Identificazione rapida di latte adulterato utilizzando la
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Identificazione rapida di latte adulterato utilizzando la
Identificazione rapida di latte adulterato utilizzando la spettroscopia all’infrarosso Obiettivo In Cina, alcuni allevatori aggiungono al latte crudo vari adulteranti come oli vegetali, proteine idrolizzate, siero e urea per ottenere dei valori di grasso e proteine più elevati e quindi essere pagati di più. Questo latte crudo adulterato andrà ad intaccare il prodotto derivato dal latte, non solo in termini di qualità, ma anche in termini di durata della conservazione, e causerà perdite notevoli allo stabilimento interessato. È evidentemente illegale, ma è difficile identificare tali adulteranti utilizzando i metodi chimici tradizionali. Per esempio, l’identificazione di proteine idrolizzate aggiunte nel latte richiede un complicato metodo basato sull’elettroforesi e comunque il limite di identificazione è del 10% circa. È quindi urgente che i governi e i produttori dell’industria lattiero-casearia trovino metodi alternativi per 28 individuare l’adulterazione del latte. Questo articolo descrive lo studio di un metodo rapido per l’identificazione di adulteranti nel latte. Lo studio è basato sullo spettro del medio infrarosso, cioè la differenza in spettro tra il latte crudo normale e il latte anomalo. Prima di tutto, sono stati raccolti alcuni campioni, sia di latte normale che anomalo, e sono stati scansionati in uno strumento MilkoScan™ FT 120 che si basa su un interferometro FTIR (Fourier Transform Infrared Spectroscopy) che scansiona l’intero spettro nell’intervallo dell’infrarosso medio (2500-25000nm). Poiché viene rilevato l’intero spettro è possibile vedere la differenza spettrale tra il latte normale e quello anomalo. Dopo di che è stata fatta una calibrazione PCA (analisi dei componenti principali). Usando la calibrazione, è quindi possibile individuare il latte con adulteranti. La durata dell’analisi è di circa 45 secondi e il limite di identificazione è dello 0.2% circa. Questa tecnica porterà una nuova prospettiva nel settore lattiero-caseario per la rilevazione delle adulterazioni nel latte. Materiali Campione: In questo studio sono stati usati un totale di 50 campioni normali di latte crudo provenienti da diverse specie di vacche e da diversi allevamenti. Allo stesso tempo, sono stati preparati diversi tipi di adulteranti, come oli vegetali, proteina idrolizzata, siero e urea. Questi adulteranti sono stati aggiunti al latte normale per ottenere 20 campioni di latte anomalo. Tutti i campioni sotto stati rapidamente sottoposti a scansione, evitando così la loro alterazione dopo il prelievo. Per validare la ca- In Focus, Vol. 32, No 2 Fattore Fig. 1: Relazione tra fattore e varianza spiegata cumulativa 1 2 3 4 5 6 7 8 49.97 73.01 85.53 88.37 90.31 91.89 93.23 94.19 9 94.93 Tabella 1: Relazione tra fattore e varianza spiegata cumulativa librazione PCA, sono stati usati altri 10 campioni (normali e anomali). Per le analisi è stato usato un MilkoScan FT 120 multifunzione con un modulo di assicurazione qualità. dare le equazioni di calibrazione, potrebbe non essere sufficiente. Sono stati quindi utilizzati campioni indipendenti dal set di calibrazione, il che ha portato a valori di performance di validazione per questa calibrazione. Metodi Scansione campioni: Dopo aver raccolto 50 campioni normali e 20 campioni anomali, sono stati raccolti i dati degli spettri misurando l’assorbimento dal campione del latte nell’intervallo del medio infrarosso tra 2500 e 25000 nm, utilizzando il MilkoScan FT 120 dotato di un modulo di assicurazione qualità (FOSS). Ogni campione di latte è stato scansionato due volte e sono stati raccolti in modo continuo gli spettri di trasmittanza nella regione del medio infrarosso. Si è reso necessario usare l’intero intervallo dello spettro per avere differenze significative tra i campioni. Creazione dei gruppi di campioni: Dopo aver scansionato i campioni, sono stati creati due file denominati Normali e Anomali. Nel file Normali sono stati raccolti tutti i campioni normali allo scopo di fare una calibrazione. Nel file Anomali sono stati raccolti sia campioni Normali che Anomali per una validazione intrinseca della calibrazione. Usando i due file, (Normali e Anomali), è stata fatta una calibrazione PCA (Principle Component Analysis - analisi dei componenti principali). Nel fare la calibrazione, è stato possibile regolare le due variabili (fattore e soglia, come illustrato in Fig. 1) per ottenere calibrazioni PCA diverse con diversi limiti di individuazione degli adulteranti aggiunti al latte crudo. Validazione indipendente dei campioni: Usare solo la validazione intrinseca, per vali- Risultati Costruzione della calibrazione e validazione intrinseca: Quando si usano i due gruppi di campioni per fare una calibrazione PCA, si devono prendere in considerazione due variabili, fattore e soglia. La variabile “fattore” era correlata con la varianza spiegata cumulativa dello spettro, dove più elevato è il fattore, più elevata è la varianza spiegata dello spettro, il che significa che è più chiara la differenza tra campioni diversi. Tuttavia, con l’aumentare del numero del fattore, sarà aggiunto sempre più rumore allo spettro. Tale rumore influenza la forma dello spettro. Quindi nel fare una calibrazione, dovremo trovare un numero ragionevole di fattore. Da una parte, si deve riuscire a distinguere al massimo la differenza tra spettri, dall’altra si deve aggiungere poco rumore allo spettro. Secondo la procedura dello strumento, quando la varianza spiegata cumulativa è superiore a 90%, è il momento di scegliere un numero di fattore. La tabella 1 e la Fig. 1 mostrano la relazione tra il numero di fattore e la varianza spiegata cumulativa. In questo studio abbiamo scelto un fattore 5, che aveva una varianza spiegata correlata dello spettro di 90.31%. La “soglia” della variabile era in relazione con il limite di identificazione del latte con adulteranti, dove più bassa è la soglia, più basso è il limite. Allo stesso modo per il fattore, In Focus, Vol. 32, No 2 Varianza spiegata cumulativa (%) si deve scegliere una soglia per evitare errori nella misura del latte normale. Se la soglia è impostata a un valore troppo basso, la calibrazione potrebbe far passare campioni di latte normale per campioni anomali. Prima di impostare questa variabile, quindi, va tenuto in considerazione questo punto. In questo studio, abbiamo impostato la soglia a 2,2 (come illustrato in Fig. 2) e il risultato della validazione intrinseca è illustrato in Fig. 3. Come illustrato in Fig. 2 e Fig. 3, quando si fa una calibrazione il fattore delle variabili chiave è 5 e la soglia è 2,2. La validazione intrinseca per campione (comprendendo 8 campioni normali e 20 campioni di latte con adulteranti), è anch’essa buona, senza alcun errore di riconoscimento dei 28 campioni di validazione. Validazione dei campioni indipendenti Per validare la calibrazione sono stati usati nove campioni normali e cinque campioni anomali come campioni di validazione indipendenti (Tabella 2). Come illustrato in Fig. 4, se il risultato della misurazione supera 2,2 (la soglia della calibrazione PCA), il risultato è mostrato in rosso, indicando che si tratta di un campione anomalo. Più elevato è il risultato, più adulterante è stato aggiunto al campione. Tuttavia, se il campione è normale, darà un numero inferiore a 2,2 e sarà mostrato con un carattere nero. La figura 4 mostra che per tutti i diversi campioni, la calibrazione ha preso la decisione corretta, provando quindi che è adatta per i nuovi campioni e che si può usare per le analisi di routine. Conclusione È stato possibile scoprire il latte adulterato Continua a pagina 30 29 Campione Normale Validazione 1 Validazione 2 Validazione 3 Validazione 4 Validazione 5 Validazione 6 Validazione 7 Validazione 8 Validazione 9 Validazione 10 Fig. 2: Risultato della calibrazione Fig. 3: Risultato validazione intrinseca Validazione 11 Validazione 12 Validazione 13 Validazione 14 Anormale Tabella 2: Campioni indipendenti di validazione Fig. 4: Risultato della validazione per i campioni indipendenti Continua da pagina 29 usando questa calibrazione, ed il metodo è stato rapido ed accurato. La durata dell’analisi è di circa 45 secondi e il limite di identificazione è dello 0.2% circa. Questa tecnica porterà una nuova prospettiva per l’industria lattierocasearia se si troverà a gestire sempre più latte adulterato. 30 LUO Haifeng Department of Application Technology, FOSS China Beijing Representative Office,Beijing 100081,China Autore corrispondente: LUO Haifeng,E-mail: [email protected] In Focus, Vol. 32, No 2