Schede Eventi Salienti

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Schede Eventi Salienti
Festival del Pensiero Popolare:
Schede Eventi Salienti
Il Buttafumo di San Rocco – 16 Agosto
Il legame di San Miniato con l'antica via Francigena è attestato anche dal culto di San Rocco
Pellegrino. Per questo dal 10 al 16 agosto 2012 ha luogo il Festival del pensiero popolare /
Palio di San Rocco Pellegrino che si concluderà con un rito dedicato al santo, celebrato - nella
parte più spirituale - dal Vescovo di San Miniato, monsignor Fausto Tardelli. Da non perdere il
grande turibolo che il 16 agosto attraverserà la piazza di fronte all'Oratorio di San Rocco (e di
San Sebastiano) che verrà riaperto per l'occasione.
Il Buttafumo, che si richiama al “Botafumeiro” della navata centrale nella cattedrale di Santiago
di Compostela, è stato costruito da quattro artisti, Giorgio Giolli, Fulvio Leoncini, Romano
Masoni, Andrea Meini.
San Rocco
Rocco di Montpellier, universalmente noto come San Rocco (Montpellier anno imprecisato tra
il1346 ed il 1350 – Voghera, notte tra il 15 ed il 16 agosto di un anno imprecisato tra il 1376 ed il
1379) fu un pellegrino e taumaturgo francese; è venerato come santo dalla Chiesa Cattolica ed
è patrono di numerose città e paesi. È il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come
protettore dal terribile flagello della peste, e la sua popolarità è tuttora ampiamente diffusa. Il
suo patronato si è progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi
catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime; in senso più moderno, è un
grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato. Con il
passare dei secoli è divenuto il santo più conosciuto nel continente europeo e oltreoceano, ma
anche uno dei più misteriosi
Fiabe a mezzanotte nei vicoli carbonai – 10 - 16 Agosto
Ogni sera, a mezzanotte, sul confine tra il giorno passato e quello che verrà, scatta la caccia
alla fiaba. Quando i grandi diventano bambini e i bambini diventano grandi, armati di torcia e
fantasia, lungo i vicoli carbonari della città.
Ogni giorno durante il Festival del Pensiero Popolare sarà possibile ascoltare “La Fiabe
Sensoriali” lungo i restaurati vicoli carbonari, armati di torce e fantasia.
I vicoli carbonai di San Miniato
I vicoli salivano su per i versanti correndo lungo le antiche mura di San Miniato, per poi sbucare
tra le abitazioni fin dentro il cuore del centro storico.
Sono i vicoli carbonari di San Miniato: sentieri e percorsi pedonali che circondavano il centro
medievale. Questi vicoli correvano ai piedi delle mura e delle torri di difesa, poi scomparse nei
secoli per lasciare il posto ad abitazioni e orti, in seguito hanno continuato a essere utilizzati fino
agli anni '50 del Novecento come collegamento pedonale tra il centro e la campagna.
Da lì arrivavano i carbonai, ma anche i contadini ed i pastori che salivano in città. Nel secondo
dopoguerra i vicoli sono caduti in disuso e gradualmente abbandonati. Di recente è nata
l’Associazione Moti Carbonari che lavora per il loro recupero.
UFFICIO STAMPA C∃G MAXICOM MILANO PIAZZA CASTELLO, 16 TEL. 02 37072038 FAX 02 37072037 E-MAIL: [email protected]
Premio a Giuliano Scabia e Marco Cavallo – 16 Agosto
Marco Cavallo, un mitico personaggio di cartapesta, verrà appositamente da Trieste per
ricordare l'abbattimento delle mura dell'Ospedale psichiatrico di quella città. Alla guida di Marco
Cavallo il suo creatore, una tra i più grandi poeti contemporanei, Giuliano Scabia, che sarà
premiato con il Premio San Rocco 2012.
Rocco e Marco, sono due "santi" della metamorfosi, "santi attori", si muovono per il mondo e
allontano il male, danno voce a personaggi destinati all'oblio, sono ambedue taumaturghi,
curano, e cura in greco significa amore, e l'amore è il simbolo della manifestazione, non a caso,
negli ultimi due giorni, dedicata al cuore e all'anima.
Giuliano Scabia
Giuliano Scabia nasce il 18 luglio del 1935 a Padova (Italia). La sua vita professionale spazia
vari campi, infatti è autore, romanziere, poeta drammaturgo, animatore e docente universitario.
Scabia si laurea in filosofia all’università di Padova con una tesi su Feuerbach, la cui filosofia
era indirizzata verso un’apertura e una visione più concreta della realtà. Dal 1969 propone un
nuovo modo di far teatro ed è uno dei maggiori promotori del “Nuovo Teatro”. Con questa nuova
visione del teatro si vuole proporre un nuovo modo di essere e di sentirsi al mondo.
L’innovativo progetto teatrale “Marco Cavallo”, ideato da Scabia, ha avuto inizio nel 1973
presso l’Ospedale Psichiatrico di Trieste, diretto da F. Basaglia. Con questo progetto si è potuta
dare una nuova cittadinanza a chi è affetto da malattia mentale e fare emergere la “persona” al
posto della “malattia”. Ciò ha permesso di promuovere la progettualità e la spinta personale, la
ricomparsa di un orizzonte futuro, di suscitare la capacità di desiderare, di tendere a qualche
cosa e di agire autonomamente. Scabia inserisce il suo metodo di lavoro nell’insegnamento
universitario, e nelle scuole elementari. Dal ’72 è docente di drammaturgia presso il DAMS di
Bologna dove insegna tuttora nei corsi di laurea in Arti musica e Spettacolo.
Mascarimirì – 16 Agosto
Lo straordinario gruppo salentino, reduce dai successi in tutto il mondo, mischia, in onore a San
Rocco, pizzica salentina e contemporaneità, anche loro legandosi al nome di San Rocco,
patrono di Lecce.
Mascarimirì
Tra l’autunno del 1997 e l’inverno del 1998 prende corpo il progetto Mascarimiri’. Dalla
esperienza di “Terra de Menzu” è nata una delle prime formazioni che all’inizio degli anni ’90 ha
contribuito alla rinascita della musica tradizionale salentina con l’idea di diffondere tra le nuove
generazioni il patrimonio musicale del Salento.
Il loro è un vero e proprio ‘melting pot sonoro’ in cui la tradizionale musica salentina cambia
volto e incontra e si confronta con altre sonorità, dal Dub al Reggae, dal Rock all’Hard-Core.
Il progetto musicale si consolida segnando la vera svolta verso la Tradinnovazione,
introducendo nei groove di pizzica la linea di basso. “Punk-hard-core-tarantolato salentino” è la
definizione usata per sottolineare la sperimentazione del gruppo che innesta al patrimonio
tradizionale tecniche fino ad allora estranee alle sonorità popolari.
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