La gratitudine sgorga da un cuore veramente attento agli altri.

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La gratitudine sgorga da un cuore veramente attento agli altri.
SANTO ROSARIO - Domenica 13 luglio 2014
La gratitudine sgorga da un cuore
veramente attento agli altri.
(Papa Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii gaudium)
1° mistero - Io non so altro che Gesù Cristo e come uomini e donne del popolo. Questa non è
l’opinione di un Papa né un’opzione pastorale tra
questi crocifisso!
altre possibili; sono indicazioni della Parola di Dio
A volte sentiamo la tentazione di essere cristiani
così chiare, dirette ed evidenti che non hanno bimantenendo una prudente distanza dalle piaghe
sogno di interpretazioni che toglierebbero ad esse
del Signore. Ma Gesù vuole che tocchiamo la miseforza interpellante. Viviamole “sine glossa”, senza
ria umana, che tocchiamo la carne sofferente degli
commenti. In tal modo sperimenteremo la gioia
altri. Aspetta che rinunciamo a cercare quei ripari
missionaria di condividere la vita con il popolo fepersonali o comunitari che ci permettono di mandele a Dio cercando di accendere il fuoco nel cuotenerci a distanza dal nodo del dramma umano,
re del mondo.
affinché accettiamo veramente di entrare in contatto con l’esistenza concreta degli altri e conosciamo
la forza della tenerezza. Quando lo facciamo, la vita 4° mistero - Voi siete la luce del mondo!
ci si complica sempre meravigliosamente e viviamo L’amore per la gente è una forza spirituale che fal’intensa esperienza di essere popolo, l’esperienza vorisce l’incontro in pienezza con Dio fino al punto che chi non ama il fratello « cammina nelle tedi appartenere a un popolo.
nebre», «rimane nella morte» e « non ha conosciu2° mistero – Amatevi gli uni gli altri come io ho
to Dio ». Benedetto XVI ha detto che « chiudere gli
amato voi!
occhi di fronte al prossimo rende ciechi anche di
È vero che, nel nostro rapporto con il mondo, sia- fronte a Dio », e che l’amore è in fondo l’unica lumo invitati a dare ragione della nostra speranza, ce che « rischiara sempre di nuovo un mondo buio
ma non come nemici che puntano il dito e con- e ci dà il coraggio di vivere e di agire».
dannano. Siamo molto chiaramente avvertiti: « sia
fatto con dolcezza e rispetto », e « se possibile, per 5° mistero – Andate e fate discepoli tutti i poquanto dipende da voi, vivete in pace con tutti ».
poli!
Siamo anche esortati a cercare di vincere « il male Pertanto, quando viviamo la mistica di avvicinarci
con il bene », senza stancarci di « fare il bene » e agli altri con l’intento di cercare il loro bene, allarsenza pretendere di apparire superiori ma conside- ghiamo la nostra interiorità per ricevere i più bei
rando « gli altri superiori a se stesso ». Di fatto gli regali del Signore. Ogni volta che ci incontriamo
Apostoli del Signore godevano « il favore di tutto il con un essere umano nell’amore, ci mettiamo nella
popolo ».
condizione di scoprire qualcosa di nuovo riguardo
a Dio. Ogni volta che apriamo gli occhi per riconoscere l’altro, viene maggiormente illuminata la fede
Resta chiaro che Gesù Cristo non ci vuole come per riconoscere Dio. Come conseguenza di ciò, se
principi che guardano in modo sprezzante, ma
3°mistero – Beati i poveri in spirito!
vogliamo crescere nella vita spirituale, non possiamo rinunciare ad essere missionari.
PREGHIAMO
“Santa Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Dammi un cuore semplice, che non si ripieghi
ad assaporare le proprie tristezze.
Ottienimi un cuore magnanimo nel donarsi,
facile alla compassione.
Un cuore fedele e generoso,
che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore di alcun male.
Formami un cuore dolce e umile,
che ami senza esigere di essere riamato.
Un cuore che ami,
contento di scomparire in altri cuori,
sacrificandosi davanti al Tuo divin Figlio.
Donami un cuore grande e indomabile,
così che nessuna ingratitudine
lo possa chiudere
e nessuna indifferenza lo possa stancare.
Donami un cuore tormentato
dalla gloria di Gesù Cristo,
ferito dal Suo Amore,
con una piaga che non si rimargini
se non in cielo”.
Madre del Redentore!
Avvicinaci al Cuore del Tuo Figlio! AMEN.
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Il tredici maggio apparve Maria,
a tre pastorelli in Cova d’Iria.
Splendente di luce veniva Maria,
il volto suo bello un sole apparìa.
Ed ei spaventati di tanto splendore,
si dettero in fuga con grande timore.
Ma dolce la Madre allora l’invita,
con questa parola al cuor sì gradita.
“Miei cari fanciulli, nessun fugga più,
io sono la Mamma del dolce Gesù”.
Qui a Dairago ci chiama il tuo Cuore,
a te noi veniamo accesi d’amore.
“Dal ciel son discesa a chieder preghiera,
pei gran peccatori con fede sincera”.
Ai tre pastorelli materna confida,
la via sicura che al cielo ci guida.
In mano un Rosario portava Maria,
addita ai fedeli del cielo la via.
Del santo Rosario la recita addita,
devota fervente per tutta la vita.
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Andrò a vederla un dì in cielo, patria mia:
andrò a veder Maria, mia gioia e mio amor.
Al ciel, al ciel, al ciel, andrò a vederla un dì.
Al ciel, al ciel, al ciel, andrò a vederla un dì.
«Andrò a vederla un dì» è il grido di speranza
che infondemi costanza nel viaggio e fra i dolor.
Andrò a vederla un dì, andrò a levar miei canti
cogli angeli e coi santi per corteggiarla ognor.
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Giovane donna - attesa dall’umanità;
un desiderio - d’amore e pura libertà,
il Dio lontano - è qui, vicino a te,
voce e silenzio - annuncio di novità.
Ave Maria, Ave Maria
Dio t’ha prescelta - qual madre piena di bellezza
e il suo amore - t’avvolgerà con la sua ombra.
Grembo di Dio - venuto sulla terra,
tu sarai madre - di un uomo nuovo.
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Mira il tuo popolo, o bella Signora,
che, pien di giubilo, oggi ti onora,
che, pien di giubilo, oggi ti onora.
Anch’io, festevole, corro ai tuoi piè.
O Santa Vergine, prega per me!
O Santa Vergine, prega per me!