Percorso specialistico in area finanza
pag.14
Eventi
Rimini, 10° torneo nazionale BCC
calcio a 5: obiettivo raggiunto
pag.15
News dalle BCC
pag.17
La Newsletter dell’energia
pag.22
Trimestrale economico-creditizio della
Federazione Marchigiana
Banche di Credito Cooperativo
ANNO 10° N.1 MARZO 2013
Direttore editoriale
Bruno Fiorelli
Direttore responsabile
Sergio Gatti
In redazione
Domenico Carnicelli
Elettra Menicucci
Paolo Perozzi
Alberto Salciccia
Progetto grafico e stampa
Errebi grafiche Ripesi - Falconara
Aut. Trib. di Ancona n. 1690/03
Poste Italiane SpA
Sped. in Abb. Post. 70%
DCB Ancona
Finito di stampare il 20/05/2013
Associatoperiodico
alla
Questo
è associato all’Unione Stampa Periodica
Unione Stampa
Italiana
Periodica Italiana
Primo piano
di Fabrizio Ospici - Federazione Marchigiana BCC
Liquidità a rischio?
Non c’è patrimonio che tenga!!!
Le immagini che meglio hanno raccontato l’inizio
della crisi finanziaria globale di questo millennio,
sono le interminabili code che, nel settembre del
2007, affollavano gli sportelli del quinto istituto
di credito del Regno Unito, la Northern Rock. In
un solo giorno, i depositanti ritirarono più di un
miliardo di sterline, rendendo vano l’intervento
della Banca d’Inghilterra per garantire le necessarie coperture e tranquillizzare i risparmiatori. La
“bank runs” fu, tuttavia, solo l’ultimo dei fattori, in
ordine di tempo, che portarono al fallimento della
banca. Le cause furono altresì frutto di scelte pregresse che determinarono una crescita dell’attivo
non equilibrata (nei 10 anni precedenti il fallimento, l’attivo passò da 17 a 113 miliardi di sterline,
mentre i depositi retail da 10 a 24 miliardi di sterline rappresentando solo il 23% delle passività totali), una leva finanziaria fuori controllo (le attività
erano 58 volte il capitale) ed un’elevata dipendenza da fonti di finanziamento “straordinarie” (Covered Bonds, Securitized Notes…) ed interbancarie.
Le prime, queste ultime, a “tradire” l’istituto!!!
Il caso Northern Rock e la successiva crisi finanziaria che colpì in modo repentino mercati caratterizzati da un elevato dinamismo e da disponibilità
finanziarie ingenti a basso costo, richiamarono
l’attenzione delle Autorità di Vigilanza e delle
banche in merito al rischio di liquidità. Se, fino
a quel momento, il patrimonio era considerato il
baluardo per eccellenza a garanzia degli interessi
della clientela, in seguito le autorità (Comitato di
Basilea in primis) posero l’accento anche sui presidi per una gestione efficace ed un monitoraggio
serrato della liquidità.
L’enunciazione che meglio sintetizza il concetto di
liquidità ed implicitamente il rischio ad essa associata è quella proposta da Giordano Dell’Amore
che la definisce come “l’attitudine a mantenere
costantemente in equilibrio le entrate e le uscite
monetarie in soddisfacenti condizioni di redditività”. Tale semplice formulazione racchiude in se
molteplici aspetti che l’argomento in questione
pone sotto angolazioni differenti. La prima macro
suddivisione che possiamo enucleare è la contrapposizione tra:
-Asset Liquidity Risk (ALR): rischio di incorrere in perdite a seguito dello smobilizzo di attività;
- Funding Liquidity Risk (FLR): rischio di non riuscire a rifinanziare il passivo in scadenza.
4
Un esempio di ALR è rappresentato dal caso
dell’hedge found statunitense LTCM (Long Term
Capital Management). Negli anni ‘90 la strategia
di questo fondo mobiliare, che poteva vendere allo
scoperto ed operare su tutti i mercati finanziari
senza vincoli di utilizzo della leva finanziaria e di
strumenti derivati, era quella di “investire” sulle
inefficienze dei mercati che nel lungo periodo si
sarebbero dovute annullare. In particolare, i sofisticati modelli finanziari sviluppati da premi Nobel
puntarono su un innalzamento dei tassi d’interesse russi che invece di salire seguirono inesorabilmente il trend negativo della crisi che si stava
manifestando in Russia.
I gestori del fondo, invece di adottare una strategia prudente di “stop loss” giocarono al rialzo,
continuando ad investire, nella speranza di una
crescita dei tassi che permettesse di recuperare le
perdite sostenute. A seguito del default del governo russo, nel 1998, il rendimento degli attivi crollò
e la liquidità svanì; nel 2000 il fondo venne chiuso.
Il già citato caso Northern Rock è, invece, un
classico esempio di FLR, così come quello della
Lehman Brothers. Quest’ultimo legato alla crisi dei
cosiddetti mutui subprime: mutui immobiliari erogati a soggetti con scarsa affidabilità, trasformati
successivamente in titoli e distribuiti al sistema
mediante veicoli societari. Tali operazioni generarono una leva finanziaria abnorme (al momento
della bancarotta le attività totali erano circa 30
volte il patrimonio) ed il risultato finanziario catastrofico fu assicurato. Il 15 settembre 2008 la
società si avvalse del Chapter 11, procedura fallimentare statunitense, dichiarando di non essere
più in grado di adempiere alle proprie obbligazioni
(debiti bancari per 613 miliardi di dollari).
Dalla lettura dei casi sopra illustrati, si evince la
complessità della gestione della liquidità e dei
rischi ad essa connessi. Gestione che deve tendere
ad un equilibrio nel tempo tra fonti e assorbimenti,
che deve essere in grado di far fronte al proprio
fabbisogno di liquidità nel normale corso degli affari (Going Concern Liquidity Risk) o in scenari di
stress (Contingency Liquidity Risk), che deve saper
fronteggiare rischi che possono derivare da fattori
interni alla banca (Bank-specific) o esterni, legati
al mercato di riferimento (Systemic).
Il diagramma, di seguito riportato, può aiutare
meglio a comprendere la complessità della gestio-
Rischio di Credito:
minori flussi in rientro per
deterioramente del credito
Raccolta diretta
da clientela
Flussi dell’attivo
in rientro
Cartolarizzazioni
Vendita titoli in
portafoglio
Disinvestimenti
Rischio di Business:
gestione dei rapporti con
la clientela
Raccolta a scadenza
Erogazione prestiti
Certi
Primarie
LIQUIDITÀ
FONTI
ASSORBIMENTI
Secondarie
Rischio di Tasso:
copertura degli sbilanci
Operazioni Ufficio
Finanza/Tesoreria
Investimenti ordinari/
straordinari
Tiraggi della raccolta
Incerti
Rischio di Mercato:
variazione del valore del
portafoglio titoli
collateralizzabili
Utilizzo delle linee di
credito concesse
nelle disponibilità liquide della banca.
Altro aspetto non trascurabile legato
a filo diretto alla liquidità è il grado di
concentrazione della raccolta. Diverse
possono essere le analisi a tal riguardo,
nessuna esaustiva ma, tutte utili se lette
con una visione d’insieme:
- Indice di Herfindahl: studia la “granularità” del portafoglio e quindi il frazionamento del rischio, può assumere valori
compresi tra 0 e 1 (l’unità individua il
minimo frazionamento e quindi massimo
rischio). L’indice viene così calcolato:
ne del flusso della liquidità e dei fattori esogeni
legati ai rischi che posso influire sulla stessa:
LE FONTI
Possiamo distinguere le fonti della liquidità in due
categorie:
- Primarie: collegate all’operatività tradizionale della banca, sono rappresentate sostanzial-
mente dalla raccolta diretta presso clientela e dai flussi in rientro dell’attivo, come ad esem-
pio le rate in scadenza dei mutui;
- Secondarie: rappresentate dallo smobilizzo dei titoli in portafoglio, dal disinvestimento dei beni mobiliari e immobiliari e da operazio-
ni straordinarie come le cartolarizzazioni. Queste fonti hanno sostanzialmente un costo “economico-amministrativo” più elevato rispetto
alle primarie e devono quindi essere utilizzate
in momenti di difficoltà nel reperire liquidità o
in situazioni di disequilibrio finanziario. D’altro
canto, il ricorso alle cartolarizzazioni permette
alle banche di ottenere risorse finanziarie sul
mercato a medio/lungo termine migliorando,
quando necessario, l’equilibrio delle scadenze
tra attivo e passivo; consentono, inoltre, una
maggiore rotazione del portafoglio clienti, con
la possibilità di diversificarne la tipologia.
Nell’analisi delle fonti primarie, oltre a conoscere
in modo puntuale i rientri dell’attivo, sarà importante monitorare l’incidenza della provvista detenuta da società finanziarie sulla raccolta totale,
in particolare da controparti esterne agli istituti
di categoria. La natura stessa delle operazione,
sostanzialmente speculativa, e l’entità superiore a
quella mediamente posta in essere da un cliente
retail, deve necessariamente attivare un controllo maggiore, atto a prevenire fuoriuscite inattese
che potrebbero determinare situazioni di tensione
n
H=
� RAC2
i–0
n
( � RAC)2
i–0
ove RAC = raccolta del singolo cliente ;
n = numero clienti
A tale indicatore può essere utile affiancare la
Soglia Minima del Portafoglio (S), calcolata come
l’indice di Herfindahl con l’ipotesi sottostante che
ogni cliente detenga una provvista pari al valore
medio della raccolta della Banca. Questa soglia
rappresenta il valore di concentrazione minimo del
portafoglio clienti in essere cosicché, rapportando
H ad S, si evidenzierà lo scostamento (in numero
di volte) da tale valore.
-Indice di Concentrazione della Raccolta: monitora il peso delle prime n posizioni sul totale della raccolta, tale indice darà maggiori informazioni se confrontato con un bench-
mark di riferimento.
Un esempio? Ipotizziamo di dover analizzare due
portafogli, il primo della BCC A con 10 posizioni tutte
di importo pari a 10 euro ed il secondo della BCC
B con 200 posizioni, una di importo pari a 1.000
€ e le restanti 199 da 10 euro. Limitando il nostro
studio all’indice di granularità non ravviseremo differenze (entrambe presentano un H=0,1) ma, se
la BCC B dovesse malauguratamente perdere il suo
cliente più abbiente si lascerebbe sfuggire un terzo
della sua raccolta. La BCC A, qualunque sia il cliente
perso, solo un decimo. Provare per credere!
GLI ASSORBIMENTI
In base alla possibilità o meno di determinare l’entità ed il momento temporale della poste in uscita,
gli assorbimenti possono essere suddivisi in:
5
- Certi: deliberati dalla governance, come ad esempio un mutuo o un investimento in titoli,
o individuati da un termine prefissato, come nel caso dei prestiti obbligazionari in scadenza;
- Incerti: direttamente collegati ad una scelta del cliente, come ad esempio il grado di uti-
lizzo dei margini sulle linee di credito conces-
se o, dal lato del passivo, i prelievi di conto corrente.
Nel caso dei flussi incerti, attraverso analisi comportamentali basate principalmente su serie storiche,
verranno definiti gli haircut e i coefficienti di tiraggio: ponderazioni, da applicare alle poste attive e
passive, che rappresentano la percentuale di rinnovo o meno dei rapporti da parte della clientela nei
modelli e negli indici di controllo della liquidità.
Tale aspetto è direttamente collegato al rischio
di business ovvero alla capacità della banca di
reagire efficacemente ai cambiamenti inattesi del
contesto operativo. Variabili endogene, come le
preferenze della clientela e la qualità dei servizi
ad essa offerta, ed esogene, come la normativa
vigente o la tassazione applicata ad un determinato prodotto, possono determinare fluttuazioni sul
mercato dei prodotti bancari richiesti e provocare,
conseguentemente, tensioni di liquidità. Minaccia più remota, ma plausibile, con conseguenze
analoghe ed amplificate si avrà nel caso di rischio
reputazionale; valore inestimabile per il Credito
Cooperativo legato a doppio filo da un simbolo che
lo accomuna.
Ulteriore elemento indiretto, ma determinante, nella
definizione del rischio di liquidità della banca è la
qualità del credito ed il livello delle garanzie a copertura dello stesso. Un rischio di credito elevato con
un’incidenza sostenuta del portafoglio delle esposizioni scadute, oltre all’assorbimento patrimoniale
generato, sono sicuramente sintomo di difficoltà
nel rientro delle poste dell’attivo. Le attività meno
rischiose tendono, in genere, ad essere più liquide.
Un altro tipico rischio dell’attività bancaria, che
presenta interazioni con la liquidità, è il rischio
di tasso; variazioni inattese dei tassi d’interesse
hanno un’incidenza diretta sul margine d’interesse ma, anche sul valore delle attività e passività
finanziare soggette a valutazione (fair value). In
questa seconda ipotesi una oscillazione dei tassi
può avere effetti negativi sul valore degli asset,
cosicché il costo di cessione di questi ultimi, per
il rispetto di determinati vincoli di liquidità, può
risultare elevato. Effetti similari possono scaturire
dal rischio di mercato qual’ora, variazioni dei tassi
6
di cambio imprevisti influiscono negativamente nel
valore delle attività, delle passività e quindi dei
flussi di cassa attesi.
A seguito della crisi finanziaria del terzo millennio e
alla luce dei profondi legami con gli altri rischi, nel
2008 il Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria
da avvio alle pratiche per un matrimonio stretto e
duraturo tra Mr. Patrimonio e Mrs. Liquidità, pubblicando il documento “Principles for Sound Liquidity Risk Management and Supervision” che rafforza
la regolamentazione in materia e accresce la resilienza del settore bancario. Tale documento definisce le linee guida per una corretta gestione ed una
supervisione del rischio di funding, fissando i primi
paletti ai quali le Banche e la sua governance non
possono sottrarsi. Viene così richiesta una maggiore
vigilanza della liquidità da parte degli organi sociali
(CDA, Collegio Sindacale, …) e la definizione di una
policy interna che definisca il massimo rischio tollerabile ed un piano di contingency che contempli
le azioni prontamente attivabili per reagire in modo
tempestivo a situazioni particolarmente avverse che
permetta alla Banca di reperire fondi per far fronte
ai deflussi di cassa inattesi.
A dicembre 2009, lo stesso Comitato pubblica
“International frame work for liquidity risk measurement, standard and monitoring” atto ad un ulteriore rafforzamento della regolamentazione della
liquidità elaborando due requisiti minimi ed una
serie di strumenti per il continuo monitoraggio
delle esposizioni delle banche al rischio di liquidità.
A differenza degli altri rischi finanziari che hanno
una quantificazione in termini di entità di patrimonio assorbito, la nuova normativa Basilea 3 definisce, invece, per il rischio di liquidità solo degli
indici e delle soglie di controllo.
Il primo requisito da rispettare è l’indice di
copertura della liquidità operativa Liquidity
Coverage Ratio Stress; LCRS quantifica l’ammontare delle attività prontamente liquidabili
(APL) che la Banca deve detenere a fronte di
ipotetici sbilanci di liquidità nell’orizzonte temporale di 30 giorni (flussi di cassa in Entrata - flussi di cassa in Uscita). Definisce, quindi, il buffer
di liquidità che permetta alla Banca di “sopravvivere” in ipotesi di stress acuto in un arco temporale di breve termine, ed è così calcolato:
LCRS =
APL
E–U
Un indice inferiore al 100%, descrive una potenziale incapacità della banca di far fronte al fabbi-
sogno di liquidità nell’orizzonte temporale di riferimento. Principio fondamentale che deve caratterizzare il numeratore è l’elevata qualità dell’attivo
che, anche in condizioni di tensione, deve presentare un agevole e rapida conversione in contanti
sul mercato senza perdita di valore. Nella quantificazione dei deflussi di cassa netti, invece, lo scenario di stress, rappresentato quantitativamente
da haircut e tiraggi più penalizzanti applicati a
nominali, è definito dal Comitato di Basilea e la
discrezionalità lasciata alle banche nel momento dell’applicazione può essere solo in senso più
prudenziale. Lo scenario di stress ipotizzato,
incorpora molti degli shock verificatisi durante la
crisi iniziata nel 2007 come, prelievi di depositi
inaspettati, utilizzi imprevisti di linee di liquidità,
necessità della banca di riacquistare titoli di debito allo scopo di attenuare il rischio reputazionale,
etc. etc.. Attualmente l’ente di supervisione bancaria della Commissione di Basilea ha previsto che
il requisito minimo sarà imposto da primo gennaio
2015 al 60% con una crescita annuale graduale
del 10% fino a raggiungere il primo gennaio del
2019 il 100%.
Gli squilibri strutturali nella composizione di passività e attività di bilancio nell’arco temporale di un
anno vengono, invece, monitorati dall’indicatore
Net Stable Funding Ratio. L’NSFR, che ha come
scopo quello di assicurare che le attività a lungo
termine siano finanziate con passività stabili, è
così calcolato:
Provvista stabile disponibile
≥ 100%
Attività non liquidabile entro l’anno
La provvista stabile disponibile ricomprende il
patrimonio, le azioni privilegiate, le passività con
scadenze effettive superiori a un anno e i depositi
e provvista all’ingrosso con scadenze inferiori a un
anno, limitatamente a quelli che si ritiene rimangano presso l’istituto in caso di stress idiosincratico; ad ogni tipologia di provvista viene associato
un fattore di ponderazione in base alla probabilità
di uscita dalla disponibilità della banca. Al denominatore, le varie tipologie di attività detenute
dalla banca vengono ponderate in base al grado
di liquidità; ad esempio, la “Cassa” ed i “Titoli
liberi eligible BCE” avranno ponderazioni inferiori
(nei modelli sviluppati dai GdL di categoria rispettivamente 0% e 5%) alle “Attività con scadenza
superiore ad 1 anno” (nei modelli sviluppati dai
GdL di categoria il 100%). La direttiva sottostante tale indicatore mira ad evitare disallineamenti
temporali nell’equilibrio tra raccolta ed impieghi.
Oltre a questi due specifici indicatori e alla già illustrata concentrazione della raccolta che può essere analizzata anche per tipologia di controparte o
per prodotto, modelli come la maturity ladder che
consente di valutare l’equilibrio dei flussi di cassa
attesi nell’orizzonte temporale di dodici mesi per
ciascuna fascia temporale e su base cumulata,
permette alla banca di pianificare la liquidità ritenuta adeguata per far fronte ai propri impegni.
Nel 2010 il terremoto finanziario che si è abbattuto sul Vecchio Continente, a seguito della crisi
del Governo greco, fece tremare nuovamente le
“casse” del sistema creditizio europeo.
L’intervento della BCE, mediante un’iniezione di
liquidità di 1.100 miliardi di euro al sistema bancario, oltre ad evitare il default di alcuni stati membri
dell’area euro, ha avuto un duplice effetto:
- ha evitato una riduzione drastica del credito erogato ad imprese e famiglie consumatrici, ovvero il famigerato “credit crunch”;
-ha preservato la liquidità degli istituti di credito
e finanziari.
La critica mossa alle banche, diffusasi ampliamente nell’opinione pubblica, è il mancato riversamento di questa liquidità nell’economia reale. L’osservazione indiscutibilmente corretta, prescinde però
dalla attuale congiuntura sfavorevole e dal fatto
che le politiche creditizie non possono ignorare le
diverse fasi del ciclo economico . Come nel caso
del Patrimonio, anche nella gestione delle dotazioni finanziarie, le banche si ritrovano tra due
fuochi: da un lato le richieste sempre più stringenti delle Autorità di Vigilanza sul controllo della
liquidità e dei rischi annessi, dall’altro la richiesta
delle imprese di finanziamenti spesso più rivolti
alla sopravvivenza che ad investimenti.
In America, a seguito della crisi finanziaria innescata dal fallimento della Lehman, la liquidità erogata dalla Fed a sostegno del sistema bancario a
fine 2008 è stata altrettanto consistente rispetto a
quella stanziata dalla BCE. Tuttavia solo con l’attenuarsi della fase acuta della crisi, il sistema bancario ha ripreso ha finanziare l’economia del paese.
La speranza e che arrivino presto segnali positivi
dall’economia reale e che l’altra anima dell’economia, quella finanziaria, la sostenga nel ruolo
primario ad essa riconosciuta (fornire i capitali
necessari alla produzione ed alla distribuzione di
beni e servizi…) e che, invece, non sia un gatto
che si morde la coda!!!
7
La formazione
di Elettra Menicucci - Federazione Marchigiana BCC
Il piano
formativo 2013
L
a Federazione Marchigiana BCC ha elaborato,
di concerto con le Organizzazioni Sindacali
territoriali, un progetto comprendente 60 seminari, finalizzati all’aggiornamento ed al perfezionamento del personale su altrettanti temi, al
fine di garantirne la crescita e lo sviluppo professionale.
Il continuo cambiamento dei processi lavorativi,
tecnologici, organizzativi delle aziende comporta una costante evoluzione dei ruoli e dei profili
degli addetti con una conseguente rivalutazione
ed aggiornamento delle proprie conoscenze e
competenze professionali e richiede, pertanto,
processi mirati di formazione in aula.
L’efficacia della formazione è strettamente correlata alle seguenti variabili:
- analisi dei fabbisogni;
- coerenza del progetto formativo con
gli obiettivi professionali, formativi ed organizzativi dei dipendenti delle BCC;
- qualità della formazione erogata;
- metodologie e strategie rispetto al cambiamento;
- sensibilità e reattività dell’organizzazione
nel recepire i fabbisogni dei dipendenti delle
BCC;
- congruità del preventivo rispetto agli
obiettivi, alle azioni ed al numero dei
partecipanti previsti.
La formazione ha un impatto non solo sulla
prestazione e sulla professionalità del personale, ma anche sull’organizzazione. L’attenzione è
quindi rivolta non alla semplice rilevazione dei
ritorni sul piano cognitivo e delle capacità
operative dei soggetti in formazione, ma
, in maniera più ampia, all’impatto
delle azioni formative sul modo di
operare e sui risultati dell’intera
organizzazione. In altri termini si persegue l’obiettivo
di qualificare sempre
meglio i processi formativi in quanto
a valutazioni, metodi, contenuti e logistica,
intendendo la formazione come lo strumento
primario di valorizzazione di ogni risorsa all’interno delle singole BCC.
Gli obiettivi degli interventi formativi riguardano, come sempre, le conoscenze acquisibili
ovvero il sapere (nozioni, concetti, procedure,
ecc….), le capacità sviluppabili ovvero il saper
fare manuali, fasi operative, ecc…) e, a volte, i
comportamenti attivabili ovvero il saper essere.
L’investimento in formazione viene anche valutato in termini di “ritorno di valore” per ogni
BCC nella misura in cui vengono correttamente
individuati e definiti gli obiettivi di ogni iniziativa, dando rilevanza anche alla motivazione ed
alle aspettative di crescita professionale delle
persone.
Per capire qual’è l’attività svolta in favore della
crescita professionale dei collaboratori basta
dare un’occhiata ai dati del del 2100 durante il
quale sono stati investiti 491.949 euro per un
totale di 48.577 ore di fromazione.
La formazione è stata inoltre strumento importante per veicolare all’interno dell’azienda i
princìpi ed il credo delle BCC, nonché per coinvolgere i collaboratori nelle strategie individuate. In particolare, l’attività di formazione, con
riferimento alle singole aree di competenza, è
risultata suddivisa così suddivisa:
neo-assunti 6,19%
commerciale39,63%
specialistica
47,94%
manageriale6,23%
Inoltre, in relazione alle previsioni del Decreto
Legislativo 81/2001, le BCC hanno investito
289.553 euro per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. In particolare sono
state realizzate 574 ore di formazione per tutti i
collaboratori.
CORSI PER AMMINISTRATORI
CORSO
DATA
GIORNATE
DESTINATARI
DOCENZA
PAG
Profili identitari per
neo amministratori
9 marzo
1/2
Amministratori
Accademia
BCC
20
Profili identitari. L’dentità
cooperativa e il ruolo
dell’Amministratore.
Per Amministratori esperti
6 aprile
1/2
Amministratori
Accademia
BCC
21
Amministratori
Accademia
BCC
__
Profili identitari per
neo amministratori
da settembre
1 e 1/2
x più edizioni
sul territorio
Il sistema a rete
del credito Cooperativo
19 ottobre
1/2
Amministratori
Sindaci
Accademia
BCC
22
Misurare e migliorare la
differenza della BCC.
Il dizionario e la metrica
mutualistica
14 sett.
1/2
Amministratori
Accademia
BCC
23
Ruolo e responsabilità
degli Amministratori:
aggiornamento 2013
13 aprile
1/2
Amministratori
Accademia
BCC
24
Ruolo e responsabilità
dei Collegi Sindacali:
aggiornamento 2013
12 aprile
1/2
Accademia
BCC
25
Il sistema economico
e creditizio:
aggiornamento 2013
Sindaci
novembre
1/2
Amministratori
Sindaci
Docenza
interna
__
Posizionamento competitivo
e modello di business
9 novembre
1/2
Amministratori
Accademia
BCC
26
Politiche e strumenti per
la gestione della
compagine sociale
5 ottobre
1/2
Amministratori
Accademia
BCC
27
L’utilizzo dei flussi
informativi per l’adozione
di decisioni consapevoli
30 novembre
1/2
Amministratori
Sindaci
Accademia
BCC
28
Il sistema dei controlli
interni come strumento
di governo aziendale
15 giugno
1/2
Amministratori
Sindaci
Accademia
BCC
29
Basilea 3: la gestione dei
rischi di liquidità e
patrimonializzazione
nella BCC
20 aprile
1/2
Amministratori
Sindaci
Accademia
BCC
30
Le verifiche ispettive della
Banca d’Italia
23 nov.
1/2
Amministratori
Sindaci
Accademia
BCC
31
Il ruolo del Gruppo Bancario
novembre
1/2
Amministratori
Sindaci
Gruppo
Bancario
__
6
9
NORMATIVA ED OPERATIVITA’
CORSO
DATA
Normativa sulla trasparenza
(F 7)
GIORNATE
LIVELLO
DOCENZA PAG
16 aprile
1
S
Federcasse
34
ottobre
1
S
Federcasse
__
Nuovi strumenti per la gestione
della crisi d’impresa
novembre
1
S
Accademia
BCC
__
Problematiche risarcitorie
(anatocismo, ecc.)
novembre
1
S
Docenza
interna
__
Aggiornamenti sulla funzione
Compliance
settembre
1
S
Docenza
interna
__
Sepa, sect e sdd
novembre
1
S
Accademia
BCC
__
Gestione del contante
13 febbraio
25 febbraio
26 febbraio
4hh x 3 ediz.
S
RES
35
Gestione del contante
13 febbraio
14 febbraio
25 febbraio
26 febbraio
27 febbraio
4hh x più ediz.
sul territorio
S
RES
35
Normativa antiriciclaggio
Percorso operatori di
sportello-livello base (F)
secondo
semestre
2+2
B
Docenza
interna
__
Percorso operatori di
sportello-livello avanzato (F)
secondo
semestre
2+2
S
Docenza
interna
__
DOCENZA
PAG
FINANZA
CORSO
DATA
Scenario macroeconomico e
valutazione dei mercati
17 Aprile
Percorso finanza avanzata
MIAC 2013 (F)
18 aprile
9 maggio
11 giugno
18 sett.
10 ott.
7 nov.
Percorso finanza avanzata
MIAC 2012
21 gennaio
Mantenimento €fpa
24
11
2
21
Tobin tax e tassazione degli
strumenti finanziari (F)
14 maggio
29 maggio
Legenda:
10
B = base
giugno
settembre
ottobre
ottobre
S = specialistico
GIORNATE
LIVELLO
1
S
Accademia
BCC
38
10 gg
S
Accademia
BCC
39
2
S
Accademia
BCC
39
2,5
S
Accademia
BCC
42
1+1
S
Accademia
BCC
44
M = top management
F = Foncoop
Finanza - segue
CORSO
DATA
Finanza per titolari di filiale
4 aprile
GIORNATE
2
LIVELLO
DOCENZA
PAG
S
Accademia
BCC
45
Percorso di finanza base
13 marzo
26 marzo
2+3
B
Accademia
BCC
46
Aggiornamento MIAC
13 maggio
1
S
Accademia
BCC
47
BCC risparmio e previdenza:
aggiornamenti
21 marzo
20 giugno
25 settembre
2
S
Gruppo
Bancario
__
Prodotti assicurativi
con finalità finanziaria
novembre
1
S
Accademia
BCC
__
CONTABILITA’ - BILANCIO - FISCALE
CORSO
DATA
Imposta di bollo
Dal bilancio tradizionale
al bilancio IAS
La vigilanza prudenziale
GIORNATE
LIVELLO
24 ottobre
1
S
8 febbraio
1
S
1
S
11 marzo
DOCENZA PAG
Accademia
BCC
Accademia
BCC
Accademia
BCC
50
51
52
CREDITO
CORSO
DATA
GIORNATE
LIVELLO
DOCENZA PAG
Istruttoria fidi
18 febbraio
22 Aprile
2+2
S
Accademia
BCC
54
Percorso avanzato per
consulenti di impresa
14 gennaio
2
S
Accademia
BCC
__
3 giugno
2
S
Accademia
BCC
56
2
S
Accademia
BCC
58
1
S
Docenza
interna
__
Gestione credito non performing
(F)
Analisi di bilancio (F)
10 settembre
Credito agevolato e relative
garanzie-credito convenzionato
Legenda:
B = base
15 ottobre
S = specialistico
M = top management
F = Foncoop
9
5
11
MERCATO E DISTRIBUZIONE
CORSO
DATA
GIORNATE
LIVELLO
DOCENZA
PAG
Customer retention
15 aprile
1
S
Studio Romiti
62
Marketing bancario
17 maggio
1
S
Studio Romiti
63
ALTRE INIZIATIVE
CORSO
DATA
GIORNATE
DOCENZA
PAG
novembre
1
M
Federcasse
__
Normativa sulla sicurezza
per Dirigenti
e - learning
da maggio
2
M
Servizi & Co.
66
Basilea 3
23 settembre
1
M
Accademia
BCC
67
Profili commerciali nella
operatività estero
10 gennaio
2
S
Di Meo
68
I processi della gestione
bancaria
6 giugno
2
S
Accadermia
BCC
69
1
S
Accademia
BCC
70
B
Accademia
BCC
71
S
Accademia
BCC
71
1 g x 2 ed.
sul territorio
S
Accademia
BCC
72
7 maggio
1
B
IBT
73
Quid - livello intermedio
23 maggio
1
S
IBT
73
Quid - livello avanzato
24 maggio
1
S
IBT
73
Il Fondo di Garanzia Istituzionale
Rendiconto Icaap
12 marzo
Profili identitari - La mia banca
è differente
11 febbraio
12 febbraio
Profili identitari - livello
intermedio (F 7)
6 Maggio
Profili Identitari per titolari di
25 settembre
filiale - Cooperazione e business. 26 settembre
La sfida del Credito Cooperativo
Quid - livello base
1 g x 2 ed.
1
LIVELLO
Lettura del cedolino paga
ottobre
1
S
Docenza
interna
__
Controllo di gestione
ottobre
1
S
Docenza
interna
__
Legenda:
10
12
B = base
S = specialistico
M = top management
F = Foncoop
Altre iniziative - segue
CORSO
DATA
Dal piano strategico al piano
operativo
GIORNATE
LIVELLO DOCENZA PAG
24 gennaio
2
S
Accademia
BCC
74
8 ottobre
1
S
Manpower
75
La gestione dei collaboratori
16 maggio
1
S
ISB
__
La comunicazione efficace
22 ottobre
1
S
Manpower
Apprendistato 4° anno
da ottobre
15
B
Docenza interna
ed esterna
Aggiornamenti su monetica,
carte di credito,
banca elettronica
novembre
1
S
Gruppo
Bancario
Normativa sulla sicurezza
per intero personale
da aprile
e-learning +
aula
1/2 g. + 1/2 g.
B
Servizi & Co.
Normativa sulla sicurezza per
preposti
da maggio
e-learning
1
S
RLS - aggiornamento
3 ottobre
1
S
Sicurgest
79
Pronto soccorso - base
22 aprile
6 maggio
1 e 1/2 per
2 edizioni
B
Sicurgest
80
Pronto soccorso - aggiornamento
7 giugno
21 giugno
1/2 per
2 edizioni
S
Sicurgest
80
Asso - business game
17 gennaio
2
B
Stra-le
2
S
Federcasse
Formazione per formatori
Nuove normative sul lavoro
Legenda:
B = base
ottobre
S = specialistico
M = top management
Servizi & Co.
76
__
__
77
78
81
__
F = Foncoop
11
13
Formazione
di Piergiorgio Chiavacci - Federazione Marchigiana BCC
Percorso specialistico in area
finanza
Le BCC formano nuovi esperti
I
l MIAC è un programma formativo, certificato
da eXponential (società di formazione e consulenza per banche ed intermediari finanziari),
pensato per il dipendente di una BCC che intende svolgere il servizio di consulenza finanziaria
secondo uno standard professionale ed etico di
elevata qualità.
L’iniziativa, svolta sotto il coordinamento della
Federazione Marchigiana BCC e di Accademia
BCC, è coerente con tutte quelle attività poste
in essere per cogliere in positivo e moltiplicare
la carica positiva della regolamentazione MiFID
per gli intermediari ed i clienti.
Per questo la Federazione Marchigiana BCC ha
creato un percorso per la certificazione del consulente dipendente, ossia di un consulente che
nel proprio ambito organizzativo realizzi la propria specifica attività “in modo onesto, equo e
professionale per servire al meglio gli interessi
dei clienti” (art. 19 MiFID).
Il MIAC è personale e si ottiene attraverso tre attività individuali, distinte e tra di loro correlate:
- la partecipazione obbligatoria ad una serie di attività formative che nel loro insieme identi
ficano il percorso formativo (10 giornate d’aula);
- una fase di studio individuale su materiali didattici appositamente predisposti, che coprono alcuni argomenti specifici e comple
tano il percorso formativo;
- il superamento di un esame; il test è predi
sposto dall’ente formatore; al superamento viene rilasciata la certificazione.
L’iniziativa si propone di coniugare la necessità
di sviluppare competenze e abilità nella gestione
del risparmio privato con la valorizzazione
dell’etica professionale degli operatori dei mercati finanziari.
L’obiettivo essenziale è sviluppare conoscenze e
competenze per tutti coloro che a vario titolo si
occupano di servizi di investimento per la clientela. Si tratta di analizzare le caratteristiche dei
prodotti finanziari, le tecniche di portfolio management, l’approccio alla clientela per offrire un
servizio distintivo di consulenza finanziaria.
Macro contenuti
- il contesto normativo in cui opera un consu
lente finanziario “dipendente”;
- caratteristiche, peculiarità e differenze tra prodotti finanziari, assicurativi, previdenziali e derivativi;
- i rischi e gli strumenti di misura del rischio di un investimento finanziario, assicurativo e
previdenziale;
14
- i prodotti gestiti: peculiarità e caratteristiche;
- i rischi e la gestione del rischio nei prodotti gestiti;
- il profilo del cliente e la conoscenza degli obiettivi di investimento, della situazione
patrimoniale, della propensione al rischio per soluzioni di investimento MiFID “compliant”;
- asset allocation stategica: tecniche di portfo
lio management;
- asset allocation tattica e operativa e stru-
menti utilizzabili;
- modalità di costruzione e valutazione di portafogli modello;
- aspetti fiscali degli investimenti finanziari;
- il modello di consulenza della Banca;
- discussione di casi ed esercitazioni.
Il percorso prevede un tipo di formazione blended per aumentare il coinvolgimento dei partecipanti e la persistenza dell’apprendimento
attraverso:
- formazione in aula (lezioni, casi, esercitazio-
ni);
- formazione a distanza (MIAC book);
- test di verifica.
E’ disponibile uno spazio web dedicato per supportare lo studio individuale con approfondimenti ed applicazioni concrete.
L’attività di formazione in aula è svolta da
docenti universitari, consulenti aziendali, formatori professionisti con una specifica esperienza
nella formazione specialistica nell’area degli
investimenti finanziari. Il team di docenza opera
sotto la supervisione di un professore universitario, responsabile scientifico del programma.
Durante l’erogazione del master sono previste
alcune figure dedicate:
- il tutor: è la guida didattica dei partecipanti in ogni fase del processo di formazione (sia in aula che a distanza) e il mediatore dei processi comunicativi all’interno del sistema
formativo;
- l’esperto di contenuto: è il detentore della competenza specifica nelle materie trattate;
fornisce chiarimenti sugli argomenti del corso (via e-mail); gestisce eventi didattici on line
in previsione del test di verifica finale.
La prima edizione ha visto la partecipazione di
BCC Risparmio & Previdenza, con particolare
riferimento ai processi di asset management e
di consulenza finanziaria rivolta alle BCC.
All’edizione 2012 hanno partecipato 22 colleghi
in rappresentanza di 10 banche associate; tutti
i partecipanti hanno ottenuto la certificazione
superando brillantemente il test finale.
di Fabrizio Ospici - Federazione Marchigiana BCC
Eventi
RIMINI, 10° TORNEO NAZIONALE BCC
CALCIO A 5: OBIETTIVO RAGGIUNTO!!!
Cronaca di una vittoria annunciata per la seleção
della Federazione Marchigiana BCC
A
lla vigilia dell’11^ edizione del torneo
nazionale BCC calcio A 5, pubblichiamo un
articolo relativo alla precedente edizione che
non aveva trovato spazio nel numero precedente.
“L’importante non è vincere ma partecipare. La
cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza
di essersi battuti bene”. Le parole di Pierre de
Coubertin sintetizzano perfettamente lo spirito
che ha contraddistinto la squadra di veterani
della FMBCC al torneo di Calcio a 5, organizzato dall’ICCREA dal 31 maggio al 3 giugno 2012
nella vivace cornice di Rimini.
Partecipazione numerosa all’evento sportivo
nel suo 10° anniversario, 94 squadre maschili
e 18 femminili si sono confrontate sui campi
da gioco della riviera romagnola. A difendere i colori marchigiani, oltre alla Federazione,
hanno contribuito anche le BCC di Civitanova,
Fano, Filottrano, Metauro, Pergola e Picena,
alcune accompagnate e sostenute dalle proprie famiglie e dalla governance approfittando
dell’occasione per condividere un’esperienza
extra-lavorativa utile a consolidare lo spirito di
aggregazione e di appartenenza.
La location scelta per l’occasione ha consentito ai partecipanti, nei limiti dati dall’impegno sportivo, di assaporare la famosa vita
romagnola, ricca di locali e attrazioni per tutti
i gusti. La Federazione Emilia Romagna, la
Banca Malatestiana e la Banca di Rimini, promotrici dell’evento, hanno inoltre offerto una
piacevole serata al Parco Oltremare di Riccione, iniziativa apprezzata da grandi e da piccini.
Gli anni passano per i componenti del team
FMBCC, l’età media del gruppo cresce [42],
la condizione fisica non è al meglio, la parola
“tattica” non è contemplata nel vocabolario
della squadra ma, l’entusiasmo e la speranza
di migliorasi non cedono il passo.
Nel primo dei tre incontri del girone, la FMBCC
guidata da Mister Bergamini e capitanata da
Fabrizio Bosi parte in affanno con un secco 5-1
a favore della BCC Ravennate Imolese, squadra meglio organizzata e dotata di indiscusse
superiori qualità tecniche.
Senza perdersi d’animo la squadra reagisce e
cresce, pareggia in rimonta 1-1 con Credicoop
Cernusco sul Naviglio, gol di prepotenza del
capitano, e rimanda la possibilità di qualificazione alla partita successiva.
L’attesa pre-partita con la BCC Tuscolo è carica
di tensione, il Mister per carpire “informazioni” intrattiene amabili discussioni con le donne
delle squadre avversarie [...?!?...], Carlo Amerio detto l’Alchimista prepara pozioni magiche
per aumentare le prestazioni, il portiere Roberto Baldassarri supino sul prato adotta tecniche
di training autogeno per un recupero immediato delle forze, Andrea Teti spiega a se stesso
le ingiustizie subite nelle precedenti partite,
gli altri giocando spensieratamente alla mitica
“Tedesca” perdono il pallone in una giungla di
ortiche e nella ricerca ne escono profondamente feriti.
Ore 20.00, è giunta l’ora, sul campo centrale
Mazzotti n°6 l’armata Brancaleone si gioca la
qualificazione al secondo turno. La formazione si schiera con il modulo 1-3-1 (che a volte
si trasforma in 1-2-2 e altre in 1-1-3!!!) e la
partenza è dirompente, dopo appena cinque
minuti favoloso assist dell’inamovibile Pino
Catanzaro e grande gol del furetto Vittorio
Lamanuzzi. Pino non molla, il tempo di riconquistare palla e l’esperienza del bomber di
classe annichilisce il portiere tuscolano: 2-0.
Tutto troppo semplice, banale e così l’arcigno
difensore Fabrizio Psycho Ospici si traveste per
un istante da portiere, blocca con nonchalance
la palla con le mani, ammicca furbescamente
al Baldassari che lo guarda attonito. L’arbitro
non ci casca: è rigore!!! Arrabbiato con l’omino
dalla casacca nera l’Ospici fa di tutto per giustificare una decisione così ingiusta e dispensa
calci a destra e a manca fino alla dura decisione del Mister di farlo accomodare “serenamente” in panchina. Il terreno di gioco si trasforma
in campo di battaglia, Teti, agghindato per lo
scontro finale stile Robocop non cede un metro
all’avversario, Marco Manzotti appellato dal
Mister “aspettando Godot” tenta assiduamente
la controffensiva, l’onesto Piergiorgio Chiavacci
per guadagnare secondi preziosi si autodenuncia ad ogni fallo, rimessa laterale, corner,
o punizione che sia. Baldassari blinda la porta
15
e dopo un minuto di recupero dalla fine dei
tempi regolamentari l’arbitro decreta la fine
dell’incontro e la qualificazione meritata della
Federazione Marchigiana.
Il secondo turno del torneo è stato vissuto dal
gruppo con impegno ma, conscio delle proprie
potenzialità, evitando di cadere nella trappola dell’overconfidence; malgrado l’innesto
del top-player Maniscalção, assente nel primo
turno per motivi lavorativi, l’incontro è terminato 4 a 1 a favore dell’ICCREA. La partita
verrà ricordata esclusivamente per l’acuto di
Carloameriotardelli, gol di potenza ed esultanza da finale di Coppa del Mondo… è proprio il
caso di dire l’unione fa la forza, ma l’individuo
fa la differenza. La selezione della FMBCC raggiunge i 32esimi di filiale e si posiziona al 43°
posto del ranking.
Un plauso a Capitan Bosi che ha gestito al
meglio la parte organizzativa, complimenti al
Mister Bergamini che ha curato egregiamente la
parte burocratica e ha dato un importante contributo dentro e fuori dal campo. Congratulazioni
alla squadra tutta che ha mostrato spirito combattivo e senso di appartenenza. Merito anche
all’azienda, che ha sostenuto questa iniziativa
credendo nell’importanza di questi momenti di
aggregazione, condivisione e confronto con le
altre realtà del movimento cooperativo.
Nel 2013 le Marche ospiteranno il torneo e la
BCC di Fano sarà chiamata in prima persona
all’organizzazione dell’evento. Sarà sicuramente un’occasione importante per valorizzare le
bellezze del territorio e farle conoscere ai colleghi delle altre regioni.
Arrivederci a Fano 2013!!!
News dalle BCC
Impresa fa rima con ... VALORI
(di Alessandro Andreoli)
E’ possibile oggi fare impresa, creare reddito
e occupazione senza per questo rinunciare ai
valori?
A rispondere a questa domanda ha provato
un gruppo di 20 ragazzi (per lo più neo laureati) che ha partecipato, dal 18 al 23 marzo,
alla seconda edizione del master “impresa e
valori cristiani” promosso dalla BCC di Filottrano in collaborazione con l’università politecnica delle marche e il gruppo missionario
dei salesiani di ancona.
Una settimana di full immersion durante la
quale sono stati trattati temi interessanti
e importanti come la creazione di un business plan, l’analisi strategica, l’organizzazione aziendale, le operazioni di marketing,
la responsabilità sociale, l’importanza del
capitale umano, la finanza etica, le diverse
forme giuridiche d’impresa e le varie forme
contrattuali, la lettura e interpretazione
del bilancio, alcuni
riferimenti alla dottrina sociale sulla
chiesa e molte altre
tematiche insieme
a docenti della
facoltà di Economia, professionisti
del ter-
ritorio e imprenditori etici che hanno provato
(spesso con successo) a sperimentare sul
campo il connubio: “impresa e valori”.
Obiettivo formativo del corso era infatti quello
di diffondere una cultura d’impresa responsabile in cui coniugare reddito e valori per
inserirsi da protagonisti nel mondo del lavoro,
contribuendo così ad incrementare il benessere sociale.
Il master si è svolto presso una casa di religiosi (i Missionari Saveriani di Ancona) e la
formula residenziale con cui è stato realizzato
ha previsto che, a fianco dei momenti formativi di lezione e di testimonianza, i partecipanti contribuissero ai lavori domestici in una
atmosfera comunitaria e conviviale, sugellata
da momenti di preghiera e di riflessione personale.
Un’importante novità di questa II edizione è
stata inoltre la tavola rotonda tenutasi il 13
aprile a margine del master. Un evento di
grande interesse aperto al pubblico, che
ha visto partecipare docenti universitari, professionisti, rappresentanti delle
istituzioni e di categoria i quali hanno
cercato di confrontarsi e di rispondere a
due domande: esiste un punto di contatto
tra mondo del lavoro e dell’imprenditoria
e i valori cristiani? C’è un modo per dare
risposta alla crisi economica salvaguardando l’integrità della persona e delle sue
istanze più profonde?
Una giornata di riflessione nella
quale, gli allievi del Master hanno
inoltre presentato ai presenti
anche i risultati dei progect work
e i bussines plans iniziati durante
la settimana del corso e terminati
nelle settimane seguenti in modalità wiki. E chissà che alcune delle
idee presentate non diventi una
realtà.
17
La quarta edizione di BART (Banca, Arte
e Territorio)
Diciassette artisti in mostra
nelle diciassette filiali della
Bcc di Fano.
Nel mese di dicembre è stata
ufficialmente inaugurata la
quarta edizione di BART, la
mostra che unisce la banca,
l’arte e il territorio. Quest’anno l’esposizione, coordinata da
Monica Pucillo della Bcc di Fano
e presentata attraverso il bel
catalogo realizzato dallo studio Conte Camillo, vede come
protagonisti 17 artisti (13 pittori, 3 fotografi e 1 scultore):
ognuno espone le sue opere
nella filiale del suo comune di
residenza.
Bart è infatti una mostra collettiva che propone un itinerario attraverso i 17 sportelli
della banca dislocati in 8
comuni diversi.
Nelle quattro edizioni l’iniziativa è riuscita a dare una vetrina
a 73 artisti: persone che hanno
fatto dell’arte la loro professione accanto a persone che
si dedicano all’arte per hobby,
con la unica caratteristica
comune di essere tutti soci e
clienti della banca.
Una formula vincente che ha
riscosso un notevole livello di
gradimento da parte di tutti:
l’artista, esponendo le sue
opere, nello stesso tempo si fa
conoscere al pubblico e allieta
l’ambiente di lavoro delle filiali a vantaggio dei dipendenti
della banca e di tutte le perso-
18
ne che entrano negli sportelli.
Di seguito l’elenco degli artisti
con la filiale di riferimento e il
settore artistico:
Francesco Artibani - agenzia
San Costanzo - pittura
Caterina Burrai - sede Cuccurano- pittura
Fernando Bianchi - filiale 1
Fano via Roma - pittura
Fabio Bilancioni- agenzia S.
Orso Fano - pittura
Davide Calviello - filiale 4 Fano
via Mattei - pittura
Lorenzo Canalini - agenzia
Monteciccardo - fotografia
Filippo Carloni - agenzia Calcinelli - pittura
Mirco Cionna - filiale Senigallia
- fotografia
Simone Della Felice - agenzia
Tavernelle - fotografia
Claudio Denaro - filiale Lucrezia - pittura
Fulvia Franca - filiale 5 Fano
viale Italia - pittura
Walter Lucchetti - filiale 3 Fano
via Cairoli - pittura
Maria Teresa Martellucci agenzia Marotta - pittura
Federico Pierleoni - agenzia
Bellocchi - scultura
Carla Pozzi - filiale Fano Centro
piazza XX Settembre - pittura
Gian Luca Proietti - filiale 2
Fano via Veneto - pittura
Luciano Serallegri - agenzia
Fenile - pittura
Un elettromiografo per l’Ospedale
“Madonna del Soccorso”
di San Benedetto
La Banca Picena Truentina, grazie al contributo
fattivo dei soci, dei dipendenti e
degli organi sociali effettua ogni anno una donazione all’Ospedale di San Benedetto con lo scopo
di arricchirne la dotazione infrastrutturale.
Nel 2011, venne donato un importante strumento per la laparoscopia chirurgica che il dottor
Walter Siquini definì in modo inequivocabile la
migliore apparecchiatura presente al momento
sul mercato, quest’anno i fondi messi a disposizione dalla Banca e dai dipendenti hanno permesso l’acquisto di un elettroneuromiografo,
strumento che sarà ufficialmente donato all’Ospedale nel corso della
conferenza indetta il
20 dicembre, nella sala
stampa interna del nosocomio della Riviera delle
Palme.
Lo strumento di elettroneuromiografia permette
lo studio del nervo e del
muscolo.
Per il nervo, si usano
degli stimoli e degli
impulsi elettrici, per il
muscolo si utilizzano degli aghi elettrodi: due
diverse e distinte tipologie di test, in quanto ci
sono delle malattie che dipendono da un’alterazione funzionale del nervo e altre dal muscolo.
La Banca Picena Truentina – ha dichiarato il presidente, Aldo Mattioli – rappresenta una grande
espressione territoriale di quell’intersezione tra
l’economia e il sociale, che si materializza poi in
atti concreti e utili ai cittadini, come
lo sono le nostre donazioni annuali all’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del
Tronto. Abbiamo intensificato i nostri sforzi per
sostenere i giovani e l’imprenditoria giovanile, nonostante il periodo
di crisi, e mai in alcuna
maniera abbiamo voluto
limitare gli interventi dedicati alla sfera del sociale,
come nel caso dell’Ospedale di San
Benedetto del Tronto, perché i benefici del nostro
agire sono appannaggio
non solo dei soci ma di
tutta la collettività.
Un monumento per amico
La BCC di Civitanova Marche e Montecosaro sponsorizza anche quest’anno l’iniziativa “Un Monumento per Amico”. Il progetto, giunto alla sua decima
edizione, vede impegnate diverse scuole di Civitanova Marche e zone limitrofe
e prevede lo studio di alcune opere e personaggi del patrimonio monumentale
locale allo scopo di sviluppare negli studenti il recupero della memoria storica
attraverso la conoscenza della città e dei beni culturali.
19
News dalle BCC
Banca di Pesaro per
l’Ospedale San Salvatore
Banca di Pesaro ha effettuato la donazione di tre
nuovi macchinari al Servizio di Fisiopatologia respiratoria dell’Ospedale San
Salvatore. La consegna
ufficiale dei macchinari è
prevista per lunedì
7 gennaio. In rappresentanza dell’istituto di credito
cooperativo c’erano
il presidente, Massimo Tonucci e il
direttore generale
Marilena Bartoli.
Si tratta di tre
strumenti di ultima generazione
per lo studio delle
dispnee e di altre
anomalie della funzionalità
polmonare che andranno a
sostituire, o ad aggiungersi, alle vecchie ed usurate
strumentazioni, mediante
le quali il reparto è riuscito
comunque ad assicurare
circa 1700 indagini all’anno. E’ il caso del primo
macchinario, un pneumotacografo con cabina
pletismografica a sistema
Quark, in grado di misurare
in senso statico e dinamico
20
il grado di ostruzione delle
vie aeree e l’iperattività
bronchiale che sono alla
base delle patologie cronicoostruttive: prenderà il
posto di quello, obsoleto
e usurato dagli anni, che
era già in uso quando il
reparto di Pneumologia
faceva parte della struttura di Trebbiantico. Uno
Spiropalm 6 per la diagnosi precoce delle dispnee
respiratorie e un monitor
che misura l’attività steroidea nel bambino colpito
da allergia, completano la
donazione che ammonta
complessivamente a 50mila
euro.
«Come noto afferma lo
responsabile dell’Unità
operativa di Pneumologia,
Marcello Ugolini l’insufficienza respiratoria è un
fenomeno in grande espansione». Dunque, per limitare il declino funzionale nei
pazienti colpiti da
cancro, bronchite cronica, asma,
allergie, non c’è
altra strada che
la diagnosi precoce attraverso test
di fisiopatologia
respiratoria. «Con
queste nuove macchine contiamo
di assicurare un
numero più alto di
indagini in meno
tempo». Il direttore Lorena
Mombello ha ringraziato
la Banca di Pesaro che ha
dato «una tangibile dimostrazione di sensibilità nei
confronti dell’ospedale».
«Questo è il nostro modo
per stare vicino ai cittadini» ha spiegato il presidente, Massimo Tonucci, ricordando che anche
quest’anno la Banca distribuirà circa 300 mila euro al
territorio.
News dalle BCC
ARGG. La BCC Gradara
vicina ai giovani e al territorio
La BCC di Gradara consegnato ufficialmente i tablet agli studenti della scuola
secondaria di primo grado di Gradara che
prenderanno parte alla sperimentazione
prevista dal progetto ARGG! - Apprendere
in Rete a Gradara e Gabicce Mare.
Un innovativo progetto pilota realizzato
in collaborazione con l’Istituto Scolastico
Comprensivo di Gabicce Mare e Gradara,
l’Università di Urbino e la Polizia di Stato,
Dipartimento Postale e delle Telecomunicazioni.
“L’obiettivo principale del progetto ARGG! spiega il Sindaco di Gradara, Franca Foronchi - è quello di introdurre nella didattica
scolastica il tablet, sfruttando tutte le
potenzialità che l’utilizzo di questo dispositivo estremamente portatile e interattivo
può offrire a studenti e insegnati. Per questo il ruolo dell’Università di Urbino è così
importante, grazie all’esperienza acquisita nell’ambito della didattica a distanza
e dell’insegnamento
“aumentato”, infatti, i ricercatori di
Urbino forniranno le
indicazioni utili per
il migliore utilizzo di
questo strumenti.
Inoltre, grazie alle
solide fondamenta
scientifiche e al forte
carattere sperimentale del progetto,
diverse case editrici
che operano nell’editoria scolastica digitale hanno offerto la
loro collaborazione fornendo applicativi e
contenuti didattici da utilizzare su tablet e
LIM. Grazie a questa sperimentazione gli
editori potranno ricevere feedback utili per
migliorare i loro prodotti, informazioni preziose per un settore che ha cominciato da
poco a muovere i primi passi”.
I tablet sono stati acquistati dal Comune
di Gradara con il contributo determinante
della Banca di Credito Cooperativo di Gradara e sono stati dati in comodato gratuito
alle famiglie degli studenti, che potranno
utilizzarli anche a casa.
“La Banca di Credito Cooperativo di Gradara - afferma il presidente Fausto Caldari - essendo una banca del territorio, non
poteva non appoggiare questo importante
progetto, soprattutto quando si parla di
temi come quelli dei giovani e dell’istruzione, temi molto cari al nostro Istituto!”.
21
La Newsletter dell’energia
Nuovo appuntamento con la Newsletter dell’energia frutto della collaborazione tra la Federazione
Marchigiana Banche di Credito Cooperativo e Legambiente Marche. Ogni mese sarà possibile essere
aggiornati sulle novità del settore delle rinnovabili, sui bandi di incentivo pubblico e sugli gli eventi organizzati sul territorio regionale.
In UE 13% energia da fonti verdi
nel 2011
Nel 2011 il 13% dei consumi di energia nell’Unione europea e’ stato stato soddisfatto da fonti
verdi, rispetto al 7,9% del 2004 e ad un obiettivo complessivo del 20% del 2020. Questa la
fotografia scattata da Eurostat, che nello stesso
anno vede l’Italia a quota 11,5%. Nel 2004 era
ferma al 4,9%, ma dovra’ continuare a correre
per centrare il suo target Ue del 17% nel 2020.
L’Estonia intanto e’ il primo Paese dell’Unione dei
27 ad aver gia’ tagliato il suo traguardo del 25%
previsto per il 2020, toccando gia’ quota 25,9%.
Il fotovoltaico cooperativo che fa
guadagnare il borgo
Il fotovoltaico può godere della detrazione fiscale
del 50%, alternativa al conto energia e abbinata allo scambio sul posto. Dopo varie conferme,
l’Agenzia delle Entrate lo chiarisce in maniera
ufficiale. Con una nota in risposta all’interpello
di Anie, presentato 6 mesi fa. Per godere dello
sgravio basterà comprovare l’acquisto pagando
tramite bonifico.
La generazone distribuita che avanza.
Il rapporto comuni
“COMUNI RINNOVABILI’
di Legambiente
Presentato il rapporto ‘Comuni Rinnovabili 2013’
di Legambiente. Oggi in Italia ci sono oltre
600mila impianti da rinnovabili di grande e piccola taglia, termici ed elettrici che compongono
un sistema di generazione sempre più distribuita.
E’ il 98% dei Comuni italiani ad avere almeno un
impianto alimentato a fonte rinnovabile. Erano
3.190 nel 2008.
Il fotovoltaico costa la metà grazie alla
detrazione del 50%. Finalmente
la risposta ufficiale dell’A.d.E.
Il fotovoltaico può godere della detrazione fiscale
del 50%, alternativa al conto energia e abbinata allo scambio sul posto. Dopo varie conferme,
l’Agenzia delle Entrate lo chiarisce in maniera
ufficiale. Con una nota in risposta all’interpello
di Anie, presentato 6 mesi fa. Per godere dello
sgravio basterà comprovare l’acquisto pagando
tramite bonifico.
Enel Sole, accordo con comuni
montani per efficienza
Enel Sole e l’Unione Nazionale Comuni Comunita’ Enti Montani (UNCEM) hanno firmato a Roma un protocollo d’intesa sull’efficienza energetica.
L’accordo, informa una nota, prevede una collaborazione diretta tra la societa’ di Enel che opera nel settore dell’illuminazione pubblica e UNCEM per l’individuazione e realizzazione di attivita’ legate al risparmio
e all’efficienza energetica nei comuni montani aderenti.
In particolare, verranno studiati appositi progetti di rifacimento e valorizzazione dell’illuminazione pubblica
capaci di ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2; realizzati impianti di smart lighting con ricorso
a tecnologie innovative e audit energetici. La collaborazione riguardera’ inoltre progetti di illuminazione
artistica e di design per valorizzare il patrimonio storico e artistico dei comuni montani attraverso sistemi
sostenibili dal punto di vista del consumo energetico.