1_2013 - fmbcc - Credito Cooperativo
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1_2013 - fmbcc - Credito Cooperativo
BCC Marche Notizie Trimestrale di Informazione -Sped. in Abb. Post. 70% - Direzione Commerciale Business Ancona Marzo 2013 Editoriale SOMMARIO Bruno Fiorelli Presidente Federazione Marchigiana BCC Crescere nei Valori E’ stata da poco avviata la quinta edizione del progetto “Crescere nella Cooperazione” ch Editoriale pag.3 Primo piano Liquidità a rischio? Non c’è patrimonio che tenga!!! pag.4 La formazione Il piano formativo 2013 pag.8 La formazione Percorso specialistico in area finanza pag.14 Eventi Rimini, 10° torneo nazionale BCC calcio a 5: obiettivo raggiunto pag.15 News dalle BCC pag.17 La Newsletter dell’energia pag.22 Trimestrale economico-creditizio della Federazione Marchigiana Banche di Credito Cooperativo ANNO 10° N.1 MARZO 2013 Direttore editoriale Bruno Fiorelli Direttore responsabile Sergio Gatti In redazione Domenico Carnicelli Elettra Menicucci Paolo Perozzi Alberto Salciccia Progetto grafico e stampa Errebi grafiche Ripesi - Falconara Aut. Trib. di Ancona n. 1690/03 Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. 70% DCB Ancona Finito di stampare il 20/05/2013 Associatoperiodico alla Questo è associato all’Unione Stampa Periodica Unione Stampa Italiana Periodica Italiana Primo piano di Fabrizio Ospici - Federazione Marchigiana BCC Liquidità a rischio? Non c’è patrimonio che tenga!!! Le immagini che meglio hanno raccontato l’inizio della crisi finanziaria globale di questo millennio, sono le interminabili code che, nel settembre del 2007, affollavano gli sportelli del quinto istituto di credito del Regno Unito, la Northern Rock. In un solo giorno, i depositanti ritirarono più di un miliardo di sterline, rendendo vano l’intervento della Banca d’Inghilterra per garantire le necessarie coperture e tranquillizzare i risparmiatori. La “bank runs” fu, tuttavia, solo l’ultimo dei fattori, in ordine di tempo, che portarono al fallimento della banca. Le cause furono altresì frutto di scelte pregresse che determinarono una crescita dell’attivo non equilibrata (nei 10 anni precedenti il fallimento, l’attivo passò da 17 a 113 miliardi di sterline, mentre i depositi retail da 10 a 24 miliardi di sterline rappresentando solo il 23% delle passività totali), una leva finanziaria fuori controllo (le attività erano 58 volte il capitale) ed un’elevata dipendenza da fonti di finanziamento “straordinarie” (Covered Bonds, Securitized Notes…) ed interbancarie. Le prime, queste ultime, a “tradire” l’istituto!!! Il caso Northern Rock e la successiva crisi finanziaria che colpì in modo repentino mercati caratterizzati da un elevato dinamismo e da disponibilità finanziarie ingenti a basso costo, richiamarono l’attenzione delle Autorità di Vigilanza e delle banche in merito al rischio di liquidità. Se, fino a quel momento, il patrimonio era considerato il baluardo per eccellenza a garanzia degli interessi della clientela, in seguito le autorità (Comitato di Basilea in primis) posero l’accento anche sui presidi per una gestione efficace ed un monitoraggio serrato della liquidità. L’enunciazione che meglio sintetizza il concetto di liquidità ed implicitamente il rischio ad essa associata è quella proposta da Giordano Dell’Amore che la definisce come “l’attitudine a mantenere costantemente in equilibrio le entrate e le uscite monetarie in soddisfacenti condizioni di redditività”. Tale semplice formulazione racchiude in se molteplici aspetti che l’argomento in questione pone sotto angolazioni differenti. La prima macro suddivisione che possiamo enucleare è la contrapposizione tra: -Asset Liquidity Risk (ALR): rischio di incorrere in perdite a seguito dello smobilizzo di attività; - Funding Liquidity Risk (FLR): rischio di non riuscire a rifinanziare il passivo in scadenza. 4 Un esempio di ALR è rappresentato dal caso dell’hedge found statunitense LTCM (Long Term Capital Management). Negli anni ‘90 la strategia di questo fondo mobiliare, che poteva vendere allo scoperto ed operare su tutti i mercati finanziari senza vincoli di utilizzo della leva finanziaria e di strumenti derivati, era quella di “investire” sulle inefficienze dei mercati che nel lungo periodo si sarebbero dovute annullare. In particolare, i sofisticati modelli finanziari sviluppati da premi Nobel puntarono su un innalzamento dei tassi d’interesse russi che invece di salire seguirono inesorabilmente il trend negativo della crisi che si stava manifestando in Russia. I gestori del fondo, invece di adottare una strategia prudente di “stop loss” giocarono al rialzo, continuando ad investire, nella speranza di una crescita dei tassi che permettesse di recuperare le perdite sostenute. A seguito del default del governo russo, nel 1998, il rendimento degli attivi crollò e la liquidità svanì; nel 2000 il fondo venne chiuso. Il già citato caso Northern Rock è, invece, un classico esempio di FLR, così come quello della Lehman Brothers. Quest’ultimo legato alla crisi dei cosiddetti mutui subprime: mutui immobiliari erogati a soggetti con scarsa affidabilità, trasformati successivamente in titoli e distribuiti al sistema mediante veicoli societari. Tali operazioni generarono una leva finanziaria abnorme (al momento della bancarotta le attività totali erano circa 30 volte il patrimonio) ed il risultato finanziario catastrofico fu assicurato. Il 15 settembre 2008 la società si avvalse del Chapter 11, procedura fallimentare statunitense, dichiarando di non essere più in grado di adempiere alle proprie obbligazioni (debiti bancari per 613 miliardi di dollari). Dalla lettura dei casi sopra illustrati, si evince la complessità della gestione della liquidità e dei rischi ad essa connessi. Gestione che deve tendere ad un equilibrio nel tempo tra fonti e assorbimenti, che deve essere in grado di far fronte al proprio fabbisogno di liquidità nel normale corso degli affari (Going Concern Liquidity Risk) o in scenari di stress (Contingency Liquidity Risk), che deve saper fronteggiare rischi che possono derivare da fattori interni alla banca (Bank-specific) o esterni, legati al mercato di riferimento (Systemic). Il diagramma, di seguito riportato, può aiutare meglio a comprendere la complessità della gestio- Rischio di Credito: minori flussi in rientro per deterioramente del credito Raccolta diretta da clientela Flussi dell’attivo in rientro Cartolarizzazioni Vendita titoli in portafoglio Disinvestimenti Rischio di Business: gestione dei rapporti con la clientela Raccolta a scadenza Erogazione prestiti Certi Primarie LIQUIDITÀ FONTI ASSORBIMENTI Secondarie Rischio di Tasso: copertura degli sbilanci Operazioni Ufficio Finanza/Tesoreria Investimenti ordinari/ straordinari Tiraggi della raccolta Incerti Rischio di Mercato: variazione del valore del portafoglio titoli collateralizzabili Utilizzo delle linee di credito concesse nelle disponibilità liquide della banca. Altro aspetto non trascurabile legato a filo diretto alla liquidità è il grado di concentrazione della raccolta. Diverse possono essere le analisi a tal riguardo, nessuna esaustiva ma, tutte utili se lette con una visione d’insieme: - Indice di Herfindahl: studia la “granularità” del portafoglio e quindi il frazionamento del rischio, può assumere valori compresi tra 0 e 1 (l’unità individua il minimo frazionamento e quindi massimo rischio). L’indice viene così calcolato: ne del flusso della liquidità e dei fattori esogeni legati ai rischi che posso influire sulla stessa: LE FONTI Possiamo distinguere le fonti della liquidità in due categorie: - Primarie: collegate all’operatività tradizionale della banca, sono rappresentate sostanzial- mente dalla raccolta diretta presso clientela e dai flussi in rientro dell’attivo, come ad esem- pio le rate in scadenza dei mutui; - Secondarie: rappresentate dallo smobilizzo dei titoli in portafoglio, dal disinvestimento dei beni mobiliari e immobiliari e da operazio- ni straordinarie come le cartolarizzazioni. Queste fonti hanno sostanzialmente un costo “economico-amministrativo” più elevato rispetto alle primarie e devono quindi essere utilizzate in momenti di difficoltà nel reperire liquidità o in situazioni di disequilibrio finanziario. D’altro canto, il ricorso alle cartolarizzazioni permette alle banche di ottenere risorse finanziarie sul mercato a medio/lungo termine migliorando, quando necessario, l’equilibrio delle scadenze tra attivo e passivo; consentono, inoltre, una maggiore rotazione del portafoglio clienti, con la possibilità di diversificarne la tipologia. Nell’analisi delle fonti primarie, oltre a conoscere in modo puntuale i rientri dell’attivo, sarà importante monitorare l’incidenza della provvista detenuta da società finanziarie sulla raccolta totale, in particolare da controparti esterne agli istituti di categoria. La natura stessa delle operazione, sostanzialmente speculativa, e l’entità superiore a quella mediamente posta in essere da un cliente retail, deve necessariamente attivare un controllo maggiore, atto a prevenire fuoriuscite inattese che potrebbero determinare situazioni di tensione n H= � RAC2 i–0 n ( � RAC)2 i–0 ove RAC = raccolta del singolo cliente ; n = numero clienti A tale indicatore può essere utile affiancare la Soglia Minima del Portafoglio (S), calcolata come l’indice di Herfindahl con l’ipotesi sottostante che ogni cliente detenga una provvista pari al valore medio della raccolta della Banca. Questa soglia rappresenta il valore di concentrazione minimo del portafoglio clienti in essere cosicché, rapportando H ad S, si evidenzierà lo scostamento (in numero di volte) da tale valore. -Indice di Concentrazione della Raccolta: monitora il peso delle prime n posizioni sul totale della raccolta, tale indice darà maggiori informazioni se confrontato con un bench- mark di riferimento. Un esempio? Ipotizziamo di dover analizzare due portafogli, il primo della BCC A con 10 posizioni tutte di importo pari a 10 euro ed il secondo della BCC B con 200 posizioni, una di importo pari a 1.000 € e le restanti 199 da 10 euro. Limitando il nostro studio all’indice di granularità non ravviseremo differenze (entrambe presentano un H=0,1) ma, se la BCC B dovesse malauguratamente perdere il suo cliente più abbiente si lascerebbe sfuggire un terzo della sua raccolta. La BCC A, qualunque sia il cliente perso, solo un decimo. Provare per credere! GLI ASSORBIMENTI In base alla possibilità o meno di determinare l’entità ed il momento temporale della poste in uscita, gli assorbimenti possono essere suddivisi in: 5 - Certi: deliberati dalla governance, come ad esempio un mutuo o un investimento in titoli, o individuati da un termine prefissato, come nel caso dei prestiti obbligazionari in scadenza; - Incerti: direttamente collegati ad una scelta del cliente, come ad esempio il grado di uti- lizzo dei margini sulle linee di credito conces- se o, dal lato del passivo, i prelievi di conto corrente. Nel caso dei flussi incerti, attraverso analisi comportamentali basate principalmente su serie storiche, verranno definiti gli haircut e i coefficienti di tiraggio: ponderazioni, da applicare alle poste attive e passive, che rappresentano la percentuale di rinnovo o meno dei rapporti da parte della clientela nei modelli e negli indici di controllo della liquidità. Tale aspetto è direttamente collegato al rischio di business ovvero alla capacità della banca di reagire efficacemente ai cambiamenti inattesi del contesto operativo. Variabili endogene, come le preferenze della clientela e la qualità dei servizi ad essa offerta, ed esogene, come la normativa vigente o la tassazione applicata ad un determinato prodotto, possono determinare fluttuazioni sul mercato dei prodotti bancari richiesti e provocare, conseguentemente, tensioni di liquidità. Minaccia più remota, ma plausibile, con conseguenze analoghe ed amplificate si avrà nel caso di rischio reputazionale; valore inestimabile per il Credito Cooperativo legato a doppio filo da un simbolo che lo accomuna. Ulteriore elemento indiretto, ma determinante, nella definizione del rischio di liquidità della banca è la qualità del credito ed il livello delle garanzie a copertura dello stesso. Un rischio di credito elevato con un’incidenza sostenuta del portafoglio delle esposizioni scadute, oltre all’assorbimento patrimoniale generato, sono sicuramente sintomo di difficoltà nel rientro delle poste dell’attivo. Le attività meno rischiose tendono, in genere, ad essere più liquide. Un altro tipico rischio dell’attività bancaria, che presenta interazioni con la liquidità, è il rischio di tasso; variazioni inattese dei tassi d’interesse hanno un’incidenza diretta sul margine d’interesse ma, anche sul valore delle attività e passività finanziare soggette a valutazione (fair value). In questa seconda ipotesi una oscillazione dei tassi può avere effetti negativi sul valore degli asset, cosicché il costo di cessione di questi ultimi, per il rispetto di determinati vincoli di liquidità, può risultare elevato. Effetti similari possono scaturire dal rischio di mercato qual’ora, variazioni dei tassi 6 di cambio imprevisti influiscono negativamente nel valore delle attività, delle passività e quindi dei flussi di cassa attesi. A seguito della crisi finanziaria del terzo millennio e alla luce dei profondi legami con gli altri rischi, nel 2008 il Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria da avvio alle pratiche per un matrimonio stretto e duraturo tra Mr. Patrimonio e Mrs. Liquidità, pubblicando il documento “Principles for Sound Liquidity Risk Management and Supervision” che rafforza la regolamentazione in materia e accresce la resilienza del settore bancario. Tale documento definisce le linee guida per una corretta gestione ed una supervisione del rischio di funding, fissando i primi paletti ai quali le Banche e la sua governance non possono sottrarsi. Viene così richiesta una maggiore vigilanza della liquidità da parte degli organi sociali (CDA, Collegio Sindacale, …) e la definizione di una policy interna che definisca il massimo rischio tollerabile ed un piano di contingency che contempli le azioni prontamente attivabili per reagire in modo tempestivo a situazioni particolarmente avverse che permetta alla Banca di reperire fondi per far fronte ai deflussi di cassa inattesi. A dicembre 2009, lo stesso Comitato pubblica “International frame work for liquidity risk measurement, standard and monitoring” atto ad un ulteriore rafforzamento della regolamentazione della liquidità elaborando due requisiti minimi ed una serie di strumenti per il continuo monitoraggio delle esposizioni delle banche al rischio di liquidità. A differenza degli altri rischi finanziari che hanno una quantificazione in termini di entità di patrimonio assorbito, la nuova normativa Basilea 3 definisce, invece, per il rischio di liquidità solo degli indici e delle soglie di controllo. Il primo requisito da rispettare è l’indice di copertura della liquidità operativa Liquidity Coverage Ratio Stress; LCRS quantifica l’ammontare delle attività prontamente liquidabili (APL) che la Banca deve detenere a fronte di ipotetici sbilanci di liquidità nell’orizzonte temporale di 30 giorni (flussi di cassa in Entrata - flussi di cassa in Uscita). Definisce, quindi, il buffer di liquidità che permetta alla Banca di “sopravvivere” in ipotesi di stress acuto in un arco temporale di breve termine, ed è così calcolato: LCRS = APL E–U Un indice inferiore al 100%, descrive una potenziale incapacità della banca di far fronte al fabbi- sogno di liquidità nell’orizzonte temporale di riferimento. Principio fondamentale che deve caratterizzare il numeratore è l’elevata qualità dell’attivo che, anche in condizioni di tensione, deve presentare un agevole e rapida conversione in contanti sul mercato senza perdita di valore. Nella quantificazione dei deflussi di cassa netti, invece, lo scenario di stress, rappresentato quantitativamente da haircut e tiraggi più penalizzanti applicati a nominali, è definito dal Comitato di Basilea e la discrezionalità lasciata alle banche nel momento dell’applicazione può essere solo in senso più prudenziale. Lo scenario di stress ipotizzato, incorpora molti degli shock verificatisi durante la crisi iniziata nel 2007 come, prelievi di depositi inaspettati, utilizzi imprevisti di linee di liquidità, necessità della banca di riacquistare titoli di debito allo scopo di attenuare il rischio reputazionale, etc. etc.. Attualmente l’ente di supervisione bancaria della Commissione di Basilea ha previsto che il requisito minimo sarà imposto da primo gennaio 2015 al 60% con una crescita annuale graduale del 10% fino a raggiungere il primo gennaio del 2019 il 100%. Gli squilibri strutturali nella composizione di passività e attività di bilancio nell’arco temporale di un anno vengono, invece, monitorati dall’indicatore Net Stable Funding Ratio. L’NSFR, che ha come scopo quello di assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con passività stabili, è così calcolato: Provvista stabile disponibile ≥ 100% Attività non liquidabile entro l’anno La provvista stabile disponibile ricomprende il patrimonio, le azioni privilegiate, le passività con scadenze effettive superiori a un anno e i depositi e provvista all’ingrosso con scadenze inferiori a un anno, limitatamente a quelli che si ritiene rimangano presso l’istituto in caso di stress idiosincratico; ad ogni tipologia di provvista viene associato un fattore di ponderazione in base alla probabilità di uscita dalla disponibilità della banca. Al denominatore, le varie tipologie di attività detenute dalla banca vengono ponderate in base al grado di liquidità; ad esempio, la “Cassa” ed i “Titoli liberi eligible BCE” avranno ponderazioni inferiori (nei modelli sviluppati dai GdL di categoria rispettivamente 0% e 5%) alle “Attività con scadenza superiore ad 1 anno” (nei modelli sviluppati dai GdL di categoria il 100%). La direttiva sottostante tale indicatore mira ad evitare disallineamenti temporali nell’equilibrio tra raccolta ed impieghi. Oltre a questi due specifici indicatori e alla già illustrata concentrazione della raccolta che può essere analizzata anche per tipologia di controparte o per prodotto, modelli come la maturity ladder che consente di valutare l’equilibrio dei flussi di cassa attesi nell’orizzonte temporale di dodici mesi per ciascuna fascia temporale e su base cumulata, permette alla banca di pianificare la liquidità ritenuta adeguata per far fronte ai propri impegni. Nel 2010 il terremoto finanziario che si è abbattuto sul Vecchio Continente, a seguito della crisi del Governo greco, fece tremare nuovamente le “casse” del sistema creditizio europeo. L’intervento della BCE, mediante un’iniezione di liquidità di 1.100 miliardi di euro al sistema bancario, oltre ad evitare il default di alcuni stati membri dell’area euro, ha avuto un duplice effetto: - ha evitato una riduzione drastica del credito erogato ad imprese e famiglie consumatrici, ovvero il famigerato “credit crunch”; -ha preservato la liquidità degli istituti di credito e finanziari. La critica mossa alle banche, diffusasi ampliamente nell’opinione pubblica, è il mancato riversamento di questa liquidità nell’economia reale. L’osservazione indiscutibilmente corretta, prescinde però dalla attuale congiuntura sfavorevole e dal fatto che le politiche creditizie non possono ignorare le diverse fasi del ciclo economico . Come nel caso del Patrimonio, anche nella gestione delle dotazioni finanziarie, le banche si ritrovano tra due fuochi: da un lato le richieste sempre più stringenti delle Autorità di Vigilanza sul controllo della liquidità e dei rischi annessi, dall’altro la richiesta delle imprese di finanziamenti spesso più rivolti alla sopravvivenza che ad investimenti. In America, a seguito della crisi finanziaria innescata dal fallimento della Lehman, la liquidità erogata dalla Fed a sostegno del sistema bancario a fine 2008 è stata altrettanto consistente rispetto a quella stanziata dalla BCE. Tuttavia solo con l’attenuarsi della fase acuta della crisi, il sistema bancario ha ripreso ha finanziare l’economia del paese. La speranza e che arrivino presto segnali positivi dall’economia reale e che l’altra anima dell’economia, quella finanziaria, la sostenga nel ruolo primario ad essa riconosciuta (fornire i capitali necessari alla produzione ed alla distribuzione di beni e servizi…) e che, invece, non sia un gatto che si morde la coda!!! 7 La formazione di Elettra Menicucci - Federazione Marchigiana BCC Il piano formativo 2013 L a Federazione Marchigiana BCC ha elaborato, di concerto con le Organizzazioni Sindacali territoriali, un progetto comprendente 60 seminari, finalizzati all’aggiornamento ed al perfezionamento del personale su altrettanti temi, al fine di garantirne la crescita e lo sviluppo professionale. Il continuo cambiamento dei processi lavorativi, tecnologici, organizzativi delle aziende comporta una costante evoluzione dei ruoli e dei profili degli addetti con una conseguente rivalutazione ed aggiornamento delle proprie conoscenze e competenze professionali e richiede, pertanto, processi mirati di formazione in aula. L’efficacia della formazione è strettamente correlata alle seguenti variabili: - analisi dei fabbisogni; - coerenza del progetto formativo con gli obiettivi professionali, formativi ed organizzativi dei dipendenti delle BCC; - qualità della formazione erogata; - metodologie e strategie rispetto al cambiamento; - sensibilità e reattività dell’organizzazione nel recepire i fabbisogni dei dipendenti delle BCC; - congruità del preventivo rispetto agli obiettivi, alle azioni ed al numero dei partecipanti previsti. La formazione ha un impatto non solo sulla prestazione e sulla professionalità del personale, ma anche sull’organizzazione. L’attenzione è quindi rivolta non alla semplice rilevazione dei ritorni sul piano cognitivo e delle capacità operative dei soggetti in formazione, ma , in maniera più ampia, all’impatto delle azioni formative sul modo di operare e sui risultati dell’intera organizzazione. In altri termini si persegue l’obiettivo di qualificare sempre meglio i processi formativi in quanto a valutazioni, metodi, contenuti e logistica, intendendo la formazione come lo strumento primario di valorizzazione di ogni risorsa all’interno delle singole BCC. Gli obiettivi degli interventi formativi riguardano, come sempre, le conoscenze acquisibili ovvero il sapere (nozioni, concetti, procedure, ecc….), le capacità sviluppabili ovvero il saper fare manuali, fasi operative, ecc…) e, a volte, i comportamenti attivabili ovvero il saper essere. L’investimento in formazione viene anche valutato in termini di “ritorno di valore” per ogni BCC nella misura in cui vengono correttamente individuati e definiti gli obiettivi di ogni iniziativa, dando rilevanza anche alla motivazione ed alle aspettative di crescita professionale delle persone. Per capire qual’è l’attività svolta in favore della crescita professionale dei collaboratori basta dare un’occhiata ai dati del del 2100 durante il quale sono stati investiti 491.949 euro per un totale di 48.577 ore di fromazione. La formazione è stata inoltre strumento importante per veicolare all’interno dell’azienda i princìpi ed il credo delle BCC, nonché per coinvolgere i collaboratori nelle strategie individuate. In particolare, l’attività di formazione, con riferimento alle singole aree di competenza, è risultata suddivisa così suddivisa: neo-assunti 6,19% commerciale39,63% specialistica 47,94% manageriale6,23% Inoltre, in relazione alle previsioni del Decreto Legislativo 81/2001, le BCC hanno investito 289.553 euro per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. In particolare sono state realizzate 574 ore di formazione per tutti i collaboratori. CORSI PER AMMINISTRATORI CORSO DATA GIORNATE DESTINATARI DOCENZA PAG Profili identitari per neo amministratori 9 marzo 1/2 Amministratori Accademia BCC 20 Profili identitari. L’dentità cooperativa e il ruolo dell’Amministratore. Per Amministratori esperti 6 aprile 1/2 Amministratori Accademia BCC 21 Amministratori Accademia BCC __ Profili identitari per neo amministratori da settembre 1 e 1/2 x più edizioni sul territorio Il sistema a rete del credito Cooperativo 19 ottobre 1/2 Amministratori Sindaci Accademia BCC 22 Misurare e migliorare la differenza della BCC. Il dizionario e la metrica mutualistica 14 sett. 1/2 Amministratori Accademia BCC 23 Ruolo e responsabilità degli Amministratori: aggiornamento 2013 13 aprile 1/2 Amministratori Accademia BCC 24 Ruolo e responsabilità dei Collegi Sindacali: aggiornamento 2013 12 aprile 1/2 Accademia BCC 25 Il sistema economico e creditizio: aggiornamento 2013 Sindaci novembre 1/2 Amministratori Sindaci Docenza interna __ Posizionamento competitivo e modello di business 9 novembre 1/2 Amministratori Accademia BCC 26 Politiche e strumenti per la gestione della compagine sociale 5 ottobre 1/2 Amministratori Accademia BCC 27 L’utilizzo dei flussi informativi per l’adozione di decisioni consapevoli 30 novembre 1/2 Amministratori Sindaci Accademia BCC 28 Il sistema dei controlli interni come strumento di governo aziendale 15 giugno 1/2 Amministratori Sindaci Accademia BCC 29 Basilea 3: la gestione dei rischi di liquidità e patrimonializzazione nella BCC 20 aprile 1/2 Amministratori Sindaci Accademia BCC 30 Le verifiche ispettive della Banca d’Italia 23 nov. 1/2 Amministratori Sindaci Accademia BCC 31 Il ruolo del Gruppo Bancario novembre 1/2 Amministratori Sindaci Gruppo Bancario __ 6 9 NORMATIVA ED OPERATIVITA’ CORSO DATA Normativa sulla trasparenza (F 7) GIORNATE LIVELLO DOCENZA PAG 16 aprile 1 S Federcasse 34 ottobre 1 S Federcasse __ Nuovi strumenti per la gestione della crisi d’impresa novembre 1 S Accademia BCC __ Problematiche risarcitorie (anatocismo, ecc.) novembre 1 S Docenza interna __ Aggiornamenti sulla funzione Compliance settembre 1 S Docenza interna __ Sepa, sect e sdd novembre 1 S Accademia BCC __ Gestione del contante 13 febbraio 25 febbraio 26 febbraio 4hh x 3 ediz. S RES 35 Gestione del contante 13 febbraio 14 febbraio 25 febbraio 26 febbraio 27 febbraio 4hh x più ediz. sul territorio S RES 35 Normativa antiriciclaggio Percorso operatori di sportello-livello base (F) secondo semestre 2+2 B Docenza interna __ Percorso operatori di sportello-livello avanzato (F) secondo semestre 2+2 S Docenza interna __ DOCENZA PAG FINANZA CORSO DATA Scenario macroeconomico e valutazione dei mercati 17 Aprile Percorso finanza avanzata MIAC 2013 (F) 18 aprile 9 maggio 11 giugno 18 sett. 10 ott. 7 nov. Percorso finanza avanzata MIAC 2012 21 gennaio Mantenimento €fpa 24 11 2 21 Tobin tax e tassazione degli strumenti finanziari (F) 14 maggio 29 maggio Legenda: 10 B = base giugno settembre ottobre ottobre S = specialistico GIORNATE LIVELLO 1 S Accademia BCC 38 10 gg S Accademia BCC 39 2 S Accademia BCC 39 2,5 S Accademia BCC 42 1+1 S Accademia BCC 44 M = top management F = Foncoop Finanza - segue CORSO DATA Finanza per titolari di filiale 4 aprile GIORNATE 2 LIVELLO DOCENZA PAG S Accademia BCC 45 Percorso di finanza base 13 marzo 26 marzo 2+3 B Accademia BCC 46 Aggiornamento MIAC 13 maggio 1 S Accademia BCC 47 BCC risparmio e previdenza: aggiornamenti 21 marzo 20 giugno 25 settembre 2 S Gruppo Bancario __ Prodotti assicurativi con finalità finanziaria novembre 1 S Accademia BCC __ CONTABILITA’ - BILANCIO - FISCALE CORSO DATA Imposta di bollo Dal bilancio tradizionale al bilancio IAS La vigilanza prudenziale GIORNATE LIVELLO 24 ottobre 1 S 8 febbraio 1 S 1 S 11 marzo DOCENZA PAG Accademia BCC Accademia BCC Accademia BCC 50 51 52 CREDITO CORSO DATA GIORNATE LIVELLO DOCENZA PAG Istruttoria fidi 18 febbraio 22 Aprile 2+2 S Accademia BCC 54 Percorso avanzato per consulenti di impresa 14 gennaio 2 S Accademia BCC __ 3 giugno 2 S Accademia BCC 56 2 S Accademia BCC 58 1 S Docenza interna __ Gestione credito non performing (F) Analisi di bilancio (F) 10 settembre Credito agevolato e relative garanzie-credito convenzionato Legenda: B = base 15 ottobre S = specialistico M = top management F = Foncoop 9 5 11 MERCATO E DISTRIBUZIONE CORSO DATA GIORNATE LIVELLO DOCENZA PAG Customer retention 15 aprile 1 S Studio Romiti 62 Marketing bancario 17 maggio 1 S Studio Romiti 63 ALTRE INIZIATIVE CORSO DATA GIORNATE DOCENZA PAG novembre 1 M Federcasse __ Normativa sulla sicurezza per Dirigenti e - learning da maggio 2 M Servizi & Co. 66 Basilea 3 23 settembre 1 M Accademia BCC 67 Profili commerciali nella operatività estero 10 gennaio 2 S Di Meo 68 I processi della gestione bancaria 6 giugno 2 S Accadermia BCC 69 1 S Accademia BCC 70 B Accademia BCC 71 S Accademia BCC 71 1 g x 2 ed. sul territorio S Accademia BCC 72 7 maggio 1 B IBT 73 Quid - livello intermedio 23 maggio 1 S IBT 73 Quid - livello avanzato 24 maggio 1 S IBT 73 Il Fondo di Garanzia Istituzionale Rendiconto Icaap 12 marzo Profili identitari - La mia banca è differente 11 febbraio 12 febbraio Profili identitari - livello intermedio (F 7) 6 Maggio Profili Identitari per titolari di 25 settembre filiale - Cooperazione e business. 26 settembre La sfida del Credito Cooperativo Quid - livello base 1 g x 2 ed. 1 LIVELLO Lettura del cedolino paga ottobre 1 S Docenza interna __ Controllo di gestione ottobre 1 S Docenza interna __ Legenda: 10 12 B = base S = specialistico M = top management F = Foncoop Altre iniziative - segue CORSO DATA Dal piano strategico al piano operativo GIORNATE LIVELLO DOCENZA PAG 24 gennaio 2 S Accademia BCC 74 8 ottobre 1 S Manpower 75 La gestione dei collaboratori 16 maggio 1 S ISB __ La comunicazione efficace 22 ottobre 1 S Manpower Apprendistato 4° anno da ottobre 15 B Docenza interna ed esterna Aggiornamenti su monetica, carte di credito, banca elettronica novembre 1 S Gruppo Bancario Normativa sulla sicurezza per intero personale da aprile e-learning + aula 1/2 g. + 1/2 g. B Servizi & Co. Normativa sulla sicurezza per preposti da maggio e-learning 1 S RLS - aggiornamento 3 ottobre 1 S Sicurgest 79 Pronto soccorso - base 22 aprile 6 maggio 1 e 1/2 per 2 edizioni B Sicurgest 80 Pronto soccorso - aggiornamento 7 giugno 21 giugno 1/2 per 2 edizioni S Sicurgest 80 Asso - business game 17 gennaio 2 B Stra-le 2 S Federcasse Formazione per formatori Nuove normative sul lavoro Legenda: B = base ottobre S = specialistico M = top management Servizi & Co. 76 __ __ 77 78 81 __ F = Foncoop 11 13 Formazione di Piergiorgio Chiavacci - Federazione Marchigiana BCC Percorso specialistico in area finanza Le BCC formano nuovi esperti I l MIAC è un programma formativo, certificato da eXponential (società di formazione e consulenza per banche ed intermediari finanziari), pensato per il dipendente di una BCC che intende svolgere il servizio di consulenza finanziaria secondo uno standard professionale ed etico di elevata qualità. L’iniziativa, svolta sotto il coordinamento della Federazione Marchigiana BCC e di Accademia BCC, è coerente con tutte quelle attività poste in essere per cogliere in positivo e moltiplicare la carica positiva della regolamentazione MiFID per gli intermediari ed i clienti. Per questo la Federazione Marchigiana BCC ha creato un percorso per la certificazione del consulente dipendente, ossia di un consulente che nel proprio ambito organizzativo realizzi la propria specifica attività “in modo onesto, equo e professionale per servire al meglio gli interessi dei clienti” (art. 19 MiFID). Il MIAC è personale e si ottiene attraverso tre attività individuali, distinte e tra di loro correlate: - la partecipazione obbligatoria ad una serie di attività formative che nel loro insieme identi ficano il percorso formativo (10 giornate d’aula); - una fase di studio individuale su materiali didattici appositamente predisposti, che coprono alcuni argomenti specifici e comple tano il percorso formativo; - il superamento di un esame; il test è predi sposto dall’ente formatore; al superamento viene rilasciata la certificazione. L’iniziativa si propone di coniugare la necessità di sviluppare competenze e abilità nella gestione del risparmio privato con la valorizzazione dell’etica professionale degli operatori dei mercati finanziari. L’obiettivo essenziale è sviluppare conoscenze e competenze per tutti coloro che a vario titolo si occupano di servizi di investimento per la clientela. Si tratta di analizzare le caratteristiche dei prodotti finanziari, le tecniche di portfolio management, l’approccio alla clientela per offrire un servizio distintivo di consulenza finanziaria. Macro contenuti - il contesto normativo in cui opera un consu lente finanziario “dipendente”; - caratteristiche, peculiarità e differenze tra prodotti finanziari, assicurativi, previdenziali e derivativi; - i rischi e gli strumenti di misura del rischio di un investimento finanziario, assicurativo e previdenziale; 14 - i prodotti gestiti: peculiarità e caratteristiche; - i rischi e la gestione del rischio nei prodotti gestiti; - il profilo del cliente e la conoscenza degli obiettivi di investimento, della situazione patrimoniale, della propensione al rischio per soluzioni di investimento MiFID “compliant”; - asset allocation stategica: tecniche di portfo lio management; - asset allocation tattica e operativa e stru- menti utilizzabili; - modalità di costruzione e valutazione di portafogli modello; - aspetti fiscali degli investimenti finanziari; - il modello di consulenza della Banca; - discussione di casi ed esercitazioni. Il percorso prevede un tipo di formazione blended per aumentare il coinvolgimento dei partecipanti e la persistenza dell’apprendimento attraverso: - formazione in aula (lezioni, casi, esercitazio- ni); - formazione a distanza (MIAC book); - test di verifica. E’ disponibile uno spazio web dedicato per supportare lo studio individuale con approfondimenti ed applicazioni concrete. L’attività di formazione in aula è svolta da docenti universitari, consulenti aziendali, formatori professionisti con una specifica esperienza nella formazione specialistica nell’area degli investimenti finanziari. Il team di docenza opera sotto la supervisione di un professore universitario, responsabile scientifico del programma. Durante l’erogazione del master sono previste alcune figure dedicate: - il tutor: è la guida didattica dei partecipanti in ogni fase del processo di formazione (sia in aula che a distanza) e il mediatore dei processi comunicativi all’interno del sistema formativo; - l’esperto di contenuto: è il detentore della competenza specifica nelle materie trattate; fornisce chiarimenti sugli argomenti del corso (via e-mail); gestisce eventi didattici on line in previsione del test di verifica finale. La prima edizione ha visto la partecipazione di BCC Risparmio & Previdenza, con particolare riferimento ai processi di asset management e di consulenza finanziaria rivolta alle BCC. All’edizione 2012 hanno partecipato 22 colleghi in rappresentanza di 10 banche associate; tutti i partecipanti hanno ottenuto la certificazione superando brillantemente il test finale. di Fabrizio Ospici - Federazione Marchigiana BCC Eventi RIMINI, 10° TORNEO NAZIONALE BCC CALCIO A 5: OBIETTIVO RAGGIUNTO!!! Cronaca di una vittoria annunciata per la seleção della Federazione Marchigiana BCC A lla vigilia dell’11^ edizione del torneo nazionale BCC calcio A 5, pubblichiamo un articolo relativo alla precedente edizione che non aveva trovato spazio nel numero precedente. “L’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene”. Le parole di Pierre de Coubertin sintetizzano perfettamente lo spirito che ha contraddistinto la squadra di veterani della FMBCC al torneo di Calcio a 5, organizzato dall’ICCREA dal 31 maggio al 3 giugno 2012 nella vivace cornice di Rimini. Partecipazione numerosa all’evento sportivo nel suo 10° anniversario, 94 squadre maschili e 18 femminili si sono confrontate sui campi da gioco della riviera romagnola. A difendere i colori marchigiani, oltre alla Federazione, hanno contribuito anche le BCC di Civitanova, Fano, Filottrano, Metauro, Pergola e Picena, alcune accompagnate e sostenute dalle proprie famiglie e dalla governance approfittando dell’occasione per condividere un’esperienza extra-lavorativa utile a consolidare lo spirito di aggregazione e di appartenenza. La location scelta per l’occasione ha consentito ai partecipanti, nei limiti dati dall’impegno sportivo, di assaporare la famosa vita romagnola, ricca di locali e attrazioni per tutti i gusti. La Federazione Emilia Romagna, la Banca Malatestiana e la Banca di Rimini, promotrici dell’evento, hanno inoltre offerto una piacevole serata al Parco Oltremare di Riccione, iniziativa apprezzata da grandi e da piccini. Gli anni passano per i componenti del team FMBCC, l’età media del gruppo cresce [42], la condizione fisica non è al meglio, la parola “tattica” non è contemplata nel vocabolario della squadra ma, l’entusiasmo e la speranza di migliorasi non cedono il passo. Nel primo dei tre incontri del girone, la FMBCC guidata da Mister Bergamini e capitanata da Fabrizio Bosi parte in affanno con un secco 5-1 a favore della BCC Ravennate Imolese, squadra meglio organizzata e dotata di indiscusse superiori qualità tecniche. Senza perdersi d’animo la squadra reagisce e cresce, pareggia in rimonta 1-1 con Credicoop Cernusco sul Naviglio, gol di prepotenza del capitano, e rimanda la possibilità di qualificazione alla partita successiva. L’attesa pre-partita con la BCC Tuscolo è carica di tensione, il Mister per carpire “informazioni” intrattiene amabili discussioni con le donne delle squadre avversarie [...?!?...], Carlo Amerio detto l’Alchimista prepara pozioni magiche per aumentare le prestazioni, il portiere Roberto Baldassarri supino sul prato adotta tecniche di training autogeno per un recupero immediato delle forze, Andrea Teti spiega a se stesso le ingiustizie subite nelle precedenti partite, gli altri giocando spensieratamente alla mitica “Tedesca” perdono il pallone in una giungla di ortiche e nella ricerca ne escono profondamente feriti. Ore 20.00, è giunta l’ora, sul campo centrale Mazzotti n°6 l’armata Brancaleone si gioca la qualificazione al secondo turno. La formazione si schiera con il modulo 1-3-1 (che a volte si trasforma in 1-2-2 e altre in 1-1-3!!!) e la partenza è dirompente, dopo appena cinque minuti favoloso assist dell’inamovibile Pino Catanzaro e grande gol del furetto Vittorio Lamanuzzi. Pino non molla, il tempo di riconquistare palla e l’esperienza del bomber di classe annichilisce il portiere tuscolano: 2-0. Tutto troppo semplice, banale e così l’arcigno difensore Fabrizio Psycho Ospici si traveste per un istante da portiere, blocca con nonchalance la palla con le mani, ammicca furbescamente al Baldassari che lo guarda attonito. L’arbitro non ci casca: è rigore!!! Arrabbiato con l’omino dalla casacca nera l’Ospici fa di tutto per giustificare una decisione così ingiusta e dispensa calci a destra e a manca fino alla dura decisione del Mister di farlo accomodare “serenamente” in panchina. Il terreno di gioco si trasforma in campo di battaglia, Teti, agghindato per lo scontro finale stile Robocop non cede un metro all’avversario, Marco Manzotti appellato dal Mister “aspettando Godot” tenta assiduamente la controffensiva, l’onesto Piergiorgio Chiavacci per guadagnare secondi preziosi si autodenuncia ad ogni fallo, rimessa laterale, corner, o punizione che sia. Baldassari blinda la porta 15 e dopo un minuto di recupero dalla fine dei tempi regolamentari l’arbitro decreta la fine dell’incontro e la qualificazione meritata della Federazione Marchigiana. Il secondo turno del torneo è stato vissuto dal gruppo con impegno ma, conscio delle proprie potenzialità, evitando di cadere nella trappola dell’overconfidence; malgrado l’innesto del top-player Maniscalção, assente nel primo turno per motivi lavorativi, l’incontro è terminato 4 a 1 a favore dell’ICCREA. La partita verrà ricordata esclusivamente per l’acuto di Carloameriotardelli, gol di potenza ed esultanza da finale di Coppa del Mondo… è proprio il caso di dire l’unione fa la forza, ma l’individuo fa la differenza. La selezione della FMBCC raggiunge i 32esimi di filiale e si posiziona al 43° posto del ranking. Un plauso a Capitan Bosi che ha gestito al meglio la parte organizzativa, complimenti al Mister Bergamini che ha curato egregiamente la parte burocratica e ha dato un importante contributo dentro e fuori dal campo. Congratulazioni alla squadra tutta che ha mostrato spirito combattivo e senso di appartenenza. Merito anche all’azienda, che ha sostenuto questa iniziativa credendo nell’importanza di questi momenti di aggregazione, condivisione e confronto con le altre realtà del movimento cooperativo. Nel 2013 le Marche ospiteranno il torneo e la BCC di Fano sarà chiamata in prima persona all’organizzazione dell’evento. Sarà sicuramente un’occasione importante per valorizzare le bellezze del territorio e farle conoscere ai colleghi delle altre regioni. Arrivederci a Fano 2013!!! News dalle BCC Impresa fa rima con ... VALORI (di Alessandro Andreoli) E’ possibile oggi fare impresa, creare reddito e occupazione senza per questo rinunciare ai valori? A rispondere a questa domanda ha provato un gruppo di 20 ragazzi (per lo più neo laureati) che ha partecipato, dal 18 al 23 marzo, alla seconda edizione del master “impresa e valori cristiani” promosso dalla BCC di Filottrano in collaborazione con l’università politecnica delle marche e il gruppo missionario dei salesiani di ancona. Una settimana di full immersion durante la quale sono stati trattati temi interessanti e importanti come la creazione di un business plan, l’analisi strategica, l’organizzazione aziendale, le operazioni di marketing, la responsabilità sociale, l’importanza del capitale umano, la finanza etica, le diverse forme giuridiche d’impresa e le varie forme contrattuali, la lettura e interpretazione del bilancio, alcuni riferimenti alla dottrina sociale sulla chiesa e molte altre tematiche insieme a docenti della facoltà di Economia, professionisti del ter- ritorio e imprenditori etici che hanno provato (spesso con successo) a sperimentare sul campo il connubio: “impresa e valori”. Obiettivo formativo del corso era infatti quello di diffondere una cultura d’impresa responsabile in cui coniugare reddito e valori per inserirsi da protagonisti nel mondo del lavoro, contribuendo così ad incrementare il benessere sociale. Il master si è svolto presso una casa di religiosi (i Missionari Saveriani di Ancona) e la formula residenziale con cui è stato realizzato ha previsto che, a fianco dei momenti formativi di lezione e di testimonianza, i partecipanti contribuissero ai lavori domestici in una atmosfera comunitaria e conviviale, sugellata da momenti di preghiera e di riflessione personale. Un’importante novità di questa II edizione è stata inoltre la tavola rotonda tenutasi il 13 aprile a margine del master. Un evento di grande interesse aperto al pubblico, che ha visto partecipare docenti universitari, professionisti, rappresentanti delle istituzioni e di categoria i quali hanno cercato di confrontarsi e di rispondere a due domande: esiste un punto di contatto tra mondo del lavoro e dell’imprenditoria e i valori cristiani? C’è un modo per dare risposta alla crisi economica salvaguardando l’integrità della persona e delle sue istanze più profonde? Una giornata di riflessione nella quale, gli allievi del Master hanno inoltre presentato ai presenti anche i risultati dei progect work e i bussines plans iniziati durante la settimana del corso e terminati nelle settimane seguenti in modalità wiki. E chissà che alcune delle idee presentate non diventi una realtà. 17 La quarta edizione di BART (Banca, Arte e Territorio) Diciassette artisti in mostra nelle diciassette filiali della Bcc di Fano. Nel mese di dicembre è stata ufficialmente inaugurata la quarta edizione di BART, la mostra che unisce la banca, l’arte e il territorio. Quest’anno l’esposizione, coordinata da Monica Pucillo della Bcc di Fano e presentata attraverso il bel catalogo realizzato dallo studio Conte Camillo, vede come protagonisti 17 artisti (13 pittori, 3 fotografi e 1 scultore): ognuno espone le sue opere nella filiale del suo comune di residenza. Bart è infatti una mostra collettiva che propone un itinerario attraverso i 17 sportelli della banca dislocati in 8 comuni diversi. Nelle quattro edizioni l’iniziativa è riuscita a dare una vetrina a 73 artisti: persone che hanno fatto dell’arte la loro professione accanto a persone che si dedicano all’arte per hobby, con la unica caratteristica comune di essere tutti soci e clienti della banca. Una formula vincente che ha riscosso un notevole livello di gradimento da parte di tutti: l’artista, esponendo le sue opere, nello stesso tempo si fa conoscere al pubblico e allieta l’ambiente di lavoro delle filiali a vantaggio dei dipendenti della banca e di tutte le perso- 18 ne che entrano negli sportelli. Di seguito l’elenco degli artisti con la filiale di riferimento e il settore artistico: Francesco Artibani - agenzia San Costanzo - pittura Caterina Burrai - sede Cuccurano- pittura Fernando Bianchi - filiale 1 Fano via Roma - pittura Fabio Bilancioni- agenzia S. Orso Fano - pittura Davide Calviello - filiale 4 Fano via Mattei - pittura Lorenzo Canalini - agenzia Monteciccardo - fotografia Filippo Carloni - agenzia Calcinelli - pittura Mirco Cionna - filiale Senigallia - fotografia Simone Della Felice - agenzia Tavernelle - fotografia Claudio Denaro - filiale Lucrezia - pittura Fulvia Franca - filiale 5 Fano viale Italia - pittura Walter Lucchetti - filiale 3 Fano via Cairoli - pittura Maria Teresa Martellucci agenzia Marotta - pittura Federico Pierleoni - agenzia Bellocchi - scultura Carla Pozzi - filiale Fano Centro piazza XX Settembre - pittura Gian Luca Proietti - filiale 2 Fano via Veneto - pittura Luciano Serallegri - agenzia Fenile - pittura Un elettromiografo per l’Ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto La Banca Picena Truentina, grazie al contributo fattivo dei soci, dei dipendenti e degli organi sociali effettua ogni anno una donazione all’Ospedale di San Benedetto con lo scopo di arricchirne la dotazione infrastrutturale. Nel 2011, venne donato un importante strumento per la laparoscopia chirurgica che il dottor Walter Siquini definì in modo inequivocabile la migliore apparecchiatura presente al momento sul mercato, quest’anno i fondi messi a disposizione dalla Banca e dai dipendenti hanno permesso l’acquisto di un elettroneuromiografo, strumento che sarà ufficialmente donato all’Ospedale nel corso della conferenza indetta il 20 dicembre, nella sala stampa interna del nosocomio della Riviera delle Palme. Lo strumento di elettroneuromiografia permette lo studio del nervo e del muscolo. Per il nervo, si usano degli stimoli e degli impulsi elettrici, per il muscolo si utilizzano degli aghi elettrodi: due diverse e distinte tipologie di test, in quanto ci sono delle malattie che dipendono da un’alterazione funzionale del nervo e altre dal muscolo. La Banca Picena Truentina – ha dichiarato il presidente, Aldo Mattioli – rappresenta una grande espressione territoriale di quell’intersezione tra l’economia e il sociale, che si materializza poi in atti concreti e utili ai cittadini, come lo sono le nostre donazioni annuali all’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto. Abbiamo intensificato i nostri sforzi per sostenere i giovani e l’imprenditoria giovanile, nonostante il periodo di crisi, e mai in alcuna maniera abbiamo voluto limitare gli interventi dedicati alla sfera del sociale, come nel caso dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto, perché i benefici del nostro agire sono appannaggio non solo dei soci ma di tutta la collettività. Un monumento per amico La BCC di Civitanova Marche e Montecosaro sponsorizza anche quest’anno l’iniziativa “Un Monumento per Amico”. Il progetto, giunto alla sua decima edizione, vede impegnate diverse scuole di Civitanova Marche e zone limitrofe e prevede lo studio di alcune opere e personaggi del patrimonio monumentale locale allo scopo di sviluppare negli studenti il recupero della memoria storica attraverso la conoscenza della città e dei beni culturali. 19 News dalle BCC Banca di Pesaro per l’Ospedale San Salvatore Banca di Pesaro ha effettuato la donazione di tre nuovi macchinari al Servizio di Fisiopatologia respiratoria dell’Ospedale San Salvatore. La consegna ufficiale dei macchinari è prevista per lunedì 7 gennaio. In rappresentanza dell’istituto di credito cooperativo c’erano il presidente, Massimo Tonucci e il direttore generale Marilena Bartoli. Si tratta di tre strumenti di ultima generazione per lo studio delle dispnee e di altre anomalie della funzionalità polmonare che andranno a sostituire, o ad aggiungersi, alle vecchie ed usurate strumentazioni, mediante le quali il reparto è riuscito comunque ad assicurare circa 1700 indagini all’anno. E’ il caso del primo macchinario, un pneumotacografo con cabina pletismografica a sistema Quark, in grado di misurare in senso statico e dinamico 20 il grado di ostruzione delle vie aeree e l’iperattività bronchiale che sono alla base delle patologie cronicoostruttive: prenderà il posto di quello, obsoleto e usurato dagli anni, che era già in uso quando il reparto di Pneumologia faceva parte della struttura di Trebbiantico. Uno Spiropalm 6 per la diagnosi precoce delle dispnee respiratorie e un monitor che misura l’attività steroidea nel bambino colpito da allergia, completano la donazione che ammonta complessivamente a 50mila euro. «Come noto afferma lo responsabile dell’Unità operativa di Pneumologia, Marcello Ugolini l’insufficienza respiratoria è un fenomeno in grande espansione». Dunque, per limitare il declino funzionale nei pazienti colpiti da cancro, bronchite cronica, asma, allergie, non c’è altra strada che la diagnosi precoce attraverso test di fisiopatologia respiratoria. «Con queste nuove macchine contiamo di assicurare un numero più alto di indagini in meno tempo». Il direttore Lorena Mombello ha ringraziato la Banca di Pesaro che ha dato «una tangibile dimostrazione di sensibilità nei confronti dell’ospedale». «Questo è il nostro modo per stare vicino ai cittadini» ha spiegato il presidente, Massimo Tonucci, ricordando che anche quest’anno la Banca distribuirà circa 300 mila euro al territorio. News dalle BCC ARGG. La BCC Gradara vicina ai giovani e al territorio La BCC di Gradara consegnato ufficialmente i tablet agli studenti della scuola secondaria di primo grado di Gradara che prenderanno parte alla sperimentazione prevista dal progetto ARGG! - Apprendere in Rete a Gradara e Gabicce Mare. Un innovativo progetto pilota realizzato in collaborazione con l’Istituto Scolastico Comprensivo di Gabicce Mare e Gradara, l’Università di Urbino e la Polizia di Stato, Dipartimento Postale e delle Telecomunicazioni. “L’obiettivo principale del progetto ARGG! spiega il Sindaco di Gradara, Franca Foronchi - è quello di introdurre nella didattica scolastica il tablet, sfruttando tutte le potenzialità che l’utilizzo di questo dispositivo estremamente portatile e interattivo può offrire a studenti e insegnati. Per questo il ruolo dell’Università di Urbino è così importante, grazie all’esperienza acquisita nell’ambito della didattica a distanza e dell’insegnamento “aumentato”, infatti, i ricercatori di Urbino forniranno le indicazioni utili per il migliore utilizzo di questo strumenti. Inoltre, grazie alle solide fondamenta scientifiche e al forte carattere sperimentale del progetto, diverse case editrici che operano nell’editoria scolastica digitale hanno offerto la loro collaborazione fornendo applicativi e contenuti didattici da utilizzare su tablet e LIM. Grazie a questa sperimentazione gli editori potranno ricevere feedback utili per migliorare i loro prodotti, informazioni preziose per un settore che ha cominciato da poco a muovere i primi passi”. I tablet sono stati acquistati dal Comune di Gradara con il contributo determinante della Banca di Credito Cooperativo di Gradara e sono stati dati in comodato gratuito alle famiglie degli studenti, che potranno utilizzarli anche a casa. “La Banca di Credito Cooperativo di Gradara - afferma il presidente Fausto Caldari - essendo una banca del territorio, non poteva non appoggiare questo importante progetto, soprattutto quando si parla di temi come quelli dei giovani e dell’istruzione, temi molto cari al nostro Istituto!”. 21 La Newsletter dell’energia Nuovo appuntamento con la Newsletter dell’energia frutto della collaborazione tra la Federazione Marchigiana Banche di Credito Cooperativo e Legambiente Marche. Ogni mese sarà possibile essere aggiornati sulle novità del settore delle rinnovabili, sui bandi di incentivo pubblico e sugli gli eventi organizzati sul territorio regionale. In UE 13% energia da fonti verdi nel 2011 Nel 2011 il 13% dei consumi di energia nell’Unione europea e’ stato stato soddisfatto da fonti verdi, rispetto al 7,9% del 2004 e ad un obiettivo complessivo del 20% del 2020. Questa la fotografia scattata da Eurostat, che nello stesso anno vede l’Italia a quota 11,5%. Nel 2004 era ferma al 4,9%, ma dovra’ continuare a correre per centrare il suo target Ue del 17% nel 2020. L’Estonia intanto e’ il primo Paese dell’Unione dei 27 ad aver gia’ tagliato il suo traguardo del 25% previsto per il 2020, toccando gia’ quota 25,9%. Il fotovoltaico cooperativo che fa guadagnare il borgo Il fotovoltaico può godere della detrazione fiscale del 50%, alternativa al conto energia e abbinata allo scambio sul posto. Dopo varie conferme, l’Agenzia delle Entrate lo chiarisce in maniera ufficiale. Con una nota in risposta all’interpello di Anie, presentato 6 mesi fa. Per godere dello sgravio basterà comprovare l’acquisto pagando tramite bonifico. La generazone distribuita che avanza. Il rapporto comuni “COMUNI RINNOVABILI’ di Legambiente Presentato il rapporto ‘Comuni Rinnovabili 2013’ di Legambiente. Oggi in Italia ci sono oltre 600mila impianti da rinnovabili di grande e piccola taglia, termici ed elettrici che compongono un sistema di generazione sempre più distribuita. E’ il 98% dei Comuni italiani ad avere almeno un impianto alimentato a fonte rinnovabile. Erano 3.190 nel 2008. Il fotovoltaico costa la metà grazie alla detrazione del 50%. Finalmente la risposta ufficiale dell’A.d.E. Il fotovoltaico può godere della detrazione fiscale del 50%, alternativa al conto energia e abbinata allo scambio sul posto. Dopo varie conferme, l’Agenzia delle Entrate lo chiarisce in maniera ufficiale. Con una nota in risposta all’interpello di Anie, presentato 6 mesi fa. Per godere dello sgravio basterà comprovare l’acquisto pagando tramite bonifico. Enel Sole, accordo con comuni montani per efficienza Enel Sole e l’Unione Nazionale Comuni Comunita’ Enti Montani (UNCEM) hanno firmato a Roma un protocollo d’intesa sull’efficienza energetica. L’accordo, informa una nota, prevede una collaborazione diretta tra la societa’ di Enel che opera nel settore dell’illuminazione pubblica e UNCEM per l’individuazione e realizzazione di attivita’ legate al risparmio e all’efficienza energetica nei comuni montani aderenti. In particolare, verranno studiati appositi progetti di rifacimento e valorizzazione dell’illuminazione pubblica capaci di ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2; realizzati impianti di smart lighting con ricorso a tecnologie innovative e audit energetici. La collaborazione riguardera’ inoltre progetti di illuminazione artistica e di design per valorizzare il patrimonio storico e artistico dei comuni montani attraverso sistemi sostenibili dal punto di vista del consumo energetico.