Informazioni e Tendenze Immobiliari
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Informazioni e Tendenze Immobiliari
MAGGIO 2011 NUMERO 3 Informazioni e Tendenze Immobiliari In questo numero 1. Introduzione 1 2 Il panorama del mese di maggio 2011 non registra particolari novità, a parte lievi segnali di ripresa nel mercato residenziale,accompagnati però dalle perdite dei settori terziario, commerciale e produttivo, secondo i dati annuali dell’Agenzia del Territorio. Per quanto riguarda invece il mercato turistico, per il quarto anno consecutivo Fiaip denuncia il perpetuarsi del calo, sia per quanto riguarda i prezzi, sia per quanto concerne il volume degli scambi. A proposito dell’operatività degli investitori istituzionali sul mercato immobiliare, si prevede un incremento degli investimenti, soprattutto da parte delle casse di previdenza e delle compagnie di assicurazione. Continua anche la crisi del settore delle costruzioni per l’edilizia abitativa che dal 2006 al 2009 registra una flessione del 41%; di contro l’unico comparto che registra una lieve crescita è quello dellle ristrutturazioni, sicuramente influenzato dalle agevolazioni fiscali che continuano a riscuotere successo a oltre 10 anni dalla loro introduzione, per un totale di più di 4,5 miloni di domande. Quanto alle locazioni, nel secondo semestre 2010 si è registrata una sostanziale stabilità dei canoni per i bilocali e i trilocali, mentre nelle grandi città c’è una lieve ripresa. Infine, per l’Abi, ad aprile il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni in Italia è stato pari al 3,05% contro il 2,99% registrato a marzo. Considerato che oltre il 10% delle richieste dei mutui provengono da cittadini stranieri, è interessante vedere che questi si rivolgono a immobili di valore inferiore alla media ma richiedono un finanziamento maggiore. Introduzione Le compravendite - Banca d’Italia, Tecnoborsa, Agenzia del Territorio - Agenzia del Territorio, Abi - Agenzia del Territorio, Assilea - Fiaip - Ance - Università di Parma, Sorgente Group, Federimmobiliare 3 Le locazioni - Tecnocasa - Immobiliare.it 4 I mutui - Abi - Mutui.it 5 Le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico - Ance 2. Le Compravendite Banca d’Italia, Tecnoborsa, Agenzia del Territorio La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario si è contratta di 2 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, scendendo al 70,6% Nel primo trimestre del 2011 la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi è aumentata al 44,2% dal 40,0% della precedente indagine, mentre l’incidenza di coloro che indicano un aumento delle quotazioni è diminuita lievemente; ne è derivato un peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione” (−42,6 punti contro −38 nel quarto trimestre del 2010). L’intensificarsi delle valutazioni negative è stato particolarmente pronunciato nelle regioni del Centro e del Sud. La quota di agenzie che nei primi tre mesi dell’anno hanno venduto almeno un immobile si è collocata al 69,3%, 6 punti percentuali in meno rispetto alla precedente indagine; la flessione è stata particolarmente pronunciata nelle Regioni del Centro e, in misura minore, in quelle del Meridione. Nel primo trimestre del 2011 il saldo tra risposte di aumento e di diminuzione (rispetto al periodo precedente), delle giacenze di incarichi a vendere è salito a 25,8 punti percentuali (16,6 nella precedente rilevazione), principalmente perché è salita la percentuale di operatori che giudicano in aumento il numero di incarichi ancora da evadere. Circa l’andamento dei nuovi incarichi, il saldo tra le quote di agenzie che segnalano un aumento e quelle che segnalano una diminuzione rispetto allo scorcio del 2010 si è ampliato a 20,8 punti percentuali (da 15,7), quasi esclusivamente per effetto dell’incremento nelle aree non urbane. Tra le cause prevalenti di cessazione degli incarichi, sono cresciute sia quelle concernenti offerte a un prezzo giudicato troppo basso dal venditore (55,4% contro 49,6%), sia quelle relative a ritiri dovuti a difficoltà nel reperimento del mutuo (49,6% contro 45,2%). E’ rimasta pressoché stabile l’incidenza dell’assenza di proposte di acquisto a fronte di richieste del venditore ritenute troppo elevate (64,2% dei casi contro il 64,7% rilevato in gennaio). Nel primo trimestre del 2011 il margine di riduzione dei prezzi di vendita è rimasto sostanzialmente invariato, al 12,0%. Si conferma appena superiore ai 7 mesi il tempo medio di completamento dell’incarico. La quota di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario si è contratta di 2 punti percentuali rispetto alla scorsa indagine, scendendo al 70,6%. Il calo si è concentrato nelle aree non urbane ed è risultato particolarmente marcato nel Nord Est e al Centro, dove ha superato i 3 punti percentuali. Il saldo positivo tra giudizi favorevoli” e “sfavorevoli” sulle attese a breve circa le condizioni del mercato di riferimento è ulteriormente sceso a 4 punti percentuali dai 6,3 in gennaio. Anche il saldo tra le attese di aumento e diminuzione dei nuovi incarichi a vendere si è ridotto (a 20,2 punti percentuali contro 24,7 nella scorsa rilevazione), mentre si è lievemente accentuato quello negativo circa le attese sui prezzi (−31,7 punti, contro −30,1). La quota di agenti che riportano un miglioramento delle prospettive a breve del mercato nazionale è diminuita al 10,7% (dal 16,2% della rilevazione precedente. Il divario negativo fra giudizi favorevoli e sfavorevoli si è pertanto ampliato, portandosi a circa 13 punti percentuali, dai 5 in gennaio. Il quadro per i prossimi due anni si è fatto più incerto, pur rimanendo complessivamente positivo: il saldo positivo tra le attese di miglioramento e peggioramento si è ridotto di circa 15 punti percentuali rispetto alla precedente indagine, collocandosi a 31 punti. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 2 Agenzia del Territorio, Abi La crisi del mercato residenziale presenta nel 2010 qualche segnale di ripresa, con i prezzi delle abitazioni sostanzialmente stabili, ma ancora non è possibile concludere di essere usciti dalla crisi del settore poiché tale leggero incremento si è avuto nel primo semestre, mentre negli ultimi mesi del 2010 il mercato è tornato a scendere È stato presentato il Rapporto realizzato dall’Agenzia del Territorio in collaborazione con l’Associazione bancaria italiana, sull’andamento del mercato immobiliare delle abitazioni nel 2010. Giunto alla sua decima edizione, il Rapporto Immobiliare 2011 presenta un’analisi completa sugli andamenti delle compravendite di abitazioni e sulle tipologie dimensionali delle stesse, sul livello dei prezzi e del fatturato, sulla quantità e distribuzione dei mutui ipotecari. In questa edizione del Rapporto viene presentato per la prima volta anche uno studio sull’accessibilità all’abitazione nel mercato immobiliare italiano, frutto della collaborazione tra Agenzia del Territorio, Ministero del Lavoro e Associazione bancaria italiana. E’ stato evidenziato che la crisi del mercato residenziale presenta nel 2010 qualche segnale di ripresa, con i prezzi delle abitazioni sostanzialmente stabili, ma ancora non è possibile concludere di essere usciti dalla crisi del settore poiché tale leggero incremento si è avuto nel primo semestre, mentre negli ultimi mesi del 2010 il mercato è tornato a scendere. In sintesi nel 2010 per il mercato delle abitazioni si evidenzia: • una lieve ripresa dei volumi di compravendita delle abitazioni, 617.286 NTN (numero delle transazioni normalizzato), +0,5% rispetto al 2009, nei capoluoghi +5,2%, nei comuni non capoluoghi -1,6%; • nel 2010 si sono vendute abitazioni per un totale di circa 64 milioni di metri quadrati, +1,0% rispetto al 2009, con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a 104 mq circa; • la quotazione media risulta nel 2010 pari a 1.578 €/mq, stabile rispetto al 2009, +0,1%, e stazionarie risultano sia nei capoluoghi sia nei comuni minori; • il valore di scambio complessivo stimato nel 2010 è in crescita del +2,6% rispetto al 2009 ed è pari a circa 103,9 miliardi di euro. È in aumento soprattutto al Centro, +5,5%, e al Nord, intorno al +2%; • l’andamento del mercato residenziale delle otto principali città risulta, nel 2010, decisamente positivo con un rialzo del +6,9%. Il fatturato è pari a circa 24,4 miliardi di euro, con un aumento del +7,6% rispetto al 2009. D’altra parte anche la possibilità per le famiglie di accedere all’acquisto di un’abitazione sembra in lenta risalita, infatti la quota di famiglie che dispone di un reddito sufficiente a coprire almeno il 30% del costo annuo, reale e finanziario, della casa è sceso dal 62% del 2004 al 51% di fine 2010 (13 milioni di famiglie circa, dopo aver toccato il minimo nel 2008 quando la quota di famiglie in grado di acquistare una casa di medie dimensioni era intorno al 46%). Tale miglioramento nel 2010 è dovuto essenzialmente alla riduzione del costo del credito, mentre il prezzo delle case avrebbe giocato ancora a sfavore. I migliori tassi d’interesse (scesi mediamente dell’1% circa nel 2010) hanno comportato, infatti, il maggior ricorso all’utilizzo dei mutui ipotecari per l’acquisto di un’abitazione da parte delle famiglie che nel 2010 sono aumentati del 9,4% circa, con un incremento del capitale erogato complessivamente del 15%. Venendo allo studio sull’accessibilità all’abitazione, quest’analisi individua i vari fattori che influenzano la possibilità di acquistare una casa per le famiglie e ne descrive l’andamento tramite un “indice di affordability”, letteralmente “indice di accessibilità”, modello mutuato da analoghe esperienze di matrice anglosassone. L’indice di affordability si rivolge in primo luogo ad analisti e operatori di mercato (costruttori, reti di vendita, industria bancaria), ma guarda idealmente anche ai policy maker, cui offre un corpus di informazioni per orientare in modo più consapevole le scelte in materia di politiche per la casa. In sintesi, dalle rielaborazioni dell’Abi emerge che nel periodo 2004-2010 l’indice di affordability Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 3 per la totalità delle famiglie italiane si è sempre collocato su valori positivi, con un trend particolarmente favorevole nell’ultimo biennio. Segno che, in media, l’acquisto dell’abitazione resta accessibile, anche grazie alla congiuntura caratterizzata da un basso costo del denaro e quindi a mutui con tassi favorevoli. Agenzia del Territorio Assilea A fronte dell’aumento del residenziale (+0,5%), il terziario, il commerciale e il produttivo risultano in perdita (rispettivamente: -5,8%, -4,0% e -3,5% delle transazioni rispetto al 2009) E’ stato presentato il Rapporto realizzato dall’Agenzia del Territorio in collaborazione con Assilea - Associazione Italiana Leasing - sull’andamento delle compravendite di immobili a destinazione terziaria, commerciale e produttiva. Diversamente dal settore residenziale, che registra un incremento, benché lieve, delle compravendite rispetto al 2009, il settore non residenziale, con 63.170 unità immobiliari scambiate nel 2010, mostra ancora segnali di flessione (-4,4%). A fronte dell’aumento del residenziale (+0,5%), il terziario, il commerciale e il produttivo risultano in perdita (rispettivamente: -5,8%, -4,0% e -3,5% delle transazioni rispetto al 2009). Nel 2010 risulta, rispetto al 2009, un generale calo dei volumi di compravendita per tutte le tipologie e in quasi tutte le aree territoriali (l’unico segno positivo si registra al Sud per i negozi +1,8%), e si delinea una diminuzione più accentuata per i capannoni (-12,7%) e per gli uffici (-10,3%), nelle Isole. Quasi in linea con l’anno precedente sono le quotazioni medie per gli uffici (0,2%), per i quali si rileva un prezzo al mq di 1.563 euro, e per i negozi (-0,4%), per i quali il prezzo al mq si attesta su 1.850 euro; risulta invece stabile il prezzo dei capannoni industriali (+0,1%), con una quotazione media di 547 euro al mq. L’Agenzia del Territorio può contare anche sul consolidato patrimonio informativo delle schede immobiliari relative alle compravendite in leasing fornite dall’Assilea, che ormai costituiscono circa un quarto dei volumi di scambio rilevati nel settore. Ciò consente, di fatto, una potenziale conoscibilità dei dati di mercato particolarmente elevata, rispetto ad altri operatori. Il leasing continua a rappresentare, infatti, la forma di finanziamento preferita dalle imprese per la realizzazione e l’acquisizione di immobili strumentali all’attività. Assilea ha inoltre presentato le evoluzioni intervenute sulla “Perizia Immobiliare Informatizzata“, una innovativa applicazione informatica che accompagna tutto l’iter gestionale di una pratica riguardante sia gli immobili finiti sia quelli da costruire; partendo dall’assegnazione via web al perito, passando per la compilazione e la trasmissione della perizia, per chiudere con la possibilità di rivalutare il portafoglio immobiliare sulla base dei dati OMI. Fiaip Nel turistico e sulle seconde case per il quarto anno consecutivo si registra un segno negativo relativo sia per compravendite, Lo scenario che si è presentato in questi primi mesi del 2011 del mercato immobiliare residenziale della seconda casa in Italia, è decisamente anomalo: una parte considerevole del mercato è poco mobile, ai limiti della stagnazione, un’altra, viceversa, mostra segnali di maggiore dinamicità. E’ quanto emerge dall’analisi sull’andamento del mercato immobiliare turistico e sulle seconde case in Italia. Dopo i forti incrementi sui prezzi di vendita registrati fino al 2007, per il quarto anno consecutivo per Fiaip si registra un segno negativo relativo sia al numero delle compravendite, che ai prezzi. Inoltre, la stretta creditizia messa in atto dall’intero sistema bancario ha penalizzato quel 40% d’italiani che faceva ricorso ad un mutuo per acquistare la seconda casa, continua a tenere che prezzi Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 4 Continua l’aumento degli immobili messi in vendita (+9,2%); lieve diminuzione dei prezzi delle compravendite in quasi tutte le località (-0,7%); in calo anche il numero delle transazioni (-12,8%) Ance ingessato il mercato in quanto, diversamente per quanto ultimamente registrato per il mercato residenziale della prima casa, gli istituti di credito continuano a mostrare indifferenza e disinteresse verso il prodotto turistico, arrivando a finanziare, sia in termini puri di concessione che in termini di quantità percentuale rispetto all’importo totale, soltanto il 60% dei richiedenti per un massimo del 50% del valore degli immobili. Continua l’aumento degli immobili messi in vendita (+9,2%). Lieve diminuzione dei prezzi delle compravendite in quasi tutte le località (-0,7%), in calo anche il numero delle transazioni (-12,8%). Con riferimento all’intero campione, pur nella particolarità del contesto attuale, si continua ad assistere ad una sostanziale tenuta generale dei prezzi dovuta prevalentemente all’irrigidimento dei proprietari che preferiscono non vendere, anziché allinearsi alla domanda: i valori medi di compravendita al metro quadro oscillano, nei primi mesi del 2011, tra 2.500 euro e 6.300 euro. Entrando nel dettaglio delle categorie d’immobili individuate per ogni località, si passa dagli intervalli di minimo e massimo di 2.500 euro e 3.500 euro delle abitazioni semicentrali o periferiche ai 3.500 e 4.900 euro delle abitazioni centrali, mentre le abitazioni nuove o di pregio mediamente sono incluse in un range tra 4.000 e 6.500 euro. Rispetto all’ultima rilevazione, si assiste complessivamente ad una riduzione dell’intervallo tra le quotazioni minime e massime: a fronte di un leggero aumento dei valori minimi, si riscontra, infatti, ancora una contrazione dei valori massimi al metro quadro per ognuna delle tre categorie analizzate. All’interno di questi valori trovano spazio riferimenti diversi e specifici per ciascun contesto territoriale analizzato. Tra tutte le località considerate, cinque fanno registrare anche nel 2011 dei massimali superiori ai dieci mila euro al metro quadro per gli immobili nuovi o di pregio. Di queste fanno parte Courmayeur e Madonna di Campiglio e le località balneari di S. Margherita Ligure, Forte dei Marmi, Capri e Porto Rotondo. Tra queste Top Location spiccano le quotazioni massime di compravendita di Courmayer (14.000), S. Margherita Ligure (17.000), Alassio (13.000), Capri (15.000), Porto Cervo (10.000). A Forte dei Marmi, Porto Rotondo e Courmayeur si è rilevata una sostanziale stabilità dei valori rispetto all'ultima rilevazione mentre, dopo aver registrato un calo, sono in leggero aumento le quotazioni a S. Margherita Ligure, in modo più marcato per gli immobili di particolare pregio, ed in leggera contrazione quelle di Capri che, a sua volta, registra un incremento, in special modo nella domanda di immobili, ad Anacapri. Il resto dell’Italia vede, accanto a località in cui non si è assistito a sensibili variazioni dei valori di compravendita (Desenzano sul Garda, Jesolo Lido, S. Benedetto del Tronto, Montesilvano, Vieste, Policoro e costiera cilentana), solo tre centri turistici che hanno fatto registrare nel passaggio dal secondo semestre 2010 al primo 2011, una vera contrazione dei prezzi: Sestriere, Termoli e Tropea. In leggero recupero Rimini che nello scorso semestre aveva fatto registrare una contrazione. Più complesso il quadro di Portofino, Positano ed Amalfi in cui, all’interno di un seppur minimo calo dei valori, si assiste ad una notevole diminuzione del numero di transazioni. La contrazione dei livelli produttivi in atto nel settore delle costruzioni risulta particolarmente marcata nel caso della nuova edilizia abitativa. Per il 2010 le stime Ance segnalano un calo degli investimenti in nuove costruzioni residenziali del 12,4% in termini reali su base annua e per il 2011 si prevede un’ulteriore Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 5 Per il 2010 le stime segnalano un calo degli investimenti in nuove costruzioni residenziali e per il 2011 si prevede un’ulteriore riduzione Università degli Studi di Parma, Sorgente Group, Federimmobiliare Accanto al generale prevalere di condizioni di stabilità, sembrano ancora diffusi i timori di contrazione dei prezzi, soprattutto con riferimento al comparto industriale e terziario riduzione del 4,0%. In quattro anni, dal 2008 al 2011, il comparto avrà perduto il 34,2% in termini reali, quasi il doppio del calo previsto per gli investimenti in costruzioni nel complesso (-17,8%). Gli investimenti di recupero abitativo, di contro, costituiscono l’unico comparto del settore delle costruzioni a registrare una lieve crescita. Le stime Ance indicano un aumento tendenziale dello 0,5% in termini reali per il 2010 e 2011. Questo risultato è sicuramente influenzato dall’andamento positivo delle domande di agevolazione fiscale per spese di ristrutturazioni edilizie (36%). Nel complesso gli investimenti in abitazioni (nuovo e recupero) hanno subito un calo, tra il 2008 e il 2011, del 16,2% in termini reali. La minore produzione di abitazioni degli ultimi anni è ben evidenziata dall’andamento dei permessi di costruire, in progressiva diminuzione dal 2006. Nel 2005 le abitazioni progettate avevano raggiunto le 305.000 unità, nel 2008 sono state 215.000 e si stima che nel 2009 risultino pari a circa 180.000. Complessivamente nel quadriennio 2006 - 2009 si registra una flessione del 41%. Le previsioni complessive sull’andamento del mercato immobiliare sono incoraggianti: circa la metà del campione si attende un anno di sostanziale stabilità e ben un terzo degli operatori del mercato intervistati prevede un miglioramento nell’attività del settore immobiliare nei prossimi 12 mesi. Anche quando intervistato sulla specifica attività svolta, il panel non manca di indicare segnali positivi: quasi la metà del campione si aspetta un incremento della propria attività e oltre il 30% dichiara l’intenzione di assumere nuovo personale. Molto elevata è la percentuale di coloro che intendono introdurre innovazioni nella propria attività, soprattutto in termini di nuovi profili nell’organizzazione e nuove linee di business. Tuttavia, meno positive sono ancora le attese sulla ripresa dei mercati immobiliari. Infatti, le variabili chiave (andamento dei prezzi, tempi medi di vendita, sconto medio praticato), evidenziano una condizione di mercato ancora non brillante. Accanto al generale prevalere di condizioni di stabilità, sembrano, infatti, ancora diffusi i timori di contrazione dei prezzi (e di complementare aumento degli sconti applicati), soprattutto con riferimento al comparto industriale e terziario. Le maggiori opportunità di investimento sono concentrate nel Nord Est per il comparto residenziale e industriale e nel Nord Ovest per gli uffici e il settore commerciale; le regioni del Centro e del Sud prevalgono invece con riferimento al comparto alberghiero. Le città caratterizzate dalle migliori opportunità rimangono le maggiori: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino e Venezia. Tra le destinazioni di investimento emergono: Bari per gli uffici, Padova e Modena per il comparto industriale e, infine, Cagliari per il settore alberghiero. Tra le principali città di villeggiatura italiane a vocazione internazionale sembra preferita Cortina d’Ampezzo, in particolare per il settore residenziale, superata solo da Taormina con riferimento al comparto alberghiero. Per quanto riguarda l’operatività degli investitori istituzionali sul mercato immobiliare, si prevede un incremento degli investimenti, soprattutto da parte delle casse di previdenza e delle compagnie di assicurazione. Al contrario, è attesa più stabile l’operatività nel mercato real estate da parte dei fondi pensione. Per questi ultimi sono previste tipologie di investimento più tradizionali (nel comparto uffici), mentre per le casse di previdenza e le Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 6 compagnie assicurative è atteso un ingresso importante anche nel settore commerciale. I principali disinvestimenti sono previsti nel comparto residenziale da parte di tutti gli investitori istituzionali. Con riferimento all’operatività degli investitori retail, questa sembra incontrare rallentamenti dovuti a maggiori difficoltà nei rapporti con il sistema bancario. Infatti, soprattutto rispetto al mondo delle famiglie, il campione indagato si aspetta un generale incremento della difficoltà di accesso al credito bancario e un aumento dell’importanza assegnata alle garanzie. Inoltre, è attesa una contrazione del rapporto tra finanziamento erogato e valore dell’immobile e, infine, un tendenziale incremento del costo dei finanziamenti ipotecari. Gli acquisti per finalità di investimento non risultano nemmeno incoraggiati dalle attese in merito all’andamento del profilo di rischio/rendimento dell’asset class immobiliare. Infatti, i rendimenti degli immobili sono attesi stabili/in moderata riduzione con riferimento sia ai redditi da capital gain che ai redditi da locazione, mentre si prevedono rischi (locatario, bene esogeno e bene endogeno) stabili/in moderata crescita. Considerando i fondi immobiliari, nonostante la vacatio legis dell’ultimo anno in materia, rimane di complessiva stabilità l’evoluzione della domanda di investimento in quote di fondi immobiliari. La percentuale di quanti prevedono stabilità nella domanda è superiore a quella di coloro che prevedono contrazioni. In particolare, c’è una parte rilevante di intervistati che stima una moderata crescita dei fondi ordinari riservati (24,39%), e una forte maggioranza di quanti prevedono addirittura un incremento nei fondi speculativi (30,49%). Il dato previsionale di stabilità si replica anche per la domanda di costituzione di nuovi fondi, tranne che per quelli speculativi; al contrario, per questi sono previste riduzioni. 3. Le Locazioni Tecnocasa Anche in questo semestre tra coloro che alimentano la domanda di immobili in affitto ci sono persone che non riescono ad accedere al mercato del credito Nel secondo semestre del 2010, a livello nazionale, i canoni di locazione hanno registrato stabilità sui trilocali e una diminuzione dello 0,1% sui bilocali. Nelle grandi città si segnala una leggera ripresa dei valori (+0,4% per i bilocali e + 0,2% per i trilocali). I segnali positivi arrivano da Verona (+1,2% e +0,6%), Roma (+0,4% e +0,6%), Palermo (+1,6% e +1,4%), Napoli (+1,1% e +0,1%), Genova (+1,7% e +1,7%) e Bari (+1,1% e 0%). Ancora in lieve diminuzione i valori a Bologna, Firenze e Milano. Per quanto riguarda i valori medi, quelli più elevati si registrano a Roma (850 € al mese per un bilocale e 1050 € al mese per un trilocale), e a Milano (750 € al mese per un bilocale e 1030 € al mese per un trilocale). L’analisi realizzata su tutti i capoluoghi di regione vede i canoni più bassi a Catanzaro (280 € al mese per un bilocale e 430 € al mese per un trilocale) e a Campobasso (300 € al mese per un bilocale e 400 € al mese per un trilocale). Anche in questo semestre tra coloro che alimentano la domanda di immobili in affitto ci sono persone che non riescono ad accedere al mercato del credito. L’analisi demografica di coloro che cercano casa in affitto ha evidenziato che nel secondo semestre del 2010 il 61% di coloro che cercano la casa in affitto è rappresentato da single, la restante parte da famiglie; tra i primi sono in aumento le richieste da parte di separati/divorziati. Per quanto riguarda le fasce di età, il 45,4% di coloro che cercano casa in affitto hanno un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 25,8% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 7 L’introduzione della cedolare secca, a lungo termine, potrebbe sortire effetti benefici per il mercato delle locazioni Il 55,3% di chi cerca in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, seguono coloro che cercano per motivi legati a trasferimenti di lavoro e, quindi, hanno una motivazione di tipo professionale (33,7%) ed, infine, chi si trasferisce per motivi di studio (11%). Quanto alle tipologie di contratto di locazione, quello più praticato è il canone di tipo libero (4+4), seguito da quello ad uso transitorio e, infine, da quello concordato (questa tipologia di contratto è in aumento rispetto al primo semestre dell’anno). La domanda di abitazioni in affitto si concentra in particolare sui bilocali, a seguire i trilocali e i quattro locali. In questo semestre non sono emerse particolari novità; e resta la maggiore rigidità da parte dei proprietari degli immobili nell’affittare; si desiderano sempre maggiori garanzie sull’affidabilità dell’inquilino e la continuità dei pagamenti dei canoni di locazione. Anche i potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e, sul versante delle locazioni, si evidenzia una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, dove per qualità si intende non solo lo stato di conservazione dell’immobile ma anche la qualità dell’arredamento, la presenza di ambienti luminosi e di servizi in zona; la presenza del riscaldamento autonomo è apprezzata perché consente una riduzione dei costi. Si è registrata anche una ripresa della domanda di immobili in affitto da parte delle aziende, domanda che, nella prima parte dell’anno, aveva invece subito un calo. L’introduzione della cedolare secca, a lungo termine, potrebbe sortire effetti benefici per il mercato delle locazioni, infatti si potrebbe avere un incremento dell’offerta di immobili sul mercato che andrebbe a calmierare i canoni di locazione. Inoltre i proprietari potrebbero investire il risparmio ottenuto con la minore tassazione in miglioramenti qualitativi dell’immobile da locare. Nel secondo semestre del 2010 i canoni di locazione a Milano hanno segnalato stabilità sui bilocali e un leggero calo (-0,4%) per i trilocali. Non ci sono state variazioni sensibili sul mercato degli affitti, a parte il fatto che rispetto alla prima parte dell’anno si registra una lieve ripresa della domanda da parte delle aziende, soprattutto nelle zone centrali dove comunque i canoni sono rimasti quasi invariati. Nel secondo semestre del 2010 i canoni di locazione a Roma hanno segnalato un leggero aumento (+0,4% sui bilocali e +0,6% per i trilocali) mentre a Napoli hanno segnalato un aumento dell’1,1% sui bilocali e dello 0,1% sui trilocali. Immobiliare.it Per gli oltre 4 milioni di famiglie italiane che vivono in affitto, nell’ultimo anno i canoni di locazione hanno subito un incremento medio dell’1,5%. Questo è il primo dato che emerge dall’analisi condotta da Immobiliare.it, che ha voluto tracciare un quadro preciso degli affitti in Italia. Secondo quanto rilevato, la crescita dei costi da sostenere per chi vive in affitto è comune e diffusa in tutta il Paese, ma raggiunge picchi importanti a Roma ( 8,6%), Firenze, Milano (entrambe le città hanno registrato un incremento del 6,4%) e Vicenza ( 6,2%). Fanalini di coda Napoli ( 0,2%), Viterbo ( 0,4%) e Reggio Emilia ( 0,2%). Le uniche eccezioni a questa raffica di aumenti sono rappresentate da alcune città meridionali: Bari e Caserta registrano un meno otto per cento e Palermo meno cinque punti percentuali nel confronto con il 2010. Le cinque città con gli affitti più cari in valore assoluto sono Roma, Milano, Firenze, Napoli e Venezia; un trilocale a Roma mediamente costa oltre 1300 euro, a Milano quasi 1200 mentre a Venezia si superano di poco i 900 euro; nella Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 8 Senza alcuna differenza geografica la tipologia di contratto maggiormente utilizzata è quella standard, quattro anni rinnovabili per altri quattro Capitale l’affitto di un bilocale supera mediamente i 900 euro (910 euro), costa circa 800 euro a Milano e poco meno a Firenze (760 euro). Senza alcuna differenza geografica la tipologia di contratto maggiormente utilizzata, secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it, è quella standard, che prevede quattro anni di affitto rinnovabili per altri quattro; a Roma rientrano in questa tipologia quasi il 50% dei contratti. Abbastanza diffuso, a Napoli, ad esempio, rappresenta il 36% dei casi, è anche il contratto di affitto transitorio (la cui durata non può essere inferiore ad un mese e superiore a diciotto). Scarsissima è la diffusione dei contratti per gli studenti fuori sede, a Roma il dato massimo del 12%, il che non fa altro che confermare come molto spesso in questo ambito siano assolutamente diffusi i contratti in nero. Uno scenario differente sembra offrirlo la provincia, dove affittare una casa costa molto meno che nel capoluogo. Le motivazioni sono abbastanza ovvie, ma oggi si delinea uno scenario per cui, ad esempio, uscendo dalla città di Napoli si può risparmiare fino al 40%. È curioso notare come in alcune province questo dato venga ribaltato, ma si tratta di zone dove, fuori dal capoluogo, esistono importanti centri turistici, come nelle province di Bolzano e di La Spezia, dove affittare casa fuori dalla città può costare anche il 9% in più. Continuando a scorrere i dati dell’analisi di Immobiliare.it, si può scoprire come se a cercare casa in affitto siano soprattutto le famiglie senza figli (25% del totale), a Milano sono poi le donne single a costituire la percentuale maggiore (22%) mentre a Napoli rappresentano solo il 13%. Il dato sugli uomini ribalta le percentuali fra le due città: nel capoluogo partenopeo uno su quattro di chi cerca casa in affitto è un uomo single. Se a livello nazionale sono soprattutto i giovani al di sotto dei 34 anni a volere una casa in affitto, è interessante notare come a Milano siano pochissimi i residenti sotto i 24 anni che cercano affitti: la presenza di molte università in città non obbliga i giovani milanesi ad uscire di casa per motivi di studio. L’indagine di Immobiliare.it evidenzia anche una differenza molto interessante tra le metrature delle case proposte in affitto nelle diverse città italiane: sia a Milano che a Roma oltre la metà delle case da affittare ha una superficie inferiore ai 70 mq, a Napoli invece una casa in affitto su quattro è di oltre 100 metri quadri. 4. I Mutui Abi In Italia il tasso annuo di crescita per l’acquisto di abitazioni, a marzo 2011, è pari al +8,8% e superiore a quanto registrato nell’area Euro Una dinamica più sostenuta si riscontra in Italia nei finanziamenti alle famiglie. A marzo 2011 il tasso di crescita tendenziale di tali finanziamenti è stato pari al +8,7% segnando il risultato migliore fra i principali Paesi dell’Area Euro. In dettaglio, i finanziamenti alle famiglie hanno manifestato un incremento del +4,7% nella media Area Euro, del +0,5% in Germania, del +6,2% in Francia e del 0,5% in Spagna. Il processo è stato trainato principalmente dai mutui per l’acquisto di abitazioni il cui tasso annuo di crescita è risultato a marzo 2011, in Italia, pari al +8,8% e superiore a quanto registratosi nella media Area Euro: +5%. In lieve aumento, ma sempre su livelli particolarmente contenuti, i tassi praticati sulle nuove operazioni alle imprese e alle famiglie: ad aprile 2011 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 3% (2,88% a marzo 2011), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,05% (2,99% a marzo 2011). Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 9 Mutui.it Pur di comprare casa gli immigrati accettano immobili più periferici o in condizioni peggiori e si impegnano in mutui più importanti Se la costruzione di un’Italia multietnica è sotto gli occhi di tutti, meno evidenti sono alcuni aspetti della progressiva integrazione della comunità straniera in Italia. Mutui.it ha fatto passare sotto la lente i preventivi di mutuo per l’acquisto di prima casa compilati sul sito negli ultimi mesi, scoprendo che l’11,04% di queste arriva da cittadini di nazionalità straniera. L’immigrato che vuole comprare la sua prima casa in Italia richiede, in media, 132.000€ (pari all’80% del valore dell’immobile da acquistare), nel 54% dei casi preferisce il tasso variabile, intende impegnarsi con la banca finanziatrice per 25 anni e, al momento della richiesta del mutuo ha 35 anni. Se confrontati con i valori medi italiani delle richieste di finanziamento per l’acquisto della prima casa, questi dati evidenziano l’interesse dei cittadini stranieri per immobili di valore inferiore rispetto alla media (165.000 contro 200.000 euro) e il bisogno di un finanziamento maggiore (mediamente si vuole finanziare solo il 75% del costo totale dell’immobile). A quanto pare, pur di comprare casa gli immigrati accettano immobili più periferici, o in condizioni peggiori, e di impegnarsi in mutui più importanti. Per quanto riguarda la nazionalità degli stranieri censiti da Mutui.it, a rappresentare il campione statistico più importante è la comunità rumena: circa 1 mutuo su 3 fra quelli richiesti da stranieri proviene da cittadini della Romania. Un dato, questo, che va contestualizzato: quella che è ormai la comunità straniera più grande d’Italia (secondo gli ultimi dati Istat, si stimano per il 2011 997.000 Rumeni in Italia, seguiti a grande distanza da 491.000 Albanesi) ha subito un incremento davvero esponenziale, soprattutto dal 2007, anno dell'ingresso della Romania nell’UE. Ecco che si spiega come mai un terzo delle richieste (il 32,5%) arrivi proprio da cittadini romeni, mentre nonostante rappresentino la seconda comunità straniera in Italia, gli Albanesi – il cui flusso migratorio è meno recente –richiedano solo il 5,73% dei mutui analizzati. In merito alla distribuzione territoriale delle richieste di mutuo, il quadro che emerge tratteggia una condizione piuttosto nota: le regioni in cui vi è la richiesta maggiore sono quelle del Nord e del Centro Italia, Lombardia (25,80%) e Lazio (13,38%) su tutte. Seguono Emilia Romagna (12,61%), Veneto (11,15%), Piemonte (8,47%), Toscana (7,20%) e Friuli Venezia Giulia (3,12%). 5. Le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e il risparmio energetico moderna Ance Nel 2010 sono state 452.334 le richieste per le ristrutturazioni e 405.000 quelle per il risparmio energetico L’agevolazione fiscale per spese di ristrutturazione edilizia, ad oltre un decennio dalla sua introduzione, continua ad essere uno strumento molto apprezzato dai contribuenti italiani. Gli ultimi dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate segnalano 452.334 richieste di detrazione fiscale presentate nel periodo gennaio-novembre 2010, il 10,3% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del valore più elevato mai raggiunto dall’entrata in vigore dell’agevolazione. La crescita delle domande nel periodo considerato è stata più intensa nel nord (dove si concentra oltre il 70% delle comunicazioni presentate) e nel centro, mentre al sud l’incremento è stato più modesto. Dal 1998 - anno in cui l’agevolazione è stata introdotta - a novembre 2010 il numero di comunicazioni presentate ha superato i 4,5 milioni. Rapportando questo risultato al numero di abitazioni occupate (pari a 21.653.288 – Censimento Istat 2001) si ottiene una misura del grado di recepimento dello strumento agevolativo del 36%. Si stima che, in Italia, sono stati eseguiti Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 10 mediamente 20,9 interventi di miglioramento ogni 100 abitazioni esistenti. Le regioni più vivaci nell’utilizzo dell’agevolazione risultano essere il Trentino Alto Adige, l’Emilia-Romagna e il Friuli. Si presenta positivo anche l’impatto sul mercato delle agevolazioni fiscali del 55% per interventi finalizzati al risparmio energetico sugli edifici esistenti. Gli ultimi dati dell’Enea riferiti al 2010, sebbene provvisori, testimoniano un forte interesse dei contribuenti: il numero delle pratiche pervenute è risultato pari a 405 mila, con un incremento di oltre il 70% nel confronto con il 2009. Informazioni e Tendenze Immobiliari Pag. 11