frutta fresca

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frutta fresca
ENTRA DAL FRUTTIVENDOLO E…
Responsabile del progetto: ACU - Associazione Consumatori Utenti - Onlus
Progetto editoriale: Giubilesi & Associati - Progetto grafico: Luca Negri & Associati - Milano - Fotografie: Orlando Zambarbieri
Gli esperti lo dicono da sempre: un'alimentazione ricca di frutta e ortaggi è il miglior
passaporto per una buona salute.
La frutta, in effetti, ha caratteristiche che la rendono un ottimo “antidoto” a buona parte
degli errori più diffusi dell'alimentazione di oggi.
Poche calorie Nonostante il sapore dolce, la frutta fresca è in genere molto povera di
calorie, perché contiene solo tracce di grassi (che apportano 9 calorie per grammo
contro le 4 di carboidrati e proteine). Si va da un minimo di 15 calorie per etto
dell'anguria a un massimo di 65 per le banane.
Per fare un confronto, il pane comune ne apporta 280 per etto circa.
Molta acqua e poco zucchero Tra l'85 e il 95% del peso della frutta fresca è composto
da acqua, e questo rende la frutta molto dissetante. Una cosa che probabilmente non
sapevi: una normale aranciata contiene meno acqua (e più zucchero) della frutta,
perché l'acqua copre in media l'86% del peso della bibita.
Lo zucchero nella frutta è presente in percentuali comunque basse, tra il 3 e il 10%.
Si tratta di saccarosio, quello che conosci come il normale zucchero bianco, e le sue due
componenti prese singolarmente, cioè il glucosio e il fruttosio.
Le fibre sempre Le fibre corrispondono alla parte indigeribile dei vegetali, che svolge
numerose azioni utili al nostro benessere, in particolare per l'intestino. Nella frutta sono
sempre presenti.
Vitamine in abbondanza La frutta è una fonte fondamentale di vitamina C e
betacarotene (il precursore della vitamina A), ma sono presenti anche molte altre
vitamine, in quantità variabili.
Potassio e altri minerali E' abbondante il potassio, minerale utilissimo per contrastare il
normale eccesso di sodio della dieta (il sodio è una delle due componenti del sale;
troviamo poi un gran numero di altri minerali, di cui la frutta è un'importante fornitrice.
Antiossidanti La composizione della frutta, però, non può certo limitarsi alle
componenti note e diffuse in buona parte dei cibi.
Nei frutti sono presenti centinaia e centinaia di sostanze che svolgono azioni diverse
nella pianta, come quelle che danno colore ai frutti (antociani e flavoni). Diverse di
queste sostanze sono protettive della salute, per esempio gli antiossidanti, che svolgono
azioni preventive rispetto ai tumori.
FRUTTA FRESCA
Campagna promossa dall'Unione Europea - Schede scuole superiori
LE CATEGORIE
Avrai notato che i cartellini e le etichette della frutta, come
quelli degli ortaggi, indicano una categoria (extra, I e II).
Sono riferiti a normative europee che danno precise
definizioni sia per quanto riguarda le dimensioni e l'aspetto di
ogni singolo frutto che per l'eventuale presenza di difetti.
I prodotti della categoria extra non devono avere alcun difetto,
mentre quelli delle categorie inferiori possono presentarne
qualcuno.
Tutti comunque non devono avere alterazioni di natura
biologica, come tracce di muffe e/o presenza di insetti.
Ma attenzione: non è detto che una mela più grossa e perfetta,
sia necessariamente più dolce o saporita di un'altra, per
esempio più piccola.
SICUREZZA E STAGIONALITA'
La frutta, lo sai, è alimento essenziale per la buona salute.
Chi decide di eliminarla per paura della presenza di residui di
fitofarmaci finisce con il danneggiarsi di più.
Insomma, la frutta va sempre mangiata, e limitare l'apporto di
fitofarmaci è possibile. E anche chi pensa di eliminarne ogni
traccia eliminando la buccia, si illude: i residui, se ci sono, si
trovano soprattutto nella polpa.
Un accurato lavaggio della buccia sotto acqua corrente è
comunque consigliato per allontanare polvere e batteri.
La frutta di stagione è più gustosa, più economica e più sicura,
perché avrà richiesto meno input energetici e chimici per
maturare.
E' più sicura anche perché provenendo in buona parte
dall'Italia sarà stata prodotta secondo le regole dettate
dall'Unione Europea.
Cosa che non sempre succede per la frutta importata, e non si
tratta solo di frutta esotica: molte mele, pere arance fuori
stagione arrivano da paesi extra UE.
Certo, subiscono controlli, ma solo al loro arrivo.
La legge impone limiti sulle singole sostanze utilizzate in
agricoltura.
Comunque sia, circa la metà della frutta in commercio, non
contiene residui di fitofarmaci.
Naturalmente, per chi cerca la “massima sicurezza”, è a
disposizione ormai in moltissimi negozi la frutta da agricoltura
biologica, affiancata in genere da marchi di produzione da
agricoltura sostenibile, nella quale è stata utilizzata la lotta
integrata nel controllo delle malattie e degli insetti dannosi,
per cui l'uso dei fitofarmaci è molto limitato.
Mangio sano, informato e soddisfatto
QUANDO MANGIARLA
La frutta è un alimento igienicamente sicuro, ma se viene conservata troppo a lungo
prima del consumo può incominciare a marcire producendo muffe e sostanze
tossiche. Attenzione, quindi.
La conservazione in frigorifero è consigliata, soprattutto in estate, nella maggior parte
dei casi: l'ideale è tirar fuori dal frigo giorno per giorno la quantità di frutta che si
intende consumare. In questo modo si eviterà che le mele diventino farinose; che le
pere stramaturino; che gli agrumi ammuffiscano.
Certo, la durata di conservazione in frigo è variabile, e le muffe possono svilupparsi
anche a basse temperature.
A questa regola generale c'è però un'eccezione: la frutta tropicale.
Banane e ananas, per esempio, mantengono meglio le loro caratteristiche nutritive e
il loro sapore a temperatura ambiente: se si gradisce l'ananas freddo ci si ricorderà di
metterlo in frigo qualche ora prima del consumo.
Infine, occhio alle spremute.
Una delle principali ricchezze della frutta sta nell'abbondanza di vitamine. Si tratta,
però, di sostanze sensibili all'ossigeno dell'aria, che si degradano, quindi, quando la
frutta viene tagliata, frullata o trasformata in spremute. Per questo motivo è fondamentale preparare la frutta al momento del consumo.
TEST: QUAL E' LA STAGIONE DELLA FRUTTA?
QUANDO SI RACCOLGONO IN ITALIA...
le angurie
le arance
le albicocche
i kaki
le castagne
le fragole
i kiwi
le mele
i mirtilli
le noci
le pere
le pesche
l'uva
da aprile q
da gennaio q
da aprile q
da gennaio q
da febbraio q
da maggio q
da gennaio q
da gennaio q
da maggio q
da agosto q
da aprile q
da maggio q
da luglio q
da giugno q
da settembre q
da giugno q
da agosto q
da ottobre q
da agosto q
da agosto q
da maggio q
da luglio q
da ottobre q
da agosto q
da giugno q
da agosto q
da agosto q
da novembre q
da agosto q
da ottobre q
da dicembre q
da settembre q
da ottobre q
da settembre q
da ottobre q
da dicembre q
da ottobre q
da agosto q
da ottobre q
RISPOSTE ESATTE: le mele da settembre - le pere da agosto - le arance da novembre - le albicocche da giugno - i kaki da
ottobre - le castagne da ottobre - le fragole da maggio - le angurie da giugno - i kiwi da ottobre - i mirtilli da luglio - le
noci da ottobre - le pesche da giugno - l'uva da agosto
Dunque, la frutta va mangiata e in abbondanza. Ma quando?
Sicuramente conoscerai qualcuno che è convinto che non debba assolutamente essere mangiata a fine pasto. Ma non è così.
Dopo i pasti
Il problema - di cui in alcuni si lamentano - è che la frutta a fine pasto “gonfia”,
perché “fermenta” dovendo permanere a lungo nello stomaco, mescolata agli altri
cibi che hanno composto il pasto. Il problema, comunque sia, non è per tutti, e
dipende anche da che cosa si mangia. Sicuramente è meno importante se il pasto è
leggero e ricco di vegetali. Le sostanze acide presenti nella frutta, inoltre, hanno
importanti funzioni: per esempio facilitano l'assorbimento del ferro presente negli
altri cibi.
La mela sì
La mela è particolarmente consigliata a fine pasto, perché facilita la digestione.
Anche l'ananas sì
Nell'ananas fresco sono presenti enzimi proteolitici, cioè sostanze che facilitano la
digestione delle proteine. Per questo si consiglia di mangiarlo alla fine di un pasto
dove, per esempio, il secondo è composto da carne.
Subito prima o subito dopo
Non c'è differenza, dal punto di vista della digestione: la frutta sarà rimescolata nello
stomaco con gli altri cibi e verrà digerita con tutto il resto.
Lontano dai pasti
Se si consuma la frutta almeno tre ore dopo il pasto o un'ora e mezza prima verrà
digerita da sola, e lascerà lo stomaco rapidamente, senza problemi di “gonfiore”,
per chi ne soffre.
A merenda
E' un modo per non appesantire troppo i pasti e
soprattutto per evitare di far merenda con altri
alimenti meno salutari, come i
dolci (gelati compresi).
A colazione
La prima colazione è un pasto
che dovrebbe essere arricchito. La frutta fresca è adatta
alle prime ore della
giornata perché è
dissetante e aiuta
l'organismo a idratarsi dopo il digiuno
notturno.
COME CONSERVARE