PIANO FAUNISTICO VENATORIO

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PIANO FAUNISTICO VENATORIO
Provincia di Lodi
PIANO FAUNISTICO
VENATORIO
- L.R. 26/93 e succ. modifiche -
VOLUME 3
IL PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
INDICE
1- Premessa
3
2- Revisione del Piano Faunistico della Provincia di Lodi:
contenuti programmatici
4
3- Il territorio a gestione programmata della caccia
6
3.1-Dettagli tecnici
3.2-Aggiornamento del TGP: effetti sul numero dei cacciatori
6
7
4- Ambiti territoriali di caccia
4.1- Caratteristiche degli ambiti Nord e Sud
9
11
5- I territori di protezione
5.1 Zone di protezione
5.2 Oasi di protezione
5.3 Zone di ripopolamento e cattura
5.4 Analisi delle catture di lepri effettuate nelle z.r.c.
5.5 Centri pubblici o privati di riproduzione della fauna selvatica allo
stato naturale
5.6 Fondi chiusi
5.7 Riserve naturali
13
13
15
16
35
6- Gli Istituti privati
6.1 Aziende faunistiche venatorie
6.2 Aziende agri-turistiche venatorie
6.3 Centri privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato
naturale
6.4 Zone per l’allenamento e l’addestramento dei cani e per le gare
e prove cinofile
6.5 Appostamenti fissi
38
39
45
35
35
36
48
48
48
7- Implementazione della ricerca sulla fauna di interesse
venatorio e naturalistico
7.1-Stazione di inanellamento nella R.N. Monticchie di Somaglia
7.2-Avvio del progetto atlante dei vertebrati della provincia di Lodi
49
49
49
8- Eventi calamitosi
49
9- Norme tecniche di attuazione
50
2
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
1- PREMESSA
Il presente piano faunistico venatorio è stato redatto utilizzando le seguenti fonti:
•
Il piano faunistico venatorio provinciale 1998 –2003 (del C.P. 33/98);
•
I piani di miglioramento ambientale degli istituti di protezione (ex L.R. 26/93) (del
G.P. n. 278 del 27.09.2000)
•
I dati emersi dalla costante verifica dello stato delle popolazioni di specie di
interesse venatorio e faunistico effettuata attraverso censimenti specifici , nonché
l’analisi delle catture effettuate nelle Zone di ripopolamento e cattura
•
Gli indirizzi emersi dalla Commissione Consigliare Ambiente e Territorio a seguito
dell’attività di confronto con le associazioni ambientaliste, agricole e venatorie
3
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
2- REVISIONE DEL PIANO FAUNISTICO DELLA PROVINCIA DI LODI: CONTENUTI
PROGRAMMATICI
La revisione del Piano Faunistico della Provincia di Lodi è dovuta:
• alla scadenza di validità del precedente Piano approvato nel 1998 con durata
quinquennale;
• all’approvazione del nuovo testo regionale in materia di attivita’ venatoria.
Gli obiettivi programmatici del nuovo Piano, sono riassumibili come segue:
1. Il Piano prevede l’aggiornamento del computo del territorio a gestione programmata
della caccia (TGP) escludendo le aree nelle quali l’attività’ venatoria non e’ ammessa per
effetto di qualsiasi norma, ivi inclusa la distanza di sicurezza dalle strade e dalle ferrovie.
2. Il Piano riduce in modo consistente il numero di cacciatori ammissibili nel territorio
lodigiano e definisce il nuovo azzonamento degli ATC provinciali, in particolare riducendoli
da tre a due, in attuazione del “documento di indirizzo” approvato dalla Commissione
Consigliare provinciale Territorio e Ambiente nella seduta del 25.02.03;
3. Il Piano individua due Ambiti Territoriali di Caccia delimitati in modo da preservare sia
le istanze di maggior vagilita’ dei cacciatori sia quelle di valorizzazione delle forme di
autogoverno locale.
4. Il Piano analizza l’attuale stato (distribuzione sul territorio, produttivita’) delle Zone di
Ripopolamento e Cattura nella Provincia di Lodi e prevede modifiche puntuali che si
rendessero necessarie a seguito di incongruenza della disposizione delle ZRC lungo i
nuovi confini degli Ambiti Territoriali di Caccia.
5. Il Piano individua l’Oasi di protezione “Isolone di Senna lodigiana” lungo il corso del
fiume Po.
6. Il Piano delinea programmi di ricerca sulla fauna, ai fini di una miglior conoscenza del
patrimonio faunistico lodigiano e di una miglior gestione del medesimo. A tal fine si
prevede l’istituzione della Stazione di Inanellamento di Somaglia, che prevede interventi
nell’Oasi di Protezione di Monticchie e Isolone di Senna lodigiana e l’avvio del Progetto
Atlante dei vertebrati della provincia di Lodi.
7. Il Piano introduce forme di incentivazione economica per i proprietari e/o conduttori dei
fondi ricadenti nelle ZRC in funzione del numero di capi catturati nelle stesse.
8. Il Piano individua nuove forme di sinergia privato-pubblico, individuando uno o piu’
centri privati, pubblici o cogestiti per l’allevamento di fauna di interesse venatorio allo stato
naturale
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
9. Il Piano estende i principi di programmazione e le esigenze di conoscenza agli istituti
venatori (AFV e AATV), delineando i principi generali e i protocolli di gestione da
trasfondere nei disciplinari di concessione
I contenuti programmatici appena sintetizzati integrano e aggiornano i contenuti del Piano
Faunistico Venatorio precedente che, a norma dell’art. 14 della LR 26/93 e successive
modifiche, prevedeva:
12345678-
le oasi di protezione e le zone di protezione delle rotte migratorie
le zone di ripopolamento e cattura
i centri pubblici di riproduzione della fauna allo stato naturale
le aziende faunistiche e le aziende agri-turistico venatorie
i centri privati di riproduzione della selvaggina allo stato naturale
le zone e i periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare dei cani
gli ambiti territoriali di caccia
i criteri per gli indennizzi in favore degli agricoltori in materia di rifusione dei danni e
miglioramenti faunistico-ambientali
9- identificazione delle zone in cui sono collocati e collocabili gli appostamenti fissi
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
3- IL TERRITORIO A GESTIONE PROGRAMMATA DELLA CACCIA
3.1- Dettagli tecnici
Il territorio oggetto di analisi equivale alla superficie della Provincia di Lodi ed e’ pari a
78226 ettari.
A fini di analisi dell’attivita’ venatoria il territorio lodigiano si suddivide come da Tabella 1.
Ripartizione del territorio lodigiano a fini venatori (in ettari)
TIPO
Superficie totale
Urbanizzato
Strade, FFSS e TAV
Area preclusa come
AFV e AATV
Area preclusa come
TDP
HA
78226
7306
14407
5698,6
FONTE
CTR (1994)
Provincia di Lodi (2002)
Provincia di Lodi (2002)
Provincia di Lodi (2002)
10018,1
Provincia di Lodi (2002)
Tabella 1. Ripartizione del territorio della Provincia di Lodi (fonte:Assessorato Caccia)
Il territorio a gestione programmata e’ pari a 40796.3 ettari, dato che risulta nettamente
inferiore a quanto stimato nel precedente piano. Tale differenza deriva in parte
dall’aggiornamento dei dati relativi alle aree urbanizzate e in parte dall’inserimento, nel
computo delle aree precluse alla caccia, delle zone in cui tale attivita’ e’ vietata per effetti
dell’art. 43 della LR 26/93.
Sono state inserite, in queste stime, le fasce di rispetto di strade e reti ferroviarie e ad esse
e’ stata aggiunto il sedime della TAV dal momento che le aree di cantiere sono ormai
interdette all’uso pubblico.
Si evidenzia, al proposito, il fatto che il calcolo delle aree appartenenti a ciascuna tipologia
e’ risultato variabile a causa di una serie di motivi dovuti:
-
ad errori di limitata entita’ derivanti dall’errore campionario (la stessa linea divisoria,
tracciata in momenti diversi, puo’ originare piccole differenze di stima delle aree che
vengono ad essere separate)
-
al protrarsi della fase di analisi lungo un arco temporale che ha modificato, in piu’ zone
della Provincia, l’inserimento di vaste aree in tipologie ambientali differenti (esempio:
vaste aree dei cantieri TAV erano nel territorio libero nell’ottobre 2002 mentre sono
attualmente incluse nell’area di cantiere; cantieri TAV e aree limitrofe erano,
nell’ottobre 2002, zona agricola mentre oggi sono da includere nelle tipologie nonvenatorie)
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
Alla luce di queste considerazioni si ritiene accettabile, nella fase precedente
l’approvazione del Piano, un errore delle stime pari al ± 0.3% del totale delle superfici
Il computo dei territori di protezione ha presentato alcune difficolta’ correlate alle
modificazioni apportate dal legislatore all’art. 13 della LR 26/93. Nell’articolo infatti, se da
un lato si specifica che il TASP deve essere destinato per una quota variabile fra il 20% e
il 30% a “protezione della fauna selvatica”, dall’altro si rende esplicito il principio di
inclusione, in detta percentuale, di tutti i territori in cui la caccia e’ vietata anche per effetto
di altre disposizioni.
Ora, mentre il principio e’ accettabile per quanto concerne, ad esempio, l’inclusione di aree
naturale protette ex lege 394/91, lo diviene assai meno quando si assimila a “territorio di
protezione” qualsiasi tipo di territorio in cui è vietata la caccia. Non esiste, a ben vedere,
alcuna similitudine fra un territorio di protezione (le cui caratteristiche e funzioni sono
peraltro ben specificate dalla LR 26/93) e le fasce di rispetto della TAV e delle strade, nelle
quali l’attivita’ venatoria e’ si’ vietata, ma non ha alcun effetto sulla “protezione della fauna
selvatica” di cui al gia’ citato art. 13.
Per risolvere questo problema abbiamo attribuito una scala di valori differenti ai diversi tipi
di territori in cui e’ vietata la caccia.
Per i TDP propriamente intesi come da art. 14 il fattore di conversione era pari a 1,
pertanto
Territori di protezione=10018 ettari
Per i territori nei quali la caccia era vietata per effetto di altre disposizioni il fattore di
conversione era pari a 0.5, pertanto
Territori a divieto lordo (fasce di rispetto)=14407 ha
Sedime di strade, FFSS e TAV (larghezza stimata media 10 m)=1386 ha
Territori a divieto netto=13021 ha * 0.5=6511 ha
Il totale dei territori previsti ai sensi dell’art. 13 comma 3 e’ pertanto pari a
10018+6511=16529 ettari, pari al 25% della TASP (di cui 15.14 di TDP e 9.84 di fasce di
rispetto)
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3.2- Aggiornamento del TGP: effetti sul numero dei cacciatori
L’aggiornamento del TGP determina, come ovvio, una riduzione marcata della densita’ dei
cacciatori. Nella Tabella 2 si rileva la contrazione del numero di cacciatori derivante
dall’applicazione dell’indice di densita’ venatoria previsto dalla LR 26/93 al territorio a
gestione sociale della caccia.
TGP (ha)
NO. CACCIATORI
AMMISSIBILI
40796.3
2503
Tabella 2. Il numero dei cacciatori ammissibili in Provincia di Lodi
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4- AMBITI TERRITORIALI DI CACCIA
Riferimento normativo: sono istituiti dalla Provincia ai sensi dell'art 28 della LR 26/93
Finalita': rappresentano le unita' del territorio agro-silvo-pastorale destinate alla caccia
programmata, ovvero pianificata e organizzata con finalita' prevalenti di controllo e
conservazione ottenuta mediante riqualificazione delle risorse ambientali e
regolamentazione del prelievo venatorio.
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) istituisce 2 Ambiti Territoriali di
Caccia, denominati ATC Nord e ATC Sud.
La definizione dei due ATC è avvenuta nel rispetto dei principi cardine, così come
approvati dalla Commissione Consigliare Ambiente e Territorio.
Ambito Nord e Sud riflettono l’evoluzione del territorio lodigiano negli ultimi decenni, con
una parte settentrionale maggiormente influenzata dalle dinamiche evolutive della cintura
metropolitana di Milano e una parte meridionale in cui predomina, grazie anche alla
presenza del Po e della sua vasta golena, una matrice ambientale essenzialmente
agricola.
Gli ATC Nord e Sud sono delimitati dal confine seguente:
La linea di demarcazione adottata e’ la seguente:
− Fiume Lambro dal confine con il Comune di San Colombano al Lambro fino al ponte
sulla strada SP 125 tra Borghetto e Graffignana;
− Lungo la strada SP 125
Cascina Barbavara;
in direzione Borghetto lodigiano fino all’incrocio per la
− Rete interpoderale tra Cascina Barbavara fino a Cascina Ognissanti;
− Rete interpoderale che conduce da Cascina Ognissanti alla strada provinciale SP 23
tra Borghetto lodigiano e Lodi;
− Lungo SP 23 fin direzione Borghetto lodigiano fino all’incrocio con la SP 125 per
Livraga;
− Lungo SP 125 in direzione Livraga fino a incrocio per cascine San Lazzaro;
− Lungo la strada che collega Cascine San Lazzaro con il Comune di Livraga
fiancheggiando il cimitero comunale;
9
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− Dall’inizio del centro abitato di Livraga in direzione Sud lungo il confine della ZRC
Livraga fino al bivio con la strada che collega Cascina Cantone alla SP 107 per
Ospedaletto lodigiano;
− Lungo la strada che collega Cascina Cantone alla SP 107 per Ospedaletto lodigiano;
− Lungo la strada SP 107 in direzione Ospedaletto lodigiano fino al bivio per Cascina
Nuova;
− Lungo la strada interpoderale che conduce a Cascina Nuova e la supera
all’Autostrada A1 Milano Bologna;
fino
− Lungo l’Autostrada A1 in direzione Bologna fino al ponte sulla strada SP 234 ;
− Lungo la strada SP 234 in direzione Casalpusterlengo fino al bivio per Coste Fagioli;
− Lungo la strada che collega Coste Fagioli alla SP 142 passando da Coste della
Chiesa;
− Lungo la strada SP 142 in direzione Casalpusterlengo fino all’incrocio per l’ospedale;
− Lungo la strada che conduce al depuratore comunale di Casalpusterlengo fino al fiume
Brembiolo;
− Lungo il fiume Brembiolo fino alla strada SS 9;
− Lungo la Strada SS 9 in direzione Casalpusterlengo fino ai primi insediamenti urbani
sul lato destro;
− Lungo la strada SP 234 in direzione Casalpusterlengo – Codogno fino alla Linea
ferroviaria Milano Bologna;
− Lungo la Linea ferroviaria in direzione Casalpusterlengo fino all’incrocio con la strada
comunale che conduce a cascine Passerini;
− Lungo la strada Casalpusterlengo – casine Passerini, Fornaci fino all’incrocio con la SP
22 per Castiglione d’Adda;
− Lungo la strada SP 22 in direzione Castiglione d’Adda fino ai primi insediamenti urbani;
− Lungo il confine degli insedianti urbani ricompresi a sud est tra la strada SP 22 e la
strada SP 26;
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− Lungo la strada SP 26 in direzione Sud ricollegandosi dopo il centro abitato di
Cavacurta con il confine che divideva l’ATC 5 dall’ATC 6 nel precedente piano.
Denominazione
Nord
Sud
Area
50077.7
28148.7
La tabellazione definitiva del confine potrà comportare delle modifiche puntuali non
sostanziali rispetto a quanto indicato nella cartografia di piano in prossimità dei centri
abitati.
4.1- Caratteristiche degli ambiti Nord e Sud
Il confine proposto delimita due Ambiti Territoriali di Caccia (Nord e Sud) la cui estensione
territoriale e’ riportata in Tabella 3.
ATC
Nord
Sud
Area (ha)
50777.65
28148.72
%
64.02
35.98
Tabella 3. Estensione degli ATC Nord e Sud
La ripartizione delle aree precluse alla caccia e’ riportata in Tabella 4.
ATC
URBANIZZATO
Nord
Sud
5089.9
2216.1
STRADE-FFSSTAV
9625.4
4781.6
TOTALE
14715.2
6997.7
Tabella 4. Aree precluse alla caccia nei due ambiti
L’incidenza percentuale delle aree precluse alla caccia, in quanto urbanizzate o percorse
da strade e ferrovie e’ pari al 29.4 nell’ATC nord, mentre nell’ATC sud e’ pari a 24.9.
ATC
N
S
TOTALE
TDP (ha)
5579.9
4438.2
10018.1
IP (ha)
4880.0
818.64
5698.6
TOTALE (ha)
10459.9
5256.9
Tabella 5. Estensione delle aree protette e degli istituti privati
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Ad esse vanno aggiunte quelle corrispondenti agli IP e ai TDP (Tabella 5), rispettivamente
pari al 20.9% (ATC N) e al 18.7% (ATC S) (Tabella 6).
ATC
N
S
TDP
11.1
15.8
IP
9.7
2.9
TOTALE
20.9
18.7
Tabella 6. Percentuale delle aree protette e degli istituti privati
Sotto il profilo venatorio e’ possibile rilevare che la proporzione complessiva di aree
precluse alla caccia appare ripartita in modo sostanzialmente equilibrato fra i due ambiti,
con una leggera prevalenza nell’ambito Nord. Varia nettamente la tipologia degli stessi
con una netta prevalenza dei territori di protezione nell’ambito Sud e una sostanziale
equiripartizione fra territori di protezione e istituti privati nell’ambito Nord.
I dati sintetici sono riportati in Tabella 7.
Ambito NORD
Superficie totale:
Superficie urbana, strade, ferrovie, TAV:
Superficie degli istituti privati:
Superficie dei territori di protezione:
Territorio a gestione programmata:
Numero di cacciatori ammissibili:
50077.7
14715.2
4880.0
5579.9
24902.6
1528
Ambito SUD
Superficie totale:
Superficie urbana, strade, ferrovie, TAV:
Superficie degli istituti privati:
Superficie dei territori di protezione:
Territorio a gestione programmata:
Numero di cacciatori ammissibili:
28148.7
6997.7
818.6
4438.2
15894.2
975
Tabella 7.
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
5- I TERRITORI DI PROTEZIONE
Sono detti territori di protezione (TDP), ai sensi dell'art 13 della LR 26/93, gli ambienti in
cui sono previsti interventi finalizzati alla conservazione, alla permanenza e alla
riproduzione della fauna selvatica; in essi e' vietata l'attivita' venatoria.
La legge prescrive che il territorio agro-silvo-pastorale debba essere destinato per un
quota compresa fra il 20% e il 30% a territorio di protezione, includendo anche le aree
naturali protette e le aree precluse alla caccia per effetto di altre disposizioni.
I territori di protezione sono divisi in 5 tipologie principali (zone di protezione, zone di
ripopolamento e cattura, centri pubblici di produzione della selvaggina allo stato selvatico,
fondi chiusi e oasi di protezione), ognuna delle quali ha finalita' precise.
Nelle pagine seguenti si riassumeranno per sommi capi finalita' e requisiti di ciascun TDP
descrivendo sommariamente le caratteristiche ambientali dei territori di protezione
lodigiani.
5.1- Zone di protezione
Riferimento normativo: Le zone di protezione vengono istituite, ottemperando alle direttive
CEE 79/409 e 91/244, alla L 157/92 e alla LR 26/93 e succ. modifiche , lungo le rotte di
migrazione principale della fauna
Finalita': ridurre l'impatto dell'attivita' venatoria in alcuni tratti delle rotte migratorie
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) conferma 2 Zone di Protezione
delle Rotte Migratorie, istituite ai sensi degli artt. 1 e 17 per la tutela delle popolazioni
ornitiche durante il periodo della migrazione primaverile e autunnale.
Le Zone di Protezione sono:
Denominazione
Adda
Po
Ambito
Nord
Sud
Area (ha)
51.46
163.26
ZDP 1 - ADDA
•
•
•
•
Area = 51.46 ha
Comuni = Lodi, Boffalora, Montanaso
Confini = corso del fiume Adda dallo sbocco del canale al ponte sull’Adda in Lodi
Caratteristiche ambientali: la ZDP e’ istituita sul corso del fiume. Di rilevante interesse i
greti e le fasce di boschi ripariali in orografica sinistra.
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZDP 2 - PO
Area =163.26 ha
Comuni = Castelnuovo Bocca d’Adda
Confini = corso del fiume Po dal ponte sul fiume della SP 27 allo sbarramento di Isola
Serafini.
• Caratteristiche ambientali: la ZDP e’ istituita sul corso del fiume. Di rilevante interesse
le fasce di vegetazione ripariale in orografica sinistra.
•
•
•
14
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
5.2- Oasi di protezione
Riferimento normativo: le oasi di protezione vengono istituite , ottemperando alle direttive
CEE 79/409 e 91/244, alla L 157/92 e alla LR 26/93, lungo le rotte di migrazione principale
della fauna
Finalita': ridurre l'impatto dell'attivita' venatoria in alcuni tratti delle rotte migratorie
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) istituisce ex novo o conferma 3
Oasi di Protezione, istituite ai sensi dell’art. 17 della LR 26/93 e succ. modifiche come aree
destinate alla conservazione della fauna selvatica.
Le Oasi di protezione sono:
Denominazione
Muzza Morta
Basse di San Marco
Isolone di Senna
Ambito
Nord
Sud
Sud
Area (ha)
16.91
424.50
28.91
ODP 1 - MUZZA MORTA
•
•
•
Area = 16.91 ha
Comuni = Mulazzano
Caratteristiche ambientali: l'oasi si estende su un vecchio meandro del corso della
Muzza, mantenuto come residuo dopo la rettifica del corso del canale. Sotto il profilo
agro ambientale l'oasi, disposta lungo il confine amministrativo della Provincia di
Milano presenta una piccola area a vegetazione naturale e una zona piu’ ampia a
prato.
ODP 2 - BASSE DI SAN MARCO
•
•
•
•
Area = 424.5 ha
Comuni = Somaglia
Caratteristiche ambientali: l'oasi insiste su antiche golene attualmente bonificate. Sotto
il profilo agro ambientale l'oasi che, va sottolineato, e' ben differente dall'inclusa
Riserva Naturale, e’ divisa in due parti qualitativamente diverse. Il primo settore si
estende dal lato occidentale della Riserva Naturale verso l'abitato di Somaglia e
l'Autostrada del Sole ed e' caratterizzato da elevata diversita' agricolturale, ridotte
estensioni delle campiture, elevata percentuale di foraggere avvicendate, prati stabili e
loietto. Il settore orientale e meridionale dell'Oasi sono invece, al contrario,
caratterizzati da indirizzo monoculturale, rapido turn-over dei coltivi con prevalenza di
campi arati nel periodo invernale ed elevata estensione delle campiture.
Ente Gestore: l'oasi di protezione coincide con la fascia di rispetto della Riserva
Naturale "Monticchie". La gestione e' affidata all'Amministrazione Comunale di
Somaglia e al World Wildlife Fund Sezione Basso Lodigiano.
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ODP 3 - ISOLONE DI SENNA
•
•
•
Area = 28.91 ha
Comuni = Senna Lodigiana
Caratteristiche ambientali: l'oasi si estende su un’isola fluviale di recente formazione e
include il braccio di fiume attivo solo nelle fasi di piena. L’area e’ di notevole interesse
naturalistico dal momento che costituisce l’unico ambiente di questo tipo
completamente incluso nel territorio lodigiano. L’isola fluviale rappresenta un
importante punto di sosta per la migrazione e lo svernamento di anatidi e caradriformi.
Nel periodo riproduttivo ospita una delle residue colonie di Sterna albifrons e Sterna
hirundo nidificanti nel medio corso del fiume Po.
5.3- Zone di ripopolamento e cattura
Riferimento normativo: sono istituite dalla Provincia ai sensi dell'art 18 della LR 26/93
Finalita': ambientamento e riproduzione della fauna di interesse venatorio
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) conferma dell’istituzione 17 Zone di
Ripopolamento e Cattura, istituite ai sensi dell’art. 18 con finalita’ prevalenti di riproduzione
e prelievo di fauna di interesse venatorio vivente in condizioni naturali. Nell’atto di
costituzione delle ZRC sono previste le misure incentivanti contenute nel Piano di
Miglioramento Ambientale nonche’ le misure proprie individuate dal presente Piano.
Le zone di Ripopolamento e Cattura sono:
Denominazione
ZRC 1 Mulazzano
ZRC 2 La Rovere
ZRC 3 Castiraga
ZRC 4 Massalengo
ZRC 5 Borghetto
ZRC 6 Ossago
ZRC 7 Mairago
ZRC 8 Livraga
ZRC 9 Brembio
ZRC 10 Valguercia
ZRC 11 Orionella
ZRC 12 Maleo
ZRC 13 San Rocco
ZRC 14 Bruzzelle
ZRC 15 Meleti
ZRC 16 Triulza
ZRC 17 Corte Palasio
Ambito
Nord
Nord
Nord
Nord
Sud
Nord
Nord
Sud
Nord
Nord
Sud
Sud
Sud
Sud
Sud
Sud
Nord
16
Area
1.085.49
451.21
933.49
268.02
450.24
456.95
898.70
313.17
683.91
253.63
545.31
1.121.29
342.57
310.48
545.34
193.28
280.13
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
Il piano demanda alla Giunta Provinciale l’approvazione della perimetrazione definitiva
delle ZRC, al fine di garantire l’adeguamento puntuale dei confini per motivi
riconducibili:
Alla salvaguardia di colture sperimentali in atto;
All’eliminazione di corridoi, favorendo l’attestazione degli istituti protetti su
precisi confini naturali;
A eventuali pianificazioni in essere in contrasto con le finalità degli istituti
protetti.
L’eventuale ridefinizione dovrà comunque essere effettuata nel rispetto delle superfici
minime sopra individuate.
Ad approvazione definitiva dei confini delle ZRC, si provvederà
aggiornamento del TGP (Territorio a Gestione programmata della Caccia).
17
all’eventuale
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 1 – Mulazzano
Area = 1085.49 ha
ATC = Nord
Comuni = Mulazzano, Casalmaiocco, Tavazzano con Villavesco
Confini = N:SP 138 Pandina dall'incrocio con SP 159 fino all'incrocio con la SP 158;
E:dalla SP 158 Paullo-Villavesco, tratto dall'incrocio con la SP 138 fino alla Via Emilia;
S:dalla Via Emilia, tratto dall'incrocio con la SP 158 fino alla Roggia Badia; O:dalla
Roggia Badia, dalla V.Emilia fino alla SP 218 Casalmaiocco-Villavesco quindi verso
ovest lungo la SP 218 fino all'incrocio con SP 159 Sordio-P.Borromeo, quindi SP 159
fino a SP 138 Pandina
• Caratteristiche ambientali: la ZRC e’ stata istituita su superfici coltivate a mais e
foraggiere avvicendate, estensione media delle campiture ridotta. Elevata vocazione
per la Lepre.
•
•
•
•
TIPO
%
60,72
26,26
0,60
2,50
0
0,81
8,72
0,38
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
•
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC di Mulazzano appartiene alla categoria delle
ZRC a media produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva della
lepre si e’ mantenuta intorno a 10 ind/kmq con una tendenza all’incremento nel corso
del 2002. In passato la densita’ di popolazione della specie e’ risultata piu’ elevata
rispetto a quanto riscontrato nel periodo di studio.
18
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
Demografia lepre-ZRC Mulazzano
30,00
25,00
ind/kmq
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
aut99
pri20
au20
pri01
19
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 2 – La Rovere
Area = 451.21 ha
ATC = Nord
Comuni = Boffalora d'Adda, Galgagnano, Montanaso Lombardo
Confini = N: interpoderali presso C.na Cagnola; E: corso fiume Adda; O: SP Lodi-Zelo
B. Persico e abitati di Arcagna e Galgagnano; S: confini dell'area del Belgiardino
• Caratteristiche ambientali: netta differenziazione della parte occidentale rispetto a
quella orientale, con prevalenza di coltivazioni stabili nella prima. Campiture estese
nella parte meridionale.
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC La Rovere appartiene alla categoria delle
ZRC ad elevata produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva
media della lepre e’ stabilizzata intorno a 10 ind/kmq con netta tendenza
all’incremento.
Demografia lepre - ZRC La Rovere
30
25
20
ind/kmq
•
%
47,26
22,86
3,52
10,09
0,00
6,51
9,76
0,00
15
10
5
0
aut99
pri20
au20
pri01
20
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 3 – Castiraga
Area = 933.49 ha
ATC = Nord
Comuni = Lodivecchio, Salerano, Castiraga, S. Angelo, Borgo S. Giovanni
Confini = N: SP 115 da incrocio con roggia Donna fino a Salerano; O: in direzione Sud
verso S. Angelo fino a incrocio con Lisone; S mantenendo il corso del Lisone fino a
Domodossola; E lungo la strada asfaltata in direzione Ca’ dell’Acqua e Gualdane
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali sono idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
Elevata vocazionalita’ per la lepre. Diffusa presenza di attivita’ estrattive.
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Castiraga appartiene alla categoria delle
ZRC a media produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva media
della lepre e’ stabilizzata intorno a 10 ind/kmq con tendenza all’incremento.
Demografia lepre - ZRC Castiraga
25
20
ind/kmq
•
%
44,72
24,61
0,47
7,84
0,00
7,91
7,64
6,81
15
10
5
0
aut99
pri20
au20
pri01
21
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 4 – Massalengo
Area = 268.02 ha
ATC = Nord
Comuni = Villanova Sillaro, Massalengo
Confini = N: da cavalcavia su A1 (C.na Mangiardino) a Massalengo lungo strada
asfaltata; SO: tracciato A1; E: SP 23 da Massalengo fino a incrociare A1
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Massalengo appartiene alla categoria delle
ZRC a bassa produttivita’. Nonostante l’area sia idonea e ben difesa da barriere
artificiali o naturali e nonostante i ripopolamenti effettuati la densita’ di popolazione si
mantiene costantemente bassa.
Demografia lepre - ZRC Massalengo
20
18
16
14
ind/kmq
•
%
66,90
24,19
0,00
4,91
0,00
0,00
4,00
0,00
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
22
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 5 – Borghetto
Area = 557 ha
ATC = Sud
Comuni = Borghetto Lodigiano, Graffignana
Confini = N:SP 125 da Graffignana a Borghetto Lodigiano; E: tratto SP 23 da Borghetto
verso S.Colombano; S: SP 19 da S. Colombano verso Graffignana fino incrocio SC
823; O: SP 19 da incrocio SC 823 con SP 19 fino a comune di Graffignana
• Caratteristiche ambientali: Caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
Elevata vocazionalita’ per la lepre.
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
•
%
55,75
34,20
4,47
5,12
0,00
0,46
0,00
0,00
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC di Borghetto appartiene alla categoria delle
ZRC a media produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva media
della lepre e’ stabilizzata intorno a 10 ind/kmq con tendenza all’incremento.
Demografia lepre - ZRC Borghetto
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
23
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 6 – Ossago
Area = 456.95 ha
ATC = Nord
Comuni = Brembio, Ossago, Borghetto
Confini = N: SP 107 da cavalcavia su A1 a Ossago; SO: tracciato A1; E: SP 23 Ossago
fino a incrociare A1
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Ossago appartiene alla categoria delle ZRC
a bassa produttivita’. Nonostante l’area appaia idonea sotto il profilo ambientale e
dimensionale e sia ben difesa da barriere artificiali o naturali la densita’ di popolazione
della lepre si mantiene costantemente bassa.
Demografia lepre - ZRC Ossago
20
18
16
14
ind/kmq
•
%
68,29
30,02
0,17
0,86
0,00
0,00
0,00
0,66
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
24
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 7 – Mairago
Area = 898.70 ha
ATC = Nord
Comuni = Mairago, Secugnago, Turano Lodigiano e Cavenago d'Adda
Confini = N:da Muzza Piacentina lungo il corso della Muzza fino a strada campestre a
nord dell’incrocio fra strada vicinale Mairago-Basiasco; da qui fino all’abitato di
Basiasco; E:dalla SP 26 da Caviaga verso sud fino a Turano Lodigiano; S:da Turano
incrocio SP 26 con SP 143 lungo SP 143 fino a Secugnago incrocio Via Emilia; O:da
incrocio SP 143 con SS 9 verso nord, tratto V.Emilia fino a Muzza Piacentina
• Caratteristiche ambientali: la ZRC e’ stata istituita su superfici coltivate a mais e
foraggiere avvicendate, estensione media delle campiture ridotta. Elevata vocazione
per la Lepre.
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
•
%
58,77
23,94
2,69
2,25
0,21
2,45
9,69
0,00
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC di Mairago appartiene alla categoria delle
ZRC a media produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva della
lepre si e’ mantenuta intorno a 10 ind/kmq.
Demografia Lepre - ZRC Mairago
30,00
25,00
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
aut99
pri20
au20
pri01
25
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 8 – Livraga
Area = 313.17 ha
ATC = Sud
Comuni = Livraga
Confini = N: strada asfaltata Ca’ de Mazzi-Livraga; O:corso del fiume Lambro; S: strada
asfaltata da localita’ Viandra fino a SP 206;E: da qui fino ad abitato di Livraga;
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Livraga appartiene alla categoria delle ZRC
a bassa produttivita’.
Demografia lepre ZRC Livraga
20
18
16
14
ind/kmq
•
%
72,34
16,59
0,96
2,96
0,00
7,14
0,00
0,00
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
26
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 9 – Brembio
Area = 683.91 ha
ATC = Nord
Comuni = Secugnago, Brembio, Casalpusterlengo
Confini = N: SP 168 Secugnago-Brembio; SO: SP 141 da Brembio a Casalpusterlengo;
E: SS 9 da Secugnago a Casalpusterlengo;
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Brembio appartiene alla categoria delle ZRC
a bassa produttivita’. Questa situazione perdura nonostante l’apparente idoneita’
dell’area e i ripopolamenti effettuati nel recente passato.
Demografia lepre - ZRC Brembio
20
18
16
14
ind/kmq
•
%
62,09
23,72
3,42
3,11
0,00
0,00
7,66
0,00
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
27
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 10 – Valguercia
•
•
•
•
•
Area = 253.63 ha
ATC = Nord
Comuni = Terranova dei Passerini, Casalpusterlengo
Confini = N: colatore Valguercia; S: SP 22; E: SP 22, O: interpoderali
Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Ridotta percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Valguercia appartiene alla categoria delle
ZRC a media produttivita’, nonostante la ridotta estensione.
Demografia lepre ZRC Valguercia
25,00
20,00
ind/kmq
•
%
40,18
7,50
11,10
0,00
0,00
11,37
19,28
10,57
15,00
10,00
5,00
0,00
aut99
pri20
au20
pri01
28
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 11 – Orionella
Area = 545.31 ha
ATC = Sud
Comuni = Orio Litta
Confini = N:tracciato ferrovia Cremona-Pavia; E: SC Orio-Corte S.Andrea; O: corso
fiume Lambro; S: corso fiume Po.
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
Elevata vocazionalita’ per la lepre.
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Orionella appartiene alla categoria delle
ZRC ad elevata produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva
media della lepre e’ stabilizzata intorno a 10 ind/kmq con tendenza all’incremento.
Demografia lepre - ZRC Orionella
30
25
20
ind/kmq
•
%
56,44
19,29
16,27
1,11
3,22
1,74
1,94
0,00
15
10
5
0
aut99
pri20
au20
pri01
29
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 12 – Maleo
Area = 1121.29 ha
ATC = Sud
Comuni = Maleo e Cornovecchio
Confini = N:corso del fiume Adda; E: tratto di fiume Adda quindi interpoderali fino a
C.na Goretti, C.na Moriane, C.na Castellina fino a SP 37; S:Sp 37 fino a deviazione per
Chiesiolo poi interpoderale verso C.na S.Marcellino, C.na Giroletta fino a f. Adda
• Caratteristiche ambientali: la ZRC e’ stata istituita su superfici coltivate
prevalentemente a mais; in marcata contrazione medicai e prati. Elevata estensione
dei campi. Elemento di forte disturbo ambientale costituito dalla cava in localita’
Giroletta.
Elevata vocazione per lepre e fagiano.
•
•
•
•
TIPO
%
73,75
14,74
6,32
2,28
0,00
1,37
1,53
0,00
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC di Maleo appartiene alla categoria delle ZRC
ad elevata produttivita’. Nel corso degli ultimi anni la densita’ postriproduttiva media
della lepre e’ risultata pari a 20 ind/kmq con una netta tendenza all’incremento.
Attualmente la ZRC di Maleo e’ la piu’ produttiva fra le ZRC della provincia.
Demografia Lepre - ZRC Maleo
40,00
35,00
30,00
ind/kmq
•
25,00
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
aut99
pri20
au20
pri01
30
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 13 – San Rocco
•
•
•
•
•
Area = 342.57 ha
ATC = Sud
Comuni = San Rocco al Porto
Confini = S: corso del fiume Po; S, E, O: interpoderali
Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per la lepre. Assenza
di ambienti naturali
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC San Rocco appartiene alla categoria delle
ZRC ad elevata produttivita’, nonostante la ridotta estensione e l’estinzione della
popolazione locale di lepri dovuta all’inondazione del 2000
Demografia lepre - ZRC San Rocco
30,00
25,00
20,00
ind/kmq
•
%
72,54
10,84
0,78
1,25
0,00
4,25
0,00
10,34
15,00
10,00
5,00
0,00
aut99
pri20
au20
pri01
31
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 14 – Bruzzelle
•
•
•
•
•
Area = 310.48 ha
ATC = Sud
Comuni = Caselle landi, Corno Giovane
Confini = O: SP 196 Cornovecchio-Bruzzelle, N, E, S: interpoderali
Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata percentuale di coltivi stabili (prati e foraggiere).
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Bruzzelle appartiene alla categoria delle
ZRC a bassa produttivita’, con una netta tendenza all’incremento negli ultimi 2 anni
Demografia lepre - ZRC Bruzzelle
20
18
16
14
ind/kmq
•
%
72,63
16,43
1,31
7,45
0,00
0,00
0,00
2,18
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
32
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 15 – Meleti
•
•
•
•
•
Area = 545.34 ha
ATC = Sud
Comuni = Castelnuovo Bocca d’Adda
Confini = S: corso del fiume Po N, E, O: interpoderali
Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per le principali
specie di interesse venatorio. Elevata estensione di aree urbanizzate
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Meleti appartiene alla categoria delle ZRC a
bassa produttivita’.
Demografia lepre ZRC Meleti
20
18
16
14
ind/kmq
•
%
62,45
16,80
0,43
0,22
0,00
0,98
19,12
0,00
12
10
8
6
4
2
0
aut99
pri20
au20
pri01
33
au01
pri02
au02
pri03
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC 16 – Triulza
Area = 193.28 ha
ATC = Sud
Comuni = Codogno
Confini = N: strada asfaltata da Codogno a Triulza fino a incrocio con SS9; S SP 126
da Mirandolina a Codogno, E: abitato di Codogno, O: SS 9
• Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per specie ad elevata
valenza ecologica. Elevata percentuale di aree urbanizzate.
•
•
•
•
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
•
%
16,55
16,84
0,00
0,00
0,00
2,28
45,17
19,15
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Triulza appartiene alla categoria delle ZRC
a bassa produttivita’. L’area appare peraltro compromessa dallo sviluppo progressivo
dell’area industriale limitrofa.
ZRC 17 – Corte Palasio
•
•
•
•
•
Area = 280.13 ha
ATC = Nord
Comuni = Corte Palasio
Confini = fra coltivi
Caratteristiche ambientali: caratteristiche agro-ambientali idonee per specie di
interesse venatorio.
TIPO
%
Mais
42,44
Prativo
53,67
Pioppeto
0,00
Soia
0,00
Riso
0,00
Naturale
3,89
Edificato
0,00
Altro
0,00
34
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
•
Popolazioni di interesse venatorio: la ZRC Corte Palasio appartiene alla categoria delle
ZRC a bassa produttivita’. Nel corso degli ultmi anni la presenza di lepri e’ risultata
sporadica.
5.4- Analisi delle catture di lepri effettuate nelle z.r.c.
Negli anni di validità del precedente Piano Faunistico le catture sono state effettuate in sei
zrc; complessivamente sono state catturate n. 395 capi così distribuiti nei diversi anni:
Stagione venatoria 1999/2000
Stagione venatoria 2000/2001
Stagione venatoria 2001/2002
Stagione venatoria 2002/2003
74
92
79
150
Catture lepri
160
150
140
N° lepri
120
100
80
60
92
79
74
40
20
0
1999/2000
2000/2001
2001/2002
Stagione venatoria
35
2002/2003
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
Le zrc interessate dalle operazioni di cattura nonché il numero di capi catturati nei diversi
anni sono riportate nella tabella e nelle figure successive:
ZRC
Anno
N° lepri catturate
Castiraga
2003
15
La Rovere
1999
20
2000
10
2002
10
2003
13
1999
27
2000
70
2001
34
2002
85
2000
12
2003
22
2001
35
2002
15
1999
27
Maleo
Mulazzano
Orionella
San Rocco
Totale
395
36
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC La Rovere
25
Lepri catturate
20
20
15
13
10
10
10
5
0
1999
2000
2002
2003
Anno
ZRC Maleo
90
85
80
Lepri catturate
70
70
60
50
40
30
34
27
20
10
0
1999
2000
2001
2002
Anno
ZRC Mulazzano
25
Lepri catturate
22
20
15
12
10
5
0
2000
2003
Anno
37
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
ZRC Orionella
40
Lepri catturate
35
35
30
25
20
15
15
10
5
0
2001
2002
Anno
5.5- Centri pubblici o privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale
Sono finalizzati alla ricostituzione di popolazioni autoctone, finalita' che puo' essere
raggiunta in due modi: utilizzando questi istituti come aree entro le quali reintrodurre la
fauna di interesse venatorio e quindi quali aree di ambientamento su vasta scala o come
zone destinate alla riproduzione finalizzata alla reimmissione in aree esterne.
Riferimento normativo: sono istituite dalle Provincie ai sensi dell'art 19 della LR 26/93
Finalita': riproduzione della fauna di interesse venatorio
Ubicazione: attualmente non presenti in Provincia di Lodi. Il Piano prevede l’istituzione di
almeno un CPFS per ogni ambito.
Requisiti minimi e indirizzi generali: i CPFS devono essere istituiti, di preferenza, in aree
caratterizzate da conduzione agricola tradizionale con alternanza di foraggiere e
campiture ridotte. I CPFS devono essere dotati di confini ben delimitati da elementi
fisionomici dell'ambiente agricolo (canali) oppure da reti e recinti appositamente creati.
Inoltre, i CPFS dovrebbero soddisfare le seguenti condizioni:
•
•
•
•
gli allevamenti saranno collocati di preferenza in aree protette, al fine di non gravare
sulla disponibilita’ di territorio a gestione programmata
gli allevamenti saranno affidati, se privati, ad aziende agricole singole o cooperative
gli allevamenti saranno affidati, se pubblici, ai Comitati di Gestione
l’emanazione dell’autorizzazione da parte della Provincia e‘ subordinata alla
sottoscrizione di un disciplinare che preveda, prima della cessione, il
preambientamento della fauna in aree non inferiori a 20.000 mq
38
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
5.6- Fondi chiusi
L’uso a fini venatori del terreno agricolo, quando non incluso in territori di protezione, aree
naturali o istituti privati quali Aziende Faunistico Venatorie, e’ permesso nei limiti indicati
dall’art 13 della LR 26/93. I proprietari o conduttori di fondi possono tuttavia precludere
l’accesso ad una determinata area chiedendo l’istituzione di un fondo chiuso. Il fondo
chiuso deve essere delimitato da muri o reti metalliche o da altra effettiva chiusura di
altezza non inferiore a 1,2 metri,, oppure da canali aventi caratteri di permanenza,
profondita’ non inferiore a 1.5 metri e larghezza non inferiore a 3 metri. Nei fondi chiusi
l’attivita’ venatoria e’ vietata. Tale istituto e’ considerato come territorio di protezione.
Riferimento normativo: sono istituite dalle Provincie ai sensi dell'art 37 della LR 26/93
Finalita': imposizione del divieto di caccia in proprieta’ privata, difesa di particolari
coltivazioni o impianti sperimentali
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) conferma i 5 fondi chiusi
attualmente esistenti.
Denominazione
Innocenti
Istituto Sperimentale UnIMI
Istituto Sperimentale UniSA
Ente ENSE
La Maggiolina
Ambito
Nord
Nord
Nord
Nord
Nord
Area
110,00
10,00
11,00
16,00
18,00
5.7- Riserve naturali
La legge quadro sulle aree protette 394/91 individua nelle riserve naturali "aree terrestri,
fluviali o marine che contengono una o piu' specie naturalisticamente rilevanti o uno o piu'
ecosistemi importanti per la diversita' biologica o per la conservazione delle risorse
genetiche".
La legge regionale 83/86 divide le riserve naturali in tre tipologie principali: integrali,
orientate e parziali. Nelle riserve naturali, quale che sia la loro classificazione, si applica
l'art. 22 della LR 394/91 che prevede il divieto di caccia. L’unica Riserva Naturale della
Provincia di Lodi ubicata fuori da preesistenti territori di protezione o istituti privati e’ la
RNO “Adda Morta“ di Castiglione d’Adda.
Riferimento normativo: sono istituite dalla Regione ai sensi dell'art 12 della LR 83/86
39
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
Finalita':proteggere, conservare o orientare gli ecosistemi e la loro evoluzione (art 11 LR
83/86)
R.N. "ADDA MORTA"
•
•
•
Area = 200 ha
Comuni = Castiglione d’Adda
Caratteristiche ambientali: la Riserva Naturale e’ costituita in prevalenza da boschi
igrofili formati da Salix alba, Salix cinerea Alnus glutinosa e Populus sp. Sono presenti
ridotte estensioni a Carex sp. e graminacee palustri. Sono inclusi entro l'area della
Riserva Naturale un antico pioppeto e alcuni prati stabili.
40
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
6- ISTITUTI PRIVATI
La legge quadro e la LR 26/93 individuano quali ambiti privati le Aziende Faunistiche
Venatorie (AFV), le Aziende Agri-Turistico Venatorie (AATV), le Zone allenamento e
addestramento cani (ZAC) i Centri Privati di Riproduzione della fauna selvatica allo stato
naturale (CPR). Questi istituti hanno diverse finalita', meglio specificata nelle pagine
seguenti, e non possono complessivamente superare il 15% del Territorio Agro Silvo
Pastorale.
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) conferma 10 Aziende Faunistiche
Venatorie e 6 Aziende agrituristico venatorie, istituite con finalita’ prevalenti di
preservazione di forme tradizionali di organizzazione dell’attivita’ venatoria sul territorio, di
implementazione dell’attivita’ agricola e di aree entro le quali favorire interventi di tutela e
reintroduzione della fauna, espansione delle attivita’ agrituristiche, miglioramento del
turismo ambientale. Il rinnovo degli Istituti Privati avviene ai sensi dell’art. 38 e di quanto
prescritto dai commi 1, 2 3 del medesimo articolo.
Ai sensi del comma 1° e ai fini di una migliorata sinergia fra Amministrazioni Pubbliche e
privati, la sottoscrizione dei disciplinari di concessione e’ subordinata alla presentazione di
programmi e progetti di riqualificazione faunistica e ambientale; tali programmi prevedono
la fornitura annuale di dati sulla consistenza di popolazioni di interesse venatorio e
l’attuazione di progetti di reintroduzione di fauna di interesse venatorio o
conservazionistico. I disciplinari prevedono altresi’ l’individuazione, qualora possibile, di
percorsi a fini di fruizione sociale dei territori inclusi negli IP, fatte salve le esigenze di
tutela del ciclo biologico delle popolazioni animali e di svolgimento della normale attivita’
venatoria.
Le Aziende Faunistico Venatorie sono:
Denominazione
Comazzo
Mortone
Isella
Bastide
La Zerbaglia
Ca' de Rho
Bertonico
Vinzaschina
Tenuta del Boscone
Bosco Celati – Gargatano
41
Ambito
Nord
Nord
Nord
Nord
Nord
Nord
Nord
Nord
Nord
Sud
Area
545,42
773,07
313,20
268,86
454,45
752,78
589,91
220,34
280.69
155,15
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
6.1- Aziende faunistiche venatorie
Le Aziende Faunistico Venatorie sono istituti privati senza fini di lucro.
Riferimento normativo: la concessione e' rilasciata dalla Provincia, ai sensi dell'art. 38
della lr 26/93
Finalita': mantenimento di caratteristiche naturali e di popolazioni animali di interesse
venatorio. Funzioni fruitive ed educative.
AFV 1 - COMAZZO
Area = 545.42 ha
Comuni = Comazzo, Merlino
Confini = N:AFV Corneliano Bertario, E:SP Rivolta-Spino, O:SP Zelo B.PersicoTrucazzano, S: canale Vacchelli e interpoderali
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' ubicata lungo un lungo tratto del corso del fiume
Adda. Presenza di ampi specchi d'acqua nell'area che delimita l'imbocco del canale
Vacchelli. Ampie distese di aree boschive ben conservate. Ampi greti nella parte
superiore del fiume. Vocazione elevata per Lepre e Fagiano.
•
•
•
USO DEL SUOLO - AFV COMAZZO*
TIPOLOGIA COLTURALE
PERCENTUALE
Foraggere avvicendate e prati stabili
25,9
Vegetazione naturale
53,5
Ambiente naturale
21,6
* fonte: concessionario
•
•
•
Emergenze naturalistiche: assenza di informazioni
Popolazioni: assenza di informazioni
Piano di Gestione ed elenco interventi: assenza di informazioni
AFV 2 - MORTONE
•
•
•
Area = 773.03 ha
Comuni =Zelo Buon Persico, Cervignano d'Adda, Galgagnano.
Confini = N:SC cimitero di Casolate, SC per Zelo B. Persico e SP Paullese; E: fiume
Adda; O; SP Zelo B. Persico-Lodi S. Grato; S: confini naturali comune di Galgagnano.
42
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
•
Caratteristiche ambientali: area molto vasta caratterizzata dalla presenza di elevate
estensioni a bosco naturale; presenza di una vasta lanca prospiciente il terrazzo
morfologico. Vocazione elevata per Lepre e Fagiano.
TIPO
Mais
Prativo
Pioppeto
Soia
Riso
Naturale
Edificato
Altro
•
•
•
AREA
269,4
81,2
102,6
41,1
11,1
264,5
18,5
51,3
%
32,1
9,7
12,2
4,9
1,3
31,5
2,2
6,1
Emergenze naturalistiche: lanca del Mortone, garzaia del Pioppo
Popolazioni: densita’ preriproduttiva lepre 14.8 ind/kmq
Piano di Gestione ed elenco interventi: approvato
−
riduzione frammentazione delle aree boschive poste a nord dell’azienda
−
riduzione interramento della Lanca del Mortone
−
monitoraggio effetti del turismo ambientale
−
creazione di tese permanenti
−
incremento copertura vegetale stabile nella parte centrale dell’azienda
−
tutela dei prati aridi ubicati a nord del Bosco Gilli
−
gestione forestale nella Garzaia del Pioppo
AFV 3 - ISELLA
Area = 313.20 ha
Comuni = San Martino in Strada e Corte Palasio..
Confini = N:corso del fiume Adda; E: ramo abbandonato del fiume Adda; O: confini
naturali; S: confini naturali.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda insiste su un meandro dell'Adda creatosi a seguito
della rotta di Casellario (1976).
•
•
•
USO DEL SUOLO - AFV ISELLA*
TIPOLOGIA COLTURALE
PERCENTUALE
Boschi naturali
3.3
Siepi e incolti
19.9
Zone umide
0.4
Coltivi
66.1
Pioppete
10.3
43
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
* perizia prodotta dal concessionario
•
•
•
Emergenze naturalistiche: assenza di informazioni
Popolazioni: assenza di informazioni
Piano di Gestione ed elenco interventi: assenza di informazioni
44
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
AFV 4 - BASTIDE
Area = 268.86 ha
Comuni = Cavenago d'Adda
Confini = N: confini comunali Corte Palasio, Abbadia Cerreto; E: corso del fiume Adda;
O: terrazzo geomorfologico ; S: confini naturali.
• Caratteristiche ambientali: l'Azienda insiste su un antico meandro dell'Adda,
attualmente caratterizzato da fenomeni di avanzato interrimento, ulteriormente
aggravati rispetto al 1987. La fascia boschiva estesa e ben strutturata nel 1987 e'
ridotta ad una sottile fascia con valore prevalente di bordura.
•
•
•
USO DEL SUOLO - AFV BASTIDE*
TIPOLOGIA COLTURALE
PERCENTUALE
Boschi naturali
12.2
Siepi e incolti
0
Zone umide
6.0
Coltivi
70.0
Pioppete
12.7
* perizia prodotta dal concessionario
•
•
•
Emergenze naturalistiche: assenza di informazioni
Popolazioni: assenza di informazioni
Piano di Gestione ed elenco interventi: assenza di informazioni
AFV 5 - ZERBAGLIA
Area = 454.45 ha
Comuni = Cavenago d'Adda, Turano Lodigiano
Confini = N: confini Cavenago d'Adda; E: corso del fiume Adda; O: SC Cavenago
d'Adda-Bertonico; S: confini amministrativi Bertonico.
• Caratteristiche ambientali: comprende due lanche dell'Adda, che rappresentano con
tutta probabilita' un esempio di gestione per l'intera Europa meridionale. Estese le
formazioni boschive, che tuttavia solo in alcune zone sono riconducibili agli stadi piu'
evoluti della vegetazione potenziale.
TIPO
AREA
%
Mais
361,93
50,0
Prativo 66,13
9,1
Pioppeto 100,63
13,9
Soia
0,0
Riso
0,0
Naturale 187,28
25,9
Edificato 7,33
1,0
•
•
•
45
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
•
•
•
Emergenze naturalistiche: lanca Ramelli, Delizie, Zerbaglia, garzaie
Popolazioni: densita’ preriproduttiva lepre 15 ind/kmq
Piano di Gestione ed elenco interventi: approvato
−
l’assenza di corridoi ecologici in orografica sinistra
−
l’interramento delle lanche Ramelli e Zerbaglia
−
la distribuzione frammentata delle aree di rifugio
AFV 6 - CA' DE RHO
Area = 752.58 ha
Comuni =Graffignana e San Angelo Lodigiano
Confini= N: cavo Colombana; E: abitato di Graffignana; O: strade comunali; S: confini
amministrativi provincia di Pavia.
Caratteristiche ambientali: l'azienda e' istituita sul rilievo banino, in una zona caratterizzata
da estensione ridotta delle colture ed elevata degli ambienti boschivi. Rappresenta, sotto il
profilo naturalistico, una delle piu' importanti AFV della Provincia di Lodi.
Emergenze naturalistiche: querceti
Piano di Gestione ed elenco interventi: in corso di attuazione
AFV 7 - BERTONICO
Area = 589.91 ha
Comuni =Bertonico
Confini= N: confini naturali; E: SS Castiglione d'Adda-Montodine; O: confini naturali; S:
confini naturali.
Caratteristiche ambientali: comprende due lanche dell'Adda, circondate da vegetazione
igrofila ripariale.
Emergenze naturalistiche: lanche del fiume Adda
Popolazioni: densita’ preriproduttiva lepre 16.4 ind/kmq
Piano di Gestione ed elenco interventi: in corso di attuazione
AFV 8 - VINZASCHINA
Area = 220.34 ha
Comuni = Bertonico
Confini = N: canale Muzza; E: corso del fiume Adda; O: SP Codogno-Crema; S: confini
naturali.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' ubicata lungo il corso dell'Adda a monte dello
sbocco del canale Muzza. La diversita' agrocenotica e' elevata e sono presenti estesi
frammenti di vegetazione boschiva.
•
•
•
46
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
USO DEL SUOLO - AFV VINZASCHINA*
TIPOLOGIA COLTURALE
PERCENTUALE
Boschi naturali
15.1
Coltivi
75.3
Pioppete
15.1
* perizia prodotta dal concessionario
•
•
•
Emergenze naturalistiche: assenza di informazioni
Popolazioni: assenza di informazioni
Piano di Gestione ed elenco interventi: assenza di informazioni
AFV 9 - TENUTA BOSCONE
Area = 280.69 ha
Comuni = Camairago, Cavacurta
Confini = N: corso del fiume Adda; E: corso del fiume Adda; O: confini naturali e strade
interpoderali; S: corso del fiume Adda.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' ubicata lungo il corso dell'Adda ed e'
caratterizzata dalla presenza di una estesa fascia boschiva che borda la riva
idrografica sinistra di una lanca.
• Emergenze naturalistiche: lanca del fiume Adda. Bosco mesofilo
• Piano di Gestione ed elenco interventi: in corso di attuazione
•
•
•
Nella Provincia di Lodi si estendono frammenti di aziende ubicate in sponda orografica
opposta di Adda e Po. Se ne elencano denominazione ed estensione a titolo di
completezza dell'informazione.
AFV 10 - BOSCO CELATI GARGATANO
•
•
Area = 155.15 ha
Comuni = Caselle Landi
A.F.V. 11 - BELVEDERE
•
•
Area = 4,66 ha
Comuni = Castelnuovo Bocca d'Adda
47
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
6.2- Aziende agri-turistiche venatorie
Le Aziende Agri Turistico Venatorie sono istituite ai fini di impresa agricola; in esse e'
consentita l'immissione e l'abbattimento, durante tutta la stagione venatoria, di fauna di
allevamento. Preferibilmente devono essere istituite in terreni di scarso rilievo faunistico e
in coincidenza con il territorio di aziende ricadenti in aree di agricoltura svantaggiata.
Riferimento normativo: la concessione e' rilasciata dalla dalla Provincia ai sensi dell'art. 38
della LR 26/93
Finalita': offerta di fauna di interesse venatorio allevata in cattivita', in rapporto con attivita'
agricole complementari.
Le Aziende Agri-turistico Venatorie sono:
Denominazione
Casottone dei Nani
Gervasina
Molina
Maccastorna
Ballottino
Comella
Ambito
Nord
Nord
Nord
Sud
Sud
Nord
48
Area
73,33
175,58
110,72
524,04
139,45
156,65
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
AATV 1 - CASOTTONE DEI NANI
Area = 73.33 ha
Comuni =Lodi
Confini = N: C.na Nuova; E: corso della roggia Squintana; O: corso del fiume Adda; S:
corso della roggia Squintana fino allo sbocco nel fiume Adda.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' istituita lungo il corso del fiume Adda in una
zona caratterizzata da elevata estensione delle colture e scarsa diversificazione
agricola.
•
•
•
AATV 2 - GERVASINA
Area = 162,1 ha
Comuni = Pieve Fissiraga, Villanova Sillaro
Confini = N: SS no. 235; E: corso della roggia Barbavara; O: SP per Villanova Sillaro;
S: SP Motta Vigana e corso della roggia Bargano.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' caratterizzata da elevata estensione delle
colture e scarsa diversificazione agricola. Sono tuttavia presenti un invaso di
estensione pari a due ettari e una discreta presenza di filari e siepi lungo i canali
perimetrali.
•
•
•
AATV 3 - MOLINA
Area = 110.72 ha
Comuni =Graffignana
Confini = N: strade interpoderali; E: corso del fiume Lambro; O: SP Sant'Angelo
Lodigiano-Graffignana; S: strade interpoderali.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' caratterizzata da un buon grado di
frammentazione e diversificazione ambientale. Anche le agrocenosi appaiono ben
diversificate.
•
•
•
AATV 4 - MACCASTORNA
Area = 524.04 ha
Comuni =Maccastorna
Confini = N: corso del fiume Adda; E: corso del fiume Adda; O: confini naturali e
colatore Chiavicone; S: colatore Chiavicone.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' stata istituita lungo due anse dell'Adda, pochi
chilometri a monte dello sbocco in Po. L'area e' caratterizzata da una conduzione
prevalentemente agricola che, in ogni caso, presenta ancora caratteristiche tradizionali
•
•
•
49
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
(campitura relativamente ridotta). Prevale l'estensione a mais; presenza di zone
rimboschite e di incolti
.AATV 5 - BALLOTTINO-STANGA
Area = 139.45 ha
Comuni = Castelnuovo Bocca d'Adda
Confini = N interpoderali: ; E: corso del fiume Po; O: corso del fiume Po; S: corso del
fiume Po.
• Caratteristiche ambientali: l'azienda e' istituita lungo il corso del fiume Po in una zona
caratterizzata da elevata estensione delle colture e scarsa diversificazione agricola.
•
•
•
AATV 6 - COMELLA
•
•
•
Area = 156.65 ha
Comuni = Lodi, Montanaso Lombardo
Confini = N:abitato di Montanaso; E: corso della roggia Valentina; O: SP 202; S: strada
comunale Lodi-San Grato.
•
Caratteristiche ambientali: l'azienda e' caratterizzata da un buon grado di
frammentazione e diversificazione ambientale. Anche le agrocenosi appaiono ben
diversificate.
Nella Provincia di Lodi si estende per una piccola porzione una azienda agri turistico
venatoria ubicate in sponda orografica opposta di Po. Se ne elenca denominazione ed
estensione a titolo di completezza dell'informazione.
A.A.T.V. ISOLA SERAFINI
•
•
Area = 27,90 ha
Comuni = Castelnuovo Bocca d'Adda
50
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
6.3- Centri privati di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale
Come i centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica, sono finalizzati alla
ricostituzione di popolazioni autoctone. Ovviamente, mentre il primo istituto ha una
prevalente funzione sociale (fornire selvaggina adattata agli istituti di competenza
provinciale) in questo caso la funzione e' riconducibile nelle normali iniziative di impresa.
Mentre i centri pubblici sono computati fra i territori di protezione, i centri privati sono
computati fra gli ambiti privati.
Riferimento normativo: l'autorizzazione e' rilasciata dalla Provincia ai sensi dell'art 19 della
LR 26/93
Finalita': riproduzione della fauna di interesse venatorio
6.4- Zone per l’allenamento e l’addestramento dei cani e per le gare e prove cinofile
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) ammette l’istituzione di ZAC, nel
rispetto dei contenuti dell’art. 21. Le zone di tipo A possono essere istituite anche in ZRC
per una sola tornata di gara o prova all’anno; entro un anno dall’approvazione del Piano, la
Provincia di Lodi individua 1 ZRC per ogni ambito, entro la quale sara’ ammissibile la
tornata di gara o prova per anno.
In questa fase la Provincia individua le ZAC di tipo B che dovranno avere carattere
permanente e non temporaneo; le zone di tipo B sono istituite sul territorio libero e
possono essere istituite, previo accordo del concessionario in AFV e AATV.
Sono confermate fino a scadenza ed eventualmente rinnovati dietro richiesta degli aventi
titolo, le seguenti Zone Addestramento Cani:
Denominazione
Tipo
Isola Serafini
C*
Ca’ dei Tacchini
C
Bosco dei Bot
B
Isolone
C
* = ubicato in AATV
Ambito
Sud
Nord
Sud
Sud
Area
/
3.40
50.6
10.0
6.5- Appostamenti fissi
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi (2003-2008) prevede la conferma di 31
appostamenti fissi di caccia, ai quali potranno aggiungersi quelli attualmente in scadenza
nel rispetto di quanto prescritto dall’art. 25 della LR 26/93 e succ.modifiche.
A far data dall’annata venatoria 2003-2004 sono soppresse le attivita’ venatorie
incompatibili con le finalita’ di piano previste per l’Oasi di Protezione “Isolone di Somaglia”.
51
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
7- IMPLEMENTAZIONE DELLA RICERCA
VENATORIO E NATURALISTICO
SULLA
FAUNA
DI
INTERESSE
7.1- Stazione di inanellamento nella rn monticchie di Somaglia
Si ritiene opportuno, ai fini di una corretta pianificazione faunistica, individuare una
stazione di inanellamento a scopo scientifico dei migratori in corrispondenza della
Riserva Naturale Orientata “Monticchie” di Somaglia.
In fase attuativa verranno individuati i contenuti del protocollo di intesa fra Ente
Gestore, Comune e Provincia di Lodi, nonche’ il piano dei finanziamenti previsti.
7.2- Avvio del progetto atlante dei vertebrati della provincia di Lodi
Si ritiene opportuno, ai fini di una corretta pianificazione faunistica e vista l’assenza
di iniziative analoghe da parte di altre Amministrazioni, dare avvio al Progetto
Atlante dei Vertebrati della Provincia di Lodi. Scopo dell’indagine e’ di ottenere un
quadro aggiornato della distribuzione e dell’ecologia generale delle 5 classi di
vertebrati (pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi) nel territorio lodigiano.
Il Piano definisce i protocolli di indagine, il reticolo geografico di riferimento, la
collaborazioni con associazioni riconosciute e individua le risorse economiche
disponibili.
8 – Eventi calamitosi
In ragione dei frequenti eventi alluvionali che si sono verificati negli ultimi anni, si
ravvede la necessità di dare attuazione a quanto disposto dall’art. 43, comma n,
della L.R. n. 26/1993 e successive modifiche ed integrazioni, relativamente al
divieto di cacciare su terreni allagati da piene di fiume, definendo – ove possibile delle linee massime di esondazione per i fiumi Adda, Po e Lambro, superate le
quali scatterà automaticamente il divieto di caccia.
A tal fine verrà effettuato un apposito studio che verrà approvato successivamente
con deliberazione della Giunta Provinciale.
52
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
9- NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
Art. 1-Contenuti e previsioni del Piano
a-Il Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Lodi e’ redatto ai sensi dell’art. 14 della
LR 26/93 come modificata dalla LR 26/93 e succ.modifiche e individua i seguenti territori di
protezione:
Muzza Morta
Basse di San Marco
Isolone di Somaglia
Adda
Po
ZRC 1 Mulazzano
ZRC 2 La Rovere*
ZRC 3 Castiraga
ZRC 4 Massalengo
ZRC 5 Borghetto
ZRC 6 Ossago
ZRC 7 Mairago
ZRC 8 Livraga
ZRC 9 Brembio
ZRC 10 Valguercia
ZRC 11 Orionella
ZRC 12 Maleo
ZRC 13 San Rocco
ZRC 14 Bruzzelle
ZRC 15 Meleti
ZRC 16 Triulza
ZRC 17 Corte Palasio
Oasi di Protezione
Oasi di Protezione
Oasi di Protezione
Zona di Protezione
Zona di Protezione
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
Zona Ripopolamento e Cattura
*L’istituzione formale di questa ZRC sarà disposta con apposito atto di giunta una volta definito il contenzioso
amministrativo attualmente in essere relativamente all’istituzione della AATV, a seguito della revoca dell’atto di
concessione AFV precedentemente in essere.
b-Il Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Lodi e’ redatto ai sensi dell’art. 14 della
LR 26/93 come modificata dalla LR 26/93 e succ.modifiche e prevede l’istituzione o la
conferma dell’istituzione dei seguenti istituti privati:
Comazzo
Mortone
Isella
Bastide
La Zerbaglia
Ca' de Rho
Bertonico
Vinzaschina
Tenuta del Boscone
Bosco Celati - Gargatano
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AFV
AFV
AFV
AFV
AFV
AFV
AFV
AFV
AFV
AFV
Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
Casottone dei Nani
Gervasina
Molina
Maccastorna
Ballottino
Comella
AATV
AATV
AATV
AATV
AATV
AATV
Art. 2 – Gli ambiti territoriali di caccia
Sono istituiti gli ATC Nord e Sud, secondo le delimitazioni territoriali riportate negli allegati
tecnici delle NTA
Art. 3-Criteri per gli indennizzi in favore degli agricoltori in materia di rifusione dei danni e
miglioramenti faunistico-ambientali
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi, in attuazione di quanto previsto nel Piano di
Miglioramento Ambientale incentiva la diffusione di attivita’ agricole a basso impatto, nel
rispetto di quanto prescritto dalla LR 26/93 e succ. modifiche , delle compatibilità con
l’applicazione delle misure previste dal PSR, delle compatibilita’ di bilancio.
A fini di incentivazione della vigilanza diffusa delle ZRC la Provincia di Lodi corrisponde ai
proprietari/conduttori dei fondi agricoli inclusi nelle ZRC una quota di 55 euro per ogni
lepre catturata annualmente entro le ZRC. La quota viene corrisposta per i quantitativi
ammessi annualmente, per ogni ZRC, dalle competenti strutture tecniche della Provincia
di Lodi e viene ripartita, sulla base della proporzione dei terreni condotti o posseduti entro
la ZRC, fra gli agricoltori.
Analogamente il Piano individua in 15 euro la quota concessa per ogni fagiano catturato
entro le ZRC della Provincia di Lodi, ripartendo il contributo con le medesime modalita’
sopra elencate. Anche in questo caso la quota viene corrisposta unicamente per i
quantitativi ammessi dalle strutture tecniche della Provincia di Lodi.
Art. 4 –Indirizzi generali di gestione e azzonamento degli istituti privati e dei territori di
protezione
1-Al fine di incentivare la sinergia pubblico-privato e di implementare le conoscenze egli
interventi sulla biodiversita’ locale i gestori dei territori di protezione e degli istituti privati
adottano piani di gestione dell’ambiente e della fauna di interesse venatorio e
conservazionistico. I piani vengono redatti entro un anno solare dalla data di approvazione
del Piano Faunistico.
2-I piani di gestione dovranno prevedere forme di utilizzo sociale dell’area compatibili con
le esigenze di utilizzo a fini venatori, interventi di recupero ambientale, di
reintroduzione/ripopolamento di fauna di interesse venatorio o conservazionistico
3-Al fine di favorire un utilizzo equilibrato del territorio da parte dei cacciatori e dei cittadini
le Afv e le AATV di nuova istituzione non possono essere confinanti nè fra di loro né con
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Piano faunistico venatorio della Provincia di Lodi 2003 - 2008
altri istituti venatori e/o di protezione ma devono osservare una distanza lineare minima di
almeno 1000 metri.
4-Al fine di adeguare lo stato delle conoscenze sulla biodiversita’ faunistica della Provincia
e’ istituita la Stazione Ornitologica provinciale. Entro un anno dalla data di approvazione
del Piano viene data attuazione al provvedimento
Art. 5-Appostamenti fissi
Il Piano Faunistico della Provincia di Lodi conferma 31 appostamenti fissi di caccia, ai
quali potranno aggiungersi quelli attualmente in scadenza nel rispetto di quanto prescritto
dall’art. 25 della LR 26/93 e succ.modifiche.
Art. 6 – Isolone di Senna lodigiana
A far data dall’annata venatoria 2003-2004 sono soppresse le attivita’ venatorie
incompatibili con le finalita’ di piano previste per l’Oasi di Protezione “Isolone di Senna
lodigiana”.
Art.6 – Verifica del Piano
I contenuti e le previsioni del Piano Faunistico sono soggette a verifica annuale. La fase di
verifica prevede il controllo del grado di soddisfazione degli utenti (customer satisfaction),
il raggiungimento degli obiettivi parziali, la verifica dell’effettiva praticabilità delle ipotesi di
azzonamento applicate
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