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Comune di Quarto d’Altino
Centenario del primo conflitto mondiale: 1915 – 2015
CADUTI DELLA GRANDE GUERRA
Un lungo elenco di nomi riportati su una grigia lastra di pietra segnata dallo scorrere incessante del tempo testimonia ancora oggi il sacrificio di sessanta
altinati deceduti o dispersi nel corso del primo conflitto mondiale. Il monumento ai caduti fu inaugurato il 20 luglio 1924 in quella che allora era la periferia del paese, il cui nome era ancora San Michele del Quarto. Il luogo prescelto dall’amministrazione comunale fu un piccolo appezzamento di terreno
in località Scarpa, di fronte alla chiesa. Solo agli inizi di questo secolo il monumento è stato ricollocato nella sua attuale sede nella centralissima via Roma, a poca distanza dal distretto scolastico.
La dicitura [Altino] indica che i nomi sono riportati anche sul monumento ai caduti eretto presso la chiesa di S. Eliodoro ad Altino. La dicitura [cimitero
Quarto d’Altino] individua invece i nomi riportati nel sacrario realizzato all’interno del cimitero comunale di Quarto d’Altino all’epoca in cui era ancora,
almeno in parte, un cimitero di guerra.
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Agnesato Giovanni di Nereo: n. 30.12.1882 a San Donà, m. 16.11.1917 a Candelù sul Piave, in località Cà Follina, per una ferita alla testa riportata in combattimento. Soldato, II sezione Bettica, 266°
fanteria, brigata Lecce. Sepolto a Fagarè (Sacrario Militare). Il 16 novembre 1918, all’alba, gli austriaci tentarono di attraversare in forze il Piave di fronte alle posizioni del 266° fanteria, ma vennero
respinti. La brigata Lecce fu citata nel bollettino di guerra del Comando Supremo per avere inflitto
gravi perdite al nemico ed avere catturato “300 prigionieri, 8 mitragliatrici ed altro bottino di guerra”
Amadio Fortunato di Giuseppe: n. 09.04.1883 a San Michele del Quarto, m. 22.12.1917 a Padova
nell’ospedale militare di Santa Giustina per “febbre intestinale”, “peritonite” e “broncopolmonite”.
Soldato, 2° fanteria, brigata Re. Sepolto a Padova nel Tempio della Pace. Bracciante agricolo, sposato con Brigida Pasqualato, padre di sette figli
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Bellio Michele di Eugenio: n. 28.09.1890 a San Michele del Quarto, disperso il 01.11.1916 sul Carso nel settore di Doberdò durante i violenti combattimenti nel settore di quota 208 sud. Soldato, 118°
fanteria, brigata Padova. Agricoltore, sposato con Luigia Morandin, padre di due figli
Bello Giuseppe di Pietro: n. 28.04.1885 a Roncade, m. 13.09.1916 nell’ospedale da campo 73 per
“meningite cerebro spinale”. Soldato, 2a compagnia, 3° battaglione, 5° reggimento bersaglieri.
“Guardiaboschi”, sposato con Maria Carolina De Vidi, padre di quattro figli
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Bello Giuseppe di Vincenzo e di Padoan Luigia: n. 26.09.1893 a San Michele del Quarto, disperso 15.09.1916 sul Carso nella zona di Monfalcone nel corso dei combattimenti intorno a quota 77.
Cavalleggero, 20° reggimento cavalleggeri Roma. Sposato con Maria Luigia De Vidi, padre di quattro figli. Il fratello, Mario Bello, morì per malattia il 07.01.1916. [Altino]
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Bello Luigi di Giovanni: n. 27.09.1883 Roncade, m. 24.10.1915 sul monte Sabotino per ferite riportate in combattimento. Soldato, 28° fanteria, brigata Pavia. Sposato con Maria De Vidi, padre di
quattro figli. Nel corso dei combattimenti svoltisi sul monte Sabotino nella terza battaglia
dell’Isonzo, tra il 21 e il 24 ottobre 1915, la brigata Pavia perse 1.445 uomini
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Bello Mario di Vincenzo e di Padoan Luigia: n. 16.07.1895 a San Michele del Quarto, m.
07.01.1916 nell’ospedaletto da campo 85 di Turriaco (Gorizia) per “polmonite bilaterale”. Soldato,
12a compagnia, 138° fanteria, brigata Barletta. Sepolto a Redipuglia (Sacrario Militare). Nel gennaio
1918 la brigata Barletta si trovava sulla linea del fronte tra Polazzo e Redipuglia. Il fratello, Giuseppe
Bello, risulta disperso sul Carso il 15.09.1916. [Altino] [cimitero Quarto d’Altino]
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Beraldo Michele di Pietro e di Boscolo Antonia: n. 19.03.1892 a Roncade, m. 14.01.1919 nel
campo prigionia austriaco di Lechfeld (oggi Lagerlechfeld), dopo essere stato catturato nell’ottobre
1917. Soldato, 28° fanteria, brigata Pavia. Sepolto nella Repubblica Federale di Germania nel cimitero militare italiano del Waldfriedhof di Monaco di Baviera, reparto 237, tomba 307. A partire
dall’aprile del 1917 e fino al marzo 1918 la brigata Pavia fu schierata sull’altopiano dei Sette Comuni
nel settore di Campiello non prendendo parte ad avvenimenti particolarmente degni di nota
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Bertato Vincenzo di Pietro: n. 21.02.1881 a Casale sul Sile, m. 07.02.1918 per malattia mentre era
prigioniero di guerra. Soldato, 13a compagnia, 41° fanteria, brigata Modena
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Boccaletto Natale Lorenzo di Luigi: n. 07.03.1873 a San Michele del Quarto, m. 17.03.1918 a
Portegrandi per “granata nemica” durante un bombardamento aereo. Esentato dal servizio militare
perché unico figlio maschio, viene indicato come “borghese”. Di professione “agricolo”, sposato
con Genoveffa Nan, padre di sette figli. Nel corso del bombardamento rimase uccisa anche una delle
sue figlie più piccole. Altri quattro figli rimasero invece feriti. La madre del Boccaletto, Pasqua Montagner, morì a Musile, anch’essa “colpita da bomba”. Sepolto nel cimitero di Quarto d’Altino
Bonazza Pietro di Giobatta: n. 27.06.1894 a San Michele del Quarto, disperso 28.07.1915. Soldato, 111° fanteria, brigata Piacenza. Alla fine di luglio il reggimento, schierato nella zona di Sdraussina, venne duramente impegnato in ripetuti assalti per la conquista del monte San Michele. Le perdite
registrate furono di 15 ufficiali e 419 tra sottufficiali e soldati. [Altino]
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Bonesso Sante di Luigi: n. 07.11.1896 a San Michele del Quarto, disperso 28.06.1916 sul monte
Colombara. Soldato, 228° fanteria, brigata Rovigo. Il 28 giugno 1916 la brigata, schierata tra quota
1623 e quota 1643, tentò più volte di occupare le posizioni austriache in località Casara Zingarella.
Nel tentativo, rimase sul campo con molti altri soldati e ufficiali anche il colonnello Luigi Scotti, comandante del 228° reggimento fanteria [Altino]
Boscolo Primo di Luigi e Studich Filomena: n. 31.07.1883 a Roncade, m. 11.02.1917 per polmonite mentre era prigioniero di guerra a Sigmundscherberg. Soldato, 27° fanteria, brigata Pavia. Bracciante, sposato con Carolina Pasquali, padre di tre figli. Tra il sei e il 12 agosto 1916 i fanti della Pavia parteciparono alla presa di Gorizia e ai successivi combattimenti sul torrente Vertojba. Le perdite
ammontarono a 1.500 uomini, tra cui 60 ufficiali. Dal nove al 12 ottobre la brigata fu nuovamente
impegnata in combattimento e subì nella sola giornata del 10 ottobre perdite per un totale di 925 uomini. Ai primi di novembre il soldato Vincenzo Gallo del 27° reggimento uccise apparentemente senza motivo con una fucilata l’aspirante ufficiale Obes Ghirardelli e per questo gesto venne fucilato la
sera stessa del fatto. La stanchezza e la tensione tra i ranghi erano sicuramente giunte a livelli inimmaginabili. Il giorno 11 dicembre 1916, mentre era in servizio di vedetta nelle trincee di prima linea
del settore di Vertojba il soldato Boscolo con altri tre compagni si allontanò dal proprio posto abbandonando le armi e “passando spontaneamente al nemico”. Processato in contumacia e dichiarato colpevole di diserzione, il 30 giugno 1917 venne condannato a morte “col mezzo della fucilazione nella
schiena previo degradazione”. Alla fine della guerra, su iniziativa del comune di San Michele del
Quarto, venne richiesta una revisione del processo per consentire alla vedova e agli orfani del Boscolo di ricevere la pensione di guerra. Prima ancora di giungere al dibattimento, il competente ministero
concesse alla vedova il sussidio richiesto [cimitero Quarto d’Altino]
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Cappellina Giovanni di Vincenzo: n. 15.09.1895 a Meolo, m. 21.08.1917 sul Carso in località Selo
in combattimento. Caporale, 66° fanteria, brigata Valtellina. Tra il 17 agosto e il 12 settembre, nel corso dell’undicesima battaglia dell’Isonzo, la brigata Valtellina, schierata sul tratto di fronte compreso
tra quota 238 e Jamiano, condusse una serie di attacchi in direzione delle posizioni austriache di Selo e
Stari Lovka perdendo 1.500 uomini [Altino]
Carnietto Alessandro Raimondo di Antonio: n. 01.09.1897 a San Michele del Quarto, m.
26.02.1917 a Vipulzano nell’ospedaletto da campo 83 per polmonite. Soldato, 37° fanteria, brigata Ravenna. Sepolto a Oslavia. Nel mese di gennaio la brigata operò nel settore di Gorizia tra Vertojba e
Merna. Sepolto a Oslavia (Sacrario Militare) [cimitero Quarto d’Altino]
Carnietto Leone di Antonio: n. 28.03.1899 a San Michele del Quarto, m. 07.04.1919 in Albania
presso l’ospedaletto da campo 333 per “peritonite da ernia strozzata acuta”. Soldato, 113a compagnia, 7° genio telegrafisti. In precedenza era stato in forza al 221° fanteria, brigata Ionio. Fu preso prigioniero il 16 giugno 1918 durante i combattimenti che avevano coinvolto la brigata nei dintorni di Fossalta di Piave. Una volta liberato era stato assegnato alla 9a compagnia, 68° fanteria, brigata Palermo.
La brigata, impegnata a Valona a partire dal 18 settembre 1918, fu impiegata come reparto di occupazione in Albania e Montenegro fino al 1920 [cimitero Quarto d’Altino]
Casagrande Antonio di Giuseppe: n. 02.01.1884 a San Michele del Quarto, m. 07.08.1916 a Sagrado presso la sezione di sanità 22 per ferite riportate in combattimento. Soldato, 47° fanteria, brigata
Ferrara. Nel corso della settima battaglia dell’Isonzo, tra il sei e il 17 agosto 1916, la brigata Ferrara
combattè duramente nel settore del monte San Michele, perdendo circa 2.700 uomini, compresi 84 ufficiali
De Luca Giovanni di Vincenzo: n. 24.02.1876 a San Michele del Quarto, m. 28.09.1918
nell’Ospedale di tappa di Monselice per malattia. Soldato, 23° reggimento artiglieria da campagna.
Sposato con Maria Marcolin, padre di due figli
D’Este Ettore Marianno (detto Moro) di d’Este Angelo e di Coreggio Giuseppina: n. 10.03.1881
a San Michele del Quarto, disperso 02.11.1916 sul Carso. Soldato, 47° fanteria, brigata Ferrara. Falegname. Al momento dell’arruolamento aveva chiesto l’esenzione essendo già arruolato il fratello Leone. Il giorno due novembre 1916 l’intera brigata fu coinvolta in durissimi scontri in località Castagnevizza nel corso della nona battaglia dell’Isonzo [cimitero Quarto d’Altino]
D’Este Leone di Angelo: n. 04.10.1896 a San Michele del Quarto, m. 15.10.1916 sul medio Isonzo
in località Vertojba per ferite dovute a schegge di shrapnel. Soldato, 228° fanteria, brigata Rovigo. Il
giorno 15 ottobre 1916 gli uomini della brigata Rovigo, che erano in linea lungo il fronte dell’Isonzo
nel tratto che dalla località di San Pietro arriva a Vertojba, furono impegnati in frequenti azioni di pattuglia e nel rafforzamento delle trincee sulla riva sinistra del fiume [cimitero Quarto d’Altino]
Favaro Erminio di Sante: n. 06.08.1897 a San Michele del Quarto, m. 28.03.1918 per malattia mentre era prigioniero di guerra ad Aschach an der Donau (Austria). Soldato, 9a compagnia, 6° reggimento bersaglieri. Sepolto nel cimitero militare internazione di Aschach [Altino] [cimitero Quarto
d’Altino]
Furlan Sante di Silvio: n. 25.11.1883 a Mogliano Veneto, m. 28.10.1918 a Venezia nell’ospedale
militare S. Chiara per malattia. Soldato, 2° reggimento granatieri, brigata Granatieri. Agricoltore, sposato con Amalia Vettoretto, padre di cinque figli
Gasparini Antonio di Giuseppe: n. 17.11.1898 a San Michele del Quarto, m. 25.02.1918 a Samorin
in Slovacchia mentre era prigioniero di guerra per “esaurimento”. Soldato, 2° fanteria, brigata Re. Sepolto a Samorin (cimitero comunale, riquadro militare, tomba 1097)
Gatto Antonio di Sante e di Volpe Amalia: n. 16.11.1898 a San Michele del Quarto, m. 18.01.1918
nell’ospedale da campo 55 di Mira per “meningite cerebrale”. Caporale, 5a compagnia, 271° fanteria,
brigata Potenza. Sepolto a Udine (Tempio Ossario, tomba 11703)
Isepetto Ferdinando di Antonio: n. 31.12.1895 a San Michele del Quarto, m. 25.07.1916 sul Carso
nel settore di Monfalcone sulle posizioni di quota 89 e 108 per ferite riportate in combattimento dovute ad una scheggia di granata. Soldato, 8a compagnia, 156° fanteria, brigata Alessandria. Sepolto a Redipuglia (Sacrario Militare) [cimitero Quarto d’Altino]
Manfrin Fortunato di Vincenzo: n. 19.02.1888 a San Michele del Quarto, m. 25.05.1917 a Monfalcone presso l’ospedale chirurgico mobile Città di Milano per ferite riportate in combattimento. Soldato, 33° fanteria, brigata Livorno. Nel corso della decima battaglia dell’Isonzo, il giorno 23 maggio, reparti del 33° reggimento fanteria attaccarono le posizioni austriache sul monte Santo. Nonostante il
successo iniziale, a causa del fuoco di artiglieria e del violento contrattacco nemico, i fanti della Livorno furono costretti a ripiegare sulle posizioni di partenza, dopo avere subito 600 perdite
Marin Sante di Pietro: n. 02.04.1892 a San Michele del Quarto, m. 20.08.1917 sul Carso in località
quota 100 per ferite al torace riportate in combattimento. Soldato, 2a compagnia, 259° fanteria, brigata
Murge. A partire dal 19 agosto del 1918 la brigata Murge fu impegnata in continui assalti contro le posizioni austriache nel settore di Flondar e Medeazza. In soli due giorni di combattimento caddero 44
ufficiali e 1.612 uomini di truppa
Mazzariol Angelo di Natale: n. 26.08.1886 a Mogliano Veneto, m. 11.10.1916 sul Carso in località
quota 208 sud per ferite riportate in combattimento dopo essere stato “colpito in pieno”. Soldato, 4a
compagnia, 118° fanteria, brigata Padova. Bracciante, sposato con Irma Cengion, padre di un figlio
Brentel Vittorio di Mosè e Bacchini Costantina: n. 03.03.1894 a Casale sul Sile, m. 29.10.1915
nell’ospedaletto da campo 98 per le ferite dovute allo scoppio di una granata. Soldato, 111° fanteria,
brigata Piacenza. Nel corso della terza battaglia dell’Isonzo, tra il 18 ottobre e il quattro novembre
1915, la brigata fu impegnata nel settore del monte San Michele [cimitero Quarto d’Altino]
Buso Giovanni di Cesare: n. 07.07.1894 a San Michele del Quarto, m. 03.11.1916 a San Michele
del Quarto per “meningite cerebrale”. Soldato, 112° fanteria, brigata Piacenza [Altino]
ricerche di archivio a cura di Sergio Sbalchiero - storico del territorio