Carnevale è agli sgoccioli, ma a marzo arriva la

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Carnevale è agli sgoccioli, ma a marzo arriva la
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27 febbraio 2017 - Forlì, Agenda, Eventi
Carnevale è agli sgoccioli, ma a marzo arriva la
Segavecchia
A Forlimpopoli la tradizionale festa di metà Quaresima dal 18 al 26 marzo
Domani sarà l'ultimo giorno di Carnevale, ma, come da tradizione, a Forlimpopoli già fervono i preparativi
per la classica festa di metà Quaresima che quest'anno si svolgerà da sabato 18 a domenica 26 marzo 2017
nelle strade e nelle piazze della bella cittadina romagnola.
Il segreto del successo della Segavecchia, “Segavecia” in dialetto romagnolo, sta nel mistero e nella magia
che le aleggia intorno. Le sue origini, infatti, si perdono nella notte dei tempi. Anche se alcuni documenti ne
attestano l’esistenza già nel XIV secolo, le sue radici sembrano ancora più lontane e sarebbero da ricercare
negli antichi riti celtici della vita-morte-vita e nelle feste del mondo rurale. La Vecchia “segata”
rappresenterebbe la fine dell'inverno e il ritorno della primavera, carica di frutti e doni per gli uomini. Alcuni
antropologi identificano con il termine “Vecchia” l'ultimo covone mietuto, e ritengono che questo nome
corrisponda, in realtà, al sacrificio dell'ultimo covone e che vada perciò a collegarsi al ricordo di atavici riti
agrari. Altri studiosi accreditati sostengono che la Vecchia altro non sarebbe che il simbolo della Terra che,
dopo il gelo dell'inverno, si riapre e si prepara a produrre i suoi frutti. Lo squarcio prodotto nel ventre della
Vecchia annuncia e prepara il parto della Terra, gravida di frutti e raccolti.
Una leggenda più vicina a noi nel tempo narra che a una giovane sposa, trovatasi incinta in tempo di
Quaresima, venne voglia di mangiare un salsicciotto. Tanta era questa voglia che “se lo trangugi ancora
crudo tutto intero”, peccato grave in periodo di astinenza dalla carne, per il quale la donna sarebbe stata
condannata a morte per stregoneria e per questo segata a metà da due boia incappucciati.
Fatto sta che nessuno oggi sa indicare quale sia stata la prima edizione di una delle feste più antiche della
Romagna. In un raro documento conservato all'interno delle Raccolte Piancastelli si parla di “... segare la
Vecchia due volte sessagenaria e arcidecrepita ne la segata di strada maggiore...”. Dal documento, datato 17
marzo 1667, si evince che a quell'epoca la Vecchia era già “due volte sessagenaria”. Ciò significa che
l’origine della Segavecchia di Forlimpopoli risalirebbe quantomeno al 1547, ovvero a oltre quattro secoli e
mezzo fa.
Anticamente la Vecchia di Forlimpopoli veniva posta ritta sul carro che la portava al supplizio,
successivamente fu messa in posizione seduta, con fuso e rocca nelle mani. Un tempo, prima di morire,
lasciava un testamento in dialetto, trascritto su un giornaletto locale che usciva per l’occasione e in cui
venivano presi in giro i personaggi caratteristici del paese.
Oggi la Vecchia è rappresentata da un enorme fantoccio alto fino a cinque metri che, sotto i tratti
tradizionali di un’anziana donna curva e grinzosa, personifica la Quaresima e le privazioni che
originariamente la caratterizzavano.
Il fantoccio della Vecchia, un tempo semplice, nelle ultime edizioni è diventato più tecnologico: muove
braccia e occhi e si piega a destra e a sinistra verso la folla. Nelle due domeniche della festa, la Segavecchia
viene fatta sfilare per le strade della città, seguita da un corteo di carri allegorici e di maschere che
l’accompagnano al patibolo. Ancora oggi, prima di essere “giustiziata”, una voce fuoricampo le legge l’atto
d’accusa in prosa aulica e goliardica. La sentenza di morte ricorda anno dopo anno il grave peccato da lei
commesso in periodo quaresimale. L’enorme fantoccio di cartapesta viene poi tagliato da due boia
incappucciati che impugnano un’enorme sega a quattro mani, simulando grande fatica. Al termine del rito, la
testa e il busto della Vecchia si rovesciano all'indietro e dal corpo squarciato a metà, esce una cascata di
dolciumi e giocattoli per la felicità di tutti i bambini accorsi ad assistere all'antico rituale.
La festa, patrocinata dal Comune di Forlimpopoli, è organizzata dall'Ente Folkloristico e Culturale
Forlimpopolese, un’associazione, attiva tutto l’anno, che si occupa della gestione della festa di fine inverno.
La Segavecchia è patrimonio collettivo dei forlimpopolesi, delle associazioni, dei gruppi e di tutti coloro, tra
cui forze di Pubblica Sicurezza e Protezione Civile, che concorrono alla sua buona riuscita.
La Segavecchia invita tutti a Forlimpopoli dal 18 al 26 marzo 2017.
Per agevolare l’affluenza l’ingresso alla festa sarà a offerta libera.
Per contatti: [email protected]
Tag: ForlimpopoliEnte Folkloristico e Culturale ForlimpopoleseSegavecchia
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