Land “Demo Car” Rover
Transcript
Land “Demo Car” Rover
188-190 AR365 Salto di Qualita.qxp_-- 02/07/15 12:41 Pagina 188 In collaborazione con CENTRI MASTERS Land “Demo Car” Rover Proporre una soluzione per evolvere l’impianto di serie sulla vettura di un appassionato è uno dei cavalli di battaglia di un installatore. Ma una “Demo Car” per dimostrarne il risultato sonoro vale più di mille parole... D opo essere stato un appuntamento molto seguito dai lettori negli scorsi anni, la rinnovata rubrica denominata “Salto di Qualità” vede come tema portante l’evoluzione di quegli impianti audio che le case automobilistiche offrono integrati all’interno degli abitacoli al momento dell’acquisto della macchina. Sin dalla sua inaugurazione, le proposte che sono passate su queste pagine hanno visto vetture di appassionati desiderosi di poter godere di una qualità della riproduzione musicale superiore rispetto a quella offerta di serie, anche laddove le condizioni per evolvere l’impianto sembravano non esistere affatto. Una delle richieste comuni a tutti i sistemi protagonisti della rubrica è stata quella di poter facilmente riportare le dotazioni della vettura allo stato originario, ad esempio in caso di vendita dell’auto o dell’esaurimento del periodo di noleggio a lungo termine o del leasing. Altro aspetto di punta, una forte, se non totale, invisibilità del sistema, soprattutto in virtù della scelta di mantenere in plancia la sorgente di serie, opportunamente e saggiamente sfruttata attraverso l’impiego di un processore. Tra i commenti ricevuti sulle realizzazioni presentate in questa rubrica, bisogna registrare le richieste di “varianti” da effettuare sulla propria auto alla soluzione presentata o richieste di trasportarla su un modello di macchina diverso. Le stesse richieste vengono poste ai centri di installazione specializzati, soprattutto quando la sensibilità dell’appassionato è tale da voler condividere scelte e soluzioni con l’installatore. Ciò che manca, però, è la valutazione del risultato, cosa accade in abitacolo quando, dopo l’inserimento del processore e la costruzione di un impianto a valle, diamo corrente all’insieme ed iniziamo a comprendere la portata del “salto di qualità”. La Demo Car di Fabio Beghin Non poteva essere che un installatore dalla quasi trentennale esperienza, come Fabio Beghin, a saper impiegare quello che da sempre viene considerato il più importante coadiuvante per il centro di installazione specializzato: una vettura dimostrativa. Lo scopo di questa realizzazione è quello di far vedere agli appassionati qual è il risultato ottenibile in abitacolo semplicemente applicando le possibilità offerte dai più moderni prodotti senza intervenire su strutture e impiegando una sorgente di serie semplicemente impossibile da rimuovere. 188 Fabio ha usato la sua Land Rover Feelander 2 come Demo Car. È un’imponente vettura che nasce con un impianto multivia ed un sistema multimediale complesso e perfettamente integrato a livello funzionale, visualizzando informazioni dell’auto e attività di bordo sul monitor, e a livello estetico, con monitor, meccanica e comandi ravvicinati e condivisi con funzionalità diverse. Ha deciso di realizzare un impianto “tipo” proprio per dimostrare agli appassionati come poter godere della musica, anche in qualità elevata, sfruttando al massimo le dotazioni di bordo e soddisfacendo le richieste che abbiamo precedentemente sottolineato. Il segreto dell’upgrade del sistema della Land Rover di Fabio, ma più in generale di ogni vettura di cui si vuol mantenere la sorgente di serie ma evolvere la qualità complessiva dell’audio di bordo, è sicuramente il DSP. Non un normale DSP, dedicato semplicemente all’elaborazione dei segnali, ma uno che ha anche funzionalità dedicate all’interfacciamento con sistemi di serie, come ingressi ad alto livello, ricostruzione della banda intera da segnali multivia, de-equalizzazione, autoaccensione e così via. Sono diversi (anche se non tantissimi) i processori sonori in grado di fare ciò. La tendenza attuale, però, è quella di dotare il processore sonoro di stadi amplificati interni, racchiudendo il tutto in un unico telaio in modo da risparmiare spazio, integrarne funzionalità, rendere più sem- plice l’insieme delle operazioni di upgrade. Audison ha addirittura costruito un’intera linea, denominata “Prima”, su queste basi, offrendo sia device che integrano processori e finali di potenza, sia Le predisposizioni del woofer, nella Freelander 2, sono in portiera, in alto. Il tweeter, invece, ha trovato posto nel triangolino degli specchietti avendo riscontrato che la predisposizione originale, sul cruscotto, è penalizzante per l’ottenimento di un buon suono. AUDIOREVIEW n. 365 luglio 2015 188-190 AR365 Salto di Qualita.qxp_-- 02/07/15 12:41 Pagina 189 L’enorme bagagliaio della Land Rover appare praticamente vuoto. Nel confronto, il piccolo sub della Hertz è ancor più compatto di quanto non sia realmente. La macchia blu sulla sinistra, creata appositamente con un fascio di LED, indica il posizionamento dell’amplificatore Prima. unità di potenza supplementari, sia sistemi di altoparlanti creati per essere integrati a bordo delle auto (in termini di ottimizzazione sonora ma anche in termini di forma e dimensioni) dalle caratteristiche note e sfruttabili dai finali. L’impianto La scelta di Fabio è stata quella di dotare la propria vettura di un solo amplificatore finale, un Audison AP 8.9bit della serie Prima, appunto, che integra un DSP in grado di interfacciarsi con i segnali ad alto livello della sorgente di serie ma al contempo offre ben otto canali amplificati, a fronte della capacità del processore di gestire nove canali separati. Le minime dimensioni del finale hanno portato Fabio a installarlo in una nicchia dell’immenso bagagliaio della Land Rover, una nicchia sul lato sinistro che lui ha deciso di evidenziare con una striscia di LED colorati proprio per sottolineare il minimo spazio occupato. Otto canali di amplificazione, però, sono sovrabbondanti per lo scopo, per cui il nostro amico ha sfruttato la possibilità di porre a ponte due coppie di canali e con esse pilotare il woofer anteriore. Con le rimanenti due coppie di canali sono stati pilotati i tweeter anteriori e l’intero sistema posteriore. Le predisposizioni posteriori accolgono entrambi gli altoparlanti del sistema a due vie, come si nota dalla trasparenza della griglia. AUDIOREVIEW n. 365 luglio 2015 È all’interno di questo spazio ricavato nella zona del passaruota posteriore che troviamo l’unico finale dell’auto. Lo spazio occupato, nonostante l’ampio volume a disposizione, è davvero minimo. Gli altoparlanti impiegati nei sistemi anteriori e posteriori sono gli stessi. Racchiusi in un kit con crossover passivo, denominato APK 165, o impiegati singolarmente nel sistema anteriore, gli altoparlanti hanno trovato invisibilmente posto nelle predisposizioni dell’auto. Ad eccezione del tweeter anteriore. Fabio ha ritenuto acusticamente troppo penalizzante l’inserimento del tweeter nella predisposizione sul cruscotto e ne ha preferito l’installazione a vista, ma elegantemente mimetizzata, sul triangolino degli specchietti. Ha inoltre sfruttato nel migliore dei modi l’uscita dedicata al subwoofer presente sull’AP 8.9bit. Ha inviato il segnale ad un compatto quanto grintosissimo “cubotto” della Hertz, il DBA 200.3, un subwoofer dotato di altoparlante da 8 pollici dall’am- pia escursione, di due radiatori passivi posti lateralmente e di un amplificatore di potenza interno, il tutto in un volume incredibilmente compatto. Il plus della musica in HD Grazie alla capacità del processore contenuto a bordo dell’AP 8.9bit, tutti i segnali circolanti sull’impianto audio, dal vivavoce fino alle indicazioni del navigatore di bordo, sono rimasti disponibili, così come tutti i comandi remoti (al volante) e le funzionalità dell’auto. Ma per chi potrebbe obiettare riguardo la qualità di un impianto pilotato da un segnale ad alto livello ricavato dall’uscita della sorgente di serie, Fabio risponde con l’impiego dell’unica L’auto L a Freeelander 2 della Land Rover rischia di non essere giustamente considerata, né come fuoristrada, seppur fornita di ogni soluzione per affrontare terreni impervi o passaggi difficili, né come “SUV” modaiolo, seppur dotata di ogni comfort, dagli eleganti interni in pelle ad una linea tradizionale ma anche moderna e raffinata, oltre che di sistemi multimediali completi e, in alcuni casi davvero esclusivi, come il top di gamma realizzato in collaborazione con Meridian. Il modello visto in queste pagine, seppur non recentissimo, offre un sistema concentrato tutto in una plancia squadrata e ricca di tasti e controlli. Il sistema multimediale offre un monitor da 6,2 pollici, un lettore CD/DVD ed una serie di caratteristiche all’altezza dell’ultima generazione di modelli, come il Bluetooth, la presa USB per la riproduzione di file su USB Key, i comandi al volante. I sistemi di altoparlanti previsti sono due. Anteriormente viene offerta una predisposizione per un woofer in portiera ed il tweeter a cruscotto, sotto una griglia molto fitta. Posteriormente, un unico vano accoglie sia woofer che tweeter. R. Patriarca 189 188-190 AR365 Salto di Qualita.qxp_-- 02/07/15 12:41 Pagina 190 (ad oggi) sorgente in grado di riprodurre musica in alta definizione presente sul mercato, quel bit Play HD della stessa Audison che continua a far parlare tanto di sé. È stato affiancato alla sorgente di serie (una delle sue prerogative vincenti) senza infierire minimamente sul percorso del segnale “standard”, essendo connesso con l’AP 8.9bit direttamente tramite fibra ottica. Un controller posto vicino alla leva del cambio permette di scegliere la sorgente. E qui la musica cambia. Ad una impostazione volutamente “booming”, con il sub in buona evidenza dedicato ad un pubblico giovane e alla ricerca della sensazione del “primo upgrade”, Fabio ha affiancato un ascolto ben più equilibrato se viene chiamato ad agire il bit Play HD, proprio per avere a disposizione i mezzi per convincere l’uno e l’altro tipo di appassionato. Un ascolto Il bit Play HD all’interno del cassettino portaoggetti. Nascosto quanto basta, tuttavia accessibile, è considerato come un “plus” in questo impianto… Lo specialista B eghin Hi-Fi si può annoverare tra i riferimenti del car hi-fi italiano. La sua attività è nata nel lontano 1986 ad Aprilia (LT) e dal ’92 è attivo nell’attuale sede. Ha vissuto da protagonista le diverse stagioni del car hi-fi italiano, dalla pionieristica era dei pianali sino all’attuale epoca di battaglie con Simona, Fabio e Massimiliano Beghin al banco. Manca Claudio Laureti, il quarto vetture dagli impianti blindati e componente della squadra. sempre più integrati, passando per le favolose stagioni delle gare: è stato protagonista negli anni ’90 di memorabili sfide, come il Trofeo ACS e le finali ECAP, oltre che Andec e Nazionali Car Audio. Oggi Beghin Hi-Fi opera in una struttura ottimamente organizzata in una delle direttrici della cittadina pontina. Ad un locale dedicato all’esposizione e vendita, ricco di prodotti ma anche di attestati e riconoscimenti, è affiancata l’officina vera e propria, off limits (com’è giusto) per il pubblico, capace di contenere comodamente due vetture. Un grande spazio antistante ai locali può essere usato come parcheggio ma soprattutto come base per veloci sopralluoghi o verifiche mentre un grande piazzale, posto lateralmente al centro di installazione, permette agli installatori di operare su vetture di ogni dimensione, camion e autoarticolati compresi. Ma il segreto di Beghin Hi-Fi non risiede solo nell’esperienza di Fabio. Il vero segreto è una squadra unita e compatta, la stessa sin dall’inizio dell’attività, divisa solo in termini di competenze e di raggi d’azione. Una squadra composta da Fabio, da Massimiliano Beghin, fratello di Fabio, e da Claudio Laureti, entrambi installatori specializzati che di esperienza ne hanno tanta quanto Fabio. E per quanto riguarda le auto, forse anche di più. Da qualche tempo anche Simona Beghin, figlia di Fabio, è presente a dar man forte ai “grandi”, operando nei settori dell’assistenza e amministrativo. R. Patriarca Beghin Hi-Fi di Fabio Beghin Via Carroceto 185 - 04011 Aprilia (LT) - Tel. 06 9280795 - Fax 06 92043522 [email protected] - www.tmtinteriors.it corretto e convincente che non mancherà di colpire anche più esigenti. Conclusioni Da buon professionista, Fabio ha a disposizione moltissime soluzioni dedicate a chi entra nel suo centro di installazione con idee, richieste o semplicePer selezionare la sorgente di serie o il bit Play HD e per controllare il volume di quest’ultimo, è necessario ricorrere ad un DRC. Ecco dove è stato posizionato. mente passione o curiosità. E per chi non è abbastanza convinto delle possibilità di evoluzione del sistema di serie della propria auto, bastano cinque minuti a bordo della Land Rover per capire dove oggi possono spingersi i componenti moderni e la professionalità di uno dei più esperti centri d’installazione d’Italia. Rocco Patriarca Tempi e costi L’ impianto presentato su queste pagine, pur essendo impiegato da Fabio come dimostrativo, ha il pregio di essere perfettamente riproducibile su diverse auto. Volendo considerare le seguenti valutazioni per una vettura “grande” proprio come la Freelander 2, si può indicare in circa 100,00 euro il costo di cavi (fibra ottica compresa) ed accessori ed in circa 300,00 euro quello per la mano d’opera. A ciò vanno aggiunti i costi dei componenti (ampli, 690 euro; due sistemi di altoparlanti, 149,00 euro cadauno; subwoofer Hertz, 222,00 euro) e, naturalmente, del bit Play HD (544,00 euro nella versione senza HD e 699,00 nella versione con SSD da 240 GByte) e del controller DRC (116,00 euro). Grazie alla possibilità di operare con più installatori a bordo della stessa auto, il tempo di fermo macchina necessario all’installazione del sistema descritto, bit Play HD compreso, è di una sola giornata. R. Patriarca La schermata del bit Play HD nella sorgente di serie della Land Rover. 190 AUDIOREVIEW n. 365 luglio 2015