Titolo Robert J. Sternberg, Wisdom, Intelligence, and

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Titolo Robert J. Sternberg, Wisdom, Intelligence, and
 Titolo
Robert J. Sternberg, Wisdom, Intelligence, and Creativity Synthesized,
Cambridge University Press, 2003
Autore della recensione
Paola Valenti
Data della recensione
10/01/09
Abstract
In questa pubblicazione del 2003, Robert J. Sternberg, riprendendo gli studi dello scorso secolo
ed in particolare degli ultimi trent’anni, si occupa di definire cosa siano la saggezza,
l’intelligenza e la creatività e come la loro summa porti all’equilibrio personale.
Il testo è non segue l’ordine del titolo ma segue una serie di connessioni logiche a partire
dall’intelligenza, che è definita attraverso gli studi di Gardner sull'intelligenza multipla, una
summa di cinque grandi approcci cognitivi: disciplina, sintesi, creatività, rispetto ed etica. E’
l’intelligenza intesa come capacità di riconoscere gli obbiettivi ed ottenerli eticamente, anche
modificando l’ambiante, che è la chiave del successo. Segue la creatività, definita come
"capacità di produrre un lavoro che sia nuovo, originale, imprevisto, ad alto contenuto di
qualità e adeguate "(p.89) e dove e determinate è il ruolo della decisone. Infine analizza la
saggezza che può essere definita come il "potere di giudicare correttamente ed, in seguito,
dare corso ad una azione basata sulla conoscenza, l'esperienza, la comprensione”. Riuscire ad
disporre di saggezza, intelligenza e creatività, significa, per l’autore, giungere ad un livello
superire di pensiero.
In this publication in 2003, Robert J. Sternberg, resuming his studies of the last century and
especially the last three decades, deals with the definition of wisdom, intelligence and
creativity and how their summa brings to personal balance. The text is not following the order
of the title but follows a series of logical connections beginning with intelligence, which is
defined by Gardner's study onmultiple intelligence, a summa of five major cognitive
approaches: discipline, synthesis, creativity, compliance and ethics. It is intelligence thought
as the ability to recognize goals and ethically obtain them, even by changing the environment,
which is the key to success. Creativity follows, defined as "the capacity to produce work that is
new, original, unexpected, high-quality and appropriate" (p.89) and where the role of the
decision is instrumental. Finally, he considers wisdom that can be defined as the "power to
judge correctly and, later, to give way to an action based on knowledge, experience
and understanding." Succeeding to have wisdom, intelligence and creativity, means, for the
author, reaching an upper level of thought.
Recensione
Nel testo in oggetto Robert J. Sternberg compendia trent’anni di studi critici in tema di
Saggezza, intelligenza e creatività, riassumendo le migliori ricerche in tema di intelligenza
umana a partire da E. G. Bornig passando da Popper e Gardner.
A partire da ciò, sostiene che qualunque serio tentativo di comprensione dell’intelligenza deve
andare oltre all’uso di test basati su carta e matita, in cui si inseriscano crocette, e l’osservato
sia giudicato da un indicazione di vero o falso. Oltre a considerare le abilità quantitative dal
punto di vista analitico, il testo in oggetto mi è sembrato particolarmente interessante in
relazione al mio progetto di ricerca perché afferma che una teoria esaustiva sull’intelligenza
deve tener conto delle capacità creative degli individui, i quali sono in grado di andare oltre le
informazioni date immaginando nuovi ed entusiasmanti modi di riformulare problemi
1 preesistenti. Sternberg sostiene che siano determinanti le dinamiche di scelta, ovvero le
capacità individuali di pesare attentamente le varie opzioni agendo, per così dire, con
prudenza: questo è ciò che lui definisce wisdom, saggezza: comprendere le proprie potenzialità
intellettuali, imparando a superare le proprie difficoltà e a colmare le proprie lacune, è
altrettanto importante che sviluppare i propri punti di forza. Certo, la valorizzazione dell’errore
non è una novità in abito psicologico, ma Sternberg sviluppa una visione dell’intelligenza
umana ricca di sfumature legate alla saggezza ed alla creatività, facendo sì che la sua teoria
sia una pietra miliare per gli psicologi e gli scienziati cognitivi, gli educatori, i ricercatori ed in
qualche modo, anche per i politici. Infatti, il testo in esame inizia da un’analisi del contesto
politico americano nel 2000, evidenziando come i entrambi i candidati alla presidenza degli
Stati Uniti d’America, Al Gore e George Bush, abbiano avuto una carriera scolastica mediocre,
confermata da test di intelligenza con risultati di ancor più basso livello. Sternberg, quindi, si
chiede se l’intelligenza sai solo quella misurata con i metodi tradizionali o se bisogna ancora
comprendere la complessa natura dell’intelligenza. Come evidenziato dai media, a quattro anni
dalla pubblicazione di questo testo il nuovo presidente degli Stati Uniti, Obama, presenta una
carriera scolastica e dei test di intelligenza eccellenti, quindi, la metodologia ed i risultati non
possono, a mio avviso, essere considerati esaustivi e determinanti in un verso né nel verso
opposto. Determinante è invece, secondo l’autore, il punto di vista dell’approccio con cui si
studia l’intelligenza, approccio che ritiene essere una lente ideologica.
Infatti l’approccio elogiativo di Carroll (1982, 1993), Herrnstein e Murray (1994) e Jensen
(1998, 2002), risulta del tutto differente da quello di Gardner (1983, 1999), Gould (1981) o
Sacchi (1999). Inoltre, ogni singolo autore è collegato ad una scuola di pensiero, e anche nelle
scuole di pensiero vi sono differenze importanti. Ciò che mi ha colpito soprattutto, è il fatto che
Carrol e Gardner, pur operando nello stesso periodo storico, abbiano utilizzato dati
completamenti diversi per sostenere le proprie teorie sull’intelligenza. Ma, sostiene l’autore,
dopo aver analizzato, valutato e criticato le diverse teorie, si scopre che teorie che sembrano
incompatibili possono fungere da trampolino di lancio per nuove teorie.
L’impostazione del testo è rovesciata rispetto al titolo, infatti il testo si declina in tra parti, la
prima, sull’intelligenza, prevede una rassegna dello sviluppo del concetto di intelligenza nel
corso degli ultimi 100 anni. Dopo aver preso in esame, quindi, i sopracitati autori, vengono
introdotti i test di intelligenza proposti da Stanford-Binet, le teorie generiche di intelligenza e le
teorie di Gardner sull’intelligenza multipla sull’intelligenza di successo che comprende tre tipi di
abilità, l’abilità analitica, l’abilità creativa e l’abilità pratica.
Secondo Howard Gardner, lo psicologo famoso nel mondo per aver elaborato vent'anni fa
un'analisi sull'intelligenza plurale che demolì il vecchio concetto del quoziente intellettivo e del
genio misurabile come un fattore unitario, oggi è vincente l'intelligenza multipla che è
composta da 5 grandi approcci cognitivi: disciplina, sintesi, creatività, rispetto ed etica.
Segue poi l’approccio di David Goleman, autore di Intelligenza emotiva" (Emotional
Intelligence) del 1995. In questo libro l'autore afferma, tra l'altro, che la conoscenza di se
stessi, la persistenza e l'empatia sono elementi che nascono dall'intelligenza umana, forse
quelli che influenzano maggiormente la vita dell'uomo. Spesso queste capacità, che vanno a
costituire l'intelligenza emozionale, erano sottovalutate, ignorate o non considerate un
elemento rilevante nel computo del noto ma ridimensionato Quoziente d'intelligenza (QI).
Come si definisce il successo? L’autore che il successo sostiene che si definisca, in termini di
intelligenza, secondo i seguenti punti:
1) la capacità di raggiungere uno degli obiettivi della vita, dato il contesto socio-culturali,
2) attraverso la capitalizzazione sui punti di forza e la correzione o la compensazione delle
3) adattamento all’ambiente e selezione degli ambienti
4) attraverso una combinazione analitica, creativa, e capacità pratiche.
Dopo aver analizzato il primo punto, l’interrogativo che ne consegue non è legato tanto a
quali obiettivi gli individui hanno scelto, ma, piuttosto, a ciò che gli individui hanno fatto in
modo che possano realizzare tali obiettivi in un modo significativo. Così, questa voce
comprende in realtà tre sotto-voci: a) individuare obiettivi significativi b) il coordinamento di
tali obiettivi in maniera proficua, in modo che essi costituiscano un insieme coerente di ciò che
si cerca nella vita, c) la proiezione ad una notevole distanza di tempo lungo il percorso verso il
raggiungimento di tali obiettivi.
La seconda voce prende in considerazione l’individuo e la sua valorizzazione, c’è un’efficace
esempio tratto da Williams & Sternberg, 2001 a proposito di insegnamento. Gli educatori
2 cercano spesso di distinguere quali siano le caratteristiche degli insegnanti esperti. Ma la verità
è che gli insegnanti possono eccellere in molti modi diversi. Alcuni sono bravissimi a tenere
delle lezioni, altri, invece, piccoli seminari; altri ancora sono portati per l’insegnamento
individuale. Non c'è una formula che funzioni per ogni insegnante. Bisogna valorizzare i loro
punti di forza e cercare di organizzare il loro insegnamento in modo che possano capitalizzare i
loro punti di forza e, allo stesso tempo compensare o correggere le loro debolezze. Una
soluzione efficace sta nel team di insegnanti perché un insegnante può compensare
ciò che l'altro non fa bene. La terza voce è connessa al cambiamento e alla capacità di
adattarsi al cambiamento: l'adattabilità è una competenza chiave in qualsiasi definizione di
intelligenza. Un intellettuale leader dovrebbe essere in grado di dimostrare la capacità di
adattarsi ad una varietà di ambienti: parte della teoria dell’intelligenza legata al successo è la
capacità di decidere cosa cambiare. La quarta voce che l’intelligenza di successo di intelligence
comporta un’ampia gamma di capacità che è di solito misurata con prove
intellettuali e competenze accademiche. La maggior parte di questi test misura esclusivamente
o principalmente la memoria e la capacità di analisi. Ma non solo, anche creatività e capacità
pratiche.
Il che ci rimanda alla parte successiva dove la creatività è definita come la "capacità di
produrre un lavoro che sia nuovo, originale, imprevisto, ad alto contenuto di qualità e
adeguate "(p.89) Determinante è il ruolo della decisone. in larga misura, la creatività è una
decisione. Il capitolo è suddiviso in tre parti: la decisione di essere creativi, la decisione di
come deve si può essere la creativi, e l'attuazione di tali decisioni.
La teoria degli investimenti di Sternberg, riguarda la decisione di essere creativi. Essa si basa
sul concetto che la persone creative decidono di “acquistare basso e vendere alto” nel mondo
delle idee: l’espressione dell’autore indica che le idee non riconosciute dalla massa, hanno poco
valore, ma l’individuo creativo a valorizzarle e a proporle/venderle al mondo nella giusta ottica
. Dopo aver descritto la teoria l’autore presenta dati empirici per descrivere a sostegno della
sua ricerca. Nella seconda parte del capitolo, discute le modalità relative alla decisione su come
essere creativi, infatti, una persona che abbia preso la decisione di essere creativa può essere
creativa in una varietà di modi differenti. Nella terza parte del capitolo, pl’autore tratta le
implicazioni della teoria degli investimenti per rafforzare la creatività in se stessi e negli altri.
Nel capitolo 4 l’autore sostiene che i contributi dei creativi siano una sorta di motore di
propulsione, uno stimolo alla creatività non solo per il creativo ma anche per coloro che ci
entrano a contatto. Il concetto di base è che i contributi creativi differiscono non solo nella
quantità di creatività e nella visualizzazione di qualcosa di nuovo, ma anche nel tipo di
contributi. L’autore affronta il tema partendo da una discussione generale sui contributi dei
creativi e successivamente presenta alcuni modelli di contributi creativi. Descrive poi il modello
per la comprensione della propulsione dei contributi dei creativi e suggerisce otto tipi di
contributi che derivano dal modello di propulsione, citando esempi nel campo delle arti e delle
lettere e mostrando come il modello di propulsione può essere applicato per la comprensione
delle stesse. Tale modello può essere utile nel valutare lo stato del lavoro creativo, delle
persone, e di un dominio.
Nella terza parte si definisce la saggezza. La saggezza, dice Sternberg, può essere definita
come il "potere di giudicare correttamente ed, in seguito, dare corso ad una azione basata
sulla conoscenza, l'esperienza, la comprensione, ecc" (p. 147). In tale ottica, l’autore, in
particolar modo nella parte conclusiva del testo, ha elaborato ulteriori implicazioni per
integrare i concetti di saggezza, con l'intelligenza e la creatività, integrazioni utili agli psicologi
e gli educatori, perché collega lo sviluppo dell’intelligenza, la creatività e la saggezza con un
ordine superiore di pensiero, di sintesi e valutazione. Per coltivare i nostri studenti
valorizzando pienamente le loro potenzialità, in base a questa teoria, dobbiamo insegnare a
coltivare il loro potenziale di saggezza. La sapienza, afferma, può essere praticata; la saggezza
può essere promossa: "La sapienza non è solo un modo di pensare le cose, è un modo di fare
le cose. Se le persone vogliono essere sagge, sono tenute ad agire con saggezza, non solo a
pensare con saggezza. Tutti noi possiamo farlo. "(p. 188). Sternberg elenca 16 principi per
l'insegnamento della saggezza. La traduzione è a cura dell’autrice della recensione.
1. Mostrate agli studenti che la nozione tradizionale di capacità e dei relativi risultati non è
sufficiente perché la vita sia soddisfacente. Molte persone si sentono intrappolate nella
loro vita e, nonostante la sensazione di successo percepita dal mondo esterno, loro
ritengono che la loro vita non sia davvero completa. L’adempimento a saggi principi
3 non è un'alternativa al successo, ma è un suo aspetto che, per la maggior parte delle
persone, va al di là di denaro, le promozioni, le grandi case, e così via.
2. Dimostrate come la saggezza sia fondamentale per una vita soddisfacente. A lungo
termine, le decisioni sagge sono a beneficio di chi le prende, beneficio che le persone
non sagge non avranno.
3. Insegnare agli studenti l'opportunità di interdipendenza – un’alta marea solleva tutte le
navi, ma la marea può farle anche sprofondare tutte.
4. Siate un modello di saggezza perché ciò che voi fate è più importante di quello chedite.
La saggezza è data dalle azioni che dipendono dalla saggezza e le azioni devono essere
dimostrate.
5. Gli studenti leggano le sentenze sagge in relazione al potere decisionale, in modo tale
da capire che ci sono mezzi di giudizio nel processo decisionale.
6. Aiutate gli studenti a riconoscere i propri interessi, quelli di altre persone, e quellt delle
istituzioni.
7. Aiutate gli studenti a bilanciare i propri interessi con quelli di altre persone, e quelle
delle istituzioni.
8. Insegnate agli studenti con quali "mezzi" si può ottenere il fine, non insegnate loro solo
il fine.
9. Aiutate gli studenti ad imparare i ruoli di adattamento, di adeguamento, e di selezione,
e come questo porti al loro equilibrio.
10. Incoraggiate gli studenti a formare, criticare, e di integrare i propri valori nel loro
pensiero.
11. Incoraggiate gli studenti a pensare dialetticamente, rendendosi conto che sia le
domande che le risposte si evolvono nel tempo, e che la risposta ad una questione
importante della vita può variare in diversi momenti della propria vita.
12. Visualizzate agli studenti l'importanza del pensiero dialogico, perché possano capire
diversi interessi e idee provenienti da più punti di vista.
13. Insegnate agli studenti la via per la ricerca e poi cercate di raggiungere il bene comune,
un bene in cui vincono tutti, non solo quelli con cui ci si identifica.
14. Incoraggiate e premiate la saggezza.
15. Insegnate agli studenti a monitorare gli eventi nella loro vita e il proprio pensiero in
merito a tali eventi. Un modo per riconoscere gli altri interessi è quello di cominciare ad
individuare uno proprio.
16. Aiutate gli studenti a capire l'importanza di vaccinare se stessi contro le pressioni dell’
egoismo personale o di piccolo gruppo di persone con un interesse.
Per la nostra cultura, questi principi sembrano quasi il frutto di una religione new age, ma,
leggendoli con attenzione, ci si rende conto che questo tipo di approccio etci manca
nell’insegnamento e, forse, sarebbe utile.
Indice
4 Preface page IX
PART 1 - INTELLIGENCE
1. Background Work on Intelligence
2. The Theory of Successful Intelligence
PART II - CREATIVITY
3. Background Work on Creativity
4. The Investment Theory of Creativity as a Decision
5 The Propulsion Theory of Creative Contributions
PART III - WISDOM
6 Background Work on Wisdom
7 The Balance Theory of Wisdom
PART IV SYNTHESIS
8 WICS: The Relations among Intelligence, Creativity, and Wisdom
References
Index
Autore
Robert J. Sternberg è Preside della Scuola delle Arti e delle Scienze e Professore di Psicologia
presso la Tufts University. Prima di essere a Tufts, è stato professore di Psicologia e
l'istruzione, professore di Gestione della School of Management, e Direttore del Centro di
Psicologia di abilità, competenze, abilità e alla Yale University. Questo centro, ora trasferito a
Tufts, è dedicato alla promozione della teoria, la ricerca, la pratica politica e che promuovono il
concetto di intelligenza intesa come lo sviluppo di conoscenze, come un costrutto che è
modificabile e capace, in una certa misura, di svilupparsi nell’arco di tutta la vita. Autore di
oltre 1100 articoli, capitoli e libri, la ricerca di Sternberg si concentra su intelligenza, creatività
e saggezza. Oltre a ciò, oggetto della sua ricerca sono i rapporti di amore e di chiudere così
come l'odio.
Bibliografia
• History Anna T. Cianciolo, Robert J. Sternberg, Intelligence: A Brief, Pubblicato da
Blackwell Publishing, 2004
• Robert Keith Sawyer, Creativity and Development, Oxford University Press US, 2003
• Robert J. Sternberg, James C. Kaufman, Jean E. Pretz, Creativity and Reason in Cognitive
Development, Cambridge University Press, 2006
• F. Del Corno, Del Corno, Lang, Margherita Lang, Psicologia clinica, FrancoAngeli, 2002
Links
• 1923, EG Boring scriveva: «L'intelligenza deve essere definita come la capacità di
riuscire bene a un test di intelligenza». http://www.jstor.org/pss/285325
• Analisi storico-critica degli scritti di Popper sulla logica della scoperta scientifica di
Antonio Venezia: http://www.brera.unimi.it/sisfa/atti/2003/398-404VeneziaBari.pdf
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