il colore del quadrilatero

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il colore del quadrilatero
Da Parigi
SOTTO, DA SINISTRA: testa di Apollo di epoca romana, II secolo d.C., alta cm 35 (Galerie Chenel);
“Sinfonia in Rosso e Nero”, pastello su carta di Ivan Vassilievitch Kliun, cm 27,7x26,2 (da Galerie Berès).
IL COLORE DEL
QUADRILATERO
Le gallerie della Rive Gauche
si tingono di rosso. E Arnaldo
Pomodoro è protagonista
da Tornabuoni. Di Wilma Sarchi
T
endenza Rosso. Con
questo diktat si sono
mobilitate le oltre cento
gallerie che costituiscono il
Carré Rive Gauche, distribuite tra il VI e il VII arrondissement di Parigi, a formare
un vero e proprio quadrilatero. Dal 27 al 29 maggio, dalle ore 11 alle ore 20 (domenica 29 fino alle ore 18), gli antiquari che si affacciano
nell’area compresa tra il Quai
Voltaire, rue des Saints-Pères,
rue de l’Université, rue de
Bac, rue de Beaune, rue de
Verneuil e rue de Lille hanno
fatto a gara nell’allestire le vetrine più accattivanti, esponendo opere che vanno
dall’archeologia alla fotografia, mobili e oggetti d’arredo
passando per bijoux, argenti,
dipinti, sculture, tappeti,
arazzi, ceramiche, orologi, disegni, arti primitive e altro
ancora. Tutto sotto il denominatore comune del colore
rosso. E quindi dal corallo al
vermiglio, dallo scarlatto al
porpora, dal carminio al bordeaux, il rosso si declina all’infinito. Ecco un esempio: la
testa proposta dalla Galerie
Chenel (6, rue de Beaune;
tel. 0033-1-42974409) in
marmo rosso antico, un’opera d’epoca romana del II secolo d.C. rappresentante il
dio Apollo, dalla tipica accon-
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ciatura con la fascia che cinge
la testa, mentre i capelli morbidi e ondulati scendono sulle
spalle. Questa testa d’Apollo,
in vendita a 180mila euro, è
presentata nella mostra “Anatomia”, dove sono esposti
frammenti anatomici di sculture antiche, in corso da Chenel fino al 28 giugno.
D’epoca decisamente più recente è invece il tavolo scultura del 1969 di Caroline Lee,
artista americana nata nel
1932 e stabilitasi a Parigi nel
1959, presentato dalla Galerie Marie-Alexandrine Yvernault (5, rue de Beaune; tel.
0033-1-42974931). Il piano
in vetro poggia su un’elegante
struttura in rame saldato ed è
in vendita a 18mila euro. I lavori di Caroline Lee sono presenti in collezioni private
francesi e americane, ma anche in diversi musei internazionali, tra i quali il Musée
d’Art Moderne de Paris. Sempre restando nel campo
dell’arte moderna, merita una
segnalazione particolare “Sinfonia in Rosso e Nero”, un
pastello su carta velina a fondo ocra pallido di Ivan Vassilievitch Kliun (1873-1943)
presentato dalla Galerie
Berès (25, quai Voltaire; tel.
0033-1-49279588). Verso il
1915 Ivan Kliun decide di seguire Malévitch nel suo per-
SOPRA: poltrona “Maharaja” in bambù, pelle e tela,
1900 circa (da Galerie Vauclair). SOTTO: tavolo
scultura di Caroline Lee in rame saldato e piano in vetro,
eseguito nel 1969 (da Marie-Alexandrine Yvernault).
corso cubo-futurista e aderisce poi al Suprematismo. Nel
1917 Kliun lascia il movimento per proseguire individualmente le sue ricerche. Le
sue sperimentazioni si rivolgono in particolare al colore,
trattato secondo la tecnica
dello sfumato, ricercando
sempre effetti di trasparenza.
Negli spazi della Galerie Vauclair (36 rue de l’Université;
tel. 0033-1-4926 9064) spicca invece la poltrona detta del
“Maharaja”: realizzata attorno al 1900 dalla Maison des
Bambous Perret & Vibert, la
seduta evoca con eccentricità
l’India sognata (costa 14.800
euro). In effetti i materiali, la
struttura a baldacchino e il riposa-piedi ricordano i troni
utilizzati dai Raja indiani per
la loro apparizione davanti
alla folla. La fama internazionale della Maison des Bambous, fondata nel 1872, è dovuta soprattutto al tenore
della sua clientela, che annoverava, tra gli altri, la famiglia
reale d’Inghilterra e l’imperatrice Eugenia di Francia, oltre
a celebrità come i compositori Claude Debussy e Maurice
Ravel, appassionati di arte
ispirata all’Oriente.
(www.carrerivegauche.com).
Anche Arnaldo Pomodoro
(1972-2008) è protagonista
sulla Rive Gauche: l’Ambasciata italiana (51, rue de
Varenne), per celebrare i 150
dell’Unità d’Italia, ha voluto
FOLKLORE GITANO
ALLA BASTIGLIA
Il colore, il folklore, lo stile gitano: è questo il tema del Salon
Antiquités-Brocante ispirato alla “Vie de Bohème”.
Dal 19 al 29 maggio in Place de la Bastille, su entrambi
i lati del bacino dell’Arsenale e lungo i boulevard Bourdon
e della Bastille (tutti i giorni ore 11-19; tel. 0033-1-56539393),
si danno appuntamento 350 espositori provenienti da tutta
la Francia con dipinti, soprammobili, oggetti kitsch, patchwork,
mobili rococò, in giunco o in vimini che si mescolano
al gusto provenzale vintage o all’Art Déco, assieme a oggetti
insoliti e curiosi. Il tutto allineato sulle bancarelle
all’insegna dello stile di vita nomade, in armonia con la natura.
ospitare all’interno della corte
un lavoro dell’artista considerato tra i maggiori scultori
italiani del Dopoguerra. Ogni
martedì e giovedì mattina, fino al 31 maggio, sarà visibile
l’opera “Lancia di Luce”. Alta
sette metri, la scultura sorge
da un basamento triangolare
per concludersi in una cuspide acuminata. Pareti in bronzo lisce e specchianti si alternano ad altre lacerate e cupe
dalle quali affiorano elementi
della materia. Questa non è
che una, la più grande, tra le
sculture di Pomodoro, celebrato da Tornabuoni Arte
fino all’11 giugno in una mostra con una cinquantina di
opere tra le più emblematiche
della sua carriera.
(16, Avenue Matignon tel.
0033-1-53535151).
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