Nº 218 IT - Provincia Marista Mediterránea
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MARCELLINO CHAMPAGNAT e i suoi FRATELLI. I primi passi come educatori FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA 15 settembre 2015 Nº 218 (Anno 13, pagg. 68-75) EDIZIONI Segreteria Provinciale [email protected] Residenza Provinciale Avenida Costa Bella, nº 70 Apartado correos 45 03140 Guardamar del Segura Tel. 966 72 51 09 IT Nel 1818 contrattò per La Valla un giovane maestro, instruito e adatto all’insegnamento perché conosceva alla perfezione il metodo di insegnamento dei Fratelli delle Scuole Cristiane, metodo che Marcellino voleva che i Fratelli seguissero. Il maestro prese alloggio nella casa dei Fratelli e aprì la scuola che immediatamente si riempì di bambini. I Fratelli lo aiutavano e nello stesso tempo si formavano, osservando come operava. Fuori dell’orario scolastico questo maestro impartiva ai Fratelli materie diverse da quelle dell’insegnamento. In poco tempo, i Fratelli, credendosi pronti di portare avanti da soli la scuola, ne informarono Marcellino. Questi, non volendo lanciarli troppo presto, li radunò tutti e disse loro: “Miei cari amici, a me sembra un po’ troppo temerario che voi vi incarichiate della scuola di La Valla. Inoltre non dovete mai dimenticare che la caratteristica del nostro Istituto deve essere l’umiltà. Pertanto vi propongo di andare per i villaggi della parrocchia ad insegnare ai più piccoli”. Tale proposta fu accolta da tutti con grande gioia. (dalla vita di Marcellino, pag. 86 e seguenti) L’educazione della Vergine, attribuito al Velázquez intorno al 1617 L’opera fu attribuita al Velázquez nel 2010 come una delle prime pitture realizzate con l’aiuto del suo maestro Francisco Pacheco. Il quadro si trovava nell’università di Yale fin dal 1925 per una donazione di due suoi alunni, i fratelli Henry Hotchkiss Townshend e Raynham Townshend, la cui famiglia lo ebbe in proprietà durante 40 anni. Sulle prime fu attribuito ad un pittore della scuola sevigliana dell’epoca, nei primi anni del secolo XVI , fino a quando John Marciari, commissario per la pittura italiana e spagnola del Museo dell’Arte di San Diego, rivendicò l’autorità del Velázquez, affermando inoltre che la commissione iniziale al pittore fa data dal convento carmelitano di Sant’ Anna della città di Siviglia e che l’autore non avrebbe avuto in quel momento più di 18 anni. Velázquez mostra una famiglia umile con la Vergine che impara le prime lettere. «Rappresenta il principio del naturalismo spagnolo, che apre tutta una scuola di pittura », ha aggiunto Marciari nel suo studio. FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) p. 68 Juan Carlos Fuertes, nuovo provinciale della Provincia Marista Mediterranea “Diventare fratello marista è stato per me un sogno fatto realtà” Sei stato nominato da poco Provinciale della Provincia Marista Mediterranea, come affronti questa sfida? Devo dire che in questi giorni ricevo manifestazioni di affetto dalle persone, Fratelli ed amici, e questo mi stimola molto. Questo stesso affetto l’ho sentito nelle mie visite per le comunità, nei momenti di incontro, di formazione, ... Tutto questo mi fa affrontare questo momento con molta gioia e speranza. Animare la vita marista delle nostre opere, scuole e opere sociali, e delle nostre comunità è un lavoro che a mio modo di vedere è veramente appassionante. Soprattutto la qualità umana della gente con la quale mi relaziono: Fratelli maristi, professori, catechisti, laici maristi, bambini e giovani,… Juan Carlos Fuertes (40 anni) ha studiato dai cinque anni fino ai quattordici nella scuola marista di Algemesì, dai 14 ai 17 in quella di Murcia e dai 17 ai 18 in quella di Salamanca. Dopo questi studi fa il noviziato a Torrente e la prima professione come Fratello Marista a 20 anni. In seguito studia Magistero a Salamanca per poi lavorare come professore nelle scuole di Murcia, Algemesí e Denia. Approfitta per formarsi soprattutto nella pastorale con diversi corsi. Durante cinque anni Juan Carlos studia Teologia conseguendo la Licenza in Studi Ecclesiastici. Contemporaneamente rende compatibili i suoi studi lavorando come volontario nel Piano Fratelli (un’opera sociale marista di Valenza dedicata all’accoglienza delle persone e facente parte del Progetto Uomo) con interventi di animazione provinciale nel campo della spiritualità e della missione. Inoltre lavora cinque anni nella pastorale e si dedica soprattutto alla pastorale vocazionale a livello di Provincia. In questi ultimi anni, dal 2012, ha fatto parte del gruppo di animazione dei Fratelli e delle Comunità mariste della Provincia, ha coordinato un gruppo su questo stesso tema a livello europeo e ha partecipato ad un gruppo consultivo che svolgeva questa stessa missione a livello di tutto il mondo marista. Il 9 giugno u.s. il Superiore Generale comunicava la sua nomina come Provinciale e il suo primo mandato inizierà a gennaio 2016. A quale età hai scoperto la tua vocazione? Non è facile rispondere a questa domanda perché non c’è un momento concreto. Di sicuro posso dire che da quando stavo per terminare la scuola di Algemesí (avevo 14 anni), già volevo essere Fratello Marista. Conoscevo i Fratelli e mi domandavo se potevo essere come loro. Allora cominciai la mia formazione nel seminario marista fino a vent’anni quando ho fatto la prima professione come Fratello. Era come un sogno che si stava realizzando. Tuttavia è stato in seguito quando ho capito cosa significava essere Fratello. Non era un titolo o qualcosa di esterno. Essere Fratello aveva qualcosa a che vedere col cuore, con il modo di vivere concreto che io possedevo. Aveva a che vedere con l’educazione dei fanciulli e dei giovani, aveva a che vedere con la semplicità della vita, con l’impegno verso i più deboli della società. Aveva a che vedere con l’aiutare tutti nella crescita e a rendermi conto che sono in questa vita per viverla con senso e per vivere il Vangelo di Gesù in pienezza, lasciandomi riempire dal suo messaggio di amore e di dedizione agli altri. E quando uno vive così, quando ho iniziato a rendermi conto di questo nella mia vita, la mia vita è cambiata. Allora ho capito cosa significava essere Fratello Marista e realmente volevo esserlo: avevo 26 Anni. In alto e al centro il Fratello marista Juan Carlos Fuertes con compagni ed amici ad un corso di animazione provinciale. FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) p.69 futuro, … Molti di noi che formiamo questa famiglia ci domandiamo: bene, cosa facciamo qui? E questo si converte in un grande vantaggio perché ci permette di abbandonare quello che non ci serve e a costruire e a imparare quello che ci può aiutare a crescere come persone, come educatori, come religiosi, come maristi. Questa è la sfida: come riscattare la parte più importante della nostra vita e convertirla in seme per il futuro. Questo lo possiamo fare perché contiamo su un potenziale umano di qualità, di Fratelli e Laici in tutti i luoghi della Provincia. Consideri che c’è crisi vocazionale? Come definisci lo stile di vita Marista? Lo stile di vita marista ha una caratteristica fondamentale: la fraternità. Il fatto che il Fondatore ci sognava come fratelli ha configurato la nostra spiritualità, la nostra missione e il nostro modo di relazionarci con la gente. Questo fa sì che nella vita marista diamo molta importanza alla relazione diretta e semplice, all’accoglienza, al servizio, ecc. Questo impregna tutto, la nostra vita di comunità e la nostra missione evangelizzatrice nell’educazione. Il nostro lavoro è incentrato nell’educazione cristiana dei bambini e dei giovani in una concezione integrale della persona e in una prospettiva cristiana. Vogliamo aiutarli a crescere in tutte le dimensioni: personale, fisica, spirituale, intellettuale, affettiva, sociale, … Questa missione la svolgiamo attraverso opere di educazione formale (scuole) e anche in campi educativi non formali (case famiglia di accoglienza di bambini, centri diurni, scuole di seconda opportunità…). Tutto questo noi lo chiamiamo vivere allo stile di Maria, la Madre di Gesù, dalla quale abbiamo appreso la nostra semplicità, il nostro stile educativo, la nostra capacità di annunciare Gesù con parole nostre e con il nostro stile di vita. Quali sono i principali ostacoli e i vantaggi che incontrerai nel portare avanti il tuo “provincialato”? Dal mio punto di vista stiamo vivendo uno dei momenti più speranzosi della vita delle congregazioni religiose e della Chiesa. È un momento di cambiamento. È scomparso un paradigma (un modo di fare le cose, di vivere) e un altro sta nascendo. La nostra missione marista consiste nell’aiutare a far nascere questo nuovo paradigma. E qui nascono le nostre difficoltà e i nostri vantaggi. C’è timore a lasciare quello che una volta ci ha dato sicurezza e identità, c’è insicurezza di fronte a quello che ancora non vediamo come Non oserei dire troppo chiaramente che c’è crisi vocazionale quando vedo tante persone che sono maristi nel cuore e che vibrano con tutto quello che ha a che vedere con la vita marista, persone che vivono la spiritualità e la missione dei maristi nella loro vita, impegnando in molti casi la loro vita personale e familiare. Più che crisi vocazionale oserei dire che oggi c’è un nuovo modo di vedere le cose. Se qualche anno fa misuravamo la vitalità della nostra famiglia religiosa dal numero dei Fratelli, oggi non possiamo conservare questo criterio come unico punto di riferimento per assicurare la vitalità della nostra famiglia. Personalmente considero la mia vocazione di Fratello un regalo di Dio perché mi fa vivere valori importanti e mi aiuta a crescere come persona in tutte le mie dimensioni. Mi aiuta a sfruttare la vita in pienezza. E questo riempie le persone. Ma sarebbe un errore pensare che questo sia l’unico cammino. Animo le persone perché possano sentirsi fratelli, le aiuto a vivere in una prospettiva umanizzante perché Dio potenzia le nostre qualità personali e spirituali. Però riconosco, e non potrebbe essere diversamente, che ci sono molte strade di pienezza per l’essere umano e per l’essere cristiano nella nostra Chiesa. Il lavoro di ognuno consiste nello scoprire questo cammino per crescere. E questo lavoro vocazionale è tanto appassionante che mai ci sarà crisi vocazionale. Quali valori si stanno radicalizzando con forza nei giovani e quali stanno scomparendo dalla loro vita? Sarebbe complicato fare un’analisi esaustiva dei valori dei giovani in una breve intervista. Vi è una tendenza a vivere di più i valori personali e a lasciar da parte i valori istituzionali, siano essi sociali, pubblici o religiosi. E questo richiama molto la mia attenzione in una mentalità come la nostra nella quale abbiamo posto più interesse nel conservare le istituzioni che non preoccuparci delle persone. Questo appare come una chiamata per la società di oggi, giovani e non tanto giovani, una chiamata ad interessarci in primo luogo delle persone: le loro situazioni, preoccupazioni, necessità,… I giovani ci aiutano a questo. FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) pag. 70 JAÉN: attività di fine anno scolastico Tutti i giovedì del mese di maggio noi membri della scuola siamo stati invitati a condividere l’Eucaristia che la comunità dei Fratelli celebra nella cappella San Marcellino alle 7,30. E tutti i venerdì dalle 7,45 alle 8,30 abbiamo partecipato al tradizionale Mese di Maria nella cappella prima del normale orario scolastico. Il giorno 9 abbiamo vissuto le ‘Maristiadi’, evento ritransmesso dal gruppo radiofonico “Onda Marista”. Vi hanno partecipato oltre 1100 alunni delle scuole di Córdoba, Málaga, Granada, Huelva, Badajoz, Algemesí e Jaén: gare di calcio, pallacanestro, pallavolo, judo, tennis tavolo, nonché dibattiti sportivi con la filosofia di incrementare i valori trasmessi dallo sport, di divertirsi e di condividere la vita. Il giorno 18 ha visto la giornata di formazione congiunta ProfessoriGenitori-Catechisti e altri membri della Comunità Educativa. Il Gruppo di Pastorale della nostra Provincia ci ha parlato dei “Montagne” di oggi. Lo scopo era quello di avanzare nel cammino verso il Bicentenario Marista del anno 2017, poiché in questo primo anno abbiamo approfondito la nostra missione come educatori e famiglia cristiana. Il 20 è stato il giorno della Buona Madre e anniversario della nascita di San Marcellino: Abbiamo celebrato l’Eucaristia con l’offerta floreale alla Vergine. Il 26 è stato il giorno assegnato alla nostra scuola per celebrare il mese di maggio davanti alla Patrona di Jaén, la Vergine della Cappella, cerimonia che si è tenuta nella Basillica minore di San Ildefonso. Il giorno 29, con la presenza dei microfoni di “Onda Marista”, è stato il giorno dell’addio per gli alunni del secondo bachillerato, appartenenti alla 57ª promozione. Si è celebrata l’Eucaristia seguita dalla consegna delle borse di studio e delle benemerenze, e per terminare una cena di fraternità con gli alunni e le loro famiglie. Le Feste Scolastiche in onore del nostro Fondatore sono iniziate sabato 30 maggio con tornei di calcio, pallacanestro, tennis tavolo, petanca e futbolin per genitori, alunni del primo bachillierato, ex alunni, professori e monitori. Domenica 31 si è svolta la gara popolare “L’educazione allo sport”, organizzata dall’associazione AMPA: un classico sportivo della città di Jaén. Alle ore 11 la prima prova con la partecipazione degli alunni fino alla sesta delle elementari. Alle 11,30 la seconda prova per alunni dal primo Eso in avanti. Le feste continuarono a giugno, mese dedicato a conoscere e amare di più San Marcellino. Tra le diverse attività merita menzione l’Eucaristia di sabato 6 giugno, festa di San Marcellino: Messa in onore del nostro Fondatore. Al termine una paella per tutta la Comunità Educante. Tutta questa programmazione per inculcare nei nostri alunni l’entusiasmo per la loro scuola e perché la possano ricordare con gioia a partire da una sana convivenza. Sul terreno pratico occorre aggiungere che quanto raccolto nella giornata è stato destinato all’acquisto di sedie e tavoli per la festa, e di un defibrillatore. Sebbene il 22 giugno fosse l’ultimo giorno di scuola, l’atto finale è stato venerdì 26, giornata che ha concluso i festeggiamenti dei nostri Giubilari e dei Professori che ricordavano le loro nozze d’oro. Una preghiera di ringraziamento per la loro vita interamente dedicata all’insegnamento e un momento culturale con parole appropriate e la consegna di regali, comprese le tre violette e una targa d’oro. E dopo tutto questo una cena familiare nei cortili della scuola, preludio del riposo estivo da tutti meritato. FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) pag. 71 MARISTI MURCIA Scuola Marista “La Merced” Celebrazione dell‟Eucaristia 25 anni di Educazione e Gestione A Murcia, Scuole Cattoliche (EC) è la marca di FERE-CECA, che raggruppa i titolari dei centri educativi cattolici dal 1957, e di Educazione e Gestione, organizzazione imprenditoriale di detti centri dal 1989 che oggi compie 25 anni. FERE-CECA raggruppa i titolari dei centri educativi cattolici; e Educazione e Gestione, come organizzazione di impresa, raggruppa queste scuole che sono imprese in accordo con la legislazione spagnola. Pertanto EC è chiamata a unire e servire tutti i titolari delle scuole cattoliche con una vocazione aperta ed integrale. La sua coesione e unità richiedono ora più che mai un significato speciale. Il 19 maggio è stato un giorno piacevole per EDUCAZIONE e GESTIONE di Murcia, poiché abbiamo celebrato il XXV anniversario della sua fondazione con una cerimonia semplice e toccante. La signora Alicia Plaza ha menzionato tutte le persone che hanno lavorato a favore delle Scuole Cattoliche di Murcia come la signora Amalia Fernández e Suor Josefina Díaz, i Segretari e le Segratarie delle Autonomie e altri membri della Giunta. mondo educativo, la relazione tra motivazione e volontà per imparare e ci ha spinti a continuare a lavorare su questi valori della scuola cattolica. Dopo la conferenza di José A. Marina, ha preso la parola il Consigliere di Educazione Pedro A. Sánchez che ha espresso il suo totale appoggio all’insegnamento privato concertato, si è compiaciuto con E e G per il suo XXV anniversario e per gli effetti che la sua opera silenziosa ha prodotto nella società di Murcia formando persone che contribuiscono allo sviluppo della società a partire da una prospettiva cristiana e solidale. In seguito il Vescovo della Diocesi di Cartagena-Murcia ha celebrato l’Eucaristia e all’omelia ci ha esortato a lavorare con “speranza rinnovata” a favore dell’educazione e della formazione integrale nelle scuole che “accolgono tutti” e lottano per migliorare la qualità educativa e il loro servizio alle famiglie. La Giornata si è chiusa con una cena di fraternità nei cortili della scuola Marista ‘La Merced’ che amabilmente ha messo a disposizione la sua struttura per la ricorrenza di questo indimenticabile anniversario. Mons. José M. Lorca, vescovo della Diocesi conversa con i Fratelli Juan Miguel Anaya e José Ignacio Peña. 70 ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO 1945 – 2015 Un giorno memorabile: Giuseppina e Teodosio Ci sono molti anniversari di nozze, ma pochi sono quelli dove gli sposi, Giuseppina e Teodosio, hanno 94 e 98 anni. La familia GEA si è riunita nella nostra residenza del Castillo de Maimón: 73 persone, di cui 31 bambini e due pronipoti appena nati. Alla cerimonia religiosa officiata dal sacerdote Manuel Navarro è seguito un pranzo nel chiostro. Fr. Juan Miguel Anaya, Suor Alicia Plaza, Pedro ANTONIO Sanchez, José Mª Alvira, Suor Pilar Goterris Ha partecipato José Mª Alvira, Segretario Generale delle Scuole Cattoliche, il quale nel suo breve intervento ha difeso il grande lavoro formativo e sociale delle nostre scuole, nonché la libertà di insegnamento e il diritto di aprire dei centri educativi. La cerimonia ha visto la presenza di José A. Marina che ha parlato dei valori nel FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) pag. 72 Dal 5 al 12 luglio cinquanta Fratelli si sono ritrovai a Guardamar per vivere alcuni giorni di preghiera, di riflessione e per condividere il tema: “Racconti del cammino intorno al fuoco”. La chiave di tutto è stata la revisione delle nostre Costituzioni e Statuti. Questo lavoro aiuta i Fratelli a rivitalizzare la loro vocazione in questo processo verso il Bicentenario del Nostro Istituto del 2017. È stata una settimana di pace, di serenità, di condivisione, di ascolto e di preghiera intorno ai cinque grandi temi: Il mondo di oggi e la nostra identità Consacrati in missione Fraternità e appartenenza Spiritualità Aspetti organizzativi dell’Istituto: Formazione, ammissione e separazione dall’Istituto, Animazione e Governo, e Amministrazione. Una settimana molto intensa, incentrata nella preghiera personale e comunitaria, in momenti di riflessione personale, in condivisione per gruppi e fasce di età, nel discernimento e nella contemplazione. Ci siamo aperti a contemplare il nostro mondo, non con uno sguardo pessimista, ma con un anelito di speranza: Abbiamo fatto discernimento su chi siamo, come viviamo, a che cosa ci sentiamo chiamati e che cosa siamo invitati a cambiare. Il dialogo fraterno è stato un mezzo straordinario di ascolto dei Fratelli. Un momento di intercambio, di ricerca e di consenso. Ogni giornata si è conclusa con un ampio spazio di discernimento e di contemplazione. All’ascolto dello Spirito e dei Fratelli abbiamo dato importanza a quanto crediamo essere valido e fecondo nelle nostre Costituzioni e che cosa interpella la nostra vita di oggi, nonché le possibili piste delle nuove chiamate per vivere da consacrati nel mondo di oggi. Al termine della giornata e attorno all’Icona che ogni giorno ci veniva proposta abbiamo presentato al Signore il nostro lavoro con un pensiero di affidamento alla nostra Buona Madre. Il Fratello Provinciale ha approfittato del tempo di ritiro per parlarci della Provincia, sopratutto dei Fratelli ammalati e dei Fratelli di Aleppo. Il Fratello Juan Ignacio Poyatos ci ha dedicato un tempo per informarci dell’economia della Provincia. Giornate molto intense, tanto per il calore umano, come per il tenore spirituale e climatico. Siamo stati bene accolti dalla Comunità e dal personale che dirige e lavora nella nostra casa di Guardamar. Grazie a quanti hanno reso possibile questi giorni di ritiro e ai Fratelli che hanno dato il meglio di sé per continuare il cammino verso il 2017 pieni di fuoco e di speranza. Fr. Manuel Jorques. FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) pag. 73 … L’Associazione Mani Unite … è una piccola realtà di volontariato sociale di Taormina e del suo territorio: essa raccoglie una ventina di volontari di varia estrazione e una quindicina di giovani-adulti disabili mentali con le loro famiglie. Il suo operato si concretizza principalmente nell’animazione del tempo libero di queste persone e nella promozione della cultura della solidarietà. Da 20 anni i fratelli Maristi collaborano con questa associazione che, dalla fondazione della provincia Marista Mediterranea, fa anche parte a pieno titolo delle opere sociali della Provincia nella zona Italia. Il 2 luglio scorso ha rappresentato una tappa importante per Mani Unite: è stata inaugurata la sede definitiva dell’associazione. Si tratta di un ambiente prefabbricato, costruito in un terreno di sua proprietà, ricevuto in donazione già da molti anni: una sala ampia, dotata dei servizi essenziali per svolgere le attività settimanali, con un grande cortile esterno, circondata da un esteso prato verde con alberi di agrumi. E’ stata chiamata “Il Giardino” di Mani Unite, come indica la targa in ceramica posta all’ingresso della proprietà. In realtà “Il Giardino” riassume e presenta bene la mission dell’associazione: offrire spazi (non solo fisici) di tranquillità e di serenità a quanti vogliono partecipare alle nostre iniziative. Il giardino è il luogo dove si va a rilassarsi, a passeggiare, a stare bene, dove ognuno si sente accolto e valorizzato, soprattutto rispettato e amato, un luogo dove si sogna e si dà spazio alle proprie qualità ed aspettative... Per noi è una meta importante. Infatti, dopo essere stata ospite negli anni di vari enti pubblici e privati, in sistemazioni sempre provvisorie, oggi l’associazione è in grado di dotarsi di una sede propria, e ciò garantisce finalmente quella stabilità e quella serenità necessarie per continuare la sua missione educativa… Tale esigenza era ormai divenuta ineludibile con la imminente partenza dei Fratelli Maristi che ci stavano ospitando ormai da 10 anni. Da qui la spinta ad essere audaci e a credere nella provvidenza, che continuiamo a ringraziare. Il Giardino di Mani Unite, inaugurato col taglio del nastro da parte della signora che ci donò il terreno, e benedetto dal parroco alla presenza dei volontari, degli assistiti diversamente abili con le loro famiglie, e di tanti amici che ci sono stati vicini, permetterà a Mani Unite di continuare ad essere occasione di incontro e di valorizzazione per tante persone, in un percorso di crescita umana e spirituale sia per gli amici assistiti che per i volontari. La stretta collaborazione con la comunità marista di cui abbiamo goduto in questi anni, ci dà la certezza di voler continuare a “respirare” lo spirito marista, anche attraverso l’esperienza formativa e di riflessione all’interno delle opere sociali mariste cui continuiamo ad essere legati e di cui vogliamo ancora sentirci parte. La associazione 'Un nuovo orizzonte per il mio quartiere' celebra le Olimpiadi infantili di Perez Cubillas. All’incontro hanno partecipato circa 70 bambini e adolescenti, 15 volontari per la maggior parte alunni ed ex alunni della scuola marista Colombo di Huelva. L’associazione 'Un nuovo orizzonte per il mio quartiere' ripete questa iniziativa delle Olimpiadi infantili del quartiere onubense di Perez Cubillas ormai da diversi anni. Si sono svolte nel campo di futbol della popolosa borgata onubense nei giorni 15 e 16 luglio con la distribuzione di medaglie e di premi per i numerosi partecipanti. Uno degli obiettivi principali dell’associazione 'Un nuovo orizzonte per il mio quartiere' è quello di fomentare attività di tempo libero e sportive come alternativa alla problematica esistente e al fine di educare i giovani alla prevenzione di modi di vivere e di abitudini poco socievoli, cercando in ogni momento di aiutarli a partecipare ad una forma sana e allegra, affinché la soddisfazione dei più piccoli sia la principale finalità di tutti. La edizione delle Olimpiadi Infantili di quest’anno, come nel passato, ha avuto una considerevole partecipazione e una grande considerazione dei valori posti in gioco: la solidarietà, l’amicizia, la sana competenza e l’armonia. [Huelva24.com, 17 luglio 2015] FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) pag. 74 FOGLIO INFORMATIVO, Perché? Pau Sabater Nácher: Campione assoluto dell’Olimpiade Matematica della Primaria nella Comunità Valenziana. Il nostro alunno della scuola marista di Algemesí (Valenza), Pau Sabater del 6º anno della Scuola Primaria è stato proclamato, domenica 31 maggio, Campione di Matematica a livello della Primaria. Dopo le classifiche delle Olimpiadi regionali, gli otto classificati rappresentanti di ogni provincia hanno partecipato alle finali a Castellon e il nostro alunno Pau è risultato indiscutibile Campione della Comunità Autonoma di Valenza. Auguri al vincitore e ai suoi insegnanti. Lo sforzo e la tensione che animano la volontà è garanzia di futuro. Festa del 2º di bachillerato. Venerdì 29 maggio, gli alunni del 2º di Bachillerato hanno vissuto la loro festa di saluto alla scuola marista. Con la compagnia dei loro genitori e professori delle diverse tappe educative è iniziata la manifestazione nella Cappella della scuola con una celebrazione di rendimento di grazie e seguita dalla cena servita nei locali della scuola. È stata una serata indimenticabile e piena di ricordi. Auguri a tutti e buon cammino nelle strade della vita. Lasciare una testimonianza dei fatti attuali oggi può suscitare interesse o no, ma è una eredità per la storia. Negli ultimi anni, e si ripeterà nei successivi, le diverse scuole hanno celebrato il 25°, 50°, 75° o 100° anno di vita, pubblicando, la maggioranza di esse, un libro – memoria della loro storia. I loro autori sono ricorsi agli „Archivi Provinciali‟ alla ricerca di fonti di informazione che ottennero in maggiore o minore misura. Dobbiamo ringraziare tutte quelle persone, generalmente ormai defunte, che ci hanno trasmesso la loro testimonianza dei fatti della loro epoca. Attualmente, con le reti sociali, disponiamo di una inflazione informatica, certamente ridotta nel testo e profusa in immagini. È un‟informazione volatile. Dubito che le nostre pagine web, blogs, Facebook o tuiters siano a disposizione per i prossimi centenari. All‟informazione „volatile‟ dobbiamo contraporre mezzi corretivi, documentando i fatti principali e lasciando testimonianza scritta e digitale. Siamo i protagonisti della nostra storia attuale, ma possiamo anche essere i creatori del „alzaimer storico‟ prossimo venturo. † IN MEMORIAM Jean-Baptiste TAMESSUIEN Tatum (Cameroun) Alunni del 2º Bachillerato di Algemesí. 13 giugno 2015 Leonardo GÓMEZ BLANCO Cartagena (Spagna) 31 luglio 2015 Spartaco PORFIRI Carmagnola (Italia) 14 agosto 2015 FOGLIO INFORMATIVO MARISTA MEDITERRANEA, nº 218____________ (Anno 13) pag. 75