“Fuorigioco”, quando la danza incontra lo sport

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“Fuorigioco”, quando la danza incontra lo sport
“Fuorigioco”, quando la danza incontra lo sport
I torinesi Zerogrammi raccontano il senso di appartenenza con un documentario e
uno spettacolo
di Franca Cassine
Lo sport incontra la danza in “Fuorigioco”, lo spettacolo della compagnia torinese
Zerogrammi che debutterà in prima nazionale il 3 luglio (con replica il giorno dopo, 4
luglio) a Fossano (Cn) nell’ambito del festival “Mirabilia” (www.festivalmirabilia.it).
La messa in scena fa parte di “Mens Athletica”, il progetto realizzato grazie al
sostegno della Compagnia di San Paolo nell'ambito di “Scene allo sBando”.
<Mens Athletica – spiega Emanuele Sciannamea, regista, coreografo e ideatore del
progetto - nasce dall’esigenza di voler indagare sulla capacità di una società, che noi
amiamo definire ormai liquida, di aggrumarsi in qualche modo, di cedere quella parte
che parla più dell’io per dare spazio al noi. Mi sono chiesto dove potessi raccogliere
queste dinamiche che parlano della volontà di fare gruppo, di unire le forze, e la
risposta è stata: nelle realtà sportive. Questo perché ho notato che le caratteristiche
che dovrebbero regolare i valori della società legati alla lealtà, alla responsabilità, alla
percezione del senso collettivo, nei gruppi sportivi entrano quasi automaticamente>.
Così avete creato un articolato progetto.
<Insieme con la dottoressa Rosanna Todisco abbiamo buttato già un’idea progettuale,
un percorso che ha coinvolto alcune realtà sportive cominciando da un lavoro di
indagine e ricerca. Abbiamo chiesto e ottenuto la collaborazione di alcune squadre,
come quella di pallavolo di serie A, l’Agil Volley Novara; quella universitaria di
rugby, il Cus Ad Maiora, e poi un gruppo di atleti paralimpici di basket, dell’Hb
Torino Uicep. Li ho seguiti nelle partite e negli allenamenti, ho parlato con loro
cercando di individuare un atleta per ogni realtà per raccogliere la sua storia
personale>.
Ce n’è stata qualcuna che l’ha colpita?
<Sono nati spunti incredibili. Ad esempio grazie a Stefania Sansonna, atleta dell’Agil
Volley Novara, ho passato una splendida giornata e ho cercato di tirare fuori i lati
positivi e quelli negativi di quello che avviene all’interno di una squadra. Mi ha
impressionato molto una sua frase: “un vero campione non si vede in campo, ma
fuori, per la capacità che ha di tenere saldo il gruppo, di trovare ogni volta un
equilibrio che è sempre molto labile all’interno di una squadra”. Mi sono detto: ecco,
non stiamo solo parlando di sport, ma stiamo parlando di noi, della società, di ogni
nostro tentativo di trovare un equilibrio. Questo è stato il mio intento: partire dalle
dinamiche che ci sono all’interno dei gruppi sportivi per creare un progetto artistico
caratterizzato da un documentario e da uno spettacolo>.
Di che cosa parlerà il documentario che sarà presentato in anteprima, sempre
all’interno di Mirabilia, il 2 luglio?
<E’ costruito da un insieme di storie, a partire da quelle degli atleti per poi arrivare a
persone comuni che ho interrogato in relazione a cosa volesse dire per loro fare sport,
chiedendogli anche se avessero dovuto mettere insieme una squadra “Italia”, che
razza di formazione avrebbero costruito. Le testimonianze sono molto interessanti>.
Mentre lo spettacolo?
<La realizzazione di “Fuorigioco” è partita proprio dall’indagine confluita nel
documentario. Da queste suggestioni ho estrapolato i valori che entrano in ballo nelle
dinamiche sportive e ci ho lavorato con i ragazzi della compagnia. Abbiamo anche
colto alcune tipologie caratteriali degli sportivi, facendo un percorso a partire dalla
persona per arrivare al personaggio. Ne è nata una messa in scena che spero sia
interessante. Ho immaginato una sorta di carrozzone felliniano, una squadra
improbabile che cerca di far funzionare una macchina che pare veramente fare molta
fatica, ma non è spacciata. Il tutto è giocato sull’equilibrio che potrebbe arrivare e
alla fine, forse a loro insaputa, arriva>.
Una messa in scena di teatro-danza che rimanda immagini cinematografiche.
<Mi sono venuti in mente film quali “Nel bel mezzo di un gelido inverno” e “Rumori
fuori scena” che hanno in comune il fatto di raccontare di un gruppo di sgangherati
che si mettono insieme alla ricerca di un equilibrio, senza neanche crederci fino in
fondo, ma che poi magicamente viene trovato. “Fuorigioco” è uno spaccato di
quotidiano che veste di umorismo le tipiche dinamiche di squadra mostrandone limiti,
vizi e indubbie virtù. I protagonisti di questa creazione sono personaggi atemporali e
bizzarri, sospesi e disordinati, fragili e alla ricerca di un equilibrio>.
Chi saranno gli interpreti?
<In scena ci saranno: Stefano Roveda, Pieradolfo Ciulli, Roberta De Rosa, Maria
Celia e Olimpia Fortuni>.