Il Tirreno

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Il Tirreno
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Grosseto
GIOVEDÌ 9 GIUGNO 2016 IL TIRRENO
V
Varco ztl, contestate decine di multe
La Municipale sanziona gli automobilisti per i permessi scaduti ma loro sostengono di essere in regola. Anche fino al 2017
di Elisabetta Giorgi
◗ GROSSETO
Sono stati multati perché sarebbero passati sotto al varco
della ztl (porta Corsica) con il
permesso scaduto, ma loro sono convinti del contrario, cioè
d’essere in regola e con l’autorizzazione valida (che esibiscono). Sarebbero decine le contestazioni alla Municipale per
sanzioni ritenute ingiuste.
Ne sventola tre (210 euro in
tutto) Marco Cecchetto, 40 anni, origini romane, da 15 anni
titolare del pub “I 13 Gobbi” in
via Mazzini e che ogni giorno
supera il varco elettronico per
raggiungere il locale. «Il 18 ottobre 2012 - racconta - mi feci
rilasciare dalla Municipale un
permesso ztl per entrare in
centro storico (lo mostra, ndr),
valido per 5 anni e dunque, come mi fu detto al momento del
rilascio, con scadenza il 18 ottobre 2017» (cioè l’anno prossimo). Il permesso sarebbe ancora in vigore, insomma. Ma non
sono di quest’avviso l’occhio
elettronico di Porta Corsica e la
Municipale, che un mese fa
hanno registrato plurimi passaggi di Cecchetto sotto il varco con un permesso che risulterebbe “scaduto”. Due giorni
fa sono arrivate al barista - tutte insieme - tre multe da 70 euro l’uno. La prima per un ingresso in centro storico avvenuto il 1° maggio; la seconda
per un altro passaggio sempre
il 1º maggio; la terza il 2 maggio. Cecchetto - che circolava
in buona fede e convinto di essere in regola - ha peraltro toccato un piccolo record avendo
preso, lo stesso giorno a distanza di qualche ora, ben due multe con due macchine diverse
(lo stesso permesso è applicato
a due targhe). «Mi chiedo dove
stia l’errore», dice lui contrariato. «Nella documentazione fornitami dal Comune 4 anni fa dice - è riportata chiara la data
di emissione del permesso, 18
ottobre 2012, ma non quella
della scadenza nell’ottobre
2017, che mi fu comunicata a
voce. Forse sarebbe stato più
Quattro tamerici
diventate secche
«Un dispetto?»
Porta Corsica all’ingresso del centro storico con il varco elettronico
normale che vi fosse riportata
anche questa. A scanso di equivoci, a gennaio scorso sono andato in Municipale a verificare
e mi è stato risposto che effettivamente la scadenza è nel
2017».
Altro dato: «Mettiamo che il
mio permesso sia realmente
scaduto a marzo 2015 (data
prorogata dal Comune di un
mese, fino a fine aprile, ndr).
Perché il Comune non riiene
necessario avvertire me o gli altri titolari di permessi ztl, magari due mesi prima, che questi certificati sono in scadenza?
Esistono tanti modi. Posta certificata, raccomandata, mail.
Invece abbiamo scoperto tutto
solo dalle multe, peraltro arrivate tutte insieme».
Ieri Cecchetto è andato a
contestare il caso alla Municipale e non era il solo. «C’erano
decine di persone, per gli stessi
motivi. Nell’occasione mi è stato rinnovato il permesso per altri cinque anni fino a marzo
2021; particolare che mi conferma come la scadenza vada
dal mese di rilascio (in questo
caso marzo 2016) allo stesso
Alcune multe arrivate ai commercianti del centro storico
Antonio Galluzzi e Marco Cecchetto, multati per permessi “scaduti”
mese del quinquennio successivo (marzo 2021). Presumo
che questo criterio possa valere anche per il permesso che
mi è appena scaduto, rilasciato
a ottobre 2012 e valido fino a
ottobre 2017, non certo fino a
marzo 2015». Ultima presunta
anomalia: «Alla Municipale mi
è stato detto che sono passato
sotto al varco 74 volte. Ma che
le altre 71 multe non mi arriveranno: devo pagare solo queste
3... Forse si sono accorti di
qualcosa che non va?». È contrariato pure il titolare della lavanderia di via Mazzini, Antonio Galluzzi, 58 anni, multato
pure lui per essere passato sotto al varco con “permesso scaduto”. «Sapevo che la mia autorizzazione terminava a marzo
2015: telefonai in Comune per
sapere come rinnovarla e mi fu
risposto che la scadenza era
prorogata di un mese, dunque
potevo circolare tranquillo...».
Il Comune risponde. Il Comune
risponde che sono in corso verifiche. «A marzo sono scaduti
in blocco una serie di permessi
ztl: la polizia municipale l’aveva comunicato su varie piattaforme. C’era stato un mese di
proroga e bisognava rinnovare. Non c’è stato grande afflusso di rinnovi, dunque può darsi che alcuni permessi siano
davvero scaduti e gli automobilisti abbiano continuato a circolare con quelli. Se qualcuno
pensa che vi siano stati errori è
giusto che vada in Municipale
a contestarli e se c’è qualche errore sarà rimediato. Le motivazioni di quanto succede possono essere tante. Non si esclude
a priori che vi siano stati errori». Di recente è stato sostituito
il software del varco elettronico. E chissà che non sia successo qualche disguido tecnico come in passato (nel 2010), quando furono annullate centinaia
di multe.
Consumi stimati, bolletta da 6.000 euro
Maxi conguaglio per un grossetano a cui il gestore del gas non ha letto il contatore per sette anni di fila
◗ GROSSETO
Non si può che definire una
bolletta da capogiro: è il rischio che dovrebbe aver corso
un grossetano a cui è arrivato
un conto del consumo di gas
da 6.000 euro. Se questa è la
brutta notizia, quella bella è
che – grazie all’assistenza ricevuta da Confconsumatori
Grosseto – il cittadino è riuscito a far valere le proprie ragioni e a ottenere (dal giudice) un
considerevole
“sconto”
dell’importo dovuto: il suo debito è sceso da 6.000 euro a
3.780 euro. Non è stato né semplice, né scontato: il gestore
del servizio non ne voleva sapere di andare incontro al consumatore. Vediamo la vicenda
nel dettaglio.
A un grossetano è stata recapitata una bolletta di oltre seimila euro per consumi di gas.
Che fa? Decide di fare un reclamo avvalendosi dell’assistenza della Confconsumatori
grossetana. E cosa scopre?
Bollette del gas (foto d’archivio)
Che il gestore del servizio non
aveva fatto alcuna periodica
lettura dei consumi registrati
dal suo contatore per oltre sette anni. E che la maxi bolletta,
nonostante lui avesse pagato
sempre regolarmente i conti
periodici e precedenti, era un
conguaglio di sette anni di consumo.
Confconsumatori Grosseto
per conto dell’utente grossetano ha avviato un tentativo di
conciliazione, ma «Il gestore
del gas non ha voluto sentire
ragioni» dettaglia una nota
dell’associazione dei consumatori. Non essendoci margine per una soluzione conciliativa, la vicenda è approdata davanti al tribunale di Grosseto.
«E anche di fronte al giudice –
continua la nota di Federconsumatori Grosseto – il gestore
si è ostinato nel negare la prescrizione di una parte del proprio credito».
Con la sentenza n.449 del
2016 il Tribunale di Grosseto
ha stabilito che trattandosi di
pagamenti periodici inferiori
all’anno, anche per i consumi
del gas trova applicazione il
termine quinquennale di prescrizione, previsto dall’articolo 2948 del Codice civile. Per effetto di questa sentenza, dunque, il consumatore grossetano dovrà pagare – così ha deciso il giudice – solo cinque dei
sette anni richiesti con una
drastica riduzione.
Dopo la ricostruzione dei
consumi – messa a punto tramite una perizia dal giudice – è
risultato che l’importo della
bolletta doveva essere ridotto
da 6.100 euro (il quantum richiesto di partenza) a 3.780 euro. E senza maggiorazioni di
ulteriori spese. La somma dovuta dal cittadino rimane considerevole, ma è assai meno da
quanto preteso inizialmente
dal gestore del servizio.
I legali di Confconsumatori
Grosseto mettono in guardia:
«Purtroppo – osservano – quello che abbiamo seguiro non è
affatto un caso un caso isolato.
Troppo spesso – continuano
gli esperti dell’associazione
che tutela i consumatori – gli
operatori del gas omettono di
fare la lettura del contatore,
anche nei casi in cui sia accessibile. Di conseguenza, questa
loro inadempienza genera bollette pazze, come quella recapitata al grossetano che si è rivolto alla nostra associazione». In Maremma, dunque, potrebbero esserci altri casi simili a questo. Occhio, dunque, a
far valere le proprie ragioni e i
propri diritti.
«Quelle tamerici non
possono essersi ammalate
da sole. Spero solo che
qualcuno non abbia voluto
fare un dispetto, sarebbe
stata un’azione davvero
indegna». In fondo a via
Roma, il lungomare di
Castiglione lato punta di
Capezzolo, da qualche
settimana quattro alberelli
di tamerici, proprio fronte
mare, sono diventati
all’improvviso secchi.
E la cosa è apparsa strana,
considerando che quelli
vicini invece sono belli in
fiore e appaiono invece in
perfette condizioni di salute.
A denunciare l’anomalia, che
non è passata certo
inosservata ai più, è l’ormai
ex consigliere comunale
castiglionese Fernando
“Freddy” De Gregori, che
quella zona la frequenta
spesso. De Gregori se lo
spiega così: «Da tempo
ormai - dice - nelle panchine
sotto quelle piante insieme a
molti amici ci raduniamo per
fare quattro chiacchiere, in
una sorta di nuovo albero
della “maldicenza”. Non
vorrei che a qualcuno conclude - questa cosa abbia
dato fastidio e a rimetterci
siano state le piante». In
qualche modo vittime
incolpevoli. (en.gi:)
vademecum
Fatture da capogiro
A chi rivolgersi
ll conguaglio che viene addebitato
nelle bollette di luce e gas è
l’importo dovuto dall’utente
quando i volumi consumati sono
superiori a quelli fatturati. Il
conguaglio viene calcolato
mediante una differenza tra i
volumi consumati dall’utente e
quelli fatturati dal gestore, cioè
tra l’importo totale dovuto e
quello già pagato. Il conguaglio
può riguardare un arco temporale
anche piuttosto lungo perché non
tutti i contatori sono tele gestiti
cioè non prevedono un’autolettura
da remoto da parte del gestore o
del distributore.
Cosa fare in caso di maxi bollette
da migliaia di euro? Ci si può
rivolgere alle associazioni dei
consumatori. Confconsumatori è
una di queste: i cittadini
grossetani alle prese con
situazioni simili possono rivolgersi
allo sportello della
Confconsumatori di Grosseto in via
Ronchi 24 (telefono 0564.410680;
e-mail
[email protected] ).