IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l`utente

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IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l`utente
IBM Systems Director VMControl
Installation e guida per l’utente
Versione 2 Release 2
IBM Systems Director VMControl
Installation e guida per l’utente
Versione 2 Release 2
ii
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Indice
Capitolo 1. Informazioni su questa
pubblicazione . . . . . . . . . . . . 1
Destinatari del presente manuale
Convenzioni e terminologia . .
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. 1
. 1
Capitolo 2. IBM Systems Director
VMControl V2.2 . . . . . . . . . . . 3
Panoramica su IBM Systems Director VMControl . . 3
Novità in IBM Systems Director VMControl V2.2 4
Informazioni sui componenti dell’ambiente IBM
Systems Director VMControl . . . . . . . . 5
Informazioni sulla licenza . . . . . . . . 10
Funzioni di accesso facilitato . . . . . . . 12
Pianificazione per IBM Systems Director VMControl 13
Requisiti hardware e software . . . . . . . 13
Ambienti di virtualizzazione supportati . . . . 14
Preparazione del proprio ambiente per i pool di
sistemi . . . . . . . . . . . . . . . 22
Installazione e disinstallazione di IBM Systems
Director VMControl . . . . . . . . . . . 23
Requisiti hardware e software . . . . . . . 23
Installazione di IBM Systems Director VMControl 24
Installazione degli agent del gestore
virtualizzazione di IBM Systems Director
VMControl . . . . . . . . . . . . . 31
Disinstallazione di IBM Systems Director
VMControl . . . . . . . . . . . . . 53
Disinstallazione di IBM z/VM . . . . . . . 54
Migrazione a IBM Systems Director VMControl 2.2 54
Aggiornamento di IBM Systems Director VMControl 55
Visualizzazione del riepilogo di IBM Systems
Director VMControl . . . . . . . . . . . 55
Gestione della memorizzazione mediante IBM
Systems Director VMControl . . . . . . . . 57
Gestione della memorizzazione mediante le
funzioni di IBM Systems Director VMControl e
IBM Systems Director . . . . . . . . . . 57
Gestione della memorizzazione mediante IBM
Systems Director VMControl e IBM Tivoli
Storage Productivity Center . . . . . . . . 57
Gestione di server virtuali . . . . . . . . . 60
Distribuzione di una macchina virtuale o di un
server virtuale vuoto . . . . . . . . . . 60
Creazione di un server virtuale . . . . . . . 62
Modifica di un server virtuale . . . . . . . 62
Eliminazione di un server virtuale . . . . . . 63
Riassegnazione di server virtuali . . . . . . 63
Gestione di macchine virtuali e carichi di lavoro . . 70
Creazione e rilevamento dei repository di
immagine . . . . . . . . . . . . . . 70
Introduzione alle macchine virtuali e ai carichi di
lavoro . . . . . . . . . . . . . . . 73
Gestione di macchine virtuali . . . . . . . 83
Gestione di carichi di lavoro . . . . . . . . 92
Gestione di pool di sistemi . . . . . . . . . 93
© Copyright IBM Corp. 2009, 2009
Creazione di pool di sistemi . . . . . . . . 93
Ridenominazione di un pool di sistemi . . . . 93
Aggiunta di host a pool di sistemi . . . . . . 93
Rimozione di un host da un pool di sistemi . . 94
Inserimento di un host nella modalità di
manutenzione . . . . . . . . . . . . 94
Rimozione di un host dalla modalità di
manutenzione . . . . . . . . . . . . 95
Eliminazione definitiva di un pool di sistemi . . 95
Risoluzione dei problemi e supporto . . . . . . 95
Il programma di installazione di IBM Systems
Director VMControl lascia alcuni processi nella
directory temporanea . . . . . . . . . . 95
Errore dell’installazione dell’agent secondario per
NIM durante l’utilizzo della procedura guidata
di installazione agent . . . . . . . . . . 96
Errore dell’installazione dell’agent secondario per
NIM in caso di installazione manuale. . . . . 97
L’attività non riesce dopo aver copiato un lavoro
pianificato . . . . . . . . . . . . . . 97
L’importazione da un volume condiviso di rete
non riesce . . . . . . . . . . . . . . 98
L’importazione di un singolo file tar .ova non
riesce . . . . . . . . . . . . . . . 98
L’attività di cattura non riesce e indica un errore
di accesso al gruppo di volumi LVM . . . . . 99
L’attività di cattura non riesce e indica problemi
di connessione SSH . . . . . . . . . . 100
La cattura o distribuzione del server virtuale si
blocca . . . . . . . . . . . . . . . 102
L’attività di cattura non riesce con errore
DNZIMN018E . . . . . . . . . . . . 103
La cattura da file non riesce quando si utilizza il
protocollo HTTP . . . . . . . . . . . 104
Mancato avvio del server Red Hat Enterprise
Linux dopo la distribuzione e visualizzazione di
errori di autorizzazione per librerie condivise . 104
La distribuzione del server virtuale lascia delle
risorse assegnate . . . . . . . . . . . 105
La distribuzione di un’immagine sul nuovo
server virtuale non riesce con errore
DNZVMP001E . . . . . . . . . . . . 107
L’attività di distribuzione non riesce con errore
DNZIMN867E . . . . . . . . . . . . 108
Attività di distribuzione non riuscita con errore
DNZIMN107E . . . . . . . . . . . . 109
Più attività di distribuzione provocano l’errore
DNZIMN871E . . . . . . . . . . . . 109
Il pannello Prodotto della procedura guidata di
distribuzione è vuoto . . . . . . . . . . 110
Attività di distribuzione su un server virtuale
esistente scaduta . . . . . . . . . . . 111
L’attività di distribuzione su un nuovo server
virtuale AIX scade . . . . . . . . . . . 112
La procedura di distribuzione visualizza l’errore
DNZIMC763E nella pagina Minidischi . . . . 113
iii
La dimensione del minidisco z/VM è -1 durante
la distribuzione . . . . . . . . . . . .
L’attività di distribuzione crea un nuovo server
virtuale con un nome host non corretto. . . .
Impossibile modificare le proprietà del server
virtuale correlate alla CPU virtuale . . . . .
Aggiunta di un minidisco a un server virtuale
nei risultati delle impostazioni attive in un
errore . . . . . . . . . . . . . . .
I processori del server virtuale non sono
contrassegnati come dedicati . . . . . . .
Si verifica un tentativo di modifica del
minidisco non previsto durante la modifica di
un server virtuale . . . . . . . . . . .
Impossibile impostare il processore virtuale su
dedicated con la modifica del server virtuale . .
La modifica di un server virtuale per
aggiungere uno switch virtuale o una LAN
guest restituisce un errore . . . . . . . .
iv
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115
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116
116
La distribuzione ad un master NIM non riesce
con errore DNZIMN868E . . . . . . .
I repository di immagine sono ancora presenti
una volta disinstallati gli agent di IBM Systems
Director VMControl . . . . . . . . .
Riferimento . . . . . . . . . . . . .
Comandi VMControl . . . . . . . . .
Monitor per IBM Systems Director VMControl
Specifiche OVF per IBM Systems Director
VMControl . . . . . . . . . . . .
Pubblicazioni e informazioni correlate . . . .
Modalità di invio dei commenti . . . . . .
Capitolo 3. Informazioni particolari
Marchi
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. 117
. 118
. 119
. 119
179
. 181
. 201
. 202
203
.
.
. 205
Indice analitico. . . . . . . . . . . 207
117
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Capitolo 1. Informazioni su questa pubblicazione
Questa pubblicazione fornisce istruzioni per l’installazione e l’utilizzo di IBM®
Systems Director VMControl, IBM Systems Director VMControl Image Manager e
IBM Systems Director VMControl System Pools. Con IBM Systems Director
VMControl Image Manager, è possibile catturare, importare e distribuire le
macchine virtuali nel proprio ambiente. Questa documentazione descrive come
utilizzare l’interfaccia Web e la CLI (command-line interface, smcli) per completare
le attività. È inoltre possibile trovare informazioni di risoluzione dei problemi e
una sezione di riferimento contenente requisiti specifici di IBM Systems Director
VMControl per i package della macchina virtuale OVF (Open Virtualization
Format).
Destinatari del presente manuale
Questo manuale è destinato ad amministratori di sistema e operatori che utilizzano
il plug-in IBM Systems Director VMControl per IBM Systems Director per
catturare, importare e distribuire macchine virtuali nel centro dati.
Convenzioni e terminologia
Queste informazioni particolari sono concepite per evidenziare le informazioni
chiave:
Nota: tali informazioni forniscono consigli, indicazioni e suggerimenti importanti.
Importante: tali informazioni forniscono consigli o indicazioni utili per evitare
situazioni complicate o sconvenienti.
Attenzione: queste informazioni indicano possibili danni a programmi,
periferiche o dati. Un’indicazione di avvertenza viene visualizzata prima
dell’istruzione o della situazione in cui potrebbe verificarsi un danno.
© Copyright IBM Corp. 2009, 2009
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IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
IBM Systems Director VMControl è progettato per semplificare la gestione dei
carichi di lavoro nel proprio ambiente IT. Utilizzare IBM Systems Director
VMControl, IBM Systems Director VMControl Image Manager e IBM Systems
Director VMControl System Pools per gestire server virtuali, macchine virtuali,
carichi di lavoro e pool di sistemi su più piattaforme hardware e ambienti di
virtualizzazione da un unico sito.
Panoramica su IBM Systems Director VMControl
In questa sezione è riportata una panoramica su IBM Systems Director VMControl,
IBM Systems Director VMControl Image Manager e IBM Systems Director
VMControl System Pools, comprese le informazioni di accesso facilitato e sulla
licenza.
IBM Systems Director VMControl è una suite di prodotti per diverse piattaforme
che consente di distribuire rapidamente le macchine virtuali in modo da creare
server virtuali configurati con il sistema operativo e le applicazioni software
desiderate. Esso inoltre consente di raggruppare le risorse in pool di sistemi, che
consentono di gestire centralmente e di controllare i diversi carichi di lavoro nel
proprio ambiente.
VMControl (Express Edition) include funzioni che facevano parte di IBM Systems
Director gestore virtualizzazione. Esso consente di completare le seguenti attività:
v Creare i server virtuali.
v Modificare i server virtuali.
v Gestire i server virtuali.
v Riassegnare i server virtuali.
IBM Systems Director VMControl Image Manager (Standard Edition) è una
funzione concessa su licenza di VMControl. VMControl Image Manager consente
di completare le seguenti attività:
v Rilevare i repository di immagine esistenti nell’ambiente ed importare immagini
esterne e basate su standard nei repository come macchine virtuali.
v Catturare un server virtuale in esecuzione che è configurato nel modo in cui si
desidera, completo del sistema operativo guest, delle applicazioni in esecuzione
e della definizione del server virtuale. Quando si cattura il server virtuale, si
crea una macchina virtuale in uno dei repository di immagine con le stesse
definizioni e può essere distribuito più volte nel proprio ambiente.
v Importare i package della macchina virtuale che esistono in OVF (Open
Virtualization Format) da Internet o altre fonti esterne. Dopo aver importato i
package della macchina virtuale, è possibile distribuirli nel centro dati.
v Distribuire le macchine virtuali velocemente per creare nuovi server virtuali che
fanno fronte alle richieste delle necessità aziendali sempre in cambiamento.
IBM Systems Director VMControl System Pools (Enterprise Edition) consente di
completare le seguenti attività:
v Creare pool di sistemi, che consentono di consolidare le proprie risorse e i
carichi di lavoro in gruppi distinti e gestibili.
v Distribuire le macchine virtuali in pool di sistemi.
© Copyright IBM Corp. 2009, 2009
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v Gestire pool di sistemi, compresa la possibilità di aggiunta di host o di spazio di
memorizzazione aggiuntivo e il monitoraggio dello stato delle risorse e dei
carichi di lavoro.
Viene fornito un periodo di prova di 60 giorni per VMControl Image Manager e
VMControl System Pools quando si scarica e si installa VMControl. Per ulteriori
informazioni, consultare l’argomento Informazioni sulla licenza.
La pagina Riepilogo IBM Systems Director VMControl guida nelle attività da
completare per iniziare a utilizzare il prodotto: l’installazione degli agent, il
rilevamento o la creazione dei repository di immagine e la cattura o l’importazione
delle macchine virtuali. Una volta pronti e attivi, la pagina Riepilogo fornisce un
accesso veloce alle attività principale e alle viste che è possibile utilizzare in IBM
Systems Director VMControl. Tale pagina consente inoltre di gestire le licenze per
VMControl Image Manager eVMControl System Pools.
Riferimenti correlati
Scarica IBM Systems Director
Novità in IBM Systems Director VMControl V2.2
IBM Systems Director VMControl versione 2.2 fornisce numerose nuove funzioni e
miglioramenti.
Miglioramenti funzionali
VMControl fornisce diversi miglioramenti funzionali, compresi i seguenti comandi
e attività:
v Creazione, gestione e visualizzazione di carichi di lavoro
v Creazione, gestione e visualizzazione di pool di sistemi
v Riassegnazione di server virtuali all’interno di pool di sistemi per gestire la
flessibilità dei carichi di lavoro
v Cattura delle risorse lpp_source del master NIM esistenti
v Distribuzione delle macchine virtuali lpp_source AIX
v Distribuzione simultanea di una macchina virtuale mksysb AIX o di una
macchina virtuale lpp_source su più server virtuali esistenti
v Accesso a più repository di immagine del master NIM
v Una serie ampliata di Virtualization Manager Monitor per Power Systems può
essere visualizzata sulla pagina di riepilogo delle prestazioni
v Le viste migliorate della topologia mostrano l’associazione virtuale-fisica delle
configurazioni di memoria per Power Systems. Tali viste di topologia mostrano
le relazioni tra i volumi client e i volumi server e tra client di I/O virtuali e
server.
v Nuovi comandi CLI
– addhosttopool
– chsyspool
– chworkload
–
–
–
–
–
4
entermaintenancemode
exitmaintenancemode
lscandidatehost
lscandidatestorage
lssyspool
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
–
–
–
–
–
lsworkloads
mksyspool
mkworkload
rmhostfrompool
rmsyspool
–
–
–
–
–
rmva
rmvs
startworkload
stopworkload
vmcrelocate
Il supporto per queste funzioni varia a seconda degli ambienti di virtualizzazione e
dipende dal fatto che viene installata l’edizione Express, Standard o Enterprise di
IBM Systems Director VMControl. Per ulteriori informazioni, fare riferimento a
Panoramica su IBM Systems Director VMControl e a Ambienti di virtualizzazione
supportati.
La pagina di riepilogo di VMControl sostituisce la pagina di
riepilogo del gestore virtualizzazione
Quando si installa VMControl, la pagina di riepilogo del gestore virtualizzazione
non è più disponibile sulla pagina Benvenuti di IBM Systems Director. Adesso è
possibile accedere a tutte le attività e le viste del gestore virtualizzazione dalla
scheda Server virtuali/Host sulla pagina di riepilogo di VMControl.
Supporto aggiuntivo per hardware e software
Per le informazioni complete sul supporto hardware esoftware, fare riferimento a
Requisiti hardware e software.
Supporto aggiuntivo per l’ambiente di virtualizzazione
Nuovo supporto di virtualizzazione:
v Hardware Management Console (HMC) versione 7.3.5
v Integrated Virtualization Manager (IVM) versione 2.1.2
v VMware vCenter
v Windows® Server 2008, Enterprise, Standard e Datacenter x64 Edition con ruolo
Hyper-V abilitato, release 2
Per le informazioni complete sugli ambienti di virtualizzazione supportati, fare
riferimento a Ambienti di virtualizzazione supportati.
Informazioni sui componenti dell’ambiente IBM Systems
Director VMControl
IBM Systems Director VMControl consente di gestire diversi componenti all’interno
del proprio ambiente di virtualizzazione.
Server virtuali
Un server virtuale è associato a un sistema host. L’host deve far parte di un
ambiente di virtualizzazione supportato in IBM Systems Director. Su un server
virtuale è possibile installare un sistema operativo e altro software. In un ambiente
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
5
Power Systems, un server virtuale è detto partizione o partizione logica. In
ambienti z/VM e e VMware, i server virtuali sono spesso detti macchine virtuali.
Un server virtuale è l’equivalente logico di una piattaforma fisica. Una volta che
IBM Systems Director ha rilevato un host, esso continua il processo di rilevamento
per tutti i server virtuali associati a tale host. Una volta rilevati i server virtuali,
questi possono essere accesi e spenti da IBM Systems Director. Inoltre, è possibile
modificare le risorse assegnate ai server virtuali e riassegnare un server virtuale da
un host a un altro. Infine è possibile creare ulteriori server virtuali che rispondono
alle proprie necessità.
Il seguente diagramma mostra un server virtuale con un sistema operativo e
un’applicazione software installata.
Server virtuale
Sistema
operativo
FSD0508-00
Applicazione
software
Macchine virtuali
Una macchina virtuale è un package di sistema operativo e software pronto per la
distribuzione memorizzato da IBM Systems Director VMControl. Una macchina
virtuale contiene un’immagine di un sistema operativo completo e può contenere
applicazioni software e middleware. Un’macchina virtuale contiene anche i
metadati che descrivono il server virtuale richiesto dall’immagine. VMControl
consente di catturare una macchina virtuale da un server virtuale già distribuito
con una immagine, catturare una macchina virtuale da un carico di lavoro con un
unico server virtuale o importare un package della macchina virtuale creata
all’esterno di VMControl.
Il seguente diagramma mostra una macchina virtuale.
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IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Macchina virtuale
Riferimento
immagine
Applicazioni
software
Metadati
FSD0507-00
Sistema
operativo
I package delle macchine virtuali che possono essere importati devono essere
conformi a Distributed Management Task Force (DMTF) Open Virtualization
Format (OVF). Essi inoltre devono adattarsi alle limitazioni e alle restrizioni
definite da VMControl. Per ulteriori informazioni, fare riferimento a ″Specifiche
OVF perVMControl″.
È possibile distribuire una macchina virtuale su un host, su un pool di sistemi o su
server virtuali esistenti. Se si distribuisce una macchina virtuale su un host o su un
pool di sistemi, verrà automaticamente creato un nuovo server virtuale. Inoltre,
l’operazione di distribuzione in VMControl crea un carico di lavoro per
rappresentare la macchina virtuale distribuita. Le informazioni descritte in questa
sezione sono valide per un ambiente Power Systems. In altri ambienti esistono
alcune limitazioni.
Carichi di lavoro
Un carico di lavoro rappresenta uno o più server virtuali che possono essere
monitorati e gestiti come una singola entità. Ad esempio, è possibile gestire un
carico di lavoro che può contenere sia un server Web che un server di database. È
possibile avviare e arrestare un carico di lavoro, e pertanto i server virtuali che
contiene, come un’unica entità. È possibile monitorare lo stato generale o lo stato
del carico di lavoro dal pannello di controllo Carichi di lavoro. Un carico di lavoro
viene creato automaticamente quando si distribuisce una macchina virtuale. È
inoltre possibile creare un carico di lavoro raggruppando uno o più server virtuali
che non fanno già parte di un carico di lavoro esistente.
Il seguente diagramma mostra un carico di lavoro creato quando viene distribuita
una macchina virtuale. Il carico di lavoro risultante contiene un singolo server
virtuale.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
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Macchina virtuale
Riferimento
immagine
Applicazioni
software
Sistema operativo
Metadati
Distribuito
Carico
di lavoro
FSD0510-00
Server
virtuale A
Il seguente diagramma mostra un carico di lavoro creato raggruppando insieme tre
server virtuali.
Carico
di lavoro
Server virtuale
Server virtuale
FSD0511-00
Server virtuale
Un carico di lavoro deve rispondere alle seguenti specifiche:
v Un’istanza dell’applicazione può far parte soltanto di un solo carico di lavoro.
Ad esempio, un’istanza dell’applicazione come un database non può essere
condivisa da più di un carico di lavoro.
v Un carico di lavoro può essere costituito solo da server virtuali. Un carico di
lavoro non può essere costituito da macchine fisiche.
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IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v Tutti i server virtuali in un carico di lavoro devono essere membri di un pool di
sistemi o devono esistere all’esterno di un pool. Un carico di lavoro non può
essere costituito da entrambi questi tipi di server virtuali.
v Un carico di lavoro in un pool di sistemi che supporta la politica di flessibilità
può contenere soltanto server virtuali che supportano la politica. Per
informazioni sulla politica di flessibilità, fare riferimento alla sezione
″Riassegnazione di server virtuali mediante la politica di flessibilità″.
Per creare un carico di lavoro raggruppando uno o più server virtuali, utilizzare la
procedura guidata Raggruppa come carico di lavoro. È possibile specificare
determinati criteri per il carico di lavoro che si desidera creare. Quindi, è possibile
selezionare uno o più server virtuali che corrispondono ai criteri e aggiungerli al
carico di lavoro.
Se si desidera creare un carico di lavoro che possa essere successivamente catturato
e distribuito, selezionare l’opzione Il carico di lavoro può essere catturato quando
si crea il carico. Dopo aver selezionato questo criterio per il carico di lavoro, sarà
possibile selezionare un singolo server virtuale da un elenco filtrato di server
virtuali che supportano l’attività di cattura di VMControl. Una volta creato il carico
di lavoro, sarà possibile catturarlo e distribuirlo in futuro.
Pool di sistemi
Un pool di sistemi raggruppa in maniera logica gli host simili in modo da ottenere
un miglior utilizzo e una maggiore elasticità del carico di lavoro. Un pool di
sistemi può contenere più host e i relativi server virtuali associati. Un pool di
sistemi facilita la riassegnazione dei server virtuali da un host ad altri nello stesso
pool. Riassegnando i server virtuali all’interno di un pool di sistemi, è possibile
garantire l’alta disponibilità e la flessibilità dei carichi di lavoro.
Utilizzare la procedura guidata Crea pool di sistemi per raggruppare gli host e
filtrarli in base alle proprie funzioni, come ad esempio la riassegnazione in tempo
reale.
Pool di sistemi
FSD0509-00
Il seguente diagramma mostra tre host e una memoria condivisa collegata in un
pool di sistemi.
Criteri dei pool di sistemi
Un pool di sistemi deve rispondere ai seguenti criteri:
v Un pool di sistemi deve raggruppare host simili. Ad esempio, un pool di sistemi
può contenere host gestiti da Hardware Management Console (HMC) o da
Integrated Virtualization Manger (IVM), ma non entrambi.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
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v Un host può essere un membro di un solo pool di sistemi.
v Tutti gli host in un pool di sistemi devono utilizzare lo stesso archivio condiviso.
v Un pool di sistemi che supporta la politica di flessibilità di un carico di lavoro
deve contenere host in grado di effettuare una riassegnazione del server virtuale
in tempo reale.
v Tutti gli host in un pool di sistemi devono essere compatibili in modo da
condividere carichi di lavoro basati su criteri specifici richiesti da ogni
piattaforma. VMControl consente di creare pool di sistemi con host compatibili.
Quando si seleziona un host iniziale per il pool di sistemi, VMControl fornisce
un elenco di host compatibili da cui è possibile selezionare altri host da
aggiungere.
Attività dei pool di sistemi
Con IBM Systems Director VMControl è possibile effettuare le seguenti attività del
pool di sistemi:
v Creare un pool di sistemi
v Visualizzare un pannello di controllo in tempo reale per visualizzare i pool di
sistemi, visualizzare monitor quali l’utilizzo della CPU e controllare lo stato di
tutte le risorse gestite dal pool
v Ridenominare un pool di sistemi
v
v
v
v
Aggiungere e rimuovere host da un pool di sistemi
Eliminare definitivamente un pool di sistemi
Entrare ed uscire dalla modalità di manutenzione per gli host nel pool di sistemi
Distribuire una macchina virtuale sul pool di sistemi
Riassegnazione, flessibilità ed automazione in un pool di sistemi
IBM Systems Director VMControl è in grado di rilevare i problemi che si verificano
nel pool di sistemi. Ad esempio, nel pool di sistemi si possono verificare
interruzioni di risorse, un elevato utilizzo della CPU o malfunzionamenti hardware
correlati a processori, sottosistemi di memoria, alimentazione o memorizzazione.
Quando si verificano questi tipi di problemi, i server virtuali possono essere
riassegnati da un host a un altro in modo da garantire il funzionamento dei carichi
di lavoro. È possibile eseguire l’attività di riassegnazione manualmente, è possibile
attivare la politica di flessibilità per i carichi di lavoro nel pool di sistemi per la
riassegnazione iniziata dal pool oppure è possibile creare un piano di automazione
per riassegnare i server virtuali in base a determinati eventi scelti. Per ulteriori
informazioni sulla riassegnazione di server virtuali all’interno di un pool di
sistemi, fare riferimento a ″Riassegnazione di server virtuali″.
Informazioni sulla licenza
Questo argomento descrive la licenza per IBM Systems Director VMControl, inclusi
i dettagli di quali componenti sono gratis e quali sono a pagamento.
IBM Systems Director VMControl contiene una funzione gratuita e due funzioni a
pagamento facoltative. La parte gratuita del prodotto consente di creare e gestire i
server virtuali.
Quando si scarica, si installa e si inizia a utilizzare IBM Systems Director
VMControl, è concessa una licenza di prova valida 60 giorni per IBM Systems
Director VMControl Image Manager e IBM Systems Director VMControl System
Pools. Durante il periodo di prova, è possibile creare, importare e distribuire le
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IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
macchine virtuali nel proprio ambiente e creare e gestire i pool di sistemi. Una
volta scaduta la licenza di prova, per poter continuare a utilizzare VMControl
Image Manager o VMControl System Pools sarà necessario acquistare una licenza.
Il periodo di prova di 60 giorni inizia la prima volta che viene utilizzato
VMControl Image Manager o VMControl System Pools. Il numero di giorni rimasti
per la licenza di prova appare nella parte inferiore della pagina di riepilogo
VMControl. Viene inoltre visualizzato il giorno in cui la licenza di prova scade e
anche le informazioni relative all’ottenimento di una licenza.
Se si lascia scadere la licenza di prova prima di acquistare una licenza per
VMControl Image Manager o VMControl System Pools, sarà possibile accedere alle
funzioni fornite da questi prodotti come riportato di seguito:
Tabella 1. Accesso alle funzioni del prodotto una volta scaduta la licenza di prova
Quando il periodo di prova
scade per...
VMControl Image Manager
Sarà ancora possibile...
Non sarà più possibile...
v Visualizzare le macchine
virtuali
v Distribuire le macchine
virtuali
v Eliminare le macchine
virtuali
v Catturare
v Rilevare i repository di
immagine
v Visualizzare o creare i
carichi di lavoro
v Importare
v Distribuire gli agent
VMControl System Pools
v Visualizzare i pool di
sistemi
v Distribuire sui pool di
sistemi
v Eliminare i pool di sistemi
v Monitorare i pool di
sistemi
v Rimuovere gli host dai
pool di sistemi
v Aggiungere host ai pool di
sistemi
v Creare un pool di sistemi
v Modificare un pool di
sistemi esistente
v Utilizzare le funzioni di
alta disponibilità e di
inserimento dei pool di
sistemi
Tuttavia, quando si acquistano e si installano le licenze per VMControl Image
Manager oVMControl System Pools, i repository di immagine, le applicazioni
virtuali o i pool di sistemi creati durante il periodo di prova saranno ancora
utilizzabili.
Quando si acquista e si installa la licenza per VMControl System Pools, è
necessario ottenere anche la licenza per VMControl Image Manager.
Le licenze di VMControl Image Manager eVMControl System Pools sono fornite su
un CD-ROM con relativi chiave di autorizzazione e programmi di installazione.
Una volta installate le licenze, le funzioni di VMControl Image Manager e
VMControl System Pools saranno disponibili come nel periodo di prova.
VMControl utilizza il pagamento per server. Una licenza server è richiesta per ogni
server gestito da VMControl in base alla dimensione del server stesso. I server
sono classificati come piccoli, medi o grandi in base a criteri tipo il modello del
server e i gruppi di processori associati. Utilizzare la seguente definizione di
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
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esempio come guida per comprendere i server inclusi in ogni categoria di server.
Contattare il rappresentante commerciale IBM o il business partner per
informazioni dettagliate sulle licenze e sui relativi prezzi.
Definizione di categoria di server:
v Server piccolo
– Modelli IBM Power Systems System p nei gruppi di processori C5, D5 e E5
– Modelli IBM Power Systems System i nei gruppi di processori P05, P10 e P20
– Modelli IBM System z con 1-4 motori IFL
v Server medio
– Modelli IBM
– Modelli IBM
– Modelli IBM
v Server grande
– Modelli IBM
– Modelli IBM
Power Systems System p nel gruppo di processori F5
Power Systems System i nei gruppi di processori P30 e P40
System z con 5-8 motori IFL
Power Systems System p nei gruppi di processori G5 e H5
Power Systems System i nei gruppi di processori P50 e P60
– Modelli IBM System z con nove o più motori IFL
Riferimenti correlati
Scarica IBM Systems Director
Pagina Web IBM Systems Director VMControl Image Manager
Funzioni di accesso facilitato
Questo argomento fornisce informazioni sulle funzioni di IBM Systems Director
VMControl.
Le funzioni di accesso facilitato aiutano gli utenti che hanno una disabilità, come
mobilità o vista limitata, ad utilizzare i prodotti IT in modo corretto. Il plug-in IBM
Systems Director VMControl per IBM Systems Director supporta le funzioni di
accesso facilitato che sono supportate in IBM Systems Director.
Quando si utilizza uno screen reader JAWS con VMControl, seguire i suggerimenti
riportati in modo da migliorare l’utilizzabilità di JAWS:
v Accedere a IBM Systems Director Server utilizzando un browser Mozilla Firefox
supportato.
v Abilitare le funzioni di accesso facilitato nell’interfaccia Web di IBM Systems
Director:
1. Aprire Impostazioni → Preferenze di navigazione.
2. Attivare le seguenti opzioni:
– Abilita tabelle per l’accesso facilitato
– Riproduci un suono quando i dati sulla pagina cambiano
– Utilizza vista di tabella risorse come vista predefinita per le prospettive
della topologia
3. Fare clic su OK o su Applica per salvare le impostazioni.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla sezione Funzioni di accesso
facilitato per IBM Systems Director.
12
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Pianificazione per IBM Systems Director VMControl
Prima di installare o utilizzare IBM Systems Director VMControl, consultare la
sezione relativa ai requisiti hardware e software e agli ambienti di virtualizzazione
supportati da VMControl. È possibile ottenere ulteriori informazioni sulle funzioni
supportate in ciascun ambiente di virtualizzazione e su come prepararsi per la
creazione e l’utilizzo di pool di sistemi.
Attività correlate
Installazione di IBM Systems Director VMControl
Installazione degli agent del gestore virtualizzazione di IBM Systems Director
VMControl
Requisiti hardware e software
IBM Systems Director VMControl è installato su sistemi che eseguono IBM Systems
Director Server versione 6.1.2.1. In questa sezione sono descritti i requisiti
hardware e software per IBM Systems Director VMControl.
Per informazioni dettagliate sui requisiti hardware e software per IBM Systems
Director, fare riferimento a Requisiti hardware e software per IBM Systems
Director.
Sistemi IBM® supportati
IBM Systems Director VMControl è supportato su tutti i sistemi IBM® supportati
da IBM Systems Director Server 6.1.2.1.
Per informazioni dettagliate sui sistemi supportati da IBM Systems Director Server,
fare riferimento a Sistemi e prodotti IBM supportati.
Sistemi operativi supportati
IBM Systems Director VMControl è supportato su tutti i sistemi operativi che sono
supportati da IBM Systems Director 6.1.2.1.
Per le versioni specifiche di questi sistemi operativi supportati da IBM Systems
Director Server, fare riferimento a Sistemi operativi supportati da IBM Systems
Director 6.1.1..
Prerequisiti aggiuntivi
v Per AIX e Linux®, assicurarsi di avere le librerie x11 appropriate installate sul
sistema. Tali librerie sono necessarie per l’installazione di IBM Systems Director
VMControl. Ad esempio, se si esegue Red Hat Enterprise Linux 5.3, utilizzare i
dischi di installazione di Red Hat per installare la libreria condivisa.
Nota: per sistemi System z, xlibs deve essere installata in modalità a 64 bit. È
possibile ottenere il file libstdc++.so.5 dal pacchetto compat-libstdc++-33-3.2.361.s390x.rpm.
v Se si esegue il IBM z/VM supportato da IBM Systems Director 6.1.1.1 (o
precedente), sarà necessario disinstallare l’agent e installare la versione di IBM
z/VM supportata da IBM Systems Director 6.1.2.1.
Inoltre, verificare di aver installato una versione supportata di Linux sul sistema
z/VM su cui si desidera installare il IBM z/VM . Per ulteriori informazioni, fare
riferimento a Sistemi operativi supportati da IBM Systems Director 6.1.2.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
13
Ambienti di virtualizzazione supportati
In questa sezione sono riportati gli ambienti di virtualizzazione supportati da IBM
Systems Director VMControl e le funzioni supportati in ciascun ambiente.
Ambiente di virtualizzazione
Funzioni
supportate
IBM Power
Systems che
sono sotto il
controllo di
Hardware
Management
Console o di
Integrated
Virtualization
Manager
Windows Server
2008, Enterprise,
Standard e
Datacenter x64
Edition con
ruolo Hyper-V
VMware vCenter
abilitato
z/VM
Importazione di Sì
package di
macchine
virtuali
—
—
Sì
Cattura di
server virtuali
Sì
—
—
Sì
Creazione,
modifica ed
eliminazione di
server virtuali
Sì
Sì
Sì
Sì
Distribuizione
di immagini
Sì
—
—
Sì
Raggruppamento Sì
di server
virtuali per
creare carichi di
lavoro
—
—
—
Sì
Sì
—
—
—
—
—
Riassegnazione
di server
virtuali
Sì (per sistemi in
Creazione e
gestione di pool grado di attivare
la mobilità di
di sistemi
partizioni, con la
proprietà
ActiveMobility
impostata su
True.)
Le seguenti sezioni riportano ulteriori informazioni sulle funzioni e sui requisiti di
tali ambienti.
Supporto di virtualizzazione Power Systems
In questa sezione sono descritti i requisiti e il supporto per l’ambiente di
virtualizzazione Power Systems in IBM Systems Director VMControl.
Versioni supportate
IBM Systems Director VMControl supporta gli stessi livelli di Hardware
Management Console eIntegrated Virtualization Manager as IBM Systems Director
14
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Server versione 6.1.2. Tuttavia, se si desidera poter riassegnare i server virtuali in
seguito a malfunzionamenti hardware, VMControl richiede i seguenti livelli di
Hardware Management Console o il software di virtualizzazione di Integrated
Virtualization Manager:
v Hardware Management Console (HMC) versione 7.3.5
v Integrated Virtualization Manager (IVM) versione 2.1.2
Nota: si consiglia di applicare sempre l’ultimo service pack disponibile.
Funzioni supportate
Nell’ambiente di virtualizzazione Power Systems, è possibile effettuare le seguenti
operazioni:
v Creazione, modifica ed eliminazione di server virtuali
v Importazione di package della macchina virtuale
v Cattura di un carico di lavoro o di un server virtuale
v Distribuizione di immagini
v Raggruppamento di server virtuali per creare un carico di lavoro
v Riassegnazione di server virtuali
v Gestione di pool di sistemi
Requisiti per l’importazione di un package della macchina virtuale
È possibile importare un package della macchina virtuale contenente le immagini
mksysb AIX per le partizioni logiche IBM POWER. È possibile importare questo
tipo di package di macchina virtuale quando vengono rispettati i seguenti requisiti:
v Un master NIM è in esecuzione ed è accessibile da IBM Systems Director Server.
v IBM Systems Director VMControl ha riconosciuto il master NIM come un
repository di immagine nell’ambiente.
v C’è spazio sufficiente sul master NIM in /export/nim/appliances per archiviare
il file di immagine mksysb AIX associato al package della macchina virtuale che
si desidera importare.
Requisiti per la cattura di un server virtuale o di un carico di lavoro
È possibile catturare server virtuali IBM Power Systems (POWER5 ePOWER 6)
(partizioni logiche) che eseguono AIX 5.3.8 o superiore per creare una macchina
virtuale. È quindi possibile catturare i carichi di lavoro che contengono i server
virtuali IBM Power Systems (POWER5 ePOWER 6) (partizioni logiche) che
eseguono AIX 5.3.8 o superiore. È possibile catturare questi server virtuali o i
carichi di lavoro nei seguenti ambienti.
v Un server virtuale (partizione logica) su un server Power Systems gestito da
HMC (Hardware Management Console) o IVM (Integrated Virtualization
Manager)
v Un server virtuale su un server Power Architecture BladeCenter gestito da IVM
È
v
v
v
possibile catturare un file di immagine mksysb esistente dalle seguenti posizioni:
IBM Systems Director Server personale
Master NIM IBM Systems Director VMControl personale
Un server Microsoft® Windows che condivide il file (se IBM Systems Director
Server è un sistema Windows)
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
15
v Un server Web
Nota: Non è possibile cattura un’immagine da un server Web sicuro.
È inoltre possibile catturare una risorsa lpp_source NIM già presente sul master
NIM.
È possibile catturare questo tipo di server virtuale o un carico di lavoro che
contiene questo tipo di server virtuale quando sono soddisfatti i seguenti requisiti:
v Un master NIM è in esecuzione ed in grado di accedere al server virtuale sulla
rete.
v L’istanza di AIX in esecuzione sul server virtuale è in grado di risolvere il nome
host del master NIM con il DNS o con il file /etc/hosts.
v IBM Systems Director VMControl ha riconosciuto il master NIM come un
repository di immagine nell’ambiente.
v C’è spazio sufficiente sul master NIM in /export/nim/appliances per archiviare
il server virtuale catturato.
v La HMC (Hardware Management Console) o IVM (Integrated Virtualization
Manager) che gestisce il server virtuale è rilevata in IBM Systems Director. Lo
stato di accesso viene elencato con OK.
v Il server virtuale che si desidera catturare ed il sistema operativo in esecuzione
viene rilevato in IBM Systems Director. Lo stato di accesso viene elencato con
OK.
v Il server virtuale è attivo ed esegue AIX versione 5.3.8 o superiore.
v Il server virtuale non è una partizione di sistema completa o l’unica partizione
sull’host su cui sono dedicate tutte le risorse host.
Requisiti server per la distribuzione
È possibile distribuire una macchina virtuale su un server virtuale nuovo o
esistente nei seguenti ambienti:
v Un server virtuale (partizione logica) su un server Power Systems gestito da
Hardware Management Console o Integrated Virtualization Manager. Il server
virtuale deve eseguire AIX.
v Un server virtuale su un server Power Architecture BladeCenter gestito da IVM
Nota: non è possibile eseguire contemporaneamente le attività di distribuzione,
cattura o riassegnazione per lo stesso server virtuale AIX. Attendere il
completamento di una di queste attività prima di iniziarne un’altra.
È possibile distribuire una macchina virtuale su un server virtuale esistente quando
vengono rispettati i seguenti prerequisiti:
v HMC o IVM che gestisce il server virtuale di destinazione viene rilevato in IBM
Systems Director. Lo stato di accesso viene elencato con OK e l’inventario viene
raccolto per la HMC o IVM. Se il server virtuale ha un sistema operativo
installato, questo verrà sovrascritto una volta distribuita la macchina virtuale.
v Un master NIM è in esecuzione ed è accessibile da IBM Systems Director Server.
v IBM Systems Director VMControl ha riconosciuto il master NIM come un
repository di immagine nell’ambiente.
v Il master NIM è in grado di accedere al server virtuale di destinazione e
all’HMC o l’IVM che gestisce sulla rete.
16
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v Il nome host per le interfacce di rete primaria e secondaria del server virtuale su
cui si desidera distribuire la macchina virtuale deve poter essere risolto dal
master NIM. Definire il nome host sul server di nomi oppure aggiungerlo a
/etc/hosts sul NIM Master.
v Il server virtuale non è una partizione di sistema completa o l’unica partizione
sull’host su cui sono dedicate tutte le risorse host.
v Una configurazione di archivio supportata è disponibile e rilevata in IBM
Systems Director:
– L’archivio basato su SAN assegnato da un pool di archiviazione ospitato dal
Server I/O virtuale. Vedere l’argomento Dispositivi di archiviazione
supportati per un elenco di dispositivi di archiviazione supportati.
– L’archivio locale assegnato da un pool di archiviazione ospitato dal Server
I/O virtuale.
È possibile distribuire una macchina virtuale su un nuovo server virtuale o su un
host in un pool di sistemi, quando sono soddisfatti i seguenti prerequisiti:
v La Hardware Management Console (HMC) o l’Integrated Virtualization Manager
(IVM) che gestirà il nuovo server virtuale deve essere rilevato in IBM Systems
Director. Lo stato di accesso viene elencato con OK e l’inventario viene raccolto
per la HMC o IVM.
v Unmaster NIM deve essere in esecuzione e deve essere possibile eseguire
l’accesso da parte di IBM Systems Director Server.
v IBM Systems Director VMControl ha riconosciuto il master NIM come un
repository di immagine nell’ambiente.
v Il master NIM deve avere accesso di rete all’HMC o all’IVM che gestirà il nuovo
server virtuale.
v Il server virtuale che si desidera creare deve avere accesso di rete al master NIM
ed eventuali firewall devono essere preconfigurati in modo da consentire la
connessione del server virtuale al master NIM.
v Il nome host per le interfacce di rete primaria e secondaria del server virtuale su
cui si desidera distribuire la macchina virtuale possono essere risolti dal master
NIM. Definire il nome host sul server dei nomi utilizzato dal master NIM
oppure aggiungerlo al file /etc/hosts sul master NIM.
v Un configurazione di archiviazione supportata è disponibile ed è rilevata in IBM
Systems Director:
– L’archivio basato su SAN assegnato da un pool di archiviazione presente sul
server di I/O virtuale. Vedere l’argomento Dispositivi di archiviazione
supportati per un elenco di dispositivi di archiviazione supportati.
– L’archivio locale assegnato da un pool di archiviazione ospitato dal Server
I/O virtuale.
Requisiti per il raggruppamento di server virtuali per creare un carico
di lavoro
È possibile raggruppare i server virtuali per creare un carico di lavoro quando
sono soddisfatti i seguenti requisiti:
v Un master NIM è in esecuzione ed è accessibile da IBM Systems Director Server.
Requisiti per la riassegnazione di server virtuali
È possibile riassegnare i server virtuali quando vengono rispettati i seguenti
requisiti:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
17
v Tutti gli host nell’ambiente di virtualizzazione devono supportare la funzione
Live Partition Mobility. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al capitolo 3
di ″IBM PowerVM Live Partition Mobility″.
v La riassegnazione di server virtuali è possibile solo tra host all’interno dello
stesso pool di sistemi.
v L’host di origine e quello di destinazione devono avere accesso a una SAN
(storage area network) condivisa.
v L’host di origine e quello di destinazione devono avere accesso a una rete di
comunicazione condivisa.
v L’host di destinazione deve avere memoria sufficiente per supportare il server
virtuale.
v La destinazione deve avere sufficienti risorse di processore per supportare il
server virtuale.
Requisiti per la gestione dei pool di sistemi
È possibile gestire i pool di sistemi quando vengono rispettati i seguenti requisiti:
Se si sta creando pool di sistemi flessibili (altamente disponibili), l’ambiente di
virtualizzazione deve corrispondere a “Requisiti per la riassegnazione di server
virtuali” a pagina 17.
Riferimenti correlati
IBM PowerVM Live Partition Mobility
Supporto per VMware vCenter
In questa sezione sono riportati i requisiti e il supporto per l’ambiente di
virtualizzazione di VMware vCenter in IBM Systems Director VMControl.
Versioni supportate
VMControl supporta il software di virtualizzazione VMware vCenter 4.0.
Funzioni supportate
Nell’ambiente di virtualizzazione di VMware vCenter, è possibile effettuare le
seguenti operazioni:
v Creazione, modifica ed eliminazione di server virtuali
v Creazione di un DataCenter o di un cluster mediante la procedura guidata Crea
raccolta virtuale
v Aggiunta di un host a un DataCenter o a un cluster mediante la funzione
Aggiungi host a una raccolta
v Rimozione di un host da un DataCenter o da un cluster mediante la funzione
Rimuovi host da una raccolta
v Riassegnazione di server virtuali
v Inserimento di un host nella modalità di manutenzione
v Rimozione di un host dalla modalità di manutenzione
Supporto per Windows Server 2008, Enterprise, Standard e
Datacenter x64 Edition con ruolo Hyper-V abilitato
In questa sezione sono riportati i requisiti e il supporto per l’ambiente di
virtualizzazione di Windows Server 2008, Enterprise, Standard e Datacenter x64
Edition con ruolo Hyper-V abilitato in IBM Systems Director VMControl.
18
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Versioni supportate
VMControl supporta il software di virtualizzazione Windows Server 2008,
Enterprise, Standard e Datacenter x64 Edition con ruolo Hyper-V abilitato, Release
2.
Funzioni supportate
In questo ambiente è possibile creare, modificare ed eliminare i server virtuali.
Supporto di virtualizzazione z/VM
In questa sezione sono descritti i requisiti e il supporto per l’ambiente di
virtualizzazione z/VM in IBM Systems Director VMControl.
Versioni supportate
VMControl supporta le seguenti versioni del software di virtualizzazione z/VM.
v z/VM 5.4
Nota: verificare che siano installate le seguenti PTF:
– UM32505
–
–
–
–
–
UM32503
UM32521
UM32522
UM32693
UM32765
v z/VM6.1
Nota: verificare che sia installata la seguente PTF:
– UM32766
Funzioni supportate
Nell’ambiente di virtualizzazione z/VM, è possibile effettuare le seguenti
operazioni:
v Creare, modificare ed eliminare i server virtuali
v Distribuire immagini
Requisiti per l’importazione di un package della macchina virtuale
È possibile importare un package della macchina virtuale contenente immagini
Linux suSystem z per z/VM. È possibile importare questo tipo di package di
macchina virtuale quando vengono rispettati i seguenti requisiti:
v IBM z/VM viene installato sul sistema host System z dove si desidera archiviare
il package della macchina virtuale importato.
v Il repository di immagine viene rilevato in IBM Systems Director.
v C’è spazio sufficiente nel repository di immagine per archiviare l’immagine
associata al package della macchina virtuale che si desidera importare.
v Il package della macchina virtuale che si desidera importare è stato creato per
z/VM dalle attività di cattura e importazione di IBM Systems Director
VMControl.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
19
Requisiti per la cattura di un server virtuale
È possibile catturare i server virtuali z/VM (guest z/VM) che eseguono Linux su
System z. È possibile catturare tali server se sono soddisfatti i seguenti requisiti:
v Un IBM z/VM è stato installato su una macchina virtuale in esecuzione sullo
stesso host z/VM della destinazione della cattura.
v Il sistema host System z (il server su cui è in esecuzione IBM z/VM ) è stato
rilevato con IBM Systems Director. Lo stato di accesso viene elencato con OK e
l’inventario viene raccolto.
Il rilevamento di IBM z/VM causa il rilevamento dell’host System z. La raccolta
dell’inventario è eseguita rispetto a IBM z/VM .
v Il server virtuale è stato rilevato con IBM Systems Director. Lo stato di accesso è
riportato come OK e l’inventario è stato raccolto.
v Il server virtuale è in esecuzione.
v Il server virtuale consente collegamenti root remoti.
v Il punto di accesso di gestibilità z/VM è in grado di stabilire una connessione
SSH al server virtuale mediante l’indirizzo IP utilizzato da IBM Systems Director
Server per accedere al sistema di destinazione.
v I seguenti RPM sono installati sul server virtuale:
–
–
–
–
–
perl-Compress-Zlib-1.42-1.fc6.s390x.rpm
perl-libwww-perl-5.805-1.1.1.noarch.rpm
perl-HTML-Parser-3.55-1.fc6.s390x.rpm
perl-URI-1.35-3.noarch.rpm
perl-HTML-Tagset-3.10-2.1.1.noarch.rpm
– perl-XML-Parser-2.34-6.1.2.2.1.s390x.rpm
v Le partizioni del disco devono essere configurate correttamente e devono
includere un file system in /etc/fstab. In particolare, se una partizione del disco
utilizza una delle seguenti configurazioni, la partizione che la precede dovrà
utilizzare anch’essa una delle configurazioni:
– Configurato come file system Linux riportato in /etc/fstab
– Configurato come partizione swap Linux riportata in /etc/fstab
– Configurato come volume fisico LVM utilizzato da un gruppo di volumi
contenente un volume riportato in /etc/fstab
Nota: non è possibile catturare un server virtuale con un sistemaLVM che ha nomi
di gruppi di volumi o UUID di volumi logici che corrispondono e pertanto che
sono in conflitto con i nomi dei gruppi di volumi o gli UUID di volume sul punto
di accesso di gestibilità z/VM. Allo stesso modo, non è possibile catturare un
server virtuale che è stato clonato dal punto di accesso di gestibilità z/VM.
IBM Systems Director VMControl cattura un server virtuale z/VM alla volta. Le
richieste successive per la cattura di un server virtuale sono accodate per
l’elaborazione.
Requisiti per la distribuzione di una macchina virtuale o di un server
virtuale vuoto
Su un sistema host System z che esegue l’hypervisor z/VM, è possibile distribuire
un server virtuale vuoto per creare un server virtuale che non include una
macchina virtuale. È possibile inoltre distribuire una macchina virtuale su un
nuovo server virtuale o su uno esistente.
20
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
IBM Systems Director VMControl distribuisce un server virtuale z/VM o una
macchina virtuale alla volta. Le richieste successive per la distribuzione sono
accodate per l’elaborazione.
Per qualsiasi distribuzione z/VM, è necessario rispettare i seguenti prerequisiti:
v IBM z/VM viene installato sull’host z/VM dove deve verificarsi la distribuzione.
v IBM z/VM sul sistema host System z viene rilevato in IBM Systems Director. Lo
stato di accesso viene elencato con OK e l’inventario viene raccolto.
v Il server virtuale che è la destinazione della distribuzione è spento.
È possibile distribuire un server virtuale vuoto quando vengono rispettati i
seguenti prerequisiti aggiuntivi:
v Se si pensa di distribuire un server virtuale che utilizza minidischi per
l’archiviazione, il gestore della directory che supporta il sistema z/VM deve
essere configurato per assegnare i volumi del minidisco con l’opzione di
raggruppamento automatico.
È possibile distribuire una macchina virtuale per creare un server virtuale quando
vengono rispettati i seguenti prerequisiti:
v IBM z/VM contiene un repository con immagini.
v L’inventario delle immagini nel repository è terminato.
v Le risorse richieste per l’immagine esistono sul sistema z/VM, ad esempio:
– Le interfacce di rete disponibili esistono per l’utilizzo da parte del server
virtuale.
– I volumi disponibili esistono per l’utilizzo da parte del server virtuale.
– Se i minidischi sono richiesti per l’archivio del server virtuale, il gestore
directory che supporta il sistema z/VM deve essere configurato per assegnare
volumi del minidisco con l’opzione di raggruppamento automatico.
È possibile distribuire una macchina virtuale su un server virtuale esistente quando
vengono rispettati i seguenti prerequisiti:
v IBM z/VM contiene un repository con immagini.
v L’inventario viene raccolto per le immagini nel repository.
v Un server virtuale che rispetta i criteri specificati nell’immagine esiste ed è stato
rilevato.
Nota: se si distribuisce su un server virtuale esistente, il sistema operativo verrà
sovrascritto. Non è possibile distribuire una macchina virtuale nelle macchine di
servizio z/VM con i seguenti ID utente, come descritto nella tabella:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
21
Tabella 2. Le macchine di servizio z/VM che sono limitate dall’attività di distribuzione
Le macchine di servizio z/VM service limitate dall’attività di distribuzione
v $ALLOC$
v BLDRACF
v VSMPROXY
v GSKADMIN
v X25IPI
v $DIRECT$
v BLDSEG
v VSMREQIN
v IMAP
v 5VMRAC40
v $SYSCKP$
v CMS1
v VSMREQIU
v IMAPAUTH
v RACFSMF
v $SYSWRM$
v CMSBATCH
v VSMSERVE
v LDAPSRV
v RACFVM
v $PAGE$
v DISKACNT
v VSMWORK1
v LPSERVE
v RACMAINT
v $SPOOL$
v EREP
v VSMWORK2
v MPROUTE
v AUTOLOG2
v $TDISK$
v LGLOPR
v VSMWORK3
v NAMESRV
v IBMUSER
v ROOT
v MIGMAINT
v ZVMMAPLX
v NDBPMGR
v SYSADMIN
v DAEMON
v MONWRITE
v 4OSASF40
v NDBSRV01
v 5684042J
v BIN
v OP1
v OSADMIN1
v PORTMAP
v 5VMRSC40
v SYS
v OPERATNS
v OSADMIN2
v REXECD
v RSCS
v ADM
v OPERATOR
v OSADMIN3
v RXAGENT1
v RSCSAUTH
v NOBODY
v OPERSYMP
v OSAMAINT
v SMTP
v RSCSDNS
v DEFAULT
v SYSDUMP1
v OSASF
v SNALNKA
v XCHANGE
v MAINT
v SYSMAINT
v 5VMTCP40
v SNMPD
v 5VMDIR40
v AVSVM
v SYSMON
v TCPIP
v SNMPQE
v DATAMOVE
v TSAFVM
v VMRMADMN v TCPMAINT
v SNMPSUBA
v DIRMAINT
v GCS
v VMRMSVM
v ADMSERV
v SSLSERV
v DIRMSAT
v GCSXA
v VMSERVR
v DHCPD
v TFTPD
v 5VMPTK40
v AUDITOR
v VMSERVS
v DTCVSW1
v UFTD
v PERFSVM
v AUTOLOG1
v VMSERVU
v DTCVSW2
v VMKERB
v 5VMHCD40
v BLDCMS
v VMUTIL
v FTPSERVE
v VMNFS
v CBDIODSP
v BLDNUC
Preparazione del proprio ambiente per i pool di sistemi
Prima di poter utilizzare IBM Systems Director VMControl per creare e gestire i
pool di sistemi, è necessario preparare il proprio ambiente.
Per preparare il proprio ambiente per i pool di sistemi, effettuare le seguenti
operazioni:
1. Impostare il proprio ambiente di memorizzazione in modo che tutti gli host nel
pool siano connessi allo stesso archivio condiviso.
2. Verificare di utilizzare dispositivi di archiviazione supportati da IBM Systems
Director. Per ulteriori informazioni, fare riferimento a ″Dispositivi di
archiviazione supportati″.
3. Rilevare e raccogliere l’inventario sui dispositivi di archiviazione. Per ulteriori
informazioni, fare riferimento alle seguenti sezioni:
v ″Rilevamento e raccolta inventario per dispositivi di archiviazione″
v ″Gestione della memorizzazione mediante IBM Systems Director VMControl
e IBM Tivoli Storage Productivity Center″
4. Verificare di conoscere le configurazioni delle aree SAS (Serial Attached SCSI).
Per informazioni dettagliate, fare riferimento a ″Gestione della configurazione
dell’area SAS di IBM BladeCenter″. Queste informazioni sono relative alle
installazioni di IBM BladeCenter. Tuttavia, è possibile utilizzarle per altri tipi di
sistemi e switch esterni.
22
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
5. Familiarizzare con ″Procedure ottimali per IBM System p Advanced POWER
Virtualization (PowerVM)″.
6. Se si desidera che il pool di sistemi supporti la flessibilità, verificare che siano
soddisfatti tutti i prerequisiti per la mobilità delle partizioni in tempo reale. Per
ulteriori informazioni, fare riferimento al capitolo 3 di ″IBM PowerVM Live
Partition Mobility″.
7. Per ulteriori informazioni sui pool di sistemi in VMControl, fare riferimento a
″Pool di sistemi″.
Attività correlate
Rilevamento e raccolta inventario per dispositivi di archiviazione
Gestione della configurazione dell’area SAS di IBM BladeCenter
Riferimenti correlati
Dispositivi di archiviazione supportati
Procedure ottimali per IBM System p Advanced POWER Virtualization
(PowerVM)
IBM PowerVM Live Partition Mobility
Installazione e disinstallazione di IBM Systems Director VMControl
IBM Systems Director VMControl è un plug-in di IBM Systems Director che può
essere installato separatamente e che può essere scaricato dal sito Web IBM.com
perIBM Systems Director VMControl. È possibile installare IBM Systems Director
VMControl e gli agent necessari a utilizzare IBM Systems Director VMControl
Image Manager e IBM Systems Director VMControl System Pools. È inoltre
possibile disinstallare VMControl.
Requisiti hardware e software
IBM Systems Director VMControl è installato su sistemi che eseguono IBM Systems
Director Server versione 6.1.2.1. In questa sezione sono descritti i requisiti
hardware e software per IBM Systems Director VMControl.
Per informazioni dettagliate sui requisiti hardware e software per IBM Systems
Director, fare riferimento a Requisiti hardware e software per IBM Systems
Director.
Sistemi IBM® supportati
IBM Systems Director VMControl è supportato su tutti i sistemi IBM® supportati
da IBM Systems Director Server 6.1.2.1.
Per informazioni dettagliate sui sistemi supportati da IBM Systems Director Server,
fare riferimento a Sistemi e prodotti IBM supportati.
Sistemi operativi supportati
IBM Systems Director VMControl è supportato su tutti i sistemi operativi che sono
supportati da IBM Systems Director 6.1.2.1.
Per le versioni specifiche di questi sistemi operativi supportati da IBM Systems
Director Server, fare riferimento a Sistemi operativi supportati da IBM Systems
Director 6.1.1..
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
23
Prerequisiti aggiuntivi
v Per AIX e Linux, assicurarsi di avere le librerie x11 appropriate installate sul
sistema. Tali librerie sono necessarie per l’installazione di IBM Systems Director
VMControl. Ad esempio, se si esegue Red Hat Enterprise Linux 5.3, utilizzare i
dischi di installazione di Red Hat per installare la libreria condivisa.
Nota: per sistemi System z, xlibs deve essere installata in modalità a 64 bit. È
possibile ottenere il file libstdc++.so.5 dal pacchetto compat-libstdc++-33-3.2.361.s390x.rpm.
v Se si esegue il IBM z/VM supportato da IBM Systems Director 6.1.1.1 (o
precedente), sarà necessario disinstallare l’agent e installare la versione di IBM
z/VM supportata da IBM Systems Director 6.1.2.1.
Inoltre, verificare di aver installato una versione supportata di Linux sul sistema
z/VM su cui si desidera installare il IBM z/VM . Per ulteriori informazioni, fare
riferimento a Sistemi operativi supportati da IBM Systems Director 6.1.2.
Installazione di IBM Systems Director VMControl
È possibile installare IBM Systems Director VMControl utilizzando il programma
di installazione o utilizzando un file di risposta per eseguire un’installazione non
presidiata. Entrambi i metodi installano le funzioni gratuite di IBM Systems
Director VMControl e iniziano un periodo di prova di 60 giorni per IBM Systems
Director VMControl Image Manager e IBM Systems Director VMControl System
Pools. Una volta scaduto il periodo di prova, è possibile continuare a utilizzare la
funzione gratuita di IBM Systems Director VMControl ed è possibile acquistare
una licenza per continuare a utilizzare IBM Systems Director VMControl Image
Manager e IBM Systems Director VMControl System Pools.
Riferimenti correlati
“Pianificazione per IBM Systems Director VMControl” a pagina 13
Installazione di IBM Systems Director VMControl
È possibile utilizzare il programma di installazione per installare IBM Systems
Director VMControl. Questa installazione fornisce l’accesso alla funzione gratuita
di IBM Systems Director VMControl e inizia un periodo di prova di 60 giorni per
IBM Systems Director VMControl Image Manager e IBM Systems Director
VMControl System Pools.
Prima di installare IBM Systems Director VMControl, svolgere le seguenti attività:
v Accertarsi di avere installato IBM Systems Director versione 6.1.2.1.
v Verificare che il sistema di destinazione soddisfi tutti i prerequisiti specifici di
IBM Systems Director VMControl. Per informazioni, fare riferimento a “Requisiti
hardware e software” a pagina 13.
v Su Red Hat Enterprise Linux, è necessario disabilitare SELinux prima di
installare IBM Systems Director VMControl. Per controllare lo stato di SELinux,
immettere il seguente comando: sestatus. Se SELinux non è disabilitato,
attenersi alla seguente procedura:
1. Immettere questo comando: #vi /etc/selinux/config
2. Disabilitare SELinux specificando SELINUX=disabled.
3. Immettere questo comando per riavviare il sistema: #reboot
4. Collegarsi al sistema e immettere questo comando per verificare lo stato di
SELinux: sestatus.
Si consiglia di disabilitare lo stato di SELinux.
24
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Suggerimento: è possibile disabilitare temporaneamente SELinux
immettendo il seguente comando: /usr/sbin/setenforce 0
v Scaricare il programma di installazione di IBM Systems Director VMControl nel
modo seguente:
1. Passare al sito Web IBM Systems Director Downloads al seguente indirizzo:
http://www.ibm.com/systems/management/director/plugins/actengmgr/
2. Fare clic su Download per il plug-in di IBM Systems Director VMControl.
3. Selezionare il package per il sistema operativo in esecuzione su IBM Systems
Director Server:
Sistema operativo
Package di download
AIX
SysDir_VMControl_2_2_AIX.tar.gz
Linux per pSeries
SysDir_VMControl_2_2_Linux_Power.tar.gz
Linux per xSeries
SysDir_VMControl_2_2_Linux_x86.tar.g
Linux per zSeries
SysDir_VMControl_2_2_Linux_System_z.tar.gz
Windows
SysDir_VMControl_2_2_Windows.zip
4. Copiare il package di download su una unità locale su ciascun IBM Systems
Director Server su cui si desidera installare IBM Systems Director
VMControl. IBM Systems Director Server.
5. Estrarre il contenuto del package di download come riportato di seguito:
– Per AIX o Linux, immettere il seguente comando:
gzip -cd <nome_package> | tar -xvf -
dove <nome_package> è il nome file del package di installazione.
– Su Windows, fare clic con il pulsante destro del mouse su <nome_package>,
quindi estrarre i file dal package di installazione.
Per installare IBM Systems Director VMControl, seguire questa procedura:
1. Passare alla directory in cui si trova il file di installazione.
2. Avviare il file di installazione del programma IBM Systems Director
VMControl.
Note:
v se si desidera utilizzare la procedura guidata per eseguire l’installazione su
AIX e Linux, è necessario avviare il programma di installazione in una
sessione abilitata per la grafica. Come alternativa, è possibile utilizzare la riga
comandi per eseguire un’installazione non presidiata di IBM Systems
Director VMControl.
v Se si sta eseguendo l’installazione su AIX o Linux, potrebbe essere necessario
concedere l’autorizzazione per il file di installazione. Per concedere
l’autorizzazione, emettere il seguente comando:
chmod +x <nome file installazione>
dove <nome file installazione> è il nome del file di installazione che si
desidera eseguire.
Sistema operativo
Nome file di installazione
AIX
Systems_Director_VMControl_2_2_AIX.sh
Linux per pSeries
Systems_Director_VMControl_2_2_Linux_Power.sh
Linux per xSeries
Systems_Director_VMControl_2_2_Linux_x86.sh
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
25
Sistema operativo
Nome file di installazione
Linux per zSeries
Systems_Director_VMControl_2_2_Linux_System_z.sh
Windows
Systems_Director_VMControl_2_2_Windows.exe
In questo modo viene avviata la procedura guidata di installazione e viene
visualizzata la pagina di benvenuto.
3. Seguire le istruzioni riportate nella procedura guidata di installazione per
installare IBM Systems Director VMControl. Al termine dell’installazione, IBM
Systems Director VMControl viene visualizzato nella pagina di benvenuto di
IBM Systems Director.
Installazione della chiave di licenza permanente di IBM Systems
Director VMControl
Una volta scaduta la licenza di valutazione di 60 giorni per IBM Systems Director
VMControl, sarà possibile continuare a utilizzare le funzioni gratuite di IBM
Systems Director VMControl. Tuttavia, sarà necessario acquistare una licenza per
continuare a utilizzare IBM Systems Director VMControl Image Manager e IBM
Systems Director VMControl System Pools. È possibile acquistare una licenza
facendo clic su Acquista licenza dalla pagina Riepilogo di IBM Systems Director
VMControl. Se si acquista una licenza per IBM Systems Director VMControl Image
Manager o IBM Systems Director VMControl System Pools, è necessario installare
la chiave di licenza permanente per continuare a utilizzare IBM Systems Director
VMControl Image Manager o IBM Systems Director VMControl System Pools.
Quando si acquista e si installa la licenza per IBM Systems Director VMControl
System Pools, è necessario ottenere anche la licenza per IBM Systems Director
VMControl Image Manager.
IBM Systems Director VMControl deve essere installato prima di poter installare la
chiave di licenza permanente per IBM Systems Director VMControl Image
Manager o IBM Systems Director VMControl System Pools.
Su Red Hat Enterprise Linux, è necessario disabilitare SELinux prima di installare
IBM Systems Director VMControl. Per controllare lo stato di SELinux, immettere il
seguente comando: sestatus. Se SELinux non è disabilitato, attenersi alla seguente
procedura:
1. Immettere questo comando: #vi /etc/selinux/config
2. Disabilitare SELinux specificando SELINUX=disabled.
3. Immettere questo comando per riavviare il sistema: #reboot
4. Collegarsi al sistema e immettere questo comando per verificare lo stato di
SELinux: sestatus.
Lo stato SELinux è disabilitato.
Suggerimento: è possibile disabilitare temporaneamente SELinux immettendo
il seguente comando: /usr/sbin/setenforce 0
Scaricare il programma di installazione di IBM Systems Director VMControl nel
modo seguente:
1. Passare al sito Web IBM Systems Director Downloads al seguente indirizzo:
http://www.ibm.com/systems/management/director/plugins/actengmgr/
2. Fare clic su Download per il plug-in di IBM Systems Director VMControl.
26
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
3. Selezionare il package da scaricare:
Package di download di VMControl Image
Manager
Package di download di VMControl
System Pools
SysDir_VMC_ImageManagement_permkey.zip
SysDir_VMC_SystemPools_permkey.zip
4. Copiare il package di download su una unità locale su ciascun IBM Systems
Director Server su cui si desidera installare IBM Systems Director VMControl.
5. Estrarre il contenuto del package di download come riportato di seguito:
v Per AIX o Linux, immettere il seguente comando:
gzip -cd <nome_package> | tar -xvf -
dove <nome_package> è il nome file del package di installazione.
v Su Windows, fare clic con il pulsante destro del mouse su <nome_package>,
quindi estrarre i file dal package di installazione.
Il package contiene un file del programma di installazione per ciascun sistema
operativo supportato.
Per installare IBM Systems Director VMControl, seguire questa procedura:
1. Per avviare l’installazione, avviare il programma di IBM Systems Director
VMControl per il sistema operativo in esecuzione sul server IBM Systems
Director.
Note:
v se si desidera utilizzare la procedura guidata per eseguire l’installazione su
AIX e Linux, è necessario avviare il programma di installazione in una
sessione abilitata per la grafica. Come alternativa, è possibile utilizzare la riga
comandi per eseguire un’installazione non presidiata di IBM Systems
Director VMControl.
v Se si sta eseguendo l’installazione su AIX o Linux, potrebbe essere necessario
concedere l’autorizzazione per il file di installazione. Per concedere
l’autorizzazione, emettere il seguente comando:
chmod +x <nome file installazione>
dove <nome file installazione> è il nome del file di installazione che si
desidera eseguire.
Sistema
operativo
Nome del file di installazione di
VMControl Image Manager
Nome del file di installazione di
VMControl System Pools
AIX
ImageManagement_AIX.sh
SystemPools_AIX.sh
Linux per
pSeries
ImageManagement_Linux_Power.sh
SystemPools_Linux_Power.sh
Linux per
xSeries
ImageManagement_Linux_x86.sh
SystemPools_Linux_x86.sh
Linux per
zSeries
ImageManagement_Linux_System_z.sh SystemPools_Linux_System_z.sh
Windows
ImageManagement_Windows.exe
SystemPools_Windows.exe
In questo modo viene avviata la procedura guidata di installazione e viene
visualizzata la pagina di benvenuto.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
27
2. Seguire le istruzioni riportate nella procedura guidata di installazione per
installare IBM Systems Director VMControl. Al termine dell’installazione, IBM
Systems Director VMControl viene visualizzato nella pagina di benvenuto di
IBM Systems Director.
Esecuzione di un’installazione non presidiata di IBM Systems
Director VMControl
È possibile utilizzare un file di risposta per eseguire un’installazione non presidiata
di IBM Systems Director VMControl. Questa installazione fornisce l’accesso alla
funzione gratuita di IBM Systems Director VMControl e inizia un periodo di prova
di 60 giorni per IBM Systems Director VMControl Image Manager.
Prima di installare IBM Systems Director VMControl, svolgere le seguenti attività:
v Accertarsi di avere installato IBM Systems Director versione 6.1.2.1.
v Verificare che il sistema di destinazione soddisfi tutti i prerequisiti specifici di
IBM Systems Director VMControl. Per informazioni, fare riferimento a “Requisiti
hardware e software” a pagina 13.
v Su Red Hat Enterprise Linux, è necessario disabilitare SELinux prima di
installare IBM Systems Director VMControl. Per controllare lo stato di SELinux,
immettere il seguente comando: sestatus. Se SELinux non è disabilitato,
attenersi alla seguente procedura:
1. Immettere questo comando: #vi /etc/selinux/config
2. Disabilitare SELinux specificando SELINUX=disabled.
3. Immettere questo comando per riavviare il sistema: #reboot
4. Collegarsi al sistema e immettere questo comando per verificare lo stato di
SELinux: sestatus.
Si consiglia di disabilitare lo stato di SELinux.
Suggerimento: è possibile disabilitare temporaneamente SELinux
immettendo il seguente comando: /usr/sbin/setenforce 0
v Scaricare il programma di installazione di IBM Systems Director VMControl nel
modo seguente:
1. Passare al sito Web di IBM Systems Director Downloads al seguente URL:
http://www.ibm.com/systems/management/director/plugins/actengmgr/
2. Fare clic su Download per il plug-in di IBM Systems Director VMControl.
3. Selezionare il package da scaricare:
Sistema operativo
Licenza
Package di download
AIX
VMControl
SysDir_VMControl_2_2_AIX.tar.gz
VMControl
Image
Manager
SysDir_VMC_ImageManagement_permkey.zip
VMControl
System Pools
SysDir_VMC_SystemPools_permkey.zip
VMControl
SysDir_VMControl_2_2_Linux_Power.tar.gz
VMControl
Image
Manager
SysDir_VMC_ImageManagement_permkey.zip
VMControl
System Pools
SysDir_VMC_SystemPools_permkey.zip
Linux per pSeries
28
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Sistema operativo
Licenza
Package di download
Linux per xSeries
VMControl
SysDir_VMControl_2_2_Linux_x86.tar.gz
VMControl
Image
Manager
SysDir_VMC_ImageManagement_permkey.zip
VMControl
System Pools
SysDir_VMC_SystemPools_permkey.zip
VMControl
SysDir_VMControl_2_2_Linux_System_z.tar.gz
VMControl
Image
Manager
SysDir_VMC_ImageManagement_permkey.zip
VMControl
System Pools
SysDir_VMC_SystemPools_permkey.zip
VMControl
SysDir_VMControl_2_2_Windows.zip
VMControl
Image
Manager
SysDir_VMC_ImageManagement_permkey.zip
VMControl
System Pools
SysDir_VMC_SystemPools_permkey.zip
Linux per zSeries
Windows
Nota: IBM Systems Director VMControl deve essere installato prima di poter
installare la chiave di licenza permanente per IBM Systems Director
VMControl.
4. Copiare il package di installazione scaricato su un’unità locale su ciascun
IBM Systems Director Server su cui si desidera installare IBM Systems
Director VMControl. Accertarsi di copiare il package corretto in base al
sistema operativo in esecuzione su IBM Systems Director Server.
5. Estrarre il contenuto del package di installazione come riportato di seguito:
– Per AIX o Linux, immettere il seguente comando:
gzip -cd <nome_package> | tar -xvf -
dove <nome_package> è il nome file del package di installazione.
– Su Windows, fare clic con il pulsante destro del mouse su <nome_package>,
quindi estrarre i file dal package di installazione.
Il package contiene un file del programma di installazione per ciascun
sistema operativo supportato.
Quando si esegue un’installazione non presidiata di IBM Systems Director
VMControl, un file di risposta fornisce risposte alle domande poste dalla
procedura guidata di installazione.
Per configurare ed eseguire un’installazione non presidiata di IBM Systems
Director VMControl, attenersi alla seguente procedura:
1. Aprire il file installer.properties in un editor di testo ASCII.
2. Utilizzare i commenti nel file di risposta installer.properties per modificare
tale file.
3. Salvare il file di risposta installer.properties modificato.
4. Aprire un prompt di comandi e passare alla directory contenente il file di
installazione di IBM Systems Director VMControl.
5. Dal prompt di comandi, immettere il comando di installazione adeguato:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
29
Nota: Se si sta eseguendo l’installazione su AIX o Linux, potrebbe essere
necessario concedere l’autorizzazione per il file di installazione. Per concedere
l’autorizzazione, emettere il seguente comando:
chmod +x <nome file installazione>
dove <nome file installazione> è il nome del file di installazione che si
desidera eseguire.
Sistema operativo
Licenza
Comando di installazione
AIX
VMControl
./Systems_Director_VMControl_2_2_AIX.sh -i silent
VMControl
Image
Manager
./ImageManagement_AIX.sh -i silent
VMControl
./SystemPools_AIX.sh -i silent
System Pools
Linux per pSeries
VMControl
./Systems_Director_VMControl_2_2_Linux_Power.sh -i
silent
VMControl
Image
Manager
./ImageManagement_Linux_Power.sh -i silent
VMControl
./SystemPools_Linux_Power.sh -i silent
System Pools
Linux per xSeries
VMControl
./Systems_Director_VMControl_2_2_Linux_x86.sh -i
silent
VMControl
Image
Manager
./ImageManagement_Linux_x86.sh -i silent
VMControl
./SystemPools_Linux_x86.sh -i silent
System Pools
Linux per zSeries
VMControl
./Systems_Director_VMControl_2_2_Linux_System_z.sh
-i silent
VMControl
Image
Manager
./ImageManagement_Linux_System_z.sh -i silent
VMControl
./SystemPools_Linux_System_z.sh -i silent
System Pools
Windows
VMControl
Systems_Director_VMControl_2_2_Windows.exe -i
silent
VMControl
Image
Manager
ImageManagement_Windows.exe -i silent
VMControl
SystemPools_Windows.exe -i silent
System Pools
6. Consultare il file di log adeguato per verificare se l’installazione è stata
completata correttamente:
v Per AIX e Linux:
/opt/ibm/director/VMControlManager/installLog.txt
v Per Windows:
.../Director/VMControlManager/installLog.txt
30
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Installazione degli agent del gestore virtualizzazione di IBM
Systems Director VMControl
Prima di poter utilizzare IBM Systems Director VMControl, potrebbe dover essere
necessario installare un agent e un agent secondario per il gestore virtualizzazione.
In questa sezione sono riportate informazioni relative alla preparazione dei sistemi
gestiti e dell’ambiente per l’installazione di questi agent e agent secondari.
È possibile installare un agent secondario per l’ambiente di virtualizzazione
manualmente o mediante la procedura guidata di installazione. Se si sta
installando l’agent del punto di accesso gestibilità di IBM Systems Director z/VM,
seguire le indicazioni riportate di seguito.
Riferimenti correlati
“Pianificazione per IBM Systems Director VMControl” a pagina 13
Preparazione all’installazione dell’agent secondario di IBM
Systems Director VMControl per NIM
Per consentire a IBM Systems Director VMControl di gestire macchine virtuali
contenenti immagini mksysb o lpp_source AIX, è necessario disporre di un master
NIM installato e configurato correttamente nel proprio ambiente. Questo master
NIM deve essere rilevato, utilizzato e inventariato dal server IBM Systems Director.
Utilizzare le seguenti istruzioni per preparare correttamente il master NIM.
Verificare che il sistema risponda ai seguenti requisiti:
v Il sistema esegue AIX versione 6.1.3 o successivo
v Sono installati i seguenti fileset:
– dsm.core
–
–
–
–
–
openssh.base.client
openssh.base.server
openssh.license
openssl.base
openssl.license
Nota: per controllare tali serie di file sul master NIM, emettere i seguenti
comandi:
– lslpp -l | grep dsm
– lslpp -l | grep openssh
– lslpp -l | grep openssl
v Il sistema è stato rilevato, utilizzato e inventariato dal IBM Systems Director
Server
v Il sistema deve essere stato configurato come sistema master NIM. Per
configurare il sistema in modo che sia un master NIM, emettere il seguente
comando:
nim_master_setup -a device=percorso [-a disk=nome_disco] -B
dove percorso è il percorso assoluto della directory dove è possibile trovare il
package AIX bos.sysmgt. Facoltativamente, è possibile utilizzare l’attributo
disk=nome_disco per controllare quale volume fisco manterrà il filesystem
/export/nim richiesto. Ad esempio, se si sta utilizzando un SAN per il file
system /export/nim, è necessario utilizzare l’attributo disk=nome_disco.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
31
Nota: Il comando nim_master_setup può impiegare 20 minuti o più per
l’esecuzione.
v Se il repository di immagini NIM (master NIM) si collega a IBM Systems
Director Server tramite un adattatore di rete e si collega al server virtuale in cui
si intende distribuire una macchina virtuale tramite un adattatore di rete
differente, completare la seguente procedura per configurare le proprie reti per
l’attività di distribuzione.
1. Collegarsi a NIM Master.
2. Quando è stato eseguito nim_master_setup per configurare il NIM Master,
l’oggetto di rete master_net è stato creato per rappresentare la rete associata
all’interfaccia di rete primaria del NIM Master. Se il NIM Master ha
un’interfaccia secondaria che verrà utilizzata per distribuire i server virtuali,
allora sarà necessario creare una o più definizioni di rete NIM aggiuntive.
Nota: non definire un nome per l’oggetto di rete NIM che inizia con il nome
di un altro oggetto di rete NIM.
a. Definire un oggetto di rete NIM per l’interfaccia di rete secondaria del
NIM Master. Ad esempio:
nim -o define -t ent -a net_addr=1.2.3.4 -a snm=255.255.255.0 rete_secondaria
dove 1.2.3.4 è l’indirizzo IP della rete definita, 255.255.255.0 è la subnet
mask per la rete e rete_secondaria è il nome dell’oggetto di rete NIM che si
sta creando. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla sezione
Definizione di reti NIM nel centro informazioni di IBM Systems.
b.
Se il server virtuale che verrà distribuito si trova sulla stessa rete
dell’interfaccia secondaria del NIM Master, allora è possibile ignorare
questo passo. Se si trova su una rete differente, allora è necessario
definire un altro oggetto di rete NIM per il server virtuale. Ad esempio:
nim -o define -t ent -a net_addr=2.2.3.4 -a snm=255.255.255.0 rete_distribuzione
dove 2.2.3.4 è l’indirizzo IP della rete definita, 255.255.255.0 è la subnet
mask per la rete e rete_distribuzione è il nome dell’oggetto NIM che si sta
creando.
3. Collegare l’oggetto di rete rete_secondaria creato alla risorsa NIM Master, ad
esempio:
nim -o change -a if2='rete_secondaria 1.2.3.4 0' -a cable_type2=N/A master
4. Se è stata creata una nuova rete rete_distribuzione, è necessario stabilire un
instradamento statico tra la rete e l’oggetto di rete rete_secondaria. Per
ulteriori informazioni, fare riferimento alla sezione Definizione di un
instradamento NIM statico tra le reti nel centro informazioni di IBM Systems.
È inoltre necessario rimuovere l’instradamento predefinito sulla rete
rete_distribuzione.
Installazione degli agent secondari del gestore virtualizzazione di
IBM Systems Director VMControl mediante la procedura guidata
di installazione
È possibile installare gli agent secondari del gestore virtualizzazione di IBM
Systems Director VMControl utilizzando la procedura guidata di installazione
agent di IBM Systems Director. È possibile avviare tale procedura guidata dalla
pagina Riepilogo di VMControl o dall’attività di gestione release di IBM Systems
Director.
32
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Prima di poter installare l’agent secondario per il proprio ambiente di
virtualizzazione, verificare che sul sistema sia installato Common Agent versione
6.1.2 o successivo.
Assicurarsi di conoscere il nome dell’agent secondario che si desidera installare.
Agent secondario per NIM
CommonAgentSubagent_VMControl_NIMCommonAgentSubagent_VMControl_NIM-2.2.0
Agent secondario per VMware vCenter 4.x
CommonAgentSubagent_VSM_VC4x-6.1.2
Installazione dalla pagina Riepilogo di VMControl
Per installare un agent secondario del gestore virtualizzazione di VMControl dalla
pagina Riepilogo di VMControl, effettuare le seguenti operazioni:
1. Sulla pagina Riepilogo, fare clic su Installa agent.
2. Sulla pagina Benvenuti della procedura guidata di installazione agent, fare clic
su Avanti.
3. Nella pagina Agent, fare clic su Package agent secondari Common Agent.
4. Dalla vista Package agent secondari Common Agent, selezionare l’agent
secondario che si desidera installare.
5. Seguire le istruzioni riportate nella procedura guidata per installare l’agent
secondario per il proprio ambiente di virtualizzazione.
Installazione dall’attività di gestione release di IBM Systems Director
Per installare un agent secondario del gestore virtualizzazione di VMControl
dall’attività di gestione release di IBM Systems Director, effettuare le seguenti
operazioni:
1. Nel riquadro di navigazione di IBM Systems Director, espandere Gestione
release.
2. Fare clic su Agent.
3. Nella pagina Agent, fare clic su Package agent secondari Common Agent.
4. Dalla vista Package agent secondari Common Agent, selezionare l’agent
secondario che si desidera installare.
5. Fare clic su Azioni nella barra di menu e selezionare Gestione release >
Installa agent.
6. Seguire le istruzioni riportate nella procedura guidata per installare l’agent
secondario per il proprio ambiente di virtualizzazione:
Per verificare che l’agent secondario del gestore virtualizzazione di IBM Systems
Director VMControl sia installato correttamente, consultare i seguenti log di errori:
v Windows: Director\agent\logs\*.log
dove Director è il percorso in cui è installato IBM Systems Director.
v Linux: Director/agent/logs/*.log
dove Director è il percorso in cui è installato IBM Systems Director.
Nota: per verificare che l’agent secondario di NIM sia stato installato
correttamente, consultare il log di errori per i messaggi che iniziano con DNZIMN:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
33
Installazione manuale degli agent secondari del gestore
virtualizzazione di IBM Systems Director VMControl
È possibile individuare gli agent secondari del gestore virtualizzazione di
VMControl su IBM Systems Director Server e installarli manualmente su sistemi
host del proprio ambiente.
Prima di poter installare l’agent secondario per il proprio ambiente di
virtualizzazione, verificare che sul sistema sia installato Common Agent versione
6.1.2 o successivo.
Per installare manualmente gli agent secondari del gestore virtualizzazione di
VMControl, effettuare le seguenti operazioni:
1. Copiare l’agent secondario del gestore virtualizzazione di VMControl sul
sistema host effettuando le seguenti operazioni:
a. Individuare il file dell’agent secondario.
Ogni agent secondario ha una directory che inizia con
CommonAgentSubagent_VMControl_. Ad esempio, l’agent secondario per NIM
si trova nella directory CommonAgentSubagent_VMControl_NIM_2.2.0.
Ciascuna directory ha un file .zip che contiene la funzione per tale agent
secondario. L’ubicazione predefinita è la seguente:
v AIX o Linux: /opt/ibm/Director/tpm/repository
v Windows: C:\Program Files\IBM\Director\tpm\repository
dove Director è il percorso in cui è installato IBM Systems Director.
b. Copiare il file .zip appropriato in una directory temporanea sul sistema
host, come ad esempio c:\temp\site o /tmp/site. Ad esempio,
c:\temp\site\com.ibm.director.im.rf.nim.subagent.zip
2. Installare l’agent secondario di IBM Systems Director gestore virtualizzazione
sul sistema host effettuando le seguenti operazioni:
a. Passare alla directory bin sul sistema host relativa al proprio sistema
operativo:
v Windows: c:\program files\ibm\Director\agent\bin
v AIX o Linux: /opt/ibm/Director/agent/bin
dove Director è il percorso in cui è installato IBM Systems Director.
b. Eseguire il programma di installazione come riportato di seguito:
Nota: i rientri di riga indicano una continuazione della riga precedente.
Entrambe le righe devono trovarsi sulla stessa riga.
Agent secondario per NIM
./lwiupdatemgr.sh -installFeatures -featureId
com.ibm.director.im.rf.nim.subagent
-fromSite jar:file:/tmp/site/com.ibm.director.im.rf.nim.subagent.zip\!/site.xml
-toSite "file:/var/opt/tivoli/ep/runtime/agent/subagents/eclipse/"
VMware vCenter 4.0
lwiupdatemgr -installFeatures -featureId com.ibm.director.vsm.
vc4x.agent
-fromSite jar:file:/c:/temp/site/vsmvc4x_subagent.zip!/site.xml
-toSite "file:/c:/program files/ibm/director/agent/runtime/agent/
subagents/eclipse/"
dove tmp/site o temp/site è il nome della directory temporanea appena
creata.
34
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
3. Per verificare che l’agent secondario del gestore virtualizzazione di IBM
Systems Director VMControl sia installato correttamente, consultare i seguenti
log di errori:
v Windows: Director\agent\logs\*.log
v Linux: Director/agent/logs/*.log
dove Director è il percorso in cui è installato IBM Systems Director.
4. Arrestare e riavviare Common Agent per attivare l’agent secondario del gestore
virtualizzazione di IBM Systems Director VMControl utilizzando i seguenti file
script:
v Windows:
– Director\agent\runtime\agent\bin\endpoint.bat stop
– Director\agent\runtime\agent\bin\endpoint.bat start
v Linux:
– Director/agent/runtime/agent/bin/endpoint.sh stop
– Director/agent/runtime/agent/bin/endpoint.sh start
dove Director è il percorso in cui è installato IBM Systems Director.
Installazione di IBM z/VM
Utilizzare queste istruzioni per eseguire attività di preinstallazione e per installare
IBM z/VM su ciascun sistema z/VM che si desidera gestire con IBM Systems
Director.
Importante: le seguenti istruzioni forniscono esempi da seguire per effettuare
attività di pre-installazione e per installare IBM z/VM . Si consiglia di far
riferimento alla documentazione specifica delle proprie applicazioni e a qualsiasi
gestore sicurezza esterno che si potrebbe utilizzare, in base alle esigenze.
prima di completare le attività descritte in questo argomento, è necessario
soddisfare i seguenti prerequisiti:
v z/VM 5.4 o 6.1 è installato e l’intero servizio è stato applicato (comprese le PTF
UM32505, UM32503, UM32521, UM32522, UM32693, UM32765 e UM32766) o
una versione successiva che supporti anche IBM z/VM .
v TCP/IP è abilitato e funzionante
v Un VSWITCH o una connessione di rete simile è disponibile per l’uso
v L’utente ha letto la documentazione fornita con la distribuzione Linux.
Per preparare il sistema z/VM per l’installazione e per installare IBM z/VM ,
svolgere le seguenti attività:
Nota: è possibile utilizzare diversi prodotti per gestire la directory utente z/VM.
Tuttavia, DirMaint è il gestore directory descritto nelle seguenti istruzioni.
v Configurare DirMaint
v Aggiornare PROFILE EXEC su AUTOLOG1
v Avviare DirMaint
v
v
v
v
v
Verificare DirMaint
Configurare l’API (Application Programming Interface) di gestione sistemi
Personalizzare il file EXTENT CONTROL
(Facoltativo) Arrestare ed eseguire di nuovo l’IPL del sistema z/VM
Configurare l’ID utente ZVMMAPLX
v Installare Linux sull’ID utente ZVMMAPLX
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
35
v
v
v
v
v
Verificare che gli RPM richiesti siano installati
Verificare che le patch Linux richieste siano installate
Verificare che il modulo kernel af_iucv sia caricato correttamente
Verificare che la classe utente adeguata sia definita per l’ID utente ZVMMAPLX
Installare the agent
v Installare IBM z/VM
Per ulteriori informazioni sull’installazione e configurazione di Linux sul sistema
z/VM, fare riferimento alla seguente documentazione:
v Documentazione fornita dalla distribuzione Linux.
v z/VM V5R4.0 Getting Started with Linux on System z9 and zSeries
(SC24-6096-03)
v z/VM V6R1.0 Getting Started with Linux on System z (SC24-6194-00)
v Virtualization Cookbooks:
– z/VM and Linux on IBM System z The Virtualization Cookbook for Red Hat
Enterprise Linux 5.2 (SG24–7492)
Nota: il processo di installazione per Red Hat Enterprise Linux 5.3 potrebbe
essere lievemente differente dal processo descritto in questo cookbook.
– z/VM and Linux on IBM System z The Virtualization Cookbook for SLES 10
SP2 (SG24–7493)
Configurazione di DirMaint:
È necessario configurare DirMaint al fine di poterlo utilizzare per gestire la
directory utente.
Per configurare DirMaint, completare la seguente procedura:
1. Configurare DirMaint e gli ID utente associati.
a. Collegarsi a MAINT.
b. Modificare il file USER DIRECT per poter accedere agli ID utente
DIRMAINT, DATAMOVE e DIRMSAT.
Immettere il seguente comando per aprire il file USER DIRECT:
xedit user direct
Modificare le password dei tre ID utente da NOLOG nelle password
prescelte. Il file USER DIRECT modificato deve essere simile al seguente
esempio.
...
USER DIRMAINT PASSWD_A 32M 64M BDG
...
USER DATAMOVE PASSWD_B 32M 128M BG
...
USER DIRMSAT PASSWD_C 16M 16M BG
dove PASSWD_A, PASSWD_B e PASSWD_C sono le nuove password
rispettivamente per gli ID utente DIRMAINT, DATAMOVE e DIRMSAT.
c. Immettere il seguente comando per portare le modifiche online:
directxa user
36
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Verrà visualizzato un messaggio che indica che la directory è aggiornata e
online.
2. Abilitare l’applicazione DirMaint:
a. Immettere il seguente comando SERVICE sull’ID utente MAINT per
abilitare l’applicazione DirMaint:
service dirm enable
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
VMFSRV2760I SERVICE processing completed successfully
Questo processo aggiunge due righe alla fine del file SYSTEM CONFIG,
indicando che DirMaint è abilitato. Tuttavia, è necessario configurare
DirMaint prima di poterlo utilizzare per la produzione.
b. Immettere il seguente comando per scollegarsi da MAINT:
logoff
3. Accedere a dischi 5VMDIR40.
a. Collegarsi a 5VMDIR40.
b. Immettere il seguente comando per accedere al disco 492 come E:
access 492 e
c. Immettere il seguente comando per accedere ai minidischi di creazione test:
dir2prod access_new 5vmdir40 dirm
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
DMSACP726I 492 E released
DIR2PROD: Normal Termination.
Per visualizzare i nuovi minidischi accessibili come J, K e L, immettere il
seguente comando:
query disk
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
LABEL VDEV
DRM191 191
MNT5E5 5E5
MNT51D 51D
DIR1DF 1DF
DRM492 492
DRM41F 41F
MNT190 190
MNT19E 19E
M STAT CYL TYPE
A
R/W 9 3390
B
R/O 9 3390
D
R/W 26 3390
J
R/W 9 3390
K
R/W 15 3390
L
R/W 8 3390
S
R/O 100 3390
Y/S R/O 250 3390
BLKSZ FILES
4096
2
4096
131
4096
284
4096
13
4096
269
4096
50
4096
691
4096 1018
BLKS USED-(%) BLKS LEFT BLK TOTAL
12-01
1608
1620
1290-80
330
1620
1356-29
3324
4680
20-01
1600
1620
1482-55
1218
2700
641-45
799
1440
14784-82
3216
18000
28192-63
16808
45000
d. Immettere il seguente comando per accedere al disco 11F come Z:
access 11f z
e. Immettere il seguente comando per collegarsi e accedere al disco MAINT
2CC:
vmlink maint 2cc
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
ENTER READ PASSWORD
DMSVML2060I MAINT 2CC linked as 0120 file mode X
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
37
f. Specificare la password. La password predefinita è READ; tuttavia, è possibile
modificarla nel proprio sito.
g. Immettere il seguente comando per copiare il file USER DIRECT da MAINT
2CC a DIRMAINT 1DF come file USER INPUT:
copyfile user direct x = input j
4. Modificare il file CONFIGSM DATADVH.
a. Immettere il seguente comando per creare il file CONFIGSM DATADVH Z,
che è il file di configurazione DirMaint principale:
xedit configsm datadvh z
Immettere il seguente testo nel file CONFIGSM DATADVH Z:
ALLOW_ASUSER_NOPASS_FROM= DIRMAINT *
ALLOW_ASUSER_NOPASS_FROM= MAINT *
ALLOW_ASUSER_NOPASS_FROM= VSMWORK1 *
ALLOW_ASUSER_NOPASS_FROM= VSMWORK2 *
ALLOW_ASUSER_NOPASS_FROM= VSMWORK3 *
DATAMOVE_MACHINE= DATAMOVE vmnetid *
DISK_CLEANUP= YES
ONLINE= IMMED
RUNMODE= OPERATIONAL
ASYNCHRONOUS_UPDATE_NOTIFICATION_EXIT.UDP= DVHXNE EXEC
ASYNCHRONOUS_UPDATE_NOTIFICATION_EXIT.TCP= DVHXNE EXEC
b. Immettere il seguente comando per rilasciare il disco z:
release z
c. Immettere i seguenti comandi per rendere effettive le modifiche di
configurazione.
access 492 e
dir2prod prod 5VMDIR40 dirm
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
DIR2PROD: Copy of 492 disk to 491 disk has started.
Command: VMFCOPY * EXEC E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * REXX E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * XEDIT E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATADVH E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATAADVH E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATAUDVH E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * MODULE E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY DVHPROFA * E = = F (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
DIR2PROD: Copy of 492 disk to 491 disk has completed.
DIR2PROD: Copy of 41F disk to 11F disk has started.
Command: VMFCOPY * EXEC F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * XEDIT F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATADVH F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATAADVH F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATAKDVH F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * DATAUDVH F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * MSGADVH F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * MSGKDVH F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * MODULE F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
Command: VMFCOPY * NEWMAIL F = = G (PRODID 5VMDIR40%DIRM OLDDATE REPLACE
DIR2PROD: Copy of 41F disk to 11F disk has completed.
DIR2PROD: Normal Termination.
d. Immettere il seguente comando per scollegarsi da 5VMDIR40:
logoff
Aggiornamento di PROFILE EXEC su AUTOLOG1:
38
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
È necessario aggiornare PROFILE EXEC su AUTOLOG1 per collegarsi alle
macchine di servizio DIRMAINT e DATAMOVE ed eseguire un nuovo IPL di
z/VM.
Per aggiornare PROFILE EXEC, completare la seguente procedura:
1. Collegarsi ad AUTOLOG1 in modo non dirompente.
a. Collegarsi ad AUTOLOG1.
b. Quando viene visualizzato VM READ nell’angolo inferiore sinistro dello
schermo, immettere
access (noprof
e premere Invio. In questo modo si impedisce l’esecuzione di PROFILE
EXEC e si garantisce che non avvenga uno scollegamento prima di poter
modificare il file PROFILE EXEC.
2. Modificare il file PROFILE EXEC sul disco AUTOLOG1 191 in modo che le
macchine di servizio DIRMAINT e DATAMOVE vengano avviate
automaticamente al momento dell’IPL dell’host z/VM.
a. Immettere il seguente comando per aprire il file PROFILE EXEC:
xedit profile exec
b. Utilizzare il seguente esempio come guida per la modifica del file PROFILE
EXEC. Aggiungere le righe indicate in grassetto al file PROFILE EXEC, se
non esistono già.
PROFILE EXEC A1 V 130 Trunc=130 Size=36 Line=0 Col=1 Alt=0
00000 * * * Top of File * * *
00001 /***************************/
00002 /* Autolog1 Profile Exec */
00003 /***************************/
00004 'CP XAUTOLOG TCPIP' /* start up zVM TCPIP stack */
00005 'CP XAUTOLOG VMSERVS' /* For SFS */
00006 'CP XAUTOLOG VMSERVU'
00007 'CP XAUTOLOG VMSERVR'
00008 'CP XAUTOLOG DTCVSW1' /* Vswitch controller 1 */
00009 'CP XAUTOLOG DTCVSW2' /* Vswitch controller 2 */
00010 'CP XAUTOLOG DIRMAINT' /* Start DIRMAINT */
00011 'CP XAUTOLOG DATAMOVE' /* and DATAMOVE for DIRMAINT */
00012 'CP SLEEP 30 SEC'
00013 'CP XAUTOLOG VSMWORK1' /* For SMAPI */
00014 'CP XAUTOLOG VMRMSVM' /* For VMRM */
00015 'CP SET PF12 RET' /* set the retrieve key */
00016 'CP LOGOFF' /* logoff when done */
00017 * * * End of File * * *
3. Immettere il seguente comando per scollegarsi da AUTOLOG1:
logoff
Avvio di DirMaint:
Avviare DirMaint per eseguire attività di gestione sulla directory utente.
Per avviare DirMaint, completare la seguente procedura:
1. Collegarsi a DIRMAINT.
2. Immettere il seguente comando per avviare DirMaint:
dvhbegin
Verificare che venga visualizzata la seguente riga alla fine dell’output:
DVHWAI2140I Waiting for work on 08/05/27 at 12:21:22.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
39
Se non viene visualizzata la riga di testo che indica che il processo è in attesa
di attività, fare riferimento ad eventuali messaggi di errore e risolverli.
3. Immettere il seguente comando per scollegarsi da DirMaint:
#cp disconnect
Verifica di DirMaint:
È necessario verificare DirMaint per garantire che sia pronto per l’uso.
Per verificare DirMaint, completare la seguente procedura:
1. Collegarsi a MAINT.
2. Immettere il seguente comando.
Questo è il comando DirMaint universale che non richiede alcuna
autorizzazione:
dirm news
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
DVHXMT1191I Your NEWS request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.03 22:39:23
DVHREQ2288I Your NEWS request for MAINT at * has been accepted.
RDR FILE 0010 SENT FROM DIRMAINT PUN WAS 0010 RECS 0142 CPY 001 A NOHOLD
NOKEEP
DVHREQ2289I Your NEWS request for MAINT at * has completed; with RC = 0.
3. Modificare il file AUTHFOR CONTROL sul disco DirMaint 01DF (Filemode=E)
per concedere autorizzazione universale MAINT per immettere tutti i comandi
DirMaint.
Il file modificato dovrà essere simile al seguente esempio:
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
ALL
MAINT
MAINT
VSMWORK1
VSMWORK1
VSMWORK2
VSMWORK2
VSMWORK3
VSMWORK3
VSMREQIU
VSMWORK3
VSMREQIU
VSMREQIU
VSMREQIN
VSMREQIN
VSMPROXY
VSMPROXY
ZVMMAPLX
ZVMMAPLX
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
*
140A
150A
140A
150A
140A
150A
140A
150A
140A
150A
140A
150A
140A
150A
140A
150A
140A
150A
ADGHMOPS
ADGHMOPS
ADGHMOPS
ADGHMOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGMHOPS
ADGHMOPSQ
ADGHMOPSQ
4. Immettere il seguente comando in modo che non siano più richieste delle
password per ogni comando.
Nota: verrà richiesta la password MAINT.
dirm needpass no
Verificare che l’output indichi un codice di ritorno 0, ad esempio, RC = 0.
5. Eseguire un ulteriore verifica per controllare che DirMaint funzioni.
a. Immettere il seguente comando per inviare un file contenente una
panoramica sulla voce di directory al lettore MAINT:
40
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
dirm rev
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
DVHXMT1191I Your REVIEW request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.03 11:45:46
DVHREQ2288I Your REVIEW request for MAINT at * has been accepted.
RDR FILE 0017 SENT FROM DIRMAINT PUN WAS 0021 RECS 0487 CPY 001 A NOHOLD
NOKEEP
DVHREQ2289I Your REVIEW request for MAINT at * has completed; with RC
DVHREQ2289I = 0.
dove 0017 è il numero ID spool del file inviato al lettore MAINT.
b. Immettere il seguente comando per visualizzare il file:
peek 0017
dove 0017 è il numero ID spool del file inviato al lettore MAINT.
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
USER MAINT XXXXXXXX 128M 1000M ABCDEFG
ACCOUNT 1 SYSPROG
IPL 190
MACH ESA
NAMESAVE GCS VTAM
OPTION MAINTCCW LNKS LNKE LNKNOPAS
POSIXINFO UID 0 GNAME system
XAUTOLOG AUTOLOG1 OP1 MAINT
CONSOLE 0009 3215 T
SPOOL 000C 2540 READER *
SPOOL 000D 2540 PUNCH A
SPOOL 000E 1403 A
* LINK CMSBATCH 195 801 WR
* LINK AVSVM 191 802 WR
c. Chiudere il file premendo F3.
d. Immettere il seguente comando per scollegarsi da MAINT:
logoff
Un completamento corretto di DIRM REV conferma che DirMaint è in
esecuzione.
Configurazione dell’API (Application Programming Interface) di gestione
sistemi:
È necessario configurare l’API (Application Programming Interface) di gestione
sistemi che dovrà essere utilizzata da z/VM MAP (manageability access point).
Per configurare l’API (Application Programming Interface) di gestione sistemi,
completare la seguente procedura:
1. Collegarsi all’ID utente VSMWORK1.
2. Immettere i seguenti comandi per accedere ai dischi:
#CP IPL CMS
access (noprof
set filepool VMSYS
access VMSYS:VSMWORK1. B
3. Creare il file VSMWORK1 AUTHLIST per includere l’ID utente ZVMMAPLX.
L’ID utente ZVMMAPLX è predefinito nella directory utente e concepito per
gestire il server z/VM MAP (manageability access point).
Immettere il seguente comando per creare il file VSMWORK1 AUTHLIST:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
41
xedit vsmwork1 authlist B
Il file VSMWORK1 AUTHLIST sarà simile al seguente esempio:
Nota: l’ID utente VSMWORK1 è incluso poiché è richiesto per la
configurazione di base dell’API (Application Programming Interface) di
gestione sistemi. Non è richiesto in modo specifico per IBM z/VM .
VSMWORK1 AUTHLIST B1 F 195 Trunc=195 Size=6 Line=1 Col=1 Alt=1
==== * * * Top of File * * *
==== DO.NOT.REMOVE
==== MAINT
==== VSMPROXY
==== VSMWORK1
==== ZVMMAPLX
==== * * * End of File * * *
DO.NOT.REMOVE
ALL
ALL
ALL
ALL
4. Salvare il file con il comando secondario FILE.
5. Aggiornare la voce di directory per VSMREQIU per avere 512 MB di memoria.
Ad esempio:
USER VSMREQIU XXXXXXXX 512M 512M G
dove XXXXXXXX è la password per l’ID utente VSMREQIU.
6. Immettere il seguente comando per riavviare VSMWORK1:
ipl cms
7. Immettere il seguente comando per scollegarsi da VSMWORK1:
#cp disconnect
Personalizzazione del file EXTENT CONTROL:
È necessario personalizzare il file EXTENT CONTROL per specificare gli indirizzi
DASD e il metodo di assegnazione minidischi adeguati.
IBM Systems Director si basa su DirMaint per assegnare i minidischi al di fuori di
un pool di volumi DASD preferito. Tali pool di volumi DASD sono definiti nel file
EXTENT CONTROL. Tale file fornisce un modello di come assegnare gli spazi
dischi. Inoltre, i valori predefiniti per sistema e periferica vengono definiti per l’uso
durante le operazioni di assegnazione dischi.
Per personalizzare il file EXTENT CONTROL, completare la seguente procedura:
1. Collegarsi a MAINT.
2. Aggiornare il file EXTENT CONTROL con il nuovo DASD che sarà sotto il
controllo del proprio responsabile di directory.
a. Se si dispone di una copia esistente del file EXTENT CONTROL sul disco
A, è consigliabile eseguirne il backup. Immettere il seguente comando per
creare un backup del file EXTENT CONTROL:
copy extent control a = contorig =
b. Immettere il seguente comando per richiamare il file EXTENT CONTROL
da DIRMAINT:
dirm send extent control
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
42
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
DVHXMT1191I Your SEND request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.03 10:50:34
DVHREQ2288I Your SEND request for MAINT at * has been accepted.
RDR FILE reader_file_number SENT FROM DIRMAINT PUN WAS 0008 RECS 0058 CPY
001 A NOHOLD NOKEEP
DVHREQ2289I Your SEND request for MAINT at * has completed; with RC = 0.
c. Immettere il seguente comando per ricevere il file dal lettore:
receive numero_file_lettore = = a (rep
dove numero_file_lettore è il numero del file lettore restituito nell’output del
comando DIRM SEND EXTENT CONTROL.
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
File EXTENT CONTROL A1 replaced by EXTENT CONTROL E1 received from DIRMAINT at
System_A
dove System_A è il sistema z/VM.
d. Immettere il seguente comando per modificare il file EXTENT CONTROL
che si trova sul disco MAINT 191:
xedit extent control a
Il seguente esempio mostra un file EXTENT CONTROL modificato in cui
sono stati aggiunti CP system-attached 3390 Mod 3 DASD e 3390 Mod 9
DASD. Le modifiche sono indicate in grassetto e descritte nel modo
seguente:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
43
EXTENT CONTROL A2 V 80 Trunc=80 Size=85 Line=34 Col=1 Alt=0
00034 * None (yet).
00035 *
00036 * ********************************************************************
00037 :REGIONS.
00038 *RegionId VolSer RegStart
RegEnd Dev-Type
Comments
00039 DM6350
DM6350
0001
END
3390-03
00040 DM6351
DM6351
0001
END
3390-03
00041 DM6352
DM6352
0001
END
3390-03
00042 DM6353
DM6353
0001
END
3390-03
00043 DM6354
DM6354
0001
END
3390-03
00044 DM6355
DM6355
0001
END
3390-03
00045 DM6356
DM6356
0001
END
3390-03
00046 DM6357
DM6357
0001
END
3390-03
00047 DM6358
DM6358
0001
END
3390-03
00048 DM6359
DM6359
0001
END
3390-03
00049 DM635A
DM635A
0001
END
3390-03
00050 DM635B
DM635B
0001
END
3390-03
00051 DM635C
DM635C
0001
END
3390-03
00052 DM635D
DM635D
0001
END
3390-03
00053 DM635E
DM635E
0001
END
3390-03
00054 DM63B6
DM63B6
0001
END
3390-09
00055 DM63B7
DM63B7
0001
END
3390-09
00056 DM63B8
DM63B8
0001
END
3390-09
00057 DM63B9
DM63B9
0001
END
3390-09
00058 DM63BA
DM63BA
0001
END
3390-09
00059 DM63BB
DM63BB
0001
END
3390-09
00060 :END.
00061 :GROUPS.
00062 *GroupName RegionList
00063 POOL1 (ALLOCATE ROTATING)
00064 POOL1 DM6350 DM6351 DM6352 DM6353 DM6354 DM6355 DM6356 DM6357
00065 POOL1 DM6358 DM6359 DM635A DM635B DM635C DM635D DM635E
00066 POOL2 DM63B6 DM63B7
00067 POOL2 DM63B8 DM63B9 DM63BA DM63BB
00068 :END.
00069 :EXCLUDE.
00070 * UserId Address
00071 MAINT 012*
00072 SYSDUMP1 012*
00073 :END.
e. Immettere il seguente comando per inviare nuovamente il file EXTENT
CONTROL a DIRMAINT:
dirm file extent control
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
PUN FILE 0074 SENT TO DIRMAINT RDR AS 0045 RECS 0051 CPY 001 0 NOHOLD
DVHXMT1191I Your FILE request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.04 15:51:17
DVHREQ2288I Your FILE request for MAINT at * has been accepted.
DVHRCV3821I File EXTENT CONTROL E2 has been received; RC = 0.
DVHREQ2289I Your FILE request for MAINT at * has completed; with RC = 0.
f. Immettere i seguenti comandi per ricaricare il file EXTENT CONTROL.
Questo processo aggiorna la memoria di DIRMAINT e rende effettive le
modifiche ad EXTENT CONTROL:
dirm rlde
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
44
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
DVHXMT1191I Your RLDEXTN request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.03 15:54:47
DVHREQ2288I Your RLDEXTN request for MAINT at * has been accepted.
DVHILZ3510I Starting DVHINITL with directory: USER DIRECT E
DVHILZ3510I DVHINITL Parms: BLDMONO BLDDASD BLDLINK
DVHIZD3528W One or more DASD volume control files (DV6220) were
DVHIZD3528W created using default values for device characteristics DVHIZD3528W $ALLOC$ 0A01
DVHREQ2289I Your RLDEXTN request for MAINT at * has completed; with RC =
DVHREQ2289I 0.
(Facoltativo) Arresto e nuova esecuzione dell’IPL del sistema z/VM:
È possibile eseguire l’arresto e un nuovo IPL del sistema z/VM per garantire che
tutte le precedenti fasi abbiano effetto e che DirMaint venga avviato correttamente
al momento dell’IPL.
Se si decide di eseguire un nuovo IPL del sistema, accertarsi di inviare prima una
notifica a tutti gli utenti.
Configurazione dell’ID utente ZVMMAPLX:
È necessario configurare l’ID utente ZVMMAPLX aggiornando la directory utente.
Nota: in questa attività si suppone l’utilizzo di VSWITCH come connessione di
rete. Tuttavia, è possibile utilizzare altri tipi di connessioni di rete simili.
È necessario un z/VM MAP (manageability access point) su ciascun sistema z/VM
su cui si desidera utilizzare le funzioni di gestione di IBM Systems Director z/VM.
È consigliabile utilizzare al massimo un z/VM MAP (manageability access point)
per sistema z/VM.
Un server virtuale ospite z/VM denominato ZVMMAPLX è predefinito nella
directory utente di z/VM ed è concepito per essere utilizzato per z/VM MAP
(manageability access point). La definizione ID utente predefinita di ZVMMAPLX
contiene un VSWITCH predefinito denominato VSWID1 e contiene valori
predefiniti per la dimensione e l’etichetta di un minidisco. Il nome VSWITCH
predefinito e i valori predefiniti per il minidisco spesso devono essere modificati. È
necessario verificare che il VSWITCH definito nell’ID utente ZVMMAPLX sia
accessibile. Inoltre, è necessario verificare che vi sia spazio disco sufficiente
disponibile per il server virtuale ZVMMAPLX. Utilizzare il seguente esempio come
guida per la modifica dei valori predefiniti.
L’esempio mostra un minidisco con 3338 cilindri, corrispondenti alla dimensione di
un DASD 3390 Mod 3. La formattazione di un disco di tale dimensione per Linux
genera circa 2,2 GB di spazio disco. Una volta installato Linux, lo spazio disco
rimanente sarà insufficiente.
Di conseguenza, il file nella directory utente viene modificato per specificare un
minidisco supportato da un DASD 3390 Mod 9 con 10016 cilindri. Tale
configurazione genera circa 7 GB di spazio disco. L’esempio mostra anche che il
nome VSWITCH predefinito di VSWID1 viene modificato nel nome di un
VSWITCH creato in precedenza, ad esempio, VSW1.
Potrebbe essere necessario aggiungere una quantità di spazio disco significativa se
z/VM MAP (manageability access point) conterrà un repository di immagini. Ad
esempio, un file system di grandi dimensioni potrebbe essere montato su
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
45
/var/opt/ibm, poiché le immagini memorizzate si trovano in tale directory. È
possibile aggiungere ulteriore spazio disco ora da preparare per un repository di
immagini oppure è possibile aggiungere tale spazio in un secondo momento.
Per configurare l’ID utente ZVMMAPLX, completare la seguente procedura:
1. Immettere il seguente comando per modificare la directory utente:
dirm for zvmmaplx get
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
DVHXMT1191I Your GET request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.03 14:44:53
DVHREQ2288I Your GET request for ZVMMAPLX at * has been accepted.
DVHGET3304I Directory entry ZVMMAPLX is now locked.
RDR FILE reader_file_number SENT FROM DIRMAINT PUN WAS 0931 RECS 0019 CPY
NOHOLD NOKEEP
DVHREQ2289I Your GET request for ZVMMAPLX at * has completed; with RC
DVHREQ2289I = 0.
001 A
2. Immettere il seguente comando per inviare la voce di directory al lettore:
receive reader_file_number zvmmaplx direct a (rep
dove reader_file_number è il numero del file lettore specificato nell’output del
comando DIRM GET.
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
File ZVMMAPLX DIRECT A0 replaced by ZVMMAPLX DIRECT A0 received from DIRMAINT at
System_A
dove System_A è il sistema z/VM.
3. Immettere il seguente comando per aprire il file:
xedit zvmmaplx direct
Il file sarà simile al seguente esempio:
Nota: le opzioni LNKNOPAS e LANG AMENG sono richieste per la
configurazione di questo server virtuale.
USER ZVMMAPLX DRCT 512M 1G ABCEG
IPL 0150
OPTION LNKNOPAS LANG AMENG
SPOOL 00C 2540 READER *
SPOOL 00D 2540 PUNCH A
SPOOL 00E 1403 A
LINK MAINT 0190 0190 RR
LINK MAINT 019D 019D RR
LINK MAINT 019E 019E RR
NICDEF 7000 TYPE QDIO LAN SYSTEM VSWID1
MDISK 150 3390 001 3338 $$$LNX MR
4. Modificare il file nel modo seguente:
v Specificare un VSWITCH adeguato per la propria installazione. È possibile
modificare il nome VSWITCH di VSWID1 nel nome di un VSWITCH creato
in precedenza, ad esempio, VSW1.
Nota: accertarsi di aggiornare VSWITCH per abilitare la macchina
ZVMMAPLX per accedere a VSWITCH.
46
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v Definire un minidisco per il server virtuale modificando la dimensione e
l’etichetta per il minidisco sui valori adeguati per il proprio sistema.
5. Immettere il seguente comando per aggiornare la directory utente:
dirm for zvmmaplx replace
Verranno visualizzati risultati simili al seguente output:
PUN FILE 0595 SENT TO DIRMAINT RDR AS 0932 RECS 0023 CPY 001 0 NOHOLD NOKEEP
DVHXMT1191I Your REPLACE request has been sent for processing.
Ready; T=0.03/0.03 14:57:47
DVHREQ2288I Your REPLACE request for ZVMMAPLX at * has been accepted.
DVHBIU3450I The source for directory entry ZVMMAPLX has been updated.
DVHBIU3424I The next ONLINE will take place immediately.
DVHDRC3451I The next ONLINE will take place via delta object directory.
DVHBIU3428I Changes made to directory entry ZVMMAPLX have been placed
DVHBIU3428I online.
DVHREP3603I Directory entry ZVMMAPLX is now unlocked.
DVHREQ2289I Your REPLACE request for ZVMMAPLX at * has completed; with
DVHREQ2289I RC = 0.
6. Immettere i seguenti comandi per autorizzare ZVMMAPLX all’immissione di
comandi DIRMAINT:
dirm for all authfor zvmmaplx cmdl 140a cmds adghops
dirm for all authfor zvmmaplx cmdl 150a cmds adghops
Installare Linux sull’ID utente ZVMMAPLX:
È necessario installare Linux sull’ID utente ZVMMAPLX. Questa attività installa
Linux con il file system root sul minidisco 150.
Per installare Linux sull’ID utente ZVMMAPLX, completare la seguente procedura:
1. Per installare Linux, fare riferimento alla seguente documentazione:
v Documentazione di installazione per la distribuzione Linux. Per informazioni
sulle distribuzioni Linux supportate, consultare Sistemi operativi supportati.
v z/VM V5R4.0 Getting Started with Linux on System z9 and zSeries
(SC24-6096-03)
v z/VM V6R1.0 Getting Started with Linux on System z (SC24-6194-00)
v Virtualization Cookbooks:
– z/VM and Linux on IBM System z The Virtualization Cookbook for Red
Hat Enterprise Linux 5.2 (SG24–7492)
Nota: il processo di installazione per Red Hat Enterprise Linux 5.3
potrebbe essere lievemente differente dal processo descritto in questo
cookbook.
– z/VM and Linux on IBM System z The Virtualization Cookbook for SLES
10 SP2 (SG24–7493)
2. Se il sistema Linux non è già in esecuzione, collegarsi all’ID utente
ZVMMAPLX per avviare il sistema Linux.
Verificare che gli RPM richiesti siano installati:
È necessario verificare che tutti gli RPM richiesti per la propria distribuzione Linux
siano installati sul sistema Linux in esecuzione sull’ID utente ZVMMAPLX.
I seguenti RPM sono i livelli minimi richiesti di RPM che è necessario installare.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
47
Accertarsi che gli RPM richiesti siano installati per il sistema operativo in
esecuzione:
Tabella 3. RPM richiesti per varie installazioni di sistemi operativi
Scenario di installazione
Red Hat Enterprise Linux versione 5.3 per
IBM System z
RPM richiesti
64 bit v compat-libstdc++-295-2.95.385.s390.rpm
v compat-libstdc++-33-3.2.361.s390.rpm
v expect-5.43.0-5.1.s390.rpm
v libX11-1.0.3-9.el5.s390.rpm
v libXp-1.0.0-8.1.el5.s390.rpm
v libxml2-2.6.26-2.1.2.7.s390.rpm
v libxslt-1.1.17-2.el5_2.2.s390.rpm
v pam-0.99.6.2-4.el5.s390.rpm
v star-1.5a75-2.s390x.rpm
v xorg-x11-xauth-1.0.1-2.1.s390x.rpm
SUSE Linux Enterprise Server 9 SP 4 per
IBM System z
64 bit v compat-2004.7.1-1.2.s390x.rpm
v compat-32bit-9200407011411.s390x.rpm
v expect-5.42*.rpm
v libxml2-2.6.7-28.7.s390x.rpm
v libxml2-32bit-9200412202205.s390x.rpm
v libxslt-1.1.2.58.7.s390x.rpm
v pam-32bit-0.99.3.0-29.4.s390x.rpm
v pam-modules-32bit-102.2.s390x.rpm
v star-1.5final-28.19.s390x.rpm
v XFree86-libs-32bit-9200512021711.s390x.rpm
SUSE Linux Enterprise Server 10 SP 2 per
IBM System z
64 bit v compat-32bit-2006.1.2511.2.s390x.rpm
v expect-5.42*.rpm
v libxml2-2.6.23-15.8.s390x.rpm
v libxml2-32bit-2.6.23-15.8.s390x.rpm
v libxslt-1.1.15-15.2.s390x.rpm
v pam-32bit-0.99.3.0-29.4.s390x.rpm
v pam-modules-32bit-102.2.s390x.rpm
v star-1.5final-28.19.s390x.rpm
v xorg-x11-libs-32bit-6.9.050.14.s390x.rpm
v xorg-x11-6.9.0-50.14.s390x.rpm
1. Immettere il seguente comando per determinare se gli RPM sono installati:
rpm -qa
2. Se gli RPM non sono installati, accertarsi di installarli.
Verificare che le patch e i livelli di kernel Linux richiesti siano installati.:
48
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
È necessario verificare che tutti i livelli di kernel e le patch richiesti per la propria
distribuzione Linux siano installati sul sistema Linux in esecuzione sull’ID utente
ZVMMAPLX.
Verificare che i seguenti livelli di kernel e patch siano installati per qualsiasi
sistema Linux su cui è installato IBM z/VM . Per verificare se tali patch si trovano
sul sistema e per ottenerle qualora non lo fossero, contattare il provider dei servizi
per la distribuzione Linux. La successiva release di aggiornamento della
distribuzione Linux dopo le release indicate nella seguente tabella deve contenere
tali patch.
Tabella 4. Patch e livelli di kernel richiesti per varie installazioni di sistemi operativi
Scenario di installazione
Patch e livelli di kernel richiesti
Red Hat Enterprise Linux versione 5.3 per
IBM System z
64 bit v Red Hat Enterprise Linux bug
487697 - af_iucv: Bugzilla
consolidato per varie correzioni
af_iucv.
v Red Hat Enterprise Linux bug
503240 - iucv: fornire un secondo
blocco di parametri di comandi
IUCV per cpu.
SUSE Linux Enterprise Server 9 SP 4 per
IBM System z
64 bit Livello minimo di kernel 2.6.5-7.317,
più patch 54-01 dal bug Novell 516789
- SLES 9 SP4 - patch di manutenzione
IBM LTC zSeries (n°54).
SUSE Linux Enterprise Server 10 SP 2 per
IBM System z
64 bit Livello minimo di kernel
2.6.16.60-0.39.3, più patch 30-02 e
30-03 da Novell bug 493578 - SLES 10
SP2 - patch di manutenzione IBM
LTC zSeries (n°30).
Verifica del corretto caricamento del modulo kernel af_iucv:
È necessario verificare il corretto caricamento del modulo kernel af_iucv.
Per verificare il corretto caricamento del modulo kernel af_iucv, completare la
seguente procedura:
1. Immettere il seguente comando:
lsmod |grep af
Se il modulo è stato caricato correttamente, l’esecuzione del comando produrrà
risultati simili al seguente output:
af_iucv 150624 0
iucv 111192 1 af_iucv
Se non si riceve questo output, il modulo non è stato caricato ed è necessario
eseguire la fase successiva.
2. Caricare il modulo.
a. Immettere il seguente comando per caricare il modulo:
modprobe af_iucv
b. Configurare il modulo in modo che venga caricato ad ogni avvio del
sistema:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
49
v Per SUSE Linux:
1) Aprire il seguente file:
/etc/sysconfig/kernel
2) Ricercare il seguente file:
MODULES_LOADED_ON_BOOT=""
3) Modificare la riga nel modo seguente:
MODULES_LOADED_ON_BOOT="af_iucv"
v Per Red Hat Linux:
1) Creare il seguente file:
/etc/rc.modules
2) Aggiungere la seguente riga al file:
modprobe af_iucv
3) Impostare la seguente autorizzazione al file:
chmod +x /etc/rc.modules
Verificare che le classi di privilegi adeguati siano definiti per l’ID utente
ZVMMAPLX:
È necessario fornire all’ID utente ZVMMAPLX le classi di privilegio necessarie o
autorizzare tale ID utente all’immissione di comandi tramite il gestore della
sicurezza esterno.
Il server virtuale ZVMMAPLX (il server virtuale su cui viene eseguito IBM z/VM )
richiede i seguenti comandi e classi di privilegi z/VM.
Tabella 5. Comandi e classi di privilegi richiesti dal server virtuale ZVMMAPLX
Classe di privilegi
Comando
A
QUERY CPUAFFINITY
SET CPUAFFINITY
SET SHARE
B
ATTACH
QUERY LAN
QUERY OSA
QUERY TDISK
QUERY VSWITCH
C
SET PRIVCLASS
QUERY PRIVCLASS1
E
INDICATE USER
QUERY PRIVCLASS1
QUERY SHARE
G
DETACH
LINK
QUERY MDISK
QUERY USERID
QUERY VIRTUAL DASD
’any’
50
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
QUERY USERS
Tabella 5. Comandi e classi di privilegi richiesti dal server virtuale ZVMMAPLX (Continua)
Classe di privilegi
Comando
1
Questo comando è disponibile sia per gli utenti C che per gli utenti E. Tuttavia, è
necessario autorizzare soltanto un utente per una versione del comando.
Oltre alle classi di privilegi elencate nella tabella, il server virtuale ZVMMAPLX
deve consentire il collegamento ad altri server virtuali senza specificare una
password. A tale scopo, specificare l’opzione LNKNOPAS nella voce della directory
per l’ID utente ZVMMAPLX. Quando si specifica LNKNOPAS, potrebbe essere
comunque richiesta l’autorizzazione della password quando è installato un ESM
(external security manager).
Per ulteriori informazioni sulle autorizzazioni di ESM, fare riferimento alla
documentazione per il proprio ESM. Per la documentazione relativa a RACF, fare
riferimento aShelf: z/VM V5R4.0 o a Shelf: z/VM V6R1.0.
Installazione di Platform Agent:
È necessario installare IBM Systems Director Platform Agent sul Linux eseguito
sull’ID utente ZVMMAPLX.
Fare riferimento a Installazione di Platform Agent per installare IBM Systems
Director Platform Agent sul sistema z/VM.
Installare IBM z/VM :
È necessario ottenere il package di installazione, estrarre il contenuto del package,
eseguire lo script di installazione e verificare l’installazione su Linux eseguita
sull’ID utente ZVMMAPLX.
Per installare IBM z/VM , completare la seguente procedura:
1. Acquisire il seguente package di installazione:
SysDir6_1_1_zVM_Map_Agent_System_z.tar.gz
I file di tale package sono disponibili nella pagina Web di download di IBM
Systems Director all’indirizzo www.ibm.com/systems/management/director/
downloads/.
Dalla pagina Web di download di IBM Systems Director, completare la
seguente procedura:
a. Fare clic su Agent.
b. Fare clic su Scegliere e scaricare Common o Platform Agent da installare
manualmente.
c. Collegarsi utilizzando i propri ID utente e password IBM universali.
d. Accettare il contratto di licenza.
e. Nella pagina di download per IBM Systems Director Agent for Manual
Deployment, scorrere fino alla sezione Agent per IBM Systems Director
Server e selezionare IBM z/VM per System z.
f. Fare clic su Scarica ora.
2. Copiare il package di installazione sul Linux in esecuzione sull’ID utente
ZVMMAPLX.
3. Per estrarre il contenuto del package di installazione, immettere il seguente
comando:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
51
tar -zxvf SysDir6_1_1_zVM_Map_Agent_System_z.tar.gz
4. Passare alla sottodirectory FILES immettendo il seguente comando:
cd FILES
5. Avviare l’installazione immettendo il seguente script come utente root:
./dir6.1.1-1_zvmmapagent_linux.sh
6. Se il processo di installazione viene eseguito senza errori, immettere il seguente
comando per verificare se IBM z/VM è stato installato correttamente:
# rpm -qa | grep zV
Verrà visualizzato il seguente RPM nell’output se IBM z/VM è stato installato
correttamente:
zVMMAP-6.1.1-1
7. Immettere il seguente comando per verificare ulteriormente che IBM z/VM sia
stato installato correttamente:
/opt/ibm/icc/cimom/bin/cimcli ei IBMzVM_HostOperatingSystem
Verrà visualizzato un output simile al seguente esempio:
path=
IBMzVM_HostOperatingSystem.CreationClassName="IBMzVM_HostOperatingSystem",
CSCreationClassName="IBMzVM_HostComputerSystem",CSName="VM1",Name="VM1"
//Instance of IBMzVM_HostOperatingSystem
instance of IBMzVM_HostOperatingSystem{...}
dove ... rappresenta un numero di righe omesse nel formato <nome> =
<valore>.
8. Opzionale: Riassegnare il repository di macchine virtuali.
IBM z/VM contiene un repository di macchine virtuali catturati e importati.
Una volta installato IBM z/VM , il repository viene collocato in
/var/opt/ibm/zvmmap/repository/images sul sistema Linux in cui è
installato IBM z/VM .
Attenzione: un repository in tale ubicazione predefinita verrà rimosso al
momento della disinstallazione dell’agent. Per conservare il repository dopo la
disinstallazione di IBM z/VM o per collocarlo in un’ubicazione diversa (ad
esempio, dove è disponibile maggiore spazio disco), è possibile riassegnarlo. A
tale scopo, utilizzare le seguenti istruzioni immediatamente dopo l’installazione
o in un secondo momento.
Per riassegnare il repository di macchine virtuali, completare la seguente
procedura:
a. Collegarsi come root sul sistema Linux in cui è installato IBM z/VM .
b. Immettere i seguenti comandi per arrestare i servizi Platform Agent.
/etc/init.d/cimserverd stop
/etc/init.d/tier1slpinst stop
/etc/init.d/cimlistenerd stop
/etc/init.d/ibmsa stop
c. Immettere il seguente comando per passare alla directory
/var/opt/ibm/zvmmap/repository/images:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images
d. Se la directory non è vuota, creare un file tar contenente i dati nella
directory parent. Immettere il seguente comando:
tar -cf ../images.tar *
52
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
e. Immettere il seguente comando per passare alla directory
/var/opt/ibm/zvmmap/repository:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository
f. Immettere il seguente comando per rimuovere la directory images:
rm -rf images
g. Immettere il seguente comando per creare una directory images che sia un
collegamento simbolico all’ubicazione desiderata:
ln -s ubicazione_repository images
dove ubicazione_repositoryè l’ubicazione desiderata per il repository.
h. Se è stato creato un file tar, passare alla directory /var/opt/ibm/zvmmap/
repository/images. Immettere il seguente comando:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images
i. Se è stato creato un file tar, estrarne il contenuto. Immettere il seguente
comando:
tar -xf /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images.tar
j. Se è stato creato un file tar, rimuoverlo.
k. Immettere i seguenti comandi per avviare i servizi Platform Agent:
/etc/init.d/ibmsa start
/etc/init.d/cimlistenerd start
/etc/init.d/tier1slpinst start
/etc/init.d/cimserverd start
Disinstallazione di IBM Systems Director VMControl
È possibile disinstallare IBM Systems Director VMControl dal proprio ambiente.
Per disinstallare IBM Systems Director VMControl, seguire questa procedura:
1. Scegliere tra le seguenti opzioni:
v AIX o Linux
Eseguire il file di disinstallazione del programma IBM Systems Director
VMControl:
/opt/ibm/director/<VMControl_directory>/uninstall/Uninstall
Nota: se si desidera utilizzare la procedura guidata per eseguire la
disinstallazione da AIX e Linux, è necessario avviare il programma di
disinstallazione in una sessione abilitata per la grafica. Come alternativa, è
possibile utilizzare la riga comandi per eseguire una disinstallazione non
presidiata di IBM Systems Director VMControl.
Suggerimento: per eseguire una disinstallazione non presidiata, immettere il
seguente comando:
./Uninstall -i silent
v Windows
Utilizzare la funzione Installazione applicazioni per rimuovere IBM Systems
Director VMControl.
Suggerimento: per eseguire una disinstallazione non presidiata, immettere il
seguente comando:
uninstall.exe -i silent
In questo modo viene avviata la procedura guidata di disinstallazione.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
53
2. Seguire la procedura nella procedura di disinstallazione per disinstallare IBM
Systems Director VMControl.
Disinstallazione di IBM z/VM
È possibile utilizzare il comando mapuninstall per disinstallare IBM z/VM .
Completare la seguente procedura per disinstallare IBM z/VM o sia IBM z/VM
che Platform Agent:
Avvertenza:
se il repository di macchine virtuali non è stato riassegnato dall’ubicazione
predefinita, verrà eliminato in modo permanente insieme al relativo contenuto al
momento della disinstallazione di IBM z/VM . Per conservare il repository dopo
la disinstallazione di IBM z/VM , è possibile riassegnarlo ora. Per ulteriori
informazioni sulla riassegnazione del repository di immagini, consultare la fase
di riassegnazione in ″Installazione di IBM z/VM ″.
v Disinstallare IBM z/VM mantenendo Platform Agent in esecuzione:
1. Immettere il seguente comando e premere Invio:
/opt/ibm/zvmmap/bin/mapuninstall
2. Una volta completata correttamente la disinstallazione, viene visualizzato il
seguente messaggio:
Removal of zVMMAP was successful
v Disinstallare IBM z/VM e Platform Agent insieme:
1. Aprire lo script /opt/ibm/director/bin/diruninstall in un editor di testo
ASCII.
2. Impostare la variabile zVMMAP su “1”.
3. Salvare lo script diruninstall modificato.
4. Immettere il seguente comando e premere Invio:
root_install/bin/diruninstall
dove root_install rappresenta la directory root dell’installazione di IBM
Systems Director.
Migrazione a IBM Systems Director VMControl 2.2
È possibile eseguire la migrazione da IBM Systems Director VMControl versione
2.1 a IBM Systems Director VMControl versione 2.2 semplicemente installando la
versione 2.2 sulla versione 2.1 suIBM Systems Director Server. Una volta
completata l’installazione, è necessario migrare anche l’agent secondario di
VMControl 2.1 per NIM sul sistema del repository del master NIM, se presente,
nell’agent secondario di VMControl 2.2 per NIM e rilevare di nuovo le macchine
virtuali contenute.
Per eseguire la migrazione da VMControl versione 2.1 a VMControl versione 2.2,
effettuare le seguenti operazioni:
1. Installare VMControl versione 2.2 come descritto in ″Installazione di IBM
Systems Director VMControl″.
2. Verificare che sia installato l’ultimo IBM z/VM . Per informazioni, fare
riferimento a ″Installazione di IBM z/VM ″.
3. Aggiornare Common Agent alla versione 6.1.2 come descritto in ″Installazione
di Common Agent″.
54
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
4. Installare l’agent secondario di VMControl 2.2 per NIM come descritto nella
sezione ″Installazione degli agent del gestore virtualizzazione di IBM Systems
Director VMControl″.
5. Per rimuovere i repository di immagine di VMControl versione 2.1, effettuare le
seguenti operazioni:
a. Sulla pagina Macchine virtuali, fare clic su Repository di immagine per
passare alla vista Repository di immagine.
b. Selezionare i repository di immagine che si desidera rimuovere.
c. Fare clic su Azioni > Rimuovi.
6. Fare clic su Rileva macchine virtuali sulla pagina di riepilogo di VMControl
per aggiungere i repository di immagine precedentemente rilevati e le macchine
virtuali a VMControl 2.2.
Attività correlate
Installazione di IBM Systems Director VMControl
Installazione di Common Agent
Installazione di agent del gestore virtualizzazione di IBM Systems Director
VMControl
Installazione dell’agent del punto di accesso gestibilità z/VM
Aggiornamento di IBM Systems Director VMControl
Il plug-in IBM Systems Director gestore aggiornamento consente di acquisire,
installare e gestire gli aggiornamenti, e di controllare sistema per assicurare che
restino correnti.
Utilizzare il plug-in del gestore aggiornamento IBM Systems Director per
aggiornare IBM Systems Director VMControl. Per informazioni, fare riferimento a
″Aggiornamento di IBM Systems Director″.
Se è stato installato VMControl 2.1, è possibile aggiornare soltanto la funzione
Image Manager mediante questi strumenti. Per poter aggiungere la funzione Pool
di sistemi, è necessario prima effettuare una migrazione a VMControl 2.2. Per
informazioni, fare riferimento a ″Migrazione aIBM Systems Director VMControl″.
Dopo aver installato gli aggiornamenti per IBM Systems Director VMControl, è
possibile visualizzare gli aggiornamenti sulla pagina di benvenuto IBM Systems
Director.
Attività correlate
Aggiornamento di IBM Systems Director
Visualizzazione del riepilogo di IBM Systems Director VMControl
È possibile visualizzare un riepilogo delle risorse gestite da VMControl e lo stato
di tali risorse virtuali. È inoltre possibile accedere alle attività di gestione comune
per la gestione delle proprie risorse virtuali. Le informazioni relative a questa
pagina di riepilogo sono aggiornate automaticamente quando vengono apportate
nuove modifiche.
Per visualizzare il riepilogo di VMControl, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nell’area di navigazione di IBM Systems Director, fare clic su Benvenuti.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
55
2. Sulla pagina di benvenuto, fare clic su Gestisci, scorrere fino alla sezione di
VMControl e fare clic sull’intestazione della sezione di VMControl. Verrà
visualizzata la pagina di riepilogo di VMControl. Questa pagina contiene le
seguenti informazioni:
v Risorse
Il numero di macchine virtuali, carichi di lavoro e pool di sistemi
correntemente definiti per VMControl.
v Stato attivo
Questa tabella indica il problema e lo stato di conformità per tutti i sistemi
rilevati da VMControl:
v Lavori
Questa tabella indica lo stato per tutti i lavori di VMControl:
3. Visualizzare la pagina Elementi di base. Da questa pagina è possibile avviare le
seguenti attività:
v Installazione di agent
v Rilevamento di macchine virtuali
v Importazione di package di macchine virtuali
v Cattura di un server virtuale o di un carico di lavoro per la creazione di una
macchina virtuale
Da questa pagina è inoltre possibile visualizzare la sezione Licenza. In questa
sezione sono riportate informazioni sulle licenze di VMControl che sono state
installate e il tempo rimanente nel periodo di prova per questo tipo di licenze
temporanee. Da questa sezioneè possibile avviare le seguenti attività:
v Acquisto di licenze
v Impostazione della gestione di virtualizzazione
v Controllo degli eventuali aggiornamenti di VMControl disponibili
v Avvio del centro informazioni di VMControl
4. Selezionare la scheda Carichi di lavoro. In questa pagina è riportato lo stato di
tutti i carichi di lavoro.
Da questa pagina è possibile avviare le seguenti attività:
v Distribuzione di una macchina virtuale o di un server virtuale vuoto
v Visualizzazione dei lavori attivi e pianificati
v Creazione di un carico di lavoro
v Visualizzazione dei carichi di lavoro e dei membri
Se si seleziona un carico di lavoro e si fa clic su Visualizza pannello di
controllo, è possibile visualizzare ulteriori informazioni sul carico di lavoro ed
effettuare ulteriori attività di gestione del carico.
5. Selezionare la scheda Macchine virtuali. In questa pagina sono riportate le
macchine virtuali che possono essere distribuite, i server virtuali, gli host e i
sistemi su cui è possibile distribuire un’applicazione virtuale, i carichi di lavoro
e i server virtuali che possono essere catturati e i repository di immagini che
sono disponibili per la memorizzazione delle macchine virtuali.
Da questa pagina è possibile avviare le seguenti attività:
v Distribuzione di una macchina virtuale
v Cattura di un server virtuale o di un carico di lavoro per la creazione di una
macchina virtuale
v Importazione di package della macchina virtuale
v Visualizzazione dei lavori attivi e pianificati
56
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
6. Selezionare la scheda Pool di sistemi. In questa pagina è riportato lo stato per
tutti i pool di sistemi.
Da questa pagina è possibile avviare le seguenti attività:
v Visualizzazione di un riepilogo di stato, dei monitor e dei problemi per i
pool di sistemi
v Creazione di un pool di sistemi
v Visualizzazione dei pool di sistemi e dei membri
Se si seleziona un pool di sistemi e si fa clic su Visualizza pannello di
controllo, sarà possibile visualizzare ulteriori informazioni ed eseguire altre
attività di gestione sul pool.
7. Selezionare la scheda Server virtuali/Host. In questa pagina sono riportati lo
stato e i dettagli relativi ai server virtuali e agli host.
Da questa pagina è possibile avviare le seguenti attività:
v
v
v
v
Visualizzazione di server virtuali e host
Visualizzazione e creazione di piani di riassegnazione
Visualizzazione e creazione di raccolte virtuali
Riassegnazione di alcuni o tutti i server virtuali su un host
Gestione della memorizzazione mediante IBM Systems Director
VMControl
Con IBM Systems Director VMControl, sono disponibili due opzioni per la
configurazione della memorizzazione. È possibile utilizzare le funzioni di
memorizzazione in IBM Systems Director oppure utilizzare IBM Tivoli Storage
Productivity Center per gestire i sistemi di memorizzazione enterprise, come IBM
System Storage DS8000 e IBM System Storage SAN Volume Controller.
Gestione della memorizzazione mediante le funzioni di IBM
Systems Director VMControl e IBM Systems Director
IBM Systems Director VMControl consente di utilizzare le funzioni di IBM Systems
Director per gestire i sistemi di memorizzazione enterprise.
Per utilizzare IBM Systems Director VMControl con le funzioni fornite da IBM
Systems Director, fare riferimento alla sezione ″Gestione e configurazione della
memorizzazione″.
Attività correlate
Gestione e configurazione della memorizzazione
Gestione della memorizzazione mediante IBM Systems
Director VMControl e IBM Tivoli Storage Productivity Center
IBM Systems Director VMControl consente di utilizzare IBM Tivoli Storage
Productivity Center per gestire i propri sistemi di memorizzazione enterprise.
IBM Systems Director VMControl utilizza le funzioni delle API remote diIBM
Tivoli Storage Productivity Center 4.1 (e release successive) per raccogliere
l’inventario e per utilizzare il sistema di memorizzazione, il che crea una gestione
della memorizzazione integrata e continua.
Per utilizzare questa funzione, è necessario prima installare e configurare un server
IBM Tivoli Storage Productivity Center (TPC) per il proprio sistema di
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
57
memorizzazione che includa i controller di memoria e gli switch fibre channel. È
possibile rilevare il server TPC a seconda della sua configurazione.
Se si desidera che IBM Systems Director VMControl acceda a tutti i controller di
memoria e gli switch fibre channel gestiti da TPC senza limitare la gestione a
determinate risorse mediante un gruppo di risorse di memorizzazione(storage
resource group, SRG), è possibile utilizzare il rilevamento di sistemi di base.
Questo metodo per il rilevamento di sistemi richiede che il server TPC risponda ai
seguenti requisiti di configurazione:
v TPC deve essere stato installato utilizzando i valori predefiniti.
v La password dell’amministratore DB2 di TPC deve corrispondere alla password
dell’ID utente di TPC.
Se il server TPC soddisfa i criteri precedenti, completare la procedura riportata di
seguito per rilevarlo.
1. Sulla pagina di benvenuto di IBM Systems Director, fare clic su Gestore
rilevamento.
2. Sulla pagina di riepilogo di gestore rilevamento, fare clic su Rilevamento di
sistema in Attività comuni.
3. Sulla pagina Rilevamento di sistema, completare i campi obbligatori e fare clic
su Rileva.
Se si desidera che IBM Systems Director VMControl acceda solo a un determinato
gruppo di risorse, creare un gruppo di risorse di memorizzazione (storage resource
group, SRG) in IBM Tivoli Storage Productivity Center 4.1 per le risorse che si
desidera utilizzare. Una volta creato il gruppo di risorse di memorizzazione,
utilizzare il rilevamento di sistemi avanzato in IBM Systems Director per rilevare il
server TPC. IBM Systems Director VMControl isola la propria attività sul server
TPC solo su quelle risorse nel gruppo identificato, che fornisce il controllo accessi
tra questi due gestori di software.
È possibile rilevare il server IBM Tivoli Storage Productivity Center con un gruppo
di risorse di memorizzazione personalizzato creando un profilo di rilevamento
avanzato che catturi i dettagli sul server IBM Tivoli Storage Productivity Center.
Nota: si consiglia di creare soltanto un profilo di rilevamento avanzato per un
server TPC e il relativo gruppo di risorse di memoria associato. Se esistono più
profili, verrà utilizzato il profilo applicato più di recente.
1. Sulla pagina di benvenuto di IBM Systems Director, fare clic su Gestore
rilevamento.
2. Sulla pagina di riepilogo di gestore rilevamento, fare clic su Rilevamento di
sistema avanzato in Attività comuni.
3. Sulla pagina Rilevamento di sistema avanzato, fare clic su Crea per avviare la
procedura guidata Rilevamento avanzato.
4. Completare la procedura guidata utilizzando le seguenti informazioni:
a. Sulla pagina Proprietà del profilo, specificare un nome per il profilo e
selezionare Raccolta per il tipo di sistema e Tutto per il tipo secondario.
Fare clic su Avanti.
b. Sulla pagina Selezione del protocollo, selezionare Rilevamento Tivoli
Storage Productivity Center (TPC). Fare clic su Avanti.
c. Sulle successive due pagine, specificare le informazioni sulla configurazione
per il server DB2 TPC e per il server TPC.
58
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
d. Sulla pagina Selezione del gruppo, selezionare il gruppo di risorse di
memorizzazione con cui si desidera lavorare in IBM Systems Director
VMControl
e. Rivedere le selezioni sulla pagina di riepilogo e fare clic su Fine per creare
il profilo.
Una volta completata la procedura guidata, è possibile utilizzare il profilo creato
per rilevare e raccogliere l’inventario sulla serie di risorse di memorizzazione
gestita da TPC. Ciò include le informazioni del sottosistema di memorizzazione
(controller di memoria, pool, volumi) e le informazioni sull’area degli switch fibre
channel e le informazioni sulle zoneset. Una volta rilevate tali risorse, sarà
possibile utilizzarle in IBM Systems Director VMControl.
Per aggiornare l’inventario della propria memoria e risorse switch, raccogliere
l’inventario sul sistema rilevato utilizzando il profilo creato. Questo sistema avrà
un tipo di sistema uguale a Raccolta.
Attività correlate
Installazione della famiglia di prodotti IBM Tivoli Storage Productivity Center
Utilizzo di gruppi di risorse di memorizzazione
Riferimenti correlati
Ricerca di prodotti supportati e dei link alle matrici di interoperabilità tra
piattaforme
Modifica del limite di tempo predefinito per la raccolta di
inventario
Il limite di tempo predefinito per la raccolta di inventario è 25 minuti. Se si ha un
ambiente IBM Tivoli Storage Productivity Center di grosse dimensioni (più di 8.000
volumi SAN), la raccolta di inventario nel proprio ambiente potrebbe richiedere
più di 25 minuti. In questa sezione viene descritto come cambiare il limite di
tempo di rilevamento predefinito.
È possibile aumentare il limite di tempo di rilevamento predefinito
temporaneamente (solo per la sessione server corrente) o permanentemente. Per
aumentare questo valore solo per la sessione server corrente, utilizzare l’interfaccia
della riga comandi di IBM Systems Director Systems Management. Immettere:
smcli chprop perf.extended.discovery.timeout xx
dove xx è il tempo, espresso in minuti, che si desidera sia il valore predefinito per
la sessione server corrente. Il limite di tempo consigliato è 60 minuti se si hanno
circa 8.000 volumi SAN; se si hanno più di 100.000 volumi SAN si consiglia di
aumentare il valore a 100 minuti. La volta successiva che si riavvia il server IBM
Systems Director, il valore tornerà all’impostazione predefinita di 25 minuti.
Per cambiare il valore permanentemente, effettuare le seguenti operazioni:
1. Modificare il seguente file: C:\Program Files\IBM\Director\lwi\conf\
overrides\USMIKernel.properties
2. Cambiare il valore dell’attributo chprop perf.extended.discovery.timeout nel
file.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
59
Gestione di server virtuali
Con IBM Systems Director VMControl, è possibile distribuire le macchine virtuali e
i server virtuali vuoti. È inoltre possibile modificare, eliminare e riassegnare i
server virtuali da un host a un altro. Inoltre, è possibile raggruppare più server
virtuali in un carico di lavoro per il monitoraggio aggregato.
Distribuzione di una macchina virtuale o di un server virtuale
vuoto
È possibile utilizzare la procedura guidata di distribuzione per distribuire una
macchina virtuale o per distribuire un server virtuale vuoto (un server virtuale
senza un sistema operativo e un altro software). La procedura guida nel processo
di distribuzione.
1. Dalla pagina di riepilogo IBM Systems Director VMControl, fare clic su
Distribuisci.
Nota: È inoltre possibile accedere alla procedura guidata di distribuzione
utilizzando i seguenti metodi:
v Nella vista Dispositivi virtuali, fare clic sul pulsante destro del mouse su una
macchina virtuale e selezionare Distribuisci.
v Nel Navigator risorse, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
sistema host o su un server virtuale e selezionare Distribuisci.
v Nella vista Pool di sistemi, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
pool di sistemi e selezionare Distribuisci.
2. Completare le istruzioni nella procedura guidata di distribuzione per distribuire
una macchina virtuale o un server virtuale vuoto.
3. Nella finestra Programma di pianificazione, fare clic su OK per eseguire
l’attività immediatamente. È inoltre possibile pianificare di eseguire questa
attività in un momento successivo.
Concetti correlati
Distribuzione
Riferimenti correlati
Comando deployva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Distribuzione
L’attività di distribuzione consente di distribuire un server virtuale e nella maggior
parte dei casi di creare un carico di lavoro di IBM Systems Director VMControl che
rappresenti il server virtuale installato e in esecuzione e la macchina virtuale
distribuita.
Il seguente diagramma mostra graficamente come viene distribuita una macchina
virtuale per creare un nuovo server virtuale completo con un sistema operativo
completamente funzionale e una stack del software.
1. Un utente seleziona una macchina virtuale da distribuire, macchina virtuale A,
dalle macchinevirtuali archiviate su IBM Systems Director Server.
2. La macchina virtuale A contiene un riferimento a Immagine A archiviato nel
repository di immagine. L’Immagine A contiene un sistema operativo e
applicazioni software.
3. L’utente specifica un sistema host, un pool di sistemi o un server virtuale
esistente su cui distribuire la macchina virtuale A.
60
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
4. Una volta distribuita la macchina virtuale A, il server virtuale A viene creato con
le definizioni dettagliate nei metadati della macchina virtuale A. In alternativa,
l’utente potrebbe aver selezionato la distribuzione della macchina virtuale A sul
server virtuale A esistente, nel qual caso, il server virtuale A viene sovrascritto
con il sistema operativo e le applicazioni software definite nella macchina
virtuale A.
5. Quando la macchina virtuale A è distribuita su un host o su un pool di sistemi
in un ambiente Power Systems, viene creato anche un carico di lavoro.
Server di gestione
IBM Systems Director
Repository immagini
Applicazione virtuale A
Immagine C
Riferimento
Immagine A
Immagine B
Immagine A
Applicazioni
Software
Sistema operativo
Metadati
Distribuzione
FSD0501-02
Server virtuale A
In un ambiente Power Systems, è possibile effettuare i seguenti tipi di operazioni
di distribuzione:
v Distribuire una macchina virtuale su un server virtuale esistente, sia esso vuoto
o non vuoto. L’immagine software dalla macchina virtuale viene installata sul
server virtuale esistente e viene creato o aggiornato un carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl. Questa operazione consente anche di distribuire
una determinata macchina virtuale su più server virtuali esistenti in parallelo.
v Distribuire una macchina virtuale su un host, provocando la creazione di un
nuovo server virtuale su tale host installato con l’immagine software dalla
macchina virtuale. Inoltre, viene creato un carico di lavoro di IBM Systems
Director VMControl.
v Distribuire una macchina virtuale in un pool di sistemi, provocando la creazione
di un nuovo server virtuale su uno degli host del pool installato con l’immagine
software dalla macchina virtuale. Inoltre, viene creato un carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl.
v Creare un nuovo server virtuale vuoto su un host. Non viene utilizzata alcuna
macchina virtuale di input e non viene creato alcun carico di lavoro di IBM
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
61
Systems Director VMControl. Il risultato è semplicemente un server virtuale
vuoto in cui l’immagine software di una macchina virtuale può essere installata
in un secondo momento.
In un ambiente System z ez/VM, è possibile effettuare i seguenti tipi di operazioni
di distribuzione:
v Distribuire una macchina virtuale su un server virtuale esistente, sia esso vuoto
o non vuoto. L’immagine software dalla macchina virtuale viene installata sul
server virtuale esistente ma non viene creato un carico di lavoro di IBM Systems
Director VMControl.
v Distribuire una macchina virtuale su un host, provocando la creazione di un
nuovo server virtuale su tale host installato con l’immagine software dalla
macchina virtuale. Non viene creato un carico di lavoro di IBM Systems Director
VMControl.
v Creare un nuovo server virtuale vuoto su un host. Non viene utilizzata alcuna
macchina virtuale di input e non viene generato alcun carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl. Il risultato è semplicemente un server virtuale
vuoto in cui l’immagine software di una macchina virtuale può essere installata
in un secondo momento.
Attività correlate
Distribuzione di una macchina virtuale o di un server virtuale vuoto
Dispositivi di archiviazione supportati
Rilevamento sistemi e raccolta dati di inventario
Rilevamento e raccolta inventario per dispositivi di archiviazione
Riferimenti correlati
Comando deployva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Creazione di un server virtuale
È possibile utilizzare IBM Systems Director per creare un server virtuale negli
ambienti virtuali di VMware vCenter o di Windows Server 2008, Enterprise,
Standard e Datacenter x64 Edition con ruolo Hyper-V abilitato.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento a ″Creazione di un server virtuale″ nella
raccolta di argomenti di IBM Systems Director.
Attività correlate
Creazione di un server virtuale
Modifica di un server virtuale
Dopo aver utilizzato IBM Systems Director VMControl per creare o distribuire un
server virtuale, è possibile utilizzare IBM Systems Director per modificarlo.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento a ″Modifica di server virtuali″ nella
raccolta di argomenti di IBM Systems Director.
62
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Attività correlate
Modifica di server virtuali
Eliminazione di un server virtuale
Dopo aver utilizzato IBM Systems Director VMControl per creare o distribuire un
server virtuale, è possibile utilizzare IBM Systems Director per eliminare il server.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento a ″Eliminazione definitiva di un server
virtuale″ nella raccolta di argomenti di IBM Systems Director.
Attività correlate
Eliminazione definitiva di un server virtuale
Riassegnazione di server virtuali
IBM Systems Director VMControl è in grado di riassegnare i server virtuali in
risposta a malfunzionamenti hardware correlati a processori, sottosistemi di
memoria, alimentazione o memorizzazione. È inoltre possibile scegliere di
riassegnare i server virtuali per periodi di manutenzione pianificata o inattività o
per ottimizzare le risorse in modo da migliorare le prestazioni.
A seconda dell’ambiente di virtualizzazione utilizzato e dei plug-in che si sceglie di
installare, si avranno opzioni differenti per la riassegnazione dei server virtuali. La
seguente tabella riporta le opzioni per la riassegnazione dei server virtuali per ogni
ambiente di virtualizzazione.
Supporto per la riassegnazione
Riassegnazione
statica in raccolte
virtuali di IBM
Systems Director
Riassegnazione in
tempo reale in
raccolte virtuali di
IBM Systems
Director
Riassegnazione in
tempo reale in pool
di sistemi di
VMControl
IBM Power Systems
che sono sotto il
controllo di
Hardware
Management Console
o di Integrated
Virtualization
Manager
Sì
Sì
Sì
VMware
VirtualCenter
Sì
Sì
No
VMware vCenter
Sì
Sì
No
Microsoft Virtual
Server
Sì
No
No
Agent secondario del
gestore
virtualizzazione per
VMware
VirtualCenter con
host VMware ESX
Server
Sì
Sì
No
Ambiente di
virtualizzazione
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
63
Supporto per la riassegnazione
Agent secondario del
gestore
virtualizzazione per
VMware ESX Server
Sì
No
No
Windows Server
2008, Enterprise,
Standard e
Datacenter x64
Edition con ruolo
Hyper-V abilitato
No
No
No
Xen
Sì
Sì
No
Con la riassegnazione statica, se il server virtuale è acceso, l’operazione di
riassegnazione spegne il server all’inizio del processo di riassegnazione e lo
riaccende una volta completato il processo. Con la riassegnazione in tempo reale,
se il server virtuale è acceso, la riassegnazione si verifica senza che questo debba
essere spento.
IBM Systems Director fornisce la riassegnazione in tempo reale per i server virtuali
all’interno di raccolte virtuali. IBM Systems Director VMControl fornisce la
riassegnazione in tempo reale per i server virtuali all’interno di pool di sistemi. La
seguente tabella riporta le differenze nel supporto della riassegnazione in tempo
reale tra IBM Systems Director e VMControl.
Tipo di riassegnazione
Funzioni di riassegnazione
Riass. raccolte virtuali
IBM Systems Director
Riass. pool di sistemi
VMControl
Riassegnazione di tutti i
server virtuali in un host
Sì
Sì
Riassegnazione di uno o più
server virtuali
Sì
Sì
No(tranne per VMware
VirtualCenter 2.x e
successivo)
Sì
Inserimento consultivo
(l’utente può approvare la
riassegnazione prima che si
verifichi)
No
Sì
Riassegnazione di tutti i
server virtuali in seguito a
un errore previsto
No
Sì
Piani di riassegnazione
Sì
No
Destinazione fissa (l’utente
determina il server virtuale o
l’host di destinazione)
Sì
No
Automazione della
riassegnazione
Sì
Sì
Inserimento automatico
(VMControl determina il
server virtuale di
destinazione o l’host)
Con VMControl, è possibile scegliere tra tre opzioni per la riassegnazione:
v È possibile riassegnare manualmente i server virtuali in qualsiasi momento.
64
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v È possibile attivare una politica di flessibilità sul carico di lavoro in modo da
riassegnare manualmente i server virtuali e impedire che i malfunzionamenti
hardware previsti influenzino la disponibilità del carico di lavoro.
v È possibile creare un piano di automazione per riassegnare i server virtuali
quando si verificano determinati eventi.
Attività correlate
Riassegnazione di server virtuali
Riassegnazione
I pool di sistemi in VMControl sono simili alle raccolte virtuali in IBM Systems
Director. Entrambi sono raggruppamenti logici di host simili che possono contenere
più host e i relativi server virtuali associati. A seconda dell’ambiente di
virtualizzazione disponibile e dei plug-in scelti per l’installazione, IBM Systems
Director consente la riassegnazione statica o la riassegnazione in tempo reale. Con
la riassegnazione statica, se il server virtuale è acceso, l’operazione di
riassegnazione spegne il server all’inizio del processo di riassegnazione e lo
riaccende una volta completato il processo. Con la riassegnazione in tempo reale,
se il server virtuale è acceso, la riassegnazione si verifica senza che questo debba
essere spento.
VMControl fornisce la riassegnazione in tempo reale. Con VMControl, è possibile
scegliere tra tre opzioni per la riassegnazione:
v È possibile riassegnare manualmente i server virtuali in qualsiasi momento.
v È possibile attivare una politica di flessibilità sul carico di lavoro in modo da
riassegnare manualmente i server virtuali e impedire che i malfunzionamenti
hardware previsti influenzino la disponibilità del carico di lavoro.
v È possibile creare un piano di automazione per riassegnare i server virtuali
quando si verificano determinati eventi.
Riassegnazione manuale
È possibile decidere di riassegnare uno o più server virtuali da un host esistente in
qualsiasi momento. Quando si riassegnano i server virtuali all’interno di raccolte
virtuali di IBM Systems Director, è possibile scegliere anche la destinazione della
riassegnazione. Tuttavia, quando si riassegnano i server virtuali all’interno dei pool
di sistemi di VMControl, la destinazione della riassegnazione viene identificata
automaticamente.
Riassegnazione basata su politica
È possibile attivare una politica di flessibilità sul carico di lavoro.
Quindi, VMControl può rilevare un malfunzionamento hardware correlato a
processori, sottosistemi di memoria, alimentazione o memorizzazione e riassegnare
i server virtuali a un altro host nel pool.
Se la politica si trova in modalità Advise, che è l’impostazione predefinita, è
necessario approvare qualsiasi azione basata sulla politica di flessibilità, compresa
la riassegnazione, prima che queste vengano eseguite. L’utente riceverà una
notifica relativa al fatto che l’azione basata sulla politica richiede l’approvazione
mediante lo stato del problema per il pool di sistemi. È possibile approvare,
eliminare o ignorare l’azione proposta. Se si desidera che VMControl esegua le
azioni basate sulla politica senza alcuna approvazione, è possibile modificare le
impostazioni del carico di lavoro.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
65
È inoltre possibile decidere che venga inviata una notifica via e-mail quando
un’azione basata su politica richiede l’approvazione dell’utente. In questo caso,
sarà possibile impostare la soglia appropriata e creare un piano di automazione che
invia l’e-mail. Quindi è possibile passare alla vista Problemi per ottenere ulteriori
informazioni sull’azione proposta.
Riassegnazione automatica
I pool di sistemi VMControl possono prevedere problemi di malfunzionamento
hardware e riassegnare i server virtuali in modo da mantenere la flessibilità.
Tuttavia, è anche possibile monitorare e regolare le risorse all’interno del pool di
sistemi. Ad esempio, potrebbe essere necessario monitorare gli host all’interno del
pool di sistemi per un utilizzo elevato della CPU. Per far ciò, è possibile attivare
una soglia per monitorare i valori alto e basso per l’utilizzo della CPU nei carichi
di lavoro. Quindi, se la soglia è superata, verrà visualizzato un messaggio nel
pannello di controllo Pool di sistemi e nella vista Problemi.
È inoltre possibile creare un piano di automazione per riassegnare
automaticamente i server virtuali nel pool di sistemi quando sono rilevati dei
problemi o quando vengono superate le soglie. Ad esempio, se si attiva una soglia
per un utilizzo elevato della CPU, sarà possibile creare un piano di automazione
che viene richiamato per riassegnare un server virtuale che viene eseguito con una
CPU elevata su un host che abbia risorse adeguate.
Creando il proprio piano di automazione, è possibile scegliere tra diversi monitor e
azioni di eventi che consentono di gestire lo stato e la flessibilità dei propri carichi
di lavoro.
Riassegnazione manuale di server virtuali
È possibile decidere di riassegnare uno o più server virtuali da un host esistente a
un altro host nello stesso pool di sistemi. IBM Systems Director VMControl sceglie
l’host di destinazione tra host configurati in maniera simile nel pool di sistemi e
visualizza le azioni di riassegnazione disponibili. È quindi possibile accettare o
annullare l’operazione di riassegnazione.
Per riassegnare uno o più server virtuali, effettuare le seguenti operazioni:
1. Per riassegnare un singolo server virtuale, dalla vista Server virtuali di IBM
Systems Director VMControl, fare clic con il pulsante destro del mouse sul
server desiderato e selezionare Riassegna. Per riassegnare tutti i server virtuali
da un host, fare clic con il pulsante destro del mouse sull’host e selezionare
Riassegna server virtuali.
2. Seguire le istruzioni riportate nella finestra Riassegna.
Riferimenti correlati
Comando vmcrelocate
Riassegnazione di server virtuali mediante la politica di
flessibilità
È possibile attivare la politica di flessibilità su un carico di lavoro in esecuzione nel
proprio pool di sistemi. La politica di flessibilità consente a IBM Systems Director
VMControl di riassegnare automaticamente i server virtuali in modo da mantenere
la flessibilità (alta disponibilità) dei carichi di lavoro.
Quando viene attivata la politica di flessibilità, IBM Systems Director VMControl
può riassegnare automaticamente i server virtuali quando si verifica un
66
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
malfunzionamento hardware. VMControl sposta i server virtuali dal sistema host
in errore e li riassegna a un altro host nel pool che abbia risorse adeguate.
Con VMControl è possibile iniziare la politica di flessibilità utilizzando uno dei
seguenti metodi. Non sono necessarie ulteriori operazioni per impostare o attivare
la politica di flessibilità:
v Attivare la politica di flessibilità per un carico di lavoro quando viene distribuita
una macchina virtuale su un pool di sistemi.
v Attivare la politica di flessibilità per un carico di lavoro quando si modifica un
carico di lavoro.
Per impostazione predefinita, verrà richiesto di approvare le azioni basate sulla
politica, come ad esempio la riassegnazione, prima che questa azione venga
eseguita. Per visualizzare l’azione proposta, è possibile passare al pannello di
controllo Pool di sistemi o alla vista Problemi. Per accedere alla vista Problemi,
passare all’area di navigazione di IBM Systems Director e fare clic su Stato del
sistema → Problemi Dalla vista Problemi, è possibile approvare, eliminare o
ignorare l’azione proposta.
È inoltre possibile decidere che venga inviata una notifica via e-mail quando
un’azione basata su politica richiede l’approvazione dell’utente. In questo caso,
sarà possibile impostare un piano di automazione che invia un’e-mail quando è
richiesta l’approvazione. Per ulteriori informazioni sull’impostazione delle
notifiche, fare riferimento a ″Impostazione della notifica e-mail quando le azioni
basate su una politica richiedono l’approvazione″.
Se si desidera consentire a VMControl di eseguire l’azione proposta senza
l’approvazione dell’utente, è possibile modificare il carico di lavoro.
Impostazione della notifica e-mail quando le azioni basate sulla politica
richiedono l’approvazione:
Utilizzare questa sezione per creare un piano di automazione che invii una notifica
via e-mail quando un’azione basata su politiche richiede l’approvazione dell’utente.
Quando un’azione basata su una politica come ad esempio la riassegnazione
richiede l’approvazione dell’utente, è possibile visualizzare il problema dal relativo
stato per il pool di sistemi. Tuttavia, se si desidera ricevere un’e-mail che avvisi
l’utente che un’azione basata sulla politica richiede un’approvazione, è possibile
creare un piano di automazione. La creazione di un piano di automazione include
la selezione di un evento che emetta un’azione di evento.
Per creare un piano di automazione per l’invio di una notifica e-mail (l’azione di
evento) quando le azioni basate su una politica richiedono l’approvazione
dell’utente (l’evento), effettuare le seguenti operazioni:
1. Nel riquadro di navigazione di IBM Systems Director, espandere
Automazione e fare clic su Piani di automazione eventi.
2. Sulla pagina Piani di automazione eventi, fare clic su Crea.
3. Nella procedura guidata Piano di automazione eventi, verrà visualizzata la
pagina di benvenuto. Fare clic su Avanti.
4. Sulla pagina Nome e descrizione, immettere un nome descrittivo per il piano
di automazione eventi che si sta creando. Ad esempio, immettere Piano di
notifica email. Se si desidera, è possibile immettere anche una descrizione
del piano. Fare clic su Avanti.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
67
5. Sulla pagina Destinazioni, selezionare uno o più pool di sistemi. Il piano di
automazione eventi controlla in tali pool la presenza di determinati eventi
generati. Selezionare i sistemi nell’elenco Disponibili e fare clic su Aggiungi
per spostarli nell’elenco Selezionati. Fare clic su Avanti.
6. Sulla pagina Eventi, selezionare Comune dall’elenco Eventi.
7. Nell’elenco di tipi di eventi, selezionare Gravità eventi, quindi selezionare
Grave e Critico dall’elenco di livelli di gravità. Tali selezioni garantiscono che
un qualsiasi evento grave o critico provochi l’invio di una e-mail all’utente.
Facoltativamente, è possibile creare un filtro di eventi effettuando le seguenti
operazioni:
a. Nell’area di navigazione, espandere Stato del sistema e selezionare Log di
eventi.
b. Selezionare un evento Approvazione richiesta dal log degli eventi, fare clic
su Crea filtro ed immettere le informazioni per il nuovo filtro di eventi.
Una volta creato il filtro, tornare alla pagina Eventi, selezionare Filtri di
eventi avanzati dall’elenco Eventi e selezionare il filtro creato. Ciò assicura la
ricezione di un’e-mail soltanto quando si verifica quel determinato tipo di
evento.
8. Fare clic su Avanti.
9. Sulla pagina Azioni di eventi, fare clic su Crea.
10. Nella finestra Crea azioni, selezionare Invia un’e-mail (SMTP Internet) per
creare un’azione di evento e fare clic su OK.
11. Immettere le informazioni di posta elettronica nella nuova azione di evento e
fare clic su OK.
12. Se l’azione di evento selezionata include il pulsante Test, sarà possibile
determinare se le impostazioni sono corrette facendo clic su Test.
13. Fare clic su OK per salvare l’azione di evento.
Il piano di automazione è stato creato.
Attività correlate
Monitoraggio dello stato del sistema
Gestione di soglie
Automazione di attività
Riassegnazione automatica di server virtuali
I pool di sistemi di IBM Systems Director VMControl possono rilevare
malfunzionamenti hardware previsti correlati a processori, sottosistemi di memoria,
alimentazione o o memorizzazione e bilanciare le risorse nel pool in modo da
risolvere il problema. Una volta rilevato il problema, il pool può riassegnare
automaticamente i server virtuali. Tuttavia, il pool di sistemi può incontrare altri
tipi di problemi per cui diventa necessario monitorare i processi in modo da
poterriassegnare o regolare le risorse. Ad esempio, potrebbe essere necessario
monitorare gli host all’interno del pool di sistemi per un utilizzo elevato della
CPU. Per questi problemi, è possibile attivare una soglia e creare un piano di
automazione per riassegnare i server virtuali dall’host con elevata CPU a un host
che il pool ritiene abbia risorse adeguate.
Creando il proprio piano di automazione, è possibile scegliere tra diversi monitor e
azioni di eventi che consentono di gestire lo stato e la flessibilità dei propri carichi
di lavoro. La creazione di un piano di automazione include la selezione di un
evento che emetta un’azione di evento.
68
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Le seguenti istruzioni forniscono un esempio di come impostare il proprio ambiente
per riassegnare automaticamente i server virtuali. Utilizzare questo esempio come
guida per l’attivazione delle soglie e la creazione del proprio piano di automazione
per la riassegnazione. Per informazioni più complete, fare riferimento a
″Monitoraggio dello stato del sistema″, ″Gestione delle soglie″ e ″Automazione di
attività″.
Per creare un piano di automazione per la riassegnazione di server virtuali
(l’azione di evento) quando sono superatele soglie specificate (evento), effettuare le
seguenti operazioni:
1. Nel riquadro di navigazione di IBM Systems Director, espandere
Automazione e fare clic su Piani di automazione eventi.
2. Sulla pagina Piani di automazione eventi, fare clic su Crea.
3. Nella procedura guidata Piano di automazione eventi, verrà visualizzata la
pagina di benvenuto. Fare clic su Avanti.
4. Sulla pagina Nome e descrizione, immettere un nome descrittivo per il piano
di automazione eventi che si sta creando. Ad esempio, immettere Piano di
riassegnazione automatica CPU. Se si desidera, è possibile immettere anche
una descrizione del piano. Fare clic su Avanti.
5. Sulla pagina Destinazioni, selezionare uno o più host membri del pool di
sistemi. Tali host sono i sistemi monitorati dal piano di automazione eventi
per gli eventi generati. Selezionare i sistemi nell’elenco Disponibili e fare clic
su Aggiungi per spostarli nell’elenco Selezionati. Fare clic su Avanti.
6. Sulla pagina Eventi, selezionare Comune dall’elenco Eventi.
7. Nell’elenco di tipi di eventi, selezionare Gravità eventi, quindi selezionare
Grave e Critico dall’elenco di livelli di gravità. Tali selezioni fanno sì che i
malfunzionamenti hardware previsti che sono gravi o critici richiamino il
piano di automazione.
Facoltativamente, è possibile selezionare anche una o più soglie come
l’utilizzo della CPU e impostare i valori critici e di avvertenza associati.
Quando un server virtuale raggiunge la soglia di utilizzo CPU, viene
richiamato il piano di automazione.
8. Fare clic su Avanti.
9. Sulla pagina Azioni di eventi, fare clic su Crea.
10. Nella finestra Crea azioni, selezionare Avvia un programma sul server di
gestione per creare un’azione di evento e fare clic su OK.
11. Immettere il nome della directory in cui si trovano i comandi smcli sul server
di gestione. Ad esempio, /opt/ibm/director/bin.
12. Immettere smcli vmcrelocate -e -n &sistema per il nome del file del
programma, dove &sistema è il nome del sistema che genera l’evento ed è
l’origine della riassegnazione.
13. Se l’azione di evento selezionata include il pulsante Test, sarà possibile
determinare se le impostazioni sono corrette facendo clic su Test.
14. Fare clic su OK per salvare l’azione di evento.
Il piano di automazione è stato creato.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
69
Attività correlate
Monitoraggio dello stato del sistema
Gestione di soglie
Automazione di attività
Gestione di macchine virtuali e carichi di lavoro
Un carico di lavoro è una macchina virtuale distribuita che consente di monitorare
e gestire uno o più server virtuali come una singola entità. Con IBM Systems
Director VMControl, è possibile catturare, importare e distribuire macchine virtuali.
I carichi di lavoro sono creati distribuendo le macchine virtuali o raggruppando i
server virtuali esistenti come un carico di lavoro. Il primo passo nella gestione
delle macchine virtuali e dei carichi di lavoro consiste nel creare un repository di
immagini.
Riferimenti correlati
Comandi
Creazione e rilevamento dei repository di immagine
Questo argomento fornisce informazioni su come impostare l’ambiente per IBM
Systems Director VMControl.
I seguenti pezzi dell’ambiente VMControl devono essere a posto in modo da
utilizzare la porzione VMControl Image Manager del prodotto.
Repository immagini
2
Creazione
repository
Immagine C
Immagine B
IBM Systems
Director
Rilevamento
Immagine A
Agent
FSD0506-00
Installazione di agent
v Repository di immagine - Le immagini che sono parte delle macchine virtuali
sono archiviate nei repository di immagine creati.
v Agent - Affinché VMControl sia in grado di vedere le immagini nei repository, è
necessario installare gli agent sui sistemi del repository. Questi agent sono
specifici del proprio ambiente (NIM o z/VM).
v Rilevamento - VMControl rileva i repository di immagine e visualizza le
immagini che vi sono come macchine virtuali.
Per ulteriori informazioni, fare riferimento ai requisiti VMControl per il proprio
ambiente specifico.
70
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Creazione e rilevamento dei repository di immagine per NIM
Questo argomento fornisce informazioni su come impostare l’ambiente NIM per
IBM Systems Director VMControl.
Ci sono diversi pezzi nel proprio ambiente VMControl che devono essere a posto
in modo da utilizzare la porzione VMControl Image Manager del prodotto. Questi
pezzi sono mostrati nella seguente immagine:
Repository immagini
1 Creazione
repository
Immagine C
Immagine B
IBM Systems
Director
3
Rilevamento
Immagine A
Agent
FSD0504-00
2 Installazione di agent
Seguire le operazioni per preparare l’ambiente per VMControl Image Manager:
Nota: Le immagini mostrate nel repository di immagine non sono create
automaticamente quando viene creato un nuovo repository. Le immagini devono
essere importate o catturate dopo il completamento delle seguenti operazioni.
1. Verificare di avere almeno un repository di immagine adatto alle macchine
virtuali che si pensa di importare e distribuire. Se non si dispone di un
repository di immagine, allora è necessario crearne uno. Per ulteriori
informazioni, fare riferimento alle istruzioni per la preparazione e
configurazione del master NIM in ″Installazione agent secondario IBM Systems
Director VMControl per NIM″.
2. Verificare di aver installato il software dell’agent VMControl Image Manager
appropriato sul sistema in cui si trova il repository di immagine.
Nota: Prima di installare il software dell’agent, è necessario rilevare e
richiedere l’accesso al sistema host (il master NIM) ed è indispensabile
conoscere il nome del sistema host.
Fare clic su Installa agent... per installare il software agent. Per ulteriori
informazioni, fare riferimento a ″Installazione dell’agent secondario di IBM
Systems Director VMControl per NIM″.
3. Fare clic su Rileva macchine virtuali... per rilevare i repository e le macchine
virtuali. Le macchine virtuali già presenti nei repository, che sono stati
importati o catturati mediante VMControl Image Manager, sono rilevati da
VMControl Image Manager.
È possibile aggiungere altre macchine virtuali ai repository utilizzando le
attività di cattura e importazione in VMControl Image Manager, o i comandi
smcli captureva e importva.
Il comando smcli captureva consente di catturare un server virtuale che esegue
AIX, un carico di lavoro in cui è in esecuzione AIX, un file di immagine
mksysb esistente o una risorsa lpp_source NIM esistente.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
71
Attività correlate
Rilevamento sistemi e raccolta dati di inventario
Installazione agent secondario IBM Systems Director VMControl Image
Manager per NIM
Gestione installazione di rete
Configurazione del master NIM e creazione delle risorse di installazione di
base
Creazione e rilevamento dei repository di immagine per z/VM
Questo argomento fornisce informazioni su come impostare l’ambiente z/VM per
IBM Systems Director VMControl.
Ci sono diversi pezzi nel proprio ambiente VMControl che devono essere a posto
in modo da utilizzare la porzione VMControl Image Manager del prodotto. Questi
pezzi sono mostrati nella seguente immagine:
1 Installazione di agent
Agent
2 Creazione
repository
Immagine B
IBM Systems
Director
3
Rilevamento
Immagine A
Repository
immagini
FSD0505-00
Immagine C
Seguire le operazioni per preparare l’ambiente per VMControl Image Manager:
Nota: Le immagini mostrate nel repository di immagine non sono create
automaticamente quando viene creato un nuovo repository. Le immagini devono
essere importate o catturate dopo il completamento delle seguenti operazioni.
1. Verificare di aver installato il software dell’agent VMControl Image Manager
appropriato sul sistema in cui si trova il repository di immagine. Fare
riferimento a ″Installazione dell’agent del punto di accesso di gestibilità z/VM″
per installare il software dell’agent.
2. Verificare di avere almeno un repository di immagine adatto alle macchine
virtuali che si pensa di distribuire. È possibile aver creato un repository di
immagine quando si è installato z/VM manageability access point agent. Se
non si dispone di un repository di immagine, allora è necessario crearne uno.
Fare riferimento alla seguente sezione per i dettagli.
3. Fare clic su Rileva macchine virtuali... per rilevare i repository e le macchine
virtuali. Le immagini già presenti nei repository saranno rilevate da VMControl
Image Manager e saranno disponibili per la distribuzione come macchine
virtuali. È possibile aggiungere altre macchine virtuali ai repository utilizzando
le attività di importazione e cattura in VMControl Image Manager.
72
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Creazione di un repository di immagine per z/VM
Per creare un repository di immagine per z/VM, è necessario installare z/VM
manageability access point agent. Durante il processo di installazione, verificare
che venga fornita una quantità di spazio disco sufficiente per il repository di
immagine. Quando si fornisce lo spazio disco per il repository di immagine,
considerare la dimensione e il numero di immagini che si pensa di creare. La
posizione del repository di immagine può essere un collegamento simbolico in
modo che il repository non sia rimosso quando viene eliminato z/VM
manageability access point agent. Per ulteriori informazioni, consultare
″Installazione di z/VM manageability access point agent″.
Attività correlate
Installazione di z/VM manageability access point agent
Rilevamento sistemi e raccolta dati di inventario
Introduzione alle macchine virtuali e ai carichi di lavoro
Una volta creati i repository di immagine e dopo aver rilevato le immagini
all’interno di esso, è possibile iniziare a lavorare con le macchine virtuali e i carichi
di lavoro nel proprio ambiente. È possibile catturare i server virtuali o i carichi di
lavoro come macchine virtuali, importare i package delle macchine virtuali e
distribuire le macchine virtuali all’interno del proprio ambiente.
Importazione di package della macchina virtuale
È possibile utilizzare la procedura guidata di importazione per importare un
package della macchina virtuale da Internet o da altre fonti e memorizzare i file
del componente per creare una macchina virtuale. È possibile quindi distribuire la
macchina virtuale nel centro dati.
La procedura guidata di importazione può importare package della macchina
virtuale contenenti le seguenti immagini del server virtuale:
v Le immagini mksysb AIX per le partizioni logiche IBM POWER
v Linux sulle immagini System z per z/VM
Per importare un package della macchina virtuale, seguire queste operazioni:
1. Dalla scheda Informazioni di base o Macchine virtuali della pagina Riepilogo di
IBM Systems Director VMControl, fare clic su Importa.
2. Seguire le istruzioni nella procedura guidata di importazione per importare un
package della macchina virtuale.
3. Nella finestra Programma di pianificazione, fare clic su OK per importare il
package della macchina virtuale immediatamente. È inoltre possibile pianificare
questa attività per un momento successivo.
Riferimenti correlati
Comando importva
Specifiche OVF per IBM Systems Director VMControl
Ambienti di virtualizzazione supportati
Importare:
L’attività di importazione consente di importare un package della macchina
virtuale, memorizzando la macchina virtuale che contiene in IBM Systems Director.
È possibile quindi distribuire la macchina virtuale nel centro dati.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
73
Un package della macchina virtuale è una rappresentazione di un server virtuale che
contiene un sistema operativo configurato e di cui si è eseguito un test, un
middleware e le applicazioni software, insieme ai metadati che descrivono il server
virtuale.
IBM Systems Director VMControl può importare i package della macchina virtuale
che utilizzano il DMTF (Distributed Management Task Force) OVF (Open
Virtualization Format), che è un formato di distribuzione e un packaging aperto
indipendente dalla piattaforma per macchine virtuali. Per ulteriori informazioni su
OVF, fare riferimento alla specifica Open Virtualization Format disponibile sul sito
Web DMTF all’indirizzo:http://www.dmtf.org/standards/published_documents/
DSP0243_1.0.0.pdf
Il package della macchina virtuale può essere in uno dei seguenti formati:
v Una serie di file (chiamata formato in serie di file)
v Un singolo file tar contenente la stessa serie di file, di solito con una estensione
.ova.
È possibile importare i package della macchina virtuale contenenti le seguenti
immagini del server virtuale:
v Le immagini mksysb AIX per le partizioni logiche IBM POWER
v Linux sulle immagini System z per z/VM
Il seguente diagramma mostra come un package della macchina virtuale può
essere importato per creare una nuova macchinavirtuale.
1. Un utente seleziona un package della macchina virtuale, package macchina
virtuale A, da importare. Il package della macchina virtuale può risiedere su
Internet, su IBM Systems Director Server, o su un server Web accessibile al IBM
Systems Director Server.
2. L’importazione di package A macchina virtuale dà come risultato l’archiviazione
di una macchina virtuale, macchina virtuale A, su IBM Systems Director Server.
3. La macchina virtuale A contiene i metadati che descrivono il server virtuale ed
un riferimento a Immagine A. L’Immagine A contiene un sistema operativo
completamente configurato e testato e le applicazioni software per il server
virtuale ed è archiviata in un repository di immagine.
4. La macchina virtuale A viene visualizzata in un elenco di macchine virtuali che
possono essere distribuite in un ambiente.
74
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Server di gestione
IBM Systems Director
Importazione
Repositoryimmagini
Internet
Immagine C
Package
applicazione virtuale A
Immagine B
Immagine A
Riferimento
immagine A
Applicazioni
software
Sistema operativo
FSD0502-02
Metadati
Requisiti per l’importazione
È possibile importare un package della macchina virtuale se il package che si
desidera importare è accessibile dal sistema sul quale è in esecuzione IBM Systems
Director Server o utilizzando un URI. Sono supportati i seguenti formati di nome e
URI:
v [percorsorelativo]file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
v /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX and Linux soltanto)
v c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows soltanto)
v \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows soltanto)
v file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux soltanto)
v file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows soltanto)
v http://percorso/file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
Riferimenti correlati
Comando importva
Specifiche OVF per IBM Systems Director VMControl
Ambienti di virtualizzazione supportati
Cattura di un carico di lavoro o di un server virtuale per creare
una macchina virtuale
È possibile utilizzare la procedura guidata di cattura per catturare un server
virtuale o un carico di lavoro che contiene un singolo server virtuale per creare
una nuova macchina virtuale. È inoltre possibile utilizzare l’interfaccia della riga
comandi di Systems Management (smcli) con il comando captureva per catturare
un’immagine mksysb AIX o una risorsa lpp_source per creare una macchina
virtuale. È possibile quindi distribuire la macchina virtuale nel centro dati.
È possibile catturare questi tipi di server virtuali:
v Server virtuali IBM Power Systems (POWER5 e POWER 6) (partizioni logiche)
che eseguono AIX 5.3.8 o superiore
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
75
v Server virtuali z/VM (guest z/VM) che eseguono Linux on System z
È possibile catturare i carichi di lavoro che contengono il seguente tipo di server
virtuale:
v Server virtuali IBM Power Systems (POWER5 e POWER 6) (partizioni logiche)
che eseguono AIX 5.3.8 o superiore
Per catturare un server virtuale o un carico di lavoro mediante la procedura
guidata di cattura, effettuare le seguenti operazioni:
1. Dalla pagina di riepilogo IBM Systems Director VMControl, fare clic su Cattura.
2. Seguire le istruzioni nella procedura guidata di cattura per selezionare e
catturare un server virtuale o un carico di lavoro che contiene un server
virtuale per creare una macchina virtuale.
3. Nella finestra Programma di pianificazione, fare clic su OK per catturare il
server virtuale immediatamente. È inoltre possibile pianificare questa attività
per un momento successivo.
Catturare:
È possibile catturare un server virtuale, un carico di lavoro che contiene un singolo
server virtuale, un’immagine mksysb AIX o una risorsa lpp_source esistente in
modo da creare una macchina virtuale. È possibile quindi distribuire la macchina
virtuale risultante per creare un nuovo server virtuale che è completo con un
sistema operativo completamente funzionale e applicazioni software.
È possibile catturare questi tipi di server virtuali:
v Server virtuali IBM Power Systems (POWER5 e POWER 6) (partizioni logiche)
che eseguono AIX 5.3.8 o superiore
v Server virtuali z/VM (guest z/VM) che eseguono Linux on System z
È possibile catturare i carichi di lavoro che contengono il seguente tipo di server
virtuale:
v Server virtuali IBM Power Systems (POWER5 e POWER 6) (partizioni logiche)
che eseguono AIX 5.3.8 o superiore
È possibile catturare un file di immagine mksysb esistente dalle seguenti posizioni:
v IBM Systems Director Server personale
v Master NIM IBM Systems Director VMControl personale
v Un server Microsoft Windows che condivide il file (se IBM Systems Director
Server è un sistema Windows)
v Un server Web
Nota: Non è possibile cattura un’immagine da un server Web sicuro.
È inoltre possibile catturare una risorsa lpp_source NIM già presente sul master
NIM.
Il seguente diagramma mostra come un server virtuale o un carico di lavoro sia
catturato per creare una nuova macchina virtuale.
1. Un utente seleziona un server virtuale o un carico di lavoro che contiene il
singolo server virtuale da catturare, server virtuale A.
2. La cattura di un server virtuale A dà come risultato l’archiviazione di una
macchina virtuale, macchina virtuale A, su IBM Systems Director Server.
76
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
3. La macchina virtuale A è composta da metadati che descrivono il server virtuale
ed un riferimento a Immagine A. L’Immagine A contiene il sistema operativo
completo ed è archiviata in un repository di immagine.
4. La macchina virtuale A viene visualizzata in un elenco di macchine virtuali che
possono essere distribuite in un ambiente.
Repository immagini
Server di gestione
IBM Systems Director
Immagine C
Applicazione virtuale A
Immagine B
Riferimento
immagine A
Immagine A
Applicazioni
software
Sistema operativo
Metadati
Cattura
FSD0503-01
Server virtuale A
Riferimenti correlati
Comando captureva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Cattura di un file di immagine mksysb esistente per creare una macchina
virtuale:
È possibile catturare un file di immagine mksysb esistente, creato con AIX o i
comandi NIM per creare una macchina virtuale. È possibile quindi distribuire la
macchina virtuale nel centro dati.
È possibile catturare un file di immagine mksysb esistente dalle seguenti posizioni:
v IBM Systems Director Server personale
v Master NIM IBM Systems Director VMControl personale
v Un server Microsoft Windows che condivide il file (se IBM Systems Director
Server è un sistema Windows)
v Un server Web
Nota: Non è possibile cattura un’immagine da un server Web sicuro.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
77
Sono supportati i seguenti formati di URI e nome:
v [percorsorelativo]file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
v /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX and Linux soltanto)
v c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows soltanto)
v \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows soltanto)
v
v
v
v
file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux soltanto)
file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows soltanto)
http://percorso/file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
repos://percorso/file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
Per catturare il file di immagine mksysb, utilizzare l’interfaccia della riga comandi
di Systems Management (smcli) con il comando captureva come riportato di
seguito:
smcli captureva [-L lingua] [-v] -r repository -n nome -F percorsofile [-D
descrizione] [-A elenco_attributi]
Per catturare il file di immagine mksysb dalle seguenti ubicazioni, specificare
l’opzione -F UbicazioneFile come mostrato:
v Dal repository di immagine del master NIM IBM Systems Director VMControl:
-F repos://path/mksysb_nomefile
Esempio:
-F repos://images/nim/mksysb/favorite.mksysb
v Da un server Web:
-F http://path/mksysb_nomefile
Esempio:
-F http://www.acmeimages.com/mksysb/favorite.mksysb
v Da AIX o Linux IBM Systems Director Server, specificare una delle seguenti
opzioni:
– -F /path/mksysb_nomefile
– -F file://path/mksysb_nomefile
Esempi:
-F /tmp/mystuff/favorite.mksysb
-F file://tmp/mystuff/favorite.mksysb
v Da Windows IBM Systems Director Server, specificare una delle seguenti
opzioni:
– -F c:\percorso\nomefile_mksysb
– -F file://c/percorso/nomefile_mksysb
Esempi:
-F c:\tmp\mystuff\favorite.mksysb
-F file://c/tmp/mystuff/favorite.mksysb
v Da un file di immagine condiviso da un altro server Windows:
-F \\nome_server\path\mksysb_nomefile
Esempio:
-F \\othersvr\somepath\favorite.mksysb
Se non viene specificata l’opzione -A elenco_attributi, verranno utilizzati i
seguenti attributi predefiniti:
-A “cpushare=1.0,memsize=1024”
78
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Nota: Il valore di memsize è in megabyte.
Suggerimento: per visualizzare i valori validi per elenco_attributi, utilizzare il
comando lscustomization come riportato di seguito:
smcli lscustomization -a capture -r 1234
Esempi:
Questo esempio cattura il file di immagine mksysb esistente, favorite.mksysb, dal
repository 1234 dell’immagine master NIM, assegna il nome MyFavoriteVA, e
specifica che il server virtuale dovrebbe avere 2.1 CPU e 4 GB di memoria.
smcli captureva -r 1234 -F repos://images/nim/mksysb/favorite.mksysb
-n MyFavoriteVA -A “cpushare=2.1,memsize=4096”
Questo esempio cattura il file di immagine mksysb, production.mksysb, da
c:\localpath e assegna il nome ProductionVA sulla virtuale risultante.
smcli captureva -F c:\localpath\production.mksysb -n ProductionVA
Dopo aver catturato l’immagine, si dispone di una macchina virtuale che è
possibile distribuire nel proprio ambiente. È possibile personalizzare ulteriormente
la macchina virtuale quando si utilizza la procedura guidata di distribuzione o il
comando deployva per preparare la macchina virtuale per la distribuzione.
Riferimenti correlati
Comando captureva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Cattura di una risorsa lpp_source NIM esistente per creare una macchina
virtuale:
Gli utenti esperti di NIM spesso eseguono le installazioni di RTE utilizzando le
risorse lpp_source create con il comando nim -o define -t lpp_source o con
l’interfaccia System Management Interface Tool (SMIT) equivalente. Se si dispone
di un master NIM con le risorse lpp_source, è possibile catturare tali risorse per
creare le macchinevirtuali. È quindi possibile distribuire queste macchine virtuali
nel centro di dati.
Nota: possono essere catturate soltanto le risorse lpp_source con ’simages=yes’.
Per catturare una risorsa lpp_source, utilizzare l’interfaccia della riga comandi di
Systems Management (smcli) con il comando captureva come riportato di seguito:
smcli captureva [-L lingua] [-v] -r repository -n nome -F
repos:nome_risorsa [-D descrizione] [-A elenco_attributi]
Se non viene specificata l’opzione -A elenco_attributi, verranno utilizzati i
seguenti attributi predefiniti:
-A “cpushare=1.0,memsize=1024,disksize=10240000”
Nota: i valori di memsize e disksize sono espressi in megabyte. Il valore
predefinito di memsize è pertanto 1 GB e quello di disksize è 10 GB.
Suggerimento: per visualizzare i valori validi per elenco_attributi, utilizzare il
comando lscustomization come riportato di seguito:
smcli lscustomization -a capture -r 1234
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
79
Esempio:
Questo esempio cattura la risorsa lpp_source esistente, lpp_AIX613, dal repository
di immagine master NIM 1234, gli assegna il nome My613VA e specifica che il
server virtuale ha 2.1 CPU e 4 GB di memoria.
smcli captureva -r 1234 -F repos:lpp_AIX613 -n my613VA -A “cpushare=2.1,memsize=4096”
Dopo aver catturato la risorsa lpp_source, sarà disponibile una macchina virtuale
che potrà essere distribuita nel proprio ambiente. È possibile personalizzare
ulteriormente la macchina virtuale quando si utilizza la procedura guidata di
distribuzione o il comando deployva per preparare la macchina virtuale per la
distribuzione. È inoltre possibile aggiornare e gestire la risorsa lpp_source in
modalità nativa sul master NIM utilizzando comandi quali nim -o update ... e
lppmgr.
Riferimenti correlati
Comando captureva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Distribuzione di una macchina virtuale o di un server virtuale
vuoto
È possibile utilizzare la procedura guidata di distribuzione per distribuire una
macchina virtuale o per distribuire un server virtuale vuoto (un server virtuale
senza un sistema operativo e un altro software). La procedura guida nel processo
di distribuzione.
1. Dalla pagina di riepilogo IBM Systems Director VMControl, fare clic su
Distribuisci.
Nota: È inoltre possibile accedere alla procedura guidata di distribuzione
utilizzando i seguenti metodi:
v Nella vista Dispositivi virtuali, fare clic sul pulsante destro del mouse su una
macchina virtuale e selezionare Distribuisci.
v Nel Navigator risorse, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
sistema host o su un server virtuale e selezionare Distribuisci.
v Nella vista Pool di sistemi, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
pool di sistemi e selezionare Distribuisci.
2. Completare le istruzioni nella procedura guidata di distribuzione per distribuire
una macchina virtuale o un server virtuale vuoto.
3. Nella finestra Programma di pianificazione, fare clic su OK per eseguire
l’attività immediatamente. È inoltre possibile pianificare di eseguire questa
attività in un momento successivo.
Concetti correlati
Distribuzione
Riferimenti correlati
Comando deployva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Distribuzione:
80
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
L’attività di distribuzione consente di distribuire un server virtuale e nella maggior
parte dei casi di creare un carico di lavoro di IBM Systems Director VMControl che
rappresenti il server virtuale installato e in esecuzione e la macchina virtuale
distribuita.
Il seguente diagramma mostra graficamente come viene distribuita una macchina
virtuale per creare un nuovo server virtuale completo con un sistema operativo
completamente funzionale e una stack del software.
1. Un utente seleziona una macchina virtuale da distribuire, macchina virtuale A,
dalle macchinevirtuali archiviate su IBM Systems Director Server.
2. La macchina virtuale A contiene un riferimento a Immagine A archiviato nel
repository di immagine. L’Immagine A contiene un sistema operativo e
applicazioni software.
3. L’utente specifica un sistema host, un pool di sistemi o un server virtuale
esistente su cui distribuire la macchina virtuale A.
4. Una volta distribuita la macchina virtuale A, il server virtuale A viene creato con
le definizioni dettagliate nei metadati della macchina virtuale A. In alternativa,
l’utente potrebbe aver selezionato la distribuzione della macchina virtuale A sul
server virtuale A esistente, nel qual caso, il server virtuale A viene sovrascritto
con il sistema operativo e le applicazioni software definite nella macchina
virtuale A.
5. Quando la macchina virtuale A è distribuita su un host o su un pool di sistemi
in un ambiente Power Systems, viene creato anche un carico di lavoro.
Server di gestione
IBM Systems Director
Repository immagini
Applicazione virtuale A
Immagine C
Riferimento
Immagine A
Immagine B
Immagine A
Applicazioni
Software
Sistema operativo
Metadati
Distribuzione
FSD0501-02
Server virtuale A
In un ambiente Power Systems, è possibile effettuare i seguenti tipi di operazioni
di distribuzione:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
81
v Distribuire una macchina virtuale su un server virtuale esistente, sia esso vuoto
o non vuoto. L’immagine software dalla macchina virtuale viene installata sul
server virtuale esistente e viene creato o aggiornato un carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl. Questa operazione consente anche di distribuire
una determinata macchina virtuale su più server virtuali esistenti in parallelo.
v Distribuire una macchina virtuale su un host, provocando la creazione di un
nuovo server virtuale su tale host installato con l’immagine software dalla
macchina virtuale. Inoltre, viene creato un carico di lavoro di IBM Systems
Director VMControl.
v Distribuire una macchina virtuale in un pool di sistemi, provocando la creazione
di un nuovo server virtuale su uno degli host del pool installato con l’immagine
software dalla macchina virtuale. Inoltre, viene creato un carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl.
v Creare un nuovo server virtuale vuoto su un host. Non viene utilizzata alcuna
macchina virtuale di input e non viene creato alcun carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl. Il risultato è semplicemente un server virtuale
vuoto in cui l’immagine software di una macchina virtuale può essere installata
in un secondo momento.
In un ambiente System z ez/VM, è possibile effettuare i seguenti tipi di operazioni
di distribuzione:
v Distribuire una macchina virtuale su un server virtuale esistente, sia esso vuoto
o non vuoto. L’immagine software dalla macchina virtuale viene installata sul
server virtuale esistente ma non viene creato un carico di lavoro di IBM Systems
Director VMControl.
v Distribuire una macchina virtuale su un host, provocando la creazione di un
nuovo server virtuale su tale host installato con l’immagine software dalla
macchina virtuale. Non viene creato un carico di lavoro di IBM Systems Director
VMControl.
v Creare un nuovo server virtuale vuoto su un host. Non viene utilizzata alcuna
macchina virtuale di input e non viene generato alcun carico di lavoro di IBM
Systems Director VMControl. Il risultato è semplicemente un server virtuale
vuoto in cui l’immagine software di una macchina virtuale può essere installata
in un secondo momento.
Attività correlate
Distribuzione di una macchina virtuale o di un server virtuale vuoto
Dispositivi di archiviazione supportati
Rilevamento sistemi e raccolta dati di inventario
Rilevamento e raccolta inventario per dispositivi di archiviazione
Riferimenti correlati
Comando deployva
Ambienti di virtualizzazione supportati
Raggruppamento di server virtuali per creare un carico di lavoro
È possibile utilizzare la procedura guidata Raggruppa come carico di lavoro per
raggruppare uno o più server virtuali in modo da creare un carico di lavoro. È
possibile raggruppare solo server virtuali che non fanno già parte di un carico di
lavoro esistente.
Per raggruppare uno o più server virtuali per creare un carico di lavoro, effettuare
le seguenti operazioni:
82
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
1. Nella vista Carichi di lavoro, fare clic su Raggruppa come carico di lavoro.
2. Seguire le istruzioni nella procedura guidata Raggruppa come carico di lavoro
per selezionare i server virtuali esistenti per creare un carico di lavoro.
Riferimenti correlati
Comando mkworkload
Ambienti di virtualizzazione supportati
Raggruppamento:
L’attività di raggruppamento come carico di lavoro consente di selezionare uno o
più server virtuali per raggrupparli in modo da creare un singolo carico di lavoro.
Riferimenti correlati
Comando mkworkload
Ambienti di virtualizzazione supportati
Gestione di macchine virtuali
In base al tipo di macchine virtuali che l’utente gestisce nel centro dati, è possibile
utilizzare i metodi manuali o dell’interfaccia Web per eseguire le attività di
gestione delle macchine virtuali.
Copia di una macchina virtuale
È possibile copiare una macchina virtuale in un ambiente NIM o z/VM.
Fare riferimento alle istruzioni relative al proprio ambiente.
Copia di una macchina virtuale che contiene un’immagine AIX:
IBM Systems Director VMControl non fornisce una attività esplicita per la copia di
una macchina virtuale. Tuttavia, è possibile utilizzare attività come l’importazione
o la cattura per creare tali copie.
Per copiare una macchina virtuale che contiene un’immagine mksysb AIX, sono
disponibili le seguenti opzioni:
v Importare lo stesso package della macchina virtuale mksysb AIX in repository di
immagini del master NIM differenti.
v Importare lo stesso package della macchina virtuale mksysb AIX nello stesso
repository di immagini del master NIM.
v Catturare lo stesso server virtuale AIX, il carico di lavoro o un file di immagine
mksysb AIX esistente utilizzando diversi repository di immagini del master
NIM.
v Catturare lo stesso server virtuale AIX, il carico di lavoro o un file di immagine
mksysb AIX esistente più volte nello stesso repository di immagini del master
NIM.
Per copiare una macchina virtuale che contiene una risorsa lpp-source AIX, sono
disponibili le seguenti opzioni:
v Iniziare con copie distinte della risorsa lpp_source su master NIM differenti e
catturare ciascuna copia della risorsa.
v Iniziare con copie distinte della risorsa lpp_source su un master NIM e catturare
ciascuna copia distinta della risorsa.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
83
Copia di una macchina virtuale z/VM:
È possibile copiare una macchina virtuale z/VM all’interno dello stesso repository
oppure è possibile copiare una macchina virtuale z/VM da un repository a un
altro.
Copia di una macchina virtuale z/VM all’interno dello stesso repository:
Effettuare delle operazioni manuali per copiare una macchina virtuale z/VM
all’interno dello stesso repository.
Per copiare una macchina virtuale z/VM all’interno dello stesso repository,
effettuare le seguenti operazioni:
1. Dall’interfaccia della riga comandi di IBM Systems Director Systems
Management, effettuare le seguenti operazioni:
a. Emettere il seguente comando per visualizzare le macchine virtuali e le
relative proprietà:
smcli lsva -l
VA-197
ChangedDate:2009-06-08T18:22:05-05:00
Guid:1F5A2F5F13B53EEAA7031D6C6B6BCA97
SpecificationId:1
OID:6585
DisplayName:VA-197
Id:6585
ApplianceId:e250ed78-3101-4f32-b29d-373c7a4da0fd
ObjectType:VirtualAppliance
SpecificationVersion:1.1
Description:Linux 197- 8June
b. Utilizzando la proprietà DisplayName, individuare la macchina virtuale da
copiare. Prendere nota della proprietà ApplianceId, ad esempio:
e250ed78-3101-4f32-b29d-373c7a4da0fd
2. Dal sistema Linux su cui è installato IBM z/VM , effettuare le seguenti
operazioni:
a. Collegarsi come root.
b. Emettere i seguenti comandi per arrestare i servizi Platform Agent.
/etc/init.d/cimserverd stop
/etc/init.d/tier1slpinst stop
/etc/init.d/cimlistenerd stop
/etc/init.d/ibmsa stop
c. Emettere il seguente comando per passare alla directory
/var/opt/ibm/zvmmap/repository/images:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images
d. Emettere il seguente comando per generare un UUID in formato canonico
da utilizzare come ID applicazione della macchina virtuale di destinazione:
uuidgen
L’UUID per la macchina virtuale di destinazione viene visualizzato come
output, ad esempio:
28399609-2cbc-4ca3-8c63-191f808010fe
e. Emettere il seguente comando per creare la directory che corrisponde all’ID
applicazione nel repository di destinazione:
mkdir ID_applicazione_destinazione
84
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
dove ID_applicazione_destinazione è l’UUID (ID applicazione) generato nel
passo 2d a pagina 84.
f. Immettere il seguente comando per copiare il contenuto della directory
corrispondente all’ID dispositivo nel repository di origine nella directory
corrispondente all’ID dispositivo nel repository di destinazione:
cp -rp ID_applicazione_origine/* ID_applicazione_destinazione
dove ID_applicazione_origine è l’ID applicazione per la macchina virtuale di
origine e ID_applicazione_destinazione è l’UUID (ID applicazione) generato nel
passo 2d a pagina 84.
g. Emettere i seguenti comandi per avviare i servizi Platform Agent:
/etc/init.d/ibmsa start
/etc/init.d/cimlistenerd start
/etc/init.d/tier1slpinst start
/etc/init.d/cimserverd start
3. Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl nell’interfaccia
Web, effettuare le seguenti operazioni:
a. Fare clic su Rileva macchine virtuali, specificare il sistema Linux su cui è
installato IBM z/VM come destinazione e fare clic su OK.
b. Fare clic su Macchine virtuali. Verrà visualizzata la pagina Macchine
virtuali.
c. Verificare che la macchina virtuale copiata sia visualizzata.
Copia di una macchina virtuale z/VM da un repository a un altro:
Effettuare delle operazioni manuali per copiare una macchina virtuale z/VM da un
repository a un altro.
Per copiare una macchina virtuale z/VM da un repository a un altro, effettuare le
seguenti operazioni:
1. Dall’interfaccia della riga comandi di IBM Systems Director Systems
Management, effettuare le seguenti operazioni:
a. Emettere il seguente comando per visualizzare le macchine virtuali e le
relative proprietà:
smcli lsva -l
VA-197
ChangedDate:2009-06-08T18:22:05-05:00
Guid:1F5A2F5F13B53EEAA7031D6C6B6BCA97
SpecificationId:1
OID:6585
DisplayName:VA-197
Id:6585
ApplianceId:e250ed78-3101-4f32-b29d-373c7a4da0fd
ObjectType:VirtualAppliance
SpecificationVersion:1.1
Description:Linux 197- 8June
b. Utilizzando la proprietà DisplayName, individuare la macchina virtuale da
copiare. Prendere nota della proprietà ApplianceId, ad esempio:
e250ed78-3101-4f32-b29d-373c7a4da0fd
2. Dal sistema Linux di origine su cui è installato IBM z/VM , effettuare le
seguenti operazioni:
a. Collegarsi come root.
b. Emettere i seguenti comandi per arrestare i servizi Platform Agent.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
85
/etc/init.d/cimserverd stop
/etc/init.d/tier1slpinst stop
/etc/init.d/cimlistenerd stop
/etc/init.d/ibmsa stop
c. Emettere il seguente comando per passare alla directory
/var/opt/ibm/zvmmap/repository/images:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images
d. Emettere il seguente comando per passare alla directory che corrisponde
all’ID applicazione nel repository di origine:
cd ID_applicazione_origine
dove ID_applicazione_origine è l’ID applicazione per la macchina virtuale di
origine.
e. Emettere il seguente comando per creare un file tar che contiene il
contenuto della directory:
tar -cf appliance.tar *
3. Dal sistema Linux di destinazione su cui è installato IBM z/VM , effettuare le
seguenti operazioni:
a. Collegarsi come root.
b. Emettere i seguenti comandi per arrestare i servizi Platform Agent.
/etc/init.d/cimserverd stop
/etc/init.d/tier1slpinst stop
/etc/init.d/cimlistenerd stop
/etc/init.d/ibmsa stop
c. Emettere il seguente comando per passare alla directory
/var/opt/ibm/zvmmap/repository/images:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images
d. Emettere il seguente comando per generare un UUID in formato canonico
da utilizzare come ID applicazione della macchina virtuale di destinazione:
uuidgen
L’UUID per la macchina virtuale di destinazione viene visualizzato come
output, ad esempio:
28399609-2cbc-4ca3-8c63-191f808010fe
e. Emettere il seguente comando per creare la directory che corrisponde all’ID
applicazione nel repository di destinazione:
mkdir ID_applicazione_destinazione
dove ID_applicazione_destinazione è l’UUID (ID applicazione) generato nel
passo 3d.
f. Emettere il seguente comando per passare alla directory corrispondente
all’ID applicazione nel repository di destinazione:
cd ID_applicazione_destinazione
dove ID_applicazione_destinazione è l’ID applicazione per la macchina virtuale
di destinazione.
g. Trasferire il file tar nella directory che corrisponde all’ID applicazione nel
repository di destinazione.
h. Emettere il seguente comando per estrarre il contenuto del file tar:
tar -xf appliance.tar
i. Emettere il seguente comando per rimuovere il file tar:
rm appliance.tar
86
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
j. Emettere i seguenti comandi per avviare i servizi Platform Agent:
/etc/init.d/ibmsa start
/etc/init.d/cimlistenerd start
/etc/init.d/tier1slpinst start
/etc/init.d/cimserverd start
4. Dal sistema Linux di origine su cui è installato IBM z/VM , effettuare le
seguenti operazioni:
a. Emettere il seguente comando per rimuovere il file tar:
rm appliance.tar
b. Emettere i seguenti comandi per avviare i servizi Platform Agent:
/etc/init.d/ibmsa start
/etc/init.d/cimlistenerd start
/etc/init.d/tier1slpinst start
/etc/init.d/cimserverd start
5. Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl nell’interfaccia
Web, effettuare le seguenti operazioni:
a. Fare clic su Rileva macchine virtuali, specificare il sistema Linux su cui è
installato IBM z/VM come destinazione e fare clic su OK.
b. Fare clic su Macchine virtuali. Verrà visualizzata la pagina Macchine
virtuali.
c. Verificare che la macchina virtuale copiata sia visualizzata.
Distribuzione di una versione di una macchina virtuale su un
server virtuale
È possibile utilizzare l’opzione Sostituisci revisione per distribuire una versione
differente di una macchina virtuale su uno o più server virtuali. Ad esempio, è
possibile voler verificare che uno o più server virtuali eseguano la stessa versione
di una determinata macchina virtuale. In questo caso, utilizzare l’opzione
Sostituisci revisione per distribuire la revisione scelta sui server virtuali selezionati.
Quando si sostituisce una revisione, viene essenzialmente distribuita una macchina
virtuale differente rispetto a quella distribuita originariamente. IBM Systems
Director VMControl utilizza le informazioni sulla personalizzazione più recenti di
tale macchina virtuale e le riapplica automaticamente. È possibile sostituire
l’immagine su un server virtuale dal contesto di una macchina virtuale o dal
contesto di un server virtuale.
Effettuare le seguenti operazioni per sostituire un’immagine dalla pagina Macchine
virtuali:
1. Sulla pagina Macchine virtuali, fare clic con il pulsante destro del mouse su
una macchina virtuale e selezionare Configurazione di sistema → Sostituisci
revisione. La pagina Sostituisci revisione riporta un elenco di server virtuali
che sono pronti per essere aggiornati con tale macchina virtuale. I server
virtuali sono candidati all’aggiornamento in quanto sono stati distribuiti
mediante una versione simile dell’applicazione.
2. Selezionare i server virtuali le cui immagini devono essere sostituite con la
macchina virtuale selezionata.
3. Fare clic su Continua per sostituire immediatamente le immagini dei server
virtuali selezionati o per pianificare l’attività in modo che venga eseguita in un
secondo momento.
È inoltre possibile sostituire l’immagine di un server virtuale dalla pagina Server
virtuali. Selezionare il server, selezionare Sostituisci con revisione, quindi
selezionare la macchina virtuale che si desidera distribuire.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
87
Gestione delle revisioni sulle macchine virtuali da parte di IBM Systems
Director VMControl:
Durante qualsiasi attività che coinvolge le macchine virtuali (ad esempio, cattura,
distribuzione e importazione) IBM Systems Director VMControl genera, conserva e
gestisce automaticamente le informazioni sulla versione per le macchine virtuali. In
questa sezione viene descritto in che modo le versioni sono assegnate e gestite.
La numerazione delle versioni si basa sul CVS (Concurrent Versions System) del
controllo versione. Il valore della versione è costituito da una coppia di numeri in
formato ramo.versione, a cominciare da 1.1. Quando viene effettuata una revisione
a una macchina virtuale, la revisione (o elemento child) viene assegnata allo stesso
numero di ramo dell’elemento parent e il numero di versione viene aumentato di
1. Ad esempio, alla prima revisione di una macchina virtuale conversione 1.1 è
assegnata la versione 1.2, alla seconda revisione di una macchina virtuale con
versione 5.1 è assegnata la versione 5.3 e così via.
Quando viene creato un nuovo ramo, ad esso viene assegnato per prima cosa lo
stesso numero di versione dell’elemento parent e quindi il numero del nuovo ramo
viene aggiunto alla fine. Ad esempio, l’elemento child di 1.1 e 1.2. Al primo ramo
di 1.1 viene assegnata la versione 1.1.2.1. Al secondo ramo di 1.1 viene assegnata la
versione 1.1.3.1.
In IBM Systems Director VMControl, i numeri di versione per le macchine virtuali
sono assegnati come riportato di seguito:
v Quando si importa una macchina virtuale, all’applicazione viene assegnata la
versione 1.1.
v Quando si cattura una macchina virtuale, la versione assegnata all’applicazione è
diversa a seconda della cronologia di distribuzione del server virtuale che si
cattura, come riportato di seguito:
– Il server virtuale che si cattura è stato distribuito da una macchina virtuale
che non si trova sul sistema. In questo caso, alla macchina virtuale che viene
catturata viene assegnato il numero di versione 1.1.
– Il server virtuale che si cattura è stato distribuito dalla macchina virtuale 1.1 e
questa è la prima volta che si cattura un server che è stato distribuito da
questa applicazione. In questo caso, la macchina virtuale che viene catturata è
trattata come elemento child della macchina virtuale e viene assegnata la
versione 1.2.
– Il server virtuale che si cattura è stato distribuito dalla macchina virtuale 1.1,
ma esiste un elemento child della macchina virtuale 1.1. In questo caso, la
macchina virtuale che viene catturata viene trattata come un nuovo ramo e
viene assegnata la versione 1.1.2.1.
Modifica di una macchina virtuale contenente un’immagine AIX
È possibile modificare manualmente il descrittore OVF per una macchina virtuale
che contiene un’immagine AIX effettuando delle attività in IBM Systems Director
ed eseguendo i comandi sul master NIM di IBM Systems Director VMControl.
Per modificare il descrittore OVF per una macchina virtuale che contiene
un’immagine AIX, effettuare le seguenti operazioni:
1. Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl nell’interfaccia
Web, effettuare le seguenti operazioni:
a. Fare clic su Macchine virtuali. Verrà visualizzata la pagina Macchine
virtuali.
88
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
b. Selezionare la macchina virtuale che si desidera modificare, fare clic su
Azioni sulla barra dei menu e selezionare Risorse correlate → Immagine
software.
c. Prendere nota dei caratteri iniziali del nome dell’immagine software che
costituisce l’ID_applicazione. Ad esempio, se il nome dell’immagine software
è63dc39f0-a329-4696-bfb3-2851eca1350d.file1, l’ID_applicazione sarà
63dc39f0-a329-4696-bfb3-2851eca1350d. Utilizzare l’ID_applicazione
identificato nel passo 2a.
2. Dal sistema master NIM di IBM Systems Director VMControl, attenersi alla
seguente procedura come utente root:
a. Passare alla directory delle applicazioni ed accedere alla macchina virtuale
che si desidera modificare utilizzando il seguente comando:
cd /export/nim/appliances/ID_applicazione
dove ID_applicazione è l’ID applicazione della macchina virtuale che si
desidera modificare. (Fare riferimento al passo 1c.)
b. Eseguire una copia del file .ovf nella directory /export/nim/appliances/
ID_dispositivo e memorizzarla in un percorso sicuro, nel caso in cui sia
necessario ripristinare le modifiche.
c. Modificare manualmente il file .ovf nella directory /export/nim/appliances/
ID_dispositivo.
3. Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl nell’interfaccia
Web, effettuare le seguenti operazioni:
a. Fare clic su Rileva macchine virtuali, specificare il master NIM come
destinazione e fare clic su OK.
b. Fare clic su Macchine virtuali. Verrà visualizzata la pagina Macchine
virtuali.
c. Verificare che la macchina virtuale modificata sia ancora visualizzata. Se è
stato modificato il nome o la descrizione della macchina virtuale, questi
dovrebbero essere visualizzati nell’elenco.
Nota: se la macchina virtuale non è più elencata, le modifiche al file .ovf
l’avranno hanno resa non compatibile e IBM Systems Director VMControl
non la riconoscerà come macchina virtuale valida. In tal caso, provare a
ripristinare il file .ovf originale salvato nel passo 2b. Quindi ripetere il passo
3. La macchina virtuale sarà nuovamente presente nell’elenco. È quindi
possibile provare a eseguire di nuovo il passo 2, facendo attenzione al passo
2c in modo da apportare soltanto modifiche compatibili.
Backup e ripristino di macchine virtuali in repository NIM
Per eseguire il backup e il ripristino di macchine virtuali in un repository NIM, è
possibile creare un file TAR delle macchine virtuali, utilizzare uno strumento di
compressione come Gzip e SMIT (System Management Interface Tool).
Effettuare le seguenti operazioni per eseguire il backup e il ripristino delle
macchine virtuali memorizzate in un repository master NIM.
Nota: per completare questa procedura, è necessario essere collegati al sistema
master NIM come utente root.
1. Comprimere le directory /tftpboot, /export/nim ed eventualmente altre ancora
per creare un file tar, ad esempio nimrepos.tar.gz.
a. Ad esempio, emettere il seguente comando per creare il file tar:
tar -cvf /usr/nimrepos.tar "/export/nim" "/tftpboot"
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
89
Nota: se sono presenti risorse NIM che fanno riferimento a file in directory
diverse da quelle in /export/nim, assicurarsi di includere anche tali
directory nel file tar. Per controllare, eseguire lsnim -a location.
b. Emettere il seguente comando per comprimere il file tar:
gzip /usr/nimrepos.tar
c. Il risultato è un file /usr/nimrepos.tar.gz che conterrà le macchine virtuali
note sul master NIM.
2. Creare un file di backup del database NIM mediante l’interfaccia SMIT.
Emettere il seguente comando per creare un backup, ad esempio master.bk.
smit nim_backup_db
Con l’interfaccia SMIT, creare un backup come /etc/objrepos/master.bk, dove
master.bk è il nome assegnato al backup della macchina virtuale.
3. Per sicurezza, memorizzare nimrepos.tar.gz e master.bk su un altro sistema.
4. Per ripristinare il backup su un master NIM differente, selezionare un sistema
AIX che abbia la serie di file nim.master installata ma che non sia configurato
in alcun modo come master NIM.
5. Creare i file system /tftpboot e /export/nim manualmente se non sono
presenti. Prima di continuare, assicurarsi che siano vuoti.
6. Emettere i seguenti comandi per estrarre il file /usr/nimrepos.tar.gz. creato sul
sistema di backup.
gunzip /usr/nimrepos.tar.gz
tar -xf /usr/nimrepos.tar
7. Utilizzare l’interfaccia SMIT per ripristinare il backup del database NIM creato,
master.bk mediante il seguente comando:
smit nim_restore_db
8. Verificare che il sistema su cui è stato ripristinato il database NIM risponda ai
seguenti requisiti:
v Common Agent e l’agent secondario di IBM Systems Director VMControl per
NIM devono essere stati installati.
v Il sistema deve essere stato rilevato, è stato eseguito l’accesso ed è stato
catalogato nell’inventario da IBM Systems Director.
9. Eseguire il rilevamento della macchina virtuale facendo clic su Rileva macchine
virtuali sulla pagina di riepilogo di VMControl.
Eliminazione di una macchina virtuale
Se non è più necessaria una macchina virtuale, è possibile eliminarla
definitivamente. Ciò significa che la macchina virtuale verrà eliminata dal
repository di immagine IBM Systems Director VMControl e che non sarà più
disponibile per la distribuzione. I server virtuali già distribuiti dalla macchina
virtuale e i carichi di lavoro che rappresentano le istanze distribuite della macchina
virtuale non sono interessati dall’eliminazione della macchina virtuale.
Eliminazione di una macchina virtuale contenente un’immagine AIX:
È possibile eliminare una macchina virtuale contenente un’immagine AIX da IBM
Systems Director VMControl.
Per eliminare una macchina virtuale contenente un’immagine AIX, effettuare le
seguenti operazioni:
Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl nell’interfaccia Web,
effettuare le seguenti operazioni:
90
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
1. Nella vista Macchine virtuali, fare clic sul pulsante destro del mouse su una
macchina virtuale e selezionare Elimina definitivamente.
2. Seguire le istruzioni per eliminare definitivamente la macchina virtuale.
Riferimenti correlati
Comando rmva
Eliminazione di una macchina virtuale z/VM:
È possibile eliminare una macchina virtuale z/VM da IBM Systems Director
VMControl manualmente emettendo i comandi dall’interfaccia della riga comandi
di IBM Systems Director Systems Management e sul sistema Linux su cui è
installato IBM z/VM .
Per eliminare una macchina virtuale, effettuare le seguenti operazioni:
1. Dall’interfaccia della riga comandi di IBM Systems Director Systems
Management, effettuare le seguenti operazioni:
a. Emettere il seguente comando per visualizzare le macchine virtuali e le
relative proprietà:
smcli lsva -l
VA-197
ChangedDate:2009-06-08T18:22:05-05:00
Guid:1F5A2F5F13B53EEAA7031D6C6B6BCA97
SpecificationId:1
OID:6585
DisplayName:VA-197
Id:6585
ApplianceId:e250ed78-3101-4f32-b29d-373c7a4da0fd
ObjectType:VirtualAppliance
SpecificationVersion:1.1
Description:Linux 197- 8June
b. Utilizzando la proprietà DisplayName, individuare la macchina virtuale da
eliminare. Prendere nota della proprietà ApplianceId, ad esempio:
e250ed78-3101-4f32-b29d-373c7a4da0fd
2. Dal sistema Linux su cui è installato IBM z/VM , effettuare le seguenti
operazioni:
a. Collegarsi come root.
b. Emettere i seguenti comandi per arrestare i servizi Platform Agent.
/etc/init.d/cimserverd stop
/etc/init.d/tier1slpinst stop
/etc/init.d/cimlistenerd stop
/etc/init.d/ibmsa stop
c. Emettere il seguente comando per passare alla directory
/var/opt/ibm/zvmmap/repository/images:
cd /var/opt/ibm/zvmmap/repository/images
d. Emettere il seguente comando per rimuovere la directory che corrisponde al
nome dell’immagine software:
rm -rf ID_applicazione
dove ID_applicazione è l’ID applicazione della macchina virtuale che si
desidera eliminare.
e. Emettere i seguenti comandi per avviare i servizi Platform Agent:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
91
/etc/init.d/ibmsa start
/etc/init.d/cimlistenerd start
/etc/init.d/tier1slpinst start
/etc/init.d/cimserverd start
3. Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl nell’interfaccia
Web, effettuare le seguenti operazioni:
a. Fare clic su Rileva macchine virtuali, specificare il sistema Linux su cui è
installato IBM z/VM come destinazione e fare clic su OK.
b. Fare clic su Macchine virtuali. Verrà visualizzata la pagina Macchine
virtuali.
c. Verificare che la macchina virtuale rimossa non sia più visualizzata.
Gestione di carichi di lavoro
Con IBM Systems Director VMControl, è possibile eseguire attività di gestione,
quali la modifica, l’avvio, l’arresto e la rimozione di un carico di lavoro.
Modifica di un carico di lavoro
È possibile modificare il nome e la descrizione per un carico di lavoro. È possibile
modificare le impostazioni di flessibilità se i server virtuali associati al carico di
lavoro sono membri di un pool di sistemi che supporta la politica di flessibilità.
Per modificare un carico di lavoro, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Carichi di lavoro, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
carico di lavoro e selezionare Modifica.
2. Seguire le istruzioni per modificare il carico di lavoro.
Riferimenti correlati
Comando chworkload
Avvio e arresto di un carico di lavoro
Quando si avvia o si arresta un carico di lavoro, vengono avviati e arrestati anche i
server virtuali associati a tale carico di lavoro.
Per avviare o arrestare un carico di lavoro, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Carichi di lavoro, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
carico di lavoro e selezionare Avvia o Arresta.
2. Seguire le istruzioni per avviare o arrestare il carico di lavoro.
Se l’attività non riesce o scade, è possibile che si sia verificato un problema durante
il tentativo di avvio o di arresto dei server virtuali associati al carico di lavoro. In
questo caso, provare ad avviare o arrestare i singoli server virtuali.
Riferimenti correlati
Comando startworkload
Comando stopworkload
Rimozione di un carico di lavoro
È possibile rimuovere un carico di lavoro dal proprio ambiente senza rimuovere i
server virtuali ad esso associati. Tali server virtuali restano nell’ambiente e possono
essere raggruppati per creare altri carichi di lavoro.
Nota: se si rimuove un carico di lavoro flessibile, i server virtuali associati al carico
di lavoro flessibile non possono diventare di nuovo flessibili a meno che non
vengano ridistribuiti.
92
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Per rimuovere un carico di lavoro, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Carichi di lavoro, fare clic con il pulsante destro del mouse su un
carico di lavoro e selezionare Rimuovi.
2. Seguire le istruzioni per rimuovere il carico di lavoro.
Gestione di pool di sistemi
I pool di sistemi consentono di raggruppare host simili con IBM Systems Director
VMControl, è possibile creare un pool di sistemi di host selezionati, aggiungere e
rimuovere gli host dal pool di sistemi, entrare ed uscire dalla modalità di
manutenzione per gli host ed eliminare definitivamente un pool di sistemi.
Creazione di pool di sistemi
Utilizzare la procedura guidata Crea pool di sistemi per creare un pool di sistemi
di host selezionati.
Per creare un pool di sistemi, effettuare le seguenti operazioni:
1. Dalla pagina di riepilogo di IBM Systems Director VMControl, selezionare la
scheda Pool di sistemi e fare clic su Crea pool di sistemi.
2. Seguire le istruzioni nella procedura guidata Crea pool di sistemi per creare un
pool di sistemi costituito dagli host selezionati e dalla memoria condivisa
collegata.
Riferimenti correlati
Comando mksyspool
Ambienti di virtualizzazione supportati
Creazione
L’attività di creazione di pool di sistemi consente di raggruppare host simili e
definire funzioni speciali per i server virtuali in esecuzione sugli host. Un pool di
sistemi ha potenzialmente funzioni quali la riassegnazione in tempo reale e
riassegnazione statica se gli host sono abilitati per queste funzioni.
Riferimenti correlati
Comando mksyspool
Ridenominazione di un pool di sistemi
È possibile modificare il nome di un pool di sistemi.
Per ridenominare un pool di sistemi, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Pool di sistemi, fare clic con il pulsante destro del mouse su un pool
di sistemi e selezionare Rinomina.
2. Seguire le istruzioni per modificare il nome del pool.
Riferimenti correlati
Comando chsyspool
Aggiunta di host a pool di sistemi
È possibile utilizzare la procedura guidata Aggiungi host per aggiungere uno o più
host compatibili a un pool di sistemi.
È possibile aggiungere host che hanno server virtuali esistenti al pool di sistemi.
Tuttavia, i server virtuali esistenti non diventeranno membri del pool e pertanto
non saranno gestiti dal pool. Se al pool di sistemi vengono aggiunti host che hanno
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
93
server virtuali esistenti, soltanto le risorse host non assegnate, come memoria,
processore e archivi, saranno aggiunte al pool.
Per aggiungere un host a un pool di sistemi, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Pool di sistemi, fare clic con il pulsante destro del mouse su un pool
di sistemi e selezionare Aggiungi host.
2. Seguire le istruzioni nella procedura guidata Aggiungi host per aggiungere uno
o più host a un pool di sistemi. La procedura guidata Aggiungi host filtra gli
host che possono essere selezionati per l’aggiunta al pool di sistemi. Verranno
visualizzati soltanto gli host compatibili con gli host esistenti.
Riferimenti correlati
Comando addhosttopool
Rimozione di un host da un pool di sistemi
È possibile rimuovere un host da un pool di sistemi.
Quando si rimuove un host da un pool di sistemi, il pool può riassegnare i server
virtuali che sono associati a tale host e che sono gestiti dal pool stesso. Viene
deciso dove riassegnare i server all’interno del pool e viene visualizzato un piano
di posizionamento che deve essere approvato. È inoltre possibile rimuovere l’host
senza riassegnare i server virtuali.
Per rimuovere un host dal pool di sistemi, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Pool di sistemi e membri, fare clic con il pulsante destro del mouse
su un host e selezionare Rimuovi dal pool di sistemi.
2. Seguire le istruzioni per rimuovere l’host da un pool di sistemi.
Riferimenti correlati
Comando rmhostfrompool
Inserimento di un host nella modalità di manutenzione
È possibile utilizzare l’attività di entrata in modalità di manutenzione per inserire
determinati host all’interno del pool di sistemi in modalità di manutenzione in
modo da poter eseguire attività di servizio sull’host.
Gli host che si trovano in modalità di manutenzione sono sospesi dall’attività del
pool di sistemi e non sono interessati dall’attività di distribuzione. Quando un host
entra in modalità di manutenzione, il pool di sistemi riassegna i server virtuali che
sono associati a tale host e che sono gestiti dal pool stesso. Viene deciso dove
riassegnare i server all’interno del pool e viene visualizzato un piano di
posizionamento che deve essere approvato.
Per inserire un host nella modalità di manutenzione, effettuare le seguenti
operazioni:
1. Nel riquadro di navigazione di IBM Systems Director, fare clic su Naviga tra le
risorse per individuare l’host in un pool di sistemi.
2. Selezionare l’host, fare clic su Azioni sulla barra dei menu e selezionare
Disponibilità → Entra in modalità di manutenzione. Una volta che l’host è
entrato in modalità di manutenzione, lo stato dell’host sarà visualizzato come
In servizio.
94
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Riferimenti correlati
Comando entermaintenancemode
Rimozione di un host dalla modalità di manutenzione
È possibile utilizzare l’attività di uscita dalla modalità di manutenzione per
rimuovere gli host da questa modalità.
Quando si rimuovono gli host dalla modalità di manutenzione, questi
riprenderanno l’attività del pool di sistemi, ad esempio possono essere di nuovo
interessati dalle attività di IBM Systems Director VMControl, come la distribuzione.
Per rimuovere un host dalla modalità di manutenzione, effettuare le seguenti
operazioni:
1. Nel riquadro di navigazione di IBM Systems Director, fare clic su Naviga tra le
risorse per individuare l’host in un pool di sistemi.
2. Selezionare l’host, fare clic su Azioni sulla barra dei menu e selezionare
Disponibilità → Esci dalla modalità di manutenzione.
Riferimenti correlati
Comando exitmaintenancemode
Eliminazione definitiva di un pool di sistemi
Se non è più necessario un pool di sistemi, è possibile eliminarlo definitivamente.
Se si esegue questa attività, il pool di sistemi non potrà più essere rilevato. Il pool
dovrà essere creato di nuovo.
È possibile eliminare un pool di sistemi senza che siano interessati i carichi di
lavoro o i server virtuali in esecuzione sugli host. Tuttavia, qualsiasi impostazione
di flessibilità sui carichi di lavoro verrà rimossa una volta eliminato il pool.
Per eliminare definitivamente un pool di sistemi, effettuare le seguenti operazioni:
1. Nella vista Pool di sistemi, fare clic con il pulsante destro del mouse su un pool
di sistemi e selezionare Elimina definitivamente.
2. Seguire le istruzioni per eliminare definitivamente il pool di sistemi.
Riferimenti correlati
Comando rmsyspool
Risoluzione dei problemi e supporto
Questo argomento fornisce informazioni sulla risoluzione dei problemi per IBM
Systems Director VMControl.
I seguenti argomenti contengono informazioni sui problemi noti correlati a IBM
Systems Director VMControl e sulle procedure di risoluzione dei problemi:
Il programma di installazione di IBM Systems Director
VMControl lascia alcuni processi nella directory temporanea
Dopo l’installazione di IBM Systems Director VMControl, è possibile che alcuni
processi o file temporanei vengano lasciati nella directory temporanea.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
95
Problema
L’installazione di IBM Systems Director VMControl eseguita più volte potrebbe
provocare numeri elevati di processi e file temporanei lasciati nella directory
temporanea. Tali file e processi restanti potrebbero causare problemi di prestazioni
e utilizzare spazio disco necessario.
Risoluzione
Eliminare i file temporanei e arrestare i processi nella cartella /tmp per liberare lo
spazio disco sul sistema.
Errore dell’installazione dell’agent secondario per NIM durante
l’utilizzo della procedura guidata di installazione agent
Utilizzare queste informazioni se viene visualizzato un errore nel tentativo di
installare l’agent secondario IBM Systems Director VMControl per NIM tramite la
procedura guidata di installazione agent.
Problema
Quando si installa l’agent secondario IBM Systems Director VMControl per NIM
tramite la procedura guidata di installazione agent, si riceve uno dei seguenti
messaggi di errore:
v COPDEX040E: Si è verificata un'eccezione imprevista del motore di
distribuzione.
v COPDEX123E: Il flusso di lavoro ha generato un'eccezione
MissingOperatingSystemException.
Spiegazione
Le cause di questo errore potrebbero essere diverse. Utilizzare le informazioni nella
seguente tabella per determinare la causa dell’errore e risolvere il problema:
Tabella 6. Cause per risoluzioni ed errori di installazione
96
Causa o informazioni aggiuntive
Risoluzione
Vengono visualizzate le seguenti
informazioni aggiuntive: Impossibile
completare l'azione per la funzione
dell'agent secondario NIM VMControl a
causa di errori.
Collegarsi al sistema su cui si sta installando
l’agent secondario IBM Systems Director
VMControl per NIM e ricercare nel log di
errori <director>/agent/logs/trace-log0.xml un messaggio che inizi con DNZIMN. Il
messaggio descrive il motivo per cui
l’installazione non è riuscita. Un possibile
motivo è che non sono stati soddisfatti tutti i
requisiti per l’agent secondario IBM Systems
Director VMControl per NIM.
Vengono visualizzate le seguenti
informazioni aggiuntive: CWPWS8461E: il
messaggio è scaduto: data di creazione
della data/ora.
Verificare che i clock di sistema sui sistemi
contenenti IBM Systems Director Server e
Common Agent rimangano sincronizzati.
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Tabella 6. Cause per risoluzioni ed errori di installazione (Continua)
Causa o informazioni aggiuntive
Risoluzione
Vengono visualizzate le seguenti
informazioni aggiuntive: Si è verificata
un'eccezione imprevista del motore di
distribuzione: la funzione dell'agent
secondario è già stata installata.
Esistono due possibili risoluzioni:
v Installare manualmente l’agent secondario
IBM Systems Director VMControl per
NIM.
v Rimuovere il sistema agent da IBM
Systems Director Server, rilevarlo di
nuovo e installare l’agent secondario IBM
Systems Director VMControl per NIM
tramite la procedura guidata di
installazione agent.
Vengono visualizzate le seguenti
informazioni aggiuntive: Impossibile
trovare il sistema operativo installato
sulla periferica.
Verificare che il sistema agent disponga di
IBM Systems Director Common Agent
installato e che il protocollo CAS sia attivo
per questo sistema. A tale scopo, seguire
questa procedura:
1. Fare clic su Esplora risorse.
2. Fare clic sul gruppo Tutti i sistemi
operativi.
3. Fare clic sul sistema agent.
4. Verificare se CAS è presente in Protocolli.
Errore dell’installazione dell’agent secondario per NIM in caso
di installazione manuale
Utilizzare queste informazioni se si riceve un errore nel tentativo di installare
manualmente l’agent secondario IBM Systems Director VMControl per NIM.
Problema
Quando si tenta un’installazione manuale dell’agent secondario di IBM Systems
Director VMControl per NIM, viene visualizzato il seguente messaggio:
Impossibile eseguire l'operazione richiesta poiché invaliderebbe la
configurazione corrente.
Risoluzione
Per risolvere questo problema, verificare che il sistema su cui si sta installando
l’agent sia stato aggiornato a IBM Systems Director versione 6.1.1.1.
Attività correlate
Aggiornamento di IBM Systems Director
L’attività non riesce dopo aver copiato un lavoro pianificato
Questo problema interessa tutte le attività di IBM Systems Director VMControl
Image Manager.
Problema
Dopo aver pianificato un’attività come la cattura o la distribuzione, viene copiato il
lavoro in modo da creare un lavoro pianificato duplicato. Per copiare il lavoro,
utilizzare l’opzione Crea come in Lavori attivi e pianificati. Quando viene
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
97
eseguito un nuovo lavoro pianificato, l’attività non riesce e riporta l’errore
Eccezione puntatore null.
Spiegazione
I parametri richiesti non sono inviati all’attività duplicata.
Risoluzione
Questa è una limitazione nota di IBM Systems Director VMControl Image
Manager. Non eseguire l’attività copiando il lavoro pianificato.
L’importazione da un volume condiviso di rete non riesce
Questo problema interessa l’attività di importazione su IBM Systems Director
Server in esecuzione su Windows.
Problema
Viene effettuato un tentativo di importazione di un package OVF, come serie di file
o come OVA compresso, da IBM Systems Director Server in esecuzione su
Windows. I file da importare si trovano su una condivisione di rete e il percorso è
fornito in formato UNC (Universal Naming Convention), ad esempio
\\nomecomputer\condivisione\percorso. L’attività di importazione non riesce con
il seguente errore, anche se il file esiste:
File OVF nomefile non trovato.
dove nomefile è il nome del package OVF.
Spiegazione
Per impostazione predefinita, IBM Systems Director Server viene eseguito come
servizio Windows e con utenza LocalSystem; questa utenza di solito non ha le
autorizzazioni sufficienti per accedere a una condivisione di rete.
Risoluzione
Eseguire IBM Systems Director Server come utente Administrator o con un’altra
utenza con l’autorizzazione per accedere alla condivisione di rete.
Per passare all’utente Administrator, effettuare le seguenti operazioni:
1. Dal menu Start di Windows, aprire Pannello di controllo → Strumenti di
amministrazione → Servizi.
2. Fare clic con il pulsante destro del mouse su IBM Systems Director Server e
selezionare Proprietà.
3. Sulla pagina Logon, cambiare l’utente da LocalSystem aAdministrator.
4. Riavviare il servizio IBM Systems Director Server.
L’importazione di un singolo file tar .ova non riesce
Questo problema interessa l’attività di importazione su Power Systems.
Problema
Di solito si prova a importare un package OVF nel formato di un file tar .ova.
L’attività di importazione non riesce con il seguente errore:
98
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
DNZIMC033E Si è verificato un errore durante l'operazione di importazione.
Spiegazione
IBM Systems Director VMControl supporta l’importazione dei package OVF
neiseguenti formati:
v Una serie di file (chiamata formato in serie di file)
v Un singolo file tar contenente la stessa serie di file, di solito con una estensione
.ova
Tuttavia, in alcuni casi, il software di compressione in file tar .ova di grosse
dimensioni restituisce una lunghezza della voce tar non corretta e provoca un
errore nell’attività di importazione.
Risoluzione
Convertire il singolo file tar .ova in un package di serie di file .ovf (detto formato
in serie di file). Quindi, sarà possibile importare il package OVF.
Per convertire il file .ova in una serie di file .ovf, effettuare le seguenti operazioni:
1. Ridenominare il file .ova in modo che abbia un suffisso .tar.
2. Verificare che sia disponibile spazio sufficiente per decomprimere il file tar.
Lo spazio richiesto per la decompressione del file di solito è uguale alla
dimensione del file tar stesso.
3. Decomprimere il file tar.
Il processo di decompressione del file estrae il contenuto del file e lo inserisce
nella directory.
4. Verificare che il contenuto del file tar sia copiato correttamente nella directory e
che sia presente un file .ovf.
5. Verificare che la dimensione di ciascun file estratto sia corretta.
Il package OVF a questo punto è pronto per essere importato. Quando si importa
il file .ovf, devono essere importati anche i file del package della stessa directory.
Una volta completata l’attività di importazione, sarà possibile eliminare i file creati
durante la decompressione.
L’attività di cattura non riesce e indica un errore di accesso al
gruppo di volumi LVM
Questo problema interessa l’attività di cattura destinata ad un server virtuale
z/VM.
Problema
In caso di cattura di un server virtuale z/VM, l’attività non riesce. Un messaggio
di errore indica che si è verificato un errore di accesso ad un gruppo di volumi
LVM.
Spiegazione
Questo problema generalmente indica uno dei seguenti problemi:
v Il gruppo di volumi sul sistema che è la destinazione della cattura dispone di
volumi fisici con UUID identici agli UUID dei volumi fisici su z/VM MAP
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
99
(manageability access point). Questa situazione può verificarsi quando entrambi
i sistemi hanno gruppi di volumi che sono stati clonati dalla stessa origine.
v Il nome del gruppo di volumi sul sistema che è la destinazione della cattura è in
conflitto con il nome di un gruppo di volumi su z/VM MAP (manageability
access point). Questo errore può verificarsi quando si utilizzano convenzioni o
nomi predefiniti. Ad esempio, entrambi i sistemi potrebbero disporre di gruppi
di volumi con un nome generico come opt-vg.
Risoluzione
Se si utilizza LVM, attenersi alle seguenti regole:
v Non tentare di catturare un server virtuale clonato dalla stessa macchina virtuale
di origine utilizzata per creare il z/VM MAP (manageability access point).
v Assegnare nomi univoci del sistema ai gruppi di volumi. Oppure controllare i
nomi dei gruppi di volumi su z/VM MAP (manageability access point) e
verificare che non si utilizzino tali nomi per altri server virtuali che si desidera
catturare.
L’attività di cattura non riesce e indica problemi di
connessione SSH
Questo problema interessa l’attività di cattura destinata ad un server virtuale
z/VM.
Problema
In caso di cattura di un server virtuale z/VM, l’attività non riesce. Un messaggio
di errore indica che non è stato possibile stabilire una connessione SSH alla
destinazione della cattura.
Spiegazione
Questo problema può verificarsi per uno dei seguenti motivi:
v La destinazione della cattura è irraggiungibile, ad esempio se la destinazione
della cattura si trova su una rete differente rispetto a z/VM MAP (manageability
access point).
v La destinazione della cattura non risponde, ad esempio non si avvia
correttamente né riesce ad avviare servizi di rete.
v La destinazione della cattura è configurata per rifiutare accessi root tramite SSH.
v Nella destinazione della cattura mancano credenziali adeguate per il
riconoscimento e la concessione dell’accesso a z/VM MAP (manageability access
point).
Risoluzione
Svolgere una o più delle seguenti azioni:
v Se la destinazione della cattura è offline o ad un livello di esecuzione non di
rete, eseguire l’IPL di tale destinazione e verificare che completi il processo di
avvio.
v Se la suddetta destinazione è configurata per rifiutare connessioni SSH o accessi
root remoti, modificare /etc/ssh/sshd_conf su tale destinazione per consentirli.
v Rimuovere eventuali righe per la destinazione della cattura dal file known_hosts
su z/VM MAP (manageability access point).
100
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v Rimuovere eventuali righe per z/VM MAP (manageability access point) nel file
authorized_keys sulla destinazione della cattura. Quindi aggiungere una voce
per z/VM MAP (manageability access point) al file authorized_keys utilizzando
il contenuto del file chiave /root/.ssh/ibm_zvmmap_id-rsa.pub su z/VM MAP
(manageability access point).
v Se z/VM MAP (manageability access point) non dispone di una coppia di chiavi
per ibm_zvmmap_id_rsa / ibm_zvmmap_id_rsa.pub, creare tale coppia tramite
ssh_keygen.
v Se la destinazione della cattura non è connessa ad una rete accessibile da z/VM
MAP (manageability access point), è necessario collegarla a tale rete prima di
eseguire l’attività di cattura.
v È possibile utilizzare il seguente script per completare diverse delle operazioni
di risoluzione dei problemi precedenti:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
101
#!/bin/bash
###############################################################################
# Aggiunge la chiave pubblica /root/.ssh/ibm_zvmmap_id_rsa.pub ssh all'elenco #
# authorized_keys remote_server.
#
#
# @param $1: l'indirizzo IP o nome host del server remoto a cui accedere. #
###############################################################################
#
##### START EXECUTION #########################################################
remote_server=$1
hostname=$(hostname)
# Passare alla directory .ssh root.
cd /root/.ssh
# Creare una chiave "zvmmap" se non esiste già.
if [[ ! -f /root/.ssh/ibm_zvmmap_id_rsa ]]; then
ssh-keygen -t rsa -N '' -f ibm_zvmmap_id_rsa
fi
# Rimuovere il server remoto dal file "known hosts" per esser certi che non siano presenti
# voci obsolete ed errate per tale server.
sed -i "/^${remote_server}/d" known_hosts
# Eseguire alcune azioni sul file authorized_keys del server remoto per verificarne
# l'esistenza, rimuovere voci di chiavi esistenti per questo host e accodare la
# chiave pubblica di tale host al file authorized_key del server remoto.
key="$(cat ibm_zvmmap_id_rsa.pub)"
ssh root@${remote_server} "mkdir /root/.ssh;
cd /root/.ssh;
touch authorized_keys;
sed -i \"/.*${hostname}$/d\" authorized_keys;
echo \"${key}\" >> authorized_keys"
# Verificare la connessione.
ssh -i ibm_zvmmap_id_rsa \
-o BatchMode=yes \
-o ConnectTimeout=60 \
-l root $remote_server \
'echo "SSH Connection Successfully Established"'
# Tornare alla directory originale.
cd exit 0
##### END OF SCRIPT ###########################################################
La cattura o distribuzione del server virtuale si blocca
Questo problema influisce sull’attività di cattura o distribuzione eseguite su un
server virtuale Linux su System z.
Problema
In caso di cattura o distribuzione su un server virtuale Linux su System z, il lavoro
si blocca per un tempo indefinito. Questo problema potrebbe verificarsi quando si
utilizza l’interfaccia Web di IBM Systems Director o la CLI di gestione sistemi IBM
Systems Director.
102
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Spiegazione
L’attività di cattura o distribuzione può bloccarsi quando un file di blocco viene
creato, ma non eliminato, da un precedente lavoro di cattura o distribuzione che si
arresta in modo anomalo. Ad esempio, questo problema potrebbe verificarsi
quando il precedente lavoro viene arrestato manualmente o a causa di
un’interruzione o di un arresto forzato del server virtuale su cui era in esecuzione
IBM z/VM .
Risoluzione
Per risolvere il problema, completare la seguente procedura:
1. Collegarsi al sistema z/VM MAP (manageability access point).
2. Immettere i seguenti comandi per arrestare IBM z/VM .
/etc/init.d/ibmsa stop
/etc/init.d/cimlistenerd stop
/etc/init.d/tier1slpinst stop
/etc/init.d/cimserverd stop
3. Emettere il seguente comando shell per rimuovere eventuali file di blocco
restanti:
rm /tmp/disk_connection_lock /tmp/ovftool_metalock /tmp/ovftool_lock_*
L’attività di cattura non riesce con errore DNZIMN018E
Questo problema interessa l’attività di cattura se relativa a un server virtuale IBM®
Power Systems (POWER5 e POWER6) che esegue AIX 5.3 o 6.1.
Problema
Quando si prova a catturare una macchina virtuale da una macchina virtuale
Power Systems, l’attività non riesce e nel log di lavoro viene visualizzato il
seguente messaggio:
DNZIMN018E Impossibile definire un client NIM per il server specificato con
ID oggetto (OID) <OID>.
Spiegazione
Questo problema può verificarsi se la macchina che si sta provando a catturare è
stata distribuita o catturata precedentemente con un nome host differente. Quando
si prova a catturare la macchina utilizzando un altro nome host, non è possibile
creare un nuovo oggetto macchina NIM in quanto l’oggetto macchina esistente ha
lo stesso indirizzo MAC. NIM non può memorizzare due macchine con lo stesso
indirizzo MAC.
Risoluzione
Per rimuovere l’oggetto macchina NIM esistente dal master NIM manualmente,
effettuare le operazioni riportate di seguito. Sarà quindi possibile provare a
eseguire di nuovo la cattura.
1. Nell’interfaccia Web, controllare le proprietà della macchina che si desidera
catturare. Individuare la proprietà Indirizzo MAC.
2. Collegarsi al master NIM come utente root.
3. Emettere il seguente comando per verificare il nome della macchina che ha lo
stesso indirizzo MAC:
lsnim -a if1 -t standalone
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
103
L’output riporterà la macchina che si desidera rimuovere.
4. Emettere i seguenti comandi per rimuovere la macchina NIM dal master NIM:
nim -Fo reset <nome dell'oggetto macchina NIM che si desidera rimuovere>
nim -Fo deallocate -a subclass=all
<nome dell'oggetto macchina NIM che si desidera rimuovere>
nim -Fo remove <nome dell'oggetto macchina NIM che si desidera rimuovere>
5. Una volta rimossa la macchina NIM, è possibile provare a eseguire di nuovo
l’attività di cattura.
La cattura da file non riesce quando si utilizza il protocollo
HTTP
Questo problema si verifica quando si prova a catturare un file di immagine più
grande di 2.147.483.647 byte mediante il protocollo HTTP.
Problema
Quando si prova a catturare un file di immagine mediante un protocollo HTTP,
viene restituito un errore getContentLength.
Spiegazione
Questo problema si verifica quando si prova a catturare un file di immagine più
grande di 2.147.483.647 byte mediante il protocollo HTTP.
Risoluzione
Scaricare il file di immagine su disco utilizzando un browser Web o un altro
mezzo. Provare a eseguire di nuovo l’attività di cattura, specificando l’immagine
dal percorso del disco.
Mancato avvio del server Red Hat Enterprise Linux dopo la
distribuzione e visualizzazione di errori di autorizzazione per
librerie condivise
Questo problema influisce sul server Red Hat Enterprise Linux dopo che è stato
distribuito.
Problema
Impossibile avviare un server Red Hat Enterprise Linux dopo la relativa
distribuzione. Inoltre, viene visualizzato un errore simile al seguente esempio:
/bin/mingetty: error while loading shared libraries:
libc.so.6: cannot open shared object file: Permission denied
Spiegazione
Questo problema può verificarsi quando il server Red Hat Enterprise Linux che
non è possibile avviare è stato catturato da un sistema su cui era abilitato SELinux
(Security-Enhanced Linux), tramite un z/VM MAP (manageability access point) sui
cui era installata una versione precedente del comando star. Precedenti versioni
del comando star contengono un bug che impedisce la scrittura corretta degli
attributi estesi per i collegamenti software durante la distribuzione. Di
conseguenza, SELinux nega l’accesso a tali file.
104
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Risoluzione
Disabilitare SELinux sulla destinazione di cattura impostandolo su una modalità
permissiva nel file /etc/selinux/config o aggiornare l’installazione star su z/VM
MAP (manageability access point) alla versione 1.5 (finale).
La distribuzione del server virtuale lascia delle risorse
assegnate
Questo problema interessa l’attività di distribuzione al nuovo server virtuale
quando è destinata ad un sistema host gestito da HMC (Hardware Management
Console) o IVM (Integrated Virtualization Manager).
Problema
Quando si utilizza l’attività di distribuzione ad un nuovo server virtuale, si
potrebbero ricevere degli errori dall’HMC o IVM durante l’esecuzione della
procedura di creazione del server virtuale e di assegnazione di risorse a tale server.
In questi casi di errori, il server virtuale o le risorse assegnate rimangono sull’HMC
o su IVM. Le risorse assegnate non vengono eliminate quando si verificano gli
errori. Se si tenta una nuova distribuzione dell’attività e gli errori permangono, si
verificherà un esaurimento di risorse sull’HMC o IVM.
Analisi
Se è stata utilizzata la procedura guidata di distribuzione nell’interfaccia Web,
individuare il log di attivazione attività per l’attività di distribuzione. Nell’area di
navigazione, fare clic su Gestione attività → Lavori attivi e pianificati. Selezionare
il proprio lavoro di distribuzione e fare clic sulla scheda Log. Le istruzioni variano in
base ai messaggi nel log di attivazione.
Questo argomento affronta due scenari di errore.
Scenario 1
v Se è stata utilizzata la procedura guidata di distribuzione, il log di attivazione
attività contiene un messaggio di errore compreso tra DNZVMP050E e
DNZVMP070E?
v Se è stato utilizzato il comando deployva, è stato ricevuto un messaggio di
errore compreso tra DNZVMP050E e DNZVMP070E?
Se la risposta è Sì, si è verificato un errore nel processo di creazione del server
virtuale o di assegnazione di risorse di memorizzazione a tale processo. In questo
caso, il server virtuale e le risorse di memorizzazione associate non sono stati
configurati in modo da consentire la distribuzione di un’immagine di tale tipo. È
consigliabile rimuovere il server virtuale e le risorse di memorizzazione associate.
Scenario 2
v Se è stata utilizzata la procedura guidata di distribuzione, il log di attivazione
attività contiene il messaggio di errore DNZIMN104E?
v Se è stato utilizzato il comando deployva, è stato ricevuto il messaggio di errore
DNZIMN104E?
Se la risposta è affermativa, il server virtuale e le risorse di memorizzazione
associate sono state create correttamente, ma IBM Systems Director non ha ricevuto
alcuna notifica sul nuovo server virtuale nel tempo richiesto. In tal caso, viene
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
105
eseguito il provisioning del server virtuale ed è possibile distribuire delle immagini
su di esso. In alternativa, è possibile rimuovere il server virtuale e le risorse di
memorizzazione associate.
Risoluzione
Scenario 1
Il server virtuale è stato creato, ma è inutilizzabile per la distribuzione. Deve essere
rimosso insieme alle risorse di memorizzazione associate.
1. Nell’area di navigazione, espandere Inventario → Viste → Host e server virtuale.
Ricercare il server virtuale sull’host che era la destinazione dell’attività di
distribuzione. Se non si trova tale server, eseguire l’attività Sicurezza → Verifica
connessione (proprietà essenziali query) sull’HMC o IVM. Attendere che venga
visualizzato il server virtuale. Se non viene visualizzato entro 5 minuti,
continuare con il passo 3.
2. Eseguire l’attività di eliminazione permanente del server virtuale sul server
virtuale.
3. Rimuovere eventuali dischi virtuali assegnati al server virtuale.
v Se è stata utilizzata la procedura guidata di distribuzione ed è presente un
messaggio DNZVMP546I nel log di attivazione attività, completare la
seguente procedura:
a. Se è stato selezionato un pool di memorizzazione situato su Virtual I/O
Server, il messaggio DNZVMP546I contiene il nome del disco virtuale
assegnato. Selezionare l’host in Esplora risorse ed eseguire l’attività
Configurazione sistema → Modifica host per eliminare il disco virtuale.
b. Se è stato selezionato un pool di memorizzazione situato su una SAN, il
messaggio DNZVMP564I fornisce il nome del pool in cui è stato
assegnato il volume di memorizzazione. Fare riferimento a
“Individuazione del volume di memorizzazione assegnato nella SAN“
nella sezione Ulteriori informazioni per la procedura di rimozione di
questo volume.
v Se è stato utilizzato il comando deployva, procedere nel modo seguente:
a. Se è stato selezionato un pool di memorizzazione locale su Virtual I/O
Server, nell’interfaccia Web selezionare l’host in Esplora risorse ed
eseguire l’attività Configurazione sistema → Modifica host. Rimuovere i
dischi virtuali non assegnati fino a liberare sufficiente spazio del pool.
b. Se è stato selezionato un pool di memorizzazione situato su una SAN,
richiamare il nome del pool di memorizzazione dal richiamo della riga
comandi. Fare riferimento a “Individuazione del volume di
memorizzazione assegnato nella SAN“ nella sezione Ulteriori
informazioni per la procedura di rimozione di questo volume.
Scenario 2
Il server virtuale è stato creato insieme alle risorse di memorizzazione associate. È
possibile terminare la distribuzione dell’immagine utilizzando l’attività di
distribuzione al server virtuale esistente o rimuovere tale server e le risorse di
memorizzazione associate.
1. Nell’area di navigazione dell’interfaccia Web, fare clic su Inventario → Viste →
Membri e gestori piattaforma. Ricercare il sistema host che era la destinazione
dell’attività di distribuzione. Eseguire l’attività Inventario → Visualizza e
raccogli inventario → Raccogli inventario (tutto l’inventario).
106
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
2. Si desidera rimuovere il server virtuale e le risorse di memorizzazione
associate?
a. Sì. Eseguire i passi 2-3 dello Scenario 1. Ed è tutto.
b. No. Eseguire l’attività di distribuzione al server virtuale esistente sul server
virtuale.
Informazioni aggiuntive
Completare la seguente procedura in Esplora risorse per individuare il volume di
memorizzazione associato nella SAN:
1. Per individuare i pool di memorizzazione, fare clic su Esplora risorse → Tutti i
sistemi, selezionare tutti gli array di memorizzazione e selezionare Topologia →
Memorizzazione.
2. Passare alla vista Risorse.
3. Individuare i pool di memorizzazione nella vista e selezionare il pool in cui è
stato assegnato il volume.
4. Nel pool di memorizzazione selezionato: Risorse correlate → Volume di
memorizzazione.
5. Nella tabella risultante di volumi di memorizzazione, fare clic su Azioni →
Colonne per aggiungere la colonna Modifica data.
6. Scegliere il volume di memorizzazione con la data di modifica uguale alla data
di esecuzione dell’attività di distribuzione. Eseguire l’attività di rimozione su
questo volume.
La distribuzione di un’immagine sul nuovo server virtuale non
riesce con errore DNZVMP001E
Questo problema interessa l’attività di distribuzione al nuovo server virtuale
quando è destinata ad un sistema host gestito da HMC (Hardware Management
Console).
Problema
L’attività di distribuzione dell’immagine al nuovo server virtuale potrebbe generare
il messaggio di errore DNZVMP001E che non è il messaggio corretto per l’errore in
questione. Questo argomento spiega l’errore effettivo e la procedura di risoluzione.
Analisi
La causa più probabile del messaggio DNZVMP001E è che una delle partizioni di
Virtual I/O Server non dispone di slot virtuali disponibili. L’attività di
distribuzione ad un nuovo server virtuale tenta di configurare SCSI virtuale su
Virtual I/O Server per rendere i volumi disponibili per il nuovo server virtuale.
Ciò implica l’assegnazione di adattatori server SCSI virtuali in slot virtuali
disponibili su Virtual I/O Server.
Risoluzione
Collegarsi alla console Web HMC e selezionare Gestione sistemi → Server per
visualizzare i server. Selezionare il server utilizzato come sistema host di
destinazione dall’attività di distribuzione. Visualizzare le partizioni su questo
server.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
107
Per ciascuna partizione di Virtual I/O Server sul server, completare la seguente
procedura:
1. Eseguire l’attività Configurazione → Gestione profili per modificare il profilo.
2. Nella scheda Adattatori virtuali, confrontare il valore “Numero massimo di
adattatori virtuali” con “Numero di adattatori virtuali”. Se il numero di
adattatori virtuali è uguale al numero massimo, tale Virtual I/O Server non
dispone di slot virtuali disponibili.
3. Nella scheda Adattatori virtuali, ricercare nella colonna Connessione partizione
le righe SCSI server. Qualsiasi voce con un numero tra parentesi ma priva di un
nome partizione è un adattatore server SCSI virtuale che è possibile rimuovere
per liberare uno slot virtuale. Consultare il passo 5.
4. Se non si trovano adattatori server SCSI virtuali da rimuovere, è possibile
aumentare il valore “Numero massimo di adattatori virtuali”. Riavviare la
partizione di Virtual I/O Server dopo tale operazione. La procedura per Virtual
I/O Server è terminata.
5. La seguente procedura deve essere eseguita per ciascun adattatore server
virtuale SCSI virtuale da rimuovere.
a. Registrare il numero nella colonna ID adattatore dell’adattatore server SCSI
virtuale da rimuovere. Questo è il numero di slot virtuale di tale adattatore.
Tale numero è necessario per rimuovere il vhost (se presente) nella
procedura riportata di seguito.
b. Selezionare l’adattatore server SCSI virtuale da rimuovere ed eseguire
Azioni → Elimina. Chiudere il profilo per salvare le modifiche.
c. Per rimuovere eventuali periferiche vhost configurate per utilizzare
l’adattatore rimosso, completare la seguente procedura.
1) Selezionare la partizione Virtual I/O Server ed eseguire Operazioni →
Esegui comando VIOS.
2) Specificare il comando lsmap –all.
3) Nell’output, ricercare nella colonna Physloc ciascuna periferica vhost. La
colonna Physloc contiene il numero di slot virtuale dell’adattatore server
SCSI virtuale utilizzato da vhost. Ad esempio, una riga come vhost0
U9133.55A.10DA01G-V1-C2 contiene C2 alla fine. Ciò indica che la
periferica vhost0 utilizza l’adattatore server SCSI virtuale nello slot
virtuale 2. Il numero X in CX alla fine dell’identificativo vhost è il
numero slot virtuale.
4) Se si trova lo slot virtuale registrato sopra all’output nel comando lsmap,
registrare il vhost per tale slot virtuale.
5) Immettere il seguente comando utilizzando l’attività del comando Esegui
VIOS:
rmdev –dev vhostX
dove vhostX è il vhost identificato nel passo precedente.
d. Una volta rimossi tutti gli adattatori server SCSI virtuali e le corrispondenti
periferiche vhost, riavviare la partizione Virtual I/O Server. Se non si
desidera riavviare Virtual I/O Server, è possibile utilizzare l’attività
Partizionamento logico dinamico → Adattatori virtuali per rimuovere
l’adattatore server SCSI virtuale dalla partizione Virtual I/O Server in
esecuzione.
L’attività di distribuzione non riesce con errore DNZIMN867E
Questo problema si verifica con IBM Systems Director VMControl quando si prova
a distribuire un nuovo server virtuale in un ambiente IBM® Power Systems.
108
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Problema
Durante l’operazione di distribuzione, lo scambio di chiavi SSH non riesce. Il
comando dkeyexch restituisce uno stato sconosciuto e viene ricevuto un errore
simile al seguente:
DNZIMN867E Impossibile scambiare la chiave SSH con 9.12.28.87 a causa del seguente errore:
2760-287 [dkeyexch] Errore interno - lo script di scambio restituisce un errore sconosciuto: 1.
Risoluzione
Eseguire di nuovo il comando dkeyexch sul master NIM per scambiare le chiavi
SSH. Di seguito è riportato un esempio di esecuzione del comando dkeyexch per
l’errore riportato:
Nota: i rientri di riga indicano una continuazione della riga precedente. Entrambe
le righe devono trovarsi sulla stessa riga.
/opt/ibm/sysmgt/dsm/bin/dkeyexch -z -f /etc/ibm/sysmgt/dsm/config/passwd_9_12_28_87
-I ivm -H 9.12.28.87
In questo esempio, si scambia la chiave SSH su un punto di accesso Integrated
Virtualization Manager (IVM). È possibile utilizzare il comando dkeyexch per
scambiare la chiave su altri punti di accesso, come ad esempio Hardware
Management Console (HMC). Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla
pagina man relativamente al comando dkeyexch.
Attività di distribuzione non riuscita con errore DNZIMN107E
Questo problema interessa IBM Systems Director VMControl quando si prova a
distribuire un server virtuale in un ambienteIBM® Power Systems.
Problema
Se si utilizza la procedura guidata di distribuzione per distribuire una macchina
virtuale in un ambientePower Systems, viene selezionato un sistema di
destinazione e viene restituito il seguente errore:
DNZIMN107E: Si è verificato un errore durante l'operazione di distribuzione.
Risoluzione
Questo errore si verifica quando IBM Systems Director non ha completato il
processo di raccolta inventario per il sistema di destinazione. È possibile attendere
il processo di completamento oppure eseguire esplicitamente l’attività di raccolta
inventario sul sistema di destinazione. Una volta completata la raccolta inventario
per il sistema di destinazione, sarà possibile provare a eseguire di nuovo l’attività
di distribuzione.
Attività correlate
Raccolta di inventario
Più attività di distribuzione provocano l’errore DNZIMN871E
Questo problema interessa le attività di distribuzione relative a server Power
Systems gestiti da Hardware Management Console (HMC) o da Integrated
Virtualization Manager (IVM).
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
109
Problema
Quando si prova a utilizzare l’attività di distribuzione su un sistema gestito da
HMC o IVM, viene ricevuto il seguente messaggio:
DNZIMN871E Un'altra operazione è in corso. Impossibile bloccare HMCName per la distribuzione.
Spiegazione
Alcune attività di distribuzione non riescono se sono pianificate
contemporaneamente più distribuzioni su partizioni gestite dallo stesso HMC o
IVM.
Risoluzione
È possibile che si verifichi un timeout di blocco se troppe attività di distribuzione
sono pianificate simultaneamente per un determinato HMC o IVM. Per evitare il
timeout, pianificare le varie attività di distribuzione a una distanza di 5 - 10 minuti
in modo che il master NIM ne possa completare l’elaborazione.
Il pannello Prodotto della procedura guidata di distribuzione è
vuoto
Questo problema si verifica quando si prova a distribuire una macchina virtuale
che si trova in un repository NIM.
Problema
Quando si prova a distribuire una macchina virtuale che si trova in un repository
NIM, il pannello Prodotto della procedura guidata di distribuzione non contiene
alcun campo che possa essere modificato. Quando si fa clic su Fine e si completa la
procedura, viene restituito il seguente errore:
DNZIMC706E Si è verificato un errore imprevisto. Consultare il log errori per informazioni.
Spiegazione
L’OVF per la macchina virtuale non contiene una sezione Product con proprietà
modificabili dall’utente. La distribuzione NIM richiede l’impostazione di tre
proprietà nella sezione del prodotto di livello superiore dell’OVF. Tali proprietà
sono:
<ovf:Property ovf:key="networkport.RASDID.ip" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>indirizzo IP statico per l'adattatore di rete</ovf:Label>
<ovf:Description>indirizzo IP stato per l'adattatore
di rete</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.RASDID.gateway" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>gateway predefinito statico.</ovf:Label>
<ovf:Description>gateway predefinito statico.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.RASDID.netmask" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>rete statica.</ovf:Label>
<ovf:Description>rete statica.</ovf:Description>
</ovf:Property>
110
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
RASDID deve essere sostituito con l’ID istanza dell’elemento RASD nell’OVF che
rappresenta l’adattatore di rete principale del sistema. Ad esempio, per questo
elemento RASD, il RASDID deve essere sostituito con “6”:
<ovf:Item>
<rasd:Caption>Virtual Ethernet Adapter Allocation</rasd:Caption>
<rasd:Connection>Virtual Network 1</rasd:Connection>
<rasd:Description>Virtual Network 1</rasd:Description>
<rasd:ElementName>Allocation of non-IEEE-aware virtual ethernet adapter
on Virtual Network 1.</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>6</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>10</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
OperatingSystemSection del sistema virtuale deve avere anche DiscoveryIpAddress
e NetworkBootIpAddress impostati in modo da fare riferimento alla proprietà
dell’indirizzo IP dalla sezione product. Ad esempio:
<ovf:OperatingSystemSection ovf:id="9" ovf:version="6">
<ovf:Info>sistema operativo Guest AIX 6</ovf:Info>
<ovf:Description>IBM AIX 6</ovf:Description>
<vim:DiscoveryIpAddress vim:class="com.ibm.ovf.vim.2"
vim:instance="" vim:key="networkport.RASDID.ip"/>
<vim:NetworkBootIpAddress vim:class="com.ibm.ovf.vim.2"
vim:instance="" vim:key="networkport.RASDID.ip"/>
</ovf:OperatingSystemSection>
</ovf:VirtualSystem>
Risoluzione
L’OVF originale deve essere modificato in modo che contenga le proprietà richieste
e quindi deve essere reimportato.
Attività di distribuzione su un server virtuale esistente
scaduta
Questo problema interessa l’attività di distribuzione su un server virtuale esistente
di una macchina virtuale da un repository di immagine Network Installation
Management (NIM).
Problema
Quando si prova a distribuire una macchina virtuale da un repository NIM a un
server virtuale esistente, viene ricevuto il seguente errore:
DNZIMN882E L'attività di distribuzione non è in elaborazione ed è scaduta.
Spiegazione
Se il repository di immagine NIM (NIM Master) si connette a IBM Systems
Director Server mediante un adattatore di rete e si connette al server virtuale su
cui si desidera distribuire la macchina virtuale mediante un adattatore di rete
differente, il secondo adattatore potrebbe non essere configurato correttamente.
Risoluzione
Completare le seguenti operazioni per creare una risorsa di rete NIM secondaria e
configurare NIM per utilizzare questo adattatore secondario:
1. Collegarsi a NIM Master.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
111
2. Quando è stato eseguito nim_master_setup per configurare il NIM Master,
l’oggetto di rete master_net è stato creato per rappresentare la rete associata
all’interfaccia di rete primaria del NIM Master. Se il NIM Master ha
un’interfaccia secondaria che verrà utilizzata per distribuire i server virtuali,
allora sarà necessario creare una o più definizioni di rete NIM aggiuntive.
Nota: non definire un nome per l’oggetto di rete NIM che inizia con il nome di
un altro oggetto di rete NIM.
a. Definire un oggetto di rete NIM per l’interfaccia di rete secondaria del NIM
Master. Ad esempio:
nim -o define -t ent -a net_addr=1.2.3.4 -a snm=255.255.255.0 rete_secondaria
dove 1.2.3.4 è l’indirizzo IP della rete definita, 255.255.255.0 è la subnet
mask per la rete e rete_secondaria è il nome dell’oggetto di rete NIM che si
sta creando. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla sezione
Definizione di reti NIM nel centro informazioni di IBM Systems.
b. Se il server virtuale che verrà distribuito si trova sulla stessa rete
dell’interfaccia secondaria del NIM Master, allora è possibile ignorare questo
passo. Se si trova su una rete differente, allora è necessario definire un altro
oggetto di rete NIM per il server virtuale. Ad esempio:
nim -o define -t ent -a net_addr=2.2.3.4 -a snm=255.255.255.0 rete_distribuzione
dove 2.2.3.4 è l’indirizzo IP della rete definita, 255.255.255.0 è la subnet
mask per la rete e rete_distribuzione è il nome dell’oggetto NIM che si sta
creando.
3. Collegare l’oggetto di rete rete_secondaria creato alla risorsa NIM Master, ad
esempio:
nim -o change -a if2='rete_secondaria 1.2.3.4 0' -a cable_type2=N/A master
4. Se è stata creata una nuova rete rete_distribuzione, è necessario stabilire un
instradamento statico tra la rete e l’oggetto di rete rete_secondaria. Per ulteriori
informazioni, fare riferimento alla sezione Definizione di un instradamento
NIM statico tra le reti nel centro informazioni di IBM Systems. È inoltre
necessario rimuovere l’instradamento predefinito sulla rete rete_distribuzione.
5. Verificare che il nome host del server virtuale su cui si desidera distribuire la
macchina virtuale possa essere risolto dal NIM Master. Definire il nome host
sul server di nomi oppure aggiungerlo a /etc/hosts sul NIM Master.
Una volta completate queste operazioni, provare a distribuire di nuovo la
macchina virtuale sul server virtuale.
Attività correlate
Definizione di reti NIM
Definizione di un instradamento NIM statico tra reti
L’attività di distribuzione su un nuovo server virtuale AIX
scade
Questo problema interessa l’attività di distribuzione su un nuovo server virtuale
quando si distribuisce una macchina virtuale da un repository di immagini NIM
(Network Installation Manager).
112
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Problema
Quando si prova a distribuire una macchina virtuale da un repository NIM su un
nuovo server virtuale, viene ricevuto il seguente errore:
DNZIMN882E L'attività di distribuzione non è in elaborazione ed è scaduta.
Spiegazione
La distribuzione di un nuovo server virtuale AIX non riesce se il server non ha una
connettività di rete al master NIM o se il server virtuale non è in grado di superare
un firewall per il master NIM.
Risoluzione
Effettuare le seguenti operazioni:
1. Verificare che vi sia una connettività di rete tra il server virtuale e il master
NIM.
2. Verificare che eventuali firewall tra il server virtuale e il master NIM siano
configurati per consentire la comunicazione tra il server virtuale e il master
NIM. In alternativa, è possibile scegliere un master NIM differente all’interno
dello stesso firewall del server virtuale in modo che funzioni come repository
di immagini.
3. Provare a eseguire di nuovo l’attività di distribuzione una volta configurati
correttamente la rete e il firewall.
La procedura di distribuzione visualizza l’errore DNZIMC763E
nella pagina Minidischi
Questo problema interessa l’attività di distribuzione quando si distribuisce una
macchina virtuale o un server virtuale esistente per creare un nuovo server virtuale
z/VM.
Problema
Quando si utilizza la procedura guidata di distribuzione per distribuire un
dispositivo o un server virtuale esistente per creare un nuovo server virtuale
z/VM, viene visualizzato il messaggio DNZIMC763E nella pagina Minidischi.
Spiegazione
IBM Systems Director VMControl popola la procedura guidata di distribuzione con
valori provenienti dalla macchina virtuale o dal server virtuale di origine. Tuttavia,
è necessario fornire ulteriori informazioni sui minidischi che verranno creati per il
nuovo server virtuale.
Risoluzione
Per risolvere il problema, completare la seguente procedura:
1. Dalla pagina Minidischi, selezionare uno dei minidischi e fare clic su Modifica.
2. Nella pagina Modifica minidisco, completare le seguenti informazioni per il
minidisco che verrà creato per il nuovo server virtuale:
a. Nel campo Tipo di assegnazione disco, selezionare il tipo.
b. Nel campo ID disco, selezionare l’ID.
3. Fare clic su OK per tornare alla pagina Minidischi.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
113
4. Ripetere i passi 1-3 per ciascun minidisco elencato nella tabella.
Continuare ad utilizzare la procedura guidata di distribuzione.
La dimensione del minidisco z/VM è -1 durante la
distribuzione
Questo problema interessa l’attività di distribuzione di un nuovo server virtuale
quando si basa su un server virtuale z/VM esistente.
Problema
La dimensione di un minidisco è riportata come -1 nel relativo pannello quando si
esegue la distribuzione di un server virtuale vuoto basato su un server z/VM
esistente. La dimensione del minidisco deve essere modificata in una dimensione
differente prima di creare il nuovo server virtuale.
Spiegazione
Il numero negativo (-1) per la dimensione del minidisco indica che il minidisco
utilizza lo spazio rimanente sul volume. z/VM lo riporta nella directory utente
come END. IBM Systems Director riflette questo evento come un numero negativo
(-1) per la dimensione. Durante la creazione di un minidisco per un server virtuale,
è necessaria una dimensione valida. Un numero negativo non è accettato.
Risoluzione
Specificare la dimensione appropriata per il minidisco che viene creato. Collegarsi
alla macchina virtuale ed interrogare il dispositivo, ad esempio con la query 191.
L’attività di distribuzione crea un nuovo server virtuale con un
nome host non corretto
Questo problema interessa IBM Systems Director VMControl quando si distribuisce
una macchina virtuale in un ambiente IBM® Power Systems.
Problema
Quando si distribuisce una macchina virtuale in un ambiente Power Systems, il
nuovo server virtuale (destinazione) non ha il nuovo nome host specificato nella
procedura guidata di distribuzione o sull’interfaccia della riga comandi.
Spiegazione
Se si utilizza la procedura guidata di distribuzione o l’interfaccia della riga
comandi, è possibile specificare sia un indirizzo IP che un nome host per il server
virtuale di destinazione. Se l’indirizzo IP e il nome host non corrispondono l’uno
all’altro mediante DNS o /etc/hosts sul master NIM, allora l’indirizzo IP avrà la
precedenza. In questo caso, il nome host per il nuovo server virtuale non cambia
nel nome specificato nella procedura guidata o sulla riga comandi.
Risoluzione
Verificare che l’indirizzo IP e il nome host specificati nella procedura guidata o
sulla riga comandi corrispondano l’uno all’altro nel DNS o in /etc/hosts sul
master NIM.
114
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Impossibile modificare le proprietà del server virtuale
correlate alla CPU virtuale
Questo problema interessa l’attività di modifica se eseguita su un server virtuale
z/VM.
Problema
Quando si prova a eseguire l’attività di modifica del server virtuale per le
impostazioni memorizzate di un server virtuale System z per modificare la
proprietà dedicata/condivisa, è possibile che venga restituito un errore che indica
che la modifica non è riuscita. Questo problema si verifica su un server virtuale
che non ha una istruzione CPU nella voce della directory utente di z/VM per il
server virtuale.
Spiegazione
Un’istruzione CPU non è richiesta nella directory utente di z/VM se il sistema ha
solo una CPU virtuale definita e questa utilizza i processori virtuali condivisi. IBM
z/VM ha provato a modificare l’istruzione della CPU ma questa non esisteva. La
modifica non è stata eseguita.
Risoluzione
Su z/VM utilizzare Directory Manager per aggiungere un’istruzione CPU alla
directory utente per il server virtuale. Una volta aggiunta l’istruzione, IBM z/VM
potrà modificare l’istruzione CPU.
Aggiunta di un minidisco a un server virtuale nei risultati delle
impostazioni attive in un errore
Questo problema interessa l’attività di modifica del server virtuale nelle
impostazioni attiva quando è indirizzata a un server virtuale System z.
Problema
Se si utilizza l’attività di modifica del server virtuale per un server virtuale System
z nelle impostazioni attive per aggiungere un minidisco, il tentativo di aggiunta
restituirà un errore e si potrebbe avere un errore del sistema. L’errore indica un
errore non previsto con codice di ritorno 204, codice di errore 8 da
Image_Disk_Create.
Spiegazione
Perché un minidisco venga aggiunto nelle impostazioni attive per un server
virtuale System z, il disco deve essere disponibile nella directory utente del server
virtuale nelle impostazioni di z/VM Directory Manager prima che venga aggiunto
in modalità attiva.
Risoluzione
Verificare che il minidisco daaggiungere nelle impostazioni attive sia disponibile
nella directory utente del server virtuale in z/VM Directory Manager. Nel caso in
cui non sia disponibile, aggiungere prima il minidisco alla modalità memorizzata,
quindi aggiungerlo alla modalità attiva.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
115
I processori del server virtuale non sono contrassegnati come
dedicati
Questo problema interessa le attività di creazione e modifica di un server virtuale
se relative a un server virtuale System z.
Problema
Quando si modifica un server virtuale System z o se ne crea uno basato su un
server virtuale esistente, i processori virtuali non indicano che un processore è
dedicato.
Spiegazione
La proprietà che indica che il processore virtuale è dedicato non viene restituita
con il valore corretto. Il valore viene visualizzato sempre come non dedicato.
Risoluzione
Questa è una limitazione nota.
Si verifica un tentativo di modifica del minidisco non previsto
durante la modifica di un server virtuale
Questo problema interessa l’attività di modifica del server virtuale relativa a un
server virtuale System z.
Problema
Quando si prova a eseguire l’attività di modifica del server virtuale per le
impostazioni attive e quelle memorizzate di un server virtuale System z, viene
effettuato un tentativo di modifica dei minidischi associati al server virtuale anche
se ciò non è stato richiesto.
Spiegazione
Il tentativo di modifica del minidisco si verifica a causa di una differenza tra le
impostazioni attive e quelle memorizzate per i minidischi. La modifica non viene
eseguita.
Risoluzione
Modificare le impostazioni attive e memorizzate separatamente.
Impossibile impostare il processore virtuale su dedicated con
la modifica del server virtuale
Questo problema interessa l’attività di modifica del server virtuale relativa a un
server virtuale System z.
Problema
Quando si modifica un server virtuale System z, la proprietà dedicata non può
essere impostata per i processori virtuali che sono aggiunti o modificati.
116
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Spiegazione
Il tentativo di modifica del minidisco si verifica a causa di una differenza tra le
impostazioni attive e quelle memorizzate per i minidischi. La modifica non viene
eseguita.
Risoluzione
Questa è una limitazione nota di IBM Systems Director VMControl.
È possibile aggiornare la directory utente di z/VM per il server virtuale che
utilizza il gestore directory di z/VM. Specificare l’opzione DEDICATED con
l’istruzione CPU per il server virtuale.
La modifica di un server virtuale per aggiungere uno switch
virtuale o una LAN guest restituisce un errore
Questo problema interessa l’attività di modifica del server virtuale relativa a un
server virtuale System z.
Problema
Se si utilizza l’attività di modifica di un server virtuale per un server System z in
esecuzione per aggiungere uno switch virtuale o una LAN guest alle impostazioni
attive e memorizzate, viene restituito un errore per il lavoro. L’errore indica un
errore non previsto con codice di ritorno 204, codice di errore 20 da
Virtual_Network_Adapter_Connect_LAN.
Spiegazione
L’interfaccia di rete è stata correttamente aggiunta. Il codice di ritorno e il codice di
errore indicano che il dispositivo è stato accoppiato automaticamente alla LAN
mediante il programma di controllo di z/VM. IBM Systems Director Server non
viene aggiornato con le informazioni sulle modifiche alle risorse. L’aggiornamento
verrà eseguito alla successiva raccolta dell’inventario su IBM z/VM o quando
viene apportata una modifica al server virtuale che non restituisce alcun errore.
Risoluzione
Questa è una limitazione nota di IBM Systems Director VMControl.
La distribuzione ad un master NIM non riesce con errore
DNZIMN868E
Problema
Quando si tenta di distribuire una macchina virtuale ad un master NIM, viene
visualizzato il seguente messaggio:
DNZIMN868E: Impossibile definire la macchina NIM <nome macchina NIM che si sta tentando
di creare con l'operazione di distribuzione>. L'ID MAC <indirizzo MAC del sistema su cui si sta
eseguendo la distribuzione> è già utilizzato dalla macchina NIM <nome macchina NIM esistente>.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
117
Risoluzione
Per risolvere questo problema, eliminare manualmente la macchina NIM esistente
dal master e riprovare la distribuzione. Seguire questa procedura per rimuovere la
macchina NIM esistente dal master NIM:
1. Accedere al master NIM come utente root.
2. Immettere il seguente comando:
nim -Fo reset <nome della macchina NIM che si desidera eliminare>
3. Immettere il seguente comando:
nim -Fo deallocate -a subclass=all <nome della macchina NIM che si desidera eliminare>
4. Immettere il seguente comando:
nim -Fo remove <nome della macchina NIM che si desidera eliminare>
I repository di immagine sono ancora presenti una volta
disinstallati gli agent di IBM Systems Director VMControl
Questo problema interessa l’ambiente IBM Systems Director VMControl quando
l’agent secondario di IBM Systems Director VMControl per NIM o l’agent del
punto di accesso di gestibilità di IBM Systems Director z/VM viene disinstallato.
Problema
Dopo aver disinstallato un agent IBM Systems Director VMControl, sia esso l’agent
secondario IBM Systems Director VMControl per NIM che l’agent del punto di
accesso di gestibilità di IBM Systems Director z/VM, il repository di immagine
presente su tale sistema gestito è ancora noto a IBM Systems Director e le
corrispondenti macchine virtuali appaiono ancora come disponibili.
Spiegazione
Non esiste alcun meccanismo automatico per la notifica a IBM Systems Director
Server relativamente a quando vengono disinstallati gli agent di IBM Systems
Director VMControl. Pertanto, se gli agent vengono disinstallati, IBM Systems
Director Server continua a interagire con il repository di immagine e le macchine
virtuali. Tuttavia, qualsiasi azione che si prova ad eseguire rispetto al repository di
immagine o alle macchine virtuali (come ad esempio, il rilevamento, la cattura o la
distribuzione) non riesce in quanto IBM Systems Director Server non è più in
grado di eseguire queste azioni di IBM Systems Director VMControl sul sistema
del repository di immagine.
Risoluzione
Effettuare le operazioni riportate di seguito per evitare che il repository di
immagine e le macchine virtuali associate siano ancora visualizzate una volta
disinstallato l’agent di IBM Systems Director VMControl.
Attenzione: il completamento della seguente procedura provoca la perdita
dell’automazione degli eventi automatici e della cronologia per il sistema gestito.
1. Rimuovere gli oggetti gestiti dal server e dal sistema operativo che
rappresentano il sistema gestito su cui è stato disinstallato uno dei seguenti
agent di IBM Systems Director VMControl:
v Agent secondario di IBM Systems Director VMControl per NIM
v Agent del punto di accesso di gestibilità di IBM Systems Director z/VM
118
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
2. Rilevare e richiedere di nuovo l’accesso al sistema gestito, nel caso in cui sia
necessario ancora accedere nonostante il repository di immagine non sia più
presente.
Attività correlate
Rimozione di una risorsa
Esecuzione di un rilevamento di sistema
Riferimento
Questa sezione fornisce informazioni di riferimento per IBM Systems Director
VMControl, inclusi comandi e specifiche OVF.
Comandi VMControl
IBM Systems Director VMControl include una libreria di comandi che è possibile
utilizzare per eseguire molte delle stesse operazioni di gestione del carico di lavoro
che è possibile completare dall’interfaccia Web.
Comandi smcli
I seguenti comandi smcli sono disponibili per VMControl.
Nota: i comandi sono divisi nei seguenti gruppi:
v Pool di sistemi
v Macchine virtuali
v Server virtuali
v Carichi di lavoro
Per informazioni sulle licenze associate a ciascun gruppo, fare riferimento a
Informazioni sulla licenza.
addhosttopool
Utilizzare il comando addhosttopool per aggiungere un host a un pool di
sistemi.
captureva
Utilizzare il comando captureva per catturare una macchina virtuale.
chsyspool
Utilizzare il comando chsyspool per aggiornare un pool di sistemi.
chworkload
Utilizzare il comando chworkload per modificare gli attributi di un carico
di lavoro.
deployva
Utilizzare il comando deployva per distribuire una macchina virtuale.
entermaintenancemode
Utilizzare il comando entermaintenancemode per entrare nella modalità di
manutenzione per un host.
exitmaintenancemode
Utilizzare il comando exitmaintenancemode per uscire dalla modalità di
manutenzione per un host.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
119
importva
Utilizzare il comando importva per importare una macchina virtuale in
VMControl Image Manager.
lscandidatehost
Utilizzare il comando lscandidatehost per visualizzare gli host candidati
da aggiungere a un pool di sistemi.
lscandidatestorage
Utilizzare il comando lscandidatestorage per visualizzare la memoria
candidata per un pool di sistemi.
lscapsrv
Utilizzare il comando lscapsrv per visualizzare i server che possono essere
catturati come macchine virtuali.
lscustomization
Utilizzare il comando lscustomization per visualizzare gli attributi che
possono essere personalizzati per una macchina virtuale quando si
eseguono i comandi captureva, deployva o importva.
lsdeploytargets
Utilizzare il comando lsdeploytargets per visualizzare i server o gli host di
destinazione su cui distribuire un carico di lavoro di macchine virtuali.
lsrepos
Utilizzare il comando lsrepos per visualizzare i repository.
lssyspool
Utilizzare il comando lssyspool per visualizzare i pool di sistemi.
lsva
Utilizzare il comando lsva per visualizzare le macchine virtuali.
lsworkloads
Utilizzare il comando lsworkloads per visualizzare i carichi di lavoro.
mksyspool
Utilizzare il comando mksyspool per creare un nuovo pool di sistemi.
mkworkload
Utilizzare il comando mkworkload per creare un carico di lavoro.
rmhostfrompool
Utilizzare il comando rmhostfrompool per rimuovere un host da un pool
di sistemi.
rmsyspool
Utilizzare il comando rmsyspool per eliminare un pool di sistemi.
rmva
Utilizzare il comando rmva per eliminare definitivamente una macchina
virtuale.
rmvs
Utilizzare il comando rmvs per eliminare definitivamente uno o più server
virtuali e, facoltativamente, l’archivio collegato.
startworkload
Utilizzare il comando startworkload per avviare un carico di lavoro.
stopworkload
Utilizzare il comando stopworkload per arrestare un carico di lavoro.
vmcrelocate
Utilizzare il comando vmcrelocate per generare, visualizzare e,
facoltativamente, eseguire un piano di Placement Services.
120
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Macchine virtuali
Comando captureva:
Utilizzare il comando captureva per catturare una macchina virtuale.
Sintassi
smcli captureva {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli captureva [-L lingua] [-v] -r repository -n nome -s {ID_server |
carico di lavoro }[-D descrizione] [-A elenco_attributi]
smcli captureva [-L lingua] [-v] -r repository -n nome -F percorsofile [-D
descrizione] [-A elenco_attributi]
Descrizione
Il comando captureva cattura una macchina virtuale da un server virtuale, un
carico di lavoro, un file di immagine mksysb AIX esistente o una risorsa
lpp_source NIM esistente.
Indicatori
-A | --attribute ″chiave=valore [, ...]″
Assegna i valori a uno o più attributi personalizzabili, dove chiave è la chiave
dell’attributo e valore è il nuovo valore dell’attributo.
Suggerimenti:
v È possibile utilizzare il comando lscustomization per visualizzare tutti gli
attributi personalizzabili.
– Per visualizzare tutti gli attributi personalizzabili per la cattura di un
server virtuale o di un carico di lavoro, emettere il seguente comando:
smcli lscustomization -a capture -r repository -s {server | carico di lavoro}
– Per visualizzare gli attributi personalizzabili per la cattura di un file di
immagine mksysb AIX o di una risorsa lpp_source NIM esistente,
emettere il seguente comando:
smcli lscustomization -a capture -r repository
Nota: La personalizzazione non è supportata se si esegue l’attività di cattura
su z/VM.
v Separare le coppie chiave-valore con virgole (ad esempio,
″cpushare=2.1,memsize=4096″).
v Gli attributi e i valori degli attributi non sono specifici della locale.
-D | --description ″descrizione″
Specifica il testo descrittivo che si fornisce all’oggetto di destinazione. Se la
descrizione contiene caratteri speciali come spazi o virgole, racchiuderla tra
virgolette.
-F | --fileLocation ″percorso_file″
Specifica un file di immagine mksysb o la risorsa lpp_source NIM esistente che
si desidera catturare.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
121
Nota: l’opzione -F non è supportata quando si esegue l’attività di cattura su
z/VM.
Sono supportati i seguenti formati di nomi e URI per i file di immagine
mksysb esistenti:
v -F [percorsorelativo]file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
v -F /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux
soltanto)
v -F c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e
Linux soltanto)
v -F file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su
Windows soltanto)
v -F http://percorso/file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
v -F repos://percorso/file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
Note:
v il file di immagine mksysb diAIX specificato è sempre copiato nella nuova
directory dell’applicazione in /export/nim/appliances sul master NIM. Il file
di immagine mksysb di AIX originale resta immutato.
v -F repos://percorso/file fa riferimento a un file di immagine mksysb di
AIX che si trova nel repository identificato dall’opzione -r sul master NIM.
Sono supportati i seguenti formati di nomi e URI per le risorse lpp_source
NIM esistenti:
v -F repos:nome_risorsa
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
122
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v
v
v
v
v
ja: giapponese
ko: coreano
pt_BR: portoghese brasiliano
zh_CN: cinese semplificato
zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nome per la macchina virtuale creata. Se il nome contiene dei
carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-r | --repository repository
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del repository di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimenti:
v Utilizzare il seguente comando per visualizzare il repository specifico
necessario per gestire il server virtuale o il carico di lavoro che si desidera
catturare:
smcli lsrepos -o -a capture -s {server | carico di lavoro}
v Utilizzare il seguente comando per individuare l’ID univoco del repository
NIM se si sta catturando un file di immagine mksysb AIX o una risorsa
lpp_source NIM esistente:
smcli lsrepos -ol
-s | --server {ID_server | carico di lavoro}
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del server o del carico di lavoro di
destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: Utilizzare il comando lscapsrv con l’opzione -o per visualizzare
il nome e l’OID di tutti i server che possono essere catturati. Utilizzare il
comando lsworkloads con l’opzione -o per visualizzare il nome e l’OID di tutti
i carichi di lavoro che possono essere catturati.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
123
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 47: L’macchina virtuale non è stata creata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Cattura di una macchina virtuale da un server virtuale
Questo esempio illustra come catturare una macchina virtuale dal server
virtuale 123.
smcli captureva -v -s 123 -r 345 -n "XYZLpar" -D "Production server"
2. Cattura di una macchina virtuale da un carico di lavoro
Questo esempio illustra come catturare una macchina virtuale dal carico di
lavoro 987.
smcli captureva -v -s 987 -r 345 -n "GoodOne" -D "First good virtual appliance"
3. Cattura di una macchina virtuale da una immagine mksysb su un master
NIM
Questo esempio illustra come catturare una immagine mksysb AIX virtuale che
si trova sul master NIM come macchina virtuale denominata oldImage.
smcli captureva -v -r 345 -F repos://tmp/old.mksysb -n "oldImage"
4. Cattura di una macchina virtuale dalla risorsa lpp_source NIM
Questo esempio illustra come catturare una risorsa lpp_source NIM esistente
denominata lpp_613 che si trova sul master NIM come macchina virtuale
denominata lpp_613.
smcli captureva -v -r 345 -F repos:lpp_613 -n "lpp_613"
Comando deployva:
Utilizzare il comando deployva per distribuire una macchina virtuale.
Sintassi
smcli deployva {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli deployva [-L lingua] [-v] -a nuova_distribuzione {-s host | -g
pool_sistemi} -V macchina_virtuale [-A elenco_attributi | -F file] [-m
ID_piano_distribuzione]
smcli deployva [-L lingua] [-v] -a distribuzione_esistente -s ID_server -V
macchina_virtuale [-A elenco_attributi | -F file]
Descrizione
Il comando deployva distribuisce una macchina virtuale su un server virtuale
esistente o crea un nuovo server virtuale e vi distribuisce un’applicazione. A
seconda delle opzioni utilizzate, viene creato e installato un nuovo server virtuale
su un hosto all’interno di un pool di sistemi specificato o vengono installati uno o
124
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
più server virtuali esistenti. In alcuni casi, viene creato o aggiornato anche un
carico di lavoro di VMControl in modo da rappresentare ogni server virtuale
installato e in esecuzione risultante.
Suggerimento: per distribuire un server virtuale vuoto, che è una funzione
disponibile nella procedura guidata di distribuzione di Interfaccia Web Interfaccia
Web IBM Systems Director, emettere il comando mkvs.
Indicatori
-a | --action {distribuzione_esistente | nuova_distribuzione}
Specifica l’azione di destinazione. Sono supportate le seguenti azioni di
distribuzione:
distribuzione_esistente
Questa azione distribuisce una macchina virtuale su un server virtuale
esistente.
nuova_distribuzione
Questa azione distribuisce una macchina virtuale in un server virtuale
appena creato sul sistema host specificato.
-A | --attribute ″chiave=valore [, ...]″
Assegna i valori a uno o più attributi personalizzabili, dove chiave è la chiave
dell’attributo e valore è il nuovo valore dell’attributo.
Suggerimenti:
v È possibile utilizzare il comando lscustomization per visualizzare tutti gli
attributi personalizzabili.
– Per visualizzare gli attributi personalizzabili per la distribuzione di una
macchina virtuale, emettere il seguente comando:
smcli lscustomization -a distribuzione_esistente -V applicazione_virtuale -s server
– Per visualizzare gli attributi personalizzabili per la distribuzione di una
macchina virtuale su un nuovo server virtuale, emettere il seguente
comando:
smcli lscustomization -a nuova_distribuzione -V applicazione_virtuale -s host
v Se si sta distribuendo una macchina virtuale che contiene un’immagine
mksysb di AIX esistente per IBM Power, è richiesta la seguente serie minima
di attributi personalizzabili:
distribuzione_esistente case
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.ip
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.netmask
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.gateway
nuova_distribuzione case
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.ip
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.netmask
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.gateway
– product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.system.hostname
– poolstorages
v Se si sta distribuendo una macchina virtuale che contiene un’immagine di
Linux per z/VM, è richiesta la seguente serie minima di attributi
personalizzabili:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
125
distribuzione_esistente case
– Le informazioni sul sistema operativo per il nome host, il nome
dominio e il fuso orario
– Le informazioni sul sistema operativo per ogni interfaccia di rete
che è stata catturata nell’immagine, che include l’indirizzo IP,
l’indirizzo gateway, la subnet mask e l’uso di DHCP
nuova_distribuzione case
– Le informazioni sulla porta di rete utilizzate per definire
l’interfaccia di rete per z/VM per tutte le interfacce di rete
catturate nell’immagine
– Le informazioni sul volume utilizzate per definire il volume su
z/VM per tutti i volumi catturati nell’immagine
– Le informazioni sulla password per server creato
– Le informazioni sul sistema operativo per il nome host, il nome
dominio e il fuso orario
– Le informazioni sul sistema operativo per ogni interfaccia di rete
che è stata catturata nell’immagine, che include l’indirizzo IP,
l’indirizzo gateway, la subnet mask e l’uso di DHCP
v Se l’elenco attributi diventa troppo lungo e il comando della CLI supera la
lunghezza massima consentita, utilizzare l’opzione -F.
v Separare le coppie chiave-valore con virgole (ad esempio,
″cpushare=2.1,memsize=4096″).
v Gli attributi e i valori degli attributi non sono specifici della locale.
-F | --fileLocation ″percorso_file″
Specifica il nome o l’URI di un file esistente che contiene l’elenco di attributi
personalizzabili che sarebbe stato altrimenti visualizzato con l’opzione -A.
Nota: -F supporta solo file locali.
Se il nome o l’URI contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette. Sono supportati i
seguenti formati di nome e URI:
v -F [percorsorelativo]file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
v -F /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux
soltanto)
v -F c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e
Linux soltanto)
v -F file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su
Windows soltanto)
v -F http://percorso/file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
126
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-m | --deploymentplan ID_piano_distribuzione
Specifica l’ID del piano di distribuzione, che è possibile determinare con il
comando lscustomization.
Nota: è possibile fornire un piano di distribuzione solo se si specifica anche
nuova_distribuzione con un pool di sistemi come destinazione di distribuzione,
ad esempio:
... -a nuova_distribuzione -g SystemPool1 ...
.
-s | --server {ID_server[,...] | host}
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del server o dell’host di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimenti:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
127
v Utilizzare il comando lsdeploytargets con l’opzione -o per visualizzare tutti i
server e tutti gli host.
v Se viene specificata l’azione distribuzione_esistente, allora è necessario
specificare un server virtuale esistente. Solo in questo caso, è possibile
specificare anche un elenco separato da virgole dei server virtuali esistenti.
Note:
– La specifica di più di un server virtuale non è supportata su z/VM.
– Se si specifica più di un server virtuale, il comando deployva potrebbe
essere completato correttamente per alcuni server virtuali e potrebbe
riportare un errore per altri. Se il comando non riesce per alcuni server, il
comando generale riporterà un errore. In questo caso, controllare l’output
dell’opzione -v e consultare i messaggi che riportano i tentativi non
riusciti.
v Se viene specificata l’azione nuova_distribuzione, allora è necessario
specificare un singolo sistema host di virtualizzazione.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
-V | --virtualAppliance applicazione_virtuale
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto della macchina virtuale di
destinazione sulla quale si desidera eseguire un’operazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: utilizzare il comando lsva -l command per visualizzare tutti
gli ID delle macchine virtuali.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 62: La distribuzione della macchina virtuale non è riuscita.
v 65: È stato utilizzato un formato di personalizzazione non consentito.
v 84: È stato utilizzato un numero non valido di OID.
v 86: È stato trovato un OID duplicato.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Distribuzione di una macchina virtuale AIX per creare e installare un nuovo
server virtuale IBM Power
Questo esempio illustra come creare un nuovo server sull’host 123 e come
distribuire un nuovo carico di lavoro AIX (macchina virtuale 345).
smcli deployva -v -s 123 -V 345 -a nuova_distribuzione -A
"poolstorages=rootvg:VIOS vioserver,
virtualnetworks[Virtual Network 1]=hostVnet:ETHERNET0/1,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.system.hostname=dir44,
128
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.ip=1.22.33.44,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.hostname=dir44,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.netmask=255.255.255.192,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.gateway=5.22.33.254,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.dns1.ip=5.44.3.2"
2. Distribuzione di una macchina virtuale AIX su un server virtuale IBM Power
esistente
Questo esempio illustra come distribuire un nuovo carico di lavoro AIX
(macchina virtuale 348) su un server virtuale esistente 975.
smcli deployva -v -s 975 -V 348 -a distribuzione_esistente -A
"product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.ip=1.22.33.44,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.netmask=255.255.255.192,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.gateway=5.22.33.254"
3. Distribuzione di una macchina virtuale AIX su più server virtuali IBM Power
esistenti con l’opzione -F
Questo esempio illustra come distribuire un carico di lavoro AIX (macchina
virtuale 4677) su più server virtuali esistenti (4091, 4092 e 4093) utilizzando
l’opzione -F piuttosto che l’opzione -A.
smcli deployva -v -a distribuzione_esistente -V 4677 -s 4091,4092,4093
-F /tmp/deploydata.dat
dove /tmp/deploydata.dat contains the following text:
"poolstorages=rootvg:VIOS vioserver,
virtualnetworks[Virtual Network 1]=hostVnet:ETHERNET0/1,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.ip=1.22.33.44,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.netmask=255.255.255.192,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.gateway=5.22.33.254,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.dns1.ip=5.44.3.2"
Nota: il server 4091 riceverà l’indirizzo IP 1.22.33.44, il server 4092 riceverà
l’indirizzo IP 1.22.33.45 e il server 4093 riceverà l’indirizzo IP 1.22.33.46. Il nome
host del sistema e il nome host di rete di ciascun server saranno ottenuti di
conseguenza dal DNS.
4. Distribuzione di una macchina virtuale AIX su un nuovo pool di sistemi
IBM Power
Questo esempio illustra come distribuire un nuovo carico di lavoro AIX
(macchina virtuale 348) su un pool di sistemi esistente 864.
smcli deployva -v -g 864 -V 348 -a nuova_distribuzione -A
"product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.ip=1.22.33.44,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.netmask=255.255.255.192,
product.AIX1.com.ibm.ovf.vim.2.networkport.6.gateway=5.22.33.254"
5. Distribuzione di una macchina virtuale Linux on System z su un server
virtuale z/VM esistente
Questo esempio illustra come distribuire un nuovo carico di lavoro Linux
basato su z/VM (macchina virtuale 4677) su un server virtuale esistente 4091.
smcli deployva -v -a distribuzione_esistente -V 4677 -s 4091 -A
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.usedhcp=false,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.ip=5.66.77.88,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.gateway=5.66.77.99,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.netmask=
255.255.255.128,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.dns1.ip=8.7.6.55,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.registerindns=true,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.hostname=gses88,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.networkport.eth0.domainname=
spot.abc.com,
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
129
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.system.hostname=gses88,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.system.domainname=spot.abc.com,
product.LINUX235.com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5.timezone.offset=-0400
Comando importva:
Utilizzare il comando importva per importare una macchina virtuale in VMControl
Image Manager.
Sintassi
smcli importva {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli importva [-L lingua] [-v] -F percorsofile -r repository [-n nome] [-D
descrizione] [-A elenco_attributi] [-t]
Descrizione
Il comando importva importa una macchina virtuale in Open Virtualization Format
(OVF) in IBM Systems Director VMControl Image Manager, rendendola disponibile
per la distribuzione. Le macchine virtuali vengono accettate in entrambi i formati
del package OVF (File TAR o serie di file).
Indicatori
-A | --attribute ″chiave=valore [, ...]″
Assegna i valori a uno o più attributi personalizzabili, dove chiave è la chiave
dell’attributo e valore è il nuovo valore dell’attributo.
Suggerimenti:
v Per visualizzare tutti gli attributi personalizzabili per il comando importva,
utilizzare il seguente comando:
smcli lscustomization -a import -F percorsofile -r repository
v Separare le coppie chiave-valore con virgole (ad esempio,
″cpushare=2.1,memsize=4096″).
v Gli attributi e i valori degli attributi non sono specifici della locale.
-D | --description ″descrizione″
Specifica il testo descrittivo che si fornisce all’oggetto di destinazione. Se la
descrizione contiene caratteri speciali come spazi o virgole, racchiuderla tra
virgolette.
-F | --fileLocation ″percorso_file″
Specifica il nome o l’URI di un file .ovf esistente (un file descrittore OVF che
contiene riferimenti ad altri file che costituiscono un package OVF in formato
di serie di file) o file .ova (un package OVF in formato TAR) esistente che si
desidera importare. Se il nome o l’URI contiene spazi, racchiuderlo tra
virgolette. Sono supportati i seguenti formati di nome e URI:
v -F [percorsorelativo]file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
v -F /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux
soltanto)
v -F c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
130
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v -F file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e
Linux soltanto)
v -F file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su
Windows soltanto)
v -F http://percorso/file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
Importante: se il file .ovf ha un certificato associato e non viene specificata
l’opzione -t, l’importazione non riesce.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nome con cui la macchina virtuale importata deve essere nota
all’interno di VMControl Image Manager. Se il nome contiene dei carattere
speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
131
Nota: è possibile impostare il nome solo se il package OVF non ha già un
nome per la macchina virtuale.
-r | --repository repository
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del repository di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: Utilizzare il seguente comando per visualizzare il repository
specificato necessario per la gestione del file che si desidera importare:
smcli lsrepos -o -a import -F percorsofile
-t | --cert
Specifica di importare un file .ovf che abbia un file di certificato associato.
Importante: se il file .ovf ha un certificato associato e non viene specificata
l’opzione -t, l’importazione non riesce.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 63: L’importazione della macchina virtuale non è riuscita.
v 73: È stato effettuato il tentativo di modifica di un nome non consentito.
v 89: Controllo certificati non riuscito.
v 90: Il file richiede l’indicatore --cert per l’importazione.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Importazione di una macchina virtuale
Questo esempio illustra come importare la macchina virtuale in joe.ova, un
package OVF in formato TAR.
smcli importva -v -F "/tmp/joe.ova" -r 123
Comando lscapsrv:
Utilizzare il comando lscapsrv per visualizzare i server che possono essere catturati
come macchine virtuali.
Sintassi
smcli lscapsrv [-h | -? | --help] [-L lingua]
smcli lscapsrv [-L lingua] [-v] [-l] [-o] [-d simbolo_delimitatore] [-T
tipo_cattura]
132
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Descrizione
Il comando lscapsrv visualizza un elenco di server che hanno carichi di lavoro che
possono essere catturati come macchine virtuali.
Indicatori
-d | --delimiter ″simbolo_delimitatore″
Specifica il carattere o la serie di caratteri che separa i dati di output, dove
simbolo_delimitatore è una stringa di uno o più caratteri. Questo comando
separa i campi di dati in un record mediante una virgola seguita da uno
spazio. I record di dati sono separati dal delimitatore specificato
simbolo_delimitatore.
Se si specifica questa opzione con l’opzione -l | --long, l’opzione del
delimitatore verrà ignorata.
Suggerimento: se il delimitatore contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-l | --long
Visualizza tutti gli attributi dell’oggetto specificato.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
133
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-o | --oid
Visualizza gli ID univoci (OID), oltre ad altre informazioni, associate all’oggetto
di destinazione.
Gli ID univoci vengono visualizzati come valori decimali (ad esempio, 123).
Nota: è possibile combinare questa opzione con l’opzione -l | --long.
-T | --type {server virtuale | carico di lavoro}
Specifica se catturare i server virtuali o i carichi di lavoro.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 69: I criteri di cattura non sono stati aperti.
v 70: Impossibile richiamare un elenco di server o carichi di lavoro che possono
essere catturati.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di server che possono essere catturati
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di server che possono
essere catturati.
smcli lscapsrv -v
2. Visualizzazione di server e e ID oggetto che possono essere catturati
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di server, insieme ai
relativi ID oggetto, che possono essere catturati.
smcli lscapsrv -v -o
Comando lscustomization:
Utilizzare il comando lscustomization per visualizzare gli attributi che possono
essere personalizzati per una macchina virtuale quando si eseguono i comandi
captureva, deployva o importva.
134
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Sintassi
smcli lscustomization {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli lscustomization [-L lingua] [-v] -a capture -r repository [-s
ID_server]
smcli lscustomization [-L lingua] [-v] -a distribuzione_esistente -V
macchina_virtuale -s {ID_server | host}
smcli lscustomization [-L lingua] [-v] -a nuova_distribuzione -V
macchina_virtuale {-s host | -g ID_pool_sistema} [-H {true | false}]
smcli lscustomization [-L lingua] [-v] -a import -F percorsofile -r
repository
Descrizione
Il comando lscustomization visualizza gli attributi personalizzabili per una
macchina virtuale. Occorre specificare un’azione, quindi l’azione che si specifica
determina quali altre opzioni occorre o è possibile specificare. Una volta
determinati gli attributi che è possibile personalizzare per una macchina virtuale, è
possibile specificare tali attributi nell’opzione -A del comando captureva, deployva
o importva.
Il comando lscustomization produce un output nel formato riportato nel seguente
esempio:
cpushare
Value: 1.0
Min: 0.1
Max: 0.0
Increment: 0.1
Description: Number of virtual processors
memsize
Value: 1024
Increment: 1
IncrementType: LINEAR
Description: Memory (MB)
In questo esempio, cpushare e memsize sono i nomi degli attributi personalizzabili.
La proprietà Value indica il valore predefinito di ciascun attributo. Le altre
proprietà forniscono informazioni su come personalizzare l’attributo. In questo
esempio, cpushare ha il valore predefinito 1.0. Questo vuol dire che, se non si
fornisce un valore personalizzato, la macchina virtuale prevederà un server
virtuale con esattamente un processore virtuale (e zero processori virtuali
frazionari). Tuttavia, se si sceglie di personalizzare questo attributo, occorre
specificare 0.1 o un valore maggiore di 0.1 ad incrementi di 0.1. Pertanto, è
possibile specificare -A "cpushare=2.3" quando si utilizza il comando deployva,
ma non è possibile specificare -A "cpushare=0.009" (in quanto non risponde ai
criteri del valore minimo) o -A "cpushare=4" (in quanto è un intero semplice, che
non è il formato corretto).
Indicatori
-a | --action {cattura | distribuzione_esistente | nuova_distribuzione | importa}
Specifica l’azione di destinazione. Sono supportate le seguenti azioni di
distribuzione:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
135
cattura
Quest’azione visualizza gli attributi della macchina virtuale che è
possibile specificare utilizzando il comando captureva.
distribuzione_esistente
Quest’azione visualizza gli attributi della macchina virtuale che è
possibile specificare utilizzando il comando deployva -a
distribuzione_esistente.
nuova_distribuzione
Quest’azione visualizza gli attributi della macchina virtuale che è
possibile specificare utilizzando il comando deployva -a
nuova_distribuzione.
importa
Quest’azione visualizza gli attributi della macchina virtuale che è
possibile specificare utilizzando il comando importva.
-F | --fileLocation ″percorso_file″
Specifica il nome o l’URI di un file .ovf esistente (un file descrittore OVF che
contiene riferimenti ad altri file che costituiscono un package OVF in formato
di serie di file) o di un file .ova (un package OVF in formato TAR). Se il nome
o l’URI contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette. Sono supportati i seguenti
formati di nome e URI:
v -F [percorsorelativo]file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
v -F /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux
soltanto)
v -F c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e
Linux soltanto)
v -F file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su
Windows soltanto)
v -F http://percorso/file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
136
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
-H | --resiliency {true | false}
Specifica se la destinazione deve avere l’alta disponibilità.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-r | --repository repository
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del repository di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: per visualizzare tutti i nomi di repository e gli OID, utilizzare
il comando lsrepos con l’opzione -o.
-s | --server {ID_server[,...] | host}
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del server o dell’host di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).Quando si specifica -a distribuzione_esistente, è possibile dichiarare
uno o più server in un elenco separato da virgola.
Suggerimenti:
v Utilizzare il comando lscapsrv o lsdeploytargets a seconda del valore
dell’opzione -a per visualizzare tutti i server o gli host.
v Se si esegue captureva per catturare un file di immagine mksysb di AIX
esistente, non specificare l’opzione -s su lscustomization.
v se viene specificata l’azione capture, allora specificare un server, ma solo se
si intende eseguire il comando captureva per catturare un server virtuale
esistente.
v Se viene specificata l’azione distribuzione_esistente, allora è necessario
specificare un server virtuale esistente. Solo in questo caso, è possibile
specificare anche un elenco separato da virgole dei server virtuali esistenti.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
137
Note:
– La specifica di più di un server virtuale non è supportata su z/VM.
– Se si specifica più di un server virtuale, il comando deployva potrebbe
essere completato correttamente per alcuni server virtuali e potrebbe
riportare un errore per altri. Se il comando non riesce per alcuni server, il
comando generale riporterà un errore. In questo caso, controllare l’output
dell’opzione -v e consultare i messaggi che riportano i tentativi non
riusciti.
v Se viene specificata l’azione nuova_distribuzione, allora è necessario
specificare un singolo sistema host di virtualizzazione.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
-V | --virtualAppliance applicazione_virtuale
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto della macchina virtuale di
destinazione sulla quale si desidera eseguire un’operazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: utilizzare il comando lsva -l command per visualizzare tutti
gli ID delle macchine virtuali.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 69: I dati di personalizzazione non sono stati aperti.
v 72: La creazione di un elenco di attributi personalizzabili non è riuscita.
v 86: È stato trovato un OID duplicato.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di attributi personalizzabili per una macchina virtuale che è
possibile catturare da un file di immagine mksysb e memorizzare in un
repository
Questo esempio illustra come visualizzare gli attributi personalizzabili per una
macchina virtuale che si desidera catturare da un file di immagine mksysb di
AIX esistente e che si desidera quindi memorizzare nel repository 722.
smcli lscustomization -v -a capture -r 722
Nota: utilizzare questo formato prima di eseguire smcli captureva -r
repository -n nome -F percorsofile.
2. Visualizzazione di attributi personalizzabili per una macchina virtuale che è
possibile catturare da un server virtuale e memorizzare in un repository
138
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Questo esempio illustra come visualizzare gli attributi personalizzabili per una
macchina virtuale che si desidera catturare dal server virtuale esistente 456 e
che si desidera quindi memorizzare nel repository 722.
smcli lscustomization -v -a capture -s 456 -r 722
Nota: utilizzare questo formato prima di eseguire smcli captureva -r
repository -n nome -s ID_server.
3. Visualizzazione di attributi personalizzabili per una macchina virtuale che è
possibile distribuire su un server virtuale esistente
Questo esempio illustra come visualizzare gli attributi personalizzabili per la
macchina virtuale 322 che si desidera distribuire sul server virtuale esistente
456.
smcli lscustomization -v -a distribuzione_esistente -V 322 -s 456
Nota: utilizzare questo formato prima di eseguire smcli deployva -a
distribuzione_esistente -s ID_server -V macchina_virtuale.
4. Visualizzazione di attributi personalizzabili per una macchina virtuale che è
possibile distribuire su un nuovo server virtuale
Questo esempio illustra come visualizzare gli attributi personalizzabili per la
macchina virtuale 322 che si desidera distribuire su un nuovo server virtuale
sull’host 123.
smcli lscustomization -v -a nuova_distribuzione -V 322 -s 123
Nota: Utilizzare questo formato prima di eseguire smcli deployva -a
nuova_distribuzione -s host -V applicazionevirtuale.
5. Visualizzazione di attributi personalizzabili per una macchina virtuale che è
possibile importare da Internet e memorizzare in un repository
Questo esempio illustra come visualizzare gli attributi personalizzabili per una
macchina virtuale che si desidera importare da Internet e che si desidera quindi
memorizzare nel repository 722.
smcli lscustomization -v -a import -F http://www.acmeimages.com/aix/aix61.ova
-r 722
Nota: utilizzare questo formato prima di eseguire smcli importva -F
percorsofile -r repository.
Comando lsdeploytargets:
Utilizzare il comando lsdeploytargets per visualizzare i server o gli host di
destinazione su cui distribuire un carico di lavoro di macchine virtuali.
Sintassi
smcli lsdeploytargets {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli lsdeploytargets [-L lingua] [-v] [-l] [-o] [-d simbolo_delimitatore]
-a {distribuzione_esistente | nuova_distribuzione} [-V
applicazionevirtuale] [-T tipo] [-H flessibilità]
Descrizione
Il comando lsdeploytargets visualizza un elenco di server o host esistenti su cui è
possibile distribuire le macchine virtuali.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
139
Indicatori
-a | --action {distribuzione_esistente | nuova_distribuzione}
Specifica l’azione di destinazione. Sono supportate le seguenti azioni di
distribuzione:
distribuzione_esistente
Questa azione indica che si desidera un elenco di server virtuali
esistenti che possono contenere la macchina virtuale specificata.
nuova_distribuzione
Questa azione indica che si desidera un elenco di sistemi host su cui è
possibile creare un server virtuale che contenga la macchina virtuale
specificata.
-d | --delimiter ″simbolo_delimitatore″
Specifica il carattere o la serie di caratteri che separa i dati di output, dove
simbolo_delimitatore è una stringa di uno o più caratteri. Questo comando
separa i campi di dati in un record mediante una virgola seguita da uno
spazio. I record di dati sono separati dal delimitatore specificato
simbolo_delimitatore.
Se si specifica questa opzione con l’opzione -l | --long, l’opzione del
delimitatore verrà ignorata.
Suggerimento: se il delimitatore contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-H | --resiliency {true | false}
Specifica se la destinazione deve avere l’alta disponibilità.
-l | --long
Visualizza tutti gli attributi dell’oggetto specificato.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
140
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-o | --oid
Visualizza gli ID univoci (OID), oltre ad altre informazioni, associate all’oggetto
di destinazione.
Gli ID univoci vengono visualizzati come valori decimali (ad esempio, 123).
Nota: è possibile combinare questa opzione con l’opzione -l | --long.
-T | --type {host | pool di sistemi}
Specifica se visualizzare gli host o i pool di sistemi.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
-V | --virtualAppliance applicazione_virtuale
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto della macchina virtuale di
destinazione sulla quale si desidera eseguire un’operazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: utilizzare il comando lsva -l command per visualizzare tutti
gli ID delle macchine virtuali.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 69: I criteri di destinazione non sono stati aperti.
v 71: La creazione di un elenco di destinazioni distribuibili non è riuscita.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di server su cui è possibile distribuire una macchina virtuale
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
141
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di server su cui distribuire
la macchina virtuale 322.
smcli lsdeploytargets -v -a distribuzione_esistente -V 322
2. Visualizzazione di host su cui è possibile creare nuovi server virtuali e
distribuire una macchina virtuale
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di host su cui è possibile
creare nuovi server virtuali e distribuire la macchina virtuale 322.
smcli lsdeploytargets -v -a nuova_distribuzione -V 322
Comando lsrepos:
Utilizzare il comando lsrepos per visualizzare i repository.
Sintassi
smcli lsrepos [-h | -? | --help] [-L lingua]
smcli lsrepos [-L lingua] [-v] [-l] [-o] [-d simbolo_delimitatore]
smcli lsrepos [-L lingua] [-v] [-l] [-o] [-d simbolo_delimitatore] -a
capture -s ID_server
smcli lsrepos [-L lingua] [-v] [-l] [-o] [-d simbolo_delimitatore] -a
import -F percorsofile
Descrizione
Il comando lsrepos visualizza un elenco di repository di macchine virtuali.
L’elenco di repository restituito dipende dai parametri di filtro inoltrati con il
comando. Se si specifica un’azione, allora l’azione determina le altre opzioni che
devono o possono essere specificate:
v Per visualizzare un elenco di tutti i repository, non specificare alcuna azione.
v Per visualizzare un elenco di repository disponibili per la memorizzazione dei
carichi di lavoro catturati per un server virtuale, inviare l’azione di cattura e
l’OID dell’oggetto server virtuale.
v Per visualizzare un elenco di repository disponibili per l’importazione di un file
OVF, specificare l’azione di importazione e il nome del file OVF.
Indicatori
-a | --action {cattura | importa}
Specifica l’azione di destinazione. Sono supportate le seguenti azioni di
distribuzione:
cattura
Quest’azione visualizza i repository che possono memorizzare la
macchina virtuale creata mediante la cattura del carico di lavoro sul
server specificato.
importa
Quest’azione visualizza i repository in cui è possibile importare il file
OVF specificato.
-d | --delimiter ″simbolo_delimitatore″
Specifica il carattere o la serie di caratteri che separa i dati di output, dove
simbolo_delimitatore è una stringa di uno o più caratteri. Questo comando
142
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
separa i campi di dati in un record mediante una virgola seguita da uno
spazio. I record di dati sono separati dal delimitatore specificato
simbolo_delimitatore.
Se si specifica questa opzione con l’opzione -l | --long, l’opzione del
delimitatore verrà ignorata.
Suggerimento: se il delimitatore contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-F | --fileLocation ″percorso_file″
Specifica il nome o l’URI di un file .ovf esistente (un file descrittore OVF che
contiene riferimenti ad altri file che costituiscono un package OVF in formato
di serie di file) o file .ova (un package OVF in formato TAR) esistente. Se il
nome o l’URI contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette. Sono supportati i
seguenti formati di nome e URI:
v -F [percorsorelativo]file (qualsiasi IBM Systems Director Server)
v -F /percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e Linux
soltanto)
v -F c:\percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F \\nomecomputer\percorso (IBM Systems Director Server su Windows
soltanto)
v -F file://percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su AIX e
Linux soltanto)
v -F file://c/percorsolocale/file (IBM Systems Director Server su
Windows soltanto)
v -F http://percorso/file (qualsiasiIBM Systems Director Server)
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-l | --long
Visualizza tutti gli attributi dell’oggetto specificato.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
143
v
v
v
v
v
ja: giapponese
ko: coreano
pt_BR: portoghese brasiliano
zh_CN: cinese semplificato
zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-o | --oid
Visualizza gli ID univoci (OID), oltre ad altre informazioni, associate all’oggetto
di destinazione.
Gli ID univoci vengono visualizzati come valori decimali (ad esempio, 123).
Nota: è possibile combinare questa opzione con l’opzione -l | --long.
-s | --server ID_server
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto del server di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: Utilizzare il comando lscapsrv con l’opzione -o per visualizzare
il nome e l’OID di tutti i server che possono essere catturati. Utilizzare il
comando lsworkloads con l’opzione -o per visualizzare il nome e l’OID di tutti
i carichi di lavoro che possono essere catturati.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 66: La creazione di un elenco di repository da importare non è riuscita.
v 68: La creazione di un elenco di repository che possono essere catturati non è
riuscita.
v 69: I criteri di destinazione non sono stati aperti.
v 125: Il comando è stato terminato.
144
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Esempi
1. Visualizzazione di tutti i repository
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di tutti i repository.
smcli lsrepos -v
2. Visualizzazione di repository che possono memorizzare oggetti catturati
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di repository disponibili
per la memorizzazione delle macchine virtuali catturate per un server virtuale
con ID uguale a 123.
smcli lsrepos -v -a capture -s 123
3. Visualizzazione di repository in cui è possibile importare un oggetto
Questo esempio illustra come visualizzare un elenco di repository in cui è
possibile importare la macchina virtuale /tmp/joe.ova..
smcli lsrepos -v -a import -F "/tmp/joe.ova"
Comando lsva:
Utilizzare il comando lsva per visualizzare le macchine virtuali.
Sintassi
smcli lsva [-h | -? | --help] [-L lingua]
smcli lsva [-L lingua] [-v] [-l] [-o] [-q espressione_query] [-d
simbolo_delimitatore]
Descrizione
Il comando lsva visualizza un elenco di macchine virtuali. I risultati che vengono
restituiti dipendono dalle opzioni specificate.
Indicatori
-d | --delimiter ″simbolo_delimitatore″
Specifica il carattere o la serie di caratteri che separa i dati di output, dove
simbolo_delimitatore è una stringa di uno o più caratteri. Questo comando
separa i campi di dati in un record mediante una virgola seguita da uno
spazio. I record di dati sono separati dal delimitatore specificato
simbolo_delimitatore.
Se si specifica questa opzione con l’opzione -l | --long, l’opzione del
delimitatore verrà ignorata.
Suggerimento: se il delimitatore contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
145
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-l | --long
Visualizza tutti gli attributi dell’oggetto specificato.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-o | --oid
Visualizza gli ID univoci (OID), oltre ad altre informazioni, associate all’oggetto
di destinazione.
Gli ID univoci vengono visualizzati come valori decimali (ad esempio, 123).
Nota: è possibile combinare questa opzione con l’opzione -l | --long.
-q | --query espressione_query
Visualizza i risultati basati sui parametri di ricerca avanzata che vengono
immessi. Sono supportati i seguenti parametri:
Campi di ricerca:
v
v
v
v
v
v
name
date
user
appliance
revision
trunk
Espressioni di proprietà:
v =
146
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v
v
v
v
v
<
>
<=
>=
equals
v
v
v
v
v
starts-with
ends-with
contains
like
array-contains
Espressioni relazionali:
v AND
v OR
v ||
v &&
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 69: È stato aperto un criterio della macchina virtuale non valido.
v 87: È stata utilizzata una query non valida.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di tutte le macchine virtuali
In questo esempio viene riportato come visualizzare un elenco di tutte le
macchine virtuali.
smcli lsva -v
2. Visualizzazione di tutte le macchine virtuali e gli ID oggetto
In questo esempio viene riportato come visualizzare un elenco di tutte le
macchine virtuali e dei relativi ID oggetto.
smcli lsva -v -o
3. Visualizzazione di tutte le macchine virtuali in base a una query di ricerca
In questo esempio viene riportato come visualizzare un elenco di tutte le
macchine virtuali che hanno un valore troncato pari a 1.1 e un valore di
revisione pari a 1.1.2.1 o superiore.
smcli lsva -q "((trunk = 1.1) AND (revision >= 1.1.2.1))"
Comando rmva:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
147
Utilizzare il comando rmva per eliminare definitivamente una macchina virtuale.
Sintassi
smcli rmva {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli rmva [-L lingua] [-v] -V macchina_virtuale
Descrizione
Il comando rmva elimina definitivamente la macchina virtuale specificata.
Indicatori
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
148
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
-V | --virtualAppliance applicazione_virtuale
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto della macchina virtuale di
destinazione sulla quale si desidera eseguire un’operazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Suggerimento: utilizzare il comando lsva -l command per visualizzare tutti
gli ID delle macchine virtuali.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 60: È stato utilizzato un parametro non consentito.
v 64: L’macchina virtuale non è stata eliminata.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Eliminazione di una macchina virtuale con un ID applicazione decimale
Questo esempio illustra come eliminare la macchina virtuale che ha ID
applicazione decimale pari a 2343.
smcli rmva -V 2343
2. Eliminazione di una macchina virtuale con un ID applicazione esadecimale
Questo esempio illustra come eliminare la macchina virtuale che ha l’ID
applicazione esadecimale pari a 0x177a.
smcli rmva -V 0x177a
Server virtuali
Comando entermaintenancemode:
Utilizzare il comando entermaintenancemode per entrare nella modalità di
manutenzione per un host.
Sintassi
smcli entermaintenancemode {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli entermaintenancemode [-L lingua] [-v] {-i OID_host | -n nome} -E
{true | false}
Descrizione
Il comando entermaintenancemode consente di entrare in modalità di
manutenzione per un host specificato in base al proprio OID o con il nome. È
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
149
inoltre possibile impostare -E true per eseguire il piano Placement Services ed
entrare in modalità di manutenzione.
Indicatori
-E | -–execute {true | false}
Esegue il piano generato da Placement Services.
Se questa opzione è impostata su false, allora viene visualizzato solo il piano
generato da Placement Services.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-i | --hostid OID_host
Specifica l’OID di un singolo server virtuale o di un server fisico.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
150
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
-n | --name ″nome″
Specifica un nome per il server su cui viene eseguita l’azione. Se il nome
contiene dei carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 80: Il servizio ensemble non è disponibile.
v 85: Il piano di evacuazione non è stato creato.
v 86: È stato trovato un OID duplicato.
v 88: È stato trovato un nome duplicato.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione ed esecuzione di un piano della modalità di manutenzione
Questo esempio illustra come visualizzare ed eseguire il piano della modalità
di manutenzione per il server con OID host pari a 1234.
smcli entermaintenancemode -v -i 1234 -E true
2. Visualizzazione di un piano della modalità di manutenzione
Questo esempio illustra come visualizzare il piano della modalità di
manutenzione per il server con OID host pari a 1234.
smcli entermaintenancemode -i 1234 -E false
3. Visualizzazione di un piano della modalità di manutenzione
Questo esempio illustra come visualizzare il piano della modalità di
manutenzione per il server denominato “my server”.
smcli entermaintenancemode -n “my server” -E false
Comando exitmaintenancemode:
Utilizzare il comando exitmaintenancemode per uscire dalla modalità di
manutenzione per un host.
Sintassi
smcli exitmaintenancemode {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli exitmaintenancemode [-L lingua] [-v] {-i OID_host | -n nome}
Descrizione
Il comando exitmaintenancemode consente di uscire dalla modalità di
manutenzione per un host specificato in base al proprio OID o con il nome.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
151
Indicatori
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-i | --hostid OID_host
Specifica l’OID di un singolo server virtuale o di un server fisico.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nome per il server su cui viene eseguita l’azione. Se il nome
contiene dei carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
152
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 80: Il servizio ensemble non è disponibile.
v 86: È stato trovato un OID duplicato.
v 88: È stato trovato un nome duplicato.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Uscita dalla modalità di manutenzione
Questo esempio illustra come uscire dalla modalità di manutenzione per il
server con OID host pari a 1234.
smcli exitmaintenancemode -i 1234
Comando rmvs:
Utilizzare il comando rmvs per eliminare definitivamente uno o più server virtuali
e, facoltativamente, l’archivio collegato.
Sintassi
smcli rmvs {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli rmvs [-L lingua] [-v] -n elenco_nomi [-s]
Descrizione
Il comando rmvs elimina definitivamente uno o più server virtuali specificati. È
possibile inoltre rimuovere qualsiasi archivio allegato a questi server virtuali.
Operandi
Il comando rmvs crea un elenco di nomi host o OID come operandi.
Indicatori
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
153
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --names {″nome_sistema″ | OID_sistema}[, ...]
Specifica un elenco separato da virgole dei nomi o degli OID dei server virtuali
su cui verranno effettuate delle azioni. L’elenco può contenere sia nomi di
sistemi che OID di sistema.
nome_sistema
Specifica il nome del sistema.
Suggerimenti:
v Per visualizzare tutti i nomi dei sistemi, utilizzare il comando lssys
senza opzioni.
v Se un nome di sistema contiene dei carattere speciali quali gli spazi,
racchiudere il nome tra virgolette.
v Se un nome di sistema contiene una virgola, aggiungere una barra
inversa (\) prima della virgola.
v I nomi dei sistemi potrebbero non essere univoci. Questo comando
funzionerà quindi su tutti i sistemi con il nome specificato. Utilizzare
l’opzione -v | --verbose per generare un messaggio quando questo
comando è diretto a più sistemi con lo stesso nome. Per indirizzare
un determinato sistema che ha un nome non univoco, identificare il
sistema specificandone l’ID univoco esadecimale oppure utilizzare
ulteriori opzioni di destinazione per rifinire la selezione.
v I nomi dei sistemi non sono specifici della locale.
OID_sistema
Specifica l’ID univoco del sistema come valore esadecimale a cui è
stato aggiunto il prefisso 0x (ad esempio, 0x37).
154
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Suggerimento: per visualizzare tutti gli OID di sistema, utilizzare il
comando lssys con l’opzione -o.
-s | --storage
Se impostato, specifica di rimuovere l’archivio collegato insieme al server
virtuale.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
Esempi
1. Eliminazione di più server virtuali
Questo esempio illustra come eliminare un server virtuale denominato “1234” e
un altro server virtuale denominato “server 1”.
smcli rmvs -n 1234,"server 1"
2. Eliminazione di un server virtuale e dell’archivio collegato
Questo esempio illustra come eliminare il server virtuale denominato “5678” e
di qualsiasi archivio ad esso collegato.
smcli rmvs -n 5678 -s
Comando vmcrelocate:
Utilizzare il comando vmcrelocate per generare, visualizzare e, facoltativamente,
eseguire un piano di Placement Services.
Sintassi
smcli vmcrelocate {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli vmcrelocate [-L lingua] [-v] {-i OID_host | -n nome} -E {true |
false}
Descrizione
Il comando vmcrelocate genera e visualizza piani di Placement Services. È inoltre
possibile indicargli di eseguire il piano.
Indicatori
-E | -–execute {true | false}
Esegue il piano generato da Placement Services.
Se questa opzione è impostata su false, allora viene visualizzato solo il piano
generato da Placement Services.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
155
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-i | --hostid OID_host
Specifica l’OID del sistema host su cui verrà eseguita un’azione.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nome per il server su cui viene eseguita l’azione. Se il nome
contiene dei carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
156
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v
v
v
v
v
v
v
1: Si è verificato un errore di utilizzo.
9: È stata utilizzata una locale non valida.
29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
85: Il piano di evacuazione non è stato creato.
86: È stato trovato un OID duplicato.
88: È stato trovato un nome duplicato.
125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Generazione e visualizzazione di un piano
Questo esempio illustra come generare, visualizzare ed eseguire un piano per
un server virtuale con OID di origine uguale a System1.
smcli vmcrelocate -i System1 -v -E true
2. Generazione, visualizzazione ed esecuzione di un piano
Questo esempio illustra come generare e visualizzare un piano per un host con
OID di origine uguale a System2.
smcli vmcrelocate -E false -i System2
-v
Pool di sistemi
Comando addhosttopool:
Utilizzare il comando addhosttopool per aggiungere un host a un pool di sistemi.
Sintassi
smcli addhosttopool {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli addhosttopool [-L lingua] [-v] -g ID_pool_sistema -i OID_host
Descrizione
Il comando addhosttopool aggiunge un host a un pool di sistemi.
Indicatori
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
157
-i | --hostid OID_host[,...]
Specifica l’OID del sistema host su cui verrà eseguita un’azione.
Nota: se è riportato più di un sistema, utilizzare una virgola come separatore.
Non utilizzare spazi.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Aggiunta di un host a un pool di sistemi
Questo esempio illustra come aggiungere l’host 123 al pool di sistemi 456.
smcli addhosttopool -g 456 -i 123
Comando chsyspool:
Utilizzare il comando chsyspool per aggiornare un pool di sistemi.
158
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Sintassi
smcli chsyspool {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli chsyspool [-L lingua] [-v] -g ID_pool_sistemi [-n nome] [-D
descrizione]
Descrizione
Il comando chsyspool aggiorna un pool di sistemi.
Indicatori
-D | --description ″descrizione″
Specifica il testo descrittivo che si fornisce all’oggetto di destinazione. Se la
descrizione contiene caratteri speciali come spazi o virgole, racchiuderla tra
virgolette.
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
159
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nuovo nome per il pool di sistemi. Se il nome contiene dei
carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 81: Il pool di sistemi non è stato modificato.
v 82: Il servizio del pool di sistemi non era disponibile.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Aggiornamento del nome di un pool di sistemi
Questo esempio illustra come aggiornare il nome del pool di sistemi 456 in
“Nuovo nome pool di sistemi”.
smcli chsyspool -g 456 -n "New system pool name"
Comando lscandidatehost:
Utilizzare il comando lscandidatehost per visualizzare gli host candidati da
aggiungere a un pool di sistemi.
Sintassi
smcli lscandidatehost {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli lscandidatehost [-L lingua] [-v] [-g ID_pool_sistema]
Descrizione
Il comando lscandidatehost visualizza gli host candidati da aggiungere a un pool
di sistemi.
Nota: utilizzare l’interfaccia di estensibilità dei criteri di appartenenza per
determinare se un host è adatto e può essere aggiunto al pool.
160
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Indicatori
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
161
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di host candidati da aggiungere a un pool di sistemi
Questo esempio illustra come visualizzare gli host che sono candidati per
essere aggiunti al pool di sistemi 456.
smcli lscandidatehost -g 456
Comando lscandidatestorage:
Utilizzare il comando lscandidatestorage per visualizzare la memoria candidata
per un pool di sistemi.
Sintassi
smcli lscandidatestorage {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli lscandidatestorage [-L lingua] [-v] {-g ID_pool_sistemi | -i
OID_host}
Descrizione
Il comando lscandidatestorage visualizza l’archivio candidato per gli host.
Indicatori
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-i | --hostid OID_host[,...]
Specifica l’OID del sistema host su cui verrà eseguita un’azione.
162
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Nota: se è riportato più di un sistema, utilizzare una virgola come separatore.
Non utilizzare spazi.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione dell’archivio candidato per un host
Questo esempio illustra come visualizzare l’archivio candidato per il pool di
sistemi 456.
smcli lscandidatestorage -g 456
Comando lssyspool:
Utilizzare il comando lssyspool per visualizzare i pool di sistemi.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
163
Sintassi
smcli lssyspool {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli lssyspool [-L lingua] [-v] [-p]
Descrizione
Il comando lssyspool visualizza i pool di sistemi.
Indicatori
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
164
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
-p | --properties
Visualizza le proprietà dei pool di sistemi visualizzati.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di tutti i pool di sistemi disponibili
Questo esempio illustra come visualizzare i pool di sistemi disponibili.
smcli lssyspool
Comando mksyspool:
Utilizzare il comando mksyspool per creare un nuovo pool di sistemi.
Sintassi
smcli mksyspool {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli mksyspool [-L lingua] [-v] -n nome_pool_sistemi -i OID_host [-D
descrizione] -S ID_memorizzazione [-R]
Descrizione
Il comando mksyspool crea un nuovo pool di sistemi.
Indicatori
-D | --description ″descrizione″
Specifica il testo descrittivo che si fornisce all’oggetto di destinazione. Se la
descrizione contiene caratteri speciali come spazi o virgole, racchiuderla tra
virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
165
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-i | --hostid OID_host[,...]
Specifica l’OID del sistema host su cui verrà eseguita un’azione.
Nota: se è riportato più di un sistema, utilizzare una virgola come separatore.
Non utilizzare spazi.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nuovo nome per il pool di sistemi. Se il nome contiene dei
carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-R | --LiveVirtualServerRelocation
Indica se i server virtuali dichiarati possono essere riassegnati.
-S | --storageid ID_memorizzazione
Specifica l’OID di memorizzazione del nuovo pool di sistemi.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
166
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v
v
v
v
v
v
v
9: È stata utilizzata una locale non valida.
27: È stato specificato un numero non valido.
29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
80: Il servizio ensemble non è disponibile.
93: Si è verificato un errore di creazione del pool di sistemi.
94: Licenza del pool di sistemi scaduta.
125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Creazione di un pool di sistemi
Questo esempio illustra come creare un pool di sistemi con nome
“mysystempool”, OID host “456”, OID di memorizzazione “10638” e
descrizione “Nuovopool di sistemi”.
smcli mksyspool -n mysystempool -i 456 -S 10638 -D "Nuovo pool di sistemi"
Comando rmhostfrompool:
Utilizzare il comando rmhostfrompool per rimuovere un host da un pool di
sistemi.
Sintassi
smcli rmhostfrompool {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli rmhostfrompool [-L lingua] [-v] -g ID_pool_sistema -i OID_host [-E
{true | false}]
Descrizione
Il comando rmhostfrompool rimuove un host da un pool di sistemi.
Nota: è possibile utilizzare questo comando per rimuovere anche l’ultimo host nel
pool di sistemi.
Indicatori
-E | -–execute {true | false}
Esegue il piano generato da Placement Services.
Se questa opzione è impostata su false, allora viene visualizzato solo il piano
generato da Placement Services.
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
167
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-i | --hostid OID_host
Specifica l’OID del sistema host su cui verrà eseguita un’azione.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 85: Il piano di evacuazione non è stato creato.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Rimozione di un host da un pool di sistemi
Questo esempio illustra come rimuovere l’host 123 dal pool di sistemi 456 se
l’host non ha la funzione di evacuazione.
smcli rmhostfrompool -g 456 -i 123
168
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Comando rmsyspool:
Utilizzare il comando rmsyspool per eliminare un pool di sistemi.
Sintassi
smcli rmsyspool {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli rmsyspool [-L lingua] [-v] -g ID_pool_sistemi
Descrizione
Il comando rmsyspool elimina un pool di sistemi.
Indicatori
-g | --syspoolid ID_pool_sistemi
Specifica l’ID univoco (OID) del pool di sistemi di destinazione su cui verrà
eseguita un’azione.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
169
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Eliminazione di un pool di sistemi
Questo esempio illustra come eliminare il pool di sistemi 456.
smcli rmsyspool -g 456
Carichi di lavoro
Comando chworkload:
Utilizzare il comando chworkload per modificare gli attributi di un carico di
lavoro.
Sintassi
smcli chworkload {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli chworkload [-L lingua] [-v] -W ID_carichi_di_lavoro [-n nome] [-D
descrizione] [-H {true | false}] [-P {Advise | Automate}]
Descrizione
Il comando chworkload modifica gli attributi di un carico di lavoro specificato.
Indicatori
-D | --description ″descrizione″
Specifica il testo descrittivo che si fornisce all’oggetto di destinazione. Se la
descrizione contiene caratteri speciali come spazi o virgole, racchiuderla tra
virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
170
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-H | --resiliency {true | false}
Specifica se la destinazione deve avere l’alta disponibilità.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nuovo nome per il carico di lavoro. Se il nome contiene dei
carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-P | --AutomationPolicy {Advise | Automate}
Specifica il tipo di politica di automazione. Il valore predefinito è Automate.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
-W | --workloadid ID_carico_di_lavoro[,...]
Specifica l’ID univoco (OID) del carico di lavoro di destinazione.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
171
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 82: Il servizio del pool di sistemi non era disponibile.
v 83: Il carico di lavoro non è stato modificato.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Modifica degli attributi di un carico di lavoro
Questo esempio illustra come modificare gli attributi del carico di lavoro 123
per impostare il nome su “nuovoNome” e la descrizione su “Nuova
descrizione”.
smcli chworkload -W 123 -n nuovoNome -D "Nuova descrizione"
Comando lsworkloads:
Utilizzare il comando lsworkloads per visualizzare i carichi di lavoro.
Sintassi
smcli lsworkloads {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli lsworkloads [-L lingua] [-v] [-l] [-d simbolo_delimitatore] [-o]
Descrizione
Il comando lsworkloads visualizza i carichi di lavoro.
Indicatori
-d | --delimiter ″simbolo_delimitatore″
Specifica il carattere o la serie di caratteri che separa i dati di output, dove
simbolo_delimitatore è una stringa di uno o più caratteri. Questo comando
separa i campi di dati in un record mediante una virgola seguita da uno
spazio. I record di dati sono separati dal delimitatore specificato
simbolo_delimitatore.
Se si specifica questa opzione con l’opzione -l | --long, l’opzione del
delimitatore verrà ignorata.
Suggerimento: se il delimitatore contiene spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
172
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-l | --long
Visualizza tutti gli attributi dell’oggetto specificato.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-o | --oid
Visualizza gli ID univoci (OID), oltre ad altre informazioni, associate all’oggetto
di destinazione.
Gli ID univoci vengono visualizzati come valori decimali (ad esempio, 123).
Nota: è possibile combinare questa opzione con l’opzione -l | --long.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
173
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 69: È stato aperto un criterio del carico di lavoro non valido.
v 74: Il comando di visualizzazione dei carichi di lavoro non è riuscito.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Visualizzazione di tutti i carichi di lavoro
Questo esempio illustra come visualizzare tutti i carichi di lavoro.
smcli lsworkloads
2. Visualizzazione dei dettagli dei carichi di lavoro
Questo esempio illustra come visualizzare i nomi, gli OID e gli stati operativi
di tutti i carichi di lavoro.
smcli lsworkloads -o -v
Comando mkworkload:
Utilizzare il comando mkworkload per creare un carico di lavoro.
Sintassi
smcli mkworkload {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli mkworkload [-L lingua] [-v] -s ID_server -n nome [-D descrizione]
Descrizione
Il comando mkworkload crea un carico di lavoro basato su una o più serie di
server virtuali distribuiti.
Indicatori
-D | --description ″descrizione″
Specifica il testo descrittivo che si fornisce all’oggetto di destinazione. Se la
descrizione contiene caratteri speciali come spazi o virgole, racchiuderla tra
virgolette.
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
174
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-n | --name ″nome″
Specifica un nuovo nome per il carico di lavoro. Se il nome contiene dei
carattere speciali quali gli spazi, racchiuderlo tra virgolette.
-P | --AutomationPolicy {Advise | Automate}
Specifica il tipo di politica di automazione. Il valore predefinito è Automate.
-s | --server ID_server[,...]
Specifica l’ID univoco (OID) dell’oggetto o degli oggetti del server di
destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 77: Creazione del carico di lavoro non riuscito.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
175
v 86: È stato trovato un OID duplicato.
v 94: Licenza del pool di sistemi scaduta.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Creazione di carichi di lavoro per una serie di server virtuali
Questo esempio illustra come creare carichi di lavoro denominati
“myworkload” per i server virtuali 123, 234 e 345.
smcli mkworkload -s 123,234,345 -n myworkload
Comando startworkload:
Utilizzare il comando startworkload per avviare un carico di lavoro.
Sintassi
smcli startworkload {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli startworkload [-L lingua] [-v] -W ID_carichi_lavoro
Descrizione
Il comando startworkload avvia un carico di lavoro.
Indicatori
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
176
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
-W | --workloadid ID_carico_di_lavoro[,...]
Specifica l’ID univoco (OID) del carico di lavoro di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 75: Avvio del carico di lavoro non riuscito.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Avvio di un carico di lavoro
Questo esempio illustra come avviare il carico di lavoro 123.
smcli startworkload -W 123
Comando stopworkload:
Utilizzare il comando stopworkload per arrestare un carico di lavoro.
Sintassi
smcli stopworkload {-h | -? | --help} [-L lingua]
smcli stopworkload [-L lingua] [-v] -W ID_carichi_lavoro
Descrizione
Il comando stopworkload arresta un carico di lavoro.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
177
Indicatori
-h | -?
Visualizza la sintassi e una breve descrizione del comando.
Suggerimento: se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni
verranno ignorate.
--help
Visualizza le informazioni dettagliate sul comando, inclusa la sintassi, una
descrizione del comando, una descrizione delle opzioni e degli operandi, dei
codici di errore e degli esempi.
Suggerimenti:
v se si specificano altre opzioni diverse da -L | --lang, le opzioni verranno
ignorate.
v (AIX e Linux soltanto) È inoltre possibile visualizzare la guida dettagliata
sotto forma di pagine man utilizzando il comando man nome_comando.
-L | --lang lingua
Specifica la lingua da utilizzare per il comando.
Sono supportate le seguenti lingue:
v de: tedesco
v en: inglese
v es: spagnolo
v fr: francese
v it: italiano
v ja: giapponese
v ko: coreano
v pt_BR: portoghese brasiliano
v zh_CN: cinese semplificato
v zh_TW: cinese tradizionale
Suggerimenti:
v Questa opzione sovrascrive altri meccanismi per la specifica della locale,
compresa la variabile d’ambiente DIR_LANG e le impostazioni del sistema
operativo.
v Se si specifica la lingua mediante il formato lingua_paese, dove lingua è una
lingua supportata ma paese non è un codice supportato per la propria lingua
(ad esempio en_US), allora verrà utilizzata la lingua specificata (in questo
caso, sarà utilizzato en). Non viene visualizzato alcun errore.
v Se si specifica una lingua che non è supportata, indipendentemente dal
codice paese, verrà utilizzata la lingua predefinita e verrà visualizzato un
messaggio di errore.
-v | --verbose
Scrive messaggi completi nell’output standard.
Se non viene specificata questa opzione, il comando eliminerà i messaggi non
critici.
-W | --workloadid ID_carico_di_lavoro[,...]
Specifica l’ID univoco (OID) del carico di lavoro di destinazione.
Specificare l’ID univoco come valore decimale o esadecimale (ad esempio, 123
o 0x7b).
178
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Stato di uscita
La seguente tabella contiene i codici restituiti da questo comando.
v 0: L’operazione è stata completata correttamente.
v 1: Si è verificato un errore di utilizzo.
v 9: È stata utilizzata una locale non valida.
v 27: È stato specificato un numero non valido.
v 29: La locale specificata non è valida o non è supportata.
v 76: Arresto del carico di lavoro non riuscito.
v 125: Il comando è stato terminato.
Esempi
1. Arresto di un carico di lavoro
Questo esempio illustra come arrestare il carico di lavoro 123.
smcli stopworkload -W 123
Monitor per IBM Systems Director VMControl
I seguenti monitor sono supportati da IBM Systems Director VMControl. Tali
monitor sono identificati come Virtualization Manager Monitor in IBM Systems
Director. Leggere attentamente le seguenti informazioni per comprendere le risorse
che possono essere monitorate e individuare i punti da cui è possibile visualizzare
i monitor in IBM Systems Director. Per ulteriori informazioni sul monitoraggio
dello stato dei sistemi in IBM Systems Director, fare riferimento a ″Monitoraggio
dello stato del sistema″.
Tabella 7. Monitor di IBM Systems Director VMControl, risorse supportate e viste di IBM
Systems Director
Viste di IBM Systems
Director
Monitor
Risorse supportate
% utilizzo CPU
v Host
v Server virtuale
v Pool processori1
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Unità di utilizzo CPU
v Host
v Server virtuale
v Pool processori1
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Unità richiuse di utilizzo
CPU
v Server virtuale
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Unità non richiuse di
utilizzo CPU
v Server virtuale
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Unità di elaborazione
autorizzate
v Server virtuale
v Pool processori1
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Unità di elaborazione
disponibili
v Host
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
179
Tabella 7. Monitor di IBM Systems Director VMControl, risorse supportate e viste di IBM
Systems Director (Continua)
180
Viste di IBM Systems
Director
Monitor
Risorse supportate
Processori
v Host
v Server virtuale
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Processori disponibili
v Host
v Riepilogo prestazioni Scheda Processore
v Server virtuali e host
v Monitor
Memoria (MB)
v Host
v Server virtuale
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
v Server virtuali e host
v Monitor
Memoria disponibile (MB)
v Host
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
v Server virtuali e host
v Monitor
Memoria fisica (MB)
v Host
v Server virtuale
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
v Server virtuali e host
v Monitor
Errori pagina/sec
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
Ritardo pagina (sec)
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
Memoria autorizzata I/O
(MB)
v Server virtuale
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
v Server virtuali e host
v Monitor
Memoria autorizzata I/O
associata (MB)
v Server virtuale
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
v Server virtuali e host
v Monitor
Overcommit di memoria
(MB)
v Pool di memoria1
v Riepilogo prestazioni Scheda Memoria
Byte trasmessi/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Byte ricevuti/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Pacchetti trasmessi/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Pacchetti ricevuti/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Pacchetti MC (multicast)
trasmessi/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Pacchetti MC (multicast)
ricevuti/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Pacchetti BC (broadcast)
trasmessi/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Tabella 7. Monitor di IBM Systems Director VMControl, risorse supportate e viste di IBM
Systems Director (Continua)
Viste di IBM Systems
Director
Monitor
Risorse supportate
Pacchetti BC (broadcast)
ricevuti/sec
v Porta1
Frame di interruzione
trasmessi/sec
v Porta1
Frame di interruzione
ricevuti/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Frequenza errore/sec
v Porta1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
1
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
v Riepilogo prestazioni Scheda Rete
Il monitor per questa risorsa viene visualizzato solo nella vista Riepilogo prestazioni.
Specifiche OVF per IBM Systems Director VMControl
Con IBM Systems Director VMControl, è possibile importare un package di
macchine virtuali conforme a Distributed Management Task Force (DMTF) Open
Virtualization Format (OVF). Questo package della macchina virtuale o package
OVF è una rappresentazione di un server virtuale che contiene un sistema
operativo configurato e di cui si è eseguito un test, un middleware e le
applicazioni software, insieme ai metadati che descrivono il server virtuale.
Esistono dei requisiti specifici di IBM Systems Director VMControl per il package
OVF e delle specifiche per il file del descrittore XML OVF che descrive il server
virtuale.
Attività correlate
Importazione di package della macchina virtuale
Requisiti del package OVF
Un package OVF è una rappresentazione di un server virtuale che contiene un
sistema operativo configurato e di cui si è eseguito un test, un middleware e le
applicazioni software, insieme ai metadati che descrivono il server virtuale.
Il package OVF può essere in uno dei seguenti formati:
v Una serie di file (chiamata formato in serie di file)
v Un singolo file tar contenente la stessa serie di file, di solito con una estensione
.ova.
I package OVF da importare devono soddisfare i seguenti requisiti:
v Se il package OVF ha un formato file tar, l’ordine dei file in tale package deve
essere conforme a quanto indicato nella specifica DMTF Open Virtualization
Format.
Tale specifica è disponibile sul sito Web DMTF all’indirizzo:
http://www.dmtf.org/standards/published_documents/DSP0243_1.0.0.pdf
v I package OVF devono contenere un singolo sistema virtuale, non una raccolta
di sistemi virtuali.
v I package OVF che definiscono le configurazioni utilizzando l’elemento
DeploymentOptionSection e l’attributo ovf:configuration su qualsiasi elemento
Item possono essere importati, ma soltanto la configurazione predefinita viene
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
181
elaborata al momento della distribuzione della macchina virtuale. I package OVF
non specificheranno attributi DeploymentOptionSection né ovf:configuration su
qualsiasi elemento Item.
v I package OVF che utilizzano la localizzazione possono essere importati, ma le
stringhe localizzate verranno ignorate e verranno utilizzate soltanto le stringhe
nella lingua predefinita al momento della distribuzione della macchina virtuale. I
package OVF non specificheranno stringhe localizzate.
v I package OVF che utilizzano file della raccolta stringhe possono essere
importati, ma tali file vengono ignorati al momento della distribuzione della
macchina virtuale. I package OVF catturati non specificheranno file della raccolta
stringhe.
v I package OVF che utilizzano frammenti di file non possono essere importati.
v I package OVF che contengono reti devono disporre di una descrizione di rete.
v I package OVF devono contenere un’immagine distribuibile.
v I package OVF senza file di immagine non possono essere importati.
v I package OVF devono contenere una sezione hardware virtuale.
Esistono diversi elementi di estensione per l’elemento Item (RASD) e per altre
sezioni del file descrittore OVF. Per informazioni su tali elementi di estensione,
consultare “File XSD (XML schema definition) per un descrittore OVF” a pagina
184.
Requisiti del package OVF per z/VM
I package OVF che devono essere importati da z/VM sono soggetti ai seguenti
requisiti aggiuntivi:
v z/VM supporta intervalli in un file descrittore OVF, ma si limita ad utilizzare
sempre il valore ″normale″ dell’intervallo. I package OVF catturati non
specificano alcun intervallo.
v I package OVF devono contenere le seguenti sezioni di estensioni specifiche di
z/VM nel file descrittore OVF:
– LinuxFileSystemSection
Questa è una sezione di estensioni z/VM nel file descrittore OVF che descrive
la configurazione di file system Linux. Questa sezione è richiesta per
l’importazione di un package OVF e viene creata in seguito ad acquisizione.
– LinuxLVMSection
Questa è una sezione di estensioni z/VM nel file descrittore OVF che descrive
la configurazione di Linux LVM (Logical Volume Manager), se utilizzato.
Questa sezione è richiesta per l’importazione di un package OVF e viene
creata in seguito ad acquisizione, se LVM viene utilizzato da
LinuxFileSystemSection.
– L’elemento VirtualSystemType all’interno dell’elemento System di
VirtualHardwareSection deve avere il valore IBM:zVM:LINUX.
– L’attributo ovf:id di OperatingSystemSection deve avere il valore 36 in modo
da indicare Linux.
– L’attributo ovf:format di un qualsiasi elemento Disk in DiskSection che fa
riferimento ai file di immagine deve avere il valore http://www.ibm.com/
xmlns/ovf/diskformat/s390.linuxfile.exustar.gz e i file di immagine di
riferimento devono utilizzare il formato di archiviazione EXUSTAR per
memorizzare i file Linux.
Per maggiori dettagli sulle sezioni di estensione specifiche nel file descrittore
OVF, fare riferimento ai file descrittore OVF di esempio per Linux suz/VM:
182
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
– “File descrittore OVF di esempio per Linux su z/VM con Linux LVM (Logical
Volume Manager)” a pagina 187
– “File descrittore OVF di esempio per Linux su z/VM senza Linux LVM
(Logical Volume Manager)” a pagina 194
Esistono diversi elementi di estensione specifici di z/VM per gli elementi System
(VSSD) e Item (RASD) e per altre sezioni del file descrittore OVF. Per
informazioni su tali elementi di estensione, consultare “File XSD (XML schema
definition) per un descrittore OVF” a pagina 184.
Requisiti del package OVF per NIM
I package OVF che devono essere importati da NIM sono soggetti ai seguenti
requisiti aggiuntivi:
v Per ogni riferimento File nell’elemento Envelope:
– La dimensione file è specificata e maggiore o uguale a zero
– È possibile ricavare un nome file di destinazione dal valore href analizzando
tale valore come URI e acquisendo l’ultimo valore dell’elemento percorso
dell’URI.
– Il tipo di compressione del file non deve essere impostato oppure deve essere
impostato su identity, che indica assenza di compressione.
v Tutti i formati specificati su tutti gli elementi VirtualDiskDescTypes in Envelope
sono supportati da NIM ed esiste soltanto un disco con il formato mksysb.
Nota: l’unico formato disco supportato da NIM è http://www.ibm.com/xmlns/
ovf/diskformat/power.aix.mksysb.
v Esiste un unico sistema, che ha un’unica immagine mksysb.
Ciò significa che esiste un unico elemento VirtualHardwareSection in
VirtualSystem che contenga sia un elemento rasd:ResourceType il cui valore è
31 (Logical Disk) che un elemento HostResource. L’elemento HostResource deve
specificare un disco con formato mksysb. Il disco specificato deve far riferimento
ad un file nell’elemento File della sezione References.
Esistono diversi elementi di estensione per l’elemento Item (RASD) e per altre
sezioni del file descrittore OVF. Per informazioni su tali elementi di estensione,
consultare “File XSD (XML schema definition) per un descrittore OVF” a pagina
184.
Specifiche del file descrittore OVF
Un file descrittore OVF è un file XML contenente tutti i metadati sul package OVF
e sul relativo contenuto.
La specifica per il suddetto file è una combinazione dei seguenti elementi:
v Standard DMTF (Distributed Management Task Force) OVF (Open Virtualization
Format), che è un formato di distribuzione e compressione aperto e
indipendente dalla piattaforma per macchine virtuali.
Per ulteriori informazioni sullo standard OVF, consultare la specifica Open
Virtualization Format disponibile sul sito Web DMTF all’indirizzo:
http://www.dmtf.org/standards/published_documents/DSP0243_1.0.0.pdf
v Limitazioni e requisiti di IBM Systems Director VMControl per l’importazione di
package OVF
Per informazioni su tali limitazioni e requisiti, consultare “Requisiti del package
OVF” a pagina 181.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
183
v File XSD (XML schema definition) definiscono elementi e attributi del file
descrittore OVF che sono estensioni univoche per IBM Systems Director
VMControl
È possibile utilizzare sia i file XSD che i file descrittori OVF per Power e z/VM
per creare o modificare un file descrittore OVF. Per utilizzare tali file, salvare i
file XSD in una directory locale. Quindi utilizzare un editor XML per creare un
file descrittore OVF o modificare il contenuto di uno dei file descrittori OVF di
esempio. L’utilizzo di un editor XML con file XSD comporta la visualizzazione
di una descrizione degli elementi del file descrittori OVF e convalida il file
descrittore OVF creato dall’utente.
Nota: l’editor OVF disponibile sul sito Web alphaWorks supporta l’ultimo
standard OVF e incorpora estensioni IBM Systems Director VMControl e può
essere utilizzato per modificare o creare file descrittori OVF. È possibile scaricare
l’editor OVF dal seguente sito Web: http://www.alphaworks.ibm.com/tech/
ovfsdk/download
File XSD (XML schema definition) per un descrittore OVF:
I file XSD (XML schema definition) definiscono elementi e attributi del file
descrittore OVF che sono estensioni univoche per IBM Systems Director
VMControl. Questo argomento contiene questi file XSD che è possibile utilizzare
per creare o modificare un file descrittore OVF.
Tali file sono disponibili per il download dal centro informazioni IBM Systems
Director VMControl sul seguente sito Web:
File XSD di esempio
I file XSD mostrati nella seguente tabella definiscono estensioni per file descrittori
OVF univoci per IBM Systems Director VMControl, Power Systems e z/VM.
Salvare i file XSD necessari per creare o modificare un file descrittore OVF per il
proprio ambiente.
Description
File XSD
Estensioni per il descrittore OVF comuni tra
le piattaforme IBM Systems Director
VMControl, eccetto per qualsiasi estensione
per elementi ovf:System (VSSD) e ovf:Item
(RASD).
ibm-vim2_2.1.0.xsd
Estensioni per l’elemento ovf:Item (RASD)
del descrittore OVF comuni tra piattaforme
IBM Systems Director VMControl.
ibm-vim2-rasd_2.1.0.xsd
Estensioni per ovf:Item (RASD) specifiche
per POWER Hypervisor.
ibm-vim2-phyp3-rasd_2.1.0.xsd
ibm-vim2-zvm5_2.1.0.xsd
Estensioni per il descrittore OVF specifiche
per la piattaforma z/VM, eccetto per
qualsiasi estensione per elementi ovf:System
(VSSD) e ovf:Item (RASD).
Estensioni per l’elemento ovf:Item (RASD)
del descrittore OVF specifiche per la
piattaforma z/VM.
ibm-vim2-zvm5-rasd_2.1.0.xsd
Estensioni per l’elemento ovf:System (VSSD) ibm-vim2-zvm5-vssd_2.1.0.xsd
del descrittore OVF specifiche per la
piattaforma z/VM.
184
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
File descrittore OVF di esempio per NIM:
Questo argomento contiene un file descrittore OVF di esempio per NIM. È
possibile copiare e modificare tale file per creare il proprio file descrittore OVF.
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<ovf:Envelope xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance"
xmlns:ovf="http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1"
xmlns="http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1"
xmlns:rasd="http://schemas.dmtf.org/wbem/wscim/1/cim-schema/2/CIM_ResourceAllocationSettingData"
xmlns:vim="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2"
xmlns:vimphyp="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/phyp/3"
xmlns:vimphyprasd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/phyp/3/rasd"
xmlns:vimrasd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/rasd"
xmlns:vssd="http://schemas.dmtf.org/wbem/wscim/1/cim-schema/2/CIM_VirtualSystemSettingData"
xsi:schemaLocation="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2 ibm-vim2_2.1.0.xsd
http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1 dsp8023_1.0.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/phyp/3/rasd ibm-vim2-phyp3-rasd_2.1.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/rasd ibm-vim2-rasd_2.1.0.xsd" xml:lang="en-US">
<ovf:References>
<ovf:File ovf:href="image1.mksysb" ovf:id="vimRef1" ovf:size="2337126400"/>
</ovf:References>
<ovf:DiskSection>
<ovf:Info>Disk Section</ovf:Info>
<ovf:Disk ovf:capacity="14472683520" ovf:capacityAllocationUnits="byte"
ovf:diskId="vimRef1disk" ovf:fileRef="vimRef1"
ovf:format="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/diskformat/power.aix.mksysb"
ovf:populatedSize="7236341760"/>
</ovf:DiskSection>
<ovf:NetworkSection>
<ovf:Info>Network Section</ovf:Info>
<ovf:Network ovf:name="Virtual Network 1">
<ovf:Description>Captured from virtual server ProductionServer connected to VLAN 1
on host IBM 9133 55A 12345 </ovf:Description>
</ovf:Network>
</ovf:NetworkSection>
<ovf:VirtualSystem ovf:id="AIX1">
<ovf:Info>This section describes a virtual system to be created when deploying the
package</ovf:Info>
<ovf:InstallSection>
<ovf:Info>This section provides information about the first time boot
of the virtual system.
Its presence indicates that the virtual system needs to be booted after deployment,
to run first-boot customization.</ovf:Info>
</ovf:InstallSection>
<ovf:VirtualHardwareSection
ovf:transport="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/transport/filesystem/etc/ovf-transport">
<ovf:Info>This section describes the virtual hardware requirements on the
target virtual system</ovf:Info>
<ovf:System>
<vssd:ElementName>VirtualSystem</vssd:ElementName>
<vssd:InstanceID>VirtualSystem</vssd:InstanceID>
<vssd:VirtualSystemType>IBM:POWER:AIXLINUX</vssd:VirtualSystemType>
</ovf:System>
<ovf:Item>
<rasd:AllocationUnits>percent</rasd:AllocationUnits>
<rasd:Caption>Processor Allocation</rasd:Caption>
<rasd:ConsumerVisibility>3</rasd:ConsumerVisibility>
<rasd:Description>Processor Allocation</rasd:Description>
<rasd:ElementName>Allocation of 1 virtual processors,
0.5 processing units.</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>1</rasd:InstanceID>
<rasd:Limit>10</rasd:Limit>
<rasd:Reservation>10</rasd:Reservation>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
<vimphyprasd:VirtualLimit>1</vimphyprasd:VirtualLimit>
<vimphyprasd:VirtualReservation>1</vimphyprasd:VirtualReservation>
<vimphyprasd:Quantity>10</vimphyprasd:Quantity>
<vimphyprasd:ShareMode>cap</vimphyprasd:ShareMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:AllocationUnits>byte * 2^10</rasd:AllocationUnits>
<rasd:Caption>Memory Allocation</rasd:Caption>
<rasd:ConsumerVisibility>2</rasd:ConsumerVisibility>
<rasd:Description>Memory Allocation</rasd:Description>
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
185
<rasd:ElementName>Allocation of 3072 MB of dedicated memory.</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>2</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>4</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>3145728</rasd:VirtualQuantity>
<vimphyprasd:VirtualLimit>3145728</vimphyprasd:VirtualLimit>
<vimphyprasd:VirtualReservation>3145728</vimphyprasd:VirtualReservation>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Caption>Virtual Disk Allocation</rasd:Caption>
<rasd:Description>Virtual Disk Allocation</rasd:Description>
<rasd:ElementName>Virtual Disk Allocation</rasd:ElementName>
<rasd:HostResource>ovf:/disk/vimRef1disk</rasd:HostResource>
<rasd:InstanceID>5</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Caption>Virtual Ethernet Adapter Allocation</rasd:Caption>
<rasd:Connection>Virtual Network 1</rasd:Connection>
<rasd:Description>Virtual Network 1</rasd:Description>
<rasd:ElementName>Allocation of non-IEEE-aware virtual ethernet adapter
on Virtual Network 1.</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>6</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>10</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
</ovf:VirtualHardwareSection>
<ovf:ProductSection ovf:class="com.ibm.ovf.vim.2">
<ovf:Info>This product section provides information about the entire package.</ovf:Info>
<ovf:Product>The name of the product.</ovf:Product>
<ovf:Vendor>IBM</ovf:Vendor>
<ovf:Version>1.0</ovf:Version>
<ovf:FullVersion>1.0</ovf:FullVersion>
<ovf:Category>TCP/IP Network Settings</ovf:Category>
<ovf:Property ovf:key="system.hostname" ovf:type="string" ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Short hostname for the system.</ovf:Label>
<ovf:Description>Short hostname for the system.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="system.domainname" ovf:type="string" ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>DNS domain name for the system.</ovf:Label>
<ovf:Description>DNS domain name for the system.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.ip" ovf:type="string" ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Static IP address for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>Static IP address for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.hostname" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Short hostname for the IP address of the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>Short hostname for the IP address of the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.usedhcp" ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="false" ovf:value="false">
<ovf:Label>Use DHCP for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>Use DHCP for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.gateway" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Static default gateway for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>Static default gateway for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.netmask" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Static network mask for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>Static network mask for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.dns1.ip" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of primary DNS server for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>IP address of primary DNS server for the network adapter
186
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.dns2.ip" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of secondary DNS server for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>IP address of secondary DNS server for the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.6.domainname" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>DNS domain name for the IP address of the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Label>
<ovf:Description>DNS domain name for the IP address of the network adapter
on &quot;Virtual Network 1&quot;.</ovf:Description>
</ovf:Property>
<vim:Description>Description of the product.</vim:Description>
</ovf:ProductSection>
<ovf:ProductSection ovf:class="com.ibm.ovf.vim.2.nim.6" ovf:instance="1">
<ovf:Info>NIM-specific settings</ovf:Info>
<ovf:Product>AIX</ovf:Product>
<ovf:Vendor>IBM</ovf:Vendor>
<ovf:Version>1.0</ovf:Version>
<ovf:FullVersion>1.0</ovf:FullVersion>
<ovf:Category>NIM-specific settings</ovf:Category>
<ovf:Property ovf:key="nim.Resource" ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>NIM Resource or Resource Group</ovf:Label>
<ovf:Description>Specify the name of an existing NIM Resource or NIM Resource Group
to allocate during the deployment. Any defined NIM Resource Group, or Resource
of class &quot;resources&quot; can be specified, except: mksysb, spot, lpp_source,
ovf_vm, master, lpp_source</ovf:Description>
</ovf:Property>
</ovf:ProductSection>
<ovf:OperatingSystemSection ovf:id="9" ovf:version="5">
<ovf:Info>AIX 5 Guest Operating System</ovf:Info>
<ovf:Description>IBM AIX 5</ovf:Description>
<vim:DiscoveryIpAddress vim:class="com.ibm.ovf.vim.2" vim:instance=""
vim:key="networkport.6.ip"/>
<vim:NetworkBootIpAddress vim:class="com.ibm.ovf.vim.2" vim:instance=""
vim:key="networkport.6.ip"/>
</ovf:OperatingSystemSection>
</ovf:VirtualSystem>
</ovf:Envelope>
File descrittore OVF di esempio per Linux su z/VM con Linux LVM (Logical
Volume Manager):
Questo argomento contiene un file descrittore OVF di esempio per Linux su z/VM
che specifica Linux LVM (Logical Volume Manager). È possibile copiare e
modificare tale file per creare il proprio file descrittore OVF.
<?xml version="1.0"?>
<ovf:Envelope xmlns:ovf="http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1"
xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance"
xmlns:vssd="http://schemas.dmtf.org/wbem/wscim/1/cim-schema/2/CIM_VirtualSystemSettingData"
xmlns:rasd="http://schemas.dmtf.org/wbem/wscim/1/cim-schema/2/CIM_ResourceAllocationSettingData"
xmlns:vim="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2"
xmlns:vimrasd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/rasd"
xmlns:vimzvm="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5"
xmlns:vimzvmvssd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/vssd"
xmlns:vimzvmrasd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/rasd"
xsi:schemaLocation="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/vssd ibm-vim2-zvm5-vssd_2.1.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/rasd ibm-vim2-zvm5-rasd_2.1.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2 ibm-vim2_2.1.0.xsd
http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1 dsp8023_1.0.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/rasd ibm-vim2-rasd_2.1.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5 ibm-vim2-zvm5_2.1.0.xsd"
xml:lang="en-us">
<ovf:References>
<!-- This section contains a list of files referenced by this OVF package.
Generally, this will consist of filesystem images. -->
<ovf:File ovf:id="EXAMPLE2:/boot"
ovf:href="EXAMPLE2_boot.star.gz"
ovf:compression="gzip"/>
<ovf:File ovf:id="EXAMPLE2:/opt"
ovf:href="EXAMPLE2_opt.star.gz"
ovf:compression="gzip"/>
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
187
<ovf:File ovf:id="EXAMPLE2:/"
ovf:href="EXAMPLE2.star.gz"
ovf:compression="gzip"/>
</ovf:References>
<ovf:DiskSection>
<!-- This section contains a list of the Linux file systems and
swap spaces described by this package, along with the size of the
volumes which are to contain them and the file format of the image file
(if relevant) with which they are to be populated. -->
<ovf:Info>Disk-related information for the Linux file systems included
within this package.</ovf:Info>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE2:/boot"
ovf:capacity="104841216"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"
ovf:fileRef="EXAMPLE2:/boot"
ovf:format="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/diskformat/s390.linuxfile.exustar.gz"/>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE2:/opt"
ovf:capacity="4227858432"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"
ovf:fileRef="EXAMPLE2:/opt"
ovf:format="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/diskformat/s390.linuxfile.exustar.gz"/>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE2:/"
ovf:capacity="6811549696"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"
ovf:fileRef="EXAMPLE2:/"
ovf:format="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/diskformat/s390.linuxfile.exustar.gz"/>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE2:swap"
ovf:capacity="1040187392"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"/>
</ovf:DiskSection>
<ovf:NetworkSection>
<!-- This section contains a list of logical networks to which any network interfaces
described in this package are to be connected. Network interfaces referring to the same
"network" here (with their rasd:Connectionproperty) should be connected to the same
network when deployed. -->
<ovf:Info>The networks to which virtual network ports connect when deploying this package.</ovf:Info>
<ovf:Network ovf:name="network1">
<ovf:Description>
A network to which the virtual system in the package is to be connected (default description).
</ovf:Description>
</ovf:Network>
</ovf:NetworkSection>
<ovf:VirtualSystem ovf:id="EXAMPLE2">
<!-- This section sontains information describing the virtual server which can be deployed from this package.
-->
<ovf:Info>A virtual system to be created when deploying this package.</ovf:Info>
<ovf:Name>EXAMPLE2</ovf:Name>
<ovf:VirtualHardwareSection
ovf:transport="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/transport/filesystem/etc/ovf-transport">
<!-- This section contains the virtual hardware requirements of the target virtual system. -->
<ovf:Info>The virtual hardware requirements of the target virtual system.</ovf:Info>
<ovf:System>
<!-- This is the name by which this element should be identified to users in a
GUI interface. -->
<vssd:ElementName>z/VM system: EXAMPLE2</vssd:ElementName>
<!-- This is a unique identifier for this element within the OVF file.
-->
<vssd:InstanceID>system-EXAMPLE2</vssd:InstanceID>
<vssd:VirtualSystemType>IBM:zVM:LINUX</vssd:VirtualSystemType>
<!-- List of z/VM guest privilege classes, such as "G" or "BEG".
See the "USER Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<vimzvmvssd:PrivilegeClasses>BEG</vimzvmvssd:PrivilegeClasses>
<!-- The maximum virtual storage size to be allowed for this z/VM guest.
See the "MAXSTORAGE Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<vimzvmvssd:MaxMemory>1048576</vimzvmvssd:MaxMemory>
<vimzvmvssd:MaxMemoryUnits>byte*2^10</vimzvmvssd:MaxMemoryUnits>
<!-- The disk from which the system is to be IPLed (booted).
See the "IPL Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<vimzvmvssd:IPLSource>0100</vimzvmvssd:IPLSource>
<!-- Options to be passed at the time of IPL.
See the "OPTION Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Adminstration" guide.
-->
<vimzvmvssd:Options>LNKNOPAS LANG AMENG</vimzvmvssd:Options>
188
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
</ovf:System>
<!-- The following five items specify the "share" values for each of the processor types
available on System z. In this example, the share values used are relative
(as opposed to absolute) and no limit is specified. For more information,
refer to the "SHARE Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type CP</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-cp</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type IFL</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-ifl</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>IFL</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type ICF</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-icf</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ICF</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type ZAAP</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-zaap</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ZAAP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type ZIIP</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-ziip</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ZIIP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<!-- The following two items refer to actual virtual CPUs.
All three are of type "CP". The remaining information is essentially boilerplate.
For more information, refer to the "CPU Directory Control Statement" section
of the IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:Address>00</rasd:Address>
<rasd:ElementName>CPU 00</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpu-00</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>01</rasd:Address>
<rasd:ElementName>CPU 01</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpu-01</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
<!-- The amount of memory to be allocated to this system at the time it is IPLed.
For more information, refer to the "STORAGE Directory Control Statment" section of the
IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Memory</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>memory</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>4</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1048576</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:AllocationUnits>byte*2^10</rasd:AllocationUnits>
</ovf:Item>
<!-- This sytem's network interface, which is to be connected to a
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
189
Layer 3 (IP-address-based) network. For more information, refer to the
"NICDEF Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:Address>0600</rasd:Address>
<rasd:Connection>network1</rasd:Connection>
<rasd:ElementName>Network Interface eth0</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>network-interface-eth0</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>10</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
<!-- Network interfaces in z/VM can be either QDIO or Hipersockets adapters. -->
<vimzvmrasd:IOProtocol>ibm:qdio</vimzvmrasd:IOProtocol>
<!-- The network layer can be either "2" or "3". -->
<vimzvmrasd:Layer>3</vimzvmrasd:Layer>
<!-- This network interface is to be known to the Linux virtual server
within this z/VM guest as "eth0".
-->
<vimzvm:NetworkPortConfigProposal vimzvm:nicdev="eth0"/>
</ovf:Item>
<!-- The following seven items describe disks at the z/VM guest level,
upon which Linux volumes can be created.
For more information, refer to the "MDISK Directory Control Statement"
section of the IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:Address>0100</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0100</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0100</rasd:InstanceID>
<!-- The "ResourceSubType" here is specifying a family of disk models,
such as 3390 (ECKD) or 9336 (FBA).
-->
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:3390</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<!-- The size of the disk in the disk's native units.
-->
<rasd:VirtualQuantity>3338</rasd:VirtualQuantity>
<!-- This always says "count". Not a particularly useful unit,
but required for compatibility with some pre-existing data structures.
-->
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<!-- The size of the disk's native unit, in bytes and as seen by a Linux system
accessing that disk. The "737280" here refers to the size of a 3390 ECKD cylinder after
low-level DASD formatting. Other sizes, like "512" and "1024" are FBA block sizes.
-->
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>737280</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<!-- Disk provisioning/allocation method.
Other options include "minidisk-devno", "vdisk", and "dedicated".
-->
<vimzvmrasd:DiskTechnology>minidisk-volser</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<!-- The disk's access mode.
Possibile values include "R", "RR", "W", "WR", "M". "MR", and "MW".
These values are described in full under the "MDISK" section in the
"CP Planning and Administration Guide".
-->
<vimzvmrasd:AccessMode>W</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0101</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0101</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0101</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:3390</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>3338</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>737280</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>minidisk-volser</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>W</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0102</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0102</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0102</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:3390</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>3338</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>737280</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>minidisk-volser</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>W</vimzvmrasd:AccessMode>
190
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0103</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0103</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0103</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:3390</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>3338</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>737280</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>minidisk-volser</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>W</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0104</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0104</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0104</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:3390</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>3238</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>737280</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>minidisk-volser</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>W</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0300</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0300</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0300</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:9336</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>524288</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>512</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>vdisk</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>MR</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0301</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0301</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0301</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:9336</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1048576</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>512</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>vdisk</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>MR</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
</ovf:VirtualHardwareSection>
<!-- The product sections contain information describing this package
and a listing of values which must be collected at deploy time to generate an
OVF Environment file (this is an OVF Envelope file) to be used by the Activation Engine
on the deployed system.
-->
<ovf:ProductSection>
<ovf:Info>This section describes the OVF package itself.</ovf:Info>
<ovf:Product ovf:msgid="translateID22">ExampleWithLVM</ovf:Product>
<vim:Description ovf:msgid="translateID23">Example system with LVM volume groups.</vim:Description>
</ovf:ProductSection>
<ovf:ProductSection ovf:class="com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5">
<ovf:Info>This section describes the customizable properties of this virtual system.</ovf:Info>
<ovf:Product>Red Hat Enterprise Linux Server release 5.3 on z/VM.</ovf:Product>
<ovf:Category>General Settings</ovf:Category>
<ovf:Property ovf:key="timezone.offset"
ovf:type="uint16"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="-0400">
<ovf:Label>Timezone Offset</ovf:Label>
<ovf:Description>Timezone Offset</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Category>TCP/IP Network Settings</ovf:Category>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.usedhcp"
ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="false">
<ovf:Label>Use DHCP for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Use DHCP for eth0</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.ip"
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
191
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP Address for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>IP Address for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.gateway"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Default gateway for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Default gateway for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.netmask"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Network mask for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Network mask for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.dns1.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of primary DNS server for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>
IP address of primary DNS server for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)
</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.dns2.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of secondary DNS server for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>
IP address of secondary DNS server for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)
</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.registerindns"
ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="true">
<ovf:Label>Register eth0 with DNS server</ovf:Label>
<ovf:Description>Register IP address and long DNS hostname of eth0 with the DNS server</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.hostname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Hostname for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Hostname for eth0</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.domainname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Domain name for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Domain name for eth0</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="system.hostname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Short hostname for the system</ovf:Label>
<ovf:Description>Short hostname for the system</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="system.domainname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>DNS domain name for the system</ovf:Label>
<ovf:Description>DNS domain name for the system</ovf:Description>
</ovf:Property>
</ovf:ProductSection>
<ovf:AnnotationSection>
<ovf:Info>Additional annotation for the virtual system</ovf:Info>
<ovf:Annotation>z/VM system: EXAMPLE2</ovf:Annotation>
</ovf:AnnotationSection>
<ovf:OperatingSystemSection ovf:id="36"
kernel="2.6.18-128.el5">
<ovf:Info>Information about the operating system in the virtual system.</ovf:Info>
<ovf:Description>Red Hat Enterprise Linux Server release 5.3</ovf:Description>
</ovf:OperatingSystemSection>
<ovf:InstallSection>
<ovf:Info>
Indicates that the system needs to be booted after deployment to run first-boot customization.
</ovf:Info>
</ovf:InstallSection>
<vimzvm:LinuxFileSystemSection ovf:required="true">
192
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
<!-- The LinuxFileSystemSection defines a partition, formatting,
and mounting scheme which is to be used to re-create the virtual server's Linux file systems.
-->
<ovf:Info>
Defines how the image files (containing Linux file system content)
are deployed to Linux mount points.
Optionally, provides a configuration proposal for each file system.
</ovf:Info>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE2:/boot"
vimzvm:mountPoint="/boot">
<vimzvm:ConfigProposal>
<!-- The information in these "ConfigProposal" elements essentially
lines up with what is specified in /etc/fstab, with some additional information
as required to recreate the original partitioning scheme and LVM configuration.
-->
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="LABEL=/boot1"
vimzvm:mountOptions="defaults"
vimzvm:dump="1"
vimzvm:fsckPassNo="2"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="ext3"
vimzvm:label="/boot1"/>
<!-- This file system goes on the first partition of the z/VM guest's 0100 disk,
and that partition will have a capacity of 2133 49152-byte tracks.
-->
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="1"
vimzvm:partSize="2133"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0100"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE2:/opt"
vimzvm:mountPoint="/opt">
<vimzvm:ConfigProposal>
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="/dev/VG0/LV4opt"
vimzvm:mountOptions="defaults"
vimzvm:dump="1"
vimzvm:fsckPassNo="2"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="ext3"
vimzvm:label=""/>
<!-- This file system will be placed on an LVM logical volume named
"LV4opt" in the volume group "VG0".
-->
<vimzvm:LinuxLogicalVolume vimzvm:lvName="LV4opt"
vimzvm:vgName="VG0"
vimzvm:lvSize="4227858432"
vimzvm:lvSizeUnits="byte"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE2:/"
vimzvm:mountPoint="/">
<vimzvm:ConfigProposal>
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="/dev/VG0/LV4slash"
vimzvm:mountOptions="defaults"
vimzvm:dump="1"
vimzvm:fsckPassNo="1"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="ext3"
vimzvm:label=""/>
<vimzvm:LinuxLogicalVolume vimzvm:lvName="LV4slash"
vimzvm:vgName="VG0"
vimzvm:lvSize="6811549696"
vimzvm:lvSizeUnits="byte"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE2:swap"
vimzvm:mountPoint="swap">
<vimzvm:ConfigProposal>
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="/dev/VG0/LV4swap"
vimzvm:mountOptions="defaults"
vimzvm:dump="0"
vimzvm:fsckPassNo="0"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="swap"
vimzvm:label=""/>
<vimzvm:LinuxLogicalVolume vimzvm:lvName="LV4swap"
vimzvm:vgName="VG0"
vimzvm:lvSize="1040187392"
vimzvm:lvSizeUnits="byte"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
</vimzvm:LinuxFileSystemSection>
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
193
<vimzvm:LinuxLVMSection ovf:required="false">
<!-- This section described the virtual server's LVM configuration.
-->
<ovf:Info>
Defines a configuration proposal for the Linux LVM2. The volume groups
defined here are referenced by the Linux file system configuration proposals in the
LinuxFileSystemSection. The physical volumes defined here reference logical disks,
or Item elements of ResourceType=31 (LogicalDisk).
</ovf:Info>
<vimzvm:ConfigProposal>
<vimzvm:VolumeGroup vimzvm:name="VG0"
vimzvm:vgOptions="wz--n-">
<!-- This volume group (VG0) is provisioned from the following five "physical" volumes.
-->
<vimzvm:PhysicalVolume vimzvm:devNode="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0100-part2"
vimzvm:pvOptions="a-">
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="2"
vimzvm:partSize="47935"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0100"/>
</vimzvm:PhysicalVolume>
<vimzvm:PhysicalVolume vimzvm:devNode="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0101-part1"
vimzvm:pvOptions="a-">
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="1"
vimzvm:partSize="50068"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0101"/>
</vimzvm:PhysicalVolume>
<vimzvm:PhysicalVolume vimzvm:devNode="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0102-part1"
vimzvm:pvOptions="a-">
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="1"
vimzvm:partSize="50068"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0102"/>
</vimzvm:PhysicalVolume>
<vimzvm:PhysicalVolume vimzvm:devNode="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0103-part1"
vimzvm:pvOptions="a-">
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="1"
vimzvm:partSize="50068"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0103"/>
</vimzvm:PhysicalVolume>
<vimzvm:PhysicalVolume vimzvm:devNode="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0104-part1"
vimzvm:pvOptions="a-">
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="1"
vimzvm:partSize="48568"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0104"/>
</vimzvm:PhysicalVolume>
</vimzvm:VolumeGroup>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:LinuxLVMSection>
</ovf:VirtualSystem>
</ovf:Envelope>
File descrittore OVF di esempio per Linux su z/VM senza Linux LVM (Logical
Volume Manager):
Questo argomento contiene un file descrittore OVF di esempio per Linux su z/VM.
È possibile copiare e modificare tale file per creare il proprio file descrittore OVF.
<?xml version="1.0"?>
<ovf:Envelope xmlns:ovf="http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1"
xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance"
xmlns:vssd="http://schemas.dmtf.org/wbem/wscim/1/cim-schema/2/CIM_VirtualSystemSettingData"
xmlns:rasd="http://schemas.dmtf.org/wbem/wscim/1/cim-schema/2/CIM_ResourceAllocationSettingData"
xmlns:vim="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2"
xmlns:vimrasd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/rasd"
xmlns:vimzvm="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5"
xmlns:vimzvmvssd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/vssd"
xmlns:vimzvmrasd="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/rasd"
xsi:schemaLocation="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/vssd ibm-vim2-zvm5-vssd_2.1.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5/rasd ibm-vim2-zvm5-rasd_2.1.0.xsd
194
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2 ibm-vim2_2.1.0.xsd
http://schemas.dmtf.org/ovf/envelope/1 dsp8023_1.0.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/rasd ibm-vim2-rasd_2.1.0.xsd
http://www.ibm.com/xmlns/ovf/extension/vim/2/zvm/5 ibm-vim2-zvm5_2.1.0.xsd"
xml:lang="en-us">
<ovf:References>
<!-- This section contains a list of files referenced by this OVF package.
Generally, this will consist of filesystem images.
-->
<ovf:File ovf:id="EXAMPLE1:/"
ovf:href="EXAMPLE1.star.gz"
ovf:compression="gzip"/>
</ovf:References>
<ovf:DiskSection>
<!-- This section contains a list of the Linux file systems and swap spaces
described by this package, along with the size of the volumes which are to contain them
and the file format of the image file (if relevant) with which they are to be populated.
-->
<ovf:Info>Disk-related information for the Linux file systems included within this package.</ovf:Info>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE1:/"
ovf:capacity="2460303360"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"
ovf:fileRef="EXAMPLE1:/"
ovf:format="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/diskformat/s390.linuxfile.exustar.gz"/>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE1:swap1"
ovf:capacity="266203136"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"/>
<ovf:Disk ovf:diskId="EXAMPLE1:swap2"
ovf:capacity="532409344"
ovf:capacityAllocationUnits="byte"/>
</ovf:DiskSection>
<ovf:NetworkSection>
<!-- This section contains a list of logical networks to which any network interfaces
described in this package are to be connected.
Network interfaces referring to the same "network" here (with their rasd:Connection property)
should be connected to the same network when deployed.
-->
<ovf:Info>The networks to which virtual network ports connect when deploying this package.</ovf:Info>
<ovf:Network ovf:name="network1">
<ovf:Description>
A network to which the virtual system in the package is to be connected (default description).
</ovf:Description>
</ovf:Network>
<ovf:Network ovf:name="network2">
<ovf:Description>
A network to which the virtual system in the package is to be connected (default description).
</ovf:Description>
</ovf:Network>
</ovf:NetworkSection>
<ovf:VirtualSystem ovf:id="EXAMPLE1">
<!-- This section contains information describing the virtual server which can be
deployed from this package.
-->
<ovf:Info>A virtual system to be created when deploying this package.</ovf:Info>
<ovf:Name>EXAMPLE1</ovf:Name>
<ovf:VirtualHardwareSection
ovf:transport="http://www.ibm.com/xmlns/ovf/transport/filesystem/etc/ovf-transport">
<!-- This section contains the virtual hardware requirements of the target virtual system.
-->
<ovf:Info>The virtual hardware requirements of the target virtual system.</ovf:Info>
<ovf:System>
<!-- This is the name by which this element should be identified to users in a GUI interface.
-->
<vssd:ElementName>z/VM system: EXAMPLE1</vssd:ElementName>
<!-- This is a unique identifier for this element within the OVF file.
-->
<vssd:InstanceID>system-EXAMPLE1</vssd:InstanceID>
<vssd:VirtualSystemType>IBM:zVM:LINUX</vssd:VirtualSystemType>
<!-- List of z/VM guest privilege classes, such as "G" or "BEG".
See the "USER Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<vimzvmvssd:PrivilegeClasses>G</vimzvmvssd:PrivilegeClasses>
<!-- The maximum virtual storage size to be allowed for this z/VM guest.
See the "MAXSTORAGE Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<vimzvmvssd:MaxMemory>393216</vimzvmvssd:MaxMemory>
<vimzvmvssd:MaxMemoryUnits>byte*2^10</vimzvmvssd:MaxMemoryUnits>
<!-- The disk from which the system is to be IPLed (booted).
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
195
See the "IPL Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<vimzvmvssd:IPLSource>0100</vimzvmvssd:IPLSource>
<!-- Options to be passed at the time of IPL.
See the "OPTION Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Adminstration" guide.
-->
<vimzvmvssd:Options>APPLMON</vimzvmvssd:Options>
</ovf:System>
<!-- The following five items specify the "share" values
for each of the processor types available on System z.
In this example, the share values used are relative (as opposed to absolute)
and no limit is specified. For more information, refer to the
"SHARE Directory Control Statement" section of the IBM z/VM
"CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type CP</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-cp</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type IFL</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-ifl</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>IFL</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type ICF</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-icf</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ICF</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type ZAAP</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-zaap</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ZAAP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Share for CPU type ZIIP</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpushare-ziip</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ZIIP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>0</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:Weight>100</rasd:Weight>
</ovf:Item>
<!-- The following three items refer to actual virtual CPUs.
All three are of type "CP". The remaining information is essentially boilerplate.
For more information, refer to the "CPU Directory Control Statement" section of the
IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:Address>00</rasd:Address>
<rasd:ElementName>CPU 00</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpu-00</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>01</rasd:Address>
<rasd:ElementName>CPU 01</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>cpu-01</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>02</rasd:Address>
<rasd:ElementName>CPU 02</rasd:ElementName>
196
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
<rasd:InstanceID>cpu-02</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>CP</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>3</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
</ovf:Item>
<!-- The amount of memory to be allocated to this system at the time it is IPLed.
For more information, refer to the "STORAGE Directory Control Statment"
section of the IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:ElementName>Memory</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>memory</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>4</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>393216</rasd:VirtualQuantity>
<rasd:AllocationUnits>byte*2^10</rasd:AllocationUnits>
</ovf:Item>
<!-- The following two items describe this sytem's network interfaces.
The first is to be connected to a Layer 3 (IP-address-based) network,
while the second is to be connected to a Layer 2 (MAC-address-based) network.
For more information, refer to the "NICDEF Directory Control Statement" section
of the IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<!-- The rasd:Address field is used for non-processor items
to represent the virtual device channel with which the virtual hardware item is to be associated.
-->
<rasd:Address>0600</rasd:Address>
<rasd:Connection>network1</rasd:Connection>
<rasd:ElementName>Network Interface eth0</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>network-interface-eth0</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>10</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
<!-- Network interfaces in z/VM can be either QDIO or Hipersockets adapters.
-->
<vimzvmrasd:IOProtocol>ibm:qdio</vimzvmrasd:IOProtocol>
<!-- The network layer can be either "2" or "3".
-->
<vimzvmrasd:Layer>3</vimzvmrasd:Layer>
<!-- This network interface is to be known to the
Linux virtual server within this z/VM guest as "eth0".
-->
<vimzvm:NetworkPortConfigProposal vimzvm:nicdev="eth0"/>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0700</rasd:Address>
<rasd:Connection>network2</rasd:Connection>
<rasd:ElementName>Network Interface eth1</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>network-interface-eth1</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceType>10</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:IOProtocol>ibm:qdio</vimzvmrasd:IOProtocol>
<vimzvmrasd:Layer>2</vimzvmrasd:Layer>
<vimzvm:NetworkPortConfigProposal vimzvm:nicdev="eth1"/>
</ovf:Item>
<!-- The following three items describe disks at the z/VM guest level,
upon which Linux volumes can be created.
For more information, refer to the "MDISK Directory Control Statement" section of the
IBM z/VM "CP Planning and Administration" guide.
-->
<ovf:Item>
<rasd:Address>0100</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0100</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0100</rasd:InstanceID>
<!-- The "ResourceSubType" here is specifying a family of disk models,
such as 3390 (ECKD) or 9336 (FBA).
-->
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:3390</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<!-- The size of the disk in the disk's native units.
-->
<rasd:VirtualQuantity>3338</rasd:VirtualQuantity>
<!-- This always says "count". Not a partucularly useful unit,
but required for compatibility with some pre-existing data structures.
-->
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<!-- The size of the disk's native unit, in bytes and
as seen by a Linux system accessing that disk. The "737280" here refers to
the size of a 3390 ECKD cylinder after low-level DASD formatting.
Other sizes, like "512" and "1024" are FBA block sizes.
-->
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
197
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>737280</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<!-- Disk provisioning/allocation method.
Other options include "minidisk-devno", "vdisk", and "dedicated".
-->
<vimzvmrasd:DiskTechnology>minidisk-volser</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<!-- The disk's access mode.
Possibile values include "R", "RR", "W", "WR", "M". "MR", and "MW".
These values are described in full under the "MDISK" section in the
"CP Planning and Administration Guide".
-->
<vimzvmrasd:AccessMode>W</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0300</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0300</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0300</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:9336</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>524288</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>512</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>vdisk</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>MR</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
<ovf:Item>
<rasd:Address>0301</rasd:Address>
<rasd:ElementName>Disk: 0301</rasd:ElementName>
<rasd:InstanceID>disk-0301</rasd:InstanceID>
<rasd:ResourceSubType>ibm:z:9336</rasd:ResourceSubType>
<rasd:ResourceType>31</rasd:ResourceType>
<rasd:VirtualQuantity>1048576</rasd:VirtualQuantity>
<vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>count</vimzvmrasd:VirtualQuantityUnits>
<vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>512</vimzvmrasd:VirtualResourceBlockSize>
<vimzvmrasd:DiskTechnology>vdisk</vimzvmrasd:DiskTechnology>
<vimzvmrasd:AccessMode>MR</vimzvmrasd:AccessMode>
</ovf:Item>
</ovf:VirtualHardwareSection>
<!-- The product sections contain information describing this package and
a listing of values which must be collected at deploy time to generate an
OVF Environment file (this is an OVF Envelope file) to be used by
the Activation Engine on the deployed system.
-->
<ovf:ProductSection>
<ovf:Info>This section describes the OVF package itself.</ovf:Info>
<ovf:Product ovf:msgid="translateID22">ExampleWithoutLVM</ovf:Product>
<vim:Description ovf:msgid="translateID23">An example system with no LVM volume groups.</vim:Description>
</ovf:ProductSection>
<ovf:ProductSection ovf:class="com.ibm.ovf.vim.2.zvm.5">
<ovf:Info>This section describes the customizable properties of this virtual system.</ovf:Info>
<ovf:Product>SUSE Linux Enterprise Server 11 on z/VM.</ovf:Product>
<ovf:Category>General Settings</ovf:Category>
<ovf:Property ovf:key="timezone.offset"
ovf:type="uint16"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="-0400">
<ovf:Label>Timezone Offset</ovf:Label>
<ovf:Description>Timezone Offset</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Category>TCP/IP Network Settings</ovf:Category>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.usedhcp"
ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="false">
<ovf:Label>Use DHCP for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Use DHCP for eth0</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP Address for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>IP Address for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.gateway"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Default gateway for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Default gateway for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.netmask"
ovf:type="string"
198
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Network mask for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Network mask for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.dns1.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of primary DNS server for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>
IP address of primary DNS server for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)
</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.dns2.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of secondary DNS server for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>
IP address of secondary DNS server for eth0, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)
</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.registerindns"
ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="true">
<ovf:Label>Register eth0 with DNS server</ovf:Label>
<ovf:Description>Register IP address and long DNS hostname of eth0 with the DNS server</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.hostname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Hostname for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Hostname for eth0</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth0.domainname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Domain name for eth0</ovf:Label>
<ovf:Description>Domain name for eth0</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.usedhcp"
ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="false">
<ovf:Label>Use DHCP for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>Use DHCP for eth1</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP Address for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>IP Address for eth1, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.gateway"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Default gateway for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>Default gateway for eth1, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.netmask"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Network mask for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>Network mask for eth1, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.dns1.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of primary DNS server for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>
IP address of primary DNS server for eth1, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)
</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.dns2.ip"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>IP address of secondary DNS server for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>
IP address of secondary DNS server for eth1, if not using DHCP (IP V4 or V6 format)
</ovf:Description>
</ovf:Property>
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
199
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.registerindns"
ovf:type="boolean"
ovf:userConfigurable="true"
ovf:value="true">
<ovf:Label>Register eth1 with DNS server</ovf:Label>
<ovf:Description>Register IP address and long DNS hostname of eth1 with the DNS server</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.hostname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Hostname for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>Hostname for eth1</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="networkport.eth1.domainname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Domain name for eth1</ovf:Label>
<ovf:Description>Domain name for eth1</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="system.hostname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>Short hostname for the system</ovf:Label>
<ovf:Description>Short hostname for the system</ovf:Description>
</ovf:Property>
<ovf:Property ovf:key="system.domainname"
ovf:type="string"
ovf:userConfigurable="true">
<ovf:Label>DNS domain name for the system</ovf:Label>
<ovf:Description>DNS domain name for the system</ovf:Description>
</ovf:Property>
</ovf:ProductSection>
<ovf:AnnotationSection>
<ovf:Info>Additional annotation for the virtual system</ovf:Info>
<ovf:Annotation>z/VM system: EXAMPLE1</ovf:Annotation>
</ovf:AnnotationSection>
<ovf:OperatingSystemSection ovf:id="36"
kernel="2.6.27.19-5-default">
<ovf:Info>Information about the operating system in the virtual system.</ovf:Info>
<ovf:Description>SUSE Linux Enterprise Server 11</ovf:Description>
</ovf:OperatingSystemSection>
<ovf:InstallSection>
<ovf:Info>
Indicates that the system needs to be booted after deployment to run first-boot customization.
</ovf:Info>
</ovf:InstallSection>
<vimzvm:LinuxFileSystemSection ovf:required="true">
<!-- The LinuxFileSystemSection defines a partition,
formatting, and mounting scheme which is to be used to re-create the virtual server's
Linux file systems.
-->
<ovf:Info>
Defines how the image files (containing Linux file system content) are deployed
to Linux mount points.
</ovf:Info>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE1:/"
vimzvm:mountPoint="/">
<vimzvm:ConfigProposal>
<!-- The information in these "ConfigProposal" elements essentially
lines up with what is specified in /etc/fstab, with some additional information
as required to recreate the original partitioning scheme and LVM configuration.
-->
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0100-part1"
vimzvm:mountOptions="acl,user_xattr"
vimzvm:dump="1"
vimzvm:fsckPassNo="1"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="ext3"
vimzvm:label=""/>
<!-- This file system goes on the first partition of the z/VM guest's 0100 disk,
and that partition will have a capacity of 50055 49152-byte tracks.
-->
<vimzvm:LinuxPartition vimzvm:partNum="1"
vimzvm:partSize="50055"
vimzvm:partSizeUnits="TRK"
vimzvm:partBytesPerUnit="49152"/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0100"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE1:swap1"
vimzvm:mountPoint="swap">
200
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
<vimzvm:ConfigProposal>
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0300-part1"
vimzvm:mountOptions="defaults"
vimzvm:dump="0"
vimzvm:fsckPassNo="0"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="swap"
vimzvm:label=""/>
<!-- This swap space will occupy the whole of the z/VM guest's 0300 disk.
-->
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0300"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
<vimzvm:FileSystem vimzvm:diskRef="EXAMPLE1:swap2"
vimzvm:mountPoint="swap">
<vimzvm:ConfigProposal>
<vimzvm:LinuxMount vimzvm:devSpec="/dev/disk/by-path/ccw-0.0.0301-part1"
vimzvm:mountOptions="defaults"
vimzvm:dump="0"
vimzvm:fsckPassNo="0"/>
<vimzvm:LinuxFileSystem vimzvm:type="swap"
vimzvm:label=""/>
<vimzvm:LogicalDiskRef vimzvm:itemRef="disk-0301"/>
</vimzvm:ConfigProposal>
</vimzvm:FileSystem>
</vimzvm:LinuxFileSystemSection>
<vimzvm:LinuxLVMSection ovf:required="false">
<!-- This system has no LVM volume groups, so this section is empty
except for a description of what it would contain if it was relevant.
-->
<ovf:Info>
Defines a configuration proposal for the Linux LVM2.
The volume groups defined here are referenced by the Linux file system configuration proposals
in the LinuxFileSystemSection.
The physical volumes defined here reference logical disks, i.e.,
Item elements of ResourceType=31 (LogicalDisk).
</ovf:Info>
</vimzvm:LinuxLVMSection>
</ovf:VirtualSystem>
</ovf:Envelope>
Pubblicazioni e informazioni correlate
È possibile visualizzare lo stesso contenuto di IBM Systems Director VMControl
presente nel Centro informazioni in un documento PDF. In aggiunta a questa
documentazione, esistono informazioni aggiuntive correlate a IBM Systems
Director VMControl.
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Risorse di IBM Systems Director VMControl sul World Wide Web
v Centro informazioni di IBM Systems Director VMControl
http://publib.boulder.ibm.com/infocenter/director/v6r1x/topic/vim_210/
fsd0_vim_main.html
Questa sezione contiene informazioni sull’installazione e l’utilizzo di IBM
Systems Director VMControl.
v Sito Web IBM Systems Director VMControl
www.ibm.com/systems/management/director/plugins/imagemg/
Questa sezione contiene una panoramica su IBM Systems Director VMControl e
collegamenti per scaricare il prodotto.
v Sito Web di IBM Systems Director
www.ibm.com/systems/management/director/
Questa sezione contiene informazioni di panoramica, demo e download per il
prodotto IBM Systems Director, nonché i relativi plugin.
Capitolo 2. IBM Systems Director VMControl V2.2
201
v IBM Systems e server: pagina di supporto tecnico
www.ibm.com/systems/support/
Questa sezione contiene informazioni sul supporto per il software di gestione
sistemi e l’hardware IBM.
v IBM Systems Director Redwiki
http://www-01.ibm.com/redbooks/community/display/director/
IBM+Systems+Director+6.1
Include delle informazioni aggiuntive correlate all’utilizzo di IBM Systems
Director VMControl in un ambiente Power Systems, comprese le informazioni su
come impostare un I/O multipercorso.
v IBM Systems Director VMControl Software Development Kit (SDK)
http://publib.boulder.ibm.com/infocenter/usmitk/v1r0/index.jsp?topic=/
com.ibm.vmcontrol.ws.doc/html/vmc2_2_api_sdk.html
Visualizzare la sezione relativa a IBM Systems Director VMControl SDK per
informazioni sulle API che possono essere utilizzate per ampliare le funzioni di
IBM Systems Director VMControl.
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cui è possibile immettere e inoltrare dei commenti.
202
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Capitolo 3. Informazioni particolari
Queste informazioni sono state sviluppate per prodotti e servizi offerti negli Stati
Uniti.
IBM® potrebbe non rendere disponibili in tutti i paesi i prodotti, servizi o funzioni
citati in questa pubblicazione. Per informazioni sui prodotti e sui servizi disponibili
nel proprio paese, consultare il rappresentante IBM®. Qualsiasi riferimento a
prodotti, programmi o servizi IBM® non implica che debbano essere utilizzati solo
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altri prodotti, programmi o servizi funzionalmente equivalenti, che non comportino
alcuna violazione dei diritti di proprietà intellettuale IBM®. Tuttavia, è
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203
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fittizi e qualsiasi somiglianza con nomi ed indirizzi utilizzati da gruppi aziendali
realmente esistenti è puramente casuale.
Se si stanno consultando tali informazioni in formato elettronico, è possibile che le
fotografie e le immagini a colori non vengano visualizzate.
204
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Marchi
IBM, il logo IBM e ibm.com sono marchi o marchi registrati della International
Business Machines Corporation negli Stati Uniti e/o in altri paesi. Questi e altri
termini registrati IBM sono contrassegnati in prima istanza in queste informazioni
con il simbolo appropriato (® or ™), e indicano marchi registrati negli Stati Uniti o
soggetti alle leggi posseduti da IBM al momento in cui sono state pubblicate queste
informazioni. Tali marchi possono essere registrati o marchi soggetti a legge
comune in altri paesi. Un elenco completo dei marchi IBM è disponibile sul Web
all’indirizzo www.ibm.com/legal/copytrade.shtml.
Adobe, il logo Adobe, PostScript® e il logo PostScript sono marchi o marchi
registrati di Adobe Systems Incorporated negli Stati Uniti e/o in altri paesi.
Linux è un marchio registrato di Linus Torvalds negli Stati Uniti e/o in altri paesi.
Microsoft e Windows sono marchi di Microsoft Corporation negli Stati Uniti e/o in
altri paesi.
Nomi di altri prodotti, società e servizi potrebbero essere marchi di altre società.
Capitolo 3. Informazioni particolari
205
206
IBM Systems Director VMControl: Installation e guida per l’utente
Indice analitico
A
D
addhosttopool 157
aggiornamento
pool di sistemi 159
aggiunta
pool di sistemi
host 157
ambiente operativo specificato 13, 23
arresto
carichi di lavoro 177
automazione
riepilogo, visualizzazione 55
avvio
carichi di lavoro 176
deployva 124
distribuzione
macchina virtuale
C
captureva 121
carichi di lavoro
arresto 177
avvio 176
creazione 174
modifica 170
visualizzazione 172
cattura
macchina virtuale 121
chsyspool 159
chworkload 170
comandi
addhosttopool 157
captureva 121
chsyspool 159
chworkload 170
deployva 124
entermaintenancemode 149
exitmaintenancemode 151
importva 130
lscandidatehost 160
lscandidatestorage 162
lscapsrv 132
lscustomization 135
lsdeploytargets 139
lsrepos 142
lssyspool 164
lsva 145
lsworkloads 172
mksyspool 165
mkworkload 174
rmhostfrompool 167
rmsyspool 169
rmva 148
rmvs 153
startworkload 176
stopworkload 177
vmcrelocate 155
creazione
carichi di lavoro 174
pool di sistemi 165
© Copyright IBM Corp. 2009, 2009
macchine virtuali (Continua)
visualizzazione 145
marchi 205
mksyspool 165
mkworkload 174
modifica
carichi di lavoro 170
proprietà utente 142
124
E
eliminazione
macchine virtuali 148
pool di sistemi 169
server virtuali 153
entermaintenancemode 149
entrare
modalità di manutenzione
host 149
exitmaintenancemode 151
P
G
gestione eventi
riepilogo, visualizzazione
55
H
host
modalità di manutenzione
entrata 149
uscita 151
personalizzazione
macchine virtuali 135
piani di automazione eventi
riepilogo, visualizzazione
piano
macchine virtuali 155
pool di sistemi
aggiornamento 159
archivio
visualizzazione 162
creazione 165
eliminazione 169
host
aggiunta 157
rimozione 167
visualizzazione 160
visualizzazione 164
55
R
I
importazione
macchina virtuale 130
importva 130
informazioni particolari di carattere
legale 203
L
lscandidatehost 160
lscandidatestorage 162
lscapsrv 132
lscustomization 135
lsdeploytargets 139
lsrepos 142
lssyspool 164
lsva 145
lsworkloads 172
M
macchine virtuali
cattura 121, 142
distribuzione 124
eliminazione 148
importazione 130
personalizzazione 135
pianificazione 155
requisiti, hardware e software
requisiti hardware 13, 23
requisiti software 13, 23
riepilogo di automazione,
visualizzazione 55
rimozione
pool di sistemi
host 167
rmhostfrompool 167
rmsyspool 169
rmva 148
rmvs 153
13, 23
S
scheduler
riepilogo, visualizzazione
server
visualizzazione 132
server virtuali
eliminazione 153
startworkload 176
stopworkload 177
55
207
U
uscire
modalità di manutenzione
host 151
V
visualizzazione
carichi di lavoro 172
host 139
macchine virtuali 145
pool di sistemi 164
archivio 162
host 160
server 132
server di destinazione 139
vmcrelocate 155
208
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